La mia nuova sQuola

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1 Cari lettori, con questo numero de “Il banditore” riprendiamo anche quest’anno la fortunata esperienza degli anni precedenti: un periodico tutto nostro, sul quale possiamo- seppure coordinati dagli insegnanti- esprimere le nostre opinioni e trattare i temi che ci interessano di più. La veste grafica è sempre la stessa e il morale alle stelle. Mancano purtroppo i collaboratori dello scorso anno, perché passati alle scuole superiori, ma fortunatamente sono subentrati altrettanti “redattori”, tutti animati da tanta voglia di fare bene. Speriamo che questo giornalino sia di vostro gradimento. Noi ce la metteremo tutta. Abbiamo raccolto alcune opinioni tra i ragazzi che, come noi, frequentano il primo anno in questa scuola. La maggior parte degli “intervistati”, prima di frequentarla, vedeva la scuola media più “brutta” perché più impegnativa; per altri più seria ed interessante; altri ancora n o n provavano n u l l a . Unanime, invece, il giudizio sul primo giorno di scuola, fatto di paura e tensione. A farla da padrone il “terrore” dei professori. Le principali differenze tra le due scuole, evidenziate dagli intervistati sono: l’orario scolastico, il numero di materie; alcune completamente nuove, altre, invece, già trattate alle elementari che qui vengono maggiormente approfondite. Durante la scorsa estate abbiamo avuto varie aspettative dalla scuola media avevamo sentito parlare dei laboratori che consideravamo delle attività “grandiose”! E con i nostri pensieri fantasticavamo... E ora che li frequentiamo siamo contenti e soddisfatti. L’anno scorso avevamo delle maestre, ora abbiamo ben otto professori, gentili ma allo stesso tempo esigenti e abbastanza severi. La differenza che “pesa” più delle altre sta nella cartella: ora molto più pesante. Le caratteristiche fisiche delle due scuole più o meno si somigliano: entrambe prive di palestra. Elisa Lepore Lucia Lepore Annunziata Festa Nunzia Petrillo Siamo alcuni dei ragazzi d ella seconda media, pensiamo che, con le nostre proposte, la scuola potrebbe migliorare: incominciamo con la sala multimediale, se così si può chiamare. Ci riferiamo all’aula della biblioteca in cui sono stati messi, anzi “depositati” alla meglio su tavoli di fortuna alcuni computer non tutti funzionanti e molto vecchi. Basti pensare che come software hanno Word 95 e non hanno nemmeno il lettore CD. Nonostante ciò quando si riesce a farli “partire” una volta si e cento no, si imballano. Una sala multimediale per chiamarsi tale dovrebbe avere computer moderni ( minimo, il pentium) con stampante e scanner per ognuno, e la sound blaster. Ora più che mai, dal momento che abbiamo messo su la redazione del giornalino, avremmo bisogno di computer veloci e potenti. E che dire, poi, della palestra. Da tempo, troppo tempo è off limits per noi della scuola media. Siamo stufi di non poter fare attività fisica al coperto. D’inverno, infatti, dopo ore e ore di Italiano e Matematica, privarci dell’unica possibilità di “sgranchirci” le gambe e le idee, ci sembra disumano.!!!!!! Giovanna Battaglino Tiziana D’Onofrio La redazione cambia, il giornale resta La mia nuova sQuola AAA...computer cercasi....!!!! Mai più guerre “Se un uomo non è disposto a correre qualche rischio per le proprie idee, o le idee non valgono nulla o non vale niente lui” (Ezra Pound) Anno III, numero 1 Aprile 2003 Pace,pace,pace ! Identikit del nostro lettore Da un’ indagine svolta dalla scuola su un campione di 70 interviste, fatte a maschi e femmine, di età compresa fra gli 11 e 14 anni, è emerso che il giornalino deve distinguersi per obiettività , attualità , e soprattutto per autoironia. In particolare deve essere uno strumento per aprirsi al territorio e farsi conoscere all’utenza. Mariangela Ciamillo Carmen Aitoro Cristina Freda Cluster bomb? no grazie!! Buona Pasqua

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“Se un uomo non è disposto a correre qualche rischio per le proprie idee, o le idee non valgono nulla o non vale niente lui” (Ezra Pound)

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Cari lettori, con questo numero de “Il banditore” riprendiamo anche quest ’anno la fortunata esperienza degli an ni p re ceden t i : un periodico tutto nostro, sul quale possiamo- seppure coordinati dagli insegnanti- esprimere le nostre opinioni e trattare i temi che ci interessano di più. La veste grafica è sempre la stessa e il morale alle stelle. Mancano purtroppo i collaboratori dello scorso anno, perché passati alle scuole superiori, ma fortunatamente sono su bent rat i a l t re t tant i “redattori”, tutti animati da tanta voglia di fare bene. Speriamo che questo giornalino sia di vostro gradimento. Noi ce la metteremo tutta.

Abbiamo raccolto alcune opinioni tra i ragazzi che, come noi, frequentano il primo anno in questa scuola. La maggior parte degli “intervistati”, prima di

frequentarla, vedeva la scuola media più “brutta” perché più impegnativa;

per altri più seria ed

interessante; altri ancora n o n p r o v a v a n o n u l l a . U n a n i m e ,

invece, il giudizio sul primo giorno di scuola, fatto di paura e tensione. A farla da padrone il “terrore” dei professori. Le principali differenze tra le due scuole, e v i d e n z i a t e d a g l i

intervistati sono: l’orario scolastico, il numero di m a t e r i e ; a l c u n e completamente nuove, altre, invece, già trattate alle elementari che qui vengono maggiormente approfondite. Durante la scorsa estate abbiamo avuto varie aspettative dal la scuola media avevamo sentito parlare dei l a b o r a t o r i c h e consideravamo del l e attività “grandiose”! E con i n o s t r i p e n s i e r i fantasticavamo... E ora che li frequentiamo siamo contenti e soddisfatti. L’anno scorso avevamo delle maestre, ora abbiamo ben otto professori, gentili ma allo stesso tempo esigenti e abbastanza severi. La differenza che “pesa” più delle altre sta nella cartella: ora molto più pesante. Le caratteristiche fisiche delle due scuole più o meno si somigliano: entrambe prive di palestra.

Elisa Lepore Lucia Lepore

Annunziata Festa Nunzia Petrillo

Siamo alcuni dei ragazzi de l la seconda med ia, pensiamo che, con le nostre proposte, la scuola potrebbe migliorare: incominciamo con la sala multimediale, se così si può chiamare. Ci riferiamo all’aula della biblioteca in cui sono stati messi, anzi “depositati” alla meglio su tavoli di fortuna alcuni computer non tutti funzionanti e molto vecchi. Basti pensare che come software hanno Word 95 e non hanno nemmeno il lettore CD. Nonostante ciò quando si riesce a farli “partire” una volta si e cento no, si imbal lano. Una sala multimediale per chiamarsi

tale dovrebbe avere computer moderni ( minimo, il pentium) con stampante e scanner per ognuno, e la sound blaster. Ora più che mai, dal momento che abbiamo messo su la redazione del giornalino, avremmo bisogno di computer veloci e potenti. E che dire, poi, della palestra. Da tempo, troppo tempo è off limits per noi della scuola media. Siamo stufi di non poter fare attività fisica al coperto. D’inverno, infatti, dopo ore e ore di Italiano e Matematica, privarci dell’unica possibilità di “sgranchirci” le gambe e le idee, ci sembra disumano.!!!!!!

Giovanna Battaglino Tiziana D’Onofrio

La redazione cambia, il giornale resta

La mia nuova sQuola

AAA...computer cercasi....!!!! Mai più guerre

“Se un uomo non è disposto a correre qualche rischio per le proprie idee, o le idee non valgono nulla o non

vale niente lui” (Ezra Pound)

Anno III, numero 1 Aprile 2003

Pace,pace,pace !

Identikit del nostro

lettore Da un’ indagine svolta dalla scuola su un campione di 70 interviste, fatte a maschi e femmine, di età compresa fra gli 11 e 14 anni, è emer so che i l g i o r na l i no deve distinguersi per o b i e t t i v i t à , a t t u a l i t à , e s op ra t t u t t o pe r autoironia. In particolare deve essere uno strumento per aprirsi al territorio e farsi conoscere all’utenza.

Mariangela Ciamillo Carmen Aitoro Cristina Freda

Cluster bomb? no grazie!!

Buona Pasqua

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Consigli Alimentari

1) Riduci i grassi animali e lo zucchero che sono contenuti nel burro e nella panna, riduci le bibite e i dolciumi che hanno un elevato contenuto di zucchero; 2) Mangia una quantità moderata di latticini e di carne; 3) Mangia molte verdure e molta frutta, soprattutto c a r o t e , p o m o d o r i , broccoli, verze; 4) Mangia molta frutta: mele, agrumi, frutta fresca di stagione.

Cibi da evitare o consumare con

moderazione

Dolciumi C o n t e n g o n o t r o p p i z u c c h e r i e n o n contengono abbastanza vitamine e minerali.

Hamburger I vari ingredienti (bacon, formaggi e maionese) contengono grassi in eccesso.

Patatine L e p a t a t i n e f r i t t e contengono sale e grassi in quantità decisamente eccessiva.

Bibite Frizzanti o con aromi di frutta, contengono troppi zuccheri e additivi e pochissimo succo.

Gelati Sono alimenti ricchi di alimenti nutritivi, ma anche di zuccheri e di grassi.

Tiziana Vecchione

Cogliendo lo spunto da un articolo de “la Repubblica” del 21 febbraio 2003 dal titolo “bimbi troppo grassi, niente scuolabus” (Secondo il sindaco di Albiate, in provincia di Milano, poichè i ragazzini di questo paesino sono alquanto obesi, ha deciso di privarli del scuolabus facendoli andare a scuola a piedi), abbiamo, anche noi, voluto “controllare” lo stato di salute dei nostri compagni. E come? Armati di una misura a centimetri ed una bilancia da camera, abbiamo

misurato l’altezza ed il peso di tutti gli alunni della scuola. Confrontando i dati acquisiti manualmente con i parametri (altezza-peso-età-sesso) di una tabella si è giunti alla conclusione che Prata non è Albia te . Almeno come fenomeno di così vaste proporzioni. Ma il problema non va sottovalutato perchè alcuni dei nostri compagni, secondo i dati raccolti, potrebbero essere al limite sia c o m e s o t t o p e s o c h e sovrappeso. E questo fa di loro dei potenziali adulti a rischio di malattie cardiovascolari e del fegato, ipertensione e diabete. Un invito a non consumare nè a scuola, nè a casa, merendine, patatine, caramelle e bibite zuccherate e quantaltro. Un cocktail pericoloso che, abbinato a scorrette abitudini alimentari e di vita, aumenta il rischio di obesità. E per renderci conto di quanto danno fanno alla nostra “linea” questi alimenti, basta guardare i nostri nonni, tutti secchi, che hanno condotto un’esistenza sana e regolare, ma soprattutto un’alimentazione povera di grassi e ricca di fibre. Mai come in questo caso vale il vecchio adagio: “colazione da re, pranzo da principe e cena da poverello”.

Samantha Fabrizio Sabino Fasulo

Luisa Di Giovinazzo

film è presto facciamo una breve passeggiata per il Corso. I ragazzi vanno in cerca di CD e di bar. Noi ragazze, invece, giriamo per negozi, attirate dalle belle vetrine. Ma, ben presto, arriva l’ora di andare al cinema. Appena arrivati, che confusione

nel fare i biglietti, ma moviamoci che il film inizia! Tutti pronti per la conquista dei posti e dopo un po’ di pubblicità

inizia il film. Parliamo in continuazione, quindi del film capiamo ben poco, ma ci consoliamo con pop-corn e coca-cola. Inizia il secondo tempo: anche stavolta pensiamo a tutt’altro. Alla fine del film cosa abbiamo capito? Nulla. Ma che importa: alla fine ci siamo divertiti un mondo; così, quando a sera torniamo a casa, al di là del film in sé, rimangono impresse in mente le risate, le battute e (perché no!) anche le

Cronaca di un’ esperienza breve, emozionante e…

di Emilia Coluccio

Ore 15.00.Ci incontriamo tutti al luogo stabilito, nella piazza di Viale dei fiori, con il cellulare, i soldi, i biglietti e…. logicamente non m a n c a n o l e raccomandazioni dei genitori. Dopo aver parlato del più e del meno a r r iva i l pullman: vi saliamo sopra, prendiamo i posti, litigando anche per quelli migliori e, alla fine, si parte. Siamo tutti emozionati, anche perché non capita tutti i giorni un’esperienza simile. Nel p u l l m a n c a n t i a m o , parliamo, ci divertiamo e non vediamo l’ora di arrivare ad Avellino. Povero autista: gli sarà venuto il mal di testa, tanto gridavamo! “ Vedi, siamo ad Avell ino, finalmente siamo arrivati” dice Giovanna. Frenetici scendiamo dal pullman e poiché per il

che sia tra i giovani che tra i meno giovani si legga poco, anzi pochissimo. Solo lo 0,5% legge un libro al mese. Bassa anche la percentuale dei lettori di quotidiani. E i pochi che li leggono, leggono soprattutto giornali locali e per di più solo le pagine sportive. Per quanto riguarda l’ascolto di radio e televisione, è ovviamente quest’ultima a f a r l a d a p a d r o n e ( praticamente è vista da tutti), ma anche la radio è ascoltata dalla maggior parte degli intervistati. Medesimo discorso e medesime percentuali anche per quanto riguarda l’attività sportiva.

Carmen Zarrella Paola Salvo

Conducono una vita più sana i ragazzi oppure gli adulti? E chi si dedica di più allo sport, allo svago o alla lettura? Abbiamo rivolto alcune domande a ragazzi (dagli 11 ai 19 anni) ed adulti (dai 20 ai 55 anni), o t t e n e n d o r i s u l t a t i interessanti ed a volte sorprendenti. E’ triste constatare che il 15% dei ragazzi intervistati fumi e che il 3% beva alcolici (birra e similari). Solo l’1,5% degli over trenta consuma superacolici . Sconfortante anche il fatto

“Tutti al cinema”

“Ciccio bello” non abita qui

Padri e figli a confronto

Il banditore

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Davanti alla scuola Prima dell’ingresso a scuola, nel cortile, vi è un “via, vai” di persone: ci sono alunni assonnati, altri che copiano i compiti, altri che per vedere i ragazzi delle diverse classi passeggiano intorno all’edificio. Alcuni si scontrano in numerosi battibecchi che quasi sempre si concludono al momento dell’entrata. Il momento che precede l’entrata è forse uno dei migliori per via del tempo che si passa a discutere, ma poi arrivano le 8,10 e sul volto degli alunni si scorge un cambiamento radicale dell’espressione: la gioia si trasforma in preoccupazione, a volte paura, la paura che non manca mai prima di un’interrogazione. Tutto cambia quando piove: i ragazzi si affollano nell’atrio della scuola seduti sui gradini e i genitori che si ostinano ad accompagnare i propri figli fino all’ingresso perchè li reputano ancora piccoli. Quando nevica si fa filone.

Angelo Capozzi L’ingresso

Noi ragazzi, dopo una simpatica chiacchierata nel cortile della scuola con i compagni, al suono della campanella siamo travolti dalla folla di alunni scatenati che salgono le scale per arrivare in classe dove si dovrà imparare e ascoltare la lezione o sopportarla. Un’altro problema è quello dei prepotenti che si fanno largo spingendo quelli più piccoli e a volte anche i professori.

Gianni Russo

Le lezioni Le lezioni iniziano alle 8,15, in questo arco di tempo noi a lunn i ne l l ’ a t tendere l’ingresso dell’insegnante discutiamo su quello che ci è accaduto il giorno precedente. Quando il prof. o la prof.ssa arrivano in aula noi torniamo ai nostri posti e ci alziamo in segno

Il momento che viviamo più in ansia è l’interrogazione. Gli insegnanti interrogano in modi differenti: alcuni lasciando gli alunni al posto, altri invece alla cattedra. Lezioni finiscono alle 13,10 martedì, venerdi e sabato alle 13,55 il lunedì, mercoledì e giovedi. Un r i e n t r o o b b l i g a t o r i o pomeridiano il martedi dalle 14,10 alle 16,40 ed uno facoltativo il venerdi (corso di giornalismo e teatro) dalle 14,10 alle 16,10.

Giulia Nicoloro

L’intervallo Siamo alla terza ora di lezione, quando, finalmente a l le 10,05 suona la campanella dell’intervallo: subito tutti si riversano per la classe per sfruttare al meglio questi dieci minuti di svago; l’intervallo è solitatamente utilizzato dagli alunni per sgranch ire le gambe, consumare la merenda e scambiare due parole con i propri amici. Le ragazze parlano di film, moda, attori...I ragazzi parlano di sport e, in alternativa si divertono a fare scherzi alle compagne.

Marco Giordano Ore 13,10/13,50: si esce! Qualche minuto prima del suono della campanella sistemiamo le cartelle ed indossiamo le giacche, stanchi dopo cinque ore di lezione; anche i professori hanno sulle spalle le loro ore d ’ i n s e g n a m e n t o c h e diventano ancora più pesanti quando noi alunni ci comport iamo in modo scorretto nei loro confronti. All’ok dell’insegnante ci precipitiamo all’uscita di quella che definiamo una “prigione”. E’ questa la scena che si ripete ogni giorno. Il cortile si riempe velocemente: alcuni ragazzi si fermano a chiacchierare, altri si dirigono al scuolabus, altri ancora aspettano i loro genitori. I professori trovano non poche difficoltà ad uscire con le loro macchine. Comunque anche se il momento dell’uscita è il t o p d e l l a n o s t r a soddisfazione, non possiamo non ammettere che, sebbene le ore scolastiche siano molto

corse fatte per non perdere il pullman. Che dire? È stata una bellissima esperienza e spero tanto che possa ripetersi anche in futuro. Come si evince dalla tabella l’attività predilette sono la televisione ed i videogiochi (Game boy, Nintendo, playstation ed altro). I giochi preferiti sono quelli di avventura. Al secondo posto di gradimento sono quelli di au tomobi l i smo. Meno gettonati sono i video-poker e le “macchinette”. Ma è solo questione di età. In pratica in quest’ultimi anni con la diffusione delle nuove tecnologie il tempo trascorso davanti al tubo catodico ed ai videogiochi è di oltre le 16 ore. E sono, a

incentivato, ma anche potenziato con strutture adeguate all’età e al sesso dei giovani pratesi. Infatti il tempo dedicato dai giovani allo sport non è molto. Alla base di questo forfait la mancanza di strutture sportive pubbliche. Non a caso il campo di calcio oltre ad essere decentrato è chiuso per lavori. Idem la palestra ed il campo di calcetto. All’ultimo posto delle preferenze libri e giornali che non risultano interessare particolarmente. In crescita , i n f i n e , l e a t t i v i t à parrocchiali.

Carmen Zarrella Simona Renna

Stefano De Vito

ARIETE Scuola: è ora di mettersi a studiare!

TORO Scuola: apri i libri, e ti troverai contento.

GEMELLI S c u o l a : o n d a t e d i interrogazioni in vista!

CANCRO Scuola: è ora di fare silenzio.

LEONE Scuola: i registri sono vuoti...attenti!

VERGINE Scuola: tutto ok!

BILANCIA Scuola: i libri vi sono nemici.

SCORPIONE Scuola: il mare è calmo!

SAGITTARIO Scuola: il peggio è passato.

CAPRICORNO Scuola: rigate dritto e non storto!

ACQUARIO Scuola: non avere terrore dei professori, non ti mangiano.

PESCI Scuola: studiate di più!!!!!!

Paola Salvo Simona Renna

Tiziana Vecchione

Indagine sul tempo libero Un giorno a scuola

scolasticoroscopo

Il banditore

Compiti Sport Tv + videoga

me

gioco: quello vero

Lettura: libri/

giornali

Attività parrocch

iali

6,97

2,48

16,1

2,06

0,45

1,07

I dati, espressi in ore e minuti, sono stati forniti dagli alunni della seconda (sez. A e B) e sono relativi ad una settimana “tipo”.

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e l’Istituto Professionale. In pratica il cinquantadue per cento della classe ha deciso di frequentare una scuola che fa slittare di cinque anni il momento della vera scelta, cioè all’Università. Il restante quarantotto per cento ha optato per un tipo di scuola che prepara per un pronto inserimento nel mondo del lavoro.

Simona Renna Luisa Di Giovinazzo

Dall’osservazione del nostro grafico emerge in modo chiaro ed eloquente il seguente dato: al primo posto delle scelte ( 45%) il Liceo Classico, al secondo posto il liceo Artistico (38%), al terzo posto (9%) a pari merito l’Istituto Tecnico e i l Liceo Scientifico, infine all’ultimo posto (8%) ex- equo l’Istituto Tecnico per Geo m e t r a , l ’ I s t i t u t o Albelghiero

che la vita non riesce a garantire loro, la felicità. Essi pensano che l’ “erba” permette di uscire dalla realtà e di evadere da questo mondo pieno di problemi. Secondo noi l’alcool, così come la droga, rappresenta per i ragazzi una sfida, un mezzo per sentirsi grandi, importanti, per conquistare la s t ima dei compagn i , credendo di essere in tal modo indipendenti e maturi, liberi e autonomi, ma questo è un errore grave. “La droga è una parola molto corta come la vita di chi la usa”: R i f l e t t er e , r i f l e t t e r e , riflettere!!!

Paola Salvo Emilia Coluccio

Prata, e di p o c h i giorni la n o t i z i a dell’arresto d i u n r a g a z z o per possesso di sostanze stupefacenti. Un problema che esiste, ma che ce ne rendiamo conto solo quando se ne interessa la stampa. La sera i ragazzi escono, vanno al bar per l’aperitivo e lungo il tragitto che li porta a tirar l’alba bevono tanto, troppo, e qualche volta accoppiano all’alcool qualche spinello. Io e le mie compagne pensiamo che questi giovani si lasciano sedurre da queste sostanze nell’illusione di poter trovare in essa tutto ciò

“La carica dei 22 “

“Nè alcool, nè droga”

Il banditore

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ll punto di Francesco Galdo

Finalmente, dopo due anni di pausa forzata, la scuola media di Prata P.U. ha riattivato il corso pomeridiano di "Giornalismo", diretto dal professore Flavio Picariello. Una iniziativa questa che ha rappresentato per gli ex-allievi della media di Prata un valido "credito" per far parte di diritto della redazione giornalistica della scuola superiore frequentata e per noi che oggi cominciamo un buon viatico per il futuro. Dal canto nostro ci impegneremo al massimo per non essere da meno degli altri ragazzi che ci hanno preceduto. Ci riuniamo, infatti, ogni venerdì pomeriggio, dalle 14.10 alle 16.10, nella biblioteca della scuola , adattata a redazione, dove ci sono, a nostra disposizione, cinque computer, a dire il vero alquanto obsoleti, che utilizziamo per scrivere gli articoli e nella cui impaginazione cerchiamo di dare il nostro meglio per fare bella figura con i nostri lettori, ma soprattutto per tenere alto il nome de "Il banditore" che ha sempre incuriosito e soddisfatto. Da quando partecipiamo al corso di giornalismo, io e i miei compagni, ci sentiamo orgogliosi di noi stessi e ci sentiamo carichi di responsabilità affinché il nostro progetto non abbia interruzione. Altra iniziativa alla quale partecipiamo è quella della lettura del quotidiano in classe. "La Repubblica", infatti, ci fornisce giornalmente 24 copie del quotidiano che leggiamo e commentiamo con l'aiuto degli insegnanti. E questo oltre a tenerci aggiornati sui fatti, rappresenta un ulteriore arricchimento linguistico del nostro bagaglio culturale.

(“ . .chi appoggerà questa guerra, dovrà r i s p o n de r e de l la propria scelta dinanzi a D i o e a l l a Storia .” (Giovanni Paolo II). “All’improvviso un lampo nel cielo, ricordo ancora le fiamme provocate dalle bombe lanciate e il rimbombo degli aerei, le urla, l’istinto di scappare. Io ero un ragazzo e ho avuto paura, molta paura: convivere con la

guerra, con la miseria, con il timore”. Sono le parole di mio nonno che ha vissuto il dramma della guerra e rivive ancora quegli attimi quando ne parla. Mentre racconta cerco di immedesimarmi, di capire, ma come potrei io, tredicenne del III millennio, comprendere?. Nelle guerre del passato c’era una certa chiarezza, c’erano ideali, confini da difendere, c’erano dei nemici con un nome e una storia. La guerra di oggi, invece, che vede come protagonisti George W. Bush e il dittatore iracheno Saddam Hussein, è una guerra preventiva!!! Che cosa significhi non lo so. So per certo, comunque, che le vittime civili sono tante, anzi tantissime, nonostante le “bombe intelligenti” anglo-americane. Ancora una volta il popolo iracheno verrà punito, ma al cittadino americano non mancherà il petrolio per portare i suoi bambini ad un pic-nic sull’erba: ecco come finirà la prima grande guerra del III millennio, guerra che si rivelerà però funesta sia per il vinto, se vinto ci sarà, sia per il vincitore. Quando seguo in TV i bombardamenti penso a quelle migliaia di persone innocenti che perderanno la vita per colpa non solo di alcuni gruppi terroristici senza volto, sparsi un po’ ovunque, che seminano il terrore in nome di una religione quando in realtà la loro è semplicemente vendetta, ma anche per colpa dei “ricchi occidentali” che nel frattempo vedranno alzare le loro quotazioni in Borsa.E’ giusto che il dittatore Saddam Hussein paghi, ma non è giusto che per colpa di quest’uomo feroce venga “toccato” il popolo iracheno, straziato nelle guerre del passato, di oggi e sicuramente del futuro. Vorrei pensare a uno solo di quelle migliaia di innocenti che pagheranno con la morte

Promemoria

Ci sono cose da fare ogni giorno: lavarsi, studiare,giocare,

preparare la tavola, a mezzogiorno.

Ci sono cose da fare di notte: chiudere gli occhi, dormire,

avere sogni da sognare, orecchie per sentire.

Ci sono cose da non fare mai, nè di giorno nè di notte

nè per mare nè per terra: per esempio, LA GUERRA.

(G. Rodari)