Vanni Calanca - Anima della mia città nuova edizione

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Vanni Calanca50 anni di fotografia

Autore raffinato e sensibile, che crede nella forza espres-siva della <semplicità>, debitamente controllata e co- struita da un rigoroso senso estetico, grazie anche alla sua spiccata sensibilità per la luce.

Nato come grafico (studia arte, pittura e grafica pubbli-citaria a Bologna alla scuola di Sepo) è poi arrivato alla fotografia, all’inizio degli anni ‘60, e dalla metà degli anni ‘80 le sue fotografie, sono apparse su un’ampia varietà di pubblicazioni, riviste, libri, calendari, cataloghi specia-lizzati, collaborando con case editrici italiane ed estere, gallerie d’arte, occupandosi anche della produzione di im-

magini medico scientifiche.Testimonial Leica, per molti anni ha girato l’Italia presentando diaproiezioni in dis-solvenza incrociata, facendo vedere la qualità delle ottiche e che per la cui gloria ha anche fondato nel 1994 il < Gruppo Fotografico Leica > di cui ne è sempre stato il presidente fino alla sua chiusura nell’ottobre del 2013 dopo 20 anni di attività.

Dal 1989 anno della sua prima personale a Fiorenzuola d’Arda, a tutt’oggi, innume-revoli sono state le mostre che hanno presentato le sue fotografie, sia in Italia che all’estero, creandosi così una solida reputazione.Nel 1997 ha pubblicato il suo primo libro “Vanni Calanca e la sua Leica”.Ha collaborato con Ilford Photo e con Agfa Gevaert sui prodotti professionali, e nel 2000 viene presentato alla Galleria Agfa di Milano il suo secondo libro “Racconti fotografici”, ne seguiranno altri.Nel 1999 a Firenze per il volume “Vanni Calanca e la sua Leica” riceve il premio “Fotografo dell’anno”.Sempre nello stesso anno 1999 la FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotogra-fiche) gli conferisce l’onorificenza più prestigiosa la MFI, Maestro della Fotografia Italiana.

Tra le numerose mostre e diaproiezioni di sue fotografie spiccano quelle alla Leica Gallery di Milano e Solms (Germania), Colonia (Germania), Saragozza (Spagna), Lille (Francia), Germering (Germania), Roma, Bologna, Rosario (Argentina), New York, Hong Kong, Reims (Francia), Mouscron (Belgio), Shanghai (Cina).

Dal 1993 è membro del < Photographic Society of America >Dal 2004 è membro del < National Geographic Society >

Mattia Rossi REFLEX

50 years of photography

A sensitive and refined artist, who believes in the expressive strength of “sim-plicity”, duly controlled and built from a rigorous sense of aesthetics, through an extremely sensitive use of light.

Having trained as a graphic designer (he studied art, painting and graphics for advertising at Bologna’s Sepo school), he took up photography in the early 1960s and from the mid-1980s his photographs appeared in a wide variety of publica-tions, magazines, books, calendars and specialised catalogues, in partnerships with Italian and European publishers and art galleries, including the production of medical and scientific pictures.As ambassador for Leica, for many years he travelled Italy presenting cross-fade slideshows to demonstrate the quality of the lenses. With the same purpose, in 1994, he founded the “Leica photographic group”, bringing together a number of talented photographers and which he chaired from its establishment to its closure in October 2013, after 20 years of service.

Since 1989, the year of his first solo show in Fiorenzuola d’Arda, a great number of exhibitions featuring his photographs, both in Italy and abroad, have helped build him a solid reputation.In 1997, he published his first book “Vanni Calanca e la sua Leica”.He has worked on projects with Ilford Photo and Agfa Gevaert involving professio-nal products, and in 2000 his second book “Racconti fotografici”, was presented at Galleria Agfa in Milan, to be followed by others.In Florence in 1999 he was awarded the “Photographer of the year” prize for his volume “Vanni Calanca e la sua Leica”.Also in 1999, the FIAF (Italian Federation of Photography Associations) granted him its most prestigious acknowledgement when he was named Master of Italian Photography.

The very many exhibitions and slideshows featuring his work most notably include those at the Leica Gallery in Milan and Solms (Germany), Cologne (Germany), Zaragoza (Spain), Lille (France), Germering (Germany), Rome, Bologna, Rosario (Argentina), New York, Hong Kong, Reims (France), Mouscron (Belgium) and Shanghai (China).

He has been a member of the Photographic Society of America since 1993. He has been a member of the National Geographic Society since 2004.

Mattia Rossi REFLEX

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2a edizione Maggio 2014 2nd edition May 2014 ISBN 978-88-89109-74-8 © 2013 Vanni Calanca © APM Edizioni Via B. Franklin, 5/a - 41012 Carpi (MO), Italy Tel. +39 059 691118 - www.apmedizioni.it

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Vanni Calanca

L ’anima della mia città

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RINGRAZIAMENTI

Sono grato a tutti coloro che con la loro disponibilità ed i loro consigli hanno contribuito alla realizzazione del volume.Ed a tutti coloro che hanno gentilmente consentito di effettuare le riprese fotografiche all’interno delle chiese e palazzi.

In primo luogo a

COMUNE DI MIRANDOLAROTARY CLUB MIRANDOLAFONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI MIRANDOLAAVIS COMUNALE MIRANDOLA

E uguale ringraziamento a Maino BENATTIEdmondo TRIONFINIDon Carlo TRUZZICarlo LONGHIMaria Cristina ZAHARIEVClaudio TRAZZILara CAVICCHIOLICarla FARINALoreno CONFORTINIVanna AMADEIFranco ACERBIMattia ROSSIaiuti preziosi in questa pubblicazione “ cittadina ”.

Un particolare ringraziamento all’Amico Gennaro MUROLO, guida nella lunga preparazione di questo volume.

... uno specialissimo ringraziamento a:

Catania BENEDETTO Capo Squadra V.D.F. di Livorno (colonna mobile)Silvio BENEDETTI Capo Squadra Esperto V.D.F. di RomaStefano ZACCARELLI della A. e C. costruzioni - MirandolaPaolo MAFFEI della Impresa Edile Maffei - Mirandolache senza il loro aiuto, tante immagini non avrei potuto realizzare.

Infine il ringraziamento più sentito a mia moglie Graziella, per le molte ore passate con me, nella fase di selezione una collaborazione intelligente, assidua per la quale cara Graziella, ti sono infinitamente grato.

Vanni Calanca

Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o qualsiasi mezzo elettronico,

meccanico o altro senza l’autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti.

ACKNOWLEDGMENTS

I would like to thank all those people whose help and advice contributed to the creation of this book.I would also like to thank everyone who kindly allowed photos to be taken inside churches and buildings.

Firstly place, I would like to thank

CITY OF MIRANDOLAROTARY CLUB OF MIRANDOLAFONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO OF MIRANDOLAAVIS COMUNALE MIRANDOLA

I would also like to thank Maino BENATTIEdmondo TRIONFINIFather Carlo TRUZZICarlo LONGHIMaria Cristina ZAHARIEVClaudio TRAZZILara CAVICCHIOLICarla FARINALoreno CONFORTINIVanna AMADEIFranco ACERBIMattia ROSSIfor their precious help in putting together this publication on the city.

Special thanks go to friend Gennaro MUROLO, who provided guidance during the lengthy preparation of this book.

... very special thanks go to:

Catania BENEDETTO Chief fireman Fire Brigade of Livorno (mobile command unit)Silvio BENEDETTI Expert chief fireman Fire Brigade of RomeStefano ZACCARELLI of A. e C. Costruzioni - MirandolaPaolo MAFFEI of Impresa Edile Maffei - Mirandolawhose help made it possible for me to take many of these photos.

Finally, my deepest thanks go to my wife Graziella, for the many hours she spent with me during the selection phase; I am extremely grateful for your intelligent, assiduous collaboration, my dearest Graziella.

Vanni Calanca

No part of this book may be copied or disclosed in any format or by any electronic, mechanical or other means

without written authorization by the copyright holders.

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Ai miei adorati nipoti Matilde, Sofia, Gian Giacomo perché amino quelle che sono le loro radici.

To my cherished grandchildren Matilde, Sofia and Gian Giacomo so that they may love their roots.

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Come raccontano con sorprendente dettaglio le immagini di questo li-bro, il 20 e il 29 maggio 2012 due disastrosi terremoti hanno devastato Mirandola. Le nostre comunità hanno dovuto misurarsi con la tragedia del sisma e con i gravi danni che ha prodotto. Pur in una situazione così complessa, la risposta della nostra gente è stata immediata.Subito dopo il 20 maggio c’è stata una reazione istantanea, forte ed efficace nel rispondere alla prima emergenza da parte di cittadini, as-sociazioni, istituzioni con l’aiuto della solidarietà proveniente da tutta Italia. In quel momento abbiamo sentito tutto il nostro Paese vicino.Si è quindi passati alla fase transitoria e temporanea, prima dell’inizio della vera e propria ricostruzione.Ora si è aperta la fase più delicata e difficile, perchè il terremoto rende la realtà come uno specchio andato in frantumi. Noi abbiamo l’impe-gno di ricomporre quello specchio, cogliendo l’occasione, se è possi-bile, di renderlo ancora più bello.Proprio per questo noi dobbiamo ricostruire ma anche costruire situa-zioni nuove. Ricostruire è una parola che evoca drammi passati ma anche possibili oppurtunità per il futuro.Prima di tutto serve un impegno forte e convinto per ricostruire il sen-so delle nostre comunità, che devono essere aperte e ricomporsi par-tendo da valori condivisi (solidarietà, convivenza, integrazione, doveri); di sogni e progetti comuni. Da lì possiamo ripartire assieme.Poi ricostruire fisicamente il nostro territorio con priorità chiare come abbiamo sempre dichiarato: il lavoro, la conoscenza e le scuole, le famiglie e i nostro monumenti.In questa drammatica situazione è emerso chiaramente quali risorse e quali valori siano alla base delle nostre comunità. Lo spirito positivo di tanti cittadini che con l’angoscia nel cuore hanno comunque soste-nuto l’emergenza e la ripresa; la caparbietà degli imprenditori e dei

lavoratori che hanno immediatamente riattivato le aziende in situazioni difficilissime, anche rimettendoci la vita; la presenza e la volontà delle associazioni e dei volontari a fianco dellle istituzioni. La solidarietà, il lavoro, il senso civico, la forza e l’unità d’intenti delle istituzioni e dei dipendenti pubblici sono un tesoro fondamentale che bisogna mette-re a frutto nella prossima fase di ricostruzione morale e materiale della nostra comunità.Sono convinto che Mirandola, con pazienza e tenacia, si risolleverà, perchè vogliamo elaborare assieme un progetto condiviso di sviluppo e qualità della vita del nostro territorio, con obiettivi precisi per ripren-dere il viaggio. Dobbiamo ricostruire la fonte del benessere, il lavoro; dobbiamo ricostruire le fonti della conoscenza, le scuole; dobbiamo ricostruire le fonti della nostra storia e cultura, i monumenti e i centri storici; dobbiamo ricostruire la fonte della nostra sicurezza, il sistema di protezione sociale.I volumi di fotografie di paesaggio fissano sempre un dato momento della storia di una comunità, la spingono a guardare al suo passato e a vedere che cosa è diventata. Lo sguardo rivolto al presente può essere nostalgico, appasionato, pieno di fiducia o colmo di rimpianti. Lascio ad ogni lettore il compito di valutare le sensazioni che emer-gono da queste splendide pagine, realizzate da Vanni con la consueta maestria.Il libro che state sfogliando ci racconta com’era la nostra città e com’è diventata dopo i terribili eventi del 20-29 maggio. Queste pagine rac-contano il nostro passato e il nostro presente. A noi tutti spetta il compito di scrivere come sarà il nostro futuro.

Maino BenattiSindaco di Mirandola

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As the pictures in this book reveal with surprising detail, Mirandola was devastated by two disastrous earthquakes on 20 & 29 May 2012. Our communities had to struggle with the tragedy of the earthquake and with the serious damage it caused. Despite this complex situa-tion, our people’s response was immediate.Soon after 20 May, there was an instantaneous, strong and effective reaction to the first emergency by citizens, associations and institu-tions, with the help of the solidarity from all over Italy. At that time, we felt the support from the entire country.This was followed by the provisional, temporary stage before true reconstruction began.We are now in the most delicate and difficult phase, because the earthquake has made reality look like a shattered mirror. We are com-mitted to putting the mirror back together and making it even more beautiful, when possible.That is why we must rebuild - but we also have to create new situa-tions. The word rebuild not only evokes past tragedies, but also poten-tial opportunities for the future.To begin with, we need a strong commitment with conviction to re-construct the sense of our communities, which must be open-minded and recover starting from shared values (solidarity, cohabitation, inte-gration, duties) and common dreams and projects. We can start over from here, together.Then we can physically rebuild our region with clear priorities, as we have always asserted: work, knowledge, schools, families and our monuments.This dramatic situation has clearly revealed the resources and values at the basis of our communities: the optimistic spirit of many citizens who, with anguished hearts, nevertheless supported the emergen-

cy and recovery, the obstinacy of entrepreneurs and workers who immediately started companies back up again in extremely difficult situations - at times even losing their life - and the presence and will of the associations and volunteers standing by the institutions. The solidarity, work, public spirit, willpower and unity of purpose of insti-tutions and civil servants are a fundamental treasure that must be taken advantage of in the next phase involving the moral and material reconstruction of our community.I am convinced that with patience and tenacity, Mirandola will re-cover, because we want to jointly develop a common project for the development and quality of life of our region, with precise goals so we may resume our journey. We must reconstruct the source of our wellbeing: work; we must reconstruct the sources of our knowledge: schools; we must reconstruct the sources of our history and tradi-tions: monuments and old towns; we must reconstruct the source of our safety: the social protection system.Books containing landscape photos always focus on a given moment in a community’s history, and press it to look to its past and see what it has become. A look at the present may be nostalgic, enthusiastic, bursting with confidence or full of regrets. I leave it to each reader to assess the feelings that emerge from these magnificent pages put together by Vanni with his usual mastery.The book you are leafing through tells the story of how our city was and what has become of it after the terrible events of the 20 & 29 May. These pages tell the story of our past and present. It’s up to all of us to write our future.

Maino BenattiMayor of Mirandola

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Questo libro non costituisce una rappresentazione della realtà di un percorso fotografico nel tempo ma l’espressione di un’anima. La pur grande tecnica, il sapiente uso della tecnologia in continua evoluzione non sono altro che strumenti per dipingere sensazioni, visioni e senti-menti; v’è la descrizione della realtà locale con lo sguardo colto di Van-ni Calanca, teso a decrivere immagini di rilevante controllo formale, di raro equilibrio complessivo e di grande sapienza tonale.Nella prima parte v’è un percorso artistico che si sviluppa nel tem-po attraverso sfumature crepuscolari, chiaro scuri, luci ed ombre che si inseguono mirabilmente, tutti tesi non a rappresentare una realtà fotografica ma un’interpretazione di essa, a cogliere atmosfere pres-santi talora tristi, talora vivaci, insomma a raffigurare l’anima viva delle cose nell’anima altrettanto viva di chi le rappresenta. In altre parole a trasfigurare un’atmosfera locale in una sensibilità universale. Il ricordo delle cose passate fa vibrare le corde del Suo cuore, ma non vi è solo nostalgia, v’è soprattutto certezza dei valori immutabili della vita e la documentazione dell’esistenza vissuta coscientemente: Vanni c’era e osservava.......Nella seconda parte, dopo aver trasformato la realtà in un palpitante ricordo, Vanni Calanca si scontra con il dramma e la tragedia del ter-remoto: impossibile per Lui ignorare questo accadimento così dirom-pente. Lui però l’affronta da par suo: sempre con la tecnica e la tecno-logia ma sempre al servizio della sensibilità. Non è una testimonianza di un drammatico avvenimento ma l’espressione della sua anima che vede, riproduce, interpreta. Riemerge la sensibilità di chi racconta i fat-ti attraverso le immagini trasfigurate dalla luce ora sommesse e tristi ora dirompenti e aggrassive, ora attraverso un sentimento di angoscia

ora attraverso un piglio vigoroso: che cosa è questa contraddizione apparente se non, allo stesso tempo, l’espressione dell’anima che soffre per il dramma e gioisce per la ricostruzione, come è avvenuto per tutti noi.Nella terza parte infatti Vanni Calanca fa emergere lo spirito dei mi-randolesi che si sono inchinati davanti al dramma ma mai hanno vo-luto rinunciare alla speranza di ripresa e di ritorno alla vita di sempre. Un popolo che sa soffrire ma anche sperare senza piegarsi mai. Ecco un’altra volta emergere un’anima popolare che si confonde con l’a-nima dell’artista, che rappresenta con la sua arte fotografica ciò che vivono nella realtà le donne e gli uomini di Mirandola. Ancora una volta le luci e le ombre, i chiari e gli scuri, la nitidezza solare sono gli stru-menti al servizio della sua sensibilità. Le pietre diroccate, le case e le chiese devastate, le lancinanti crepe sui muri riprendono vita nei rito-vati luoghi del commercio e della produzione, nelle gallerie ravvivate, nelle casette abitative costruite e così via: riprende la vita e risplende ancora una volta l’anima di una popolazione indomita degna del suo splendido passato. Vanni Calanca, anche in questo libro, non si manifesta solamente come un grande fotografo che riproduce alla perfezione la realtà delle cose ma dimostra di essere un grande pittore che prende in mano pennelli e tavolozza e trasforma mirabilmente le semplici immagini in visioni parlanti.

Dott. Gennaro Murolo

Visioni parlanti

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Lifelike visions

This book doesn’t depict the reality of a photographic journey over time, rather the expression of a soul. The great technique and skilful use of continuously evolving technology are nothing more than tools to describe sensations, visions and feelings. It’s a description of the local reality according to the skilled view of Vanni Calanca, which intends describing pictures showing significant formal control, rare overall balance and great tonal knowledge.The first section contains an artistic journey developed over time through shades of twilight, chiaroscuros, lights admirably followed by shadows, none intending to depict a photographic reality, rather to portray an interpretation of it, to capture pressing, at times sad or lively atmospheres, in short to depict the living soul of those things in the equally lively soul of the person describing them. In other words, to transfigure a local atmosphere into universal sensitivity. The memory of things from the past moves his heart, but it’s not only nostalgia - it’s the certainty of the unchanging values of life and the documentation of an existence lived intentionally: Vanni was there and was observing...After having transformed reality into a trembling memory, in the sec-ond section Vanni Calanca struggles with the drama and tragedy of the earthquake: it’s impossible for him to ignore such an explosive occurrence. However, he deals with it in the manner he is able to: consistently implementing technique and technology, but always as a function of sensitivity. It’s not proof of a dramatic event, but the expression of his soul that sees, reproduces and interprets. The sen-sitivity re-emerges of he who is telling the facts through pictures transfigured by light, which at times are subdued and sad and at

times are explosive and aggressive, or by a feeling of anguish or a powerful impetus: what is this apparent contradiction if not the simultaneous expression of a soul that suffers for the tragedy and rejoices for the reconstruction - as we all did.In fact, in the third section Vanni Calanca reveals the spirit of lo-cals from Mirandola, who surrendered to the tragedy but never re-nounced their hope for recovery and their return to everyday life. These people know how to suffer, but also how to never lose sight of hope and give up. Once more, the common soul emerges and is combined with the spirit of the artist, whose photographic art depicts what the men and women of Mirandola are experiencing. Once again, he uses lights and shadows, dark and light, and so-lar sharpness to express his sensitivity. Stones in ruins, devastated homes and churches and piercing cracks in walls come to life in the regained places of commerce and production, in reopened arcades, small dwellings built and so on: life resumes and the spirit of an in-domitable people worthy of its glorious past shines once again. Vanni Calanca doesn’t simply appear in this book either as a great photographer who perfectly depicts the reality of things, rather he proves he is a great artist who uses brushes and a palette to admira-bly transform simple pictures into lifelike visions.

Mr. Gennaro Murolo

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Ho sempre girato per Mirandola senza un preciso motivo, a volte guar-dando il selciato dei suoi vicoli, a volte guardando in alto. Gli scorci, i particolari di un fregio, di un rosone, di un balcone, di un davanzale, lo stagliarsi dei tetti, il prorompere dei cornicioni, le sfumature di colore dei coppi, l’intreccio di certi cancelli, la maestria dei portoni. Ma ora non è più uguale a se stessa. La forza violenta della terra ha prevalso sulla abilità dei suoi architetti, dei suoi artigiani, della storia millenaria che l’ha delineata così come si mostrava. Le chiese, i palazzi signorili, le case più semplici, i vicoli, la grande piazza, l’imponente castello, il Palazzo Municipale simbolo della città, sono cinti da imponenti im-palcature, da gabbie che ne lasciano individuare solo sagome di un passato recente.Ma Mirandola com’era? era quella che vediamo nelle immagini dei primi anni’60 di un occhio fotografico alla ricerca di prospettive nasco-ste e personali, di un obiettivo capace di carpire le luci, di fermare le atmosfere più suggestive di una città avvolta nelle nebbie, come in luminose soleggiate giornate, di scorgere in un riflesso uno squarcio di storia, di saper giocare con la propria giovinezza e coi propri ricordi. Rappresentare la propria città nel tempo è come raccontare la propria storia, una biografia fatta di immagini, ciascuna di queste riflette un momento, un evento, un modo di vedere le cose, di guardare al mon-do, di interpretare il presente, d’intravedere il futuro.Questo libro ci racconta la storia di un mirandolese che ha amato sem-pre la sua città e che l’ha saputa vedere con un occhio particolare, con l’acume di chi sa che la macchina fotografica è la sua tavolozza, con l’intelligenza di darne una lettura non usuale, con la volontà di coglierne i momenti più splendenti, come quelli più tormentati, senza abbandonarne la speranza.

Guardiamole queste fotografie, riscopriremo una città che forse non avevamo mai visto e che abbiamo la nostalgia di rivedere, rintracce-remo delle parti di noi stessi che sono andate perse e che vorremmo disseppellire dalle macerie, saremo finalmente consci della bellezza degli androni, dei cortili, della vitalità che non avevamo mai scorto e che ci appare come ricomparire in un sogno.Poi vedremo che cosa è rimasto dopo il 20 e 29 maggio del 2012. Gli squarci nei muri, gli ammassi di mattoni, il crollo dei tetti, l’interno del-lo scheletro delle chiese, le transenne che limitano i vicoli, una finestra occlusa da teli che guarda il palazzo di fronte avvolto di teli, i resti della caduta dei pinnacoli del duomo, il castello fissato da intelaiature delle sue pareti, delle sue aperture, bloccato nel suo sguardo sulla piazza e sulla città.Percepiremo lo sforzo di ripartire, la volontà di farcela, la caparbietà di voler recuperare l’identità di una città e della sua comunità. Le scuole, i negozi, le fabbriche che muovono i primi, giganteschi passi verso la normalità.Le immagini che vediamo sono il riflesso di ciò che proviamo, sono la tenacia di riavere la nostra vita, il nostro futuro, di recuperare la speranza individuale e collettiva che si può fare, che dobbiamo riuscire ad uscire dall’angolo e ritornare protagonisti della nostra esistenza, a dispetto degli eventi catastrofici.Le fotografie di Vanni Calanca sono tutto questo ed ancora di più.

Carla FarinaCapo Servizio Pubblica Istruzione

Comune di Mirandola

Un occhio fotografico particolare

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A particular photographic eye

I have always wandered the streets of Mirandola without a pre-cise reason, at times looking at the cobbled surface of its alleys and at times looking up - glimpses, in particular of a frieze, rose window, balcony, window sill, silhouetted roofs, plentiful cornices, the shades of colour of roof tiles, certain intricate gates, and the mastery of main entrances. But the town is no longer itself. The violent force of the earth prevailed over the skill of its architects, craftsmen and age-old history that gave it the look it had. Church-es, elegant palaces, alleys, the simplest of homes, main piazza, majestic castle, and the city’s symbol, Palazzo Municipale (town hall), are enclosed by impressive scaffolding, cages that only reveal outlines of a recent past.But what was Mirandola like? Was it the way we see it in those pictures from the early 60s, taken by a photographic eye in search of hidden, personal views by a lens capable of grabbing the light, focusing on the most charming atmospheres of a city enveloped in fog or on bright sunny days, catching sight of a piece of history in a reflection, and of knowing how to have fun with one’s youth and own memories. Depicting your city over time is like telling your story, a bibliography consisting of pictures, each reflecting a mo-ment, an event, a way of seeing things, of looking at the world, of interpreting the present and foreseeing the future.This book tells the story of a man from Mirandola who has always loved his city and was able to look at it from a special perspective, with the perspicacity of someone who knows the camera is his palette, with the intelligence of giving it an unusual account, with the will to capture the most marvellous and tormented moments, without ever giving up hope.

Let’s take a look at these photos. Perhaps we will uncover a city we never saw and we wish we could still see; we will discover parts of ourselves we have lost and we would like to unearth from the rubble, we will finally be aware of the beauty of the entrance halls, courtyards, vitality we were never aware of and that appears to us as though reappearing in a dream.Then we can see what is still remaining after 20 & 29 May 2012: cracks in walls, heaps of bricks, collapsed roofs, the inside of churches, barriers restricting access to alleys, a window blocked off by cloths facing the building in front of it covered in cloths, the ruins of the fallen pinnacles of the duomo, the castle secured by framework up against its walls and entrances, staring over the pi-azza and its city.We’ll perceive the will to start over, to succeed, the stubbornness to want to recover the identity of a city and its community, schools, shops and factories that take their first gigantic steps towards nor-mality.The pictures we see are the reflection of our feelings, the tenac-ity to get our life and our future back, to recover the individual and collective hope that we can, we must succeed in getting out of the corner and once again being the protagonists of our existence, despite catastrophic events.Vanni Calanca’s photos are all this, and so much more.

Carla Farina Head of Public Education Services

City of Mirandola

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Le immagini The picturesVanni Calanca

1960 - 2014

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Dalla finestra di casa mia 3 Aprile 1960

View from my home 3 April 1960

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Vanni Calanca - Cinquant’anni di fotografia a Mirandola (50 years of photography in Mirandola)

L ’anima della mia città

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Dal terrazzo del mio amico Riccardo Butturi

1963View from the terrace of my friend,

Riccardo Butturi

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Dall’orologio del Municipio - 1973 - View from the town hall clock tower

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Timpani della Chiesa di San Francesco e del Gesù1973Tympana of the Chiesa di San Francesco and Chiesa del Gesù

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Franciacorta, via Quartieri - 1966 - District of Franciacorta, Via Quartieri

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Dal campanile della Chiesa di San Francesco

1966View from the bell tower of the

Chiesa di San Francesco

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Timpano del Duomo con pennacchi e croci, dal terrazzo di casa Fontana 1968

Tympanum of the Duomo with pendentives and crosses, from the terrace at the Fontana house

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Particolare del Duomodal terrazzo di casa Fontana1968Detail of the Duomo from the terrace at the Fontana house

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Campane del Municipio, sullo sfondo Teatro Nuovo e Chiesa della Madonnina1970

Town hall bells, in the background Teatro Nuovo and the Chiesa della Madonnina

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Interno del campanile della Chiesa di San Francesco

1966Inside the bell tower of the

Chiesa di San Francesco

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Sepoltura nel cimitero monumentale - anni ‘70 - Burial in the monumental cemetery 1970s

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C’era una volta......al cimitero

anni ‘70Once upon a time...

at the cemetery1970s

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La nostra amata Madonnina.Venne posta nel 1868 sul

timpano della Chiesa.Si tratta di un’antica

scultura che si trovava in una nicchia della facciata del

palazzo della Ragione1969

Our beloved Madonnina.She was placed on the church tympanum in 1868.It’s an ancient sculpture that was once in a niche in the façade of Palazzo della Ragione.1969

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Timpano della Chiesa del Sacramento, dal terrazzo di casa Fontana1970

Tympanum of the Chiesa del Sacramento, from the terrace at the Fontana house

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Particolare del cancello in ferro battuto del Palazzo Municipale - anni ‘70Detail of a wrought iron gate at Palazzo Municipale - 1970s

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Particolare della fusione in ghisa del portone di Palazzo Castellini - anni ‘70Cast iron detail of main entrance at Palazzo Castellini - 1970s

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Fusione con iscrizione, circolo esterno: OSCULANTIBUS CRUCEM HANC IN ECCLESIA POSITAM PRECANTIBUS

PATER INDULGENTIAM C DIERUM SEMMEL IN DIEa coloro che baciano questa croce posta in chiesa, dicendo la preghiera di un pater, indulgenza di giorni 100 una volta al giorno

Circolo più interno: VIVIT REGNAT IMPERAT MCMI - vive regna impera 1901Croce interna: IESUS CHRISTUS DEUS HOMO - Gesù Cristo Dio uomo

Cast pieces with inscription, outer ring: OSCULANTIBUS CRUCEM HANC IN ECCLESIA POSITAM PRECANTIBUS

PATER INDULGENTIAM C DIERUM SEMMEL IN DIEto those who kiss this cross placed in the church and recite the Lord’s Prayer, indulgence of 100 days once per day

Inner ring: VIVIT REGNAT IMPERAT MCMI - live, reign, rule 1901Inner cross: IESUS CHRISTUS DEUS HOMO - Jesus Christ, God-man

Nella Chiesa di San FrancescoIn the Chiesa di San Francesco

Nel DuomoIn the Duomo

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Particolare della tomba di Spinetta Pico in San Francesco - 1988 - Detail of the Spinetta Pico tomb in the Chiesa di San Francesco

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Decorazione in cottodi un portale lateraledel Duomo2011

Terracotta decorationof a side portal

of the Duomo2011

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Tra il 1440 e 1470 Giovanni e Francesco Pico, signori di Mirandola, fe-cero costruire la chiesa maggiore della città e di tutto il territorio. Molto ampia, dal momento che ha un’area calpestabile di circa 930 metri quadri, fu avviata in forme gotiche e dedicata all’Assunta, per sottoli-nearne, secondo le scelte architettoniche del tempo, l’importanza. E’ una costruzione che ha accompagnato la vita della città conservando le traccie delle varie epoche attraversate.Gli interventi più vicini e vistosi sono quelli della metà del XIX secolo sulla facciata e del 1937 all’interno. Nell’Ottocento la facciata venne interamente rimodellata in quelle che avebbero dovute essere le cor-rette linee gotiche; fra i due progetti si scelse il meno costoso.In occasione del Congresso eucaristico diocesiano (1937) l’interno venne debarocchizzato con perdita o rimozione di altari, dipinti, sup-pellettili. L’impatto della riforma liturgica del Concilio Vaticano II ha al-terato la situazione preesistente in modo leggero con la rimozione di una balaustra a ringhiera e l’aggiunta di semplici altare e ambone rivolti al popolo.Il terremoto, pur avendo creato gravi danni, non ha reso irre-cuperabile il patrimonio di tanti secoli, che speriamo venga “ presto ” restituito, insieme con il campanile, che, pur ferito, dai suoi 48 metri di altezza, continua a vegliare la città.

Don Carlo TruzziParroco di Mirandola

Lords of Mirandola, Giovanni and Francesco Pico, had the largest church in the city and the entire region built between 1440 and 1470. It was very large, considering it had a usable area of approximately 930 m2. Construction began in Gothic form and was dedicated to the Lady of the Assumption to emphasize its importance, according to the architectural choices of the times. This building has accompanied life in the city, while maintaining traces of various past eras.The most recent and obvious work on the building involves the façade (dating back to the middle of the 19th century) and the interior (1937). Its façade was entirely remodelled in the 19th century into what were supposed to be proper Gothic lines; of two projects, the least costly one was selected.On occasion of the diocese’s Eucharistic Congress (1937), the ba-roque aspect of the church interior was eliminated by removing altars, paintings and ornaments. The impact of the liturgical reform by the Second Vatican Council altered the pre-existing situation slightly with the removal of a balustrade with railing and the addition of a simple altar and Ambon facing the people.Although the earthquake’s devastation was significant, the heritage of so many centuries can be retrieved, a heritage we hope will be restored soon, together with the bell tower (48 m), which despite its damage, continues to watch over the city.

Father Carlo TruzziParish Priest of Mirandola

Il Duomo

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Particolare della facciata del Duomo

2011Detail of the

façade of the Duomo

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Inside the Duomo2011

Internodel Duomo

2011

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Monumento funerario al Conte Bernardi2011

Funerary monument of Count Bernardi

Vetrata raffigurante Giovanni Pico1988

Stained-glass window depicting Giovanni Pico

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Veduta di Piazza Duomoanni ‘90

View from Piazza Duomo

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Facciata superiore del Duomo dal terrazzo di casa Fontana1976Top façade of the Duomo from the terrace at the Fontana house

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Chiesa di San Francesco: giochi di luce su una vetrina2010

Chiesa di San Francesco: plays of light and shade on a window

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Allestimento del Palazzo Municipale in occasione delle celebrazioni Pichiane1994

Preparation of Palazzo Municipale on occasion of the Pichiane celebrations

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Particolare della facciata del Palazzo della Ragione

1994Detail of the façade of Palazzo

della Ragione

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Dall’internodi Casa Paolucci

sec. XVI1994

View from inside the 16th-century Paolucci house1994

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Dall’internodi Palazzo Grazi

(già Silingardi)sec. XIX

1994

View from inside 19th-century Palazzo Grazi (formerly Silingardi)1994

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Dal Palazzo Excelsior: panoramica su Mirandola anni ‘70Panoramic view over Mirandola from Palazzo Excelsior 1970s

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La Piazza: visione del Palazzo Municipale - 2006 - The Piazza: view of Palazzo Municipale

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“La Villa”strada per Concordia1994“La Villa” road to Concordia

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Particolare della “Gambro” vista dalla pista ciclabile “Chico Mendes” 2008

Detail of company Gambro seen from the Chico Mendes cycle track

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Il campanile del Duomovisto da via Roma

2010

The bell tower of the Duomo as seen from Via Roma2010

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La bella chiesa di San Francesco verso il 1400 sostituì una modesta cappella dedicata al Santo di Assisi, già attestata nel 1287. Fu cara ai principi Pico, che vi collocarono, tra il XIV e il XV secolo, quattro tom-be monumentali di famiglia. Gli stessi avevano una sepoltura comu-ne nella cappella della Madonna di Reggio. La cappella ora è dedicata alla memoria dei caduti nelle guerre recenti e, nel 1922, è stata pri-vata della sepoltura della famiglia Pico. Quindici anni dopo, nel solito 1937, venne demolito il portico antistante la facciata della chiesa.I frati francescani hanno offi ciato la chiesa quasi continuamente fi no al 1900, animando opere caritatevoli importanti per la città.Il crollo del campanile sul tetto della chiesa e le altre distruzioni cau-sate dal terremoto del 2012 hanno suggerito ad alcuni l’ipotesi di una conservazione dell’ edifi cio come “ rudere storico “. Siamo certi che ciò non risponde al desiderio dei mirandolesi che già nel 1810-12 si tassarono per impedire la vendita disposta dal Demanio napoleonico.

Don Carlo Truzzi Parroco di Mirandola

Chiesa di San Francesco

The beautiful Chiesa di San Francesco replaced a modest chapel dedicated to the Saint of Assisi (mentioned as early as 1287) in the 1400s. It was very dear to the princes of Pico, who placed four monumental family tombs there between the 14th & 15th centuries. They themselves had a common burial in the Cappella della Ma-donna di Reggio (Chapel of the Madonna of Reggio). The Pico family burials were removed in 1922 and the chapel is now a war memo-rial. Fifteen years later, in 1937, the portico in front of the church façade was demolished.Franciscan monks had offi ciated the church almost continuously up until 1900, thus enlivening signifi cant charitable works for the city. For some people, the collapse of the bell tower on the church roof and the other destruction caused by the earthquake in 2012 have brought about the idea of keeping the building as historic ruins. We are certain this is not what locals from Mirandola would like, who already back in 1810-1812 taxed themselves to prevent the sale of the building arranged by the Napoleonic state property offi ce.

Father Carlo Truzzi Parish Priest of Mirandola

Palazzo della Ragionesullo sfondo il campanile di San Francesco1973Palazzo della Ragione, in the background the bell tower of San Francesco

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Acquasantiera nella Chiesa di San Francesco - 1984 - Holy water font in the Chiesa di San Francesco

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Parte della facciata inferioredella Chiesa di San Francesco

1984Section of the lower façade of the

Chiesa di San Francesco

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Interno della Chiesa di San Francesco - 1988 - Inside the Chiesa di San Francesco

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Chiesa di San FrancescoAltare della Cappella dei Caduti

visto attraverso una porta1988

Chiesa di San FrancescoAltar of the Cappella dei Caduti

seen through a door

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Interno della Chiesa di San Francesco - 1988Inside the Chiesa di San Francesco

Crocefisso, pala sec. XIX Crucifix, altar piece (19th century)

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Chiesa di San Francescoaltare della Cappella dei Caduti 1988Chiesa di San FrancescoAltar of the Cappella dei Caduti

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Tombe di Spinetta Pico, Prendiparte Pico e Gianfrancesco Pico1988Tombs of Spinetta Pico, Prendiparte Pico and Gianfrancesco Pico

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Frati nell’interno della Chiesa di San Francesco

1989Monks inside

the Chiesa di San Francesco

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Interni della casa di Diomede Baraldi situata in piazza del Duomo - anni ‘90Interior shots of the Diomede Baraldi house located in Piazza del Duomo - 1990s

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Particolare della salaDetail of the living room

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La chiesa detta del Gesù è dedicata al Santissimo Nome di Nostro Signore Gesù Cristo. Voluta dai Duchi Alessandro I e II, fu costruita e arredata nel corso del XVII secolo e fu affiancata dal Collegio dei Gesuiti, che ressero gli studi per circa un secolo dal 1690. Sono particolarmente notevoli le numerose cornici e altre sculture in legno, prodotte da artisti dell’area. Il recente terremoto non le ha danneggiate.L’interno è caratterizzato da un bello stile barocco. Esprime la pietà postridentina della messa celebrata in una sala unica, circondata dalla Madonna e numerosi santi. Il punto focale è l’altare maggiore, con enfasi sul tabernacolo, luogo della presenza reale di Cristo.La chiesa, di proprietà comunale, è stata accuratamente restaurata nell’ultimo decennio del secolo scorso.

Don Carlo Truzzi Parroco di Mirandola

The Chiesa del Gesù is dedicated to the blessed name of Our Lord Jesus Christ. It was built on the wishes of Dukes Alexander 1st and 2nd and furnished during the 17th century. The College of Jesuits was built beside it, where studies were supported for ap-proximately one century starting in 1690. Its numerous cornices and other wooden sculptures by local art-ists are particularly significant. The recent earthquake did not damage them.The interior is in baroque style. It expresses the post-Council of Trent piety of mass celebrated in a single room, surrounded by the Madonna and several saints. The focal point is the high altar with emphasis on the tabernacle, which is the place of the true presence of Christ.The church, which is municipal property, was carefully renovated in the 1990s.

Father Carlo Truzzi Parish Priest of Mirandola

Chiesa del Gesù

Chiesa del Gesùstemma antico di casa Pico2009Chiesa del Gesù ancient coat of arms of the House of Pico

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Chiesa del Gesùstemma antico di casa Pico2009Chiesa del Gesù ancient coat of arms of the House of Pico

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Chiesa del Gesùparticolare parte inferiore

della facciata “incompiuta” con ingresso principale

2011Chiesa del Gesù

detail of the lower section of the incomplete façade,

with main entrance

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Chiesa del Gesù: interno con pulpito ligneo, opera di P. Bonelli - 2009 - Chiesa del Gesù: interior with wooden pulpit by P. Bonelli

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Particolare di scultura lignea nella cappella di San Liborio

opera di P. Bonelli2009

Detail of the wooden sculpture by P. Bonelli, in the Cappella

di San Liborio

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Uno dei due altari ligneicapolavoro del Bonelli

2009

One of the two wooden master-piece altars by Bonelli2009

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Panoramica dei capitelli finemente scolpiti e del cornicione che gira intorno alla Chiesa del Gesù2009View of the finely carved capi-tals and the cornice which runs along the interior of Chiesa del Gesù

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Chiesa del Gesù: interno con pulpito ligneo, opera di P. Bonelli - 2009

Dal Municipio: piazza sotto la neve 1979From town hall: snow-covered piazza

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Piazza con addobbi natalizi2011Piazza with Christmas decorations

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Chiesa della Madonnina2009

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Veduta ovest del castello Picoappena ristrutturato

2006View of the west side of Pico

castle after renovations

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Castello Pico GALLERIA MUSEALE DELLA FONDAzIONE 2006

Pico Castle MUSEUM GALLERy OF THE FOUNDATION

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Quadro rappresentate la famiglia Bonicatti di Finale Emilia, attribuito a Girolamo da Carpi? sec. XVIIPicture of the Bonicatti family from Finale Emilia, attributed to Girolamo from Carpi? 17th century

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La Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola in alcuneoccasioni accompagna iniziative private che per la loro indubbia valenza scientifi ca e culturale generano innovazione e/o man-tengono la memoria nella comunità di riferimento. Si inserisce in questa tradizione l’iniziativa editoriale fotografi ca, “L’anima della mia città” che immortala momenti salienti della Città di Mirandola, dai primi anni 60 al 2013. Nella consapevolezza che anche grazie a questo patrimonio fotografi co, ricco e differen-ziato, si mantiene attuale e viva l’idea di comunità così forte-mente segnata delle diffi coltà e dalla furia devastatrice del si-sma del maggio 2012, si ringrazia chi ha curato la pubblicazione per il lavoro svolto.

EDMONDO TRIONFINIPresidente

Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola

Madonna con bambino in trono e i Santi Giuseppe e Giovanni Evangelista del maestro Giorgi 1535

Madonna with child on throne and Saints Joseph and John the Evangelist by Giorgi

On certain occasions, the Fondazione Cassa di Risparmio of Mi-randola accompanies private initiatives whose doubtless scien-tifi c and cultural content generate innovation and/or keep the past alive in the reference community. This tradition includes the editorial photographic initiative “The soul of my city” which immortalizes signifi cant moments in the city of Mirandola from the early 1960s to 2013. Fully aware of the fact that it is also thanks to this rich and diverse photographic treasure that the idea of community - which was so strongly marked by the dif-fi culties and devastating fury of the earthquake in May 2012 - is kept current and alive, we would like to thank those involved in the publication for their work.

EDMONDO TRIONFINIPresident

Fondazione Cassa di Risparmio of Mirandola

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Chiesa del S.S. Sacramentol’aggraziata architettura della faccia-ta in cotto rimasta incompiuta nella

parte superiore ristrutturata dalla Fondazione nel 1998

Chiesa del S.S. Sacramento the graceful architecture of the terra-cotta façade (top section incomplete) renovated by the Fondazione in 1998

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Particolare della piazza coi portici degli ortolani - 1995 - Detail of the piazza with Portici degli Ortolani

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Particolare del palazzo Municipale simbolo della città - 2009 - Detail of Palazzo Municipale, symbol of the city

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Tipica atmosfera invernale - 2010 - Typical winter atmosphere

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Tramonto in campagna - 2006 - Sunset in the countryside

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Internodi casa colonica

1994

Interior of a farmhouse1994

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Paesaggio estivo con immagine religiosa - 2006 - Summer landscape with religious image

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Paesaggio autunnale 1999Autumn landscape

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I frutti della “nostra campagna” - 2009 - The fruits of our countryside

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Veduta dal Palazzo Excelsior - 1969 - View from Palazzo Excelsior

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Chiara Tommarelli attraverso le sue parole ha interpretato in modo eloquente il tema proposto agli studenti nel Concorso Poesia anno 2012 “TERRA - ACQUA - ARIA - FUOCO; la natura tanto incantevole e preziosa quando la si ama e la si cura, quanto orrenda ed ostile quando la si violenta e la si sfida”.Gli eventi che abbiamo vissuto dopo il maggio 2012, ci hanno fatto guardare con occhi nuovi ciò che ci circonda. Gli elementi naturali indispensabili per la nostra vita sono un dono che va gelosamente conservato, rispettato e nel contempo amato. Fanno parte di noi. I ragazzi attraverso i loro scritti hanno dato una bella interpretazione al valore dell’ambiente usando la tecnica della poesia unendo sentimenti e parole manifestando la loro esigenza di svelare l’armonia che regola le cose.

Lara Cavicchioli (assessore ai Servizi alla persona Comune di Mirandola)

furono creati

they werecreated

Furono creati:TerraAcquaAriaFuoco.Fu cosa buona.Vennero benedetti.Poi l’Uomo se ne servì:l’acqua lo dissetòl’aria lo rinfrescòil fuoco lo riscaldò.Tutto fu compiuto.Ma la cupidigia dell’Uomoebbe il sopravvento.Così le forze della naturaaggredite si ribellarono:FraneAlluvioniDistruzioni.Quando l’Uomo capiràche la natura gli è stata affidatae sarà in grado di vivere con leiin sintonia,allora saranno entrambe felici.

Chiara Tommarelli 2°A - Cattaneo

They were created:EarthWaterAirFire.It was a good thing.They were blessed.Then Man made use of them:The water quenched his thirst.The air cooled him down.The fire warmed him up.Everything was fulfilled.But Man’s greedgot the upper hand.So the forces of naturethus attacked, rebelled:LandslidesFloodsDestruction.When Man understandsthat he has been entrusted with natureand when he is capable of living with itin harmony,then they will both be happy.

Chiara Tommarelli 2°A - Cattaneo

Chiara Tommarelli uses eloquent words to interpret the theme proposed to students at the 2012 Poetry Contest “LAND - WATER - AIR - FIRE; as charming and precious nature is when you love and take care of it as it is horrible and hostile when you violate and challenge it”.The events we experienced after May 2012 forced us to look at our surroundings through new eyes. The natural elements necessary for our life are a gift that is to be guarded jealously, respected and loved at the same time. They are a part of us. These young men and women used their words to provide a beautiful interpretation of the value of the environment, using the technique of poetry while combining feelings and words and expressing their need to reveal the harmony that governs things.

Lara Cavicchioli (Councillor for Individual Services) City of Mirandola

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Come nasce l’idea di aderire ad un progetto? Non sempre da lunghe congetture, ma spesso da una ispirazione, frutto di una catena di avvenimenti e contingenze. Così è quanto successo a questa inizia-tiva fotografica su Mirandola, raccolta ora nel volume “L’anima della mia città” da Vanni Calanca. Vanni, oltre ad essere un nostro socio, è prima di tutto un artista, la voce nascosta di Mirandola, colui che fa vivere la nostra città attraverso i suoi scatti. Ci sono fatti, pezzi di storia che esistono solo perché c’è una fotografia che li racconta. Da sempre Vanni fotografa, cataloga, archivia (la prima immagine é del 1957 quando, ancora bambino, fotografa il campanile del Duomo dalla finestra di casa). Da allora Mirandola si fa musa e ispiratrice di un’arte che cresce nel tempo e col tempo. Forse l’unico che abbia indagato con occhio così critico la città di Mirandola, l’unico che ne ha portato alla luce quei particolari preziosi e nascosti. Con grande attenzione per il dettaglio e predilezione per l’aspetto artistico della città, Vanni ci restituisce scatti intensi, ricchi di particolari, come il ferro battuto dei cancelli, i bassorilievi delle tombe, i decori dei rosoni, dei portoni lignei e delle variopinte vetrate. Ogni scatto è una scoperta e immortala un pezzo di patrimonio che da soli non potremmo essere in grado di cogliere. A questo serve l’artista, ad aiutarci a guardare. Questa pubblicazione è, quindi, sì un viaggio all’interno del nostro territorio e delle sue bellezze, che tutti noi conosciamo, ma è anche un viaggio nell’ignoto, in un terreno che senza la guida sapiente di un artista difficilmente potremmo esplorare. Mirandola è ritratta in ogni stagione, in ogni condizione climatica, con ogni colore, con ogni luce e ogni scatto restituisce l’intensità di un momento.

Il punto di rottura porta la data 20 – 29 maggio 2012, la data dei sismi che hanno devastato la nostra città. Da allora gli scatti diventano un viaggio dentro alla Storia e il valore commemorativo che questo volume assume si fa ancora più lampante. Molto di ciò che è contenuto in queste pagine non esiste più e le immagini assumono un significato storico inestimabile, custodiscono le nostre radici, ci ricor-dano costantemente chi eravamo prima e testimoniano chi siamo ora. Le fotografie della catastrofe e di Mirandola ferita, contenute nella seconda parte del volume, dal titolo “L’anima della mia città ferita” sono intrise di poesia. Sono immagini toccanti, scattate con grande lucidità e presa di coscienza e anche tra le macerie e la distruzione riescono a mantenere un’incredibile dolcezza.

Particolarmente commovente la terza parte del libro, dove le immagini ci restituiscono la grande uma-nità e la dignità di un popolo generoso che scalpita per ricominciare, per ricostruire, per vivere di nuovo. Sono immagini che testimoniano l’immensa forza del popolo e il grande cuore della città. Non posso che riconoscere questi sentimenti anche nei principi che stanno alla base della nostra associa-zione, il Rotary Club: l’ideale del servire, inteso come motore e propulsore d’ogni attività e che ora, più che mai, vuole concretamente aiutare la città di Mirandola.

Già operativo da decenni nell’ambito dell’arte, della cultura (borse di studio, libri, restauri di beni ar-chitettonici ed artistici) e medico (donazione di apparecchiature sanitarie e sostegni per i disabili), sia a Mirandola che nel mondo, con fornitura di medicinali e assistenza in paesi disagiati, dopo il sisma, il Rotary Club di Mirandola sta concentrando i propri sforzi a favore della ricostruzione. Contando anche sulla generosità e disponibilità di altri Rotary Club e Distretti sta operando a sostegno dei cittadini con diversi services. Tra tutti vorrei ricordare il progetto “Beyond the Quake - The Rotary Road to Academic Excellence” che ha permesso di ottenere un certificato per l’uso della lingua inglese a 400 studenti, la fornitura di materiale multimediale agli istituti “G. Luosi” ,”G. Galilei” e alla scuola primaria “Dante Alighieri” di Mirandola, il contribuito all’adeguamento sismico della Scuola Materna paritaria “Don Riccardo Adani di Mirandola, gli aiuti alla Scuola Primaria di Quarantoli e i fondi per le famiglie più disa-giate dopo il sisma. Ricordiamo il nostro progetto internazionale” INNOSCHOOL” con la partecipazione di R.C. Ravenna, R.C. Tallahasse-Florida, del Distretto 2490-Israele, del Distretto 2202-Spagna, del Distretto 2070 –Italia e della Rotary Foundation che, approvato recentemente, produrrà un service di circa 60.0000 USD da destinare all’acquisto di attrezzature multimediali per l’ Istituto “ G. Luosi” di Mirandola ed a corsi di aggiornamento per gli insegnanti. E’ in fase di realizzazione la costruzione del PalaRotary, una “Sala Polivalente” realizzata nel Comune di Novi, frazione Sant’Antonio in Mercadello, profondamente colpita e devastata nel patrimonio edilizio pubblico e privato durante il recente sisma; il progetto è finanziato prevalentemente dagli otto Rotary Club del Gruppo Ghirlandina per un importo totale di circa 320.000 euro.Per tutto questo e per quanto sarà fatto in futuro vorrei ringraziare personalmente: il Distretto 2070 del Rotary International, i Rotary Club del Distretto 2060, i Rotary Club Modenesi del Gruppo Ghirlandina, i Rotary Club lombardi appartenenti al gruppo Orobico, i Rotary Club Milanesi del Gruppo Olona, il Rotary Club Aosta, il Rotary Club Bologna, il Rotary Club Brescia, il Rotary Club Ciriè Valli di Lanzo il Rotary Club Crema, il Rotary Club Milano Castello, il Rotary Club Munchen Schwabing, il Rotary Club Parma Farnese, il Rotary Club Sulmona, il Rotary Club Viterbo, l’AMRI ( Associazione Motociclisti Ro-tariani d’Italia), le ditte B Braun, Covidien e Fresenius Sis-Ter , il Consorzio del Cotechino Modenese. Un pensiero particolare al nostro amico e socio Angelo Gadioli che ci ha recentemente lasciato e a sua moglie Franca per la loro grande generosità , umanità e altruismoE un sentito grazie a Vanni per continuare a raccontare la nostra storia

Maria Cristina Zahariev

Presidente 2013-2014 Rotary Club Mirandola - Distretto 2072

RotARyClubMiRAndolA

“È un’illusione che le foto si facciano con la macchina... si fanno con gli occhi, con il cuore, con la testa”.

Henri Cartier-Bresson

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“It is an illusion that photos are made with the camera... they are made with the eye, heart and head.”Henri Cartier-Bresson

How is the idea born to get involved in a project? Not always from lengthy conjectures, but often from an inspiration resulting from events and circumstances. That is what happened with this photographic initiative on Mirandola, now collected in the volume “L’anima della mia città” by Vanni Calanca. In ad-dition to being a Rotary Club member, Vanni is first and foremost an artist, Mirandola’s hidden voice, the person who brings our city to life through his photos. There are in fact pieces of history that only exist because their story is told with a photo. Vanni has always been taking photos, cataloguing and filing (his first photo dates back to 1957 when, as a young boy, he took a photo of the bell tower of the duomo from his house). Since then, Mirandola has been the muse and inspiration for an art that has grown over time and with time. Perhaps he’s the only one who looked at Mirandola with such a critical eye, the only one who revealed those precious, hidden treasures. Vanni’s focus on detail and his predilection for the city’s artistic aspect has resulted in in-tense photos enriched with details such as wrought iron gates, the bas-relief on tombs, decorations of rose windows, wooden main entrances and multicoloured stained-glass windows. Each shot is a discovery and immortalizes a piece of heritage we would not be capable of grasping alone. That is the artist’s purpose - to help us to look. Therefore, this book is a journey through our local region and its beauties, which we all know, but it is also a trip into the unknown, into a land that would be difficult for us to explore without the skilful guidance of an artist. Mirandola is depicted in every season, under all weather conditions, using every colour, and in all types of light, and each photo creates an intense moment. The breaking point was 20 - 29 May 2012, the date earthquakes devastated our city. Since then, photos become a journey in history and the commemorative value that this book takes on is even more blindingly obvious. Much of that shown in these pages no longer exists and these photos take on an inestimable historic meaning. They preserve our roots, constantly remind us of who we were before, and are proof of who we are today. The photos of the catastrophe and of damaged Mirandola in the second section of the book entitled “The soul of my damaged city” abound with poetry. They are touching photos, taken with great lucidity and awareness, and they are capable of being incredibly gentle, despite the rubble and destruction.The third section of the book is particularly moving, and the images reveal the great humanity and dignity of generous people who are champing at the bit to start over, to rebuild, to live again. These images show the immense strength of these people and the city’s big heart. I have no choice but to recognize these same sentiments in the basic principles of our association, the Rotary Cub: the ideal of serving, intended as a driving force behind all activities that now, more than ever, wishes to concretely help the city of Mirandola.The Rotary Club of Mirandola has been operational for decades in the field of art, culture (student’s grants, books, renovations of architectural and artistic heritage) and medicine (donation of medical equipment and support for the disabled), both in Mirandola and world-wide, with supplies of medici-nes and assistance in poor towns after the earthquake, and it is focusing its efforts on reconstruction. It’s providing aid to citizens through various services, in conjunction with the generosity and availability of other Rotary Clubs and Districts. Among them all, I would like to mention the project “Beyond the Quake - The Rotary Road To Academic Excellence” which resulted in 400 students obtaining an En-glish certificate, the multimedia material supplied to schools G. Luosi, G. Galilei and to primary school Dante Alighieri of Mirandola, its contribution to updating officially recognized nursery school Don Ric-cardo Adani of Mirandola to seismic standards, its aid to the primary school in Quarantoli and the fun-ds it provided for the neediest families after the earthquake. I’d also like to mention our international project “INNOSCHOOL” , with participation by the R.C. of Ravenna, the R.C. of Tallahassee -Florida, District 2490-Israel, District 2202-Spain, District 2070 –Italy and the Rotary Foundation which, based on recent approval, will generate a service of approximately $US 60,0000 to be used to purchase

multimedia equipment for school G. Luosi of Mirandola and for refresher courses for teachers. Con-struction of the PalaRotary is underway. This is a multipurpose hall in the municipality of Novi (ham-let of Sant’Antonio in Mercadello), whose public and private buildings were seriously damaged and devastated by the recent earthquake. The project is financed for the most part (approximately Euro 320,000) by the eight Rotary Clubs of the Ghirlandina Group.For all of this and for all future endeavours, I would like to personally thank District 2070 of Rotary International, the Rotary Clubs of District 2060, the Rotary Clubs of Modena of the Ghirlandina Group, the Lombard Rotary Clubs belonging to the Orobico Group, the Milanese Rotary Clubs of the Olona Group, the Rotary Club of Aosta, the Rotary Club of Bologna, the Rotary Club of Brescia, the Rotary Club of Ciriè Valli di Lanzo, the Rotary Club of Crema, the Rotary Club of Milano Castello, the Rotary Club of Munchen Schwabing, the Rotary Club of Parma Farnese, the Rotary Club of Sulmona, the Rotary Club of Viterbo, Associazione Motociclisti Rotariani d’Italia (AMRI, Association of Rotary Mo-torcyclists of Italy), companies B Braun, Covidien and Fresenius Sis-Ter , and Consorzio del Cotechino Modenese.Special thoughts go to our recently departed friend and member Angelo Gadioli and to his wife Franca, for their immense generosity, humanity and altruism.My heartfelt thanks also go to Vanni for continuing to tell our story.

Maria Cristina Zahariev

President 2013-2014 Rotary Club of Mirandola - District 207283

Chiesa del Gesù, particolare della statua di S. Gio. Fran. Regis. - 2013 Chiesa del Gesù, detail of statue of S. Gio. Fran. Regis

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feritaferitaL ’anima della mia città

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Da via Roma: ex cinema Fenice - 2012 - View from Via Roma: former Fenice cinema

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Duomo - 20 maggio 2012 - Duomo - 20 May 2012

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Chiesa di San Francesco - 29 maggio 2012 - Chiesa di San Francesco - 29 May 2012

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Piazza di Mirandolala sera del 25 Maggio 2012Piazza di Mirandola, the evening of 25 May 2012

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Visita del Presidente della Repubblica alla nostra città - luglio 2012 - Visit of our city by the President of the Republic - July 2012

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29 maggio 2012 ore 9,04scossa di terremoto

magnitudo 5,9 ...

29 May 2012 at 9:04 am earthquake magnitude 5.9...

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Interno della Chiesa delS.S. Sacramento21 maggio 2012

Interior of the Chiesa del S. S. Sacramento21 May 2012

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Duomo, altare maggiore 21 maggio 2012 - Duomo, high altar 21 May 2012

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Le navatedel Duomo21 maggio 2012Nave and side aislesof the Duomo21 May 2012

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94Gambro - 2012Company Gambro - 2012

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Gambro, ciò che resta... - 2012 - What is left of Gambro...

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Internoex cinema Fenice

2012Interior

of former Fenice cinema

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Via 2 giugno, O.D.S. - 2012 - Via 2 Giugno, company O.D.S.

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Ubicazioneprovvisoria

della Madonnina28 Maggio 2012

Temporary location of the Madonnina28 May 2012

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Chiesa del Gesù, particolare dell’altare maggiore

2013Chiesa del Gesù,

detail of the high altar

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Vigili del Fuoco trovano il pennacchio principale all’interno del Duomo2013

Fire Brigade finds the main pendentive inside the Duomo

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Dalla piattaformaquello che resta del Duomo2012View from the platformwhat is left of the Duomo

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Chiesa del Gesùinterno

2013Inside

the Chiesa del Gesù

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Via Cavour angolo via Pico, palazzo della Milizia - 2012 - Via Cavour at the corner of Via Pico, Palazzo della Milizia

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Via di Mezzo, dalla piattaforma ditta B.B.G.Via di Mezzo, company B.B.G. from the platform

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Vigili del Fuocodi Livorno

“colonna mobile”21 maggio 2012

Fire Brigadeof Livorno, mobile command unit21 May 2012

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Via di Mezzo, ditta Budri lavorazione marmi2012Via di Mezzo, Budri marble processing company

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107Via di Mezzo, ditta O.R.M. Officina Rettifica Motori - 21 maggio 2012 - Via di Mezzo, company O.R.M. Officina Rettifica Motori - 21 May 2012

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Via delle Valli, 2 giugno 2012 - Via delle Valli, 2 June 2012

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Via delle Valli, 2 giugno 2012Via delle Valli, 2 June 2012

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Duomo, 12 aprile 2013 ore 11.00il momento in cui viene aperto il portone della navata centraleDuomo, 12 April 2013 at 11:00 am the moment the door to the nave is opened

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Duomo, un frammento della pregevole statua della Madonna, ritrovata a fianco dell’altare delle “BENEDIzIONI”.Questo altare (miracolosamente salvo) opera della scuola del mirandolese P. Bonelli è in legno intagliato e dorato - 2013

Duomo, a fragment of the precious statue of the Madonna, found beside the altar of the BENEDIZIONI.This altar (miraculously saved) is a gilded woodcarving by the following of P. Bonelli from Mirandola - 2013

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Strada Comunale Posta, la Santa Messa ora si svolge dentro ad una copertura sportiva 2013

Strada Comunale Posta, holy mass is now held in a sports facility

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Duomo, il soffitto so-pra l’altare maggiore2012Duomo, the ceiling above the high altar

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Palazzo Municipale, 28 maggio 2012 - Palazzo Municipale, 28 May 2012

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La bella facciata del Duomo in stile gotico tutta in mattoni a vista con i suoi eleganti archetti pensili in cotto.Nella fascia superiore, ecco quello che rimane dei tre rosoni ciechi e dei suoi pennacchi.2012The pretty Gothic façade of the duomo finished using facing brick, with its elegant terracotta Lombard band.The top section and what remains of the three blind rose windows and its pendentives.

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Chiesa del S.S. Sacramento2012

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Chiesa di San Francescodopo il primo puntellamentone seguiranno altri...2012Chiesa di San Francesco, the first propping will be followed by further propping

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Via Savonarola,sullo sfondo il Duomo

2012Via Savonarola,

the duomo in the background

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Piazza Duomo al tramonto - 2012 - Piazza Duomo at sunset

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Via di Mezzo,dalla piattaformaditta Barbanti C. “attrezzature per lo stiro”2012Via di Mezzo, from the platformcompany Barbanti C. finishing equipment manufacturer

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Dalla piattaforma, la Cassa di Risparmio, lato ovest - 2012 - West side of Cassa di Risparmio, from the platform

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Dall’ingressodella navata centraledel Duomo2013From the entranceof the naveof the Duomo

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Il Dalai Lama, la suprema autorità spirituale e politica del Tibet in visita a Mirandola 24 giugno 2012The Dalai Lama, the supreme spiritual and political authority in Tibet, visiting Mirandola 24 June 2012

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Interno dellaChiesa di San Francesco2012Inside the Ciesa di San Francesco

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Fotografia di mia figlia Elena realizzata con iPhone dalla sua casa “inagibile” 5 dicembre 2012Photograph taken (with an iPhone) by my daughter Elena, from her dilapidated house 5 December 2012

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Chiesa del Gesù, confessionali - 2013 - Chiesa del Gesù, confessionals

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Duomo, affreschi di soggetti religiosi di sconosciuti maestri, sulla campata centrale,

secondo l’uso dell’epoca.Sec. XVDuomo, frescoes of religious

subjects by unknown artists, on the middle span, as was standard in the 15th century

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Chiesa di San Francesco dalla piattaforma, interno della facciata e vista sulla città2013Chiesa di San Francesco from the platform, interior façade and view of the city

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Chiesa di San Francesco: dalla piattaforma, particolare delle tre navate2013

Chiesa di San Francesco: detail of the nave and aisles, from the platform

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Particolari del cimitero monumentale - 2013 - Details of the monumental cemetery

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Cimiteroparte monumentale a sinistra dell’ingresso principale2013Monumental section of the cemetery on the left-hand side of the main entrance

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Scuole Elementari: dentro la casetta dell’orologio e particolare del tetto2013

Primary schools: inside the clock housing and detail of the roof

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Scuole Elementari:dai tetti, sullo sfondo via Roma2013Primary schools: from the roofs, overlooking Via Roma

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Duomo,la navata centrale vista dall’altareaprile 2013Duomo, the nave seen from the altarApril 2013

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Il presepe donato dai volontari “Degli Amici del Presepe” di TESERO, realizzato con l’aiuto dei vigili del fuoco della Val di Fiemme in Trentino, davanti al Palazzo Municipale

2012The nativity scene donated by the Degli Amici del Presepe volunteers of TESERO, made with the help of the Fire Brigade of

Val di Fiemme in Trentino, in front of the Palazzo Municipale

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Questa immagine racconta...

This picture tells...

Questa immagine racconta fatti: la drammatica condizione della perdita della propria casa, il ritrovarsi in un agglomerato di piccoli contenitori gri-gi, identici, inquadrati, impersonali.Racconta storie: di vite costrette nella precarietà, nella provvisorietà, nel-la speranza di una diversa sistemazione, di una possibile rinascita. Storie di burrasca che falcia anche le speranze residue e immerge nel grigio il cielo, i percorsi, le auto, l’abitato, il mondo intorno, l’universo intero.Racconta immagini: colte in un istante unico, emblematico, simbolico, trasfigurazione del presente proiezione del futuro; due giovani affrontano piegati la bufera di neve, camminano verso una meta, consapevoli della situazione presente, personale e collettiva, e, col pensiero, con la volon-tà, con la forza dell’età, gettano verso il cielo le loro aspirazioni, le attese, il loro futuro in quel volo di piccioni sopra le loro teste. Volo ad ali aperte, tese verso l’alto, nel difficile compito di superare il presente.A nota di questa, come delle altre, fotografie di Vanni Calanca si potrebbe stampigliare, come faceva Berengo Gardin: “Vera fotografia, non corretta modificata o inventata al computer“ dichiarazione di poetica: io sono un fotografo che offre una visione e non una costruzione.Immagini a colori, ma che sa cogliere il bianco e il nero come elemento di base, che ripropone il primo modo di rappresentare la realtà di Vanni Calanca, quasi a non voler essere distratto dal colore nell’affermare il pro-prio pensiero. Quasi a voler ribadire che la vita è a tinte opache, il bianco, il grigio, il nero; noi siamo così: abbiamo un’esistenza luminosa, che si scolora nelle depressioni, che confina con lo smarrimento.Volgere la nostra via verso la speranza, proiettarla nel futuro, nella direzio-ne della ricostruzione della nostra esistenza, tocca a noi.La via è quella dei voli di quei piccioni sulle nostre teste.

Carla FarinaCapo Servizio Pubblica IstruzioneCOMUNE DI MIRANDOLA

This picture tells facts: the dramatic condition of losing your house and find-ing yourself in an agglomerate of small gray, identical, square and impersonal containers.It tells stories: of lives forced into a state of precariousness, into a temporary nature, in the hopes of a different accommodation, of a possible rebirth. Sto-ries of storms that also wipe out any remaining hopes and envelop the sky, journeys, cars, the home, surrounding world and the entire universe in grey.It tells of pictures: taken in a unique, emblematic, symbolic instant - a trans-figuration of the present pinned on the future; two young people bent over face a snow storm, they walk towards a destination, aware of the present per-sonal and collective situation and with their mind, their will, with the strength of their age, they direct their aspirations, expectations and their future up into the sky in the flight of pigeons above their heads. A flight with open wings, outstretched upwards, in the difficult task of overcoming the present.As a note to this photo, as to the others by Vanni Calanca, one could note, like Berengo Gardin: “Actual photo, not corrected, touched up or created on the computer”. In other words, poetically translated it would read: I am a photog-rapher who offers a vision and not a fabrication.A colour picture, but one that knows how to capture black and white as a basic element, that puts Vanni Calanca’s first way of depicting reality forward again, as though he doesn’t want to be distracted by colour when affirming his own thought. Almost as though he wants to reiterate that life is coloured with opaque shades, white, grey , black; this is how we are: we have a bright existence, that fades in depressions, which borders with being lost.It’s up to us to direct our live towards hope, to project it towards the future, in the direction of rebuilding our existence.The road is the one of the pigeons flying above our heads.

Carla FarinaHead of Public Education ServicesCITY OF MIRANDOLA

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Gavello autunnale - 2012 - Autumn in Gavello

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Una domenica di novembre, piazza Costituente - 2012 - One Sunday in November, Piazza Costituente

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Viale Gramsci, Carla Cremaschi nel container del “ Caffè Nazionale ”2013

Viale Gramsci - Carla Cremaschi in the Caffè Nazionale coffee shop container

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Viale Circonvallazione Sud, l’amico bibliofilo Dott. Luigi Benatti2013

Viale Circonvallazione Sud, bibliophile and friend Mr. Luigi Benatti

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Galleria del Popolo, caffè “ La Fenice ” a Natale - 2012 - Galleria del Popolo arcade, La Fenice coffee shop at Christmas

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Viale Gramsci:il “ Centro in Galleria ”

2012Viale Gramsci:

Centro in Galleria shops

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Viale Gramsci, centro commerciale “ AL BORGO ” ex cantina2012

Viale Gramsci, AL BORGO shopping centre, former wine cellar

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Viale Gramsci, a passeggio nel “ Centro in Galleria ” - Viale Gramsci, a stroll at Centro in Galleria shops

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Viale Circonvallazione Ovest, container “ Caffè Prestige ”2013

Viale Circonvallazione Ovest, Caffè Prestige coffee shop container

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Viale Gramsci,gran container“ Bar l’Angolo ”2013Viale Gramsci,large Bar l’Angolo coffee shop container

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Viale Circonvallazione,container assicurazione2013Viale Circonvallazione,insurance container

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Viale Gramsci, container “ Poste Italiane ” - 2013 - Viale Gramsci, post office container

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Viale Gramsci, Caffè Nazionale - 2013 - Viale Gramsci, Caffè Nazionale coffee shop

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Piazza Costituente,busto di Giovanni Pico

davanti al castello imprigionato2013

Piazza Costituente, bust of Giovanni Pico in front of

the imprisoned castle

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Palazzetto dello Sport: “ MOUSIKÉ ” al concerto di Natale 2012 - Indoor sports arena MOUSIKÉ at the Christmas concert 2012

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Palazzetto dello Sport “ Giovani Coristi ” al concerto di Natale 2012 - Indoor sports arena, young choir members at the Christmas concert 2012

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Viale Gramsci, centro commerciale “ AL BORGO ” - 2012 - Viale Gramsci, AL BORGO shopping centre

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155Piazza Mazzini - 2013

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ASSOCIAZIONE VOLONTARI ITALIANI SANGUE

Comunale Mirandola

Negli anni che hanno preceduto il 20 maggio 2012, l’AVIS di Mirandola ha avuto una fase continua di screscita, ma anche dopo gli eventi sismici le donazioni non si sono mai completamente interrotte, potendo continuare, in tempi brevi, presso altre sezioni, che si sono attivate con so-luzioni provvisorie, come tende, container,...e in seguito con l’autoemoteca che l’AVIS di Torino ci aveva messo a disposizione.Già dopo la prima scossa i nostri donatori hanno telefo-nato per informarsi sulle condizioni della sede e se i pro-grammi dei prelievi e delle visite venivano confermati!Il terremoto è stata una grande tragedia che ha colpito, in varie misure, le nostre comunità, ma è stata anche una testimonianza del grande valore della solidarietà e del volontariato.Tutte le sezioni AVIS colpite hanno potuto sentire la vi-cinanza non solo di decine di consorelle, ma anche di privati, di aziende; vicinanza che si è manifestata soprat-tutto con contributi, che hanno permesso di intervenire, rapidamente, nei lavori di ristrutturazione, tutto questo in un quadro nazionale di grosse difficoltà sociali ed econo-miche, con scadimento dei valori etici.Ancora una volta nei momenti di difficoltà è una Italia meno conosciuta, meno da cartolina, che emerge: si è vi-sto il grande lavoro del volontariato, delle istituzioni locali, delle forze di polizia, dei vigili del fuoco (persone straordi-narie), degli operatori sanitari rappresentati dal personale dell’ospedale e dai medici di base, che hanno continuato ad assicurare una risposta sanitaria, anche a fronte di no-tevoli disagi e difficoltà.Superata la fase emergenziale, dopo pochi mesi, la no-stra sezione ha potuto rientrare operando in condizioni di quasi normalità, grazie alla collaboraziane e disponibilità del direttore sanitario Dr. Andrea Donati, ora non più in servizio presso il nostro Ospedale.

Il PresidenteLibero Montagna

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AVIS (Association of Voluntary Italian Blood Do-nors) of Mirandola was constantly growing in the years leading up to 20 May 2012, but donations never completely stopped even after the earth-quake, as they could continue for short periods of time at other centres activated as temporary solu-tions, such as tents, containers... and later with the mobile blood bank made available by AVIS Turin.Our donors called soon after the first earthquake to ask about the conditions of the premises and whether or not the blood donation programmes and examinations were still being confirmed!The earthquake was a great tragedy and it involved our communities at various levels, but it was also proof of the great value of solidarity and voluntary work.All AVIS centres involved not only felt the support of tens of sister associations, but also of private individuals and companies, a solidarity that mani-fested itself especially through donations, which allowed us to intervene quickly in the renovation works - all this within a national framework expe-riencing great social and economic difficulty and a decline in ethical values.Once again, it is the unknown side of Italy (not the one seen in postcards) to emerge in difficult times: great work was done by volunteers, local in-stitutions, the police force, firemen (extraordinary people), and health care providers represented by hospital staff and general physicians who contin-ued providing a medical response even under con-ditions of extreme discomfort and difficulty.Once the emergency phase was over, our centre began operating in near-to-normal conditions after just a few months, thanks to the collaboration and willingness of Health Care Director Dr. Andrea Do-nati (no longer working at our hospital).

PresidentLibero Montagna

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Nuovo Istituto Superiore Statale“ G. GALILEI ”2013New college“ G. GALILEI ”

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Nuove scuole Elementari - 2013 - New primary schools

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Piazza Matteotti - 2013

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Chiesa del Gesù2012

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Via Verdi,facciata del

Liceo Ginnasio G. Pico2012

Via Verdi,façade of the

Secondary school G. Pico

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Campanile del Duomo visto dalla piazza Costituente - 2012 - Bell tower of the duomo seen from Piazza Costituente

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“ Teatro 29 maggio ” Banda giovanile “ J. Lennon ” - 2013 - Theatre 29 Maggio, youth band “ J. Lennon ”

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“ Teatro 29 maggio ” il debutto della “ Young Guitar Orchestra ” - 2013 - Theatre 29 Maggio, debut of young Guitar Orchestra

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Viale Gramsci,le nuove strutture industriali

antisismiche2013

Viale Gramsci, the new anti-earthquake industrial buildings2013

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Abbiate fiducia...Have faith...

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Ad ali spiegateverso la rinascita...

In wings spread open towards rebirth...

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20 May 2013 at 10:00 am, in Piazza Costituente, the primary school children freed one thousand yellow balloons to launch a message of hope for the future. Each balloon had an invitation tied to it, addressed to a possible recipient of the message: to come and rediscover their city marked by damage from the earthquake, but still

alive. Some balloons truly travelled a long way (to the provinces of Udine, Verona, Padua), generating astonishment and affection in those who received them.The initiative was organized by Radio Pico and AD99 for the City of Mirandola.

20 maggio 2013 ore 10, in piazza Costituente i bambini delle scuole elementari hanno liberato in cielo mille palloncini gialli per lanciare un messaggio di speranza verso il futuro. Ad ogni palloncino era legato un invito, rivolto al possibile destinatario del messaggio: venire a riscoprire la città, segnata dai danni del terremoto,

ma ancora viva. Alcuni palloncini sono arrivati davvero lontani (in provincia di Udine, Verona, Padova) generando stupore e tenerezza in chi li ha ricevuti.Una iniziativa realizzata da Radio Pico e AD99 per il Comune di Mirandola.

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20 maggio 2013 h. 22,30 “LA NOSTRA STORIA INFINITA”Videoproiezione in tecnologia 3D mapping (ad99.it) sulla facciata del Palazzo Comunale

Scatti fotografici ottenuti da iPhone - Photographs taken with an iPhone

20 May 2013 - 10:30 pm “OUR NEVER-ENDING STORY”3D video mapping technology (ad99.it) on the façade of Palazzo Comunale

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Dear Sir,

I was delighted to receive your gift via Father Be-

nito. I would like to thank you for the dedication written

in your own hand and for the message of hope conveyed

by this photographic work. This book’s title L’ Anima della

mia città suits it quite well and its truly evocative and mea-

ningful pictures capture the phases of the last 50 years of

life in Mirandola… years of normal life violently disturbed

by a cruel earthquake.

However, the end of the matter is never death and de-

struction and the photographs in the last section of your

book express this concept quite well.

During this difficult year, Mirandola – as the enti-

re population in Emilia affected by the earthquake – truly

showed its character, its soul!

Mirandola’s soul was not wounded by the

earthquake because the spirit of a city, the essence of a pe-

ople and of any human community does not lie in its monu-

ments, bricks or factories, rather in the man who, in Christ,

in a single Body, whether he knows it or not, lives, dies and

rises again every day with the Lord.

It is with gratitude and esteem that I bless you

and your loved ones.

Francesco Cavina Bishop of Carpi

Dear Sir,Vanni CalancaMirandola

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PREMIO

PICODEL�

MI�NDO�

GIOVEDI 4 LUG�O

ORE 10.00

L’EVENTO È APERTO AL� CITTADINANZA

GIOVEDI 4 LUG�O

ORE 10.00

L’EVENTO È APERTO AL� CITTADINANZAMI�NDO�

VIL� FONDO TAG�TA

DEL�

MI�NDO�

GIOVEDI 4 LUG�O

GIOVEDI 4 LUG�O

ORE 10.00

MI�NDO�

2013GIOVEDI 4 LUG�O

GIOVEDI 4 LUG�O

ORE 10.00

20132013DODICESIMA EDIZIONE

Il Premio Pico della Mirandola si ispi-ra al più illustre cittadino mirandolese, Giovanni Pico, la cui vita, breve ma in-tensa, ha lasciato una traccia indelebile nella storia culturale italiana ed europea.Il Premio, biennale, giunto quest’anno alla XII edizione, viene assegnato a per-sonalità del mondo economico, fi nanzia-rio, imprenditoriale, scientifi co culturale e umanitario che abbiano saputo armo-nizzare e sintetizzare al meglio l’impe-gno creativo ed operativo.Edizione particolarmente signifi cativa in relazione ai tragici eventi provocati dal violento sisma che ha scosso nel mag-gio 2012, la città di Mirandola e il suo territorio.Nonostante le devastanti perdite, uma-ne e materiali, che hanno duramente segnato la popolazione, la Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola, Cari-sbo S.p.A. e la Giuria hanno ritenuto di realizzare la XII edizione del Premio (già prevista per il 2012) anche per omag-giare la popolazione stessa, che a tali eventi ha opposto una straordinaria for-za d’animo e una eccezionale capacità di reazione.

The Pico della Mirandola Award is in-spired by Mirandola’s most renowned citizen, Giovanni Pico, whose short but intense life left a permanent mark on Ita-lian and European cultural history.This biennial honour (in its 12th edition this year) awards personalities from the economic, fi nancial, entrepreneu-rial, scientifi c, cultural and humanitarian world who have best harmonized and summarized their creative and operative commitment.It’s a particularly signifi cant edition in re-lation to the tragic events caused by the violent earthquake that shook the city of Mirandola and the surrounding area in May 2012.Despite the devastating human and material losses that left a severe mark on the population, the Fondazione Cas-sa di Risparmio of Mirandola, Carisbo S.p.A. and the panel of judges felt the 12th edition of the Award should be held (formerly planned for 2012), also to pay homage the people themselves, who contributed to such events by putting forward extraordinary strength of mind and an exceptional ability to react.

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Premio Pico della Mirandola - XII Edizione - Relazione d’apertura Dott. Cosimo QuartaPico della Mirandola Award – 12th Edition – Opening speech Mr. Cosimo Quarta

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Giuria Premio Pico della Mirandola - Prof. Francesco Capriglione, Prof. Luigi Paganetto, Prof. Rainer Masera, Dott. Edmondo Trionfini (Presidente Fondazione CRMIR), Prof. Giuseppe Morbidelli, Prof. Gino Gandolfi

Pico della Mirandola Award panel of judges - Prof. Francesco Capriglione, Prof. Luigi Paganetto, Prof. Rainer Masera, Mr. Edmondo Trionfini (President of Fondazione CRMIR), Prof. Giuseppe Morbidelli, Prof. Gino Gandolfi

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Premio Nazionale: Wanda Miletti FerragamoConsegna il Premio - alla figlia Giovanna Gentile Ferragamo - Giuseppe MorbidelliNational Award: Wanda Miletti FerragamoGiuseppe Morbidelli presents award to daughter Giovanna Gentile Ferragamo

Premio Internazionale: Rajendra PachauriConsegna il Premio: Luigi PaganettoInternational Award: Rajendra PachauriAward presented by: Luigi Paganetto

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Premio Nazionale: Wanda Miletti FerragamoConsegna il Premio - alla figlia Giovanna Gentile Ferragamo - Giuseppe MorbidelliNational Award: Wanda Miletti FerragamoGiuseppe Morbidelli presents award to daughter Giovanna Gentile Ferragamo

Premio Internazionale: Rajendra PachauriConsegna il Premio: Luigi PaganettoInternational Award: Rajendra PachauriAward presented by: Luigi Paganetto

Premio Imprenditoria Locale: Maria Luisa LocatelliConsegna il Premio: Giuseppe PallottaLocal Enterprise: Maria Luisa LocatelliAward presented by: Giuseppe Pallotta

Premio Settori Intervento Fondazione CRMIR: Egidio VeronesiConsegna il Premio: Dante PolaFondazione CRMIR Sectors of Intervention Award: Egidio VeronesiAward presented by: Dante Pola

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Premio Speciale: Riccardo Muti; Consegna il Premio: Rainer Masera Rainer Masera presents Special Award to Riccardo Muti

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2013

CoMunE

diMiRAndolA

ConCERto

dEll’AMiCiZiA

PER lE ZonE

tERREMotAtE

dEll’EMiliA RoMAGnA

direttore

RiCCARdo Muti

in collaborazione con

Giovedì 4 luglio - Piazza della Costituente ore 21,30

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Il 4 luglio a Mirandola si e vissuta una giornata memorabile all’insegna della musica, della solidarieta e dell’orgoglio di essere stati protagonisti di un evento eccezionale: il Concerto del Ravenna Festival con la direzione musicale Maestro Riccardo Muti.Un’iniziativa bellissima perchè nel nome di Verdi e della cultura, i Mirandolesi hanno ricevuto un regalo che non dimenticheranno.Vanni Calanca con la sua Leica, ha colto con maestria i momenti significativi che intrec-ciano, legano l’evento, il concerto al contesto di una città ferita ma che si sta rialzando, e a gente provata ma mai vinta.I preziosi scatti di quella serata hanno immortalato la felicità e la speranza, indispensa-bili per proseguire nel nostro cammino di rinascita.

Maino BenattiSindaco di Mirandola

A memorable day took place in Mirandola on 4 July, marked by music, solidarity and the satisfaction of being the protagonists of an exceptional event:the Ravenna Festival concert, conducted by Maestro Riccardo Muti.It was a beautiful initiative because locals from Mirandola received a gift they will ne-ver forget: Verdi and culture.Vanni Calanca’s Leica skilfully captured the important moments that intertwined and united the event and concert with the context of an injured city getting back up on its feet, with its exhausted but undefeated people.The valuable photos taken that evening immortalized happiness and hope, which are indispensable in order for us to continue our journey towards rebirth.

Maino Benatti

Mayor of Mirandola

Concerto dell’amicizia

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Il Maestro Riccardo Muti durante le prove del pomeriggio - Maestro Riccardo Muti at afternoon rehearsals

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Personalità presenti al concerto - Personalities attending the concert

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DirettoreRICCARDO MUTI

Orchestra Giovanile Luigi CherubiniOrchestra Giovanile Italianacon gli allievi dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “Orazio Vecchi” di Modena, “Antonio Tonelli” di Carpi, della Fondazione Scuola di Musica “Carlo e Guglielmo Andreoli” di Mirandola e dell’Orchestra Giovanile di Fiati di Laureana di Borello (Reggio Calabria)

Coro del Teatro Municipale di PiacenzaAssociazione Corale “Gioacchino Rossini” di ModenaScuola Corale “Giacomo Puccini” di SassuoloCoro “Luigi Gazzotti” di ModenaCoro Città di Mirandolamaestro del coro Corrado Casati

Monica Tarone sopranoAnna Malavasi mezzosopranoFrancesco Meli tenoreNicola Alaimo baritonoLuca Dall’Amico basso

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Il Maestro Riccardo Muti esprime la propria soddisfazione alla fine del concertoMaestro Riccardo Muti expresses his satisfaction at the end of the concert

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Dalla piattaforma: il Duomo XV secolo - Luglio 2013 - From the platform: the Duomo (15th century) - July 2013

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Dalla piattaforma il campanile del Duomo anch’esso danneggiato.

Sullo sfondo si vede l’acquedotto dopo la ristrutturazione

From the platform: the bell tower of the Duomo, also damaged

In the background: the aqueduct after its restoration

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Dall’altare della Chiesa di San Francesco - Marzo 2014From the altar of the Chiesa di San Francesco - March 2014

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Chiostro della Chiesa di San Francesco XI secolo. Testa del Santo in terracotta conservato in sagrestia, miracolosamente intatto. Sul lato sinistro un grosso frammento della cuspide dell’antico campanile - Marzo 2014

Cloister of the Chiesa di San Francesco (11th century). Terracotta head of saint, preserved in the sacristy and miraculously still intact. On the left, a large fragment of the spire from the ancient bell tower - March 2014

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L’ Accademia Gustav Mahler ricopre un ruolo di grande importanza nella vita culturale italiana ed europea e si inquadra come proseguimento di quanto negli anni precedenti è stato fatto con la

European Union Youth Orchestra e con la Gustav Mahler Jugendorchester.Tutto questo è stato possibile soprattutto grazie al Comune di Bolzano e in particolare a Renzo

Caramaschi, che hanno creduto in questo progetto e lo hanno sostenuto, dando in questo modo a tanti musicisti un’opportunita di grande rilevanza artistica.

Claudio AbbadoPrimo Presidente onorario della Fondazione Gustav Mahler

La Fondazione Gustav Mahler Musica e Gioventù

La Fondazione Gustav Mahler è stata creata nel 1999 dal Comune di Bolzano e dalla Gustav Mahler Jugendorchester. L’idea della sua realizzazione è del Maestro Claudio Abbado, che desiderava dar vita al progetto di mettere in contatto giovani musicisti di

talento con docenti di fama internazionale, al di fuori dell’anno accademico del Conservatorio. ln questo modo, attraverso cicli di lezioni che spaziano dalla musica da camera alla preparazione di audizioni, noti professori provenienti dalle migliori orchestre e

scuole di musica europee trasmettono ogni anno ai giovani musicisti tutta la loro esperienza, aiutandoli ad avere una visione più concreta e precisa della loro futura professione di orchestrali. Dalla prima edizione ad oggi, tanti giovani musicisti di talento han-

no partecipato ai corsi ed anche promettenti studenti di Bolzano hanno potuto benefi ciarne. lncontrando altri giovani europei e confrontandosi con loro, hanno potuto sentirsi stimolati e motivati nello studio: L’ Accademia può rappresentare infatti un grande

aiuto per l’ingresso nelle orchestre giovanili e successivamente nelle orchestre professioniste.Dal 2008, l’Accademia Gustav Mahler e stata insignita di diversi riconoscimenti per la sua attività formativa

da parte del Presidente della Repubblica, Onorevole Giorgio Napolitano.

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The Gustav Mahler Academy plays a highly important role in Italian and European cultural life, and is the continuation of everything accomplished in past years with the European Union Youth Orchestra and with the Gustav Mahler Jugendorchester.This has all been especially possible thanks to the City of Bolzano and in particular to Renzo Caramaschi, because they believed in and supported this project and in doing so, gave many musicians an opportunity of great artistic importance.

Claudio AbbadoFirst Honorary President of the Gustav Mahler Foundation

The Gustav Mahler Foundation Music and Youth

The Gustav Mahler Foundation was created in 1999 by the City of Bolzano and the Gustav Mahler Jugendorchester. It was Maestro Claudio Abbado’s idea; he wanted to initiate a project that allowed young, talented musicians to come in contact with internationally-acclaimed teachers outside the academic year of the Conservatory. Subsequently, every year known professors from the best European orchestras and music schools convey all their experience to young musicians, through cycles of lessons ranging from chamber music to preparing auditions, and consequently help them have a more concrete and precise view of their future profession as orchestra members. Since its first edition, many young, talented musicians have participated in the courses and promising students from Bolzano have also had the opportunity to benefit from it. By meeting other young Europe-ans and comparing themselves with each other, they have felt stimulated and motivated to study: the Academy can in fact help them significantly in their efforts to enter youth orchestra followed by professional orchestras.Since 2008, the President of the Italian Republic, Onorevole Giorgio Napolitano, has awarded the Gustav Mahler Academy with several acknowledgements for its training activities.

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Fedele alla propria natura di città in cui si incontrano diverse culture, e seguendo la strada tracciata da un immenso musicista quale il maestro Claudio Abbado, Bolzano ha saputo cogliere la sfida di credere ed investire sui giovani e sul loro talento dando vita ad un laboratorio culturale europeo, intitolato simbolicamente “Musica e Gioventù”.

In più di quindici anni di storia, quasi 800 studenti provenienti da tutta Europa hanno avuto la possibilità di frequentare corsi di perfezionamento con docenti e professionisti di fama internazionale, in un contesto di dialogo tra lingue e culture, all’interno di un progetto di impegno civile e culturale che vede proprio nei giovani, nella loro formazione e nelle loro aspirazioni il futuro del nostro continente.

Un sogno espresso del compianto Maestro Abbado, cittadino onorario della Città di Bolzano, che è diventato realtà grazie anche all’impegno degli amministratori e funzionari del Comune di Bolzano che l’hanno sostenuto ed accompagnato con passione nel suo evolversi e radicarsi. Ed è proprio per mantenere fede all’impegno civile, secondo gli insegnamenti di Claudio Abbado, che la Fondazione Gustav Mahler ha accolto con entusiasmo l’invito del Comune di Mirandola a tenere un concerto speciale dedicato alla popolazione così duramente segnata del terribile sisma del maggio 2012.

Un piccolo gesto di solidarietà che speriamo abbia portato un momento di conforto e che sia rimasto nel cuore dei Mirandolesi accolti nella condivisione di questa serata.

Patrizia TrincanatoAssessora alla Cultura e alla Convivenza del Comune di Bolzano Presidente delegata della Fondazione Gustav Mahler

Faithful to its nature of a city where different cultures meet and in the steps of the journey of great musician Maestro Claudio Abbado, Bolzano has known how to take on the challenge of believing and investing in young people and their talent by creating a European cultural laboratory, which was symbolically entitled Musica e Gioventù (Music and Youth).

In over 15 years of history, some 800 students from all over Europe have had the opportunity to take courses with internationally-acclaimed teachers and professionals, amidst a context of dialogue between languages and cultures, within a public and cultural project that sees its youth - along with their training and aspirations - as the future of our continent.

This dream was expressed by late lamented Maestro Abbado, honorary citizen of the City of Bolzano. His vision became a reality also thanks to the commitment of the administrators and employees of the City of Bolzano who passionately supported and accompanied him as this aspiration evolved and took root. It is preci-sely with the aim to uphold this public commitment according to the teachings of Claudio Abbado that the Gustav Mahler Foundation enthusiastically accepted the invitation from the City of Mirandola to hold a special concert dedicated to the people so heavily marked by the terrible earthquake that hit in May 2012.

We sincerely hope this small gesture of solidarity brought a moment of consolation and remained in the hearts of locals from Mirandola who participated in this evening.

Patrizia TrincanatoCouncillor for Culture of the City of Bolzano

Delegated President of the Gustav Mahler Foundation

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199CoMunE di MiRAndolA

GRuPPo FotoGRAFiCo lEiCA

Panoramica del Palazzetto dello Sport con l’intera orchestra dell’ Accademia Mahler schierata durante il concertoPan shot of the indoor sports arena with the entire orchestra from the Mahler Academy during the concert

CONCERTOdella

Accademia Gustav Mahler

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(in senso orario) La preparazione della violinista austriaca Verena Nothegger, scelta come solista attraverso un concorso intemo tra i partecipanti all’Accademia Mahler 2013, l’attesa dei musicisti nel backstage e l’incontro tra il Sindaco Maino Benatti, l’Assessora alla

Cultura del Comune di Bolzano Patrizia Trincanato e la Capoufficio Cultura del Comune di Bolzano Paola Bernardi

(clockwise) Preparation by Austrian violinist Verena Nothegger, selected as the soloist via an internal competition among participants at the Mahler Academy in 2013, musicians waiting backstage and the meeting between Mayor Maino Benatti, Councillor for Culture of the City of

Bolzano, Patrizia Trincanato, and the Department Head of Culture of the City of Bolzano, Paola Bernardi

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Docenti e allievi dell’ Accademia Mahler intenti a condividere l’importante momento dell’ esecuzioneTeachers and students of the Mahler Academy intent on sharing the important moment of the performance

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Lo sguardo attento e concentrato della violinista belga Svenja van DriesscheThe attentive, focused expression of Belgian violinist Svenja van Driessche

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L’intensita dell’esecuzione nello sguardo della violinista Laura Agostinelli, allieva proveniente dal Conservatorio Monteverdi di BolzanoLa significativa presenza del Direttore artistico della Fondazione Mahler, Prof. Philipp von Steinaecker, anch’esso impegnato nell’esecuzione insieme ai violoncelli

An intense execution shown by the expression of violinist Laura Agostinelli, a student from the Monteverdi Conservatory of BolzanoPan shot of the important presence of the artistic director of the Mahler Foundation, Prof. Philipp von Steinaecker, also involved in the performance together with the violoncellos

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Dinamismo ed energia dei giovani esecutori dell’Accademia Mahler - Dynamism and energy of the young performers from the Mahler Academy

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I ringraziamenti finali da parte dell’orchestra, con il docente “concertatore” e Primo violino Matthew Truscott in primo piano sulla destraFinal thanks from the orchestra, including teacher, conductor and first violinist, Matthew Truscott (in the foreground to the right)

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L’eleganza e la sicurezza della giovane solista Verena NotheggerThe elegance and confidence of young soloist, Verena Nothegger

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La luna veglia sulla “Chiesa Parrocchiale provvisoria”dove l’uomo prega e la musica lo rasserena - Settembre 2013

The moon watching over the “temporary parish church”, where man prays and music brightens the spirits - September 2013

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Da sempre la mia passione è stata la FotografiaSono nato a Mirandola in via Roma al n. 1, praticamente sotto al campanile del Duomo il 19 giugno del 1945. La prima fotografia l’ho realizzata dalla finestra di casa fotogra-fando il campanile nel 1957 con la Comet Bencini di mia mamma Stefania appassio-nata di disegno e di fotografia. Quando ho iniziato le elementari, proprio vicino al mio portone c’era una cartoleria, la proprietaria era chiamata “ la Postina ” ed oltre vendere quaderni, matite libri, ecc. ecc. faceva la fotografa. Qualsiasi avvenimento era buono per qualche scatto, come matrimoni, comunioni, funerali e qui mi fermo, perchè ad essere esaurienti, non riuscirei ad elencare tutte le fotografie che vedevo nel suo negozio. Quan-do non ero in casa, mia mamma Stefania, sapeva dove trovarmi ... ero dalla Postina che aiutavo ad asciugare le stampe con il phon per capelli, poi a smaltarle e qualche rara volta me le lasciava rifilare con una magica taglierina che frastagliava i bordi. Nell’aprile del 1960 dopo una breve malattia mia mamma morì, aveva trentotto anni. Appassionato di disegno, mi diplomai come grafi-co pubblicitario, studiando arte pittura e appunto grafica pubblicitaria a Bologna alla scuola di Sepo. Ma appena finito l’anno scolastico, andavo nei mesi estivi e per le vacanze di Natale, nello studio del fotografo Eugenio Neri, dove nei quattro anni di frequentazione nel suo studio avevo imparato a stampare il bianco e nero abbastanza bene, Neri mi aveva insegnato a ritoccare le negative con la matita, ed a spiegarmi come andavano posiziona-te le luci. Dopo essermi diplomato ho aperto uno studio di grafica “ Vanni Pubblicità ” dove oltre a realizzare a tempera tutti i bozzetti ed esecutivi, lavorando anche per le camicerie di Carpi inserivo mie fotografie nei bozzet-ti, specialmente per la Frarica, che produceva camicie in Therital che non si stiravano. Nel 1962 uscì l’Agfa OPTIMA II, era la prima macchina fotografica automatica al mon-do, una fotocamera straordinaria ( bella anche adesso ) la comprai e così cominciai a fotografare “ Mirandola ”. Sono passati cinquant’anni, sono cambiate tante cose; nel 1988 comprai la mia prima LEICA, ne rimasi conquistato e così la mia passione è diventata ora la mia professione.

Vanni Calanca

Photography has always been my passionI was born on 19 June 1945 in Mirandola at Via Roma 1 - practically at the foot of the bell tower of the Duomo. I took my first picture from a window at my house in 1957. I used my mother Stefania’s Comet Bencini camera to take a picture of the bell tower (she was a drawing and photography enthusiast). There was a stationary shop close to my house when I began primary school. In addition to selling exercise books, pencils, books, etc. the owner (also known as la Postina), was a photographer. Any event was a good excuse to take a few pictures, such as weddings, first communions, funer-

als and the list goes on and on; I can’t begin to list all the photographs I saw in her shop. When I wasn’t at home, my mother Stefania knew where to find me... I was at la Postina’s. I helped her dry the prints with a hairdryer, enamel them and, on rare occasions, she even let me trim them with a magic edge trimmer. In April 1960, my mother died after a short illness. She was thirty-eight years old. A drawing enthusi-ast, I obtained my diploma as a graphic-advertising designer by studying art, painting and precisely advertising graphic design at the Sepo school in Bologna. As soon as the school year was over, I spent the summer months and my Christmas holi-days at the studio of photographer Eugenio Neri. In the four years I spent frequenting his studio, I learned how to print black and white photographs rather well; Neri had taught me how to touch up negatives using a pencil and how to position lights. After I obtained my diploma, I opened graphics stu-

dio Vanni Pubblicità, where in addition to painting my sketches and working drawings in tempera, I also worked for the shirt factories in Carpi. I included my photographs in the sketches - especially for Frarica (it manufactured non-iron Terital shirts). In 1962, the Agfa OPTIMA II camera came out on the market. It was the first automatic camera in the world and was an extraordinary camera (it is still beautiful today). I bought one and starting taking pictures of Mirandola. Fifty years have passed and many things have changed. I bought my first LEICA in 1988. It won me over and so my passion has now become my profession.

Vanni Calanca

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Impianti stampa: Vaccari Zincografica, ModenaStampa: NuovaGrafica, Carpi

Finito di stampare nel Maggio 2014

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€ 65,00

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L ’anima della mia città

Vanni Calanca