La porta del Gargano 01

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Numero 1 - Anno 0 Gennaio 2010 Questo magazine è pubblicato senza periodicità fissa e pertanto non può essere considerato una testata giornalistica ai sensi della legge italiana 62/2001. La Porta del Gargano Ambiente Il nostro mare ........ Sport La podistica ........ Tradizioni La goliardia Un Gargano da scoprire

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Il secondo numero del magazine

Transcript of La porta del Gargano 01

Numero 1 - Anno 0Gennaio 2010

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2001

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La Porta del Gargano

AmbienteIl nostro mare........SportLa podistica........TradizioniLa goliardia

Un Gargano da scoprire

SOMMARIO

Le opinioni espresse non riflettono necessariamente il punto di vista del giornale

Associazioni, tradizioni, artisti... 3

Un comitato per proteggere il “nostro” mare 4

La corsa alla poltrona 6

Due parole per chi non le ha mai dette 8

La goliardia, questa sconosciuta... 10

Sant’Antonio abate nella tradizione sannicandrese 12

Il podismo a San Nicandro Garganico 14

La rubrica dell’artista 15

Alla scoperta del Gargano con... il team ARGOD 18

La Lokomotiva 20

Le previsioni dal 26 gennaio 22

REALIZZAZIONE GRAFICAMatteo Ciavarella, Piero Vocale

[email protected]

STAFFDomenico Maria MascoloMatteo CiavarellaMatteo VocalePiero Vocale

AUTORI DI QUESTO NUMEROAndrea GranaDomenico Maria MascoloGiuseppe BrunoMatteo CiavarellaMatteo VocaleMichele GranaPiero Vocale

Foto di copertina realizzata da Nazario Cruciano presso la grotta di Pian della Macina

EDITORIALE

3La Porta del Gargano

Associazioni, tradizioni, artisti...

Cari lettori,

vogliamo innanzitutto ringraziarvi per l’interesse avuto per questo nuovo magazine. Il primo numero è stato scaricato da più di 300 persone, un successo per noi inaspettato e che ci rende fiduciosi nel continuare questo progetto.

In questo numero vediamo la nascita di una rubrica dedicata agli artisti del posto, con l’intento di dare spazio in ogni numero ad un talento che forse non tutti conoscono.

Vogliamo anche dare spazio alle numerose associazioni presenti sul nostro territorio, che vorranno spiegarci i loro scopi, attività, progetti futuri, ecc…

Infine, non potevano mancare le tradizioni sannicandresi, come, ad esempio, il falò di Sant’Antonio abate che da ufficialmente inizio al carnevale.

Vi auguriamo una buona lettura !

Lo Staff

La Porta del Gargano4

AMBIENTE

Un comitato per proteggere il “nostro” mare

Tra il mare e i garganici c’è sempre stato un legame molto forte. Un legame che, spesso superando la semplice funzionalità economica per la pesca e l’esportazione di agrumi, si è arricchito di un profondo contenuto culturale e, in certi casi, religioso. D’altro canto nessuno ignora quanto la natura sia stata generosa: tutti conoscono le bellezze della nostra costa, forse un po’ meno quelle dei fondali.

Un interesse, quello dei garganici, che nel corso degli ultimi decenni è diminuito per far posto all’interesse dei turisti ma anche a quello di chi vedeva, e forse vede tutt’oggi, nel nostro mare una anonima e perfetta fonte di guadagno. Fa rabbrividire il pensiero che nei nostri mari possano esserci migliaia di fusti e container con rifiuti altamente tossici, il tutto accompagnato da qualche ordigno

bellico qua e là. Sorprende la possibilità che il nostro mare possa essere concepito come un futuro “subappenninico” parco eolico; così come ha destato (e desta tutt’oggi) scalpore la morte dei capodogli a Foce Varano, così come fa “saltare dalla sedia” l’idea di una “trivellazione” dei fondali tremitesi per estrarne petrolio. Per questi ed altri motivi, un gruppo di garganici, semplicemente GARGANICI, il 10 dicembre si è incontrato a Vieste sentendo il bisogno di porre l’attenzione, sensibilizzando enti e cittadini, sulla “salvaguardia dell’ecosistema marino, senza dimenticare la tutela della salute delle popolazioni garganiche e di tutti coloro che visitano il territorio per finalità turistiche, lavorative e scientifiche”.

Nasce con queste finalità il comitato “per la tutela del mare del

5La Porta del Gargano

AMBIENTE

Gargano”, di cui il presidente è il noto ambientalista Michele Eugenio Di Carlo, da anni impegnato nella tutela del territorio. Tra i soci fondatori, provenienti da tutto il Gargano, anche diversi sannicandresi: la giornalista Anna Lucia Sticozzi , l’attivissimo Domenico Maria Mascolo, nonché gli speleologi “by Argod” Matteo Vocale e Giovanni Barrella. Un comitato, dunque, molto attivo che sicuramente non si limiterà ad esistere solo sulla carta o in inutili circoli di “cultural - polemici” di tutto ciò che accade, ma che si porrà

come un soggetto costruttivamente critico assolutamente da imitare. E lo dimostra già l’elevato numero di adesioni. Un esempio, quindi, di civiltà, impegno, ma soprattutto di “buona garganicità”, una garganicità che sicuramente un po’ tutti dovremmo sforzarci di ritrovare.

Giuseppe Bruno

La Porta del Gargano6

POLITICA

La corsa alla poltronaL’articolo 49 della Costituzione

Italiana stabilisce che “Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale e locale”.

Quindi il partito diventa quella organizzazione politica costituita da più persone, volta al raggiungimento di fini comuni per la conquista e l’esercizio del potere amministrativo, nel rispetto della costituzione, delle ideologie e della volontà degli iscritti chiamati a eleggere i propri dirigenti.

Però nel corso degli anni questa definizione è stata stravolta a causa di partiti che, non vivendo più quella pluralità di interessi, lasciano il posto ai propri dirigenti che, abusando del mandato elettorale, agiscono solo per il raggiungimento di interessi personali.

Infatti in più occasioni l’eletto, una volta raggiunto il controllo del potere politico, viene meno all’impegno dato dimenticando la moralità del fare, la moralità del realizzare, il programma annunciato agli elettori e la moralità dell’operare, rompendo il rapporto di fiducia con l’elettorato e non mantenendo agli impegni e la parola data.

Il venir meno del ruolo fondamentale dei partiti, quello di controllare e programmare l’operato degli eletti facendosi garante dei suoi iscritti, porta i cittadini ad avere

sfiducia nelle istituzioni politiche e nei suoi dirigenti, con la conseguenza che, per protesta, si astiene sempre più dal voto, favorendo coloro che della poltrona ne fanno uso e consumo al solo fine dell’interesse personale.

Però il miglior modo di protestare sarebbe quello di: punire chi non mantiene fede a quanto promesso in campagna elettorale, punire chi della poltrona ne fa sopravvivenza di vita senza pensare alla soluzione dei problemi sociali. Però il nostro sistema elettorale non offre la possibilità, a breve tempo, di una valutazione e di un controllo dell’eletto da parte di noi elettori anche attraverso il partito, per cui l’unica opportunità rimasta ci viene offerta dalla possibilità data agli elettori di votare o a fine mandato o in altre tornate elettorali dove l’eletto magari non vi partecipa.

Ma è nostro compito, comunque, offrire una valutazione in qualsiasi avvenimento elettorale, ma soprattutto ognuno di noi deve tenere in debito conto l’ideologia di base che abbiamo e valutare se essa rimane ancora il fondamento di quel partito politico da cui ci vogliamo far rappresentare, questo perché l’essenza ideologica di un partito, anche se in cassetto, rimane sempre, ed è quella che ci lega ad una scelta politica di destra o di sinistra.

Però cosa succede quando anche

7La Porta del Gargano

POLITICAl’essenza ideologica di un partito viene tradito dai suoi dirigenti attraverso una scelta di alleanze che non si può condividere?

Ad esempio come possiamo leggere sui giornali e ascoltare nei vari telegiornali, un agglomerato di pseudo politici, appartenenti a un partito di chiara ispirazione CRISTIANA, pur di raggiungere posti di potere scendono a patti e accordi elettorali con qualsiasi partito politico, anche se in contrasto con il proprio credo, purché si vinca!

Bisogna dire basta a questo modo di intender la politica, bisogna punire elettoralmente gli uomini o partiti politici che sono attaccati alla poltrona, perseverando sul loro modo di fare e di disfare della politica.

L’unico modo per far sentire la nostra voce è che ognuno di noi, esprima e concretizza attraverso il voto una scelta che porta a dare fiducia a chi degnamente possa

rappresentarlo, punendo una volta per tutte colui che della poltrona ne fa un uso personale, ma soprattutto quei partiti, che calpestando la propria ispirazione ideologica, si svendono al Dio minore del potere politico ed economico.

La speranza è che, pur avendo una giovane età, le cose cambino partendo dal poter vedere tornare le sezioni politiche piene di giovani vogliosi pronti a imparare e ad ascoltare gli insegnamenti dei politici, locali, regionali e nazionali di qualunque partito, per poter poi essere protagonisti del futuro della politica e viverla attivamente, nello spirito della consapevolezza che “ la sovranità proviene dal popolo, appartiene all’elettorato e gli eletti sono altro coloro che sono al servizio del popolo”.

Matteo Ciavarella

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CRONACADue parole per chi non le ha mai dette

La stampa, spesso, si rende omertosa. Quasi sempre, è alla ricerca di notizie che “interessano”, che sono lette dalla gente. Il fatto di cui scriviamo, oggi, e di cui abbiamo scritto sul nostro sito di informazione, quando accadde, evidentemente non interessava alla gente; e non interessava alla stampa.

E non interessava allora come non interessa oggi. Vogliamo, perciò, continuare a spendere due parole per Rachid, un uomo con un nome e cognome, Rachid Douioi, morto, come spesso ancora accade, di lavoro.

Il fatto, più o meno, lo sanno tutti: in quel ventoso pomeriggio, mentre in molte delle nostre case si gustava il riposo delle ferie, o al massimo si compilavano menù o si correva qua e la per preparare il “cenone”, Rachid svolgeva il suo lavoro di ogni giorno, quello che gli era sempre toccato. La sua avidità sacrosanta per un presente sicuro ed un futuro dignitoso, però, quella sera lo ha preso per il giubbotto, in un colpo fatale. Forse, di quella avidità aveva abusato. Ragionevolmente.

Una morte bianca, ma non proprio bianca. Rachid era un marocchino doc, di quelli che popolano ogni sera le vie di San Nicandro, per riposarsi da giornate intere di lavoro con la schiena curva sui solchi o affannata

a spingere bancarelle rotate. Quelli che sono del tutto diversi da altri immigrati votati a delinquere, assunti a prove demagogiche di giudizi sommari, quelli, anzi, che hanno più coraggio di noi nel denunciare ciò che non va.

Quelli che, come tutti, hanno famiglie da accudire, figli da mandare a scuola, facendoli integrare non si pretende con i figli di papà, ma almeno con gente onesta, semplice ma onesta, come loro.

Anche Rachid, in Marocco, aveva la sua famiglia, che sperava nel ritorno di due figli, lui e suo fratello Hassan, che svolge qui il suo stesso lavoro.

Le parole che siamo tornati a spendere su Rachid non vogliono certo accusare nessuno, se non un ordinamento statale che continua a non garantire in modo ineccepibile la sicurezza dei lavoratori, e un cinismo subdolo che abbassa la gradazione della nostra vista a livelli patologici.

Rachid era un lavoratore come tutti quelli per cui si spendono pagine di giornale e attestati di cordoglio.

Crediamo che l’importante sia scrivere e informare sempre: e non è detto che si legga bene sempre e solo sulla carta bianca.

Matteo Vocale

La Porta del Gargano10

TRADIZIONI

La goliardia, questa sconosciuta...

La goliardia sannicandrese nasce nel 1950 e segue le regole di quella bolognese. In 60 anni di storia si sono susseguiti 51 principi detti Cunculus. L’O.V.A (Ordo Volantis Avis ndr) è l’ordine reggente di San Nicandro e Foggia. Durante l’ultima festa della matricola abbiamo assistito ad una diminuzione degli “incappellamenti” da parte delle matricole. La tradizione goliardica a San Nicandro è molto ben radicata, tanto da essere accettata e aspettata dalla popolazione locale. Le più importanti manifestazioni che si tengono all’interno della festa della matricola sono:

L’affissione dei manifesti goliardici, che si tiene nella notte del 24 Dicembre.

La vendita della Fruff’cia il giornale ufficiale della festa della matricola il 25 dicembre mattino.

La “m’bova iaddina” che si tiene, in genere, il 26 dicembre quando tutto il cunculato scorta un asino che ha preso il posto del principe e porta in groppa la cuncula per le maggiori strade del paese.

La presa del comune,generalmente il 27 dicembre, quando i goliardi vanno ad occupare la sede del municipio e come riscatto pretendono che il sindaco conceda le chiavi della città al Cunculus, che

diviene l’autorità di san Nicandro per il resto delle ferie matricularum.

Le sere della Rivista goliardica, generalmente chiamata Recita dalla popolazione, che si tengono il 29 e 30 dicembre e esternano al massimo il modo di pensare goliardico. La recita è sicuramente l’evento più atteso dalla popolazione che ogni anno risponde con una massiccia presenza.

Il veglione goliardico,1 gennaio, dove il cunculato festeggia in un locale con balli e giochi goliardici.

Il passaggio dei stigjj, senza un data fissa, dove dopo la corsa tra più candidati il principe e il cunculato

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TRADIZIONI

decidono il successivo cunculus.

La festa della matricola è un evento molto atteso dalla cittadinanza locale, una tradizione sicuramente positiva per il nostro paese. Negli ultimi anni però abbiamo assistito ad una notevole diminuzione delle matricole incappellate nell’ordine, se le raffrontiamo alla popolazione universitaria sannicandrese, vediamo che pochissimi ragazzi vengono in goliardia, forse per colpa delle dicerie che si sentono sul conto dei goliardi. In goliardia non si va solo per bere

ed ubriacarsi, ma il gioco goliardico, perché comunque di gioco si tratta, serve a crescere e conoscere persone di generazioni differenti rispetto alla propria. La vita goliardica, se fatta bene costituisce un modo di vivere la propria esistenza, insegna a non prendere troppo sul serio le situazioni che la nostra esistenza ci pone davanti. I ragazzi dovrebbero imparare a prendersi meno sul serio e a divertirsi in maniera sana, questo ci insegna la goliardia, non per nulla uno dei più famosi canti goliardici inneggia alla vita e ci dice che “noi goliardi abbiam sempre vent’anni e la fava rivolta all’insù”.

Domenico Maria Mascolo

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TRADIZIONI

Sant’Antonio abate nella tradizione sannicandrese

S. Antonio abate (eremita del IV secolo) visse la maggior parte della sua vita nel deserto dell’Egitto, separandosi totalmente dai beni della vita terrena, diventando un esempio di ASCETISMO. E’ anche simbolo per i cristiani, nella lotta contro il maligno (demonio). Intorno al IV secolo, con il monachesimo si diffuse rapidamente la figura del Santo. Per la società meridionale (agricolo - pastorale) e non solo, l’immagine dell’eremita divenne protettiva e taumaturga per tutte le popolazioni cristiane; veniva sempre invocato contro le malattie che potessero colpire il bestiame. Il 17 gennaio di ogni anno avveniva sempre la benedizione degli animali, per preservarli da eventuali malanni, anche perché essi erano considerati insostituibili per il lavoro e il sostentamento della famiglia. Difatti era sovente trovare dietro l’uscio delle stalle l’immaginetta del Santo a scopo protettivo. L’iconografia dell’eremita è molto ricca di significati; viene rappresentato vestito con il saio della sua Regola (Ordine dei Monaci

Eremiti), da una fiamma sprigionata dal libro della Regola monastica che, nello stesso tempo si riferisce al “fuoco dell’inferno”. Il fuoco viene associato all’infezione comunemente chiamata “Fuoco di S. Antonio = Herpes Zoster” ed è ritenuta una infezione che il Santo infligge ai peccatori. Inoltre, porta un bastone che, al suo apice, il manico forma una TAU (a volte la TAU la si trova ricamata sul saio).

Al bastone, spesso, è attaccato un campanellino che, con il suo suono annunciava l’arrivo del monaco questuante. Il maialino posto ai suoi piedi potrebbe rappresentare, per alcuni la LUSSURIA, mentre per altri, indica l’abbondanza. Don Guglielmo Guerrieri parroco fondatore della Chiesa del Carmine, durante il suo mandato a S. Nicandro Garganico, nel giorno dedicato al Santo Eremita benediceva il bestiame che veniva portato davanti al sagrato della Chiesa omonima. La tradizione vuole che, il 17 gennaio, vengono accessi, sia nei

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TRADIZIONI

rioni che nelle piazze di S. Nicandro Garganico, enormi falò propiziatori per favorire l’ascesa del Sole al cielo ed augurare un abbondante raccolto. La cenere raccolta, dopo che il fuoco si sia spento, la si utilizza nel giorno delle Sacre Ceneri (coincide con il mercoledì dopo l’ultimo giorno di Carnevale). Vengono raccolti anche i TIZZONI spenti che, ogni famiglia del rione porta a casa per scongiurare il pericolo dai fulmini.

Il detto popolare recita: Sant’Anton’, Mascur’ e Son’ (S. Antonio, Maschere e Suoni). Agli inizi del ‘900 il Carnevale iniziava con la festa di S. Antonio abate. Anche nelle domeniche successive, fino a

quella di Carnevale, per le strade giravano piccoli gruppi di maschere, generalmente bambini e adolescenti. Questi gruppi, sparuti ma allegri e rumorosi servivano comunque a riscaldare l’atmosfera, a creare un clima di aspettativa, a sollecitare la popolazione a preparare i costumi, ad allestire le coreografie, a predisporre i materiali di scena, insomma ad avviare la macchina del divertimento collettivo che si sarebbe poi messa in moto nei tre giorni di gioia, di spensieratezza, di trasgressione.

Michele Grana

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SPORT

Il podismo a San Nicandro Garganico

A San Nicandro Garganico non regna soltanto il calcio nel mondo dello sport, ma sono presenti moltissime associazioni di sport “alternativi”. Una di queste è la “Podistica Sannicandro”. Si tratta di una società costituita da 52 soci, resa unica dal fatto che i componenti di essa non sono solo della nostra città, ma vi fanno parte anche atleti di Manfredonia, Foggia, Poggio Imperiale, Lesina, San Severo, ecc.

Molti sono gli impegni che tengono occupati i nostri atleti, ultimo dei quali la sesta edizione della mezza maratona dei Magi, una gara a livello nazionale di 21,097 km che si è svolta a Porto San Giorgio. La manifestazione è stata vinta da Denis Curzi, atleta dei carabinieri (BO), ma il nostro Mario Del Sordo è brillantemente arrivato al nono posto assoluto con il tempo di 1.15.16 su circa mille partecipanti.

La società ha anche un sito internet di riferimento, ovvero www.podisticasannicandro.it dove è possibile trovare notizie e foto sugli eventi che riguardano la Podistica Sannicandro.

Piero Vocale

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RUBRICHE

La rubrica dell’artista, è un’idea della redazione della porta del gargano, che ha l’intento di far conoscere meglio gli Artisti con la “A” maiuscola, che il nostro paese ha formato, visto crescere e che, in alcuni casi, ha spinto a partire per altre località, magari più blasonate della nostra dove hanno potuto mettere in risalto il loro talenti, mentre altri sono riusciti a ritagliarsi il loro spazio nella nostra comunità che di certo li apprezza e stima. Lo scopo di questa rubrica è di portarvi in un viaggio nelle loro vite alla scoperta di ricordi più o meno belli, legati a Sannicandro o nei posti dove hanno portato la loro arte, delle loro paure e dei loro fantasmi senza trascurare il loro obbiettivo di vita, far conoscere il loro talento, sia esso musicale, teatrale, ecc …

Il primo Artista che incontriamo in questo, spero lungo, viaggio è Leonardo Bonfitto.

Leo è un ballerino professionista e vive oramai a Roma da parecchi anni, nasce a San Giovanni Rotondo il 2 gennaio del 1988 studia danza dal 97 e arriva a piazzarsi in posti di prestigio in tutte le gare di ballo che va ad affrontare a livello nazionale,regionale e interregionale. Nel 2000 partecipando alla vita in diretta e a trenta ore per la vita

inizia ad affacciarsi nel mondo dello spettacolo e a lanciarsi verso le luci della ribalta. Protagonista del documentario LEONARDO DA VINCI della Rai, nel 2007 lo vediamo affiancare Renato Zero nel Tour MPZero con le coreografie di Bill Goodson . Dopo moltissimi spettacoli in teatro in Italia e Spagna, ritorna in Tv sia sui programmi rai che sui programmi mediaset nelle trasmissioni “Stella Gemella” canale 5 condotto da Lorella Cuccarini, e con le coreografie di Bill Goodson e “Ciak si canta” in onda su Rai 1 e con le coreografie di Roberto Croce. Dopo questa breve presentazione cerchiamo di entrare nella sua vita facendo riemergere ricordi e sentimenti per renderli nostri.

Caro Leo, con affetto e stima ti abbraccio e sono contento di averti qui come primo “ospite” di questa rubrica.

Quanto è stata dura e quanti sacrifici hai fatto per poter realizzare in tuo sogno?

Indubbiamente ne ho fatti moltissimi, ma sarà che amo così tanto quello che faccio, che se per gli altri è un sacrificio per me è una semplice routine di tutti giorni che fatta con amore, voglia e sopratutto passione non diventa più un

La rubrica dell’artista

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RUBRICHE

problema.

Tante persone, a proposito di sogni, vorrebbero riuscire a guadagnare facendo il lavoro che hanno sempre sognato, per te com’è questa sensazione?

Bhè, in questo sono stato molto fortunato, e ringrazio sempre Dio di avermi dato una famiglia come la mia e di avermi fatto nascere come sono. Ovviamente è appagante tutto ciò, sei pieno di orgoglio in quanto sei riuscito a raggiungere quello che hai sempre sognato, ma allo stesso tempo bisogna stare molto attenti perché in questo mondo ci vuole un attimo per sentirsi importanti e una volta incamminata questa strada è difficile rimanere quello che si era, io ho peccato molte volte ma allo stesso tempo sono riuscito a mantenere un

certo equilibrio tra sogno e realtà e questo lo devo ringraziando le mie origini genuine.

Di te abbiamo parlato ampiamente nella presentazione, ma per te qual è lo spettacolo che ricordi con piacere?

Molti sono gli spettacoli che ricordo con piacere ma quello per eccellenza è stata la mia collaborazione nel tour di Renato Zero; esser stato il suo ballerino è stata un’esperienza che sarei subito pronto a rifare rinuncerei a qualsiasi altra opportunità pur di lavorare nuovamente con Renato e il suo team. Non ho parole giuste per poter rendere con pienezza quelle che sono le mie emozioni ricordando Renato e quello che è tutto il tour.

Sicuramente anche tu avrai trovato lungo il tuo cammino molte

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RUBRICHEdifficoltà, come le affronti?

A volte sono scappato dalle difficoltà, pensando di deviarle, ma poi sono stato costretto ad affrontarle e anche con molta brutalità. Oggi cerco di affrontare tutto il prima possibile e quello che ho imparato per affrontarle è accettare la realtà delle cose e in un certo senso come quasi rassegnarsi, ma non in disperazione ma in una consapevolezza per cercare di convivere o ancora meglio, se possibile, di superare.

Ci dici spassionatamente con quale artista ti sei trovato più a tuo agio?

Se non ricordo male, sono stato a mio agio con la maggior parte degli artisti con cui ho lavorato, invece con colui che ho lavorato meglio e con grande entusiasmo è Bill Goodson; con lui ho fatto dei lavori fantastici tra cui il tour con Renato Zero, il programma “Stella Gemella” con Lorella Cuccarini su canale 5, e la fiera del fitness di Firenze. Lui è un artista, coreografo e sopratutto persona eccezionale, umana e di cuore, a lui devo molto mi ha insegnato tanto , mi ha fatto crescere e maturare sia sul lato artistico che umano.

Entrando nel privato, sempre se a te non da noia,ci racconti che rapporto hai con la tua famiglia?

Ho un rapporto eccezionale, ho due genitori fantastici e per non dimenticare i miei nonni che non sono da meno. Hanno sempre accettato quello che volevo fare anzi mi hanno

sempre incoraggiato quasi come fossero più entusiasti di me. Tutto questo lo devo a loro e mia sorella che ha sempre confortato nostra madre nei momenti nostalgici dovuto al nostro legame troppo forte, e che insieme a loro ha sempre creduto in me.

Uscendo dalla sfera privata, chi è il tuo punto di riferimento artistico?

Non credo di avere un punto di riferimento, penso che colui che potrebbe impersonare un mio riferimento artistico e umanistico sia Leonardo Da Vinci, eclettico, inimitabile e immortale un dono di nostro Signore all’umanità quasi semplicemente perfetto.

Ora per finire alcune domande a brucia pelo …

- Programma preferito? Matrix e Voyager - Sport preferito? Nuoto- Cosa porteresti su l’isola deserta? Sicuramente non me, ho troppo bisogno di relazionarmi con gli altri, non riuscirei a starci, in tal caso porterei i miei amici - Estate o inverno? tutti e due- Rock o pop? pop- Amore o sesso? tutti e due - Bianco o nero? Arcobaleno- Prosecco o dolce? Dolce- Nutella o crema? Nutella - Caffè o the? Caffè

Matteo Ciavarella

La Porta del Gargano18

RUBRICHEAlla scoperta del Gargano con... il team ARGOD

Da alcuni anni, il mondo culturale sannicandrese ha visto nascere una nuova realtà. Una realtà voluta e costituita da giovani volenterosi che hanno deciso di mettersi in gioco ed abbandonare gli spalti di chi solo osserva, per intervenire attivamente, e in totale umiltà, alle sorti del proprio paese e, più in generale, dell’intero territorio garganico.

Giovani , che attraverso specifiche competenze e, soprattutto, con la loro inesauribile passione, nonché incondizionato amore per la propria terra, cercano di dare il proprio contributo affinché San Nicandro, ed il Gargano tutto, possano emergere da un silenzio culturale fin ora dominante e, perché no, a tratti imbarazzante.

Questa realtà si chiama Team Archeo – Speleologico A.R.G.O.D. (Associazione di Ricerca del Gargano Operante per la Divulgazione), un’Associazione riconosciuta sia dalla Società Speleologica Italiana sia dall’Archeoclub d’Italia e nata ufficialmente nel giugno del 2008 (anche se già attiva dal 2006).

Essa consta di circa una ventina di giovani studiosi ed esploratori specializzati in vari campi

(Astronomia, Archeologia, Archeoastronomia, Architettura, Speleologia, Psicologia, Antropologia, Entomologia, Informatica e Foto/video documentazione), provenienti in gran parte da San Nicandro G.co, ma anche da Cagnano, Carpino e San Giovanni Rotondo.

Il loro scopo è quello di esplorare il Gargano, in lungo e in largo, e mostrare il vero volto di questa peculiare zona geografica, così poco conosciuta persino dai propri abitanti, attraverso pubblicazioni (ottenute sia sul campo che su accurati studi documentali), convegni, mostre fotografiche, escursioni guidate, produzioni video-documentari e comunicazione mediatica a 360° (specialmente tramite l’utilizzo del mezzo di internet, vedesi il sito www.garganodascoprire.it).

Nonostante si tratti di una realtà abbastanza giovane sul territorio, in un anno e mezzo di attività ha già dato un notevole contributo alla cultura garganica, tra i quali si possono annoverare numerose scoperte nel campo della simbologia, legate

19La Porta del Gargano

RUBRICHE

soprattutto al periodo medievale, la riscoperta della chiesa-eremo di Santa Maria al Monte, la produzione di decine di documentari, consulenze e collaborazioni con alcune Università italiane per alcune specifiche ricerche, la fondazione, insieme ad altre Associazioni garganiche del cosiddetto Associazionismo Attivo del Gargano, la scoperta di almeno 5 nuove grotte su suolo sannicandrese, l’attivazione del blog www.garganodascoprire.it, la realizzazione di vari progetti ed escursioni, a fini didattici ed ambientali, per persone di tutte le età, l’organizzazione della prima mostra fotografica itinerante del Gargano a Palazzo Zaccagnino, ecc.

Soprattutto, negli ultimi 4 anni ARGOD ha effettuato esplorazioni su qualsivoglia tipologia di ambiente garganico: monti, valli, cavità naturali ed artificiali, ruderi, campagne, boschi, coste e città, specializzandosi

ad effettuare riprese e fotografie di alto profilo anche in situazioni molto estreme.

Inoltre, in questa realtà culturale non predominano né fede religiosa né credo politico.

L’unico vero aspetto importante è lo studio appassionato della propria terra, e dare la possibilità all’intera comunità di poter usufruirne senza chiedere nulla in cambio, dimostrando non solo ad essa, ma a tutti, il perché esso non abbia nulla da invidiare a nessuna delle realtà geografiche nazionali ed internazionali conosciute.

Insomma, ARGOD respira Gargano, vive per il Gargano, anzi è Gargano, e vuole essere riferimento soprattutto per i tanti giovani che amano le proprie origini e hanno un’irrefrenabile voglia di valorizzare questo territorio, appena gliene si offre la possibilità.

Andrea Grana

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RUBRICHE

È già passato un anno da quando il presidente di “Io Sono Garganico”, Gaetano Berthoud, ha avuto l’idea brillante di riunire a Vico del Gargano tutte le associazioni socio-culturali della montagna del sole.

Era il 9 gennaio 2009, una trentina di persone, provenienti da tutto il Gargano, si riunivano a Vico, nella sede dell’associazione “Io Sono Garganico” ed esponevano i loro problemi in merito all’essere garganici, in merito al territorio, al turismo, alla cultura e alle mafie. Durante tutto il 2009 ci sono state vari incontri a cui hanno partecipato moltissime associazioni garganiche, sensibili ai problemi unitari di un territorio complesso. Ci siamo conosciuti in tanti, abbiamo scambiato opinioni, sogni e problematiche. È nato l’Associazionismo Attivo del Gargano, con la celeberrima sigla A.A.G. della quale si fregiano oggi molti. Gli appuntamenti più importanti del 2009 costituiti ed organizzati dall’AAG sono stati tre.

Quello del 12 giugno a Vico, dove l’associazione Io sono garganico, ha dato l’opportunità ai giovani di parlare con le istituzioni. Lì si è parlato di turismo, di strade, di beni storici e soprattutto del problema, ormai storico del Gargano, della

criminalità organizzata. Eravamo in cinque ragazzi a parlare apertamente all’assessore provinciale al turismo, Vascello; oltre a me c’erano: Giuseppe Bruno diciassettenne di Rodi, Emanuele Sanzone diciannovenne di Cagnano, Domenico Sergio Antonacci ventenne di Carpino e Nicola Del Conte diciannovenne di Vico. Ognuno di noi sviluppò una problematica appartenente al nostro territorio, Bruno parlò di turismo e di possibilità di sviluppo solo attraverso la specializzazione di questo settore. Antonacci parlò di beni culturali abbandonati a se stessi e non valorizzati. Sanzone parlò dei tempi passati e del lustro di alcuni posti ormai “passati di moda” come caporale. Del Conte parlò delle difficoltà degli operatori turistici ad arrivare a fine stagione in tempo di crisi, io parlai di delinquenza e di mafia, di come non esista da noi il senso della legalità e manchi del tutto la fiducia nello stato, colpevole di assenteismo nel nostro sud, parlai inoltre di abusivismo e sfruttamento del territorio e della scarsità delle infrastrutture stradali e ferroviarie del nostro territorio. Ciò fu accolto in maniera non proprio ortodossa dall’assessore Vascello.

L’altro appuntamento importante

La Lokomotiva

21La Porta del Gargano

RUBRICHEtargato AAG lo si ebbe l’8 settembre a Peschici nell’argo do Kalena, abbazia millenaria abbandonata a se stessa e all’usura del tempo, su Kalena si sono dette molte parole e scritti molti libri, ma la grande forza di volontà della prof. Teresa Rauzino, aiutata dall’AAG ha fatto si che si sbloccasse, solo oggi, dopo una battaglia lunga una vita, un iter interessante per la ristrutturazione di una delle opere storiche più importanti del nostro Gargano. Infatti a breve si avvierà l’opera di ristrutturazione di questa opera interessantissima per la ricostruzione storica della “via della fede” del Gargano.

L’ultimo appuntamento è stato quello del 28 ottobre di San Nicandro, dove l’AAG ha organizzato il convegno, insieme all’amministrazione comunale, sulle “navi affondate al largo del Gargano”, seguendo le inchieste fatte dal giornalista d’azione Gianni Lannes (principalmente la Eden V a Lesina e la Panayota sull’isola di Pianosa) hanno invitato quest ultimo a parlare delle sue scoperte sottomarine agli esponenti della politica. Gli ospiti di questo convegno sono stati oltre al suddetto Gianni Lannes, il sindaco di San Nicandro, Costantino Squeo e l’assessore regionale Minervini, il quale promise di istaurare un tavolo tecnico per capire bene la situazione dei nostri fondali. Da questo incontro si è formato il Comitato Civico del mare del Gargano, organizzazione importante per la salvaguardia del nostro mare e di tutte le attività che quotidianamente sono sostenute nel

nostro litorale.

L’AAG segna la svolta di una popolazione che sta divenendo attiva e consapevole delle possibilità legate al proprio territorio che troppe volte è stato usato solamente come calderone di voti in campagna elettorale. Purtroppo le popolazioni garganiche prima del 9 gennaio 2009 non avevano capito che solo con l’unione si poteva ottenere qualcosa di importante, ovviamente tante voci che gridano la medesima cosa sono più forti delle vocine isolate che urlano di tanto in tanto…

Il compleanno dell’AAG è stato festeggiato a Vico, con la manifestazione organizzata dalle associazioni Io Sono Garganico e Obiettivo Gargano, “hai tre minuti per parlare del turismo?” dove si sono incontrate le associazioni, gli operatori turistici e la politica (questa volta molto ben rappresentata, forse anche per la vicinanza delle elezioni regionali). Da questo incontro sono pervenute tematiche importanti per lo sviluppo turistico di tutto il territorio Garganico, senza campanilismi ma parlando in maniera unitaria. Si è parlato di infrastrutture, di aeroporti e di porti, ma non si è parlato della declassazione della rete ferroviaria, qualcuno ha parlato di sicurezza, altri di investimenti fantascientifici, ma in ultima istanza l’importante è che si parli e si discuta di questo territorio che ha voglia di guardare al futuro. Lunga vita all’AAG, vero motore propulsore dello sviluppo garganico.

Domenico Maria Mascolo

La Porta del Gargano22

METEO

Le previsioni dal 26 gennaio

Abbiamo avuto una prima fase invernale sostanzialmente entro la media e tendenzialmente mite, soprattutto se si fa conto di alcune fasi piuttosto calde, soprattutto intorno alle festività natalizie.

In queste ultime settimane, il susseguirsi di perturbazioni dall’Atlantico, invece, sta generando colpi di inverno al Nord, dove la neve non è mancata, e una fase umida e fresca sulle nostre zone.

La situazione, però, è destinata a mutare radicalmente già dalla metà di questa settimana, per un periodo di inverno autentico che potrebbe investire soprattutto il centro-sud e le regioni adriatiche.

I modelli, infatti, prospettano la migrazione verso Nord dell’anticiclone atlantico, il che favorirà il convoglio di un corposo nucleo freddo dalla Scandinavia fin verso l’Italia: anche dalle nostre parti potrebbe nevicare fino a quote molto basse.

Matteo Vocale

23La Porta del Gargano

METEO

Martedì 26 gennaio

Cielo da parzialmente nuvoloso a coperto, con aumento della nuvolosità nel corso della giornata e possibilità di piogge in serata.

Temperature in lieve aumento, soprattutto le minime, per venti moderati o forti di Scirocco. Mare mosso.

Mercoledì 27 gennaio

Cielo coperto con piogge sparse. Rotazione dei venti da Nordest in serata e diminuzione progressiva delle temperature, con possibili nevicate in collina dalla nottata. Mare molto mosso.

Giovedì 28, Venerdì 29 gennaio

Lieve miglioramento, con diffusa instabilità che potrebbe dar luogo a locali piogge e qualche fiocco di neve in collina. Venti deboli da est e mare poco mosso o mosso.

Sabato 30 gennaio

Ancora instabilità nella prima parte della giornata, con tendenza ad aumento della nuvolosità in serata e precipitazioni, nevose anche a quote basse. Venti in graduale rotazione da Grecale e diminuzione progressiva delle temperature. Mare molto mosso.

Domenica 31 gennaio

Lieve miglioramento nella prima parte della giornata, ma con instabilità accentuata che, soprattutto dalla sera, porterà piogge e qualche nevicata già intorno ai 3-400 metri. Venti tendenti a rinforzare in serata da Nordest e mare da poco mosso a mosso.

Dal 1° febbraio

Con il mese di Febbraio si aprirà una fase molto fredda, che vedrà l’Italia e la Scandinavia coinvolti nello stesso blocco freddo.

Nella prima settimana di Febbraio si avrà tempo perturbato e nevicate anche in pianura soprattutto sulla fascia adriatica.

La fase più fredda, con temperature che arriveranno facilmente al di sotto dello zero, si avrà tra il 5 e il 7 Febbraio.

Ma per il lungo termine, meglio non sbilanciarci più di tanto, aspettando l’evoluzione della prossima settimana.

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