La Poesia Del Mondo - Walter Siti

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ALVOHXEBbahaajA 9 770390 107009 CIDODFDODI 40104 Hi tech SERGIO PENNACCHINI Schermi piatti e ultra hd il futuro è curvo La copertina ARIANNA FINOS Christian De Sica: in 30 ciak il mio giro intorno al globo Anziani, pericolo al volante “Ora patente più difficile” In Italia i ragazzi più pigri solo uno su tre fa sport La ricerca L’inchiesta C HI ha a che fare con la si- curezza stradale dice che la questione degli anziani al volante non è un tema. È il te- ma. Perché in dieci anni i quattro milioni di over 70 che oggi han- no la patente diventeranno il doppio. Il governo intende ac- corciare da due anni a uno la fre- quenza del rinnovo della paten- te per ultra ottantenni. A PAGINA 18 CON UN ARTICOLO DI LUGLI E ORLANDO I NOSTRI ragazzi sono i più sdraiati d’Europa, e ogni an- no il tempo da loro trascorso sul divano aumenta. La questio- ne si è fatta così pericolosa che la Società italiana di pediatria ha dedicato al fenomeno — il drop out, l’abbandono dell’attività sportiva in giovane età — i suoi stati generali. Non fare sport rende obesi, fa ammalare e isola. A PAGINA 21 CON UN’INTERVISTA DI ASSANTE CORRADO ZUNINO FABIO TONACCI Schumi aveva una telecamera sul casco È in mano agli inquirenti A PAGINA 19 ROMA — La proposta di Matteo Renzi sulle unioni civili divide la maggioranza. Angelino Alfano, vicepremier e leader di Ncd, stoppa il segretario pd: «Prima bi- sogna pensare alle famiglie». Il Partito democratico è pronto ad andare avanti anche senza di lui. Il premier Enrico Let- ta è convinto che «le soluzioni si trove- ranno». CUSTODERO A PAGINA 2 La maggioranza si spacca sulla proposta del leader democratico. Il premier: la sua iniziativa è importante, troveremo un accordo Unioni civili, è subito scontro Alfano dice no a Renzi. Il Pd: andiamo avanti anche senza di lui Da Petrarca a Neruda tutta la poesia del mondo L A POESIA oggi, tutti gli editori lo confermano, è un’area depressa: spari- scono le collane ad essa dedica- te, sono pochi i poeti giovani che restino nella memoria, molti anziani si sono lasciati at- trarre dalle sirene del romanzo, tutto sembra limitato a un cir- cuito di editori minori o minimi dove i poeti se la cantano e se la suonano, litigando e leggendo- si a vicenda. (Poche eccezioni fatte, naturalmente). Non è so- lo il risultato di politiche cultu- rali ostili: da molto tempo il rap- porto della poesia con la metri- ca è diventato problematico, i metri tradizionali sono respinti o citati parodicamente, la lin- gua speciale della poesia sem- bra aver perso necessità, la pro- sa ci ha ormai abituato a tali ac- censioni metaforiche e a tali ol- traggi alla norma che non si ve- de perché andare a capo. Eppu- re il pop e il rap hanno raccolto il bisogno inesauribile di musi- ca verbale, di rimare e ritmare le emozioni. SEGUE A PAGINA 42 R2 WALTER SITI Lo spread dei record scende sotto quota 200 Letta: il Paese riparte I rendimenti tornano ai minimi di tre anni fa L’analisi FEDERICO FUBINI È UN’ITALIA ancora sul crinale quella che ieri ha seguito la discesa dello spread sotto quota 200 punti-base. Di- menticata e rimossa per due decenni, que- sta parola che riassume la distanza fra Bund decennali tedeschi e Btp equivalenti — e con quella il rischio-Italia — si è imposta nel lin- guaggio di tutti i giorni due anni e mezzo fa quando il Paese restò coinvolto in pieno nel contagio europeo. Quello di metà del 2011 in realtà fu un ritorno: lo spread aveva già fatto irruzione nella vita degli italiani nel ’92. Allo- ra la lira e il debito pubblico di Roma erano finiti nell’occhio del ciclone che spazzò via il sistema di cambio europeo del tempo. SEGUE A PAGINA 11 Quindici mesi per sfruttare la fine dell’emergenza La polemica CURZIO MALTESE S UL riconoscimento delle unioni ci- vili, il governo Letta sta mettendo in scena un film già visto troppe volte. Sono passati quasi vent’anni da quando il primo governo Prodi inserì negli ormai celebri «provvedimenti dei primi cento giorni», accanto alla legge sul conflitto d’interessi e alla riforma televisiva, anche una legge sulle unioni di fatto. SEGUE A PAGINA 27 I fantasmi delle destre bloccano il cambiamento Il retroscena TOMMASO CIRIACO H A ACCESO la miccia, Matteo Ren- zi. E non sembra pentito: «Sia chia- ro, non ho mai parlato di unioni gay, ma di civil partnership. Ma su questo io non mi muovo. Neanche di un centi- metro». Non arretra, il segretario. Manca un mese alla stesura del nuovo patto di go- verno e la maggioranza sembra già in- trappolata nella gabbia dei veti incrociati. SEGUE A PAGINA 3 Il segretario: sui diritti non cedo di un centimetro Tempesta di neve sugli Usa, cancellati 5mila voli Gelo a New York, temperatura a -25 gradi. Undici vittime Il nuovo sindaco di New York, Bill de Blasio, spala la neve davanti a casa MASSIMO VINCENZI A PAGINA 20 GRION E PULEDDA A PAGINA 10 Il caso Berlusconi: tocca a Marina se il voto sarà a maggio CARMELO LOPAPA A PAGINA 9 Per i lettori abbonati a Repubblica+ Il cinema in regalo con RSera tre nuovi film per il weekend SEDE: 00147 ROMA, VIA CRISTOFORO COLOMBO, 90 - TEL. 06/49821, FAX 06/49822923. SPED. ABB. POST., ART. 1, LEGGE 46/04 DEL 27 FEBBRAIO 2004 - ROMA. CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀ: A. MANZONI & C. MILANO - VIA NERVESA, 21 - TEL. 02/574941. PREZZI DI VENDITA: AUSTRIA, BELGIO, FRANCIA, GERMANIA, GRECIA, IRLANDA, LUSSEMBURGO, MALTA, MONACO P., OLANDA, PORTOGALLO, SLOVENIA, SPAGNA 2,00; CROAZIA KN 15; REGNO UNITO LST 1,80; REPUBBLICA CECA CZK 64; SLOVACCHIA SKK 80/2,66; SVIZZERA FR 3,00; UNGHERIA FT 650; U.S.A $ 1,50 Fondatore Eugenio Scalfari Direttore Ezio Mauro CON DVD “I SEGRETI DELLA MUSICA” 9,20 (PROV. VE CON LA NUOVA DI VENEZIA E MESTRE 1,20) in Italia 1,30 - N. 3 Anno 39 sabato 4 gennaio 2014 www.repubblica.it PD-1F NZ

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ALVOHXEBbahaajA9 770390 107009

CIDODFDODI40104

Hi tech

SERGIOPENNACCHINI

Schermi piattie ultra hdil futuro è curvo

La copertina

ARIANNAFINOS

Christian De Sica:in 30 ciak il mio girointorno al globo

Anziani, pericolo al volante“Ora patente più difficile”

In Italia i ragazzi più pigrisolo uno su tre fa sport

La ricercaL’inchiesta

CHI ha a che fare con la si-curezza stradale dice chela questione degli anziani

al volante non è un tema. È il te-ma. Perché in dieci anni i quattromilioni di over 70 che oggi han-no la patente diventeranno ildoppio. Il governo intende ac-corciare da due anni a uno la fre-quenza del rinnovo della paten-te per ultra ottantenni.

A PAGINA 18 CON UN ARTICOLO

DI LUGLI E ORLANDO

INOSTRI ragazzi sono i piùsdraiati d’Europa, e ogni an-no il tempo da loro trascorso

sul divano aumenta. La questio-ne si è fatta così pericolosa che laSocietà italiana di pediatria hadedicato al fenomeno — il dropout, l’abbandono dell’attivitàsportiva in giovane età — i suoistati generali. Non fare sportrende obesi, fa ammalare e isola.

A PAGINA 21 CON UN’INTERVISTA

DI ASSANTE

CORRADO ZUNINOFABIO TONACCI

Schumi avevauna telecamerasul casco

È in mano agli inquirenti

A PAGINA 19

ROMA — La proposta di Matteo Renzisulle unioni civili divide la maggioranza.Angelino Alfano, vicepremier e leader diNcd, stoppa il segretario pd: «Prima bi-sogna pensare alle famiglie». Il Partitodemocratico è pronto ad andare avantianche senza di lui. Il premier Enrico Let-ta è convinto che «le soluzioni si trove-ranno».

CUSTODERO A PAGINA 2

La maggioranza si spacca sulla proposta del leader democratico. Il premier: la sua iniziativa è importante, troveremo un accordo

Unioni civili, è subito scontroAlfano dice no a Renzi. Il Pd: andiamo avanti anche senza di lui

Da Petrarcaa Nerudatutta la poesiadel mondo

LA POESIA oggi, tutti glieditori lo confermano, èun’area depressa: spari-

scono le collane ad essa dedica-te, sono pochi i poeti giovaniche restino nella memoria,molti anziani si sono lasciati at-trarre dalle sirene del romanzo,tutto sembra limitato a un cir-cuito di editori minori o minimidove i poeti se la cantano e se lasuonano, litigando e leggendo-si a vicenda. (Poche eccezionifatte, naturalmente). Non è so-lo il risultato di politiche cultu-rali ostili: da molto tempo il rap-porto della poesia con la metri-ca è diventato problematico, imetri tradizionali sono respintio citati parodicamente, la lin-gua speciale della poesia sem-bra aver perso necessità, la pro-sa ci ha ormai abituato a tali ac-censioni metaforiche e a tali ol-traggi alla norma che non si ve-de perché andare a capo. Eppu-re il pop e il rap hanno raccoltoil bisogno inesauribile di musi-ca verbale, di rimare e ritmare leemozioni.

SEGUE A PAGINA 42

R2

WALTER SITI

Lo spread dei recordscende sotto quota 200Letta: il Paese riparte

I rendimenti tornano ai minimi di tre anni fa

L’analisi

FEDERICO FUBINI

ÈUN’ITALIA ancora sul crinale quellache ieri ha seguito la discesa dellospread sotto quota 200 punti-base. Di-

menticata e rimossa per due decenni, que-sta parola che riassume la distanza fra Bunddecennali tedeschi e Btp equivalenti — e conquella il rischio-Italia — si è imposta nel lin-guaggio di tutti i giorni due anni e mezzo faquando il Paese restò coinvolto in pieno nelcontagio europeo. Quello di metà del 2011 inrealtà fu un ritorno: lo spread aveva già fattoirruzione nella vita degli italiani nel ’92. Allo-ra la lira e il debito pubblico di Roma eranofiniti nell’occhio del ciclone che spazzò via ilsistema di cambio europeo del tempo.

SEGUE A PAGINA 11

Quindici mesi per sfruttarela fine dell’emergenza

La polemica

CURZIO MALTESE

SUL riconoscimento delle unioni ci-vili, il governo Letta sta mettendo inscena un film già visto troppe volte.

Sono passati quasi vent’anni da quando ilprimo governo Prodi inserì negli ormaicelebri «provvedimenti dei primi centogiorni», accanto alla legge sul conflittod’interessi e alla riforma televisiva, ancheuna legge sulle unioni di fatto.

SEGUE A PAGINA 27

I fantasmi delle destrebloccano il cambiamento

Il retroscena

TOMMASO CIRIACO

HA ACCESO la miccia, Matteo Ren-zi. E non sembra pentito: «Sia chia-ro, non ho mai parlato di unioni

gay, ma di civil partnership. Ma su questoio non mi muovo. Neanche di un centi-metro». Non arretra, il segretario. Mancaun mese alla stesura del nuovo patto di go-verno e la maggioranza sembra già in-trappolata nella gabbia dei veti incrociati.

SEGUE A PAGINA 3

Il segretario: sui dirittinon cedo di un centimetro

Tempesta di neve sugli Usa, cancellati 5mila voliGelo a New York, temperatura a -25 gradi. Undici vittime

Il nuovo sindaco di New York, Bill de Blasio, spala la neve davanti a casa MASSIMO VINCENZI A PAGINA 20

GRION E PULEDDA A PAGINA 10

Il caso

Berlusconi: tocca a Marinase il voto sarà a maggioCARMELO LOPAPA A PAGINA 9

Per i lettori abbonati a Repubblica+

Il cinema in regalo con RSeratre nuovi film per il weekend

SEDE: 00147 ROMA, VIA CRISTOFORO COLOMBO, 90 - TEL. 06/49821, FAX 06/49822923. SPED. ABB. POST., ART. 1, LEGGE 46/04 DEL 27 FEBBRAIO 2004 - ROMA. CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀ: A. MANZONI & C. MILANO - VIA NERVESA, 21 - TEL. 02/574941. PREZZI DI VENDITA: AUSTRIA,BELGIO, FRANCIA, GERMANIA, GRECIA, IRLANDA, LUSSEMBURGO, MALTA, MONACO P., OLANDA, PORTOGALLO, SLOVENIA, SPAGNA € 2,00; CROAZIA KN 15; REGNO UNITO LST 1,80; REPUBBLICA CECA CZK 64; SLOVACCHIA SKK 80/€ 2,66; SVIZZERA FR 3,00; UNGHERIA FT 650; U.S.A $ 1,50

Fondatore Eugenio Scalfari Direttore Ezio Mauro

CON DVD “I SEGRETI DELLA MUSICA” € 9,20(PROV. VE CON LA NUOVA DI VENEZIA E MESTRE €1,20)in Italia € 1,30- N. 3Anno 39 sabato 4 gennaio 2014

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NZ

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(segue dalla prima pagina)

Hanno raccolto il bisogno di parole che significhi-no non soltanto per il senso attestato dai vocabo-lari ma anche per il loro suono. Di molti cantau-tori si dice che sono poeti, anche se i più consape-voli tra loro l’hanno sempre negato; paradossal-

mente, la dote che più spesso manca ai testi di cantautori erapper è proprio la musica intrinseca alle parole, visto che lamusica gli viene da fuori; il segreto più profondo della poesia,che è quello di suggerire significati ignoti al poeta stesso pri-ma che il testo abbia preso forma (in maniera che il poeta sisente dettato più ancora cheessere lui a dettare), questosegreto si rivela a pieno se laparola è lasciata sola, nuda, alottare con le convenzioni egli appiattimenti del linguag-gio.

Gli unici libri di poesie chedanno buoni esiti editorialisono i classici, soprattutto iclassici del Novecento e so-prattutto i più glamour: Ne-ruda, Hikmet, Prevért, GarciaLorca, e Whitman dell’Atti-mo fuggente e la Szymborskatrainata da Saviano, e magariCatullo. Nel mercato dellalettura hanno un po’ la fun-zione di beni-rifugio, buonidel tesoro pluriennali chenon perdono valore; l’inter-pretazione che i lettori nedanno è spesso stereotipa,tra ricordi scolastici e sugge-stioni estremamente private(in riferimento a un amore, aun viaggio, a una perdita).Una lettura cantautorale deiclassici.

A partire da questo quadroè nata l’idea, tra me e la reda-zione del giornale, di rilegge-re un classico la settimana, didomenica, per un anno; 52poesie di tutti i paesi, col testoaccompagnato da un miocommento. Testi in linguaoriginale con traduzione afronte per lingue mediamen-te accessibili (inglese, france-se, spagnolo, tedesco, porto-

ghese) mentre ci accontente-remo della sola traduzioneper i testi russi, o turchi, o ara-bi, o giapponesi. Testi brevi,necessariamente, e di pura li-rica. Tratteremo la poesia li-rica come un super-genereche ha attraversato le epo-che, escludendo la poesiaepica, o didascalica, o la bal-lata romantica; escludendoquindi grandi poeti comeAriosto o Milton o Virgilio(ma non Dante né Tasso né

VIAGGIO LUNGO UN ANNOINSIEME ALLE NUDE PAROLE

Da domani su “Repubblica” ogni domenica Walter Siti rileggeràun classico da Petrarca a Neruda, da Shakespeare a Pessoa e TraklPer raccontare una lotta, tra anima, rime e metrica, ancora cruciale

WALTER SITI

R2CULTURA■ 42

SABATO 4 GENNAIO 2014

la Repubblica

IL DIPINTO

AngelikaKauffmann:Allegoria dellapoesia e della musica

L’AUTORE

Walter Siti(Modena,1947), nel2013 ha vintoil premioStrega conil romanzoResistere nonserve a niente(Rizzoli)

Quante varie e modeste inizia-tive per sopperire alle crisi diidentità e personalità attual-mente vissute e sofferte da

tutta la stampa quotidiana e settima-nale, magari ancora in tempo per ac-chiappare qualche ultima replica.Compatibile con le scadenze. Eppu-re i concerti più “classici” o “canoni-ci” paiono sempre affollatissimi.Senza contributi mediatici.

Evidentemente si stringe una crisidi qualità sui recensori poco autore-voli. A chi importano? Già, personag-gi quali Giorgio Vigolo, Massimo Mi-la, Fedele d’Amico, Eugenio Gara,Franco Abbiati, Beniamino Dal Fab-bro e altri ancora avevano a disposi-zione vasti spazi e impegnativi spazicritici, malgrado le foliazioni ridotte.Ed erano personalità comparabili ailoro colleghi della critica drammati-ca – Nicola Chiaromonte, Sandro DeFeo, Raul Radice, Roberto De Monti-celli... – abituati a una saggistica in-tercritica e interdipendente e impe-gnativa piuttosto che a notare se unaTraviata veniva ambientata in un ae-roporto o in un cesso, e se i cantantierano più o meno bravi all’altezza deiloro ruoli, benché infagottati in pal-toncini e golfoni. Circa gli orchestra-li, del resto, quali analisi tecniche sipossono esigere, leggibili e com-prensibili e non basate sull’«orec-chio», in un paese dove non si impa-rano a scuola?

Una questione, forse fondamen-tale. Quanti colleghi ricercatori leg-geranno e annoteranno davvero lastudiosa recensione del libro di unsaggista su un altro saggista, per cu-riosità culturale e non per obbligoscolastico? Così come sul vecchioEspresso si scorrevano le recensioniletterarie di Paolo Milano, e le crona-che cinematografiche di Alberto Mo-ravia, che venivano menzionate quae là per “lanciare” un libro o un film...Che «frasi di lancio» si possono ado-perare, adesso?

©Alberto Arbasino

A CHI IMPORTADELLA TRAVIATAIN AEROPORTO ?

© RIPRODUZIONE RISERVATA

POESIAdel

La

MONDO

EMILY DICKINSON

I suoi ritmi salmodiantie le rime asimmetrichehanno rivoluzionatola poesia del XIX secolo

FRANCESCO PETRARCA

L’opera lirica dell’autoredel Canzoniere regolòe determinò la natura dellapoesia per molti secoli

FERNANDO PESSOA

Le sue riflessioni sullaidentità, la verità el’esistenza hanno segnatoprofondamente il ‘900

VILLAGE

ALBERTO ARBASINO

I protagonisti

Shakespeare, che sono statianche straordinari poeti liri-ci).

Comincerò con l’inconte-stabile regolatore della liricamoderna in Europa, cioè conPetrarca, fondatore di un ca-none che ha resistito per al-cuni secoli; e proseguirò coidue grandi che durante l’Ot-tocento hanno infranto quel-le regole con più violenza,cioè con la Dickinson e conRimbaud. Andando avanti

Il lutto

ERA una studiosa inap-puntabile, libera, di spic-cato rigore morale, che ha

analizzato con acume e dedi-zione la storia della cultura ita-liana, soprattutto del XX secolo.Da ieri Luisa Mangoni, per gliamici “Marisa”, non c’è più. Èmorta a 72 anni dopo una lungamalattia che però non le avevaimpedito di continuare a lavo-rare, appassionatamente, sinoagli ultimi giorni. Di recente siera dedicata, infatti, a una storiadella casa editrice Laterza, dalle

origini fino al suo centenario,approfondendone sia l’impattoculturale in Italia sia quello or-ganizzativo e più strettamenteeditoriale. Un lavoro che ricor-da la sua monumentale operasull’Einaudi, ovvero Pensare i li-bri (Bollati Boringhieri, 1999)che ha analizzato senza pregiu-

Luisa Mangoni

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te qui e ora, moderniz-zando con qualche sfac-

ciataggine e precisando lecaratteristiche tecniche soloquando sarà indispensabileper far sentire la musica.

La scelta ovviamente saràparziale, tendenziosa, umo-rale: le poesie che piacciono ame, anzi che piacciono a meadesso. Sono un anziano, ilmassimo dell’up-to-date perme sono i miei coetanei oquasi, Milo De Angelis o Pa-trizia Cavalli. (Se arrivasse unventenne che mi incanta, ahmagari!). Quello che spero,anzi che speriamo, è che l’i-nevitabile criticabilissimosoggettivismo non scatenisoltanto le ire degli addetti ailavori, ma che il lettore non-specializzato vi trovi qualco-sa che parla anche a lui, per-ché in fondo parla di lui. Checiascuno riesca a rintracciar-vi una poesia che non cono-sceva e che ha voglia di impa-rare a memoria, o che da unapoesia letta sul giornale siaportato a risalire al poeta perleggere qualcos’altro. Il biso-gno di dare musica ai senti-menti è universale, come èuniversale il bisogno di sco-prire una sfumatura ineditadi sentimenti ben noti, perdare più profondità a quelliche ci portiamo dentro. Lapoesia è maestra di ambi-guità, e senza farci carico del-le nostre ambiguità non sa-premmo distinguere tra ve-rità e menzogna, né saprem-mo accettare quel che siamo.Non esistono solo i cantauto-ri e i rapper; le musiche sonotante e ognuno può sceglierela sua.

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■ 43

@SABATO 4 GENNAIO 2014

la Repubblica PER SAPERNE DI PIÙwww.disney.itwww.einaudi.it

lPolitticodi Gandè tra i più grandi eventi dell’arte occidentale e chi non l’ha visto si pre-cipiti nel deambulatorio meridionale della cattedrale di San Bavone. Il polittico fu di-pinto per l’altare della cappella di Joos Viyd: è in condizioni perfette, firmato e datato1432, anno in cui fu concluso da Jan Van Eyck. L’iscrizione ci dice che Jan l’aveva eredi-tato dal fratello Hubert, pittore ancor più grande e più anziano, morto nel 1426. Jan at-tese all’opera per ben sei anni. Il primo, essenziale problema che pone Otto Pächt, inVan Eyck. I fondatori della pittura fiamminga, Einaudi, con una bella prefazione di Ar-tur Rosenauer, è quale sia stata la parte dipinta da Hubert: pone così il problema chia-ve di chi sia stato il vero fondatore dell’Ars Nova, il creatore di una visione della realtà,«lo scopritore del mondo fenomenico, percepibile a livello empirico»: come scrive ilgrande storico della Scuola di Vienna (1902-1988), che la vita dedicò al Maestro di Flé-malle e ai fratelli Van Eyck, dissentendo con motivate argomentazioni dall’erudita in-terpretazione iconologica di Erwin Panofsky fin dal ‘56, e ricostruendo il guado tra latradizione medievale e una visione del reale di nuovo conio. Pätch non ha dubbi nel so-

CESARE DE SETA

stenere che l’Adorazione dell’Agnello Mi-stico sia di mano di Hubert più Jan, ma di-stinguere le mani di chi ha cominciato e dichi ha concluso è impresa, dice l’autore,destinata a fallire. Anche per i numerosirestauri che si sono succeduti nei secoli.Seguire l’intarsio della lettura di Pächt èimpossibile, sia per la sbalorditiva capa-cità dell’autore di risalire agli anteceden-ti che per i collegamenti incessanti allapittura nei Paesi Bassi in una stagione ma-gica. Tra il 1428 e il 1429 Jan fu in Spagna el’influenza del retablo è percepibile nellasontuosa struttura compositiva del Polit-tico. Nello scomparto centrale è Dio On-nipotente, a sinistra Maria e a destra San

Giovanni: agli estremi lati di questa solen-ne compositiosono gli scomparti — inter-vallati da angeli che cantano e angeli mu-sici — con Adamo ed Eva. Mai s’è visto unAdamo così drammaticamente appaga-to; dopo aver trasgredito il divino ordine,i suoi occhi sono perduti e sognanti, pre-sago certo della condanna che l’attende,ma ancora preso dalla mela che ha appe-na morso nasconde il sesso con una foglia.Eva ha uno sguardo dolente, in mano nonha una mela ma un limone o un limo dal-la corteccia rugosa e verde: il ventre è en-fio sul corpo sottile, i capelli scarmigliatida una furia amorosa già consumata. Alcentro la Maestà divina è impassibile, im-penetrabile, sovranamente insensibile —come un’icona bizantina — al drammache s’è consumato dinanzi ai suoi occhi:

sotto di lui la predella con Adorazione del-l’Agnello mistico, attorno all’altare unacerchia di angeli, dinanzi una vera di poz-zo, con ai lati due gruppi di notabili, cava-lieri, prelati e monaci oranti. Quattro piùpiccoli scomparti nel registro inferiore il-lustrano gli Eremiti e Cristoforo con i pel-legrini a destra, dal lato opposto i GiustiGiudici (copia) e i Cavalieri di Cristo.Composizione a cui sottende sapienzateologica e virtù di mano: sul fondo di que-sta sublime scena si riconosce in asse conl’agnello la torre della cattedrale di Utre-cht, sulla destra si distende una Gerusa-lemme goticizzata: dietro le colline altale-nanti tra ciuffi d’alberi si levano torri, cat-tedrali, absidi, cupole, pinnacoli che sonoforse segno della città terrena con le suefalse gioie.

Chiusi gli sportelli, compare al centro laNicchia con finestrella trilobata, asciuga-toio, ramino e bacile di una sbalorditivafelicità pittorica, così come la Bifora conveduta offre sul fondo uno dei più straor-dinari scorci urbani del primo Quattro-cento. Il paesaggio è tra i più straordinariscorci dell’intero Quattrocento. Ed è se-colo in cui i Van Eyck si misurano con Pie-ro della Francesca, l’Angelico e Paolo Uc-cello. Ai lati in basso il donatore del polit-tico Joss Vijd e sua moglie inginocchiati. Ilvolume di Pätch è l’esito delle sue ultimelezioni e nulla s’è detto del primo capito-lo dedicato al Maestro di Flémelle, a lun-go confuso con Rogier van der Weyden, edell’ultimo capitolo dedicato a Hubert e alLibro delle ore di Torino. Una magistralelezione questa di Otto Pächt in cui s’ap-prezza il dubbio che attraversa ogni affer-mazione e ha ragione Rosenauer d’affer-mare che non di una monografia si tratta,ma di “un’inchiesta storico-stilistica” sul-la pittura dei Paesi Bassi.

Il saggio di Otto Pächt sulla rivoluzione della pittura fiamminga

VAN EYCK, I FRATELLI ARTISTICHE DISSOLSERO IL MEDIOEVO

IL LIBRO

Van Eyckdi Otto PächtEinaudipagg. 274euro 68

Nel “Polittico di Gand” Eva non hain mano la mela ma un limone,i capelli sono scarmigliati da unafuria amorosa già consumata, e maisi era visto un Adamo così appagato

© RIPRODUZIONE RISERVATA

I

ARTHUR RIMBAUD

Rivoluzionò la poesiasconvolgendo i legamilogici e le categorie ditempo, causa ed effetto

WILLIAM SHAKESPEARE

Coniugò il gusto popolarecon la complessitàdell’esistenza: il suo è unmondo poetico universale

BERTOLT BRECHT

Poeta, drammaturgo eregista teatrale, l’autoredell’Opera dei tre soldiha “demitizzato” la poesia

Il sito

“La poesiadel mondo” domaniesordirà anchesu Repubblica.it:materialemultimediale,schedee i commentidei lettori

dizi il rapporto tra la casa torine-se e il Pci, mettendo in evidenzaanche le zone di autonomia del-la prima rispetto alla cosiddetta“egemonia comunista”.

Civiltà della crisi. Cultura epolitica in Italia tra Otto e Nove-cento (Viella, 2013) è l’ultimo li-bro edito di Luisa Mangoni.Uno studio della cultura italia-na nei due secoli scorsi e delleinterconnessioni con la politi-ca, da Carlo Levi a Leone Ginz-burg, del quale, tra l’altro, Man-goni ha curato importanti pub-

blicazioni per Einaudi. Fonda-mentali poi, tra gli altri, L'inter-ventismo della cultura (Laterzae Aragno, 2002), In partibus infi-delium (Einaudi, 1989) e la suaantologia Primato 1940-1943(De Donato, 1977) sulla rivistadiretta da Giuseppe Bottai. Ave-va cominciato proprio da lì, Lui-sa Mangoni, dalla cultura italia-na sotto l’ultimo periodo del fa-scismo per poi raccontarne sto-ria e metamorfosi negli ultimisecoli.

Aveva 72 anni. Suo lo studio “Pensare i libri” sull’Einaudi

ADDIO A LUISA MANGONISTORICA DELLA CULTURA

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nell’anno, cercherò di mo-strare per così dire le sponde,il recinto della poesia lirica,quel che la lirica ha saputo epuò fare: canzonette chesembrano fatte di nulla e gri-di laceranti, meditazioniquasi filosofiche e sciocchez-zuole, invettive engagées,preghiere e bestemmie. Cisaranno Di Giacomo e JohnDonne, il Pessoa ortonimo e

Trakl, Mandel’stam e Pasco-li, Brecht e Saffo, e Noventa eBasho e Ronsard. Forse il cor-pus di testi sarà un po’ italo-centrico, per comodità e permiei limiti culturali; il com-mento sarà alla buona, par-lando come viene, anche deiclassici senza timori reveren-ziali o accademici, senzatroppe pretese di accuratez-za storica o filologica. Cer-cando di trovare in ogni testoqualcosa che sia emozionan-