La Ragione. (Philadelphia, Pa.) 1917-04-25 [p...

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LA RAGIONE ORGANO DI DIFESA DELLA ITALIANITÀ' contro 1 vili, i camorristi, i sicari, i falsari e gli austriacanti, nemici della patria di origine e di quella d'adozione. F. SILVAGNI, Direttore, 1010 Christian Street, Philadelphia, Pa. Tanto per incominciare La colonia vera, quella sana e composta della grande massi che lavora e produce, è stanca di assistere a certi spettacoli, ne quali prendono parte pochissimi protagonisti: spioni austrìaci, si carii, ricattatori, satiri, banchisti di pessimo carato et similia. Convinti che un giornale fustigatore, ma veritiero sopratutto potrà spazzare tutto il luridume che si annida in certi lupanari diamo vita alla Ragione, che attingerà i suoi fondi dalle nostre ta sche pulite e non dai depositi che i "calandrielli" affidano alle fauc di volgari speculatoli. E la dilezione l'affidiamo ad un operaio corm noi, al Signor Francesco Silvagni, anche perchè siamo sicuri che e gli, se necessità lo richiedesse, con la punta dei suoi stivali saprì mettere a posto mandanti e mandatario A tutti i nostri fratelli dell'Ordine Figli d'ltalia, siano essi del le autorità o semplici gregarii, una parola- r nostri nemici hanno assunto al loro servizio, un degenerato un sicario, nella vana speranza di distruggere la nostra Istituzione le iniziative che ad essa iaranno capo. Hanno fornito il sicario d denaio peichè meglio possa riuscire alla vergognosa impresa. Ess sono banchisti prossimi al fallimento; venditori di cerotti; consu lenti legali di fallimenti; art...isti dall'anima prava; satiri, farabutt insomma. Tutti i veri Figli d'ltalia sanno il loro dovere. Se volete ricono sceiii li scorgerete dando uno sguardo alla Fogna; se non li sapete venite da noi e vi forniremo i nomi. Raffaele Settanni, Presidente; Nicoli Rivano, Segretario; Antonino Viglio ne. Tesoriere; Vito Gallo, Francese* Tropea, Carmine Del Giorno, Aristo demo Palladino, Gaetano Gangemi, G Citi varese- V Accettando l'incaricò < N°n sono un ladro ragioniere di Ranche, un sicario, ur Jj&tiro. /? 1 incarico che operai come me mi affidano e promette W iente di fai e scomparire da questo mondo coloniale, e pei \ b tutti gl'insetti malefici. Ir* Francesco Silvagni 3 \u25a0 ire NOSTRO PROGRAMMA Sono trascorsi diciotto mesi da quando un gruppo di operai -non volendo oltre tollerare un libellista degenerato, sfamato dal- , *»ro tedesco per la sua propaganda antipatriottica, lo schiacciava dal seno del Comitato della Mobilitazione Civi le, peichè egli aveva osato insultare una massa che rappresentava il sentimento spontaneo della Colonia. Da quel tempo egli scoili parve dal consorzio degli uomini. Oggi ricomparisce sulla scena con la leva di persone degne dei più luridi bassifondi sodali-artisti- ci da strapazzo, banchisti sull'orlo del fallimento e simili, e noi pure scendiamo nuovamente nell'agone, ma non per combattere lui, che non merita neppure il nostro disprezzo, sibbene quelli che si nascondono alle sue spalle. Che questi siano dei banchisti privati, lo si rileva dal fatte che molto tempo prima di venir fuori il foglio libello, si diceva pubblicamente in Colonia che il suo programma sarebbe state quello di combattere la Banca Statale Figli d'ltalia. Non solo, ma il degenerato è andato da per ogni dove, mostrando i CHECK*? di coloro che s'erano sottoscritti per dar vita al suo giornale. Co- storo, contro questi privati banchisti, di cui in mille occasioni il degenerato ha detto di conoscere la situazione finanziaria e di sa- pere che si mantengono sui trampoli, noi affileremo le nostre armi, ingaggiando una guerra spietata, inesorabile, e quando non sani sufficiente il giornale, andremo pei- le vie e le piazze, predicando alle masse, esortando i depositanti a ritirare i loro depositi che corrono pericolo di andarsene in fumo. Non tutti i banchisti privati di Filadelfia hanno sentito il biso- gno di fornire fondi segreti al degenerato, per comprarne il silenzi® e per accaparrarsene il patrocinio. Elenchiamo, a titolo d'onore, al- cuni banchieri che non si son fatti prendere all'amo. Francesco Cerceo, azionista della Sons of Italy State Rank. Gennaro Di Genova, che sollecitato dal mestierante volgare a dargli denaro, si rifiutava energicamente e si aveva, in cambio del rifiuto, la minaccila di prossimi attacchi; Michele Rerardini; Glor- iando Tu moli Ilo; la Ditta Raldi, Pasquale Teti del 1022 Catharine Street e qualche altro. A questi la nostra ammirazione, agli altri il nostro disprezzo. Noi siamo gli stessi operai dello scorso anno, che, per epura- re una volta per sempre la colonia dai rettili che Li infestano, ci presentiamo al pubblico con questo giornale LA RAGIONE, che viene fatto a spesse del popolo, con la contribuzione volontaria di umili lavoratori. LA DIREZIONE A la gogna! Una cricca di emeriti affaristi, composta esclusivamente di colo- ro che gettano il tozzo alla cagna randagia, nel timore di essere es- si stessi addentati, ha rinnovato il miracolo della risurrezione di Lazzaro, riesumando dal fondo di una misera tomba abbandona- ta, una putrida carogna che a- veva appestato il mondo con le sue ribalderie. E così dopo un lungo letargo ed un'ignominiosa accidia, sbuca fuori nuovamente dalla sentina ove vivacchiò, rosicando come un ratto delle chiaviche, questo de- linquente abbrutito dalla mise- ria, dal sudiciume e dalla crapu- la. Continuando la sua vecchia carriera di soldataccio di ventu- ra, al soldo di figure bieche e si- nistre, egli ha preso nuovamen- te ad attaccare, per una vilissi- ma mercede, le migliori istituzio- ni e gli uomini migliori della Co- lonia, perchè egli per la sua indo- le prava è nemico dell'onesto e del buono. E' vergognoso per il nome ita- liano che una figura tanto moral- mente sinistra e bacata fino al midollo, trovi ancora in colonia della gente che. sebbene cento volte turlupinata, sia sempre di- sposta a saziare gli immondi ap- petiti di una tale rapacissima ar- pia- Questi ganerGßi che si tengono celati nell'ombra in omaggio ai precetti del Van- gelo, sono veramente mossi da un sentimento di pietà verso i fi- gli e la moglie di questo degene- rato, come essi affermano ge- suiticamente? Ed allora perchè affidano il danaro agli artigli ra- paci di Jui che lo sciupa nelle bet- tole e nei postriboli mentre nel- la casa regna la miseria più squallida; nella casa ove sovente egli bastona la infelice compa- gna cui oltre ai maltrattamenti quotidiani, lece un regalo degno di lui, satiro abietto e feroce, nel periodo del puerperio? E questa laida figura proteg- gono i prominenti umanitari? Approvano forse il di lui opera- to? Ipocrita in tal caso, la scusa che li impietosisca la miseria dei figliuoli. Per quegli innocenti siamo pronti anche noi ad apri- re una sottoscrizione per strap- parli all'abbiezione e alla mise- ria. Ma non è la pietà che muo- ve i provvedimenti dei fondi se- greti, essi sono sospinti da un sentimento meno nobile, da! sen- timento della paura perchè non ignorano che il degenerato pos- siede molti dei loro segreti che vogliono nascondere al pubblico, e perciò aizzano la cagna affama- ta contro i galantuomini, nel ti- more che questa non si avventi alle loro calcagna e metta a nudo le loro vergogne ed il loro passa- to. Questa la ragione che li ob- bliga a mordere il freno e a su- bire continuamente i ricatti; il famigerato redattore del nuovo organo della camorra organizza- ta, che è libellista per mestiere ed ha l'ingegno rivolto al male, sa bene di potere attingere dana- ro in un pozzo senza fondo, dove è il denaro dei clienti minghioni. Ma la corda troppo tesa si spezza e domani, messi con le spalle al muro i ricattati potreb- bero ricorrere ad estremi rime- di per sbarazzarsi una volta pei sempre della sanguisuga insazia- bile. Sarebbe umano che un si- cario della penna vedesse drizzarsi dinanzi minaccioso lo spettro di un altro sicario certo non più ignobile di lui. PHILADELPHIA, PA.. 25 APRILE, 1917 Anno I No. 1 Soldi Li Copia Punte di spillo CASSIERE LIBERTINO E' cassiere ed oggi ha avuto una velleità nuova; ha voluto di- ventare anche cassiere del gior- nale La Fogna. Non è proprio un giornali*' ma any-how ?si può <?& ! aria di esserlo, pur non ess* 0 da tanto di (are un O col bic«. >. re. Ma che vi pare? Cassiere d. banca ! Cassiere anche di un giov- ile, sia pure la Fogna ! Non 0 che dire: il Cassiere aveva 1 gno di un tantino di noto fl " Concediamogliela. Jant, * ** ; mai 'N< \ unuto da Scranton ann.-f a in condizioni deplorevolissime con le scarpe rotte e coi brandelli, il sempre gener s : Giuseppe Di Silvestro lo fece «m piegare presso una Cooperati' ( , ed egli oggi, da quel serpent ut p che è, degno consocio del de,' rato, lo ricambia con la cai ania e con la diffamazione. Più elevato alla onorifica carie, cassiere, iniziò le sue impres * lanti e gettò sul lastrico ui- Hll j z _* gazza, dopo averla disonorai m) j quale oggi tace nell'abbando,.., per non esporre al pubblico propria vergogna. Intanto l'avventuriero ai jp** ' soffocato_ogni rimor! ge airimpaTniare'Tina fafcSutìa appartenente ad una famiglia spettabile, la quale certo ignora il turpe retroscena. Un individuo così fatto non poteva non simpatizzare col de- generato. Il degenerato è cono- sciuto da tutti per tale, da amici e nemici tutti lo disprezzano, fili uomini di coraggio gli scara- ventano il loro disprezzo sul gr,i. gno; i vili questo disprezzo li sentono nell'intimo dell'animo, ma atteggiano il viso ipocri- ta ad un sorriso di compiacenza. Il degenerato! Oli, come appa- re oggi giustificato il violento lin- guaggio di Lucifero, a suo riguar do. quel linguaggio che, all'epoca delle pubblicazioni del Ribelle, non andava a sangue ad alcuni soverchiamente puritani. Scac- ciato dal natio paesello, dove, in qualità di usciere di ccfticiliazio- ne, commise atti poco puliti, ven- ne in America e s'impiegò in una banca, donde fu messo fuori per continue sottrazioni di franco- bolli. Come il suo socio dell'ultima ora, ingrato verso il benefattore, lo attaccò vigliaccamente per fa- re le difese di un altro banchie- re con cui lavorava. Nella campagna contro il con- sole Naselli, appoggiò i Di Silve- stro e Tresca ed i suoi articoli sono sempre visibili ; ma poi, per- chè impostogli dal suo padrone, per ragione di pagnotta, come e- gli diceva, smise la pubblicazione del giornale. Falsa quindi la sua afferma- zione ultima che egli abbia sem- pre combattuto i fratelli Di Sil- vestro. Parassita, ricattatore di ban- che, martirizzatore della propria moglie; tale la figura morale di colui che oggi il Cassiere liberti- no proclama un galantuomo. Well! de gustibus con quel che segue. Ognuno può avere quei gusti confacenti alla propria natura, ed il sig. Cassiere perciò ha anche il diritto di avere i suoi. Così può farsi una cornice dei gusti del degenerato e appender- sela a capo al letto, ora di scapo- lo, domani di ammogliato; e può farsi di lui il modello al quale i- se a capo di essa vi è un disone- sto il quale, secondo ciò che an- java sbraitando in colonia, si e- 'a arricchito ricettando merce rubata. Oggi poi addita quella Bancs come una Banca modello e la no- stra, che non teme confronti, 1* chiama un'Agenzia di speculazio- le. Quando è il degenerato a trin- ciare di simili giudizi, poco gio- cano le laudi alla South Philadel- ahia State Bank «d a noi gli at- tacchi e le insinuazioni non nuoc- ciono affatto, anzi, ci accaparra- lo ogni giorno nuove simpatie. Raffaele Settanni. Don Percuocolo c'o pizzo!!! Degli amici ci domandano se Don Percuocolo se e vvero che a atte pezze per pubblicare il sue aglio, loglio (pardon) foglio. lezze non sono sue ma di pochi scoscienti e vili che non hanno i coraggio di farsi conoscere per- chè sanno che la loro coscienze non è tanto pulita pei- affronta- e dei galantuomini. Essi si so no comprato don Percuocolo i cui mestiere è stato e sarà sem- pre quello di vendersi al migliore afferente. Per costui non vi sono scrupo li, basta che gli si diano sold per dedicarsi <r/f aicoffttsnforitf l'i bertinaggio, tradirebbe famiglia amici e Patria. Patria? Ma 110 1011 crediamo che egli abbia uni latria. Chi non ricorda il suo attacca- nento per la esecrata Au- stria? E chi potrebbe oggi lubitare tenendo presente con .'hi si ha a fare e del modo come spende che non sia una spia Te- losca? Che iddio ce ne liberi da luesti avanzi della Società, diso- ìore dell'umanità- Ridete amici miei, dice che mole ragionare della Ragione! e pianto mai hai tu ragionato! Questa volta caro il mio don Per- icolo l'hai detta grossa... Un ietto napolitano dice; Ornine è antimi ciente pe carline... Noi ti consigliamo di ecclissar- i come facesti in quell'altra cir- costanza se non vuoi che i buoni lella nostra colonia ti fafccia- -10 un brutto servizio. ai tuoi ladroni che si mostrino essi, e se lon lo fanno spontaneamente, lei prossimi numeri li smasche- eremo noi. Ciao. Fra Maniaco frattanto al presente il dege- nerato fila di nuovo l'idillio'amo- roso e gode tutto il favore di luelli che lo sostengono perchè ne hanno paura. Quanto durerà questa nuova fase della luna di miele ? Oh ! non molto certamen- te e quest'altro tentativo giorna- listico del più ignorante e del più iisonesto tra tytti coloro che ab- biano mai vilipeso una penna, Ì condannato come i precedenti »d una vergognosa debacle. Un mandato molto arduo ed antipatico egli si è assunto que- sta volta, quello di combattere jn'lstituzione che èla più bella conquista della massa operaia di Philadelphia. Ha tentato bensì di ?irare la quistione attaccando le persone cui spetta il merito del- 'iniziativa della Banca Statale l'igli d'ltalia, ma il grossolano stratagemma non ha ingannato nessuno e tanto meno noi che siamo le sentinelle vigili del no- stro Istituto. 11 libellista, istiga- lo dalla cricca, ci lancia il guan- to di sfida: noi lo raccogliamo per gettarci a capofitto in una otta ad oltranza. Egli, austriacante incorregibi- le che per la sua fellonia fu ver- gognosamente scacciato dal seno iel Comitato per la mobilitazio- ne civile, oggi che è entrata in guerra anche l'America contro l'Austria e Germania vigliac- camente si rintana nei meandri iella sua nera coscienza ed osten- ta sentimenti che non ebbe mai. perchè già da tempo venduto al- \u25a0Vrrinà desco* Ma'noi gii .strappa rei J- la maschera. Egli si accanisce oggi contro la Banca Statale Figli d'ltalia e pretende metterla in cattiva lu- ce, stabilendo un confronto tra luesta e la South Philadelphia \u25a0>tate Bank. Veramente se que- sta Istituzione non ha altri moc- "oli da accendere, può bene anda- e a letto all'oscuro. Tutti in co- onia ricordano gli attacchi fero- ?i che il degenerato lanciò con- io questa Banca un paio di anni a. Un bel giorno però gli attac- hi cessarono improvvisamente >d il giornalista onesto con quel ?ibuttante cinismo che tutti' gli sconoscono potè vantarsi di ave- e venduto il suo silenzio per juattrocento dollaracci sonanti. Più tardi, non molti mesi fa, juando aspettava di essere im- )iegato nella South Philadelphia state Bank, e rimase deluso per 'atto energico del suo nuovo Pre- sidente, scrisse una lettera apo- ogetica al consulente legale dei àllimenti e di atroci insulti con- io il capo di quella azienda bau :aria, conchiudendo che non >uò dirsi buona una istituzione j Il degenerato, spione austriaco da' la sua solidarietà' agli Indipendenti di Philadelphia Le cronache quotidiane, forse per un senso di pudore, non lo riferiscono, anzi vi furono alcuni che se ne scandalizzarono, ma sia- mo stati informati che al Ballo della Loggia Tripoli e Cirene deK l'Ordine Indipendente, i cui profitti sono destinati al soddisfaci- mento di un note di Mr. Curiangiolo, a richiesta di alcuni capi fu data la parola al degenerato spione austriaco per fargli dire che egli combatterà il Grande Venerabile di questo Stato dell'Ordi- ne Figli d'ltalia. Sforzi inani quelli di certi Indipendenti, se credono che essi si in- nalzeranno mercè l'opera denigratoria e mercenaria di colui che, per loro volere più che di altri, fu messo all'indice dal Comitato ita- liano prò patria; lotta di mulini a vento quella che il degenerato spione austriaco ha intrapreso contro i nostri maggiori! Che fra certi Indipendenti vi sia corrispondenza di amorosi sensi con gli spioni austriaci, niente di straordinario, e noi da oggi in poi sapremo come classificarli ; ma che essi credano di abbattere la nostra colossale Organizzazione con gli strali di un sifcario, è una delle loro solite illusioni- Noi, anzi, siamo arciconten- ti di questo patriottico connubio che ci darà l'opportunità di strin- gerci maggiormente e più fortemente attorno al nostro conduttore. Filippo il Corso Male

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LA RAGIONEORGANO DI DIFESA DELLA ITALIANITÀ'

contro 1 vili, i camorristi, i sicari, i falsari e gli austriacanti, nemici della patria di origine e di quella d'adozione.F. SILVAGNI, Direttore, 1010 Christian Street, Philadelphia, Pa.

Tanto per incominciare

La colonia vera, quella sana e composta della grande massiche lavora e produce, è stanca di assistere a certi spettacoli, nequali prendono parte pochissimi protagonisti: spioni austrìaci, sicarii, ricattatori, satiri, banchisti di pessimo carato et similia.

Convinti che un giornale fustigatore, ma veritiero sopratuttopotrà spazzare tutto il luridume che si annida in certi lupanaridiamo vita alla Ragione, che attingerà i suoi fondi dalle nostre tasche pulite e non dai depositi che i "calandrielli" affidano alle faucdi volgari speculatoli. E la dilezione l'affidiamo ad un operaio cormnoi, al Signor Francesco Silvagni, anche perchè siamo sicuri che egli, se necessità lo richiedesse, con la punta dei suoi stivali saprìmettere a posto mandanti e mandatario

A tutti i nostri fratelli dell'Ordine Figli d'ltalia, siano essi delle autorità o semplici gregarii, una parola-

r nostri nemici hanno assunto al loro servizio, un degeneratoun sicario, nella vana speranza di distruggere la nostra Istituzionele iniziative che ad essa iaranno capo. Hanno fornito il sicario ddenaio peichè meglio possa riuscire alla vergognosa impresa. Esssono banchisti prossimi al fallimento; venditori di cerotti; consulenti legali di fallimenti; art...isti dall'anima prava; satiri, farabuttinsomma.

Tutti i veri Figli d'ltalia sanno il loro dovere. Se volete riconosceiii li scorgerete dando uno sguardo alla Fogna; se non li sapetevenite da noi e vi forniremo i nomi.

Raffaele Settanni, Presidente; NicoliRivano, Segretario; Antonino Viglione. Tesoriere; Vito Gallo, Francese*Tropea, Carmine Del Giorno, Aristodemo Palladino, Gaetano Gangemi, GCitivarese-

V Accettando l'incaricò

< N°n sono un ladro ragioniere di Ranche, nè un sicario, nè urJj&tiro.

/? 1 incarico che operai come me mi affidano e promette

Wiente di fai e scomparire da questo mondo coloniale, e pei

\ b tutti gl'insetti malefici.Ir*

Francesco Silvagni

3 \u25a0

ire NOSTRO PROGRAMMASono trascorsi diciotto mesi da quando un gruppo di operai

-non volendo oltre tollerare un libellista degenerato, sfamato dal-, *»ro tedesco per la sua propaganda antipatriottica, lo schiacciava

dal seno del Comitato della Mobilitazione Civile, peichè egli aveva osato insultare una massa che rappresentavail sentimento spontaneo della Colonia. Da quel tempo egli scoiliparve dal consorzio degli uomini. Oggi ricomparisce sulla scenacon la leva di persone degne dei più luridi bassifondi sodali-artisti-ci da strapazzo, banchisti sull'orlo del fallimento e simili, e noipure scendiamo nuovamente nell'agone, ma non per combatterelui, che non merita neppure il nostro disprezzo, sibbene quelli chesi nascondono alle sue spalle.

Che questi siano dei banchisti privati, lo si rileva dal fatteche molto tempo prima di venir fuori il foglio libello, si dicevapubblicamente in Colonia che il suo programma sarebbe statequello di combattere la Banca Statale Figli d'ltalia. Non solo, mail degenerato è andato da per ogni dove, mostrando i CHECK*?di coloro che s'erano sottoscritti per dar vita al suo giornale. Co-storo, contro questi privati banchisti, di cui in mille occasioni ildegenerato ha detto di conoscere la situazione finanziaria e di sa-pere che si mantengono sui trampoli, noi affileremo le nostre armi,ingaggiando una guerra spietata, inesorabile, e quando non sanisufficiente il giornale, andremo pei- le vie e le piazze, predicandoalle masse, esortando i depositanti a ritirare i loro depositi checorrono pericolo di andarsene in fumo.

Non tutti i banchisti privati di Filadelfia hanno sentito il biso-gno di fornire fondi segreti al degenerato, per comprarne il silenzi®e per accaparrarsene il patrocinio. Elenchiamo, a titolo d'onore, al-cuni banchieri che non si son fatti prendere all'amo.

Francesco Cerceo, azionista della Sons of Italy State Rank.Gennaro Di Genova, che sollecitato dal mestierante volgare a

dargli denaro, si rifiutava energicamente e si aveva, in cambio delrifiuto, la minaccila di prossimi attacchi; Michele Rerardini; Glor-iando Tu moli Ilo; la Ditta Raldi, Pasquale Teti del 1022 CatharineStreet e qualche altro.

A questi la nostra ammirazione, agli altri il nostro disprezzo.Noi siamo gli stessi operai dello scorso anno, che, per epura-

re una volta per sempre la colonia dai rettili che Li infestano, cipresentiamo al pubblico con questo giornale LA RAGIONE, cheviene fatto a spesse del popolo, con la contribuzione volontaria diumili lavoratori.

LA DIREZIONE

A la gogna!Una cricca di emeriti affaristi,

composta esclusivamente di colo-ro che gettano il tozzo alla cagnarandagia, nel timore di essere es-si stessi addentati, ha rinnovatoil miracolo della risurrezione diLazzaro, riesumando dal fondodi una misera tomba abbandona-ta, una putrida carogna che a-veva appestato il mondo con lesue ribalderie.

E così dopo un lungo letargoed un'ignominiosa accidia, sbucafuori nuovamente dalla sentinaove vivacchiò, rosicando come unratto delle chiaviche, questo de-linquente abbrutito dalla mise-ria, dal sudiciume e dalla crapu-la.

Continuando la sua vecchiacarriera di soldataccio di ventu-ra, al soldo di figure bieche e si-nistre, egli ha preso nuovamen-te ad attaccare, per una vilissi-ma mercede, le migliori istituzio-ni e gli uomini migliori della Co-lonia, perchè egli per la sua indo-le prava è nemico dell'onesto edel buono.

E' vergognoso per il nome ita-liano che una figura tanto moral-mente sinistra e bacata fino almidollo, trovi ancora in coloniadella gente che. sebbene centovolte turlupinata, sia sempre di-sposta a saziare gli immondi ap-petiti di una tale rapacissima ar-pia- Questi ganerGßiche si tengono celati nell'ombrain omaggio ai precetti del Van-gelo, sono veramente mossi daun sentimento di pietà verso i fi-gli e la moglie di questo degene-rato, come essi affermano ge-suiticamente? Ed allora perchèaffidano il danaro agli artigli ra-paci di Jui che lo sciupa nelle bet-tole e nei postriboli mentre nel-la casa regna la miseria piùsquallida; nella casa ove soventeegli bastona la infelice compa-gna cui oltre ai maltrattamentiquotidiani, lece un regalo degnodi lui, satiro abietto e feroce, nelperiodo del puerperio?

E questa laida figura proteg-gono i prominenti umanitari?Approvano forse il di lui opera-to? Ipocrita in tal caso, la scusache li impietosisca la miseriadei figliuoli. Per quegli innocentisiamo pronti anche noi ad apri-re una sottoscrizione per strap-parli all'abbiezione e alla mise-ria. Ma non è la pietà che muo-ve i provvedimenti dei fondi se-greti, essi sono sospinti da unsentimento meno nobile, da! sen-timento della paura perchè nonignorano che il degenerato pos-siede molti dei loro segreti chevogliono nascondere al pubblico,e perciò aizzano la cagna affama-ta contro i galantuomini, nel ti-more che questa non si avventialle loro calcagna e metta a nudole loro vergogne ed il loro passa-to. Questa la ragione che li ob-bliga a mordere il freno e a su-bire continuamente i ricatti; ilfamigerato redattore del nuovoorgano della camorra organizza-ta, che è libellista per mestiereed ha l'ingegno rivolto al male,sa bene di potere attingere dana-ro in un pozzo senza fondo, doveè il denaro dei clienti minghioni.

Ma la corda troppo tesa sispezza e domani, messi con lespalle al muro i ricattati potreb-bero ricorrere ad estremi rime-di per sbarazzarsi una volta peisempre della sanguisuga insazia-bile. Sarebbe umano che un si-cario della penna vedessedrizzarsi dinanzi minaccioso lospettro di un altro sicario certonon più ignobile di lui.

PHILADELPHIA, PA.. 25 APRILE, 1917Anno I No. 1 Soldi Li Copia

Punte di spilloCASSIERE LIBERTINO

E' cassiere ed oggi ha avutouna velleità nuova; ha voluto di-ventare anche cassiere del gior-nale La Fogna.

Non è proprio un giornali*'ma any-how ?si può <?&

! aria di esserlo, pur non ess* 0da tanto di (are un O col bic«. >.

re. Ma che vi pare? Cassiere d.banca ! Cassiere anche di un giov-ile, sia pure la Fogna ! Non 0

che dire: il Cassiere aveva 1

gno di un tantino di noto fl"Concediamogliela. Jant,

* * * ; mai'N<\ unuto da Scranton ann.-f a

in condizioni deplorevolissimecon le scarpe rotte e coibrandelli, il sempre gener s :Giuseppe Di Silvestro lo fece «mpiegare presso una Cooperati'

(,ed egli oggi, da quel serpent

utpche è, degno consocio del de,'rato, lo ricambia con la cai aniae con la diffamazione. Piùelevato alla onorifica carie, dìcassiere, iniziò le sue impres

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lanti e gettò sul lastrico ui-Hlljz_*gazza, dopo averla disonorai

m) jquale oggi tace nell'abbando,..,per non esporre al pubblico làpropria vergogna.

Intanto l'avventuriero ai jp**'soffocato_ogni rimor!ge airimpaTniare'Tina fafcSutìaappartenente ad una famigliaspettabile, la quale certo ignorail turpe retroscena.

Un individuo così fatto nonpoteva non simpatizzare col de-generato. Il degenerato è cono-sciuto da tutti per tale, da amicie nemici tutti lo disprezzano,fili uomini di coraggio gli scara-ventano il loro disprezzo sul gr,i.gno; i vili questo disprezzo lisentono nell'intimo dell'animo,ma atteggiano il viso ipocri-ta ad un sorriso di compiacenza.

Il degenerato! Oli, come appa-re oggi giustificato il violento lin-guaggio di Lucifero, a suo riguardo. quel linguaggio che, all'epocadelle pubblicazioni del Ribelle,non andava a sangue ad alcunisoverchiamente puritani. Scac-ciato dal natio paesello, dove, inqualità di usciere di ccfticiliazio-ne, commise atti poco puliti, ven-ne in America e s'impiegò in unabanca, donde fu messo fuori percontinue sottrazioni di franco-bolli.

Come il suo socio dell'ultimaora, ingrato verso il benefattore,lo attaccò vigliaccamente per fa-re le difese di un altro banchie-re con cui lavorava.

Nella campagna contro il con-sole Naselli, appoggiò i Di Silve-stro e Tresca ed i suoi articolisono sempre visibili ; ma poi, per-chè impostogli dal suo padrone,per ragione di pagnotta, come e-gli diceva, smise la pubblicazionedel giornale.

Falsa quindi la sua afferma-zione ultima che egli abbia sem-pre combattuto i fratelli Di Sil-vestro.

Parassita, ricattatore di ban-che, martirizzatore della propriamoglie; tale la figura morale dicolui che oggi il Cassiere liberti-no proclama un galantuomo.

Well! de gustibus con quelche segue. Ognuno può averequei gusti confacenti alla proprianatura, ed il sig. Cassiere perciòha anche il diritto di avere i suoi.

Così può farsi una cornice deigusti del degenerato e appender-sela a capo al letto, ora di scapo-lo, domani di ammogliato; e puòfarsi di lui il modello al quale i-

se a capo di essa vi è un disone-sto il quale, secondo ciò che an-java sbraitando in colonia, si e-'a arricchito ricettando mercerubata.

Oggi poi addita quella Bancscome una Banca modello e la no-stra, che non teme confronti, 1*chiama un'Agenzia di speculazio-le.

Quando è il degenerato a trin-ciare di simili giudizi, poco gio-cano le laudi alla South Philadel-ahia State Bank «d a noi gli at-tacchi e le insinuazioni non nuoc-ciono affatto, anzi, ci accaparra-lo ogni giorno nuove simpatie.

Raffaele Settanni.

Don Percuocoloc'o pizzo!!!

Degli amici ci domandano seDon Percuocolo se e vvero che aatte pezze per pubblicare il sueaglio, loglio (pardon) foglio.

lezze non sono sue ma di pochiscoscienti e viliche non hanno icoraggio di farsi conoscere per-chè sanno che la loro coscienzenon è tanto pulita pei- affronta-e dei galantuomini. Essi si so

no comprato don Percuocolo icui mestiere è stato e sarà sem-pre quello di vendersi al miglioreafferente.

Per costui non vi sono scrupoli, basta che gli si diano soldper dedicarsi <r/faicoffttsnforitf l'ibertinaggio, tradirebbe famigliaamici e Patria. Patria? Ma 1101011 crediamo che egli abbia uni

latria.Chi non ricorda il suo attacca-

nento per la esecrata Au-stria? E chi potrebbe oggilubitare tenendo presente con.'hi si ha a fare e del modo comespende che non sia una spia Te-losca? Che iddio ce ne liberi daluesti avanzi della Società, diso-ìore dell'umanità-

Ridete amici miei, dice chemole ragionare della Ragione! epianto mai hai tu ragionato!Questa volta caro il mio don Per-icolo l'hai detta grossa... Unietto napolitano dice; Ornine èantimi ciente pe carline...

Noi ti consigliamo di ecclissar-i come facesti in quell'altra cir-costanza se non vuoi che i buonilella nostra colonia ti fafccia--10 un brutto servizio. Dì ai tuoiladroni che si mostrino essi, e selon lo fanno spontaneamente,lei prossimi numeri li smasche-eremo noi.

Ciao.Fra Maniaco

frattanto al presente il dege-nerato fila di nuovo l'idillio'amo-roso e gode tutto il favore diluelli che lo sostengono perchène hanno paura. Quanto dureràquesta nuova fase della luna dimiele ? Oh ! non molto certamen-te e quest'altro tentativo giorna-listico del più ignorante e del piùiisonesto tra tytti coloro che ab-biano mai vilipeso una penna,Ì condannato come i precedenti»d una vergognosa debacle.

Un mandato molto arduo edantipatico egli si è assunto que-sta volta, quello di combatterejn'lstituzione che èla più bellaconquista della massa operaia diPhiladelphia. Ha tentato bensì di?irare la quistione attaccando lepersone cui spetta il merito del-'iniziativa della Banca Statalel'igli d'ltalia, ma il grossolanostratagemma non ha ingannatonessuno e tanto meno noi chesiamo le sentinelle vigili del no-stro Istituto. 11 libellista, istiga-lo dalla cricca, ci lancia il guan-to di sfida: noi lo raccogliamoper gettarci a capofitto in unaotta ad oltranza.

Egli, austriacante incorregibi-le che per la sua fellonia fu ver-gognosamente scacciato dal senoiel Comitato per la mobilitazio-ne civile, oggi che è entrata inguerra anche l'America control'Austria e là Germania vigliac-camente si rintana nei meandriiella sua nera coscienza ed osten-ta sentimenti che non ebbe mai.perchè già da tempo venduto al-\u25a0Vrrinà desco* Ma'noi gii .strapparei J- la maschera.

Egli si accanisce oggi contro laBanca Statale Figli d'ltalia epretende metterla in cattiva lu-ce, stabilendo un confronto traluesta e la South Philadelphia

\u25a0>tate Bank. Veramente se que-sta Istituzione non ha altri moc-"oli da accendere, può bene anda-e a letto all'oscuro. Tutti in co-onia ricordano gli attacchi fero-?i che il degenerato lanciò con-io questa Banca un paio di annia. Un bel giorno però gli attac-hi cessarono improvvisamente

>d il giornalista onesto con quel?ibuttante cinismo che tutti' glisconoscono potè vantarsi di ave-e venduto il suo silenzio perjuattrocento dollaracci sonanti.

Più tardi, non molti mesi fa,juando aspettava di essere im-)iegato nella South Philadelphiastate Bank, e rimase deluso per'atto energico del suo nuovo Pre-sidente, scrisse una lettera apo-ogetica al consulente legale deiàllimenti e di atroci insulti con-io il capo di quella azienda bau:aria, conchiudendo che non>uò dirsi buona una istituzione j

Il degenerato, spione austriacoda' la sua solidarietà' agli Indipendenti

di Philadelphia

Le cronache quotidiane, forse per un senso di pudore, non loriferiscono, anzi vi furono alcuni che se ne scandalizzarono, ma sia-mo stati informati che al Ballo della Loggia Tripoli e Cirene deKl'Ordine Indipendente, i cui profitti sono destinati al soddisfaci-mento di un note di Mr. Curiangiolo, a richiesta di alcuni capifu data la parola al degenerato spione austriaco per fargli direche egli combatterà il Grande Venerabile di questo Stato dell'Ordi-ne Figli d'ltalia.

Sforzi inani quelli di certi Indipendenti, se credono che essi si in-nalzeranno mercè l'opera denigratoria e mercenaria di colui che,per loro volere più che di altri, fu messo all'indice dal Comitato ita-liano prò patria; lotta di mulini a vento quella che il degeneratospione austriaco ha intrapreso contro i nostri maggiori!

Che fra certi Indipendenti vi sia corrispondenza di amorosi sensicon gli spioni austriaci, niente di straordinario, e noi daoggi in poi sapremo come classificarli ; ma che essi credanodi abbattere la nostra colossale Organizzazione con gli strali di unsifcario, è una delle loro solite illusioni- Noi, anzi, siamo arciconten-ti di questo patriottico connubio che ci darà l'opportunità di strin-gerci maggiormente e più fortemente attorno al nostro conduttore.

Filippo il Corso Male