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L'Adolescenza Lo sviluppo fisico L’adolescenza ha inizio con la pubertà, cioè con l’accelerazione della crescita e la maturazione sessuale. Un ruolo rilevante hanno gli ormoni che innescano lo scatto di crescita: verso gli 11 anni per le ragazze; tra i 12 e i 13 anni (in modo più vistoso) per i ragazzi che in altezza aumentano di circa 13 cm all’anno, contro i 7 delle ragazze, fino al 18° anno.

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L'Adolescenza

Lo sviluppo fisico

L’adolescenza ha inizio con la pubertà, cioè con l’accelerazione della crescita e la maturazione sessuale.

Un ruolo rilevante hanno gli ormoni che innescano lo scatto di crescita: verso gli 11 anni per le ragazze; tra i 12 e i 13 anni (in modo più vistoso) per i ragazzi che in altezza aumentano di circa 13 cm all’anno, contro i 7 delle ragazze, fino al 18° anno.

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L'Adolescenza

Lo sviluppo fisico

Oltre allo scatto di crescita, maturano vistosamente i caratteri primari della sessualità, gli organi riproduttivi, e compaiono quelli secondari:

nelle ragazze, ingrossamento dei fianchi, dei seni e modifica-zione della voce,nei ragazzi, crescita della barba e modificazione della voce, in entrambi, comparsa dei peli pubici.

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L'Adolescenza

Sommario

Lo sviluppo fisico

Lo sviluppo cognitivo: Le operazioni formali Il pensiero morale L’agire morale

Lo sviluppo sociale: La formazione dell’identità Il senso di intimità Sessualità e gravidanza

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L'Adolescenza

Lo sviluppo fisico

Fra le modificazioni più eclatanti sono da notare:

la comparsa del menarca (prima mestruazione) nelle ragazze, verso i 13 anni e

la prima eiaculazione notturna nei ragazzi, verso i 14 anni.

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Psicologia GeneraleSecondo Corso – Modulo B

Psicologia dell'età evolutiva e del ciclo di vita

Prof. S.F. Mingiardi

UNITELSEREGNO

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L'Adolescenza

Lo sviluppo fisico

L’inizio della pubertà non è uguale per tutti: ci possono essere degli anticipi o dei ritardi per entrambi i sessi, con non indiffe-renti ripercussioni psicologiche, in positivo o in negativo.

Comunque, dopo il primo ciclo mestruale le ragazze si percepi-scono e si presentano sempre più diverse dai maschi e si muovono con più crescente autonomia dai genitori.

I maschi, pur percependosi diversi, svilupperanno più tardi l’autonomia.

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L'Adolescenza

Lo sviluppo cognitivo Le operazioni formali

La maturazione cognitiva, come quella fisica, avviene gradualmente. Ciò spiega perché molti adolescenti non prendano in considerazione le conseguenze negative delle droghe o dell’alcool o della promiscuità sessuale.

Altro aspetto è l’egocentrismo. Gli adolescenti pensano spesso che le i loro vissuti (innamoramento, avversione per la scuola, malessere esistenziale…) siano unici e che né genitori, né amici, né educatori siano in grado di comprenderli.

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L'Adolescenza

Lo sviluppo cognitivo Le operazioni formali

Diversamente dai fanciulli, gli adolescenti cominciano a prendere in considerazione ipotesi e a trarne tutte le conseguenze. Così cominciano a discutere di concetti relativi alla natura umana, al bene e al male, alla verità e alla giustizia, all’esistenza o non esistenza di Dio, alla coerenza o incoerenza morale.

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L'Adolescenza

Lo sviluppo cognitivoIl pensiero e l’agire morale

La capacità di ragionare su valori etici ha certamente ripercussioni sull’agire morale. Ma altrettante ripercussioni, se non di più, ha il contesto sociale in cui l’adolescente vive: la famiglia, gli amici, la scuola, le associazioni di vario tipo e genere.

Un’educazione morale efficace deve puntare non solo sugli aspetti cognitivi, ma anche e di più sulla coerenza pratica.

Video: Lo sviluppo etico-sociale

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L'Adolescenza

Lo sviluppo cognitivoIl pensiero e l’agire morale

Negli anni ‘80 lo psicologo Lawrence Kohlberg, seguendo lo schema dello sviluppo cognitivo di Piaget, individuò degli stadi di sviluppo del pensiero morale, pervenendo a conclusioni, per altro controverse, così sintetizzabili:

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L'Adolescenza

Lo sviluppo sociale

secondo Erik Erikson

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Molto nota è la sua rielaborazione dei processi di sviluppo individuale che, partendo da una matrice psicoanalitica classica, evolvono in direzione dell'analisi di 8 fasi (ciascuna legata ad un tipo di conflitto bipolare) che caratterizzano l'intero ciclo di vita.

Il passaggio allo stadio successivo avviene ogni volta che l'individuo, nell'interazione con la realtà esterna, riesce a superare una crisi evolutiva e attraverso questi stadi di sviluppo realizza l'integrità dell'Io (Infanzia e società, 1950; Gioventù e crisi di identità 1968; Coinvolgimenti vitali nella terza età 1986; I cicli della vita 1987).

ERIK ERIKSON (Francoforte, 15 giugno 1902 – Harwich, 12 maggio 1994)

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Le sue teorie hanno rappresentato un'importante tappa nell'espansione della teorizzazione psicoanalitica, nell'ottica del riconoscimento del dinamismo intrinseco esteso, diversamente dalla psicoanalisi freudiana, anche ai periodi di vita adulta e senile. Il suo modello ebbe molta fortuna sia negli Stati Uniti che nel resto del mondo. Rifacendosi al linguaggio dell'embriologia, Erikson ritiene che ogni elemento della persona sia già presente prima che compaia il suo critico e decisivo tempo di emersione.

(Francoforte, 15 giugno 1902 – Harwich, 12 maggio 1994)

ERIK ERIKSON

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Secondo Erikson, lo sviluppo pico-sociale delle persone si articola in otto stadi, ciascuno dei quali è caratterizzato da un conflitto bipolare che può o non può risolversi nel raggiungimento di un determinato traguardo.1. Infanzia (primo anno), fiducia/sfiducia: Se i bisogni del bambino

sono soddisfatti, egli sviluppa il senso basico di fiducia; diversamente, sviluppa sfiducia.

2. Prima fanciullezza (secondo anno), autonomia/incertezza: Il bambino cerca di imparare ad essere indipendente e sicuro di sé oppure ad essere dipenden- te e incerto.

3. Prima fanciullezza (3-7 anni), iniziativa/colpa: Il bambino impara ad intraprendere dei compiti ed è alle prese con l’autocontrollo; in caso contrario sviluppa sensi di colpa.

4. Seconda Fanciullezza (7-11), competenza/inferiorità: Il bambino impara a sentirsi capace o inadeguato.

(Francoforte, 15 giugno 1902 – Harwich, 12 maggio 1994)

ERIK ERIKSON

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(Francoforte, 15 giugno 1902 – Harwich, 12 maggio 1994)

5. Preadolescenza e Adolescenza (11-19 anni), identità/confusione: L’adolescente si sforza di sviluppare il Sé sperimentando diversi Io attraverso vari ruoli esibiti in famiglia, con gli amici, a scuola … Questo processo se non è coronato da successo genera un’identità indefinita, confusa.

6. Giovinezza (19-30 anni), intimità/isolamento: Il giovane è chiamato alla formazione di relazioni strette fino all’acquisizione della capacità di realizzare rapporti intimi d’amore.

7. Maturità (30-65), generatività/stagnazione: La persona intende portare un contributo alla società attraverso il lavoro, la generazione e l’educazione dei figli. In caso contrario, la persona può vivere situazioni di inutilità e stagnazione.

8. Senilità (65 anni e oltre), integrità/disperazione: Riflettendo sulla sua vita, la persona anziana può provare sensi di soddisfazione o di fallimento.

ERIK ERIKSON

Giovinezza

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L'Adolescenza

Problematiche adolescenziali e giovanili

1. Fumo2. Alcool, Droghe3. Anoressia, Bulimia4. Bullismo5. Sessualità 6. Rapporti giovani-adulti

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Problematiche adolescenziali e giovanili

Il fumo

Sospesi tra il mondo dell’infanzia e quello adulto, i ragazzi spesso sperimentano la “prima sigaretta”, simbolo e anticipazione dell’età adulta.

Il fumare è un modo facile per affermarsi, per far vedere a se stessi, al gruppo, al mondo dei grandi, che non si è più bambini.

Da alcune ricerche è emersa infatti la relazione tra il fumo e altri caratteristici atteggiamenti tipici dell’età adulta come i rapporti sessuali o il consumo di alcool.

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Problematiche adolescenziali e giovanili

Il fumo

Una componente da non dimenticare nella motivazione a fumare è anche il piacere del trasgredire, di compiere un atto tipico “dei grandi”, atto che tuttavia si associa spesso alla violazione di alcune norme e all’uso di droghe leggere.

L’uso di sigarette, tuttavia, non porta necessariamente ad atteggiamenti antisociali .

Come si inizia? Il gruppo ha un ruolo non da poco: l’approvazione degli amici è molto importante in qualsiasi cosa si voglia fare e il fumare non fa eccezione.

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Problematiche adolescenziali e giovanili

Il fumo

I fumatori abituali in genere fanno parte di gruppi di fumatori che tendono ad emarginare i non fumatori e a ricercare amicizie che hanno le loro stesse abitudini. Si è portati a cercare persone simili a noi, che hanno i nostri stessi interessi, che comprendono anche il voler apparire grandi.

Il fumo rappresenta sia l’essere adulto, sia il collante che lega i vari membri del gruppo: in un certo senso il tabacco produce una situazione aggregante.

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Problematiche adolescenziali e giovanili

Il fumo

E la prevenzione? I governi lanciano campagne pubblicita-rie; si inviano esperti a scuola; si fa volantinaggio e così via.

Il fatto interessante è che i giovani sono informati e sanno quali sono le conseguenze negative del fumo per la salute.

Tuttavia, non si può pensare di limitare il fumo nell’adole-scenza senza progettare un uguale intervento con i fumatori adulti. Finché il fumare sarà uno dei comporta-menti più tipici “dei grandi”, per gli adolescenti continuerà ad essere un comportamento da imitare perché simbolo dell’identità adulta.

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Problematiche adolescenziali e giovanili

Alcool, Droghe

Il cervello comincia la sua maturazione acquisendo gli stimoli dal mondo esterno a partire dalla nascita, ma completa tale processo tra i 20 e i 21 anni con importanti varianti individuali.

La figura riportata illustra tale evoluzione dove le aree in giallo, verde, arancione rappresentano le aree di immaturità cerebrale particolarmente presenti nei primi anni di vita che vanno via via riducendosi col progredire dell’età fino a raggiungere la completa maturazione, rappresentate dal colore blu-viola dopo i 20 anni

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Problematiche adolescenziali e giovanili

Alcool, Droghe

Le sostanze stupefacenti essendo psicoattive, sono in grado di esercitare un’azione stimolante sul sistema nervoso centrale, possono quindi alterare l'attività mentale. Anche in piccole dosi, possono interferire con la normale maturazione delle cellule del cervello.

Molti ragazzi usano nell’età dell’adolescenza droghe, spesso associate ad alcool, esponendo se stessi ad una violenza neurologica e psichica di cui miscono-scono la gravità.

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Problematiche adolescenziali e giovanili

Alcool, Droghe

Se i neuroni del cervello di un ragazzo, che è in piena maturazione, vengono bombardati con sostanze in grado di stimolarli potentemente, a causa dell’intos-sicazione inevitabilmente prodotta, saranno danneg-giati permanentemente.

L’azione della cocaina, ad esempio, è evidente già dopo dieci giorni di assunzione. Dalle analisi, infatti, ampie aree cerebrali risulteranno danneggiate ed inattive, anche se la sostanza è stata assunta per periodi brevi.

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Problematiche adolescenziali e giovanili

Alcool, Droghe

L’ISTAT, nel decennio 2000-2010, ha rilevato una forte crescita dei giovani consumatori di alcool fuori pasto, particolarmente evidente nella fascia di età 18-24 anni in cui la prevalenza è passata dal 33,7% al 41,9%.

Per quanto riguarda le droghe, le indagini rilevano un calo generalizzato dei consumi soprattutto della quota del consumo occasionale. Persiste, comunque, la tendenza al policonsumo, con una forte associazione soprattutto con l’alcool (oscillante tra il 91,2% e il 79,2%) e la cannabis (oscillante tra il 64,0% e il 54,2%), delle varie altre sostanze.

I soggetti tossicodipendenti con bisogno di trattamento sono 393.490 e rappresentano il 9,95/1.000 di età compresa tra i 15 e i 64 anni. Di questi, 216.000 per oppiacei (5,5/1.000 ) e 178.000 per cocaina (4,5/1.000).

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RAGGUAGLIO ESSENZIALE SULLE DROGHE

Problematiche adolescenziali e giovanili

Le droghe

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Problematiche adolescenziali e giovanili

Anoressia, Bulimia: cosa sono?

L'anoressia (dal greco ἀνορεξία anorexía, comp. di an- privativo e órexis appetito), è la mancanza o riduzione volontaria dell'appetito. Può condurre alla morte se persiste.

La bulimia (dal greco βουλιμία, boulimía, composto di βους (bôus) bue e λιμός (limós) fame; propr. 'fame da bue') è un disturbo del comportamento alimentare che consiste nell’ingurgitare una quantità di cibo esorbitante.

Anoressia nervosa e Bulimia nervosa sono due gravi disturbi del comporta-mento alimentare, detti anche Disturbi Alimentari Psicogeni (DAP)

Associazione ABA fondata da Fabiola De Clercq: http://www.bulimianoressia.it/

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Anoressia e Bulimia nervose: statistiche

L'anoressia e la bulimia in generale sono una vera e propria emergenza sanitaria nei paesi occidentali industrializzati e, secondo parecchie indagini, sono in continuo aumento. Ad essere colpite sono prevalentemente le ragazze, ma anche tra i ragazzi la crescita è costante.

In Italia la percentuale è tra lo 0.2% - 0.3%: ovvero, su circa 60 milioni di abitanti, si possono calcolare 150-200 mila malati. A questi vanno aggiunti casi atipici e i casi non altrimenti classificati (Ednos)*, per cui i numeri si possono triplicare. *Eating disorder not otherwise specified http://sisdcadisturbialimentari.weebly.com/ednos-non-altrimenti-specificati.html

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Per quanto riguarda l'età di esordio, questa si situa fra i 12 e i 25 anni, con il momento più critico fra i 15 e i 19.

Anoressia e bulimia quindi colpiscono soprattutto gli adolescenti e i giovani, anche se ultimamente si stanno sempre più registrando casi, soprattutto di anoressia, tra gli adulti e anche tra gli anziani.

Problematiche adolescenziali e giovanili

Anoressia e Bulimia nervose: statistiche

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Il rischio di cronicizzazione è forte, con conseguente insorgenza di complicanze mediche e psichiatriche.

La mortalità per suicidio o per complicanze somatiche conseguenti alla malnutrizione è del 10% a dieci anni dall'esordio e del 20% a venti anni:

costituisce la prima causa di morte per malattia nella fascia di età compresa tra i 12 e i 25 anni, in pazienti di sesso femminile,

ovvero lo 0,56% all'anno.

Problematiche adolescenziali e giovanili

Anoressia e Bulimia nervose: statistiche

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Problematiche adolescenziali e giovanili

Anoressia nervosa o Anoressia mentale: cos’è?

L'anoressia, è un disturbo che porta chi ne soffre a diminuire drasticamente il cibo nella propria alimentazione.

La persona anoressica risulta estremamente sottopeso; non riesce a vedersi mai abbastanza magra; controlla periodicamente il suo peso e, per dimagrire, oltre a ridurre il cibo, può ricorrere ad attività fisiche esagerate, a lassativi oppure può provocarsi il vomito.

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Problematiche adolescenziali e giovanili

Anoressia nervosa o Anoressia mentale: effetti

La magrezza diviene l'unico pensiero, fonte di suprema gratificazione.

Tutto ad essa è finalizzato: quando e quanto e come mangiare, come fare per non aumentare di peso e dimagrire sempre più.

Tutto ciò senza che la persona si renda conto o non voglia ammette di essere in difficoltà e di avere dei problemi.

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Anoressia nervosa o Anoressia mentale: effetti

Gravissime sono le conseguenze dell’anoressia:

• amenorrea (assenza di mestruazioni) • caduta dei capelli • osteoporosi • perdita di sali • demineralizzazione dei denti • alterazioni cardiovascolari • insufficienza renale • disturbi del sonno • ansia• depressione

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Alla base dell’anoressia ci sono molteplici fattori di natura psicologica, ambientale e sociale che portano a sopravvalutare il fattore corpo e ad anteporlo a tutti gli altri.

L’influenza negativa di componenti del nucleo familiare, (pressioni e aspettative eccessive, trascuratezza da parte dei genitori) o la derisione da parte dei coetanei sono alcuni dei motivi che scatenano il rifiuto del cibo, cui in qualche caso si associano comportamenti autolesivi come l’abuso di alcool o di droghe.

Problematiche adolescenziali e giovanili

Anoressia nervosa o Anoressia mentale: cause

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L’anoressia può dipendere anche da traumi subiti, come maltrattamenti e abusi sessuali, drammi familiari, difficoltà di accettazione.

Le ragazze sono spinte a intraprendere una dieta eccessiva anche dalla necessità di corrispondere a canoni estetici che esaltano la magrezza.

Problematiche adolescenziali e giovanili

Anoressia nervosa o Anoressia mentale: cause

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Bulimia nervosa: cos’è?

La bulimia è un disturbo alimentare che spinge chi ne soffre a ingurgitare in maniera veloce ed eccessiva grosse quantità di cibo.

Per non aumentare di peso, la persona ricorre

• al vomito, o• all’abuso di lassativi e diuretici,

oppure• alla pratica di un'eccessiva attività

fisica.

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Problematiche adolescenziali e giovanili

Bulimia nervosa: cos’è?

La spinta a mangiare molto ed in fretta grosse quantità di cibo, solitamente con molte calorie, è indotta non dalla fame,

ma dal bisogno di alleviare ansie, insicurezze e tensioni interiori, unite a sensi di colpa per l’incapacità all’autocontrollo e per la paura di aumentare di peso.

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Bulimia nervosa: effetti

Di solito, le persone con questo disturbo, non hanno un'immagine positiva di se stesse e sentono di non avere il controllo sui propri impulsi, sul desiderio di mangiare, così come sulla vita. Difficilmente ammettono di avere dei problemi.

La bulimia può portare a gravi conseguenze come:

• amenorrea (assenza di mestruazioni), • dilatazione dello stomaco, • disturbi a gola ed esofago, • danni all'apparato digerente, • aritmie cardiache ... .

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Bulimia nervosa: cause

La bulimia colpisce soprattutto le donne che, da sole, rappresentano una percentuale variabile tra l’85% e il 90% dei bulimici.

Non esiste una causa unica per la sua insorgenza; al contrario, ci sono diversi fattori che possono risultare decisivi per lo sviluppo della patologia:

• Cultura. Nei paesi sviluppati le donne sono costantemente indirizzate verso un certo ideale di bellezza. Vedere ovunque immagini di donne perfette e magre rende difficile accettare ed amare il proprio corpo così com’è.

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Bulimia nervosa: cause

• Famiglia. Chi ha madre o sorella che soffrono o hanno sofferto di bulimia (ma anche di anoressia), è più a rischio. I genitori che fanno molta attenzione all’aspetto fisico, sono perennemente a dieta o criticano il corpo dei figli aumentano le probabilità che qualcuno di essi siluppi bulimia.

• Traumi o fonti di stress. Gli eventi traumatici, come lo stupro, o le fonti di stress, come l’inizio di un nuovo lavoro, possono causare la bulimia.

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Bulimia nervosa: cause

• Personalità. Chi soffre di bulimia probabilmente non si piace, odia il proprio aspetto fisico o prova una profonda disperazione. Spesso ha forti sbalzi d’umore, ha problemi ad esprimere le emozioni negative o non riesce a controllare i comporta-menti impulsivi.

• Fattori biologici. Il patrimonio genetico, gli ormoni e i neurotrasmettitori probabilmente sono fattori che possono influire sulla comparsa del disturbo.

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Bullismo

Bullismo, che cos’è?

È un comportamento deviato che va dalle prepotenze e soprusi commessi da uno o più ragazzi nei confronti di un compagno di classe o di gioco, alla formazione di “baby gang”.

In Italia solo dal 1995 si è cominciato studiarlo in maniera seria.

Sorprendentemente si è constatato che nel nostro paese questo fenomeno era molto più esteso rispetto ad altre realtà nazionali.

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Problematiche adolescenziali e giovanili

Bullismo

Nelle statistiche europee di ragazzi che subiscono bullismo, l'Italia oggi è ai livelli più bassi. In media il 19% degli adolescenti nel Vecchio Continente è stato vittima di bullismo (il 6% è avvenuto online). In Italia le percentuali sono rispettivamente 11% e 2%.

Ma il dato preoccupante è che solo il 7% delle giovani vittime ha informato insegnanti o genitori.

Questi sono alcuni dei dati emersi dal convegno internazionale del Miur del 27 novembre 2012.

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Problematiche adolescenziali e giovanili

Bullismo

I metodi più usati dai “prepotenti” sono:

• prese in giro, • ricatti, • violenza fisica vera e propria.

La base comune è un processo che racchiude dinamiche molto particolari tra aggressore e vittima designata. Potrebbe, in certi casi, sembrare quasi un gioco, ma in realtà c’è chi soffre e chi infligge la sofferenza.

Come si manifesta?

Si va dalle prepotenze e soprusi commessi da uno o più ragazzi nei confronti di un compagno di classe o di gioco, alla formazione di “baby gang”.

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Bullismo

Un dato allarmante è l’età in cui si manifestano i primi episodi: si possono osservare già nella scuola materna.

Come se non bastasse, il fenomeno non è più esclusiva dei maschi: a volte sono le femmine le protagoniste di certi episodi.

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Bullismo

Quali le cause?

Il dibattito è tuttora aperto.

Gli innumerevoli studi sull’argomento oscillano tra

1. la colpevolizzazione dell’atteggiamento troppo permissivo dei genitori

2. e l’interpretazione di aggressività ed impulsività come aspetti caratteriali di alcuni ragazzi.

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Bullismo

Altri studi hanno messo a confronto le caratteri-stiche psichiche e comportamentali di “vittime e bulli” Ecco in sintesi le conclusioni:

• Vittime e bulli hanno alcuni aspetti che li rendono diversi dagli altri compagni considerati “normali”. Entrambi, infatti, risultano accomunati da una base disadattiva, cioè

• I bulli, prepotenti e aggressivi, si orientano verso compagni prepotenti e aggressivi; le vittime, remissive, introverse, timide, verso compagni remissivi, introversi, timidi.

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Problematiche adolescenziali e giovanili

Bullismo

Conseguenze per le vittime.

I soggetti che vengono maltrattati e aggrediti dai compagni, possono sviluppare squilibri psichici, stati depressivi, scarsa autostima, tentazioni suicide.

Possono, a loro volta, sviluppare atteggia-menti violenti.

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Bullismo

L’informazione da parte dei mass-media sull'enorme presenza di episodi di bullismo ha suscitato una crescente attenzione sul problema. Tuttavia, su di esso vi sono diffuse opinioni e convinzioni essenzialmente errate, spesso radicate, quali:

credere che sia soltanto un fenomeno legato alla crescita;

pensare che sia una semplice "ragazzata";

ritenere che si riscontri soltanto nelle zone abitative più povere e

arretrate (ipotesi dimostratasi falsa e dannosa: a volte, ragazzi

benestanti perseguitano ragazzi di modeste condizioni economiche.

anche a scopo estorsivo),

giudicare colpevole la vittima, perché non in grado di sapersi difendere.

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Problematiche adolescenziali e giovanili

Bullismo

È di fondamentale importanza che l'opinione pubblica riconosca la gravità degli atti di bullismo e delle loro conseguenze per il recupero sia delle vittime, che sperimentano una profonda sofferenza, sia dei propri prevaricatori, che corrono il rischio di intraprendere percorsi di devianza e delinquenza.

Al fine di una efficace prevenzione occorre non sottovalutare la causa più importante: la libera scelta, incondizionata e consapevole, da parte del prevaricatore di danneggiare il compagno.

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Problematiche adolescenziali e giovanili

Sessualità

• Sintesi sulla caratterizzazione sessuale

• Sessualità ed esperienze sessuali in età adolescenziale

• L’educazione sessuale

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Problematiche adolescenziali e giovanili

Sintesi sulla caratterizzazione sessuale

Il primo elemento a determinare il sesso biologico di un individuo è il suo corredo cromosomico, che viene stabilito al momento del concepimento dalla fusione tra la cellula uovo materna e lo spermatozoo paterno.

Nell’uomo, questo corredo comprende 46 cromosomi, tra cui la 23^ coppia di cromosomi sessuali – XX per la femmina e XY per il maschio – che determina il sesso genetico.

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Problematiche adolescenziali e giovanili

Sintesi sulla caratterizzazione sessuale

In realtà, per i primi 40 giorni di vita l’embrione, indipenden-temente dai cromosomi che possiede, è neutro: le gonadi sono indifferenziate e sono presenti:

• sia l’abbozzo dell’apparato genitale femminile (una coppia di canali chiamati dotti di Muller)

• sia l’abbozzo dell’apparato genitale maschile (i dotti di Wolff).

• Solo a partire dalla sesta settimana di gravidanza comincia il differenziamento, guidato dalla presenza o meno del cromosoma Y

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Problematiche adolescenziali e giovanili

Sintesi sulla caratterizzazione sessuale

Su questo cromosoma, infatti, è presente un gene, chiamato SRY (sex determining region Y), che, attraverso la produzione del fattore antimulleriano, indirizza lo sviluppo in senso maschile promuovendo la trasformazione delle gonadi in testicoli e inibendo lo sviluppo delle ovaie, mentre nelle femmine la formazione delle ovaie avviene automaticamente.

Quello femminile, insomma, rappresenta il sesso di base, una specie di binario su cui corre il treno dello sviluppo embrionale.

Perché il treno cambi binario e l’embrione diventi maschio occorre l’attivazione di uno scambio cioè, fuor di metafora, la presenza del cromosoma Y e del gene SRY”.

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Sintesi sulla caratterizzazione sessuale

Il gene SRY, inoltre, promuove lo sviluppo nel testicolo di cellule che, a partire dall’ottava settimana di gravidanza, cominciano a produrre elevati livelli di testosterone. A sua volta, questo ormone promuove la mascolinizzazione stimolando lo sviluppo dei dotti di Wolff, da cui si originano i genitali interni maschili.

Nelle femmine, l’assenza di SRY e di elevati livelli di testosterone porta direttamente allo sviluppo dei dotti di Muller che, intorno alla nona settimana di vita uterina, formano i genitali interni: utero, tube di Falloppio e parte superiore della vagina.

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Sintesi sulla caratterizzazione sessuale

Gli ormoni giocano un ruolo fondamentale anche durante la pubertà, in quello dei caratteri sessuali secondari che permettono di distinguere i maschi dalle femmine

(e che in genere costituiscono fonte di attrazione tra individui di sesso diverso), come la morfologia muscolo-scheletrica e la diversa distribuzione corporea dei peli o del grasso.

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Problematiche adolescenziali e giovanili

Sintesi sulla caratterizzazione sessuale

In particolare:

nelle femmine, gli estrogeni prodotti dalle ovaie promuovono lo sviluppo del seno, l’allargamento delle pelvi e l’aumento della distribuzione del grasso a livello di anche, glutei e seno;

nei maschi, invece, gli elevati livelli di testosterone sono responsabili dell’aumento della massa muscolare e dell’ispessi-mento delle corde vocali e delle ossa.

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Sessualità ed esperienze sessuali in età adolescenziale

Con sessualità adolescenziale ci si riferisce a tutto quell'insieme di sensazioni, percezioni e comportamenti sessuali che via via si manifestano durante lo sviluppo psicofisico di questa età:

Essa è una fase e un aspetto fondamentale della sessualità umana, che spinge a conoscere meglio il mondo e a diventar pienamente persona.

I molteplici aspetti della sessualità, pertanto, divengono uno degli interessi fondamentali della vita intima degli adolescenti.

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Sessualità ed esperienze sessuali in età adolescenziale

A sua volta, il comportamento sessuale specifico adottato è, nella maggior parte dei casi, variamente influenzato dalle norme e dai costumi della propria cultura d'appartenenza, dal proprio orientamento sessuale, dalla forma di controllo sociale costituita dalle leggi vigenti nei vari paesi.

I primi interessi sessuali cominciano a manifestarsi già nella fanciullezza. Ma con l'inizio della pubertà, si sviluppano sempre più corposamente fino al termine dell'adolescenza. Essi riguardano:

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Sessualità ed esperienze sessuali in età adolescenziale

L'aspetto biologico, cioè il meccanismo della riproduzione e degli organi (pene, vagina) con cui si realizza.

L’aspetto emotivo-affettivo, che spinge alla comunicazione e allo scambio di sensazioni ed emozioni tra coetanei. A volte è caratterizzato da profondi turbamenti, ansie, timori.

L’aspetto psicologico, che concerne il ruolo della sessualità nella formazione dell'adolescente.

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Sessualità ed esperienze sessuali in età adolescenziale

L’aspetto sociologico che riguarda questioni culturali, politiche e giuridiche. La sessualità, d'altronde, è parte integrante della vita sociale, ed è soggetta a regole, implicite ed esplicite, proprie di ciascuna società.

L’aspetto valoriale che coinvolge l’etica e la religione. Da questo punto di vista la sessualità in genere non può essere considerata un aspetto come un altro: essa, investendo la personalità intera, richiede sia da parte degli educatori sia da parte dei ragazzi stessi che venga promosso il suo sviluppo in armonia con tutti gli altri aspetti della personalità.

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Sessualità ed esperienze sessuali in età adolescenziale

La specificità sessuale porta gli adolescenti a sperimentare diversi modi di relazionarsi coi coetanei e ad attuare stili comportamentali peculiari. Essi si esprimono come:

• interazione comunitaria ricreativa (luoghi di ritrovo e divertimento) che esprime il bisogno di socializzazione e di appartenenza ad un gruppo di riferimento (attraverso anche l'abbigliamento, modi di parlare o atteggiarsi etc).

• bisogno di amicizia, in entrambi i sessi, ed intimità, soprattutto tra le ragazze.

• Strategie, come il corteggiamento, per trovare od attrarre un partner con cui entrare in un rapporto di intimità affettiva e fisica.

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Problematiche adolescenziali e giovanili

Sessualità ed esperienze sessuali in età adolescenziale

È risaputo che in età adolescenziale i ragazzi, spinti dalla pulsione, siano indotti a sperimentare diverse forme di attività sessuale, tra cui:

• L’autoerotismo: attività sessuale che non coinvolge un'altra persona in qualità di partner. Può comprendere la masturbazione (la quale può essere solitaria o svolgersi in compagnia di amici coetanei) o altre forme come il sexting.

• L’eterosessualità: rapporto sessuale realizzato tra individui di sesso opposto. Le statistiche ci dicono che più del 60% degli adolescenti oggi ha rapporti eterosessuali. Le prime esperienze iniziano già a 12/13 anni e, a volte, anche prima come giochi erotici.

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Sessualità ed esperienze sessuali in età adolescenziale

• L’omosessualità: rapporto sessuale che coinvolge due individui dello stesso sesso.

• La bisessualità: alcuni individui possono sentire attrazione sessuale verso le persone di entrambi i sessi, alternativamente o contemporaneamente.

• L’astinenza sessuale: rinunzia temporanea a svolgere qualsiasi tipo di attività sessuale. Concorrono a determinare questa scelta l’educazione familiare, l’orientamento etico e religioso.

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Problematiche adolescenziali e giovanili

Sessualità ed esperienze sessuali in età adolescenziale

• Il disagio sessuale. In certi casi alcune persone sentono d'appartenere al genere che non corrisponde a quello del proprio corpo: hanno un corpo maschile, ma sentono di appartenere in tutto e per tutto al genere femminile, o viceversa. Si può parlare in tal caso di transgender e di transessualità.

• Per concludere, qualche nota su internet e sesso

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Problematiche adolescenziali e giovanili

Sessualità ed esperienze sessuali in età adolescenziale

• In Italia il 74% degli adolescenti maschi e il 37% delle femmine usa il web per informarsi sul sesso, fare sesso e vederlo fare ad altri. I siti pornografici in tutto il mondo, poi, hanno ormai raggiunto la cifra di 2 miliardi.

• Fino a qualche anno fa i rischi delle attività sessuali precoci riguardavano le gravidanze indesiderate e la contrazione di malattie sessualmente trasmissibili. Ora a questi due pericoli se n'è aggiunto un terzo, nato dall'avvento di internet: l’informazione riguardante il sesso per l'80% è veicolata da internet, molto spesso in modo approssimativo, impreciso o del tutto scorretto.

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Sessualità ed esperienze sessuali in età adolescenziale

• Alla tecnologia dei cellulari e degli smartphone è collegato il sexting: un fenomeno molto preoccupante che dilaga sempre di più. La parola nasce dall'unione di sex (sesso) e texting (inviare SMS o MMS) e ha recentemente (2012) causato il suicidio di due ragazze in Ohio e a Vancouver che avevano mandato delle loro foto osé ai propri fidanzati.

• I due giovani (intelligentemente!?!) hanno girato le immagini ad amici e compagni di classe. Le due "vittime«, per l'imbarazzo e la vergogna, sono arrivate addirittura al gesto estremo di togliersi la vita (la Repubblica, 14.11.2012).

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Problematiche adolescenziali e giovanili

Sessualità ed esperienze sessuali in età adolescenziale

• In Italia il fenomeno del sexting è molto diffuso.

• Il vero problema è l'ingenuità dei giovani che usano un mezzo impersonale (computer o cellulare) per inviare immagini molto personali.

• Le statistiche riportano, infatti, che nel nostro Paese un adolescente su 5 ha inviato un messaggio o immagine a contenuto sessuale e 1 giovane su 5 che lo ha ricevuto a sua volta lo ha girato ad altri.

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Sessualità ed esperienze sessuali in età adolescenziale

L‘identità sessuale, comunque, in entrambi casi (internet e sexting) è compromessa da quantità abnormi di stimolazioni: la sessualità, in questo modo, perde la sua valenza positiva, diventando solo un uso reciproco di corpi, una merce di scambio.

Gli adolescenti, inoltre, non valutano che di tutto ciò che viene messo online restano tracce permanenti. Internet non cancella nulla. Ultimamente, infatti, sono nate delle figure professionali il cui compito è proprio quello di selezionare il materiale “scomodo”, poiché le aziende prima di assumere ormai consultano il web per giudicare i candidati non solo dal punto di vista professionale.

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L’educazione sessuale

Il primo consiglio che si può dare è iniziare a parlare di sessualità con i propri figli fin dalla fase della scuola primaria e poi nella preadolescenza.

Se proprio non si riesce ad aprire un filo diretto, può essere molto utile fornire informazioni chiave in modo quasi “casuale”, nel commentare la scena di un film, un articolo letto, un fatto accaduto a qualche conoscente.

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L’educazione sessuale

Per catturare l’interesse degli adolescenti è opportuno stimolare la loro curiosità sui temi che più stanno loro a cuore: Cosa vogliono sapere? I dubbi più frequenti riguardano:

• le mestruazioni (regolarità, dolori, possibilità di rimanere incinta, ecc.),

• la dimensione e la funzionalità degli organi sessuali•

• la prima volta (quando, il dolore, ecc.)•

• l’eccitazione (orgasmo, eiaculazione, ecc.)

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Problematiche adolescenziali e giovanili

L’educazione sessuale

Come mantenere al sicuro i propri figli da comportamenti sessuali a rischio? È fondamentale trasmettere con chiarezza il messaggio che per una sessualità sana:

• emozioni e relazioni affettive sono importanti tanto quanto l’atto fisico

• prima di prendere qualsiasi decisione bisogna valutare bene i fattori coinvolti e le conseguenze

• è necessario definire i propri valori riguardo al sesso e alle proprie scelte: rapporti, contraccezione

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Problematiche adolescenziali e giovanili

L’educazione sessuale

• bisogna avere un buon rapporto con se stessi e la propria sessualità

• serve conoscere bene le parti intime del corpo, il loro funzionamento, le malattie sessualmente trasmissibili

• è determinante sapere quando, dove e perché è importante chiedere un consiglio medico

• si deve essere consapevoli delle pratiche di “sesso sicuro”

• bisogna saper dire “No”.