Il lattato

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Il lattato Mario Marella

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Mario Marella

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Il LattatoLa risintesi dei fosfati altamente energizzanti deve continuamente avvenire per garantire che l’energia necessaria in attività sia di elevata intensità.

In queste circostanze, l’energia per la fosforilazione dell’ATP proviene principalmente dal glicogeno attraverso il meccanismo della glicolisi che porta alla formazione di acido lattico.

L’accumulo di acido lattico sposta marcatamente il pH verso l’acidità

Costill,D. L., et al., Leg muscle pH following sprint running, Med. Sci. Sports Exerc., 15:325, 1983

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Lattato e produzione O2

• La produzione di lattato dipende dalla mancanza di equilibrio tra glicolisi e velocità di utilizzo del piruvato e non dipende dalla mancanza di O2 nei muscoli ( Dan’ko 1974)

• In un lavoro submassimale che produce lattato è stato osservato che nei soggetti allenati vi è un minore flusso di sangue nei muscoli (Clausen 1970)

• La concentrazione di lattato è stato registrato nei soggetti con un elevato flusso sanguigno nei muscoli interessati( Holloszy 1982)

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AncoraL’aumento dell’acidità inibisce l’azione degli enzimi e quindi blocca le vie metaboliche da cui dipendono i processi ergoesogeni.

Questo meccanismo consente a guadagnare tempo; infatti permette la fosforilazione di ATP anche se l’apporto dell’ossigeno è insufficiente o la richiesta energetica troppo elevata

Quindi siamo in presenza del meccanismo che fornisce l’energia per lo scatto finale di una corsa di mezzofondo.

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Meccanica dell’acido lattacidoLa maggior velocità di accumulo di acido lattico e le maggiori concentrazioni dell’acido lattico si verificano nel corso di esercizi massimali della durata di 60-180 secondi. Il lattato però comincia ad accumularsi in maniera esponenziale quando una persona sana e normale raggiunge e supera il 55% del massimo consumo d’ossigeno

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RAPPORTO TRA MAX VO2 E RESISTENZA ALLA VELOCITA’

• UN DETERMINATO LIVELLO DI MAX VO2 E LA RESISTENZA ALLO SPRINT NON DETERMINA AUTOMATICAMENTE IL POSSESSO DI ELEVATE CAPACITA’ DI RECUPERO

• BISOGNA ALLORA TROVARE UN GIUSTO EQUILIBRIO TRA LE CAPACITA’ AEROBICHE E QUELLE ANAEROBICHE (BISHOP 1999)

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Letteratura 

Cerretelli (2001) un indice empirico di transizione aerobica-anaerobica, in un esercizio incrementale consiste nella soglia anaerobica lattacida. Nella donna e nell’uomo sedentari si colloca attorno al 70% corrispondente a 4 mM

Yoshida (1990) Nell’atleta fondista si innalza fino al 90%, per altri attorno al 95% per altri ancora tra il 60-80% a secondo della specialità praticata.

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LetteraturaMognoni in fondisti maschi e femmine ed in fondista di livello internazionale, abbiamo:

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LetteraturaPer Ekblom (1981) il lattato sierico presente durante una partita di calcio è pari a 12 mmol/l.Arcelli (1995) l’andamento della concentrazione nel sangue (millimoli litro) in funzione del algoritmo tempo di gara ed espresso in secondi è

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Perché si produceBuchfuhrer 1983, Cooper 1968 Si accumula rispetto al piruvato quando lo stato cellulare risulta ridotto a causa di una inadeguata riossidazione del NADH citosolico. Quest’ultimo processo genera ATP per via anaerobica ma è limitato dall’aumento di H+.

Klissouras 1971 Si accumula in continuazione, sia a riposo che durante il lavoro. In condizioni aerobiche viene rimosso alla stessa velocità con cui si forma. L’accumulo si verifica quando la rimozione è inferiore alla sua produzione.

•Carey 1974, Doolittle 1968, Kaller 1989 - Coll’aumentare dell’intensità di lavoro si assiste ad un maggior reclutamento delle fibre di tipo rapido il cui porta alla formazione di lattato

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Come si produceColliander e Tesch (da Bosco 1992) ha fatto eseguire 125 ripetizioni di esercizi di forza con carichi più o meno pesanti per 30 minuti complessivi. Il programma di allenamento era composto da 30” di lavoro con 60” di recupero. Il consumo di ossigeno non ha raggiunto il 50% del VO2 max , mentre si sono riscontrate elevate concentrazioni di acido lattico.

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Adattamento Funzionale

1.le caratteristiche individuali di relativa ricchezza di fibre

muscolari2.l’elevata capacità ossidativi3.le modificazioni tissutali che possono portare o ad una minor formazione di lattato o ad una sua più efficiente rimozione. (Bouchard 1983; Gollnick 1982; Krahenbuhl 1985), per ogni intensità di lavoro Bonen 1980; Karlsson 1970 . Ad esempio l’allenamento aerobico porta a:

•un aumento della densità dei capillari•un aumento del numero e delle dimensioni dei mitocondri•concentrazione di enzimi del metabolismo aerobico (Eriksson 1980, Gollnick 1982)

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Dinamica del lattatoHermiston 1984, Inbar 1986 Sappiamo anche che l’acido lattico che si forma in un determinato muscolo può essere ossidato dalle fibre dello stesso muscolo o da fibre muscolari di muscoli vicini

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AncoraBouchard 1986-1992, Hagberg 1978 l’allenamento aerobico comporta un minor ricorso alla glicolisi aerobica (minor risparmio di glicogeno muscolare) e un aumento della massima potenza aerobica.

In pratica un soggetto allenato può tenere una potenza più elevata senza ricorrere al meccanismo anaerobico.

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Morfofunzionalità e lattatto

Atleti alta special. SportAtleti alta special. Sport Max espressioni glicolitiche 22-30 mmol/l (Shephard 1992)Max espressioni glicolitiche 22-30 mmol/l (Shephard 1992)Elevate capacità aerobiche 5-10 mmol/l (Shephard 1992)Elevate capacità aerobiche 5-10 mmol/l (Shephard 1992)

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Lattato ed esercizioWasserman 1986 Nel corso di uno sforzo massimale gli atleti allenati raggiungono la latticemia del 20-30% superiore rispetto ai soggetti non allenati

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Lattato e corsaRadriguez e Aragones (1992) Nelle gare di corsa hanno potuto costatare che l’incremento maggiore si osserva fino ai 200 m. poi tra i 200 ed gli 800 m.l’incremento diventa poco significativo.

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ANDAMENTIMETRI

FREQUENZE TEMPO RECUPERO LATTATO

1° 50 110-147 5”8 2 3.7

5°50 145-178 6” 2 10.2

1°60 140-172 6”8 2 8.6

5°60 157-180 6”9 2 12.7

1°70 132-174 8”2 2 10.6

5°70 156-181 8”4 2 14.8

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Lattato e tipologia dell’allenamentoKusters/Janssen (1984) ha evidenziato i livelli medi a secondo delle metodiche di allenamento, in particolare ha analizzato quelli estensivi, quelli intensivi di durata diversa

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Lattato e lavoro in quotaE’ interessante notare in questo studio l’influenza del lavoro in quota. La curva del lattato (soglia dei 4 mM) dopo un allenamento di 6 mesi si era stabilizzata attorno ad una velocità di 4- 4.05 m/sec. (4/92- 6/92) mentre, dopo un periodo di lavoro in quota, la velocità di soglia al ritorno la velocità aveva avuto un incremento significativo 4.2 m/sec. (7/92).

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Lattato e tipologia di allenamentoGli autori del Department of Exercise & Movement Science dell’università del New Jersey hanno verificato se differenti livelli di MLSS possono spiegare differenti concentrazioni di lattato nel corso di lavori submassimali effettuati in attività diverse per modalità di esercizio come il remare, il pedalare o il pattinare. Le loro conclusioni sono state:

       MLSS calcolato come percentuale del carico massimale risultò indipendente dal tipo di esercizio effettuato (p>0.05) e pari al: - 76.2%±5.7% al remoergometro, - 71.8%±4.1% al cicloergometro, - 75.1%±4.4% nella prova di pattinaggio        non sono quindi da mettersi in relazione ai carichi che lo determinano,        all’intensità del carico della MLSS o con il profilo metabolicodella prova.

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Concentrazione lattato e pH

Lavoro massimale intermittente (5 ripetizioni di 1’ fino adaffaticamento, recupero 4 minuti ( Hermansen, Stenswold 1972)

7.4

7.2

7.0

6.8

[pH]

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Lavoro e lattato

3 ripetizioni di 1 minuto con 4 minuti di recupero fino 3 ripetizioni di 1 minuto con 4 minuti di recupero fino all’affaticamento ( Hollmann , Hettinger 1980)all’affaticamento ( Hollmann , Hettinger 1980)

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LATTATO E VARI TIPI DI ALLENAMENTO( Hermansen Stensvold72)

A TAPPA PREPARATORIA B PRE-GARA INCREMENTO DELL’INTENSITA’ C TAPPA SEQUENZIALE ALLE ALTRE D UN

ALLENAMENTO SUBITO INTENSO

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TAPPA PREPARATORIA

CONSISTE NELL’AUMENTO DELLA PRODUTTIVITA’ AEROBICA AUMENTA DELLA POTENZA A LIVELLO DELLA SOGLIA

ANAEROBICA

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ALLENAMENTO PRE-GARA

AUMENTO DELL’INTENSITA’DI LAVORO DIVELOCITA’ SULLA DISTANZA. SI VEDE UNO

SPOSTAMENTO A DESTRA DELLA CURVA DEL LATTATOCON UNA DIMINUZIONE DELL’ACIDOSI LATTACIDA SOLO

NELLE ALTE INTENSITA’

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UN INCREMENTO GENERALE

MANCA LA SPECIFICITA’ DEL PROCESSO DI ADATTAMENTO PER CUI E’ DA SCONSIGLIARE

NELL’ALTA PRESTAZIONE

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DIREZIONE DI UN PROGRAMMA AD ELEVATA INTENSITA’

UNA ELEVATA E PRECOCE UTILIZZAZIONE DI ELEVATE VELOCITA’SENZA AVER AUMENTATO LE CAPACITA’ OSSIDATIVE DEI GRUPPI

MUSCOLARI PUO’ PORTARE AD UN AUMENTO TEMPORANEO DELLA CAPACITA’ SPECIALE DEL LAVORO MA AD UN PEGGIORAMENTO

A LIVELLO DI SOGLIA ANAEROBICA

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NUOTATORI CURVA DEL LATTATO

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LATTATO IN SCIATORI SUPER “G”

05

10152025

LATTATO

DOPO 5'

LATTATO

DOPO 7'

BASALE

PRIMA

LATTATO

DOPO 5'

LATTATO

DOPO 7'

BASALE

PRIMA

LATTATO

DOPO 1'

LATTATO

DOPO 2'

LATTATO

DOPO 4'

LATTATO

DOPO6'

LATTATO

DOPO 8'

LATTATO

BASALE

LATTATO

DOPO 6'

ACIDOLATTICO

ACIDOLATTICO

ACIDO LATTICO PRODOTTODOPO IL TEST DEI 300

ACIDOLATTICO

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LATTATO IN SCIATORI NAZIONALI SLALOM GIGANTE

0,0

5,0

10,0

15,0

20,0

25,0LA

TTA

TODO

PO 5

'

BASA

LEPR

IMA

LATT

ATO

DOPO

7'

LATT

ATO

DOPO

1'

LATT

ATO

DOPO

4'

LATT

ATO

DOPO

8'

LATT

ATO

DOPO

6'

Serie1Serie2Serie3Serie4Serie5

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Lattato nella contrazione isometrica

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La risposta lattacida

Vo2max lattato Fasi attive recupero frequenza

Partita 70- 80% 4-8 mM 1”5 20”30” 150-180

1:1 10”20” 25X18

75-80% 4-6 mM 5 –10” 20” 170-180

1:1 10”20” 45x30

60-70% 6-9 mM 5 –10” 45” 140-180

2:2 60-120 45x30

50- 100% 8-10 mM 30-45” 2’ 120-195

1:1 60-120 25x18

50-100% 10-12 mM 60” 2’ 120-200

1:1 15-45” 45X18

50- 100% 8-10mM 30-45” 2’ 120-195

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CALCIATORE ANNI 17 SPRINT

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Zone di spostamento a massima velocità squadra russa serie “A”

A ELEVATA CAPACITA’ B PERIODO DI BASSA PRESTAZIONE