La rana sorda va dritta alla meta

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LA RANA SORDA VA DRITTA ALLA META NO AGLI IMBALLAGGI, EDGAR REAGISCE 30 Gennaio 2012, Strada in Chianti. La classe 5°B, della scuola Primaria “Giulio Bucciolini”, ha intervistato Edgar Barreto, un giovane imprenditore fiorentino, che ha avuto un'idea per ridurre gli sprechi, inquinare meno, per vivere in maniera ecologica, vendendo prodotti sani e genuini. Edgar vuole aprire un negozio di alimentari diverso dagli altri: i prodotti venduti non sono quelli che si trovano al supermercato, ma provengono dalle campagne vicino a Firenze e sono venduti senza imballo, cioè si comprano “sfusi”. Anche l'arredo del suo negozio è fatto con materiale riciclato. Ecco la nostra intervista. Quale sarà il nome del tuo negozio? Il mio negozio si chiamerà MELA RI-PIGLIO. Ho scelto questo nome perché mi piaceva l’espressione fiorentina “me la ripiglio” (me la riprendo), perché all’interno del nome c’era un frutto(la mela) e perché il “RI” di ripiglio fa riferimento a Ri-duco, Ri-uso,Ri-ciclo. Dove aprirai il negozio? Perché lì e non altrove? Il negozio verrà aperto in via Arnolfo a Firenze, vicino a piazza Beccaria. Ho scelto Firenze perché ci abito, e ho scelto quella zona perché è molto popolata, è lontana dai grandi supermercati ed è abitata da persone benestanti e sensibili all’ecologia. Sei stato tu ad avere questa idea o ti sei ispirato a qualcuno? L’idea non è nuova, nel passato, i nostri nonni già lo facevano. Io ho cercato di diminuire i tanti passaggi che il cibo fa prima di arrivare sulle nostre tavole. Immaginate di legare un filo alla zampa di una mucca … tutti i prodotti provenienti da quella mucca: latte, formaggi, carne ecc. fanno una lunga strada prima di arrivare in casa nostra, io ho “tagliato il filo legato alla zampa della mucca”, cioè ho provato a fare una FILIERA CORTA. Perché vuoi “tornare al passato” ? Non sto tornando al passato, mi sto ispirando ad esso. Nel mio negozio ho cercato di rendere la spesa semplice e divertente, con macchinari automatici e fatti con materiale riciclato Perché hai deciso di aprire un negozio del genere? Ho sempre lavorato nel settore alimentare. L’agricoltura ci dà il cibo e il cibo dà l’energia. Io ho deciso di aprire questo negozio, per vendere prodotti genuini. Nelle campagne intorno a Firenze ci sono tanti contadini, agricoltori, allevatori … quindi si possono trovare prodotti sani e freschi senza fare tanta strada: a “Km 0” come dicono gli esperti! Quale reazione prevedi che abbiano le persone alla tua idea? Come voi state intervistando me, anche io ho intervistato delle persone che abitano nella zona in cui aprirò il negozio, per sentire se gli piaceva la mia idea e le risposte sono state positive. A casa tua, Ri-duci, Ri-usi,Ri-cicli ? Certo! Io lo faccio. Credo in un mondo più pulito. Voglio far crescere il mio bambino in un mondo migliore. Cerco di fare il possibile, riciclo l’olio “esausto” dopo averlo usato per friggere, mettendolo in una bottiglia e portandolo a chi riesce a smaltirlo meglio. Non ho la macchina, uso la bici per spostarmi o lo scooter per fare i viaggi più lunghi, come oggi. Nel tuo negozio ci sono mobili di Sansa … puoi dirci qualcosa di più? Per arredare il mio negozio mi sono rivolto ad una ditta di Ancona che utilizza i rifiuti per realizzare nuovi prodotti; ad esempio i miei cestini della spesa sono ricavati dall’involucro delle batterie delle automobili! I mobili del mio negozio, invece, sono di SANSA. La sansa esausta è uno scarto della spremitura delle olive che, normalmente, viene buttata via. In questa ditta viene mischiata con altri

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Intervista dei bambini della V primaria B Bucciolini di Strada in Chianti per gne6

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LA RANA SORDA VA DRITTA ALLA META

NO AGLI IMBALLAGGI, EDGAR REAGISCE

30 Gennaio 2012, Strada in Chianti.La classe 5°B, della scuola Primaria “Giulio Bucciolini”, ha intervistato Edgar Barreto, un giovane imprenditore fiorentino, che ha avuto un'idea per ridurre gli sprechi, inquinare meno, per vivere in maniera ecologica, vendendo prodotti sani e genuini.Edgar vuole aprire un negozio di alimentari diverso dagli altri: i prodotti venduti non sono quelli che si trovano al supermercato, ma provengono dalle campagne vicino a Firenze e sono venduti senza imballo, cioè si comprano “sfusi”. Anche l'arredo del suo negozio è fatto con materiale riciclato. Ecco la nostra intervista.

Quale sarà il nome del tuo negozio?Il mio negozio si chiamerà MELA RI-PIGLIO. Ho scelto questo nome perché mi piaceva l’espressione fiorentina “me la ripiglio” (me la riprendo), perché all’interno del nome c’era un frutto(la mela) e perché il “RI” di ripiglio fa riferimento a Ri-duco, Ri-uso,Ri-ciclo. Dove aprirai il negozio? Perché lì e non altrove?Il negozio verrà aperto in via Arnolfo a Firenze, vicino a piazza Beccaria. Ho scelto Firenze perché ci abito, e ho scelto quella zona perché è molto popolata, è lontana dai grandi supermercati ed è abitata da persone benestanti e sensibili all’ecologia.Sei stato tu ad avere questa idea o ti sei ispirato a qualcuno?L’idea non è nuova, nel passato, i nostri nonni già lo facevano. Io ho cercato di diminuire i tanti passaggi che il cibo fa prima di arrivare sulle nostre tavole. Immaginate di legare un filo alla zampa di una mucca … tutti i prodotti provenienti da quella mucca: latte, formaggi, carne ecc. fanno una lunga strada prima di arrivare in casa nostra, io ho “tagliato il filo legato alla zampa della mucca”, cioè ho provato a fare una FILIERA CORTA.Perché vuoi “tornare al passato” ?Non sto tornando al passato, mi sto ispirando ad esso. Nel mio negozio ho cercato di rendere la spesa semplice e divertente, con macchinari automatici e fatti con materiale riciclatoPerché hai deciso di aprire un negozio del genere?Ho sempre lavorato nel settore alimentare. L’agricoltura ci dà il cibo e il cibo dà l’energia. Io ho deciso di aprire questo negozio, per vendere prodotti genuini. Nelle campagne intorno a Firenze ci sono tanti contadini, agricoltori, allevatori … quindi si possono trovare prodotti sani e freschi senza fare tanta strada: a “Km 0” come dicono gli esperti!Quale reazione prevedi che abbiano le persone alla tua idea?Come voi state intervistando me, anche io ho intervistato delle persone che abitano nella zona in cui aprirò il negozio, per sentire se gli piaceva la mia idea e le risposte sono state positive.A casa tua, Ri-duci, Ri-usi,Ri-cicli ?Certo! Io lo faccio. Credo in un mondo più pulito. Voglio far crescere il mio bambino in un mondo migliore. Cerco di fare il possibile, riciclo l’olio “esausto” dopo averlo usato per friggere, mettendolo in una bottiglia e portandolo a chi riesce a smaltirlo meglio. Non ho la macchina, uso la bici per spostarmi o lo scooter per fare i viaggi più lunghi, come oggi.Nel tuo negozio ci sono mobili di Sansa … puoi dirci qualcosa di più?Per arredare il mio negozio mi sono rivolto ad una ditta di Ancona che utilizza i rifiuti per realizzare nuovi prodotti; ad esempio i miei cestini della spesa sono ricavati dall’involucro delle batterie delle automobili! I mobili del mio negozio, invece, sono di SANSA. La sansa esausta è uno scarto della spremitura delle olive che, normalmente, viene buttata via. In questa ditta viene mischiata con altri

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elementi e trasformata in pannelli che assomigliano molto al legno. Anche se questo prodotto richiede tanti anni per essere smaltito, cioè per essere riassorbito dal terreno ,circa 200, lo trovo estremamente valido perché deriva da uno scarto, un rifiuto che così lavorato ha una nuova vita, e non è necessario abbattere né alberi né tanto meno usare la plastica che viene smaltita non prima di 1000 anni!Visto che “tutti” fanno la spesa al supermercato, perché pensi che la gente venga da te? Sei certo di quello che fai?Per rispondere a questa domanda vi voglio raccontare una storia che la mia mamma mi ha inviato via e-mail qualche tempo fa, mentre cercavo, con fatica, di aprire il mio negozio. Quattro rane fanno una gara: vince la rana che per prima arriva in cima alla torre del castello. La prima rana si ferma davanti ad un muretto, non sa se riuscirà a saltarlo. Uno scoiattolo che passa di lì le dice: << Fermati, non ce la farai mai! >> e la rana rinuncia. La seconda rana, supera il muretto e si ferma davanti ad uno stagno. Un uccellino che passa di lì le dice:<< Fermati lo stagno è profondo e pericoloso, non ce la farai mai! >> e la rana, impaurita rinuncia. La terza rana supera il muretto, attraversa lo stagno e si ferma davanti alla porta del castello. E’ quasi arrivata, ma la porta del castello è chiusa. Una volpe che passa di lì le dice: << Fermati, la porta è chiusa e poi è troppo pesante, non puoi farcela! >> e la rana rinuncia. La quarta rana supera il muretto, attraversa lo stagno, apre la porta, sale i 400 scalini, senza mai fermarsi o voltarsi indietro, e vince la gara. Tutti gli animali le chiedono: << Ma come hai fatto? >> la rana non si gira e non risponde … è andata avanti senza ascoltare i “consigli” degli altri che le dicevano: rinuncia! Torna indietro! E’ troppo difficile … la rana ha vinto la gara perché E’ SORDA! Quindi sì! Sono sicuro fino all’ultimo capello che ho in testa di quello che faccio. Bisogna essere “RANE SORDE” per raggiungere la meta!