La morte non ha i tuoi occhi

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Carla Casu La morte non ha i tuoi occhi

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Silloge poetica composta da dieci componimenti, dieci "... pennellate di stati d’animo sul mondo, sul tempo e sulla vita..." (L'Unione Sarda). Seconda classificata al Premio Letterario per Giovani Scrittori "Città di Cagliari" 2010, nella sezione poesia

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Carla Casu

La mortenon ha

i tuoi occhi

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Carla Casu

La morte non ha i tuoi occhi

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II edizione: novembre 2011Ultima revisione: dicembre 2011

Copyright © 2011 Carla Casu

Tutti i diritti riservati

In copertina: Tamara de LempickaAutoritratto, 1929 olio su tavola 35x27 cm Collezione privata, Svizzerawww.delempicka.org

ISBN libro: 978-1-4709-6317-0 ISBN ebook: 978-1-4477-6026-9

carlacasu.altervista.org

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2° classificata al Premio Letterario per Giovani Scrittori

“Città di Cagliari” 2010

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“... pennellate di stati d’animosul mondo, sul tempo e sulla vita...”

- L'Unione Sarda -

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a L., croce e deliziache guardando-mi uccise

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Londra, 25 gennaio 2010

Tra i fumi dell'alcool e le nuvole di fumo. Un block notes appena comprato, una matita gigante con la miniatura di Tutankhamon, il regalo consolatorio di un'amica dopo la mancata visita al British Museum.

Una vera amica, talmente vera da esclamare: «sembra carina, ma le strofe non c'entrano un cazzo l'una con l'altra». Era la prima poesia. Scritta con la matita gigante sul block notes appena comprato.

Questa raccolta è nata così, quella notte, tra i fumi dell'alcool, le nuvole di fumo e la sincerità di una vera amica.

Sassari, 16 febbraio 2010

Pioggia battente e menzogne dispensate con raffinata maestria. Di quella notte ricordo solo questo. Abbastanza perché la raccolta non si fermasse alla prima poesia.

Poi Pavese, di conseguenza il titolo, infine la dedica. Contraddittoria? No! Sono morta. Muoio spesso. E rinasco sempre. È bastato uno sguardo e ho capito chi sono.

La dedica è un grazie, malgrado le menzogne.

Cagliari, 17 dicembre 2010

Undici mesi dopo la prima poesia. Era venerdì. Non sono mai stata una persona scaramantica, dopo quel giorno è improbabile che possa diventarlo.

Ho ricevuto una targa che mia madre tiene in vista, perché non avrò ancora la laurea ma qualcosa l'ho combinata e quella è una testimonianza; e un bacio, inaspettato, lungo. Sembrava un perdono, era solo un'altra menzogna.

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I tuoi occhisaranno una vana parola,

un grido taciuto, un silenzio.Così li vedi ogni mattina

quando su te sola ti pieghinello specchio. O cara speranza,

quel giorno sapremo anche noiche sei la vita e sei il nulla.

Per tutti la morte ha uno sguardo.

Cesare Pavese

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Fermo l'istante

Fermo l'istante e fisso il tempo in quest'idillio di risa vivaci, apprezzando

il movimento scomposto di occhi che scrutano il suono di un nuovo ritorno.

È notte, ripartirà domani. La vita di giorni uguali.

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Scrivo idee che non penso

Scrivo idee che non pensomentre dico di sentireemozioni che non provo.

Mi convinco di volere,confondendo attimi,per disperata esigenza.

Enfatizzo desideri eamplifico reazioni,rendendo reali fantastiche illusioni.

E in questo turbine disorrisi immaginati,cavalco sensazioni eimbroglio la morterecitando di vivere.

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Mi guardò con occhi pensanti

Mi guardò con occhi pensanti,esprimevano disprezzo.

Nel silenzio regnavaun gemito sommesso,

pareva chiamarmi a sé.

Mi crogiolai in un eterno e mi accolse tra le braccia,

stritolando il mio corpo inerme in una morsa letale.

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Mi regalai alla notte

Mi regalai alla nottetra un sospiro eun pensiero,al di là del visibile,oltre il tangibile.

Mi regalai sognandodi corpi in movimento,anime stanchedi abitudini perbene.

Mi regalai al torporesenza senso di colpae godetti del buiocon le sue calde carezze.

Mi svegliai senza lucenel fondo di un baratroe senza spaventocontinuai a danzare.

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Sono nata

Sono nata alle tredici e dieci di un giorno qualunque.

In un freddo e anonimo periodo invernale, sotto una stella bizzarra.

Sono nata in ritardo di ore,ma anticipando i giorni.

In conflitto con il tempofin dal primo respiro.

Sono nata lontana dallosguardo di chi mirava la neve,in mezzo al deserto.

Sono nata. E questa è la sola cosa che può dirsi certezza.

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Il mondo

Il mondo è ciò cheriesci a scorgerecon la mente annebbiatadal bicchiere.

La verità oscillanteche non metti a fuoco,quando cammini evitando le buchee ti domandi quantodista l'arrivo.

Il mondo è il residuoche hai lasciato dentro la bottiglia.

Il sorso che non hai bevuto,l'occasione che non hai afferrato.

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Il mondo è la distanzache intercorre tra il tuo viso e il suolo,mentre osservi dall'altoil vuoto che pronunciail tuo nome.

Il mondo è la manoche afferra la tua giaccae strappandoti al declino,grida all'animo stordito,che non è ancora prontaper lasciarti andare.

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Non era vero

Non era vero,ma mi piaceva pensarlo.Necessito di onestà e al venir meno la invento.

Il giorno trascorre banalee lo attraverso con la certezzache, all'infuori di me,nulla realmente mi tocca.

La notte, al calar del sipario,ripongo lo scudo e mi parlo. Ho così tanto da diree così poco da dare.

Il mio petto palpitaper brevi secondi chepaiono infiniti momentidi smarrimento.

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Ma non è vero.Necessito di voluttàe al venir meno la invento.

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Sedeva di fronte al mio viso spiazzato

Sedeva di fronte al mio viso spiazzato, con fare altero e calcolata freddezza; e mentre pensavo a quante volte avrà riso della mia timidezza,

osservavo il graduale ridursidella bevanda sul tavolo e provavo, tra lo svolgersi al nulla dei miei turbamenti mal celati, a fissare quegli occhi impregnati di delitto.

Poi varcammo la porta e salutandopensai, che nessun essere umano mi aveva mai mentito, innanzi,con una tale, raffinata, maestria.

E per l'ultima volta ammirai il suo corpo allontanarsi nel buio, dopo un addio mascherato da finta amicizia.

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Mi ha corteggiata sovente

Mi ha corteggiata sovente, ma in tre sole occasioni ho rischiatodi cedere al fascino dei suoi sussurri.Voleva la seguissi in un mondo parallelo.

A lungo rimasi incatenata alla convinzione che solo chi ama con cieca e violenta bramosia, torna periodicamente a bussare.E lei si riaffacciava sempre, spesso. Dimenticando ogni volta che non so volare.

Allora andava via, e seduta sui gradini del mio passo indolente, talvolta aspetto che si mostri di nuovo e mi guardi con gli occhi di chi l'ha fatta tornare.

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È sincera ogni bugia che racconto

È sincera ogni bugia che racconto,ogni scusa che invento, in quei mutevoli umori di una personalità complessa.Ogni riga che scrivo è la provache esisto, seppur in una remota stanza del mio subconscio.Ogni respiro che emano rappresentauna corsa verso quella folliadenominata vita. E ogni passo che compio mi conduce vicino a una fineche intravedo e non posso fare a meno di amare e temere.

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Nota bio-bibliografica

Carla Casu è nata a Sassari nel 1984. Lettrice professionista di manoscritti inediti e articolista freelance. Ha pubblicato la raccolta Alla fine della strada (Lulu.com 2010) - finalista al primo Concorso Letterario Nazionale “Oubliette” - ed è presente nelle antologie Premio Letterario Internazionale Città di Sassari (Ottobre in Poesia 2011), In questo margine di valigie estranee (Giulio Perrone Editore 2011), La pagina bianca (Perrone LAB 2011), Una Isla en la Isla (Latin Heritage Foundation 2011), Mentre un’altra pagina si volta (Perrone LAB 2010), Lì, tra le strade sottili di linfa e rugiada (Perrone LAB 2010), La Donna (poesiaèrivoluzione 2010), Nostalgia (Perrone LAB 2008), negli ebook Anche tu su Oubliette (Oubliette Magazine 2011) e Festa della Repubblica (PoeBook 2008).

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Indice

p. 10 Introduzione » 16 Fermo l'istante» 17 Scrivo idee che non penso» 18 Mi guardò con occhi pensanti » 19 Mi regalai alla notte » 20 Sono nata » 21 Il mondo» 23 Non era vero » 25 Sedeva di fronte al mio viso spiazzato » 26 Mi ha corteggiata sovente» 27 È sincera ogni bugia che racconto

» 28 Nota bio-bibliografica

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Pubblicato nel mese di novembre 2011da Lulu.com

carlacasu.altervista.org

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