La Nascita di Venere The Birth of Venus · L’ORE DAI VELI D ’ORO, LE CINSERO ... LA MAN LE...

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La Nascita di Venere The Birth of Venus GAIA RANIERI IIIE

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La Nascita di VenereThe Birth ofVenus

GAIA RANIERI IIIE

La Nascita di VenereVENERANDA, LA BELLA DALL’AUREO SERTO, AFRODITEIO CANTERÒ, CHE TUTTE LE CIME DI CIPRO MARINAPROTEGGE, OVE LA FURIA DI ZEFIRO CH’UMIDO SPIRALA TRASPORTÒ, SUI FLUTTI DEL MARE CH’ETERNO RISUONA,SOPRA LA MORBIDA SPUMA. L’ACCOLSER CON ANIMO LIETOL’ORE DAI VELI D’ORO, LE CINSERO VESTI IMMORTALI:LA FRONTE SUA DIVINA VELARON D’UN AUREO SERTO,BELLO, D’EGREGIA FATTURA: NEI LOBI FORATI, ALLE ORECCHIEUN FIOR, NELL’ORICALCO FOGGIATO, E NELL’ORO FULGENTE:D’INTORNO AL SEN, CHE ARGENTO SEMBRAVA, ED ALMORBIDO COLLO,MONILI TUTTI D’ORO POI CINSERO, QUALI ESSE STESSEL’ORE DAI VELI D’ORO SI CINGONO, ALLOR CHE A LE DANZEMUOVONO DILETTOSE DEI NUMI, E ALLA CASA DEL PADRE.OR, POI CHE L’EBBERO TUTTE LE MEMBRA ADORNATE, AI

CELESTIL’ADDUSSERO; E I CELESTI BEN LIETI L’ACCOLSERO, E

OGNUNOLA MAN LE PORSE, OGNUNO CHIEDEVA LEGITTIMA SPOSACONDURLA IN CASA PROPRIA: TAL FU LO STUPORE DI TUTTI,VEDENDO CITERÈA, CHE CINTO HA DI MAMMOLE IL CRINE.SALVE, O PIÙ DOLCE DEL MIELE, DAGLI OCCHI BRILLANTI:

CONCEDICHE IN QUESTO AGONE IO M’ABBIA VITTORIA; ED ONORA ILMIO CANTO.IO MI RICORDERÒ D’ESALTARTI IN UN’ALTRA CANZONE.

Omero, Inno ad Afrodite

QUESTE LE PAROLE CON CUI OMERO CANTALA DEA DELLA BELLEZZA E DELL’AMORE.SANDRO BOTTICELLI OLTRE DUEMILA ANNIDOPO RIPROPONE CON LINEE E COLORIVENERE NEL SUO SPLENDORE.

Collocazione della Nascita di Venere«Ne’ MEDESIMI TEMPI DEL MAGNIFICO LORENZO DE’ MEDICI, CHE FUVERAMENTE PER LE PERSONE D’INGEGNO UN SECOL D’ORO, FIORÌANCORA ALESSANDRO, CHIAMATO ALL’USO NOSTRO SANDRO […] INCASA MEDICI A LORENZO LAVORÒ MOLTE COSE […]. PER LA CITTÀIN DIVERSE CASE FECE TONDI DI SUA MANO E FEMMINE IGNUDE ASSAI,DELLE QUALI OGGI ANCORA A CASTELLO, VILLA DEL DUCA COSIMO,SONO DUE QUADRI FIGURATI: L’UNO VENERE CHE NASCE, E QUELLEAURE E VENTI, CHE LA FANNO VENIRE IN TERRA CON GLI AMORI, ECOSÌ UN’ALTRA VENERE CHE LE GRAZIE LA FIORISCONO, DINOTANDOLA PRIMAVERA; LE QUALI DA LUI CON GRAZIA SI VEGGONOESPRESSE».E’ questo il passo in cui nel 1550 Giorgio Vasari descrivel’opera dopo averla vista nella villa di Castello, unabellissima tenuta medicea nella campagna fiorentina. Iregistri che annotano i beni contenuti nella villa, redattiall’inizio del XVI secolo, però non riportano nessunaindicazione relativa a quest’opera. È quindi probabileche il dipinto si trovasse in origine in uno dei palazzicittadini di proprietà dei Medici, nell’isolato della viaLarga.

Collocazione della Nascita di VenereNel XVII secolo il dipinto viene trasferito nellaGalleria degli Uffizi, museo voluto erealizzato da Francesco I de’ Medici nel1581, nel bellissimo palazzo progettato dallostesso Vasari.

Datazione della Nascita di VenerePer molto tempo si è creduto che il dipintofosse stato realizzato insieme al suocompagno La Primavera intorno al 1478, primacioè che Botticelli si recasse a Roma perlavorare alla Cappella Sistina. Oggi sipropende invece per lo spostamento in avantidella datazione, tra il 1482 e il 1485, cioè alritorno da Roma.Questa valutazione si basa sia su dati tecniciche su dati stilistici. La Nascita diVenere infatti, contrariamente allaconsuetudine dell’epoca è stata dipinta sutela, una tecnica poco praticata a Firenze cheBotticelli ha forse potuto apprendere nel suosoggiorno fuori dalla Toscana.Il dipinto mostra inoltre un diminuito interesseper la spazialità e la prospettiva, così come unuso meno accentuato del chiaroscuro, primisegni di quel profondo cambiamento in sensospirituale che interesserà l’artista nella sua fasematura.

La committenza della Nascita di VenereSandro Botticelli risulta legato all’ambiente mediceo fin dalla sua formazione. Lostesso contesto dove intorno al banchiere-poeta Lorenzo il Magnifico fioriscela cultura neoplatonica, che accoglie filosofi come Marsilio Ficino e poeti comeAngelo Poliziano.Meno nota è invece l’esistenza, accanto al ramo nobile della famiglia, di un ramo“popolano”. A questo secondo ramo appartiene un altro Lorenzo, cugino disecondo grado del più celebre Magnifico, che ha la sfortuna di perdere i genitori ingiovane età ma al tempo stesso la fortuna di essere adottato dal proprio insignecugino, maggiore di lui di quattordici anni.È lui, un popolano per la verità assai raffinato, il committente della Venere chenasce e dell’altra Venere "che dinota Primavera". A lui infatti appartiene la villa diCastello, ricevuta in eredità dal nonno paterno, ed è lì che si trasferisce, insieme aipezzi più preziosi della sua collezione, quando i rapporti tra lui e l’omonimoMagnifico si incrinano.

Non si conosce la ragione per cui Botticelli abbia dipinto la tela, forse per la nascitadi una piccola Medici (Maria Margherita, 1484) a vedere i fiori d’arancio (il nomelatino, citrus medica, richiamerebbe il cognome) e le margherite sul manto rosa, ilmare (assonante a Maria). Infine “Margarita” è la traduzione latina di perla.

Fonti letterarieLa composizione botticelliana si ispiraad antichissimi componimenti poeticiquali l’Odissea di Omero già citata eLe Metamorfosi di Ovidio . Esiste peròun’ascendenza ancora più strettacon un’opera letteraria coeva: Lestanze per la Giostra di Poliziano, ilpoema scritto per celebrare la vittoriain un torneo del giovane Giuliano de’Medici, fratello diLorenzo il Magnifico.Protagonista è lo stesso Giuliano chea causa di Amore deve affrontareuna serie di prove. Una parte delprimo libro si sofferma a descrivere lemeraviglie del palazzo di Afrodite aCipro, tra cui alcuni bassorilievi chenarrano la nascita della dea:

«Nel tempestoso Egeo in grembo a TetiSi vede il fusto genitale accoltoSotto diverso volger di pianetiErrar per l’onda in bianca schiuma avvolto;E dentro nata in atti vaghi e lietiUna donzella non con uman volto,Da zefiri lascivi spinta a prodaGir sopra un nicchio, e par ch’el ciel negoda.Vera la schiuma e vero il mar diresti,E vero il nicchio e ver soffiar di venti:La dea negli occhi folgorar vedresti,E ‘l ciel ridergli attorno e gli elementi:L’Ore premer l’arena in bianche vesti;L’Aura incresparle e’ crin distesi e lenti:Non una non diversa esser lor faccia,Come par che a sorelle ben confaccia.Giurar potresti che dall’onde uscisseLa dea premendo con la destra il crino,Con l’altra il dolce pomo ricoprisse;E stampata dal piè sacro e divino,D’erbe e di fior la rena si vestisse;poi con sembiante lieto e peregrinodalle tre ninfe in grembo fosse accolta,E di stellato vestimento involta».

Fonti figurativeSe quindi il colto ambiente mediceo,con questi versi, fornisce al pittore unsicuro riferimentoiconografico, altrettanto importante èquello che gli offre attraverso lacollezione di disegni e statue anticheospitata nelle stanze e nei giardini dipalazzo Medici.È qui che Botticelli ha senza dubbioapprofondito i sui studi sull’arteantica. La sua Venere ci appareinfatti come una colta eraffinata rielaborazione di modelliscultorei come l’Afrodite Cnidia diPrassitele, il primo scultoredell’antichità a trattare il nudofemminile con grazia e naturalezza, ariempire di umanità i corpi e voltidelle dee immortali.

Afrodite Cnidia, copia in marmo conservata presso il Museo nazionale di Roma; si tratta di copia romana di un originale di Prassitele (IV secolo a.C.).

Analisi dell’operaLa composizione semplice esalta lasacralità della figura. Un eventomiracoloso si è da poco compiuto, laspuma del mare, fecondata dal semedi Urano, ha generato una nuova dea elei ora si manifesta al mondo. Venereapproda sull’isola di Cipro.

La disposizione simmetrica richiamavisivamentescene cristologiche come quelladel battesimo e anche sel’accostamento può oggi sembrareblasfemo così certamente nondoveva apparire nel momento piùalto del Rinascimento fiorentino.

Cappella Sistina Perugino 1482

Andrea del Verrocchio e Leonardo da Vinci 1475-1478

L’opera è il primo esempio in Toscana dipittura su grande tela. Lo speciale uso dipolvere di alabastro, inoltre, rende il coloreluminosissimo e senza tempo

Work’s analysisThe simple composition highlights the sanctity of the character. A miraculous event has recently turned, the foam of the sea, fertilized by the semen of Uranus, has generated a new goddess and she is now showing to the world. Venus lands in Cyprus

The symmetrical layout visually recalls Christologicalscenes like the baptism, and although the comparisonmay seem blasphemoustoday it certainly wasn’tduring the FlorentineRenaissance.

Cappella Sistina Perugino 1482

Andrea del Verrocchio e Leonardo da Vinci 1475

The work is the first example in Tuscany of a large-canvas painting. Special alabasterpowder was used to obtain and brightand timeless colors

Nell'esecuzionedell'opera sembra cheBotticelli abbia seguitoalla lettera i precetti deltrattato della pittura diLeonbattista Alberti(1435), in base ai quali isoggetti storici omitologici dovevanocontenere pochefigure. In effetti lacomposizione appareperfettamentebilanciata e simmetrica,le figure, poste ai latidella dea, compionoazioni contrapposte maequilibrate all'interno diuno schema triangolareche ha il suo asse nelcorpo della stessaVenere.

Analisi dell’opera

It appears thatBotticelli, painting thecanvas, duly followedthe treatise on paintingby Leonbattista Alberti(1435), according towhich historical ormythological subjectsshould enclose onlyfew characters. As amatter of fact thecomposition appearsperfectly balanced andsymmetric, thecharacters, at thegoddess ‘side,although actingdifferently but wellbalanced within atriangular schemewhich has its axis inVenus ‘body.

Work’s analysis

La descrizione della figura di Venere

La dea appare in tutta la sua grazia. È a figura intera, al centro deldipinto, nuda, con la pelle d’avorio e il corpo attraversato da ombreappena accennate. La mano destra appoggiata al seno con gestopudìco, la mano sinistra sul pube trattiene una ciocca dei capellilunghissimi mossi dal vento. La testa leggermente reclinata,l’espressione del volto dolce e mite.Il suo sguardo è l'unico ad essere rivolto verso l'osservatore lasciandotrasparire un filo di malinconia e seduzione. In equilibrio è posta sulbordo di una conchiglia che la conduce fino all’approdo sull’isola diCipro. La posizione della dea è instabile se consideriamo la posturaalquanto insolita con i piedi leggermente divaricati e il peso delcorpo spostato a sinistra. La spalla è molto ricurva mentre braccio ecollo sono leggermente più lunghi, tali particolari vengonoindividuati solo dopo un'attenta osservazione in quanto risultanoquasi invisibili grazie all'armonia delle forme e dei colori.Nella stessa figura coesistono movimento e quiete: al corpo statuarioe alla posa stante fanno da contrappunto i capelli che ondeggianoin mille ciocche dorate, la delicata conchiglia che si muove spintadal vento e dalle onde diventa un solido appoggio sotto ai suoi

piedi.Il contrasto con il verde e l’azzurro dello sfondo esalta la suaapparizione.Il volto della dea è quello di Simonetta Vespucci, sua modellaprediletta, usata per tutte le sue opere e con la quale nacque unamore neoplatonico.

VenusThe goddess appears in all her grace. She stands full-length, in the center of the painting, naked, with ivory skin and herbody with light shades of colors. Her right hand is resting on the breast in a gentle pose. Her left hand on her lowabdomen and holds a long lock of hair which are blowing in the wind. The head is slightly bowed, showing a mild and gentle expression.She seems to look directly the observer in a melancholic an seducing way. She is placed perfectly balanced on the edge of a shell that leads her landing on the island of Cyprus. The position of the goddess may look unstable if weconsider the rather unusual posture with the feet slightlyapart and the weight of the body moved to the left. The shoulder is very curved and arm and neck are slightlylonger, such details can be identified only after a carefulobservation, since they are almost invisible thanks to the harmony of shapes and colors. Together movement and stillness characterize Venus: the statuary body and the stillness of the posture act as counterpoint to the hair movedby the wund in a thousand golden locks, the delicate shellthat moves driven by the wind and waves becomes a solidsupport under her feet. The green and blue background exalts her appearance.

La posa della dea riprendequella del "Contrapposto" (ilbilanciamento equilibratodelle varie parti del corpo)tipico della scultura antica. Ilgesto di nascondere il senocon la mano destra e coprireal contempo il basso ventre,con i lunghi capelli, derivadal modello classico dellaVenere Pudica , reso celebreda una statua greca scolpitada Prassitele, della quale iMedici possedevano unacopia.

La descrizione della figura di Venere

Venus pudica ispirata all’Afrodite Cnidia di Prassiteleappartenente alla famiglia Medici

The goddess ‘postureresumes that of"Contrapposto" (thebalancing of the body’svarious parts) typical ofancient sculpture. Thegesture of hiding her breastwith her right hand andcovering the lowerabdomen, with her long hair,originates from the classicalmodel of the “Venuspudica”, famous because ofthe Greek statue sculpted byPraxiteles, of which theMedici owned a copy.

Venus

Venus pudica ispirata all’Afrodite Cnidia di Prassiteleappartenente alla famiglia Medici

Nell’angolo a sinistra dove i toni sono piùdelicati e chiari, vengono ritratti: il ventoZefiro, che sospinge la donna portandolaverso la riva, e la ninfa Clori aggrappa allapersonificazione dei venti di ponente che,attraverso il suo abbraccio, rappresenta lafelicità dell'atto d'amore. Entrambe le figurehanno sembianze umane e sonocircondate da fiori rosa che cadono dalcielo equilibrando il dipinto a livello visivo.Per alcuni la ninfa Clori potrebbe essereanche Aura, una dolce brezza calma ecolma di passione che, assieme a Zefiro,simboleggerebbe l'amore proprio comeClori.

Zefiro e Clori

In the left corner where the tones are softerand lighter, other characters are portrayed:the wind Zephyr, who drives the goddesstowards the shore, and embraces thenymph Chloris the personification of thewestern winds. Their embrace represents thehappiness of the act of love. Both figureshave human form and are surrounded bypink flowers falling from the sky balancingthe painting. Some believe that the nymphChloris could also be Aura, a calm gentlebreeze full of passion who, along withZephyr, symbolizes love just like Chloris

Zephyr and Chloris

A destra, sulla costa frastagliata dell’isola accorre l'ancella Ora (o Flora) .Il suo vestito chiaro, trapuntato di fiordalisi, è stretto in vita da un ramo di rosa. Il mantello rosso che porge alla dea è decorato con primule e rametti di mirto e si gonfia per effetto del soffio che giunge dal lato opposto.Armonica, leggiadra, morbida e in punta di piedi simboleggia il passare del tempo e pertanto lo scorrere delle stagioni. Dietro ad Ora i fiori d’arancio (il nome latino, citrusmedica, richiamerebbe il cognome dei Medici committenti dell’opera).

L’ancella Ora

From the right, on the rugged coastline the servant Aura (or Flora) rushes in.Her light dress, with embroidedcornflowers, is belted at the waist by a pinkbranch. The red cloak handed to the goddess is decorated with primroses and myrtle twigs, widens because of the windthat comes from the opposite side.Harmonious, graceful, tender and tiptoedshe symbolizes time going along, and therefore the flowing of the seasons.Behind Aura the orange flowers (the Latin name, citrus medical, recalls the surnameMedici who paid for the work).

Flora