la prima docu-serie sugli italiani - PUNTOeVIRGOLA

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la prima docu-serie sugli italiani durante e oltre il Lockdown DAL 29 DICEMBRE IN ESCLUSIVA SU Il tempo della pandemia e molto altro in un racconto a più voci dall’Italia e dal mondo a cura di ANDREA PORPORATI, COSTANZA QUATRIGLIO, DANIELE VICARI insieme a Chiara Campara, Francesco Di Nuzzo, Flavia Montini, Pietro Porporati, Greta Scicchitano UFFICIO STAMPA PUNTOEVIRGOLA www.puntoevirgolamediafarm.com | [email protected] | +39.06.45763506

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la prima docu-serie sugli italiani

durante e oltre il Lockdown

DAL 29 DICEMBRE IN ESCLUSIVA SU

Il tempo della pandemia e molto altro in un racconto a più voci dall’Italia e dal mondo

a cura di ANDREA PORPORATI, COSTANZA QUATRIGLIO, DANIELE VICARI insieme a

Chiara Campara, Francesco Di Nuzzo, Flavia Montini, Pietro Porporati, Greta Scicchitano

UFFICIO STAMPA PUNTOEVIRGOLA www.puntoevirgolamediafarm.com | [email protected] | +39.06.45763506

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Aria è una docu-serie su alcuni italiani, sparsi in varie parti d’Italia e del mondo - dalla

Cina al Kenya, dal Brasile alla Francia - visti attraverso la lente del tempo sospeso

della pandemia.

Persone che si raccontano dal loro punto di vista, grazie a smartphone, videocamere, mezzi di ripresa improvvisati. Donne e uomini comuni, ma speciali, ciascuno a modo suo, individuati dagli autori per la loro unicità. Aria è una docu-serie narrativa che in un arco di tempo di quattro mesi segue il percorso di queste persone divise dal distanziamento sociale imposto dall’epidemia, ma unite attraverso una tensione collettiva, questi “testimoni” esprimono una resilienza spontanea dello spirito e del cuore, che gli permette di narrare le loro vite in un affresco disegnato dalle loro stesse mani. Come in un romanzo a più voci, ma nulla qui è fantasia. Sono tutte storie vere e nessuna è ancora terminata. Aria è il racconto di un’epoca più che la fotografia di un momento: il diario del 2020. «Quando per la prima volta Daniele Vicari ci ha fatto vedere la docu-serie Aria, ci siamo commossi perché Aria è la storia di tutti noi – dichiara Elena Capparelli, direttore di RaiPlay - È il desiderio di luce, sole, libertà, che si deve misurare con la pandemia, il dolore, la perdita, la solitudine. Ma è anche l'Aria che ritroveremo, che ci attende alla fine di questo lungo viaggio nell’emergenza. Per questo abbiamo voluto regalare al pubblico di RaiPlay le storie piene di speranza che i protagonisti di Aria hanno filmato durante i mesi del lockdown». «L’aria in un’opera lirica è il momento in cui un personaggio esce dal contesto della Storia e canta al pubblico chi è e cosa sente veramente, la sua storia nella Storia. Qui la Storia è quella dell’Italia del terribile anno 2020, le storie sono quelle delle persone che la vivono sulla e sotto la propria pelle, nelle ossa, nel cuore», aggiungono gli autori. Disponibile dal 29 dicembre su RaiPlay, Aria è la prima docu-serie sugli italiani dentro e oltre il lockdown, articolata in 6 puntate da 25 minuti. Aria racconta un gruppo di italiani che al momento dell'esplosione della prima ondata dell'epidemia da Coronavirus si trovano in diverse parti del mondo. Narra l’umanità, la capacità di reagire, le difficoltà, le speranze, la rassegnazione e i desideri di persone che non si rassegnano. Inizio 2020. La pandemia di Covid19 sconvolge gli equilibri del pianeta. Greta in Cina, Marta e Gerardo in Brasile, Daniele e Yasmin in Kenya, Angelo e il suo circo, Costanza

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dalla sua camera, Cristina in ambulanza, ci mostrano come le difficoltà, la speranza, l'avventura, la determinazione, la fantasia si mescolino in questa crisi straordinaria. La selezione di questi “testimoni dell’anno 2020” è avvenuta durante le prime settimane del lockdown in Italia, nel mese di marzo, ad opera degli autori. Da aprile sono iniziate le riprese – auto-eseguite dai testimoni, in condivisione e costante contatto con il gruppo di lavoro di Aria. Sono proseguite fino a metà luglio in Italia, attraverso le cosiddette Fasi uno e due e nel resto del mondo secondo le differenti ondate della pandemia nei continenti extraeuropei. Realizzata da Andrea Porporati, Costanza Quatriglio e Daniele Vicari e da Chiara Campara, Francesco Di Nuzzo, Flavia Montini, Pietro Porporati, Greta Scicchitano, la serie è prodotta da Minollo Film. I proventi della docu-serie saranno devoluti all’Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani.

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I PROTAGONISTI e LE STORIE

Greta Pesce la studentessa italiana che appena atterrata a Pechino viene prelevata con tutti gli altri passeggeri e messa in quarantena in un albergo. La seguiamo mentre si trova in isolamento e anche dopo.

Famiglia Santonicola: Gerardo Santonicola e sua moglie Marta Ribeiro insieme al figlio sono costretti a restare a Fortaleza, in Brasile, per lo scoppio della pandemia. Non potendo rientrare in Italia, perdono il biglietto di ritorno e sono costretti a lasciare la casa dei loro parenti, che si ammalano di Covid. Come faranno a tornare, senza soldi?

Kenia: Daniele Sciuto, medico, e sua moglie Yasmin Genovese, ostetrica, lavorano nell’ospedale di Samburu County, dove hanno voluto che nascesse il loro bambino. Si preparano ad affrontare nel piccolo ospedale africano l’ondata del coronavirus.

Angelo Patti, il clown: che cosa fare quando il circo chiude per il lockdown e resta bloccato in una piazza di Caltanisetta? Esercizi sì, prove, ma nel circo non c’è solo il tendone, ci sono gli acrobati, le tigri, gli elefanti… il circo ha un cuore pulsante: se i circensi non si possono esibire, il cuore batte a fatica.

Simona Spinoglio, Counselor di Casale Monferrato: una vita sempre in viaggio, piena di curiosità, sa apprezzare tutto il bello della vita. Quando parla ti conquista.

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Famiglia Nozzoli (Trento / Roma): Sibilla Nozzoli (figlia maggiore, la protagonista), Giulia Pietroletti (mamma), Francesco Nozzoli (papà) e la figlia minore, Diana che è rimasta bloccata in casa dei nonni a Roma, allo scoppio della pandemia. Ma alla fine del lockdown non vorrebbe tornare: Roma è così bella, così silenziosa. È bello stare con i genitori, ma anche dai nonni si sta bene.

Cristina Palma, volontaria della Croce Rossa Italiana: ogni sera indossa la tuta arancione ed è pronta per la notte. Il giorno dopo c’è l’ufficio dove lavora. Due vite completamente diverse tra di loro e difficili da conciliare. Ma al padre che la rimprovera di stancarsi troppo, risponde che non potrebbe fare diversamente.

Costanza Savaia vive a Savona ed è bloccata nella sua stanza da qualche anno. Ma non è solo colpa della pandemia, già prima una patologia la rendeva fragile al mondo esterno. Ora dal terrazzo contempla una nave da crociera ancorata nel porto con i motori sempre accesi. E il fumo che le arriva è un pericolo per lei.

Equipaggio Sea Shepherd: Carlotta Zanlari e Fabio Caccin. Ancorati in quarantena alla Rochelle, cercano di passare il tempo meglio che possono, riparando il motore, festeggiando il compleanno di una ragazza dell’equipaggio con una grande torta. Ma la nostalgia è tanta.

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Margherita Carlini, responsabile dello Sportello antiviolenza di Recanati: durante il lockdown gli atti di violenza si sono moltiplicati. Una donna chiede aiuto. La rintracciano, sono pronti a intervenire, ma lei ritratta tutto. Mai giudicare, dice Margherita, ma offrire sempre sostegno.

Pasquale Cirillo, ristoratore, continua a fornire i pasti gratuitamente ai camionisti che viaggiano per assicurare i rifornimenti anche durante la pandemia.

Ragazzi dello 081 di Napoli: Lorenzo Baselice, Sarah Di Lorenzo, Sofia Esposito consegnano la spesa solidale. In tanti ne hanno bisogno e non lo nascondono. Anche famiglie della classe media che non hanno più lavoro.

Romano Ceschini e Martina Ceschini sono padre e figlia e gestiscono il Rifugio Adamello a oltre 3000 mt di quota. Tutti dovrebbero essere accolti se si presentano a chiedere rifugio e cibo in montagna. Come si farà durante il lockdown a tenere la porta chiusa?. Intanto il rifugio ha bisogno di manutenzione e dopo ore di cammino sulla neve immacolata, i due lo raggiungono e si mettono al lavoro.

Tutti dicono che siamo in guerra: Marcella Bouché - che la guerra l’ha vissuta da bambina - riflette sul paragone pandemia-guerra.

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I REGISTI

Andrea Porporati è regista, scrittore e sceneggiatore. A partire dagli anni ‘90 inizia una collaborazione con il regista Gianni Amelio con cui firma la sceneggiatura di Lamerica. Negli anni successivi firma diversi script di successo per il cinema e la tv, ed esordisce nella regia con Sole negli occhi. Nel 2006 dirige Il dolce e l’amaro, selezionato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia. Tra i lavori successivi, Faccia d’Angelo serie per Sky con Elio Germano, e l’ideazione della serie da Il nome della rosa di Umberto Eco.

Costanza Quatriglio è regista, sceneggiatrice e direttrice artistica del Centro Sperimentale di Cinematografia di Palermo, luogo deputato all’insegnamento e alla cultura del documentario. Ha esordito con L’isola, presentato al 56° Festival di Cannes nel 2003, alla Quinzaine des Réalisateurs, ottenendo importanti riconoscimenti internazionali. Tra i suoi film documentari che hanno ricevuto numerosi premi: Ècosaimale?, Il bambino Gioacchino, La borsa di Hélène, L’insonnia di Devi, Raìz, Il mondo addosso, Il mio cuore umano, Terramatta, Con il fiato sospeso, Triangle, 87 ore, Palermo Sospesa. Nel 2018 è tornata al Festival di Locarno con il film Sembra mio figlio. È attualmente impegnata nella post-produzione del Tv Movie La bambina che non voleva cantare.

Daniele Vicari è regista e documentarista, ha diretto tra gli altri Diaz. Non lavate questo sangue, Sole cuore amore, Il passato è una terra straniera, L’orizzonte degli eventi, Velocità massima, ottenendo numerosi riconoscimenti e premi internazionali. È direttore della Scuola d’Arte Cinematografica Gian Maria Volonté. Emanuele nella battaglia, edito da Einaudi nel 2019, è il suo primo romanzo.

Chiara Campara (Verona, 1987). Ha studiato filosofia e cinema documentario a Milano. Ha lavorato come assistente alla regia e alla produzione di progetti cinematografici indipendenti, ha scritto e diretto documentari come Sotterranea (2016), con Matteo Ninni e Carlo Tartivita, Le allettanti promesse (2017), con Lorenzo Faggi, e un lungometraggio di finzione Lessons of Love (2019).

Francesco Di Nuzzo (Roma, 1997). Dopo la maturità classica frequenta durante il triennio formativo 2016-2018 la Scuola d’Arte Cinematografica Gian Maria Volontè, nell’ambito della quale scrive e dirige diversi cortometraggi. Al termine del terzo ed ultimo anno alla Gian Maria Volontè partecipa come regista alla realizzazione del film collettivo L’Ultimo Piano (produzione Vivo film), presentato al 37esimo Torino Film Festival. Attualmente scrive e progetta il suo primo lungometraggio da regista.

Flavia Montini (Roma, 1983). Laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali, è regista di cortometraggi documentari su temi sociali: Una scuola aperta all’adozione (2018), Magliana Viva (2016), Intorno alla balena (2016), Come un castello (2014), Sotto l’argine (2013). Ha lavorato come aiuto regia in medio e lungometraggi, tra cui 87 ore di C. Quatriglio (2015), Se avessi le parole (2015), Quasi eroi (2015), Miracolo indiano (2016) di G. Piperno. Collabora con l’ufficio stampa e comunicazione di Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie. È attiva nella progettazione e realizzazione di laboratori audiovisivi per la valorizzazione del patrimonio storico

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e della memoria collettiva.

Pietro Porporati (Roma, 1996). Dopo la maturità classica, intraprende gli studi cinematografici presso la Scuola D’Arte Cinematografica Gianmaria Volonté. Contemporaneamente lavora come assistente alla regia e segretario di produzione per Wildside, Palomar e Cinema Undici, oltre a dirigere, scrivere e organizzare diversi cortometraggi. Nel 2019 cura la produzione esecutiva del lungometraggio L’Ultimo Piano, presentato al Torino Film Festival dello stesso anno. Si dedica anche all’organizzazione generale del documentario L’amore e la violenza, prodotto dalla 11Marzo Film e collabora con Matrioska alla realizzazione di Ragazzo Fortunato, progetto sulla vita di Lorenzo Cherubini (alias Jovanotti). Entrambi i film sono in lavorazione.

Greta Scicchitano (Roma, 1990). Dopo il diploma conseguito presso la Scuola Gianmaria Volonté in sceneggiatura, approda al cinema con la scrittura del lungometraggio Cuori Puri, diretto da Roberto De Paolis e selezionato alla Quinzaine des Realisateurs di Cannes nel 2016. Nello stesso anno scrive il cortometraggio Candie Boy di Arianna Del Grosso con cui continua la collaborazione artistica firmando l’opera prima Uva Nera (in lavorazione). Nel 2018 firma come cosceneggiatrice Il prodigio di Andrea Jublin e nel 2019 con il collettivo Grams la puntata cinque della serie tv Baby 3 per Netflix.