La Quinta provincia

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Free 20 - 1 Maggio 2012 - anno I - n° 1 Free press I PORTI alla pagina 4 PROVINCIA VIRTUALE u La democrazia partecipa” CICLO DELLE ACQUE u Verità nascoste LE RAGIONI DI UN NOME LA QUINTA PROVINCIA Genova Golfo Paradiso Entroterra Golfo Tigullio Cinque Terre IREN spa Nel comune di REGGIO I grillini l’interpellanza l’hanno presentata. Ma ieri in consiglio comunale il documento non è stato neanche discusso perché mancava in aula (causa malattia) l’assessore preposto a rispondere. Argomento: Iren. Debiti di Iren. E vendita degli edifici di proprietà in un fondo immobiliare chiuso. continua a pag 5 DIFFERENZIATA u Che cos’è in realtà La fanno o non la fanno questa differenziata sulla quale il cittadino pone rilevanti aspettative? La risposta è secca e non lascia dubbi: NO! Vediamo di partire da chi se ne intende e prendiamo ad esempio un sindacalista dell’AMIU, la premiata ditta che gestisce il sito di Scarpino, la più grande discarica in quota di tutta Europa. Questo signore – Lino BASILE - pone domande interessanti avendo conoscenza diretta del problema da decenni; (continua a pag 12) PORTA A PORTA? I l 19 ottobre del 2001 fu presentata un’apposita proposta di legge alla Camera dei deputati nella quale si richiese la costituzione della nuova provincia del Tigullio. La proposta venne presentata da alcuni parlamentari del comprensorio tigullino e, se approvata, avrebbe di fatto staccato il territo- rio rivierasco dal controllo dell’attuale provincia di Geno- va, in via di scioglimento. La quinta provincia ligure, con capoluogo Chiavari, sarebbe stata composta dai comuni di: Avegno, Bogliasco, Borzona- sca, Camogli, Carasco, Casarza Ligure, Castiglione Chiava- rese, Chiavari, Cicagna, Cogorno, Coreglia Ligure, Favale di Malvaro, Lavagna, Leivi, Lorsica, Lumarzo, Mezzane- go, Moconesi,Moneglia, Ne, Neirone, Orero, Pieve Ligu- re, Portofino, Rapallo, Recco, Rezzoaglio, San Colombano Certenoli, Santa Margherita Ligure, Santo Stefano d’Aveto, Sestri Levante, Sori, Tribogna, Uscio, Zoagli, per un totale di 35 amministrazioni delle 67 attual- mente componenti la provincia genovese. Oggi, a distanza di 11 anni nasce la “provincia mediatica”, su carta e in rete, per rilanciare gli interessi dei 35 comuni originariamente destinati a dare corpo al nuovo ente. Dal Paradiso (golfo) fino alle Favole (baia) e poi verso l’Ave- to (parco) si estende il nostro comune interesse. Pag 6 Pag 7

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numero uno

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Maggio 2012 - anno I - n° 1 Free press

I PORTIalla pagina 4

PROVINCIA VIRTUALE u “La democrazia partecipa” CICLO DELLE ACQUE u Verità nascoste

LE RAGIONIDI UN NOMEL A Q U I N TA P R O V I N C I A

Genova Golfo Paradiso Entroterra Golfo Tigullio Cinque Terre

IREN spaNel comune di REGGIO I grillini l’interpellanza l’hanno presentata. Ma ieri in consiglio comunale il documento non è stato neanche discusso perché mancava in aula (causa malattia) l’assessore preposto a rispondere. Argomento: Iren. Debiti di Iren. E vendita degli edifici di proprietà in un fondo immobiliare chiuso.

continua a pag 5

DIFFERENZIATA u Che cos’è in realtà

La fanno o non la fanno questa differenziata sulla quale il cittadino pone rilevanti aspettative? La risposta è secca e non lascia dubbi: NO! Vediamo di partire da chi se ne intende e prendiamo ad esempio un sindacalista dell’AMIU, la premiata ditta che gestisce il sito di Scarpino, la più grande discarica in quota di tutta Europa. Questo signore – Lino BASILE - pone domande interessanti avendo conoscenza diretta del problema da decenni; (continua a pag 12)

PORTA A PORTA?

Il 19 ottobre del 2001 fu presentata un’apposita proposta di legge alla Camera dei deputati nella quale si richiese la

costituzione della nuova provincia del Tigullio. La proposta venne presentata da alcuni parlamentari del comprensorio tigullino e, se approvata, avrebbe di fatto staccato il territo-rio rivierasco dal controllo dell’attuale provincia di Geno-va, in via di scioglimento.La quinta provincia ligure, con capoluogo Chiavari, sarebbe stata composta dai comuni di: Avegno, Bogliasco, Borzona-sca, Camogli, Carasco, Casarza Ligure, Castiglione Chiava-rese, Chiavari, Cicagna, Cogorno, Coreglia Ligure, Favale di Malvaro, Lavagna, Leivi, Lorsica, Lumarzo, Mezzane-go, Moconesi,Moneglia, Ne, Neirone, Orero, Pieve Ligu-re, Portofino, Rapallo, Recco, Rezzoaglio, San Colombano Certenoli, Santa Margherita Ligure, Santo Stefano d’Aveto, Sestri Levante, Sori, Tribogna, Uscio, Zoagli, per un totale di 35 amministrazioni delle 67 attual-mente componenti la provincia genovese.Oggi, a distanza di 11 anni nasce la “provincia mediatica”, su carta e in rete, per rilanciare gli interessi dei 35 comuni originariamente destinati a dare corpo al nuovo ente.Dal Paradiso (golfo) fino alle Favole (baia) e poi verso l’Ave-to (parco) si estende il nostro comune interesse.

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AMMINISTRAZIONI u La prima in “classifica”

Il REC-CRETINO d’ORO, UN NUOVO PREMIO!Un lettore del “NUMERO

ZERO” uscito il mese scorso, prende coraggio e invia una mail molto divertente, se il contenuto non rasentasse il tragico!Dice testualmente: “osservo da alcuni anni la smisurata volontà dell’amministrazione comunale di far male alla città ed anche a sé stessa; ho dovuto assistere a tristi rappresentazioni di incapacità e indecisione che hanno prodotto una situazione insopportabile.

Voglio fare alcuni esempi:1-Il “barcasilo”, opera inqualificabile che trasforma radicalmente la visione classica di una spiaggia di un borgo marino, mettendo le barche in cantina; oltretutto è orrendo e difficilmente vedrà l’ultimazione dei lavori, l’unico vantaggio lo ha avuto il bar/focacceria che si trova sulla copertura !!2-La piscina comunale di P.ta S.Anna che è inguardabile ed anche assai pericolosa per chi si

avventura nei pressi, tristissima “immagine” per la più grande squadra di pallanuoto del mondo che vede sfigurata in uno stato di grave abbandono quella che fu la sua sede naturale.3-L’ospedale ormai ridotto ad un ricovero di ex-matti (si può dire ?) dopo le inutili trattative su un percorso già segnato dall’inizio.4-Un depuratore in via di costruzione con la certezza di essere fuorilegge fin da subito (!!) e una strada da rifare (Pass.

P.ta S.Anna) per consentire il transito ai camion pieni di fanghi maleodoranti da smaltire a Scarpino. I camion, tra l’altro, transiteranno in pieno centro e con maggior frequenza nel periodo estivo (finestre aperte e gente ovunque)!5-Una IGP sulla focaccia che ha visto interessi “MOLTO PRIVATI” venduti per vantaggio collettivo ed ha dato il risultato immediato che centinaia di locali, della grande Genova, cancelleranno il nome di RECCO dai loro menù. Penso a quanto siano stati intelligenti – invece - i napoletani, a non fare una simile stupidaggine chiedendo l’IGP della “PIZZA”!!6-La “cittadinanza onoraria” della discordia tra pezzi di giunta ormai in sfacelo e un sindaco

“assente e titubante” che hanno mostrato al mondo (visto il nome del “cittadino” conosciuto quasi ovunque) un’immagine di cui vergognarsi.6-Ultima, non certo per importanza, è stata la “disgrazia” seguita alla malgestita questione dell’ex IML; in questo caso, che rischia di vedere la Pro Recco trasferita in un’altra cittadina, l’amministrazione ha dato il peggio di sé: incerta, disorganizzata, clientelare e persino piuttosto infantile.....Detto questo suggerisco di avviare un concorso aperto a tutti i lettori per decidere a chi consegnare (dopo averlo individuato) l’ambito riconoscimento del REC-CRETINO d’oro! Grazie se vorrete pubblicare.

a.b. (via e-mail)

Era il 1962 quando Edoardo Vianello pubblicava per

RCA il 45 giri che portava al lato “b” questa simpatica canzone. Oggi, dopo cinquant’anni, ricordiamo il pezzo musicale per osservare i pericolosi “dondolii” di alcune amministrazioni della Quinta provincia. Chiavari, Rapallo e Pieve L. vanno ad elezioni e dunque non sono rilevanti (ne parleremo in altre pagine) ma i restanti presentano molte interessanti ed evidenti scricchiolii alquanto “sinistri”.Tra tutti appaiono piuttosto irrecuperabili almeno tre di questi. Il più disastrato è certamente Recco dove governa (è solo un eufemismo!) una giunta PDL & co. Che vede al “comando”

Amministrazioni u ... in bilico

GUARDA COME DONDOLO...Dario CAPURRO emulo di Carlo Alberto....il “RE tentenna”. Nella mail che si legge in questa pagina (sotto il titolo “il Rec-cretino d’oro”) un lettore spiega nei dettagli alcune disastrose interpretazioni della modalità di amministrare una città, anche se piccola e di non grave rischio come Recco. Osservando meglio la composizione della giunta si comprende come il gruppo Buccilli (dal nome dell’ex sindaco) potrebbe far cadere il governo cittadino in ogni momento non appena si comprenderà (dopo le amministrative di maggio) che cosa faranno i partiti nazionali. Infatti ci saranno nuovi raggruppamenti - come il Partito della Nazione – che andrà a

pescare politicanti di ogni tacca in ogni dove e verrà fuori un altro schieramento (ancora non noto) che raggrupperà tutti i “residui”. Solo allora Buccilli deciderà con chi stare e se sarà necessario mandare Recco a elezioni anticipate. Oggi le possibilità sono al 65 %. Il secondo comune che segue le note di Vianello è Santa Margherita Ligure dove si rappresenta da tempo la commediola locale di un sindaco – Roberto DE MARCHI – che ricopre la carica di primo cittadino, secondo cittadino (nel senso che è anche vice sindaco) ed è persino presidente del consiglio comunale. Questa incredibile anomalia tradisce una difficoltà enorme nel gestire l’esigua

maggioranza che lo appoggia e le difficoltà che il comune incontra per una serie di progetti contestati o troppo “ambiziosi” se visti alla luce dell’attuale rarefazione della circolazione monetaria. Possibilità di resistere fino alla fine del mandato ? 50 %, non di più...salvo complicazioni a settembre. Il terzo ed ultimo comune affascinato dal “twist-amministrativo” è Lavagna. Questa città è vittima di un disastroso percorso amministrativo che vede una giunta debolissima a causa delle numerose disgrazie succedutesi nel tempo e che nessuno aveva voluto vedere quando erano ancora sanabili. Il porto turistico (??) di cui parleremo in altra pagina, è la vera palla al piede di tutta la città. L’indotto che avrebbe potuto generare distribuzione di reddito ad ampio spettro è in via

di dissoluzione perchè lo stesso porto è in via di “affondamento” (non solo per il collassamento dei pontili). La nautica non ha più stimoli e perde colpi da anni; la stessa UCINA lamenta da tempo le difficoltà evidenti a chi abbia gli occhi liberi da fette di salame. Non avendo mai programmato alcunchè di sensato, tranne il maldestro tentativo di aggredire col cemento la piana dell’Entella, Vaccarezza ed i suoi non sono in grado di risolvere la questione............avranno il coraggio morale di “passare la mano” ? Anche loro aspettano le “chiamate” dai nuovi partiti in via di costruzione. Questo, come è naturale, non avverrà certo nell’interesse dei cittadini che sono “sudditi” a tutti gli effetti come a Recco, Santa ed in ogni dove. Ma questa è tutta un’altra storia che verrà fuori a breve !!

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Il “TURISMO” è una delle componenti economiche del

terzo settore delle ATTIVITA’ PRODUTTIVE e come tale funziona se è preceduto dai primi due settori che esprimono scale di efficienza.Questo non accade (non funziona) perchè solo ora - molto tardi - con la difficoltà evidente delle attività economiche, ci si rende conto che senza una base forte di primo e secondo settore si può solo andare a fondo. Troppi amministratori pubblici hanno creduto che si potesse offrire al turista la “TRADIZIONE TURISTICA” senza prevedere un tessuto che dimostrasse un “valore turistico” da vendere. In conseguenza a questa dissennata condotta ci troviamo dei porti (di questo parliamo) che sono privi di collegamento con il territorio e sono dunque destinati a fare flop ! Partiamo da Imperia, come indicato sopra, per capire di che parliamo; poi, alla fine, vedremo il Tigullio e i suoi mali. Il sig. CALTAGIRONE, si presenta un bel giorno ad Imperia e propone un megaprogetto da (dice lui) 145.000.000,00 di euro e per tale rilevante impegno economico chiede che un’area pubblica vastissima gli sia concessa in uso per 99 anni (trascuriamo chi e perchè lo ha “chiamato”, lo sanno anche i

Dopo i fatti di IMPERIA u Sorge una domanda

I PORTI SONO TURISTICI OPPURE NO?

cani e non interessa qui).Il sig. CALTAGIRONE arriva ad Imperia senza soldi e, avuta l’autorizzazione dal comune e compagnia cantante (la conferenza dei servizi), inizia i lavori ma inizia anche a vender i posti barca che sono solo sulla carta. Vende posti per 380.000.000,00 di euro(!!!!) e ride dell’affare che ha fatto. Qualcuno che si interessa di porti (un’associazione di cittadini) segnala al responsabile regionale della verifica e al dirigente del settore demanio del comune che c’è in atto una colossale truffa. Viste le carte e valutati i costi, il dirigente del comune di Imperia, ing. Pierre Maria Lunghi, responsabile del demanio, revoca la concessione e avvisa la Procura già allertata da altri. Poi CALTAGIRONE ricorre al TAR (manco a dirlo!) e quando gli viene riconsegnata la concessione (anche perchè intanto i costi dichiarati sono scesi a 75.000.000,00 di euro !!) canta vittoria......poi: l’indagine, le minacce, la corruzione, gli “affari dei politici” ecc. e finalmente l’arresto e la revoca DEFINITIVA della concessione.DOMANDA (1): il porto che il Caltagirone andava costruendo era una attività produttiva del terzo settore e quindi avrebbe distribuito profitti alla

cittadinanza di Imperia o era solo una lurida speculazione finanziaria che avrebbe distrutto per sempre l’area diventando un megaparcheggio di “ferri da stiro” come altrove ben evidente?DOMANDA (2): in un porto come quello, quale attrattiva turistica può mai esistere e più in generale quale attrattiva turistica può offrire la provincia di Imperia da giustificare il transito di barche e la sosta con la discesa a terra e quindi, solo allora, un profitto per almeno una categoria economica (bar e ristoranti)?Veniamo allora al Tigullio e proviamo a chiederci per quale sconosciuta ragione una barca dovrebbe transitare e sostare a Lavagna o a Rapallo ecc. e consentire all’armatore, ai suoi ospiti e all’equipaggio (se c’è !!) di scendere a terra per godere dei benefici offerti dall’area tigullina ?Cos’ha il Tigullio da offrire se non una TRADIZIONE ormai decotta ?Questa è la ragione per cui i porti sono diventati degli inanimati posteggi di scafi in stato di semiabbandono che rendono profitto solo ed esclusivamente ai gestori degli ormeggi e di quei pochissimi servizi ancora richiesti da costoro. Il “TURISMO” è tutt’altra cosa!

Un utente/operatore del porto scrive una mail dove

esprime forti timori. Prendiamo alcuni passaggi (data l’eccessiva lunghezza) e fissiamo i punti della sua preoccupazione che deriva da lavori di manutenzione straordinaria di cui vengono addebitati i costi agli utenti. Dice: “Trovo straordinario che a fronte di importi di tale rilevanza sia sufficiente dare dei totali di spesa senza alcun dettaglio, p.es. Rifacimento pontili euro 1.710.000,00; ripascimento spiagge euro 330.000,00; sistemazione club

Porto di Lavagna u Preoccupazione...

ALLARME SUI COSTIhouse 140.000,00 euro”. Aggiunge poi una critica molto fondata: “Ma quello che è più straordinario è come l’importo di direzione lavori e responsabile della sicurezza sia pari al 30% degli importi totali; è una percentuale inaccettabile, fuori

da ogni logica ed è appena il caso di segnalare che l’onorario professionale previsto dalla tariffa degli ingegneri per opere della categoria cui si riferiscono i lavori comporterebbe un onere complessivo di euro

106,298,36 e non già di euro 500.355,10 come esposto nel poco dettagliato preventivo”. (e-mail firmata)Nota: appare del tutto evidente che questi quesiti debbano essere girati al comune di Lavagna, alla Regione Liguria e al Ministero competente. Ne daremo debito conto nel prossimo numero

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DOMENICA 6 MAGGIO 2012 A USCIO LA 17^ EDIZIONEFESTA “CIAPPAIEU” SUL MONTE DELLE CASETTE.

Domenica 6 Maggio 2012 a Uscio la 17^ edizione della Festa Ciappaieu, o Festa sui Prati, sul Monte delle Casette. Il programma prevede alle ore 11.00 benedizione dell’edicola restaurata, con la collaborazione dell’artista Ennio Lagormarsino, della nuova “Madonnetta” donata dalla famiglia Oliva e lettura dei ricordi di un vecchio ciappaieu. La famiglia Oliva vanta una lunga tradizione di ciappaieu, scavatori, e quindi le nipoti Luisa ed Elsa hanno deciso di restaurare l’edicola ove era contenuta la Madonna che proteggeva questi lavoratori. L’edicola venne co-struita nell’1800 proprio sul percorso che collega il Monte delle Casette alla Val Fontanabuona, un percorso che gli scavatori di Uscio dovevano percorrere proprio per andare a lavorare; il pa-ese levantino infatti era uno dei principali fornitori di scavatori per la valle in questione. Molti scavatori uscesi erano anche artigiani che operavano in proprio, costruendo bellissime opere di ardesia reperita nelle cave.«Il mestiere, oggi, non è più praticato, ma per ricordare la loro operosità, si è voluto simbo-licamente restaurare la Madonna che li proteggeva, in chiave tradizionale ed identitaria», ha spiegato Bruna Terrile, presidente della Pro Loco di Uscio. Come anticipato, verranno anche letti i ricordi di un vecchio scavatore ancora in vita, Romano Armando. Il reading sarà affidato a Franco Lagormarsino, scrittore e consigliere della Pro Loco.Seguirà la SS. Messa. Successivamente vino bianco e focaccia per tutti offerti dal Comune di Uscio. Alle 13.00 carne “in scia ciappa”, ovvero bistecche sull’ardesia con fuoco a legna , panini e focaccette cucinati dal Gruppo di Fuoco, celebri cuochi locali. Nel pomeriggio Festa degli Alberi ove i bambini pianteranno due alberi sul Monte delle Casette, volo degli aquiloni sempre dal monte, animazione,giochi e trucco per bambini a cura di Giulia e Silvia, animatrici genovesi. Regali per tutti i bambini. In caso di pioggia si sposterà l’evento al 13 Maggio. L’iniziativa e’ patrocinata dalla Provincia di Genova, Comune di Tribogna e dalle Parrocchie di Cassanesi e di Uscio. L’Organizzazione è della Pro Loco di Uscio presieduta da Bruna Terrile Via Vittorio Veneto 100 tel. HYPERLINK “tel:018591101” \n _blank018591101

www.prolocouscio.it [email protected]

Nel comune di REGGIO I grillini l’interpellanza

l’hanno presentata. Ma ieri in consiglio comunale il documento non è stato neanche discusso perché mancava in aula (causa malattia) l’assessore preposto a rispondere. Argomento: Iren. Debiti di Iren. E vendita degli edifici di proprietà in un fondo immobiliare chiuso.L’interpellanza per ora rimane lì, ma oggi sul futuro di Iren sarà possibile sapere qualcosa di più. In programma, infatti, c’è il consiglio di amministrazione della multiutility del gas e dell’acqua. Che l’anno scorso era riuscita a garantire 8 milioni di euro di dividendo (2010) al Comune di Reggio. Quest’anno le cose pare andranno diversamente. Nel bilancio di previsione, infatti, di soldi derivanti dalla cedola Iren, l’amministrazione ne ha previsti 4,4 milioni. Di fatto, la metà. Quel che è peggio, è che a oggi su quella cifra grava un’incognita

non da poco. In queste ore sono in corso contatti febbrili all’interno del management, ma soprattutto tra la dirigenza e la proprietà (vale a dire i Comuni azionisti). Oggetto del confronto: il dividendo medesimo. Che a sua volta dipende dalle cifre di bilancio. Iren, infatti, viaggia con un indebitamento pari a 2,7 miliardi di euro !Ma sarà il riassetto Edison ad avere un ruolo importante sui conti conclusivi: le svalutazioni legate al riassetto pare si attestino attorno ai 200 milioni di euro. E se si ipotizza un utile al netto delle partite straordinarie leggermente al di sotto dei 178 milioni di euro, è plausibile che l’esercizio del gruppo possa chiudersi in rosso. Una circostanza, questa, che andrebbe a ripercuotersi in maniera pesantissima sul dividendo ma, cosa assai più preoccupante, sulla gestione dell’intera rete (progetti in particolare).

Interpellanza u Qualche appunto iniziale

IREN SPAC’è mOlTO da “svElaRE”

La depurazione fa parte del ciclo delle acque

e rappresenta il “metodo” attraverso il quale deve essere preservata la qualità delle acque (fino al 1997) e se ne deve consentire anche il riuso al 100% (dal 2009).Enrico ROLLE, incaricato dal Ministero dell’Ambiente, costituì una apposita commissione tecnica che doveva dettare le linee guida dell’intero processo (1997-2000).I lavori si conclusero tentando un adeguamento al dettato della UE poiché era già noto che durante il governo Prodi (1996-1998) sarebbero stati accettati tutti i paradigmi della futura Unione oggi sottoposta ai rigidi vincoli previsti dal Trattato di Lisbona che impongono, solo in caso di “NON OSSERVANZA”, l’applicazione di sanzioni.Ciò che oggi è importante

conoscere si riassume in poche note essenziali che derivano da una attenta osservazione del percorso normativo:

La Liguria è terra di mare ed 1) ha una tradizione a ”sversare” ogni cosa nel mare medesimo senza distinzioni. Da secoli il mare è considerato “fogna”. Chiunque visiti la città di Genova ne ha dimostrazione.L’avvento del turismo balneare 2) ha prodotto un sistema di controllo e valutazione delle caratteristiche di balneabilità delle acque, oggi in capo ad ARPA.La UE indica la necessità di 3) raggiungere il livello detto

Ciclo delle acque u La qualità

I R E N S PA DEPURAZIONE, quEsTa sCONOsCIuTa

“sufficiente” dello stato di balneabilità entro il 2015, i successivi stadi di “BUONO” ed “ECCELLENTE” dovranno essere raggiunti dopo il 2020.La UE indica anche la 4) necessità di riusare i reflui al 100% per un evidente disegno di risparmio delle risorse.Considerato quanto sopra 5) appare a chiunque come sia scriteriato proporre la costruzione di depuratori costieri che sverseranno in

mare impedendo il riuso.In aggiunta occorre 6) considerare che, prendendo ad esempio Rapallo, lo stato di balneabilità delle acque è ordinariamente “BUONO” od “ECCELLENTE” e dunque la depurazione...può attendere! (consentendo progettazioni logiche è di buon senso)

Visti questi pochi elementi essenziali, occorre poi riferirsi ai dettagli che l’esperienza e la conoscenza degli impianti di depurazione (quando sono necessari) suggeriscono. Nel ciclo di depurazione compaiono diversi elementi che - all’interno di una progettazione corretta – vanno valutati con attenzione. Esistono impianti negativi sotto ogni profilo, quali quelli proposti a Rapallo, a Recco o quello in esecuzione da decenni a Punta Pedale di

Santa Margherita Ligure. Tali impianti sono esclusivamente “energivori” e non consentono alcun beneficio in termini di ricavi energetici; sono collocati in posizioni centrali e di evidente ambito turistico e dunque ammorbano l’aria circostante (non è possibile costruire depuratori che non “puzzino”); costringono al trasporto dei fanghi (particolarmente puzzolenti) attraversando il cento urbano con autocarri che vedono un aumento considerevole dei viaggi proprio nella stagione turistica; ecc. ecc.Una corretta progettazione (quando fosse necessario depurare) prevede l’utilizzo al 100% della risulta di lavorazione, tant’è che esistono società disposte a costruire gli impianti senza addebito poiché recuperano rilevanti profitti dalla gestione dei fanghi, delle biomasse, dei gas, delle acque, e di ogni altra materia selezionata e differenziata.Questi impianti sono poi costruiti in aree fortemente boscate dove l’innesto di piante a pagina fogliare adeguata consente di abbattere completamente i miasmi comunque esistenti. Dunque occorre ricordare come la “fretta” sia sempre una pessima consigliera e ragionare di conseguenza.

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Elezioni Comunali u Rapallo 6 e 7 maggio 2012

La gran parte degli elettori di Rapallo va alle urne nella

totale disinformazione, come tutti gli altri italiani, dei circa 770 comuni interessati.La responsabilità, pesantissima, ricade sulle amministrazioni uscenti che non hanno minimamente rispettato il rapporto con il cittadino privandolo di informazioni fondamentali per chi deve (forse è meglio dire: VUOLE) andare alle urne.Tutti gli indicatori di sondaggio suggeriscono di considerare una notevole percentuale di elettori “last minute”. Sono un po’ come quei viaggiatori che prenotano il volo all’ultimo momento, e anche questi decidono a chi dare il loro voto il giorno stesso delle elezioni, se non addirittura dentro la cabina elettorale. Una fetta di elettori che di

RapallO al vOTO, UNA CONFUSIONE VOLUTA

norma pesa per il 18%, ma che potrebbe raddoppiare nelle prossime settimane. Sono le prime elezioni da quando Monti si è insediato a Palazzo Chigi, con un “coupe d’etat” suggerito dai testi normativi della UE e “diligentemente” approvato dal sig. Giorgio NAPOLITANO in veste di notaio europeo. Il voto rappresenterà un test attesto dalla politica italiana, segnata dagli scandali dei finanziamenti ai partiti delle ultime settimane dall’assenza di leadership nel centrodestra, ormai orfano di Berlusconi e Bossi, e dai colpi di artigli dell’antipolitica (meglio sarebbe dire “antipartitismo – tradizionale”!) Oggi noi vediamo un 35% che è indeciso, e un 20% che ha dichiarato di non andare a votare, e a questi si somma addirittura un 7% che è deciso

di votare scheda nulla. Se sommiamo queste tre percentuali otteniamo un 62% degli elettori che non sa letteralmente che pesci pigliare. E questo è un dato anomalo: si tratta della “maggioranza assoluta”. Le ragioni di questa situazione si collocano ovunque ma sono tutte, va ripetuto, da imputare alle attuali amministrazioni che non hanno “chiarito” quale sarà il futuro....salvo che i cittadini non prendano in mano le “redini” dei loro comuni. Le attuali amministrazioni, e qui parliamo di RAPALLO, sono costituite da soggetti improvvisati e incapaci di comprendere il dettato europeo e quindi di ragionare in conseguenza. La UE è “IMPERANTE” e lo stato di evidente difficoltà dei nostri amministratori attuali è lampante. Come si può concepire

che degli amministratori legati alle camarille clientelari (un elemento di antropologia tribale) possano mai comprendere l’ampio disegno che la UE esprime. Anche loro (per nulla edotti) ripetono il disegno di “OPPOSIZIONE A PRESCINDERE” verso il governo Monti così come i sindacati e le frange “ANTAGONISTE SEMPRE” che si dividono il territorio “politico”.Cosa dice la UE e cosa tenta di far comprendere MONTI?E’ in atto una guerra spaventosa che non si combatte – oggi - e non si combatterà – domani – con le pallottole e neppure con i missili o i coltelli. E’ la guerra che uno dei popoli meno conosciuti della terra – i cinesi – ha avviato da tempo. La UE, i cui “suggeritori” sono tutt’altro che imbecilli, ha ben compreso che per tentare (proprio così: TENTARE) di resistere al meglio è necessario cancellare i criteri politici ottocenteschi (partiti, classi sociali, schieramenti genericamente di “parte”). Per tentare di resistere cercando di farsi meno male possibile è necessario un governo europeo forte (le Commissioni lo possono essere) e governi nazionali che non siano frazionati in “parti del tutto”. Per fare questo la UE ha tolto le provincie, toglierà le regioni, toglierà una camera e ridurrà l’altra ma, rimarranno i comuni ! Ecco perchè le amministrazioni oggi in carica non hanno reso edotti i cittadini; hanno la certezza di essere inadeguati al compito previsto: quello dell’autonomia finanziaria degli enti comunali ! Provare a

pensare che CAMPODONICO, con tutti i sui seguaci, possa realizzare un simile progetto è pura follia! Nei cinque anni del mandato in scadenza ha dimostrato la radicazione (intellettuale e operativa/funzionale) del sindaco tipico degli anni ‘60: un soggetto che da gente come Monti & co. si colloca a distanza siderale non potendone comprendere le modalità operative. Votare CAMPODONICO significa mettere RAPALLO in gravissima difficoltà e vedere all’orizzonte nuvole cupe; dunque, se non c’è in lizza qualcuno che ha compreso quale guerra bisognerà combattere, sarà meglio andare “al mare” e prendere una pausa di riflessione. La UE, che non tiene nascosto nulla dei suoi progetti (basta leggerli!) dice chiaramente quale sarà il futuro dei cittadini e non esiste alcuna forza “partitica” nazionale che possa opporvisi...........il Trattato di Lisbona è “IRREVOCABILE”.“aprirai un conto corrente sarà questo l’undicesimo comandamento; non avrai altro dio all’infuori di me....andrai nella tua banca ogni mattina, che è la tua chiesa, e quei pochi soldini li verserai lì, così che il governo possa controllare se davvero li adoperi SOLTANTO per mangiare”. (niente è più vero di questo se i sindaci non saranno capaci di creare ricchezza sul territorio.........è questo l’unico criterio per scegliere VOTANDO)CAMPODONICO ha dimostrato di non essere un “creatore di ricchezza territoriale”, il suo percorso è li a dimostrarlo.

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Elezioni Comunali u Chiavari 6 e 7 maggio 2012

AGOSTINO è stato sicuramente un gran

sindaco. La sua forza (essere un gran sindaco) è oggi la su tremenda debolezza. Lui “è stato” e questo gli va riconosciuto affinchè abbia una uscita dalla scena degna di ciò che ha saputo fare. Ha preso in mano un borgo (borghesissimo) e ne ha fatto una città ma i tempi erano assai diversi. I tempi erano quelli di una gestione familistica del territorio; erano i tempi in cui il suo modo di agire faceva scalpore consentendo ad alcuni di definirlo un “dittatore” (!!).Tutto il suo percorso lo ha visto isolato, non prevedendo (il suo personale modello di amministrazione) alcun tipo di rapporto con altri enti o le altre figure rappresentative di un gruppo sociale. Capriccioso fino all’ultimo ha dato in questi giorni un’ampia dimostrazione di inadeguatezza ai modelli “moderni” di amministrazione. Potrebbe essere un gran sindaco, nonostante l’età (!?) in altre aree geografiche non europee...(p.es asiatiche) dove è ancora d’uso gestire le amministrazioni da “faraoni”.Qui da noi è in atto una trasformazione epocale talmente significativa che una persona “avanti negli anni” (non è un’offesa, sia chiaro, ma una logica constatazione) non potrà, - perchè non lo vorrà mai – comprendere ciò che è in corso di accadimento. La città di Chiavari “DEVE” diventare capofila di un progetto di ampia condivisione con gli enti di prossimità (altri comuni) per costituire il nucleo centrale di una forte riconsiderazione dei progetti condivisi e mettere fine alle dispute campanilistiche che lui ed altri (comunque meno capaci di lui) hanno prodotto in questi anni. Lo stato di isolamento nel quale ha condotto Chiavari (anche se radicalmente sostenuto da alcuni, pochi in realtà) è fortemente preoccupante e necessita di una svolta radicale.Chiavari è capofila per tradizione storica e cultura diffusa ma non può sostituirsi ad altri in tutto ed ovunque

ChIAVARI AL VOTOuN’aNalIsI allaRgaTa: il “faraone” e l’Europa

oppure, ancor peggio, non può bloccare il naturale (oggi utilissimo) corso delle cose in ragione delle necessità popolari.Agostino può (potrebbe) essere utile ancora alla città in una veste che veda riconosciuta la sua già citata capacità di “essere stato” (in una diversa fase storica) un grande sindaco, ma per fare questo deve fare una rivisitazione del suo orientamento caratteriale e dimostrarsi al livello (di) e non sempre “sopra” (a) altre persone. C O L L A B O R A Z I O N E AMPIA questo è ciò che necessita oggi e sarà il progetto delle future amministrazioni che vogliano dare risultato positivo al territorio. E’ in questa linea che si colloca il disegno europeo al quale neppure la CHIAVARI DEL FARAONE potrebbe mai opporsi; questo disegno indica la necessità fondamentale che i cittadini si applichino a formulare suggerimenti e facciano azione di DEMOCRAZIA PARTECIPATA. La UE non ammette opposizioni di sorta – una volta legiferato - perchè prevede la presenza del cittadino attivo nella fase di suggerimento del comportamento delle amministrazioni locali. Molto volgarmente la UE dice al cittadino: “muoviti, interessati, datti da fare, dicci ciò che pensi.......ma il tempo è BREVE, dunque ad un certo punto è necessario operare” (non è proprio il modello dialettico cui si sono abituati gli italiani....)

Questo processo, che prevede la presenza del cittadino ben prima della formulazione progettuale/politica dell’amministrazione, il “faraone” non lo potrebbe concepire mai!Ecco perchè “è stato”; oggi non è più in grado di “essere” per evidente inadeguatezza.La sua indiscussa qualità è sempre stata la coerenza con il suo pensiero, ma proprio perchè il “suo” pensiero è la negazione piena del dettato della UE è lui che si mette fuori gioco da solo. Le ultime sortite di questi giorni,

in particolare sul parcheggio interrato, mostrano l’evidente caduta... lui ha certamente “lottato” per fare, ma se oggi fallisce (perchè fuori epoca e naturalmente indebolito).cade gloriosamente e il suo posto non sarà mai tra le anime “pavide” che spesso lo hanno contrastato addebitandogli responsabilità non suee poiché non avevano alcunchè da rimproveragli sulla gestione dell’ente.............ma erano altri tempi (appunto!).Grazie Agostino, ma devi comprendere che è cambiato il “gioco”.

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Chiavaririlanciamo

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Elezioni Comunali u Chiavari 6 e 7 maggio 2012

CHI SONO

Sono nato a Chiavari, nel quar-tiere di Caperana, il 13 luglio 1952, dove ho vissuto sino agli anni dell’Università. Figlio di Pietro, noto commerciante di frutta e verdura, e di Luisa Stur-la, donna che ha saputo trasmet-termi solidi valori. Ho un figlio, Pietro, di 29 anni. Laureato in legge, attualmente lavora a Ge-nova.Amo lo sport, in particolare lo sci e il ciclismo, che pratico da sempre e con regolarità. Da ra-gazzo ho militato per anni nella squadra di calcio Caperanese, che seguo ancora con trepida-zione, poi nel Ri Calcio e infine nel Tigullio: non potrei infine non essere grande tifoso della Virtus Entella, vanto del calcio cittadino: negli anni 70, periodo in cui la formazione militava in serie C, mio padre Pietro ne era dirigente.

MIA FORMAZIONE, IL MIO LAVORO

Ho frequentato le scuole di Chiavari fino al conseguimento del Diploma di Geometra. Alla maturità mi è stata accordata la massima votazione conferita in quell’anno scolastico (58/60), che mi ha valso un importante riconoscimento e una borsa di studio per proseguire gli studi.

Mi sono laureato in Ingegneria Chimica, a pieni voti, presso l’Università di Ge-nova, discutendo una tesi sperimen-tale sul depura-tore delle acque di Chiavari. Da neolaureato ho lavorato nel set-tore della piani-ficazione indu-striale presso la società multi-nazionale sve-dese SKF, poi presso la so-cietà Ansaldo (IRI-Finmec-canica), dove ho seguito la progetta-

zione di impianti presso il centro termico nuclea-re ENEL di Milano. Dal 1983 al 2005 ho lavorato con la qualifica di Dirigente presso la società ITALIMPIANTI (prima grup-po IRI poi Impregilo), con la responsabilità del mercato Italia per i progetti e le infrastrutture di riqualificazione ambientale: depuratori, impianti, rifiuti con recupero energetico, impianti biomasse ed energie rinnovabili in genere. Ho inoltre ricoper-to la carica di Vice Presidente presso il consorzio di imprese ltaloffshore che negli anni ‘90 ha realizzato alcune piattaforme pe-trolifere nel mare del Nord e nel Mediterraneo. Dal 2005 gestisco il corso di “Energie rinnovabili per uno sviluppo sostenibile” in qualità di Professore a Contratto presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Genova: que-sto incarico mi ha permesso di conoscere meglio il mondo dei giovani e le loro esigenze, espe-rienza che metterò a disposizio-ne dei giovani chiavaresi.

I MIEI INCARICHI PUBBLICI

La mia esperienza nella Pubblica Amministrazione sul territorio è ampia e consolidata. Di solide radici liberaldemocratiche, in giovane età ho fatto parte della giunta guidata dal Sindaco Lu-igi Gatti, che tanto ha fatto per

la nostra città. Dal 1995 al 2000 sono stato Consigliere Regiona-le della Liguria con l’incarico di Presidente della Commissione di inchiesta sullo smaltimento dei rifiuti e la produzione di energia. Dal 2000 al 2005 ho fat-

• Chiavari capofila del comprensorio (Tigullio ed entroterra)• Partecipazione, efficienza e trasparenza amministrativa• Urbanistica e territorio - Progetti e infrastrutture• Ambiente - Qualità della vita - Sicurezza• Attività produttive ed economiche• Turismo • Politiche sociali e sanitarie• Cultura - Formazione - Istruzione• Politiche per i giovani - Sport - Tempo libero

INTERVENTI PER I qUARTIERI E LE TRAZIONI DI:• Rovereto• Maxena - Campodonico - Sanguineto• Sampierdicanne - San Terenziano•Ribasso•Rialto • Caperana

Il Programma completo è consultabile sul sito internet: www.robertolevaggi.ite reperibile presso il Point in Piazza Roma (davanti all’edicola), a Chiavari.

Sono a Vostra disposizione per accogliere proposte e suggerimenti:potete telefonare al numero 389 2423777o scrivermi all’indirizzo email: [email protected]

ECCO I PUNTI SUI QUALI SI SVILUPPANO LE LINEE

GUIDA DEL MIO PROGRAMMA

to parte della Giunta Regionale ricoprendo gli incarichi di As-sessore all’Ambiente, Energia, Edilizia ed Assessore alla Sanità. In questi anni ho maturato una profonda esperienza lavorativa in tutti i settori dell’ impian-

tistica territoriale e una solida esperienza politico-amministra-tiva. Anche per questi motivi ho deciso di candidarmi a sindaco della mia città e di mettere la mia esperienza a servizio dei cit-tadini chiavaresi.

RObERTO LEVAGGICANDIDATO SINDACO DI ChIAVARI

La Quinta Provincia Promozione

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UNA PAGINA DEDICATA ALLA SALUTE...

Una Pagina dedicata alla Salute

Sì. Una pagina dedicata alla Salute....non alla Sanità.Di questa non vogliamo parlare. Se ne parla già tantissimo, inutilmente, sui giornali, per cui noi preferiamo non farlo. Non parleremo quindi dei 9 milioni di euro investiti nell’Ospedale (Recco) che si era già deciso di chiudere, che fa dire all’Assessore Regionale:“in passato si è sbagliato molto” (sic!), né parleremo degli Ospedali costati decine di milioni di euro (Rapallo), del quale l’Assessore Regionale dice che “è inutile” o “è stato un errore” (ri-sic!).E neppure parleremo dei tanti, troppi mali che affliggono la Sanità italiana e no-strana che si riassumono nella continua distrazione di fondi, che alcuni

ostinati giustizialisti continuano a chiamare impropriamente furto, che portano i soldi pubblici destinati alla prevenzione, alla diagnosi alla cura dei Malati ed alla loro riabilitazione, verso altri, apparentemente inutili, lidi.Qui vogliamo parlare di Salute.Non di malattia. “A che cosa serve – diranno i miei 7 lettori – una pagina dedicata alla salute che non parla di malattie?” Eh, sì, miei cari, pochi lettori, è comprensibile che pensiate questo, bombardati come siamo da messaggi deprimenti e terrorizzanti che portano a pensarci malati.C’è un mare di Gente, molto molto potente dal punto di vista economico, che impegna molte

Salute u introduzione al “NUOVO PROGETTO”

N O N A L L A S A N I Tà .risorse per creare un Mondo di malati. Si tratta di Gente che ha l’interesse a venderci medicine. Tante. Troppe. Spesso inutili. Qualche volta inutilmente dannose.Il paradigma medico.La formazione dei Medici, quelli Occidentali – intendo – è fortemente orientata allo studio delle malattie. Un momento… Non corrugate la fronte, mie cari 7 lettori, è logico che il Medico studi le malattie. Ci mancherebbe.Proviamo a vedere la cosa da una altro punto di vista: prendiamo il cancro al polmone, così vi metto un po’ di strizza. A noi Medici hanno spiegato che chi fuma sigarette ha 30% di possibilità in più di ammalarsi di cancro del polmone. Bene. Ora, Professore, mi dica perché il fumo di sigaretta mi fa venire il cancro (etiologia)

e come le cellule dei bronchi si trasformano e proliferano fino a dare la pericolosa lesione (fisiopatologia) e come posso vedere che c’è (diagnosi) e come posso levarla di lì (terapia).Benissimo. Ora, Professore, mi spieghi perché 70 fumatori su cento si sono salvati. Se me lo spiega, potrei salvare gli altri 30, o forse curarli meglio.Ecco. Noi medici non siamo formati a sufficienza sui meccanismi che tengono in buona salute.

La saggezza della Medicina.Non è che non ci sia ricerca al riguardo. Esiste, per esempio, tutto un corpo di conoscenze derivanti dalla ricerca scientifica che sono state raccolte da

Francesco Bottaccioli, biologo, in un volume che si intitola Psico Neuro Endocrino Immunologia. Quando il Dott. Emanuele Ugo D’Abramo, che lavora a Santa Marinella, vicino a Roma, impegnato ad insegnarmi i fondamenti di un metodo di cura efficace, mi regalò quattro anni fa questo libro fu per me una piacevole folgorazione. Sfogliando le pagine, piano piano - perché i concetti sono difficili - tutto quello che avevo imparato, si arricchiva di preziose nozioni. E tanto, non tutto, della scienza medica si svelava sotto i miei occhi. La mia passione per la Medicina Olistica, che ha radici lontane, si arricchiva di conoscenze che rendono più facile la diagnosi delle malattie, più chiari i metodi di prevenzione, più efficaci le cure.Di questo parlerà questa rubrica. E parlerà anche di epidemiologia la disciplina biomedica che si occupa dello studio della distribuzione e frequenza di malattie e di eventi di rilevanza sanitaria nella popolazione.Il Dott. Roberto Santi è medico specialista in Gastroenterologia e in Igiene e Medicina preventiva. Pratica la Medicina olistica dopo l’incontro che, dice, ha cambiato la sua vita con l’anziano Collega di Santa Marinella, il Dott. Emanuele Ugo D’Abramo, scopritore della Bioterapia Infusionale che porta il suo nome.Da allora tiene conferenze sulla Medicina Olistica, sulla Psico Neuro Endocrino Immunologia in diverse Città italiane e alla Facoltà di Medicina dell’Università di Tor Vergata a Roma.Dal 2008 è stato chiamato a dirigere la Medicina Penitenziaria nel Carcere di Chiavari.E’ anche PNL Practitionner e formatore sui temi della comunicazione e dell’autostima.Ha scritto nel 2005 “Camici sporchi” un romanzo sulla malasanità per l’editore Gammarò e, nel 2007, “Io, il dottor Morte…” diario-saggio sui temi più delicati dell’etica medica.Per info www.robisanti.it

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La fanno o non la fanno questa differenziata sulla

quale il cittadino pone rilevanti aspettative ?La risposta è secca e non lascia dubbi: NO !Vediamo di partire da chi se ne intende e prendiamo ad esempio un sindacalista dell’AMIU, la premiata ditta che gestisce il sito di Scarpino, la più grande discarica in quota di tutta Europa. Questo signore – Lino BASILE - pone domande interessanti avendo conoscenza diretta del problema da decenni; questo signore sa bene che i gestori dei RSU hanno solo ed esclusivamente interesse a costruire inceneritori, domanda infatti ai candidati sindaci di Genova (ma le domande valgono per tutti gli altri sindaci): “Lascerà tutti i dirigenti al loro posto in AMIU, dopo il fallimento totale della differenziata?” (questa è una critica al modello perverso di gestione!) e poi ancora:” Vuole un impianto finale (inceneritore n.d.r.), che certamente andrà ai privati, o implementerà finalmente la differenziata che crea grande occupazione ?(questa è una critica al modello sociale che non prevede distribuzione di ricchezza) e finisce chiedendo:”E’ al corrente che in Puglia Vendola ha esternalizzato il servizio RSU al gruppo Marcegaglia ?” (questa è una pesante critica al “VENDOLISMO” assai poco conosciuto!).Tale è dunque la situazione nella città di Genova ma non è per nulla differente a Rapallo o a Chiavari, città che vanno al voto anche loro e dove i candidati devono dare risposta.La differenziata è (dovrebbe essere) un metodo di recupero di rilevanti risorse che nei modelli oggi applicati non è possibile attuare per diverse ragioni che vedremo più avanti.I rifiuti solidi urbani sono normalmente “gettati” dai cittadini che non hanno ricevuto l’informazione di base che introduce il termine di NUOVA MATERIA (valenza positiva) in sostituzione di RIFIUTO (valenza negativa).La NUOVA MATERIA (o materia prima – seconda) è il paradigma dell’economia cinese ed è, a quanto si vede,

Dicono che la fanno u ..ma mentono!

DIFFERENZIATAOPPURE NO ?

il paradigma vincente; i cinesi, da decenni, importano ciò che i diseducatissimi occidentali “gettano via” e producono la quasi totalità di ciò che immettono nei mercati del mondo intero utilizzando i rifiuti occidentali che ci rivendono tramutandoli in vestiti, giocattoli, accessori, suppellettili ecc.La differenziata è efficace e può condurre verso il traguardo di “RIFUTI ZERO” solo se si adottano metodi già realizzati con la NUOVA MATERIA creando significativa occupazione.Se invece si segue il dettato delle società speculative che indirizzano verso l’incenerimento (meglio dire termo-modificazione) si ha come risultato il quasi totale annullamento delle persone occupate, un elevato livello di inquinamento dovuto alle areodispersioni del trattamento e un rilevante volume di prodotto incenerito da smaltire in qualche sito. In sostanza è un progetto distruttivo di ogni forma di economia a beneficio diffuso.Come si organizza la Raccolta Differenziata efficace ?-separazione alla fonte:organizzare la raccolta differenziata comprendendo che la gestione dei rifiuti non e’ un problema tecnologico, ma organizzativo/educativo, dove il valore aggiunto non e’ quindi la tecnologia, ma il coinvolgimento della comunità chiamata a collaborare in un passaggio chiave per attuare la sostenibilità ambientale. -raccolta porta a porta:organizzare una raccolta differenziata “porta a porta”, che è l’unico sistema efficace di RD in grado di raggiungere in poco tempo e su larga scala quote superiori al 70%.-compostaggio:realizzazione di un impianto di compostaggio comunale da prevedere in aree rurali e quindi vicine ai luoghi di utilizzo da parte degli agricoltori. -riciclaggio:realizzazione di piattaforme per il riciclaggio e il recupero dei materiali, finalizzato al reinserimento nella filiera produttiva .-riduzione dei rifiuti: sostituzione delle stoviglie e bottiglie in plastica, utilizzo dell’acqua del rubinetto (più sana e controllata di quella in bottiglia), utilizzo

dei pannolini lavabili, acquisto alla spina di latte, bevande, detergenti, alimentari, sporte riutilizzabili, avvio di un progetto di filiera corta onnicomprensivo. -riuso e riparazione: realizzazione di centri per la riparazione, il riuso e la decostruzione, in cui beni durevoli, mobili, vestiti, infissi, sanitari, elettrodomestici, vengono riparati, riutilizzati e venduti. Questa tipologia di materiali, che costituisce circa il 6% del totale degli scarti, riveste però un grande valore economico, che può arricchire le imprese locali, con un’ottima resa occupazionale dimostrata da molte esperienze in Nord America e in Australia, oltrechè in Italia.- t a r i f f a z i o n e puntuale:introduzione di sistemi di tariffazione che facciano pagare le utenze sulla base della produzione effettiva di rifiuti non riciclabili da raccogliere. Questo meccanismo premia il comportamento virtuoso dei cittadini e li incoraggia ad acquisti piu’ consapevoli.-recupero dei rifiuti:realizzazione di un impianto di recupero e selezione dei rifiuti, in modo da recuperare altri materiali riciclabili sfuggiti alla RD, impedire che rifiuti tossici possano essere inviati nella discarica pubblica transitoria e stabilizzare la frazione organica residua.-centro di ricerca e riprogettazione:chiusura del ciclo e analisi del residuo a valle di RD, recupero, riutilizzo, riparazione, riciclaggio, finalizzata alla riprogettazione industriale degli oggetti non riciclabili, e alla fornitura di un feedback alle imprese (realizzando la Responsabilità Estesa del Produttore) e alla promozione di buone pratiche di acquisto, produzione e consumo.-azzeramento rifiuti:raggiungimento entro il 2020 dell’ azzeramento dei rifiuti, ricordando che la strategia Rifiuti Zero si situa oltre il riciclaggio. In questo modo Rifiuti Zero, innescato dal “trampolino” del porta a porta, diviene a sua volta “trampolino” per un vasto percorso di sostenibilità, che in modo concreto ci permette di mettere a segno scelte a difesa del pianeta.

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La Quinta Provincia u Economia - costume

LA RICChEZZA STORICA DEL COMPRENSORIO(quaNdO l’ENTE pubblICO abbaNdONa la TuTEla)

Caro Nicola,ti aggiorno su un tema che

mi sta a cuore e che sfiora (posso dimostrarlo) argomenti estetici, culturali, di tecnica idrogeolo-gica e, volendo, anche di natura psico-sociologica. In modo par-ticolare sarebbe da sviscerare quest’ultimo argomento, visto l’atteggiamento assunto da alcu-ne persone, da alcuni funzionari, da alcuni professionisti dei me-dia (di cui non avrei problemi a farti i nomi) e da alcuni rappre-sentanti delle istituzioni che non hanno agevolato la dea Veritas. Mi riferisco a colei che i romani, come ben sai, ritenevano ma-dre della Giustizia e della Vir-tù. Confidenzialmente ti posso dire che è stato tentato perfino di sigillare il pozzo in cui la dea si nasconde, usando la moderna “tecnica del tondino di ferro annegato nella malta”. Nessuna sorpresa, perchè si tratta della stessa “tecnica” utilizzata per manomettere un bene vincolato paesaggisticamente, come vedrai in seguito.La questione ha la sua “storia” perché risale a settem-bre dell’anno 2007, ma conserva la sua attualità nel suo versante “idrogeologico”, soprattutto in seguito al recente disastro del-le Cinque Terre che così bene hai documentato. Per il resto, il paesaggio dovrebb’essere

un valore sempre attuale, ben presente nella mente dei nostri Padri Costituenti, a cui si con-trappongono alcuni “antivalori” presenti oggi nella mente di chi sostiene ad oltranza l’ ideologia della “crescita”. Ti invio un il-luminante articolo del Corriere Mercantile (Cronaca del Levan-te) del settembre 2007.Mi è sembrato importante sot-tolineare (per sfatare quella strategia di parte che vedrebbe la questione della Via della Ar-desia come una banale questio-ne personale del sottoscritto di nessun interesse generale) il se-guente passaggio:“Questa volta Legambiente Cantiere Verde e la sezione del Tigullio di Italia Nostra hanno messo nel mirino come caso-simbolo un intervento di altera-zione ambientale in località Ma-donna della Neve di Lavagna”. Contemporaneamente veniva interessato dalle suddette asso-ciazioni ambientaliste il Sindaco di Lavagna il quale rimase silen-te forse con lo scopo di restare “al di sopra delle parti”. Inter-veniva successivamente pres-so la Soprintendenza Ligure il Gruppo Consiliare Verdi con un “Esposto per allargamento sentiero pedonale storico in Co-mune di Lavagna”. Il 31 marzo del 2008 il dott Gabriele, Pre-

sidente di Italia Nostra Liguria interveniva ancora per ribadire il parere della Responsabile del Tigullio sig.ra Castellano, che, con lettera in data 18 sett 2001 aveva denunciato coraggiosa-mente al Comune di Lavagna e alla Soprintendenza Ligure,”i lavori di trasformazione di un sentiero pedonale in carrabile”.Dal 2007 al 2011 sono state spre-cate ingenti risorse, e impegnati diversi funzionari con un unico scopo: creare una “narrazione” dei fatti assai lontana dai fatti stessi e dalle circostanze reali, con sapiente uso di false testi-monianze nelle aule di giustizia e smodato utilizzo di “Adobe Photoshop” per contrapporre documenti manomessi a docu-menti autentici sempre con lo scopo di “depistare” la dea Veri-tas.In data 8/11/2011 la Regio-ne Liguria (con nota a firma del Direttore Generale del Diparti-mento Pianificazione Territoria-le e Urbanistica) confermando che “le opere eseguite hanno comportato la modificazione dello stato dei luoghi sia per le caratteristiche esteriori della nuova muratura realizzata che per il correlativo conseguente allargamento della strada esi-stente in assenza della necessaria preventiva autorizzazione pae-saggistica”, ha acceso di nuovo

la torcia con cui la dea indicava il “sentiero”. Mi attendo che alla vista di quanto sopra avvenga il “risveglio” di alcune persone, di alcuni funzionari, di alcuni professionisti dei media e di alcune istituzioni. Ciò potreb-be contribuire a chiu-dere definitivamente questo”caso-simbolo” con ricadute molto po-sitive su svariati livelli di verità e di giustizia. Così tornerebbero tutti, gioiosa e felice-mente, ad attingere acqua dal pozzo della dea e il “genius loci” a dimorare ancora a lungo in un tratto su-perstite della Via della Ardesia.Cordialmente

Giorgio Lagomarsino

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Turismo u questo sconosciuto....almeno ai governanti

C O M E F U N Z I O N A IL TURISMO ITALIANO?

P O L I T I C I I M P R O V V I S A T I E P R O b L E M I A G G R A V A T I

Un Ministero sfortunato quello per il Turismo. O

forse semplicemente abitato da incompetenti. Guidato pri-ma dalla rossa passionaria dei circoli della Libertà Michela

Vittoria Brambilla, continua a spendere soldi su soldi per far collezionare al nostro Pae-se una serie di pessime figure. “Magic Italy in Tour”, si legge sui depliant e sulle magliette

delle hostess che presentano il nostro Paese per le piazze d’Europa.L’inglese, questo sconosciuto. Un giro itinerante tra i vari paesi del Vecchio Continen-

te per rilanciare l’immagine dell’Italia. Peccato solo che c’è un errore d’inglese piut-tosto evidente: si scrive “ON tour” e non “IN tour”. Ma come è possibile che prima di mandare in stampa magliette e brochure nessuno se ne sia ac-corto? Nemmeno la Brambil-la ha fatto una piega. Magari nemmeno l’avrà letto. Troppo impegnata a cercare spiagge per i cagnolini.Figuracce mondiali.“Abbiamo voluto creare un gioco di pa-role, metà inglese e metà ita-liano”, si giustificano al Mini-stero. Peccato che all’estero non se ne siano accorti. Ma la figuraccia fantozziana dal vago (ma non troppo) sapore maccheronico è solo l’ultima di una serie di insuccessi del Ministero che dovrebbe essere guidato da persone di prestigio vista l’importanza del turismo per l’Italia. In precedenza la pietra dello scandalo è stato il sito web www.Italia.it il sito che avrebbe dovuto promuovere le bellezze del nostro Paese.Un sito da 45 milioni di euro. Ereditato dall’ex ministro Lu-cio Stanca, ha visto la luce sotto la guida di Francesco Rutelli. Il sito è costato ben 45 milioni di euro. Uno sproposito visto il risultato. Multimedialità? fotogallery dinamiche? Possi-bilità di prenotare alberghi e acquistare biglietti di viaggio? Nulla di tutto questo. Qualche link inserito in testi disordi-nati, poche, pochissime foto e qualche video. Per testi, video e immagini il Ministero ha pa-gato 25 milioni di euro, mentre gli altri 20 sono stati spesi “per la parte tecnologica” e per il logo (costato 100mila euro). In pratica se si pensa ai contenuti e alla complessità tecnica del sito, si sarebbe potuto realiz-zare il tutto con meno di un milione di euro. La struttura di un sito come quello un privato l’avrebbe pagata 5 mila euro, non 20 milioni.....li arresteran-no ? Sarebbe ora !

Nota: il nuovo ministro, GNU-DI, non ha ancora provveduto a sanare la porcata !!p.r. (via mail)

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GUIDO LOMBARDI “Le storie che noi siamo” ed. internòs € 15,00Dopo il grande successo ottenuto alla sua uscita a fine 2011, è in libreria

la ristampa de “Le storie che noi siamo” di Guido Lombardi. Il libro è una raccolta dei racconti già apparsi sulle pagine del Secolo XIX Levante, storie reali con un retrogusto di fantastico, dove i colori, i sapori, gli odori sono quelli sentiti per i carruggi, rubati ai discorsi della gente tra le colonne dei portici e sul mare, consegnati già all’immaginario popolare del borgo di provincia che diventa -ed è- centro e fulcro del mondo. Sono le storie di persone di tutto il Tigullio che vivono la propria realtà, ma al tempo stesso hanno passioni diverse. I racconti sono qui ordinati per leggerli in fila come capitoli di un’unica

storia. Storia che inizia da una antica drogheria, luogo formativo di intenso scambio sociale, penetrato di parole, di vita quotidiana, campionario di umanità e scuola di pensiero di un gruppo di amici che, quando tirano a fare tardi e le parole stanche sembra non bastino più per trovare il senso delle cose, qualcuno lancia l’idea per chiudere in bellezza la giornata: “Andiamo a vedere il mare”. È l’ultimo rituale della compagnia. E di fronte al mare è come stare sull’orlo dell’universo, dove accade tutto o niente. Domani il mondo riprende a girare sotto i vecchi portici.

EMILIO PERISSINOTTI “Luneto (schegge)” prefazione di Luigi Surdich – ed. Gammarò € 12,00

Racconti apparentemente stralunati sono radicati proprio in un ipotetico “luneto”, neologismo inventato per identificare un “orto di lune”, come esistono i frutteti. Sono racconti nati dalla riflessione personale, certo a partire dall’esperienza professionale di neuropsichiatra , ma capaci di svilupparsi fra realismo e fantasia. Le lune – leggiamo – sono specchi capaci (…) capaci di evidenziare parti di noi isolate, ingrandite, qualche volta deformate, disturbanti. Tanto che spesso vorremmo negarle, ma poiché in qualche

nostro recesso stanno nascoste e pronte a venir fuori (…) meglio esserne consapevoli per contrastarle. Queste prose seguono a due raccolte di poesie (“Una vela rossa” 2006 e “Oltre i ponti” 2009), ma non sapremmo dire se è più vero che i racconti sono intrisi di poeticità o che le poesie sono profondamente cariche di realtà. La presentazione del libro avrà luogo nei locali della libreria la zafra a Chiavari giovedì 31 maggio alle ore 18 con la presenza dell’autore e del prof. Luigi Surdich.

EUGENIO POGGI “Rocce della Liguria” edizioni Il Piviere € 15,00Il libro rappresenta un’affascinante vetrina della spettacolare varietà di rocce e del patrimonio geologico presente nel territorio ligure; costituisce, inoltre, un utile e pratico strumento di interpretazione delle rocce, della loro genesi ed evoluzione nel corso delle ere geologiche. Un’edizione divulgativa, accessibile anche ai non addetti ai lavori, ricca di immagini, informazioni e schede tematiche, che si pone come obiettivo anche l’integrazione tra testi di interesse territoriale più circoscritto e la ricca bibliografia scientifica.

Una “passeggiata geologica” a ritroso nel tempo per scoprire le numerose località in cui è possibile osservare ed esaminare l’incredibile varietà di rocce presenti in Liguria, la cui ridotta estensione superficiale racchiude un’elevata geodiversità. Il testo è organizzato in due parti: la prima costituisce un’introduzione generale alla Geologia, alla classificazione delle rocce e ai diversi processi che le originano, avvicinando alla terminologia “tecnica” utilizzata nella seconda, costituita da schede tematiche che descrivono le principali caratteristiche geologiche delle rocce liguri. Ogni scheda è corredata dall’indicazione e descrizione di un “affioramento esemplificativo” di facile accessibilità.

libreria la zafravia Vittorio Veneto 32 - 16043 CHIAVARI tel. 0185.301444 - mail: [email protected]

libreria LA zAfRAdi Paolo Bonini

LICENzIARE I PADRETERNI:

“Gli stipendi del senato saliti del 19%in quattro anni - i palazzi del Palazzo che sono diventati 52 - Gli aerei blu che volano come mai prima - I rimborsi elettorali che hanno superato i 5 miliardi e mezzo... e poi tutte le altre follie con i soldi dei cittadini !!

LIBERI DALLA PAURA: Aung San Suu Kyi dice “Per favore, usate la vostra libertà per aiutarci ad ottenere la nostra” In questo libro c’è la testimonianza di una donna in apparenza fragile, ma in realtà molto forte, coraggiosa ed inflessibile, a cui ancora oggi una nazione stremata guarda come unica speranza.

PREPARIAMOCI: Luca MercalliMai tante crisi tutte insieme: clima, ambiente, energia, risorse naturali, cibo, rifiuti, economia. Eppure la minaccia della catastrofe non fa paura a nessuno. Come fare ? Ci vuole una nuova intelligenza collettiva. Stop ai dibattiti tra politici disinformati o in conflitto di interessi. Se aspettiamo loro sarà troppo tardi, se ci arrangiamo da soli sarà troppo poco, ma se lavoriamo insieme possiamo davvero cambiare. Meglio tenere il cervello sempre acceso.........

AGORA’ - CHIAVARI PIAzzA ROMA 48/49TEL. 0185 362409 E-MAIL: agorà[email protected]

Libreria AGORà

La cultura dalla “a” alla “z”

Un libro suggerito

dalla Quinta Provincia

Ida Magli lancia un caustico grido di allarme contro l’at-tuale indirizzo politico e il nuovo apparato di governo, denunciando quello che per molti rappresenta un impor-tante passo avanti dell’Italia verso l’acquisizione di una piena dimensione “euro-pea” e che, ci dice la grande antropologa,costituisce inve-ce un’ulteriore tappa verso il definitivo declino della nostra cultura, l’accettazione passi-va di falsi valori che, dietro il culto della forma e dei nu-meri, nasconde l’incapacità di immaginare un vero futuro.Ida Magli (Roma, 1925) è un’antropologa italiana.Ida Magli ha dedicato i suoi studi soprattutto alla condi-zione della donna nella civiltà occidentale. Ha insegnato Psi-cologia sociale e poi Antropo-logia culturale alla Sapienza.Negli anni settanta Ida Magli scriveva su Noi Donne, perio-dico dell’Unione Donne Italia-ne, associazionefemminista. Nel 1975 ha fondato la rivi-sta «DWK» (Donna, Woman, Femme).Nel 1982 vince il Premio Brancati per la letteratura con il suo libro Gesù di Nazareth, ma figura tra gli autori di cui è vietata la lettura ai numerari dell’Opus Dei.

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