C'era una volta un contadino che stava spargendo dei semi per far crescere il grano, con il quale poter fare il pane. Egli andava su e giù per i campi, lanciando manciate di semi sul terreno attorno a lui. Alcuni caddero sul sentiero dove il suolo era arido e i chicchi non potevano essere coperti dalla terra. Gli uccelli volavano sopra il sentiero, aspettando che il contadino si allontanasse per poi posarsi a terra e beccare tutti i semi.

Qualche seme invece cadde sul suolo roccioso, dove vi era solo un piccolo strato di terra tra le pietre. I chicchi diventarono presto piante, ma, poiché il terreno era poco profondo, le loro radici non riuscirono a crescere quanto bastava per raggiungere l'acqua. Così, quando il sole si fece rovente, le piantine seccarono e morirono.

Altri semi caddero tra le erbacce. I chicchi cominciarono a diventare piante, ma le erbacce si estesero e si fecero più forti, cosicché il grano non ebbe più spazio per poter crescere.

Ma qualche seme cadde sul terreno fertile, dove le piante crebbero forti e produssero tanto grano.

E Gesù spiegò:

Io sono il seminatore e i semi sono le mie parole. I diversi tipi di terreno sono le persone che mi ascoltano. Ma qualcuno non mi ascolta veramente. Dimenticano le mie parole dopo un momento che le ho pronunciate come i semi che cadono sul sentiero.

I semi che cadono sulle rocce sono come le persone interessate solo in parte. Ascoltano ciò che dico, ma non riflettono sul senso delle mie parole o non fanno ciò che dico. Sono come i semi che non mettono radici, così, quando le cose diventano più complicate, si arrendono.

Altri sono come le piante soffocate dalle erbacce. Mi ascoltano in modo appropriato ma trascorrono il loro tempo cercando di accumulare ricchezze o unicamente divertendosi, dimenticando tutto ciò che ho detto.

Ma altre persone ascoltano veramente e pongono le mie parole davanti ad ogni cosa, così crescono sagge e forti. Provano a trasformare le mie parole in azioni per aiutare gli altri.