La Parola del parroco - Parrocchia di Locate Varesino · La Parola del parroco Veniamo da un...

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numero 40 Maggio 2014 PARROCCHIA DEI S.S. QUIRICO E JULITTA via S.Quirico, 2/a – 22070 Locate Varesino (CO) – Tel. e Fax 0331-830431 [email protected] --------- www.parrocchialocate.com La Parola del parroco Veniamo da un periodo liturgico molto fecondo e stimolante come la Quaresima e stiamo percorrendo il cammino pasquale che è la perfezione della nostra esperienza spirituale. Nella nostra educazione religiosa attuale è stato portato in evidenza l’aspetto sociale della Fede che si intreccia in modo indissolubile con la Carità: la Fede senza le opere è morta. La Via Crucis al Colosseo del Venerdì Santo scorso a Roma, con la presenza del papa, è stata presentata in questa linea, di profonda aderenza ai bisogni essenziali dell’uomo d’oggi. Ma da dove deriva la capacità dell’uomo di guardare al suo simile con occhi di amicizia, di solidarietà, di compassione e di condivisione? Deriva da una profondità spirituale coltivata con serietà: senza radici una pianta non sta in piedi, né può produrre frutti. La vita del cristiano quindi se non è radicata in Cristo produce solo foglie e rischia in ogni momento di cadere. L’aspetto interiore è il meno appariscente, la essenziale: le sue manifestazioni consistono nella ricerca interiore, nella meditazione, nel colloquio personale con Dio, nell’esercizio per migliorarsi nelle virtù o atteggiamenti positivi e nel rintuzzare tutte le forme di attrattiva al male sempre presenti in ogni anima anche in quelle più esposte alla luce della Parola di Dio. Due sono le coordinate spirituali da tener presenti per muoversi con sicurezza nel campo dello spirito: - il monte Tabor - il monte Calvario L’uno e l’altro sono necessari per sostenere la nostra personalità. Pietro, l’apostolo, fu presente sul monte Tabor quando Gesù lo chiamò a seguirlo su quella altura dove la realtà del quotidiano sembra svanire. Infatti avvenne che Gesù fu trasfigurato e il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce (Mt.17,1-2) Gesù mostrava la gloria divina e lasciava trasparire la sua identità vera, la sua divinità. Era tale la bellezza e la bontà che si riflettevano su Gesù in quel momento che Pietro rimase stupefatto e si sentì felice di quella meravigliosa esperienza:Maestro, è bello stare qui (Lc.9,33) Gesù aveva ottenuto l’effetto di suscitare grande interesse verso la sua persona. Ma il quadro che si presentava era incompleto:mancava un aspetto che una voce fece intuire:Questi è il Figlio mio, l’eletto, ascoltatelo (Lc.9,35) E mentre tutti erano pieni di meraviglia per tutte le cose che faceva, disse Gesù ai suoi discepoli: “Mettetevi bene in mente queste parole:il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini”. Ma essi non comprendevano questa frase (Lc.9,44) Nell’orto degli ulivi, dopo la cattura di Gesù “ i discepoli, abbandonatolo, fuggirono”. Mt.26,56. Anche Pietro fu tra costoro eppure aveva visto la gloria di Dio sul monte Tabor. Poche ore dopo Pietro arriverà a negare di conoscere Gesù: “Ma egli negò di nuovo giurando: Non conosco quell’uomo” (Mt.26,72) Finché un gallo cantò e Pietro uscì all’aperto e pianse amaramente.

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numero 40 Maggio 2014

PARROCCHIA DEI S.S. QUIRICO E JULITTA via S.Quirico, 2/a – 22070 Locate Varesino (CO) – Tel. e Fax 0331-830431 [email protected] --------- www.parrocchialocate.com

La Parola del parroco

Veniamo da un periodo liturgico molto fecondo e stimolante come la Quaresima e stiamo percorrendo il cammino pasquale che è la perfezione della nostra esperienza spirituale. Nella nostra educazione religiosa attuale è stato portato in evidenza l’aspetto sociale della Fede che si intreccia in modo indissolubile con la Carità: la Fede senza le opere è morta. La Via Crucis al Colosseo del Venerdì Santo scorso a Roma, con la presenza del papa, è stata presentata in questa linea, di profonda aderenza ai bisogni essenziali dell’uomo d’oggi. Ma da dove deriva la capacità dell’uomo di guardare al suo simile con occhi di amicizia, di solidarietà, di compassione e di condivisione? Deriva da una profondità spirituale coltivata con serietà: senza radici una pianta non sta in piedi, né può produrre frutti. La vita del cristiano quindi se non è radicata in Cristo produce solo foglie e rischia in ogni momento di cadere. L’aspetto interiore è il meno appariscente, la essenziale: le sue manifestazioni consistono nella ricerca interiore, nella meditazione, nel colloquio personale con Dio, nell’esercizio per migliorarsi nelle virtù o atteggiamenti positivi e nel rintuzzare tutte le forme di attrattiva al male sempre presenti in ogni anima anche in quelle più esposte alla luce della Parola di Dio. Due sono le coordinate spirituali da tener presenti per muoversi con sicurezza nel campo dello spirito: - il monte Tabor - il monte Calvario

L’uno e l’altro sono necessari per sostenere la nostra personalità. Pietro, l’apostolo, fu presente sul monte Tabor quando Gesù lo chiamò a seguirlo su quella altura dove la realtà del quotidiano sembra svanire. Infatti avvenne che Gesù fu trasfigurato e il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce (Mt.17,1-2) Gesù mostrava la gloria divina e lasciava trasparire la sua identità vera, la sua divinità. Era tale la bellezza e la bontà che si riflettevano su Gesù in quel momento che Pietro rimase stupefatto e si sentì felice di quella meravigliosa esperienza:Maestro, è bello stare qui (Lc.9,33) Gesù aveva ottenuto l’effetto di suscitare grande interesse verso la sua persona. Ma il quadro che si presentava era incompleto:mancava un aspetto che una voce fece intuire:Questi è il Figlio mio, l’eletto, ascoltatelo (Lc.9,35) E mentre tutti erano pieni di meraviglia per tutte le cose che faceva, disse Gesù ai suoi discepoli: “Mettetevi bene in mente queste parole:il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini”. Ma essi non comprendevano questa frase (Lc.9,44) Nell’orto degli ulivi, dopo la cattura di Gesù “ i discepoli, abbandonatolo, fuggirono”. Mt.26,56. Anche Pietro fu tra costoro eppure aveva visto la gloria di Dio sul monte Tabor. Poche ore dopo Pietro arriverà a negare di conoscere Gesù: “Ma egli negò di nuovo giurando: Non conosco quell’uomo” (Mt.26,72) Finché un gallo cantò e Pietro uscì all’aperto e pianse amaramente.

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Nella vita religiosa occorre non solo la soddisfazione e la gioia di stare con Dio nei momenti belli e soddisfacenti, ma anche in quelli impegnativi, talvolta duri e pesanti, amari e difficili della vita. E’ sempre lo stesso Dio che agisce nella nostra storia personale e permette alle volte che il vento e la tempesta si abbattano su di noi per metterci alla prova come accadde sul lago di Galilea alla barca dei discepoli: “Salvaci, Signore, siamo perduti”(Mt8,25). E Gesù: “Perché avete paura, uomini di poca fede”?

Nel cammino della vita si può conoscere anche la mediocrità del male compiuto ma nella certezza della vittoria di Cristo si lasciano al ricordo le passate sconfitte. Anche nei riguardi del prossimo non tutto è dolce e poetico e il volto di Cristo mostra nel povero e nell’ammalato il suo aspetto di durezza. Solo chi ha scavato a lungo nella vita spirituale potrà comunque accettare la croce e il Calvario anticipando nella sua fede il volto luminoso di Cristo sul monte Tabor che trionfa nella Risurrezione.

Mese di Maggio

Calendario degli incontri di preghiera nel mese di Maggio

Il mese di maggio dedicato alla Madonna verrà aperto ufficialmente giovedì 1 maggio alle ore 20.30 nella nostra bella chiesa con la recita del S.Rosario e delle Litanie in suo onore. Lo strumento che useremo sarà il fascicoletto preparato da Mons. Erminio Villa dal titolo: I nomi di MARIA nella spiritualità cristiana. I nomi di Maria che ritroviamo nella storia cristiana, scrive Mons. Renato Corti, sono molti. Ciascuno di essi ha la sua singolarità. Alcuni sono fondamentali per la Chiesa intera. Altri hanno un fondamento biblico e teologico molto rilevante, altri emergono dai testi del magistero dei Papi e dei Vescovi, altri ancora sono nomi legati a un luogo o alla vita spirituale di alcune comunità. L’importante sarà pregare e pregare bene. Facciamo fare questa bella esperienza anche ai nostri figli pregando con loro a casa oppure partecipando alla preghiera comune nei punti del paese scelti a turno. Sappiamo ormai per tradizione che i quattro Rioni si suddividono le serate. La prima settimana: da lunedì 5 maggio

Alle ore 20.30 tocca al Rione Bacioc e precisamente: • Lunedì saremo in via Montale; • Martedì nella Chiesa di S.Agostino dove

celebreremo la S.Messa; • Mercoledì il Rosario sarà recitato alla cappella

della Addolorata sulla via Garibaldi;

• Giovedì saremo nel cortile delle famiglie Castiglioni in via Cadorna 5

• Venerdì 9 maggio saremo ospiti in via Monterosa presso le famiglie Airoldi, Volontè e Chierichetti.

La seconda settimana: da lunedì 12 maggio

La seconda settimana da lunedì 12 maggio in poi toccherà al Rione Vigana ospitare il mese di maggio, comprendendo anche la serata del 13 maggio con la processione e la Messa in onore della

Madonna di Fatima La terza settimana

La terza settimana sarà organizzata presso il cantun Svizzer. La quarta settimana

La quarta settimana si svolgerà nel cantun Sott. MESE DI MAGGIO PER I RAGAZZI Da lunedì 12 Maggio

Per non far mancare ai ragazzi l’occasione di incontrare la Madonna, nella seconda e terza settimana suggeriamo come per la Quaresima questi orari: • ore 7.20 sono chiamati i ragazzi delle medie che

usciranno alle 7.30 per recarsi a scuola. • ore 7.35 sarà la volta dei bambini delle

elementari che verranno poi accompagnati a scuola da Pedibus. Questo a iniziare da lunedì 12 maggio.

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Roma e il Papa nel cuore dei nostri

preadolescenti

Abbiamo visto in televisione domenica 27 aprile, festa della Divina Misericordia, una grande manifestazione di Fede da parte centinaia di migliaia di fedeli accorsi in particolare dalla Polonia e dall’Italia, per la canonizzazione dei due Santi: S.Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII. Siamo estremamente felici per quanto è accaduto e per la conclusione straordinaria dell’itinerario di vita di questi due Papi che hanno segnato la storia recente della Chiesa che porta i segni evidenti della loro santità. Ma nei giorni dopo Pasqua, hanno potuto gioire della presenza del Papa e della visita fatta alla Basiliche Apostoliche di Roma anche migliaia di preadolescenti di 2° e 3° media della nostra Diocesi (circa 7000, con i loro catechisti). Anche dieci ragazzi della nostra parrocchia hanno avuto la fortuna di recarsi nel cuore del Cristianesimo, Roma, sperimentando non solo il calore della città che porta i segni della professione di Fede fatta da tanti martiri all’inizio del Cristianesimo, ma anche di poter ascoltare, vedere e perfino toccare il Santo Padre il Papa che anche i ragazzi giovanissimi come i tredicenni conoscono e amano come il loro papà nella Fede. Francesca, una nostra preadolescente, è rimasta molto affascinata dalla città di Roma e dalle sue bellezze artistiche, dai monumenti storici e dalla grandiosità dei monumenti disseminati dappertutto. L’ha colpita il numero dei suoi coetanei della nostra Diocesi di Milano scesi a Roma con il suo stesso obiettivo: visitare le basiliche costruite sul luogo del martirio di S.Pietro e di S.Paolo

Il giorno dell’incontro con il Papa Francesco, mercoledì 23 aprile, è stato preceduto, dicono altri nostri ragazzi, da un diffuso nervosismo provocato proprio dall’attesa di vedere da vicino il Papa, sperando di toccarlo, di guardarlo negli occhi. Finalmente, con il suo arrivo il desiderio è stato pienamente soddisfatto. Un altro momento intenso e commovente è stato per Celeste, la catechista dei ragazzi di 2° media, la S.Messa vissuta e partecipata nella Basilica di S.Pietro e celebrata dal Cardinale

Vicario del Papa. Hanno colpito i ragazzi le parole semplici ma incisive del Vescovo e la rievocazione della figura di Papa Giovanni Paolo II. Affascinata dalla maestosità della Basilica, tuttavia un pensiero le ha attraversato la mente: “anche una sola persona è tuttavia più importante di quel capolavoro”. Alloggiati presso l’albergo Divino Amore, fuori Roma, i nostri ragazzi uniti a quelli di Mozzate e di Carbonate hanno fraternizzato tra di loro vivendo

momenti molto sereni e belli nella visita di Roma e nelle due serate di lunedì e di martedì sotto la guida di don Michele. I ragazzi sono arrivati a Roma dopo un cammino catechistico prolungato e dopo la proiezione di un filmato riguardante soprattutto la Roma cristiana. Ora, i più grandicelli, la prima domenica di giugno, faranno la Professione di Fede nella nostra chiesa parrocchiale mentre i ragazzi di 2° media si iscriveranno ufficialmente alla professione di Fede che proclameranno l’anno prossimo.

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L’8 Maggio con l’Arcivescovo in piazza Duomo La grande convocazione diocesana dell’ 8 maggio in Piazza Duomo è l’appuntamento culminante dell’anno pastorale, dedicato a “Il Campo è il Mondo”: “La missione scaturisce dalla gratitudine per il dono che il Signore fa di Sé al suo popolo e a tutta l’umanità. Un dono che chiede di essere accolto e celebrato. La professione della nostra Fede per le vie della città vuole dire a tutti la nostra decisione di percorrere le vie dell’umano fino nelle periferie più lontane, per seminare la gioia del Vangelo nel Campo che è il Mondo” (Lettera pastorale). Parrocchie, associazioni e movimenti sono invitati alla venerazione pubblica della reliquia del Santo Chiodo, che allude alla bellezza della Croce di Cristo. L’evento non vuole evocare una lettura ingenuamente pietistica che esalti la sofferenza. Il dolore è sempre un male che solo il masochista può invocare o il sadico imporre, anche se ci appartiene. Gesù non ha mai cercato il dolore, anzi lo ha sempre combattuto, ma non vi si è mai sottratto e lo ha caricato su di sé quando si è trovato impotente a sconfiggerlo. Alla sofferenza, che è sempre “insensata”, Gesù dà una risposta “sensata” e vittoriosa che libera e salva. Restando in questa Comunione con e come Lui, comprendiamo che “la Croce di Gesù è il nome che si deve dare al dolore dell’uomo” (Giovanni Moioli). Anziché interrogarsi sul perché o sull’origine del dolore, come fanno i suoi discepoli di fronte al Cieco Nato, Gesù si domanda cosa fare davanti a una vita devastata dal male. Gesù Cristo ha condiviso pienamente la condizione umana fino al punto dell’estrema umiliazione e nella solitudine della morte più atroce, facendosi nostro fratello, per rivelarci il volto misericordioso del Padre e guidarci nella sua “com-passione” solidale con ogni uomo. San Carlo portò quel chiodo per le vie della città infestata dalla peste e il 20 aprile del 1984, il Cardinal Martini rinnovò l’evento nella metropoli milanese segnata dalle “nuove pesti” che affliggono la società contemporanea. Anche oggi Cristo continua a condividere le gioie e

le sofferenze, le speranze e le fatiche di tutti i giorni, mostrando che Egli è la risposta che trasforma la vita di ogni donna e di ogni uomo. Nel pomeriggio l’Arcivescovo ci aiuterà a riscoprire la nostra Fede nel Crocifisso Risorto, portando in processione il santo Chiodo e ascoltando 4 diversi ambiti della città segnati dal disagio:

• la malattia e la famiglia: narrazioni di croci (il mondo della sofferenza, presso la clinica Mangiagalli);

• il superamento della crisi, maturando come uomini (il mondo della cultura, alla Triennale);

• la solidarietà nel mondo dell’impresa e dell’economia: utopia o realtà? (il mondo del lavoro e dell’economia nella nuova piazza davanti al grattacielo dell’Unicredit);

• i migranti come nuovi Cirenei (il mondo dei migranti, alla parrocchia di S. Giuseppe dei morenti).

La convocazione culminerà con una grandiosa proposta di spettacolo e di preghiera alle ore 20.30 in

Piazza Duomo. Musica, teatro, danza, testimonianze e preghiera si uniranno, sotto la regia di Andrea Chiodi, per dare vita ad un happening che coinvolgerà i fedeli di tutta la diocesi e si concluderà con l’intervento del Cardinale. Sul palco si alterneranno i grandi nomi della cultura, del cinema, del teatro

e della musica. La serata sarà arricchita dalla testimonianza di Gemma Capra Calabresi e da letture di brani tratti dai giganti della letteratura milanese. Sarà un grande “spettacolo”, un moderno sacro dramma strutturato in diverse tappe simboliche che, sulla scia del racconto della Passione secondo Luca, ci farà sperimentare che l’amore di Gesù Cristo testimoniato sulla Croce è all’opera anche oggi nella nostra vita quotidiana. Di fronte ai mali di oggi, non dobbiamo domandarci “Dov’è Dio?”, ma “Dov’è l’uomo?” con il suo impegno di condivisione della sofferenza, sull’esempio di Cristo. Gesù infatti ci insegna ad attraversare, abitare, “addomesticare” il dolore in un’azione corale con Lui.

Gian Paolo Antonini

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La dignità della donna Dalla lettera alle donne di Giovanni Paolo II

Le cronache giornalistiche registrano ripetutamente reati di violenza contro le donne: un dramma di portata mondiale che si consuma sempre più spesso all’interno della mura domestiche (ma non solo), senza distinzione di età, ceto sociale, cultura e paese di origine. Una violazione della dignità umana che è inscritta in ogni donna, come in ogni uomo, dall’atto creatore di Dio, e che viene negata e offesa in ogni gesto di violenza fisica o psichica contro le donne. San Giovanni Paolo II, nel 1995, in continuità con la lettera apostolica Mulieris dignitatem del 1988, indirizzò a tutte le donne una’attualissima lettera nella quale riconosce ed esalta la dignità che ogni donna ha nel progetto e nell’amore di Dio. Vi proponiamo uno stralcio della prima parte. “ … Grazie a te, donna, per il fatto stesso che sei donna! Con la percezione che è propria della tua femminilità tu arricchisci la comprensione del mondo e contribuisci alla piena verità dei rapporti umani. Ma il grazie non basta, lo so. Siamo purtroppo eredi di una storia di enormi condizionamenti che, in tutti i tempi e in ogni latitudine, hanno reso difficile il cammino della donna, misconosciuta nella sua dignità, travisata nelle sue prerogative, non di rado emarginata e persino ridotta in servitù. Ciò le ha impedito di essere fino in fondo se stessa, e ha impoverito l'intera umanità di autentiche ricchezze spirituali. Non sarebbe certamente facile additare precise responsabilità, considerando la forza delle sedimentazioni culturali che, lungo i secoli, hanno plasmato mentalità e istituzioni. Ma se in questo non sono mancate, specie in determinati contesti storici, responsabilità oggettive anche in non pochi figli della Chiesa, me ne dispiaccio sinceramente. Tale rammarico si traduca per tutta la Chiesa in un impegno di rinnovata fedeltà all'ispirazione evangelica, che proprio sul tema della liberazione delle donne da ogni forma di sopruso e di dominio, ha un messaggio di perenne attualità, sgorgante dall'atteggiamento stesso di Cristo. Egli, superando i canoni vigenti nella cultura del suo tempo, ebbe nei confronti delle donne un atteggiamento di apertura,

di rispetto, di accoglienza, di tenerezza. Onorava così nella donna la dignità che essa ha da sempre nel progetto e nell'amore di Dio. Guardando a Lui, sullo scorcio di questo secondo millennio, viene spontaneo di chiederci: quanto del suo messaggio è stato recepito e attuato? Sì, è l'ora di guardare con il coraggio della memoria e il franco riconoscimento delle responsabilità alla lunga storia dell'umanità, a cui le donne hanno dato

un contributo non inferiore a quello degli uomini, e il più delle volte in condizioni ben più disagiate … Quante donne sono state e sono tuttora valutate più per l'aspetto fisico che per la competenza, la professionalità, le opere dell'intelligenza, la ricchezza della loro sensibilità e, in definitiva, per la dignità stessa del loro essere! E che dire poi degli ostacoli che, in tante parti del mondo, ancora impediscono alle donne il pieno inserimento nella vita sociale, politica ed economica? Basti pensare a come viene spesso

penalizzato, più che gratificato, il dono della maternità, a cui pur deve l'umanità la sua stessa sopravvivenza. Certo molto ancora resta da fare perché l'essere donna e madre non comporti una discriminazione. È urgente ottenere dappertutto l'effettiva uguaglianza dei diritti della persona e dunque parità di salario rispetto a parità di lavoro, tutela della lavoratrice-madre, giuste progressioni nella carriera, uguaglianza fra i coniugi nel diritto di famiglia, il riconoscimento di tutto quanto è legato ai diritti e ai doveri del cittadino in regime democratico …. Guardando poi a uno degli aspetti più delicati della situazione femminile nel mondo, come non ricordare la lunga e umiliante storia - per quanto spesso «sotterranea» - di soprusi perpetrati nei confronti delle donne nel campo della sessualità? Alle soglie del terzo millennio non possiamo restare impassibili e rassegnati di fronte a questo fenomeno. È ora di condannare con vigore, dando vita ad appropriati strumenti legislativi di difesa, le forme di violenza sessuale che non di rado hanno per oggetto le donne. In nome del rispetto della persona non possiamo altresì non denunciare la diffusa cultura

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edonistica e mercantile che promuove il sistematico sfruttamento della sessualità, inducendo anche ragazze in giovanissima età a cadere nei circuiti della corruzione e a prestarsi alla mercificazione del loro corpo … Il mio grazie alle donne si fa pertanto appello accorato, perché da parte di tutti, e in particolare da parte degli Stati e delle istituzioni internazionali, si faccia quanto è necessario per restituire alle donne il pieno rispetto della loro dignità e del loro ruolo. In proposito non posso non manifestare la mia ammirazione per le donne di buona volontà che si sono dedicate a difendere la dignità della condizione femminile attraverso la conquista di fondamentali diritti sociali, economici e politici, e ne hanno preso coraggiosa iniziativa in tempi in cui questo loro impegno veniva considerato un atto di trasgressione, un segno di mancanza di femminilità, una manifestazione di esibizionismo, e magari un peccato!... Guardando a questo grande processo di liberazione della donna, si può dire che è stato un cammino difficile e complesso, e, qualche volta, non privo di errori, ma sostanzialmente positivo, anche se ancora incompiuto per i tanti ostacoli che, in varie parti del mondo, si frappongono a che la donna sia riconosciuta, rispettata, valorizzata nella sua peculiare dignità. Occorre proseguire in questo cammino! Sono convinto però che il segreto per percorrere speditamente la strada del pieno rispetto dell'identità

femminile non passa solo per la denuncia, pur necessaria, delle discriminazioni e delle ingiustizie, ma anche e soprattutto per un fattivo quanto illuminato progetto di promozione, che riguardi tutti gli ambiti della vita femminile, a partire da una rinnovata e universale presa di coscienza della dignità della donna. Al riconoscimento di quest'ultima, nonostante i molteplici condizionamenti storici, ci porta la ragione stessa, che coglie la legge di Dio inscritta nel cuore di ogni uomo. Ma è soprattutto la Parola di Dio che ci consente di individuare con chiarezza il radicale fondamento antropologico della dignità della donna, additandocelo nel disegno di Dio sull'umanità …”

Un pensiero e una preghiera (Dal discorso di Madre Teresa in occasione della IV conferenza mondiale delle

Nazioni Unite sulle donne - Pechino - 1995)

Un pensiero e una preghiera per tutte quelle donne che non Un pensiero e una preghiera per tutte quelle donne che non Un pensiero e una preghiera per tutte quelle donne che non Un pensiero e una preghiera per tutte quelle donne che non ricevono neanche un semplice sorriso.ricevono neanche un semplice sorriso.ricevono neanche un semplice sorriso.ricevono neanche un semplice sorriso. Un pensiero e una preghiera per quelle maltrattate anche tra le mura domestiche, che nel silenzio vivono il loro Un pensiero e una preghiera per quelle maltrattate anche tra le mura domestiche, che nel silenzio vivono il loro Un pensiero e una preghiera per quelle maltrattate anche tra le mura domestiche, che nel silenzio vivono il loro Un pensiero e una preghiera per quelle maltrattate anche tra le mura domestiche, che nel silenzio vivono il loro dramma.dramma.dramma.dramma. Un pensiero e una preghiera per quelle bambine che sono mutilate, violentate, uccise.Un pensiero e una preghiera per quelle bambine che sono mutilate, violentate, uccise.Un pensiero e una preghiera per quelle bambine che sono mutilate, violentate, uccise.Un pensiero e una preghiera per quelle bambine che sono mutilate, violentate, uccise. Un pensieroUn pensieroUn pensieroUn pensiero e una preghiera per le donne di paesi dove in nome di leggi e consuetudini sono private della loro e una preghiera per le donne di paesi dove in nome di leggi e consuetudini sono private della loro e una preghiera per le donne di paesi dove in nome di leggi e consuetudini sono private della loro e una preghiera per le donne di paesi dove in nome di leggi e consuetudini sono private della loro dignità e libertà.dignità e libertà.dignità e libertà.dignità e libertà. Un pensiero e una preghiera per quelle che sono sole e ammalate.Un pensiero e una preghiera per quelle che sono sole e ammalate.Un pensiero e una preghiera per quelle che sono sole e ammalate.Un pensiero e una preghiera per quelle che sono sole e ammalate. Un pensiero e una preghiera per tutte quelle ragazze ingannate, e che soUn pensiero e una preghiera per tutte quelle ragazze ingannate, e che soUn pensiero e una preghiera per tutte quelle ragazze ingannate, e che soUn pensiero e una preghiera per tutte quelle ragazze ingannate, e che sono costrette a vendere il loro corpo.no costrette a vendere il loro corpo.no costrette a vendere il loro corpo.no costrette a vendere il loro corpo. Un pensiero, una preghiera e un grazie sincero per quelle che si donano ogni giorno per curare e assistere un figlio, Un pensiero, una preghiera e un grazie sincero per quelle che si donano ogni giorno per curare e assistere un figlio, Un pensiero, una preghiera e un grazie sincero per quelle che si donano ogni giorno per curare e assistere un figlio, Un pensiero, una preghiera e un grazie sincero per quelle che si donano ogni giorno per curare e assistere un figlio, un marito, un fratello gravemente ammalato.un marito, un fratello gravemente ammalato.un marito, un fratello gravemente ammalato.un marito, un fratello gravemente ammalato. Un pensiero, una preghiera e un grazie sincero per quellUn pensiero, una preghiera e un grazie sincero per quellUn pensiero, una preghiera e un grazie sincero per quellUn pensiero, una preghiera e un grazie sincero per quelle che ogni giorno dicono sì alla vita, a dispetto di tutto e di e che ogni giorno dicono sì alla vita, a dispetto di tutto e di e che ogni giorno dicono sì alla vita, a dispetto di tutto e di e che ogni giorno dicono sì alla vita, a dispetto di tutto e di tutti.tutti.tutti.tutti. Un pensiero, una preghiera e un grazie sincero a tutte quelle donne che non vivono la vita solo per se stesse, ma Un pensiero, una preghiera e un grazie sincero a tutte quelle donne che non vivono la vita solo per se stesse, ma Un pensiero, una preghiera e un grazie sincero a tutte quelle donne che non vivono la vita solo per se stesse, ma Un pensiero, una preghiera e un grazie sincero a tutte quelle donne che non vivono la vita solo per se stesse, ma sono "esempio" in famiglia, al lavoro, nella società.sono "esempio" in famiglia, al lavoro, nella società.sono "esempio" in famiglia, al lavoro, nella società.sono "esempio" in famiglia, al lavoro, nella società. Un pensiero, una Un pensiero, una Un pensiero, una Un pensiero, una preghiera e un grazie sincero a tutte quelle donne che sull'esempio di "Maria" hanno detto il loro preghiera e un grazie sincero a tutte quelle donne che sull'esempio di "Maria" hanno detto il loro preghiera e un grazie sincero a tutte quelle donne che sull'esempio di "Maria" hanno detto il loro preghiera e un grazie sincero a tutte quelle donne che sull'esempio di "Maria" hanno detto il loro "Eccomi" a Gesù."Eccomi" a Gesù."Eccomi" a Gesù."Eccomi" a Gesù.

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Un voto per salvare il sogno europeo e per

far crescere l’Europa dei cittadini Tra il 22 e il 25 maggio prossimi tutti i paesi dell’Unione Europea saranno chiamati a eleggere il nuovo Parlamento europeo. Sarà l’occasione per dare all’Europa una vera direzione politica basata su scelte democratiche, un’occasione per superare gli egoismi dei singoli stati che si rifiutano di accettare qualche diminuzione di sovranità a vantaggio del bene collettivo? In altre parole, può essere l’occasione per avere più Europa, un’Europa davvero vicina ai cittadini? Alle donne e agli uomini che entreranno nel Parlamento europeo chiediamo di adoperarsi per rilanciare il senso dell’Europa e il sogno comune su cui la sfida europea ha trovato fondamento. Occorre che il Parlamento europeo approvi norme che facciano sentire l’Europa nel quotidiano, sostenendo iniziative concrete per favorire l’occupazione, adottando provvedimenti inclusivi a livello sociale e in grado di contrastare la povertà, avviando reali politiche comuni in settori strategici. L’Europa deve essere in sé - e deve essere sentita - vicina dai cittadini, punto di riferimento per tutta una serie di competenze che nessuno degli stati che la compongono può adeguatamente esercitare. Non si può negare che l’Europa di oggi non riesca a scaldare i cuori. Ci sono, è vero, molte ragioni per essere delusi, anche in Italia, dove il sentimento filo-europeo è sempre stato forte. L’Europa è percepita sempre più come l’Europa delle banche e degli scambi commerciali o, tutt’al più, come un direttorio diseguale di governi nazionali. Anche gli aspetti positivi non sono comunicati ai cittadini nel modo migliore e accentuano un senso di rifiuto. L’unificazione europea ha portato grandi vantaggi al nostro continente: non sono più scoppiate guerre tra stati, le controversie tra gli stati europei si sono risolte pacificamente e la possibilità di commerciare e muoversi liberamente, con la conseguente maggiore reciproca conoscenza, ha fatto cadere stereotipi negativi che caratterizzavano i rapporti tra

stati e cittadini. I singoli stati hanno poi dovuto sovente adeguarsi a normative più favorevoli ai cittadini per decisioni assunte a livello europeo. L’Unione Europea, quando ha parlato con una sola voce, ha rappresentato un fattore di pace in diverse parti del mondo, dal Medio Oriente al Mediterraneo e ora chiediamo che ciò avvenga con decisione e tempestività nella crisi Ucraina. Molte di queste iniziative non sono però entrate nel sentire comune degli europei, vuoi per una scarsa informazione, vuoi perché troppo spesso i mezzi di comunicazione hanno sottolineato più le innegabili debolezze delle normative europee che non i vantaggi politici, sociali ed economici che da esse scaturiscono.

Da un po’ di tempo l’idea d’Europa è in ribasso e si moltiplicano le voci di coloro che vorrebbero l’uscita dall’euro o addirittura l’uscita dall’Unione Europea. Purtroppo questo avviene un po’ ovunque in Europa, con lo sviluppo di movimenti populisti, che fanno appello a una insoddisfazione nei confronti del processo di unificazione europea, e in particolare nei confronti dell’euro, considerato causa di molti mali,

senza peraltro proporre alternative credibili sul piano politico ed economico che siano all’altezza delle grandi sfide che pone la nostra era globale. Dunque, la posta in gioco in queste elezioni è molto alta e ci si augura una forte partecipazione dei cittadini. Si tratta di salvare la «casa comune», che raggruppa popoli diversi, ma legati fra loro da una civiltà millenaria, fondata su una pluralità di storie, di tradizioni e di culture. L’Unione Europea è un’esperienza unica, che in varie parti del mondo viene presa a modello. L’esercizio consapevole del voto il prossimo 25 maggio può dunque rafforzare un rinnovato protagonismo dei cittadini per costruire un’Europa migliore, più “efficace” e vicina alla vita della gente. CITTA’ DELL’UOMO - Associazione fondata da Giuseppe Lazzati AMBROSIANEUM FONDAZIONE CULTURALE FONDAZIONE LAZZATI

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La CARITAS Parrocchiale La presenza della Caritas Parrocchiale ha come obiettivo prioritario quello di farsi promotrice e sostenitrice di iniziative di ascolto e accoglienza, di orientamento e cura dei bisogni perché la Comunità Cristiana sia sollecitata a vivere l’impegno e la gioia della carità evangelica che vede nel prossimo, soprattutto se bisognoso, il volto di Gesù. Per realizzare questo obiettivo propone alla Comunità occasioni di riflessione sul legame inscindibile e profondo tra Fede e Carità, promuove iniziative e occasioni di vicinanza e solidarietà con chi è in difficoltà. Lo strumento privilegiato della Caritas è il Centro d’Ascolto dove i volontari accolgono e ascoltano le persone in difficoltà. I colloqui si possono svolgere anche presso il domicilio di coloro che si rivolgono al centro, per poter incontrare tutta la famiglia e stabilire un rapporto di fiducia e cordialità con essa. Quando è necessario le persone interessate vengono indirizzate o accompagnate presso le strutture del territorio dove possono trovare risposte ai loro bisogni. PROGETTI E SERVIZI

Famiglie Solidali - Il progetto è proposto alle famiglie della Parrocchia disponibili a sostenere chi è disagiato a causa della crisi economica, per alimentare una rete di rapporti solidali che aiuti nella crescita umana e spirituale sia le famiglie in difficoltà, sia quelle che offrono il loro sostegno. Aderendo al progetto proposto, le famiglie si impegnano, in base alle loro possibilità, a consegnare una volta al mese nella sede Caritas alcuni dei generi alimentari richiesti di volta in volta. Ad oggi, le famiglie solidali sono 56. La Caritas collabora con l’Associazione “Il Pane di S. Martino” di Fagnano Olona che ci fornisce altri prodotti per preparare i pacchi-spesa.

Cesta della bontà – I generi alimentari vengono raccolti anche attraverso la “cesta della bontà” esposta in chiesa nei primi dieci giorni di ogni mese.

Attualmente sosteniamo 32

famiglie disagiate.

Distribuzione abbigliamento e altro - Presso la sede del Centro d’Ascolto, è possibile offrire capi di vestiario dismessi ma in buono stato, biancheria per la casa, stoviglie, passeggini, carrozzine, e altro, tutti i martedì in orario di apertura, dalle ore 9,30 alle ore 11,30. Quanto raccolto viene distribuito alle persone disagiate che ne fanno richiesta, nei primi due martedì del mese. Quando vengono donati materiali ingombranti come

mobili, materassi, elettrodomestici, non avendo a disposizione un locale adatto al deposito, la persona che offre viene messa in contatto con la famiglia che ne ha bisogno per il ritiro delle cose richieste. Doposcuola Madri - bimbi – E’ un progetto che ha lo scopo di aiutare le mamme straniere, da poco arrivate in Italia, a seguire i propri bambini nell’impegno scolastico, perché diventino il più possibile consapevoli

dell’importanza del loro ruolo attivo rispetto all’apprendimento dei figli e autonome nell’aiutarli a svolgere i compiti a casa.

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La Caritas raccoglie la segnalazione dei bambini interessati direttamente dagli insegnanti della Scuola Primaria. Il servizio è destinato in particolare alle mamme straniere degli alunni di prima elementare e, in quest’ambito, a quelle che presentano maggiori difficoltà a causa della scarsa conoscenza della lingua italiana e soprattutto dell’organizzazione della nostra scuola. Famiglie che si prendono cura - Ogni famiglia sperimenta nel corso della sua vita momenti di sofferenza e di fragilità; ma al tempo stesso è capace di essere risorsa per altri. Sulla base di questa consapevolezza, è nata in Caritas Ambrosiana la proposta di sostenere, attraverso le Caritas parrocchiali, le famiglie affinché si prendano cura di altre famiglie e vivano la gioia e la responsabilità di questa cura all’interno della comunità

. È una proposta che interpella ogni famiglia cristiana proprio in quanto cristiana, non una famiglia eccezionale o con particolari requisiti, ma che vive la scelta di fede nell’ordinarietà del quotidiano. Negli anni passati cinque famiglie della nostra Parrocchia hanno aderito a questo progetto. Attualmente vorremmo riproporlo. L’impegno che viene chiesto è di accogliere all’interno del proprio nucleo familiare un bambino per qualche ora alla settimana, per condividere con lui il gioco, lo studio, la merenda, vivendo questi momenti di quotidianità in un clima di serenità e di fiducia.

Corso d’italiano per stranieri – Dal 1999 è in atto il corso di italiano destinato agli stranieri adulti residenti a Locate che desiderano imparare la nostra lingua. Il corso si prefigge anche la finalità di aiutarli a migliorare la loro integrazione nel contesto sociale, di creare occasioni di incontro e scambio con la cultura del nostro territorio. Le lezioni si svolgono su due turni: il lunedì sera o il mercoledì mattina. Da quest’anno, oltre all’insegnamento della lingua italiana, è stato proposto un laboratorio di cucito che coinvolge con molto entusiasmo sia le corsiste che le insegnanti. Il mercoledì mattina, mentre le mamme seguono le lezioni, due volontarie si prendono cura dei loro bambini più piccoli. Le insegnanti seguono le iniziative e le proposte dell’ Ufficio per la Pastorale dei migranti-scuole di italiano per stranieri, Arcidiocesi di Milano. Inoltre aderiscono al Coordinamento delle scuole di italiano per stranieri dell’Azienda Sociale Comuni Insieme ( ASCI) del distretto Lomazzo - Fino Mornasco. Malati, anziani, disabili – L’ascolto e la cura che vanno riservati a queste persone sono un aspetto essenziale della Carità evangelica per il quale il gruppo Caritas riesce a dare solo risposte parziali e limitate. La presenza di nuovi volontari, disponibili all’incontro periodico con chi soffre, permetterebbe di rispondere in modo più adeguato ai bisogni di compagnia, conforto e aiuto concreto che esprimono sia le persone sofferenti che i loro familiari.

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RACCOLTE DI FONDI

Le collette che periodicamente proponiamo alla comunità ci permettono di fare dei piccoli prestiti senza interesse, per pagare bollette, rate di affitto, medicinali, testi scolastici, ecc … : Giornata della solidarietà - la seconda domenica di febbraio Giornata diocesana Caritas - la seconda domenica di novembre Altre raccolte straordinarie - durante l’anno, anche in occasione di emergenze nazionali o internazionali. Raccolta indumenti usati Ogni anno, nel mese di maggio viene effettuata la raccolta diocesana di indumenti usati i cui proventi sono destinati alla realizzazione di progetti d’aiuto a livello diocesano. MOMENTI FORMATIVI DEL GRUPPO

CARITAS

Mensilmente il Gruppo Caritas Parrocchiale si riunisce in parrocchia con la presenza del Parroco per un momento formativo, utilizzando il testo proposto da Caritas Diocesana, e organizzativo. Alcuni membri partecipano al Convegno diocesano di inizio anno, ai Convegni di Zona a Varese, agli incontri decanali periodici e ad altri incontri formativi proposti da Caritas Diocesana o decanale.

COLLABORAZIONI

Il Gruppo Caritas è composto da 11 membri. Insieme ad essi, 20 volontari gratuitamente mettono a disposizione il loro tempo e le loro capacità per collaborare alla realizzazione dei progetti e delle varie iniziative. Alcune delle persone assistite si impegnano periodicamente o saltuariamente per le diverse attività della Caritas o per altri servizi. I bisogni che incontriamo sono molti e gli aiuti che riusciamo a

dare sono frutto di generosità e dedizione di tante persone, ma

molto di più e meglio si potrebbe fare con la collaborazione di

nuovi

volontari.

Chi desidera offrire un po’ del proprio tempo agli altri,

soprattutto a chi è più bisognoso d’aiuto, può segnalare la

propria disponibilità al Parroco o alla Caritas rivolgendosi al

Centro d’Ascolto o telefonando al numero Caritas

3336912782.

Raccolta diocesana indumenti usatiRaccolta diocesana indumenti usatiRaccolta diocesana indumenti usatiRaccolta diocesana indumenti usati

SABATO SABATO SABATO SABATO 10 Maggio10 Maggio10 Maggio10 Maggio I proventi della raccolta saranno destinati a strutture e progetti a favore dei cittadini senza dimora

e di quanti si occupano di loro nelle zone pastorali della nostra Diocesi

GLI INDUMENTI VERRANNO PORTATI IN ORATORIO DALLE ORE 9 ALLE ORE 14 UTILIZZANDO GLI APPOSITI SACCHI GIALLI E BLU.

NEI SACCHI GIALLI SI POSSONO METTERE INDUMENTI E SCARPE RIUTILIZZABILI

NEI SACCHI BLU SI POSSONO METTERE INDUMENTI E SCARPE IN NUONO E OTTIMO STATO

IN FONDO ALLA CHIESA E’ POSSIBILE RITIRARE I SACCHI