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La partecipazione territoriale e le dinamiche attuative di processi decisionali dal basso Dipartimento Polis – Università di Genova - 5 maggio 2010 LA POLITICA DI PROMOZIONE DELLA PARTECIPAZIONE DELLA REGIONE TOSCANA Rodolfo Lewanski Autorità Regionale per la Partecipazione della Regione Toscana e Dipartimento di Scienza Politica UNIBO Norman Rockwell 1943

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La partecipazione territoriale e le dinamiche attuative di processi decisionali dal basso

Dipartimento Polis – Università di Genova - 5 maggio 2010

LA POLITICA DI PROMOZIONE DELLA PARTECIPAZIONE DELLA REGIONE TOSCANA Rodolfo Lewanski Autorità Regionale per la Partecipazione della Regione Toscanae Dipartimento di Scienza Politica UNIBO

Norman Rockwell 1943

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LA POLITICA DELLA REGIONE TOSCANALA POLITICA DELLA REGIONE TOSCANA

Legge n. 69/2007 Uno dei primi tentativi di tradurre l’ideale DD in pratica

istituzionale (prima per via normativa!?) Mediante una specifica politica che mira a promuovere

pro-attivamente la partecipazione dei cittadini nei processi decisionali

Istituzionalizzazione della partecipazione: diritto dei cittadini, da tradurre in prassi

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DUE PECULIARITA’

Legge elaborata attraverso processo di consultazione e meta-partecipazione di stakeholders e cittadini attivi (21 century Town Meeting a Carrara, Novembre 2006)

Legge a termine (‘sunset legislation’): 31.12.2012

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DUE TIPI DI PROCESSIDUE TIPI DI PROCESSI1. ‘Dibattito pubblico su grandi progetti;

decide l’Autorità; la Regione favorisce i progetti sottoposti a D.P. (finora nessun caso)

2. Processi partecipativi locali (durata 6-9 mesi)richieste di sostegno all’Autorità da:a) amministrazioni localib) cittadini (> 16 anni; da 0.5 a 5% della popolazione secondo dimensioni)c) scuoled) imprese (nuovi impianti)

forte enfasi su ambiente e paesaggio (art. 16.2 g)

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OBBIETTIVIOBBIETTIVIPromuovere il coinvolgimento dei cittadini

nella definizione di politiche pubbliche e di scelte collettive

Migliorare relazioni e comunicazione tra cittadini e amministrazioni

Accrescere il capitale socialeMa NON genericamente ‘partecipazione’…

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LA PARTECIPAZIONE DELIBERATIVA- 6 TRATTI CARATTERIZZANTI -

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1. INCLUSIONE1. INCLUSIONE

2. 2. INFORMAZIONEINFORMAZIONE

4. 4. DELIBERAZIONE/PONDERAZIONEDELIBERAZIONE/PONDERAZIONE

3. DIALOGO3. DIALOGO

5. CONSENSO: SCELTE 5. CONSENSO: SCELTE CONDIVISECONDIVISE

6. INFLUENZA6. INFLUENZA

DECISIONI, SCELTE, POLITICHE, ...DECISIONI, SCELTE, POLITICHE, ...

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1. INCLUSIONE1. INCLUSIONECHI ‘PRENDE PARTE’?TUTTE LE VOCI DEBBONO POTER FARSI SENTIRE ED

ESSERE ASCOLTATE NON TUTTI GLI INDIVIDUI, MA TUTTI I PUNTI DI

VISTARISPETTO ALLA QUESTIONE OGGETTO DEL

PROCESSOANCHE INTERESSI DIFFUSI, SOTTO-RAPPRESENTATI

O ‘MICRO’PARTECIPANTI: LIBERI E UGUALI: STATUS PARITARIO

… vs. ASIMMETRIE POTERE SOCIALE

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1. INCLUSIONE1. INCLUSIONE NON PORTATORI DI INTERESSI/STAKEHOLDERS

(PREFERENZE PRE-COSTITUITE: NEGOZIAZIONE; HANNO GIA’ ACCESSO E INFLUENZA)

SOLUZIONE PROBLEMI ATTRAVERSO LA RICERCA DI TERRENI COMUNI, NON PREVALERE SULLA FAZIONE RIVALE

CITTADINI: - SINGOLI, A TITOLO INDIVIDUALE (ANCHE SE CON IDENTITA’ SOCIALI): ‘ASSUNTO INDIVIDUALISTA’- COMUNI- CITTADINI ATTIVI O CAMPIONE CASUALE SOCIOLOGICAMENTE RAPPRESENTATIVO?

LA POSTA IN GIOCO: LEGITTIMITA’ E ‘ROBUSTEZZA’ PROCESSI ED ESITI

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1. INCLUSIONE1. INCLUSIONE INCLUSIVITA’ DELLE PROCEDURE, CON PARTICOLARE

ATTENZIONE ALLE CONDIZIONI CHE ASSICURANO LA PIENA PARITA’ DI ESPRESSIONE DI TUTTI I PUNTI DI VISTA E DI EGUAGLIANZA NELL’ACCESSO AI LUOGHI E MOMENTI DI DIBATTITO (art. 15.1 f)

INCLUSIONE DI GRUPPI SOCIALI O CULTURALI DIVERSI (art. 15.1 g)

PREVEDONO IL COINVOLGIMENTO DI SOGGETTI DEBOLI E SVANTAGGIATI, COMPRESI I DIVERSAMENTE ABILI (art. 16.1 a)

SI FANNO CARICO DI AGEVOLARE, ATTRAVERSO SPAZI, TEMPI E LUOGHI IDONEI, LA PARTECIPAZIONE PARITARIA DI GENERE (art. 16.1 d)

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2. INFORMAZIONE2. INFORMAZIONE OPINIONE INFORMATA ( vs. ‘GREZZA’): ENFASI SU

ASPETTI COGNITIVI - INCORPORARE LE INFORMAZIONI RILEVANTI (OGGETTIVE E SOGGETTIVE)≠ SONDAGGI (cfr. Deliberative Poll)- GETTARE PONTI FRA SAPERI ESPERTI E ‘COMUNI’ (SPECIALISTI DI BISOGNI E SOLUZIONI!)- Gronda di Genova esempio di ‘ingegneria popolare’‘ingegneria popolare’

ANCHE DIALOGO FA EMERGERE CONOSCENZE/INFORMAZIONI

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Public engagement enhances the Government’s effectiveness and improves the quality of its decisions. Knowledge is widely dispersed in society, and public officials benefit from having access to that dispersed knowledge. Executive departments and agencies should offer Americans increased opportunities to participate in policymaking and to provide their Government with the benefits of their collective expertise and information. Executive departments and agencies should also solicit public input on how we can increase and improve opportunities for public participation in Government.

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2. INFORMAZIONE2. INFORMAZIONE DIFFONDERE IL MASSIMO DELLE INFORMAZIONI ANCHE

TECNICHE FRA TUTI I CITTADINI PRIMA, DURANTE E DOPO IL PROCESSO (art. 15.1 h)

ACCESSIBILITA’ DI TUTTA LA DOCUMENTAZIONE RILEVANTE PER IL PROCESSO PARTECIPATIVO (art. 15.4 c)

ADOTTANO FORME INNOVATIVE DI COMUNICAZIONE E DI INTERAZIONE CON GLI ABITANTI CHE CONSENTONO A QUESTI ULTIMI DI INTERLOQUIRE ATTIVAMENTE NELLE DIVERSE FASI DEL PROCESSO (art. 16.1 f)

RENDONO ACCESSIBILE IN VIA TELEMATICA TUTTA LA DOCUMENTAZIONE RILEVANTE … COMPRESE VERSIONI SINTETICHE E DIVULGATIVE (art. 16.2 f)

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3. DIALOGO

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3. DIALOGO3. DIALOGODIALOGO: INTERAZIONE DISCORSIVASU QUESTIONI SIGNIFICATIVE TRA SOGGETTI LIBERI E UGUALIINTERAZIONI DI PROSSIMITA’ (MA ANCHE ON-

LINE?) NON MERA CONVERSAZIONE…

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3. DIALOGO3. DIALOGO NON SPONTANEO, POSSIBILE IN CONDIZIONI

APPROPRIATE:

- PROCESSI E ‘SPAZI’ STRUTTURATI = POSSIBILITA’ DI PARLARE, POSSIBILITA’ DI ASCOLTARE (ASCOLTO ATTIVO): COMPRENSIONE DELLE RAGIONI ALTRUI

- PROCESSI ‘GARANTITI’, NEUTRALI, ‘PROTETTI’, FACILITATI = IN UN CLIMA DI RISPETTO RECIPROCO, ACCETTAZIONE DELLE DIVERSITA’ DI OPINIONI

- VASTA GAMMA DI ‘METODI’, ‘TECNICHE’, CHE VARIANO PER N. PARTECIPANTI, DURATA, USO ICT ECC.

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4. DELIBERAZIONE 4. DELIBERAZIONE DELIBERAZIONE: NON DECISIONE

LIBRA = BILANCIA = SOPPESARE PRO E CONTRO DEI DIVERSI POSSIBILI CORSI D’AZIONE NELLE SCELTE COLLETTIVE→ RESPONSABILIZZAZIONE DEI CITTADINI

GRAZIE A: 1) CONFRONTO DIALOGICO 2) INFORMAZIONE

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5. SCELTE CONDIVISE/CONSENSO5. SCELTE CONDIVISE/CONSENSO ALLA RICERCA DI CONDIVISIONE E EFFETTIVO

CONSENSO, TERRENO COMUNE- NON MANIPOLAZIONE

ACCETTAZIONE DIVERSITA’ E CONFLITTO (PUNTO DI PARTENZA)

ASSUNTO: PREFERENZE POSSONO CAMBIARE

NON NEGOZIAZIONE, SCAMBIO

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3. DELIBERAZIONE 4. DIALOGO3. DELIBERAZIONE 4. DIALOGO STRUMENTI E METODOLOGIE PARTECIPATIVE CONGRUENTI

CON LE FINALITA’ DEL PROCESSO E DEL CONTESTO N CUI SI SVOLGE (art. 15.1 d)

GESTIONE DEL PROCESSO AFFIDATA A UN SOGGETTO NEUTRALE E IMPARZIALE O COMUNQUE MODALITA’ DI GESTIONE DEL PROCESSO PARTECIPATIVO CHE ASSICURANO NEUTRALITA’ E IMPARZIALITA’ (art. 15.1 e)

RUOLO DI INDIRIZZO DELL’AUTORITA’:- SCELTA METODI/TECNICHE IMPIEGATI E CONSULENTI IN RAGIONE DI OBBIETTIVI, CONTESTO, RISORSE …- ALTRI ‘DISPOSITIVI’ ATTI A EVITARE ‘DISTORSIONI’, AD ES. COMITATO DI GARANZIA PER VALIDARE SCELTE STRATEGICHE (COMPOSIZIONE BILANCIATA POLITICI, GRUPPI DI INTERESSE, LEADERS SOCIETA’ CIVILE…)

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6. INFLUENZA/ EMPOWERMENT6. INFLUENZA/ EMPOWERMENTRAPPORTO CON DEMOCRAZIA

RAPPRESENTATIVA: IMPEGNO –MEDIANTE SOTTOSCRIZIONE DI UN PROTOCOLLO- A PRENDERE ESITI IN SERIA CONSIDERAZIONE O A MOTIVARE PUBBLICAMENTE PERCHE’ NO

EFFETTIVA INFLUENZA SU SCELTE COLLETTIVE; 4 o 5 GRADINO DELLA SCALA DELLA PARTECIPAZIONE: EMPOWERMENT

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LA ‘SCALA DELLA PARTECIPAZIONE’LA ‘SCALA DELLA PARTECIPAZIONE’

Fonte: elaborazione propria da International Association of Public Participation (IAP2)

INFORMARE

CONSULTARE

COINVOLGERE

COOPERARE

CAPACITARE (EMPOWER)

‘vi teniamo informati’

‘vi ascoltiamo, abbiamo bisogno dei vostri commenti e informazioni’

‘le vostre opinioni sono tenute in considerazione, ma senza impegno’

‘abbiamo bisogno delle vostre opinioni; ci impegniamo a tenerne conto’

‘metteremo in atto le vostre scelte’

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6. INFLUENZA6. INFLUENZA INDICAZIONE DELLA FASE DEL PROCESSO

DECISIONALE OGGETTO DEL PROCESSO PARTECIPATIVO (art. 15.1 b)

LA SOTTOSCRIZIONE DEL PROTOCOLLO (CON LA REGIONE) COMPORTA... LA SOSPENSIONE DELL’ADOZIONE O DELL’ATTUAZIONE DEGLI ATTI DI PROPRIA COMPETENZA … (art. 18); - E.L CHE SI PROPONGONO DI DARE CONTINUITA’ , STABILITA’ E TRASPARENZA AI PROCESSI... (16.2 a):- L’ENTE SI IMPEGNA A TENER CONTO DEI RISULTATI DEI P.P. O COMUNQUE A MOTIVARNE IL MANCATO O PARZIALE ACCOGLIMENTO (art. 15.4 a)

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PARTECIPAZIONE DELIBERATIVA

Adattato da: B. Pruitt e P. Thomas, Democratic Dialogue – A Handbook for Practioners, IDEA, 2007, p. 23.

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3 ‘VIRTU’’ DELLA DD3 ‘VIRTU’’ DELLA DDPromuove:1. Virtù civiche: cittadini più attivi, responsabili,

informati, capaci di opinioni ‘mature’… più attenti a ‘bene comune’

2. Virtù di governo: legittimità, stabilità, efficacia decisioni; politica e amm.ne più responsive

3. Virtù cognitiva: decisioni migliori in quanto incorporano conoscenza e posizioni; soluzioni innovative, più efficaci ed efficienti

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DD MIRA A RAFFORZAREDD MIRA A RAFFORZARE:(Carson, Gaventa 2005)

LA ‘VOCE’ DEI CITTADINI; INCLUSIONELA DISPONIBILITA’ DELLE ISTITUZIONI A

RECEPIRE LA ‘VOCE’

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I RUOLI DELLA ‘AUTORITA’’I RUOLI DELLA ‘AUTORITA’’①Sostegno (economico, ma anche metodologico)

ai processi partecipativi②Promozione della partecipazione in generale③Garanzia dei processi partecipativi④Mediazione (nel caso di richieste di cittadini)⑤Valutazione ex post dei processi

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AUTORITA’: GARANZIA/INDIRIZZOAUTORITA’: GARANZIA/INDIRIZZO

Sostegno anche metodologico (art. 14.6 b): indirizzo progettazione tramite informazioni sul sito, consulenza specifica e valutazione ex ante, anche grazie a ‘leva contrattuale’ (finanziamenti) (art. 17)

l’A. ‘valuta e ammette al sostegno regionale’ i p.p.(art. 5 b)l’A. ‘elabora orientamenti per la gestione dei p.p.’ (art. 5 c)

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VALUTAZIONE EX ANTEVALUTAZIONE EX ANTE criteri di ammissibilità e di priorità ex artt. 15 e 16

- priorità: di difficile impiego ai fini di una graduatoria altri criteri indicati dall’A. per promuovere tratti

dialogico-deliberativi (cfr. infra) nei processi partecipativi:

• reclutamento/selezione partecipanti: campioni casuali• metodologie di coinvolgimento adeguate• neutralità e imparzialità (es. comitato di GARANZIA)

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VALUTAZIONE EX ANTE• restituzione esiti a partecipanti e comunità

(→trasparenza e accountability)• monitoraggio ex post (→ processo

longitudinale)• distribuzione per:

- territori- temi- proponenti (considerazioni di equità)

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APPRENDIMENTOAPPRENDIMENTOLegge a termine (‘sunset legislation’) :

carattere sperimentale della policyObbiettivo: favorire processo di

apprendimento collettivo → diffusione della cultura della partecipazione deliberativa fra attori sociali e istituzionali comunità di pratica: personale amm.ni, professionisti, accademici, autorità, cittadini…

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PROMOZIONEPROMOZIONESostegno ai processi locali: non politica simbolica

(risorse economiche, umane…)In primis economico (700.000 euro/anno 2008 e

2009)

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SOSTEGNO ECONOMICOSOSTEGNO ECONOMICO In media: 33.000 euro Richieste prevalentemente da amministrazioni locali (>

70%), specie Comuni di medie dimensioni; 5 casi di richieste da cittadini, 7 da scuole, 0 da imprese

Considerevole variazione tra province toscane Temi: circa 50% richieste riguardano strumenti

urbanistici, riqualificazione urbana, bilanci partecipativi;altri: ambiente, educazione, politiche sanitarie e sociali, localizzazione infrastrutture

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Autorità Regionale per la Partecipazione della Toscana:

contatti e informazioni• email:

partecipazione/consiglio.regione.toscana.it

• website:www.consiglio.regione.toscana.it Autorità per la Partecipazione