la Periferica WEB n.ro 6

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Si muovono i cittadini

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Si muovono i cittadiniTre petizioni in 30 giorni, primi segnali di un cambiamento

Foto di Giuseppe Pace

pagina 2 - la Periferica WEB - 10 Marzo 2011

>L’editoriale

Tra Gennaio e Febbraio,nell’arco di 30 giorni, sisono svolte ben 3 iniziative

di partecipazione popolare a Li-brino.

La prima il 29 Gennaio. Ungruppo di residenti in viale Librinoha denunciato la presenza di unadiscarica abusiva accanto alle lorocase (e ad una scuola). Un terrenocomunale di circa 3 ettari, per di-versi anni era stato utilizzato comecantiere per la costruzione del-l’asse attrezzato, una delle grandiopere del quartiere, ma una voltaabbandonato dalla ditta esecutricee tornato nelle disponibilità delComune di Catania, nel giro dipoco tempo, è diventato l’ennes-simo posto a Catania nel qualevengono abbandonati rifiuti diogni genere sbrigativamente e ille-citamente.

La seconda iI 19 Febbraio. Unaltro gruppo di abitanti, questavolta al Borgo Antico, nucleo ori-ginario di Librino, supportato dalcomitato civico “Librinoattivo”, hadenunciato i continui disservizi

elettrici nel quale versa una partedel quartiere costretta a doversimunire di gruppi elettrogeni e ve-dere andare in fumo frigoriferi etelevisori. L’Enel, chiamata incausa, fa sapere che la colpa è delComune che pare si ostini a nonvoler concedere un terreno per lacostruzione di una nuova cabinaelettrica. Ci permettiamo di sugge-rire al Comune che, fatte salve ledistanze, forse una piccola por-zione dei 3 ettari abbandonati etrasformati in discarica potrebbeservire allo scopo.

La Terza infine il 26 Febbraio. Dalcentro sociale Iqbal Masih è partitauna petizione per destinare allasquadra Briganti Rugby il campoSan Teodoro. La storia di questagrande struttura segue, purtroppo,il solco di tante altre presenti nelquartiere Librino: decenni di ab-bandono e finte inaugurazioni ot-timi scenari per facili campagnieelettorali.

Sono 3 fatti in apparenza moltosemplici ma che danno il senso diuna lenta ma inesorabile trasfor-

mazione, e se vogliamo rivolu-zione, in atto in un quartiere che dapiù di trent’anni è passivamenteschiavo di speculazioni edilizie epolitiche fatte sulla pelle della po-vera gente. Anche questo popolosenza diritti, come una piccolaLibia, comincia ad organizzarsicontro la strafottenza dei tantiGheddafi di turno che fino ad oggil’hanno soggiogato e spremuto.Non chiedono nulla di eccezio-nale, ma non lo chiedono né pertornaconto personale né per con-cessione elettorale. Lo chiedonoperchè iniziano seriamente a rico-noscersi come una collettività cheinsieme può far sentire la propriavoce e riappropriarsi dei diritti ne-gati.

Massimiliano Nicosia

A Librino cresce lapartecipazione popolare

Foto di Giuseppe Pace

Anno I n°610 Marzo 2011

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Si muovono i cittadiniTre petizioni in 30 giorni, primi segnali di un cambiamento

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Un tetto per i localidella Chiesa al Pigno

>Pigno

Lanascita della chiesa di SanGiuseppe al Pigno, s'intrec-cia strettamente alla storia

del villaggio - "Pigno" - sorto in-torno alla fine degli anni Cin-quanta per ospitare immigratiprovenienti per lo più dal centrodella Sicilia, in un flusso semprepiù consistente. Tanto che l'auto-rità ecclesiastica decise di occu-parsi delle esigenze religiose delnuovo quartiere e diede inizioalla costruzione di questa chiesainaugurata nel 1968.La struttura da quella data è rima-sta come allora, tranne qualcheparziale intervento operato esclu-sivamente con i fondi raccolti daPadre Gilbert Mukanda, l'attualeguida spirituale della comunità,spronando i fedeli all'acquisto deibiglietti per i sorteggi dei manu-fatti realizzati, spesso,dagli stessi

abitanti del quartiere o donati allaParrocchia.Altri fondi sono stati raccoltinello stand adibito per parecchimesi nel nuovo centro commer-ciale "Porte di Catania" adiacenteil quartiere, grazie alla donazionedi uno spazio da parte del diret-tore del centro e al lavoro dei nu-merosi volontari che a a turnopresiedevono lo stand.Grazie a questi fondi si è potutarealizzare la copertura dei localiaccanto alla chiesa. Questi ver-ranno utilizzati da laici e gruppigiovanili per le loro attività.Purtroppo il bellissimo progettodell'oratorio, realizzato da un ar-chitetto per conto della Curia ca-tanese, è rimasto ancora solonella carta.

Orazio Montagno

Realizzato grazie alle raccolte fondi

10 Marzo 2011 - la Periferica WEB - pagina 3

>petizione 1 / San Teodoro

Diamo ai Brigantiquel che è dei BrigantiPetizione per assegnare la struttura alla squadra di rugby

Il rilancio del complesso sportivo SanTeodoro, dopo anni di incurie e ab-bandoni, potrebbe essere deciso dai

cittadini. Dal comitato Campo San Teo-doro, sorto informalmente nel corso diuna assemblea dell’Iqbal Masih, il cen-tro sociale che da anni opera in vialeMoncada, nasce l’idea di una petizionepopolare per assegnare l’impianto allasquadra Briganti Rugby di Librino.

La struttura, la cui realizzazione costòcirca 10 milioni di euro, fu consegnata,come spesso accade nel quartiere, giàincompleta nell’anno 2003.Da allora tuttavia il Comune non ha mairealizzato alcun progetto concreto diutilizzo e di fatto l’opera è stata abban-donata e a più riprese vandalizzata.Ad agosto del 2009 la vicenda sembravaaver trovato una soluzione quando,nell’ambito dellaconvenzione triennale siglata tra l’am-ministrazione comunale ed il Calcio Ca-tania, si affidò a quest’ultima laristrutturazionedel campo di calcio e deglispogliatoi e l’organizzazione di una

scuola calcio per i bambini del quartiereda gestire in accordo tra municipalità ele associazioni sportive presenti a Li-brino. Neppure il presunto impegno delPresidente Pulvirenti però è riuscito asalvare il San Teodoro dal suo triste de-stino di cattedrale nel deserto. Il CalcioCatania infatti si è poi ben guardato dalmantenere le promesse fatte decidendoinfine di tirarsi indietro dall’impegno.

Fatto sta che oggi a pagarne le spesesono proprio le associazioni sportive lequali, come i Briganti, lavorano nelquartiere fra mille problemi e, piuttostoche essere incoraggiate, si vedono ancheprivate di spazi essenziale allo svolgi-mento delle loro attività.Proprio per questa necessità di coinvol-gere le altre associazioni sportive, maanche i singoli cittadini, il comitato haindividuato nella petizione popolare lostrumento più efficace a raggiungerel’ambizioso obiettivo anche tenendoconto della recente approvazione, daparte del Comune di Catania, del Rego-lamento degli strumenti di partecipa-zione democratica i quali prevedono la

possibilità di avanzare all’amministra-zione richieste di udienza, istanze, peti-zioni, proposte di iniziativa popolare ereferendum.

“Abbiamo scelto lo strumento della pe-tizione popolare - ci dice Stefania Fer-rara dei Briganti Rugby - perchèvogliamo far partecipare i cittadini aqualcosa che gli appartiene. Vogliamorestituire questo impianto sportivo alquartiere e alla città perchè diventi unarisorsa”.Per realizzare ciò il comitato ha comin-ciato a raccogliere le firme domenica 27febbraio in occasione della partita tra iBriganti Rugby Librino e il CataniaRugby disputata al campo Maria Go-retti.

La raccolta delle firme durerà due mesie si chiuderà il 23 aprile 2011, giorno incui una manifestazione cittadina, “l’ul-timo chilometro”, consegnerà agli am-ministratori della città la petizione.

Massimiliano Nicosia

pagina 4 - la Periferica WEB - 10 Marzo 2011

Foto di Giuseppe PaceFoto di Angelo Copia

10 Marzo 2011 - la Periferica WEB - pagina 5

E nel cantiere-discaricaarrivano le ruspeLa petizione del comitato spontaneo produce i primi frutti

>petizione 2 / La discarica in viale Librino

Alla fine, come possiamo docu-mentarvi nelle foto di questa pa-gina, nella discarica di viale

Librino, sono arrivate le ruspe a rimuo-vere i rifiuti.

Proprio il mese scorso avevamo raccon-tato come un comitato spontaneo di cit-tadini si era organizzato in unaconferenza stampa e successiva raccoltafirme per denunciare la discarica abu-siva limitrofa alle loro abitazioni suc-cessivamente la Periferica avevasottoposto il problema al Sindaco Stan-canelli che si era impegnato a risolversoin tempi brevi.

La discarica si era formata nel tempo inseguito all’abbandono del terreno prece-dentemente utilizzato come cantieredalla ditta che ha ultimato i lavori per lacostruzione dell’asse attrezzato. Lastessa ditta, in questi giorni, evidentem-nete su sollecitazione del Comune pro-prietario del terreno, sta provvedendo arimuovere i rifiuti. Speriamo si stianoanche prendendo provvedimenti perchèquanto accaduto non debba ripetersi.

Biagio Puglisi

Foto di Angelo Copia

Foto di Angelo Copia

pagina 6 - la Periferica WEB - 10 Marzo 2011

TVecomputer che non si accendonoo si spengono di continuo, frigori-feri e congelatori che funzionano

male e forni che non arrivano a tempera-tura se non dopo molto tempo, con il ri-schio di danni reali agli stessi. Questisono soltanto alcuni dei problemi che labassa tensione della fornitura elettrica stacausando nella zona di borgo Librino an-tico. Molti abitanti vi hanno convissutoper anni: qualche reclamo era stato pre-sentato anche in passato ma, da qualcheanno a questa parte, il problema è peggio-rato notevolmente non garantendo i livelliminimi di qualità stabiliti dall’AutoritàGarante per l’Energia Elettrica.Già un anno fa, esattamente il 20 febbraio2010, fu trasmessa ad Enel una petizioneda parte degli abitanti che chiedevano dirisolvere il problema, ma da allora nulla ècambiato. Nonostante questo, il 22 marzo2010 Enel rispondeva così alle numerosesegnalazioni: “… sono in atto degli inter-venti, sulla nostra rete di distribuzione, fi-nalizzati alla risoluzione definitiva dellaproblematica segnalata. Trattandosi di la-vori complessi prevediamo di ultimaretali interventi entro 60 giorni lavorativi”.Risulta evidente, dunque, che il disservi-zio è conosciuto da Enel e che a distanzadi un anno, ampliamente trascorsi i 60giorni indicati, non è stata presa alcunamisura per risolverlo.Da qui la mobilitazione da parte degli abi-tanti interessati che hanno deciso di inol-trare un nuovo reclamo, sia singolarmente

che attraverso una nuova petizione. Taledocumentazione è stata inviata a partiredal 31 gennaio 2011, oltre che alla sedelegale e all’ufficio segnalazione guasti diEnel Servizio Elettrico SPA, anche all’uf-ficio reclami dell’autorità garante perl’Energia elettrica e il Gas e, per cono-scenza, al sindaco del Comune di Cataniae alla Presidente della IX Municipalità.Quest’ultima, in data 16 febbraio, haanche inviato una lettera di sollecito indi-rizzata ad Enel a seguito dei reclami adessa pervenuti per conoscenza. Per discu-tere e far conoscere questo grave disservi-zio è stata indetta a febbraio unaconferenza stampa organizzata dagli abi-tanti insieme al Comitato Librino Attivo,che sta seguendo e coadiuvando tutte leiniziative. A tale conferenza, oltre a tutti i

destinatari della petizione e alla stampa,erano stati invitati tutti i gruppi parlamen-tari al Comune, nonché l’Ufficio stampadell’Enel. Purtroppo nessuno di questi haritenuto doveroso presentarsi, tranne ilconsigliere comunale del PD SaroD’Agata. La petizione è destinata ad au-mentare nel numero dei sottoscrittori(ogni sottoscrittore corrisponde ad unautenza), quindi verrà re inviata ancora unao più volte nei prossimi giorni. Se la si-tuazione non dovesse risolversi quantoprima i sottoscrittori, sostenuti dalla Fe-derconsumatori, sono intenzionati adagire per vie legali. Chiunque avesse pro-blemi analoghi e volesse aderire alla peti-zione può contattare il Comitato LibrinoAttivo al numero 095577674.

>petizione 3 / Borgo antico

Bassa tensione, raccoltafirme al Borgo AnticoUn disservizio che dura da anni nonostante le segnalazioni

Un momento della conferenza al Borgo Antico

10 Marzo 2011 - la Periferica WEB - pagina 7

Arriva la prima produzionedel 2011 dell'associazioneculturale Terre forti. Ecco

infatti in scena “Come un anticorosario”, all' Auditorium Casta-gnola presso la Chiesa Resurre-zione del Signore, in viaCastagnola 4, da domani e fino adomenica.E lo fa quindi proprio nel quartieredi Librino che è la “casa” di Terreforti, ensemble creativo sorto nel2007 proprio a Librino, centrogeografico di quelle antiche con-trade un tempo note, per l'appunto,come "terre forti", ponendosil'obiettivo di fare da “mediatoreculturale” e promotore artistico esociale tra la "periferia sud" del ca-poluogo etneo, la città di Catania ela Sicilia e i siciliani di tutto ilmondo.“Terre forti”, associazione no-pro-fit apolitica e aconfessionale, nonha mai fatto mistero di ambire agestire, anche non in esclusiva,uno spazio “laico” artistico e crea-tivo a Librino, ma ad oggi l'occa-sione di poter svolgere le proprieattività è stata, del tutto spontanea-

mente e gratuitamente, offerta nondalla pubblica amministrazione oda altre realtà della vita civile e po-litica, ma dalle parrocchie delquartiere: quella del BorgoAntico,la Chiesa N.S. del SS. Sacramento,che ospita nei propri spazi le provedella compagnia (oltre ad alcuneproduzioni più “raccolte”), equella di via Castagnola, con il suofunzionaleAuditorium, per le pro-duzioni principali.Il 2011 di “Terre forti” inizia conun nuovo lavoro, pregevolmentediretto dall'abile e ormai espertoSaro Stella, che parla delle piccoleemozioni e le quotidiane sfide,delle ingiustizie che sembrano in-sormontabili e della voglia di nonconcedere sconti alla propria di-gnità ed umanità. Ciò in due pia-cevoli episodi, animati da un castvivace e variegato (in buona partecomposto di interpreti residentiproprio nella periferia sud, a dimo-strazione che vivere in aree “diffi-cili” non è ostativo a produrrequalità e professionalità), il tuttoincastonato nei preziosi interventidell'affermato cantautore etneo

Gregorio Lui e del gruppo musi-cale “'U peri alivu”, guidato daMelo Zuccaro e Lino Rabuazzo.Ecco lo spettacolo in una nota delDirettoreArtistico di “Terre forti”,Alfio Guzzetta: «In uno spazio,qui rappresentato da un simbolicocortile, prendono corpo le diffi-coltà di un quotidiano “quasi na-scosto”. Uno spazio dove giornimonotoni, “salati”, imbalsamatidal tempo, si rincorrono uguali,come grani di un antico rosario,con il loro carico di sofferenze, di-sagi, complessità del vivere. Ma èanche lo spazio dove l’uomo,senza dimenticare le proprie debo-lezze, dà rispettabilità alla propriaesistenza: un’esistenza che nonsempre è supportata da quegli“aiuti” indispensabili ad un viverecivile. Malgrado ciò ce la mettetutta per spezzare il mito di Sisifoe riuscire a trasportare in alto quelmasso che troppo spesso gli è roto-lato addosso. È lo spazio dove, at-traverso le lacerazioni quotidiane,catarsi continua, si può trovare ladignità di essere umano».

la stagione 2011 di Terre Forti

>Associazionismo e società civile

“Come un rosario” inaugura

pagina 8 - la Periferica WEB - 10 Marzo 2011