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La prima prova del ruolo fisiologico del Ca 2+ nella contrazione muscolare fu fornita da S. Ringer e D.W. Buxton nel 1887, i quali osservarono che eliminando il Ca 2+ dalla soluzione, il cuore di rana isolato smette di contrarsi. Successivamente L.V Heilbrunn e F.J. Wierczinski nel 1943, dimostrarono che fra vari cationi testati solo l’introduzione di calcio nelle fibre muscolari produceva contrazione muscolare in concentrazioni riferibili a quelle fisiologiche; Una prova decisiva fu ottenuta da A.S. Gyorgyl che nel 1947 mise a punto la tecnica di fibre muscolari estratte, in cui le sostanze solubili sono state allontanate (con glicerolo e bassa temperatura), ed osservò che solo in presenza di Ca 2+ si verifica la contrazione indotta da ATP. In seguito si osservò che la relazione tra le concentrazione di Ca 2+ e la tensione sviluppata da miofibrille glicerinate era analoga (sigmoidale) a quella osservabile misurando l’attività ATPasica di omogenati di miofibrille. Ciò fece supporre che il calcio fosse un cofattore dell’attività ATPasica della miosina. Tale ipotesi si rivelò errata, poiché: 1) purificando gli estratti actomiosinici dalle proteine troponina e tropomiosina associate all’actina, la dipendenza dal Ca 2+ per l’attività ATPasica e contrattile spariva; 2) usando agenti chelanti del Ca 2+ (EGTA, EDTA) si dimostrò che solo il Mg 2+ fosse cofattore necessario all’attività ATPasica. Ruolo del calcio nella contrazione muscolare

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Page 1: La prima prova del ruolo fisiologico del Ca 2+ nella contrazione muscolare fu fornita da S. Ringer e D.W. Buxton nel 1887, i quali osservarono che eliminando.

• La prima prova del ruolo fisiologico del Ca2+ nella contrazione muscolare fu fornita da S. Ringer e D.W. Buxton nel 1887, i quali osservarono che eliminando il Ca2+ dalla soluzione, il cuore di rana isolato smette di contrarsi.

 • Successivamente L.V Heilbrunn e F.J. Wierczinski nel 1943, dimostrarono che fra vari

cationi testati solo l’introduzione di calcio nelle fibre muscolari produceva contrazione muscolare in concentrazioni riferibili a quelle fisiologiche;

•  • Una prova decisiva fu ottenuta da A.S. Gyorgyl che nel 1947 mise a punto la tecnica di

fibre muscolari estratte, in cui le sostanze solubili sono state allontanate (con glicerolo e bassa temperatura), ed osservò che solo in presenza di Ca2+ si verifica la contrazione indotta da ATP.

•  In seguito si osservò che la relazione tra le concentrazione di Ca2+ e la tensione sviluppata da miofibrille glicerinate era analoga (sigmoidale) a quella osservabile misurando l’attività ATPasica di omogenati di miofibrille.

•  Ciò fece supporre che il calcio fosse un cofattore dell’attività ATPasica della miosina.

   • Tale ipotesi si rivelò errata, poiché:•  • 1) purificando gli estratti actomiosinici dalle proteine troponina e tropomiosina associate

all’actina, la dipendenza dal Ca2+ per l’attività ATPasica e contrattile spariva; •  • 2) usando agenti chelanti del Ca2+ (EGTA, EDTA) si dimostrò che solo il Mg2+ fosse

cofattore necessario all’attività ATPasica.

Ruolo del calcio nella contrazione muscolare

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Ruolo della tropomiosina e del complesso troponina

in condizioni di bassa [Ca 2+]inil complesso di troponina (Tn) formato da unità C, T (1, 2) e I, si lega con actina e tropomiosina costringendo quest’ultima a inibire stericamente l’attacco dei ponti trasversi della miosina ai siti dell’actina. [Ca2+] sarcoplasmatica >10 –7 M consente legame di Ca2+ a TnC, causa cambio conformazionale sub-unità complesso troponina, con conseguente allontanamento della tropomiosina dal sito legante la miosina.L’attività dei ponti trasversi può procedere finchè non viene rimosso il Ca2+ dalla TnC.

Secondo il modello proposto da S. Ebashi nel 1980

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Nel 1958 A.F. Huxley e R.E. Taylor stimolando la superficie delle singole fibre muscolari di rana con microelettrodi capillari di vetro osservarono che: 1)      contrazioni locali si manifestavano solo se la punta del capillare è situata in corrispondenza della linea Z; 2)      all’aumentare della corrente stimolante, la contrazione di propaga verso l’interno, ma non in senso longitudinale.

Il sistema tubulare sarcoplasmatico

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Le fotografie al microscopio elettronico hanno fornito i correlati anatomici a queste scoperte: 1)   intorno al perimetro di ogni miofibrilla decorre un tubulo trasverso (tubulo T) con diametro inferiore a 0,1 m, che si ramifica in modo da risultare continuo con i tubuli che circondano miofibrille vicine; 2)  il sistema di Tubuli T arriva fino alla membrana superficiale, cui è collegato;  3)   è in comunicazione con lo spazio extracellulare come confermato dal fatto che la ferritina e la perossidasi di rafano (molecole proteiche opache agli elettroni) aggiunte al mezzo di incubazione, penetrano nei tubuli T. 4) Interrompendo le connessioni tra tubuli T e membrana superficiale mediante shock osmotico (glicerolo 50% in soluzione), la depolarizzazione della membrana superficiale non era più in grado di stimolare la contrazione muscolare

Il sistema tubulare sarcoplasmatico

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Accoppiamento depolarizzazione tubuli T e rilascio Ca2+ da parte del reticolo sarcoplasmatico

1) Depolarizzazione della membrana tubulo T conseguente al potenziale d’azione sul sarcolemma;2) modificazione conformazionale di una proteina sensibile al voltaggio sulla membrana del tubulo T ;3) mediante accoppiamento meccanico diretto, apertura di grossi canali rilascianti Ca 2+ , situati nella membrana del RS da cui si estendono come pilastri sino alle proteine di membrana voltaggio dipendenti dei tubuli T;4) fuoriuscita del Ca2+ nella fessura di giunzione tubulo T e RS provoca apertura di altri canali del Ca2+ ; 5)      flusso di Ca2+ nel citosol della fibra muscolare;6)      contrazione contemporanea miofibrille (trasmissione segnale impiega pochi millisecondi)ricaptazione Ca2+ mediante ATPasi del Ca2+ )

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La rimozione di Ca 2+ dal sarcoplasma, operata dal reticolo sarcoplasmatico, mantiene [Ca2+] < 10 -7 M, 1) inattivazione ponti trasversi e rilasciamento muscolare;2)  il rilasciamento non è prodotto dalla rimozione di ATP;il rilasciamento, come la contrazione si verifica solo se è presente Mg2+-ATP

Inattivazione dei ponti trasversi e rilasciamento muscolare

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Accoppiamento elettromeccanicoPotenziale di membrana e contrazione

Il potenziale d’azione della fibra nervosa motoria provoca:

1)     rilascio di acetilcolina;

2)     potenziale post-sinaptico;

3)     potenziale d’azione che dalla placca motrice si propaga nelle due direzioni eccitando tutta la membrana della fibra muscolare;

4)     periodo di latenza e contrazione muscolare del tipo tutto o nulla

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Esponendo singole fibre muscolari di rana a varie [K+]est e registrando simultaneamente potenziale di membrana e tensione muscolare si osserva che aumentando depolarizzazione la tensione aumenta con andamento sigmoidale (Hogkin e Horowicz, 1960);-  ciò dimostra che il sistema contrattile è capace di una risposta graduata a gradi diversi di depolarizzazione; Nè tali variazioni di potenziale elettrico di membrana, né la possibile entrata di Ca2+ in cellula potevano attivare direttamente la > parte delle miofibrille perché:1)     diametro fibra muscolare elevato (50-100 m);2)     correnti di intensità fisiologica tra due elettrodi inseriti in una fibra muscolare non producevano alcuna contrazione;tasso di diffusione di uno ione, dalla membrana plasmatica al centro della fibra (25-50 m di raggio), troppo lento per spiegare la breve latenza (2 ms) tra potenziale d’azione e attivazione totale della fibra muscolare (Hill 1948). - quindi la scossa muscolare è di tipo tutto-o-nulla perché è di questo tipo il potenziale d’azione che, supera notevolmente il plateau al quale risulta saturata l’attivazione meccanica durante la depolarizzazione stazionaria.

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Il reticolo sarcoplasmatico

Il reticolo sarcoplasmatico (RS) che avvolge ogni miofibrilla da una linea Z all’altra, costituisce un compartimento delimitato da una membrana distinto dal sarcoplasma; le cisterne terminali dei reticoli sarcoplasmatici di due sarcomeri contigui entrano in intimo contatto con il tubulo T interposto tra essi. Quando vengono isolate, le membrane del reticolo sarcoplasmatico formano vescicole microscopiche (diametro 1 m) che possono captare Ca2+ dal mezzo circostante ed in presenza di ossalato si formano precipitati di ossalato di calcio;

L’attività di sequestro di Ca 2+ operata dal reticolo sarcoplasmatico è abbastanza elevata da mantenere concentrazioni di Ca 2+ libero nel sarcoplasma del muscolo al di sotto di 10 -7M ;L’attività di sequestro del Ca 2+ da parte del reticolo sarcoplasmatico è esercitata da una ATPasi – Ca 2+ presente sulla sua membrana, che corrisponde al 90% delle proteine di membrana dell’organello.E’ facilitata inoltre dalla calsequestrina, proteina legante Ca 2+ presente nell’interno del RS che riduce il gradiente di concentrazione di Ca 2+ contro cui deve lavorare la pompa

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Regolazione del calcio da parte reticolo sarcoplasmatico.

Stabilito che gli ioni Ca2+ sono accumulati dal reticolo sarcoplasmatico, appariva verosimile che la contrazione muscolare avvenisse in conseguenza del rilascio nel sarcoplasma del Ca2+ contenuto all’interno delle vescicole.La prova diretta che la concentrazione di Ca2+ aumenta in risposta alla stimolazione è stata ottenuta con metodo fotometrico che utilizza la proteina Ca2+ sensibile, equorina.Una molecola di equorina combinandosi con tre ioni Ca2+ emette un fotone di luce visibile; l’equorina è stata iniettata in fibre muscolari di crostacei che non hanno potenziali d’azione e la depolarizzazione della membrana può essere graduata; con un fotomoltiplicatore si registrano le variazioni di luce emessa quando il Ca2+ viene rilasciato dal RS;Una sufficiente depolarizzazione induce l’emissione di luce (> Ca2+) insieme ad una > tensione.La contrazione muscolare può essere indotta da caffeina o teofillina che stimolano rilascio di Ca2+ da parte del reticolo sarcoplasmatico.La liberazione di Ca2+ da RS dipende dal livello del potenziale elettrico di membrana e si verifica a –50 mV ; la massima liberazione di Ca2+ si verifica a –20 mV.

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Ruolo del Ca2+ nel muscolo cardiaco

8) interazione ponti trasversi che iniziano i loro cicli determinando contrazione miofibrille (sistole); A) decontrazione1) Il reticolo sarcoplasmatico ricapta Ca 2+ mediante pompa del calcio stimolata dal fosfolambano dopo che questa sostanza è stata fosforilata da una protein-chinasi AMPc-dipendente;2)      fosforilazione della troponina I inibisce fissazione Ca 2+ alla troponina C;3)      inibizione della tropomiosina sui siti di interazione actina-miosina;4)      rilasciamento muscolo cardiaco;5)      il Ca 2+ entrato in cellula per iniziare la contrazione è rimosso durante la diastole dallo scambio elettrogenico di 3 Na+/ 1 Ca 2+ del sarcolemma (o ad opera di una ATPasi del Ca 2+ ) B) Regolazione1)      catecolammine mediante AMPc accellerano sia la contrazione che la decontrazione del miocardio;2)      glicosidi cardiaci, inibendo Na+/K+-ATPasi, diminuiscono gradiente elettrochimico del Na+ e quindi, indirettamente 3Na+/1Ca2+; Ca2+ intracellulare rimane elevata ed aumenta forza di contrazione

Studi con cuori isolati e perfusi con soluzioni saline isotoniche hanno dimostrato che rimozione di Ca 2+ extracellulare diminuisce forza contrattile, aumento di Ca 2+ incrementa forza contrattile.Meccanismo di accoppiamento eccitazione contrazione A) contrazione1)      onda di eccitazione si propaga lungo il sarcolemma, trasferendosi di cellula in cellula mediante gap-junction;2)      eccitazione si diffonde all’interno della cellula mediante tubuli T;3)      stimolazione elettrica o applicazione di Ca 2+ ionizzato ad una stria z determina contrazione locale delle miofribrille vicine;4)      durante plateau, Ca2+ entra tramite canali voltaggio dipendenti, attivati da fosforilazione mediata da protein-chinasi AMPc-dipendente;5)      entrata di Ca 2+ innesca (Ca 2+ trigger) rilascio di Ca 2+ dal reticolo sarcoplasmatico;6)      Ca 2+ aumenta nel citosol da 10 -7 a 10 -6-

10 -5 M, legandosi alla troponina C;7)      Complesso Ca2+-troponina interagisce con tropomiosina, sblocca i siti attivi fra filamenti di actina e miosina;

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Ruolo del Ca2+ nel muscolo liscio

-  E’ stato dimostrato che la miosina chinasi e la miosina fosfatasi fosforilano (a livello di un residuo di serina) e defosforilano rispettivamente uno specifico sito posto lungo le catene leggere regolatrici della miosina facenti parte del ponte trasverso;-  la fosforilazione è Ca2+-dipendente poiché forma attiva della miosina chinasi è un complesso con la calmodulina citoplasmatica legante 4 ioni Ca2+ (legame cooperativo)-  la fosforilazione è necessaria e sufficiente ad attivare l’idrolisi di ATP da parte di actina e miosina isolate da muscolo liscio;-  la rimozione del Ca2+ inattiva la miosin-chinasi con defosforilazione della miosina da parte della miosina-fosfatasi;

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 Fosforilazione ponti trasversali e contrazione

- La fosforilazione è proporzionale alla concentrazione di Ca2+ nella contrazione fasica;- se i muscoli sono tonicamente stimolati, invece di incrementare ad un valore proporzionale alla stimolazione, la concentrazione di Ca2+ e la fosforilazione dei ponti trasversi, dopo un picco iniziale tendono a decadere a valori più bassi;- nonostante ciò la forza di contrazione aumenta e si mantiene elevata per tutto il periodo di stimolazione;- ciò conferisce al muscolo liscio un notevole vantaggio fisiologico;- ciò vuol dire anche che allo sviluppo della forza devono contribuire i ponti trasversali defosforilati

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Regolazione covalente dei ponti trasversali   Secondo l’ipotesi correntemente accettata nei muscoli lisci contratti i ponti trasversali hanno 4 stati: liberi, attaccati, fosforilati e defosforilati;-  La miosin-chinasi e la miosina fosfatasi possono agire sui ponti trasversali sia liberi che attaccati;-  I ponti trasversali fosforilati hanno un ciclo relativamente veloce (più lento rispetto al muscolo striato);-      Un ciclo lento (fosforilazione, attacco, defosforilazione, distacco) che utilizza 2 molecole di ATP;-      Se la Ca2+ è si innalza, l’attività della miosin-chinasi sarà elevata e gran parte dei ponti trasversi saranno fosforilati, producendo un rapido aumento della forza di contrazione;-      Quando Ca2+ scende a livelli moderati, la fosforilazione si riduce, ma la forza viene mantenuta dalla persistenza dei ponti trasversali allo stato 4, poiché la loro velocità di distacco è bassa; Queste caratteristiche consentono al muscolo liscio di eseguire contrazioni fasiche veloci e sostenere carichi imposti durante contrazioni toniche prolungate

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Regolazione della concentrazione mioplasmatica del calcio Il sarcolemma regola gli scambi di Ca2+ tra il mioplasma ed il pool extracellulare;- le membrane del reticolo sarcoplasmatico regolano invece il movimento di Ca2+ tra il mioplasma ed il pool extracellulare;- il fatto che esistano numerosi meccanismi per regolare il Ca2+ mioplasmatico è fisiologicamente importante poiché:1)      i muscoli lisci devono produrre vari tipi di attività meccanica;2) l’attività delle diverse cellule deve essere coordinata tra loro; Ruolo del reticolo sarcoplasmaticoL’attivazione di RS, non dipendente da variazioni di potenziale di membrana, ma dal legame di IP3 con i suoi recettori, apre i canali del Ca2+ determinando il rapido incremento della sua concentrazione plasmatica (risposta fasica);

Ruolo del sarcolemmaRiduzione concentrazione mioplasmatica di Ca2+ avviene mediante lo scambio 3 Na+/ 1 Ca2+ e l’ATPasi del Ca2+;la contrazione tonica dipende dall’entrata del Ca2+ dal pool extracellulare, attraverso il sarcolemma, mediante due tipi di canali: 1) attivati da recettori per neurotrasmettitori o ormoni inibitori cui sono collegati mediante proteine G (accoppiamento farmaco-meccanico);2) voltaggio-dipendenti la cui conduttanza aumenta con la depolarizzazione; pertanto potenziali d’azione, depolarizzazioni graduate (< attività della Na+/K+-ATPasi; depolarizzazioni trasmesse da altre cellule mediante gap-junction.