LA PAGINA DI CAMPALTO

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distribuzione gratuita presso gli esercizi commerciali Anno VIII Numero 101 Novembre 2011 MENSILE A SFONDO SOCIALE DI PUBBLICA UTILITÀ a: Campalto - Favaro Veneto - Tessera - Dese 11^ Edizione della Festa di San Martino: grande impegno ma tutti insieme ce l’abbiamo fatta! Anche quest’anno Campalto avrà la sua Festa di San Martino e che festa, visto che ricorrono i cinquecento anni della costruzione della Chiesa di San Martino in Strata, tema di questa undicesima edizione che si terrà nei giorni 11-12-13 di novembre. Stand gastronomici lungo le vie del paese, banchetti con giochi antichi per adulti e bambini, esposizioni e mostre, di- battiti nella scuola Gramsci, processioni e concerti, lotteria finale: tutto questo è la Festa di San Martino, così ci siamo abituati a vederla e a viverla per un intero week - end. Ogni anno però è sempre un po’ più difficile l’organizzazio- ne, mettere insieme e coordinare il gruppo di lavoro, tirare le fila di ogni singolo evento affinchè tutto riesca al meglio. “Come ogni manifestazione l’organizzazione è sempre fa- ticosa ed il risultato si vede solo il giorno in cui si apre la Festa – ci spiega Primo Finotello, presidente di Campalto Viva, associazione promotrice dell’iniziativa che si svolge con il contributo di tante realtà associative da “La Salsola”, a Terra Antica, a Blog- Territori & Paradossi ed Amici in Coro - Il lavoro più grosso è fare in modo che tutti i sog- getti si sentano parte di un gruppo, come un’orchestra musicale. Il gruppo di lavoro ormai funziona e, a fronte di qualche defezione, siamo riusciti però a coinvolgere per- sone nuove e giovani con entusiasmo. Certo, non siamo riusciti ad organizzare i quattro concerti che volevamo, ma siamo soddisfatti del buon lavoro svolto”. Il centro della Festa di San Martino sarà quest’anno l’anni- versario dell’ultimo vero riferimento del paese, ovvero la chiesa di San Martino in Strata ed il suo campanile. “E’ un appuntamento con la nostra storia e la nostra tradizione – conclude Finotello - Il tema è stato sentito e fatto proprio con molto interesse fin da subito da tutte le associazioni che partecipano alla realizzazione della Festa, consapevoli di ciò che questa antica chiesa ha rappresentato per gli abitanti di Campalto. Ci sembra quindi più che opportuno offrire al paese un progetto che la riguarda, ovvero il recu- pero dell’orologio, la funzionalità delle campane e i para- menti della chiesa”. Questo progetto è stato il sogno dello storico orologiaio di Campalto, Giancarlo Vanin, progetto che l’associazione ha fatto proprio ed intende portare a compimento con il contributo di tutti i cittadini e delle associazioni che con- divideranno l’obiettivo. di Francesca Delle Vedove

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n. 101 novembre 2011

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distribuzione gratuitapresso gli esercizi

commerciali

Anno VIIINumero 101Novembre 2011

MENSILE A SFONDO SOCIALE DI PUBBLICA UTILITÀa: Campalto - Favaro Veneto - Tessera - Dese

11^ Edizione della Festa di San Martino: grande impegno ma tutti insieme ce l’abbiamo fatta!Anche quest’anno Campalto avrà la sua Festa di San Martino e che festa, visto che ricorrono i cinquecento anni della costruzione della Chiesa di San Martino in Strata, tema di questa undicesima edizione che si terrà nei giorni 11-12-13 di novembre.Stand gastronomici lungo le vie del paese, banchetti con giochi antichi per adulti e bambini, esposizioni e mostre, di-battiti nella scuola Gramsci, processioni e concerti, lotteria finale: tutto questo è la Festa di San Martino, così ci siamo abituati a vederla e a viverla per un intero week - end.Ogni anno però è sempre un po’ più difficile l’organizzazio-ne, mettere insieme e coordinare il gruppo di lavoro, tirare le fila di ogni singolo evento affinchè tutto riesca al meglio. “Come ogni manifestazione l’organizzazione è sempre fa-ticosa ed il risultato si vede solo il giorno in cui si apre la Festa – ci spiega Primo Finotello, presidente di Campalto Viva, associazione promotrice dell’iniziativa che si svolge con il contributo di tante realtà associative da “La Salsola”, a Terra Antica, a Blog- Territori & Paradossi ed Amici in Coro - Il lavoro più grosso è fare in modo che tutti i sog-getti si sentano parte di un gruppo, come un’orchestra musicale. Il gruppo di lavoro ormai funziona e, a fronte di qualche defezione, siamo riusciti però a coinvolgere per-sone nuove e giovani con entusiasmo. Certo, non siamo riusciti ad organizzare i quattro concerti che volevamo, ma siamo soddisfatti del buon lavoro svolto”.Il centro della Festa di San Martino sarà quest’anno l’anni-versario dell’ultimo vero riferimento del paese, ovvero la chiesa di San Martino in Strata ed il suo campanile. “E’ un appuntamento con la nostra storia e la nostra tradizione – conclude Finotello - Il tema è stato sentito e fatto proprio con molto interesse fin da subito da tutte le associazioni che partecipano alla realizzazione della Festa, consapevoli di ciò che questa antica chiesa ha rappresentato per gli abitanti di Campalto. Ci sembra quindi più che opportuno offrire al paese un progetto che la riguarda, ovvero il recu-pero dell’orologio, la funzionalità delle campane e i para-menti della chiesa”. Questo progetto è stato il sogno dello storico orologiaio di Campalto, Giancarlo Vanin, progetto che l’associazione ha fatto proprio ed intende portare a compimento con il contributo di tutti i cittadini e delle associazioni che con-divideranno l’obiettivo.

di Francesca Delle Vedove

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L’ERBA DI CASA NOSTRA

L’INCUBO PENSIONI E BARLUMI DI SPERANZAIl centro Don Vecchi apre la sua sede di Campalto

Mentre al Don Vecchi Quater di Campalto si stanno per concludere i festeggiamenti per l’inaugurazione del nuo-vo centro per anziani, apprendiamo dall’ultimo vertice di Bruxelles che per andare in pensione (per i fortunati che ci andranno) adesso dovremmo raggiungere soglia 67. Notizie che riguardano gli over 60 ma che toccano la no-stra società da vicino. Se per alcuni dedicare qualche anno in più al lavoro può aiutare a sentirsi ancora parte della società, a mantenere il cervello allenato e a non annoiarsi, per altri la pensione è un nuovo inizio, niente più impegni, stress e problemi e più tempo per dedicarsi alla famiglia e ai nipotini.Finché c’è la salute tutto bene, ma quando cominciano i primi acciacchi e c’è bisogno di qualcuno accanto, non tutti sono fortunati. Le famiglie sono sempre più prese a trova-re il modo per arrivare alla fine del mese e anche la moglie casalinga che accudisce la suocera o la mamma anziana è una storia d’altri tempi.Ma se in questo contesto anche la rete della solidarietà si indebolisce e gli aiuti dallo stato si dimezzano, la tanto agognata tranquillità della terza età si può trasformare in un incubo... In questo scenario poco incoraggiante, c’è un sacerdote intraprendente che in questi anni ha dato nuova speranza ai pensionati veneziani. Gli ha dato un tetto, una rete di assistenza, una speranza di passare gli ultimi anni della loro vita circondati dal calore di altre persone e non soli davanti ad una televisione. Dopo il centro Don Vecchi di Carpenedo e Marghera, don Armando Trevisiol ha deci-so di stabilire una base anche a Campalto.Sono progetti che sfidano crisi, pessimismi e difficoltà bu-rocratiche e la ricetta magica che tiene in piedi i progetti è semplice e collaudata: concepito come un qualsiasi quar-tiere dentro la città, ogni residente dispone di un appar-tamentino in cui alloggia in maniera libera e autonoma e condivide gli spazi comuni con gli altri affittuari. L’intento del centro è quello di rendere l’anziano autonomo più a lungo possibile fornendo qualche supporto sociale ed eco-nomico che rende possibile l’abitarvi anche a chi ha un reddito molto modesto. Al Don Vecchi vige sopra tutte le regole il concetto di so-lidarietà e di conseguenza il costo mensile è composto da tre fattori: il costo condominiale, il costo delle proprie utenze e un contributo di solidarietà, proporzionato al reddito per chi supera la pensione minima. Non solo tre centri che funzionano e che offrono in totale quasi 310 alloggi per anziani, ma anche un’associazione per la distri-buzione dei generi alimentari alle famiglie in difficoltà, un centro di raccolta e distribuzione di vestiti e di mobili usati con cui aiutare la gente e riarredare i futuri centri. Tutto questo porta la firma di don Armando Trevisiol, pre-te imprenditore determinato e idealista, ma anche di tutte le persone che da anni lo seguono nei suoi ambiziosi pro-getti. Ho voluto incontrarlo solo per la curiosità di cono-scerlo. Dopo aver scoperto la generazione dei preti operai

e raccontato le loro gesta nel libro dedicato alla storia del Villaggio Laguna, adesso volevo avere più informazio-ni su questo prete che ha scavalcato la barricata aprendo la strada ai preti imprenditori... Nella nostra chiaccherata, abbiamo parlato del più e del meno, ma soprattutto del futuro, delle sue idee in cantiere che vorrebbe realizzare presto, della voglia di allargare la disponibilità di abitazioni per quanta più gente possibile.Da parte mia ho voluto presentargli Campalto, le attività che ci sono, le associazioni che si danno da fare per rende-re il nostro paese un po’ meno morta periferia. Gli raccon-to che i campaltini sono capaci di grandi gesti di solidarietà e di come questa caratteristica porterà grandi vantaggi agli ospiti del centro. “Vi conosco un po’ voi campaltini, uniti e agguerriti per proteggere la vostra città” dice.Non poteva fare complimento più apprezzato. Adesso che abbiamo capito le parti di DNA che abbiamo in comune (soprattutto determinazione e combattività) possiamo in-traprendere una nuova missione: far costruire marciapie-de e pista ciclabile almeno lungo il tratto di via Orlanda per mettere in collegamento il Don Vecchi con il centro di Campalto. Don Armando mi dice che sicuramente in poco tempo farà costruire entrambi.Mi viene da sorridere, è da anni che ci si scorna con il Comune su questa richiesta senza nessun esito...lui, di fronte alla mia diffidenza risponde a voce ferma che ci riuscirà...e io, visto il personaggio, non me la sento di dissentire.

Elena Brugnerotto

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L’ERBA DI CASA NOSTRA

…giuStappunto…

A Campalto è sorta, grazie all’intraprendenza di don Armando Trevisiol e allo spirito di solidarietà di molti cittadini, una nuova struttura ricettiva per anziani. Ai pubblici amministratori, che con la consueta enfasi hanno presenziato all’inaugurazione avvenuta sabato 15 ottobre, vorrei porre una domanda: “ se un ospite volesse raggiungere a piedi il centro di Campalto, ma-gari per comprarsi un giornale, fare quattro chiacchie-re o visitare la nostra vecchia chiesa di san Martino, quali alternative avrebbe a via Orlanda?” Non esisto-no marciapiedi né pista ciclabile, non c’è illuminazione e il rischio di incidenti è costante. Da anni singoli cit-tadini e associazioni chiedono che il tratto di strada che congiunge Campalto con Tessera e le relative fer-mate ACTV vengano messi in sicurezza in quanto non esistono percorsi alternativi che congiungano le due frazioni. Dopo il drammatico incidente che nel 2007 vide la scomparsa di Giulia sembrava che qualcosa si muovesse: sono passati quasi 5 anni ma quasi nulla è cambiato. Come una meteora è apparso (e sembra definitivamente tramontato) il progetto del by-pass che avrebbe portato ancora più traffico su questa ar-teria e per il quale era prevista una spesa di circa 50 milioni di euro; con un intervento di meno di un deci-mo di questa cifra si sarebbero potuti realizzare que-gli interventi che i cittadini richiedono. “Costruiamo autostrade, non piste ciclabili, marciapiedi o fermate degli autobus”! Questa la risposta fornita da ANAS, competente per questo tracciato, alle legittime ri-chieste avanzate da “Cittadini per Campalto” e altre associazioni del territorio. Neppure la Municipalità, sempre più “Favarocentrica”, che ha ritenuto priori-tario investire oltre 2 milioni di euro per una pista ci-clabile di dubbia utilità lungo via Triestina tra Tessera e Favaro, si è più occupata del problema: ci auguriamo che non debba essere un altro drammatico evento a risvegliare le coscienze e richiamare l’attenzione su via Orlanda.

Gianfranco Albertini

StRiSCE pEDonaLi

Dette anche “zebre”. Il codice della strada le definisce come attraversamento pedonale facente parte della car-reggiata di una strada; devono essere visibili a lunga distan-za. In via Passo a Campalto, proprio davanti alla Coop (ma anche in via Gobbi di fronte al panificio), c’è un attraversa-mento pedonale utilizzato da molte persone che si recano a fare la spesa: probabilmente a causa di questo frequente utilizzo quelle strisce sono diventate quasi invisibili e per questo è diventato potenzialmente pericoloso l’attraver-samento in quel punto (non solo a causa di “piloti” su due o quattro ruote che non sanno resistere a dimostrare la ruggente potenza del loro mezzo, ma anche perché since-ramente esse non sono visibili!).Gliela diamo una “pitturatina”?

Giuliano Brandoli

i Bagni DELLa paSCoLi

Ad oggi, 3 novembre, i bagni del Centro polifunziona-le Pascoli a Campalto sono ancora sventrati. I lavori hanno ripreso per qualche giorno dopo la nostra segnalazione nel numero di ottobre, ma non se ne prevede ancora il termine…Certo, ci si adatta a tutto, ma sinceramente non si comprende, e non si sa, come sia stata redatta la pro-grammazione dei lavori.

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L’ ERBA DI CASA NOSTRA

QUELLI CHE NOI CREDIAMO MORTISONO SOLO ANDATI AVANTI (SENECA)Parafrasando una nota canzone di Lucio Dalla, potrei ini-ziare così: “Caro Amico ti scrivo così mi distraggo un po’ e siccome sei molto lontano più forte ti scriverò, da quando sei partito...”.

E’ così che voglio ricordare Giorgio, prima di tutto come un caro amico che è andato avanti, ma per cui sento il piacere di scrivergli. L’ho conosciuto all’inizio del mio im-pegno amministrativo in Consiglio Comunale, dal 2000 al 2005, e da allora abbiamo condiviso molto cammino insie-me, nel partito e nell’Amministrazione. Era diventato uno dei principali riferimenti, anche quando a mia esperienza amministrativa è proseguita nella Municipalità e Giorgio continuava in Consiglio Comunale, sempre puntuale ogni qualvolta avessi l’esigenza di recuperare documenti o ap-profondire questioni territoriali.Non è facile parlarne, soprattutto dopo la sua scomparsa. Sento una profonda condivisione a tutte le attestazioni di stima che sono state espresse in questi giorni dai parenti dagli amici e dai colleghi che hanno condiviso, chi in mag-gioranza, chi in minoranza gli impegni politici e sociali in tutti questi anni. Sicuramente la sua qualità più evidente era la capacità di non perdere mai la calma, anche di fronte a questioni o dibattiti intensi e forti. Probabilmente la sua militanza in attività pubbliche e sociali, quali il sindacato, lo avevano formato a saper proseguire il confronto e la mediazione piuttosto che lo scontro aspro e, magari in-concludente. Comunque lo voglio ricordare sempre come un amico e una persona cara con cui si dialogava e si diva-gava anche su questioni non prettamente politiche, perché sicuramente il patrimonio a cui teneva di più era la famiglia, e i valori che questa esprime.Ho iniziato richiamando il testo di una canzone e chiudo nel medesimo modo:”...mi manchi tanto amico caro davvero, e tante cose sono rimaste da dire..”.Ciao Giorgio.

Paolo Vettorello

Giorgio Reato è stato uno dei soci fondatori del Circolo AUSER “Il Gabbiano” di Campalto.L’intento a cui Giorgio ha fornito una fattiva collabora-zione è stato quello di promuovere l’invecchiamento at-tivo degli anziani e la crescita del loro ruolo nella società. Giorgio infatti, da giovane quale era, aveva la convinzione che occorresse fornire gli strumenti e la possibilità, a quan-ti uscivano dal ciclo lavorativo, di continuare a contribuire allo sviluppo sociale. Organizzare, con immutata energia, coloro che erano ancora in grado di aiutare gli altri, come lui continuamente faceva, è stata, per noi, la sua più epica impresa.Grazie Giorgio.

I soci del Circolo AUSER “Il Gabbiano” - Campalto

auSER: MEntRE Si tagLia Su Sanità E aSSiStEnza, iL govERno CoMpiE un'ingEREnza gRaviSSiMa SuLLa vita DELLE pERSonE Dopo due anni di rinvii, la Camera ha dato il via libera alla legge sul fine vita. Ora il provvedimento passa al Senato per la definitiva ratifica. In favore si sono espressi il Pdl (con alcune eccezioni), Lega, Udc e Popolo e Territorio. Contrari il Pd, l'Idv e Fli. Il provvedimento approvato ha l'unico scopo di impedire che la nutrizione artificiale venga interrotta, così come era previsto nel decreto presentato dal governo durante la vicenda di Eluana Englaro. Il testo non è definiti-vo, perché il provvedimento dovrà essere votato anche al Senato, ma la spallata della maggioranza fortemente voluta dalle gerarchie ecclesiastiche c'è stata. Nei fatti viene negata la libertà di disporre il proprio testa-mento biologico, e come avviene per la legge 40 (feconda-zione assistita) chi potrà permetterselo troverà le soluzioni al di fuori delle strutture sanitarie pubbliche.Mai come ora serve informare le persone vicine ai va-lori costitutivi dell'Auser, i volontari, i soci su dialogare e mobilitare. La battaglia continuerà al Senato, anche perché le risorse per la cura, questa maggioranza così sensibile a parole, le ha azzerate, come ha azzerato le risorse per la non autosufficienza. I movimenti in favore del biotestamento in questi anni hanno chiesto una legge sul fine vita, ma con un obiettivo esattamente opposto: dare una forma di tutela ulteriore della volontà della persona e come estensione naturale del Consenso Informato alla Cure che è già norma in Italia. Assurdamente il testo al contrario, caso unico in occidente, rischia di impedire l'autodeterminazione delle persone rispetto alle cure in caso di malattia terminale.Questo Governo, mentre taglia senza pietà nella sanità e nell'assistenza, lasciando le persone e famiglie senza welfare ad affrontare la malattia e la non autosufficienza, contem-poraneamente compie un'ingerenza di una gravità inaudita ( e molto probabilmente anticostituzionale) che riguarda la sfera più intima delle persone.A questo punto, non avere una legge (che del resto non hanno la gran parte dei paesi europei) sarebbe una maggior garanzia per i malati e i loro famigliari di decidere secon-do la propria coscienza e lo stato di sofferenza. Se il testo non verrà modificato al Senato il testamento biologico o la volontà comunque espressa dal malato non sarà vinco-lante per il medico. In sintesi le volontà del malato saranno applicate solo nel caso in cui esso di trovi in condizioni di morte celebrale. Altrimenti non sarà possibile pretendere la sospensione delle cure. Tantomeno sarà possibile rifiutare o sospendere all'idratazione e alla nutrizione artificiali. Oltre alla evidente sopraffazione nei confronti della libertà scelta, c'è da chiedersi se la maggioranza di governo e le ge-rarchie ecclesiastiche siano a conoscenza della insufficienza negli ospedali italiani di una cultura della morte dolce.Una decisione così importante viene sottratta al malato e affidata all'arbitrio del medico. I tagli agli enti locali che verranno imposti con la manovra economica non renderanno migliore la situazione. Per queste ragioni occorre seguire l'iter di approvazione del-la legge e partecipare con l'informazione e la mobilitazione alla battaglia di tutte le forze sociali intenzionate a fermarla.

Loris De Rossi

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L’ ERBA DI CASA NOSTRA

LA MARCIA “ANFIBIA” A TESSERAForse qualcuno di voi ha visto o ha sentito parlare, ma immagino siate in pochi, di quel centinaio e un po' di più di persone che sabato 15 ottobre si sono ritrovate a Tessera e hanno camminato per via Orlanda e poi per le strade di campagna con in mano un paio di pinne o una maschera da sub sulla testa, o un salvagente intorno alla vita. Non sono dei pazzi, sebbene l'estate tanto lunga sia poi finita con l'arrivo di venti scalzanti e temperature infreddolite che colorano le foglie d'autunno... e quindi il tempo dei bagni al mare fosse ormai con certezza terminato. Piuttosto delle persone provenienti da varie parti del Comune e anche da fuori, che hanno voluto marciare per le strade ancora asciutte dicendo a gran voce: “Non siamo pesci!”, denun-ciando i probabili effetti di progetti che, dall'alto, hanno scelto di realizzare qui. Qui, proprio qui. Forse la fermata della TAV non sarà nel tuo soggiorno, forse la sublagunare non passerà sotto il tuo garage, forse per il Quadrante non ti esproprieranno il giardino, ma forse se vorrai andare a vedere il profilo di Venezia da Campalto potresti vederci invece una ferrovia e niente più della barena (se e solo se la faranno passare sopra) o forse quando pioverà tanto e l'acqua non saprà dove andare cercherà posti liberi e bassi come il tuo gara-ge seminterrato o il tuo soggiorno con il parquet al piano terra. E forse non sarai felice di passeggiare fuori casa con le vie piene di macchine in coda perchè... il fine settimana c'è la partita al grande stadio “di riferimento per tutta la Regione” o c'è molta gente che va a gettare la sorte al Casinò... oppure in quei giorni c'è un congresso? No! Questa volta ci sono i saldi di fine stagione nei super ne-gozi scintillanti della Nuova Tessera! Insomma, non mi direte che ci bastano le polveri sottili prodotte dall'uso delle auto, l'inquinamento urbano attuale della città, quello delle industrie di Marghera e, il migliore di tutti, quello che ci casca dal cielo ogni volta che ci passa un aereo sopra la testa. L'acqua? Cosa sarà mai un po' d'acqua, attrezziamoci ognu-no con delle paratie mobili che si alzano quando arriva l'acqua alla porta di casa!E...i negozi di quartiere! Ma chi me lo fa fare quando posso avere centri commerciali in cui trovo tutto e più di tutto, anche l'ultima uscita che più inutile di così non c'è, a 10 minuti da casa (in macchina ovviamente!)? Per i turisti sarà certo meglio andare nei nuovi hotel vicini all'aeroporto che farsi spennare a Venezia o non trovar da parcheggiare a Mestre!E poi, volete mettere, è tutto sviluppo!

La marcia anfibia di sabato 15, è stata la continuazione della mobilitazione che è inziata a prendere forma que-sta estate, prima via e-mail e telefonate e poi con tanta gente in Piazza Ferretto il 1° settembre: per esprimere la contrarietà al PAT, cioè il Piano di Assetto del Territorio. A quanto scrive il Comune di Venezia nel suo sito internet, “il PAT delinea le grandi scelte sul territorio e le strategie

per lo sviluppo sostenibile; individua le principali funzioni delle diverse parti del territorio comunale e le aree da conservare e valorizzare per il loro valore ambientale, pa-esaggistico e storico-architettonico.”Nel nostro territorio invece, sembra continui a “pio-vere”. Come avevamo già denunciato a inizio anno con la mobilitazione riguardo il carcere e il C.I.E. (Centro di Identificazione ed Espulsione) che volevano calarci dall'alto e di cui oggi non sappiamo quasi più niente. Ora è la volta cruciale per ….la T.A.V. (Treno Alta Velocità): Ha senso mettere una fermata a Tessera e non a Mestre? Non sarebbe meglio potenziare un altro tipo di trasporto, a partire da quello urbano e extraurbano, sempre più in difficoltà? Uno studente che va a Padova non prenderebbe certo la TAV e un milanese non verrebbe di certo al Marco Polo a prendere l'aereo quando a Milano di aeroporti ne ha due. Ha senso costruirla sopra o sotto le barene di Campalto e Tessera andando a danneggiare irreversibil-mente un ambiente unico nel suo genere? ...la Sub-lagunare, una metropolitana sotto la laguna. Ci vo-gliono anni per costruire un tram di superficie a Mestre, ce ne vorranno ancora molti prima che riesca a raggiungere Venezia (e come mai non l'aeroporto?) e noi vorremmo costruire una linea che passa sotto la città vecchia, che non ha roccia sotto di essa, ma solo acqua e fango. Come possiamo pensare di arginare i grandi cambiamenti idroge-ologici che queste opere verrebbero a modificare?P.A.T. È anche.... Quadrante di Tessera: stadio, casinò, alber-ghi, centri commerciali, tanto cemento. In un'area che è in parte sotto il livello dell'acqua della laguna (anche – 1,50 metri) e che è caratterizzata da allagamenti frequenti, che è ancora abbastanza libera da case e opere dell'uomo, che sa ancora di campagna.

Alla marcia anfibia io c'ero, ed ho raccolto qualche opinio-ne o risposta al “Perchè siete qui oggi?”

“Perchè sono contro il PAT, un disastro ecologico e inutile. E' pieno di case vuote, non ha senso costruire ancora” (Thomas).

“Sono qui per manifestare contro la cementificazione di massa. Il concetto di base è realizzare qualcosa, ma chi lo fa non considera l'importanza e lo stato del territorio”.“Vengono progettate cementificazioni in terreni agricoli che sia allagano alle prime piogge. Un'alternativa sarebbe rivitalizzare Tessera invece viene data la precedenza a in-teressi di privati. Non solo qui, lo stesso sta accadendo al Lido” (Lucio).

“E' giusto dare appoggio alle associazioni per far vedere che c'è una politica che sta dalla parte dei cittadini. Anche noi nel nostro siamo indispettiti, indignati, nella giornata mondiale degli Indignados” (Marco Gavagnin, consigliere comunale 5 stelle).

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L’ERBA DI CASA NOSTRA

“Vogliamo sensibilizzare di più la gente: nuove edificazioni in queste aree automaticamente creano problemi a quelle esistenti. Più si costruisce e quindi si innalza il piano campa-gna, più avremo allagamenti.” (Comitato allagati Gazzera).

“Sono arrabbiata. Qui a Tessera è cambiato tutto senza che noi abitanti ce ne rendessimo conto. Il comune nel 2010 mi ha fatto un accertamento dell'ICI ed è risultato un pagamento di una forte somma, perchè sul piano re-golatore il terreno che ho, è stato destinato ad impianti sportivi. Ma non c'è viabilità e quindi è irrealizzabile. Da cittadina ho lottato per far valere i miei diritti contro chi mi ha distrutto i risparmi di una vita e se non pago sono perseguibile. Oggi sono costretta a pagare uno sproposito dove pianto pannocchie. Come possono non essere esa-sperata? È disumano. E perchè voler per forza costruire in un ambiente così critico. Quando piove più del normale i terreni intorno a casa vanno sotto acqua. I proprietari non li puliscono più come facevano una volta” (Paola).

“Fino a qualche mese fa si parlava ma nessuno si è mosso. Oggi 40 associazioni hanno sottoscritto questa mobilita-zione. Il ghiaccio si è rotto, non si può più dire 'sono i soliti ambientalisti'. La TAV non serve che vada oltre a Venezia, lo dicono le stesse Ferrovie dello Stato che non hanno inten-zione di investire qui su di essa. E' una cosa di cui non ce n'è bisogno e che si vuol fare nel peggior modo possibile: questo è quello che sta succedendo. Che senso ha investi-re su Tessera e non sulla riqualificazione di Marghera? E' un vero imbroglio sulla pelle degli operai che continuano

a perdere il lavoro, sui commercianti di paese, sugli allagati che saranno ancora più allagati. C'è una forte speculazione dietro chi sostiene questo PAT. Se non fossero d'accordo, potrebbero bene rispedire tutto al mittente, ma ciò non viene fatto, forse perchè perderebbero i loro guadagni. E' venuta l'ora di rispondere: Passa o non passa questa gran-de speculazione? Pochissimi ci guadagnano ed essi non devono prevalere. Ognuno si prenda la sua responsabilità a partire dagli amministratori e dai gruppi comunali. Noi intanto continuiamo a fare informazione, è questa che fa muovere la gente. Stiamo lavorando con vari consiglieri comunali per capire realmente che cosasta succendo e a cosa stiamo andando incontro. Chi ci crede che il Quadrante è il futuro di Mestre?” (Stefano Boato, IUAV).

Sviluppo... vuol dire niente e vuol dire tutto. E' positivo... o negativo? Il vero sviluppo,in questo caso, forse dovrebbe essere realizzazione di qualcosa che porti benessere alla società, “quando si inizia a sentirsi parte di un territorio che si muove e che cresce facendo leva sulle proprie capa-cità e le proprie ricchezze, ovvero su ciò che costituisce il vero potenziale, il vero valore, ma soprattutto sulla capa-cità di crescere restando liberi.” Liberi da progetti che ti imprigionano, liberi da interessi di pochi a danno di molti, liberi da arricchimenti con giochi di compravendite sulle terre che viviamo, che per loro forse non significano nulla ...ma che valgono molto.

Daniele Conte

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L’ERBA DI CASA NOSTRA

LE STRADE DI SAN MARTINO Campalto luogo dell’amicizia

Anche quest’anno per la Festa di San Martino sarà al-lestito, dai nostri amici austriaci di St nikolai i.Sausal, uno stand gastronomico e saranno proposte due tipiche specialità del loro paese: panini con wurstel e vari tipi birra, entrambi di produzione artigianale.Gli amici austriaci arriveranno venerdì sera per partecipa-re alla cena organizzata da ‘Campalto Viva’; sabato si reche-ranno a Venezia accompagnati da alcuni componenti delle altre Associazioni che organizzano la Festa: in preventivo, tempo, permettendo, c'è anche una bella gita sul Canal Grande sino al Municipio di Venezia.Per la Festa di San Martino saranno probabilmente presen-ti alcune persone provenienti da Loro piceno (MC), un paese marchigiano da 25 anni gemellato con St Nikolai.La Festa quindi sarà un’occasione per consolidare i nostri rapporti di amicizia con i due paesi, rapporti già stabiliti da alcuni anni con la nostra partecipazione alle loro Feste pa-esane e con i periodici incontri a Venezia, l’ultimo avvenuto il 1 aprile scorso.Ricordiamo che San Martino è il protettore dei viaggiatori e dei viandanti, quindi di quei campaltini che, da alcuni anni, si recano a St Nikolai o a Loro Piceno; il Santo, ve-scovo di Tours, è protettore anche degli amici austriaci e marchigiani che negli ultimi tempi hanno scelto il nostro Comune, e Campalto in particolare, come luogo dei loro incontri.Campalto, situato pressappoco alla stessa distanza chilome-trica dai due paesi, sta diventando il luogo di incontro del-le due comunità gemellate, incontro a cui partecipano altri amici provenienti da altre regioni (Emilia, Bellunese). Con un certo orgoglio possiamo quindi considerare Campalto il luogo centrale delle “Strade di San Martino”, luogo dove l’amicizia è di casa.Crediamo che, incontrando qui i nostri amici, non ci sia modo migliore per festeggiare il 500° anniversario della costruzione dell’attuale Pieve di San Martino in strata.Notizie sui paesi gemellati:St Nikolai im Sausal: è un piccolo paese che sorge sulle colline della Stiria Meridionale, in una zona detta, -grazie all’abbondanza dei vigneti e alla qualità del vino prodot-to - la Toscana della Stiria. Il paese, anche se di modeste

dimensioni, ha un aspetto gradevole ed è meta di mol-ti ‘vacanzieri’; numerose sono le strutture turistiche che possono soddisfare ogni esigenza.Oltre al vino (bianco e rosso) sono rinomati prodotti del paese, entrambi di tipo artigianale, sono quelli dei wurstel e di vari tipi di birra. La festa paesana, la Dorffest, si celebra nella seconda do-menica di settembre, con grande partecipazione di stand gastronomici e di gente.Loro Piceno: il paese, dominato da una Rocca di origine normanna, si trova disteso su una collina di oltre 400 metri in Provincia di Macerata, tra l’Adriatico e il Parco nazio-nale dei Monti Sibillini; poco distante dal centro abitato vi è il Parco Archeologico della antica Città Romana di Urbisaglia e, ai bordi di una grande Selva, la grande Abbadia cirtecense di Fiastra. Il paese è rinomato per la Festa del Vino Cotto che si svol-ge ogni anno nella terza settimana di agosto; nel periodo destinato alla Festa tantissime persone affluiscono dai pa-esi vicine e dalla costa. Oltre al Vino Cotto (esiste anche un Museo dedicato a questa bevanda) sono prodotti tipici di questa località i formaggi e la famosa ‘porchetta’ marchi-giana (speriamo nel futuro di poter ospitare un loro Stand gastronomico).

Associazione Culturale “Terra Antica”

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PAGINA DELLA PROVINCIA

viSita L'area è aperta alla libera visita tutto l'anno anche se i periodi più indicati per fioriture e osservazioni faunistiche sono la primavera e l'autunno. Gruppi e scolaresche su prenotazione (tel.041-971384 WWF Veneto). WWF veneto tel. 041971384 [email protected] Giampiero Piva tel. 328-3013269, Osservatorio Naturalistico della Laguna-Comune di Venezia tel. 041-2759567anagrafica e contattiindirizzo: Lido di Venezia, 30100, Veneziatel.: tel. 041971384 Num. cellulare: 3283013269 Email: [email protected]: http://www.wwf.it/client/render.aspx?content=0&root=1095

OASI WWF DELLE DUNE DEgLI ALBERONI, LIDO DI VENEZIALa zona degli Alberoni al Lido di Venezia è caratterizzata dalla presenza di dune pioniere e mobili colonizzate da Ammophila littoralis e dune consolidate da vegetazione erbacea xerica. Alle spalle delle dune è presente una va-sta pineta di circa 30 ha. Vaste praterie umide interdunali. L'area è gestita da WWF Veneto e Comune di Venezia, in accordo con la Provincia di Venezia. L'area a pineta è gesti-ta dai Servizi Forestali di Treviso e Venezia. Sentieri interni all'area di pineta; percorso segnalato sull'area del molo nord di Malamocco. E' possibile chiedere informazioni all'Agen-zia per l'Ambiente, situata nella piazza degli Alberoni. La flora e la fauna: sulla duna dominano le specie en-demiche caratteristiche dei litorali sabbiosi dell'Alto Adriatico come lo sparto pungente, la medica marina, lo zigolo delle sabbie. Il retroduna è ricoperto da tappeti di muschio Tortula ruralis e da una vegetazione steppica tra cui il raro fiordaliso di Tommasini e l'apocino veneziano. L'area boscata a pino domestico e pino marittimo è in

fase di riconversione in bosco misto a latifoglie con leccio, orniello, roverella e con la diffusione spontanea del pioppo bianco. Si possono osservare orchidee come la cefalante-ra maggiore e l'ofride fior d'ape. Nelle depressioni umide interdunali prevale il giunco nero e la canna di Ravenna. Ricca è la presenza di avifauna con gruccione, fratino e fraticello, che nidificano anche sulla spiaggia, mentre nelle aree più interne sono presenti il crepuscolare succiacapre, dal suggestivo canto notturno, e tra i passeriformi l'occhio-cotto, il canapino e lo zigolo nero. Tra i rapaci nidificano lo sparviere e il gheppio ed è avvistabile durante il passo il falco pecchiaiolo, il falco pellegrino e il nibbio bruno. Nelle aree boscate nidificano il rigogolo, il picchio rosso mag-giore, il gufo comune e l'assiolo. Tra rettili e anfibi sono da segnalare il biacco, la lucertola campestre e il rospo smeraldino, protetti dalla Direttiva "Habitat" (92/43/CEE), mentre tra i mammiferi sono comuni il riccio, il topo do-mestico e la crocidura minore.

ASSOCIAZIONI

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… Era domenica 16 novembre 2003 quando noi “aMiCi in CoRo”, ancora ai primi gorgheggi, organizzammo il primo concerto tutto nostro per San MaRtino.Voluto per ricordare il nostro compatrono e per tenere viva una festa, allora solo parrocchiale ma ad ogni modo tanto cara a noi Campaltini.Anche “Campalto viva” muoveva i suoi primi passi, così nel 2005 nacque una collaborazione, un intento comune che ancora oggi dura. Si diede il via a dei gemellaggi canori e musicali con i cori della nostra regione e oltre. Quel concerto di allora, dal 2003, divenne poi IL concerto, al quale siamo più legati, quello che chiude la festa di San MaRtino in StRata.Lo spirito era ed è rimasto quello della festa: l’incontro e la condivisione. Bello è incontrare altri cori, gustare la passio-ne per il canto, creare appuntamenti canori da condividere assieme alla nostra comunità. Specialmente in questi tempi, non proprio spensierati. Ricordiamo la dolcezza delle ragazze del coro COL DI LANA, il coro LIVENZA, la bravura del coro EL VAJO di VICENZA, IL MONTE CANIN della val RESIA, la simpatia delle VOCI DEL DELTA di TAGLIO DI PO, la musicalità della FISORCHESTRA di AGORDO e per quest’anno spe-ciale… un coro speciale: il TRE PINI di PADOVA! Chi se lo sarebbe mai sognato in quel lontano 16 novem-bre… ma non finisce certamente qui!Noi aMiCi in CoRo vi diamo appuntamento al con-sueto e non da meno “Concerto di Natale”, assieme ai ragazzi dei FLauti Di San MaRCo: domenica 18 Dicembre ore 17.00 nella nostra chiesa di San Benedetto. E chissà che oltre allo scambio di auguri possiamo presen-tarvi il nostro primo CD ormai quasi ultimato!

Il Direttivo.

AMICI IN CORO

CENTRO INTERNET P3@ CAMPALTORicordiamo che prosegue l’attività del centro in-ternet P3@ di Campalto gestito dall’associazione Blog Territori e Paradossi in collaborazione con la Municipalità di Favaro; è possibile accedervi gratui-tamente previa iscrizione da perfezionare presso il Centro Polifunzionale Pascoli in via Orlanda. Sono disponibili per gli utenti 9 postazioni dalle quali navi-gare in internet o utilizzare programmi di video scrit-tura o altro. Di seguito gli orari di apertura durante i quali la presenza di un tutor può essere d’aiuto a chi si avvicina per le prime volte al mondo digitale. Apertura: martedì 9.00-11.00, mercoledì 9.00-11-00, giovedì 18.00-21.00, sabato 9.00-12.00

iL gioRnaLino Lo FaCCiaMo noi!

Nella cronaca di Favaro della Nuova di martedì 1 novembre è apparso un articolo dal quale si può erroneamente supporre che redazione, stampa , e divulgazione della “Pagina di Campalto” siano fatte a cura dell’associazione Gruppo Giovani di Campalto. Ribadiamo che il giornalino,nato nel 2003, è redat-to e distribuito da due anni dall’associazione Blog Territori e Paradossi in collaborazione con l’AUSER “Il Gabbiano” di Campalto proprietaria della testata.

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APPUNTI DI VIAGGIO

volo diretto da Venezia, 5 notti in una pensao tipica portoghese con ricca colazione inclusa, pasti a base di pesce fresco e spo-stamenti nel tipico tram elettrico per tutta la città’! Con 400 euro a persona, si può... andare oltre la Spagna, fino ai confini del mondo! Lisbona in autunno...... è solare, estiva, calda, colorata! Si affaccia sul Tejo, un fiu-me ampio 17 chilometri che sembra in realtà, un mare!Il ponte Vasco de Gama (che ricorda il nostro piccolo pon-te che collega viale San Marco al Parco San Giuliano!) lo attraversa da una sponda all’altra, collegando l’aerea com-merciale del nord della città alle spiagge preferite dai li-sbonesi! Dall’Oceanario (uno dei più grandi d’Europa) alle onde vere dell’oceano, occasione d’oro per gli appassionati del surf!Lisbona e’ una cozzaglia di tetti rossi, di odori speziati e di acqua, di bacalau e pini. E’ un mosaico di azulejos (piastrelle tipiche dello stile manuelino, d’influenza araba, dipinte a mano) e di persone. Gli stessi celeste e verde che tocchia-mo sui muri delle case di cui sono ricoperte, li ritroviamo negli occhi dei lisbonesi, creoli nella pelle e nella cultura, punto d’incontro tra le credenze celtiche del nord Europa e quelle più appassionate del mondo arabo.Vivere la città è, soprattutto, guardare le persone: pel-le scura, occhi chiari. Tranquillità nei gesti, disponibili alla chiacchera, accoglienti ma non invadenti.Lisbona è così: ospitale all’ombra di un pino, generosa di natura e di occasioni, aperta verso l’infinito senza perdere l’attenzione al presente.Seduta sulle mura del castello di Sao Jorge, ammiro il pa-norama e penso a questo: una capitale europea pressochè sconosciuta... che peccato! Il tenore di vita non è dei più alti, ci sono molte perso-ne che nella via principale del centro storico, l’Avenida de Libertade, ti chiedono l’euro e magari ti insultano pure se non glielo concedi. Ma la curiosità che Lisboa ti mette addosso nel volerla scoprire e’ qualcosa di unico.Concedendomi un po’ di shopping da turista, mi accorgo che per voler evadere dai soliti H&M e ZARA, o Intimissimi e Calzedonia, ci sono le piccole botteghe di vestiti usati, le pastelerie tipiche per un caffè con dolcetto (ce ne sono di buonissimi, al formaggio dolce, alla cioccolata, alle amare-ne... a noi gli spriz, a loro la pasticceria!), le ragazze laureate in ingegneria che si inventano bellissime borsette e astucci con materiale di riciclo per vivere e superare la crisi. Le espongono e le vendono fiere per le vie del centro stori-co, senza insistere, ma semplicemente spiegandoti il loro lavoro. Io ho scelto un astuccio fatto con la carta di caffè, cucito a mano: indistruttibile! Bellissimi anche i porta ma-tite ricavati dal tubetto di dentifricio Colgate: ammirevole l’ingegno!La creatività di Lisbona è radicata nella società tanto quan-to il bacalau nei menu turistici: grigliato o condito, non vi deluderà mai! Accompagnato da un fresco vino verde,

unico del Portogallo, prodotto al nord e venduto in tutto il Paese. E come primo piatto, le zuppe di pesce, le sopas do dia, sono a 1 euro e cinquanta! Annusare Lisbona e sentirla sotto le suole delle scarpe, ti fa sentire meno turista e più cittadino europeo. Per un attimo ci si dimentica dei problemi del proprio Paese e ci si immerge nella realtà del tuo vicino di casa, lo studi, lo scopri e condividi lo stesso orizzonte.

Chiara Foffano

SEPTEMBER IN LISBOA:

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LA SAI L’ULTIMA?

DaL DiaRio Di un CanE:

8:00 - Cibo! La mia cosa preferita!9:30 - Un giro in macchina! La mia cosa preferita!9:40 - A spasso nel parco! La mia cosa preferita!10:30 - Coccole! La mia cosa preferita!12:00 - Pranzo! La mia cosa preferita!13:00 - Giochi in giardino! La mia cosa preferita!15:00 - Scondizolo! La mia cosa preferita!17:00 - Merenda! La mia cosa preferita!19:00 - Si gioca a palla! La mia cosa preferita!20:00 - Wow! Guardo la tv con i mamma e papà!La mia cosa preferita!23:00 - A nanna nella cuccia! La mia cosa preferita!

DaL DiaRio Di un gatto:

giorno di prigionia numero 983.I miei guardiani continuano a prendermi per il culo con dei piccoli oggetti ciondolanti.L'unica cosa che mi aiuta ad andare avanti è il mio sogno di scappare. Nel tentativo di disgustarli, vomi-to ancora sul tappeto. Oggi ho decapitato un topo e ho gettato il corpo senza testa ai loro piedi. Speravo che ciò li terrorizzasse, perchè è la prova di cosa son capace di fare. Comunque, hanno fatto un piccolo commento su che "bravo piccolo cacciatore" io sia. Bastardi. Oggi son quasi riuscito ad assassinare uno dei miei tormentatori passandogli in mezzo ai piedi mentre camminava. Devo riprovarci domani, però in cima alle scale. Sono convinto che gli altri prigionieri siano lecchini e spie. Il cane ha sempre dei privilegi speciali. Viene regolarmente rilasciato, e sembra pure che voglia tornare. Ovviamente è un ritardato. L'uccellino dev'essere un informatore. Lo osservo mentre comunica con le guardie regolarmente. Son sicuro che riferisce ogni mia singola mossa. I miei guardiani l'hanno messo in custodia protettiva in una cella in alto, così è al sicuro, per ora... Vi terrò aggiornati.

A cura del Circolo Ricreativo Culturale AUSER “Il Gabbiano” ONLUS ([email protected]) - Editore: Circolo Auser “Il Gabbiano” - Direttore responsabile: Giorgio Marcoleoni. - Redazione a cura di: BLOG - Territori e Paradossi Associazione Culturale. - Redattori: Giuliano Brandoli, Daniele Conte, Chiara Foffano, Elena Brugnerotto, Francesca Delle Vedove, Carlo Albertini - Redazione: Piazzale Zendrini 22 Campalto (VE) Tel/fax : 041.903525 - E-mail: [email protected] Stampato in proprio n° 2000 copie - Registrazione presso il Tribunale di Venezia n° 1461 del 24 settembre 2003

Circolo Ricreativo Culturale

AUSER “IL gABBIANO”I NOSTRI SERVIZI

Consulenza legale gratuita per i soci auSER: si riceve su appuntamento il SABATO dalle 10.00 alle 12.30 ed il LUNEDI’ dalle 16.00 alle 18.30“ausilio” spese a domicilio: con il servizio Sociale della Municipalità e la COOP Adriatica il ns. Circolo ha aderito al servizio al progetto “Ausilio” per la consegna gratuita della spesa a domicilio alle persone anziane, non autosufficienti, portatori di Handicap o con problemi motori temporanei che non possono recarsi personalmente presso i negozi.

I NOSTRI CORSI

Corso di musica: sono aperte le iscrizioni peril corso di musica dedicato a bambini ed adulti.Con i nostri soci musicisti sarà possibile imparare a suonare la chitarra in maniera semplice.

Ed inoltre…

Scuola di CantoCorsi di informatica per i “meno giovani”

Compilazione gratuita mod.730(previo appuntamento)

per informazioni ed appuntamenti telefonare al numero 041.903525 dal lunedì al giovedì dalle 10.00 alle 12.30; il venerdì dalle 16.00 alle 18.00

LA PAgINA DI CAMPALTO: SIAMO ON LINE!Da gennaio 2011 “La pagina di Campalto” è consultabile anche in Internet all‘indirizzo

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