LA PSICOLOGIA DELL'EDUCAZIONE Dr.ssa Barbara Arfé Dipartimento di Psicologia e Antropologia...
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LA PSICOLOGIA DELL'EDUCAZIONE
Dr.ssa Barbara Arfé
Dipartimento di Psicologia e Antropologia Culturale
Facoltà di Scienze della Formazione
Breve storia del pensiero in psicologia
Dott.ssa Barbara Arfé - DPAC
Apprendimento e sviluppo
Lo scenario: Tre grandi bacini
Stati Uniti
Teorie dell’apprendimento
Unione Sovietica
Lev Vygotskij
Svizzera
Jean Piaget
Dott.ssa Barbara Arfé - DPAC
Il cambiamento cognitivo dell’uomo nell’arco di vita Difficoltà a coniugare fattori interni e esterni nello sviluppo di conoscenze, abilità, strategie
La complessità del rapporto è dovuta al significato che apprendimento e sviluppo hanno assunto storicamente:
L’apprendimento secondo l’accezione comportamentista, che rifiuta il ricorso a fattori o meccanismi interni di cambiamento
Lo sviluppo nell’accezione piagetiana, in cui il cambiamento è spiegato in termini di modificazione di strutture mentali.
I due aspetti sembrano non coniugabili: o si subordina l’apprendimento allo sviluppo; o viceversa si riduce lo sviluppo all’apprendimento.
Dott.ssa Barbara Arfé - DPAC
La nascita del comportamentismo viene fatta risalire al 1913,quando Watson vede la necessità di rifondare la psicologia subasi scientifiche.
Alla base dell'approccio, un metodo empirico.
Il fine della psicologia non è lo studio degli stati di coscienza,ma predire e modificare/controllare il comportamento manifesto.
Il principio di parsimonia: meccanismi semplici di associazionestimolo-risposta possono spiegare l'apprendimento e le leggidell'apprendimento possono spiegare lo sviluppo.
Dott.ssa Barbara Arfé - DPAC
1. Il Comportamentismo
L’apprendimento:
cambiamento nella probabilità di una risposta /comportamento.
L’apprendimento come:
• generazione di nuove e successive associazioni tra
stimoli dell’ambiente e risposte comportamentali
degli individui
• aumento e/o diminuzione di frequenza di determinati
comportamenti.
L’ambiente influisce sullo sviluppo delle risposte di un individuo
determinando quali risposte si ripresenteranno in futuro.
Il condizionamento Il principio alla base dell’Apprendimento Associativo:
Condizionamento Classico (Pavlov): l’emissione di una risposta
naturale in presenza di uno stimolo non naturale: la salivazione
in presenza di cibo è un riflesso incondizionato, la salivazione in
presenza di un suono è un riflesso condizionato
Condizionamento Operante (Skinner): se un comportamento,
parte di un repertorio comportamentale, viene emesso
spontaneamente e seguito da un rinforzo positivo aumenta di
frequenza.
Dott.ssa Barbara Arfé - DPAC
Dott.ssa Barbara Arfé - DPAC
Condizionamento Classico (Pavlov)
Dott.ssa Barbara Arfé - DPAC
Condizionamento Operante (Skinner)
Le critiche al comportamentismo
Lo scontento per una teoria che ha difficoltà a
spiegare comportamenti complessi: memoria e
linguaggio
Chomsky (1959): la creatività del bambino nello
sviluppo linguistico rende poco verosimile la
spiegazione che dello sviluppo linguistico
fornisce Skinner
Dott.ssa Barbara Arfé - DPAC
Limiti della teoria comportamentista
Descrive l’apprendimento come fenomeno di natura essenzialmente “individuale”
Non spiega come contesti complessi possano influire sul processo di apprendimento
Non è in grado di spiegare processi di apprendimento frequenti in natura, come i comportamenti esplorativi
Non spiega “l’errore” della mente (teorie ingenue), né la persistenza di “credenze” e comportamenti inadeguati o poco adattivi
Primato della memoria sulla comprensione
Dott.ssa Barbara Arfé - DPAC
La teoria dell’Apprendimento sociale
Alla base dell'apprendimento sociale: l’Imitazione.
L’imitazione è socialmente rinforzata, essendo un meccanismo fondamentale per l'apprendimento nella nostra specie (es. imitazione del lattante)
Secondo Bandura e Walters (1963), comportamenti del tutto nuovi possono essere appresi semplicemente per osservazione di modelli (anche in assenza di rinforzo diretto).
Dott.ssa Barbara Arfé - DPAC
Bandura e Walters: lo studio dell’aggressività e della tipizzazione sessuale
Il rinforzo vicariante: l’osservazione del rinforzo diretto ad
altri produce in termini di comportamento sociale lo stesso
effetto che produce il rinforzo diretto.
Attenzione alle componenti cognitive che sottostanno
all'apprendimento osservativo (una prospettiva “cognitivo
sociale”)
Esempio: Esposizione a modelli televisivi. Ciò che il bambino comprende della
storia (es. delle motivazioni del protagonista) influenza la sua percezione del
modello e la sua tendenza ad imitarlo.
Dott.ssa Barbara Arfé - DPAC
Apprendimento osservativo Bandura, Ross e Ross (1961): osservazione e imitazione di modelli
aggressivi e non aggressivi.
L'imitazione è influenzata dalle caratteristiche individuali
(es.differenze di genere)
Il concetto di modellamento astratto: astrazione di regole
dall'osservazione e imitazione di un modello (nell'apprendimento
linguistico: “perduto” “piaciuto” “seduto” “morduto”, etc.)
La percezione di sé determina quali comportamenti verranno adottati
da una persona.
Dott.ssa Barbara Arfé - DPAC
Il contributo di Piaget (1896-1980)
Dott.ssa Barbara Arfé - DPAC
La teoria di Jean Piaget
LA FORMAZIONE BIOLOGICA
L'OSSERVAZIONE
L'EPISTEMOLOGIA: L'ORIGINE DELLA
CONOSCENZA (NON COSA SANNO MA COME..)
LA MORFOLOGIA DELL'INTELLIGENZA
L'IMPORTANTANZA DELL'ERRORE (CREATIVITA' E
INFORMATIVITA')
IL METODO CLINICO
Dott.ssa Barbara Arfé - DPAC
Epigenesi della conoscenza La struttura dell’intelligenza diversa a diverse età.
La conoscenza è l'esito di un processo di costruzione e
esplorazione VS. una “copia funzionale” della realtà
Il bambino è AGENTE della propria conoscenza
Lo sviluppo cognitivo un processo discontinuo
L’apprendimento è subordinato alla formazione e
maturazione di strutture mentali.
Dott.ssa Barbara Arfé - DPAC
Gli stadi di sviluppo in Piaget
I meccanismi del cambiamento
Il concetto di adattamento: l'intelligenza umana si esprime secondo lo stesso principio che regola l'evoluzione biologica di ogni organismo vivente.
Assimilazione
Accomodamento
Principio della conservazione
Conservazione
Gli strumenti per l’analisi dello sviluppo
L’osservazione diaristica del comportamento spontaneo
Il colloquio clinico piagetiano:
Parte da una situazione discorsiva che “ha senso per il bambino”
La situazione deve essere in una qualche misura “problematica”
Chi conduce il colloquio prende spunto dalle osservazioni del
bambino e dalla situazione contingente per portare il bambino
verso “i temi” rilevanti
Dott.ssa Barbara Arfé - DPAC
Edoardo (4,11)
Sper.: Guarda, qui c’è scritto “il pettirossoPippo”. Secondo te chi è?E: Questo uccellino quiSper.: Ho capito...E come lo sai?E. Perché ha la pancia rossaSper: Bravo!! ..E qui? Vedi? Qui c’è scritto“Francesco Altan”. Chi sarà? E: Non so, forse la mammaSper: Forse..si.. E come fai a saperlo?E: Perché ci sono due nomiSper: andiamo a vedere!
Dott.ssa Barbara Arfé - DPAC
L’applicazione educativa
La situazione educativa riproduce quella in cui il bambino affronta le prove piagetiane:
L’autoscoperta
La valenza motivazionale del conflitto cognitivo
Il colloquio come occasione educativa
La funzione diagnostica dell'educatore/insegnante
Dott.ssa Barbara Arfé - DPAC
Il metodo clinico
Né una tecnica sperimentale (che garantisce uguali condizioni di test)
Né la semplice osservazione del comportamento pratico
o verbale spontaneo
.....possono fornire dati sufficienti per definire le
caratteristiche essenziali della rappresentazione che un
bambino si dà del mondo.
Metodo clinico
La tecnica sperimentale comporta il rischio di suggestione. Costituisce una forma di perturbazione orientare chi deve rispondere a riflettere su problemi che non si porrebbe o non si è posto mai prima;
L'osservazione non consente di ottenere informazioni
sufficienti. Le tendenze egocentriche possono trattenere il
bambino dall'esporre le sue credenze spontanee, ritenendole
condivise o perchè si tratta di attegiamenti impliciti,
inconsapevoli.
Critiche alla teoria
Normatività (teoria della competenza vs.performance)
La priorità dell’intelligenza sull’apprendimento
La contraddizione sul versante applicativo: il concetto di readiness
L’assenza delle influenze emotivo-motivazionali
Dott.ssa Barbara Arfé - DPAC
Una teoria della competenza Necessità di integrare l’analisi statica delle strutture e della loro successione
con lo studio dei processi soggiacenti alla loro formazione: Inehelder, Sinclair e Bovet (1974): esaminano i meccanismi psicologici sottostanti
all’acquisizione delle conoscenze.
Passività osservativa (Bruner, 1959, Woods Hole)
Mancanza di una concezione organica dell’intervento nell’istruzione (Bruner,
1959, Woods Hole)
La performance degli individui nei contesti di apprendimento è specifica e
variabile (prestazione vs. competenza) (Case, 1992)
La subordinazione dell’apprendimento allo sviluppo comporta una applicazione
della teoria limitata alla questione dell’idoneità all’apprendimento. Ma questa
limitazione toglie inevitabilmente validità alle “implicazioni educative” che ormai
sono concresciute alla teoria (Boscolo, 2006, pag. 35)
Dott.ssa Barbara Arfé - DPAC
Dopo Piaget..
Studi cross-culturali: superamento della contraddizione tra le invarianti che caratterizzano gli stadi e la variabilità delle prestazioni
Modelli di performance vs modelli di competenza: la teoria neo-piagetiana è una teoria della prestazione
Influenza del cognitivismo: esame dei processi che spiegano la variabilità nelle prestazioni e la modificabilità cognitiva
Approccio socio-culturale: maggiore interesse per la relazione tra sviluppo e apprendimento. L’apprendimento è sia spontaneo sia guidato.
Modificabilità dello sviluppo: possibilità di promuovere il cambiamento cognitivo o lo sviluppo
Dott.ssa Barbara Arfé - DPAC
Doise e Mugny, 1981
Il conflitto socio-cognitivo
L'interazione sociale induce una perturbazione cognitiva in
grado di innescare la ricerca di una nuova organizzazione
mentale
L'interazione è in grado di muovere il bambino da un pensiero
preoperatorio a un pensiero operatorio
Conflitto cognitivo..
David, 5 anni e mezzo, viaggiava in auto con la madre e contava “Sessantasette, sessantotto, sessantavone, sessantadieci (etc.)”. La madre interviene, per spiegargli che , dopo il sessantanove, i numeri cambiano in “settanta”, quindi settantuno, e così via, e che il numero che David chiama sessantadieci è in realtà il settanta. David obietta che non è giusto, e insiste che il numero dopo il sessantanove è il sessantadieci. La madre cerca di spiegargli il sistema numerico più volte, poi, conclude dicendo: “Non esiste il sessantadieci. Si chiama settanta”. “Come fai a saperlo?”, chiede David. “Lo so perché so più cose di te”. David quindi fa appello a un'autorità più importante: “Beh, io conosco uno che sa tutto sui numeri e mi ha detto che si dice sessantadieci!”. La madre chiede a David di rivelarle l'identità di questa fonte “E chi sarebbe?”. David risponde “Dio”.
[Tratto da B. Rogoff 1990]
Conflitto cognitivo..
Un adulto cerca di versare quantità uguali d'acqua nel bicchiere di Valerie e David (5 anni). Il bicchiere di Valerie è più alto e sottile di quello di David.
Valerie cerca di convincere David che la quantità d'acqua è la stessa:
“Il tuo bicchiere è più grosso e il mio più stretto, per questo sembra che io ne ho di più. Vedi? Io devo stringere la mano per farla entrare nel mio bicchiere, ma nel tuo non è necessario. E' solo che il mio è più stretto e sembra ce ne sia di più”
[Rogoff, 1990]
La psicologia cognitiva
Il comportamento è un “indicatore” di sottostanti eventi mentali
L’apprendimento come processo di elaborazione delle
informazioni
I vincoli cognitivi al processamento delle informazioni (di
memoria, attenzione, etc.)
L’esame del funzionamento mentale dell’adulto
La metafora del computer: Human Information Processing
Dott.ssa Barbara Arfé - DPAC
HIP: elaborazione di informazioni
HIP: teoria della prestazione
“Come” vs. “Cosa”: nell'analisi del sistema cognitivo sonorilevanti le risposte giuste e le risposte sbagliate
Interesse per i processi cognitivi “alti” (memoria,
elaborazione linguistica, etc.)
Rilevanza di questi processi negli apprendimenti scolastici
Task analysis
Metodo sperimentale
Dott.ssa Barbara Arfé - DPAC
Task analysis
Task analysis
ES. Marco e Luca
Lettura
Processi di base: Marco: “PATRAGO” “patrago” corr. 1,5 sec. Luca: “PATRAGO” “pratago” corr. 2,5 sec.
Processi di costruzione: Marco: B-A-M-B-I-N-O BAMBINO Luca: BAM-BOLA BAMBOLA
Limiti dell’approccio
HIP: spiega come funzionano i processi coinvolti nell’apprendimento, ma trascura il modo in cui nuove conoscenze/strategie vengono apprese.
Trascura l'influenza delle componenti emotive-
motivazionali sull'attività cognitiva
Studia il comportamento cognitivo dell'individuo isolandolo dal contesto
Dott.ssa Barbara Arfé - DPAC
Metodo sperimentale
Potenziali evocatiDay and Night Stroop test
Il contributo di Vygotskij e dell’approccio socio-culturale
(1896-1934)
Dott.ssa Barbara Arfé - DPAC
Il declino della Learning Theory
Negli anni 60 i concetti di apprendimento e sviluppo si specificano ed evolvono anche per effetto del declino della Learning Theory
Nello stesso periodo viene tradotto “Pensiero e linguaggio” di Vygotskij, grazie al quale viene diffusa una diversa visione del rapporto tra sviluppo e apprendimento.
Dott.ssa Barbara Arfé - DPAC
Gli elementi della teoria di Vygotsky
La natura sociale della mente umana: “Il tragitto dal bambino all’oggetto e dall'oggetto al bambino passa attraverso un’altra persona” (Vygotsky et al., 1978)
Il metodo genetico
Gli uomini trasformano se stessi oltre che la natura attraverso il
lavoro e l'uso di strumenti
Lo sviluppo cognitivo ha luogo attraverso un processo di
partecipazione e condivisione delle conoscenze
Il cambiamento evolutivo è dialettico
Dott.ssa Barbara Arfé - DPAC
Apprendimento e sviluppo in Vygotski: Mind in Society (1978)
Lo sviluppo dell’individuo (ontogenesi) è
collocato all’interno di un quadro ampio,
riguardante altri domini genetici:
La filogenesi
La storia socio-culturale dell’essere umano
La microgenesi: storia del singolo processo psicologico
Dott.ssa Barbara Arfé - DPAC
A livello filogeneticofilogenetico: l’invenzione e l’uso di strumenti el’emergere delle funzioni mentali superiori
A livello storico-culturalestorico-culturale: la decontestualizzazione degli
strumenti di mediazione
A livello ontogeneticoontogenetico: si intrecciano sviluppo naturale el’acquisizione di strumenti e significati sociali e culturali(sviluppo culturale)
A livello microgeneticomicrogenetico: compaiono e si perfezionanosingoli processi psicologici
Dott.ssa Barbara Arfé - DPAC
Ontogenesi. Distinzione tra
•Sviluppo Naturale:
riguarda i processi
cognitivi elementari
•Sviluppo Culturale:
riguarda le funzioni mentali
superiori (es. linguaggio,
ragionamento, memoria)
Dott.ssa Barbara Arfé - DPAC
Esempio: Effetti dell’acquisizione della lingua scritta sullo sviluppo del linguaggio
La sensibilità alla struttura segmentale/fonologica delle
parole facilita l’apprendimento della lingua scritta
La letto-scrittura aumenta e sviluppa la consapevolezza
fonologica del bambino (= le parole sono composte di
unità minime: sillabe e fonemi)
Dott.ssa Barbara Arfé - DPAC
Le funzioni mentali superiori
Sono funzioni di origine sociale: “I bambini crescono
nella vita intellettuale di chi li circonda” (Vygotskij, 1978)
Consapevolezza e controllo dei processi mentali
Uso di segni o forme di mediazione psicologica (es. notazioni, strategie, etc.)
Dott.ssa Barbara Arfé - DPAC
La mediazione culturale
Gli essere umani vivono in un ambiente trasformato dagli strumenti prodotti dalla cultura che mediano i rapporti tra gli individui, e degli individui con il mondo fisico.
Dott.ssa Barbara Arfé - DPAC
Strumenti tecnici: rivolti verso il mondo esterno
Strumenti psicologici: rivolti verso il mondo interno (modificano/influenzano il pensiero e il comportamento) Gli strumenti psicologici (o segni) hanno due importanti caratteristiche:
sono prodotti sociali non sono solo sussidi dell’attività umana ma
trasformano le funzioni mentali
Strumenti
Il concetto di apprendimento per Vygotskj L’apprendimento è necessario allo sviluppo delle funzioni
psichiche superiori Un processo sociale prima che mentale: interiorizzazione di
processi interpsichici (es. Linguaggio)
Lo sviluppo procede dal piano interpsicologico al piano
intrapsicologico
Una critica alla pratica educativa: la tendenza a individuare
attraverso test il livello effettivo di sviluppo per adeguare ad esso
l’istruzione, è una pratica che ha dato risultati deludenti.
Dott.ssa Barbara Arfé - DPAC
Dall’inter-psicologico all’intra-psicologico: il linguaggio
Pensiero e linguaggio sono inizialmente indipendenti All’interno di contesti comunicativi interpersonali il bambino
apprende il linguaggio Usa parole come “simboli” (2 anni) Il linguaggio interpersonale si differenzia in comunicativo e
egocentrico Linguaggio egocentrico (regolazione “esterna” delle azioni e del pensiero) Linguaggio interiore (7/8 anni)
Dott.ssa Barbara Arfé - DPAC
L’apprendimento non deve semplicemente adeguarsi allo sviluppo, ma anticiparlo e promuoverlo
Dott.ssa Barbara Arfé - DPAC
Sviluppo e potenziale di sviluppo
Zona di sviluppo prossimale:
rappresenta quell’area di abilità in cui il bambino non è in grado di svolgere un compito autonomamente, ma è in grado di svolgerlo sotto la guida di un esperto
Questo concetto è introdotto in relazione a due problemi educativi importanti: l’accertamento delle capacità mentali del bambino il rapporto dinamico tra educazione e sviluppo
Dott.ssa Barbara Arfé - DPAC
Differenze tra valutazioni dinamiche e tradizionali
“Immaginiamo di avere esaminato due bambini e di aver determinato che la loro età mentale è di 7 anni. Ciò significa che entrambi risolvono compiti accessibili a chi ha 7 anni. Tuttavia, quando tentiamo di spingere ulteriormente i bambini nell’esecuzione di queste prove, emerge una fondamentale differenza tra loro. Con l’aiuto di domande-guida, esempi e dimostrazioni, uno dei due risolve facilmente prove per bambini di due anni più grandi, il secondo risolve invece prove che sono solo di sei mesi oltre il suo livello attuale [..]. Con l’aiuto di questo metodo possiamo non solo considerare i processi di sviluppo attualmente completati, non solo i cicli già fatti e conclusi, ma anche considerare i processi che si trovano ora allo stato nascente”
(Vygotskij, 1956, pp.446-448)
Dott.ssa Barbara Arfé - DPAC
Zona di sviluppo prossimaleNon valutare lo sviluppo effettivo del bambino, ma lo sviluppo potenziale
La valutazione della Zona di Sviluppo Prossimale è una valutazione del potenziale di apprendimento.
Secondo Vygotsky le occasioni di apprendimento offerte al bambino dovrebbero collocarsi sempre in quest’area, né al di là (insuccesso), né al di qua (esercizio).
Dott.ssa Barbara Arfé - DPAC
Accertamento dinamico
• Dinamico da due punti di vista:• Rileva le potenzialità
• Le potenzialità non sono stabili ma soggette a combiamenti
Brown & Campione (1987)
• Valutazione competenza iniziale
• Ambiente di apprendimento (suggerimenti via via più specifici)
• Stima della quantità minima di aiuto necessario
Dott.ssa Barbara Arfé - DPAC
Jerome Bruner(1915)
Dott.ssa Barbara Arfé - DPAC
““Chi è dell’opinione che la piena espressione dell’attività mentale umana dipenda dal suo legame con tutto un apparato di strumenti culturali [..] accingendosi a studiare quell’attività, non potrà fare a meno di tener conto degli strumenti di cui essa si serve””
Jerome Bruner
Dott.ssa Barbara Arfé - DPAC
La sintesi in Jerome Bruner I bambini come “pensatori” (La cultura dell’educazione, Bruner, 1996)
Disposizione generale a scoprire e “dare senso” alla realtà che lo circonda, il bambino “costruisce” una propria idea del mondo fisico e sociale La comprensione è promossa mediante il dialogo in cui il bambino incontra “altre menti” e “altre prospettive” sul mondo In questa prospettiva l’educatore si preoccupa di capire come pensa il bambino, quali teorie ha costruito rispetto alla realtà e come arriva a convincersi di certe cose. L’apprendimento ha luogo mediante un processo di “scaffolding” o apprendistato, guidato da un esperto.
Dott.ssa Barbara Arfé - DPAC