LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

35
Mauro Sanna LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE Acqua - Aria Normativa integrata ambientale - Rifiuti Nel CD allegato una banca dati completa di disposizioni legislative con software di ricerca V EDIZIONE

Transcript of LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

Page 1: LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

Mauro Sanna

LA NORMATIVA ESSENZIALEDI TUTELA AMBIENTALE

Acqua - AriaNormativa integrata ambientale - Rifiuti

Nel CD allegato una banca dati completa di disposizioni legislative con software di ricerca

V EDIZIONE

0 FRONTESPIZIO Page 1 Monday, April 4, 2011 2:31 PM

Page 2: LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

INDICE GENERALE

3

Indice generale

Prefazione alla quinta edizione...........................................15

Acqua ........................................................................................ 17

• Delibera 4 febbraio 1977Criteri, metodologie e norme tecniche generali di cui all’art. 2,lettere b), d) ed e), della legge 10 maggio 1976, n. 319, recante norme per la tutela delle acque dall’inquinamento ...........................19

• D.P.R. 8 giugno 1982 n. 470Attuazione della direttiva (CEE) n. 76/160 relativa alla qualità delle acque di balneazione ....................................................... 84

• Legge 5 gennaio 1994 n. 37Norme per la tutela ambientale delle aree demaniali dei fiumi, dei torrenti, dei laghi e delle altre acque pubbliche ......................................90

• Legge 11 novembre 1996 n. 574Nuove norme in materia di utilizzazione agronomica delle acque di vegetazione e di scarichi dei frantoi oleari .............................................. 93

• D.Lgs. 31 marzo 1998 n. 112Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del Capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59 ...............................................................97

• Legge 30 aprile 1999 n. 136Norme per il sostegno ed il rilancio dell’edilizia residenziale pubblica e per interventi in materia di opere a carattere ambientale ............................................................................105

UntitledBook1.book Page 3 Thursday, March 24, 2011 11:47 AM

Page 3: LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

INDICE GENERALE

4 LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

• D.Lgs. 2 febbraio 2001 n. 31 Attuazione della direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano .................................................. 108

• Decreto 12 giugno 2003 n. 185Regolamento recante norme tecniche per il riutilizzo delle acque reflue in attuazione dell’articolo 26, comma 2, del D.Lgs. 11 maggio 1999, n. 152. ..........................................................133

• D.L. 4 giugno 2004 n. 144Testo del decreto-legge 4 giugno 2004, n. 144, coordinato con la legge di conversione 28 luglio 2004, n. 192 recante: «Differimento della disciplina sulla qualità delle acque di balneazione». ...................................................................142

• D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152Norme in materia ambientale .................................................................. 144

• D.Lgs. 30 maggio 2008 n. 116Attuazione della direttiva 2006/7/CE relativa alla gestione della qualità delle acque di balneazione e abrogazione della direttiva 76/160/CEE. ................................................ 520

• D.L. 30 dicembre 2008 n. 208Testo del D.L 30 dicembre 2008, n. 208, coordinato con la legge di conversione 27 febbraio 2009, n. 13, recante: “Misure straordinarie in materia di risorse idriche e di protezione dell’ambiente” ........................ 533

• Decisione Commissione CE 2009/64/CEDecisione della Commissione, del 21 gennaio 2009, che designa, in conformità della direttiva 2006/7/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, la norma ISO 17994:2004(E) quale norma sull’equivalenza dei metodi microbiologici [notificata con il numero C(2009) 119] (2009/64/CE) ................................536

• D.Lgs. 16 marzo 2009 n. 30Attuazione della direttiva 2006/118/CE, relativa alla protezione delle acque sotterranee dall’inquinamento e dal deterioramento ................. 537

• D.L. 28 aprile 2009 n. 39Testo del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, coordinato con la legge di conversione 24 giugno 2009, n. 77, recante: «Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici nella regione Abruzzo nel mese di aprile 2009 e ulteriori interventi urgenti di protezione civile». ..................................... 546

UntitledBook1.book Page 4 Thursday, March 24, 2011 11:47 AM

Page 4: LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

INDICE GENERALE

5

• D.M. 30 settembre 2009Individuazione dei criteri e dei parametri per la restituzione agli utenti della quota di tariffa non dovuta riferita al servizio di depurazione. ............549

Aria .........................................................................................557

• Decreto 5 settembre 1994Elenco delle industrie insalubri di cui all’art. 216 del testo unico delle leggi sanitarie ................................................................................559

• Regolamento (CE) n. 850/2004 del 29 aprile 2004Regolamento (CE) n. 850/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio del 29 aprile 2004 relativo agli inquinanti organici persistenti e che modifica la direttiva 79/117/CEE ....................................................572

• D.Lgs. 11 maggio 2005 n. 133Attuazione della direttiva 2000/76/CE, in materiadi incenerimento dei rifiuti ......................................................................573

• D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152Norme in materia ambientale .................................................................. 596

• D.M. 3 marzo 2009Attuazione del finanziamento straordinario per l’installazione di dispositivi per l’abbattimento delle emissioni di particolato dei gas di scarico. .................................................................................. 777

• Decisione Commissione CE 28 settembre 2009 n. 7390Notifica, da parte dell’Italia, della deroga all’obbligo di applicare i valori limite per il PM10 in 67 zone considerate per la qualità dell’aria in Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte, Veneto, Provincia Autonoma di Trento, Provincia Autonoma di Bolzano, Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Toscana, Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo ................................. 779

• D.Lgs. 13 agosto 2010 n. 155Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa ................................790

UntitledBook1TOC.fm Page 5 Monday, April 4, 2011 2:33 PM

Page 5: LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

INDICE GENERALE

6 LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

Normativa integrata ambientale ......................................887

• Legge 8 luglio 1986 n. 349Istituzione del Ministero dell’ambiente e norme in materia di danno ambientale ............................................................................... 889

• D.M. 28 dicembre 1987 n. 559Criteri per la elaborazione e la predisposizione dei piani regionali di cui all’art. 1-ter, comma 1, del decreto-legge 31 agosto 1987, n. 361, convertito, con modificazioni, nella legge 29 ottobre 1987, n. 441, per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani ................................................ 899

• D.P.C.M. 27 dicembre 1988Norme tecniche per la redazione degli studi di impatto ambientale e la formulazione del giudizio di compatibilità di cui all’art. 6 della legge 8 luglio 1986, n. 349, adottate ai sensi dell’art. 3 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 10 agosto 1988, n. 377 ............................................................................905

• D.Lgs. 22 maggio 1999 n. 209Attuazione della direttiva 96/59/CE relativa allo smaltimento dei policlorodifenili e dei policlorotrifenili ................................................ 912

• D.Lgs. 17 agosto 1999 n. 334Attuazione della direttiva 96/82/CE relativa al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose. ........................................................920

• Decreto 31 gennaio 2005Emanazione di linee guida per l’individuazione e l’utilizzazione delle migliori tecniche disponibili, per le attività elencate nell’allegato I del decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 372. ............................................ 946

• D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152Norme in materia ambientale .................................................................. 948

• Decreto 29 gennaio 2007Emanazione di linee guida per l’individuazione e l’utilizzazione delle migliori tecniche disponibili in materia di gestione dei rifiuti, per le attività elencate nell’allegato I del decreto legislativo 18 febbraio 2005, n. 59 ........................................ 1041

UntitledBook1.book Page 6 Thursday, March 24, 2011 11:47 AM

Page 6: LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

INDICE GENERALE

7

• Decreto 29 gennaio 2007Emanazione di linee guida per l’individuazione e l’utilizzazione delle migliori tecniche disponibili in materia di raffinerie, per le attività elencate nell’allegato I del decreto legislativo 18 febbraio 2005, n. 59 ....... 1043

• Decreto 29 gennaio 2007Emanazione di linee guida per l’individuazione e l’utilizzazione delle migliori tecniche disponibili in materia di fabbricazione di vetro, fritte vetrose e prodotti ceramici, per le attività elencate nell’allegato I del decreto legislativo 18 febbraio 2005, n. 59 ......................................... 1045

• Decreto 29 gennaio 2007Emanazione di linee guida per l’individuazione e l’utilizzazione delle migliori tecniche disponibili in materia di allevamenti, macelli e trattamento di carcasse, per le attività elencate nell’allegato I del decreto legislativo 18 febbraio 2005, n. 59 ......................................... 1047

• Comunicato del Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare del 22 settembre 2008Modalità, anche contabili, e tariffe da applicare in relazione alle istruttorie e ai controlli previsti dal decreto legislativo 18 febbraio 2005, n. 59, recante attuazione integrale della direttiva 96/61/CE sulla prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento .................................................. 1049

Rifiuti..................................................................................... 1051

• Delibera 27 luglio 1984Disposizioni per la prima applicazione dell’articolo 4 del D.P.R. 10 settembre 1982, n. 915, concernente lo smaltimento dei rifiuti .............. 1053

• D.Lgs. 27 gennaio 1992 n. 95Attuazione delle direttive 75/439/CEE e 87/101/CEE relative alla eliminazione degli olii usati ................................................ 1085

• D.Lgs. 27 gennaio 1992 n. 99Attuazione della direttiva n. 86/278/CEE concernente la protezione dell’ambiente, in particolare del suolo, nell’utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura. ....................... 1094

• Legge 28 dicembre 1995 n. 549Misure di razionalizzazione della finanza pubblica .................................. 1107

UntitledBook1TOC.fm Page 7 Monday, April 4, 2011 2:47 PM

Page 7: LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

INDICE GENERALE

8 LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

• Decreto 5 febbraio 1998Individuazione dei rifiuti non pericolosi sottoposti alle procedure semplificate di recupero ai sensi degli articoli 31 e 33 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22 .......................................... 1112

• Decreto 1 aprile 1998 n. 145Regolamento recante la definizione del modello e dei contenuti del formulario di accompagnamento dei rifiuti ai sensi degli articoli 15, 18, comma 2, lettera e), e comma 4, del D.Lgs. 5 febbraio 1997, n. 22. ...... 1252

• Decreto 1 aprile 1998 n. 148Regolamento recante approvazione del modello dei registri di carico e scarico dei rifiuti ai sensi degli articoli 12, 18, comma 2, lettera m), e 18, comma 4, del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22. ................... 1271

• Decreto 28 aprile 1998 n. 406Regolamento recante norme di attuazione di direttive dell’Unione europea,avente ad oggetto la disciplina dell’Albo nazionale delle imprese che effettuano la gestione dei rifiuti. ....................................................... 1280

• Circolare 7 maggio 1998 n. 119/ETassa per lo smaltimento dei rifiuti urbani e assimilati. Abrogazione dell’art. 39 della legge 22 febbraio 1994, n. 146 .................. 1295

• Direttiva 1999/31/CE del 26 aprile 1999Direttiva 1999/31/CE del Consiglio del 26 aprile 1999 relativa alle discariche di rifiuti ......................................................................... 1298

• D.M. 25 ottobre 1999 n. 471Regolamento recante criteri, procedure e modalità per la messa in sicurezza, la bonifica e il ripristino ambientale dei siti inquinati, ai sensi dell’articolo 17 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, e successive modificazioni e integrazioni ................................................ 1299

• Decisione 3 maggio 2000 n. 532Che sostituisce la decisione 94/3/CE che istituisce un elenco di rifiuti conformemente all’articolo 1, lettera a), della direttiva 75/442/CEE del Consiglio relativa ai rifiuti e la decisione 94/904/CE del Consiglio che istituisce un elenco di rifiuti pericolosi ai sensi dell’articolo 1, paragrafo 4, della direttiva 91/689/CEE del Consiglio relativa ai rifiuti pericolosi [notificata con il numero C(2000) 1147] (Testo rilevante ai fini del SEE) ... 1300

• Legge 23 dicembre 2000 n. 388Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge Finanziaria 2001) ...................................................... 1331

UntitledBook1TOC.fm Page 8 Monday, April 4, 2011 2:47 PM

Page 8: LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

INDICE GENERALE

9

• D.M. 23 novembre 2001Dati, formato e modalità della comunicazione di cui all’art. 10, comma 1, del decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 372 ............................ 1332

• D.M. 12 giugno 2002 n. 161Regolamento attuativo degli articoli 31 e 33 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, relativo all’individuazione dei rifiuti pericolosi che è possibile ammettere alle procedure semplificate .............................. 1335

• Decisione 19 dicembre 2002 n. 33Decisione della Commissione del 19 dicembre 2002 che stabilisce criteri e procedure per l’ammissione dei rifiuti nelle discariche ai sensi dell’articolo 16 e dell’allegato II della direttiva 1999/31/CE .................... 1358

• D.Lgs. 13 gennaio 2003 n. 36Attuazione della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti ..... 1383

• D.Lgs. 24 giugno 2003 n. 182Attuazione della direttiva 2000/59/CE relativa agli impianti portuali di raccolta per i rifiuti prodotti dalle navi ed i residui del carico. .............. 1397

• D.Lgs. 24 giugno 2003 n. 209Attuazione della direttiva 2000/53/CE relativa ai veicoli fuori uso ............ 1406

• D.P.R. 15 luglio 2003 n. 254Regolamento recante disciplina della gestione dei rifiuti sanitari a norma dell’articolo 24 della legge 31 luglio 2002, n. 179. ..................... 1421

• D.Lgs. 29 dicembre 2003 n. 387Attuazione della direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell’energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell’elettricità ......................................................... 1438

• Legge 15 dicembre 2004 n. 308Delega al Governo per il riordino, il coordinamento e l’integrazione della legislazione in materia ambientale e misure di diretta applicazione ............................................................. 1456

• D.Lgs. 25 luglio 2005 n. 151Attuazione delle direttive 2002/95/CE, 2002/96/CE e 2003/108/CE, relative alla riduzione dell'uso di sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche, nonché allo smaltimento dei rifiuti..................... 1462

• Decreto 17 novembre 2005 n. 269Regolamento attuativo degli articoli 31 e 33 del D.Lgs. 5 febbraio 1997, n. 22, relativo all’individuazione dei rifiuti pericolosi provenienti dalle navi, che è possibile ammettere alle procedure semplificate .............. 1463

UntitledBook1TOC.fm Page 9 Monday, April 4, 2011 2:47 PM

Page 9: LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

INDICE GENERALE

10 LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

• D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152Norme in materia ambientale ................................................................ 1469

• Regolamento CE 14 giugno 2006 n. 1013Regolamento (CE) n. 1013/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 giugno 2006, relativo alle spedizioni di rifiuti ........ 1639

• Legge 27 dicembre 2006 n. 296Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007) ....................................................... 1698

• Decreto 25 settembre 2007 n. 185Istituzione e modalità di funzionamento del registro nazionale dei soggetti obbligati al finanziamento dei sistemi di gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), costituzione e funzionamento di un centro di coordinamento per l’ottimizzazione delle attività di competenza dei sistemi collettivi e istituzione del comitato d’indirizzo sulla gestione dei RAEE, ai sensi degli articoli 13, comma 8, e 15, comma 4, del decreto legislativo 25 luglio 2005, n. 151 .......................................... 1699

• Regolamento (CE) 29 novembre 2007 n. 1418/2007Regolamento (CE) n. 1418/2007 della Commissione, del 29 novembre 2007 , relativo all’esportazione di alcuni rifiuti destinati al recupero, elencati nell’allegato III o III A del regolamento (CE) n. 1013/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, verso alcuni paesi ai quali non si applicala decisione dell’OCSE sul controllo dei movimenti transfrontalieri di rifiuti (Testo rilevante ai fini del SEE .................................................. 1709

• Circolare ministeriale 13 febbraio 2008Vidimazione dei registri di carico e scarico dei rifiuti - Modifica dell’articolo 190, comma 6, del decreto legislativo 3 aprile 2006. n. 152, recata dall’articolo 2, comma 24-bis, del decreto legislativo 16 gennaio 2008, n. 4. Problemi sulla immediata applicazione ................................................... 1712

• Decreto 8 aprile 2008Disciplina dei centri di raccolta dei rifiuti urbani raccolti in modo differenziato, come previsto dall’articolo 183, comma 1, lettera cc) del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modifiche .......... 1714

• D.Lgs. 30 maggio 2008 n. 117Attuazione della direttiva 2006/21/CE relativa alla gestione dei rifiuti delle industrie estrattive e che modifica la direttiva 2004/35/CE ................ 1723

UntitledBook1.book Page 10 Thursday, March 24, 2011 11:47 AM

Page 10: LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

INDICE GENERALE

11

• Circolare ministeriale 4 settembre 2008I rottami ferrosi. Spedizioni transfrontaliere ........................................... 1743

• D.Lgs. 20 novembre 2008 n. 188Attuazione della direttiva 2006/66/CE concernente pile, accumulatori e relativi rifiuti e che abroga la direttiva 91/157/CEE. ............................. 1751

• Decisione 20 aprile 2009 n. 2009/335/CeDecisione della Commissione del 20 aprile 2009 relativa alle linee guida tecniche per la costituzione della garanzia finanziaria conformementealla direttiva 2006/21/Ce del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alla gestione dei rifiuti delle industrie estrattive..... 1752

• Decisione 20 aprile 2009 n. 2009/337/CeDecisione della Commissione del 20 aprile 2009 relativa alla definizione dei criteri per la classificazione delle strutture di deposito dei rifiuti a normadell’allegato III della direttiva 2006/21/Ce del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alla gestione dei rifiuti delle industrie estrattive..... 1753

• D.L. 28 aprile 2009 n. 39Testo del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, coordinato con la legge di conversione 24 giugno 2009, n. 77, recante: «Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici nella regione Abruzzo nel mese di aprile 2009 e ulteriori interventi urgenti di protezione civile» ... 1754

• Decisione 29 aprile 2009 n. 2009/358/CeDecisione della Commissione del 29 aprile 2009 sull’armonizzazione e l’invio regolare delle informazioni e sul questionario di cui all’articolo 22, paragrafo 1, lettera a), e all'articolo 18 della direttiva 2006/21/Ce del Parlamento europeoe del Consiglio relativa alla gestione dei rifiuti delle industrie estrattive .......................... 1757

• Decisione 29 aprile 2009 n. 2009/359/CeDecisione della Commissione del 30 aprile 2009 che integra la definizione di rifiuto inerte ai fini dell'applicazione dell'articolo 22, paragrafo 1, lettera f), della direttiva 2006/21/Ce del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alla gestione dei rifiuti delle industrie estrattive .......................... 1758

• Decisione 29 aprile 2009 n. 2009/360/CeDecisione della Commissione del 30 aprile 2009 che integra i requisiti tecnici per la caratterizzazione dei rifiuti di cui alla direttiva 2006/21/Ce del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alla gestione dei rifiuti delle industrie estrattive .......................... 1759

UntitledBook1.book Page 11 Thursday, March 24, 2011 11:47 AM

Page 11: LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

INDICE GENERALE

12 LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

• D.M. 12 maggio 2009Modalità di finanziamento della gestione dei rifiuti di apparecchiature di illuminazione da parte dei produttori delle stesse ................................. 1760

• Regolamento (CE) 21 ottobre 2009 n. 1069/2009Regolamento (CE) n. 1069/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 ottobre 2009 , recante norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale e ai prodotti derivati non destinati al consumo umano e che abroga il regolamento (CE) n. 1774/2002 (regolamento sui sottoprodotti di origine animale) .................................. 1763

• D.M. 17 dicembre 2009Istituzione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, ai sensi dell’articolo 189 del decreto legislativo n. 152 del 2006 e dell’articolo 14-bis del decreto legge n. 78 del 2009 convertito, con modificazioni, della legge n. 102 del 2009 ........................................ 1820

• Schema di D.P.R. 3 marzo 2011Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento per la semplificazione di adempimenti amministrativi in materia ambientale gravanti sulle imprese, a norma dell’articolo 49, comma 4-quater, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122. ESAME PRELIMINARE ..................... 1835

Indice cronologico ............................................................. 1843

D.Lgs. 4 aprile 2006, n. 152 - Indice completo della norma ...... 1859

Indice analitico ................................................................... 1863

• Utilizzo del CD Rom “Normativa ambientale” ..................................... 1952

NOTA

L’elenco delle norme inserite nel CD-Rom è riportato nell’Indice cronologico a pagina 1843

UntitledBook1TOC.fm Page 12 Thursday, March 24, 2011 1:13 PM

Page 12: LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

PREFAZIONE

15

Prefazione alla quinta edizione

Nell’arco degli ultimi quaranta anni si sono avvicendate più generazioni di norme atti-nenti al medesimo comparto ambientale. Tra queste basti ricordare per il comparto ac-qua la Legge l0 maggio 1976 n. 319, seguita dopo venti anni dal D.Lgs. 152/99, e peril comparto rifiuti il D.P.R. 915/82, modificato quindici anni dopo dal D.Lgs. 22/97 e,la Legge 615/66, recante norme per la tutela dell’aria, modificata dopo circa trenta annidal D.P.R. n. 203/88 Solo nel 1986 si è stata introdotta la normativa in materia di impatto ambientale e nel1999 quella relativa alla autorizzazione integrata ambientale.Le normative ambientali in materia di acqua, rifiuti, aria ed impatto ambientale sonostate infine riunite anche se non in maniera coordinata nel D.Lgs. 10 aprile 2006 n. 152.Anche se le originarie norme di legge sono state ormai abrogate, restano però ancorain vigore molti dei regolamenti tecnici emanati in forza di esse, in attesa della ema-nazione dei nuovi.La normativa ambientale negli ultimi venti anni è stata notevolmente ampliata ancheper la necessità da parte dello Stato Italiano di recepire le disposizioni emanate inquesta materia dall’Unione Europea.Altre disposizioni comunitarie inoltre, quali decisioni e regolamenti senza alcun bi-sogno di recepimento, sono entrate a far parte direttamente della normativa italiana,gli ultimi relativi al trasporto transfrontaliero dei rifiuti. sono riportati nella presenteedizione.È inoltre da tener presente che parte della disciplina ambientale risulta inoltre distri-buita in vari provvedimenti riguardanti materie che nulla hanno a che fare con l’ap-plicazione delle norme ambientali. Questo accade in particolar modo per la abrogazione di specifiche disposizioni o diproroghe di termini temporali, norme che è comunque indispensabile conoscere peruna corretta applicazione della disciplina ambientale.Una delle principali difficoltà connesse con l’applicazione delle norme ambientali èche esse sono strettamente settoriali e monotematiche, riguardano cioè in modoesclusivo acqua, aria o rifiuti.Questa condizione è rimasta invariata anche nel D.Lgs. 10 aprile 2006, n. 152 ancor-ché abbia riunito in un unico testo le diverse norme. Rimane perciò tuttora difficilecorrelare norme di settori diversi. Solo negli ultimi anni, su impulso dell’Unione Eu-ropea sono stati emanati provvedimenti tendenti a disciplinare il problema ambienta-le in modo unitario ed integrato, indipendentemente dalla matrice ambientalecoinvolta. Le principali norme sono quelle relative alla valutazione di impatto am-bientale ed alla autorizzazione integrata ambientale.Sono stati riportati gli articolati dei decreti emanati per i comparti per i quali sono sta-te individuate le migliori tecnologie da adottare.Questa normativa non riguardante uno specifico comparto ambientale sono state rac-colte in una specifica sezione di questo volume, denominata normativa integrata am-bientale, separata da quelle relative all’acqua, all’aria ed ai rifiuti.

UntitledBook1.book Page 15 Thursday, March 24, 2011 11:47 AM

Page 13: LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

PREFAZIONE

16 LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

Il testo del D.Lgs. 10 aprile 2006 n. 152 già modificata nel corso del 2008, nel 2010è stato ulteriormente modificato ed integrato, inglobando in esso anche la normativaintegrata ambientale. è stato riportato nel suo testo completo coordinato.In considerazione della vastità della normativa ambientale e con l’obiettivo di dareuna informazione il più possibile completa ed adeguata, nella presente raccolta sonostate scelte tra tutte le norme in vigore quelle fondamentali per qualificare e risolverele situazioni che più frequentemente si presentano.Al fine di dare comunque uno strumento completo e operativo, i testi normativi sonostati riportati integralmente, comprendendo anche i diversi allegati tecnici che risul-tano sempre più spesso indispensabili per l’applicazione delle diverse disposizioni dilegge ai casi specifici e comunque di difficile reperibilità specie quelli emanati da de-cenni.A questo fine il testo è stato integrato anche con un supporto informatico in cui sonocontenuti molti degli allegati delle norme riportati.Per rendere questa raccolta più facilmente consultabile, essa è stata suddivisa in quat-tro sezioni: acqua, aria, normativa integrata ambientale e rifiuti. All’interno di ciascu-na sezione i provvedimenti sono stati riportati per ordine cronologico e collegati tradi loro con esplicite note di rinvio.La raccolta è stata corredata, oltre che da un indice cronologico, da uno analitico di-viso per sezioni, così da permettere anche una ricerca diretta per argomenti di interes-se.Quest’ultimo indice arricchisce il volume rendendolo uno strumento indispensabilenon solo per tutti coloro che debbano operare in questa materia sotto il profilo tec-nico-applicativo e sotto il profilo dello studio e della ricerca, ma anche per i nonaddetti.

UntitledBook1.book Page 16 Thursday, March 24, 2011 11:47 AM

Page 14: LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

ACQUA

UntitledBook1.book Page 17 Thursday, March 24, 2011 11:47 AM

Page 15: LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

DELIBERA 4 FEBBRAIO 1977

ACQUA 19

IL MINISTERO DEI LAVORI PUBBLICIIL COMITATO DEI MINISTRI PER LA TUTELA

DELLE ACQUE DALL’INQUINAMENTO

Vista la legge 10 maggio 1976, n. 319, recante norme per la tutela delle acquedall’inquinamento;Vista la legge 8 ottobre 1976, n. 690, che ha convertito in legge, con modificazioni,il decreto-legge 10 agosto 1976, n. 544;Considerato che, a termini del combinato disposto degli articoli 2 e 3 della citatalegge n. 319, occorre provvedere:alla predisposizione dei criteri generali e delle metodologie per il rilevamento dellecaratteristiche dei corpi idrici, nonché dei criteri metodologici per la formazione el’aggiornamento dei catasti previsti dalla presente legge;alla indicazione dei criteri generali per un corretto e razionale uso dell’acqua ai finiproduttivi, irrigui, industriali e civili anche mediante la individuazione di standardsdi consumi, per favorire il massimo risparmio nell’utilizzazione delle acque e pro-muovendo, tra l’altro, processi di riciclo e di recupero delle sostanze disperse;alla determinazione di norme tecniche generali;1) per la regolamentazione dell’installazione e dell’esercizio degli impianti di

acquedotto, fognatura e depurazione;2) per la regolamentazione dello smaltimento dei liquami sul suolo, anche adibito

ad usi agricoli, purché le immissioni siano direttamente utili alla produzione, enel sottosuolo, esclusi i casi nei quali possano essere danneggiate le falde acqui-fere;

3) per la regolamentazione dello smaltimento dei fanghi residuati dai cicli di lavo-razione e dai processi di depurazione;

4) sulla natura e consistenza degli impianti di smaltimento sul suolo o in sottosuolodi insediamenti civili di consistenza inferiore a 50 vani o a 5.000 mc., con sal-vezza di eventuali più restrittive disposizioni dettate dagli strumenti urbanisticiadottati secondo le disposizioni previste dalle leggi vigenti;

che, con decreto interministeriale 10 agosto 1976, n. 697, è stata all’uopo costituitaapposita commissione di studio, che si è avvalsa della collaborazione di qualificati

Delibera 4 febbraio 1977

Criteri, metodologie e norme tecniche generali di cui all’art. 2,lettere b), d) ed e), della legge 10 maggio 1976, n. 319, recante norme

per la tutela delle acque dall’inquinamento

Pubblicato sul Supplemento Ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 48 del 21febbraio 1977

UntitledBook1.book Page 19 Thursday, March 24, 2011 11:47 AM

Page 16: LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

DELIBERA 4 FEBBRAIO 1977

20 LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

esperti nelle specifiche materie dei Ministeri dei lavori pubblici, della marina mer-cantile, della sanità, dell’agricoltura e delle foreste, dell’industria, del commercio edell’artigianato, delle partecipazioni statali, dell’Istituto superiore di sanità, dell’Isti-tuto di ricerca sulle acque del Consiglio nazionale delle ricerche, della facoltà diagraria di Portici (Napoli), delle facoltà di ingegneria di Bologna, Milano, Napoli eRoma, della Cassa per il Mezzogiorno, della Federazione acquedotti municipaliz-zati, di istituti di ricerca, di uffici di igiene, di aziende acquedottistiche comunalidella Confindustria, dell’Alleanza nazionale contadini, dell’Associazione italianaallevatori, dell’Associazione nazionale bonifiche, della Coldiretti, della Confagri-coltura, dei consorzi di bonifica, nonché di varie altre importanti aziende di Stato; che detta commissione ha provveduto alla elaborazione dei criteri e delle norme tec-niche generali sopraindicati;Ritenuto che occorre regolare le materie di cui alle lettere b), d), e) dell’art. 2 dellalegge 10 maggio 1976, n. 319;Sentito il Consiglio superiore dei lavori pubblici, organo tecnico-scientifico di que-sto Comitato, che ha espresso il proprio parere al riguardo con voto n. 897 del 17dicembre 1976;

DELIBERA:

I criteri, le metodologie e le norme tecniche generali di cui alle lettere b), d) ed e)dell’articolo 2 della legge 10maggio 1976, n. 319, sono quelli contenuti negli allegati1, 2, 3, 4 e 5 facenti parte integrante della presente delibera. La presente delibera ed irelativi allegati saranno pubblicati nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

UntitledBook1.book Page 20 Thursday, March 24, 2011 11:47 AM

Page 17: LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

DELIBERA 4 FEBBRAIO 1977

ACQUA 21

ALLEGATO I

CRITERI GENERALI E METODOLOGIE PER IL RILEVAMENTO DELLE CARATTERISTICHE QUALITATIVE E QUANTITATIVE DEI CORPI IDRICI

E PER LA FORMAZIONE DEL CATASTO DEGLI SCARICHI

CAPITOLO I Criteri generali per il rilevamento delle caratteristiche qualitative

e quantitative dei corpi idrici

La legge 10 maggio 1976, n. 319, recante norme per la tutela delle acque dall’inquinamento,affida, tra l’altro, allo Stato il compito di fissare i criteri generali e le metodologie per il rileva-mento dei “corpi idrici superficiali e sotterranei”.In proposito devesi subito evidenziare che per la dizione “corpo idrico” non esiste nella nomen-clatura tecnica una precisa definizione, per quanto espressioni simili siano universalmente accet-tate anche in campo internazionale; comunque, per “corpo idrico” deve intendersi “qualsiasimassa d’acqua che, indipendentemente dalla sua entità, presenti proprie caratteristiche idrologi-che, fisiche, chimiche, biologiche, e sia, o possa essere, suscettibile di uno o più impieghi”.A tale riguardo le acque che debbono essere protette dai danni derivanti da una degradazionedella qualità, possono configurarsi in quelle relative ai seguenti impieghi, peraltro non necessa-riamente limitativi:1) utilizzazione a scopo potabile;2) utilizzazione per usi agricoli;3) utilizzazione per usi industriali;4) mantenimento della vita acquatica;5) attività ricreativa;6) navigazione.

Una definizione come quella sopracitata sembra la più aderente allo spirito delle norme conte-nute nella legge di cui trattasi, ma per la sua genericità mal si presta ad una pratica applicazioneproprio laddove la legge stessa, all’articolo7, prevede il rilevamento - per tutto il territorio nazio-nale - delle caratteristiche idrologiche, fisiche, chimiche e biologiche dei corpi idrici ed il loroandamento nel tempo.

In tale situazione, tenendo presenti le finalità della legge è parso opportuno fissare, in sede preli-minare, alcuni criteri generali per dare l’immediato avvio ai rilevamenti di cui all’art. 7 prece-dentemente richiamato.Ciò ha portato, come logica conseguenza, a individuare in modo più realistico i “corpi idrici”,allo scopo di poter eseguire - sulla base delle metodologie che verranno successivamente indi-cate i rilevamenti di cui sopra.Essi sono così distinti:

a) laghi e serbatoio;b) corsi d’acqua naturali e artificiali;c) acque di transizione;d) acque costiere;e) falde acquifere sotterranee.

A ciascun tipo di corpo idrico (all’atto del rilevamento delle caratteristiche qualitative e quantita-tive) corrisponderà una specifica metodologia previa precisazione dei criteri in base ai quali il“corpo idrico” è stato incluso in una determinata classe.

UntitledBook1.book Page 21 Thursday, March 24, 2011 11:47 AM

Page 18: LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

DELIBERA 4 FEBBRAIO 1977

22 LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

L’indagine sarà completata con tutte le notizie riguardanti gli scarichi, sia pubblici che privati,interessanti il corpo idrico ed acquisiti attraverso il “catasto degli scarichi” che dovrà essereavviato contemporaneamente al rilevamento suddetto.Inoltre per la redazione del piano nazionale di risanamento tutti i dati dovranno essere riportatisu schede-tipo, seguendo un codice standard.

1) Laghi e serbatoiSi denominano “laghi” le raccolte di acque stagnanti, non temporanee. Essi possono essere deltipo: naturali aperti o chiusi a seconda che esista o meno un emissario, naturali ampliati e/o rego-lati se provvisti all’incile di opere di regolazione idrauliche, e artificiali se realizzati mediantemanufatti di sbarramento.Rimangono esclusi i laghi salmastri costieri, che verranno considerati nelle acque di transizione.L’unità fisiografica lacustre è rappresentata dallo specchio d’acqua dell’areale emerso e dalleacque sotterranee che contribuiscono alla formazione dello specchio lacustre.Ai fini dell’applicazione della legge dovranno essere presi in considerazione i corpi idrici lacu-stri aventi superficie dello specchio liquido pari a km2 0,2, o superiore nel periodo di massimoinvaso, nonché altri aventi una superficie inferiore ma che presentino specifici interessi (approv-vigionamento potabile, interesse paesaggistico, naturalistico, ecc.).Per ogni corpo idrico dovrà essere indicato il tipo e dovranno essere precisate le caratteristichegeografiche e topografiche, estendendo la ricerca - oltre che al lago - anche al bacino imbriferoin cui il lago stesso si trova.Tra gli elementi caratteristici saranno da evidenziare (con riferimento a specifici livelli idrici)l’area del lago, lo sviluppo delle sponde, la profondità ed il volume di invaso.Per quanto concerne il bacino imbrifero di alimentazione andranno precisate le caratteristichemorfologiche del bacino stesso e del reticolo idrografico, con particolare riferimento agli immis-sari ed all’emissario.Per ciascun corpo dovranno inoltre essere fornite informazioni relative alle utilizzazioni preva-lenti, che possono essere così identificate: uso potabile, uso industriale, produzione di energiaelettrica, uso agricolo, esercizio della pesca, utilizzazione per balneazione ed attività ricreative enavigazione di linea.Particolare cura dovrà poi essere posta nella indicazione delle caratteristi-che idrologiche, fisiche, chimiche e biologiche del corpo idrico.La ricerca di tali elementi non può essere limitata al lago considerato isolatamente, ma va inqua-drata nei caratteri geo-idromorfologici di tutto il bacino imbrifero. La conoscenza della geologiadel bacino e delle condizioni geomorfologiche della rete idrografica completano, infatti il quadrodei fattori fisici da cui dipende il regime del lago stesso.Particolare rilievo, ai fini del bilancio idrologico del bacino, assumono le caratteristiche idrologi-che degli immissari, dell’emissario e dello stesso specchio liquido. È noto inoltre che in rela-zione al tempo di ricambio, ai processi chimici e biologici che si verificano nel lago ed alletorbide immesse dagli immissari, variano le qualità delle acque sia dal punto di vista chimico(concentrazione di sostanze disciolte o sospese) che da quello fisico (trasparenza, che influiscesullo spessore dello strato d’acqua ove si svolge la fotosintesi), nonché da quello biologico.Le indagini di carattere idrologico, fisico, chimico e biologico risultano quindi assai complesse elunghe. Comunque in una prima fase del censimento sarà sufficiente limitare le ricerche a pochiparametri, quali: portata dell’emissario per i laghi naturali o assimilati, portata derivata per i variusi per i serbatoi artificiali, livelli del lago, temperatura, trasparenza, ossigeno disciolto, sostanzenutritive e conducibilità elettrica.Ove siano note alterazioni coinvolgenti l’intero corpo idrico lacustre dovute a metalli, sostanzesospese, temperatura, ecc., queste dovranno essere descritte e segnalate.

UntitledBook1.book Page 22 Thursday, March 24, 2011 11:47 AM

Page 19: LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

DELIBERA 4 FEBBRAIO 1977

ACQUA 23

2) Corsi d’acquaCon la denominazione “corsi d’acqua” si identificano sia i corsi d’acqua naturali (come i fiumi, itorrenti, i rii, ecc.), che quelli artificiali (come i canali irrigui, industriali, navigabili, reti di scolo,ecc.), fatta però esclusione dei canali appositamente costruiti per lo smaltimento di liquami e diacque reflue industriali.Per i corsi d’acqua che sfociano in mare il limite delle acque correnti interne coincide con l’ini-zio della zona di foce (paragrafo 3).Ai fini dell’applicazione della legge debbono essere presi in considerazione:a) tutti i corsi d’acqua naturali il cui bacino imbrifero, allo sfocio a mare o alla confluenza, sia

uguale o superiore a km2 100;b) tutti i corsi d’acqua artificiali con portata di esercizio di 1 m3/s o superiore;c) tutti i corsi d’acqua naturali e artificiali non rientranti nelle precedenti voci, ma che rivestono

specifici interessi (uso potabile, paesaggistico, naturalistico, inquinamento, rapporti diretticon acque sotterranee, ecc.).

La caratterizzazione geografica e topografica dei corsi d’acqua va eseguita nell’ambito delbacino imbrifero di appartenenza, del quale pertanto dovranno essere preliminarmente noti oaccertati - secondo la naturale e progressiva ripartizione della rete idrografica - gli elementi are-ali ed altimetrici.Per ogni corpo idrico si renderanno poi necessarie ulteriori indagini (più o meno approfondite aseconda della importanza del corso d’acqua) per la delimitazione dell’alveo, per il rilievo disezioni trasversali e per il tracciamento del profilo longitudinale.Comunque, in via indicativa, sarà sufficiente indicare, in una prima fase dell’indagine, in corri-spondenza di ogni sezione prescelta - oltre agli elementi geografici di identificazione territorialedel corpo idrico (località, comune, provincia) - il bacino principale di appartenenza e i vari sotto-bacini nonché i bacini allacciati, l’area del bacino sotteso e la distanza della sezione dalla con-fluenza o dal mare.Altre notizie riguarderanno le attuali prevalenti utilizzazioni idriche, secondo la suddivisione giàindicata per i laghi.Infine dovranno definirsi - sempre per ogni corpo idrico - le caratteristiche idrologiche, fisiche,chimiche e biologiche del corpo idrico.Per quanto concerne le caratteristiche idrologiche sarà opportuno che in corripondenza di ognisezione prescelta venga istituita (qualora già non lo sia) una regolare stazione di misura delleportate liquide e torbide in modo di rilevare - quanto meno - i periodi di magra, di particolareimportanza nelle indagini sull’inquinamento delle acque. Comunque, per sezioni idriche discarso rilievo l’accertamento potrà essere limitato a saltuarie misure di portata, in modo dadedurre valori abbastanza attendibili sia della portata media che di quella minima.In merito poi alle caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche delle acque, la ricerca dovràavere principalmente per oggetto i seguenti fattori: solidi sospesi, ossigeno disciolto, tempera-tura, BOD5, N ammoniacale, metalli, indici batteriologici, ecc.

3) Acque di transizioneSi identificano nelle “acque di transizione” i seguenti corpi idrici: laghi e stagni salmastri, lagunee zone di foce.Per “zona di foce” deve intendersi il tratto terminale del flusso di acqua compreso tra la suabocca e il limite delle acque dolci, corrispondente quest’ultimo alla sezione del corso di acquapiù lontana dalla foce, in cui con bassa marea e in periodo di magra si riscontra - in uno qualsiasidei suoi punti - un sensibile aumento del grado di salinità dovuto alla presenza di acqua marina.La caratterizzazione geografica e topografica delle acque di transizione andrà eseguita, aseconda del caso, con le medesime modalità già indicate per i laghi e i corsi d’acqua.

UntitledBook1.book Page 23 Thursday, March 24, 2011 11:47 AM

Page 20: LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

DELIBERA 4 FEBBRAIO 1977

24 LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

Anche per tali acque si forniranno notizie sulle prevalenti utilizzazioni idriche, quali l’uso indu-striale, l’esercizio della pesca, l’utilizzazione per balneazione ed attività ricreative e la navigazione.In merito poi alle caratteristiche idrologiche, fisiche, chimiche e biologiche del corpo idrico, lerelative indagini dovranno avvenire assimilando i laghi e gli stagni salmastri, ai laghi e serbatoi(paragrafo 1), le lagune alle acque costiere (paragrafo 4) e le zone di foce ai corsi di acqua (para-grafo 2), inserendo però sempre la conducibilità tra i parametri già indicati.

4) Acque costiereL’identificazione delle “acque costiere”, in una prima fase dell’indagine, dovrà avvenire pren-dendo in considerazione le acque comprese entro una fascia di circa 100 metri dalla costa.Al fine della caratterizzazione geografica e topografica del corpo idrico dovranno essere preci-sati gli elementi geografici di delimitazione ed indicata l’esistenza di eventuali rilievi batimetriciriferiti al medio mare, che consentano la precisa identificazione dei fondali.Inoltre per ciascun tratto costiero dovranno essere fornite notizie sulle attuali prevalenti utilizza-zioni, quali la balneazione, la pesca, la miticoltura e la navigazione.Data la particolare natura del corpo idrico in questione, non appare necessario il rilevamento dispecifiche caratteristiche idrologiche connesse con gli scopi che la legge si prefigge, mentre perquanto si riferisce alle caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche delle acque il numerominimo dei parametri da determinare dovrà riguardare: la trasparenza, le sostanze nutritive, gliolii minerali e gli indici batteriologici.

5) Falde acquifere sotterraneeSi identificano come “acque sotterranee” tutti gli accumuli d’acqua nel sottosuolo, permanenti onon permanenti, in quantità tali da essere oggetto di utilizzazione, anche stagionale.Fra essi ricadono le falde freatiche e quelle profonde (in pressione o no) contenute in formazionirocciose filtranti o fratturate, e, in via subordinata, i corpi d’acqua intrappolati entro formazionirocciose profonde e praticamente immobili. Pure le manifestazioni sorgentizie, concentrate odiffuse (anche subacquee), si considerano come appartenenti a tale gruppo di acque, perché rap-presentano affioramenti della circolazione idrica sotterranea.La caratterizzazione geografica e topografica dei corpi idrici in questione è quanto mai difficileper la necessità di esaminare, in maniera globale, le falde acquifere unitamente alle proprie zonedi alimentazione e di discarica.Per le finalità cui mira la legge dovranno, comunque, essere dapprima prese in considerazionequelle falde o sorgenti che presentino particolari condizioni di vulnerabilità rispetto agli inquina-menti diretti o indiretti.Nel caso delle falde sotterranee assume spiccata importanza la delimitazione del “bacino idroge-ologico” al quale il corpo idrico sotterraneo appartiene, i cui limiti possono essere indipendentida quelli del bacino idrografico superficiale e sono connessi alla struttura geologica del sotto-suolo ed alle caratteristiche idrogeologiche delle formazioni rocciose presenti.Per quanto concerne le sorgenti la individuazione del corpo idrico non dovrà limitarsi alla preci-sazione delle caratteristiche geografiche e topografiche del sito ove la sorgente stessa si manife-sta, ma dovrà essere estesa alla falda alimentatrice. Per ogni corpo idrico sotterraneo dovranno poi essere fornite informazioni sulle utilizzazioniprevalenti attuali, da identificarsi principalmente negli usi potabile, agricolo e industriale.Le indagini sulle caratteristiche idrologiche sono strettamente connesse con quelle di natura geo-logica, necessarie per la individuazione del serbatoio acquifero sotterraneo e del relativo bacinoidrogeologico; esse dovranno essere estese a tutto il bacino, con lo scopo precipuo di giungere,per ogni corpo idrico, alla determinazione della configurazione del regime della circolazioneidrica sotterranea.

UntitledBook1.book Page 24 Thursday, March 24, 2011 11:47 AM

Page 21: LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

DELIBERA 4 FEBBRAIO 1977

ACQUA 25

Tutto ciò evidenzia - anche in questo caso la mole e la complessità delle indagini da effettuare,per cui, in una prima fase, si potranno utilizzare i dati disponibili relativi a studi già eseguiti ofacilmente rilevabili, rivolgendo l’attenzione solo a quei corpi idrici che risultino essere interes-sati da problemi di inquinamento.In merito poi agli specifici rilievi delle caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche delle acquesotterranee, le determinazioni dovranno essere limitate in generale ad un ristretto numero diparametri analitici fondamentali (quali: temperatura, durezza, conduttività, alcune specie ionichefondamentali e indici batteriologici) salvo aggiungere, caso per caso, parametri specifici legaticioè alla presenza di particolari fenomeni di contaminazione.

CAPITOLO IIMetodologie per il rilevamento delle caratteristiche qualitative

e quantitative dei corpi idrici

A) Laghi e serbatoi

1. NOTIZIE GENERALI

1.1. DenominazioneSi indicherà la denominazione risultante dalla tavoletta al 25.000 dell’Istituto geografico militare (I.G.M.) (1), seguita da eventuali toponimi storici o locali.

1.2. RegioneSi indicherà quella, o quelle, nel cui territorio ricade il bacino idrografico.

1.3. ProvinciaSi indicherà quella, o quelle, nel cui territorio ricade lo specchio liquido.

1.4. Localizzazione geograficaPer i laghi o serbatoi di non immediata individuazione dovrà essere indicata la, o le, tavoletteI.G.M. al 25.000 in cui ricade il lago, con l’indicazione se trattasi di lago naturale, naturaleampliato e/o regolato, oppure artificiale.

1.5. AffluentiSalvo particolari ragioni di interesse ai fini della legge si indicheranno i nomi degli affluenti chehanno un bacino imbrifero proprio di almeno 100 km2 e, comunque, quelli il cui bacino rappre-senti almeno il 20 per cento della superficie complessiva del bacino imbrifero del lago.

1.6. Emissario/iSi indicheranno i nomi secondo la terminologia I.G.M.

1.7. Quota del pelo liquido (in m s.l.m.)Per i laghi naturali si indicheranno le quote medie desunte dalle tavolette I.G.M. al 25.000 o, inmancanza, quelle rilevabili da appositi studi o rilevamenti diretti. Per i serbatoi artificiali si indi-cheranno quelle di massima ritenuta.

1. Per ogni richiamo alle tavolette I.G.M. al 20.000 vanno indicati il foglio, il quadrante e l’orien-tamento.

UntitledBook1.book Page 25 Thursday, March 24, 2011 11:47 AM

Page 22: LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

DELIBERA 4 FEBBRAIO 1977

26 LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

1.8. Area del lago (in km2)Dovrà intendersi la superficie dello specchio liquido riferita alla quota del pelo liquido fissatacome al paragrafo 1.7 e ricavata per planimetria delle tavolette I.G.M. al 25.000.

1.9. Perimetro del lago (in km)Da ricavarsi dalle tavolette I.G.M. al 25.000 o da altre fonti o rilevamenti diretti con riferimentoalle quote del pelo liquido di cui al paragrafo 1.7.

1.10 Superficie del bacino imbrifero (in km2)Da ricavarsi dalle pubblicazioni del Servizio Idrografico del Ministero dei lavori pubblici,inclusa la superficie dello specchio liquido.

2. UTILIZZAZIONI PREVALENTI ATTUALI

2.1. Uso potabileSi indicherà su tavolette I.G.M. al 25.000 l’ubicazione delle prese, effettuate direttamente sulcorpo idrico, destinate ad acquedotti pubblici e le portate complessive derivate (in 1/s - valoremedio annuo).

2.2. Uso industrialeSi indicherà su tavolette I.G.M. al 25.000 l’ubicazione delle prese destinate ad insediamenti pro-duttivi, ed i volumi d’acqua complessivamente derivati (in m3/g - valore medio annuo).

2.3. Produzione di energia elettricaSi indicherà su tavolette I.G.M. al 25.000 l’ubicazione delle prese per produzione di energia elet-trica precisando se trattasi di acque destinate a produzione diretta di energia, a centrali di pom-paggio per accumulo di energia, a raffreddamento di centrali termoelettriche o termonucleari,ecc. e, ove possibile, le portate in gioco (in m3/s - valore medio annuo).

2.4. Uso agricoloSi indicherà su tavolette I.G.M. al 25.000 l’ubicazione delle prese destinate ad uso irriguo, e leportate complessive derivate (in 1/s - valore del periodo irriguo), trascurando le derivazioni infe-riori a 5 1/s.

2.5. Usi variSi segnalerà l’esistenza di consorzi obbligatori per la tutela della pesca, di concessioni esclusivedi pesca, di stabilimenti balneari legalmente autorizzati all’esercizio di campeggi direttamenteinsediati sulle sponde, di enti per l’esercizio della navigazione di linea, ecc. nonché la utilizza-zione del lago per scopi di attuazione delle piene.

3. CARATTERISTICHE IDROLOGICHE

3.1. Portatea) Per i laghi naturali ed assimilati si indicherà la portata media annua (m3/s) in una sezione poco

a valle dell’incile, ove non si risenta di eventuali opere di derivazione, utilizzando le stazionidi misura esistenti; essa sarà ricavata secondo le metodologie del servizio idrografico del Mi-nistero dei lavori pubblici. In mancanza di rilevamenti diretti verrà indicato un valore appros-simato con metodi indiretti;

b) Per i laghi artificiali si indicheranno i valori delle portate medie mensili (mc/s) derivate per idiversi usi ricavati attraverso l’utilizzazione dei dati di esercizio ed, in mancanza, con metodiindiretti.

In ogni caso andrà indicata l’ubicazione della stazione di misura sulle tavolette I.G.M. al 25.000.

UntitledBook1.book Page 26 Thursday, March 24, 2011 11:47 AM

Page 23: LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

DELIBERA 4 FEBBRAIO 1977

ACQUA 27

3.2. Profondità massima (in m)Da ricavarsi dalle carte I.G.M. con riferimento alle quote del pelo liquido di cui al paragrafo 1.7ed, in mancanza, da rilevamenti diretti.

3.3. Volume d’acqua (in milioni di mc)Ove non conosciuto, da valutarsi col metodo delle isobate principali da riferirsi alle quote delpelo liquido di cui al paragrafo 1.7.

3.4. Copertura di ghiaccioDovrà essere indicato se il lago è soggetto a formazione di ghiaccio superficiale, il grado dicopertura approssimativo, ed eventualmente lo spessore.

4. CARATTERISTICHE FISICHE, CHIMICHE E BIOLOGICHE

4.1. Ubicazione delle stazioni di prelievo e di misuraNella prima fase di avvio delle indagini, per avere un’informazione di massima sulla qualitàdelle acque del corpo idrico in questione, sarà sufficiente scegliere una sola stazione in corri-spondenza del punto di massima profondità, per i laghi naturali e assimilati.Per i laghi artificiali la stazione dovrà essere scelta a sufficiente distanza dall’opera di sbarra-mento, in modo da non essere direttamente influenzata dall’esercizio del serbatoio.Nella stazione scelta dovranno essere effettuati tre prelievi: il primo ad 1 m di profondità dal peloliquido, il secondo a circa 1 m dal fondo ed il terzo a metà distanza tra i due punti precedenti.Per i laghi poco profondi (< 5 m) il numero dei campionamenti lungo la verticale può essereridotto a due (superficie e fondo).

4.2. Frequenza dei rilevamentiI campionamenti, per i laghi naturali ed assimilati, verranno effettuati in due periodi caratteristicidel ciclo annuale.Il primo nel trimestre gennaio-marzo (periodo di piena circolazione), il secondo nel bimestre set-tembre-ottobre.Per i laghi con prolungato periodo di copertura di ghiaccio il primo prelievo verrà effettuatoimmediatamente dopo lo scioglimento completo del ghiaccio.Per i laghi artificiali il prelievo dovrà, ovviamente, essere subordinato all’esercizio del serbatoio.

4.3. Parametri4.3.1. Temperatura dell’acqua (°C). La misura andrà effettuata entro la massa d’acqua in corri-spondenza della profondità indicata, mediante termometri a rovesciamento o termometri elettriciLa precisione della misura dovrà essere di almeno 0,1 °C. (vedi - Metodi analitici per le acque -IRSA, da ora nel testo abbreviato “Manuale IRSA”).4.3.2. Trasparenza (in m). Andrà effettuata mediante disco SECCHI (consistente in un discometallico del diametro di cerca 25 cm, verniciato in bianco, appeso ad un cavo metrato).La misura è data dal valore medio tra la profondità di scomparsa e quella di ricomparsa deldisco.4.3.3. Ossigeno disciolto. La misura andrà effettuata con il metodo di Winkler con fissazionedell’O2 al momento del prelievo. Per il campionamento dovranno essere utilizzate le apposite bot-tiglie da prelievo in profondità. La concentrazione andrà espressa in mg/l di O2 (manuale IRSA).4.3.4. Sostanze nutritive. Le analisi dovranno essere eseguite su campioni, filtrati sul posto, sumembrana filtrante di porosità 0,45 m salvo che per il fosforo totale.4.3.4.1. Azoto ammoniacale. Da determinare mediante nesslerizzazione diretta (manuale IRSA).La concentrazione andrà espressa in mg/l N-NH3.

UntitledBook1.book Page 27 Thursday, March 24, 2011 11:47 AM

Page 24: LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

DELIBERA 4 FEBBRAIO 1977

28 LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

4.3.4.2. Azoto nitroso. Da determinare con il metodo dell’acido solfanilico-naftilamina (manualeIRSA), con concentrazione espressa in mg/l N-NO2.4.3.4.3. Azoto nitrico. Da determinare con il metodo dell’acido fenoldisolfonico (manualeIRSA), con concentrazione espressa in mg/l N-NO3.4 3.44. Fosforo (ortofosfato). Da determinare col metodo all’acido ascorbico (manuale IRSA),con concentrazione espressa in mg/l P-PO4.4.3.4.5. Fosforo (totale). Da determinare sul campione dal quale, applicando la digestione acida(miscela solfonitrica) seguita dalla determinazione con il metodo all’acido ascorbico (manualeIRSA), con concentrazione espressa in mg/1 P-tot.4.3.4.6. Cloruri (limitatamente ai laghi e stagni costieri). Da determinare secondo il metodo diVolhard (titolazione argentometrica) (manuale IRSA), da concentrazione espressa in mg/l Cl.

B) Corsi d’acqua naturali e artificiali

Per ogni corso d’acqua naturale, sia principale che secondario, avente un bacino imbrifero di 100km2 o superiore e per ogni corso di acqua artificiale, con portata di esercizio di 1 m3/s o supe-riore, dovranno essere rilevati e riportati in scheda i dati e le informazioni seguenti:

1. NOTIZIE GENERALI

1.1. Denominazione del corso d’acquaSi indicherà il nome risultante dalla tavoletta al 25.000 dell’I.G.M., seguito eventualmente daaltri toponimi storici o locali.

1.2. RegioneSi indicherà quella, o quelle, nel cui territorio ricade il bacino idrografico.

1.3. ProvinciaSi indicherà quella, o quelle, nel cui territorio ricade il bacino idrografico.

1.4. Compartimento idrograficoSi indicherà il compartimento di competenza del servizio idrografico del Ministero dei lavoripubblici. Per i corsi d’acqua artificiali si indicherà l’ente gestore.

1.5. Bacino idrografico principaleSi indicherà il nome del bacino principale di appartenenza. Per i canali di irrigazione si indicheràil corpo idrico di presa.

1.6. Recapito del corso d’acquaSi indicherà il nome del corso d’acqua o del lago in cui il corpo idrico confluisce. Per i corsid’acqua artificiali si indicherà il ricettore finale.

1.7. Area del bacino imbriferoSi indicherà la superficie (km2) in chiusura di bacino, ricavata dalle pubblicazioni ufficiali delservizio idrografico del Ministero dei lavori pubblici o calcolata per planimetratura delle tavo-lette I.G.M. al 25.000. Per i canali di bonifica si indicherà il comprensorio servito.

2. UTILIZZAZIONI PREVALENTI ATTUALI

2.1. Uso potabileVedi metodologia indicata per i laghi.

UntitledBook1.book Page 28 Thursday, March 24, 2011 11:47 AM

Page 25: LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

DELIBERA 4 FEBBRAIO 1977

ACQUA 29

2.2. Uso industrialeVedi metodologia indicata per i laghi.

2.3. Produzione energia elettricaVedi metodologia indicata per i laghi.

2.4. Uso agricoloVedi metodologia indicata per i laghi.

2.5. Usi variVedi metodologia indicata per i laghi.

3 CARATTERISTICHE IDROLOGICHE

3.1. PortatePer le sezioni, oggetto del rilevamento delle caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche di cuiappresso, dovranno essere ricavati, secondo le metodologie del servizio idrografico del Mini-stero dei lavori pubblici, i seguenti elementi:

a) valori caratteristici delle portate liquide (medie - massime - minime) espresse in m3/s;

b) valori caratteristici delle portate solide (medie - massime - minime) espresse di T/km2;

c) numero dei giorni consecutivi con portata nulla. Si utilizzeranno, per quanto possibile, le sta-zioni già impiantate del servizio idrografico sopra citato.

L’individuazione delle stazioni di misura sarà fatta sulle tavolette al 25.000 dell’I.G.M. conl’indicazione della distanza dalla foce o dalla confluenza.Per i corsi d’acqua artificiali si indicheranno almeno i seguenti elementi: la portata media annua(m3/s) ed i periodi di asciutta.

4. CARATTERISTICHE FISICHE, CHIMICHE E BIOLOGICHE4.1. Ubicazione delle stazioni di prelievo e misuraa) Il numero minimo delle stazioni per ciascun corso d’acqua naturale verrà stabilito in funzione

dell’area del bacino imbrifero, come segue:

Le stazioni dovranno essere, in linea generale distribuite in modo da interessare l’asta del corsod’acqua a partire dalla sezione di chiusura del bacino (che nel caso delle acque sfocianti a marecorrisponde con il “limite delle acque dolci”) ad intervalli possibilmente regolari, garantendo

AREA DEL BACINO (Km2) NUMERO DELLE STAZIONI

100 - 250 1

251 - 500 2

501 - 1.000 3

1.001 - 5.000 6

5.001 - 10.000 8

10.001 - 25.000 12

25.001 - 50.000 16

> 50.001 24

UntitledBook1.book Page 29 Thursday, March 24, 2011 11:47 AM

Page 26: LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

DELIBERA 4 FEBBRAIO 1977

30 LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

l’ubicazione di una stazione in corrispondenza della chiusura del bacino stesso, e tenendo conto -al fine di aumentarne eventualmente il numero - degli insediamenti urbani e produttivi di rile-vante importanza dal punto di vista dell’inquinamento nonché dei principali affluenti. In corri-spondenza di questi ultimi le stazioni verranno ubicate immediatamente a valle dell’immissione,dove è garantita la completa miscelazione. b) Per i corsi d’acqua artificiali andrà ubicata una stazione almeno nel punto di derivazione per

i canali irrigui, e poco a monte della confluenza per quelli di scolo. Nel caso che i canali rice-vano scarichi provenienti da insediamenti urbani o produttivi di rilevante entità, dal punto divista del carico inquinante, dovranno essere introdotte altre stazioni a valle di dette immis-sioni.

c) Nella prima fase di avvio delle indagini dovrà darsi la priorità ai rilevamenti ed alle misurenelle sezioni che risulteranno maggiormente interessate da problemi di inquinamento, utiliz-zando, per quanto possibile, le esistenti stazioni di misura del servizio idrografico del Mini-stero dei lavori pubblici.

4.2. Frequenza del campionamentoIn ogni stazione, per i corsi d’acqua naturali dovranno essere effettuati almeno 4 campionamentiin periodi diversi nell’arco dell’anno; preferibilmente 2 campionamenti riferiti al regime dimagra e gli altri 2 alle condizioni medie di portate.Per i corsi d’acqua artificiali dovranno essere eseguiti almeno 2 prelievi all’anno di massima eminima portata.

4.3. ParametriLe misure ed i prelievi dovranno essere effettuati nel filone centrale della corrente, possibil-mente alla profondità di 15 cm.4.3.1. Solidi sospesi. Per filtrazione su membrana da 0,45 m e successivo essiccamento tra 100-105 °C.Concentrazione in mg/l (manuale IRSA).4.3.2 Ossigeno disciolto (Vedi laghi).4.3.3. Temperatura. Verrà misurata con la precisione di 0,1 °C con termometri a mercurio o elet-trici (manuale IRSA).4.3.4. Richiesta biochimica di ossigeno (BOD5). L’analisi verrà effettuata su campione tal quale,misurando la concentrazione dell’ossigeno al tempo zero e dopo l’incubazione di 5 giorni secondo lemodalità indicate nel manuale IRSA. Il consumo di ossigeno dovrà essere espresso in mg/l di O2.4.3.5. Azoto ammoniacale. (Vedi laghi).4.3.6. Metalli. Interessano preferenzialmente Cu, Zn, Pb, Hg, Cd, Cr totale, da determinare solonel caso che il corso di acqua sia notoriamente interessato da scarichi contenenti detti metalli(manuale IRSA). Concentrazione in mg/l di metallo.4.3.7. Indici batteriologici. Nella prima fase dell’indagine ci si limiterà alla determinazione deicoliformi totali e fecali da esprimere in MPN/100 ml (manuale IRSA).

C) Acque costiere

Nella prima fase dell’indagine - ai fini della comparabilità dei dati su scala nazionale - per ognicomune, il cui territorio si affacci sulla costa, dovranno essere effettuati prelievi in una stazionefissa posta circa a 100 m dalla costa.Particolare attenzione verrà rivolta: alle zone in cui la balneazione è espressamente autorizzatadalle autorità competenti; alle zone in cui la stessa non è vietata e viene praticata in modo con-suetudinario da un congruo numero di bagnanti; alle zone in cui è praticata la molluschicolturaregolarmente autorizzata.In questi casi i prelievi dovranno effettuarsi secondo le norme vigenti.

UntitledBook1.book Page 30 Thursday, March 24, 2011 11:47 AM

Page 27: LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

DELIBERA 4 FEBBRAIO 1977

ACQUA 31

1. NOTIZIE GENERALI

1.1. Località.

Si indicherà il comune il cui territorio si affaccia sulle acque costiere.

1.2. Provincia e regione

Si indicheranno quelle in cui ricade il comune

1.3. Tipo di costa

Si indicherà se trattasi di costa alta o bassa, e si elencheranno i corsi d’acqua sfocianti ed even-tuali opere portuali e di difesa.

1.4. Natura del fondale

Si segnalerà se trattasi di fondale sabbioso, fangoso, ghiaioso, roccioso, e, ove conosciute, si for-niranno notizie sulle correnti prevalenti e sulla batimetria.

2. UTILIZZAZIONI PREVALENTI ATTUALI

2.1. Balneazione

Si segnaleranno il numero di stabilimenti balneari regolarmente autorizzati all’esercizio ed ilnumero di campeggi che insistono sulle aree limitrofe al tratto di costa interessato.

2.2. Molluschicoltura

Si indicherà il numero degli stabilimenti autorizzati.

2.3. Navigazione

Si indicherà la presenza di porti ed approdi.

3. CARATTERISTICHE FISICHE, CHIMICHE E BIOLOGICHE

3.1. Ubicazioni delle stazioni di prelievo e di misura

Per ogni comune di cui al punto 1, dovrà essere localizzata almeno una stazione prospiciente ilcentro abitato alla distanza indicata in precedenza. Se tale centro è situato nell’entroterra, la sta-zione dovrà essere ubicata nel tratto centrale della linea di costa del comune. L’individuazionedelle stazioni di prelievo e di misura sarà fatta sulle tavolette al 25.000 dell’I.G.M.

3.2. Frequenza del campionamento

Le misure ed i prelievi dovranno essere effettuati una volta al mese in:febbraio, aprile, giugno; luglio; agosto; settembre; ottobre; dicembre.Nelle aree di interesse balneare o in quelle adibite alla molluschicoltura la frequenza sarà quellaindicata dalle norme vigenti.Nella scelta del punto di prelievo va segnalato il riferimento alle condizioni meteo-marine, la cuidescrizione - unitamente all’indicazione dell’ora del prelievo - dovrà formare oggetto della rela-zione di accompagnamento.I controlli andranno intensificati ove i risultati non fossero sufficientemente uniformi e attendi-bili.

3.3. Parametri

3.3.1. Profondità. Si indicherà l’altezza del fondale in corrispondenza del punto di prelievo.3.3.2. Trasparenza. Si effettuerà secondo le metodologie già indicate per i laghi.

UntitledBook1.book Page 31 Thursday, March 24, 2011 11:47 AM

Page 28: LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

DELIBERA 4 FEBBRAIO 1977

32 LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

3.3.3. Sostanze nutritive. Si effettueranno le analisi dell’azoto ammoniacale, dell’azoto nitroso,dell’azoto nitrico, del fosforo (ortofosfato) e del fosforo totale con i criteri indicati per i laghi sulcampione prelevato all’unica profondità di 10 cm (manuale IRSA).3.3.4. Oli minerali. Verranno determinati, in un primo tempo, per estrazione con etere di petroliosul campione tal quale prelevato in superficie (manuale IRSA).3.3.5. Indici batteriologici. In un primo tempo ci si limiterà alla determinazione dei coliformitotali e fecali da esprimere in MPN/100 ml (manuale IRSA).

D) Acque di transizione

Per i diversi corpi idrici, a seconda della loro assimilazione, si adotteranno le metodologie indi-cate per i laghi, per i corsi d’acqua o per le acque costiere.

E) Falde acquifere sotterranee

1. NOTIZIE GENERALIPresupposto di ogni indagine idrologica sulle acque sotterranee è la preliminare individuazionedel corpo idrico sotterraneo e del relativo bacino idrogeologico, da conseguirsi mediante ricer-che geologiche, geofisiche ed idrologiche.È da tenere comunque presente che nel caso delle acque sotterranee, a causa delle difficoltà nellaindividuazione dei corpi idrici e della complessa struttura geologica del serbatoio sotterraneo, leapprossimazioni nelle valutazioni si presentano frequentemente inferiori a quelle relative alleacque superficiali.Si dovrà comunque pervenire ad una caratterizzazione dei corpi idrici sotterranei nei loroseguenti aspetti:a) modalità e condizioni di alimentazione e di deflusso, sia naturali che artificiali;b) proprietà idrogeologiche delle formazioni rocciose acquifere e loro distribuzione spaziale (po-

rosità, permeabilità, trasmissibilità);c) caratteristiche idrodinamiche (carico idraulico, velocità media, portata);d) caratteristiche di qualità dell’acqua di falda (temperatura e principali proprietà chimiche e bat-

teriologiche).In generale la conoscenza dell’assetto idrogeologico e delle caratteristiche idrologiche dei corpiidrici sotterranei è basata principalmente su un inventario dei pozzi di vario tipo esistenti e dellemanifestazioni sorgentizie, che rappresentano i punti di acquisizione di dati diretti.Sarà pertanto da prevedere l’esecuzione di un censimento dei pozzi e delle sorgenti (sinoraattuato solo in modo parziale) ed il contemporaneo accertamento delle opportune caratteristicheidrogeologiche, idrologiche e idrochimiche.La conoscenza dei corpi idrici sotterranei, mercé anche l’adozione, se del caso, di metodi specia-lizzati (quali quelli geofisici, geochimici e radioattivi), risulterà perfettibile a mano a mano che sidisporrà di ulteriori informazioni. Nelle indagini una particolare attenzione dovrà sempre esseredata alla vulnerabilità delle falde rispetto agli inquinamenti diretti e indiretti come pure alla dif-fusione dei contaminati una volta raggiunta la falda, e alla capacità autodepurante della faldamedesima.

2. UTILIZZAZIONI PREVALENTI ATTUALIa) Uso potabile: si indicheranno le portate complessive emunte dal corpo idrico per uso potabile

(1/s valore medio annuo);b) Uso industriale: si indicheranno i volumi d’acqua complessivi emunti dal corpo idrico e desti-

nati a insediamenti produttivi (m3/g valore medio annuo);c) Uso agricolo: si indicheranno i volumi d’acqua complessivi emunti dal corpo idrico per uso ir-

riguo (1/s valore medio del primo periodo irriguo), trascurando le captazioni inferiori a 5 1/sec.

UntitledBook1.book Page 32 Thursday, March 24, 2011 11:47 AM

Page 29: LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

DELIBERA 4 FEBBRAIO 1977

ACQUA 33

Le informazioni sulle utilizzazioni sono collegate alla preparazione dell’inventario dei pozzi ellesorgenti. Parallelamente dovranno essere indicati e precisati tutti gli scarichi sul suolo e nel sot-tosuolo che ricadono nel bacino idrogeologico, come pure le caratteristiche di qualità dei corpiidrici superficiali (corsi d’acqua, laghi, serbatoi) che risultano alimentare i corpi idrici sotterra-nei. Per le falde freatiche particolarmente vulnerabili si forniranno notizie sulle condizioni di uti-lizzo dei terreni superficiali, ove ha luogo l’alimentazione delle falde stesse per infiltrazione.

3. CARATTERISTICHE IDROLOGICHE

Sotto il profilo idrologico assumono particolare rilievo le indagini che si rendono necessarie perlo studio ed il controllo del regime delle falde sotterranee, non solo in dipendenza delle varia-zioni di livello, ma anche in funzione delle portate che vengono sottratte alle falde stessemediante emungimenti dai pozzi ed il libero deflusso delle acque sorgentizie. Tali indaginihanno importanza preminente, ma ciò non di meno sarà opportuno eseguire altre ricerche per ladeterminazione di altri elementi caratteristici quale principalmente il tasso di rinnovamento, ecioè il rapporto tra il deflusso medio annuo sotterraneo ed il volume idrico della falda, atto adevidenziare la possibilità di ricarica naturale della falda medesima.Gli elementi idrologici che in via prioritaria dovranno essere accertati sono costituiti essenzial-mente dai livelli freatici e piezometrici e dalle portate che vengono emunte dai pozzi o deflui-scono liberamente dalle sorgenti, tutti elementi da rilevare secondo le metodologie del servizioidrografico del Ministero dei lavori pubblici. Le misurazioni dovranno essere svolte più voltenell’anno idrologico, e possibilmente in modo contemporaneo ai punti di osservazione di unmedesimo corpo idrico.Comunque, data la complessità dell’indagine da effettuare, nella prima fase della stessa sipotranno utilizzare i dati disponibili relativi a studi già eseguiti o comunque facilmente rileva-bili, rivolgendo l’attenzione soltanto a quelle falde interessate da problemi di inquinamento.Siccome la carenza di informazioni potrà essere (anche in quest’ultimo caso) cospicua, sidovranno intraprendere, se necessario, studi idrogeologici completi, con l’impiego di metodigeofisici e radioattivi e con programmi di perforazione di nuovi pozzi.

4. CARATTERISTICHE FISICHE, CHIMICHE E BIOLOGICHE

Anche le indagini relative alla qualità delle acque dovranno essere effettuate più volte, con fre-quenza almeno stagionale, nell’anno e possibilmente in modo contemporaneo ai punti di osser-vazione significativi di un medesimo corpo idrico, scelti in maniera adeguata.In particolare per la caratterizzazione dei corpi idrici sotterranei sotto il profilo qualitativo, ledeterminazioni dovranno essere, in generale, limitate ad un ristretto numero di parametri anali-tici fondamentali. Accanto a questi si dovranno rilevare, caso per caso, parametri specifici, legaticioè alla presenza di particolari fenomeni di contaminazione.I parametri da quantificare in ogni caso, a scopo di comparazione e di valutazione di massimadello stato di qualità sono i seguenti:

- temperatura dell’acqua (secondo manuale IRSA);

- durezza (secondo manuale IRSA);

- conducibilità (secondo manuale IRSA);

- specie joniche fondamentali (Na, K, Ca, Fe, Cl, SO4, NO3 - manuale IRSA);

- indici batteriologici (coli fecali e totali - manuale IRSA).

UntitledBook1.book Page 33 Thursday, March 24, 2011 11:47 AM

Page 30: LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

INDICE ANALITICO

DIVISO PER SEZIONI

ACQUA.................................................................. 1865ARIA ....................................................................... 1886NORMATIVA INTEGRATA AMBIENTALE.....1912RIFIUTI.................................................................. 1921

UntitledBook1.book Page 1863 Thursday, March 24, 2011 1:02 PM

Page 31: LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

INDICE ANALITICO

ACQUA 1865

VOCERIFERIMENTO NORMATIVO

PAG.

ABITANTE EQUIVALENTE (definizione) D.Lgs.152/2006, art. 74 166

ACCESSI E ISPEZIONI AGLI SCARICHI D.Lgs. 152/2006, art. 129 217

ACCESSIBILITÀ DEGLI SCARICHI D.Lgs. 152/2006, art. 101, c. 3 198

ACCORDI DI PROGRAMMA D.Lgs. 152/2006, art. 101, c. 10 199

ACQUA DI BALNEAZIONE: (periodo di campionamento)

D.P.R. 470/1982, art. 2 85

ACQUA

• opere e interventi per il trasferimento dell’acqua D.Lgs. 152/2006, art. 158 233

• per uso irriguo Delibera 4/2/1977, All. II, p. 3 43

• per uso civile Delibera 4/2/1977, All. II, p. 2 41

• per uso industriale Delibera 4/2/1977, All. II, p. 4 45

• per uso potabile Delibera 4/2/1977, All. III, p 1.3 47

• uso corretto e razionale Delibera 4/2/1977, All. II 38

ACQUACOLTURA (impianti) D.Lgs. 152/2006, art. 111 207

ACQUE CIPRINICOLE(definizione) D.Lgs. 152/2006, art. 74 166

ACQUE COSTIERE

Delibera 4/2/1977, All. 1, Cap. I, p. 4

24

Delibera 4/2/1977, All. 1, Cap. II, C) 30

• definizione D.Lgs. 152/2006, art. 54, art. 74 145, 166

• caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche Delibera 4/2/1977, All. 1, Cap. II, C) 4 33

• caratteristiche idrogeologiche Delibera 4/2/1977, All. 1, Cap. II, C) 3 33

• utilizzazioni prevalenti Delibera 4/2/1977, All. 1, Cap. II, C) 2 32

ACQUE DESTINATE AL CONSUMO UMANO D.Lgs. 31/2001, art. 2 109

• definizione D.Lgs. 152/2006, art. 74 166

ACQUA

UntitledBook1.book Page 1865 Thursday, March 24, 2011 1:02 PM

Page 32: LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

INDICE ANALITICO

1866 LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

(segue) ACQUE DESTINATE AL CONSUMO UMANO

• assicurazione qualità D.Lgs. 31/2001, art. 9 113

• conformità ai parametri D.Lgs. 31/2001, art. 14, 15, 16 117, 118

• controlli D.Lgs. 31/2001, art. 6 111

• controlli esterni D.Lgs. 31/2001, art. 8 112

• controllo di routine D.Lgs. 31/2001, All. II, p. 1 127

• controllo di verifica D.Lgs. 31/2001, All. II, p. 2 127

• deroghe D.Lgs. 31/2001, art. 13 115

• frequenza campionamento D.Lgs. 31/2001, All. II, Tab. B1 128

• impianto di distribuzione domestico D.Lgs. 31/2001, art. 2 109

• limitazioni d’uso D.Lgs. 31/2001, art. 10 113

• metodi per l’analisi D.Lgs. 31/2001, All. II 127

• norme transitorie D.Lgs. 31/2001, art. 20 120

• obblighi D.Lgs. 31/2001, art. 4 110

• parametri accessori D.Lgs. 31/2001, All. I 121

• parametri chimici D.Lgs. 31/2001, All. I 121

• parametri e valori di parametro D.Lgs. 31/2001, All. I 121

• parametri indicatori D.Lgs. 31/2001, All. I 121

• parametri microbiologici D.Lgs. 31/2001, All. I 121

• punti di rispetto della conformità D.Lgs. 31/2001, art. 5 110

• radioattività D.Lgs. 31/2001, All. I 121

• sanzioni D.Lgs. 31/2001, art. 19 119

• specifiche per l’analisi D.Lgs. 31/2001, All. II 127

ACQUE DESTINATE ALLA VITA DEI MOLLUSCHI D.Lgs. 152/2006, art. 89 187

• deroghe D.Lgs. 152/2006, art. 88 187

• qualità D.Lgs. 152/2006, art. 87 187

VOCERIFERIMENTO NORMATIVO

PAG.

UntitledBook1.book Page 1866 Thursday, March 24, 2011 1:02 PM

Page 33: LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

INDICE ANALITICO

ACQUA 1867

ACQUE DI BALNEAZIONE

D.P.R. 470/1982, art. 2 85

D.Lgs. 152/2006, art. 83 185

D.Lgs. 116/2008 520

• competenze D.P.R. 470/1982, art. 3, 4, 5 85, 85, 86

• deroga D.P.R. 470/1982, art. 9 88

• giudizio di idoneità D.P.R. 470/1982, art. 6 86

• norme tecniche D.P.R. 470/1982, All. II CD-Rom

• requisiti di qualità D.P.R. 470/1982, All. I CD-Rom

• tabella decodifica USL D.P.R. 470/1982, All. IV CD-Rom

ACQUE DI PRIMA PIOGGIA D.Lgs. 152/2006, art. 113 208

ACQUE DI SCARICO (definizione) D.Lgs. 152/2006, art. 74 166

ACQUE DI TRANSIZIONE Delibera 4/2/1977, All. 1, Cap. I,p. 3 23

• definizione D.Lgs. 152/2006, art. 54, art. 74 145, 166

ACQUE DI VEGETAZIONE

• frantoi oleari: utilizzazione agronomica D.Lgs. 152/2006, art. 112 207

• utilizzazione agronomicaLegge 574/1996, art. 1 93

D.Lgs. 152/2006, art. 112 207

ACQUE DOLCI

• definizione D.Lgs. 152/2006, art. 74 166

• limiteDelibera 4/2/1977, All. 1, Cap. I, p. 3

23

ACQUE DOLCI IDONEE ALLA VITA DEI PESCI D.Lgs. 152/2006, art. 84 185

• deroghe D.Lgs. 152/2006, art. 86 187

• qualità D.Lgs. 152/2006, art. 85 186

VOCERIFERIMENTO NORMATIVO

PAG.

UntitledBook1.book Page 1867 Thursday, March 24, 2011 1:02 PM

Page 34: LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

INDICE ANALITICO

1868 LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

ACQUE E IMPIANTI ELETTRICI:Testo unico D.Lgs. 152/2006, art. 96 193

ACQUE INQUINAMENTO

• compiti degli enti locali D.Lgs. 112/1998, art. 81 99

• compiti delle Regioni D.Lgs. 112/1998, art. 81 99

ACQUE INTERNE (definizione) D.Lgs. 152/2006, art. 54, art. 74 145, 166

ACQUE METEORICHE DI DILAVAMENTO D.Lgs. 152/2006, art. 113 208

• scarichi D.L. 144/2004 142

ACQUE MINERALI

• di sorgenti D.Lgs. 152/2006, art. 97 196

• naturali D.Lgs. 152/2006, art. 97 196

ACQUE PER USI AGRICOLI D.Lgs. 152/2006, art. 167 239

ACQUE PER USO IDROELETTRICO D.Lgs. 152/2006, art. 168 239

ACQUE PER USO IRRIGUO D.Lgs. 152/2006, art. 166 238

ACQUE REFLUE

• attività di recupero Decreto 185/2003, art. 5 135

• impianto di recupero Decreto 185/2003, art. 2 134

• modalità di riutilizzo Decreto 185/2003, art. 10 136

• recupero Decreto 185/2003, art. 2 134

• rete di distribuzione Decreto 185/2003, art. 2 134

• riutilizzo Decreto 185/2003, art. 2 134

ACQUE REFLUE DOMESTICHE (def.) D.Lgs. 152/2006, art. 74 166

ACQUE REFLUE INDUSTRIALI (definizione) D.Lgs. 152/2006, art. 74 166

• campionamento D.Lgs. 152/2006, All. 5, p. 1.2.2 494

• limiti alle emissioni D.Lgs. 152/2006, All. 5, p. 1.2 493

VOCERIFERIMENTO NORMATIVO

PAG.

UntitledBook1.book Page 1868 Thursday, March 24, 2011 1:02 PM

Page 35: LA NORMATIVA ESSENZIALE DI TUTELA AMBIENTALE

Utilizzo del CD Rom “Normativa ambientale”

I requisiti del sistemaIl programma “Normativa ambientale” è stato progettato per essere utilizzato con il sistemaoperativo Windows.Il software è utilizzabile con Windows XP, Vista, 7 Service Pack3, Microsoft .Net Framework3.5. Sono consigliati: 512 Mb di ram ed una risoluzione video di 1024x768.

L’installazione del programmaPer installare il programma "Normativa ambientale" occorre effettuare le seguenti operazioni:1. inserire il cd rom; l’installazione si avvia automaticamente per i sistemi predisposti con au-

torun2. nel caso non si avviasse, occorre accedere all’unità CD/DVD (esempio: D:\) ed eseguire il

file setup.exe 3. completata l’installazione (è sufficiente seguire le indicazioni mostrate a video) riavviare il

computer se richiesto4. per avviare il programma selezionare la voce “Normativa ambientale” all’interno del grup-

po “EPC Libri” (per default: Avvio/Programmi/EPC Libri).

Le ricercheLa normativa contenuta nel volume “La normativa essenziale di tutela ambientale” è riportatanel cd rom nel testo vigente e completa di allegati. L’utente può ricercare una norma o attra-verso gli estremi della stessa (tipo, numero, data o parola contenuta nel titolo o nel testo) oattraverso l’ausilio dell’indice per argomenti.Premendo il tasto Normativa si accede all’elenco completo delle norme contenute nel cd rome al relativo sistema di ricerca per estremi. Qui l’utente può ricercare la norma di suo interesseindicando il numero, la data, il tipo o una parola contenuta nel titolo e/o nel testo. Premendo il tasto Ricerca il programma restituisce il risultato della ricerca suddiviso per an-no. Cliccando sul tasto + si accede al dettaglio delle norme pubblicate in quell’anno. Selezio-nare la norma di proprio interesse e cliccare su Consulta per visualizzare il contenuto; ledisposizioni di legge possono essere stampate (tasto Stampa). In alcuni casi gli allegati sonocostituiti da file separati (pdf) che sono consultabili dal menu a tendina presente ai piedi dellanorma. L’utente seleziona l’allegato che desidera visualizzare e preme il tasto Consulta.Premendo il tasto Argomenti si accede all’elenco delle categorie in cui è suddivisa la norma-tiva contenuta nel cd rom. Qui l’utente può ricercare la norma di suo interesse selezionandouno o più argomenti. Premendo il tasto Ricerca il programma restituisce il risultato della ricerca suddiviso per ar-gomento. Cliccando sul tasto + si accede al dettaglio delle norme relative all’argomento. Se-lezionare la norma di proprio interesse e cliccare su Consulta per visualizzare il contenuto; ledisposizioni di legge possono essere stampate (tasto Stampa). Il tasto Esci permette la chiusura del programma.

UntitledBook1.book Page 1952 Thursday, March 24, 2011 1:02 PM