La moda italiana

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Saptamana modei in Italia. Centrul bunului gust.

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La moda italiana

La moda italiana considerata una delle pi importanti del mondo, insieme a quelle di Francia, Stati Uniti d'America, Gran Bretagna e Giappone. La moda sempre stata una parte importante della cultura italiana.

Citt della modaI centri principali della moda italiana sono Milano, Roma e, in minor misura, Firenze.MilanoNel 2009 Milano veniva considerata la capitale della moda, superando anche citt come New York, Parigi, Roma e Londra. La maggior parte delle grandi firme della moda italiana, come Valentino, Versace, Prada, Armani, Etro, Bottega Veneta, Ermenegildo Zegna, Trussardi, Moschino e Dolce & Gabbana (per citarne alcune) hanno sede a Milano. Sono presenti in citt anche numerose boutique di case di moda internazionali, come Abercrombie & Fitch, Louis Vuitton, H&M e Ralph Lauren. Due volte all'anno, a Milano si tiene la settimana della moda, come accade anche a New York, Londra, Parigi, Tokyo e Los Angeles. L'area dove la moda milanese maggiormente presente il cosiddetto quadrilatero della moda, racchiuso tra le vie Monte Napoleone, Manzoni, della Spiga e corso Venezia. Altri importanti canali dello shopping sono la galleria Vittorio Emanuele II, piazza Duomo, via Dante e corso Buenos Aires.

Roma

Anche Roma considerata una capitale della moda, anche se di minor importanza rispetto a Milano. Importanti case di moda di lusso, e gioielli, come Bulgari, Fendi, Gattinoni, Renato Balestra, Laura Biagiotti e Brioni hanno sede o sono state fondate a Roma. Inoltre, altre grandi etichette internazionali come Chanel, Dior, Prada, Dolce & Gabbana, Gucci, Max Mara, Tod's, Ferragamo, Armani e Versace hanno boutique di lusso a Roma, soprattutto lungo la celebre via dei Condotti.

FirenzeFirenze ha una grande tradizione nella moda, che la rende una delle pi attive in Italia e non solo. Molto importante l'industria dell'Alta moda: si pu infatti dire che l'alta moda italiana sia nata a Firenze, con la sfilata organizzata il 12 febbraio 1951 dal pioniere della moda italiana Giovanni Battista Giorgini, presso Villa Torrigiani in via dei Serragli (replicata poi alla Sala Bianca di Palazzo Pitti) alla presenza di numerosi compratori internazionali, che scoprirono l'eleganza Made in Italy, che poteva vantare prezzi molto pi competitivi della moda parigina.La citt vanta stilisti del calibro di Gucci, Enrico Coveri, Roberto Cavalli, Salvatore Ferragamo, Patrizia Pepe, Emilio Pucci, Ermanno Scervino e molti altri, che proprio qui con le loro fashion house sviluppano prodotti di moda famosi in tutto il mondo.Le maggiori boutique d'alta moda sono concentrate nel distretto commerciale del lusso, in via de' Tornabuoni e via della Vigna Nuova ed in generale in tutto il centro storico di Firenze.Sviluppate sono anche le botteghe artigianali, soprattutto di articoli in pelle (numerosi sono tra piazza Santa Croce e Borgo dei Greci), cos come la pelletteria industriale.

Musei della modaLa citt ha l'unico museo italiano dedicato alla moda e alla sua storia: la Galleria del Costume, che traccia una storia dettagliata delle mode che si sono susseguite nel tempo, con una collezione che arriva a pi di 6000 manufatti, fra abiti antichi, accessori, costumi teatrali e cinematografici di grande rilevanza documentaria, e numerosi esemplari prestigiosi di stilisti italiani e stranieri, grazie anche alla presenza di numerosi esemplari prestigiosi di celeberrimi stilisti italiani e stranieri come Giorgio Armani, Valentino, Gianni Versace, Emilio Pucci, Ottavio Missoni, Martin Margiela, e moltissimi altri.

Inoltre presente il museo Salvatore Ferragamo nel palazzo Spini-Feroni in via de' Tornabuoni, dove esposta a rotazione una parte della collezione delle oltre 10.000 scarpe realizzate dalla maison, opere di alto artigianato che ripercorrono la moda e gli stili in voga nel secolo precedente, oltre a fotografie, giornali, bozzetti, modelli in legno di alcuni piedi di celebrit.Dal 2008 si aggiunto il Museo Capucci, incentrato sugli abiti-scultura disegnati dallo stilista Roberto Capucci per la Biennale di Venezia del 1995.Altri musei, legati ad aspetti pi specifici sono la Fondazione Arte della Seta Lisio, il Museo della paglia e dell'intreccio di Signa e, per quanto riguarda l'oreficeria, il Museo degli Argenti e il Museo Torrini. Abiti d'epoca si trovano anche al Museo Stibbert. Poco lontano, a Prato, esiste poi il Museo del Tessuto, dal 1975.

PradaLa Prada S.p.A. una famosa holding italiana che opera nel settore della moda.StoriaOriginariamente nota come Fratelli Prada, la casa di moda fu fondata nel 1913 da Mario Prada e il fratello Martino, i quali aprirono un negozio di cuoio, borse, accessori da viaggio e di lusso nella Galleria Vittorio Emanuele II a Milano. Ben presto, grazie all'alta qualit dei prodotti, la boutique divenne un punto di riferimento per gli acquisti dell'alta borghesia e aristocrazia europea.

Nessuno dei figli maschi di Mario volle partecipare all'impresa, cos fu la figlia, Luisa, ad entrare nell'azienda e, dopo la morte del padre avvenuta nel 1958, a diventarne la proprietaria. Nel 1971 un'altra donna, Miuccia, figlia di Luisa, entra nell'azienda, diventandone proprietaria nel 1978. Alla fine degli anni settanta, quando Miuccia sal alla dirigenza, il giro d'affari del marchio si aggirava intorno ai 450.000 $, cifra discreta, ma ben lontana dai fasti dei primi anni; uno dei primi passi mossi dalla nuova presidente, abile stilista, ingegnosa e determinata, ma poco esperta nel campo economico e gestionale, fu siglare un accordo con un imprenditore conosciuto un anno prima, Patrizio Bertelli, proprietario dell IPI, un'azienda attiva nel mercato del cuoio: la collaborazione combin la fantasia della stilista e la capacit imprenditoriale dell'industriale. L'alleanza dur fino al 2003, anno in cui l'IPI venne definitivamente incorporata nel marchio Prada.

Negli anni ottanta la sinergia port i due a sposarsi nel 1987; dal punto di vista professionale la creativit della stilista unita alle capacit imprenditoriali di Bertelli, portarono il marchio a riemergere dal periodo di stallo con una serie di borse ed accessori innovativi, ed ad un'adeguata campagna pubblicitaria. La prima sfilata del marchio avvenne nel 1988, all'interno della collezione autunno/inverno 1988; cinque anni dopo, nel 1993, Miuccia Prada fonda Miu Miu, con il quale distribuisce capi femminili pi sperimentali e moderni. Nello stesso anno esce anche la prima collezione Prada Uomo. Risale invece al 1997 la prima collezione Prada Sport. L'11 ottobre 1999 acquisisce per 106 milioni il 75,3 % delle azioni dell'azienda inglese Church's, divenendone azionista di maggioranza[5]; dopo un accordo finanziaria e una cessione del 45% nel 2003 alla societ svizzera Equinox, Prada acquista definitivamente il marchio inglese nel 2006.Il suo stile inconfondibile. La produzione di Armani spazia fra abiti di ogni genere, cominciando dalle giacche, di cui rivoluziona il design: vengono eliminati i supporti interni (imbottiture e controfodere), vengono spostati i bottoni e modificate le proporzioni tradizionali: nascono cos le giacche destrutturate, emblema assoluto del suo stile. La giacca diventa la protagonista del tailleur di taglio maschile che Armani disegna per le donne.Giorgio ArmaniGiorgio Armani (Piacenza, 11 luglio 1934) uno stilista e imprenditore italiano, fra i pi celebri del mondo.La sua ricchezza al 2014 valutata dalla rivista Forbes in circa 8,1 miliardi di dollari, cosa che lo rende il 3 uomo pi ricco di Italia e 138 al mondo. Nel 2005 ha dichiarato come reddito imponibile 45 milioni di euro.Il suo stile inconfondibile. La produzione di Armani spazia fra abiti di ogni genere, cominciando dalle giacche, di cui rivoluziona il design: vengono eliminati i supporti interni (imbottiture e controfodere), vengono spostati i bottoni e modificate le proporzioni tradizionali: nascono cos le giacche destrutturate, emblema assoluto del suo stile. La giacca diventa la protagonista del tailleur di taglio maschile che Armani disegna per le donne.

Ispirato al cinema in bianco e nero, ed alle atmosfere dell'America degli anni venti e trenta, il suo stile sceglie tagli nitidi e puliti e toni di colori freddi: il beige, il grigio e il greige, una nuova tonalit in bilico tra il grigio e il sabbia terroso, anche se soprattutto il blu-Armani a contraddistinguere la sua produzione. Un'altra fonte di grande ispirazione per Armani la cultura orientale e araba. Vengono infatti introdotti in alcuni suoi capi colletti alla coreana, e cappotti simili a djellaba, messi in commercio nel 1990, in contemporanea all'uscita nei cinema di Il t nel deserto. La sua collezione Armani Casa realizzata con fantasie ispirate all'architettura islamica ed alle porcellane Ming e Qing.