LA PRIMA FANCIULLEZZA LO SVILUPPO COGNITIVO - … · Capitolo VI. LA PRIMA FANCIULLEZZA. LO...

28
Berti A.E., Bombi A.S., Corso di psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2013 Capitolo VI. LA PRIMA FANCIULLEZZA. LO SVILUPPO COGNITIVO LA PRIMA FANCIULLEZZA LO SVILUPPO COGNITIVO [email protected] 1

Transcript of LA PRIMA FANCIULLEZZA LO SVILUPPO COGNITIVO - … · Capitolo VI. LA PRIMA FANCIULLEZZA. LO...

Berti A.E., Bombi A.S., Corso di psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2013 Capitolo VI. LA PRIMA FANCIULLEZZA. LO SVILUPPO COGNITIVO

LA PRIMA FANCIULLEZZA

LO SVILUPPO COGNITIVO

[email protected]

1

Berti A.E., Bombi A.S., Corso di psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2013 Capitolo VI. LA PRIMA FANCIULLEZZA. LO SVILUPPO COGNITIVO

La prima fanciullezza

• Periodo dai 2 ai 6 anni (PREOPERATORIO): età prescolare /del gioco

• Periodo studiato da Piaget in modo frammentario

•  Metodi di studio che implicano scambi verbali poco adatti prima dei 4-5 anni

•  Colloquio clinico: interviste semi-strutturate •  Metodo critico: presentazione di problemi concreti da risolvere e spiegare

•  Risultati dispersi in numerosi volumi

2

Berti A.E., Bombi A.S., Corso di psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2013 Capitolo VI. LA PRIMA FANCIULLEZZA. LO SVILUPPO COGNITIVO

Il linguaggio egocentrico Per Vygotskij •  il linguaggio egocentrico (o

privato) è pensiero ad alta voce, che aiuta a riflettere; non rivela egocentrismo, ha funzioni positive; tappa à

•  il linguaggio interiore, silenzioso o pensiero verbale

•  secondo la legge di sviluppo delle funzioni psichiche superiori si passa da linguaggio •  solo sociale •  anche privato •  interiore o pensiero

3 Le ricerche recenti confermano le idee di Vygotskij: nei bambini i monologhi aumentano nei momenti di

difficoltà, aiutando a concentrare l’attenzione

Piaget parla di 2 linguaggi: •  egocentrico, rivolto a sé: ecolalie, monologhi, monologhi collettivi •  socializzato, informazione adattata e comprensibile: domande, risposte, ordini, preghiere, minacce, critiche •  dai 3 ai 7 anni diminuisce l’egocentrismo intellettuale e cresce il linguaggio socializzato •  con l’ adulto vi è più linguaggio egocentrico che con i coetanei

Berti A.E., Bombi A.S., Corso di psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2013 Capitolo VI. LA PRIMA FANCIULLEZZA. LO SVILUPPO COGNITIVO

Lo sviluppo del linguaggio

•  Dai 2-3 anni, frasi con crescente numero di parole e corrispondente esplosione della grammatica •  Frasi con un’unica proposizione, ma via via più complete:

•  Frasi nucleari con soggetto e verbo fino a •  Nucleari ampliate con aggettivi o avverbi

•  Frasi formate da più proposizioni collegate •  Da 3 a 6 anni, progresso grammaticale (non

semantico, già padroneggiato) •  Forme negative, imperative e passive •  Sequenze più lunghe e organizzate, sia nei testi che nel

discorso

La complessità del linguaggio ha un’alta variabilità individuale ed è influenzata

dall’ambiente 4

Berti A.E., Bombi A.S., Corso di psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2013 Capitolo VI. LA PRIMA FANCIULLEZZA. LO SVILUPPO COGNITIVO

Linguaggio e sviluppo della memoria •  Già verso i 18 mesi, uso del linguaggio per riferirsi al

passato oltre che al presente •  Commenti degli adulti a queste piccole rievocazioni

permettono di integrare eventi e stadi mentali •  Stile elaborativo (domande aperte e inclusione di componenti

strutturali alla narrazione: chi, cosa, come, quando): promuove le abilità di rievocazione anche a lungo termine

•  Stile ripetitivo (domande chiuse e nessuna aggiunta di informazioni): non utile

•  Da tali rievocazioni nasce – verso gli 8 anni – la memoria autobiografica che migliora in adolescenza

•  L’insufficienza linguistica spiega l’amnesia infantile, per Freud frutto di rimozione del periodo edipico a) amnesia circoscritta ai primi 3-4 anni b) esperienze preverbali sono ricuperabili a livello senso-

motorio, ma non possono essere raccontate

5

Berti A.E., Bombi A.S., Corso di psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2013 Capitolo VI. LA PRIMA FANCIULLEZZA. LO SVILUPPO COGNITIVO

Lo sviluppo del gioco simbolico

In età prescolare il gioco di finzione •  aumenta per quantità •  si evolve in questi parametri

•  decentramento delle azioni (es. uso di altre persone o di pupazzi o oggetti per…)

•  decontestualizzazione delle azioni (uso di oggetti diversi richiesti dall’azione simulata, es. una mano per fare forchetta o telefono)

•  integrazione di più attività simboliche insieme

McCune (1995): 5 stadi

6

Berti A.E., Bombi A.S., Corso di psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2013 Capitolo VI. LA PRIMA FANCIULLEZZA. LO SVILUPPO COGNITIVO

Osservazione del gioco simbolico (dal secondo anno di vita)

•  Predisporredelmaterialepreciso(es.bicchierini,macchinine)

•  Livello1:schemipre-simbolici

•  U<lizzainmodoappropriatol’ogge@o,mafuoridalcontestonormale(es.fingedibere,spingelamacchina)Giàaunannoemezzoades.fingedidormireeridacchia

•  Livello2:schemiauto-simbolici

•  A@eggiamentomenorealis<co,“farfinta”(es.esagera:farumorementrefingedibere)

REALTA’≠FANTASIA

Berti A.E., Bombi A.S., Corso di psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2013 Capitolo VI. LA PRIMA FANCIULLEZZA. LO SVILUPPO COGNITIVO •  Livello3:giocosimbolicodecentrato

•  Ilprotagonistanonèsoloilbambino,macisonoaltri“a@ori”(es.farfintadidardaberel’educatrice)

•  Livello4:giocosimbolicocombinatorio

•  Sequenzadiazioni(es.farfintadiprendereilbicchiere,diversarel’acquaedidarlaall’educatrice)

l  Livello5:giocosimbolicogerarchico• FinzionenonpiùguidatadaoggeS,madaprocessimentali(l’azioneègiànellatestadelbambino);sequenzecoeren<eorganizzate(es.prendelabambola,cercailbicchiereefaberelabambola).

Puòesserepresenteanchel’amicoimmaginario.

Berti A.E., Bombi A.S., Corso di psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2013 Capitolo VI. LA PRIMA FANCIULLEZZA. LO SVILUPPO COGNITIVO 2annicirca

•  giocodifinzione“farfinta”cheunogge@orappresen<unaltroogge@ononpresente

•  capacitàdioggeSvareilsé(“rougetest”)•  riconosceildesiderioaltruiecomprendechepuòesseredifferentedalproprio•  riconosceleespressioniemo<ve

Berti A.E., Bombi A.S., Corso di psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2013 Capitolo VI. LA PRIMA FANCIULLEZZA. LO SVILUPPO COGNITIVO

Ilgiocoa1anno

Ilbambinograziealgiocopuòesplorareilmondocircostanteesestesso:a@raversoisensiconosceilpropriocorpoelapropriacapacitàdiagireconlepersoneeconglioggeS.Ilgiocopreferitoneiprimimesièquellodelle“interazionifacciaafaccia”.Successivamenteilbambinoiniziaacondividereconl’adultol’a@enzionesuglioggeSeigiochiassumonounaformapiùorganizzataerou)naria(ripe<<vitàdelleazioni):sidàunogge@oolosiprende,sicercadicostruireinsiemeunatorreconicubi,siindicanoidisegnisuilibriecosìvia.

Berti A.E., Bombi A.S., Corso di psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2013 Capitolo VI. LA PRIMA FANCIULLEZZA. LO SVILUPPO COGNITIVO

Ilgiocoa2-6anni•  SecondoannoIlbambinoiniziaamuoversinell’ambienteautonomamenteedèpiùaSvonelpromuovereigiochiconglialtri.Falasuacomparsailgiocosimbolico

•  Tre-cinqueanniIlbambinohaacquisitonuoveabilitàcogni<veesocialichegliperme@onodiu<lizzarelafantasianeigiochiedicondividerelafantasiaconglialtribambini.E’ilperiododelgioco“socio-dramma<co”(unasortadirecita),incuiipiccolistabilisconoruolieregole,chesonodipurafantasia:“facciamocheioerolamammacheandavaafarelaspesa”.Inquestoperiodopoisonofrequen<igiochiincuiimparanocheleregoleservonoperstarebene.Sitra@adigiochinoncompe<<vi,macollabora?vi:sifaqualcosainsieme,seguendocerteregole(adesempio:ilgirotondo).

Berti A.E., Bombi A.S., Corso di psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2013 Capitolo VI. LA PRIMA FANCIULLEZZA. LO SVILUPPO COGNITIVO

Funzionidelgioco•  rinforzareilegamiaffeCvitrabambini:favorisceilconta@oconglialtri;tramiteilgiocosiimparaacomunicare(ages<eaparole),acollaborare,ascambiarsiideeeoggeS,arispe@areiturni;siimparaancheacompetere,ages<reiprimiconfliS(comeli<gareperilpossessodiungioca@olo),acomprendereglista<mentalidell’altro,

•  conoscerenuoviaspeSdiséedell’altro•  promuovereprocessicogni?vi-comunica?vi:incastrareunaformacoloratanelpostogiusto,imitareiges<dellamammaquandosigiocaconlebambole,giocarea“farfintadi”(adesempio:farfintacheunama<tasiaunospazzolinodaden<ouncucchiaio)

•  perfezionarelecapacitàmotorie(comecoordinareilmovimentomano-occhio,manipolareoggeSanchepiccoli,finoadaSvitàpiùdifficilicomesaltare,calciarecherichiedonocoordinazionegeneraleedequilibrio,oltrechecapacitàdicompieremovimen<bencalibra<)

•  esprimereleproprieemozionie,a@raversoilgioco,ges<rlemeglio

Berti A.E., Bombi A.S., Corso di psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2013 Capitolo VI. LA PRIMA FANCIULLEZZA. LO SVILUPPO COGNITIVO La comprensione sociale

ToM Theory of Mind 2 anno di

vita

v Giochi simbolici “far finta di”

v Riconoscimento allo specchio

v Risposta empatica

v Social referencing

v Comunicazione dichiarativa

v Attenzione condivisa

v Riconoscimento delle emozioni

v Riconoscimento delle intenzioni

v Imitazione

Berti A.E., Bombi A.S., Corso di psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2013 Capitolo VI. LA PRIMA FANCIULLEZZA. LO SVILUPPO COGNITIVO

Lo sviluppo del disegno 12 mesi: primi tentativi di tracciare segni 2 anni: scarabocchi non simbolici con controllo

visivo dei movimenti •  forme base

•  combinazioni •  aggregati

3 anni: riconoscimento del valore simbolico di immagini bidimensionali; prime rappresentazioni pittoriche e sviluppo del sistema di denotazione

14

pochi tipi di segni polifunzionali forme chiuse per i volumi maggior numero di parti contorno continuo

3 anni: omino testone 4-5 anni: figura convenzionale 5-7 anni: figura a blocchi 7 in poi: movimento, profilo

Berti A.E., Bombi A.S., Corso di psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2013 Capitolo VI. LA PRIMA FANCIULLEZZA. LO SVILUPPO COGNITIVO

Il disegno è universale? •  Per molti studiosi il disegno è indipendente dalla

cultura •  Per altri autori la cultura influenza sia la scelta dei

temi che gli stili •  Il disegno della figura umana presenta molte

somiglianze da una cultura all’altra •  Ma non obbedisce a modalità universali di

rappresentazione: •  i bambini giungono a età diverse alla figura

convenzionale •  variano la scelta e le modalità di connessione delle parti

componenti

15

Berti A.E., Bombi A.S., Corso di psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2013 Capitolo VI. LA PRIMA FANCIULLEZZA. LO SVILUPPO COGNITIVO

I concetti 1.  Sono rappresentazioni di insiemi di oggetti o

eventi, cioè di categorie (classi per Piaget) 2.  Sono costituiti da elenchi di proprietà

necessarie e sufficienti per stabilire quali entità sono esemplari del concetto

3.  Sono collegati tra loro mediante classificazione gerarchica e incrociata

16

In età prescolare, secondo Piaget, le rappresentazioni mentali dei bambini non

possiedono queste caratteristiche, quindi sono PRECONCETTI. Il loro modo di ragionare è

TRANSDUTTIVO (da particolare a particolare)

Berti A.E., Bombi A.S., Corso di psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2013 Capitolo VI. LA PRIMA FANCIULLEZZA. LO SVILUPPO COGNITIVO

Lo sviluppo della classificazione •  Tra i 2 e i 5 anni i bambini costruiscono

•  collezioni figurali basate su rapporti spaziali •  collezioni tematiche rappresentanti situazioni •  raggruppamenti per somiglianza, in cui però mutano il

criterio di continuo •  A 5-6 anni iniziano a distinguere tra classe ed

esemplare individuale e costruiscono •  collezioni non figurali (mantengono il criterio)

•  Dopo i 7-8 anni comprensione di classificazione •  additiva (17 perle nere + 17 perle bianche = 20 perle) •  moltiplicativa (trovare esemplare che possiede

caratteristiche di due classi: foglia verde tra oggetti verdi e foglie multicolori) 17

Berti A.E., Bombi A.S., Corso di psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2013 Capitolo VI. LA PRIMA FANCIULLEZZA. LO SVILUPPO COGNITIVO

Operazioni di seriazione: individuare e collegare le gradazioni di una proprietà di oggetti o eventi (relazioni “più” - “meno”) • A 4-5 anni riescono a individuare relazioni tra coppie isolate • A 6-7 anni costruiscono per tentativi delle serie additive • Dopo gli 8 anni

•  possono operare su serie additive già formate inserendo elementi (“più del precedente, meno del seguente”) • risolvono anche seriazioni moltiplicative incrociano le gradazioni di due proprietà

Lo sviluppo della seriazione

18

Berti A.E., Bombi A.S., Corso di psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2013 Capitolo VI. LA PRIMA FANCIULLEZZA. LO SVILUPPO COGNITIVO

Da non confondere con l’egocentrismo integrale dei

primi mesi

Le difficoltà nei compiti di classificazione e seriazione sono dovute all’irreversibilità del pensiero: impossibilità di annullare, invertire o compensare un certo risultato.

Si manifesta nei compiti di conservazione; ad es. i bambini preoperatori credono che basti schiacciare una pallina per diminuire la quantità di plastilina di cui è fatta: si centrano sugli stati e non sulle trasformazioni.

La caratteristica più generale del pensiero preoperatorio è l’egocentrismo intellettuale, cioè la tendenza a prendere il proprio punto di vista momentaneo come assoluto, senza realizzare che ne possano esistere altri.

Irreversibilità ed egocentrismo intellettuale

19

Berti A.E., Bombi A.S., Corso di psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2013 Capitolo VI. LA PRIMA FANCIULLEZZA. LO SVILUPPO COGNITIVO

Le idee dei bambini sulla realtà Piaget ipotizza che al diverso modo di pensare dei

bambini corrisponda una diversa visione del mondo •  distinguono tra mondo interno ed esterno? •  che nozioni hanno della causalità?

Intervista bambini da 4 a14 anni con la tecnica del “colloquio clinico”

20

Animismo

Artificialismo

Realismo

(nomi, sogni)

I bambini inizialmente confondono il mondo esterno, materiale, con quello interno, psichico

(manifestazione di egocentrismo)

Berti A.E., Bombi A.S., Corso di psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2013 Capitolo VI. LA PRIMA FANCIULLEZZA. LO SVILUPPO COGNITIVO

La nozione di causalità

Secondo Piaget, fino a 7-8 anni nei bambini manca la distinzione basilare tra causazione

•  personale, basata su desideri e credenze •  impersonale, ad esempio la causalità meccanica I bambini di età prescolare spiegano l’azione di

entità naturali in base a obblighi o intenzioni, come spiegherebbero un comportamento umano: questo modo di pensare esprime la tendenza al finalismo

Queste caratteristiche del pensiero infantile non dipendono da una carenza di conoscenze, ma dall’egocentrismo intellettuale 21

Berti A.E., Bombi A.S., Corso di psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2013 Capitolo VI. LA PRIMA FANCIULLEZZA. LO SVILUPPO COGNITIVO

Critiche a Piaget Le prestazioni inadeguate dei prescolari nei compiti

piagetiani non rispecchiano poca competenza, ma insufficienti prestazioni •  limiti di memoria e attenzione •  scarso interesse •  cattiva comprensione del compito

Molti studiosi hanno dimostrato che, in condizioni sperimentali più semplici, bambini di 5 anni sanno conservare, classificare, seriare, distinguere i prodotti psichici e materiali, separare causalità fisica e psicologica

Per contro, il successo dei più grandi rispecchiano •  il superamento dei limiti di prestazione •  le maggiori conoscenze

22

H.I.P.

Berti A.E., Bombi A.S., Corso di psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2013 Capitolo VI. LA PRIMA FANCIULLEZZA. LO SVILUPPO COGNITIVO

I bambini come teorici in erba Susan Carey propone un’alternativa a Piaget e HIP: 1.  il bambino è un costruttore di teorie “ingenue”

che somigliano a quelle scientifiche •  impiegano concetti astratti / non osservabili •  sono coese •  si appellano a strutture causali •  servono a predire, interpretare, spiegare •  si distinguono in teorie cornice e specifiche

2.  il bambino alla nascita è già dotato di alcune teorie rudimentali

•  fisica ingenua •  psicologia ingenua •  teoria dei numeri

3.  le teorie si ampliano grazie a conoscenze nuove (generalizzazioni empiriche) 23

idea meno condivisibile!

Berti A.E., Bombi A.S., Corso di psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2013 Capitolo VI. LA PRIMA FANCIULLEZZA. LO SVILUPPO COGNITIVO

Teorie, moduli, generalizzazioni empiriche Le teorie sono solo alcune delle strutture cognitive di cui

disponiamo; accanto a esse possediamo •  Abilità = vari tipi di “saper fare” (motorie, cognitive, sociali) •  Conoscenze della realtà o generalizzazioni empiriche che

sintetizzano informazioni ricavate dall’esperienza, ad es. •  script che descrivono la struttura di eventi ricorrenti •  narrazioni che descrivono sequenze di azioni e stati mentali

Diversamente dalle teorie le generalizzazioni empiriche •  si riferiscono a entità visibili, •  non hanno potere esplicativo ma solo di previsione •  usano concetti descrittivi

Teorie e generalizzazioni empiriche derivano da processi generali per dominio, applicabili a campi diversi

Invece i moduli operano solo su certi tipi di stimoli producendo automaticamente un dato output •  sono connessi a un’architettura neurale fissa e sono innati •  sono associati a deficit caratteristici •  si sviluppano endogenamente secondo schemi fissi

24

Berti A.E., Bombi A.S., Corso di psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2013 Capitolo VI. LA PRIMA FANCIULLEZZA. LO SVILUPPO COGNITIVO

La teoria della mente (Gopnik e Meltzoff) •  Il neonato sa di essere simile alle altre persone e ha una

rappresentazione amodale del corpo; può pertanto •  tradurre immediatamente in un programma motorio le azioni che vede fare ad altri (imitazione)

•  generalizzare ad altri informazioni acquisite con le sue esperienze •  L’infante sviluppa poi le nozioni di

•  intenzione •  desiderio (verso i 18 mesi)

•  A 3 anni circa si affaccia la nozione di credenza •  A 4 anni si forma la nozione di falsa credenza •  Percezione, credenza, desiderio si riferiscono inizialmente a

processi transitori. Dai 3-4 anni il bambino distingue tra singole azioni e comportamenti abituali à concetti disposizionali/ tratti di personalità

25

Berti A.E., Bombi A.S., Corso di psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2013 Capitolo VI. LA PRIMA FANCIULLEZZA. LO SVILUPPO COGNITIVO

La biologia ingenua •  Primi mesi: l’infante distingue animali e oggetti

e anche animali diversi •  Età prescolare: le diversità tra animali dipendono

da aspetto esteriore e comportamento (scarsa conoscenza degli organi interni)

•  Anche la morte è concepita come comportamento (dormire), benché irreversibile e universale

•  Difficoltà a capire la nozione di essere vivente (piante immobili e animali in movimento)

•  Dai 7-8 anni: teoria dei contenitori •  Dai 10 anni: il corpo è descritto come una specie

di macchina nella quale i movimenti degli organi e delle sostanze sono reversibili e coordinati

26

Berti A.E., Bombi A.S., Corso di psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2013 Capitolo VI. LA PRIMA FANCIULLEZZA. LO SVILUPPO COGNITIVO

L’origine della biologia ingenua •  Consiste in una differenziazione dalla psicologia •  A 4-5 anni il bambino capisce che vi sono alcune

caratteristiche fisiche e attività del corpo non modificabili con cause psicologiche

•  A 5 anni capiscono che le piante, a differenza degli oggetti, crescono: crescita à essere vivente

•  A 6 anni compare la nozione di forza vitale A costruire e revisionare le teorie contribuiscono •  conoscenze dominio-specifiche

•  informazioni sui fenomeni pertinenti che creano interrogativi e materiale per rispondervi

•  processi generali per dominio •  memorizzare, risolvere problemi, ragionare in termini causali

27

Berti A.E., Bombi A.S., Corso di psicologia dello sviluppo, Il Mulino, 2013 Capitolo VI. LA PRIMA FANCIULLEZZA. LO SVILUPPO COGNITIVO

Teorie ingenue e testimonianze altrui •  Formarsi “teorie” senza esperienze dirette richiede di

credere alla testimonianza altrui •  Due forme di fiducia

•  epistemica = disposizione a credere agli altri, si basa sulla competenza loro attribuita

•  interpersonale = giudizio su affidabilità nei nostri confronti, si basa sui legami affettivi

•  A 4 anni i bambini mostrano già di basarsi sulla competenza piuttosto che sull’affetto nel valutare delle informazioni come accurate o inaccurate

28