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Studio Seprim - Qualità, Ambiente, Sicurezza e Marcatura CE 2 3 1 Suggerimenti operativi per il passaggio alla nuova norma ISO 9001:2015 (dott. Pierpaolo Freddi – Seprim Srl) La nuova ISO come strumento di crescita aziendale – il caso PALM SPA (dott. Dario Masenelli – PALM SPA) 1 ISO 9001:2015 I principali cambiamenti (Ing. Franco Tagliaferri – TUV ITALIA) LA NUOVA NORMA ISO 9001:2015 APINDUSTRIA 18/05/2015

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Suggerimenti operativi per il passaggio alla nuova norma ISO 9001:2015 (dott. Pierpaolo Freddi – Seprim Srl)

La nuova ISO come strumento di crescita aziendale – il caso PALM SPA(dott. Dario Masenelli – PALM SPA)

1 ISO 9001:2015 I principali cambiamenti (Ing. Franco Tagliaferri – TUV ITALIA)

LA NUOVA NORMA ISO 9001:2015

APINDUSTRIA 18/05/2015

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LA NUOVA NORMA ISO 9001:2015STRUMENTI OPERATIVI PER IL PASSAGGIO ALLA NUOVA NORMA ISO 9001:2015

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Dott. Pierpaolo FreddiAPINDUSTRIA 18/05/2015

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Come effettuare l’analisi del contesto?

Come recepire il risk based thinking?

Quali strumenti posso utilizzare per il coinvolgimento del personale?

1 Premessa

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LA NUOVA NORMA ISO 9001:2015

PREMESSA

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Gli obiettivi del sistema qualità aziendale

Fornire con regolarità prodotti o servizi

che soddisfano i requisiti del clienti ed i

requisiti cogenti applicabili.

Conseguire la soddisfazione del cliente

attraverso una applicazione efficace del

sistema qualità.

ISO 9001:2015

Essere in grado di affrontare rischi ed

opportunità che derivano dal contesto

esterno ed interno nel quale l’azienda

opera.

Le prestazioni complessive devono essere

indirizzate verso uno sviluppo sostenibile.

ISO 9001:2008

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Lo sviluppo sostenibile

Riduzione dell’impatto dei prodotti

Attenzione alla

comunità sociale

Riduzione dei consumi

di risorse

Impiego delle materie prime

Smaltimento / fine vita

Distribuzione / trasporti

Efficientamento

energetico

Consumi di risorse

limitate

(acqua)

Rifiuti

Emissioni

Influenza sul

paesaggio

Sicurezza dei lavoratori

Comportamenti etici

Attenzione alle regole socialiSprechi di risorse

Riduzione dell’impatto aziendale

sul territorio

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Alcuni esempi di casi in cui la sostenibilità del prodotto sta condizionando fortemente

il mercato

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Sostenibilità del prodotto

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Sostenibilità dell’azienda

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ANALISI DEL CONTESTO

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L’organizzazione deve comprendere il suo contesto.

Deve determinare i fattori esterni ed interni rilevanti al fine del

raggiungimento del propri obiettivi.

ANALISI DEL CONTESTO

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Il contesto esternoContesto di mercato • Situazione della

Concorrenza

• Rapporti con i Clienti

• Rapporti con i

Fornitori

• Il rischio paese

Contesto normativo• Normative di prodotto

(CE, etichettatura,

ecc.)

• Regolamenti doganali

• Norme in materia di

ambiente/sicurezza

Contesto sociale • Presenza di

Associazioni e gruppi

di opinione.

• Al disponibilità di forza

lavoroContesto tecnologico

• Tecnologie presenti

sul mercato.

• Nuova tecnologie

Contesto ambientale

• Requisiti ambientali del prodotto

• Caratteristiche del territorio

• Presenza di infrastrutture

• Impatto delle attività sull’ambiente

Contesto finanziario• Possibilità di accesso al

credito

• Rischi finanziari

• Rischi di cambio

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Risorse Umane• Competenze• Qualifiche• Consapevolezza e

coinvolgimento• Il clima aziendale

Risorse tecnologiche

• Tecnologie disponibili• Obsolescenza

tecnica e manutenzione

• Logistica

Struttura organizzativa• Organizzazione dei ruoli

e delle responsabilità• Contesto sociale interno• Formazione delle risorse

umane

Governance

• Pianificazione strategica delle attività

• Tutela del konw howaziendale

Processi produttivi• Controllo del processo• Costanza della

produzione• Produttività, efficienza

ed efficacia• Il prodotto non

conforme

Il contesto interno

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I risultati dell’analisi devono essere riorganizzati e sintetizzati.

Possono essere rappresentati mediante una relazione tecnica o

schemi e tabelle che rappresentino, con riferimento al contesto

interno ed esterno i punti di forza e di debolezza, le criticità.

I risultati dell’analisi

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SWAT ANALISYS

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GESTIONE DEL RISCHIO3

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Analisi del rischio

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COME SI INTRODUCE L’ANALISI DEL RISCHIO IN UN SISTEMA DI GESTIONE DELLA QUALITA’?

Obiettivo = Individuare tutti quegli eventi che,

direttamente od indirettamente, potrebbero

compromettere la possibilità di raggiungere gli obiettivi

(economici, produttivi, etici, ambientali, ecc.) definiti in

sede di pianificazione strategica.

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Il processo di gestione del rischio

Il processo di gestione del rischio può essere

rappresentato come un elenco di attività in sequenza.

Preliminarmente all’analisi dei rischi devono essere definiti

in modo chiaro gli obiettivi e completata l’analisi del

contesto.

La valutazione del rischio si compone di 4 fasi:

• fase 1 - identificazione dei rischi• Fase 2 - analisi dei rischi• Fase 3 – valutazione del rischio• Fase 4 - mitigazione del rischio (trattamento)

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ANALISI E VALUTAZIONE DEL RISCHIO

Una volta individuati i rischi con riferimento al

contesto interno ed esterno dell’azienda, gli stessi

devono essere analizzati per valutarne gravità degli

effetti e probabilità di accadimento.

Una delle metodologie più semplici per

effettuare una stima del rischio è quella di

considerarlo funzione della probabilità

accadimento (P) e della gravità effetti (G)

R = P X G

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ANALISI E VALUTAZIONE DEL RISCHIO

PROBABILITA’ P.TI DESCRIZIONE

Frequente 5 Il verificarsi dell’evento è praticamente certo

Possibile 4 L’evento pericoloso si è verificato in passato oppure si può ritenere che il suo verificarsi sia possibile.

Raro 3L’evento si è già verificato in passato senza avere una continuità oppure il suo verificarsi come evento

casuale non si può escludere.

Estremamente

raro

2 L’evento è alquanto improbabile in quanto vi sono bassissime probabilità che si possa verificare.

Impossibile 1 Allo stato di conoscenza delle cose, l’evento non si è mai verificato e si ritiene che sia quasi impossibile

GRAVITA’ P.TI DESCRIZIONE

Serio 5 Il verificarsi dell’evento comporta conseguenze catastrofiche sull’azienda

Critico 4 Il verificarsi dell’evento comporta gravi conseguenze per l’azienda

Sensibile 3 Il verificarsi dell’evento comporta moderate conseguenze per l’azienda

Marginale 2 Il verificarsi dell’evento genera una conseguenza minima per l’azienda

Insignificante 1 L’evento non genera nessun effetto

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ANALISI E VALUTAZIONE DEL

RISCHIO

Pro

ba

bil

ità

di

ev

en

to

Frequente (5) 5 10 8 20 25

Possibile (4) 4 8 12 16 20

Raro (3) 3 6 9 12 15

Estremamente raro

(2) 2 4 6 8 10

Impossibile (1) 1 2 3 4 5

Insi

gn

ific

an

te (

1)

Ma

rgin

ale

(2

)

Se

nsi

bil

e

(3)

Cri

tico

(4

)

Se

rio

(5

)

Classificazione del rischio

1 ≤ Rischio inesistente

2< - ≤ 7 Rischio minimo, nessun provvedimento adottato

7< - ≤ 9 Rischio medio le misure adottate possono contenere il pericolo

a livelli accettabili. Definire un’azione è un scelta per migliorare.

9< - ≤ 25 Rischio inaccettabile è indispensabile adottare una azione per

mitigare il rischio a livelli accettabili.

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PROCESSO ANALISI, VALUTAZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO

Analisi del

contesto

esterno

Analisi del

contesto

interno

Identificazione Rischi ed analisi

Opportunità

Adozione misure di mitigazione

Adozione misure per il miglioramento e lo sviluppo aziendale

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Studio Seprim - Qualità, Ambiente, Sicurezza e Marcatura CE 25

UN ESEMPIO DI APPLICAZIONEAnalisi del contesto esterno

Identificazione

rischio di

eccessivo

accentramento

del fatturato su

pochi clienti

Analisi del rischio

Cliente X

Rischio Effetti Attuali misure di contenimento G P V Azioni di contenimento

Eccessivo accentramento del fatturato

su pochi clienti

Crollo del fatturato in caso di difficoltà del

cliente o cambio del fornitore di

riferimento.

Capacità produttiva inutilizzata /

sovradimensionamento

Nessuna 3 3 9

Revisione della politica commerciale con

inserimento di un nuovo operatore per lo sviluppo

commerciale del clientela nella minore……..

Valutazione del rischio

(rischio medio)

Mercato Normativo Sociale Tecnologico Ambientale Finanziario

Clienti Fornitori Altro

Definizione azione

(nuova politica commerciale)

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CONSAPEVOLEZZA E COINVOLGIMENTO4

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Il nuovo punto della ISO 9001:2015 (p.to 7.3)

L’organizzazione deve assicurare che le persone che svolgono un’attività lavorativa sotto il

suo controllo siano consapevoli:

• Degli obiettivi per la qualità

• Del proprio contributo all’efficacia del sistema di gestione per la qualità

• Delle implicazioni derivanti dal non essere conformi ai requisiti del sistema di gestione per

la qualità

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UN ESEMPIO DI APPLICAZIONE

Comunicazione

obiettivi e risultati al

personale

Analisi del clima

aziendale

Formazione ed

affiancamento

Raccolta dei

suggerimenti

Riunioni e

comunicazioni interne

CONSAPEVOLEZZA E COINVOLGIMENTO

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Studio Seprim - Qualità, Ambiente, Sicurezza e Marcatura CE 29

Organizzare riunioni periodiche con referenti aziendali

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Comunicazione obiettivi e risultati al personale mediante esposizione in

bacheca

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Analisi del clima aziendale

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L’azienda del futuro disegnata dallanuova ISO 9001:2015

Orientata al miglioramento continuo

Capisce il cliente e supera le sue aspettative

Flessibile e Veloce nei cambiamenti

Definisce i propri obbiettivi e le azioni per conseguirli

Qualifica e Coinvolge il personale (anche sul raggiungimento degli obiettivi)

Valuta rischi ed opportunità delle scelte strategiche

Ricerca l’efficienza e l’efficacia dei processi

Combatte le proprie debolezze e valorizza i propri punti di forza

Persegue logiche di sostenibilità

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Cogliamo l’occasione……

Grazie dell’attenzione

Dott. Pierpaolo Freddi

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