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La rappresentazione dell’architettura. Il disegno per il rilievo

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Il disegno per il rilievo

Lo schizzo a mano libera

Lo schizzo a mano libera costituisce un momentofondamentale del disegno di architettura, sia comestrumento di conoscenza e di analisi dell’esistente, siacome mezzo di visualizzazione immediato ed efficacedelle idee progettuali. Il linguaggio grafico dello schizzoa mano libera è decisamente personale e correlato allefinalità del disegno. Nell’analizzare architetture e spazi,risulta utile la rappresentazione estemporanea di visteprospettiche, sezioni ambientali, dettagli caratterizzanti,per registrare impressioni, prendere coscienza delleforme e delle caratteristiche ambientali dei luoghi. Inquesta fase, caratterizzata da diversi gradi di sintesiod analiticità, è lasciato al linguaggio grafico il massimogrado di libertà e soggettività. Nel caso del disegnoper il rilievo, metrico o a vista, il linguaggio diverrà piùoggettivo, mentre risulterà di fondamentale importanzail corretto dimensionamento e proporzionamento deglielementi, preferendo, in genere, rappresentazioni inproiezioni ortogonali a semplice contorno. I disegnipreparatori o eidotipi, dovranno essere chiari e leggibili,anche al fine di potervi apporre direttamente le quotecon le misure rilevate e tutta una serie di annotazionidescrittive, che trasmettano quelle informazionidifficilmente ricavabili dal disegno.Nella fase ideativa, compito dello schizzo a mano libera,è quello di tradurre graficamente le forme concepitedal progettista, in maniera diretta e rapida. Gli schizzidi progetto registrano sulla carta gli stimoli, le intuizioni,i ripensamenti dell’autore e costituiscono un aspettomolto importante del momento creativo. Il lorolinguaggio è estremamente libero: essi si rivolgono inprimo luogo al proprio autore e possono riguardare ipiù svariati aspetti del progetto. Ogni sistema dirappresentazione, attraverso i suoi codici e le suecaratteristiche, si presta a divenire strumento dicontrollo progettuale. Mano a mano che i contenuti ele forme del progetto si precisano, anche il linguaggiografico assumerà caratteristiche di maggior oggettività,fino a diventare quello univoco della rappresentazioneconvenzionale.

150.Schizzo a penna della facciata della cattedrale di Reims.Esercitazione di disegno veloce151.Schizzo prospettico a penna del centro storico di Montepulciano152.Schizzo di una via nel centro storico di Firenze

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153.Rilievo a vista di una facciata prospicente Piazza della Signoria154.Léon Krier. Schizzo prospettico per il Capitol di Richmond, pennee matite colorate155.Eidotipo per il rilievo di un dettaglio di Palazzo Bartolini Salimbenia Firenze156.Mario Ridolfi.Schizzi di progetto per la casa dell'architetto a Terni

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158.Filippo Juvarra. Studio di un interno con scala a chiocciola.Disegno a penna e acquerello159.Giovanni Michelucci. Studio per una chiesa a Siena, 1977-1982.China e acquerello

157.J.M.Olbrich. Studio per il palazzo di esposizioni della Secessione

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Le scale della rappresentazione

Negli elaborati grafici gli oggetti e le architetture ingenere non vengono rappresentati nelle loro dimensionieffettive. Per relazionare le dimensioni del disegno aquelle dell’oggetto reale, si applica un rapportonumerico di riduzione o di ingrandimento, definitorapporto di scala. Correntemente si dice che il disegnoè stato eseguito in scala 1: x sottintendendo che ilrapporto fra le dimensioni lineari reali dell’oggetto equelle della sua immagine disegnata è pari a x.Attraverso la conoscenza di questo rapporto è possibilesia riportare sul foglio la misura di una grandezza nota,sia ricavare il valore numerico reale di una grandezzamisurata graficamente sull’elaborato. Semplificando,possiamo dire che nella scala 1: x ogni centimetroriportato sul foglio corrisponde a x centimetri nellarealtà.Le scale più usate in architettura fanno riferimento ainumeri 1, 2, 5 e ai loro multipli. Le scale più utilizzatesono:

- 1:1, 1:10, 1:100, 1:1000;- 1:2, 1:20, 1:200, 1:2000;- 1:5, 1:50, 1:500, 1:5000.

Nella rappresentazione del territorio sono usate scalecon maggior rapporto di riduzione, come la 1:10.000,1:25.000, 1:50.000 e 1:100.000. Al rapporto numerico,che va sempre indicato negli elaborati, può essereaggiunta una scala grafica, costituita da un segmentograduato e numerato, che si rivela particolarmente utilequalora il disegno sia oggetto di riproduzionimeccaniche che comportino ingrandimenti o riduzioni.Naturalmente ogni scala della rappresentazione hapropri codici e proprie caratteristiche di sinteticità odettaglio. Scale con alti rapporti di riduzione(scala“piccola”) acquistano maggiori caratteristiche disinteticità e simbolicità, indirizzandosi alla descrizionedell’organismo architettonico in rapporto al suocontesto. Viceversa, al crescere della scala (rapportodi riduzione decrescente), occorre precisare sempredi più i dettagli, conferendo al disegno maggioraderenza alla forma reale dell’oggetto. Ad esempio, inuna pianta 1:500, l’attenzione è più rivolta ai rapportivolumetrici fra le parti che all’organizzazione interna,informazione che compete generalmente agli elaboratiin scala 1:100, 1:200. Nella scala 1:50 si introduconodettegli costruttivi e decorativi, si legge la disposizionedegli arredi e l’organizzazione degli impianti.Le scale maggiori 1:20, 1:10 e 1:5 sono scale didettaglio, utilizzate nella progettazione esecutiva,capaci di fornire informazioni di carattere tecnologico,

oltre che sull’aspetto e sulle caratteristiche dei materiali.La coerenza fra grado di dettaglio dell’oggettodisegnato e scala di rappresentazione è un aspettomolto importante della qualità del disegno, checontribuisce in maniera determinante alla sualeggibilità. Il passaggio di scala, inteso non comesemplice ingrandimento o riduzione di un disegno, vaevidenziato in ogni elaborato: nelle planimetrie, nellepiante, nelle sezioni e nei prospetti, ma anche neidisegni preparatori per il rilievo eseguiti a mano libera.

160.Variazione di definizione planimetrica in relazione alla scala dirappresentazione

161.Variazione di definizione in prospetto, in relazione alla scala dirappresentazione

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162.Dettaglio di un prospetto del centro storico di Montepulciano.Disegno originale scala 1:10163.Prospetto schematico di una via del centro storico diMontepulciano. Disegno originale scala 1:200164.Prospetto di un edificio del centro storico di Montepulciano.Disegno originale scala 1:50165.Sezione prospetto lungo Piazza della Signoria a Firenze, conparticolare della facciata degli Uffizi. Esercitazione di rilievo a vista

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La scena urbana

Alla qualità di uno spazio, interno od esterno,concorrono in maniera determinante tutti queglielementi di arredo fisso, che connotano le architetturee gli spazi stessi. I particolari e gli accessori vengono avolte percepiti come diretta emanazione dellearchitetture, alle quali sembrano inscindibilmente legati,altre volte possono risultare episodi circoscritti e perfinoincongruenti rispetto al contesto. In ogni caso, essendoelementi emergenti all’interno dello spazio antropico,occorre tenerne conto nella rappresentazione di questicontesti. Nella restituzione grafica dei dettagli, peresempio, il cui grado di analiticità sarà connesso allascala di rappresentazione, occorrerà fare puntualiriferimenti alla collocazione degli elementi, disegnatiassieme a parte dei rispettivi contesti.

166.S.C.Pegard. Particolare della balaustra della galleria in facciata.Cattedrale di Notre-Dame a Parigi167.Dettaglio della facciata della Biblioteca Nazionale, Firenze.Restituzione materica e studio delle geometrie. Pianta, prospetto esezione

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168.Dettaglio della semicolonna del portale del palazzo BartoliniSalimbeni. Pianta e prospetto169.Amedeo Alessio. Particolare del portale del Duomo di Orvieto170.Rappresentazione in prospetto di un elemento di arredoqualificante lo spazio esterno171.Dettaglio di una vetrata della chiesa abbaziale di Saint Jean-au-Bois, Compiègne.XIII sec.172.Particolare della decorazione scultorea relativa all'elemento diarredo urbano

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Inoltre nel documentare un organismo architettonico,non si può prescindere dall’analisi dell’ambiente in cuiesso è inserito. Per descrivene a fondo le qualità,occorre rappresentare l’architettura all’interno delpaesaggio naturale o urbano, consapevoli del rapportodi interazione che si verifica fra oggetto e contesto. Atale scopo, sarà necessario rappresentare ognicaratteristica ed ogni componente qualificantedell’ambiente, come la morfologia del territorio, il cielo,la vegetazione, lo sviluppo del tessuto edilizio e dellequinte murarie, gli elementi di arredo urbano e le attivitàdell’uomo. Ogni sistema di rappresentazione, usato inmodo opportuno, si presta all’indagine e alla definizionedel rapporto fra architettura e contesto; la resa graficadegli elementi qualificanti può avvenire in maniera piùo meno reralistica, a seconda delle finalità che il disegnosi pone e della scala di rappresentazione nella qualeesso è redatto.

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173.Rappresentazione schematica del paesaggio rurale tramitediverse campiture174.Vista del santuario di Mont Saint Michel175.Nella rappresentazione del cielo si può optare per una rigaturaverticale che esalti lo sviluppo verticale dell'edificio. L'effetto contrarioè ottenuto con una rigatura orizzontale176.Barcellona. Veduta del progetto di sistemazione lungo il monteTibidabo. 1980-83

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177.Sezione ambientale del santuario di Corzano con indicazione delle principali essenze vegetali. Disegno originale in scala 1:200

178.Disegno dal vero dell'edificato storico di Gravina di Puglia inserito nel particolare ambiente naturale

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Il disegno di rilievoProspetto della Chiesa di Santa Maria del Carmine a Casanova dell’Alpe

179.Pianta con indicazione della pavimentazione e degli elementi di arredo fisso. Disegno originale in scala 1:25

180. Pianta con indicazione in proiezione dell'impalcato di copertura: Disegno originale in scala 1:25

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181. Sezione longitudinale lungo la navata con rappresentazione in proiezione della parete est. Disegno originale in scala 1:25

182. Sezione longitudinale lungo la navata con rappresentazione in proiezione della parete ovest. Disegno originale in scala 1:25

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183. Facciata della Chiesa di Santa Maria del Carmine a Casanova dell'Alpe. Disegno originale in scala 1:25

184. Prospetto ovest. Disegno originale in scala 1:25

185. Prospetto est con piano di sezione passante per il pendio. Disegno originale in scala 1:25

La rappresentazionedell’architettura storica

Il disegno di rilievo è uno strumento fondamentalein ogni operazione volta alla conoscenza ed alrecupero delle architetture storiche. Per questomotivo, esso dovrà essere il più possibiledettagliato ed analitico, dovendo registrare ilmaggior numero di informazioni sullecaratteristiche geometriche, materiche, sullo statodi conservazione del manufatto e sulle suevicende storico-costruttive. Sulla base di questodisegno, sarà possibile elaborare una serie ditavole tematiche, relative a ciascun parametro dilettura.