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di Eugenio Tassini C’ è una moda (l’ultima collezione di Dolce & Gabbana) che varca anche la frontiera oggi per noi più difficile e parla alle donne musulmane dei Paesi arabi meglio di un intellettuale, di un generale, di un diplomatico e di un politico. Sono gli stessi Dolce & Gabbana che avevano avuto successo negli anni Ottanta in Europa e in America con il reggiseno a vista a firmare una collezioni di tuniche e veli. I confini, non solo quelli geografici, sono da sempre la sfida della moda: a Pitti quest’anno ne cadranno molti. Quello di genere per esempio, che ricerca un guardaroba possibile per lui e per lei. Perché così è la vita: infatti se il figlio di Will Smith va in giro con la gonna, a New York è lei a far follie per il cappotto del Casentino. O ancora le barriere dell’età, ormai diventate macerie nel nostro quotidiano: figli e padri ascoltano la stessa musica, leggono gli stessi libri, guardano gli stessi film. Che c’è di strano allora se gli adulti ricercano uno stile, magari nei dettagli, più giovane e i ragazzi uno più classico? E ancora: lo sport, la corsa la mattina prima di cominciare la giornata di lavoro è un appuntamento per molti di noi. E anche qui si afferma il desiderio di unire a un abbigliamento pratico uno nel quale si possa manifestare la propria identità. Insomma, la moda continua ad abbattere muri. Ma se prima erano quelli dello stile, ora sono sempre di più quelli della vita. E in questo suo correre cercando sempre nuove frontiere ci regala anche un po’ di libertà. Come accade sempre, sta a noi non cadere nelle trappole che proprio le libertà ingabbiano. © RIPRODUZIONE RISERVATA Stile e libertà SENZA FRONTIERE L’esperta Anna Maria Curcio, docente di sociologia della moda, ha fondato a Roma l’Osservatorio dei fenomeni della moda È così invadente e tentacola- re che limitarsi a chiamarla mo- da è insufficiente. Almeno per come l’abbiamo intesa fino a qualche decennio fa quando eravamo convinti che la moda fosse questione di look, per mostrarsi in società al meglio, secondo il diktat dei grandi de- signer, e noi tutti lì a scimmiot- tare, magari pauperizzandoli, quegli input. Ora la musica è cambiata, ce ne accorgiamo tutti, ce lo sottolinea Anna Ma- ria Curcio, docente di sociolo- gia della moda a Roma, autrice di decine di pubblicazioni a te- ma, studiosa di Simmel, fonda- trice dell’Osservatorio dei feno- meni della moda: «Oggi la mo- da pervade ogni frammento della nostra vita e corre (come gli omini dell’installazione di Angelo Bonello Run Beoynd 2015 al Light Festival di Amster- dam). È di moda non solo in- dossare quegli abiti e scegliere quei colori. Ogni nostro com- portamento nasce da condizio- namenti sociali e dalla volontà più o meno cosciente di essere trendy». Facciamo un elenco aiutate da lei: è di moda, tanto per co- minciare, non essere allineati, quanto a look, alla nostra età anagrafica. Lo dice questo Pitti 89 (12-15 gennaio) intitolato Generation(s) a significare che lo stile è transgenerazionale e che è pieno di ragazzetti che ve- stono vintage e formale e di adulti in sneakers e maglietta, è di moda usare un linguaggio semplificato mutuato dalla co- municazione tecnologica, è di moda parlare e mostrarsi com- petenti di cucina e di cibo, me- glio se vegetariano o vegano perché ci mostra più consape- voli e buoni, sono ancora di moda le case un po’ minimali con tocchi di ridondante baroc- co, è di moda lo stile sano di vi- ta e la ginnastica fai da te, ci so- no moltissimi runners. Se questo decalogo vale fon- damentalmente per le genera- zioni di mezzo, «è tra i giova- nissimi, però, che nascono or- mai le tendenze — aggiunge la professoressa Curcio — tra i giovanissimi e per strada. Quando a metà degli anni No- vanta l’antropologo americano Ted Polhemus intuì che per de- scrivere le nuove tendenze do- veva andare a vivere in strada e mischiarsi con i ragazzi e i clo- chard ebbe un’intuizione che è di Chiara Dino La moda corre Uomini in t-shirt, giovani vintage L’età è uno stato mentale e attraversa le generazioni ANGELO BONELLO, RUN BEYOND, 2015, AMSTERDAM È tra i ragazzi che nascono le tendenze: emergono dalla strada e con la Rete si diffondono veloci valida anche oggi». Tra l’altro parte di quel lavoro confluì in una mostra al Victoria and Al- bert Museum di Londra la cui anteprima fu presentata a Fi- renze durante un Pitti. La mutata origine dei feno- meni di moda, poi, non è priva di implicazioni. «Intanto non è più possibile definire i confini geografici del luogo dove nasce la moda — spiega la prof — Na- sce ovunque e si può dire che ci sono tante mode, e che nelle grandi città ogni quartiere ha la sua. Essa è parcellizzata e inva- siva visto che poi si diffonde at- traverso la Rete. Inoltre alcune tendenze si manifestano senza una ragione apparente, in ma- niera casuale. «Chi sa dire per- ché a un certo punto sono di- ventati un must gli hot pants? — si chiede la professoressa Curcio — Nessuno. Ma tutti ci siamo accorti che, mutatis mu- tandis — non di hot pants ma di pantaloni corti si trattava — anche il premier Renzi ne in- dossava un paio durante le sue vacanze a Courmayeur». © RIPRODUZIONE RISERVATA Eventi Pitti SUPPLEMENTO GRATUITO ALL’EDIZIONE ODIERNA DEL Poste Italiane Sped. in A.P. D.L. 353/2003 conv. L.46/2004 art. 1, c1 DCB Milano. Non può essere distribuito separatamente dal Corriere della Sera

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di Eugenio Tassini

C’è una moda(l’ultimacollezione diDolce &Gabbana) che

varca anche la frontiera oggi per noi più difficile e parla alle donne musulmane dei Paesi arabi meglio di un intellettuale, di un generale, di un diplomatico e di un politico. Sono gli stessi Dolce & Gabbana che avevano avuto successo negli anni Ottanta in Europa e in America con il reggiseno a vista a firmare una collezioni di tuniche e veli. I confini, non solo quelli geografici, sono da sempre la sfida della moda: a Pitti quest’anno ne cadranno molti. Quello di genere per esempio, che ricerca un guardaroba possibile per lui e per lei. Perché così è la vita: infatti se il figlio di Will Smith va in giro con la gonna, a New York è lei a far follie per il cappotto del Casentino. O ancora le barriere dell’età, ormai diventate macerie nel nostro quotidiano: figli e padri ascoltano la stessa musica, leggono gli stessi libri, guardano gli stessi film. Che c’è di strano allora se gli adulti ricercano uno stile, magari nei dettagli, più giovane e i ragazzi uno più classico? E ancora: lo sport, la corsa la mattina prima di cominciare la giornata di lavoro è un appuntamento per molti di noi. E anche qui si afferma il desiderio di unire a un abbigliamento pratico uno nel quale si possa manifestare la propria identità. Insomma, la moda continua ad abbattere muri. Ma se prima erano quelli dello stile, ora sono sempre di più quelli della vita. E in questo suo correre cercando sempre nuove frontiere ci regala anche un po’ di libertà. Come accade sempre, sta a noi non cadere nelle trappole che proprio le libertà ingabbiano.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Stile e libertà

SENZAFRONTIERE

L’espertaAnna Maria Curcio, docente di sociologia della moda, ha fondato a Roma l’Osservatorio dei fenomeni della moda

È così invadente e tentacola-re che limitarsi a chiamarla mo-da è insufficiente. Almeno percome l’abbiamo intesa fino aqualche decennio fa quandoeravamo convinti che la modafosse questione di look, permostrarsi in società al meglio,secondo il diktat dei grandi de-signer, e noi tutti lì a scimmiot-tare, magari pauperizzandoli,quegli input. Ora la musica ècambiata, ce ne accorgiamotutti, ce lo sottolinea Anna Ma-ria Curcio, docente di sociolo-gia della moda a Roma, autricedi decine di pubblicazioni a te-ma, studiosa di Simmel, fonda-trice dell’Osservatorio dei feno-meni della moda: «Oggi la mo-da pervade ogni frammentodella nostra vita e corre (comegli omini dell’installazione diAngelo Bonello Run Beoynd2015 al Light Festival di Amster-dam). È di moda non solo in-dossare quegli abiti e sceglierequei colori. Ogni nostro com-portamento nasce da condizio-namenti sociali e dalla volontà

più o meno cosciente di esseretrendy».

Facciamo un elenco aiutateda lei: è di moda, tanto per co-minciare, non essere allineati,quanto a look, alla nostra età anagrafica. Lo dice questo Pitti89 (12-15 gennaio) intitolatoGeneration(s) a significare chelo stile è transgenerazionale eche è pieno di ragazzetti che ve-stono vintage e formale e diadulti in sneakers e maglietta, èdi moda usare un linguaggiosemplificato mutuato dalla co-municazione tecnologica, è dimoda parlare e mostrarsi com-petenti di cucina e di cibo, me-glio se vegetariano o veganoperché ci mostra più consape-

voli e buoni, sono ancora dimoda le case un po’ minimalicon tocchi di ridondante baroc-co, è di moda lo stile sano di vi-ta e la ginnastica fai da te, ci so-no moltissimi runners.

Se questo decalogo vale fon-damentalmente per le genera-zioni di mezzo, «è tra i giova-nissimi, però, che nascono or-mai le tendenze — aggiunge laprofessoressa Curcio — tra igiovanissimi e per strada.Quando a metà degli anni No-vanta l’antropologo americano Ted Polhemus intuì che per de-scrivere le nuove tendenze do-veva andare a vivere in strada emischiarsi con i ragazzi e i clo-chard ebbe un’intuizione che è

di Chiara Dino

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È tra i ragazzi che nascono le tendenze:emergono dalla strada e con la Rete si diffondono veloci

valida anche oggi». Tra l’altroparte di quel lavoro confluì inuna mostra al Victoria and Al-bert Museum di Londra la cuianteprima fu presentata a Fi-renze durante un Pitti.

La mutata origine dei feno-meni di moda, poi, non è privadi implicazioni. «Intanto non èpiù possibile definire i confinigeografici del luogo dove nascela moda — spiega la prof — Na-sce ovunque e si può dire che cisono tante mode, e che nellegrandi città ogni quartiere ha lasua. Essa è parcellizzata e inva-siva visto che poi si diffonde at-traverso la Rete. Inoltre alcunetendenze si manifestano senzauna ragione apparente, in ma-niera casuale. «Chi sa dire per-ché a un certo punto sono di-ventati un must gli hot pants?— si chiede la professoressa Curcio — Nessuno. Ma tutti cisiamo accorti che, mutatis mu-tandis — non di hot pants madi pantaloni corti si trattava —anche il premier Renzi ne in-dossava un paio durante le suevacanze a Courmayeur».

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FI2 SPECIALI Martedì 12 Gennaio 2016 Corriere Fiorentino

L’oasi vintage

Una piccola oasi nel centro dove, come per magia, i rumori si placano. Qui si può consumare uno spuntino sano e divertente. Sano perché tutte le materie prime sono scelte per genuinità e naturalezza, divertente perché si possono scegliere le verdure e la frutta per le centrifughe, combinare gli ingredienti per i tramezzini mille gusti e acquistare o noleggiare oggetti di arredo vintage, dai mobili alle tazze. Amblé, piazzetta dei Del Bene, 7a

Per grandi e piccini

Una passeggiata in centro con tutta la famiglia e una sosta che accontenta tutti, in un locale 0-99, per una pausa relax e per ripartire con la marcia giusta. Qui gli adulti possono gustare caffè, centrifugati esucchi di frutta espressi, sandwich insalate e tapas, i bimbi hanno uno spazio tutto loro per giocare, leggere e disegnare, e un menu ad hoc, e anche i cani possono dissetarsi nelle loro ciotole. Andersen Cafe e Bistrot, borgo Santa Croce 21r

Trionfo vegan

Cosa c’è di meglio del brunch in un locale dove lo spuntino è leggero, diverso e appetitoso e la salute è al primo posto? In questo locale tutto è vegan, senza glutine, artigianale e senza conservanti. Per una pausa panino si può scegliere fra tre tipi di burger: soia e verdure, ceci o lenticchie, aggiungere due tipi di verdure e condire con una salsina, accompagnando il tutto con estratti di frutta e verdura fresca biologica. Panino Vegano, via Bufalini 19r-21r

Pausaspuntino

di Francesca Tofanari

Maratone di stile in cittàLe scarpe ma non solo Adidas, Colmar e gli altri per lo sport urbano

di Chiara Dino

Prendete Yosuke Aizawa, anima del brandgiapponese White Mountaineering (venutoqui a Firenze, a Pitti, con la sua collezione, agennaio del 2013), e mettetelo a contatto con gliarchivi storici della Adidas. Poi catapultatelonel 2016 (dopo degli esperimenti passati già digrande impatto) e immaginate cosa la sua crea-tività potrà esprimere (l’appuntamento è giove-dì 14 gennaio alle 19) all’evento organizzato allaLeopolda. Una sequenza di modelli outdoorche metterà insieme design, utilità e tecnologiagiapponese con la solida funzionalità targataAdidas per una collezione totale, dalle scarpealle giacche.

È l’evento più atteso, a questa fiera, dal popo-lo degli sport addicted: quelli che non possonoesimersi dal praticare discipline sportive alme-no 4 volte la settimana e che fanno trasmigrarequesta attitudine anche nei look da lavoro. Sempre e comunque. Visto che si tratta di un

modo di essere il loro. Per lo-ro, questo Pitti offre più di unasuggestione, soprattutto infiera, nei padiglioni della For-tezza con una chicca in apertu-ra della kermesse. Per la primavolta il Teatro dell’Opera siapre alla moda con l’eventoColmar realizzato insieme conVogue Talents (il 12 dalle 18,30alle 22): un’occasione per ve-dere la caspule collection delbrand italiano realizzata con il

designer Christian Pellizzari e Comeforbre-akfast, il duo creativo composto da Antonio Ro-mano e Francesco Alagna: giacche iper tecni-che, per colori catarifrangenti per lui e per lei.In linea con uno stile desangagé ma di tenden-za. Suggestioni, si diceva che rimbalzano in fie-ra dove abbiamo selezionato quegli espositoriche soddisfano gli sport addicted che riempio-no le strade della città praticando il running o lacamminata sportiva. Moltissimi a guardarsi in-torno per un trend che cresce in maniera espo-nenziale da dieci anni. Per loro, nella pagina ac-canto, quattro percorsi possibili e sperimentatiper fare jogging anche durante la tre giorni diPitti (un vero runner non interrompe per tregiorni di fila), qui di seguito una serie di standda vedere. La prima sosta nella sezione I Play(Padiglione Cavaniglia, stand 12) è sicuramenteper Vibram. Chi è Vibram un runner lo sa: unoche delle suole da scarpe ne ha fatto una malat-

In alto le classiche sneakers Pony,qui sopra il giubbotto con bretelle Invicta

Il cappellinoda indossare per correrein città è Herschel Supply

tia. Uno che, per dire, lavora per North Face (gliproduce le suole) ma che di suo fa anche pro-dotti finiti come le imperdibili five fingers (nel-la foto grande un modello): le scarpe da indos-sare subito dopo l’allenamento o la corsa per fa-re stretching e tornare a casa praticamente massaggiando il piede. Qui a Pitti Vibram pun-terà su due prodotti, la collezione invernale diFuroshiki (suole dotate di fasce ergonomicheche si adattano al piede creando scarpe perso-nalizzate) e la Vibram Sole Factor (collezione disuole applicabili a qualunque tipo di scarpa condimostrazioni pratiche da Nencini Sport Via Ciolli, 12/14 Calenzano, Firenze).

Invicta, (Padiglione Cavaniglia stand 45) chequest’anno compie 110 anni di vita, porta il suomarchio di fabbrica, una collezione giovane, bi-sex, con due new entry quanto a colore (piom-bo per lui, oro per lei) in cui la parte da leone lafanno i giubbotti soprattutto quello, in versionemaschile e femminile, in nylon trapuntato e alcui interno sono state inserite delle bretelle ela-

stiche. Richiamano lo zaino che è l’oggetto In-victa per eccellenza e permettono una maggio-re aderenza del capo sul corpo.

Piquadro, (Costruzioni Lorenesi, piano ter-ra, stand A/1) che tutti associamo alla pelle dizaini fashion da lavoro, quest’anno porta sì lasua nuova collezione di borse ma dotate di undispositivo che si chiama Connequ. Collegato auna app del telefono consente di ritrovare laborsa se viene smarrita. Loro ne consiglianouna versione ad ok per i runners: da attaccarealle chiavi di casa, caso mai durante la corsa do-vessero caderci. Arrivano anche gli americani diPony, (Padiglione Cavaniglia, stand 103), quellidelle sneaker per eccellenza: i primi che le han-no trasferite dai campi di atletica alle stradedella città. Indossava Pony, per dire, il cestistaWilt Chamberlain. Ebbene loro portano la lorocollezione a Firenze nella sezione I Play. Ci sa-ranno anche le eco-magliette, gli ecogiubbotti,e le eco-scarpe di Ecoalf (Padiglione Cavanigliastand 31), capi sportivi realizzati con materialiriciclati. E poi le scarpe da running degli inglesidi Gola (Padiglione Cavaniglia stand 24), il lookinformale e sportivo di Aeronautica Militare(Area Monumentale, Sala Ottagonale, stand 1)gli accessori di Herschel Supply (PadiglioneCavaniglia, stand 32): con cappelli, zaini, scar-pe, felpe e orologi dotati di cronometri, fino al-le calze fashion e tecniche (perfettamente ade-renti alla pianta del piede) targate Happy Socks(Lyceum, piano terra, stand 5-7) per finire conl’abbigliamento sportivo degli italiani di L4K3(Padiglione Cavaniglia, stand 101). Ultima se-gnalazione, il brand antipioggia Rains (Padi-glione Cavaniglia stand 35), per chi non rinun-cia a muoversi in città anche sotto l’acqua.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Sopra le Fight fingers di Vibram.A destra lo zaino Piquadro con il dispositivo Connequ da associare all’app dell’Iphone.Sotto un look da runners firmato Adidas

Topfive

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Corriere Fiorentino Martedì 12 Gennaio 2016 SPECIALI FI3

Doppia scelta

Dopo una bella camminata, una doppia scelta: o vi fermate in centro o continuate l’allenamento fino a Novoli. Lo spuntino è leggero: yogurt con cereali e frutta fresca, spremute, frullati, muffins, sfoglie alle mele o primi di cous cous, farro e riso, insalate e vellutate di verdure. Parole d’ordine: natural, fresh, easy, care, perché tutti gli ingredienti sono selezionati con cura. Lovelife, piazza Spadolini 6 / via dell’Oriuolo 26r

Relax con libri

Dopo una settimana di movimento d’obbligo una pausa più lunga in questo locale che dalle 12 propone piatti vegetariani e vegani, sani ed equilibrati, come il menu di ogni giorno, con l’aggiunta di dolci o salati. Ci sono insalate, carpacci, riso, pasta, pane carasau, tutti fatti al momento, accompagnati da frullati, smoothies, centrifughe, succhi o un tè caldo, da sorseggiare sfogliando le pagine di uno dei tanti libri sugli scaffali. Libreria Brac, via dei Vagellai 18r

Nel centro (percorso largo)

All’alba quando l’aria è migliore(e non si incontrano turisti)Chi ha provato questo percorso per le vie del centro di Firenze (sono quelli di Firenze Corre, gruppo di runner che s’incontra il mercoledì sera in piazza Duomo e da lì inizia la sua corsa ) giura che il momento migliore per affrontarlo sia alle prime luci dell’alba. A quell’ora la città respira, l’assenza di turisti di vario genere e provenienza fa apprezzare la strade e i monumenti, i palazzi e gli scorci in tutt’altro modo e rende Firenze anche un po’ surreale ferma com’è, nel tempo, a qualche secolo fa. La si può iniziare da qualunque punto questa pista

cittadina. L’importante è ricordarsi che il fondo stradale non è dei migliori, e tenere a mente che c’è un valore aggiunto: gran parte del centro è chiuso alle auto, non tutto però una buona parte. Quindi, paradossalmente l’aria è migliore qui che in percorsi più canonici (tipo lungarni o salita in direzione del Piazzale per intenderci). Senza soste lunghe, sennò che razza di sportivi siete, questa corsa-camminata di poco più di 12 chilometri (occorre dunque essere un po’ allenati per affrontarla) offre dei punti di vista interessanti.

Intanto, mai viste, piazza della Signoria e piazza Duomo completamente deserte. Ma non solo: interessante può essere il percorso che da piazza San Marco (col bellissimo museo del Beato Angelico) va in direzione della Galleria dell’Accademia (quella del David), si spinge sino alla zona residenziale e borghese di piazza D’Azeglio, costeggia via Farini con la sinagoga (difficilmente un fiorentino vi consiglierà di vederla) e poi torna verso il centro per spingersi, attraverso il Ponte alle Grazie, sino all’Oltrarno. La sosta qui può essere davanti alla spianata di Palazzo Pitti.

C.D.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Galleriadell'Accademia

S. Marco

P.zzaD'Azeglio

Duomo

S. M. Novella

Santa Croce

Pontealle Grazie

Via

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P.zza dellaRepubblica

PonteVecchio

Palazzo Pitti

Via Dei Bardi 12,3 km

Nel centro (percorso breve)

Fare sosta in quattro basiliche e scoprire le vie dell’OltrarnoQuasi cinque chilometri, un allenamento base, poco più poco meno. E tutto quanto concentrato nella Firenze storica, di qua e di là d’Arno. Con l’attraversamento di due ponti, quello alla Carraia, più defilato dai circuiti turistici e il pluri-fotografato Ponte Vecchio. Si passa da via Guicciardini, un tempo rappresentativa dell’artigianato oggi un po’ snaturata da negozi e bar più turistici per poi approdare dopo aver doppiato Piazza Pitti, nella zona più autentica della città . Con la sua piazza Santo Spirito, vocata

al divertimento giovane fino a tarda sera, e di mattina animata da un piccolo mercato, e le vie Sant’Agostino e dei Serragli. Normalmente qui il turista medio non arriva e invece meritano entrambe queste strade, per le loro botteghe di artigiani o di alimentari doc. Da via dei Serragli attraverso il ponte alla Carraia si raggiunge la zona stazione con la piazza che ospita una delle basiliche maggiori fiorentine (Santa Maria Novella). Lungo via Martelli ritroverete la zona pedonale che proseguirà ancora per un bel po’, passando per

piazza Duomo (a questo punto sarà la terza basilica che incontrerete dopo quella di Santo Spirito e quella di Santa Maria Novella). Un passaggio da via Calzaiuoli e poi attraverso via dell’Anguillara puntate verso un’altra basilica, quella di Santa Croce, il Pantheon di Firenze. A questo punto imboccate via dei Neri e spostatevi in zona Uffizi: correre al Piazzale del museo più famoso d’Italia, non è un privilegio da poco. Subito dopo sfiorerete i luoghi dell’attentato di via dei Georgofili per poi attraversare Ponte Vecchio. Solo ora sarete pronti per fare un po’ di stretching. Sul lungarno.

C.D.© RIPRODUZIONE RISERVATA

P.zzadella

Signoria SantaCroce

P.zzaSanto Spirito

ViaS. Agostino

PonteVecchio

Via dell'Anguillara

Via dei Neri

Pontealla Carraia

Palazzo Pitti

ViaGuicciardini

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Giardinodi Boboli

P.zzadella

Repubblica

DuomoP.zza S.M.Novella

Via

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Lungarno Corsini

4,9 km

Via

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Piazzale Michelangelo

Una sgambettata in salita per trovare il perfetto skyline Questo percorso non è lunghissimo ma per un po’ vi costringerà a camminare o correre in salita. Poco male, arrivare a piazzale Michelangelo, partendo da piazza Ferrucci, come vi consigliamo qui, è fattibilissimo, la pendenza è ragionevole e vi troverete di colpo in mezzo a un boschetto in città. Unica pecca il viale non è chiuso al traffico quindi accanto alla vostra pista tra gli alberi potrà accadere di sentire/vedere passare delle auto. Dipende dall’orario ovviamente. La salita merita. Lungo il viale alberato scoprirete dove abitano i fiorentini

ricchi, ci sono case belle con parchi grandi, quale circolo sportivo frequentano, sulla destra salendo c’è quello degli Assi coi campi da tennis della first lady Agnese, quante persone, come voi, amano correre, da queste parti, il più delle volte in compagnia del loro cane. Arrivati al piazzale, bando alle emozioni inutili: il David che vedete qua è solo copia dell’originale michelangiolesco custodito alla Galleria dell’Accademia. Però la vista dall’alto della città che costeggia il suo Arno e che mostra la mole

prepotente e massiccia del suo cupolone, di Santa Croce e della Torre di Arnolfo val bene la sgambettata in salita (tra l’altro se vi siete portati delle monete ci sono dei telescopi per guardare giù senza perdersi nulla). A questo punto scendete da viale dei Poggi (non sbagliate sennò finite in Oltrarno e i chilometri aumentano). Procedete verso la torre di San Niccolò e indugiate nel quartiere che porta il suo nome. Ci sono un paio d’orafi e un negozio di anticaglie che meritano sosta. Dunque tornate verso il fiume. Se lo attraversate da Ponte alle Grazie siete a un passo da piazza della Signoria.

C.D.© RIPRODUZIONE RISERVATA

VialeM

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Lungarno della

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Pontealle Grazie

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Via dei B a rdi

8 km

PonteS. Niccolò

Arcetri

Sulle tracce di Galileo Galilei per finire sul Ponte Vecchio L’incipit di questo percorso è simile a quello precedente: occorrerà salire sul al piazzale lungo viale Michelangelo, partendo da piazza Ferrucci, prima di puntare verso Arcetri. Di buono c’è che una volta arrivati in cima vi toccherà imboccare viale Galileo che è meno trafficato. La meta merita. Arcetri, e la zona lì intorno, oltre ad essere la sede dell’Osservatorio astronomico di Firenze, ospita dei frammenti di storia. Primo di tutto la casa e i luoghi dove visse e morì Galileo dopo l’abiura a seguito del processo intentatogli dall’Inquisizione, per

eresia. La Chiesa si sa non vedeva di buon occhio la teoria eliocentrica che di fatto toglieva la terra dal centro del sistema solare. E quindi costrinse lo scienziato a rinnegare le sue scoperte e i suoi studi. Da queste parti però c’è anche altro. Durante la discesa verso la città, unavolta arrivati su in cima ad Arcetri, dovrete pure discendere, passerete da via di San Leonardo. A parte il fatto che rischiate di fare il percorso da soli, la strada è pochissimo trafficata e correre o camminare qui è un sogno, vi sembrerà di vivere in un altro secolo. Lungo la discesa

incontrerete la chiesa di San Lorenzo in Arcetri, una Pieve dell’anno mille che si accompagna ai muretti che delimitano la via e ad ampie distese di uliveti. Via via che procedete verso il basso godetevi la tranquillità e il silenzio. Poco più in basso vi aspetta il bello ma popoloso quartiere di San Niccolò dove c’è sempre qualcuno, pieno com’è di locali, negozi e piccoli bar. E poi per non rinunciare neanche in questo percorso al contatto con la Firenze più nota, finite il giro sgambando sul lungarno Torrigiani. È breve e subito dopo sulla destra vi porta fino a Ponte Vecchio.

C.D.© RIPRODUZIONE RISERVATA

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FI4 SPECIALI Martedì 12 Gennaio 2016 Corriere Fiorentino

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Corriere Fiorentino Martedì 12 Gennaio 2016 SPECIALI FI5

Giorno e sera

Il color cipria è il colore di moda in questo inverno. Ed è il colore di questa pochette, estendibile o restringibile ai lati e utilizzabile anche di giorno (per mise eleganti). Monnaluna, sdrucciolo de’ Pitti 22r

Dettaglio legno

Per fare un tavolo ci vuole il legno... Anche per fare questa borsetta c’è voluto il legno, ed in più tanti dettagli che la rendono divertente,ma con stile. Moijejoue, via Vincenzo Gioberti 70r

Peluche a pois

Comprare una pochette come questa significa voler tornare bambine: morbida come un peluche (o un barboncino, di cui ricorda il pelo), rosa come una bambola. Con l’aggiunta di pois neri, che danno un’aria retrò. Unico tocco «rock»: la catena. Midinette, piazza della Stazione 51r

A Laura Biagini piace l’uncinetto. Con la lana crea anche pochette. Se siete senza guanti e volete scaldarvi le mani fate finta di dover prendere qualcosa in borsa. Laura Biagini, via dei Macci 46r

SbarazzinaAlla compattezza levigata dell’ecopelle questa pochette unisce, su lana, una fantasia sbarazzina in tinta carta di zucchero. Marakita, via Antonio Giacomini 17

Pochette

di IreneR. Vittory

All’uncinetto

Al Niccolini una donna collezionistaMarco De Vincenzo: la mia lei ama ciò che non possiede e non può fare a meno di averlo

In pillole

Marco De Vincenzo sarà il Womenswear Guest Designer di questa edizione di Pitti Uomo (12-15 gennaio) Classe 1978, il designer di origini messinesi ricopre ad oggi il ruolo di leather goods head designer per la maison Fendi, con cui collabora da oltre 15 anni. Nel 2009 crea il suo marchio, e nel 2014 parte la joint venture con il gruppo LVMH.

La sua performance andrà in scena al Teatro Niccolini di Firenze il 14 gennaio, dove si potranno vedere abiti realizzati proprio per questa occasione

«Avevo voglia di decontestualizzare la mia moda, cercando di immaginarla lontano da una sfilata che per certi versi rappresenta una forma di routine — ha detto lo stilista subito dopo l’invito di Pitti — Credo che sia giusto concedersi momenti in cui liberare il proprio universo estetico e mescolarlo con l’arte. Ciò che vorrei trasparisse da questo progetto è quanto per me sia importante il sorprendere e il sorprendersi»

di Laura Antonini

Una carriera rapida e costel-lata da continui balzi in avanti.È quella di Marco De Vincenzo,Womenswear Guest Designerdi questa edizione di Pitti Uo-mo impegnato il 14 gennaio afar sfilare la sua collezionedonna con una perfomance alTeatro Niccolini di Firenze cheha appena riaperto dopo ven-t’anni.

Classe 1978 di origini messi-nesi, De Vincenzo ha iniziato asoli ventun’anni anni a lavora-re da Fendi come designer diaccessori (maison dove ad og-gi ricopre il ruolo di leathergoods head designer) per poirealizzare, nel 2009, il marchiopret-à-porter che porta il suonome. Un’avventura decollatasotto i migliori auspici — daldebutto a Parigi durante la set-timana dell’alta moda nel gen-naio del 2009 alla vittoria nellostesso anno del concorso idea-to da Franca Sozzani Who isOn Next? — che nel 2014 lo haportato a siglare un accordo dijoint venture niente meno checon uno dei più importanti co-lossi del lusso nella moda: ilgruppo LVMH. Le sue si-lhouette leggibili, segnate dal colore e da una continua ricer-ca su disegni e materiali arri-vano adesso a Firenze.

Come nasce la sua presen-za in questo Pitti ImmagineUomo numero 89?

«Sono stato invitato moltimesi fa e non ho esitato più diun secondo ad accettare. Direiche mi sono sentito onorato».

In che modo, in occasionedi Pitti, decontestualizza lasua moda?

«Pensare a un sfilata un me-se prima di un’altra a Milanodurante la settimana del pret-à-porter , mi sembrava una ri-petizione priva di senso. Pittimi lasciava carta bianca, quin-di ho subito puntato su unprogetto per me nuovo. L’esi-bizione sarà un modo per ria-

prire all’insegna della modaun luogo magico della città,chiuso da moltissimi anni, eracconterà di quanto la moda el’arte possano parlare linguag-gi simili; una grande verità chenon sono certo il primo a rac-contare».

Come è stata scelta la loca-tion per il suo evento?

«Mi ha affascinato l’idea diun luogo inedito, di una verae propria inaugurazione. Perquesto ho scelto il teatro Nic-

colini».Conosceva il Teatro Nic-

colini? «No, l’ho scoperto in

questa occasione. Ha unadimensione perfetta, inti-ma, ed è pieno di storia».

Cosa vedremo al Nic-colini? Ci può dare qual-

che suggestione sugliabiti o gli accessori?

«Vedremo abiti ine-diti, realizzati apposi-tamente per l’evento.Non appartengono anessuna collezione,ma continuano ad

esplorare i miei codiciattraverso il colore e la mate-ricità».

Moda e arte: in che misurasono le facce di una stessamedaglia?

«Ogni mezzo che aiuti unapersona creativa ad esprimer-si è quasi miracoloso, direiterapeutico. Se il tuo imma-ginario è racchiuso dentroun vestito, un quadro, una

scultura, una performance,un oggetto di design, pocoimporta. È sempre una parte

di te che si tramuta in qualcosafuori da te».

Quali materiali ha usatonella collezione che vedremoa Firenze? Che colori e qualiforme?

«Pelle, organza, effetti me-tallici. C’è molto lavoro su ognisingolo pezzo che sarà propo-sto. Ma è la visione d’insiemeche sarà ancora più importan-te».

La sua donna? Che cosa in-

dossa e di cosa non può fare ameno?

«La mia donna è una colle-zionista. Ama ciò che ancoranon possiede e non può fare ameno di averlo».

Firenze, culla della modaitaliana e dell’artigianato. Leiha dei riferimenti particolariin città? Si è mai ispirato aMaison nate qui?

«Firenze ha una storia dimoda meravigliosa, oltre chedi arte. È l’idea dell’Italia chepiù ci inorgoglisce quando la

trasmettiamo a chi provieneda un paese differente. E io misento a mio agio in tutta que-sta bellezza. Sono siciliano, misento molto italiano e vivo aRoma da tantissimi anni. Girocontinuamente l’Italia alla ri-cerca di luoghi che possanoispirarmi e Firenze è una cittàche parla un linguaggio moltovicino al mio».

Per la sua produzione si af-fida ad artigiani del nostroterritorio? Per quale compar-to: pelle, sartoria, tessile?

«Per la pelle e gli accessorida sempre mi rivolgo al vostroterritorio. Esiste un savoir-fai-re unico. Sei fortunato se hai lapossibilità di servirtene».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Protagonisti

Su il sipario per gli stilisti italiani, la scommessa Curradi e Branchizio

Due giovani stilisti italianicon grandi potenzialità inter-nazionali. Il fiorentino Federi-co Curradi e il bresciano Vitto-rio Branchizio sono le nuoveleve su cui scommette Pitti Ita-lics il programma della Fonda-zione Pitti Discovery (promos-so da Centro di Firenze per laModa Italiana con il contribu-to di Ministero dello SviluppoEconomico, Agenzia ICE) condue sfilate evento. Per Curradi,classe 1975, che ha alle spalleun curriculum di tutto rispettoavendo lavorato per importan-ti maison di moda come Scer-vino, Cavalli ed Iceberg di cui è

stato direttore creativo, il 12gennaio negli spazi della Do-gana di via Valfonda si terrà ilbattesimo dell’omonimo mar-chio con una speciale perfo-mance.

«Sono onorato — ha dettoCurradi — di lanciare a PittiUomo il brand che porta il mionome. Pitti Immagine mi hadato l’opportunità di espri-mermi liberamente, senza do-vermi troppo preoccupare del-le regole del mercato. Voglioche ad emergere sia la miaidentità, trasmettere un mes-saggio che nasce dal mio mo-do di essere. Inquinamento e

natura, industria e artigianato,corrotto ed etico: parte da que-sti temi la mia prima collezio-ne. E sono orgoglioso di pre-sentarla all’interno di una ma-nifestazione internazionale

che si svolge a Firenze, la miacittà, che mi ha visto crescereprofessionalmente e non so-lo». Sarà sempre la location divia Valfonda ad ospitare quin-di il 13 gennaio Vittorio Bran-

chizio. Classe 1984 il fashiondesigner già vincitore dell’edi-zione 2015 del concorso Whois on next? Uomo presenterà astampa ed addetti ai lavori lasua collezione maschile checome punto di forza punta sulknitwear artigianale ma dallostile contemporaneo. «È statauna bellissima esperienza vin-cere Who is on Next? Uomo, grazie al giudizio unanime diuna giuria di altissimo livello — afferma Branchizio — Lavittoria è stata di grande sti-molo alla crescita del brand,attraverso il supporto di PittiImmagine e dei vari partner diWho is on Next? con i qualistiamo collaborando. Progetticome questo sono importanti per noi giovani designer emer-genti, per agevolare l’ingressoin un settore competitivo, edarci le linee guida e il suppor-to di cui abbiamo bisogno».

L.A.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Vittorio Branchizio e a destra Federico Curradi

Ispirazione«Ho scoperto ora questo luogo, ha una dimensione intimaed è pieno di storia»

La donna elegante e colorata secondo Marco De Vincenzo

Topfive

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FI6 SPECIALI Martedì 12 Gennaio 2016 Corriere Fiorentino

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Corriere Fiorentino Martedì 12 Gennaio 2016 SPECIALI FI7

Mille virtù

È una radice dalle mille virtù il ginseng. È un energizzante, regola la pressione, aiuta a combattere lo stress. Tra tutti, quello rosso coreanoè considerato il migliore. Qui è in estratto al 100%, basta la punta di un cucchiaio in acqua da bere tutte le mattine. Sapori di Korea, via dei Magazzini 27/r

L’arte della difesa

Il taekwondo è un’arte marziale che unisce tecniche di combattimento per la difesa ed esercizi di meditazione. Centro Taekwondo Firenze, Centro Fitness Artemio Franchi

La scarpa degli scrittoriAi coreani piace il made in Italy. Come le scarpe Sutor Mantellassi, di proprietà E- Land, amate da Fallaci e D’Annunzio. Sutor Mantellassi, via della Vigna Nuova 62

Gusto Kimchi

Un piatto tradizionale coreano? Provate il Kimchi, fatto di verdure fermentate con le spezie. Viene preparato in genere con il cavolo, con aggiunta di zenzero candito, peperoncini e aglio. Le sue origini risalgono a tremila anni fa. Ristorante Goong, Borgo Ognissanti 68r

Direzione Nord

Per conoscere l’universo della Corea del Nord consigliamo il libro «L’impero del mai» (ObarraO edizioni), tra contraddizioni e immaginazioni di Giuseppina De Nicola e Marco Del Corona. Ibs, via dei Cerretani 16r

Coreain città

di IvanaZuliani

Il Darwin della giacca(cercando le icone di domani)Il coreano Juun.J debutta alla Leopolda: amo l’evoluzione e l’innovazioneVoglio creare uno stile mai visto, la strada è una fonte di ispirazione

Sin da piccolo ha sognato dilavorare nella moda. EppureJuun.J, lo stilista coreano Men-

swear Guest Designer di PittiUomo, ha studiato belle

arti prima di conseguirela laurea alla prestigiosaEsmod di Seul e coro-nare la sua ambizione.Il 13 gennaio il desi-gner che dal 2007 fir-ma la sua omonimacollezione «Juun.J»arriva a Firenze perpresentare la sua ideadi uomo, anche defi-nita 3D, alla Leopolda.

«Essere il guest desi-gner di Pitti Uomo —racconta — è l’occasioneche mi farà conoscere intutto il mondo. Sono piùnervoso che mai e lapressione di presentareuna così grande colle-

zione è enorme, ma que-sta è anche una grandissima

soddisfazione».La sua moda dimostra una

grande conoscenza della sar-toria classica: come esprimeil valore attraverso i suoi ca-pi?

«Per creare un prodottosartoriale classico scelgoun capo classico ogni sta-

gione e lavoro su questo peresprimerne l’identità attraver-so il tocco Juun.J. La sartoriaclassica è la colonna portanteper la creazione di abiti di altaqualità. Prima della collezio-ne svolgo ricerche approfon-dite sulle giacche. Le modepossono cambiare, ma la giac-ca rimarrà sempre un capo im-mortale nell’abbigliamento maschile».

Molti parlano di lei come

un «designer all’avanguar-dia». Cosa significa?

«Significa essere portatoredi novità. Nell’innovazione c’èsensibilità e tecnica. I capi chesto creando sono innovativi eall’avanguardia, ma immaginogià il giorno in cui questi sa-ranno considerati dei classici.Amo l’evoluzione e l’innova-zione. Creare è compito di Dio,evoluzione e innovazionespettano agli umani. Mi piace-rebbe essere definito come undesigner all’avanguardia che evolve e innova».

La sua collezione è stataanche definita come «sarto-ria di strada»: come è possi-bile combinare la «streetfashion» con un design clas-sico?

«L’identità e la filosofia delmio design si possono defini-re come “Diverso Classico”.Generalmente prendo un mo-dello classico che è facilmentereinterpretabile attraverso untocco Juun.J. Utilizzando la si-lhouette e i nuovi materiali diJuun.J, creo uno stile mai vistoprima negli abiti classici. Os-servando le persone che in-contro per strada, riesco adavere quell’ispirazione per lo“Street Tailoring”. La moda distrada è molto comune e al-l’avanguardia allo stesso tem-po. I leader del la StreetFashion sono casi magnifici da

Firenze mi piace moltoe vorrei incontrare gli artigiani per imparare le loro tecniche

di Laura Antonini

ProtagonistaMenswear Guest Designer di Pitti Uomo è il designer coreano Juun.J.Il 13 gennaio presenterà la sua collezionealla Stazione Leopolda di Firenze

esaminare e d’altro canto an-che le vecchie generazioni coni loro abiti tradizionali sono daprendere in considerazione.Sono spesso più cool dei mo-delli che sfilano sulle passerel-le e sono grandi fonti di idee».

Il capo simbolo del suo uo-mo?

«Una camicia bianca con ca-pi classici. Esattamente comemetto i miei pensieri e concet-ti su tela bianca, l’inizio di tuttii colori e del design è il bian-co».

Cosa vedremo a Firenze?«Selezionerò un capo clas-

sico e lo reinterpreterò per da-re forma ad una nuova esteti-ca. La performance, gli orna-menti sono importanti in unasfilata, ma mi sto concentran-do soprattutto sui singolilook».

Parliamo di Firenze, degliartigiani e della moda italia-na.

«Rispetto molto la moda e ibrand italiani e quando visitoFirenze mi rendo conto che lastoria è in ogni angolo. La pel-le poi è uno dei materiali chepiù amo e, se mai ci fosse l’oc-casione, amerei incontrarequesti artigiani e poterli cono-scere per imparare le loro stra-ordinarie tecniche. Durante ilmio soggiorno a Firenze, misono preso un giorno per visi-tare gli Uffizi e altri musei. Tra-scorrere tempo in questi luo-ghi guarirà sia il piacere che loscoraggiamento tipici dei po-stumi della presentazione del-la collezione».

Che materiali utilizza per isuoi capi?

«Tessuti provenienti dal-l’Italia, Giappone, Corea. Per lalana e la pelle utilizzo princi-palmente tessuti italiani. Cre-do sia importante scegliere igiusti materiali e fare ricerca.Tutti i prodotti sono fatti in Corea. Ci sono numeroseaziende artigiane e le conside-ro come il fondamento dellamoda coreana. La loro mae-stria arriva a tal punto che ca-piscono la tecnicità di ogni materiale, le richieste degli sti-listi e realizzano ciò che hannoin mente».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Intrecci di lana, con sei talenti dal mondoL’International Woolmark Prize si ferma a Villa Favard. Napoleone: un onore

Da sinistra a destra: Munsoo Kwone Siki Im

Dopo essersi svolto a Lon-dra, l’anno scorso in pienafashion week, l’InternationalWoolmark Prize Uomo, il con-corso che celebra l’eccellenzastilistica nell’utilizzo della La-na Merino, la più importantefibra naturale australiana, arri-va al Polimoda in occasione diPitti Uomo numero 89. È nellacornice di Villa Favard infattiche mercoledì 13 gennaio ver-rà assegnato il prestigioso pre-mio che vede come finalisti seistilisti internazionali. In palioper il coreano Munsoo Kwon,l’inglese Agi & Sam, l’olandeseJonathan Christopher dal-l’Olanda, l’americano Siki Im,l’australiano P.Johnson e l’in-

diano Suketdhir un premio di100 mila dollari oltre alla pos-sibilità di vendere la propriacollezione nei principali storedel mondo. «È un onore esse-re riusciti a stabilire un’impor-tante collaborazione per l’In-

ternational Woolmark Prizemenswear — dice RaffaelloNapoleone, Ceo di Pitti Imma-gine — La nostra collaborazio-ne con Woolmark ha una sto-ria lunga e molto positiva, ed èstato naturale ritrovarsi assie-

me per questo progetto». Unaconferma del primato di PittiUomo nella moda maschile,insomma ma anche «un rico-noscimento per la città di Fi-renze, che riesce a mettere incampo istituzioni come Poli-moda, che ha ormai raggiuntole posizioni più alte nei globalranking delle scuole di modainternazionali».

R.C.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Sopra Jonathan Christopher, a destra Patrick Johnson e Tom Riley(P.Johnson)

Topfive

Il duo Agi Mdumulla e Sam Cotton (Agi & Sam)e SuketDhir

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FI8 SPECIALI Martedì 12 Gennaio 2016 Corriere Fiorentino

Blu styleTorna sulle scene il montgomery. Questo in panno blu ha la manica a martello e le tasche a pattina.Contemporanea la chiusura a pressione.Tardia - Padiglione Medici c/14

Farfallino jeansUn accessorio di altri tempi il farfallino oggi indossato (se di jeans come questo) da ragazzi e giovani uomini curiosi quanto attenti ai dettagli e alla qualità del proprio guardaroba. Thomas Mason - Padiglione Centrale , Piano Attico Stand E 11

Cappello anni ‘50Il cappello di feltro a tesa larga degli anni’ 50 ha il marchio Panizza, che fin dai primi del ‘900 si è visto sul capo di attori, cantanti e papi. Epoca Vintage, via dei Fossi 6r

Uniformi di guerra

Racconta un pezzo di storia ed è una rarità per collezionisti, la giacca in tessuto di cotone e fibra di ortica, foderata in seta, risalente alla Seconda Guerra Mondiale. Faceva parte delle uniformi dei soldati tedeschi e il disegno a pallini verdi, marroni e beige è detto a tigre. Jules e Jim Lab, via del Moro 56r

Come nelle bande

La giacca bordeaux, con sottili coste delle bande musicali americane degli anni ’60, ha ricami dorati sulle braccia, cordoncini che scendono dalle spalle e bottoni in metallo con la cetra. Nadine, via de’ Benci 32r

Gilet foreverEccentrico sotto una giacca, sportivo con i jeans: questo gilet, realizzato a mano in tessuto indigo del 1880 con bottoni in osso, è un pezzo unico. Ceri Vintage, via dei Serragli 26r

La grande E

I Levi’s 501 sono il marchio di jeans più amato, fin da quando nel 1873 Levi Strauss inventò il blue jeans con il logo dei due cavalli. Ma forse non tutti sanno che fino al 1971 la

«e» sull’etichettarossa eramaiuscola e talijeans eranodenominati «BigE». Desii Vintage,via dei Conti17/19/21r

Giovane gentleman

QUEI DESIDERIINTRAMONTABILI Barbanera: ritorno al futuro, con una scarpa classica

«La scarpa dice chi sei, come sei e da sola cambia l’impressione generale che unuomo dà di sé». È da questa idea che 4 anni fa è nato il marchio Barbanera dise-gnato a Milano e prodotto in Toscana e che ora debutta al Pitti (sezione Make,

Padiglione Centrale, stand 4). «Con i miei soci— racconta Sergio Guardì — abbiamo dato vitaa questo progetto lasciando le nostre precedentiattività. Tra noi, tutti giovanissimi e under 40,c’è chi ha lavorato come musicista rock e chicome pubblicitario. Eravamo alla ricerca di unascarpa che potesse interpretare quella voglia unpo’ corsara di vestire classico o casual avendo aipiedi calzature classiche eppure di forte perso-nalità». «Capace di cambiare stile a secondadelle occasioni o delle esigenze – spiega ancoraGuardì – il nostro uomo non rinuncia mai acalzare scarpe di qualità. In questo cambianoanche gli scenari preesistenti, per cui ancheuomini giovani sono alla ricerca di prodotti arti-

gianali di carattere come i nostri». I modelli? Stringate, Oxford o stivaletti alla Beatles, con fibbia o mocassino hanno dettagli originali e mixano pellami pregiati a tessuti osando anche sul colore (nella foto sopra il sarto e maestro di stile Luca Rubinacci della omonima sartoria napoletana veste le scarpe Barbanera).

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Alessandro Pagliacci, Sergio Guardì e Sebastiano Guardìdi Barbanera

5

Effetto nostalgiaÈ in soffice bouclé di alpaca e merino, ricorda i riccioli del vello delle capre e sembra fatto a mano dalle nonne. È il maglione grunge con il dettaglio dell’apertura con bottoni. Pashmere – Padiglione centrale piano terra B/16

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Calze popIspirate alle figure femminili dal sapore pop di Marco Lodola le calze Pin-Up sono incorniciate dal pregiato cotone. Gallo- Padiglione Centrale Piano Attico C/3 D/3

4 Cucite a manoSi riconferma lo chic della scarpa artigianale cucita a mano. Fra le proposte la nuova scarpa Nico, lavorata e cucita a mano, e realizzata in vitello e suede a contrasto. Mario Bemer - Padiglione CentralePiano Inferiore Salone M Stand 60

1

Revival anni TrentaLa camicia del nonno è in cotone pesante e di colore grigio antracite. Svecchia il look anni Trenta la nuova forma del colletto piccolo e sagomato e lo studio dei dettagli come il polsino. Individual Quinte - Fortezza teatro primo piano stand 1

2

Due coloriUna linea di bretelle bi-color 100% made in Italy. Grazie ad una attenta ricerca nella lavorazione dei materiali, nelle stampe e nella cura artigianale dei dettagli l’accessorio del guardaroba maschile d’Antan è contemporaneo. Bretelle&Braces -Padiglione centrale piano inferiore stand W/7

3

10

A sette piegheLa cravatta sartoriale doc è made in Italy fatta a mano. Rigorosamente a sette pieghe sfoderata ma in puro cachemire ha la stampa regimental, ma la forma allungata le dà un tocco contemporaneo. Ulturale - Padiglione Centrale piano attico stand D/9

9

8 Gilet panciottoL’uniforme del nuovo gentiluomo ripesca dall’armadio dei nonni anche il gilet panciotto da vestire sotto la giacca. Questo color grigio ha anche le taschine.At.p.co - Padiglione Centrale, padiglione centrale, piano terra stand H 8-10

Pinces e bottoniUn pantalone classico dalla vestibilità contemporanea grazie a pinces e dettaglio pattina con bottone. La fodera in jacquard con tema «snow flake pattern» riprende il mood di stagione. PT Pantaloni Torino – Padiglione Centrale stand D/5-7

Vintage

di Francesca Tofanari

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di Laura Antonini

Topfive

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Corriere Fiorentino Martedì 12 Gennaio 2016 SPECIALI FI9

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FI10 SPECIALI Martedì 12 Gennaio 2016 Corriere Fiorentino

Evoluzione jeans

Dici moda street e pensi al denim. Perché il jeans è sempre sulla cresta dell’onda. In evoluzione: più casual con strappi, più formale in bianco e nero. J-Site, via Panzani 17a

Collage cartoon

Lunga vita al riciclo creativo: per realizzare questa giacca sono state utilizzate magliette di seconda mano e scarti di negozi, lavati e lavorati in Italia. Il risultato è un vivacissimo collage effetto cartoon che non vi farà passare inosservati. GreenLife, via del Giglio 27

Mix di stili

Una scarpa che mixa diversi stili. È uno stivale basso, ha la comodità della zip laterale (da coprire o da esibire), lacci sul davanti ed è in pelle lucida e sfumata. Splen Firenze, borgo San Jacopo 29

Feltro e misteroTutto in feltro con nastro in gros. Ecco un cappello da sfoggiare di giorno e di sera per avere un’aria più misteriosa. Conte of Florence, www.conteofflorence.com

Fulmini e saette

Rigorosamente nera la t-shirt firmata dal fashion designer Neil Barrett da mettere sui jeans o sotto una giacca anche da sera. Ironica la stampa, ton sur ton, di fulmini e saette che scendono a pioggia dal collo al petto. Luisa Via Roma, Via Roma 19-21r

Eterno Peter Pan

DETTAGLI DA FIGLIOPER IL MANAGERRed-Sox Appeal: l’ad con le calze rosse (o fantasia)

Hanno superato gli anta ma vestono con disinvoltura i panni dei propri figli. Jeans, sneakers, magliette e calzinicolorati, rosso cardinale, a fantasia o magari spaiati. Ce lo racconta il marchio storico di calzetteria Red- Sox Appeal (in Fortezza Padiglione centrale, salone M, piano inferiore, stand 11) che lancia a Pitti Uomo 89 un progetto fotografico in cui 5 personaggi di età e professione diversa sono immortalati con indosso i calzini della Maison nata nel 1938. Da Beppe Modenese presidente onorario della Camera Nazionale della moda, da anni addicted del calzino rosso a Giovanni Cherbassi (nella foto) imprenditore edile di Perugia dallo stile giovanile con la passione per i cappelli, i 5 gentlemen rappresentano la #Redgenerations.«La calza — spiegano Giovanni e Michele Marazzini, sales e product manager del calzificio di famiglia — è diventata un accessorio moda, in quanto permette all’uomo di distinguersi e dare un tocco di personalità senza diventare eccessivo». Un’idea perfetta per gli eterni Peter Pan che prendono ispirazione dal guardaroba dei propri figli.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Giovanni e Michele Marazzini, sales e product manager del marchio di calzetteria Red-Sox Appeal

5

Pop boxerSotto il vestito? Il boxer resta anche per l’uomo maturo l’intimo preferito. Bandite le tinte unite e le fantasie sobrie, meglio optare per colori e osare con motivi pop. Happy Socks – My factory Lyceum, piano terra stand 5-7

Super fitRingiovanire con un pantalone. Eccone uno apparentemente classico in tessuto inglese triplo ritorto. La vestibilità super fit, l’abbinamento dei colori e il risvolto alla caviglia fanno la differenza .Berwich – Padiglione Centrale Piano Terra A/6 B/11

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Sporty chicPer un look sporty chic, da infilare sotto la giacca o sotto un cardigan di lana la polo in morbido cotone arricchita da logo e scritte e dall’immancabile american flag. Nelle tonalità dell’azzurro.U.S. Polo Assn, — Padiglione Cavaniglia, stand 6

3

Fantasie di coloriLargo al colore su uno dei più classici motivi maschili. Il pied-de-poul in ben sedici diverse tonalità è la fantasia scelta da questa celebre maison di calzetteria per calzini 100% cotone egiziano a lavorazione jacquard. Bresciani – Padiglione Centrale Piano Terra stand I/11

2 L’altro chiodoLinee pulite con una vestibilità perfect slim fit garantita, sono la chiave della nuova collezione uomo del marchio fiorentino che reinterpreta il chiodo in chiave classico contemporanea. Patrizia Pepe - Fortezza, Costruzioni Lorenesi, piano terra, stand A/2

1

Vedo turcheseLa nuova frontiera dell’occhiale urbano sta nella capacità di dare vitalità ad occhi anche stanchi. Per rendere lo sguardo sempre fresco ecco una montatura in acciaio armonico Metal Harmony con lenti colorate turchesi chiaro. Pugnale & Nyleve - Sezione Eye Pop, Padiglione centrale piano terra stand G1

9

EvergreenIl jeans si nobilita nella nuova linea del marchio toscano nella versione superior. Grazie alla sua formale eleganza completa un total look elegante di estrazione militare.Roy Roger’s - Padiglione Centrale, piano terra K/1-3, L 1/2

10Tecno-trenchGiornate di poggia? Ecco il trench con cappuccio in gabardina di cotone accoppiata con membrana tecnica, antipioggia e antivento, e con cuciture termonastrate.Valstar - Fortezza Futuro Maschile stand 14

MultitaskingPer moderni viaggiatori o anche per chi ama spostarsi con comodità in città. La nuova borsa per lui è modulare, ed è realizzata con pellami morbidi. Gli interni sono organizzati in

modo tale da poter portare sempre con sé tablet e smartphone di ultima generazione rendendo così questa borsa adatta ai diversimomenti della giornata, dagliappuntamenti di lavoro al week end di totale relax. Furla - Cortile del Teatrino stand 1

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Intrecci anni ‘90Una scarpa senza età. È il modello 580, la sneaker street per eccellenza di New Balance degli anni ‘90, ora riproposta in chiave futuristica con motivo Jacquard. Una lavorazione che prevede l’utilizzo di un telaio ad altissima precisione capace di realizzare disegni molto complessi intrecciando i fili uno ad uno.New Balance - Padiglione Cavaniglia, stand 4

Streetstyle

di IreneR. Vittory

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di Laura Antonini

Topfive

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Corriere Fiorentino Martedì 12 Gennaio 2016 SPECIALI FI11

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FI12 SPECIALI Martedì 12 Gennaio 2016 Corriere Fiorentino

Tutto cominciò con l’albero di Villa Le Lac di Le Corbusier, che Jaime Hayon trasformò in tre oggetti unici per Cassina. Sempre ispirata alle forme organiche delle architetture di Le Corbusier, è nata la collezione Reaction Poetique, e il centrotavola in frassino tinto nero. Selfhabitat, viale De Amicis 169/175

Comodino pop

«Flamingo» è il comodino disegnato da De Lucchi per Memphis che coni suoi colori accesi e il design deciso, può dare carattere a ogni ambiente, anche il salotto. Arkadia Design, via Guido Monaco 2/a

In alternativa a bigliettini e post-it, oggi gli appunti si possono scrivere con un pennarello cancellabile sulla lampada «Snakkes» di Northern Lighting. Info: www.giuliotanini.com

Zampirone d’autore

Addio al vecchio zampirone per scacciare gli insetti all’aperto. Oggi c’è «Zampirone», nei colori arancio, fucsia, verde o viola, che ha la duplice funzione di arredare e proteggere dagli insetti che il caldo portacon sé. Mario Luca Giusti, via della Vigna Nuova 88r

Corto Maltese story

Per gli amanti di fumetti dai disegni originali, come quelli di Hugo Pratt, nasce il «progetto Corto Maltese» di Capo d’Opera che racconta le avventure del bel marinaio. Sul tavolo un pezzo di storia. Samar Kanda. Emporio Home Design, via Vittorio Emanuele II 18

Oggettidesign

Ritorno a Le Corbusier

Lampada post-it

Topfive

Nuovi artigiani, raddoppio in FortezzaQuaranta brand, attenzione a dettaglio e qualità: nello spazio Make un’altra frontiera della moda

Debutti

Da Han Solo a ReyArrivano le giacchedi «Star Wars»Tra i debutti più attesi di questa edizione di Pitti Uomo c’è il marchio Matchless London, il più antico brand britannico di abbigliamento e accessori del mondo delle moto. Dal 2012 acquistato dalla famiglia Malenotti (ex Belstaff) il brand approda infatti alla Fortezza negli oltre cinquecento metri quadrati delle Grotte, Area Monumentale, dove presenta in anteprima mondiale tre novità. Assieme alla collezione autunno inverno 2016 e al lancio della sua prima linea denim, Matchless London espone i tre capispalla in pelle indossati da Han Solo, Finn e Rey (la nuova eroina della saga record di incassi) parte di una capsule collection di giubbotti dedicati all’ultimo film della saga Star Wars Il risveglio della forza. Non è la prima volta che il marchio collabora con le produzioni del grande schermo. Ha infatti vestito Daniele Craig nei panni di James Bond nell’ultimo 007, ancora Schwarzeneggerin Terminator Genisys. Per Star Wars Il risveglio della forza la maison che oggi parla italiano ha quindi ideato i tre giubbotti indossati dai protagonisti del film. Modelli realizzati in pelle di qualità e lavorati con procedure artigianali che sfruttano tecnologie avanzate (basti pensare alle chiusure «magnetiche» di tasche e taschini) i sedici giubbotti sono dedicati anche a Obi-Wan Kenobi, il cattivo Darth Vader, la saggia Principessa Leila e, ovviamente Luke Skywalker.I capi li vedremo in una particolare esposizione su manichino accanto ad un’installazione scenografica che vedrà esposte anche venticinque moto d’epoca del museo Matchless London tra cui anche l’esclusivo modello X Reloaded. «La mia visione è quella di garantire alla Matchless London — spiega l’amministratore delegato Michele Malenotti — la sua invidiabile posizionecome brand di lusso globale. Condividiamo con lo staff di Pitti Immagine Uomo questa visione eper questo abbiamo scelto di essere a questo evento».

L.A.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Sala Alfa più una parte delpiano inferiore del padiglionecentrale. Questi gli spazi cheospiteranno i «new makers»dell’edizione 89 di Pitti Uomo. Inuovi ideatori, i nuovi desi-gner, i nuovi artigiani. Conun’età media che non supera iquarant’anni e un backgroundcreativo che da una parte guar-da alla tradizione dell’abbiglia-mento ma dall’altra, la partepreponderante, strizza l’occhioal contemporaneo, ai materialihi-tech, a tecniche d’avanguar-dia, a commistioni originali difantasie e modelli. Il troppoclassico, insomma, non rientranei canoni. L’allestimento, cu-rato dallo studio design Mona-di, sarà «ruvido»: materie pri-me in vista, ferro, cemento,contenuti video.

Perché chi entrerà nello spa-zio del «Make» non avrà a chefare con uno «scatolone» pie-no di merce, o con una versio-

ne miniaturizzata, e traslata, diuna serie di negozi. Sarà comeentrare nel laboratorio di ungiovane artigiano di oggi, sco-prire l’idea, il processo produt-tivo, il prodotto. Ad anticiparloè Antonio Cristaudo, responsa-bile marketing di Pitti: «L’arti-gianato è la nuova frontieranell’abbigliamento. Parliamodi piccole produzioni, moltosofisticate, che di stagione instagione crescono. Non soloqui in Italia, le frontiere si sonodilatate, è un fenomeno globa-le», spiega. Lo specchio di que-sta tendenza è nei nomi dei 40brand selezionati, provenientida ogni parte del mondo. Elen-cati in ordine alfabetico trovia-mo, tra gli altri, 5 Fingers Vene-zia, Aïzea, Anonyme Paris, Bar-banera, Baruffaldi 1932, Bespo-ke Couture, Burns & Factory,Casablanca 1942, Chapal, Co-pley, D By D* Syoukei, Eins Ber-lin, Fob Paris, GG’s by GeorginaGoodman, Jean Rousseau Pa-ris, Jeff, Maglia Francesco,Mark/Giusti, Marwood, MrSmith Paris, Mr. G Paris, NoahWaxman, *handmade in usa*,Roxxlyn, Sastreria 91, Scunzani,Stefanomano, Tibi Tie, Title OfWork. E ancora, le eccentrichecamicie di Kahj, le scarpe«dandy» di Zabattigli di Capri,le giacche tech di NorwegianRain, la pigiameria raffinata —in stile british — di Otis Batter-bee London, quella più strava-

gante e coloratissima di HorrorVacui, le cravatte e i papillondel marchio Maison F – Paris ele coppole del CappellificioBiellese 1935. Alla sezioneMake l’uomo si veste da capo apiedi, senza che venga trascu-rato alcun dettaglio della ricer-ca stilistica. «Quando presen-tiamo i progetti ai brand —racconta ancora Cristaudo —dobbiamo spesso convincerli aparteciparvi. In questo caso

l’adesione è stata immediata,tutti hanno subito capito». Un entusiasmo contagioso in unmercato di nicchia ma nontroppo: «I grandi compratori,anche loro in aumento, sonodisposti a spendere molto perla qualità, per storie vere. Belloche il messaggio di innovazio-ne parta proprio da Firenze,ricca di tradizioni artigianali dasempre».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

DettagliI papillon di Maison F – Paris

Il nuovo progetto «Make» si estenderà dalla Sala Alfa a una parte del piano inferiore del PadiglioneCentrale

di Irene Roberti Vittory

di Francesca Tofanari

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Corriere Fiorentino Martedì 12 Gennaio 2016 SPECIALI FI13

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FI14 SPECIALI Martedì 12 Gennaio 2016 Corriere Fiorentino

MARTEDÌ

12Save the Duck9.30-21.30 Ied Florence, Via Bufalini 6 rIn mostra i piumini Save The Duck creati dagli stu-denti dello Ied ispirati ai temi dell’ecologia e del riciclo.A seguire workshop Ied & The Bridge.Invicta10-16, Cavaniglia, Stand W 6Open Day e performance di Materiaviva.Nuvola10-18, Fortezza Sala delle Nazioni, Stand 51Nuvola Special Event. Aperitivo allo stand Stewart.Luxury Palace 10-20 Palazzo Capponi, Lungarno GuicciardiniLuxury Palace Firenze - L’Artigianato D’Autore.Inaugurazione Pitti Immagine 8910.30 Palazzo Vecchio, Sala d’ArmeInaugurazione Pitti Immagine Uomo 89.Jewellery Selection11-22 Museo Bellini/Magazzino n.5, Lungarno SoderiniJewellery Selection al temporary store dedicato aigioielli curato da Formal.Attire. Caruso e Giancarlo Giannini12 Padiglione Centrale, Piano AtticoCaruso lancia nel mini cinema il secondo episodio di«The Good Italian» conGiancarlo Giannini.Doppiaa con Carreras12.30 Opificio delle PietreDure (Fortezza da Basso) -Aula AltamuraPresentazione collezionedi Doppiaa con specialguest José Carreras.Superga14-16 Armeria, piano terra,stand 8Ospite speciale allo stand:Jack Guinness. Matthew Goode14-16, Fortezza, Cavaniglia, Stand 22Ospite allo stand Diadora Heritage: Matthew Goode.Mario Moretti Polegato14-16 Cortile Medici, stand 1Incontro con Mario Moretti Polegato (Geox). Fiorentina Basket14.30 Arena Strozzi, A33Presentazione della collaborazione di Mauna Kea conFiorentina Basket. Saranno presenti i giocatori, l’alle-natore e il manager Antonio Fagotti.Peopleunbranded16 Area Monumentale, primo piano, Sala RiunioniPresentazione su invito del progetto e-commerce diIncom Made in Italy di Peopleunbranded.

Emanuele Filiberto16.30-19.30 Area Monu-mentale, Sala delle ColonneSweet Dreams Brand Prin-ce Tees presenta la nuovalinea di pigiami con Ema-nuele Filiberto di Savoia eEnzo Fusco.Federico Curradi17-19 Dogana, via ValfondaPitti Italics con FedericoCurradi, su invito.Roy Roger’s e Moto Guzzi

18-21 Roy Roger’s, via Calimala 27 Nuova capsule collection Roy Roger’s e esposizione Moto Guzzi. Su invito.Rifle e Design Italian Shoes18 Hotel Garibaldi Blu, Piazza Santa Maria Novella 21Presentazione limited edition Giulio Fratini di Rifle eDesign Italian Shoes.Tributo a David Bowie18-21 Sandro Paris, via Calimala 17/18rPresentazione della capsule collection tribute to DavidBowie di Sandro Paris. Su invito.Colmar Originals: The future generation18.30-22 Teatro Opera di FirenzeCapsule collection di Colmar Originals realizzata conChristian Pellizzari e Comeforbreakfast. In collabora-zione con Vogue Talents. Firenze Made in Tuscany19 Relais Santa Croce, Via Ghibellina 87Nuova edizione di Firenze made in Tuscany in colla-borazione con il nuovo marchio online Peopleunbran-ded.Which Is Your Generation?19.30-21.30 Giardino di Palazzo Corsini, via della ScalaCocktail party su invito «Which Is Your Generation?» acura di Mini e Pitti Immagine, in collaborazione con«L’Uomo Vogue» e «GQ Italia».Il Cappotto22.30 Cinema Odeon, Piazza StrozziParty del marchio Paltò in occasionedella presentazione de «Il Cappotto».

MERCOLEDÌ

13The Sartorialist Ore 8.30 Area Monumentale, primo piano, sala riunioniNuova capsule collection The Sartorialist for Roy Ro-ger’s creata in collaborazione con Scott Schuman.Saverio Moschillo11-13, Fortezza, Cortile Cavaniglia, stand 2Incontro con Saverio Moschillo allo stand Husky.Marco Bocci per Patrizia Pepe11-15 Costruzioni Lorenesi, stand A2Incontro con Marco Bocci, testimonial della collezioneFW2016 di Patrizia Pepe.La Martina11.30-12.30 Padiglione delle Ghiaia, stand 6Presentazione della capsule collection di La Martinain collaborazione con Ti-mothy Everest. Su invito.Le Bon et Le Beau12-14, Padiglione Medici,Stand A11-13Presentazione della nuovacollezione Le Bon et LeBeau e specialità toscane efrancesi a cura di FedericoMinghi e della «Gourman-derie».Mario Dell’Oglio, il libro12.30 Sala Riunioni, Area Monumentale, primo pianoPresentazione del libro di Mario Dell’Oglio «Il Genti-luomo Senza Cappello». Intervengono Beppe Angioli-ni e Simone Marchetti. Su invito.Gazzalook, la premiazione12.30, Fortezza, area Gazza LoungePremiazione di «Gazzalook»: i capi più cool di PittiUomo 89 votati online www.gazzetta.it. Su invito.Antony Moratodalle 13 Area Monumentale, CannonieraPresentazione della nuova campagna pubblicitaria#Iamwhoiam di Antony Morato.Moreschi15 Padiglione Centrale, piano inferiore, stand Q2Moreschi festeggia 70 anni con una monografia eduna speciale capsule collection. Smartness15 Sala della Guardia, Stand 18Ospiti speciali allo stand di Smartness Lab Eugenio e

Francesca di «Uomini e Donne».Presentazione della nuova cap-sule collection Smartness byNiccolò Pratesi.Subbuteo con la Viola15 Padiglione Centrale, piano infe-riore, Stand V5-9 - Z3-5Ospiti speciali allo stand L.B.M.1911 sono i giocatori della Fio-rentina, che giocheranno unapartita a subbuteo contro il Sub-buteo Club Firenze.Happiness con Pinna e Vacchi

15 Spazio Belfiore, Stand 2Gli ospiti speciali di Happiness sono Andrea Pinna eGianluca Vacchi.Doucal’s e le Generation(s)15.30 Padiglione Centrale, piano inferiore, stand O-4Presentazione del progetto speciale di Doucal’s dedi-cato al tema Generation(s). In collaborazione con IedMason’s15.30-18.30 Conventino Four Seasons HotelDefilé su invito di Mason’s che ci trasporta in una viplounge di un aeroporto ideale. Pitti Italics: Vittorio Branchizio 16 Dogana, via Valfonda 25Sfilata su invito di Vittorio Branchizio per Pitti Italics The International Woolmark Prize17.30 Villa Favard, Via Curtatone 1Menswear Final Fashion Show su invito di The Inter-national Woolmark Prize.Alessandro Enriquez per Proraso18.30-22.30 Blues Barber, via Cimabue 3610x10 Anitaliantheory e Proraso presentano «Amoreitaliano a Firenze» con Alessandro Enriquez che rac-conta l’Amore italiano con la sua collezione AI 16-17e celebra la collaborazione con Proraso.Le Stanze di Riccardo Campedelli18.30-20.30 Showroom Riccardo Campedelli, Corso Ita-lia 2Inaugurazione del nuovo showroom «Le Stanze diRiccardo Campedelli»Menswear Guest Designer Juun.J19 Stazione Leopolda Sfilata su invito di Menswear Guest Designer Juun.JPampaloni20.30 Ristorante In Fabbrica, Via del Gelsomino 99Cena «Trucchi Da Uomo» di Pampa-loni su invito.L’Altro Uomo Party 23 Yab Yum, via dei Sassetti 5 rDjset Supernova e Gabri B-Le Baron.

GIOVEDÌ

14Boom! 10-13 e 15.30-19.30 Illum, via Francesco BaraccaBoom! - Tra Moda e Luce: esposizione di abiti e delloro fotoracconto ispirato agli anni ‘60.Kenneth Field10-19.30 WpStore, via della Vigna Nuova 75rKenichi Kusano presenta la sua collezione di cravattevintage da tutto il mondo, dagli anni Trenta, agli anniOttanta.Danilo Petrucci per D’Acquasparta12 Padiglione Centrale, stand H/13Il pilota di MotoGp Danilo Petrucci ospite del marchiotoscano D’Acquasparta per presentare la capsule col-lection di sneaker Pramac.Happiness14-17 SpazioBelfiore, Stand 2W o r k s h o p d iHappiness sullacultura dei pro-dotti messicaninati dalla pian-ta dell’agave.Generation Africa14.30 Dogana, Via Valfonda 25, FirenzeSfilata di Generation Africa su invito.Comes First15.30 Piazzale del Padiglione CentralePerformance con special alternative Set Art di ComesFirst.Marco De Vincenzo17-19 Teatro Niccolini, via Ricasoli 3-5Fashion Installation di Marco De Vincenzo per Wo-menswear Guest Designer su invito.

Finance & Luxurydalle 17.30 Four Seasons Hotel,Borgo Pinti, 99Conferenza e mostra «Finance &Luxury - Quality is rewarding!» ebooksigning di Hugo Jacomet. Suinvito.Ied & La RinascenteDalle 18 Palazzo de La Rinascente,

piazza della Repubblica, FirenzeProiezione di Ied & La Rinascente ispirata alla storiadella moda e alle nuove generazioni. Progetto creati-vo a cura di The Fake Factory.Originals By White Mountaineering 19 Stazione Leopolda Fashion Presentation di Designer Project adidas Ori-ginals By White Mountaineering su invitoFumoir d’Alta Quota21 Eataly Firenze, Via Martelli 22rTaste Experience & Mountain Refuge di Fumoir d’AltaQuota su prenotazione.

TUTTI IGIORNI

1215The latest fashion

buzz e Mini Fortezza da Basso, piazzale della GhiaiaIl progetto che rende protagonisti alcuni tra i più ta-lentuosi e promettenti fashion designer internazio-nali di moda maschile - in collaborazione con GQItalia, L’Uomo Vogue e Lagente - da questa edizionevede la partnership strategica di Mini, che ospita al-l’interno del suo spazio, al Piazzale Centrale dellaFortezza da Basso, il display delle collezioni protago-niste.OpenFo r te z z a , S a l adella Ronda B«Open» è il pro-getto di Pitti Im-magine che rac-conta il mondodelle collezionidi nuova gene-razione che su-perano il concetto di maschile e femminile in un’am-bientazione chic e minimale a cura di Storage Asso-ciati.Eye Pop Fortezza da Basso, Padiglione Centrale, piano terraTorna lo spazio speciale dedicato all’eyewear e rea-

lizzato in colla-borazione conMido, la manife-stazione inter-nazionale leadernel settore del-l’occhialeria. Alpiano terra delPadiglione Cen-trale, Eye Popapprofondisce il

legame tra occhiali e moda sotto il segno della quali-tà e del design. Una proposta pensata per i miglioriconcept store, ma anche per aziende in cerca di nuo-ve sinergie creative. Il tutto in un set di allestimento acura di Alessandro Moradei.

Mani di storie, generazioni a confrontoFortezza da Basso, Urban PanoramaVentuno ritratti di uomini e donne, giovani e anziani,fashion people e persone comuni, per rappresenta-re intere generazioni prive di qualsiasi coordinataspazio-temporale. È la mostra fotografica «Mani diStorie», realizzata dal milanese Claudio Bonoldi, chesi lega al tema di questa edizione del salone moda:«Pitti Generation(s)». Nell’allestimento a cura diNiccolò Bernardini, l’approccio al tema generazionaleoffre al visitatore più chiavi di letturasullo scorrere della vita, senza alcunpregiudizio.

Supplemento della testata Direttore: Paolo ErminiVicedirettore: Eugenio TassiniIn redazione: Chiara Dino e Lorella RomagnoliGrafica di: Claudio NeroneHanno collaborato: Laura Antonini, Francesca Tofanari, Edoardo Semmola, Irene Roberti Vittory, Ivana ZulianiEditoriale Fiorentina s.r.l.Presidente: Marco BassilichiAmministratore Delegato: Massimo Monzio CompagnoniSede legale: Lungarno delle Grazie 22, 50122 Firenze Reg. Trib. di Firenze n. 5642 del 22/02/2008 Responsabile del trattamento dei dati (D.Lgs. 196/2003): Paolo Ermini© Copyright Editoriale Fiorentina s.r.l.Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo quotidiano può essereriprodotta con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali. Ogni violazionesarà perseguita a norma di legge.Stampa: RCS Produzioni S.p.A. - Via Ciamarra 351/35300169 Roma - Tel. 06-68.82.8917Diffusione: m-dis Spa - Via Cazzaniga, 19 - 20132 Milano - Tel. 02.2582.1Pubblicità: Rcs MediaGroup S.p.A. Divisione Pubblicità - Via Rizzoli, 820132 Milano - Tel. 02.2584.1Pubblicità locale: Società Pubblicità Editoriale S.p.A. - Viale Giovine Italia, 1750122 Firenze - Tel. 055.2499203Poste Italiane S.p.A. - Sped. in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004, Art.1, c.1, DCB MilanoProprietà del Marchio: Corriere Fiorentino RCS MediaGroup S.p.A. Divisione QuotidianiDistribuito con il Corriere della Sera - Prezzo 0,78 €

di EdoardoSemmola

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