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BIMESTRALE DI ATTUALITÁ, CRONACA, CULTURA E POLITICA - GUIDIZZOLO MN Editore: Centro Culturale San Lorenzo 46040 Guidizzolo (MN) - Direttore responsabile Andrea Dal Prato - Tariffa R.O.C.: ”Poste Italiane s.p.a. - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 n° 46) art. 1 comma 1, DCB - Brescia - Euro 0,50 ANNO XVI N. 93 - DICEMBRE 2010 150° dell’Unità d’Italia La nuova scuola materna Le icone

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BIMESTRALE DI ATTUALITÁ, CRONACA, CULTURA E POLITICA - GUIDIZZOLO MN

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ANNO XVI N. 93 - DICEMBRE 2010

150° dell’Unitàd’Italia

La nuova scuolamaterna

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In copertina“Madre di Dio della tenerezza”di Donatella Lusentitempera su tavola cm 30x40

Mantova 24 ottobre 2010 Basilica di Santa Barbara, concerto per il 10° anniversario della Fondazione Comunità Mantovana

sommario

3 Editoriale4 Numeri utili5 150° Unità d’Italia6 Fondazione Comunità Mantovana8 Natale nella Villa Lumiere10 Cronaca14 Un viaggio Speciale in Gabon 16 Anima e cuore18 Ricette tradizionali20 Pensioni e dintorni22 Noi e la legge23 Noi e il fisco24 La Scuola materna27 Quattro bagole28 Arte & dintorni Sono ancora viva, bastardo Fili senza tempo Un tesoro nasconsto... Percorsi oltre l’immagine Le icone29 Psicologia38 Pro Loco informa40 Notizie dall’Amministrazione44 Colli Morenici 45 Taca Banda

TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI: Informativa ai sensi del d. Igs n. 196 del 30-06-2003 I dati in possesso della redazione de “la Notizia” sono forniti direttamente dagli interessati o estratti da elenchi pubblici: ovvero in nostro possesso anterior-mente all’8-5-1997. Gli interessati possono chiedere la cancellazione, il blocco, l’aggiornamento o l’integrazione dei dati od opporsi al trattamento stesso. L’editore si dichiara pienamente disponibile a regolare eventuali spettanze per quelle immagini di cui non sia stato possibile reperire la fonte.

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editoriale Andrea Dal Prato

La Scuola in movimento

Il 29 ottobre 2008 il Parlamento ha convertito in legge il decreto proposto dal Ministro Gelmini. La riforma propone molte novità e anche, in alcuni casi, un ritorno al passato. Non con maestri auto-ritari, bidelli in divisa e scolari con grembiule, colletto e fiocco rosa o azzurro, ma nella valutazione e organizzazione generale. I tempi cambiano e cambia anche il modello di proposta educativa, gli insegnanti che sapevano comunicarti la passione per la cultura e avevano una distanza rap-presentata dal “Lei” colma di prestigio, ma in realtà erano in perfetta simbiosi con gli alunni che anche dopo moltissimi anni mantengono inalteraro il loro rapporto di stima e di amicizia, sono il passato ma oggi vi sono segnali di un recupero di quella “passione” da parte di molti insegnanti che affrontano con amore e dedizione il difficile compito di Educatore. Dopo anni di “incertezze” nelle direttive dello Stato si cerca di recuperare la credibilità perduta puntando sulla dedizione e professionalità dei docenti.Ma vediamo nello specifico e, per semplificare un argomento tanto complesso, per punti come si articola la proposta educativa che lo stato ci “fornirà” per i prossimi anni.

-Scuola materna: possono iscriversi alla scuola dell’infanzia anche i bambini di due anni e mezzo;

- Maestro unico prevalente: introdotto nella scuola primaria a partire dalle classi prime, il maestro unico di riferimento è presente in ogni proposta oraria (24, 27 oppure 30 ore settimanali);

- Tempo pieno: confermato il tempo pieno con 40 ore settimanali. Con l’introduzione del maestro unico, l’eliminazione delle compresenze fra insegnanti ed alcuni risparmi dovuti alla razionalizzazione degli organici, è stato possibile aumentare il numero di classi a tempo pieno. Si passa infatti dalle 7 mila classi prime del 2008/2009 a più di 9 mila classi che da quest’anno usufruiscono del modello a 40 ore settimanali;

- Voti in decimi: le pagelle degli alunni di ogni ordi-ne e grado sono compilati con i voti numerici. Solo per l’insegnamento della religione cattolica la va-lutazione è ancora espressa attraverso un giudizio sintetico formulato dal docente;

- Voto in condotta: viene reintrodotto fra molte po-lemiche. Nella scuola primaria è espresso in deci-mi, così come nella scuola secondaria di I e II gra-do accompagnato da una nota di illustrazione. Il 5 in condotta viene assegnato per gravi violazioni dei doveri definiti dallo Statuto degli Studenti. L’insufficienza in condotta deve essere motivata da un giudizio sintetico, verbalizzata in sede di scrutinio e comporta la non ammissione all’anno successivo;

- Educazione civica: è stata reintrodotta come disciplina trasversale. La valutazione converge nell’ambito antropologico (storia e geografia).

- Ammissione all’anno successivo: nella scuola primaria gli alunni possono non essere ammessi alla classe successiva solo in casi motivati ed eccezionali. Nella scuola secondaria di I e II grado per essere ammessi all’anno successivo è necessario conseguire la sufficienza in tutte le materie;

- Nuovi cicli scolastici: oggi la scuola primaria con quella secondaria di I grado, forma 5 periodi didattici. - la 1ª classe della scuola primaria- il 1° biennio che comprende la 2ª e la 3ª classe della scuola primaria- il 2° biennio che comprende la 4ª e la 5ª classe della scuola primaria- il 3° biennio che comprende la 1ª e la 2ª classe della scuola secondaria di I grado- la 3ª classe della scuola secondaria di I grado

Sono stati aboliti l’esame di riparazione da sostenere a “ottobre” e l’esame al termine della quinta classe (elementare) per passare alla scuola (media), al termine di quest’ultimo anno (III media) è previsto un esame di stato al quale gli alunni sono ammessi con lo scrutinio finale e che consiste in quattro prove scritte ed un colloquio orale. Il superamento dell’esame è necessario per potersi iscrivere alla scuola superiore o alle scuole professionali.

Questo è il contesto scolastico in cui oggi i nostri figli e nipoti sono chiamati a crescere e matura-re. Non dimentichiamo, infine, che la Costituzione sancisce: É diritto dovere dei genitori, istruire ed educare i figli... assegnando alla famiglia il compito di educare ed istruire i figli, quindi anche la facoltà di scegliere la Scuola che meglio si addice al proprio pensiero educativo.

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DIRETTORE RESPONSABILEAndrea Dal Prato

CAPO REDATTOREGraziano Pelizzaro

REDAZIONEGiulia AvanziSergio DesideratiLaura LeoratiFrancesca LugoboniElodio PeraniSandra TosiPaolo Zani

COLLABORATORIGiorgio ArientiFrancesca CappaFilippo CeriniCristina DelmenicoMarta LealiDonatella LusentiFranco MondadoriFrancesca PesciFrancesca PiazzaLuca PiazzaMariavittoria SpinaJessica SantiGiulia StuaniDavide TruzziGiovanni Zangobbi

PROGETTO GRAFICOClaudia Dal Prato

EDITORECentro Culturale “San Lorenzo”via Virgilio, 2546040 Guidizzolo (MN)Tel. 348 3115232e-mail: [email protected]

R. O. C.: N° 9434 del 16-10-00Aut. Tribunale di Mantova N° 8/95 del 30-05-1995

Stampa:Arti Grafiche Studio 83 (VR)

Cellofanatura e spedizione postale Coop Service s.c.r.l.Virle Treponti (BS)

COSTO MODULI1 modulo verticale:mm 60 x 39 E. 40,002 moduli orizzontali:mm 60 x 82 E. 70,004 moduli orizzontali:mm 60 x 170 E. 110,001/2 pagina:mm 124 x 170 E. 180,00Pagina intera:mm 277 x 170 E. 300,00

N U M E R I U T I L I

ENTI

• Dr.ssa Emi Ghisolfi - Cell. 333 8356733Prenotazione visite: 0376 840433 (8.30-12.30)Lun. Giov. Ven.: dalle 16 alle 19 (su appuntamento)Mar. Mer. Gio.: dalle 10 alle 13 (su appuntamento)

• Dr. Orfeo Valerio GalvaniAmbulatorio 0376 819794 - Abitazione 0376 819096Lun. Mar. Mer. Gio.: dalle 9,30 alle 12,30Mer. Ven.: dalle 16,30 alle 19,30 (su appuntamento)

• Dr. Giuliano PontiAmbulatorio 0376 819475 - Abitazione 0376 819177Lun. Mar. Mer. Ven.: dalle 10 alle 12.30Giovedì: dalle 16.30 alle 19

Ambulatori medici presso sede AVISpiazzale Alessandro Dal Prato

• Dr.ssa Doriana Bertazzo Riceve su appuntamento tel.0376 83040 - 838500Martedì dalle 17 alle 18,30 Giovedì dalle 8,30 alle 9,30

• Dr.ssa Angela Gatti - tel. 338 2619350Lunedì - Mercoledì - Venerdì: dalle 17.30 alle 18.30Ambulatorio Medole - tel. 0376 898109

• Dr.ssa Vincenza Di Marco Riceve su appuntamento tel. 335 1736606Lunedì - Martedì - Venerdì: dalle 10.00 alle 11.00Mercoledì: dalle 16.00 alle 17.00Giovedì: dalle 10.30 alle 11.30

• Dr.ssa Stella Schena - Pediatra di base Per appuntamento tel. 0376847098 - 3482976673Lun. Mart. Giov.: dalle 9.30 alle 12.30Merc.: dalle 16 alle 19 - Ven.: dalle 14.00 alle 17.00

NUMERO VERDE FARMACIE DI TURNO tel. 800-228521 (Guidizzolo 0376 819005)

AMBULATORI MEDICI

Ambulatorio igiene pubblica - tel. 0376 846713Servizio di medicina veterinaria - tel. 0376 846724Servizio igiene degli alimenti - tel. 0376 846737Igiene dell’edilizia ed igiene pubblica - tel. 0376 846738Amb. vaccinazioni pediatriche tel. 0376 846705

ASL

MUNICIPIO - tel. 0376 819201CARABINIERI - tel. 0376 819006 - 112VIGILI URBANI - tel. 0376 840241PRO LOCO Guidizzolo - tel. 0376 1620426GAS (metano) - Pronto intervento tel. 800 905 440BIBLIOTECA COMUNALE - tel. 0376 840435Teatro e manifestazioni - tel. 0376 1620428Oratorio San Lorenzo - tel. 335 1211999FONDAZIONE “RIZZINI” onlus - tel. 0376 819120FONDAZIONE “NonSoloArte” - tel. 0376 840303ISTITUTO COMPRENSIVO - 0376 819049 - 819059ISTITUTO STATALE D’ARTE - tel. 0376 819023Cooperativa “Orizzonti” - tel. 0376 847326PARROCCHIA Birbesi - tel. 0376 819602PARROCCHIA Guidizzolo - tel. 0376 819052 POSTE E TELEGRAFI - tel. 0376 840091SISAM (acquedotto) - 800 859370 - 0376 771869PROTEZIONE CIVILE - tel. 0376 847388 Prenotazione ambulanza - tel. 349 8608653

ORARIO DI APERTURADa lunedì a venerdì: dalle 10.00 alle 13.00Sabato: dalle 10.00 alle 12.00

Ufficio Tecnico:lunedì e mercoledì dalle 10.00 alle 12.30 sabato dalle 10.00 alle 12.00

Assistente sociale:lunedì e mercoledì dalle 10.00 alle 12.30

Polizia Municipale:mercoledì e sabato dalle 9.00 alle 11.00Su appuntamento tel. 0376 840241

Segreteria e protocollo:Da lunedì a sabato dalle 9.00 alle 12.30

Posta elettronica [email protected]

UFFICI COMUNALI

APERTURA invernale estivolun. 9-12 / 14.30-18.30 9-12 / 15-19 mar. giov. 14.30-18.30 15-19 mer. ven. 9-12 9-12 sab. 9-12

BIBLIOTECA

Tutti i giorni dalle 8.00 alle 19.00

CIMITERO

ORARIO DI APERTURA 1ª e 3ª DOMENICAMaggio - Settembre dalle 17.00 alle 19.00Ottobre - Aprile su prenotazione 335 422406

ORATORIO S. LORENZO

ORARIO DI APERTURALunedì Mercoledì e Venerdì dalle 14.30 alle 17.30Sabato: dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 17.30

PIAZZOLA RIFIUTI

GUIDIZZOLOFestivi: 8 - 10.30 - 18 17Prefestivi: 19 18Feriali: 7.30 - 18 17

BIRBESI Festivi: 9.30Feriali: mart. ven. 8.30

REBECCO Prefestivi 18 17

estivo invernale

SANTE MESSE

Ciclo Club 1977 - tel. 0376 818189AVIS - AIDO - tel. 0376 840177 Raphaël - Ambulatorio Castel Goffredo 0376 771292Amici di Rebecco - tel. 0376 819678Associazione Commercianti - tel. 0376 818715Calcio Guidizzolo - tel. 0376 819172Centro Sociale “La Mimosa” - tel. 0376818419Corpo Bandistico - tel. 0376 840090CSE-Anffas - Rebecco - tel. 0376 818253Gruppo Alpini Guidizzolo - tel. 0376 819516GVG-Gruppo Volontari - tel. 0376 818240Tennis Club Guidizzolo - tel. 0376 818382

ASSOCIAZIONI

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Un ruolo fondamentale nell’unificazione dell’Italia lo ebbero senza ombra di dubbio le Guerre di Indipen-denza. Tra queste quella che maggiormente influì sia sul piano militare che, ugualmente se non molto di più, su quello della consapevolezza dell’essere tutti un unico popolo da riunire sotto un’unica bandiera, fu la seconda. Con una delle battaglie storicamente più rilevanti ai fini dell’Unità Nazionale combattuta in queste terre, nel triangolo Solferino – San Martino – Medole e Guidizzolo. L’esito di quella battaglia, il 24 giugno 1859, indirizzò gran parte degli avvenimenti successivi. Nel ricordo di quelle vicende di 150 anni fa, ed in vista dei solenni festeggiamenti per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia che celebreremo il prossimo anno, la ‘Società Solferino e San Martino’, nata nel 1871 dalla volontà del conte Luigi Torelli, se-natore del Regno, al fine di perpetuare ed onorare la memoria dei Caduti nella sanguinosa battaglia del 24 Giugno 1859 e di tutti coloro che combatterono per l’Unità e l’Indipendenza d’Italia, ha avviato un impor-tante percorso rivolto alle scuole affinchè i sacrifici di tante persone cariche di ideali ed abnegazione non abbiano mai ad essere dimenticati. Da un paio d’anni, grazie anche all’attivo contributo dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Desen-zano del Garda, si sono così avviati momenti di in-contro, visite didattiche, confronti con e tra i ragazzi delle scuole che hanno dato esiti insperati. La partecipazione di questi “uomini di domani” alle proposte che di volta in volta emergevano è stata tale da entusiasmare gli addetti ai lavori. Molto sentito da tutti, e vissuto con grandissimo entusiasmo, l’appun-tamento in cui, divisi nei colori della Bandiera, i ra-gazzi hanno formato un gigantesco Tricolore proprio sotto la Torre di San Martino: testimoni di una storia centenaria che avevano approfondito e testimoni del manifesto celebrativo dell’Unità d’Italia della Società Solferino e San Martino. Perché anche quella pagina di storia sia sempre, per tutti, maestra di vita.

Sergio Desiderati

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La Società Solferino e San Martino e il 150° dell’Unità d’ Italia

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Solidarietà. Non una semplice parola ma qual-cosa di molto profondo che investe, diretta-mente o indirettamente, ogni essere umano ed interpella chiunque. La solidarietà viene eser-citata in varie forme; in modi diversi. A livello personale certamente, ma vi è anche chi, co-stituito in Associazione, fa della solidarietà la propria mission; il proprio imperativo assoluto. É questo il caso della Fondazione Comunità Mantovana Onlus, il cui “...scopo, si legge nel-la presentazione che il primo presidente della Fondazione Cav. Carlalberto Corneliani fa nel volume che tratta della sua attività, scopo è quello di raccogliere fondi, di accumulare un patrimonio in grado di garantire una rendita perenne da destinare ai soggetti no profit che operano nei settori dell’arte, della cultura, dell’ambiente e soprattutto in aiuto ai cittadini bisognosi, contribuendo in questo modo ad au-

mentare il senso di solidarietà e di civile coesi-stenza nella comunità”. Perché una comunità è veramente tale nella misura in cui interroga se stessa ed i bisogni primari che esprime trovan-do al tempo stesso forme concrete di sostegno in risposta alle esigenze che di volta in volta si manifestano. Il patrimonio della Fondazione è costituito dai donatori locali, pubblici e privati, i quali permettono di finanziare i progetti so-stenuti da associazioni di volontariato ed Enti senza fini di lucro, così come la Fondazione me-desima. Un patrimonio destinato a durare nel tempo proprio grazie alla volontà dei vari bene-fattori, i quali hanno concorso alla costituzione di un Fondo di base inalienabile a sostegno del-le finalità sociali. Negli anni la Fondazione Co-munità Mantovana ha distribuito sul territorio virgiliano e non, ingenti somme di denaro sem-pre finalizzate al sostegno di precise attività su

Fondazione Comunitá Mantovana: La cassaforte della solidarietá

Rebecco, giugno 2010Inaugurazione del nuovo

Centro Polivalente

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progetti specifici: aiuti concreti e tangibili per la realizzazione di opere e strutture altrettanto concrete. La Fondazione è stata il principale promotore nella gara di solidarietà che ha permesso di do-nare alla città abruzzese, distrutta dal terremo-to nel 2009, l’asilo nido Ape Tau, consegna av-venuta il 6 ottobre a Coppito e, suggellata da un patto di amicizia tra le due città ricordato con un concerto dell’Orchestra da Camera di Man-tova nella basilica palatina di Santa Barbara. Anche a Guidizzolo. Due casi recenti: 20.000 euro sono stati dalla Fondazione destinati al gruppo Amici di Rebecco per concorrere alla realizzazione della struttura polivalente in fra-zione Rebecco, luogo di incontro e di aggrega-zione per moltissime persone; di 15.000 euro è stato poi il contributo alla Protezione Civile per l’acquisto di una nuova ambulanza, un servizio questo molto apprezzato non solo dai guidizzo-lesi. É ancora Carlarberto Corneliani a suggerir-ci importanti considerazioni, dettate da lui in riferimento alla Fondazione ma valide per la riflessione di ognuno: “Abbiamo la fortuna di appartenere e di vivere in una delle grandi democrazie occidentali e, come spesso avvie-

ne nelle vicende umane, diamo per scontato il nostro benessere, scordandoci del lungo trava-gliato percorso compiuto nei secoli, dei sacri-fici, delle sofferenze e delle scoperte scientifi-che che sono alla base del nostro stile di vita”. Guarda poi alla storia Corneliani come maestra di vita: “Noi possiamo giudicare storicamente e moralmente i fatti del passato, per imparare che cosa è possibile e che cosa è moralmen-te giusto”. Con uno sguardo attento al futuro dove, dice: “…noi portiamo la responsabilità di operare al meglio, per rendere un futuro miglio-re di quanto lo sia il presente, per aumentare il benessere dei singoli e fare in modo che tutti possano vivere con responsabilità la propria vita, senza utopie da affermare, e guardando il presente correttamente e non attraverso gli occhiali deformanti di una ideologia”.Una Fondazione, quella della Comunità Man-tovana, che ogni cittadino di questa terra può a ragione sentire come propria, ringraziando coloro i quali dalla vita e dalla loro intrapren-denza hanno avuto qualche dono in più ma non si scordano di chi vive quella stessa vita con maggiori difficoltà.

Sergio Desiderati

Basilica di Santa Barbara Mantova, ottobre 2010Concerto di solidarietà verso l’Abruzzo

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di Francesca Lugoboni

Natale nella Ville Lumiere

La proposta natalizia che mi accingo presen-tarvi è quest’anno dedicata agli animi più ro-mantici: la Ville Lumiere.Il Natale a Parigi sembra infatti arrivare prima del previsto. Complice il clima rigido e l’atmo-sfera incantata che regalano le luci, la città è in fermento e si prepara al clima festoso già dalla seconda settimana di novembre.Non è esagerato dire che Parigi è la città più bella e romantica del mondo: molte delle perso-ne che ci sono state non hanno esitato a definir-la così, in prosa, in poesia o con una canzone;

vediamo, allora, da dove partire per apprezzar-la al meglio. L’ Ile de la Citè, isola che si trova al centro della Senna, costituisce il punto di par-tenza ideale. Qui non può mancare una visita alla superba Basilica di Notre Dame. Una delle più grandi cattedrali neo gotiche al mondo, è sovrastata dai celebri Doccioni ed è stata testi-mone di alcuni degli eventi più importanti della storia, come l’incoronazione di Napoleone.A sud dell’isola si trova uno dei simboli della città, il Museo del Louvre, un tempo Palazzo dei re di Francia, oggi è una maestosa struttu-ra costituita da tre ali (che richiedono almeno un’intera giornata di visita) in cui sono contenu-te numerose opere d’arte tra cui la famosissima Gioconda di Leonardo. Proseguendo il nostro itinerario si giunge in una delle zone più affa-scinanti di Parigi, quella che si sviluppa attor-no alla Avenue de Champs-Elisées, una strada molto ampia che parte da Place de la Concor-de e che conduce a Place Charles de Gaulle, dominata dall’Arc de Triomphe. La strada è conosciuta per essere il principale luogo dello shopping cittadino, grazie alla presenza di nu-merosi ed esclusivi negozi che in questo perio-do si illuminano diventando un pezzo di Natale, un ingrediente fondamentale. Attraversiamo il Ponte d’Iena e giungiamo a quello che comune-mente viene considerato il monumento simbolo della capitale francese: la Tour Eiffel. Alta 300 metri è un exploit dell’architettura di ferro che necessitò di 18000 pezzi con più di 2.5 milioni di chiodi. Durante il giorno ne si può apprezzare la bellezza salendo al primo, al secondo e terzo livello dal quale è possibile contemplare un pa-norama mozzafiato. Di sera, invece, la visuale cambia: all’inizio di ogni ora 20000 luci scintil-lano sul monumento che si trasforma in un in-credibile spettacolo. Spostiamoci adesso sulla Rive Gauche che da sempre identifica la Parigi bohemienne, quella più stravagante e culturale, anche grazie alla presenza dell’Università della Sorbona. Non lontano merita d’essere visitato il Quartiere Latino in cui passeggiando si tro-vano tipici ristoranti greci, turchi e italiani. Non va dimenticato neanche il suggestivo quartiere di Montmartre, patria degli artisti che si trova sull’omonimo colle in cui sorge la Basilica del

Uno scorcio della Tour Eiffel e il panorama che si può vedere dall’alto di uno

dei suoi lati

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Sacro Cuore, bianca costruzione che si staglia nel cielo parigino. A chi ama far tardi consiglio di trascorrere una serata al famosissimo Mou-lin Rouge: sorseggiando un buon sauterne è

possibile ammirare agili ballerine impegnate in un difficile cancan.Non resta dunque che coprirsi al meglio con un caldo cappotto e prepararsi a visitare Parigi.

Dall’alto:dettagli nei pressi del LouvreLa Senna e il museo d’Orsay

Foto

M.G

alli

Da sinistra:La basilica del Sacro Cuore e un dettaglio della facciata di Notre Dame

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cronaca

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La rosa spezzata dell’Aido Cerimonia semplice ma ugualmente molto par-tecipata un sabato pomeriggio di fine ottobre presso la sede dell’Avis. Il presidente della locale sezione Aido Giovanni Milani ha con-segnato alla famiglia di Enzo Galvani la “rosa spezzata”, simbolo della donazione. La dona-trice, la sig.ra Sandra Montresor, moglie di Enzo e mamma di tre figlie: Elisabetta, Susanna e Monica anch’esse presenti con i mariti ed i figli, era scomparsa improvvisamente meno di un mese prima. “Della donazione di organi”, ci ha detto il sig. Enzo, “mia moglie aveva parlato spesso. Così quando è successo io le mie figlie non abbiamo avuto esitazione nell’accogliere questa sua volontà ed acconsentire all’espian-to”. “Quello che vi lasciamo oggi, ha detto Gio-vanni Milani” nel suo breve intervento, è un simbolo: la rosa si spezza, ma da essa nascono nuovi germogli. Così è stato anche per Sandra che ora continua a vivere ed ha ridato la gioia della vita ad altre persone’. Con Milani anche il vice-presidente dell’Avis locale Franco Peliz-zola ed il presidente dell’Atletica Guidizzolese Luca Madella. Avis e Aido con parte del contri-buto giunto loro in questa occasione, e sempre nel ricordo della sig.ra Sandra, hanno donato ai ragazzi dell’Atletica, per i loro allenamenti, de-

gli scalda collo, indumento molto utile nell’ap-prossimarsi della stagione invernale. Significa-tivo il ricordo della sezione: “Grazie. É difficile tradurre in parole un gesto, quando dietro a questo gesto c’è un dolore così grande come la perdita di una moglie, una mamma, un’ami-ca, un’anima sorridente… La scelta di chi, pur nella sofferenza, vuole che sia fatta un’opera buona, è il frutto di uno spirito ammirevole ed altruista. Ognuno di noi porta nel cuore le per-sone che non ci sono più... attraverso il dono, si può salvare o migliorare un’altra vita. E’ un gesto di spessore infinito. Il nostro più sentito ringraziamento va anche a tutte quelle persone che hanno affidato all’Aido il ricordo di Sandra. Grazie a chi ci aiuta, ci ha aiutato e ci vorrà aiu-tare, con il suo contributo, a fare in modo che questo pensiero sia condiviso”.

Inaugurati i locali per la catechesiC’era la gente delle grandi occasioni nei locali dell’Oratorio parrocchiale di Guidizzolo i quali, pur ampi, non hanno consentito a tutti di entra-re. Lo scorso mese di ottobre, dopo l’incontro delle famiglie, sono stati inaugurati il nuovo bar ed i rinnovati locali per la catechesi o le riunio-ni. “Riapre oggi il nostro bar dell’Oratorio”, ha ricordato il parroco don Libero Zilia prima della benedizione. “Rinnovato con tanto impegno da parte di adulti e giovani della nostra comunità. Una scelta questa frutto della voglia di una nuo-va ripartenza, non per scopi economici, ma per rilanciare un luogo più adatto e stimolante in ot-tica missionaria: l’incontro con l’uomo di oggi”. Un impegno, ha continuato, che si inserisce nel progetto culturale della Chiesa italiana che ha come obiettivo l’annuncio del Vangelo assu-mendo il linguaggio della vita e della cultura di oggi’. Nelle diverse stanze, tutte molto colorate ed accoglienti, il posto d’onore per la Parola di Dio, proprio a significare che l’Oratorio è luo-go di incontro ma soprattutto luogo di preghie-ra. Recitata con la vita. “L’adeguamento della struttura, è stato il primo passo, il più piccolo, ma segno forte per un rinnovamento interiore di tutti noi in ottica di missione e di servizio. Sulla spinta di alcuni nostri ragazzi più giovani ab-biamo rinnovato anche gli ambienti per la cate-

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chesi nel tentativo di renderli oltre che più belli anche più adatti per l’annuncio del Vangelo”.

Giovanissimi sugli scudi Soddisfazione per gli atleti del Ciclo Club 77.Un’altra stagione da incorniciare per i giovanis-simi del Ciclo Club 77 Guidizzolo. Per dirla con dei numeri: 6 titoli di campione provinciale, 25 vittorie, 15 secondi posti, 20 terzi, 17 quarti, 13 quinti e 11 sesti. Risultati ottenuti con 22 atleti agli ordini dei ds Adriano Roverselli, Gianni Bo-nesi e Massimo Bertoletti e con gli accompa-gnatori-allenatori Daniela Fogliata e Giovanni Cordioli. E la soddisfazione è più che evidente nel presidente Claudio Cervi e in Adriano Ro-verselli il quale, oltre che direttore sportivo, è anche una delle anime della società. “É una stagione più che positiva”, ci dicono Cervi e Ro-verselli, “tanto sotto il profilo dei risultati che su quello dell’entusiasmo. Anche dal punto di vista organizzativo questo 2010 è stato un altro anno importante. La società sostiene da sempre l’at-tività dei giovanissimi, e con la società anche gli sponsor, l’amministrazione comunale, le for-ze dell’ordine e di volontariato che ringraziamo: un circolo virtuoso che ci porta sempre grandi soddisfazioni”. Un’attività, quella del sodali-zio guidizzolese, guardata con rispetto anche da altre realtà sportive visto che proprio nei giorni scorsi i dirigenti guidizzolesi sono stati avvicinati da formazioni di alcuni centri vicini le quali, trovandosi in difficoltà a continuare, hanno chiesto proprio al Ciclo Club 77 di poter qui accasare i propri ragazzi. Anche questo un segno di ammirazione per un’attività con-dotta sempre nell’assoluto rispetto dello sport e, soprattutto, dei ragazzi e delle loro famiglie, da sempre vicine al lavoro dei dirigenti. Ma vediamo ora qualche nome. Questi i campioni provinciali: Vanessa Carano (G1), Gjyshja Stela (G4), Giulia Camurali (G6), Marco Elia Pedretti (G2), Gianluca Cordioli (G3), Pasquale Giordano (G4). Merita una citazione Simone Turrini (G5) classificatosi al 4° posto nel Trofeo Lombardia di Soncino. Re delle vittorie in questo 2010 è stato Gianluca Cordioli (G3) salito ben 9 volte sul gradino più alto del podio; 6 le vittorie di Pa-

squale Giordano (G4), 4 per Simone Turrini (G5), 2 quelle di Gjyshja Stela (G4) ed una a testa per Davide Bonesi (G3), Diego Lucchini (G2), Mirko Campagnola (G4) e Giulia Camurali (G6).

Oscar Cagioni sul podioOscar Cagioni, portacolori del Ciclo Club 77 Guidizzolo, giorni or sono in coppia con France-sco Volo ha sfiorato la conquista della maglia tricolore di paraciclismo su pista. Da sempre amante della bicicletta ora ha inizia-to anche con il tandem. Dopo essersi piazzato al quarto posto, sfiorando quindi il podio, nel campionato regionale sulle strade della Mar-ca, Cagioni al velodromo di Mori il podio lo ha centrato. Sulla distanza dei 4 chilometri Oscar e Francesco Volo hanno fermato il cronometro a 5’32”241, di poco superiore ai neo-campioni ita-liani. Per Oscar Cagioni una grandissima soddi-sfazione che corona i molti sforzi e l’impegno del guidizzolese in questo straordinario sport

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che è il ciclismo; sforzi e impegno che Cagioni continua a mettere anche in previsione futura senza porre nessun limite.

50 anni di attività Una vita professionale tra le macchine per la lavorazione del legno; un’attività iniziata da meccanico specializzato e proseguita poi “de-localizzando nella sua Guidizzolo” dove pian piano è divenuta una delle più grandi d’Europa nel settore. Ora Remo Staghellini la conduce con le figlie Anna, Marzia e Cristina, con molti collaboratori ed una rete di vendite che porta le macchine per il legno targate Amac Staghellini anche fuori Europa. Per questo, in concomitan-za con la tre giorni di ‘fieramac stanghellini – festa del falegname’ la quale ha richiamato ai capannoni della ditta un popolo di visitatori di oltre 2.000 persone, la Pro Loco Guidizzolo con il direttivo al completo ha voluto ricordare que-sto mezzo secolo di attività con la consegna di un una targa durante una cerimonia semplice

ma sentita alla quale ha partecipato tutta la fa-miglia Stanghellini.

La classe ’47 alle Cinque Terre Giornata piena per la festa della classe 1947 di Guidizzolo. In corriera e via: metà le Cinque Ter-re (La Spezia) in una bellissima giornata di sole

di inizio autunno. Per la verità i 38 partecipanti alla festa hanno trovato anche alcuni scrosci di pioggia a Portovenere; un acquazzone quasi temporalesco che non ha per nulla fatto modifi-care l’itinerario della giornata. E’ piovuto infatti mentre a tavola gustavano il pranzo. Ed alla fine di nuovo sole. Meglio di così!

Impianto fotovoltaico al cimiteroAutosufficienza elettrica e da fonti rinnovabili per tutti gli stabili comunali, dalle scuole al municipio, dal centro sportivo al cimitero. Per quest’ultimo nel bando di gara del nuovo appalto per la gestione delle lampade votive, appalto assegnato alla Ditta Perennis Fax di Marcaria, il Comune aveva inserito anche la realizzazione di un impianto fotovoltaico per la produzione di tutta l’energia elettrica occorrente al funzionamento del cimitero. “Ci siamo mossi ormai da alcuni anni verso le energie alternative”, ci ha detto in una conferenza stampa alcuni giorni fa l’assessore Claudio Busca. “Il cimitero sarà completamente autonomo, con un impianto per la produzione di Kwp 8,5 i quali serviranno sia per lampade votive che per le altre esigenze elettriche. Energia dal sole, pulita e rinnovabile. Entro l’anno poi dovrebbe essere approntato, sempre dal CEV e sempre a costo zero per il Comune, un ulteriore impianto probabilmente sul tetto della palestra per ulteriori 30 chilowatt e la completa autosufficienza per le necessità dell’amministrazione”. Attenzione all’ambiente e nuove tecnologie quindi nei piani del nostro comune. “E per un ulteriore economia al cimitero, continua Busca”, la ditta appaltatrice ha già provveduto a sostituire tutte le piccole lampade

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ad incandescenza con quelle più ecologiche a led”. Ed il risparmio si concretizzerà anche per gli utenti. “Con il nuovo appalto, conclude l’assessore, anche gli utenti potranno godere di un notevole ribasso sulle tariffe applicate pari al 60%. Tutto grazie ai risparmi energetici’.

Don Antonio Ilario Fortunati A pochi giorni dalla presentazione ufficiale e in accordo con l’Editrice San Lorenzo giovedi 30 settembre il volume “La lunga vita di don Anto-nio Ilario Fortunati” è stato consegnato agli alunni della Scuola Primaria e della Scuola Me-dia. Questa di don Fortunati porta il nome. Direzione e insegnanti invitarono l’autore Fran-co Mondadori che accolto dal dirigente maestro vicario Antonio Lanza, intrattenne gli alunni in tre successivi incontri, dalla classe III elementa-re alla III Media. I ragazzi si comportarono molto bene, attenti e curiosi di conoscere vicende le-gate al periodo del parroco Fortunati e interes-santi Guidizzolo. Molti intervennero con domande pertinenti, domande e risposte capaci di arricchire la co-noscenza del nostro paese. “Le radici sono più importanti dei rami” ha scritto una lettrice del libro, originaria di Guidizzolo. Ma ai rami, cioè ai giovani è affidato il futuro. Non è il caso di an-notare la soddisfazione dell’autore che a Scuola ritorna sempre volentieri.

I prodotti di Guidizzolo in tavolaPiù di cento persone han preso parte nei giorni scorsi ad un incontro conviviale presso il Risto-rante Pizzeria “La Conchiglia” promosso dalla Pro Loco. Cosa si festeggiava? I prodotti tipici di Guidizzo-lo. Serata ideale per valorizzare i prodotti della terra, ma non solo, che trovano in Guidizzolo e nella capacità degli operatori economici uno dei capisaldi del loro successo. Sono diversi, ad esempio, i mercati nazionali che commercializ-

zano ‘’insalata’ piuttosto che le ‘patate di Guidiz-zolo’; ma non sono mancati alcuni vini assoluta-mente ‘nostrani’ originati dalle viti che crescono sulle prime propaggini delle colline moreniche; e ancora la tipica pancetta di maiale o alcuni dolci da forno: tutte vere prelibatezze che han-no accontentato, e non poco, i palati anche più esigenti e raffinati. Nel suo intervento di saluto il presidente della Pro Loco Silvio Tarchini ha ringraziato, oltre che i presenti, anche tutti coloro che hanno messo a disposizione gli alimenti e chi li ha cucinati. A Tarchini si è unito nei ringraziamenti, a nome dell’Amministrazione comunale, pure il presi-dente del consiglio comunale Giovanni Milani. Da tutti l’auspicio che simili incontri abbiano a ripetersi; importanti tanto dal punto di vista dell’aggregazione che, come anticipato in aper-tura, della valorizzazione di un territorio e dei suoi prodotti di eccellenza.In conclusione della serata il presidente ha ri-volto i complimenti ai cuochi del Ristorante per la perizia e la cura che hanno messo nella pre-parazione e presentazione dei piatti e un augu-rio che l’esperienza si possa ripetere il prossimo anno.

Lo staff del ristorante

Il presidente della Pro Loco, ringrazia i convenuti

Il libro “La lunga vita di don Antonio Ilario Fortunati” è disponibile presso gli Uffici comunali e presso la Biblioteca Comunalein via IV Novembre.

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Lo scorso giugno sono stata in viaggio in Ga-bon, paese dell’Africa equatoriale affacciato sull’Oceano Atlantico confinante con il Came-run, il Congo e la Guinea Equatoriale.Il Gabon non è tradizionale meta turistica an-che se non ha nulla da invidiare a paesi in cui i visitatori sono più frequenti: il territorio infatti è ricoperto da una natura rigogliosa che lascia incantati e da numerose riserve naturali.Sono stata in Gabon per fare visita a mia zia, Suor Lucia Cargnoni che da trent’anni vive e svolge in Africa la propria missione.Suor Lucia ha da poco concluso il mandato di ispettrice delle missioni salesiane dell’ordine delle Figlie di Maria Ausialitrice nelle regioni Gabon, Guinea Equatoriale e Togo e ha lasciato Libreville per coordinare la missione di Bafia, in Camerun.Nella capitale Libreville sono stata ospite due

settimane della comunità salesiana in una casa che si trova non lontana dal centro cittadino e ho potuto vedere quotidianamente come si svolge oltre che la vita dei gabonesi, anche quella delle suore. Sono circa una decina sia europee che africane ad occuparsi di una scuola dell’infanzia, primaria e di un centro di aggregazione giovanile che richiama moltissimi ragazzi del quartiere di Owendo.La vocazione dell’ordine salesiano è appunto quella dell’educazione e della formazione dei giovani ed è la stessa motivazione che ha ani-mato la vita e le opere di Don Giovanni Bosco; da una trentina d’anni i salesiani si occupano di formazione anche in molti paesi dell’Africa dove spesso le istituzioni governative mancano di strutture e personale per la didattica. Le mis-sioni salesiane vanno incontro in particolare alle esigenze delle famiglie più povere che di-versamente non potrebbero mandare a scuola i propri figli perché non possiedono le risorse per pagare le rette scolastiche, libri e quaderni.Quando sono partita per il Gabon non avevo as-solutamente alcuna aspettativa e idea di come apparisse l’Africa: ancora adesso stento a de-scriverla perché è un paese che si discosta to-talmente dalla nostra realtà; è un luogo in cui si vivono istanti di magia e allo stesso tempo un paese che suscita molte riflessioni sulla storia, sulla civiltà passata e presente. Il cielo stellato, i tramonti, la foresta e la savana sono magici, le persone incantevoli nella loro lentezza quo-tidiana che si nota anche in chi abita in città e vive secondo modi all’occidentale.

Un viaggio speciale in Gabon

Francesca con i bambini di Owendo

Francesca, Sr Lucia e la comunità di Oyem

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Diversamente da altri stati africani dove pur-troppo guerra e governi instabili incrementano la povertà della popolazione, il Gabon vive una realtà politica piuttosto tranquilla che consente ai gabonesi della città di trovare un impiego e a quelli dei villaggi di trascorrere le proprie gior-nate tra il fiume, il lavoro della piantagione, la famiglia e la vita sociale.Un grande problema per la regione è però lo sfruttamento delle abbondanti risorse mine-rarie e petrolifere da parte dei paesi europei, Francia in particolare che detiene ancora, a quarant’anni dalla decolonizzazione, un fortis-simo influsso politico ed economico.Molto problematica è anche la situazione dei giovani che nonostante l’istruzione, spesso uni-versitaria, non riescono a trovare un’occupa-zione nella propria terra e tentano quanto prima di emigrare all’estero.I missionari cercano con la loro assidua attività di arginare questo fenomeno creando centri di formazione giovanile che possano offrire ai più una vita personale e professionale; lavorano per valorizzare le risorse locali, per migliorare la fiducia della popolazione nelle proprie poten-zialità e per incentivare stimoli al cambiamento.Anche le suore di Libreville operano ogni gior-

no con questa missione e ogni giorno si trova-no occupate, ciascuna con mansioni diverse, a gestire un asilo con circa 200 bambini e una scuola elementare di 300 ragazzi.La missione, con l’aiuto di alcuni benefattori, è riuscita recentemente ad acquistare un terreno dove è stato avviato la scorsa estate un cantie-re per la costruzione di un liceo: questa scuola entro un paio d’anni potrà accogliere circa 250 giovani dagli 11 ai 16 anni.Per inaugurare questo istituto non bastano però le risorse dell’ordine e il sostegno di alcu-ni generosi benefattori ma serve anche l’aiuto concreto di tutti noi.Per questo anche una piccola offerta può es-sere importante per raggiungere un sogno: una nuova scuola per i ragazzi di Libreville.Chi lo desidera può fare una donazione alla missione sul conto corrente postale 53466009Intestato a “Istituto Figlie di Maria Ausiliatrice Via Ateneo Salesiano, 81 ROMA - causale:per Sr Lucia Cargnoni”.Chi volesse informazioni su Libreville e sul-la missione può contattarmi personalmente o scrivere a Sr Lucia all’indirizzo [email protected].

Francesca Cargnoni

Foresta equatoriale

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A cura di Sandra Tosi

Anima e cuore

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Menù della casa:Antipasti di pescePaella al pescado

da Fabio

Sto scrivendo la mia pagina della Notizia: è so-lamente la fine di ottobre, ma il giornale uscirà a fine anno e già sui media e alla TV, comincia-no le pubblicità dei panettoni, dei regali più o meno costosi ed io comincio ad avere l’ansia.No, non per i regali, i cenoni, le compere dell’ul-timo minuto per non fare figuracce (?!), gli abiti “sbrilluccichi” ed altre quisquilie del genere.Mi viene l’ansia, pensando che la mia posta sarà piena di richieste di denaro per offerte disparate, ad esseri disperati, spesso con fo-tografie di bimbi senza gli occhi o con gli arti squarciati, messe in bella mostra … E mi rendo conto di tutta la mia impotenza.Pensando a chi non ho sentito per tutto l’anno, nemmeno per un “ciao come stai” e mi mande-rà uno di quegli “splendidi” sms pre-imposta-ti… E mi sento inadeguata: preferirei magari una sola parola ma “sentita”.Pensando che per capodanno ci dovremmo di-vertire per forza, magari con i botti che si por-teranno via qualche mano, qualche vita… E mi fa rabbia.Pensando che per Natale dobbiamo essere più buoni, senza considerare che Natale è un gior-no solo, ma l’anno ne ha altri 364… in cui, più o meno, ci prendiamo “libera licenza” di qualche “cattiveria”. Lo so che quanto ho scritto è opinabile ed ac-cetto le critiche di tutti ma… sono davve-ro l’unica a sentire questa “pseudo - an-sia”?Chiudo il mio discorso, con un pensiero personale a quella Mamma che ha donato al mondo il Bimbo che ci ha salvato e ag-giungo una favola che ho letto tempo fa. Non ne conosco l’autore, ma mi ha fatto riflettere e con questo elaborato, colgo l’occasione per augurare a tutti un Natale colmo d’Amore.

I due asinelliAlla grotta di Betlemme arrivarono arrancando, anche due asinelli: erano stanchi e macilenti. Le loro groppe erano spelacchiate e piegate dai pesanti sacchi che il mugnaio, loro padro-ne, caricava quotidianamente e dai colpi di ba-stone che non risparmiava.Avevano sentito i pastori parlare del Re dei Re venuto dal cielo ed erano accorsi anche loro. Seguirono quella stella e davanti alla grotta, ri-masero a contemplare il Bambino. Lo adorarono, pregarono come tutti e misero ai Sui piedi, quasi come un dono, i loro dolori, le loro pene, la loro vita.All’uscita li attendeva lo spietato mugnaio e i due asinelli ripartirono a testa bassa, con il pe-sante basto sulla groppa.“Non serve a niente” disse uno, “ho pregato il Messia che mi togliesse il peso e non lo ha fatto”.“Io invece” ribatté l’altro, che trotterellava con un certo vigore “gli ho chiesto di darmi la forza di portarlo”…Se qualcuno ti dice: “LA VITA E’ DURA” CHIEDI-GLI: “in confronto a che cosa?

Sandra Tosi

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- Sede della Redazione:via Virgilio, 25 - tel. 348 3115232 e-mail: [email protected]

- Municipio:UIfficio Anagrafe signore Marianna Conchieri e Laura Trevini

- Foto & Video di Bottoli e Bertani, via IV Novembre, 2 - tel. 0376 840112

Presso lo studio fotografico Bottoli & Bertani, è possibile eseguire gratuitamente la foto da pubblicare.

Come è tradizione, nel primo numero dell’anno, “la Notizia” pubblica, gratuitamente, le fotografie dei bambini nati nell’anno precedente, il 2010. L’iniziativa è estesa oltre che per i bimbi di Guidizzolo a tutti i lettori de “la Notizia”. I genitori che desiderano aderire all’iniziativa possono inviare la foto a:

Bimbi nati nel 2010

Le foto devono essere consegnate entro il 10 gennaio 2011 presso:

Sposi nel 2010NOVITA’

Da quest’anno “la Notizia” si arricchisce di una novità! Sul primo numero dell’anno, presentiamo le fotografie delle coppie che si sono sposate nel corso nell’anno precedente.L’iniziativa è estesa oltre che per gli sposi di Guidizzolo a tutti i lettori.

Chi desidera aderire all’iniziativa può inviare la foto a: - E-mail: [email protected] Municipio, Ufficio Anagrafe: signore Marianna Conchieri e Laura Trevini

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a cura di Donatella Lusenti

Crespelle di cecicon spinacci

Ingredienti per 4 persone

Per le crespelle: mescolate in una ciotola le farine setacciate con l’uovo e aggiungete il latte a filo, fino ad ottenere un composto liscio e omogeneo. Aggiun-gete sale e pepe e lasciate riposare per 30 minuti.

Per il ripieno: lessate gli spinaci, fateli saltare e sgu-sciate i ceci precedentemente cotti. Per la besciamella fate bollire il latte e aggiungete la farina con il burro, q.b., in modo da ottenere una besciamella morbida. Aggiungete poi prosciutto, for-maggio e amalgamate bene il tutto. Spalmate con il burro una padellina antiaderente e versatevi un me-stolino di pastella in modo da formare una crespelli-na sottile; cuocetela da ambo le parti. Stendete la crespella sul tavolo da lavoro e distende-tevi sopra il preparato. Aggiungete poi una striscia di spinaci con i ceci e arrotolate il tutto. Disponete le crespelle completate in una teglia ri-vestita con la carta da forno, passatele in forno già caldo a 180° per 5 minuti e servite.

Preparazione

Vini consigliatiSvigrada Sauvignon della Cantina Dondino di Cattani

Per la crespelle: 1 lt latte 100 gr farina di ceci 100 gr farina “00” 1 uovo sale e pepe

Interessante e particolare la ricetta proposta, in que-sto numero, dal “Ristorante la Baita”, di Campagnolo presso Cavriana, gestito da oltre trent’anni dalla famiglia Parolini.Questi ristoratori ormai fanno parte della storia della gastronomia del nostro territorio e in questi anni hanno sapientemente trasformato la tradizionale “trattoria” in un raffinato e prestigioso locale inserito nel verde delle colline moreniche. Le loro ricette hanno un chiaro legame con il territorio.

Per il ripieno:1 lt latte 100 gr burro sciolto farina q.b.200 gr prosciutto tritato 100 gr formaggio 50 gr ceci 500 gr spinaci

CAMPAGNOLO DI CAVRIANA (MN) via Monte Pagano, 4 - tel. 0376 806372

www.labaitaristorante.it - È gradita la prenotazione

Chiuso il lunedì sera e il martedì

La BaitaRistorante

di PAROLINI FRANCO & C. s.n.c.

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ADOLFO NEGRI

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Molti di noi, non tutti, hanno avuto o avranno una vita sufficientemente lunga per completare ogni volontà realizzativa.Ciò dipende dal quoziente di impiego di questa vita.Chi non l’avrà spesa positivamente alla fine non ricorderà il suo trascorso.Lucio Anneo Seneca ha trattato questo argo-mento nella sua “De brevitate vitae”.C’è chi riferisce alla frase latina “nihil sub sole novi” (nulla di nuovo accade sotto il sole) un va-lore assoluto per cui spreca la propria vita nella quotidianità incolore.La vita vera invece deve essere attiva per supe-rare con passione e con intensità questa quoti-dianità.Ancora Seneca diceva: “Spendiamo il tempo per cose concrete e interessanti e non periodia-moci nella noia del nulla”.L’uomo vero inizia ogni giornata con un proget-to da realizzare per terminarlo o portarlo avanti con gratificazione.La vita cambia ogni giorno secondo le abitudini, la moda, la tecnologia e le richieste di impegno e le giornate sfuggono con la velocità del suono.Un filosofo moderno, Gibran Kahlil, se ricordo bene, asserisce: “Se nel vostro pensiero non potete fare a meno di misurare il tempo con le stagioni, fate che ogni stagione racchiuda tutte le altre, che l’oggi abbracci il passato ed il futuro sia pieno di progetti”.Ma noi conosciamo il tempo? Sant Agostino diceva: “Io so che cos’è il tem-po ma, se qualcuno me lo chiede, non glie lo so spiegare”.Il concetto di tempo ha affascinato i grandi di tutte le scienze in ogni epoca passata e si conti-nua a scavarlo fino a noi.Newton e Einstein non riconobbero il tempo così com’era variamente definito e lo consideravano un parametro fisico/matematico.Il tempo è una cosa, una dimensione, un luogo o un pensiero? Che cos’è il tempo?Il tempo passa o passiamo noi? E questa distin-

zione è uguale per tutti ?La discrepanza più evidente sta fra il tempo fi-sico e il tempo soggettivo e si ricerca ancora l’anello mancante. Nel nostro cervello non esiste un sito temporale specifico tuttavia esiste un senso del tempo se-polto nel profondo della coscienza umana.

C’è un tempo della scienza e un tempo della vita; quest’ultimo viene percepito da ognuno di noi ogni volta in maniera personale e diversa.Il bisogno di misurare il tempo è senza tempo; nasce con l’uomo e lo accompagna sempre pur nella diversità delle varie culture.Il tempo fugge e la sua fuga è la chiave della sua misura.L’uomo primitivo regola la propria vita in base al levare al calare del sole ed alle stagioni; osser-va che alla posizione del sole corrisponde una variazione dell’ombra degli oggetti sul terreno.Le meridiane sono gli orologi solari più antichi ma per misurare il tempo in giornate nuvolose o di notte l’uomo ha inventato la clessidra che a differenza della meridiana misura la durata di un determino evento.Galileo Galilei pensò di realizzare l’orologio sfruttando l’isocronismo del pendolo ma l’idea fu realmente applicata dal fisico e filosofo olan-dese Huighens che vi aggiunse il bilancere a spirale evitando le variazioni di ampiezza.A metà del ‘400 fu scoperta la molla di carica che rese possibile l’orologio mobile.La trovata si rivelò di significato profondo per la gente che una volta dipendeva dall’orologio pubblico, dalle campane della chiesa o dalle ronde notturne.Attualmente gli orari trasmessi dalle radio o dal-le televisioni provengono da un orologio atomi-co.L’orologio, emblema della nostra esistenza è sinonimo di camicia di forza per cui in tutte le culture evolute c’è il desiderio di sfuggirgli e di ricercare l’eternità, mitico regno senza tempo.

Elodio Perani

Conosciamo il tempo ?

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Pensioni e dintorni...A cura di Paolo Zani, Consulente previdenzialeI lettori possono esporre problemi o situazioni che siano di interesse generale

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Ho 37 anni di contributi INPS al 31/12/2010; da ottobre ho iniziato a lavorare a part-time (4 ore al giorno per 5 giorni alla settimana) dimezzando di fatto lo stipendio.Ovviamente si dimezzeranno i contributi. Visto che mi mancano solo 3 anni per raggiungere i 40 e sono quelli che “contano” vorrei sapere se è possibile integrare con contributi volontari quello che non mi viene ver-sato per non fare abbassare troppo la futura pensio-ne.

Carla G.

Tranquilla! Se il lavoro “part-time” è avvenuto a se-guito di trasformazione del rapporto di lavoro dal “full-time” a “part-time” secondo la legislazione vigente, non ci sono problemi dal punto di vista “pensionisti-co”.

Cosa succederà nel suo caso?

- Calcolo contributi ai fini del diritto a pensione: se il lavoro, pur “part- time” verrà prestato per 52 set-timane all’anno e la retribuzione complessiva sarà pari o superiore a 9.588,28 euro per l’anno 2010, ai fini dell’accredito della contribuzione non ci saranno problemi: verranno accreditate 52 settimane utili per il diritto alla pensione sia di vecchiaia che di anzianità;- Calcolo dei contributi ai fini della misura della pen-sione: ai fini della determinazione della retribuzione da utilizzare per il calcolo della pensione si calcolano le “settimane utili” facendo una proporzione tra l’orario contrattuale e quello part-time. Di fatto non ci si perde nulla in quanto la rideterminazione della retribuzione media porta ad una uguale retribuzione pensionabile.

Esempio:Orario a full-time (52 settimane lavorate a 40 ore settimanali con retribuzione annua pari a 52.000 euro). Retribuzione settimanale me-

dia ai fini del calcolo a pensione pari a 1.000 euro a settimana

Orario part-time (52 settimane lavorate a 20 ore settimanali con retribuzione annua pari a 26.000 euro). Retribuzione settimanale me-dia ai fini del calcolo a pensione pari a 1.000 euro a settimana. In questo caso la retribu-zione settimanale media viene determinata con riferimento alla proporzione “orario contrattuale (40 ore) orario part-time (20 ore)

- Come avrà notato la “retribuzione settimanale me-dia” non cambia nel caso di lavoro “part-time”: l’unica cosa che cambia è l’aliquota di rendimento che, nel caso del “full-time” è pari al 2% per ogni anno di con-tributi versati, nel caso del “part-time” viene rideter-minata in proporzione alle ore lavorate analogamente ha quanto fatto per la retribuzione settimanale media.

É possibile integrare “volontariamente” facendo do-manda di autorizzazione all’INPS di versamenti volon-tari ma, a mio avviso, questo è conveniente solo ed esclusivamente nel caso non si raggiunga il”minimale” per l’accredito della contribuzione settimanale e non tanto per mantenere l’aliquota di rendita del 2% per ogni anno di contributi.In altre parole, se la retribuzione annua è pari al mini-male (9.588,28 euro per l’anno 2010) non conviene in-tegrare volontariamente la contribuzione “part-time”

La cosa è più semplice da fare che da spiegare, so-prattutto per iscritto: sappia che, con i limiti più sopra descritti, il part-time generalmente non porta conse-guenze negative sul calcolo di pensione.

Paolo [email protected]

Una domanda e una risposta!

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Psicologiaa cura della Dott.ssa Giulia Stuani

I lettori possono esporre problemi o situazioni che siano di interesse generale

L’anziano: un adolescente con l’esperienza di una vita interaMi sono ritrovata in questi giorni a ragionare sul passare del tempo e al riflettere sull’invec-chiamento; e c’è una frase di Lorenzo Licalzi, nel suo romanzo “Che cosa ti aspetti da me?” (Ed. Rizzoli, 2005) che mi risuona spesso in te-sta: “Da vecchi le priorità si stravolgono, le esigenze si riducono all’essenziale, i gesti na-turalissimi di un tempo diventano un impegno gravoso, allora è normale che una poltrona da-vanti al bagno finisca per essere il fine ultimo dell’esistenza”. In molti, conoscendomi, potrebbero dire che sono troppo giovane per comprendere ciò che questa frase vuole esprimere, ma la mia obie-zione è che non credo serva aver provato tutte le esperienze del mondo per provare ad imma-ginarle, basta, per l’appunto, l’immaginazione ed un pizzico di empatia. Per lavoro, ma non solo, ho passato molto tempo in compagnia degli anziani e sempre, costante-mente, sento da parte loro un’infinita fonte di insegnamento e pregio: qualunque condizione vivano, la malattia o la salute, la lucidità o la confusione, sanno sempre essere esempio di adattamento e di dignità, o comunque, mostra-no la ferma e legittima volontà di portare avanti il loro ruolo di vita fino alla fine. Stiamo parlando di persone il cui crescere de-gli anni li costringe a ridefinirsi costantemente,

giorno dopo giorno, ad una velocità molto alta: si fa tanto un gran parlare di quanto sia difficile star dientro ai cambiamenti in adolescenza, ma qualcuno ha mai chiesto ad un anziano come si fa ad accettare di saper camminare fino a ieri e a trovare comunque la forza di andare avanti oggi? E quando si arriva ad una certa età, pur-troppo questo è solo un esempio di ciò che può succedere… Eppure non capita troppo di rado (per fortuna) che alcuni dei nostri cari anziani ci sorprenda-no con guizzi di adattamento a questo nuovo mondo così strano per loro, che si ritrovino a scoprire di avere facoltà ed ingegno che nem-meno pensavano di avere; il filone delle ulti-me ricerche scientifiche sull’età senile, non a caso, negli ultimi anni si sta indirizzando quasi totalmente verso l’indagine di come sia possibi-le aiutare gli anziani a far evolvere nuove abili-tà, laddove perdano quelle più comuni. Proprio la settimana scorsa mi è capitato di sentirmi dire da un’ultranovantenne che forse “Ci sono troppi giovani che oggi cliccano su facebook”! Meraviglia del Creato!Dunque non commettiamo l’errore, protratto per troppo tempo, di credere che un anziano diventi come un bambino: eventualmente, un anziano è, e sempre più lo è, un “nuovo adole-scente” con l’esperienza di una vita intera.

Giulia Stuani

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Noi e la leggeA cura di Laura Leorati, avvocato

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Condomini e millesimaliUno dei motivi di contestazione più ricorrenti legati alla gestione condominiale riguarda le ta-belle millesimali che, esprimendo la valutazione proporzionale del valore unitario rispetto al tutto, determinano la misura dell’onere contributivo di ciascun condomino in proporzione ai millesimi di proprietà dell’immobile. Esse devono essere al-legate al regolamento di condominio che è per legge obbligatorio negli edifici con più di dieci condomini (art. 1138 Cod.civ.). Il regolamento deve essere approvato dall’assemblea con un numero di voti che rappresenti la maggioranza degli intervenuti e almeno la metà del valore dell’edificio (maggioranza qualificata).La Cassazione si è prevalentemente espressa ritenendo necessaria la delibera all’unanimità dei condomini per la valida approvazione delle tabelle. In netta controtendenza con il predetto orienta-mento, la recente pronuncia delle Sezioni Unite della Corte stabilisce “(...) le tabelle millesimali non devono essere approvate con il consenso unanime dei condomini, essendo sufficiente la maggioranza qualificata di cui all’art. 1139, c. 2 Cod. Civ.” ossia la maggioranza degli intervenuti all’assemblea che rappresenti almeno la metà del valore dell’immobile.Il requisito dell’unanimità era principalmente fondato sul disposto delle disposizioni di attua-zione del Codice Civile, in base al quale le tabelle millesimali allegate al regolamento contrattua-le non possono essere modificate se non con il consenso unanime di tutti i condomini o per atto dell’autorità giudiziaria. Da ciò si è desunta la natura contrattuale delle tabelle millesimali e, di conseguenza, la necessità di essere approvate all’unanimità dei condomini. L’errore di fondo su cui si basa questo ragionamento sta nel ritenere che le tabelle abbiano natura contrattuale per il fatto stesso che siano allegate ad un regolamen-

to. Il necessario presupposto logico-giuridico dell’unanimità dei consensi sussiste solo nei casi in cui “(...) si sia inteso derogare al regime legale di ripartizione delle spese derogando al principio generale della proporzionalità”. Sic-ché, fermo restando il rispetto della proporziona-lità, le tabelle millesimali possono essere valida-mente approvate a maggiornaza qualificata degli intervenuti non incidendo sul diritto di proprietà esclusiva di ciascun condomino ma rappresen-tando invece un mero parametro tecnico per la ripartizione delle spese comuni e per la forma-zione del quorum della maggioranza assemble-are. La questione ha risvolti pratici nei casi di omessa predisposizione delle tabelle a causa ad esempio di intervenuta dichiarazione di fallimen-to dell’impresa costruttrice. In tale contesto, ai condomini converrà deliberare a maggioranza qualificata l’approvazione delle tabelle adot-tando il criterio di proporzionalità stabilito dalla legge ed evitando così un dispendioso ricorso all’Autorità giudiziaria.All’atto pratico, il nuovo orientamento giurispru-denziale è destinato anche ad incidere in ma-niera determinante sulla ripartizione delle spese in ordine agli edifici condominiali che abbiano subito rilevanti modifiche strutturali come, ad esempio, la chiusura di una veranda o la realiz-zazione di una sopraelevazione.Per i condomini che abbiano ragionevole motivo di ritenersi danneggiati da una delibera viziata da errori di valutazione delle unità immobiliari, c’è la possibilità di richiedere, senza limiti di tempo, la revisione ex art. 69 disposizione di attuazione del Codice Civile. A tal proposito, il ricorrente dovrà dimostrare che i valori approvati sono conse-guenza di un errore rilevante che abbia notevol-mente alterato il rapporto originario tra i valori dei singoli piani o porzioni di piano.

Laura Leorati

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Noi e il fiscoA cura della dott.ssa Giulia Avanzi, commercialista

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Abolizione canone rai per gli over 75 Dopo una lunga attesa, finalmente, lo scorso 20 settembre, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato una Circolare (la numero 46/E) con la quale ven-gono forniti i chiarimenti necessari affinché pos-sa divenire operativa la norma relativa all’esone-ro del pagamento del canone rai per le persone anziane, introdotta dalla Legge Finanziaria 2008.Purtroppo i limiti previsti sono talmente stretti che molti anziani pur detentori di un reddito esi-guo, non riusciranno a beneficiare della norma in esame; almeno sino a quando il limiti non ver-ranno alzati.Possono beneficiare infatti dell’esenzione del pagamento del canone Rai, le persone che entro il termine di pagamento dell’abbonamento tele-visivo abbiano compiuto i 75 anni, a condizione che:- non convivano con altri soggetti diversi dal co-niuge; - non posseggano, con riferimento all’anno pre-cedente e unitamente a quello del coniuge con-vivente, un reddito superiore a 6.713,98 euro (in pratica 516,46 euro per tredici mensilità).Per quanto riguarda le modalità di determina-zione del reddito, si ritiene che si debba tenere conto di ogni reddito che entra nelle disponibi-lità del beneficiario. Quindi oltre al reddito im-ponibile risultante dalla dichiarazione dei redditi dell’anno precedente (o, per chi è esonerato dal-la dichiarazione, dal reddito risultante dal CUD della pensione) si dovrebbe tenere conto anche degli eventuali interessi maturati sui c/c bancari o postali, o su titoli di stato o proventi di quote di

investimento; nonché eventuali redditi percepiti.Sono esclusi invece i redditi esenti da IRPEF (es. pensioni di guerre, rendite INAIL, pensioni ero-gate ad invalidi civili), il reddito dell’abitazione principale e le relative pertinenze, i TFR e gli altri redditi assoggetti a tassazione separata.Per poter beneficiare dell’esenzione in esame, gli interessati devono compilare il modello alle-gato alla circolare suindicata e disponibile gra-tuitamente sul sito www.agenziaentrate.gov.it e sul nostro sito www.lanotiziaguidizzolo.com, con il quale attestano di essere in possesso dei re-quisiti previsti.Tale dichiarazione deve essere compilata e spedita, con raccomandata, entro il 30 aprile di ciascun anno per coloro che per la prima volta fruiscono del beneficio. Negli anni successivi, gli interessati possono continuare a beneficia-re dell’esenzione purché risultino comunque in possesso dei requisiti previsti. In alternativa alla spedizione, i contribuenti possono consegnare la comunicazione presso l’Ufficio locale o terri-toriale dell’Agenzia delle Entrate.Attenzione infine alle sanzioni in caso di frui-zione dell’esenzione senza averne diritto visto che in tal caso scattano sanzioni comprese tra i 500,00 E. ed i 2.000,00 E. , per ogni anno evaso, unitamente al pagamento del canone ed al paga-mento degli interessi che nel frattempo saranno maturati.

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Perché una nuova scuola e non si ristruttura quella vecchia?Ristrutturare la vecchia scuola è impossibile e non conveniente. Peraltro anche il Comitato Asilo nel “progetto” alternativo che non ci è mai stato sottoposto, ha previsto la demolizione di quella vecchia e la costruzione di una nuova scuola, in tempi diversi. Non si capisce per-ché costruirla in un certo posto debba costare meno che costruirla in un altro. A meno che si sacrifichi la qualità. Ma per le scuole esistono precise regole, a garanzia degli utenti. Non di-mentichiamo che stiamo parlando di una cate-goria di utenti molto delicata, i nostri bambini. Ci piacerebbe vedere se il progetto del Comi-tato rispetta queste regole. Da quel poco che

sappiamo, non ci sembra.E intanto che la scuola viene demolita e rico-struita, dove li mettiamo i bambini? Ed i serviziÉ vero che l’opera è stata bloccata dalla Corte dei Conti?Assolutamente no. La Corte dei Conti non entra nel merito delle scelte, ma si occupa di valutar-ne la correttezza sul piano economico. L’Ammi-nistrazione ha da tempo relazionato sull’opera, senza che la Corte abbia mosso alcun rilievo. L’area è idonea ad ospitare una scuola?Assolutamente si. Se non bastano le perizie ge-ologiche, dovrebbe bastare il fatto che la zona è quella dove sono sorti i primi insediamenti guidizzolesi, ma soprattutto dove ci sono già le scuole elementari e medie ed il parco Barriera. Possibile che sia diventata insalubre solo oggi? C’è il rischio che vada sott’acqua se si rompe il canale?É vero che il 6 agosto 1967, a causa di un nu-bifragio durato giorni, si ruppe il canale, ma le conseguenze furono tanto poco rilevanti che la Gazzetta neppure ne parlò. Solo un po’ di ver-dura andata perduta. D’altro canto si sa che l’acqua va verso il basso.Comunque non c’è alcun rischio, anche perché la scuola viene costruita sopraelevata di oltre un metro sul piano campagna.E la viabilità?La scuola sarà raggiungibile da più punti: dal piazzale delle Poste, dove si può parcheggia-re senza i rischi che ci sono davanti all’attua-

La realizzazione della nuova scuola per l’infanzia è l’argomento che negli ultimi tempi ha attirato l’attenzione dei guidizzolesi e provocato molte discussioni.Il nostro giornale ha offerto uguale spazio sia all’Amministrazione Comunale che al Comi-tato Asilo per esporre, in sintesi, le rispettive tesi. Purtroppo il Comitato Asilo ha ritenuto di non fornirci la loro versione, sottraendosi così al confronto.Ospitiamo quindi le argomentazioni dell’Amministrazione a sostegno dell’opera.La questione comunque non è nuova, essendo iniziata sin dal 2002-2003, epoca a cui risal-gono la scelta di realizzare una nuova scuola e l’individuazione dell’area, approvata da quel Consiglio Comunale e votata favorevolmente dai consiglieri di maggioranza dell’epoca. Qualcuno di loro nel tempo ha poi mutato orientamento. Gli atti sono visionabili in Comune.

La scuola materna

Prospetto nord, esterno dell’ingresso della scuola

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le scuola, oppure da via Piemonte, che verrà completata con i proventi di una lottizzazione. Il parco verrà compromesso?Anzi, crediamo che in questo modo finalmente il parco “Barriera” verrà valorizzato e frequen-tato di più. Peraltro stanno per partire i lavori di realizzazione della struttura polivalente che ospiterà diverse attività, anche a supporto dei frequentatori del parco.Come sarà questa scuola? Sarà una delle migliori scuole del territorio. E’ completa di tutto: arredamento interno ed esterno, fotovoltaico, antisismico, raffresca-mento, parcheggi, tutto compreso nel prezzo. Potrà ospitare sei sezioni, una in più di quelle attuali, visto che la popolazione scolastica con-tinua a crescere. Se in futuro fosse necessario, si potranno aggiungere altre due sezioni.Inoltre il progetto ha ottenuto il parere favore-vole di tutti gli enti preposti, come l’ASL, la So-printendenza, ecc. e poi è stata valutata molto positivamente anche dalle stesse insegnanti che ci lavoreranno, che hanno collaborato alla progettazione. Siamo convinti che quando sarà finita tutti concorderanno sul fatto che è stata un’ottima scelta.

Quali sono i costi reali?Quando si realizza un’opera, sul piatto bisogna mettere non solo i costi diretti, ma anche van-taggi e svantaggi economici nel tempo. Questo fa parte del corretto amministrare, ma anche del modo di operare del “buon padre di famiglia”. Quindi, al costo contrattuale di 2.790.000 e. bi-sogna aggiungere il costo dell’area di 218.000 e., ma risparmieremo sul piano energetico un importo annuale di più di 20.000 e. che, per i vent’anni della durata dell’operazione, danno un risparmio di ben 400.000 e. In più, l’area dove c’è l’attuale scuola rimane a patrimonio del Co-mune e potrà essere venduta, per un valore di oltre un milione di euro, per cui il costo reale, con spese connesse, diventa di circa 1.700.000, checché ne dica il Comitato. Queste cifre sono documentabili, a disposizione di chiunque vo-lesse prenderne visione.Ci sono costi aggiuntivi?Rispetto al costo di progetto, gli unici costi aggiuntivi, oltre alle spese di notaio, di pubbli-cazioni, ecc. va considerato il costo per l’attra-versamento pedonale del parco, preventivato in 10.000 e. Casomai possiamo aggiungere la riasfaltatura di via Fontana, che costerà 8.000 e., che però sarebbe già oggi necessaria. Non è assolutamente necessario invece un ponte sul canale, come pure la bonifica del vecchio sito del depuratore o la costruzione di un nuovo magazzino comunale. Fantasie che non sappia-mo da dove provengano.Come mai allora questa opposizione accanita?Non siamo noi a dover rispondere a questa do-manda. Molti si sono schierati senza nemmeno conoscere i contenuti reali della questione. Noi siamo disponibili al confronto, ma su dati reali, che possiamo sostenere di fronte a chiunque ed in qualsiasi momento. Sono altri che alimen-tano polemiche e poi si sottraggono al confron-to.Quando inizieranno i lavori?Sono già cominciati. Nelle prossime settimane ci sarà la cerimonia ufficiale della posa della prima pietra. Contemporaneamente avremo anche l’inizio dei lavori dell’ampliamento delle scuole elementari e medie, altra opera ormai improrogabile. Veduta d’interno

dell’ingresso della scuola

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nimento contro un’opera pubblica, non si era mai visto…- Sarà perché l’anno prossimo ci sono le elezioni?- Io spero sempre che la gente metta giudi-zio…- Non so… sai, forse con l’anno nuovo….- Bravo, hai saputo che la sera dell’ultimo dell’anno in teatro ci sarà uno spettacolo di operette…- Per chi?- Per tutti quelli che non sanno dove passare l’ultimo…- Già… se vai in qualche città a vedere un concerto, fa un freddo cane… - Nei locali si spende…- Ma… questo è a gratis?- Certo?- Bello!!! E di chi è stata l’idea?- Della Pro Loco, del Comune e di alcuni sponsor…- Ottimo! Ma ci sarà anche il brindisi e il panettone?- Chiaro, a mezzanotte…- Allora ci andiamo…- E poi, il pomeriggio del giorno dopo la nostra Banda terrà il “Concerto di Capodanno”…- Anche…! Cominciamo bene l’anno…- Mah… bastasse questo…!- E’ vero, pensiamo piuttosto a star bene…- Salute e bèsi…- Per la salute, meglio seguire la dieta medi-terranea, che adesso è diventata “patrimonio dell’umanità” dell’Unesco…- Basta però che siano prodotti nostrani, e non pasta cinese, olio turco e verdura del Perù…- E per i “bèsì”? speriamo nella schedina?- Eh… auguri!- Auguri a tutti… Buon Natale e Buon 2011…- Te salude!

- Ciao- Hei, ciao! Allora sei contento che la Ferrari ha… quasi vinto?- Quasi…!- Però sarebbe stato bello, no?- Sì mah…. a noi cosa cambia?- Ma per l’Italia sarebbe stato importante…- Certo, come no…!?- Beh, per esempio, quando vai all’estero e ti chiedono se sei italiano, non diranno solo “piz-za… Papa… mafia”, ma anche “Ferrari”…- E questo è importante?- Non capisci niente….- Sai, io sono stato di recente all’estero e sai cosa mi hanno chiesto?- Cosa?- Ma a Gianfranco Fini, cosa caspita gli è preso?- Per favore, non parliamo di politica, non se ne può più... ormai c’è in tutti i programmi, anche nelle previsioni del tempo… - A proposito di previsioni, chi sarà il prossimo sindaco?- Secondo me è più facile indovinare chi vince lo scudetto…- Ah, si? E chi lo vince?- Il Milan… no?- É il contentino per il Silvio?- Ti ho detto che non voglio parlare di politi-ca…!- Allora sai che sono iniziati i lavori della nuova scuola materna..- Ooh, finalmente, almeno si smetteranno le polemiche….- Eh, ma sai, più si alimentano le polemiche, più i giornali vendono…- In effetti mi ero chiesto perché tanto acca-

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Mi chiamo Milly, ho un occhio solo e grazie a Dio sono ancora viva!Una volta ho visto un film dal titolo “Kill Bill”. Nel film c’era una ragazza minuta ma molto for-te soprannominata Black Mamba. La ragazza faceva parte di una banda criminale, le Vipere Assassine ma, avendo scoperto di essere in-cinta, decide di cambiar vita. Si rifugia allora nel piccolo paesino di El Paso. Nel frattempo Bill, capo della banda, decide di fargliela paga-re. Nel giorno stesso del matrimonio di Black Mamba, lui e i suoi scagnozzi entrano in Chie-sa e compiono un vero e proprio massacro. La sposa giace ferita in mezzo ai cadaveri degli invitati con il suo vestito bianco tutto sporco di sangue. A Bill non importa di essere in luogo sacro, nè che lei porti in grembo un bimbo; le punta la pistola alla te-sta e spara. Ma Black Mamba, come ho detto prima, è molto forte e riesce incredibilmente a sopravvivere e con lei il figlio. Rimane quattro anni in coma (subendo anche lo stupro di un infermiere). Un giorno, punta da una zanzara, si risveglia e decide di vendicarsi dei torti su-biti.Avevo due mesi e un occhio fuori dall’orbita. Non mi ricordo come ha fatto a fuoriuscire, ero troppo piccola. Però mi ricordo che un uomo malvagio, che non mi voleva più, mi ha infilato in un sacco di plastica e l’ha chiuso con una corda. Era tutto buio dentro ma sapevo che mi stava portando via. Mentre giacevo in fondo al sacco tremavo. Poi mi ha lasciata in un fosso: io sentivo l’acqua sotto, ma per fortuna non era profonda. Cominciava a mancarmi l’aria. Non so se quell’uomo voleva che morissi soffoca-ta o se intendeva annegarmi. In ogni caso non voleva sbagliare. Ma io non ero disposta a mo-rire e allora ho miagolato forte per farmi senti-

re. Finalmente qualcuno ha sollevato il sacco dall’acqua e l’ha aperto, appena in tempo. Io sono fuggita attraverso i campi, il più lontano possibile dagli uomini. Ma ero piccola, ero ba-gnata e avevo un occhio a penzoloni. Così sono svenuta per gli stenti e per la febbre troppo alta. Dopo qualche giorno la mano di un uomo mi ha afferrato. Mi sono lasciata prendere per-chè non avevo più forze e mi sono detta: “Non mi importa più di quello che mi fanno”. Poi mi sono svegliata in una stanza bianca. Ero senza il mio occhio ma preferivo così piuttosto che sentire ancora male. Attorno avevo tutto: una ciotola colma d’acqua, crocchine in abbondan-za e una cesta con una coperta. Una ragazza con un camice bianco mi accarezzava e non avevo più paura. Un giorno è arrivato un ra-

gazzo alto e magro, ha parlottato un pò con la ragazza e mi ha cari-cato in auto. Mentre guidava, quel ragazzo mi porgeva il suo dito attraverso la gabbia e io continuavo a non avere paura. Quando siamo arrivati a casa sua, un’altra ragazza esile aveva preparato una stanza ancora più

confortevole della prima; c’erano anche dei giochi per me.Oggi è tutto finito ma io non dimentico: mi vo-levano morta e invece sono viva. Sono come Black Mamba ma non cerco vendetta; spero solo che quel gran bastardo mi veda. Un giorno pagherà per quello che ha fatto: la giustizia di-vina esiste per tutti!E anche se non rivedrò più mia mamma e i miei fratelli, qui sto bene e ci sono altri gatti con cui posso giocare.Mi chiamo Milly e sono una gattina molto forte. Ho un occhio solo e grazie a Dio sono ancora viva! Dovreste vedere che salti che faccio!

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Poesie di Marisa Rodighiero“Sono convinto che un poeta sia un grande orecchio sul mondo: sul mondo del sensibile e dell’ultrasensibile; sul mondo del suono come su quello del silenzio; orecchio in ascolto della pietra, del crescere del filo d’erba; in ascolto del rabbrividente silenzio nella luce all’alba; in ascolto del sospiro di Dio nell’alito del vento …”(D.M.Turoldo)Nel suo ultimo libro di poesie, Marisa Rodi-ghiero, canta in maniera straordinaria, quello che molti di noi non vedono e non sentono più.Il critico e scrittore G.B. Squarotti, citato in quarta di copertina del libro, ha definito la po-esia di M. Rodighiero “Molto bella e suasiva, elegante e profonda”. Il suo primo libro del 2006 “Parole su parole” intriso di struggente dolore aveva già lasciato un segno profondo nei suoi lettori. Ho letto la sua recente raccolta ”Fili senza tempo” con la calma che richiede, perché ogni parola va assaporata; ogni immagine proposta, va rivi-sta ad occhi chiusi. I sentimenti che riaffio-rano tra le righe ci conducono in un mondo di emozioni intense, descritte con nostalgica dolcezza. La natura con il suo mutare diventa il pretesto per raccontare la vita; quello che si è deside-rato, inseguito, raggiunto o perso. La maturità che riporta nostalgie, ricordi d’infanzia, pas-sioni e ferite sempre aperte. Questi sono i fili senza tempo raccontati nel libro, così sottili da insinuarsi nella pelle e così forti da rima-nere saldamente attaccati alla memoria del cuore. C’è malinconia e anche rimpianto nella poesia di Marisa, ma le sue parole, che sulla carta si muovono come ali di farfalla sanno raccontare, mai banali, di mute vicinanze, di attese, di catene mai subite, di nuovi idoli, con la sensibilità di una donna forte e fragile allo stesso tempo.

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Fili senza tempoAntichi rami Sotto la luce s’accendono le squame dei pesci dai tondi occhi sgranati, le girandole degli stampi scalati, le curve delle cuccume e dei tegami; tutti del tempo portano i segni, le stagnature e il ricordo di donne severe piegate stanche su neri focolari, dove la legna consumava in fretta tra brevi occhiate infuocate, e un odore caldo copriva lento quello acre di fumo e di bruciato. Rimestavano la polenta in paioli di fuliggine fasciati, solo all’orlodi rame luccicante; sfregati erano esposti la sera del venerdì santo, bocche spalancate rosseggianti, parlavano di fatica e di sudore.

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Marta Leali

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Vi presento “Perle. 280 sublimi strafalcioni scolastici. Ovvero, c’è del genio nell’ignoranza crassa” di Gianmarco Perboni, un breve volu-metto in cui l’autore ha raccolto le simpatiche battute-lapsus degli studenti.Come nel precedente libro di Perboni, “Perle ai porci”, ci troviamo davanti a più stadi di lettura. La prima, esilarante e disimpegnata, vi consi-glio di compierla in un luogo e/o in un momento noioso, per esempio un viaggio in treno o du-rante l’attesa nello studio del medico. Vi divertirete molto e il tempo scorre-rà velocemente. Leggete senza pensiero! Lascia-tevi trasportare da queste ‘perle’.Durante la seconda let-tura, o fase di riflessione, inizierete a pensare che quello che vi presenta il libro non sia un fatto co-mune e che tali sentenze siano brevi e rari lapsus, oppure spiritosaggini di alcuni studenti in vena di fare scherzi ai professori.Terzo stadio: accende-rete la televisione e, per caso, sentirete alcune interviste ai suddetti stu-denti. Senza generalizza-re, in quanto vi sono davvero delle persone che desiderano colmare le proprie lacune, iniziere-te a pensare che la raccolta di Perboni non sia completamente di battute spiritose, non sia di lapsus, ma di semplice ignoranza per quanto sconvolgente possa essere.Quarta fase. O fase del “come sia possibile”. Come è possibile che studenti delle superiori non sappiano quando e perché sia ‘caduto’ il Muro di Berlino? E perché vi era quel Muro? Cosa significava? Come possono non conosce-re l’odierna situazione mondiale? Situazione che vivono e che sentiranno sempre più sulla loro pelle, che inciderà nella loro stessa vita?

Come possono svalutare una cultura ricca come quella italiana, che in ogni campo è riu-scita a distinguersi da ogni altra? Come è pos-sibile che non conoscano la loro stessa storia? E’ normale, quasi giustificato, che all’estero si ricordino di un “Dante” in riferimento al pizzaio-lo sotto casa e non del nostro grande Alighieri! Forse, il volumetto scherzoso di Perboni è pro-prio la risposta alla domanda “perché ci vedono così?”, perché parte - e sottolineo parte - della

nostra gioventù è formata da capre al pascolo…Quinta, e ultima, fase: dopo qualche giorno dalle ultime elucubrazio-ni riprendete in mano il volumetto e rileggetelo. Riderete, riderete e ride-rete ancora! Per deliziarvi, senza anti-ciparvi troppo, vi propon-go alcune chicche ripor-tate in copertina: “Marx fu l’inventore del comu-nismo e della povertà” (Marx si starà rivoltando nella tomba e con lui tut-ti i filosofi…). “Si dicono mammiferi gli animali nati da qualsiasi mamma” (e il mio lato tenero e roman-tico si fa sentire, infatti è

in assoluto la mia preferita!). “Le Alpi si divido-no in Occidentali e Orizzontali” (in onore degli enigmisti!). “Il Past Simple esprime azioni pas-sate non ancora avvenute” (come cancellare la differenza tra passato e futuro, ovviamente).Attenzione: questa è una raccolta, pertanto l’in-tervento dell’autore è limitato alla presentazio-ne del volume, alla disposizione del materiale (preso da esperienze dell’autore stesso e dei colleghi) e ad alcune note di commento.Vi auguro tante risate e buona lettura!

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Dicembre è il mese degli auguri per il Natale e il nuovo anno. 13 dicembre 1911. Una mam-ma alla figlia. S. Lucia ha pensato di comperarti una bella sottana nera, una trombettina che ti svegli presto il mattino, senza piagnistei e pochi dolci. Guarda però di non farti venire la rabbiet-ta quando la mamma ti dice di alzarti. 13 dicembre 1919. Alle mie care figlie per S. Lu-cia. Invece dei dolci vi regalo oltre le camicette lire cinque per ciascuna. Vi era l’usanza di porre sul camino il primo den-te di latte caduto. S. Apollonia avrebbe portato un regalo. La mamma, il 20 marzo 1938, imper-sonando la Santa, al figlio di nove anni “Sii buo-no, obbediente e studioso”. Natale e Capodanno segnavano il culmine dellè Feste. Così scriveva una bambina alla mamma: Ti scrivo poche righe per augurarti buone feste natalizie e per dirti che ti voglio tanto, tanto bene. Per ora ti saluto e ti bacio, l’amata tua fi-gliolina. Frattanto trascorreva il lungo inverno scandito da liete ricorrenze.

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Qualcuno dei nostri lettori avrà forse visitato il Museo diocesano di Mantova. Se la visita non è avvenuta di recente, li invitiamo a tornarci, per-ché da un paio d’anni tutto è cambiato: nuove sale, nuove opere, un nuovo più organico alle-stimento hanno portato questo tesoro ancora troppo poco conosciuto a livelli di eccellenza, tra le collezioni museali non solo di Mantova ma dell’intera Italia. Ma anche chi c’è stato ul-timamente riteniamo possa essere interessato a sapere di più di questo nostro Museo: abbia-mo chiesto perciò di parlarcene, direttamente al suo Direttore, mons. Roberto Brunelli.

Quando, tre anni fa, giunse a Mantova la de-legazione dell’UNESCO incaricata di vaglia-re l’ipotesi di includere la città nel patrimonio mondiale dell’umanità, ebbi l’onore di accom-pagnare i delegati nella visita ai maggiori mo-numenti e istituzioni di proprietà ecclesiastica. Da esperti nell’ambito dell’arte, i delegati già conoscevano la basilica di Sant’Andrea; li sor-prese alquanto la cattedrale, il cui recente re-stauro interno consentiva di percepire meglio la genialità di Giulio Romano; ma rimasero addi-

rittura stupefatti da due altri siti che non cono-scevano: la basilica palatina di Santa Barbara, e il Museo diocesano. Se l’ipotesi ebbe, come è noto, esito positivo, di certo fu anche in virtù del fatto che Mantova poteva contare su que-ste realtà. Sono grato a “La Notizia” dell’invito a presentare tra di esse l’ultima citata.Il Museo, intitolato a Francesco Gonzaga, è nato nel 1983, con l’intento di dare stabilità alla mostra “Tesori d’arte nella terra dei Gonzaga”, tenutasi nove anni prima in Palazzo Ducale: una mostra ideata dal compianto mons. Luigi Bosio, che aveva svelato la presenza a Mantova di un sino allora insospettato patrimonio di arte sa-cra. Delle opere allora esposte, molte tornaro-no doverosamente alle chiese che le avevano prestate; ma molte altre furono individuate e raccolte, tra quelle per varie ragioni non più in uso; altre giunsero al Museo per ragioni di si-curezza; altre ancora furono donate da privati o depositate da enti pubblici. In una crescita tumultuosa che basta da sola a manifestarne la necessità, nel Museo si andò così accumulan-do un patrimonio straordinario per consistenza e rilevanza, che esigeva tuttavia di passare da un casuale accostamento delle opere a una loro sistemazione razionale, anche migliorandone la fruibilità con adeguati allestimenti, integrazione delle lacune e opportuni servizi complementari.E’ nato così, nel 2008, il “nuovo” Museo, scri-gno di tesori oggi pienamente fruibili ai più di-versi livelli: dalle scuole agli studiosi, passando per tutti gli amanti del bello. Ma prima di parlare delle opere e del loro ordinamento, converrà ri-chiamare la rilevanza dell’edificio che lo ospita e del personaggio cui è intitolato.

La sedeIl Museo si trova a pochi passi dalla piazza Sor-

Un tesoro nascosto… dietro l’angolo

Facciata del Museo

Il Museo diocesano: una miniera di storia e di bellezza, un susseguirsi di capolavori sorprendenti, un’epifania di Mantova “patrimonio mondiale dell’umanità”.

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dello, nella verdeggiante piazza Virgiliana che, con il monumento al mantovano più illustre, si segnala per una serie di begli edifici neoclassi-ci. E nobilmente neoclassica è anche la faccia-ta del Museo, realizzata sul finire del Settecen-to da Paolo Pozzo, il “principe” degli architetti del tempo. L’edificio ha però origini più antiche, risalenti addirittura al Trecento: è infatti quanto resta del monastero agostiniano di Sant’Agnese, eretto dai confratelli del mantovano Beato Giovanni Bono (1168-1249). Quando il governo austriaco decretò la soppressione di tutti i monasteri e conventi cittadini, di questo furono abbattuti la chiesa e altre strutture, mantenendo soltanto il chiostro maggiore; adibito ad usi profani, esso decadde sin quasi a rovinare. Riscattato dalla diocesi dopo la seconda guerra mondiale, fu restaurato ed ora spicca come il più ampio e tra i più belli dei chiostri superstiti. Con la sua destinazione a Museo (cui è riservato l’inte-ro piano superiore), l’edificio ha ricuperato in certo modo il ruolo di prestigio anche culturale che l’antico monastero rivestiva al tempo dei Gonzaga: in proposito, basti ricordare che in entrambe le sue visite a Mantova, l’imperatore Carlo V fu ospite qui. Durante la prima egli vi trascorse la Settimana Santa; per ringraziare dell’ospitalità, la seconda volta insignì l’abate del titolo di conte, trasmissibile ai successori, insieme con varie facoltà tra cui quella di con-ferire le lauree.

Il titolareIl Museo è intitolato a Francesco Gonzaga, per-sonaggio meno noto ma obiettivamente tra i più ragguardevoli della casata signorile. Annibale, figlio di Carlo signore di Gazzuolo, qui nacque nel 1546; alla morte del padre passò sotto la tutela del cardinale Ercole, che lo avviò alla carriera di “cortegiano” inviandolo presso Fi-lippo II re di Spagna. Ma a diciassette anni egli decise di cambiare vita: assumendo il nome di Francesco entrò nell’ordine francescano, dove fu tanto stimato da essere eletto, a soli tren-tadue anni, ministro generale, cioè successore del santo fondatore dell’ordine. Al termine del mandato, durante il quale tra l’altro svolse una pregevole attività come storico, divenne ve-scovo di Cefalù e in seguito, dal 1593 alla mor-

te, sopravvenuta nel 1620, vescovo di Mantova. Negli anni mantovani fu nunzio pontificio a Pa-rigi, dove riuscì a propiziare la pace di Vervins tra la Francia e la Spagna, ed è ricordato per la sua instancabile opera di carità e per l’esempio di umile povertà (portava i titoli di Marchese di Ostiano e Principe dell’Impero, ma vestì sem-pre il saio francescano che era solito rattop-parsi da sé): sono tra le ragioni per cui di lui è aperta la causa di beatificazione, giunta al punto da consentire di onorarlo con il titolo di Venerabile.Di lui si ricorda anche l’amore e la competenza in campo artistico; egli commissionò e raccolse opere con cui abbellì particolarmente la catte-

drale (fu voluto da lui, ad esempio, il grandioso ciclo di affreschi che si distende nella cupola, nei transetti e nell’abside). Le opere mobili da lui acquisite a Parigi e altrove si possono oggi ammirare al Museo: di qui l’intitolazione al suo nome.

Roberto Brunelli (1 - continua )

Francesco Borgani (attr.), Venerabile Francesco Gonzaga, vescovo di Mantova dal 1593 al 1620, olio su tela, XVII secolo

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Percorsi... oltre l’immaginearte &dintorni

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e Aperta fino al 21 novembre scorso alla Galleria d’Arte ‘Ai Gradini’ di Castiglione delle Stiviere la mostra personale di Severino Spazzini inaugu-rata lo scorso 31 ottobre e promossa dal Grup-po Promozione Arte. “Percorsi…oltre l’immagine”, questo il titolo della rassegna con la quale il pittore ed inciso-re guidizzolese presenta una sintesi di un nuo-vo ciclo di opere che attestano i percorsi della sua ricerca artistica nell’ultimo decennio. Pit-tore attivo dalla metà degli anni ’60 contestual-mente all’insegnamento di disegno nelle scuole statali, Spazzini è attento alle varie tendenze dell’arte a livello internazionale e quindi al vi-vace dibattito culturale che pone le une in con-trapposizione alle altre. In quegli anni si muove nell’abito della corrente di ricerca che continua ad avvalersi della “figura”, pur con richiami for-ti di sapore espressionistico e fauvistico. L’im-pianto costruttivo del soggetto diventa sempre più immaginario e risolto con accentuazioni formali di largo respiro. Nei primi anni ’70 è la luce ad attrarre la sua ricerca pittorica; la luce della sua Padania: il cromatismo è meno forte e l’insieme pittorico più luminoso. La sua ten-sione diventa pura poesia. Non opere in presa diretta con il reale il quale rimane tuttavia fonte di ispirazione per dare nuova linfa all’immagi-nazione dell’artista. Sono gli anni in cui Severi-

no Spazzini intensifica interesse e passione per l’incisione e la stampa, quest’ultima già avviata un decennio prima nello studio di Antonio Rug-gero Giorgi. Sempre più la produzione grafica affianca la pittura a partire dalla fine degli anni ’70; una grafica densa e raffinata, di notevole qualità che negli anni ’90 diverrà prevalente rispetto alla pittura peraltro mai abbandonata e riaffermata con pastelli, acquerelli, tempere. Inizia quindi un nuovo ciclo artistico con opere che guardano culturalmente oltre la figura con ricerche atte all’enucleazione di nuove forme espressive appaganti il desiderio di continuo approfondimento estetico e concettuale. L’ar-tista scava nel vissuto, nella contemporanei-tà, nei sogni, nell’introspezione ponendo nel-le opere l’incontro sinergico tra tutte queste espressioni. Molto articolato il percorso espo-sitivo in diverse città italiane a livello personale ed in collettive internazionali. Sue opere sono presenti in prestigiose raccolte; citiamo la Ci-vica Raccolta delle Stampe “Achille Bertarel-li” di Milano, l’Istituto Nazionale per la Grafica Calcografia di Roma; la Biblioteca Nazionale di Francia, Dipartimento delle Stampe e della Fo-tografia, Sezione delle Stampe contemporanee.

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Nell’antica Abbazia Benedettina di Maguzzano, presso Desenzano a due passi da noi, dalla se-conda metà degli anni novanta sotto la guida del maestro Giovanni Mezzalira e poco dopo con il supporto anche del maestro Enrico Ber-tabuoni si tengono corsi di base e avanzati di iconografia.In occasione della mostra delle icone a Medo-le, la cosa mi ha particolarmente incuriosito, e dopo aver visitato i laboratori in Abbazia a Maguzzano, ho cominciato a frequentare alcu-ni corsi di base ed ad affrontare questa tecni-ca; naturalmente avendo frequentato l’Istituto d’Arte a Guidizzolo, l’ingessatura delle tavole e la doratura non mi erano nuove, ma dipingere un’icona richiede molte conoscenze e molte abilità che purtroppo non sono alla portata di tutti. Dipingere un’icona vuol dire fermare il tempo e tornare a dipingere come facevano i monaci mille anni fa con colori naturali, terre e pietre, ingessare tavolette, usare il tuorlo d’uo-vo come collante e dimenticare la frenesia del nostro tempo. Il vastissimo mondo che circonda le icone non è certo possibile raccoglierlo nella pagina di un articolo o ricondurlo a qualche frettolosa clas-sificazione storica. Cerchiamo però di partire dalle origini spiegando la funzione di queste immagini sacre.Il termine eikon, dal quale deriva il nome ico-nografia, proviene dal greco e significa imma-gine, e indica una raffigurazione sacra dipinta su tavola, prodotta nell’ambito della cultura bi-zantina e slava; l’icona è l’espressione grafica del messaggio cristiano affermato dal Vangelo attraverso le parole ed estrinsecato dalla teo-logia. Per questo motivo in tutte le lingue sla-ve le icone non si dipingono, ma si “scrivono”; secondo alcuni teologi infatti, le icone non ap-partengono all’arte religiosa ma alla dottrina teologica.

In Russia l’icona assume un significato molto particolare e di grande importanza. Il simbo-lismo e la tradizione non coinvolgevano solo l’aspetto pittorico, ma anche quello relativo alla preparazione e al materiale utilizzato, oltre alla disposizione e al luogo entro il quale l’opera an-dava collocata. Dalla tradizione russa l’immagi-ne rappresentante la Madonna è stata divisa in tre precisi schemi:Madonna Orante, senza Bambino e gli altri due schemi che La vedono rappresentata assieme al Bambin Gesù: le “Icone dell’Incarnazione”, Madonna Hodighitria , Colei che indica la ret-ta via; Madonna Elusa detta della “Tenerez-za”, nella quale i visi ri-tratti appaiono vicini in un materno sentimen-to. Solitamente queste icone raffigurano Ma-ria e Gesù, comunque la figura principale è Gesù infatti la Madre è china su di Lui.Le icone rappresenta-no fedelmente ciò che troviamo scritto nelle Sacre Scritture, non sono semplici raffigu-razioni, non possono essere giudicate con gli stessi caratteri di un quadro, né possono avere lo stesso ruolo di un dipinto. L’icona può essere vista come una finestra spirituale aperta a tutti coloro che sono in grado di coglierne l’essenza.

Donatella Lusenti

Le iconeDonatella Lusenti, diplomata all’Istituto d’Arte di Guidizzolo, insegnante presso la Scuola CFP FORMA di Castiglione delle Stiviere e, collaboratrice de “la Notizia” dal 1996, ci racconta di questa sua passione che da anni “coltiva” con amore.

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via C. Benso conte di Cavour, 546040 Guidizzolo MN

Pensando alla conclusione dei Promessi Sposi, corriamo immediatamente col pensiero al lieto fine, un happy end da favola in cui i due giova-ni protagonisti riescono finalmente a coronare il loro sogno, a sposarsi e a vivere finalmente “felici e contenti”. Questo è almeno quello che emerge a una prima lettura superficiale… ma ormai dovremmo aver scoperto che Manzoni e superficialità non fanno rima. I grandi autori evitano la semplificazione. Ba-sterebbe questo come spunto per riflettere sul nostro modo semplificato di formulare giudizi o sulla semplificazione delle notizie che proven-gono dal mondo dell’informazione, che evitano spesso approfondimenti capaci di creare rela-zioni di senso tra il fatto di cronaca e il contesto.Negli ultimi capitoli del romanzo, siamo ormai allo scioglimento della vicenda: Renzo ha ritro-vato Lucia, il pericolo della peste è scampato, il voto di Lucia è stato sciolto… i due possono finalmente sposarsi e metter su famiglia. Il nar-ratore ci dice anche che nascono dei figli, che Renzo da operaio riesce a diventare piccolo im-prenditore e che raggiunge un certo benessere economico. Cosa manca?In realtà, in questo apparente lieto fine, c’è qualche incrinatura.Anzitutto la morte di padre Cristoforo e, di con-seguenza, la sua assenza al banchetto nuziale. Durante quel pranzo che era stato offerto agli sposi, ad Agnese e alla mercantessa dall’erede di don Rodrigo proprio nel temuto palazzotto, i convitati avvertono una mancanza, un vuoto. La felicità non è piena. Manzoni ha rinunciato alla tentazione di far tornare padre Cristoforo da vincitore in quel palazzo dal quale era sta-to bruscamente cacciato. La sua vera vittoria, però, ha ben altro peso.Un secondo elemento che va a “rovinare” quel bel quadretto idillico e rassicurante che vor-remmo trovare alla fine del romanzo è l’irru-zione, proprio sulla scena finale, dei problemi della quotidianità. Nelle migliori fiabe, di solito, l’happy end si ferma alle soglie della quotidiani-tà, non va oltre l’esito meraviglioso della vicen-da. Invece, gli ultimi due capitoli dei Promessi

Sposi sono in larga parte dedicati proprio alla risoluzione dei problemi economici che Renzo deve affrontare: la vendita del suo terreno, l’ac-quisto di una casa più grande, le paghe degli operai, l’esenzione per gli stranieri promulgata da Venezia…E poi Lucia. Manzoni rinuncia anche alla tenta-zione di idealizzare la sua bellezza fisica. Anzi. Quando i novelli sposi si trasferiscono nel nuovo paese, Lucia – preceduta dalla fama delle sue sventure – è attesa come una vera principes-sa: “Molti credevan che dovesse avere i capelli proprio d’oro, e le gote proprio di rosa, e due occhi l’uno più bello dell’altro”. Così, quando essa giunge ed è osservata dal vero, gli stessi “cominciano ad alzar le spalle, ad arricciar il naso, e a dire: «Eh! L’è questa? […] Cos’è poi? Una contadina come tant’altre»”. Una scelta decisamente antifiabesca.Niente di fiabesco nemmeno quando, trasferi-tisi alle porte di Bergamo dopo aver acquista-to un filatoio insieme al cugino Bortolo, Renzo e Lucia vivono nella sistemazione definitiva, allietati dai figli e dalla prosperità economica. Il narratore si preoccupa infatti di annotare: «Non crediate però che non ci fosse qualche fastidiuccio anche lì».Manzoni non concepisce una esistenza priva di attriti con le sfide quotidiane imposte dalla vita reale. Per questo, nei suoi Materiali Este-tici, egli affermava: «Ogni finzione che mostri l’uomo in riposo morale è dissimile dal vero». L’idillio non fa parte del suo orizzonte narrativo, né del suo orizzonte morale. L’uomo non può adagiarsi in un «riposo morale» perché è sempre chiamato a cercare il meglio. Questo è ciò che fa fare all’umanità un salto di qualità.Nell’ultima pagina del romanzo, Renzo e Lucia ricercano insieme il significato profondo della loro storia e, alla luce di quello, si dispongono ancora a faticare per cercare il meglio.Il sipario cala sulla loro ricerca e dovrebbe ria-prirsi sulla ricerca personale del lettore.

Francesca Pesci

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Francesca Pesci

... Vissero a lungo felici e contenti?

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PRO LOCO GUIDIZZOLO

tel. e fax 0376 819455 cell. 339 2444823sede via Vittorio Veneto

ufficio in Municipio - sabato dalle 10,00 alle 11,30 al 2° piano

Mi è stato più volte chiesto di fare un articolo sul nichilismo. Ed è così, a malincuore, che io lo scri-vo. Perché come si può esprimere su una pagi-na il nulla assoluto? Basterebbe lasciare il foglio vuoto, ma la purezza del bianco non renderebbe l’idea di quel tarlo che assopisce le menti. Forse un’erbaccia, quella darebbe l’idea. Una zizzania che, sparsa e diffusa, inquieta i giardini. Però le erbacce si estirpano, e questo male forse no. Al-cune sere ho momenti così, di sfiducia nell’uomo e nella sua capacità di sopravvivenza. L’umanità in valore assoluto dovrebbe essere sempre la stessa invece no, ora abbiamo più tecnologia e meno anticorpi. Parlo di quella forza e ragione che ha fatto resistere gli uomini finora, ma forse guardo a tempi troppo remoti, dove la tv non era ancora un dio e del consumismo non era stato co-niato neanche il nome … Vedo la civiltà con astrazione, con una vena di malinconia: quella con cui si guardano da adulti le altalene, quando sei vestito bene e non hai tempo per quelle cose. Basterebbe aprire gli occhi e os-servare il mondo che ci circonda per capire quan-to siamo messi male. E sono spaesata, non so da che parte iniziare. Comincerò dalla passeggiata che ha fatto prendere forma in me l’argomento di questo articolo. Una passeggiata serale, a con-clusione di una giornata malinconica: quando ti sbattono davanti la crudezza della tua realtà e trovano un nome a quel niente, è difficile non re-starci un po’ male. Nichilismo, la radice è chiara: dal latino nihil ovvero niente, nulla. La malattia del nulla. Dell’apatia, della sparizione dei sentimen-ti, del non trovare un senso alla vita. Malattia del nostro tempo, che colpisce i giovani ma non solo. Vaccinati sono gli adulti molto adulti che, reduci da varie vicende storiche, non si lasciano incan-tare dal rumore assordante del nulla. E’ inevitabile parlare di quelli, ma ormai ho sentito e scritto così tante volte quella parola che provo-ca in me distinte emozioni. Valori. Probabilmente ora se non avrete già voltato pagina, starete sbuf-fando, che è la solita predica domenicale che, mentre siamo nei nostri pensieri, non ascoltiamo, che è il discorso di un vecchio prossimo alla casa di riposo. Invece no, ho diciotto anni, e contesto il mondo in cui vivo. Richiamo i valori che l’uomo in quanto uomo dovrebbe avere e invece non hanno eco. Siamo parte di un sistema e forse nemme-no lo sappiamo. Un sistema dove ciò che dicono i media (la parola va letta com’è scritta perché è latina, non inglese!) è legge e ci si ricorda di più il nome di un concorrente di “Uomini & Donne” che quello del patrono del proprio paese (se lo si sa, non ne si conosce il motivo di tale mandato). Voi direte chi se ne frega del patrono, quel ”tronista” è così bello! Un sistema dove ragazzi si vergognano a dire che il proprio padre fa l’operaio e lo rivelano a bassa

voce e a pochi, invece di essere fieri dei sacrifici di una famiglia, di quella madre che si spacca tutti i giorni la schiena per non fare mancare nulla al figlio …Ho letto un bel libro anni fa, “L’ospite inquietante”, di Umberto Galimberti, dove si spiegano chiara-mente e ampliamente le fasi e la fattezza del ni-chilismo. La musica nelle orecchie per non senti-re pensieri, la droga per non averne di pensieri, lo sballo del sabato sera, la continua voglia/ bisogno di evasione del weekend. Siamo generazioni che “aspettano il sabato sera”, dove gli altri giorni sono noia, non c’è voglia di migliorare, di colti-varsi, di fare un lavoro che piace, solo attesa per questo sabato sera. Un cocktail per dimenticare i problemi, passare una bella nottata e poi esser spinti contro un lunedì in cui ricomincia tutto da capo. Interessi e passioni sono finiti, si va a letto sen-za emozioni. Scusate se per mostrare una real-tà enfatizzo, ma neanche troppo. Sapere queste cose è come un fulmine a ciel sereno, o meglio un secchio d’acqua fredda in faccia. Non si vogliono sapere, meglio comprare la PlayStation al bam-bino piuttosto che sacrificare del proprio tempo per giocare con lui. É un mondo dove famiglie pagano babysitter per poter andare nel frattempo a sfogarsi in palestra, un mondo di mamme che fan le sorelle maggiori risultando ridicole (perché se si chiama madre forse una certa figura dovrà pur rappresentarla). Quando fare i genitori è un compito così serio! Dal momento in cui nasce la creatura devi cambiare totalmente te stesso e metterti in testa che da quel giorno nulla sarà più come prima. E questa è anche una scommessa, come il matrimonio, una sfida che fai con te stes-so e impegnandoti ogni giorno. É l’era dei divorzi e degli aborti, e voi adulti, come pensate che noi possiamo affidarci a voi? Se i vostri modelli sono scadenti e deludenti, un ragazzo dove va ad at-traccare? Nei falsi miti, vittima di consumismo e globalizzazione. E non da solo, ma come pecora, insieme a molti altri simili a lui.La noia giovanile deve far paura, è indice di non laboriosità, inventiva, fantasia, non genialità. Come può un giovane essere sempre annoiato? Gli anziani dovrebbero essere tutti morti di noia da un pezzo allora per i tanti anni vissuti!E d’altronde di che stupirsi, siamo la società per antonomasia dell’apparire contro il ben più noio-so essere, ove non conta ciò che sei dentro ma ciò che appari e mostri agli altri. A questo punto della passeggiata devo aver già fatto troppi chilometri, tanti sono i dubbi e le ama-rezze. Meglio rientrare che si fa tardi, lasciandovi soli con la ripetitiva domanda: saremo in grado di cambiare noi stessi e il sistema intero? Un’altra scommessa.

Martina Grandelli

Scommesse

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Una cartolina per Guidizzolo“É difficile far coesistere cultura e sensibilità artisti-ca. Il più delle volte uno dei due elementi elimina o attenua fortemente l’altro. La Pro Loco Guidizzolo è convinta che il nostro Paese, grazie alla presenza di un qualificato Istituto d’Arte, possa cogliere lo spi-rito della sua gente, della sua sensibilità umana e civile, del suo equilibrio e della sua misura”. Si esprime così il presidente della Pro loco Silvio Tarchini nella presentazione di una singolare car-tella che raccoglie le ‘Cartoline per Guidizzolo’ date alle stampe in questi ultimi anni. La quarta, quella del 2010, è opera di Chiara Bettoncelli (prima di lei Mariangela Cappa, Giancarlo Cigala, Simone Frade-grada) e rappresenta artisticamente l’Istituto Stata-le d’Arte ‘Alessandro Dal Prato’ del quale la stessa Bettoncelli è stata studente. Il pensiero di Tarchini alla Scuola prosegue: “Con questa raccolta Una cartolina per Guidizzolo”, inizia-ta nel 2007 con la collaborazione di qualificati artisti e giovani studenti, tutti legati alla nostra Scuola, la Pro Loco intende dare il suo contributo per la divul-gazione culturale del nostro territorio e di Guidizzolo in particolare. Vi sono scorci e immagini di un paese. Non importa precisare il luogo, anche se una identi-ficazione si è resa opportuna. Non importa, perché vi è un gusto “classico” nella scelta dei soggetti che caratterizza ogni minimo dettaglio. In aggiunta, per gli artisti guidizzolesi, vi è un estro che non è pres-sapochismo e tanto meno superficialità. Tutti hanno accettato con entusiasmo di prestare una loro opera

a sostegno della nostra iniziativa, di cuore li ringra-ziamo, sicuri che anche nei prossimi anni avremo il loro qualificato contributo’. La cartella, realizzata in collaborazione con l’Ammi-nistrazione Comunale ed edita dal Centro Culturale San Lorenzo, sarà presentata l’11 dicembre alle ore 11-00 presso la Sala consiliare.

Guidizzolo 2010, La mia Scuola

Chiara Bettoncelli

Pro Loco InformaA cura di Jessica Santi

1ª rassegna di prodotti tipiciIl 3 ottobre, lungo Via Vittorio Veneto, ha avuto luo-go la prima rassegna dei prodotti tipici guidizzolesi.Una giornata che si è aperta con l’inaugurazione da parte del Sindaco e il consueto taglio del na-stro, alla presenza del Presidente della locale se-zione Coldiretti. È stata proprio la Coldiretti, grazie a Campagna Amica, la principale protagonista di questa giornata.Infatti per il primo anno, quattro produttori manto-vani (Suinicola di Pezzini Danilo, Da Galet di Dolfi-ni Franco, Gilmar e Gildo, F.lli Capra e il Consorzio Agrario Lombardo Veneto con la linea Valle Del Grano) hanno accettato di esporre i propri prodotti in occasione della tradizionale fiera di ottobre.Quindi, oltre ai commercianti che lungo la via han-no potuto tenere aperti i loro negozi, la gente ha avuto la possibilità di degustare, e volendo anche acquistare, i prodotti direttamente dalle aziende agricole.Per avvicinare ulteriormente il consumatore al mondo contadino si è fatto rivivere l’antico me-stiere della trebbiatura, grazie alla collaborazione

dell’Az. Agr. Porrini Lino e Denis, che ha portato in piazza una sgranatrice del 1935, si è avuto modo di mostrare come funzionasse in passato questa caratteristica macchina, per la gioia e la curiosità soprattutto dei più piccoli.

Nel complesso questa prima rassegna, considera-ta quasi come una “giornata di prova” ha trovato consenso tra i cittadini, favorendo il contento an-che degli organizzatori. C’è quindi tutta l’intenzione di una replica negli anni che seguiranno, al fine anche di rafforzare e migliorare sempre di più il rapporto con i produttori, senza doverci spostare necessariamente all’esterno del nostro ambito cit-tadino.Fra i prossimi appuntamenti in calendario sabato, 11 dicembre alle ore 21.00, nel Teatro Comunale avrà luogo la quinta edizione della rassegna mu-sicale Guidizzolo InCanta, che vedrà tra i suoi pro-tagonisti sia aspiranti cantanti sia professionisti. Ospite della serata anche un trio che ci farà rias-saporare le migliori canzoni dei Beatles

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Games areaa cura di Davide Truzzi

I lettori possono suggerire argomenti che siano di interesse generale

Brotherhood, terzo capitolo della famosissima saga storico-fantascientifica Assassin’s creed per piattaforme Xbox 360 e Ps3, da la possibilità al giocatore di impersonare per una seconda volta il fiorentino Ezio Auditore, assassino pro-veniente da un antica gilda avente le proprie fondamenta ai primordi della civiltà. Ambien-tato nel XVI secolo in una stupenda Roma ri-nascimentale, il nostro protagonista avrà come obbiettivo principale quello di eliminare la te-mibile presenza templare insediatasi nella cit-tà con a capo Cesare Borgia, districandosi in missioni varie e frene-tica, saltando di tetto in tetto e scalando alcuni fra i più famosi monu-menti ed edifici della Roma rinascimentale. Durante il corso dell’av-ventura, il giocatore si imbatterà in grandi personalità storiche re-almente esistite come Niccolò Macchiavelli,

Copernico e Leonardo Da Vinci. Quest’ultimo, già incontrato nel secondo capitolo della saga, fornirà al nostro protagonista invenzioni e gad-get straordinari come rudimentali paracaduti o strane macchine volanti, in grado di aiutarlo in ogni situazione. Inoltre, a differenza dei capitoli precedenti, questa volta Ezio non agirà da solo, ma potrà contare su un leale gruppo di assas-sini a cui impartire ordini e assegnare missioni. Menzione a parte va fatta per l’introduzione per la prima volta nella saga di una modalità mul-tiplayer competitiva. Ciò che per l’ennesima

volta, infine, sorprende di questa saga è la cura per i dettagli, la minuzio-sità nella realizzazione di ogni singolo edificio, l’atmosfera unica che un ambientazione così perfetta ed emozionan-te riesce a creare.

Davide Truzzi

Assassin’s creed Brotherhood

DAVIDE RIVERAFamily Banker

MILANI GIULIANOFamily Banker

Cell. 348 4756471ufficio personale tel. 0376 301593 - 0376 840477E-mail: [email protected]

Cell. 347 1062514ufficio personale tel. 0376 301593 - 0376 840477E-mail: [email protected]

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Notiziedall’Amministrazione

A CURA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI GUIDIZZOLO

Consiglio comunale dei ragazzi al femminile e multietnico quello recentemente nominato a Gui-dizzolo. Anna Cagioni è stata eletta presidente del Consiglio ragazzi, Gianni Pasini, unico maschio, vice presidente; segretaria Alba Malcangi e vice segretario Arsela Drijaj. I consiglieri sono: Marti-na Ghirardi, Samuele Lui, Mattia Lombardi, Paolo Burato, Miriam Lanza, Driss Nasiri, Elena Gandi-ni, Alessandro Segna, Francesca Bosio, Giada Franceschetti, Benjamin Boateng, Anna Cagioni e Gianni Pasini. Ricevendo i ragazzi, accompagnati dal collaboratore scolastico Antonio Lanza e da alcuni loro compagni, il presidente del consiglio Giovanni Milani, il sindaco Graziano Pelizzaro e l’assessore alle Politiche Scolastiche Laura To-

niato, hanno sottolineato l’importanza del ruolo che rivestono i consiglieri in quanto devono farsi propositori, ed a questo li hanno spronati, di ini-ziative di loro interesse da attuare nella comuni-tà. Dopo le elezioni è partita la discussione nella quale sono intervenuti quasi tutti i neo consiglie-ri portando all’attenzione dell’amministrazione le loro prime richieste. Tra queste sviluppo della raccolta differenziata negli ambienti scolastici, materiale per la redazione di un giornalino scola-stico, potenziamento di piste ciclabili. In chiusura il presidente Giovanni Milani ha informato che da qualche giorno un volontario è davanti alle scuole in servizio di discreta vigilanza, servizio dai ragazzi molto gradito.

Nuovo presidente del Consiglio comunale ragazzi

Sono ormai numerosi gli episodi di rottura dei tubi che portano l’acqua dell’acquedotto nelle abita-zioni, a valle del contatore.I fornitori e gli idraulici assicurano che i tubi sono tali da sopportare pressioni ben più alte di quelle in esercizio. La Sisam, che gestisce l’acquedotto, assicura che non dipende dall’impianto, comun-que sta compiendo ulteriori accertamenti.Sta di fatto che se si rompe un tubo interrato, spesso non se ne accorge nessuno, ma il contato-re gira e le cifre crescono.Cosa occorre fare allora, per evitare di trovarsi bollette da migliaia di euro?Può servire controllare spesso il contatore per

non trovarsi poi amare sorprese. Oppure ci si può assicurare.La Sisam offre la possibilità di fare un’assicura-zione contro questi inconvenienti, al costo di soli 10,50 e + IVA all’anno, per una copertura fino a 3.000,00 e/anno. Con poca spesa, cioè, si può evi-tare di ricevere bollette salate.L’Amministrazione Comunale invita pertanto tutti gli utenti a prendere in seria considerazione que-sta opportunità e provvedere a sottoscrivere que-sta assicurazione.Basta contattare la Sisam al n. 0376 771884. Il co-sto dell’assicurazione verrà addebitato in bolletta.

Se si rompe il tubo dell’acquedotto

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Consegnata la borsa in cotone

Accesso alla pista di atletica Inaugurata ufficialmente lo scorso luglio in occasione della “Fiera di mezza estate” con una straordinaria esibizione di tre complessi bandistici, la nuova pista di atletica del centro sportivo comunale ha iniziato ad essere sfruttata a pieno ritmo. Così nei giorni scorsi l’assessore allo sport Cesare Maccari ha reso noto l’orario di utilizzo il quale può essere naturalmente ampliato e rivisto in relazione a nuove future richieste da presentarsi in Comune. Senza scordare che già da ora vi sono ampi orari di possibile libera fruizione per chiunque intenda utilizzarla.

I gruppi di cammino, dopo la stagione estiva duran-te la quale frequentavano alcuni vie cittadine e della zona industriale, con l’autunno hanno iniziato ad uti-lizzare la pista, luogo protetto ed illuminato oltre che rinnovato e dal fondo perfetto.

È terminata in questi giorni la consegna a tutte le famiglie di Guidizzolo di una borsa per la spesa, in cotone, realizzata con gli altri Comuni del distretto del Commercio “Gli itinerari del Mercante” (Cavria-na, Goito, Monzambano, Medole, Solferino e Volta Mantovana), la Regione Lombardia e Confesercenti. “Questa”, ci dice l’assessore ad Ecologia e Ambiente Giacomino Milani, “è un’iniziativa fortemente voluta da questo Assessorato che da anni si sta battendo per l’eliminazione dei sacchetti per la spesa non bio-degradabili, così anticipando la normativa che pre-vede, pur se con qualche rinvio, la definitiva messa al bando delle borsine di plastica”. Nel mondo ogni anno si producono circa 500 miliardi di sacchetti i quali hanno una “vita media” di meno di mezz’ora (il tragitto dal supermercato alla casa, ad esempio)

e tempi di smaltimento lunghissimi. In Italia (i dati sono del 2007) se ne producono ogni anno per 300mila tonnellate, l’equivalente di circa 200mila tonnellate di CO2 immesse nell’atmosfera. Ne usiamo ogni anno 4 miliardi e nelle nostre discariche finiscono quasi due milioni di tonnellate di plastica. “È evidente”, continua Milani, “come una simile situazione non possa e non debba continuare. L’operazione del Distretto è molto importante sotto diversi aspetti. Accanto all’iniziativa in sé, risulta oltremodo significativo che a muoversi non sia il singolo ente ma una pluralità di Comuni che condividono i medesimi obiettivi”. Segnali necessari per abituarci a vivere quotidianamente in modo diver-so con la consapevolezza che certe abitudini, quando ne vale la pena, si possono cambiare.

Una delle parole d’ordine è “collaborazione”. Quel-la chiesta ai cittadini affinchè segnalino alle forze dell’ordine ogni stranezza di cui possano essere te-stimoni. É uno dei passaggi della conferenza stam-pa con il sindaco Graziano Pelizzaro, l’assessore alla sicurezza Claudio Busca ed il comandante della Polizia Locale Fausto Ranzato. Sotto gli occhi di tutti gli ultimi due fatti di cronaca con furti in abitazioni in ore serali da parte di scono-sciuti ed alla presenza in casa dei proprietari. “Gli eventi di questi ultimi giorni”, ha dichiarato Busca, “hanno naturalmente allarmato i cittadini. L’Ammi-nistrazione Comunale ha già preso provvedimenti per garantire la sicurezza e la tutela dei guidizzole-si”. Già attivati i servizi istituzionali, in accordo con i Carabinieri, con uscite serali e notturne da parte della Polizia Locale la quale sarà affiancata dall’As-

sociazione della Protezione Civile di Guidizzolo. Nel volgere di pochi di giorni “…saranno installate al-tre 10 telecamere in aggiunta alle 7 già funzionanti con registrazione continua delle immagini, attive 7 giorni su 7 e 24 ore al giorno”. Ma c’è una cosa a cui l’Amministrazione tiene molto, ed è proprio l’oc-chio attento dei cittadini, un occhio numericamente rilevante in grado di essere determinante nella lotta alla criminalità. “Chiedo la collaborazione di tutti i guidizzolesi per il controllo del territorio. Non certo per prendere iniziative dirette ma per chiamare i nu-meri di telefono delle istituzioni: il 112, il 113 oppure la centrale operativa dei Carabinieri di Castiglione delle Stiviere allo 037 68619. Stiamo facendo molti sforzi”, conclude Busca, “e con la partecipazioni di tutti, ognuno per la propria parte, avremo sicura-mente i risultati voluti”.

Sicurezza all’ordine del giorno

lunedi dalle 9 alle 14 e dalle 18 alle 20, martedi dalle 9 alle 18 mercoledi dalle 9 alle 20 giovedi dalle 9 alle 18 venerdi dalle 9 alle 18sabato dalle 9 alle 12

Gruppi organizzati sono già presenti e utilizzano la struttura secondo un calendario concordato con gli stessi ed esposto al Centro Sportivo.

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Calze e Collant

Vendita diretta al pubblico

via H. Dunant, 26 Guidizzolo (MN) Tel. 0376 818621

Tel. 0376 819151

via Fabio Filzi, 31 Guidizzolo (MN)

CHIUSO LA DOMENICATRATTORIA “ALLA TORRE”

Piatti tipicidella cucinamantovana

Istituto Superiore d’Arte

A cura del dirigente scolastico Prof.ssa Franca Damico

Alessandro Dal Prato

Tutti coloro che hanno a cuore la Scuola saran-no felici di sapere che per effetto della recente riforma scolastica dei cicli della secondaria superiore, la nostra istituzione si è comple-tamente rinnovata. Tante le novità, prima fra tutte la denominazione: non più Istituto d’Arte e Liceo d’Arte, ma “Liceo Artistico”e “Istituto Tecnico”.Tra le altre, quelle più di sostanza, riguardano l’orario, il profilo formativo ed in particolare l’ampliamento dell’ offerta educativo-didattica. Ampliamento che prevede nel secondo biennio del nuovo “Liceo Artistico”, l’articolazione del piano di studi in ben quattro indirizzi (Arti Fi-gurative, Architettura e Ambiente, Grafica, De-sign) - nei quali sono confluiti, nel segno della continuità, tutti quelli presenti nel vecchio or-dinamento - e, novità nella novità, l’istituzione del nuovissimo “Istituto Tecnico” - settore tec-nologico- indirizzo: Grafica e Comunicazione. Una grande opportunità di crescita per il nostro Istituto, ma anche per questo territorio al qua-le questa scuola da oltre mezzo secolo dedica tanta passione e impegno per favorirne svilup-po culturale, sociale ed economico.Oggi che la scelta è ancor più ampia e varia, per chi crede nel valore della formazione tecni-co-artistica, i motivi per sostenere o scegliere di frequentare questa scuola sono ancora tanti.Le scuole d’arte italiane, infatti, uniche in Eu-ropea, forniscono una preparazione altamente

qualificata in tutti i settori delle arti visive e in un paese come il nostro dove esiste un patrimonio artistico senza confronti, dove la maggior parte dell’export è rappresentato da prodotti legati al Design o comunque con alto valore estetico, senza dimenticare, poi, la crescente necessi-tà di comunicare attraverso le immagini che caratterizza la società contemporanea, si può comprendere quanto potenzialmente ampie siano le possibilità occupazionali.L’istruzione artistica, inoltre, forma il futuro cit-tadino all’insegna della Bellezza, creando quel senso estetico che gli consentirà di distinguere e proteggere quanto di bello ci circonda, rap-presentato non solo dalle opere d’arte ma an-che dalla natura e dal territorio.Inoltre, l’insegnamento delle metodologie pro-gettuali, cosa da non sottovalutare, è utile an-che in settori diversi da quello artistico, poiché il “progetto” è un processo di conoscenza che sviluppa capacità spendibili a tutto campo. I corsi di studio dell’Istituto di Guidizzolo vertono proprio sulla graduale e crescente definizio-ne di un percorso progettuale interdisciplina-re fondato sull’utilizzo delle conoscenze, degli strumenti della tradizione, della contempora-neità e della multimedialità, senza trascurare la formazione dell’individuo che in futuro dovrà affrontare il mondo universitario, professiona-le, ed in senso più ampio, la vita.

SABATO 11 DICEMBRE 2010 - SABATO 15 GENNAIO 2011DALLE ORE 14.30 ALLE ORE 18.30

L’Istituto apre le sue porte a studenti, genitori e a chiunque desideri conoscere la sua realtà ed i suoi rinomati laboratori. Il Dirigente Scolastico, insegnanti e studenti, accoglieranno i visitatori ed illustreranno l’offer-ta formativa dell’Istituto e le attività didattiche appartenenti alla sua lunga tradizione artistica.

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Presso l’Istituto Statale d’Arte di Guidizzolo, si sono tenuti due incontri sulla Sicurezza Strada-le per le classi quarte e quinte, organizzate dall ‘Amministrazione Comunale con l’ Istituto Sta-tale D’Arte e l’ Associazione Europea Familiari e Vittime della Strada onlus.Incontri dedicati alla formazione e informazione per la cultura della sicurezza Stradale parten-do dal valore del senso civico indispensabile al raggiungimento di ogni momento culturale.I ragazzi sono stati trattenuti con filma-ti, con informazioni date dalla Polizia Locale e esponenti dell’Associazione Europea Familiari e Vittime della Stra-da Onlus, la quale da anni si impegna sul territorio alla costruzione di cam-pagne di sensibiliz-zazione per arginare il grave fenomeno perpetuo delle morti sulle strade. Si è riscontrato un simpatico inte-resse da parte degli studenti a discutere i temi trattati. I relatori hanno sviscerato la problema-tica con linguaggio aperto libero alle emozioni.La maggior parte dei ragazzi presenti che ini-ziaranno a frequentare la suola guida, hanno espresso soddisfazione e l’utilità di questi in-contri perchè non si parla solo di norme ma si punta molto sui valori del rispetto per la vita propria e di tutti gli altri utenti della strada.Un tema di fondamentale interesse per questa età è stato la guida sotto l’effetto di sostanze

psicotrope come l’alcol e le altre droghe. Si è parlato anche dell’importanza della pressione dei pneumatici, della differenza di visibilità del-la guida di giorno e la guida durante la notte. Molti si credono dei Valentino Rossi o piloti di Formula 1, ma la strada non è una pista dove si fanno le gare inoltre i piloti sono molto prepara-ti alle varie situazioni non come gli utenti della strada. Un consiglio che diamo ai giovani neo-patentati è quella di fare dei corsi di guida sicu-

ra, dove si impara a guidare sulla strada, non solo a schiacciare il pedale dell’acce-leratore. Molti ra-gazzi girano sugli scooter senza il casco o in mac-china senza cin-ture di sicurezza, perciò abbiamo portato un esem-pio di quello che succede guidan-do senza questi

due oggetti molto importanti mediante testi-monianze di una madre che ha perso il figlio in macchina senza la cintura e un padre che ha avuto il figlio in coma per moltissimi anni. Que-sti esempi hanno fatto riflettere molto i giovani presenti. Bisogna salvare la propria vita, ma anche quella degli altri. L’associazione europea familiari e vittime della Strada era rappresenta-ta dalla vice presidente signora Carla Mariani Portioli con il marito e la professoressa Denis Annovazzi coordinatrice per la Regione Lom-bardia.

Incontro Sicurezza stradale

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GRUPPO MICOLOGICO NATURALISTICO

Notiziario del Gruppo Micologico Naturalistico “Colli Morenici” - a cura di Giorgio Arienti

“COLLI MORENICI”

via G. Galilei, 18 - 46040 Guidizzolo (Mantova)Tel. 0376 818343 - e-mail: [email protected]

É stata un’edizione affollatissima anche quella del 2010. Parliamo della gita sociale promossa ai primi di ottobre, come succede ormai da più di un lustro, dal Gruppo Mi-cologico-Naturalistico Colli Morenici che ha portato nella pace dei boschi della Val di Non (TN) 110 partecipanti. Speciale funghi, ma non solo, per soci ed amici del soda-lizio guidizzolese. Finferle e porcini sono stati le catture preferite dagli appassionati fungaioli; lunghe scarpinate in mezzo ad una natura straordinariamente coinvolgente per molti altri. Per tutti il ritrovo nei rifugi Sores, Predaia e Cri-stina dove sono stati accolti con la puntualità di sempre. Alla Sig.ra Teresa del Sores il presidente Franco Boccazzi ha consegnato una targa “per la cortesia e ospitalità” con cui accoglie i soci da oltre 15 anni. Non sono mancati i mo-menti per immergersi nelle specialità e nella cultura della terra trentina. In programma infatti visite alla cantina Ro-tary di San Michele all’Adige, al museo usi e costumi della gente trentina sempre di S. Michele, a Mondomelinda, al castello Thun, al santuario di San Romedio e all’antica se-gheria Veneziana di Coredo.

Andar per monti

Un partecipante mostra alcuni dei funghi raccolti

Il gruppo in posa per la classica foto ricordo

Il presidente premia la signora Teresa con una

acquaforte di Franco Bassignani

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Notiziario del Corpo Bandistico di Guidizzolo - a cura di Francesca Cappa

AUTOFFICINAFERRI MAURIZIO

Via Quagliara, 28 - Guidizzolo Tel. 0376 818052

Concerto di capodannoSolitamente ci si augura che l’anno nuovo porti tante novità e buoni auspici. Con questa spe-ranza il Corpo Bandistico ha deciso di iniziare il 2011 in un modo tutto diverso dal solito, con il “Concerto di Capodanno”.Sarà un evento nuovo sia per il paese che per la location dato che il concerto si terrà nel Teatro Comunale, ma soprattutto sarà diverso il reper-torio che prevederà musiche di J. Strauss, J. de Haan e di altri compositori per rendere questo evento particolarmente speciale.Il Corpo Bandistico Guidizzolo vi dà quindi ap-puntamento al 01.01.2011 alle 18.00 presso il Teatro Comunale per il primo “Concerto di Ca-podanno” durante il quale ci saranno sorprese particolari e strumenti d’eccezione.

Concerto del Coro Polifonico La serata del 18 dicembre 2010 sarà sicuramen-te speciale per i componenti del neonato Coro di Guidizzolo e per tutto il paese; si terrà infatti il primo concerto della nuova corale, istituita da circa un anno e formata ad oggi da più di una ventina di elementi, presso la Chiesa Parroc-chiale di Guidizzolo. Il Coro Polifonico dei Colli Morenici proporrà un concerto natalizio con l’accompagnamento di un quintetto di ottoni, il Diapason Brass Quintet, esibendosi in canti tratti sia dal repertorio classico che da quello popolare. Il maestro del Coro è Edmondo Savio, grande professionista con provata esperienza con i principali cori del territorio bresciano e limitrofo. Edmondo è anche direttore del Coro di Voci Bianche che è stato avviato presso la Scuola di Musica di Guidizzolo. Le attività del Coro rientrano nelle proposte musicali dell’Accademia Musicale dei Colli

Morenici. Per informazioni e per partecipare alle attività sia del Coro Polifonico che di quel-lo dei bambini chiamare il numero 346/0181382 oppure recarsi presso la Scuola di Musica di Guidizzolo il lunedi dalle 18 alle 19 per il Coro di bimbi oppure dalle 20.30 per il Coro Polifonico. Cantare è un bene, è importante per molti aspetti; chiunque volesse provare a cantare in coro non abbia paura a farlo! L’appuntamento è intanto presso la Chiesa Parrocchiale di Guidiz-zolo sabato 18 dicembre 2010 alle ore 21. (N.F.)

4 NovembreQuest’anno il tempo è stato clemente e non ha piovuto, ma non è comunque mancato un fred-do pungente che in una mattina di commemo-razione riporta alla memoria i tremendi giorni di una guerra, la prima guerra mondiale.Con questa manifestazione abbiamo reso omaggio ai nostri caduti partendo da Rebecco, passando per Birbesi e finendo al monumento in p.zza Mutti a Guidizzolo sulle note dell’Inno di Mameli e della Leggenda del Piave.

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