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Grugliasco, 20 marzo 2013 La narrazione nella ricerca qualitativa: racconto di un’esperienza A cura di Maurizio Marino e Osvaldo Pasqualini Servizio Epidemiologia ASL TO3

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Grugliasco, 20 marzo 2013

La narrazione nella ricerca qualitativa: racconto di un’esperienza

A cura di Maurizio Marino e Osvaldo PasqualiniServizio Epidemiologia ASL TO3

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L’inchiesta infortuni

Infortunio

Inchiesta

Raccolta documentazione(es. Documento di Valutazione dei Rischi)

Testimonianze(S.I.T. - Sommarie Informazioni Testimoniali)

Osservazione sul campo(sopralluoghi)

Analisi estudio dei materiali

Relazione per la magistratura

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La narrazione dell’infortunio

Ricerca INTENSIVA: i casi vengono individuati in base alla loro ‘rilevanza teorica’(campionamento teorico) e non in base alla loro ‘rappresentatività’, realizzazione di studi intensivi su un numero ridotto di casi (case-oriented), privilegiando l’indagine in profondità;

SENSIBILE ALLE CARATTERISTICHE DEL CONTESTO con attenzione alla specificitàdel contesto;

CENTRALITA’ DEL TESTO, nella costruzione della documentazione (valorizzazione delle testimonianze) e di comunicazione dei risultati;

Qualche suggerimento / opportunità dalla ricerca qualitativaLa Corte ritiene che l’evento accaduto nello stabilimento di Torino della THYSSEN KRUPP AST nella notte tra il 5 ed il 6 dicembre 2007 debba essere interamente esposto con le parole dei testimoni, omettendo qualsiasi commento e parafrasi, inutilirispetto al ricordo ed alle parole dei presenti.(Fonte: Corte di Assise di Torino, sentenza del 15 aprile 2011)

RAPPRESENTAZIONE DELL’ALTERITA’, oggetti ‘inconsueti’, raffigurati da prospettive inconsuete. (M. Cardano, 2003)

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Uno ‘studio di caso’

Un’altra montagna è possibile: l’esperienza di Rore e dintorni

Dove è nata la ricerca: PePS Distretto di Saluzzo (ASL CN1)

Dal profilo di salute: situazione di svantaggio economico sociale e di salute dei residenti in montagna(Valle Varaita e Valle Po).

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Rore, una comunità in controtendenza

aspetto demograficopresenza di persone giovanisviluppo produttivo: nuove attività economiche in loco (agricoltura, artigianato, commercio e turismo)iniziative culturali (Associazione “Lu Rure”, biblioteca, scuola di musica, mostre, concorsi letterari …)collegamenti con l’esterno(Associazione Allevatori “Merens”, dal 2002 Fondazione Universitaria Centro Ricerche Gestione Fauna Selvatica -CE.RI.GE.FA.S.)

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Obiettivi della ricerca

Ricostruire i processi che hanno favorito (o impedito/reso difficile) l’attivazione ed il consolidamento della comunitàlocale

Analizzare le possibilità di “tenuta” di tali processi nei confronti delle nuove generazioni.

Ricostruire la rete di “esperienze virtuose” che si stanno sviluppando in Media ed Alta Valle Varaita e che possono costituire punti di forza per il futuro dei Comuni della Valle

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Materiali e metodi

La ricerca ha previsto:

una parte di raccolta di dati quantitativi, utili a descrivere il contesto demografico e sociale dei comuni della Media ed Alta Valle Varaita

una parte rivolta alla ricostruzione dei percorsi di vita e dei processi sociali che hanno caratterizzato la storia di questa comunità, che prevede l’utilizzo di strumenti qualitativi (interviste discorsive, focus group, …)

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Indagine qualitativa

Interviste discorsive e focus group a 45 persone dai 14 ai 92 anni, di:Persone nate e vissute a Rore‘Nuovi’ abitanti di RorePersone trasferite in FranciaPersone della Valle

Costruzione di categorie sintetiche nei diversi sottogruppi di popolazione:- Anziani (over 70)- Adulti (36 – 70)- Giovani adulti (21 – 35)- Giovani (14 – 20) - i ‘Dintorni’

Punti di forza

Criticità

Del processo realizzato e dei suoi possibili sviluppi

Lavoro sui testi registrati e trascritti:Individuazione di concetti e temi ricorrenti - Programma di text mining ‘freeling’- Costruzione di grafi

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Qualche spunto dalle narrazioni: come eravamo.

65 anni ed oltre

Dopo la guerra tanta gente ha iniziato ad andare via da Rore, andavano in Francia, a Parigi, a fare i materassi e poi lavoravano anche d'altro, a fare i muratori, ma buona parte delle famiglie facevano i materassai.

(…) Gli altri, uno per l'altro, un cugino scriveva e diceva: “vieni ad aiutarmi “ e allora trovava uno che gli faceva fare un po' il muratore o qualche cosa d'altro e un po' lavorava i materassi. Uno aiutava l'altro e sono andati via, ma tanti proprio, siamo arrivati che eravamo ancora un'ottantina di persone in tutta la parrocchia.’(AG).

Poi hanno cominciato ad andare via, hanno cominciato a fare i materassi e un po’ per volta hanno quasi tutti fatto i materassi in Francia: l’uno tirava l’altro. (…) Della nostra famiglia sono andati tutti in Francia: mio papàlavorava come muratore e gli altri hanno fatto lo stesso mestiere, i fratelli; le sorelle erano a servizio, ci venivano a vedere qualche volta; una è morta in Francia (…). ’(Ma.Di.).

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Qualche spunto dalle narrazioni: come eravamo.

65 anni ed oltre

Poi è venuta gente da fuori, verso gli anni ottanta e novanta, hanno cominciato per esempio ad arrivare A, il suo nonno veniva qua in villeggiatura; poi suo papà si è sposato con una ragazza che lavorava da noi e poi hanno cominciato a star qua ed i D. che erano a Torino e venivano in villeggiatura.Erano tutte persone che già conoscevamo, venivano d'estate: il papà di A., da bambino veniva qua, suo papà lavorava alla centrale del latte, mi sembra, di Torino e allora ha cominciato, venivano su quel mese d'estate, di ferie, poi hanno comprato la casa si sono sposati, hanno avuto dei figli. (AG).

Per noi era una cosa buona, perché era gente che veniva, che si fermava qua. Se li conoscevamo era meglio ancora, perchéconoscevamo già la gente e dicevamo è una brava persona; però proprio arrivare qua e piantarsi qua così all'improvviso, non ne ho visti, erano già quasi tutti qua, già gente che veniva d'estate, allora li conoscevi già un po’.

Rore è cambiato, perché è più vivo, perché se no, con i quattro vecchi che c'erano, invece i giovani, cominciavano ad uscire, i vecchi non uscivano più molto; c'erano i giovani e la vita era un po' più movimentata. Infatti adesso hanno una sede lì alla chiesa, si trovano, organizzano le feste, se ce n'è pochi non si può fare, invece uno per l'altro. (Ma.Di).

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Qualche spunto dalle narrazioni: come siamo cambiati

Dai 36 ai 64 anni

Intanto Rore ha cominciato a svilupparsi grazie alla gente che è arrivata, i D., ma anche M., un nuovo sistema, una nuova esperienza; abbiamo fatto la cooperativa, sviluppando tutto un lavoro attorno al pulire i sentieri e cercare di sviluppare un turismo un po’ diverso da quello che c’era. La cooperativa Lu Violha cominciato a dare del lavoro, anche saltuario, prima B. con i cavalli Merens poi sono arrivati altri. (GG)

Un modo secondo me che è stato determinante, almeno per me, è stato appunto la costituzione di quella cooperativa turistica. Perché ha dato modo a gran parte delle persone che volevano, del paese, di conoscere gli altri, in quel momento, perché si son fatti anche dei lavori, come dicevi tu, di pulizia dei sentieri. Lì è nato secondo me, è stato l’inizio un po’della collaborazione di tutte le cose che si sono poi ancora fatte in seguito (…), secondo me è stato un momento determinante. (FG1).

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Qualche spunto dalle narrazioni: cosa vorremmo diventare

Dai 20 ai 35 anni

Il futuro me lo immagino qua. Può capitare di tutto, naturalmente, se perdi la testa per una ragazza che non vuole venire qui può capitare.Se necessario pendolerò, perché la possibilità di trovare un lavoro qui èmolto bassa. Ma anche la famiglia vorrei costruirla qua, il distacco dalle cose ti fa capire quanto ci tieni. Apprezzo Rore molto di più adesso che due mesi fa. (FG)

Per il mio futuro mi piacerebbe riuscire a stare qua, a trovare lavoro qua. Anche perché io non so fare il muratore, non sono fatto per fare il muratore, poi ho studiato, non è facile trovare lavoro da queste parti. Ci sto pensando ogni giorno di inventarmi qualcosa qua in valle, non so, qualsiasi cosa, anche legata al turismo, più che altro legata al turismo per i giovani, che attiri dei giovani qua, però qua è difficile, anche perché la comunità montana sta un po' morendo. (CG)

Io comunque il legame lo mantengo, perché il modo che c’èa Rore di fare festa e di vivere i balli, è veramente spaziale, non l’ho mai visto da nessuna altra PARTE. La bella energia che si sprigiona nei balli è veramente una cosa che qui non ce ne sono tante altre occasioni, come la festa dei magnin, la Baio, una cosa così. Perché dietro c’èun’identità forte ed i giovani sono caldi e lo senti. (MB).

E poi ci sono occasioni tipo la Baìo che giàsolo quello è un motivo sufficiente per stare qua, perché è una festa: è la festa. Che ti lega tutti, che unisce proprio la comunità in modo veramente forte. Perchépoi anche qua chiaramente ci sono antipatie, non è che sono amico con tutti, però mi sono trovato in certe situazioni alla Baìo con gente che magari non mi rivolgeva la parola da tre anni per dire, poi abbiamo fatto festa insieme e siamo diventati amici. Non so, ti ispira proprio un sentimento di comunione. (OB)

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Punti di forza e criticità

Punti di forza CriticitàIdentità di comunità Legame con il territorio

Stile di vita (sicurezza/libertà / sport )Tradizioni (recupero urbanistico – toponimi)Feste (Baio, SS. Trinità, Magnin)Musica – cultura ‘Occitana’

Frammentazioneesperienze

Manca un rete di Valle

Mentalità chiusa

‘La Repubblica di Rore’

Rete socialeCapitale sociale

Lavoro comune (rueido –sentiero dei ‘Sarvanot’)Associazione Solidarietà / scarsa conflittualità

Lavoro qualificato Diplomati - laureati

Casa Scarsa disponibilità

Capacità progettuale CooperativaProgetto risorse forestali e faunistiche

Trasporti Poco frequenti

Superamento isolamento

Francia (Merens)Torino (Università)

Accesso ai mezzi di comunicazione

Internet, media

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Storie di infortuni: l’esperienza realizzata fino ad ora

Dalla ‘Inchiesta infortunio’ alla ... ‘Storia di infortunio’

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‘La scintilla che toglie la vita’Infortunio multiplo avvenuto presso lo stabilimento Comital SpA - Frazione Spinetta Marengo, Alessandria, in data 24 giugno 2009

Che cosaChiDove e quandoComePerchéCosa si è appresoIndicazioni per la prevenzione

Dopo descrizione accaduto:Le cisterne (o contenitori pallettizzati)Gli sversamenti e loro previsioneI kit di raccolta sversamentiI carrelli elevatori antideflagrantiFormazione erogata ai quattro lavoratoriPrescrizioni impartite

Titoli capitoli

Oggetto / Titolo

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Storie di infortuni: l’esperienza realizzata fino ad ora

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Nel giugno 2009 è avvenuto un infortunio multiplo sul lavoro presso il reparto stampa e laccatura di un’azienda che produce imballaggi per alimenti. Durante le operazioni di travaso di vernice infiammabile è divampato un incendio che ha investito quattro lavoratori.

In riferimento all’incidente di cui in oggetto e ad integrazione di quanto inviato si comunicano gli esiti degli ulteriori accertamenti ad oggi ultimati.L’incidente è avvenuto presso lo stabilimento ......... di ............... che opera nel campo della produzione di imballaggi flessibili e di filati metalloplastici ... ( + 182 parole = 15 righe):“quattro lavoratori”

‘La scintilla che toglie la vita’Infortunio multiplo avvenuto presso lo stabilimento ..., in data ...

Incipit ...

Dalla ‘Inchiesta infortunio’ alla ... ‘Storia di infortunio’

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Storie di infortuni: l’esperienza realizzata fino ad ora

Inchiesta infortunio

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Storia di infortunio

Le parole in comune

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Storie di infortuni: l’esperienza realizzata fino ad ora

Inchiesta infortunio

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Storia di infortunio

Le parole della narrazione

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Storie di infortuni: l’esperienza realizzata fino ad ora

Il valore aggiunto delle testimonianze: l’incidente ...

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“Nel frattempo sopraggiungeva il collega ... che si dirigeva di corsa verso il muletto che aveva inforcato la cisterna rotta. Improvvisamente, ho visto un forte bagliore e avvertito un gran calore, mi sono voltato e ho visto il collega che scendeva dal muletto con i piedi infuocati. Si buttava per terra e mi avvicinavo al collega per spegnere le fiamme che ricoprivano i piedi, ma dopo alcuni attimi mi sono reso conto che anch'io avevo le gambe e le braccia in fiamme.” (Fonte: S.I.T.)

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Storie di infortuni: l’esperienza realizzata fino ad ora

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“Abbiamo provato a reinserire la valvola e nel frattempo sopraggiungeva il capo turno ... Durante tali tentavi, trovandomi di fronte al foro della cisterna venivo investito completamente dalla vernice che veniva spruzzata a raggiera ... La vernice mi entrava negli occhi, nel naso e nelle orecchie e mi impediva di continuare.” (Fonte: S.I.T.)

Il valore aggiunto delle testimonianze: la valvola e la vernice ...

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Storie di infortuni: l’esperienza realizzata fino ad ora

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“Preciso anche che il mio collega (ndr deceduto nell’infortunio) era molto preoccupato della situazione a cui era esposto per il suo lavoro sulla linea, tanto che mi aveva espresso la sua intenzione, se incentivato economicamente, di lasciare l’azienda; di recente l’azienda aveva previsto un numero di lavoratori in esubero di 10 cui sarebbero stati corrisposti alcuni incentivi.” (Fonte: S.I.T.)

Il valore aggiunto delle testimonianze: la percezione del rischio ...

“Averlo saputo che era un’operazione così pericolosa”(Testimonianza del capo reparto, durante la fase di dibattimento in tribunale)

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Storie di infortuni: l’esperienza realizzata fino ad ora

Grugliasco, 20 marzo 2013

Com’è andata a finire ?

Iter giudiziario: Sicurezza dei lavoratori:

Messa in sicurezza del processo:

Isolamento della fase di riempimento fusti

Sistema pneumatico di travaso

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Grugliasco, 20 marzo 2013

Grazie dell’attenzione !!!

"Abbiamo vissuto troppo intensamente nel pensiero ed abbiamo creduto che fosse possibile garantire in precedenza, mediante una ricognizione di tutte le possibilità, il risultato di qualsiasi azione, in modo tale che essa si compia in conclusioneda sola. Un po' troppo tardi abbiamo imparato che non il pensiero, ma l'assunzione della responsabilità è l'origine dell'azione”.

Dietrich Bonhoeffer(febbraio 1906 - aprile 1945 campo di concentramento di Flossebürg)