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La motivazione allo sport giovanile:il ruolo degli adulti
Francesca VitaliUniversità degli Studi di Verona
Predazzo (TN) – 29 Giugno 2012
Facoltà di Scienze Motorie Facoltà di Scienze Motorie
In generale, diminuzione di pratica motorio-sportiva a partire dai 10-11 anni, con corrispondente aumento di stili di vita
sedentari e sovrappeso(Telama & Yang, 2000).
Ragazze meno coinvolte in attività motorie,con abbandono anticipato e più rapido
(Biddle, Whitehead, O’Donovan & Nevill, 2005).
Involuzione delle capacità motorie
nei bambini in età scolare
Filippone, Vantini, Bellucci, Faigenbaum, Casella e Pesce (2007)
Campione: 1.137 bambini scuola primaria (586 M e 551 F)Anni 1989-2004, suddivisi in 3 quinquenni
Test della batteria di Vantini (2000)
Per ogni Test, trend negativi dall’inizio degli anni ‘90 ad oggi: Involuzione della resistenza aerobica
Involuzione delle prestazioni coordinative(controllo veloce della forza)
Decremento delle capacità di resistenza alla forza
Savoia (2009)
• N= 1.156 alunni, 45,5% M e 54,5% F• età media: 16,2 (± 1,62) anni
Una ricerca sui motivi dell’abbandono sportivo nella Provincia di Trento.
Quasi tutti entrano in contatto con lo sport:92% pratica o ha praticato sport, ma il 33% ha abbandonato.
Età media abbandono: 12,9 (± 2,64) anni.
Motivi principali dell’abbandono sportivo:altri interessi (31,1%);
mancanza di tempo (30,7%).
Percezione competenzae controllo
Spiegazioni teoriche
MOTIVAZIONI ALLA PRATICA SPORTIVA(Gould e Petlichkoff 1988; modificato)
Spiegazioni di superficie
DivertimentoAmicizie Successo
Approvazionefamiliari Etc.
Incremento abilità Forma fisica Apprendimento
nuove abilità
Opportunità di gioco Viaggi
Relazione positiva conallenatore
Atmosfera di squadra Premi Etc.
Personali SituazionaliPsicologiche Fisiche
Orientamento Competenza Gestione stress Dimostrazione abilità Soluzione compito Approvazione sociale
Valutazione cognitiva Stress competitivo Capacità di affrontare
lo stress
Bilancio di costi e benefici (inconsapevole)
COINVOLGIMENTO
Percezione competenzae controllo
Spiegazioni teoriche
MOTIVAZIONI ALL’ABBANDONO DELLA PRATICA SPORTIVA(Gould e Petlichkoff, 1988; modificato)
Spiegazioni di superficie
Interesse per altre attivitàMancanza di divertimento
Noia Distress Etc.
Capacità nonsufficientiAssenza dimiglioramenti
Mancanza opportunità di gioco Allenamenti troppo impegnativi
Scarsa comunicazione Scarso senso appartenenza
al gruppo Stile autoritario allenatore
Etc.
Personali Situazionali
Psicologiche Fisiche
Orientamento Competenza Gestione stress Dimostrazione abilità Soluzione compito Approvazione sociale
Valutazione cognitiva Stress competitivo Capacità di affrontare
lo stress
Bilancio di costi e benefici (inconsapevole)
ABBANDONO
SPORTAttività competitiva svolta all’interno di un sistema di
regole e finalizzata alla ricerca di prestazione
Biddle & Mutrie, 2008Bluteau (1990)
Lo sport fornisce un contesto sociale in cui è possibile apprendere a collaborare con i compagni e sviluppare
valori come correttezza, lealtà ed impegno(Shields & Bredemeier, 1995).
Può essere usato per sviluppare caratteristiche positive di personalità, promuovere stili di vita attivi, favorire il divertimento solo se esiste un progetto finalizzato a
questi aspetti(Smith & Smoll, 1997; Weiss & Petlichkoff, 1989).
Sport è educativo?
EDUCAZIONE
Favorire lo sviluppo delle potenzialità che consentano di avviare efficacemente, tramite un
buon rapporto con gli adulti, con i coetanei, con il proprio corpo, il processo di autorealizzazione che
durerà tutta la vita (Francescato, Putton e Cudini, 1986).
SPORT E EDUCAZIONE
Sviluppo di capacità e acquisizione di abilità (senso di efficacia, autostima, autonomia)
Abitudine all’impegno sistematico
Nella competizione, pari opportunità e rispetto delle diversità individuali
Sperimentazione vittorie e sconfitte (adattamento alla realtà)
Accettazione e rispetto delle regole e del giudice
RISCHI PER LO SPORT GIOVANILE
Sopravvalutazione componente agonistica
Perdita della componente ludica
Mancata proporzione per età, abilità, esperienza, etc.
…
LA SFIDARendere l’educazione sportiva giovanile
un obiettivo sostenibile per promuovere salute e buon equilibrio fra prestazione e partecipazione.
I RISCHIFitness training per bambini:
sopravvalutazione dell’aspetto quantitativo
Specializzazione sportiva precoce:distorsione dell’aspetto prestativo
Relazione
al centro del processo educativo nello sport.
ALLENATORE e GENITORI come mediatori diun’esperienza sportiva educativa e longeva.
GENITORI
ATLETAALLENATORE
ALLENATORE e GENITORI devono considerare:
ETÀ E LIVELLO DI MATURAZIONEAGONISTICA
STRESS LEGATO ALLE COMPETIZIONI
PROCESSI MOTIVAZIONALI
ETÀ E LIVELLO DI MATURAZIONE AGONISTICA
A che età è opportuno iniziare a gareggiare?
LIVELLI DIMATURAZIONE:FisiologicaCognitivaEmozionale
RICHIESTE DEL COMPITO:
CondizionaliCoordinativeTecniche Tattiche
5-6 anni 11-12 anni
1) Incremento del confronto sociale (mediato da genitori e allenatori)
2) Progressiva comprensione del processo competitivo(aspetti tattici e di ruolo, competizione e cooperazione)
Possibilità di distinguere fraCAPACITÀ INDIVIDUALI e:
DIFFICOLTÀ DEL COMPITO (7-8 anni)FORTUNA (9 anni)SFORZO (12 anni)
Modello di programmazione dell’allenamento a lungo termine nello sci di fondo(Campaci, Macor e Manno, 2011)
Modello di programmazione dell’allenamento a lungo termine nello sci di fondo(Campaci, Macor e Manno, 2011)
Situazionecompetitivaoggettiva
Percezionedi incertezzadel risultato
Percezionedell'importanza
del risultato
Ansiacompetitiva
di tratto
Ansiadi stato
Stimoli
Risposta
Percezione dell'organismo
Percezionedi paura
STRESS LEGATO ALLE COMPETIZIONI
(Martens, Vealey e Burton, 1990)
Ansia cognitiva
Pres
tazi
one
Ansia somatica
Pres
tazi
one
Fiducia
Pres
tazi
one
Modello multidimensionale dell’ansia
…e fattori allo strumento di misura: CSAI-2
(Martens, Burton, Vealey, Bump, & Smith, 1990)
Legenda:acog= ansia cognitiva; asom= ansia somatica; fid= fiducia
Per nulla
Un po'
Abba-stanza
Molto Moltoinibente
Moltofacili-tante
n. Item
1. Sono preoccupato/a per questa gara (acog)
1 2 3 4 -3 -2 -1 0 1 2 3
2. Mi sento nervoso/a (acog) 1 2 3 4 -3 -2 -1 0 1 2 38. Il mio corpo è teso (asom) 1 2 3 4 -3 -2 -1 0 1 2 3
17. Il mio cuore sta battendo forte (asom)
1 2 3 4 -3 -2 -1 0 1 2 3
9. Mi sento fiducioso/a (fid) 1 2 3 4 -3 -2 -1 0 1 2 327. Sono fiducioso/a di poter
superare situazioni difficili (fid)1 2 3 4 -3 -2 -1 0 1 2 3
sentono di non avere miglioramenti; hanno scarsa percezione della propria competenza atletica; sentono di avere un eccessivo impegno (allenamenti e gare).
Stato di esaurimento psicofisico ed emozionale:
Situazione di difficoltà se gli atleti:
BURNOUT
IL BURNOUT NELLO SPORT
Raedeke, T. D., & Smith, A. L. (2001). Development and preliminary validation of an athlete burnout measure. Journal of Sport & Exercise Psychology, 23, 281-306.
Predisposizione all’abbandono dello sport caratterizzata da:
1. Esaurimento psico/fisico
collegato a gare e allenamenti intensi
2. Svalorizzazione o risentimento verso l’ambiente sportivo
perdita di interesse, rancore
3. Ridotto senso di realizzazione personale
incapacità di raggiungere i propri obiettivi
N=58 ricerche in tuttodi cui 27 studi inerenti atleti (2.448)
e 23 studi sugli allenatori (6.460)
Studi su atleti: N=6 ricerche su sport di squadra,N=14 su sport individuali e N=7 su entrambi
e N=16 studi su giovani atleti (età 12-23 anni)
Hanno esaminato variabili: Psicologiche Demografiche Situazionali
VARIABILI PSICOLOGICHE
Goodger, Gorely, Lavallee e Harwood (2007)
Motivazione
Capacità di far fronte ad aspetti negativi
Assenza di motivazione + burnoutMotivazione intrinseca - burnoutDivertimento - burnoutControllo e autonomia - burnout
Alti livelli ansia di tratto + burnoutStress + burnoutScarso ‘coping’ + burnout
QUALI SONO I SINTOMI DEL BURNOUT?
Hackney, Perlman & Nowachi (1990)
Sintomi psico-fisici:
Scarsa motivazione o energia Problemi di concentrazione Perdita di desiderio di gareggiare Perdita della cura di sé e
performance Disturbi del sonno Esaurimento fisico e mentale Abbassamento dell’auto-stima
Emozioni negative Cambiamenti d’umore Abuso di sostanze Isolamento emozionale Aumento dell’ansia Alti e bassi Cambiamenti nei valori
e convinzioni
COME PREVENIRE IL BURNOUT?
Orientamento e clima
motivazionale
Percezionedi competenza
Resilienza nello sport
PREVENZIONEDEL BURNOUT
Responsabilità dell’ALLENATORE
VALUTAZIONE OGGETTIVA DELLA
SITUAZIONE COMPETITIVA
ATTRIBUZIONE DIIMPORTANZA AL RISULTATO(insieme ai GENITORI)
Tutti gli approcci teorici sulla motivazioneconsiderano come aspetto fondamentale
la percezione di competenza.
Bortoli (2010)
PROCESSI MOTIVAZIONALI
La percezione di competenza NON è oggettiva,ma SOGGETTIVA!
Percezione di competenza in giovani calciatori e in ragazzi non praticanti
(Gotti, Bortoli e Robazza, 1997).
Punteggi scala di self-efficacy (N=312)
15
20
25
30
35
alto medio basso nonpraticanti
Livello
12-14 anni15-17 anni
ALLENATORE e GENITORI come mediatori diun’esperienza sportiva educativa e longeva.
CONSAPEVOLEZZA
dei propriruoli educativi
dei propricomportamenti
del clima motivazionale che contribuiscono a creare
Teoria dell’orientamento motivazionale(Achievement Goal Theory) (Nicholls, 1984)
PERCEZIONE DI COMPETENZA
Standard esterni Confronto con altri
Standard personali Confronto temporale con se stessi
Orientamento sull’io
Orientamentosul compito
Superare gli altri Fare come gli altri, ma
con meno sforzo
Apprendere nuove abilitàMigliorare propria performance Fare del proprio meglio
impegno limitato e rinuncia per compiti con esito incerto; comportamenti disfunzionali;
livello maggiore di stati emozionali negativi.
Se prevalente orientamento sul compito: favorito impegno, anche di fronte a difficoltà;
comportamenti funzionali; maggiore coinvolgimento e stati emozionali positivi.
Se prevalente orientamento sull’io:
A rischio: alto orientamento sull’io e basso sul compito
Orientamento motivazionale individuale(fattore personale)
Clima motivazionale degli ambienti sportivi (fattore situazionale)
Allenatori, genitori, compagni, etc.
CLIMA MOTIVAZIONALE(Nicholls, 1984; Ames, 1992)
Miglioramenti personali e cooperazione.
Riconoscimento impegno. Allena gruppi misti per abilità.
Clima motivazionaleorientato su competenza
(mastery)
Confronto interpersonale e competizione.
Valorizzazione dei più abili. Allena gruppi separati per abilità.
Clima motivazionaleorientato su risultato
(performance)
Sono gli adulti che rendono educativo lo sport dei giovani.
VITTORIA SCONFITTA
SUCCESSO INSUCCESSO
IMPEGNO
Allenatore
Obiettivo: valutare effetti del clima motivazionale
Risultati: clima centrato sul risultato(performance) era fonte di stress più significativa
N= 91 atleti norvegesi(Olimpiadi invernali di
Lillehammer, 1994)
1. Prevenzione burnout;
2. Prevenzione rischi avviamento precoceallo sport;
3. Facilitazione trasferibilità competenzemotorie e adattamento atleti.
PERCEZIONE DI UN CLIMA MOTIVAZIONALEORIENTATO SU COMPETENZE
è un fattore di:
IN SINTESI:
Clima motivazionale orientato su performanceda evitare: aumenta rischio di burnout in giovani atleti.
Clima motivazionale orientato su sviluppo di competenze da ricercare: riduce rischio di burnout in giovani atleti.
Ruolo chiave di ALLENATORI e GENITORI
riconoscere orientamento motivazionale degli atleti(più a rischio: alto orientamento sull’io e basso sul compito); essere più consapevoli del clima motivazionale che creano:
creare clima motivazionale orientato sulla competenza.
Modello TARGET (Epstein, 1988)
Task
Authority
Recognition
Grouping
Evaluation
Time
RICADUTE APPLICATIVE PER COACH:
Obiettivi individualizzati
Coinvolgimento
Progressi
Eterogenei
Individuale
Dare tempo
Anche i GENITORI influenzano in mododeterminante motivazione, percezione di
competenza, risposte emozionali e divertimentodei figli nella pratica sportiva (Gould et al., 2008).
Aiutano i ragazzi ad interpretare l’esperienza sportiva(anche nel modo in cui reagiscono a vittorie e sconfitte).
Rappresentano un modello di comportamenti critici(comportamenti morali, autocontrollo, etc.).
Le ricerche hanno evidenziato che(Bois et al., 2005; Xiang et al., 2003; Brustad et al., 2001):
• livello di attività motoria dei genitori condiziona il livello di attività motoria dei figli;
• atteggiamento dei genitori influenza autovalutazione dei ragazzi relativamente alla pratica sportiva e condiziona motivazione e comportamenti;
• convinzioni dei genitori sulle capacità del figlio influenzano le convinzioni del ragazzo stesso, e la percezione di competenza nei ragazzi influenza la quantità di attività motoria effettuata.
Parents behaving badly? The relationship between the sportsmanship behaviors of adults and athletes
in youth basketball games(Arthur-Banning et al., 2009).
Obiettivo: analisi relazioni fra comportamenti sportivi e antisportivi di genitori ed allenatori e quelli dei ragazzi (8-9 anni e 10-11 anni)
Procedura: osservazione e registrazione dei comportamenti di genitori,allenatori e ragazzi
Gruppo di controllo
Gruppo sperimentale: informazioni sull’importanza della sportività e insegnamento di tecniche per incrementarla (es. applaudire un avversario, segnalare un avversario infortunato, etc.)
RisultatiLegame diretto fra i comportamenti degli adulti e
quelli dei ragazzi:• a ogni 4 comportamenti positivi dei genitori, ne
corrispondeva 1 in più dei ragazzi (ogni 5 per gli allenatori);
• meno incisivo, ma ancora significativo, l’impatto dei comportamenti negativi dei genitori. Nei comportamenti negativi, i genitori incidono più degli allenatori.
Sportività non solo come assenza di comportamenti antisociali, ma anche come messa in atto di
comportamenti prosociali
Ruolo fondamentale dell’allenatoree dei genitori
Processi motivazionali
Percezione del clima motivazionale (impatto critico sulle valutazioni personali)
Gli adulti (genitori e allenatori) dovrebbero collaborare per trasformare l’esperienza sportiva in un fattore di
crescita e maturazione personale.