La monodia di Tieste - HUB Campus€¦ · no all’altare di Zeus come supplici. Al termine del...

5
© Mondadori Education 1 Seneca La monodia di Tieste (Thyestes, vv. 920-969) Il mito rappresentato nella tragedia Thyestes era già stato trattato da Ennio e da Accio. Atreo, per vendicarsi del fratello Tieste, che gli ha sedotto la moglie, gli offre un banchetto, in cui però gli imbandisce le carni dei figli. La monodia di Tieste qui riportata, quando già l’orrendo pasto è stato consumato, precede la mostruosa rivelazione del misfatto da parte di Atreo: la gioia di Tieste per la fine dell’esilio è offuscata dal vago sentore dell’atto terribile appena compiuto. metro: dimetri anapestici THYESTES 920 Pectora longis hebetata malis, iam sollicitas ponite curas. Fugiat maeror fugiatque pavor, fugiat trepidi comes exilii tristis egestas 925 rebusque gravis pudor afflictis: magis unde cadas quam quo refert. TIESTE O mio cuore da mali senza fine reso insensibile, ormai deponi i pensieri che ti angosciano. Fugga la tristezza e fugga la paura, fugga, compagna del mio agitato esilio, la miseria tetra e la vergogna pesante nella disperazione: conta più da dove cadi che dove.

Transcript of La monodia di Tieste - HUB Campus€¦ · no all’altare di Zeus come supplici. Al termine del...

Page 1: La monodia di Tieste - HUB Campus€¦ · no all’altare di Zeus come supplici. Al termine del pasto Atreo gli mostrò le teste dei figli as-sassinati e Tieste comprese di quale

© M

onda

dori

Edu

catio

n

1

Seneca

La monodia di Tieste(Thyestes, vv. 920-969)

Il mito rappresentato nella tragedia Thyestes era già stato trattato da Ennio e da Accio. Atreo, per vendicarsi del fratello Tieste, che gli ha sedotto la moglie, gli offre un banchetto, in cui però gli imbandisce le carni dei figli. La monodia di Tieste qui riportata, quando già l’orrendo pasto è stato consumato, precede la mostruosa rivelazione del misfatto da parte di Atreo: la gioia di Tieste per la fine dell’esilio è offuscata dal vago sentore dell’atto terribile appena compiuto.

metro: dimetri anapestici

THYESTES

920 Pectoralongishebetatamalis, iamsollicitasponitecuras. Fugiatmaerorfugiatquepavor, fugiattrepidicomesexilii tristisegestas925 rebusquegravispudorafflictis: magisundecadasquamquorefert.

TIESTE

Omiocuoredamalisenzafineresoinsensibile, ormaideponiipensierichetiangosciano. Fuggalatristezzaefuggalapaura, fugga,compagnadelmioagitatoesilio, lamiseriatetra elavergognapesantenelladisperazione: contapiùdadovecadichedove.

Page 2: La monodia di Tieste - HUB Campus€¦ · no all’altare di Zeus come supplici. Al termine del pasto Atreo gli mostrò le teste dei figli as-sassinati e Tieste comprese di quale

© M

onda

dori

Edu

catio

n

2

La monodia di TiesteSeneca

Magnum,exaltoculminelapsum stabileminplanofigeregressum; magnum,ingentistragemalorum930 pressumfractiponderaregni noninflexacervicepati, necdegeneremvictumquemalis rectumimpositasferreruinas. Sediamsaevinubilafati935 pelleacmiseritemporisomnes dimittenotas; redeantvultusadlaetaboni, veteremexanimomitteThyesten. Propriumhocmiserossequiturvitium, numquamrebuscrederelaetis:940 redeatfelixfortunalicet, tamenafflictosgauderepiget. Quidmerevocasfestumquevetas celebrarediem,quidflereiubes,

Grandecosa,perchièscivolatogiù daun’altacima,imprimere fermoilsuopassosullapianura; grandecosa,schiacciatodauncumulo enormedimali,sopportareilpesodelregno infranto,senzapiegareilcollo, enonindegnonévintodaimali, eretto,sopportarelerovine checrollanosudilui. Maoradissipalenubidiundestinocrudele eallontanatuttiisegni deltempoinfelice; ritorninoleespressionidelvolto bendisposteallagioia, dall’animocaccial’anticoTieste. Questoèl’errorechesempreseguegliinfelici, noncrederemaiaeventidigioia: seancheritornafelicelasorte, tuttaviaachihaprovatosventura rincrescelagioia. Perchémirichiamiindietro emiimpediscidicelebrare ungiornodifesta, perchémiinvitiapiangere,

Page 3: La monodia di Tieste - HUB Campus€¦ · no all’altare di Zeus come supplici. Al termine del pasto Atreo gli mostrò le teste dei figli as-sassinati e Tieste comprese di quale

© M

onda

dori

Edu

catio

n

3

La monodia di TiesteSeneca

nullasurgensdolorexcausa?945 Quismeprohibetfloredecenti vincirecomam,prohibet,prohibet? Vernaecapitifluxererosae, pinguimadiduscrinisamomo intersubitosstetithorrores,950 imbervultunolentecadit, venitinmediasvocesgemitus. Maerorlacrimasamatassuetas, flendimiserisdiracupidoest: libetinfaustosmitterequestus,955 libetetTyriosaturasostro rumperevestes,ulularelibet. Mittitluctussignafuturi mensantesuipraesagamali: instatnautisferatempestas,960 cumsineventotranquillatument.

odolorechesorgidalnulla? Chimiproibiscedicingerelachioma conornamentidifiori, miproibisce,sì,miproibisce? Lerosediprimaverasonoscivolate dallamiatesta, icapellimadidididensounguento sisonodrizzatid’orroreimprovviso, cadeunapioggiadilacrime eilvoltolarifiuta, inmezzoalleparolespuntaungemito. Latristezzaamalelacrime aleiconsuete, tremendabramadipianto possiedegliinfelici. Vorreilanciareluttuosilamenti, vorreilacerarelevesti imbevutediporporatiria, levareululativorrei. Inviaisegnidiunluttofuturo lamentecheanticipa,presaga, lasuasventura: incalzaimarinailaterribiletempesta, quandoladistesadelmare tranquillasenzaventosigonfia.

Page 4: La monodia di Tieste - HUB Campus€¦ · no all’altare di Zeus come supplici. Al termine del pasto Atreo gli mostrò le teste dei figli as-sassinati e Tieste comprese di quale

© M

onda

dori

Edu

catio

n

4

La monodia di TiesteSeneca

Quostibiluctusquosvetumultus fingis,demens? Credulapraestapectorafratri: iam,quicquididest,velsinecausa velserotimes.965 Nolo,infelix,sedvagusintra terroroberrat,subitosfundunt oculifletus,neccausasubest. Doloranmetusest?anhabetlacrimas magnavoluptas?

Qualiluttioqualiinquietudini tivaifingendo,pazzo? Offriilcuorefiduciosoalfratello: ormai,qualunquecosasia,oèsenzaragione oètardivoiltuotimore. Infelice,enonvorreiesserlo, madentrodimesiaggiraunterrorechenonsodire, gliocchiriversanounpiantoimprovviso,enonc’èragione. Èdoloreoètimore?Oforsecomportalacrime ungrandepiacere?

(trad.diF.Nenci)

Guida alla letturaMODELLI E TRADIZIONEIl racconto mitico: l’inganno di Tieste… Tieste era figlio di Pelope, re di Micene, e di Ippodamia, e fratello di Atreo. Invidioso del fatto che Atreo, come primogenito, aveva di-ritto a ereditare il trono di Pelope, cominciò a tramare contro di lui: sedusse la moglie di Atreo, Erope, e la persuase a consegnargli il vello d’oro che Ermes aveva dato a Pelope come dono e che Atreo custodiva gelosamen-te. Poiché secondo il responso di un oracolo sarebbe spettato al popolo di Micene decide-re chi avesse diritto al regno, Tieste convinse la gente a proclamare re chi era in possesso del vello d’oro. Atreo, ignaro delle trame del

fratello, si dichiarò d’accordo e allora Tieste mostrò il vello d’oro, ottenendo così il trono con l’inganno. Ermes, su ordine di Zeus, con-sigliò ad Atreo di chiedere a Tieste se fosse d’accordo a cedergli il regno, nel caso in cui il sole avesse mutato il suo corso. Tieste accon-sentì, e Zeus fece in modo che il sole tramon-tasse a est, invertendo il suo corso. Il trono fu restituito a Atreo e Tieste fu mandato in esilio. …e la vendetta di Atreo Venuto a cono-scenza del tradimento di Erope, Atreo deci-se di vendicarsi del fratello: con la scusa di una riconciliazione lo invitò alla reggia e gli imbandì un terribile banchetto offrendogli la

Page 5: La monodia di Tieste - HUB Campus€¦ · no all’altare di Zeus come supplici. Al termine del pasto Atreo gli mostrò le teste dei figli as-sassinati e Tieste comprese di quale

© M

onda

dori

Edu

catio

n

5

La monodia di TiesteSeneca

carne dei suoi stessi figli – Aglao, Callileonte e Orcomeno – uccisi dallo zio mentre stava-no all’altare di Zeus come supplici. Al termine del pasto Atreo gli mostrò le teste dei figli as-sassinati e Tieste comprese di quale orrendo delitto si era macchiato. Le colpe di Atreo e Tieste ricaddero sui loro figli: Agamennone e Menelao, figli di Atreo, ed Egisto, figlio nato dall’incesto di Tieste con la figlia, saranno tutti vittime della maledizione della stirpe dei Pelopidi.Gli antecedenti letterari Quella di Seneca è l’unica versione drammatica del mito di Tieste a noi pervenuta per intero, anche se sappia-mo che molti autori greci e latini trattarono la storia dei Pelopidi: fra gli autori greci, per esempio, Sofocle, scrisse un Atreo e un Tieste, Euripide un Tieste. In ambito latino, un Tieste fu composto da Ennio, mentre Accio scrisse un Atreo. Tutte queste tragedie ci sono con-servate purtroppo in forma estremamente frammentaria.

STRUTTURAIl desiderio di tranquillità dopo le soffe-renze dell’esilio Nella monodia che abbiamo riportato Tieste, che ha appena consumato il suo orribile pasto ma è ancora all’oscuro dell’empietà di cui involontariamente si è macchiato, esprime i sentimenti contraddit-tori di cui è preda il suo animo. Da un lato è felice per la fine del suo esilio, dall’altro si dice attanagliato da un terribile senso di an-goscia e di terrore: un vago sentore dell’atto orrendo che ha appena compiuto involon-tariamente. Tieste si rivolge al suo animo (v. 920 pectora) e lo invita a mettere da parte l’angoscia e il dolore che lo hanno afflitto al tempo dell’esilio con una serie di congiuntivi esortativi e di imperativi (vv. 922-923 Fugiat … fugiatque … fugiat; vv. 935-938 pelle … dimitte … redeant … mitte).

Le sentenze Queste esortazioni sono inter-vallate da alcune affermazioni di carattere generale e dal tono sentenzioso, come è tipi-co dello stile di Seneca: ai vv. 927-933 Tieste elogia la capacità di rimanere saldi nelle av-versità della sorte e di sopportare le condizio-ni più dure (Magnum, ex alto culmine lapsum / stabilem in plano figere gressum; / magnum, ingenti strage malorum / pressum fracti ponde-ra regni / non inflexa cervice pati, / nec dege-nerem victumque malis /rectum impositas ferre ruinas.), mentre ai vv. 938-941 sottolinea la diffidenza di fronte ad una gioia improvvisa propria di chi ha dovuto patire molte soffe-renze (Proprium hoc miseros sequitur vitium, / numquam rebus credere laetis: / redeat felix fortuna licet, / tamen afflictos gaudere piget.).Angoscianti presentimenti Nella seconda parte della monodia, l’angoscia prende il so-pravvento nell’animo di Tieste, nonostante egli cerchi di scacciarla invitando se stesso a godere della gioia del rientro in patria e della riconciliazione con il fratello. Tieste parago-na se stesso ai marinai che comprendono i segni inequivocabili della tempesta in arrivo quando il mare, ancora una distesa piatta e tranquilla, inizia lentamente ad ingrossarsi (vv. 957-960 Mittit luctus signa futuri / mens ante sui praesaga mali: / instat nautis fera tem-pestas, / cum sine vento tranquilla tument): le angosce di Tieste sono come nubi scure che si addensano all’orizzonte e lasciano presagi-re mali futuri. In preda a sentimenti contra-stanti, Tieste si definisce demens, «folle». La lacerazione del suo animo e lo sgomento di cui è preda sono sottolineati dalle continue domande che egli pone a se stesso (v. 961s. Quos tibi luctus quosve tumultus / fingis, de-mens?; v. 968s. Dolor an metus est? an habet lacrimas / magna voluptas?): presto la rivela-zione dell’atrocità compiuta da Atreo darà una terribile risposta ai suoi interrogativi.