ANAFILASSI -...
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ANAFILASSI
ANAFILASSI PARTE I: GESTIONE DELL’EVENTO ACUTO
IL BAMBINO SOPOROSO – IPOTONICO
DOPO ATTIVITA’ SPORTIVA
VALUTAZIONE PRIMARIA
PERVIETA’ VIE AREE
RESPIRAZIONE
CIRCOLAZIONE
DISABILTY
EXPOSURE
PERVIETA’ VIE AREE VIE AEREE: LIBERE NESSUN SUPPORTO
RESPIRAZIONE SEGNI DI DISTRESS = SI
ESPANSIONE TORACICA = IPERESPANSO FR = 60 atti/min. SATURAZIONE O2 = 92%
CIRCOLAZIONE FC = 180 min.
RITMO = RITMICO
POLSI = PRESENTI SIMMETRICI FLEBILI/NO RIEMPIMENTO GIUGULARE
REFILL CAPILLARE = 3 SEC
PA = 70/50
CUTE = ERITROSICA
DIURESI = RIDOTTA
DISABILTY AVPU: Risponde a stimoli verbali
PUPILLE: Isocoriche, isocicliche, normoreagenti alla luce
POSTURA: IPOTONO GENERALIZZATO
GLASGOW COMA SCALE
EXPOSURE TEMPERATURA CORPOREA = CALDA
CONTROLLO EMORRAGIE = NON ESTERNAMENTE
SEGNI O LESIONI CUTANEE = ASSENTI
SEGNI DI FRATTURA = ASSENTI
SHOCK ?
SHOCK
DEFINIZIONE
Sindrome acuta
determinata da
una disfunzione cardiovascolare
e
da una inabilità del sistema circolatorio
a provvedere ad un adeguata risposta
di ossigeno e di nutrienti
alla
domanda metabolica degli organi vitali
CLASSIFICAZIONE EZIOLOGICA DI SHOCK
IPOVOLEMICO
DISTRIBUTIVO
CARDIOGENO
OSTRUTTIVO
DISSOCIATIVO
EMORRAGIA
DIARREA/VOMITO
USTIONE
PERITONITE
SEPSI
ANAFILASSI
LESIONI MIDOLLO SPINALE
INTOSSICAZIONE DA FARMACI
CARDIOPATIE CONGENITE
ARITMIE
CARDIOMIOPATIA
PNEUMOTORACE
EMOPNEUMOTORACE
TAMPONAMENTO CARDIACO
EMBOLIA POLMONARE
GRAVE ANEMIA
INTOSSICAZIONE DA MONOSSIDO DI CARBONIO
METEMOGLOBINA
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
LA DISFUNZIONE CARDIOVASCOLARE HA
DETERMINATO SOFFERENZA ?
SI= diagnosi di SHOCK
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
COME DIFFERENZIARE
IL TIPO DI SHOCK ?
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
IPOVOLEMICO
vs
OSTRUTTIVO/CARDIOGENO
COME SONO LE GIUGULARI ?
NESSUN RIEMPIMENTO
= ESCLUDO SHOCK OSTRUTTIVO/CARDIOGENO
ESCLUSO SHOCK CARDIOGENO/OSTRUTTIVO
POSIZIONE TRANDELENBURG
INFUSIONE PLASMA EXPANDER (Fisiologica/Ringer lattato 20 ml/kg in 20 min)
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
IPOVOLEMICO EMORRAGICO/
DEFICIT LIQUIDI
Vs
IPOVOLEMICO DISTRIBUTIVO
CHE COLORE HA LA CUTE ? PALLIDA?
VASOCOSTRIZIONE PERIFERICA?
NO
ESCLUDO SHOCK IPOVOLEMICO
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
IPOTESI DI SHOCK DISTRIBUTIVO ?
SI
SEPSI?
ANAFILASSI?
LESIONI MIDOLLO SPINALE?
INTOSSICAZIONE DA FARMACI?
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
SEPSI? SEGNI DI INFEZIONE?
LESIONI MIDOLLO SPINALE? HA SUBITO TRAUMI AL TRONCO?
INTOSSICAZIONE DA FARMACI? MANCANO FARMACI IN CASA?
ANAFILASSI? COSA HA MANGIATO?
SEMPRE APIRETICO
NESSUN TRAUMA RECENTE
NON MANCANO FARMACI IN CASA E DAI NONNI.
BARRETTA ENERGETICA CONTENENTE FRUTTA SECCA.
IPOTESI DIAGNOSTICA
ANAFILASSI ?
DEFINIZIONE DI ANAFILASSI
SINDROME CLINICA DETERMINATA DA
UNA REAZIONE SISTEMICA DOPO
ESPOSIZIONE AD UN ANTIGENE IN
UNA PERSONA SENSIBILIZZATA.
DUE O PIU’ SISTEMI DEVONO ESSERE
COINVOLTI PER FARE DIAGNOSI
ANAMNESI
UNICO DATO
FRUTTA SECCA CONTENUTA NELLA BARRETTA ENERGETICA
SEGNI-SINTOMI DI ANAFILASSI
Apparato Cardiovascolare:
- Caduta P.A.
- Tachicardia
Apparato respiratorio:
- Respiri profondi/superficiali
- Dispnea/polipnea
- Segni di broncospasmo/laringospasmo
Sistema Nervoso Centrale:
- Perdita di coscienza
- Disturbi psichici e sensoriali
Apparato gastroenterico:
- vomito
- Diarrea
- Dolori addominali
Rene:
- Oliguria
- Anuria
SINTOMI-SEGNI DI ANAFILASSI
Cute e Mucose:
- Cute Eritrosica / Pallore intenso
- Cute Calda/ Cute fredda
- Cianosi delle estremità
- Prurito
- Orticaria
- Angioedema
SINTOMI-SEGNI DI ANAFILASSI
OBIETTIVITA’ CLINICA
SNC : alterato stato di coscienza.
CARDIOVASCOLARE: tachicardia, ipotensione.
RESPIRATORIO: polipnea, sibili diffusi.
GASTROINTESTINALE: vomito
POSSIBILE DIAGNOSI DI ANFILASSI ?
SI
CHE TIPO DI ANAFILASSI
ALIMENTARE
ALIMENTARE INDOTTO DA SFORZO FISICO
COSA FARE ?
ADRENALINA
1 RECETTORI:
Aumento della vasocostrizione
Aumento della PA
Riduzione dela perfusione capillare e dell’edema mucoso
2 RECETTORI:
Riduzione rilascio di insulina
Riduzione del rilascio di noradrenalina
1 RECETTORI ADRENERGICI:
Aumento dell’inotropismo
(contrattilità cardiaca)
Aumento del cronotropismo
(frequenza cardiaca)
2 RECETTORI ADRENERGICI:
Aumento broncodilatazione
Aumento della glicogenolisi
Riduzione del rilascio di mediatori
SIMPATICOMIMETICO, AGONISTA
E ADRENERGICO
-L’adrenalina è il farmaco di scelta nelle reazioni anafilattiche gravi, ove esista rischio imminente di vita. -E’ il primo farmaco da somministrare in ordine di tempo, seguito da anti h1 e anti h2 o cortisone. -Il mancato o ritardato impiego è considerato il piu’ importante fattore di rischio di morte per anafilassi nel bambino e nell’adolescente -Rari effetti avversi se somministrata a dosi corrette i.m. La somministrazione IM nella coscia garantisce inoltre un picco di concentrazione più rapido e alto rispetto a quella nel braccio. -I rischi legati all’anafilassi superano abbondantemente quelli connessi alla sua somministrazione e non esistono controindicazioni assolute all’uso di adrenalina in corso di anafilassi -Non vi sono in letteratura reports di reazioni avverse gravi da somministrazione di adrenalina autoiniettabile.
ADRENALINA: farmaco salvavita
ADRENALINA: dosi INTRAMUSCOLO: 0.01 mg/kg (0.01 ml/kg diluizione 1/1000 –
dose max 0.5 mg = 0.5 ml).
ENDOVENA: 0.01 mg/kg (0.1 ml/kg diluizione 1/10.000 in 1-2 min.)
ENDOVENA: 0.1 mg/kg/min La somministrazione EV va riservata a pazienti gravemente ipotesi o in arresto
cardiaco dopo il fallimento terapeutico di ripetute dosi di adrenalina IM o per pazienti non responsivi alla somministrazione di fluidi EV.
NB: EVITARE LA VIA SOTTOCUTE Assorbimento ritardato ed imprevedibile per rallentata perfusione cutanea e
vasocostrizione indotta dalla stessa anafilassi. ALTRE VIE: L’uso di adrenalina inalatoria o sublinguale è stato proposto in presenza di edema
laringeo o qualora non fosse possibile reperire l’accesso endovena.
.
Da Simons Et Al: Epinephrine absortion in adults: intramuscular versus subcutaneous injection. J Allergy Clin immunol November 2001
METILPREDNISOLONE
1 – 2 mg/kg dose
Urbason, Solu-medrol
L’USO DEI CORTISONICI PUÒ RIDURRE LA DURATA DELLA REAZIONE ANAFILATTICA E PREVENIRE LA COMPARSA DI REAZIONE BIFASICA.
QUANDO PREDOMINA L’ASMA IL LORO USO È INDICATO SIA NELL’ADULTO CHE NEL BAMBINO
ELEVATE DOSI NON SEMBRANO DARE MAGGIOR BENEFICIO.
AMINOFILLINA DOSE: 1 mg/kg/ora
SALBUTAMOLO
MANTENIMENTO STABILITA’ APPARATO CARDIOVASCOLARE
TRENDELEMBURG
PLASMA EXPANDER
ADRENALINA
L’impiego di fluidi e.v. è indicato nei paziente in cui persista ipotensione dopo somministrazione di epinefrina. cristalloidi, quindi colloidi. Soluzione fisiologica al 0,9 %: Adulti: 500-1000 mL in bolo Bambini- 20 ml/kg in bolo
ALTRA TERAPIA ANTISTAMINICO H1
ANTISTAMINICO H2
GLUCAGONE (polipeptide con effetto inotropo e cronotropo non catecolamino-dipendente)
CLORFENAMINA MALEATO (Trimeton fiale da 10 mg)
RANITIDINA (Ranidil 1-2 mg/kg max. 50 mg in 15 min) ogni 12 ore
GLUCAGONE (1-5 mg EV)
DOSI IM PER ETA’
1 mese-1 anno: 250 mcg/kg
1-5 anni: 2.5-5 mg
6-12 anni: 5-10 mg
PER QUANTO OSSERVARE ? ANAFILASSI UNIFASICA
ANAFILASSI BIFASICA: ESISTE UN 20% DI PROBABILITA’ DI AVERE UNA SECONDA REAZIONE ANFILATTICA NELLE SUCCESSIVE 8 – 12 .
NON ESISTONO CRITERI CLINICI PER PREVENIRE IL RISCHIO di anafilassi bifasica se non che più spesso essa compare nei pazienti con sintomatologia severa iniziale (dosi > di epinefrina) o nei casi di ritardata somministrazione del farmaco.
LA CLINICA DELL’ANAFILASSI BIFASICA:sono di solito coinvolti gli stessi organi della prima reazione
PROTRATTA (da ore a giorni)
IL PERIODO MINIMO DI OSSERVAZIONE NON DEVE COMUNQUE ESSERE INFERIORE ALLE 4-6 ORE, con ricovero per tutti i pazienti con sintomatologia grave iniziale o refrattaria al trattamento e in tutti i pazienti con patologia respiratoria preesistente per il maggior rischio di anafilassi fatale.
La durata del periodo di osservazione del paziente deve dipendere dalla modalità di presentazione della prima reazione, dall’affidabilità del paziente e dalla possbilità di accedere rapidamente al pronto soccorso