LA PRESENTE RELAZIONE REV06 REALIZZATA IN DATA … · e sulle attività secondarie soggette a...

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Studio FAVARO dott. ing. GIANCARLO Crespignaga di Maser (TV) tel 0423-950416 – fax 0423-541060 1 LA PRESENTE RELAZIONE REV06 REALIZZATA IN DATA 11/10/2014 RECEPISCE LA RICHIESTA DI INTEGRAZIONE DA PARTE DEL COMANDO DEI VIGILI DEL FUOCO DI VICENZA (prot. UFFICIALE.U.0016306.30-09-2014) E SOSTITUISCE LA VERSIONE REV05 PRESENTATA IN SEDE DI RICHIESTA DI VALUTAZIONE PROGETTO. ALLA PRESENTE SONO ALLEGATE LE TAVOLE PLA01_14_002_(C) rev02 TAV 03 (che sostituisce la corrispondete rev01) E PLA01_14_002_(C) rev02 TAV 07 (nuova tavola per impianto fotovoltaico)

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LA PRESENTE RELAZIONE REV06

REALIZZATA IN DATA 11/10/2014

RECEPISCE LA RICHIESTA DI

INTEGRAZIONE DA PARTE DEL

COMANDO DEI VIGILI DEL FUOCO DI

VICENZA

(prot. UFFICIALE.U.0016306.30-09-2014)

E SOSTITUISCE LA VERSIONE REV05

PRESENTATA IN SEDE DI RICHIESTA DI

VALUTAZIONE PROGETTO.

ALLA PRESENTE SONO ALLEGATE LE

TAVOLE PLA01_14_002_(C) rev02 TAV 03

(che sostituisce la corrispondete rev01)

E PLA01_14_002_(C) rev02 TAV 07 (nuova

tavola per impianto fotovoltaico)

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NUMERO PRATICA = 14940 Al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di VICENZA

SCHEDA INFORMATIVA GENERALE Ragione sociale CAMINETTI MONTEGRAPPA S.p.a. Via Annibale da Bassano, 7/9 - 36020 POVE DEL GRAPPA (VI)

0424 - 800500

Titolare dell’attività (cognome, nome, carica sociale)

Gai Paolo

Direttore generale

Tecnico Antincendio (titolo, cognome, nome, indirizzo, tel., codice di iscrizione)

Ing. Giancarlo Favaro

Via Bassanese, 325 – 31010 CRESPIGNAGA DI MASER (TV)

Tel: 0423-950416

Codice di iscrizione all’Ordine degli Ingegneri della provincia di Treviso al n. A887

Albo dei professionisti abilitati ai sensi della Legge 818/1984 n. TV00887I00320

a) INFORMAZIONI GENERALI SULL’ATTIVITÀ e sulle attività secondarie soggette a controllo di prevenzione incendi

Attività principali:

34.1.B Depositi di carta, cartoni e prodotti cartotecnici, archivi di materiale cartaceo, biblioteche, depositi per la cernita della carta usata, di stracci di cascami e di fibre tessili per l'industria della carta, con quantitativi in massa da 5.000 a 50.000 kg 44.1.B Depositi ove si detengono materie plastiche, con quantitativi in massa da 5.000 a 50.000 kg 70.1.B: Locali adibiti a depositi con quantitativi di merci e materiali combustibili superiori complessivamente a 5000 kg, di superficie lorda da 1000 mq a 3000 mq Attività secondarie: 74.2.B Impianti per la produzione di calore alimentati a combustibile solido, liquido o gassoso con potenzialità superiore a 350 kW (fino a 700 kW) Descrizione attività: produzione di stufe e caminetti.

b) INDICAZIONI DEL TIPO DI INTERVENTO IN PROGETTO

Descrizione: Realizzazione di ampliamento e ri-organizzazione dei layout produttivo

Nuovo insediamento () Modifica (X) Ampliamento (X) Ristrutturazione ( )

Il tecnico

..............…………....………

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DOCUMENTAZIONE RELATIVA AD ATTIVITA' NON REGOLATA DA SPECIFICHE DISPOSIZIONI ANTINCENDIO

(Decreto 7.8.2012 - All. I - Parte A) INDICE

A.0 – NOTA INIZIALE IMPORTANTE

A.1 - RELAZIONE TECNICA

PREMESSA

GENERALITÀ

TERMINI E DEFINIZIONI

NORMATIVA GENERALE DI RIFERIMENTO

A.1.1 INDIVIDUAZIONE DEI PERICOLI DI INCENDIO A.1.1.1 DESTINAZIONE D’USO (GENERALE E PARTICOLARE) A.1.1.2 SOSTANZE PERICOLOSE E LORO STOCCAGGIO A.1.1.3 NUMERO DI LAVORATORI OCCUPATI A.1.1.4 CARICO DI INCENDIO NEI VARI COMPARTIMENTI A.1.1.5 LAVORAZIONI A.1.1.6 MOVIMENTAZIONI INTERNE A.1.1.7 IMPIANTI TECNOLOGICI DI SERVIZIO A.1.1.8 AREE A RISCHIO SPECIFICO

A.1.2 DESCRIZIONE DELLE CONDIZIONI AMBIENTALI A.1.2.1 COLLOCAZIONE SUL TERRITORIO A.1.2.2 CONDIZIONI DI ACCESSIBILITÀ E VIABILITÀ A.1.2.3 CARATTERISTICHE DEGLI EDIFICI A.1.2.4 VIE DI ESODO

A.1.3 VALUTAZIONE QUALITATIVA DEL RISCHIO A.1.3.1 IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI DI INCENDIO A.1.3.2 VALUTAZIONE DEI CARICHI D’INCENDIO A.1.3.3 ANALISI DEL RISCHIO

A.1.4 COMPENSAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO (strategia antincendio) A.1.4.1 RESISTENZA AL FUOCO DEI FABBRICATI A.1.4.2 COMPARTIMENTAZIONI A.1.4.3 ATTREZZATURE MOBILI DI ESTINZIONE DEGLI INCENDI A.1.4.4 IMPIANTI FISSI DI ESTINZIONE DEGLI INCENDI A.1.4.5 IMPIANTI DI RIVELAZIONE E DI ALLARME A.1.4.6 DIVIETI DA OSSERVARE LUNGO LE VIE DI USCITA A.1.4.7 ILLUMINAZIONE DELLE VIE DI USCITA A.1.4.8 SEGNALETICA UTILIZZATA NEI LUOGHI DI LAVORO

A.1.5 GESTIONE DELL’EMERGENZA A.1.5.1 GESTIONE DELLA SICUREZZA A.1.5.2 PRESCRIZIONI DI ESERCIZIO A.1.5.3 CHIAMATA DEI SERVIZI DI SOCCORSO A.1.5.4 INFORMAZIONE E FORMAZIONE DEL PERSONALE A.1.5.5 ISTRUZIONI DI SICUREZZA A.1.5.6 PIANO DI SICUREZZA ANTINCENDIO A.1.5.7 REGISTRO DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO A.1.5.8 CONGRUITÀ DEGLI IMPIANTI ELETTRICI A.1.5.9 PRESENZA DI IMPIANTI PARAFULMINE

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A.2 - ELABORATI GRAFICI ALLEGATI: A) Calcolo rete idranti secondo UNI 10779. B) Calcolo del carico d’incendio secondo Decreto Ministeriale 9 Marzo 2007. C) Copia della valutazione del progetto, lettera prot. 11023 del 23/06/2014 D) Copia della richiesta di integrazione, lettera prot. UFFICIALE.U.0016306.30-09-2014

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A.0 – NOTA INIZIALE IMPORTANTE Il presente progetto NON si sostituisce al progetto presentato in data 03/03/2014, approvato con prescrizioni con prot. 11023 del 23/06/2014, ma costituisce uno sviluppo, nell’ottica di un ampliamento della capacità produttiva della ditta Caminetti Montegrappa S.p.a. . I due progetti potranno pertanto coesistere fino al loro completamento. Nel presente progetto si è tenuto conto delle prescrizioni della prot. 11023 del 23/06/2014, per quanto applicabili al nuovo layout produttivo: copia della lettera è allegata alla presente. Di seguito sono elencate le prescrizioni (in corsivo) e le relative misure adottate (in grassetto) Inoltre nella tavola 07 si sono indicate le misure tecniche riguardanti l’impianto fotovoltaico, anche queste riportate di seguito. punto 1: il fattore deltan5, considerato nel calcolo del carico di incendio dei vari compartimenti e relativo agli addetti della squadra aziendale dedicata alla lotta antincendio, per poterlo considerare, tali addetti dovranno aver conseguito l'attestato di idoneità tecnica di cui all'art. 3 della legge 28 novembre 1996, n.609, a seguito del corso di formazione di tipo C di cui all'allegato IX del decreto ministeriale 10 marzo 1998, come precisato nel D.M. 09/03/2007. Inoltre, il fattore riduttivo deltan 5 può essere adottato al pari degli altri sistemi di protezione attiva, esclusivamente in caso di presenza continuativa durante le 24 ore della squadra aziendale incaricata della lotta antincendio, come precisato nella Lettera Circolare prot. n. P414/4122 sott. 55 del 287 marzo 2008; Avendo verificato che la presenza della squadra sulle 24 ore non è garantita, si è deciso di non impiegare il termine di riduzione corrispondente nel calcolo del carico di incendio. punto 2: i locali di installazione dei generatori di aria calda a scambio diretto dovranno garantire le caratteristiche di aerazione e i requisiti richiesti al punto 4.5 del D.M. 12/04/1996, inoltre la parte di impianto civile extradomestico che verrà rifatto dovrà essere progettato, installato e messo in servizio nel pieno rispetto della norma UNI 11528/14 I locali di installazione dei generatori di aria calda a scambio diretto saranno dotati di aperture di ventilazione in conformità al punto 4.1.2 del D.M. 12/04/1996 la cui superficie sarà calcolata col la formula: S ≥ Q x 10 ("Q" esprime la portata termica, in kW ed "S" la superficie, in cm2). L'installazione dei generatori avverrà nel rispetto del punto 4.5 del D.M. 12/04/1996. punto 3: il locale verniciatura, dovrà avere strutture portanti (verticali e orizzontali) con requisiti di resistenza la fuoco non inferiore a R60 e quelle di separazione (verticali ed orizzontali) da altri ambienti non inferiore a REI 60. L'accesso al locale potrà avvenire direttamente dall'esterno, tramite porta larga almeno 0,9 m realizzata in materiale classe 0 di reazione al fuoco e/o da locali attigui, purchè pertinenti l'attività stessa, tramite porte larghe almeno 0,9 m, di resistenza la fuoco non inferiore a REI 60, dotate di dispositivo di autochiusura Il locale verniciatura costituirà compartimento REI 120. Sarà dotato di accesso direttamente dall'esterno, con porta metallica (classe 0 di reazione al fuoco) di larghezza pari a 90 cm e comunicherà con l'adiacente reparto carpenteria metallica mediante porta REI 120 dotata di dispositivo di autochiusura.

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punto 4: il collegamento bruciatore gas-forno di verniciatura, dovrà essere realizzato su spazio scoperto (D.M. 30/11/89) e sulla tubazione di adduzione gas metano, dovrà essere inserita una saracinesca a chiusura rapida facilmente manovrabile, sia all'interno del locale verniciatura che all'esterno. Inoltre l'aerazione di tale locale dovrà avvenire tramite aperture permanenti realizzate nella parte più alta dello stesso. La tubazione di adduzione gas sarà su spazio scoperto. Il bruciatore sarà direttamente fissato sul forno (per tipologia di costruzione del forno) e sporgerà all’esterno del locale attraverso apertura ricavata sulla parete. Il bruciatore sarà protetto dagli agenti atmosferici mediante calottina metallica dotata di aperture nella parte superiore per lo sfogo di eventuali perdite di gas. Tale installazione, per quanto non su spazio scoperto è comunque migliorativa rispetto all’installazione all’interno del locale, in quanto l’impianto di adduzione gas è quasi completamente all’esterno del locale. Sulla tubazione di adduzione gas, all'esterno del locale verniciatura sarà installata una saracinesca a chiusura rapida. Considerata la posizione del collegamento al bruciatore gas ed il fatto che l’impianto di adduzione gas è completamente all’esterno si ritiene sufficiente una singola saracinesca all'esterno del locale. Il personale addetto alla verniciatura sarà formato sulla posizione della valvola ed idonea cartellonistica segnalerà la posizione della valvola. Il locale verniciatura è ad uso esclusivo e realizzato in conformità alla Lettera Circolare prot. n. 324/4147 del 7 marzo 2003 (Tipologia D) Apparecchio termico e cabina forno ubicati in un unico locale ad uso esclusivo, ove possono essere ammesse unicamente operazioni preliminari alla ver-niciatura non eseguibili in altro ambiente) Il locale sarà dotato di apertura permanenti di ventilazione di superficie pari a 1200 cm2. punto 5: la sala prove dovrà essere dotata di aperture per la ventilazione, cioè per l'afflusso dell'aria necessaria alla combustione, proporzionali alla potenza termica totale installata nel locale, inoltre l'uscita di sicurezza dovrà aprirsi direttamente su spazio scoperto. La sala prova è dotata di aperture per la ventilazione proporzionate alla potenza termica in prova, costituite da finestre apribili (dimensioni serramento 297x232). Inoltre è presente un lucernario apribile. L’uscita di sicurezza si aprirà direttamente su spazio scoperto. punto 6: la zona di ricarica delle batterie dei muletti a trazione elettrica dovrà essere conforme alla norma CEI EN 50272-3 e dovrà essere effettuata la classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione, ripartizione in zone delle aree nelle quali possono formarsi atmosfere esplosive, come da Allegato XLIX del D.lgs. 81/08 s.m.i. La posizione di ricarica batterie, posta all’esterno sotto tettoia non a tenuta di gas garantirà la ventilazione necessaria prevista dalla norma CEI EN 50272-3. L’operazione di ricarica batterie sarà comunque valutata all’interno della valutazione rischi esplosione che evidenzierà le zone nelle quali possono formarsi atmosfere esplosive.

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punto 7: il locale cabina elettrica, presente nella volumetria dell'edificio, dovrà essere accessibile solo a persone autorizzate, tramite apertura di porte, sulle quali siano applicati segnali di pericolo, con l'uso di chiavi o attrezzi. Il locale cabina dovrà garantire caratteristiche REI funzionali alle caratteristiche del trasformatore che verrà installato e comunque non minori REI 60. La ventilazione, il bacino di contenimento dell'olio, etc. dovrà essere conforme alla norma CEI 11-35. La cabina elettrica (esistente) è del tipo in elevazione ed a giorno: l’accesso alla cabina è consentito solo a persone autorizzate, e sulle porte di accesso, chiuse a chiave, è posta idonea cartellonistica. Il trasformatore è a secco, classe di comportamento al fuoco F1 (specifico per attività con rischio di incendio) Pur essendo il trasformatore a secco (inglobato in resina) e di classe F1 si compartimenterà il locale REI 60 e si rispetteranno le norme CEI applicabili. punto 8: tutte le porte installate lungo le vie di uscita ed in corrispondenza delle uscite di piano devono aprirsi nel verso dell'esodo ed a semplice spinta; Tutte le porte installate lungo le vie di uscita ed in corrispondenza delle uscite di piano si apriranno nel verso dell'esodo ed a semplice spinta punto 9: gli uffici dovranno essere compartimentati, rispetto all'area deposito prototipi, con strutture e porte che dovranno garantire le caratteristiche REI/EI 60, come citato nella relazione tecnica al punto A.1.4.2 Gli uffici saranno compartimentati dall’area deposito prototipi con strutture EI 30 e porte REI 60. Si ritiene che la resistenza EI 30 sia sufficiente considerata la resistenza al fuoco delle strutture portanti. In ogni caso, nell’ottica di permettere una tempestiva rivelazione di un eventuale focolaio, la zona attesa prototipi sarà dotata di impianto di rivelazione ed allarme incendio. IMPIANTO FOTOVOLTAICO In copertura, in osservanza, del Decreto Legislativo 03 Marzo 2011, n. 28 sarà installato un impianto fotovoltaico della potenza di picco pari a 31 kWp. Gli inverter saranno installati all'esterno del fabbricato. In corrispondenza di ogni varco di accesso al fabbricato sarà installato apposito cartello recante l'indicazione L'impianto fotovoltaico sarà eseguito su progetto redatto da tecnico abilitato nel rispetto delle normative CEI 64-8, CEI 82-25 e nel rispetto della Nota DCPREV prot. n. 1324 del 7 febbraio 2012. A fine lavori l'impianto sarà corredato di dichiarazione di conformità e di disegni e schemi elettrici "as built". La tavola 07, allegata alla presente, evidenzia come l’installazione dei moduli sia progettata per minimizzare il rischio di gocciolamento di materiale incandescente o investimento dei moduli da parte di fumo proveniente dall’interno dei locali. Si fa presente che non sono presenti evacuatori di fumo e calore secondo UNI 9494.

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A.1 - RELAZIONE TECNICA La relazione tecnica evidenzia l’osservanza dei criteri generali di sicurezza antincendio, tramite l’individuazione dei pericoli di incendio, la valutazione dei rischi connessi e la descrizione delle misure di prevenzione e protezione antincendio da attuare per ridurre i rischi.

PREMESSA Il presente progetto è redatto per la ditta: CAMINETTI MONTEGRAPPA S.p.a. Via Annibale da Bassano, 7/9 36020 POVE DEL GRAPPA (VI) NOTA: lo stabilimento è sito parte in comune di Pove del Grappa e parte in comune di Romano d’Ezzelino. Per quanto la sede legale sia in Pove del Grappa, la maggior parte degli stabilimenti è con sede a Romano d’Ezzelino. Il presente progetto si riferisce alla modifica del layout produttivo di un fabbricato adibito a produzione di stufe e caminetti. L'attività è individuata ai seguenti punti del D.P.R. 01.08.2011, n.151:

34.1.B Depositi di carta, cartoni e prodotti cartotecnici, archivi di materiale cartaceo, biblioteche, depositi per la cernita della carta usata, di stracci di cascami e di fibre tessili per l'industria della carta, con quantitativi in massa da 5.000 a 50.000 kg

44.1.B Depositi ove si detengono materie plastiche, con quantitativi in massa da 5.000 a 50.000 kg

70.1.B Locali adibiti a depositi con quantitativi di merci e materiali combustibili superiori complessivamente a 5000 kg, di superficie lorda da 1000 mq a 3000 mq

74.2.B Impianti per la produzione di calore alimentati a combustibile solido, liquido o gassoso con potenzialità superiore a 350 kW (fino a 700 kW)

GENERALITÀ La presente relazione descrive i criteri di sicurezza antincendi da applicare per l’attività in esame allo scopo di tutelare l’incolumità delle persone e salvaguardare i beni contro il rischio di incendio. Generalità del titolare: Nome: Paolo Gai

Indirizzo: Via Annibale da Bassano, 7-9 – Pove del Grappa (VI)

Telefono: 0424-800500

In qualità di: Direttore generale

TERMINI E DEFINIZIONI Per quanto concerne i termini e le definizioni si rimanda al DM 30.11.1983.

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NORMATIVA GENERALE DI RIFERIMENTO - DPR n. 689 del 26.5.1959 Aziende e lavorazioni soggette al controllo dei Vigili del Fuoco - Legge n. 966 del 26.7.1965 Disciplina dei servizi a pagamento dei Vigili del Fuoco - D.P.R. 1.8.2011, n. 151 e successive modifiche Attività soggette alle visite di prevenzione incendi - DPR n. 577 del 29.7.1982 Regolamentazione dei servizi di prevenzione e vigilanza antincendi - DM 8.3.1985 Direttive sulle misure più urgenti ed essenziali di prevenzione incendi - DM 10.3.1998 Criteri generali di sicurezza antincendio - DM 9.3.2007

Prestazioni di resistenza al fuoco delle costruzioni. - DLgs 9.4.2008

Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

- DM 22.1.2008 Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici.

- DM 7.8.2012 Disposizioni relative alle modalità di presentazione delle istanze concernenti i procedimenti di

prevenzione incendi e alla documentazione da allegare. - DM 20.12.2012 Regola tecnica di prevenzione incendi per gli impianti di protezione attiva contro l'incendio installati nelle

attività soggette ai controlli di prevenzione incendi. - Norme CEI Norme del Comitato Elettrotecnico Italiano - Norme UNI Norme dell’Ente Italiano di Unificazione

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A.1.1 INDIVIDUAZIONE DEI PERICOLI DI INCENDIO Il presente punto A.1.1 della relazione contiene l’indicazione di elementi che permettono di individuare i pericoli presenti nell’attività.

A.1.1.1 DESTINAZIONE D’USO (GENERALE E PARTICOLARE) Il progetto riguarda lo stabilimento di via Annibale da Bassano a Pove del Grappa (VI). Lo stabilimento è costituito da diversi corpi di fabbrica realizzati in anni differenti e con caratteristiche strutturali diverse. Il compartimento 7 è sito in edificio di nuova costruzione. A sud del reparto produzione saranno costruiti degli uffici di presidio ed uno spogliatoio per complessivi 125m

2 circa.

Reparto

Sup. (m²)

Fasi svolte

Compartimento 1 Uffici 1000 progettazione, amministrazione, commerciale

Compartimento 2 Sala prove 100 prove di combustione su stufe e caminetti

Carpenteria metallica 970 taglio, saldatura e riparazione di stufe e caminetti

Compartimento 3 Produzione 2845 assemblaggio di stufe e caminetti, collaudo di fine linea, deposito di accessori e semilavorati

destinati alle linee di assemblaggio

Accettazione 380 accettazione materie prime e semilavorati in ingresso, stoccaggio temporaneo di prodotti

destinati alla spedizione

Compartimento 4

Stoccaggio componenti e rivestimenti

1000 immagazzinamento di materie prime, componenti e rivestimenti da destinare

all’assemblaggio, occasionale stoccaggio temporaneo di prodotto finito

Compartimento 5 Verniciatura 30 verniciatura a spruzzo di pezzi, essiccatura in

forno della vernice

Compartimento 6 CT 11 centrale termica a servizio uffici (già

autorizzata con SCIA e NON oggetto di intervento)

Compartimento 7

Ampliamento est 2000 assemblaggio di stufe e caminetti, collaudo di fine linea, deposito di accessori e semilavorati

destinati alle linee di assemblaggio, immagazzinamento di prodotti finiti ed imballaggi, imballaggio e spedizione di

prodotti finiti

Nota: all’interno del compartimento 1 si separeranno gli uffici dalla zona deposito prototipi con strutture EI30 e porte REI60, come da tavola 3.

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La descrizione del processo produttivo è la seguente: Compartimento 1 La zona è destinata prevalentemente ad uffici, con una piccola area destinata a stoccare temporaneamente i prototipi destinati alla sala prove denominata zona attesa prototipi. Tali prototipi sono costituiti da stufe o caminetti, costituiti da un monoblocco metallico, rivestito in materiali metallici o ceramici (non combustibili). Le lavorazioni che si svolgono nella zona sono solamente quelle di movimentazione dei prototipi imballati, disimballaggio, eventuale assemblaggio delle parti contenute negli imballi e trasferimento nella sala prove. Gli uffici saranno compartimentati dall’area deposito prototipi con strutture EI 30 e porte REI 60. Si ritiene che la resistenza EI 30 sia sufficiente considerata la resistenza al fuoco delle strutture portanti. In ogni caso, nell’ottica di permettere una tempestiva rivelazione di un eventuale focolaio, la zona attesa prototipi sarà dotata di impianto di rivelazione ed allarme incendio. Compartimento 2 Nella sala prove vengono eseguiti test di funzionamento di prototipi e prodotti che Caminetti Montegrappa produce. In sostanza si simula, in maniera fedele, il comportamento di un prodotto come fosse installato in ambiente domestico. Vengono inoltre eseguite delle prove per il controllo dei prodotti di combustione, al fine di definire la conformazione prodotto idonea ad ottenere la certificazioni stabilite Le prove non proseguono oltre l’orario di lavoro ed è presente un addetto che controlla l’effettivo spegnimento delle stufe a fine giornata lavorativa. Il compartimento è comunque dotato di impianto di rivelazione ed allarme incendio. Compartimento 3 La parte ovest del compartimento è destinata a lavorazioni di carpenteria metallica: taglio e saldatura di pezzi metallici, riparazione di stufe e realizzazione di prototipi. La parte est è completamente destinata all’assemblaggio dei prodotti ed all’immagazzinamento dei prodotti e componenti da assemblare. I componenti da assemblare vengono scaricati da camion, al di sotto della nuova pensilina metallica, e portati con muletti alle varie scaffalature. Da lì vengono prelevati e portati in prossimità delle isole di montaggio dove avviene l’assemblaggio, il collaudo di fine linea e l’imballaggio. Il prodotto finito viene caricato su un nastro trasportatore esterno che lo convoglia all’ area accettazione nel compartimento 4. Compartimento 4 La parte ovest del compartimento 4, denominata “area accettazione” è destinata a raccogliere i prodotti finiti che vengono portati dal rullo trasportatore proveniente dal reparto assemblaggio o dai muletti provenienti dall’ampliamento est, nonché a fungere da “polmone” per i prodotti finiti provenienti dal compartimento 7 in attesa del caricamento sui camion. La parte est del compartimento è destinata a deposito di componenti e rivestimenti. Anche in questo caso le materie prime ed i semilavorati vengono scaricati da camion, al di sotto della nuova pensilina metallica, e portati con muletti alle varie scaffalature. In entrambe le parti non si svolgono lavorazioni diverse dall’immagazzinamento e dalla spedizione. Compartimento 5 La verniciatura avviene mediante l’applicazione di resine siliconiche e la loro successiva cottura in forno. L’applicazione avviene con pistole manuali. I quantitativi max di vernice consumata al giorno sono di circa 2kg. Il deposito delle vernici si trova all’esterno dello stabilimento. Compartimento 6 Centrale termica a servizio uffici, non oggetto di intervento.

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Compartimento 7 “AMPLIAMENTO EST” La metà ovest di tale compartimento è destinata all’assemblaggio di stufe e caminetti, in tre distinte isole di montaggio. I prodotti finiti vengono raccolti a fine linea mediante carrelli elevatori ed inviati alla spedizione. Si prevede la futura installazione di un nastro trasportatore a fine linea per il convogliamento del prodotto finito. La parte est dell’ampliamento è dedicata al deposito delle materie prime e dei semilavorati necessari: anche in questo caso il rifornimento ed il prelievo di merci avviene mediante carrello elevatore. Nota: la struttura che costituisce il compartimento 7 è di nuova costruzione. In copertura sarà presente un impianto fotovoltaico di potenza pari a 31 kWp, come previsto dal decreto 28/2011.

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A.1.1.2 SOSTANZE PERICOLOSE E LORO STOCCAGGIO I materiali pericolosi ai fini dell’incendio sono elencati di seguito, differenziati tra combustibili e infiammabili, e divisi nei vari compartimenti. COMPARTIMENTI DA 1 A 6 (PARTE “ESISTENTE”)

Materiale Combustibile Quantità Modalità di stoccaggio Pallets di legno 25.000 kg Presenti in tutta la zona produzione per

la movimentazione delle merci.

Legname e pellet 10.000 kg Il rifornimento del legname e del pellet per il funzionamento della sala prove è stato organizzato per mantenere il minimo di materiale presso l’attività. Una piccola quantità del materiale sarà presente nella sala prove, il resto sarà stoccato all’aperto nei piazzali.

Scatole di plastica (polipropilene) 3.950 kg Presenti in tutta la zona produzione per la movimentazione delle merci

Polistirolo per imballaggio 2.900 kg Come imballaggio nelle varie zone deposito

Polietilene per imballaggi 1.600 kg Come imballaggio nelle varie zone deposito

Cartone per imballaggio 14.300 kg Presente in tutta la zona lavorazione.

Documenti di carta 13.700 kg Stoccati nella zona uffici su scrivanie e scaffali. Presenti nell’area stoccaggio componenti.

Sostanza infiammabili Quantità Modalità di stoccaggio Prodotti per la verniciatura 300 kg In sala verniciatura il materiale

necessario al turno di lavoro. In box metallico all’esterno il resto.

Carrello per saldatura ossiacetlienica

1 Nel reparto carpenteria metallica

Prodotti per pulizia (alcool) 10 l In armadio apposito

Gas metano Rete gas metano per alimentazione caldaia e aerotermi e forno essiccazione vernici

Nota: rispetto al progetto presentato in data 03/03/2014 prudenzialmente si sono lasciate le stesse quantità di materiali combustibili ed infiammabili all’interno dei locali anche se verosimilmente parte dei materiali verranno spostati nel nuovo ampliamento. Per quanto riguarda la legna da ardere ed il pellet, l’Azienda si farà consegnare dai fornitori la quantità di materiale strettamente necessaria alle prove di combustione, che verrà stoccata sui piazzali esterni. Ciò consente di eliminare il deposito esterno e la relativa attività di deposito. Un piccola riserva è stata prevista nel capannone ampliamento.

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COMPARTIMENTO 7 (AMPLIAMENTO)

Materiale Combustibile Quantità Modalità di stoccaggio Pallets di legno 30.000 kg Presenti in tutta la zona per la

movimentazione delle merci. Una parte di pallets è posta sotto la nuova pensilina sud.

Legname e pellet 5.000 kg Legname in ciocchi posto e pellet posti in sacchi di plastica. La quantità è da considerarsi una riserva per le operazioni della sala prove.

Scatole di plastica (polipropilene) 6.000 kg Presenti in tutta la zona produzione per la movimentazione delle merci

Polistirolo per imballaggio 6.000 kg In apposita area.

Polietilene per imballaggi 3.000 kg Stoccato in rotoli

Cartone per imballaggio 15.000 kg Stoccato in pacchi.

Documenti di carta 7.000 kg Presenti sotto forma di depliants e di manuali di istruzioni.

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A.1.1.3 NUMERO DI LAVORATORI OCCUPATI Il numero dei lavoratori occupati sarà di n° 140 operatori distinti in:

Reparto N° addetti Uffici n° 50 impiegati

Produzione n° 32 operai

Carpenteria metallica n° 4 operai

Ampliamento est n° 32 operai

Vari n° 2 addetti alle pulizie

Vari n° 20 mulettisti

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A.1.1.4 CARICO DI INCENDIO NEI VARI COMPARTIMENTI Il carico d’incendio dell’attività suddiviso in locali, zone e compartimenti è calcolato e rappresentato nell’Allegato B della presente relazione. Il calcolo è stato eseguito per le seguenti aree:

- compartimento uffici; - compartimento sala prove; - compartimento produzione; - compartimento accettazione e stoccaggio; - compartimento verniciatura; - compartimento ampliamento est.

Nota: cautelativamente si è effettuato il calcolo del carico di incendio del compartimento uffici senza tener conto della nuova divisione EI tra zona attesa prototipi ed uffici. Tale scelta è cautelativa in quanto non si impiega il coefficiente deltaq1 relativo ai compartimenti inferiori ai 1000 m

2 né si considera la presenza

dell’impianto di rivelazione incendi nella zona attesa prototipi. Valutazione del carico d'incendio La valutazione è eseguita in accordo con la seguente normativa: Decreto Ministeriale 9.3.2007.

A.1.1.5 LAVORAZIONI L’attività’ svolta nei fabbricati in oggetto comprenderà:

- presenza di uffici con personale addetto a progettazione, amministrazione, commerciale, prototipazione;

- effettuazione di prove di combustione su caminetti e stufe all’interno di apposita sala prove compartimentata;

- effettuazione di lavorazioni di carpenteria metallica (taglio, saldatura e riparazione di stufe e caminetti) nel reparto carpenteria metallica;

- effettuazione di piccoli lavori di verniciatura su pezzi metallici ed asciugatura in forno di essiccazione; - assemblaggio di stufe e caminetti, collaudo di fine linea nella zona produzione e nell’ampliamento

est; - immagazzinamento di semilavorati da destinare alla zona assemblaggio nelle zone assemblaggio,

nell’area stoccaggio e nell’ampliamento est; - deposito di rivestimenti ed accessori per stufe e caminetti, nell’area stoccaggio e nell’ampliamento

est; - deposito di imballaggi nell’ampliamento est; - immagazzinamento di prodotti finiti ed imballaggi, imballaggio e spedizione di prodotti finiti, con carico

e scarico camion nell’area accettazione e sotto la nuova pensilina sud; - deposito pallet, sotto la nuova pensilina sud.

Le operazioni di carico e scarico da autocarri parcheggiati all’esterno dei fabbricati saranno effettuate a motore spento. Le operazioni di carico/scarico saranno eseguite con un carrello elevatore/trasportatore. L’operatore del carrello provvede a depositare il materiale in ingresso sugli appositi scaffali.

A.1.1.6 MOVIMENTAZIONI INTERNE Le movimentazioni interne avverranno per mezzo di carrelli elevatori elettrici guidati da operatori addestrati. Con i carrelli si percorreranno le vie di trasporto contrassegnate a pavimento con segnaletica a bande gialle. I carrelli viaggeranno a velocità non superiore a 10 km/h e disporranno di segnalazione acustica ed ottica, in funzione durante il movimento.

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A.1.1.7 IMPIANTI TECNOLOGICI DI SERVIZIO Gli impianti tecnologici di servizio presenti saranno i seguenti:

- impianto per la produzione di aria compressa; - impianto di aspirazione per lavorazioni di carpenteria metallica: dotato di rivelatore di scintilla ed

ugello di spegnimento; - impianto elettrico: impianto di illuminazione dei locali e di forza motrice per l’alimentazione ai

macchinari produttivi. - impianto di riscaldamento: centrale termica a servizio zona uffici e generatori aria calda pensili nelle

zone produttive (I locali di installazione dei generatori di aria calda a scambio diretto saranno dotati di aperture di ventilazione in conformità al punto 4.1.2 del D.M. 12/04/1996 la cui superficie sarà calcolata col la formula: S ≥ Q x 10 ("Q" esprime la portata termica, in kW ed "S" la superficie, in cm2). L'installazione dei generatori avverrà nel rispetto del punto 4.5 del D.M. 12/04/1996).

- impianto fotovoltaico sito in copertura del capannone ampliamento est. La struttura in ampliamento sarà riscaldata mediante l’installazione di n°3 caldaie murali a condensazione, potenza al focolare 34,8 kW: le caldaie saranno installate esternamente alla struttura e serviranno n°3 aerotermi. L’installazione “splittata" permette di non avere gas combustibili né camere di combustione all’interno dei locali, in quanto il generatore di calore è appunto installato all’esterno. Le caldaie saranno alimentate mediante un prolungamento della rete gas esistente, realizzato in tubazione di polietilene interrata. Dalla tubazione interrate le utenze saranno alimentate mediante stacchi in acciaio zincato. Il nuovo impianto gas sarà conforme alle norme vigenti ed in particolare alla norma UNI 11528/14 per quanto applicabile. In copertura della struttura in ampliamento sarà installato un impianto fotovoltaico della potenza di 31 kWp (si veda la nuova tavola 07). I moduli fotovoltaici saranno appoggiati sulla parte rivolta a sud degli shed e non interferiranno con l’apertura dei lucernari (rivolti a nord). Gli inverter saranno posti all’esterno dell’attività, installati su mensole a parete. L’impianto fotovoltaico sarà oggetto di progetto e sarà corredato, a fine lavori, della dichiarazione di conformità. In corrispondenza di tutti i varchi di accesso alla struttura in ampliamento sarà affissa apposita cartellonistica indicante la presenza dell’impianto fotovoltaico.

A.1.1.8 AREE A RISCHIO SPECIFICO Le aree a rischio specifico saranno le seguenti:

- centrale termica a metano; - zona verniciatura; - sala prove.

La centrale termica a metano costituisce attività normata, regolata da specifiche disposizioni antincendi, ed è già autorizzata con SCIA del 10/10/2012. Nel reparto verniciatura sarà presente un forno per l’essiccazione delle vernici, di potenzialità totale 116 kW. Tale forno sarà realizzato all’interno di un locale compartimentato REI 120. Il bruciatore a servizio del forno sarà posto sulla parete sud del locale. La tubazione di adduzione gas sarà su spazio scoperto. Il bruciatore sarà direttamente fissato sul forno (per tipologia di costruzione del forno) e sporgerà all’esterno del locale attraverso apertura ricavata sulla parete. Il bruciatore sarà protetto dagli agenti atmosferici mediante calottina metallica dotata di aperture nella parte superiore per lo sfogo di eventuali perdite di gas. Tale installazione, per quanto non su spazio scoperto è comunque migliorativa rispetto all’installazione all’interno del locale, in quanto l’impianto di adduzione gas è quasi completamente all’esterno del locale. Sulla tubazione di adduzione gas, all'esterno del locale verniciatura sarà installata una saracinesca a chiusura rapida. Considerata la posizione del collegamento al bruciatore gas ed il fatto che l’impianto di adduzione gas è completamente all’esterno si ritiene sufficiente una singola saracinesca all'esterno del locale. Il personale addetto alla verniciatura sarà formato sulla posizione della valvola ed idonea cartellonistica segnalerà la posizione della valvola.

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Il locale verniciatura è ad uso esclusivo e realizzato in conformità alla Lettera Circolare prot. n. 324/4147 del 7 marzo 2003 (Tipologia D) Apparecchio termico e cabina forno ubicati in un unico locale ad uso esclusivo, ove possono essere ammesse unicamente operazioni preliminari alla ver-niciatura non eseguibili in altro ambiente) Il locale sarà dotato di apertura permanenti di ventilazione di superficie pari a 1200 cm2. Nel reparto verniciatura lavorerà al massimo un operatore alla volta e la verniciatura non avverrà in contemporanea col funzionamento del forno. Gli operatori del reparto saranno formati sui rischi incendio ed esplosione a cui sono esposti. All’interno del reparto verniciatura saranno mantenute solamente le quantità di prodotti vernicianti necessari al turno di lavoro. Nella sala prove saranno eseguite prove di funzionamento di stufe e caminetti, a combustibile solido (legna o pellet). La conformazione della sala non consente prove in contemporanea di stufe con potenzialità superiore ai 110 kW. La sala prova è dotata di aperture per la ventilazione proporzionate alla potenza termica in prova, costituite da finestre apribili (dimensioni serramento 297x232). Inoltre è presente un lucernario apribile. L’uscita di sicurezza si aprirà direttamente su spazio scoperto. La sala prove sarà compartimentata REI 60 e sarà dotata di impianto di rivelazione ed allarme incendio. L’accesso alla sala prove è riservato ad addetti formati sul rischio incendio.

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A.1.2 DESCRIZIONE DELLE CONDIZIONI AMBIENTALI

A.1.2.1 COLLOCAZIONE SUL TERRITORIO L’attività sarà collocata tra i comuni di Pove del Grappa e Romano d’Ezzelino. La sede legale sarà a Pove del Grappa ma tutti gli stabilimenti produttivi saranno a Romano d’Ezzelino. L’attività occuperà un’area di circa 23.000 m

2, di cui 8300 circa coperti.

Gli edifici non saranno direttamente confinanti con altre strutture esterne all’attività I fabbricati non si troveranno nelle immediate vicinanze di scuole, ospedali, locali pubblici, ponti, corsi d’acqua, e linee elettriche rilevanti. Si segnala tuttavia la presenza di una linea elettrica aerea in media tensione che alimenta la cabina di trasformazione MT/BT (linea aerea nuda che alimenta cabina in elevazione.

A.1.2.2 CONDIZIONI DI ACCESSIBILITÀ E VIABILITÀ Gli ingressi saranno così disposti: - A ovest: sarà presente un accesso di 4,5 m di larghezza dotato di cancello elettrico e dissuasori. Durante l’orario di lavoro il cancello sarà sempre aperto ed i dissuasori abbassati. Sarà implementata una procedura per permettere lo sblocco del cancello e dei dissuasori, al fine di consentire l’accesso alle squadre di soccorso, anche il orario di chiusura dell’attività. L’accesso darà su via Annibale da Bassano, strada facilmente percorribile dai mezzi di soccorso. La Caserma dei vigili del Fuoco di Bassano del Grappa dista circa 5 km dallo stabilimento. La viabilità interna permetterà di raggiungere tutti i fronti dei fabbricati ed il transito di automezzi di grandi dimensioni.

A.1.2.3 CARATTERISTICHE DEGLI EDIFICI L’attività sarà svolta all’interno di varie strutture esistenti e di un ampliamento di nuova costruzione L’ampliamento sarà costituito da strutture prefabbricate. La tipologia costruttiva sarà del tipo con struttura portante in cemento armato e pannelli di tamponamento sempre in cemento armato. La copertura sarà del tipo a shed con finestrature rivolte a nord. Sul lato sud dello shed saranno installati i pannelli fotovoltaici. Le strutture portanti avranno resistenza al fuoco R120. La parete ovest, verso gli edifici esistenti, avrà resistenza al fuoco EI 120. Il resto delle strutture è esistente. Il blocco uffici è caratterizzato da una struttura parte in legno parte in calcestruzzo: cautelativamente si stima che la classe di resistenza al fuoco delle strutture sia R0. I rimanenti fabbricati sono stati analizzati dallo strutturista ing. Trentin. Di seguito si allegano gli estratti della relazione di calcolo ed i relativi risultati. Fabbricato N. 3 Il fabbricato adibito a reparto carpenteria metallica indicato in pianta con il numero 3 è una struttura in acciaio di dimensioni in pianta pari a 42.42 x 16.74 m (misure asse colonne). E’ costituito da 7 telai a due campate, posti ad interasse di 7.07 m. Le colonne laterali del telaio sono profili IPE270, la colonna centrale è HEA220 e le travi sono IPE 220. Gli arcarecci secondari sono costituiti da profili Omega ad interasse di circa 1.09 m di dimensioni pari a 150x80x40x2.0. L’altezza delle colonne perimetrali all’imposta delle travi è di 5.55 m, quella centrale è di 5.75 m. Il tamponamento del fabbricato è costituito da muratura in blocchi in c.a., realizzati in asse con le colonne in acciaio, che risultano quindi protette dalla struttura muraria fino alla quota delle finestre. La resistenza al fuoco delle strutture è di 15 minuti.

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Fabbricato N. 4 Il fabbricato adibito a deposito reparto carpenteria, indicato in pianta con il numero 4 è stato oggetto, dal punto di vista strutturale, di alcune varianti sostanziali. Inizialmente era presente solamente una tettoia costituita da trave IPE270 di lunghezza circa 4.15 m, fissate alle colonne IPE270 del fabbricato n. 3. In seguito, all’estremità della trave è stata saldato un ulteriore trave IPE200 di lunghezza circa 3.75, in appoggio verso il lato esterno a colonne HEB120. Su questo lato è stato poi realizzato un muro di tamponamento con blocchi di cls con le aperture verso il piazzale. L’altezza della nuova struttura è circa 4.60 all’imposta delle travi. La copertura è identica a quella del fabbricato 3, con arcarecci secondari costituti da profili omega ad interasse massimo di 1.10m circa. La resistenza al fuoco delle strutture è di 15 minuti. Fabbricato N. 5 Il fabbricato adibito a reparto di lavorazione, indicato in pianta con il numero 5, è stato calcolato e realizzato nel 1999, il progetto strutturale è a cura dell’ing. Bruno Gonzato. Le dimensioni in pianta sono pari a 16.92 x 23.05 m (asse colonne), sono presenti n.° 4 telai ad interasse massimo pari a 5.64 m, costituiti da colonne IPE500 e trave IPE450. Gli arcarecci secondari sono costituiti da profili Omega ad interasse di circa 1.10 m. L’altezza delle colonne all’imposta delle travi è di 5.90 m. Il tamponamento del fabbricato è costituito da pannelli in c.a.p fissati alla struttura in acciaio. La resistenza al fuoco delle strutture è di 15 minuti. Fabbricato N. 7 Il fabbricato adibito a reparto di lavorazione, indicato in pianta con il numero 7 è stato calcolato e realizzato nel 1996, il progetto strutturale è a cura dell’ing. Bruno Gonzato. Le dimensioni in pianta sono pari a 39.65 x 25.45 m (asse colonne), sono presenti n.° 6 telai ad interasse massimo pari a 7.53 m, costituiti da colonne IPE500 e trave IPE450. Gli arcarecci secondari sono costituiti da profili Omega ad interasse di circa 1.10 m. L’altezza delle colonne all’imposta delle travi è di 5.90 m. Il tamponamento del fabbricato è costituito da pannelli in c.a.p fissati alla struttura in acciaio. La resistenza al fuoco delle strutture è di 15 minuti. Fabbricato N. 8 Il fabbricato indicato in pianta con il numero 8 è una struttura in acciaio di dimensioni in pianta pari a 24.90 x 22.13 m (misure complessive). E’ costituito da 4 telai a due campate, posti ad interasse di 7.52 m, Le colonne laterali del telaio sono profili IPE330, la colonna centrale è HEA260 e le travi sono IPE 300. Gli arcarecci secondari sono costituiti da profili Omega ad interasse di circa 1.09 m di dimensioni pari a 180x80x40x3.5. L’altezza delle colonne all’imposta delle travi è di 5.89 m. Il tamponamento del fabbricato è costituito da pannelli in c.a.p fissati alla struttura in acciaio. La resistenza al fuoco delle strutture è di 15 minuti. Fabbricati N. 9-10 I due fabbricati indicati in pianta con il numero 9 e 10 sono in realtà un’unica unità strutturale, suddivisa da una parete con sola funzione di separazione. Il progetto strutturale è a cura dell’ing. Rossato Corrado. Le dimensioni in pianta sono pari a 47.98 x 15.72 m (asse delle colonne), sono presenti n.° 10 telai ad interasse massimo pari a 6.00 m, costituiti da colonne ILS330 e trave ILS330. Gli arcarecci secondari sono costituiti da profili Omega ad interasse di circa 1.09 m. L’altezza delle colonne all’imposta delle travi è di 7.37 m. Il tamponamento del fabbricato è costituito da pannelli in c.a.p fissati alla struttura in acciaio. In realtà i primi 8 telai sono stati realizzati nel 1988 (fabbricato 10), e presentano interasse massimo pari a 5.14 m. Gli ultimi due telai (fabbricato 9 – 10) sono stati realizzati nel 1989, collegati alla struttura già esistente e presentano interasse massimo pari a 6.00 m La resistenza al fuoco delle strutture è di 15 minuti. Fabbricato N. 11 Il fabbricato è stato calcolato e realizzato nel 1992, il progetto strutturale è a cura dell’ing. Bruno Gonzato. Le dimensioni in pianta sono pari a 49.45 x 19.20 m, sono presenti n.° 10 telai ad interasse massimo pari a 6.00 m, costituiti da colonne IPE400 e trave IPE360. Gli arcarecci secondari sono costituiti da profili Omega ad interasse di circa 1.10 m. L’altezza delle colonne all’imposta delle travi è di 5.96 m. Il tamponamento del fabbricato è costituito da pannelli in c.a.p fissati alla struttura in acciaio. La resistenza al fuoco delle strutture è di 15 minuti.

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Pianta da relazione ing. Trentin (non in scala)

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A.1.2.4 VIE DI ESODO Le uscite di sicurezza saranno dimensionate in numero superiore alle richieste delle norme, rispetto alla densità di persone presenti, per motivi logistici e funzionali. Non è prevista la presenza di persone con ridotte o impedite capacità motorie o sensoriali (visive o uditive). Con riferimento alle zone individuate al punto A.1.1.1

Zone Uscite

n° Moduli

Capacità di deflusso per

modulo

Capacità di deflusso

totale

Massimo affollamento

previsto Verifica

Uffici 3 5 50 250 50 positiva

Sala prove 1 2 50 100 5 positiva

Carpenteria metallica 2 4 50 200 9 positiva

Produzione-assemblaggio

5 10 50 500 50 positiva

Accettazione e stoccaggio

4 8 50 400 10 positiva

Verniciatura 1 1 50 50 1 positiva

Ampliamento est 5 10 50 500 50 positiva

Per quanto riguarda i vari magazzini/depositi, si è stimato un affollamento di 10 persone (costituito da mulettisti). Per i reparti produttivi si è arrotondato l’affollamento a 50 persone, caso molto cautelativo in quanto presuppone la presenza contemporanea di tutti gli operai e di quasi tutti i mulettisti. La verifica è abbondantemente positiva per ogni zona considerata. Le lunghezze e le direzioni dei percorsi di esodo sono state verificate ai sensi del DM 10.03.1998 e sono risultate positive inferiori a 45 m ovunque. Come richiesto, l’uscita della sala prove si aprirà su spazio scoperto.

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A.1.3 VALUTAZIONE QUALITATIVA DEL RISCHIO La parte A.1.3 della relazione contiene la valutazione qualitativa del livello di rischio, l’indicazione degli obiettivi di sicurezza assunti e l’indicazione delle azioni messe in atto per perseguirli.

A.1.3.1 IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI DI INCENDIO Materiali combustibili e/o infiammabili I materiali combustibili presenti nell’attività saranno principalmente i seguenti:

- documenti di carta; - legna da ardere; - pellet per stufe; - scatole di plastica di varie dimensioni per contenimento pezzi; - scatole di legno per contenimento prodotti finiti e semilavorati; - film in polietilene per imballaggi; - pallets in legno; - polistirolo per imballaggi.

I materiali infiammabili presenti nell’attività saranno:

- vernici per la zona verniciatura; - prodotti per la pulizia (alcool, detergenti, diluenti).

Saranno presenti delle postazioni di carica dei carrelli elevatori elettrici: durante la carica degli accumulatori possono essere presenti delle emissioni di idrogeno. La posizione di ricarica batterie, posta all’esterno sotto tettoia non a tenuta di gas garantirà la ventilazione necessaria prevista dalla norma CEI EN 50272-3. L’operazione di ricarica batterie sarà comunque valutata all’interno della valutazione rischi esplosione che evidenzierà le zone nelle quali possono formarsi atmosfere esplosive. Sarà presente inoltre una rete di distribuzione del gas metano a servizio dei generatori pensili di aria calda. Sorgenti di innesco Le lavorazioni che presentano sorgenti di innesco saranno concentrate nella zona carpenteria metallica dove si eseguono operazioni di taglio e saldatura. Sarà presente un unico carrello per il taglio ossi-acetilenico mentre il resto delle lavorazioni avverrà con apparecchiature elettriche. In tutta l’attività sarà vietato fumare. L’impianto elettrico è esistente, dotato di progetto e dichiarazione di conformità: le protezioni elettriche sono tali da minimizzare il rischio di sorgente di innesco elettrica. Nei magazzini/depositi non vi saranno lavorazioni con fiamme libero o comunque che diano origine a scintille.

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A.1.3.2 VALUTAZIONE DEI CARICHI D’INCENDIO L’allegato B riporta i dettagli del calcolo. La seguente tabella riassume i risultati principali.

Ed. n° locale sup. [m2]

carico d’incendio specifico [MJ/m²]

classe C

Compartimento 1 Uffici 1000 89 0

Compartimento 2 Sala prove 98 135 15

Compartimento 3 Produzione 3815 172 15

Compartimento 4 Accettazione e stoccaggio

1380 178 15

Compartimento 5 Verniciatura 31 94 0

Compartimento 7 Ampliamento est 2000 508 45

A.1.3.3 ANALISI DEL RISCHIO Classificazione del livello di rischio d’incendio L’intero luogo di lavoro presenta classificazioni diverse nelle parti in cui è suddiviso. Le parti si classificano a rischio d’incendio secondo la seguente tabella: Compartimento uffici X BASSO MEDIO ELEVATO

Compartimento sala prove X BASSO MEDIO ELEVATO

Compartimento produzione BASSO X MEDIO ELEVATO

Compartimento accettazione e stoccaggio X BASSO MEDIO ELEVATO

Compartimento verniciatura X BASSO MEDIO ELEVATO

Compartimento CT X BASSO MEDIO ELEVATO

Compartimento Ampliamento est BASSO X MEDIO ELEVATO

Il livello di rischio è stato stimato per compartimenti. Considerato che:

- il carico di incendio è limitato; - è previsto un impianto idrico antincendio in tutte le aree; - i vari capannoni sono dotati di varie uscite di sicurezza nonché di altri accessi,

si considera il rischio come basso nei compartimenti: uffici, sala prove, accettazione e stoccaggio, verniciatura, centrale termica. Per quanto riguarda il compartimento lavorazione il rischio è considerato medio, per la presenza di lavorazioni di taglio e saldatura di materiali metallici. Per quanto riguarda il compartimento Ampliamento est il rischio è considerato medio in quanto il carico di incendio è maggiore.

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A.1.4 COMPENSAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO (strategia antincendio)

A.1.4.1 RESISTENZA AL FUOCO DEI FABBRICATI Normativa di riferimento: D.M. 9.3.2007; Norma UNI EN 1992-1-2 del 2005. I fabbricati avranno resistenza al fuoco R non inferiore alla classe dell’edificio calcolata in base al carico d’incendio. Il numero indicativo di ogni classe esprime il carico d'incendio specifico di progetto, espresso in MJ/m². Il numero indicativo esprime anche in minuti primi la durata minima di resistenza al fuoco richiesta dalla struttura o dall'elemento costruttivo in esame.

Nella seguente tabella è indicata la resistenza al fuoco delle strutture in rapporto al carico d’incendio calcolato.

Ed. n° locale carico d’incendio

specifico [MJ/m²]

classe C

Resistenza delle

strutture richiesta

Resistenza delle

strutture EFFETTIVA

1 Compartimento uffici 89 0 R0 R0

2 Compartimento sala prove

135 15 R0 R60

3 Compartimento produzione

172 15 R15 R15

4 Compartimento accettazione e stoccaggio

178 15 R15 R15

5 Compartimento verniciatura

94 0 R0 R120

7 Ampliamento est 508 45 R45 R120

Il compartimento 6, centrale termica, è esistente e non oggetto di intervento. Costituisce compartimento REI 120.

A.1.4.2 COMPARTIMENTAZIONI Compartimentazioni interne Il compartimento uffici risulterà compartimentato dal compartimento lavorazione mediante porte e strutture EI 60. All’interno del compartimento uffici, la zona uffici sarà compartimentata dalla zona attesa prototipi con strutture EI 30: si ritiene che la resistenza EI 30 sia sufficiente considerata la resistenza al fuoco delle strutture portanti. Il compartimento Accettazione e stoccaggio risulterà compartimentato dal compartimento lavorazione mediante porte e strutture EI 60. Centrale Termica La centrale termica è esistente e compartimentata REI 120.

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A.1.4.3 ATTREZZATURE MOBILI DI ESTINZIONE DEGLI INCENDI Gli estintori saranno approvati dal Ministero dell’Interno e conformi alla norma UNI 802-75. Gli estintori saranno appesi a muro mediante apposito gancio e corredati da cartello di segnalazione. Saranno installati nelle posizioni indicate in planimetria e comunque in posizione ben visibile e di facile accesso.

N° compart.

Collocazione

N° estintor

i

Peso Tipo di estinguente Classe

1 Uffici 9 6 kg polvere 34A 233BC

1 Uffici 1 6 kg polvere 34A 144BC

1 Uffici 1 12 kg polvere 55A 144BC

1 Uffici 3 5 kg anidride carbonica 89BC

2 Sala prove 1 6 kg polvere 34A 233BC

2 Sala prove 1 5 kg anidride carbonica 89BC

3 Carpenteria metallica 6 6 kg polvere 34A 233BC

3 Carpenteria metallica 1 9 kg polvere 43 A 183 BC

3 Carpenteria metallica 2 5 kg anidride carbonica 89BC

3 Assemblaggio 8 9 kg polvere 55A 233BC

3 Assemblaggio 4 5 kg anidride carbonica 89BC

3 Assemblaggio 4 50 kg polvere carrellato AB1C

3 Assemblaggio 7 9 kg polvere 43 A 183 BC

3 Assemblaggio 3 6 kg polvere 34A 233BC

4 Area accettazione 1 12 kg polvere 55A 144BC

4 Area accettazione 2 9 kg polvere 43 A 183 BC

4 Area accettazione 1 50 kg polvere carrellato AB1C

4 Stoccaggio componenti e rivestimenti

6 9 kg polvere 55A 233BC

4 Stoccaggio componenti e rivestimenti

1 5 kg anidride carbonica 89BC

4 Stoccaggio componenti e rivestimenti

2 50 kg polvere carrellato AB1C

5 Verniciatura 1 6 kg polvere 34A 233BC

6 CT 1 6 kg polvere 34A 144BC

7 Ampliamento est 10 9 kg polvere 55A 233BC

7 Ampliamento est 2 5 kg anidride carbonica 113B

7 Ampliamento est 1 50 kg polvere carrellato ABC1

In totale saranno installati 79 estintori.

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A.1.4.4 IMPIANTI FISSI DI ESTINZIONE DEGLI INCENDI Normativa di riferimento UNI 10779 - Reti di idranti – Progettazione, installazione ed esercizio. UNI EN 671-1 - Naspi antincendio con tubazioni semirigide. UNI EN 671-2 - Idranti a muro con tubazioni flessibili. Classificazione del livello di rischio A seguito di analisi dei rischi l’attività è classificata: ai sensi del DM 10.3.1998 : LIVELLO DI RISCHIO MEDIO; ai sensi della UNI 10779 : LIVELLO DI RISCHIO 2. Generalità I lavori in progetto riguardano:

1- Installazione di rete anticendio per la protezione interna ed esterna; 2- Realizzazione della riserva idrica e della stazione di pompaggio.

L’impianto antincendio sarà composto da idranti a muro e naspi per la protezione interna, e da idranti soprasuolo e sottosuolo per la protezione esterna. 1- Rete idranti L’impianto fisso di estinzione sarà composto da un sistema di idranti e naspi. Sarà costituito da una tubazione in polietilene ad anello interrata perimetrale: per la chiusura dell’anello, vi sarà un tratto in acciaio zincato. Gli stacchi dall’anello ai terminali e le tubazioni saranno in acciaio zincato. Le bocche di erogazione saranno globalmente:

- n° 28 idranti a muro UNI 45, corredati di manichetta da 20 m e lancia diametro 13 mm;

- n°5 naspi UNI 25, dotati di tubazione semirigida da 20 m e lancia diametro 8mm.

- n°5 idranti a colonna UNI 70, corredati di manichetta da 20 m e lancia diametro 16mm

- n°5 idranti sottosuolo UNI 70, corredati di manichetta da 20 m e lancia diametro 16mm

Tutte le bocche saranno dotate di segnale di idrante, conforme per dimensioni e colori al DLgs 81/08. Il numero e la posizione degli idranti saranno tali da poter raggiungere con il getto qualsiasi punto dell’attività. Per il proporzionamento della rete di tubazioni si è considerato il funzionamento contemporaneo di 4 idranti UNI 70 con una portata di 300 l/min per ciascuna bocca per almeno 60 min, secondo la norma UNI 10779, allegato B.2.2.2. Si allega il calcolo preliminare della rete idranti. 2- Riserva idrica e stazione di pompaggio Si provvederà all’installazione di un serbatoio di accumulo dotato di motopompa diesel e pompa elettrica di compensazione. Il serbatoio dovrà garantire l’alimentazione a n°4 idranti, portata 300 l/min cadauno per 60 minuti ed avrà quindi capacità di almeno 72 mc.

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A.1.4.5 IMPIANTI DI RIVELAZIONE E DI ALLARME Impianto d’allarme L’impianto di allarme sarà installato in accordo con le seguenti caratteristiche. Il sistema di allarme sonoro sarà ad alimentazione elettrica a comando manuale, realizzato secondo la normativa tecnica vigente (UNI 9795). I pulsanti per attivare l’allarme elettrico saranno chiaramente indicati affinché i lavoratori ed altre persone presenti possano rapidamente individuarli. Il percorso massimo per attivare un dispositivo di allarme manuale non deve superare i 30 m. L’impianto di allarme sarà autoalimentato con batteria elettrica con riserva di carica per almeno 30 minuti. In caso di pericolo gli addetti alla sicurezza, appositamente istruiti, saranno in grado di allertare in modo tempestivo il personale occupato nei diversi locali, e quindi procedere allo spegnimento dell'incendio e all'evacuazione del personale. Impianto di rivelazione incendio Il compartimento “ampliamento est” di nuova costruzione sarà dotato di impianto di rivelazione incendio conforme alla norma UNI 9795. Si considera sufficiente estendere la copertura al solo compartimento in questione in ragione del maggiore carico di incendio. L’allarme comanderà l’apertura di 9 lucernari posti in copertura in modo da agevolare l’uscita dei fumi: i lucernari apribili saranno distribuiti uniformemente. Anche la “zona attesa prototipi” sarà dotata di impianto di rivelazione incendio, in ragione della vicinanza con la zona uffici.

A.1.4.6 DIVIETI DA OSSERVARE LUNGO LE VIE DI USCITA Lungo le vie di uscita sarà vietata l'installazione di attrezzature che possono costituire pericoli potenziali di incendio o ostruzione delle stesse. Si riportano esempi di installazioni vietate lungo le vie di uscita, ed in particolare lungo i corridoi e le scale: - apparecchi di riscaldamento portatili di ogni tipo; - apparecchi di riscaldamento fissi alimentati direttamente da combustibili gassosi, liquidi o solidi; - apparecchi di cottura; - depositi temporanei di arredi; - sistema di illuminazione a fiamma libera; - deposito di rifiuti. Macchine di vendita, di gioco e fotocopiatrici potranno essere installate lungo le vie di uscita, purché non costituiscano rischio di incendio né ingombro non consentito.

A.1.4.7 ILLUMINAZIONE DELLE VIE DI USCITA Tutte le vie di uscita, saranno adeguatamente illuminate per consentire la loro percorribilità in sicurezza sino all'uscita su luogo sicuro. Nelle aree prive di illuminazione naturale od utilizzate in assenza di illuminazione naturale, sarà previsto un sistema di illuminazione di sicurezza con inserimento automatico in caso di interruzione dell'alimentazione di rete. Saranno installate lampade d’emergenza ad alimentazione localizzata ad intervento automatico in caso di mancanza di tensione e autonomia di 60 minuti. Il sistema viene regolarmente controllato e mantenuto.

A.1.4.8 SEGNALETICA UTILIZZATA NEI LUOGHI DI LAVORO I luoghi di lavoro saranno dotati di adeguata segnaletica finalizzata a segnalare i rischi di incendio, le modalità operative per l’emergenza, la posizione dei presidi antincendio e le vie di fuga.

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A.1.5 GESTIONE DELL’EMERGENZA

A.1.5.1 GESTIONE DELLA SICUREZZA Il titolare dell’attività, o persona da lui designata, provvederà affinché nel corso dell’esercizio dei locali non vengano alterate le condizioni di sicurezza, ed in particolare: - i sistemi di vie di uscita saranno tenuti costantemente sgombri da qualsiasi materiale che possa ostacolare

l’esodo delle persone e costituire pericolo di propagazione di un incendio; - prima dell’inizio dell’orario di lavoro sarà controllata la funzionalità del sistema di vie di uscita, il corretto

funzionamento dei serramenti delle porte, degli impianti e delle attrezzature di sicurezza; - saranno mantenuti efficienti i presidi antincendio, eseguendo prove periodiche; - saranno mantenuti costantemente efficienti gli impianti elettrici, in conformità a quanto previsto dalle

normative vigenti; - saranno mantenuti costantemente in efficienza i dispositivi di sicurezza degli impianti di ventilazione,

condizionamento e riscaldamento; - saranno adottati opportuni provvedimenti di sicurezza in occasione di situazioni particolari, quali

manutenzioni e risistemazioni; - sarà fatto osservare il divieto di fumare; - i materiali presenti nei depositi e nei laboratori, saranno disposti in modo da consentirne una agevole

ispezione; - tutti gli impianti presenti nell'edificio saranno mantenuti costantemente in buono stato. Gli schemi

aggiornati di detti impianti saranno conservati in apposito fascicolo. Per gli impianti elettrici sarà previsto che un addetto qualificato provveda, con la periodicità stabilita dalle specifiche normative CEI, al loro controllo e manutenzione ed a segnalare al responsabile dell'attività eventuali carenze e/o malfunzionamenti, al fine di adottare gli opportuni provvedimenti. Ogni modifica o integrazione sarà annotata nel registro dei controlli ed inserita nei relativi schemi. Tutti gli impianti saranno sottoposti a verifiche periodiche;

- sarà mantenuta l’efficienza degli impianti (ventilazione, condizionamento e riscaldamento) prevedendo in particolare una loro verifica periodica con cadenza almeno annuale. Le centrali termiche e frigorifere saranno condotte da personale qualificato in conformità con quanto previsto dalle vigenti normative;

- sarà previsto un servizio organizzato composto da un numero proporzionato di addetti qualificati, in base alle dimensioni ed alle caratteristiche dell'attività svolta nell’edificio, esperti nell'uso dei mezzi antincendio installati;

- per il personale addetto all'attività saranno eseguite periodiche riunioni di addestramento e di istruzione sull'uso dei mezzi di soccorso e di allarme, nonché esercitazioni di sfollamento dell'attività.

A.1.5.2 PRESCRIZIONI DI ESERCIZIO All’interno dell’attività: - non circoleranno o sosteranno automezzi, se non quelli di volta in volta autorizzati ad accedere alle

postazioni di carico e scarico; - saranno permanentemente autorizzati a circolare solo i carrelli elevatori ed i mezzi appositamente

attrezzati; - nelle zone a rischio di incendio non accederanno persone non autorizzate e sarà vietato fumare, usare

fiamme libere, introdurre materiali e apparecchi che possono causare scintille. In caso di interventi per controlli e manutenzioni, saranno osservate tutte le precauzioni del caso. In caso di necessità di manutenzione con fiamma, per saldatura su parti di impianto, prima di qualsiasi

intervento saranno adottate le seguenti precauzioni: - saranno sospese le attività che possano comportare perdita di prodotto; - l’area sarà sgomberata da materiali ed attrezzature non pertinenti l’operazione; - l’apparecchiatura su cui sarà effettuato l’intervento sarà isolata dal resto dell’impianto e bonificata; - sarà controllato che non sussistano condizioni di infiammabilità; - saranno predisposti adeguati mezzi antincendio per un rapido impiego. Tutte le operazioni con uso di fiamma saranno coordinate dal responsabile del deposito o da persona delegata dal responsabile che fisserà le modalità ed i tempi di esecuzione.

A.1.5.3 CHIAMATA DEI SERVIZI DI SOCCORSO I servizi di soccorso saranno avvertiti in caso di necessità tramite rete telefonica.

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A.1.5.4 INFORMAZIONE E FORMAZIONE DEL PERSONALE Tutto il personale dipendente sarà adeguatamente informato sui rischi prevedibili, sulle misure per prevenire gli incendi e sul comportamento da adottare in caso di incendio.

A.1.5.5 ISTRUZIONI DI SICUREZZA Per le squadre di soccorso, sarà disponibile una planimetria generale, riportante l'ubicazione di: - vie di uscita (corridoi, scale, uscite); - mezzi ed impianti di estinzione; - dispositivi di arresto degli impianti elettrici e dell’eventuale distribuzione di gas combustibile; - ambienti di pertinenza con indicazione delle relative destinazioni d’uso. Sarà previsto un incaricato pronto ad accogliere i soccorritori con le informazioni del caso, riguardanti le caratteristiche dell'edificio;

A.1.5.6 PIANO DI SICUREZZA ANTINCENDIO Tutti gli adempimenti necessari per una corretta gestione della sicurezza antincendio saranno pianificati in un apposito documento, adeguato alle dimensioni e caratteristiche del locale, che specifichi in particolare: - le procedure da attuare in caso di incendio; - la procedura per la richiesta di intervento dei soccorsi (Vigili del Fuoco, Forze dell'ordine ecc.); - la procedura per l’interruzione dell'energia elettrica, la chiusura della valvola generale metano,

l’azionamento dei mezzi di spegnimento e quanto altro previsto nel piano di intervento.

A.1.5.7 REGISTRO DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO Il responsabile dell’attività, o personale da lui indicato, registrerà i controlli e gli interventi di manutenzione sui seguenti impianti ed attrezzature, finalizzati alla sicurezza antincendio: - sistema di allarme; - attrezzature ed impianti di spegnimento; - impianti elettrici di sicurezza; - porte ed elementi di chiusura per i quali è richiesto il requisito di resistenza al fuoco. Sarà inoltre oggetto di registrazione l’addestramento antincendio fornito al personale. Il registro sarà mantenuto aggiornato e reso disponibile in occasione dei controlli dell’autorità competente.

A.1.5.8 CONGRUITÀ DEGLI IMPIANTI ELETTRICI L’impianto elettrico sarà eseguito in accordo alle norme CEI, in particolare CEI 64-8 per gli impianti elettrici utilizzatori. Al termine dei lavori la ditta installatrice rilascerà il certificato di conformità dell’impianto ai sensi del DM 37/08, che provvederemo a fornire in sede di sopralluogo. La fornitura avverrà in media tensione: si segnala la presenza della linea elettrica aerea in conduttori nudi che alimenta la cabina di trasformazione dell’utente. La cabina elettrica (esistente) è del tipo in elevazione ed a giorno: l’accesso alla cabina è consentito solo a persone autorizzate, e sulle porte di accesso, chiuse a chiave, è posta idonea cartellonistica. Il trasformatore è a secco, classe di comportamento al fuoco F1 (specifico per attività con rischio di incendio) Pur essendo il trasformatore a secco (inglobato in resina) e di classe F1 si compartimenterà il locale REI 60 e si rispetteranno le norme CEI applicabili. All’ingresso dell’attività sarà posizionato un pulsante di sgancio agente sull’interruttore elettrico generale. E’ installato un efficiente impianto di terra.

A.1.5.9 PRESENZA DI IMPIANTI PARAFULMINE Non sarà prevista l’installazione di un impianto di protezione con parafulmini, in quanto, in considerazione della dimensione e altezza del fabbricato, della conformazione orografica, e della densità di fulmini/anno x km

2 l’edificio risulta autoprotetto, essendo eseguita la verifica secondo la norma CEI 81-10.

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A.2 - ELABORATI GRAFICI Elenco delle Tavole grafiche

n° tavola Descrizione Formato

01 PLANIMETRIA GENERALE A1

02 PROSPETTI E SEZIONI A1

03 PLANIMETRIA ZONA UFFICI, SALA PROVE, CARPENTERIA METALLICA E SALA VERNICIATURA

A1

04 PLANIMETRIA ZONA PRODUZIONE, AREA STOCCAGGIO, ACCETTAZIONE, PENSILINA

A1

05 PLANIMETRIA ZONA AMPLIAMENTO EST A1

06 PLANIMETRIA ALLEGATA AL CALCOLO DELLA RETE IDRICA ANTINCENDIO

A1

07 PLANIMETRIA IMPIANTO FOTOVOLTAICO A1

NOTA: documento REL01_14_002_(A) rev06.doc redatto in data 11/10/2014