la memoria figurativa GIUSEPPE · Ronchi, di Brescia, che, quantunque dipinto in modo poco...

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GIUSEPPERONCHI(1873-1951)

175aab - vicolo delle stelle 4 - bresciadal 4 dicembre 2010 al 5 gennaio 2011orario feriale e festivo 16.00-19.30lunedì chiuso

COMUNE DI BRESCIACIVICI MUSEI D’ARTE E STORIAPROVINCIA DI BRESCIAASSOCIAZIONE ARTISTI BRESCIANI

mostra a cura diLuigi Capretti e Francesco De Leonardis

SAGGI

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GIUSEPPE RONCHI: LA POESIA DELLA LUCE Francesco De Leonardis

Non fu senza qualche polemica l’esordio ufficiale di Giuseppe Ronchi nel mondo dell’arte. Quando, nel 1897, espose nel negozio dell’anti-quario Cohen tre dipinti (due studi di teste e un paesaggio) le critiche degli artisti e degli “intenditori” non dovettero essere positive, se, a prendere le difese del giovane pittore, si levò la voce della «Sentinella Bresciana», che scrisse: «È avvenuto che mentre il pubblico ha accolto con sincera ammirazione le manifestazioni pittoriche del Ronchi, al-cuni dei prefati artisti e intendenti non hanno nascosto quanto tepide fossero le loro simpatie per le opere dell’artista nascituro, trovando-ne debole la forma, insufficiente la tecnica, artificiosa l’interpretazione del vero. Nessuno vorrà negare che gli artisti abbiano qualche diritto di parlare di cose d’arte, e parlandone di essere ascoltati; ma non è detto però che, sempre, pensino e dicano giusto; anzi accade che i meno atti a giudicare siano precisamente gli artisti; perché giudican-do e misurando l’opera altrui alla stregua delle proprie idee e delle proprie opere, e preoccupandosi troppo delle questioni tecniche, di-menticano spesso le ragioni ultime dell’opera d’arte»1. Non sappiamo quali fossero le opere esposte da Cohen, ma si può affermare con sicurezza che, proprio tra il 1897 e il 1898, Giuseppe Ronchi maturò scelte stilistiche che lo resero assolutamente originale e innovativo rispetto all’ambiente artistico bresciano, serenamente attardato nel mantenere in vita l’eredità tardoromantica e verista di una pittura ric-ca d’ombre e di chiaroscuro, e, pertanto, poco propenso ad accogliere le istanze più aggiornate di marca simbolista e divisionista, volte nella direzione del decorativismo liberty, della bidimensionalità e dell’uso emozionale del colore. Prima di allora Ronchi aveva partecipato, nel novero dei dilettanti, alla mostra del Circolo Artistico a Brescia nel 18932 e, l’anno dopo, ad una carnevalesca “Indisposizione artistica” alla Crociera di San Luca3, ma questa primissima produzione, almeno per quanto è arrivato a noi, non si discosta dai modelli della tradizio-ne. La svolta in chiave simbolista di Giuseppe Ronchi che, come si di-ceva, data intorno al 1897, non fu un fatto isolato. Negli ultimi anni del XIX secolo alcuni artisti incominciarono infatti, anche in un ambiente periferico come quello bresciano, ad accostarsi al nuovo linguaggio e si possono ricordare Arturo Castelli con La Musica (1897) e, soprat-

(1) Un nuovo pittore, in «La Sentinella Bresciana», 20 maggio 1897.(2) Al Circolo Artistico (II), in «La Sentinella Bresciana», 4 settembre 1893. (3) Carnovale. Alla Crocera di S. Luca, in «La Provincia di Brescia», 1 febbraio 1894.

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tutto, con I fiori (1900-1902), Arnaldo Zuccari con Triste è l’animo mio fino alla morte (1900) e Gaetano Cresseri con La notte (1902). Fu però Ronchi a seguire con maggior determinazione la nuova via, in quanto nel simbolismo trovò la possibilità di esprimere la tensione ideale che nasceva in lui da un profondo sentimento religioso.Se ne ebbe la prova all’Esposizione Nazionale di Torino nel 1898, dove fu presente nella sezione dell’Arte Sacra con la grande tela della Sa-cra Famiglia e nella sezione delle Belle Arti con Juventus, Senectus e Pluribus intentus4. Juventus è un autoritratto idealizzato in cui Ronchi, presentandosi romanticamente con una camicia bianca aperta sul pet-to, si rivolge allo spettatore con una forte tensione nello sguardo; il secondo è un ritratto di anziano, nel quale sono da riconoscere le fattezze dell’antiquario Pietro Cohen, ma trasfigurate in una sorta di rendiconto esistenziale fatto da un uomo che, consumato il tempo, si accinge a percorrere l’ultimo tatto della sua vita; in Pluribus intentus, forse il più moderno dei tre ritratti, è raffigurato il fratellastro Ro-molo Romani, destinato anche lui, e con molto merito, a percorrere il cammino dell’arte: ancor giovinetto, in posa davanti alla finestra di casa, il biondo adolescente lascia per un momento la lettura del libro che ha tra le mani e vaga con il pensiero “a più cose intento”, mentre due bianche colombe volano oltre i vetri, foriere di speranze e di vaghi presagi.

Giuseppe Ronchi nello studio in una fotografia dei primi del Novecento

(4) Esposizione Nazionale del 1898. Catalogo delle Belle Arti, Ed. Roux Frassati e C., Torino, 1898, pp. 12 e 243.

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La scelta di dare ai dipinti titoli in latino (nella Sacra Famiglia è inse-rita una citazione evangelica in greco) e di stendere testi esplicativi di accompagnamento gli proveniva certo dalla volontà di creare una sintesi tra elementi propriamente figurativi ed elementi letterari, che riconduceva, ancora una volta, al simbolismo. Non era però il simbo-lismo nordico, ma quella tendenza che in Italia, tramite riviste come il «Marzocco» e «Il Convito», intendeva l’arte come una manifestazione dell’idea e le attribuiva il compito di produrre godimento estetico, ma anche consolazione morale, con un recupero storicistico dei modelli quattrocenteschi e rinascimentali. Anche il colore, in questi anni di fine secolo, assunse per lui un valore simbolico: incominciò infatti a schia-rirsi e a divenire luminoso in concomitanza di quel viaggio a Monaco che, in genere, viene posto all’origine della svolta. «Il Ronchi – ebbe infatti a scrivere nel 1909 il giovane critico Pietro Feroldi – è entrato nell’arte verso i vent’anni, e vi portò il fervore del suo ingegno, la sen-sibilità di un temperamento mistico, facendo ben presto l’ardua prova delle pubbliche mostre. Ai più apparve urtante, nello studio di dare alle persone e alle cose una luminosità che sembrava attinta dalla tavolozza dei pittori nordici, ch’egli aveva studiato ed ammirato nel soggiorno a Monaco. Qualche opera concepita con ridondanza di sentimento, gli conquistò la pubblica ammirazione, vinse le diffidenze, pur non potendo tutti persuadere»5.La decisione di partecipare con la Sacra Famiglia al concorso pontificio indetto da papa Leone XIII nell’ambito dell’Esposizione di Arte Sacra di Torino fu coraggiosa per un giovane appena venticinquenne, ma, grazie alla fama che gliene derivò, risultò decisiva per la sua futura carriera. Il concorso era stato indetto con l’intento di stimolare gli artisti italiani a confrontarsi con l’arte sacra cercando, se possibile, di superare lo stanco oleografismo dominante nel secondo Ottocento per conciliare il mes-saggio cristiano con i nuovi linguaggi dell’arte; per la Chiesa si trattava, in definitiva, di confrontarsi con i cambiamenti del mondo moderno secon-do le istanze che segnarono tutto il pontificato di Leone XIII. Le aspet-tative degli organizzatori del concorso andarono tuttavia in parte deluse, perché fu scarsa la partecipazione dei maestri più noti; ma dai giovani vennero sorprese positive. Tra queste ci fu la grande tela della Sacra Fami-glia, che fu giudicata positivamente, seppur con qualche riserva, su «Arte Sacra», rivista ufficiale dell’esposizione, da Daniel, che scrisse: «Il Ronchi fa rivivere nel suo quadro una specie di pompa trionfale, intraveduta in un sogno mistico; Gesù seguendo la Vergine si avanza verso destra; a lui tien dietro il padre Giuseppe, assorto in serafica visione; le dure pietre del

(5) P. F.[EROLDI], L’Arte a Palazzo Bargnani (II). L’aula magna, in «La Sentinella Bresciana», 15 settembre 1909.

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sentiero copre un tappeto, steso da due Angeli volanti innanzi al corteo, in fondo in un mare di luce, la città eletta, Gerosolima, che s’adagia alle falde dei colli. Il quadro è in una gamma di colori chiari, che amerebbe la contemplazione unica, è uno di quei quadri esposti che vanno veduti da soli, ma è di quelli puri che lasciano travedere nell’autore un pensiero ed un’intuizione del soggetto non comune»6. Ne parlò, su «La Stampa», anche Guglielmo Ferrari con un giudizio positivo per l’insieme della com-posizione, ma, al solito, negativo per lo stile: «Pur in taluni quadri vi sono delle particolarità pittoriche degne di nota. Fra questi vi è il quadro del Ronchi, di Brescia, che, quantunque dipinto in modo poco persuasivo, con una tonalità abbagliante e figure trasparenti, ha una nobilissima figura di Gesù, e belli atteggiamenti vi hanno le altre figure»7. L’opera, che noi conosciamo solo in riproduzioni fotografiche perché andò distrutta in un bombardamento del 1943, era stata accolta posi-tivamente anche a Brescia, dove era stata presentata per alcuni giorni, prima della partenza per Torino, in una sala della Loggia concessa dalla Giunta. Fu lodata, in particolare, su «Il Cittadino di Brescia», che scrisse: «Da tutto il lavoro traspira un profondo sentimento religioso che rivela nel giovane autore non solamente il forte ingegno, ma quelle convinzio-ni e quella fede che formano uno dei requisiti essenziali per l’arte sacra. Tra le figure è specialmente ammirato il Gesù nel cui sguardo e nell’at-teggiamento del volto si leggono il pensiero che lo anima, la visione dell’avvenire, la coscienza della missione venuta a compiere sul mondo. Nulla di convenzionale o di volgare o di arieggiante al profano in tutto questo quadro, che pur essendo il primo – di grandi proporzioni – condotto a termine dal Ronchi desterà senza dubbio molto interesse e accenderà molte discussioni nel campo artistico, anche per la tecnica tutta speciale, e pel tono chiarissimo delle tinte che danno alla scena un singolare aspetto di mistica vaporosità»8. La tecnica “speciale”, a cui ac-cenna l’articolista, non consisteva comunque nel dipingere direttamen-te sulla tela senza disegno, perché, al contrario, il disegno restò sempre uno degli elementi fondanti del fare artistico di Ronchi e lo dimostrano l’abbondanza di materiali di studio, che accompagnano tutti i suoi qua-dri più grandi, la citazione di grandi maestri del passato, che vediamo, ad esempio, nello scorcio derivato da Mantegna del Cristo morto in Pietas, e l’adozione della tecnica accademica della quadrettatura nel trasferi-mento del disegno sulla tela. Speciali erano la pennellata e il colore che inondava la tela di luce, una luce piena di richiami mistici, che rendeva trasparenti le figure e le faceva apparire incorporee e purissime.

(6) DANIEL, I concorrenti al premio del Papa, in «Arte Sacra 1898», n. 17, Ed. Roux Frassati e C., Torino, 1898, p. 130.

(7) G. FERRARI, Cronaca d’arte, in «La Stampa», 15 giugno 1898.(8) La “Sacra Famiglia” di G. Ronchi, in «Il Cittadino di Brescia», 15 giugno 1898.

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Il chiarismo divenne la cifra stilistica di Giuseppe Ronchi un po’ in tutta la sua produzione dei primi anni del Novecento, una cifra che lo rende-va originale, ma, nello stesso tempo, era causa di critiche e incompren-sioni. Bene lo si vede anche nella serie dei piccoli paesaggi, realizzati tra il 1900 e il 1901 e presentati all’Esposizione dell’Arte in Famiglia a Pa-lazzo Bargnani nel 1902, dove furono acquistati con fondi dell’Ateneo di Scienze, Lettere e Arti per essere successivamente trasferiti ai Civici Musei d’Arte e Storia di Brescia; anche qui è evidente l’abolizione delle ombre e del chiaroscuro per arrivare ad un colore luminoso che, come bene si vede negli scorci del lago di Iseo che chiudono la serie, vuol essere più espressione di uno stato d’animo che impressione visiva9. È tuttavia il tema sacro a caratterizzare Ronchi come artista religioso. Alla pala che aveva avuto buon successo a Torino, seguirono infatti nuo-vi e numerosi impegni: nel 1901 Pietas e la paletta con il Buon Pastore per la chiesa di Sant’Antonino (ora nell’antisagrestia di Santa Maria della Pace), nel 1902 la tela perduta con la Visione della beata Maddalena Martinengo, nel 1903 il trittico La carità, con cui vinse il concorso per la pensione del Legato Brozzoni, nel 1906 il Cristo pacificatore commis-sionato dalla Federazione Giovanile Leone XIII, nata nel 1902 con il compito di coordinare le attività oratoriane e catechistiche diocesane e parrocchiali, nel 1910 la lunetta perduta della chiesa dell’Istituto Ar-tigianelli con la scena del Sinite parvulos venire ad me. Più rilevante, a partire dal 1911, fu l’intervento nella chiesa di San Luca. La chiesa era allora officiata dai padri Gesuiti con i quali Ronchi aveva già un rappor-

(9) Catalogo dell’Esposizione d’Arte Moderna 1902, Brescia, 1902, p. 3 ed Esposizione d’Arte moderna, in «Il Cittadino di Brescia», 22 settembre 1902.

G. Ronchi, Pietas, 1901

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to di lavoro, in quanto aveva avuto l’incarico di insegnante di disegno presso il Collegio Arici; per San Luca, inserendosi in un contesto che era stato avviato nel XVIII secolo da Luigi Vernansal e portato avanti nel XIX da Luigi Campini, realizzò la pala con la Visione di sant’Antonio, collocata sull’altare del santo, e completò la decorazione della cupola e della volta del presbiterio con una serie di angeli musicanti dall’aspet-to androgino e un poco liberty nelle corone floreali che cingono la testa delle alate creature. Ancora negli anni Dieci seguirono la pala del Cantico delle creature (1913) per San Francesco (rimossa dopo la restituzione della chiesa ai Francescani Conventuali nel 1928 ed ora dispersa) e l’impegnativa decorazione della parrocchiale di Santa Maria Assunta a Bione. La pittura sacra di Giuseppe Ronchi s’inserì in un contesto bresciano che, anche grazie ad un ciclo economico favorevole, aveva visto una grande fioritura di pittura decorativa in chiese e luoghi di culto. Nel nostro territorio era attiva una folta schiera di artisti che rinnova-vano una scuola dotata di solide radici; accanto agli “anziani” Luigi Campini (1816-1890), continuatore della lezione neoclassica e acca-demica di Gabriele Rottini, e Modesto Faustini (1839-1891), timido innovatore nel Santuario delle Grazie con il suo prearaffaellismo un po’ ingenuo, ma non provinciale, c’erano i “giovani” Cesare Bertolotti (1854-1932), Francesco Domenighini (1860-1950), Arnaldo Zuccari (1861-1934), Arturo Castelli (1870-1920) e Gaetano Cresseri (1870-1933). Tra costoro emergevano le figure di Bertolotti e di Cresseri, molto attivi sul versante sia religioso sia civile. Il primo, tra il 1895 e il 1901, fu impegnato a completare alle Grazie l’opera lasciata in-terrotta da Faustini e si allontanò dai modi del preraffaellismo per aderire ad una pittura più cupa nel colore e ricca di ombreggiature, più accademica nella fattura, ma non priva di qualche richiamo liberty e jugendstil10; Cresseri, fin dalla decorazione della volta della navata della chiesa di San Lorenzo a Verolanuova (1896), imboccò invece la strada di un neotiepolismo che bene si inseriva in edifici di culto costruiti perlopiù nel corso del XVIII secolo. Sul fondo – lo si è visto già a proposito del concorso pontificio dell’Esposizione di Torino – c’era l’interesse che la Chiesa stava manifestando per il rinnovamento dell’arte cristiana, un interesse che nasceva non solo dall’esigenza di ripensare la liturgia mettendo da parte le incrostazioni pietistiche e devozionali degli ultimi secoli, ma anche di fare i conti con il mo-derno e con la cultura delle avanguardie. Se la Chiesa guardava con sospetto, arrivando in alcuni casi anche alla condanna, gli artisti che

(10) Si veda, a questo proposito, la decorazione del catino absidale della chiesa di Santa Maria in Silva (1903).

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intendevano esprimere temi religiosi in termini di contemporaneità, non poteva non rivolgere attenzione ai temi dell’arte cristiana, favo-rendo la ricerca di un rinnovamento che si tenesse però lontano dalle istanze non figurative. Fin dagli anni Dieci del Novecento si colsero i segnali di questa attenzione nella promozione di mostre di arte sacra (importante a Brescia quella del 1904 in Duomo Vecchio) e nella na-scita di riviste come «Arte Cristiana», fondata nel 1911 da monsignor Celso Costantini.La proposta di Giuseppe Ronchi, in questo ambito, fu assai originale; pur accettando l’idea che l’arte dovesse porsi al servizio della devozione, scelse di esprimersi con un linguaggio moderno e superò l’eclettismo tardottocentesco senza preoccuparsi di stabilire un rapporto stilistico tra la pala d’altare o la decorazione pittorica e l’architettura dell’edifi-cio destinato ad accoglierla. Da qui gli vennero le critiche che in diverse occasioni furono rivolte alle sue opere e l’accusa di scarse conoscenze tecniche; di qui anche la pratica disinvolta e colpevole di rimuovere le sue pale dalla collocazione originaria e di far ridipingere i suoi affreschi quando non incontrarono più il gusto di parroci e fabbricieri11.La propensione per il moderno chiama in causa il rapporto che legò Giuseppe Ronchi a Romolo Romani. La contabilità del dare e avere tra i due fratellastri è stata infatti liquidata forse troppo in fretta dagli stu-diosi di Romani, che si sono limitati, il più delle volte, a ricordare la loro parentela. Qualche cosa di più si può cogliere in quanto Giorgio Nicode-mi, che aveva conosciuto Giuseppe Ronchi e attinto da lui informazioni di prima mano, scrive nella sua monografia del 1967: «I primi successi gli rivelarono la sua vocazione, e, perché il suo amatissimo fratellastro Giuseppe Ronchi s’era avviato con meritata fortuna sulla via dell’arte, lo elesse a maestro e visse due anni nello studio di lui, aiutandolo nei suoi lavori, guardandolo dipingere, disegnando e dipingendo per conto suo». E aggiunge: «Giuseppe Ronchi era ben lontano dal possedere le doti na-tive del fratellastro Romolo; ma aveva studiato seriamente, credeva nella possibilità dell’esercizio accademico, e, non potendo piegarlo a quello, pensò, quando gli avvenne, intorno al 1902, di poter acquistare i volumi con le tavole riproducenti i disegni conservati nell’Albertina di Vienna, di metterlo a copiare quei disegni […]. Non molti saggi rimasero presso il fratellastro […]. Tra quei foglietti, ve n’erano altri che riprendevano, da ri-viste italiane e tedesche, dai libri con i quali il Ronchi si teneva al corrente dei nuovi gusti, opere del Klimt, del Cézanne, di impressionisti francesi»12. Negli anni della giovanile frequentazione dello studio di Giuseppe Ronchi, ancor prima del trasferimento a Milano, Romolo apprese quel primato

(11) È capitato con il Cantico delle creature già in San Francesco e con gli affreschi di Ma-gno di Gardone Val Trompia, Cadignano e San Zeno Naviglio.

(12) G. NICODEMI, Romolo Romani, Como, 1967, pp. 25-26.

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del disegno, al quale sarebbe rimasto fedele per il resto della sua breve vita, ebbe ad accostarsi al simbolismo/idealismo e condivise «la carica di intransigenza morale, calvinista si potrebbe definire, che li ispira», come ebbe a scrivere Bruno Passamani13. Ci fu, tuttavia, anche qualcosa di più tra i due, in termini di confronto più che di collaborazione, se pensiamo, ad esempio, alla vasta composizione, databile tra il 1903 e il 1905, con fi-gure grandi quasi al vero, che Romani intitolò Ella sen va sentendosi lauda-re, in cui rappresentò una donna che passa per una via di Brescia tra varie persone che si soffermano a guardarla. «Ogni figura – afferma Nicode-mi – era interpretata in modo da rendere un carattere, e l’intenzionale umorismo della scena si precisava nella esattissima cura dei particolari. Una delle più suggestive di quelle figure, lo Scettico, fu trattata a parte, conservandole l’acre spirito che l’animava». Ora, non solo il soggetto di Ella sen va coincide esattamente con Dal tempio (1904) di Ronchi, dove, tra l’altro, si riconoscono in due figure a sinistra Giuseppe Ronchi e Ro-molo Romani, ma, se confrontiamo il vecchio sulla destra14 e lo Scettico, ci rendiamo conto facilmente che si tratta della stessa persona, interpretata in chiave realistica dall’uno ed espressionistica dall’altro.

A sinistra: G. Ronchi, Dal tempio (particolare); a destra: R. Romani, Lo scettico

Non si può negare, del resto, che una traccia della vena visionaria di Romolo Romani compaia nel ciclo di disegni delle Lecturae Dantis, a cui Ronchi lavorò tra il 1905 e il 1909 per illustrare i canti della Commedia,

(13) B. PASSAMANI, Gusto, stile, protagonisti delle arti figurative, in Brescia 1876-1913, cata-logo della mostra a cura di E. Lucchesi Ragni, Brescia, 1985, p. 235.

(14) Si veda, in particolare, il disegno preparatore, n. 50 in catalogo.

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in occasione delle lezioni tenute al Collegio Cesare Arici dal gesuita padre Alfonso Maria Casoli, insigne latinista vincitore nel 1908 del fa-moso “Certamen poeticum Hoeufftianum” di Amsterdam. Il progetto si limitò ai primi canti dell’Inferno e non risulta portata a termine l’idea di raccogliere in un album l’intera serie dantesca15 che, in questa fase, si interruppe al canto XVIII; in seguito, nei primi anni Venti, Ronchi rea-lizzò le tavole fino al canto XXIV, allontanandosi però dallo stile iniziale che, nel modo di far emergere le figure dal buio e di rappresentare i dannati sottoposti alle pene infernali, non era privo di tangenze con quanto Romolo Romani andava disegnando in quegli anni. Per il resto, Giuseppe Ronchi fu anche impegnato a soddisfare la com-mittenza pubblica affrontando un tema di carattere civile. La Deputa-zione Provinciale lo incaricò infatti nel 1916 di realizzare una grande tavola con il Trionfo della Provincia, da collocare nella sala delle riunioni (ora sala Giunta), nell’ala occidentale del Broletto restaurata dall’in-gegner Giovanni Tagliaferri. Al centro del soffitto cassettonato, Ronchi diede vita ad una grande scena allegorica in cui la Provincia è rappre-sentata da una donna che avanza su un bianco cavallo, circondata da fi-gure simboliche che recano i prodotti delle valli e della pianura, mentre Brescia romana, accompagnata dalla Vittoria alata, scende tra squilli di trombe dalle scale del tempio Capitolino davanti ad una folla variopinta. Nel clima guerresco del 1916 non poteva mancare il motivo patriottico rappresentato dal gonfalone giallo e azzurro del Trentino, che sventola accanto al tricolore italiano, «augurale vaticinio dell’allargamento della nostra provincia nella terra irredenta»16. Anche in quest’opera celebra-tiva dell’autonomia locale e inserita in un edificio pubblico, come già era avvenuto nella decorazione a carattere sacro, Ronchi si allontanò dalle formule che Gaetano Cresseri con i suoi collaboratori aveva messo in atto qualche anno prima nel Palazzo della Loggia, dove, in un revival sto-ricistico, aveva preso a modello la pittura del Cinquecento veneziano ed emiliano (Paolo Veronese e Correggio), e volle restare fedele al suo stile, moderno nell’intonazione cromatica, nella intensa luminosità che rende trasparenti i corpi delle figure sul fondo e quasi li dissolve nella chiarità diffusa. Ancora una volta furono però questi aspetti stilistici a non essere compresi: «Naturalmente – scrisse su «Il Cittadino» Giu-seppe Serena dopo aver elogiato la ricchezza compositiva della scena e l’armonia delle tinte – non è un’opera perfetta quella che il Ronchi ci ha dato: in qualche dettaglio poteva essere più preciso, perché agli occhi nostri si presentano qua e là qualche lieve sproporzione, qualche

(15) Lecturae Dantis. I nostri artisti, in «Illustrazione Bresciana», anno VIII, n. 134, 16 marzo 1909, p. 2.

(16) SER.[ENA], Opere artistiche nella sala della Deputazione. Una grande allegoria di G. Ronchi, in «Il Cittadino di Brescia», 17 agosto 1916.

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evanescenza, qualche vaporosità che potevano essere più scolpite; ma tutto è superato dalla genialità dell’assieme»17.Pur non avendo direttamente partecipato al conflitto, gli anni della guerra furono per lui segnati da momenti dolorosi: la scomparsa di Romolo Romani e dell’amico scultore Achille Regosa (1886-1917)18, con cui aveva condiviso la ricerca di nuove forme espressive, lasciò un vuoto difficile da colmare. Il dopoguerra vide una “svolta” nella pittura di Giuseppe Ronchi, favo-rita forse anche dal clima di ritorno all’ordine e di messa da parte delle sperimentazioni avanguardistiche che avevano caratterizzato l’inizio del secolo. Non che il nostro si fosse schierato con i più accesi sovvertitori delle regole. Al suo carattere e alla sua cultura non si confacevano in-fatti gli atteggiamenti ribellistici, perché il suo intento era sempre stato quello di esprimere principalmente l’autentica tensione spirituale che lo animava. È certo però che anche nella pittura sacra finì per riproporre soluzioni già sperimentate19 e per accostarsi a formule più tradizionali e persino oleografiche, al punto da trovare l’apprezzamento di chi rifiu-tava invece le proposte più innovative. Accadde nel 1920, in occasione dell’esposizione a Venezia della Visione di Cristo alla Mostra Nazionale di Arte Sacra, promossa da monsignor Celso Costantini con l’intento di chiamare gli artisti all’impegno per la ricostruzione delle seicento chiese che nel Veneto erano state distrutte nel corso della guerra. Co-stantini amava l’arte moderna ed aveva premiato, in mostra, le opere di Aldo Carpi, ma la scelta non era piaciuta al gesuita Carlo Bricarelli che, scrivendo sulla «Civiltà Cattolica», al grido di «povera arte moderna!» aveva voluto lodare il quadro di Ronchi contrapponendolo alle opere degli artisti che cercavano di «schivare il pericoloso cimento del dise-gno e appigliarsi al vaporoso del colore solamente»20.Dai primi anni Venti iniziò, in un contesto più intimo e personale quasi l’artista volesse isolarsi da dibattiti e tenzoni critiche del suo tempo, un’abbondante produzione di paesaggi. Sono montagne, laghi e soprat-tutto marine, in cui la fedeltà ai valori dello spirito si coglie nel con-fronto con l’infinito orizzontale del mare. Ronchi continuò a dipingere marine per tutto il resto dei suoi giorni, studiando il moto incessante delle onde, lo scorrere delle nubi nel cielo che si oscura al soprag-giungere della burrasca e si squarcia, all’improvviso, per far spiovere

(17) SER.[ENA], op. cit.(18) Ronchi lo ricordò con un articolo pieno d’affetto e di ammirazione su «Il Cittadino

di Brescia» il 7 maggio 1917.(19) È il caso della Sacra conversazione dipinta negli anni Trenta nella chiesa di Santa Maria

delle Consolazioni a Brescia, che ripropone la stessa scena già utilizzata nel 1916 nella parrocchiale di Santa Maria Assunta a Bione.

(20) C. B.[RICARELLI], L’arte sacra alla mostra nazionale di Venezia, in «La Civiltà Cattoli-ca», anno 71°, 1920, vol. IV, p. 231.

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cascate d’argento sulla superficie dell’acqua. Studiò il variare della luce alle diverse ore del giorno, chiese alla tavolozza foschi tramonti e albe rosate, diede sostanza materica alle creste fatte minacciose dal possen-te Libeccio, dipinse bianchi vapori e iridescenze azzurre nell’acquietarsi del temporale, celebrò il lavoro dei pescatori intenti a tirare le reti sulle lunghe distese di sabbia. Il tema del mare tempestoso, che aveva illustri ascendenze in Courbet e da noi era stato affrontato, tra gli altri, da Francesco Rovetta, da Carlo Manziana e da Cesare Bertolotti nel corso dei loro soggiorni liguri, divenne per lui una passione assoluta e un’indagine mai compiuta.Nel dopoguerra abbandonò progressivamente tanto il simbolismo quanto il chiarismo della sua prima fase e incominciò ad usare una tavolozza più accesa e contrastata nel raffigurare il lavoro nei campi, i giardini, i fiori e le scene affollate di cerimonie religiose, di fiere e mercati, tutti temi più quotidiani che entrarono progressivamente nel suo orizzonte, insieme ad una curiosa produzione di bozzetti ispirati ai melodrammi che si rappresentavano al Teatro Grande, segno questi dei suoi interessi musicali. Ronchi si tenne lontano dalle sirene del sarfattiano Novecento e dai monumentalismi della pittura celebra-tiva del regime degli anni Trenta, come si può vedere nel bozzetto per l’affresco con l’Allegoria dell’agricoltura (1930-1934) destinato alla sede della Regia Scuola “M. G. Pastori” e non realizzato, dove ripro-pose sostanzialmente, per una visione frontale e non più da sottinsù, lo schema e i modelli figurativi già utilizzati nel Trionfo della Provincia. Gli anni Trenta e Quaranta videro ancora una produzione religiosa, che si fece comunque più rara in un ambiente che aveva accolto con maggior favore la talentosa perizia e la duttilità stilistica di Vittorio Trainini (1888-1969).Giuseppe Ronchi, come aveva scritto nel 1924 nell’introduzione al ca-talogo della mostra dell’Arte in Famiglia, dove gli era stata dedicata una personale di quaranta opere: «Ora proseguo convinto di fare opera buona persistendo nel concetto di finalità e d’elevazione a cui deve servire l’Arte, lieto di non cadere in goffaggini o in ciarlatanerie sti-lizzate da mestiere per far colpo e danaro»21, rimase fedele per tutta la vita all’ideale di un’arte morale, buona oltre che bella, spirituale e intimamente francescana. E lo fece fino alle ultime poetiche impressioni, rarefatte fin quasi alla soglia dell’astrattismo, congedo sereno dal crea-to, dall’acqua, da fratello sole e sorella luna, dalla amatissima luce.

(21) Mostra annuale d’arte, catalogo, 30 novembre – 20 dicembre 1924, [a cura del] Circolo Bresciano Arte in Famiglia, Brescia, 1924, p. 6.

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BIOGRAFIALuigi Capretti

Giuseppe Ronchi nacque a Brescia il 10 giugno 1873 da Pietro e Giulia Alghisi. Rimasto orfano di padre, visse con la madre, che si risposò ed ebbe nel 1884 dal secondo matrimonio il figlio Romolo Romani, il quale dal fratellastro apprese le basi del mestiere e divenne un famoso pittore.Le vicende familiari furono segnate in gioventù dai difficili rapporti con la madre e con il patrigno, nella maturità da tristi avvenimenti come la morte per annegamento di un figlio di soli due anni nel 1914, e le morti premature del fratellastro Romolo Romani nel 1916 e della moglie Alba nel 1922.Le vicende personali non offrono peraltro spunti di particolare rilievo, quindi la biografia di Ronchi viene a coincidere sostanzialmente con la cronologia della sua attività artistica e della sua attività professionale, come insegnante di disegno prima al Collegio Cesare Arici dei Padri Gesuiti, poi alla Scuola Professionale Moretto e infine all’Istituto Agra-rio Pastori. Le fonti dell’epoca e le successive che parlano della sua prima formazio-ne artistica danno per scontato che sia stata da autodidatta. In realtà la fonte più attendibile sull’argomento, in quanto l’autrice poteva disporre di notizie provenienti dalla famiglia del pittore, è la tesi di laurea1 della ni-pote Paola Braga, presentata all’Università Cattolica di Milano per l’anno accademico 1977-1978, relatore il professor Dell’Acqua. In essa riferisce di studi iniziati all’Accademia di Brera dopo il conseguimento della licen-za tecnica, poi interrotti per difficoltà familiari, che costrinsero Ronchi a rientrare a Brescia e a cercarsi un lavoro. Grazie all’interessamento del pittore Francesco Rovetta, egli poté impiegarsi presso la ditta Silva (di cui Rovetta era proprietario) come disegnatore-vetrinista.Egli stesso ricordava2 di aver eseguito le sue prime nature morte a olio nel 1889, a 16 anni; nel 1893 è documentato3 il suo esordio in pubblico tra i dilettanti che esponevano al Circolo Artistico. Nel 1894 era, insie-me ad Arturo Castelli, tra gli artisti che per il Carnevale alla Crociera di San Luca inscenarono la satirica “Indisposizione artistica”, cioè una mostra di pitture e sculture satiriche, sull’esempio di quella dello stesso nome inventata nel 1881 dagli Scapigliati milanesi a parodia dell’Esposi-zione Nazionale di quell’anno4.

(1) P. BRAGA, 1978.(2) Nell’elenco autografo delle sue opere conservato presso gli eredi.(3) Al Circolo Artistico (II), 1893.(4) Carnovale. Alla Crocera di S. Luca, 1894.

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Nel 1896 eseguiva il ritratto di Cesare Cantù per il Circolo della Gio-ventù Cattolica5, e nel 1897 esponeva nelle vetrine dell’antiquario Co-hen tre dipinti che suscitarono interesse e commenti contrastanti, sia nella critica6 che tra il pubblico.Cruciali per la carriera di Giuseppe Ronchi furono gli anni 1898-1905. Nel 1898 partecipò a Torino alla Esposizione Nazionale; all’interno di questa fu organizzata una Esposizione d’Arte Sacra a cui fu collegato il Concorso Pontificio voluto da Leone XIII: la sua Sacra Famiglia, in competizione con opere di importanti nomi dell’arte nazionale, ot-tenne la menzione onorevole e lo segnalò all’attenzione dei critici7. Nel 1899 partecipò per la prima volta, senza successo, al concorso per la pensione biennale del Legato Brozzoni, destinata ai giovani ar-tisti bresciani desiderosi di perfezionarsi negli studi presso un’Acca-demia.Nello stesso anno furono ammesse all’Esposizione annuale del Glaspa-last di Monaco di Baviera8 le sue opere Juventus e Senectus, insieme ad una terza non identificata con certezza (probabilmente Pluribus inten-tus). In occasione della mostra egli ebbe anche modo di soggiornare per studio a Monaco, come riferito da alcune fonti, che ritengono il suo stile influenzato all’origine dalla scuola tedesca dell’epoca. In seguito compì viaggi di studio a Firenze, Roma e Venezia. Fra il 1900 e il 1901 eseguì il dipinto La Pietà (Pietas), che suscitò l’en-tusiasmo di Arturo Reggio, al tempo giornalista della «Sentinella Bre-sciana9».Nel 1903, ripresentatosi al Concorso Brozzoni, lo vinse con l’opera La carità10. Non è stata trovata alcuna notizia relativa a studi di perfe-zionamento che avrebbe dovuto compiere e documentare, in seguito al conseguimento della pensione, tranne quella della presentazione di Vespro sereno come saggio annuale di progresso per il 1904. In quel periodo iniziò la sua partecipazione alle esposizioni organizzate dalla Società Arte in Famiglia, che costituivano la più importante vetrina per gli artisti bresciani. Alla prima occasione, nel 1902, con la Sacra Fa-miglia ottenne un significativo riconoscimento, rientrando tra gli artisti le cui opere vennero scelte da una commissione incaricata di destinare i fondi stanziati dal ministro della Pubblica Istruzione Nasi, dall’Ateneo e dall’Arte in Famiglia11.

(5) Al Circolo cattolico, 1896.(6) Un artista che promette, 1897.(7) DANIEL, 1898.(8) Offizieller Katalog der Münchener jahres-ausstellung…, 1899.(9) A. U. R.[EGGIO], La Pietà, 1900.(10) L. CAPRETTI, F. DE LEONARDIS, 2009.(11) Esposizione d’Arte Moderna. Gli acquisti dell’Ateneo e dell’on. Nasi, 1902.

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Opere di Ronchi alla mostra dell’Arte in Famiglia del 1902 (foto Archivio Manziana)

Da questo acquisto (8 piccoli paesaggi ad olio) e dal concorso Brozzoni deriva la presenza nelle collezioni dei Civici Musei di 10 dipinti di Ron-chi, accompagnati da un Ritratto di Romolo Romani adolescente, donato dagli eredi in epoca più recente.A successive mostre organizzate dall’Arte in Famiglia, da sola o in col-laborazione con altri enti, egli partecipò negli anni 190412 (con La Pie-tà e Vespro sereno), 190913 (con Uscita dal tempio e Cristo pacificatore), 191614 (con Sicut lilium), 1919, 1920, 1921, 1922, 192315 (con Romanità). In occasione di queste mostre le critiche che comparvero sui giornali furono sempre divise tra l’apprezzamento per le sue scelte (audaci per l’ambiente bresciano) di impostazione stilistica e di soggetti impegnativi e le riserve dovute all’incomprensione di quelli che sembravano ecces-si, ingiustamente associati a presunte incertezze tecniche. Gli furono particolarmente vicini, con scritti su vari periodici, i giornalisti Loren-zo Gigli16 e Narciso Bonfadini17 (che curò anche sue mostre); ma non mancò nemmeno l’apprezzamento di Piero Feroldi18, critico attento agli spunti di modernità. Ronchi riuscì comunque a mettersi sempre in evidenza, tanto da ottenere nella mostra di Arte in Famiglia del 1924 una sua sezione personale di 41 dipinti.

(12) GALMAS, 1904.(13) Il “vernissage” della Mostra d’arte di Palazzo Bargnani, 1909.(14) T. BIANCHI, 1916.(15) P. FEROLDI, 1923.(16) L. GIGLI, 1911.(17) N. BONFADINI, 1930.(18) P. F.[EROLDI], 1909.

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Oltre che nelle rassegne dell’Arte in Famiglia, egli espose in mostre bresciane di altre organizzazioni, come quella degli Amatori dell’Arte nel 1921 (con Visione di sant’Antonio), quella del paesaggio italiano a Gardone Riviera del 1920-1921, la Triennale del 1928 (con Spirito e materia) e le Sindacali del 1938, del 1940 e del 1942. Un successo per-sonale riscosse inoltre alla mostra organizzata a Milano nel 1928 dalla Famiglia Bresciana19.Partecipò inoltre a numerose mostre nazionali20, come quelle di Arte Sacra a Venezia del 1908 e del 1920 e a Padova del 1931. Particolar-mente intensa fu l’attività espositiva nel primo decennio del secolo: a Torino nel 1902 e 1903, a Milano nel 1902 e 1906, a Roma nel 1905, a Firenze nel 1908.Due importanti personali, dove, accanto alle opere più note, si metteva in particolare evidenza la produzione paesaggistica, gli furono dedicate nell’aprile 1933 dalla Galleria Campana21 e nel dicembre 1943 dalla Galleria Schreiber22.Nel corso degli anni affiancò all’attività più strettamente pittorica altre iniziative di diverso genere: nel 1912, in associazione con alcuni giorna-listi del «Cittadino», diede vita al periodico satirico «La Lodoiga de la Loza»23, che ebbe peraltro esistenza molto effimera. Negli anni ’10 fece interventi giornalistici su argomenti d’arte sullo stesso «Cittadino», ma anche sulla «Sentinella» e su «Brixia Sacra». Nel 1913 cercò, con il fratellastro Romolo Romani e lo scultore Achille Regosa, di creare un’attività artigianale di decorazione e restauro di edifici24; purtroppo anche questa iniziativa ebbe breve durata, forse a causa della malattia di Romani; e comunque entrambi i colleghi scomparvero prematuramen-te, tra il 1916 e il 1917.Più successo ebbe nella veste di illustratore di periodici, di opuscoli, di manifesti. Soprattutto importanti le illustrazioni della Divina Commedia in occasione delle Lecturae Dantis tenute dal gesuita padre Casoli al Collegio Cesare Arici negli anni 1905-190925.Grande importanza ebbero nella sua attività le molte opere eseguite su commissione per chiese di città e provincia, tanto da farlo considerare fondamentalmente artista religioso26. Per citare solamente le principali: in città le chiese di San Luca, di Sant’Afra, di San Francesco, delle Ancelle della Carità, di Santa Maria delle Consolazioni, di San Pietro in Oliveto;

(19) Mostra di opere di artisti bresciani, 11 novembre-2 dicembre 1928, 1928.(20) R. BREDA, 2001.(21) Mostra personale del pittore Prof. Giuseppe Ronchi, 1933.(22) N. BONFADINI, 1943.(23) A. FAPPANI, 2002, p. 165.(24) P. BRAGA, 1978, p. 101.(25) Il saggio finale al Collegio Cesare Arici, 1905 e Lectura Dantis. I nostri artisti, 1909.(26) N. BONFADINI, 1930.

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in provincia le chiese di Bione, Cadignano, Grignaghe, Muscoline, San Zeno.Ronchi fu artista sinceramente e profondamente religioso: si può for-se dire che egli rappresenta per questo un caso unico nella pittura bresciana tra ’800 e ’900; infatti l’esempio di arte religiosa da tutti citato era l’opera di Faustini, che in realtà era assolutamente agnosti-co (come risulta esplicitamente nelle sue numerose lettere agli amici pittori Rovetta27 e Manziana28), mentre un artista profondamente reli-gioso come Rovetta non faceva uscire la sua arte religiosa dall’ambito privato.Per quanto riguarda gli edifici pubblici eseguì un’importante opera (Trionfo della Provincia) nel 1916 per il salone della Provincia in Broletto, per incarico dell’ingegner Giovanni Tagliaferri che curava il restauro del palazzo29; non fu invece realizzato il progetto di affresco per l’Istituto Pastori, di cui rimane un bozzetto (Allegoria dell’agricoltura).Morì nel 1951 dopo una lunga malattia.Dopo la sua morte gli venne dedicata nel 1976 una mostra retrospet-tiva presso le sale di via Gramsci dell’Associazione Artisti Bresciani, a cura di Luciano Spiazzi30.

(27) Archivio Rovetta, presso gli eredi.(28) Archivio Manziana, presso gli eredi.(29) V. VOLTA², 1987.(30) L. SPIAZZI², 1976.

G. Ronchi, Trionfo della Provincia di Brescia, 1916

LE OPERE IN mOStRA

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5 - Paesaggio (I Ronchi di Brescia)1895

Olio su tela, 39 x 52,5 cmBrescia, collezione privata

25

12 - Ritratto di Romolo Romani giovinetto (Pluribus intentus) 1897

Olio su tela, 66 x 50 cmBrescia, Civici Musei d’Arte e Storia

26

13 - Ritratto di Alberto Ganna1897

Olio su tela, 80 x 70 cmBrescia, collezione privata

27

14 - Ritratto di Giuseppe Manziana1897-1900

Olio su tela, 103,5 x 82,5 cmBrescia, collezione privata

28

15 - Juventus1897

Olio su tela, 53,5 x 40 cm Brescia, collezione privata

29

16 - Senectus1897

Olio su tela, 54 x 41 cm Brescia, collezione privata

30

34 - Bosco1900-1901

Olio su tavola, 16,7 x 28 cmBrescia, Civici Musei d’Arte e Storia

31

36 - Paesaggio con vigna1900-1901

Olio su tavola, 15 x 22 cmBrescia, Civici Musei d’Arte e Storia

32

40 - Paesaggio invernale1901

Olio su tavola, 15 x 25 cmBrescia, Civici Musei d’Arte e Storia

33

41 - Valle con edifici1901

Olio su tavola, 15 x 25 cmBrescia, Civici Musei d’Arte e Storia

34

49 - Vespro sereno1903

Olio su tela, 133 x 102 cmBrescia, Civici Musei d’Arte e Storia

35

73 - Studio per una figura di angelo con fiori 1911

Olio su tela, 55 x 40 cmBrescia, collezione privata

36

78 - Sicut lilium 1912

Olio su tela, 76 x 53 cmBrescia, collezione privata

37

85 - Cantico delle creature 1911

Olio su tavola, 49 x 33,5 cmBrescia, collezione privata

38

92 - Carpe diem 1915

Olio su tela, 94 x 84 cmBrescia, collezione privata

39

103 - Lago d’Iseo1917

Olio su tavoletta, 13,5 x 22 cmBrescia, collezione privata

40

112 - Case a Grignaghe1918

Olio su tavoletta, 43 x 33 cmBrescia, collezione privata

41

130 - Signorina dell’Ottocento1920

Pastello su carta, 60 x 70 cmBrescia, collezione privata

42

141 - Il mare 1920

Olio su tavola, 49 x 33 cmBrescia, collezione privata

43

142 - Aurora 1921

Olio su tavola, 20 x 35 cmBrescia, collezione privata

44

143 - Pomeriggio 1921

Olio su tavola, 20 x 35 cmBrescia, collezione privata

45

158 - Marina1920-1930

Olio su tavoletta, 21,5 x 32,5 cmBrescia, collezione Armando Vincoli

46

161 - Melchisedec offre pane e vino al patriarca Abramo 1922

Olio su cartone, 52 x 33 cmBrescia, collezione privata

47

167 - Temporale d’autunno1923

Olio su tela, 27 x 33,5 cmBrescia, collezione privata

48

175 - La pesca a Massa1924

Olio su tela, 62 x 79 cmBrescia, collezione privata

49

178 - Fiera di Sant’Antonio1924

Olio su cartone, 24,5 x 31 cmBrescia, collezione privata

50

183 - Loreley 1924

Olio su tavoletta, 17 x 29 cmBrescia, collezione privata

51

184 - Loreley1924

Olio su tavoletta, 17 x 29 cmBrescia, collezione privata

52

190 - Cavaliere nella tempesta1924-1930

Olio su cartone, 20,5 x 31 cmCamignone di Passirano, collezione privata

53

191 - Signora in lutto. Rimembranze1924-1930

Olio su tela, 53 x 68 cmBrescia, collezione privata

54

192 - Ave Maria del mattino1925-1930

Olio su tela, 88 x 135 cmCamignone di Passirano, collezione privata

55

195 - Mattino dopo la pesca1926

Olio su tavoletta, 32 x 46,5 cmBrescia, collezione privata

56

226 - Allegoria dell’agricoltura 1930-1934

Olio su tela, 35,5 x 105,5 cmBrescia, collezione privata

57

227 - Tramonto sul lago d’Iseo. Lovere 1931

Olio su tavola, 35,5 x 50 cmBrescia, collezione privata

58

244 - Sera alle grotte di Catullo1933

Olio su tavola, 29 x 49,5 cmBrescia, collezione privata

59

266 - San Francesco porta la croce1935-1938

Olio su tela, 118 x 82 cmBrescia, collezione privata

60

276 - Mietitura1937-1940

Olio su tavoletta, 22 x 36 cmBrescia, collezione privata

61

281 - Il mercato di Montichiari1937

Olio su tavola, 50 x 70 cmBrescia, collezione privata

62

292 - Convegno di angeli 1940

Olio su tavola, 48,5 x 72,5 cmBrescia, collezione privata

63

294 - Motivo di fiaba1940-1943

Pastello su carta, 38 x 40,5 cmMonterotondo di Passirano, collezione privata

64

303 - Alba sul Castellaccio 1943

Olio su tela, 35,5 x 50 cmBrescia, collezione privata

65

330 - Giochi di luce sul mare1945-1950

Olio su cartone, 25 x 33 cmChiari, collezione privata

66

363 - Impressione1945-1951

Olio su cartone, 16,5 x 24,5 cmBrescia, collezione privata

67

364 - Chiaro di luna1945-1951

Olio su tavoletta, 22 x 16,5 cmChiari, collezione privata

68

365 - Tramonto1945-1950

Olio su tavoletta, 24,5 x 16 cmChiari, collezione privata

69

Inferno, Canto VI 1905

Carboncino su carta, 56 x 84 cmChiari, collezione privata

70

Inferno, Canto VIII1906

Carboncino su carta, 64 x 96 cmBrescia, collezione privata

APPARAtI

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OPERE PIttORICHE E GRAFICHE

1 - Secchio di rame con sedano1889 Olio su cartone, 29 x 41,5 cmSul retro: G. Ronchi e data illeggibile …9Brescia, collezione privata

Nell’Archivio Giuseppe Ronchi, presso gli eredi, è conservato un elenco au-tografo delle opere compilato dopo il 1943. In esso figura, accanto a questa, un’altra natura morta giovanile, Verze tagliate su tagliere e coltello, non repe-rita.

2 - Paesaggio con case su un torrente1892Matita su carta, 37 x 28 cmIn basso a destra: Ronchi G. ’92Brescia, collezione privata

2 bis - Case di montagna1892-1895Olio su tavoletta, 38,5 x 27,5 cmIn basso a destra, in nero: Ronchi G.Brescia, collezione privata

3 - Ritratto di Romolo Romani bam-bino1892Olio su tela, 45 x 40 cmBrescia, collezione privata

Romolo Romani (Brescia, 1885 - 1916), fratellastro materno di Giuseppe Ron-chi, compare in alcuni ritratti da fanciul-lo e da adolescente.

4 - Ritratto di Romolo Romani sedu-to su una poltrona1893-1894Olio su tela, 64 x 79 cmCamignone di Passirano, collezione pri-vata

Nell’elenco autografo figura al n. 18 un ritratto di Romolo a 8 anni in poltrona con costume quasi goldoniano, di cui questo potrebbe essere uno studio preparato-re, pertanto databile al 1893-1894.

*5 - Paesaggio (I Ronchi di Brescia)1895Olio su tela, 39 x 52,5 cmIn basso a sinistra, in marrone: Ronchi /95Brescia, collezione privata Bibliografia: Anelli, 1985², p. 78

6 - Paesaggio con lago1895-1898Olio su tavola, 26 x 37 cmIn basso a destra, in rosso: G RonchiBrescia, collezione privata

CAtALOGODELLE OPERELuigi Caprettie Francesco De Leonardis

Con l’asterisco sono indicate le opere esposte in mostra.

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7 - Ritratto di vecchio1895Ubicazione ignota

Il ritratto è documentato dalla fotogra-fia, conservata in un album nell’Archivio Giuseppe Ronchi presso gli eredi, con la didascalia Ritratto di vecchio 1895; com-pare inoltre, in una fotografia d’epoca, nello studio di Giuseppe Ronchi accanto all’artista.

8 - Ritratto di Cesare Cantù1896Olio su tela, 125 x 94 cmIn basso a sinistra: G. Ronchi 96Ubicazione ignota Bibliografia: Al Circolo cattolico, 1896; Anelli, 1985², p. 78; Lonati, 1975¹, p. 41; Lonati, 1982, p. 296; Lonati, 1985², p. 132; Fappani, 1999, p. 244

Il ritratto è documentato nell’album dell’Archivio Ronchi, con la didascalia Ri-tratto a olio di Cesare Cantù 1896. Cesare

Cantù, morto a Milano nel 1895, ebbe saldi rapporti con Brescia e fu, tra l’altro, presidente onorario del Circolo della Gio-ventù Cattolica, committente del dipinto.

9 - Ritratto di Egidio Dabbeni 1896 Olio su tela, 60 x 48 cmIn basso a destra, in rosso: Primavera / G. Ronchi / MCIIIIMBrescia, collezione privata Bibliografia: Rapaggi, 2008, p. 21 (ill.)

Nell’elenco autografo il ritratto dell’inge-gner Egidio Dabbeni (Brescia, 1874 - 1964) figura al n. 3 insieme ai «ritratti di amici»: Costantino Franchi, Alberto Ganna, signo-ra Ganna, Giuseppe Manziana e avvocato Sandrinelli. Il ritratto compare inoltre, in una fotografia d’epoca, nello studio di Giu-seppe Ronchi accanto all’artista.

10 - Quattro medaglie decorative per il catafalco degli Uffici solenni da morto1896Già Ghedi, chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta

Ubicazione ignotaBibliografia: Bonini, 2008, pp. 194 e 195 (ill.)

Il catafalco fu realizzato da Cesare Pas-sadori su progetto del decoratore Car-lo Chimeri; Giuseppe Ronchi dipinse i quattro riquadri posti alla base.

11 - Facciata della chiesa di San Gio-vanni1896Olio su tavoletta, 34,5 x 69,5 cmIn basso a destra, in nero: G. Ronchi / 96Brescia, sagrestia della chiesa parroc-chiale di San Giovanni Evangelista

Il dipinto è inserito in una grande corni-ce di legno da cui sporge, in alto sinistra, una piccola edicola entro la quale vi è una riproduzione (fotografia ridipinta) della Madonna del Tabarrino del Mo-retto.

*12 - Ritratto di Romolo Romani gio-vinetto (Pluribus intentus) 1897Olio su tela, 66 x 50 cmIn alto a destra: G. Ronchi 1897Sul retro: G. Ronchi 99 BresciaBrescia, Civici Musei d’Arte e StoriaInv. 1238. Dono di Mario Ronchi (1965)

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Esposizioni: Torino, 1898, n. 579; Monaco, 1899; Brescia, 1902, n. 5; Brescia, 1976; Brescia, 1989Bibliografia: Esposizione Nazionale…, 1898, p. 12; Arte in Famiglia…, 1902; Ca-talogo…, 1902, p. 3; L’Esposizione d’Arte Moderna, 1902; Nicodemi, 1967, p. 24 (ill.); Spiazzi, 19762, p.n.n.; Anelli, 1985², pp. 78-79; Lonati, 1985², p. 132; Passa-mani, 1985², p. 235; Stradiotti, Lucchesi Ragni, 1985, p. 271; Terraroli, 1989, p. 124; Caramel, 1998, p. 12 (ill.); Fappani, 1999, pp. 244-245 (ma scrive erroneamente: mostra 1908 anzichè 1902)

Nella fotografia, conservata nell’album dell’Archivio Ronchi, compare la dida-scalia: «Pluribus intentus – dip. Ad olio 1897 – Ritratto di Romolo Romani / dodicenne Esposto nel 1899 al Glaspa-last Monaco (Baviera) propr. Privata». Nel catalogo dell’esposizione bavarese, in effetti, il ritratto non compare e ri-sulta solo Juventus al n. 904; nella nu-merazione si passa poi subito al n. 908 ed è probabile che i numeri mancanti fossero destinati ad almeno altre due opere di Ronchi, Senectus e Pluribus intentus, che erano già state esposte insieme a Torino nel 1898. In una fo-tografia di Carlo Manziana di una sala dell’esposizione del 1902 si nota il ri-tratto, racchiuso in una bella cornice lavorata, di gusto liberty, probabilmente disegnata dallo stesso Giuseppe Ron-chi, che, in quegli anni, amava arricchire i suoi dipinti con cornici elaborate che erano realizzate dall’intagliatore Cesa-re Passadori.

*13 - Ritratto di Alberto Ganna1897Olio su tela, 80 x 70 cmIn alto a sinistra: G. Ronchi / giugno 1897Brescia, collezione privata

L’industriale Alberto Ganna (Brescia, 1880 - Milano, 1929) fu noto alpinista e sportivo; dal 1919 sostenne la squadra di calcio “Brescia”, di cui fu tra i princi-pali dirigenti.

*14 - Ritratto di Giuseppe Manziana1897-1900Olio su tela, 103,5 x 82,5 cmBrescia, collezione privata

L’avvocato Giuseppe Manziana (Brescia, 1876 - 1952) era figlio del pittore Carlo, segretario della Società Arte in Famiglia. Fu tra i protagonisti dell’attività sociale dei cattolici bresciani e tra i sostenitori delle attività culturali in città. Fu amico e mecenate di diversi pittori, tra cui Landi e Ronchi stesso.

*15 - Juventus1897Olio su tela, 53,5 x 40 cm In alto a destra: G. RonchiSul retro: G. Ronchi Brescia 98Lungo il lato sinistro: JUVENTUSBrescia, collezione privata

Esposizioni: Torino, 1898, n. 22; Monaco, 1899, n. 904; Brescia, 1904; Brescia, 1985; Firenze, 1908 Bibliografia: Un nuovo pittore, 1897; Un artista che promette, 1897; Esposizione Nazionale…, 1898, p. 12; Cose d’arte, 1899; Offizieller Katalog…, 1899, p. 74; Canossi, 1903, p. 3; Galmas, 1904, pp. 2-3; G. Z., 1904; Nemo, 1904; P. F.[eroldi], 1909; Gigli, 1911², p. 8; Bonfadini, 1930, p. 32; Lonati, 1975¹, p. 41; Trent’anni fa..., 1981; Lonati, 1982, p. 297; Anelli, 1985², p. 78; Lonati, 1985¹, p. 274; Lonati, 1985², p. 132; Lucchesi Ragni, Stradiotti, 1985, p. 220; Stradiotti, Lucchesi Ragni, 1985, p. 271; Basta, 1990, p. 147; Fappani, 1999, pp. 244-245

Nella fotografia, conservata nell’album dell’Archivio Ronchi, compaiono le didascalie: «Prop.tà Senatore Angelo Passerini» e « Iuventus – Testa ad olio – Esp. Glaspalast 1899 Monaco (Baviera) / propr. Signor Angelo Passerini». È un autoritratto di Giuseppe Ronchi.

*16 - Senectus1897Olio su tela, 54 x 41 cm In alto a destra: G. RonchiLungo il lato sinistro: SENECTUSBrescia, collezione privataEsposizioni: Torino, 1898, n. 25; Monaco, 1899; Brescia, 1985; Firenze, 1908 Bibliografia: Un nuovo pittore, 1897; Un artista che promette, 1897; Esposizione Nazionale…, 1898, p. 12; P. F.[eroldi], 1909; Gigli, 1911², p. 8; Bonfadini, 1930, p. 32; Lonati, 1975¹, p. 41; Lonati, 1980, p. 132; Trent’anni fa..., 1981; Lonati, 1982, p. 297; Lonati, 1985¹, p. 274; Anelli, 1985², p. 78; Lucchesi Ragni, Stradiotti, 1985, p. 220; Stradiotti, Lucchesi Ragni, 1985, p. 271; Basta, 1990, p. 147; Fappani, 1999, pp. 244-245

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Nella fotografia, conservata nell’album dell’Archivio Ronchi, compaiono le dida-scalie: «Prop.tà Senatore Angelo Passerini» e « Senectus – Testa ad olio – Esp. Glaspa-last 1899 Monaco (Baviera) / propr. Signor Angelo Passerini». Il dipinto costituisce un dittico con Juventus; entrambe le tele sono racchiuse in una bella cornice, disegnata dallo stesso artista e ornata con fregi di gusto liberty in lastra di rame a sbalzo. Il personaggio del ritratto è lo stesso che compare anche in Vespro sereno e non può essere l’«anziano professore della Scuola Agraria “G. Pastori”, al quale il Ronchi era evidentemente molto legato», come è scritto nella scheda del catalogo della mo-stra Brescia postromantica e liberty 1880-1915, perché nel 1897 Ronchi non aveva alcun rapporto con la Scuola Agraria “G. Pastori”. Una traccia per l’identificazione viene fornita da un’annotazione autografa dell’artista che compare sotto l’illustra-zione pubblicata nel 1912 sulla rivista «La Cronaca d’Oro», conservata presso gli eredi, dove si legge «Pietro Cohen»; si tratterebbe pertanto di un membro della famiglia di antiquari bresciani nella cui bottega, nel maggio 1897, Giuseppe Ronchi aveva esposto un paesaggio e due studi di teste, da identificare, questi ultimi, probabilmente con Senectus e Juventus. Ulteriore indizio sono gli oggetti d’arte che si vedono alle spalle del personaggio.

17 - Autoritratto1898-1902Olio su tela, 34 x 19 cm (ritagliato in maniera irregolare)Brescia, collezione privata

È il frammento di un dipinto, di cui non si conosce il soggetto, nel quale compa-riva un autoritratto dell’artista.

18 - Autoritratto1898-1902Olio su tela, 60 x 38 cmBrescia, collezione privata

19 - Studio per gli angeli della “Sacra Famiglia”1898Carboncino su carta, 155 x 84 cmNelle aureole si leggono le scritte:

ADORAMUS TE DOMINE e LAUS TIBI DOMINECamignone di Passirano, collezione pri-vata

20 - Studio per la testa della Madon-na della “Sacra Famiglia”1898Carboncino su carta, 32 x 25 cmBrescia, collezione privata

21 - Sacra Famiglia1898Olio su tela, approssimativamente 200 x 300 cmIn basso a sinistra: G. Ronchi /1898In basso la scritta in greco:NAZΩPAIO KHHETAIOpera distrutta nel 1945Esposizioni: Torino, 1898; Brescia, 1902, n. 4Bibliografia: Il concorso pontificio…, 1898; I nostri artisti, 1898; Il pittore Ronchi, 1898; La «Sacra Famiglia»…, 1898; Barbieri, 1898; Daniel, 1898; Ferrari, 1898; Arte in Famiglia…, 1902; Catalogo…, 1902, p. 3; Esposizione artistica, 1902; L’Esposizio-ne d’Arte Moderna, 1902; Canossi, 1903, p. 3; Gnaga, 1905, p. 182; Sartori Treves, 1907, p. 1; P. F.[eroldi], 1909; Gigli, 1911¹, p. 5; Gigli, 1911², pp. 7 e 9 (ill.); Bonfa-

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dini, 1930, p. 31; Mostra personale…, 1933, p.n.n.; Bonfadini, 1937; Bonfadini, 1943, p.n.n.; V. L.[onati], 1943; V. L.[onati], 1951; Comanducci, 1973, p. 2779; Lo-nati, 1975¹, p. 41; Spiazzi, 1976², p.n.n.; Trent’anni fa..., 1981; Lonati, 1982, p. 297; Anelli, 1985², p. 78; Lonati, 1985¹, p. 274; Lonati, 1985², p. 132; Passamani, 1985², p. 235; Basta, 1990, p. 146; Fappani, 1999, p. 244; Orlandi, 2006, p. X

Nella fotografia, conservata nell’al-bum dell’Archivio Ronchi, compaiono le didascalie: «Proprietà Comm. Gia-cinto Mazzola» e «La Sacra Famiglia – dipinto ad olio premiato al Con-corso Pontificio Torino 1898 / Propr. Banca S. Paolo di Brescia distrutto dall’incursione aerea 2 Marzo 1945». Il dipinto fu presentato al Concorso pontificio indetto da papa Leone XIII nell’ambito dell’Esposizione di Arte Sacra, che era una sezione dell’Espo-sizione Italiana 1898 a Torino. I termini del concorso prescrivevano il tema in generale e, pur senza stabilire una misura precisa, richiedevano una pala ad olio a figure intere, grandi al vero. Giuseppe Ronchi affrontò il tema con una scelta iconografica non tradiziona-le, ispirandosi all’episodio del ritorno a Nazareth dall’Egitto della Sacra Fa-miglia secondo il racconto del Vangelo di Matteo (2-23), come si ricava anche dall’iscrizione in greco «NAZΩPAIO KHHETAI», posta alla base del dipinto, che significa «sarà chiamato Nazareno». L’opera fu giudicata posi-tivamente, anche se con qualche riser-va, su «Arte Sacra», la rivista ufficiale dell’esposizione, da Daniel, che scrisse: «Il Ronchi fa rivivere nel suo quadro una specie di pompa trionfale, intrave-duta in un sogno mistico; Gesù seguen-do la Vergine si avanza verso destra; a lui tien dietro il padre Giuseppe, as-sorto in serafica visione; le dure pietre del sentiero copre un tappeto, steso da due Angeli volanti innanzi al corteo, in fondo in un mare di luce, la città eletta, Gerosolima, che s’adagia alle falde dei colli. Il quadro è in una gamma di colori chiari, che amerebbe la contemplazione unica, è uno di quei quadri esposti che vanno veduti da soli, ma è di quelli puri che lasciano travedere nell’autore un pensiero ed un’intuizione del soggetto non comune». Le riserve riguardavano una presunta «fretta dell’esecuzione» con cui fu probabilmente interpretata la pennellata moderna di Ronchi. Gigli (1911¹) attesta l’acquisto dell’opera da parte della Banca Mazzola Perlasca, da

cui pervenne in seguito alla Banca San Paolo.

22 - Studio della testa di san Giu-seppe1898In alto a sinistra: S. JosephUbicazione ignota

Il pastello è documentato nell’album dell’Archivio Ronchi, con la didascalia: «Studio di testa di S. Giuseppe della Sacra Famiglia / pastello 1898 propr. Privata».

23 - Testa del Nazareno 1898Pastello su carta, 60 x 42 cmIn basso al centro, in nero: G. Ronchi 1898A lato in alto a sinistra: NAZΩPAIO KHHETAISul retro: «Studio della testa del naza-

reno / pel quadro “La Sacra famiglia” / premiato a Torino 1898 (Concorso Pontificio)» Brescia, collezione privata Bibliografia: Gigli, 1911², p. 10 (ill.)

24 - Cappella Tirandi al cimitero Van-tiniano1900 (?)Ubicazione ignotaBibliografia: Lonati, 1975², p. 32; Trent’an-ni fa..., 1981; Lonati, 1982, p. 298; Lonati, 1985¹, p. 274; Lonati, 1985², p. 133; Fap-pani, 1999, p. 245

Riccardo Lonati cita in più occasioni, datandola al 1900, la decorazione del-la cappella Tirandi al Vantiniano, nella quale attualmente non c’è però traccia alcuna di opere di Giuseppe Ronchi. La cupola della cappella è affrescata da Gaetano Cresseri con figure di Angeli oranti; sull’altare, privo oggi di pala, era collocata almeno fino al 1990, quando la vide Valerio Terraroli, una tela «raf-figurante la Deposizione con la figura ignuda del Cristo che viene mostrata al fedele da tre figure angeliche velate». La datazione al 1900 è comunque in-congrua perché la cappella fu edificata nel 1912.

25 - Bozzetto per la Pietà1900Olio su tela, 31 x 22 cmSul retro: autentica della figlia AnnaMonterotondo di Passirano, collezione privata

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26 - Pietas1901Olio su tela, 170 x 300 cmIn basso a destra: G. Ronchi / 1901; sulla cornice la scritta PIETASBrescia, collezione privataEsposizioni: Brescia, 1904; Venezia, 1908 Bibliografia: A. U. R.[eggio], 1900; La Pietà, 1902, p. 9; Canossi, 1903, p. 3; Galmas, 1904, pp. 2-3; G. Z., 1904; Nemo, 1904; Sartori Treves, 1907, p. 1; P. F.[eroldi], 1909; Gigli, 1911¹, p. 5; Gi-gli, 1911², p. 9; Mostra annuale..., 1924; Bonfadini, 1930, p. 31; Mostra persona-le…, 1933, p.n.n.; Bonfadini, 1937; Bon-fadini, 1943, p.n.n.; Comanducci, 1973, p. 2779; Lonati, 1975¹, p. 41; Trent’anni fa..., 1981; Lonati, 1982, p. 297; Anelli, 1985², p. 78; Lonati, 1985¹, p. 274; Lona-ti, 1985², p. 132; Fappani, 1999, p. 244; Faroni, 2003, p. 161

L’opera, che Arturo Reggio dice com-pletata da pochi giorni nell’aprile 1900, fu esposta a Brescia nel 1904 e alla Mostra d’Arte Sacra di Venezia nel 1908; venne acquistata da monsignor Domenico Menna, futuro vescovo di Mantova dal 1929 al 1954, che la por-tò nella chiesa di San Bernardo nell’ex eremo dei Camaldoli, da lui ristrut-turato per farne sede di villeggiatura dei giovani seminaristi mantovani. La tela è documentata anche da una fo-tografia nell’album dell’Archivio Ron-chi, con le didascalie: «”Pietas”dipinto a olio 1904. Esposto a Venezia 1908 / Propr. S.E. Monsignor Menna Vescovo di Mantova». Il dipinto è conservato nell’elaborata cornice originale, pro-babile opera di Cesare Passadori.

27 - Studio per la testa di san Gio-vanni di “Pietas”1900Pastello su cartoncino, 70 x 60 cmBrescia, collezione privata

28 - Studio per la testa di un angelo di “Pietas”1900Carboncino e pastello su carta, 40 x 26,5 cmChiari, collezione privata

29 - Studio di una testa 1900Carboncino e pastello su carta, 40 x 26,5 cmChiari, collezione privata

30 - Testa di Cristo fanciullo da “Sa-cra Famiglia”1901Olio su tela, 65,5 x 46,5 cm In basso a sinistra, in rosso: G. Ronchi / p.c. a. / 14-5 1901Il dipinto è inserito in un’elaborata cor-nice liberty di Costantino ZattiBrescia, mercato antiquario

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31 - Studio per la testa del “Buon Pastore” 1901Carboncino e pastello su carta, 43 x 34 cmChiari, collezione privata

32 - Il Buon Pastore1901Olio su tela, 280 x 150 cmIn basso a destra: G. L. Ronchi / 901 Brescia, sagrestia della chiesa di Santa Maria della PaceBibliografia: Arte sacra, 1901; Lonati, 1975², p. 32; Lonati, 1982, p. 298; Lonati, 1985², p. 132; Ruggeri, Pagliari, 2009, pp. 25-26 e 81

La paletta fu eseguita per un altare della chiesa di Sant’Antonino, che faceva par-

te dell’ex convento in cui i Padri della Pace tenevano esercizi spirituali; venne poi trasferita a Villa San Filippo ed è ora conservata nel convento di via Pace. Per lo sfondo di paesaggio Giuseppe Ronchi riprese uno scorcio del lago d’Iseo da Costa Volpino che compare in Valle con edifici (n. 41).

33 - Giardino con serra e stagno1900-1902Olio su tela incollata, 43,5 x 65,5 cmIn basso a sinistra, in rosso: G. RonchiBrescia, collezione privata

*34 - Bosco1900-1901Olio su tavola, 16,7 x 28 cmBrescia, Civici Musei d’Arte e StoriaInv. 593Esposizioni: Brescia, 1902, n. 1 bisBibliografia: Catalogo…, 1902, p. 3; Espo-sizione d’Arte Moderna. Gli acquisti…, 1902; L’Esposizione d’Arte Moderna, 1902; Esposizione artistica, 1902; Fappani, 1999, p. 244

La serie di otto tavolette fu acquistata nel settembre 1902, in occasione dell’Espo-sizione d’Arte Moderna di Palazzo Bar-gnani, con fondi dell’Ateneo di Scienze, Lettere e Arti (ASBs, Fondo Ateneo, Busta 88 bis), su indicazione di una com-missione, composta da Francesco Rovet-ta, Antonio Tagliaferri e Vincenzo Lonati, che aveva il compito di gestire anche fondi messi a disposizione dal Ministero della Pubblica Istruzione e dalla Società Arte in Famiglia; nel 1914, in base ad un accordo intercorso tra l’Ateneo e il Co-mune, la serie fu trasferita ai Civici Musei d’Arte e Storia insieme ad alcune altre

opere, anch’esse acquistate nel 1902. È probabile che alcune tavolette fossero già comparse, nel marzo1902, nella ve-trina di Angelo Canossi come risulta da un trafiletto pubblicato da «La Sentinella Bresciana» il 7 marzo 1902: «La vetrina di Angelo Canossi da qualche giorno ac-coglie alcune nuove pitture di Giuseppe Ronchi. Sono impressioni dal vero che l’artista genialissimo ha eseguito l’anno scorso nell’alpestre villaggio di Volpino: più che impressioni si potrebbero ve-ramente chiamare dei quadretti finiti, è in essi quella nota mistica e soave che al Ronchi è propria e che anima di vita dolcissima i prati e gli alberi verdi, le rame nude e le azzurre evanescenze del lago lontano. Giuseppe Ronchi, che a più forti opere intende la nobile anima e il robusto ingegno, può andar lieto anche di questi piccoli lavori che serban pure così forte l’impronta del suo temperamento artistico. E noi vivamente ci congratu-liamo con lui che all’arte ha consacrata intera la nobile vita».

35 - Paesaggio con fiume1900-1901Olio su tavola, 15 x 25 cmBrescia, Civici Musei d’Arte e StoriaInv. 2004Esposizioni: Brescia, 1902, n. 1 bisBibliografia: Catalogo…, 1902, p. 3; Espo-sizione artistica, 1902; L’Esposizione d’Arte Moderna, 1902; Esposizione d’Arte Moder-na. Gli acquisti…, 1902

*36 - Paesaggio con vigna1900-1901Olio su tavola, 15 x 22 cmBrescia, Civici Musei d’Arte e StoriaInv. 2005Esposizioni: Brescia, 1902, n. 1 bis

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Bibliografia: Catalogo…, 1902, p. 3; Espo-sizione artistica, 1902; Esposizione d’arte moderna, 1902; L’Esposizione d’Arte Mo-derna, 1902; Esposizione d’Arte Moderna. Gli acquisti…, 1902

37 - Paesaggio con alberi1900-1901Olio su tavola, 15 x 25 cmBrescia, Civici Musei d’Arte e StoriaInv. 2006Esposizioni: Brescia, 1902, n. 1 bisBibliografia: Catalogo…, 1902, p. 3; Espo-sizione artistica, 1902; Esposizione d’arte moderna, 1902; L’Esposizione d’Arte Mo-derna, 1902; Esposizione d’Arte Moderna. Gli acquisti…, 1902

38 - Paesaggio1900-1901Olio su tavola, 15 x 25 cmBrescia, Civici Musei d’Arte e StoriaInv. 2007Esposizioni: Brescia, 1902, n. 1 bisBibliografia: Catalogo…, 1902, p. 3; Espo-sizione artistica, 1902; Esposizione d’arte moderna, 1902; L’Esposizione d’Arte Mo-derna, 1902; Esposizione d’Arte Moderna. Gli acquisti…, 1902

39 - Paesaggio con paese1900-1901Olio su tavola, 15 x 25 cmBrescia, Civici Musei d’Arte e StoriaInv. 2008

Sul retro (pirografato): G. Ronchi 1901Esposizioni: Brescia, 1902, n. 1 bisBibliografia: Catalogo…, 1902, p. 3; Espo-sizione artistica, 1902; Esposizione d’arte moderna, 1902; L’Esposizione d’Arte Mo-derna, 1902; Esposizione d’Arte Moderna. Gli acquisti…, 1902

*40 - Paesaggio invernale1901Olio su tavola, 15 x 25 cmSul retro (pirografato): G. Ronchi 1901Brescia, Civici Musei d’Arte e StoriaInv. 2009Esposizioni: Brescia, 1902, n. 1 bisBibliografia: Catalogo…, 1902, p. 3; Espo-sizione artistica, 1902; Esposizione d’arte moderna, 1902; L’Esposizione d’Arte Mo-derna, 1902; Esposizione d’Arte Moderna. Gli acquisti…, 1902

*41 - Valle con edifici1901Olio su tavola, 15 x 25 cmSul retro (pirografato): G. Ronchi 1901Brescia, Civici Musei d’Arte e StoriaInv. 2010Esposizioni: Brescia, 1902, n. 1 bisBibliografia: Catalogo…, 1902, p. 3; Espo-sizione artistica, 1902; Esposizione d’arte moderna, 1902; L’Esposizione d’Arte Mo-derna, 1902; Esposizione d’Arte Moderna. Gli acquisti…, 1902

42 - Visione della beata Maddalena Martinengo1902Già Brescia, chiesa di Sant’Afra (ora Sant’ Angela Merici)Opera distrutta nel 1945Bibliografia: Sartori Treves, 1907, p. 1; Bonfadini, 1930, p. 32; Mostra perso-nale…, 1933, p.n.n.; Bonfadini, 1943, p.n.n.; Lonati, 1975¹, p. 132 ; Trent’anni fa ... , 1981; Lonati, 1982, p. 297; Lona-ti, 1985¹, p. 274; Lonati, 1985², p. 132; Terraroli, 1990, p. 152; Fappani, 1999, pp. 244-245

La pala è documentata nell’album dell’Archivio Ronchi, con le didascalie: «La Beata Martinengo (visione) – Chie-sa di S. Afra Brescia» e «La Beata Marti-nengo dipinto ad olio 1902 – Chiesa di S. Afra Brescia / distrutta dall’incursione aerea 2 marzo 1945».

43 - Sotto le foglie1902Ubicazione ignotaEsposizioni: Brescia, 1902, n. 3Bibliografia: Arte in Famiglia…, 1902; Ca-talogo…, 1902, p. 3; L’Esposizione d’Arte Moderna, 1902; Fappani, 1999, p. 244

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Il dipinto era esposto alla Mostra d’Arte Moderna organizzata dalla Società Arte in Famiglia nel 1902 insieme alla serie delle otto piccole Impressioni e a Paesag-gio, Novembre, Sacra Famiglia, A più cose intento; è documentato dalla fotografia di una sala dell’esposizione, scattata da Carlo Manziana e conservata nell’Archi-vio degli eredi Manziana, in cui è possi-bile identificare l’opera così descritta in un articolo pubblicato da «La Provincia di Brescia» il 28 agosto 1902: «Sotto le foglie nel quale la testa del fanciullo sca-miciato spicca vivace sullo sfondo verde delle larghe foglie di vite».

44 - I fiori della carità1902Ubicazione ignotaEsposizioni: Brescia, 1902Bibliografia: L’esposizione di crisantemi…, 1902, p. 4 (ill.)

Il dipinto è documentato da una foto-grafia pubblicata sulla rivista «Illustrazio-ne bresciana», n. 4, 16 novembre, dove è così descritto: «il Ronchi dipinse un geniale pastello rappresentante Amore in atto di cogliere crisantemi che va de-ponendo in grembo alla Carità».

45 - Libro delle messe della cappella in località Piazza (Muslone)1902

Copertina in legno pirografato, 33 x 15,5 cm

Il libro contiene due pagine illustrate da Giuseppe Ronchi con il Volto di Cristo e Figure di angeli con fiori.

46 - Cristo e la Maddalena (bozzetto) 1903Olio su tavoletta, 24 x 17,5 cmBrescia, collezione privata

47 - La carità1903Olio su tela, 55 x 140 cm Brescia, Civici Musei d’Arte e StoriaInv. 987Esposizioni: Brescia, 2009Bibliografia: Concorso Brozzoni, 1903; Il Concorso Brozzoni, 1903; Pel Legato Broz-zoni, 1903; Panazza, 1959, p. 73; Capretti, De Leonardis, 2009, pp. 14 e 86

Il trittico è il saggio eseguito da Giuseppe Ronchi durante la prova d’esame del concorso per la pen-sione biennale del Legato Brozzoni. Nella relazione del “concetto in ab-bozzo”, presentato in sede di esame, Ronchi scrive: «“La carità è amore”

e la rappresento sul carro tirato dal grifone allegorico, accompagnata dal santo dell’Apocalisse, S. Giovanni, l’apostolo della Carità; è preceduta e seguita dalle virtù. S’avanza e sgo-menta, mettendo in fuga gli egoisti e i tiranni […]. Dopo tale allegoria del centro del trittico ò pensato all’amo-re grande di Cristo pei peccatori, e lo rappresento sollevante e perdonante a Maria di Magdala. Dall’altro lato pensando alle grandi parole che Fo-gazzaro fa dire a Cristo: rappresento il poeta e la compagna nella “Visione” che da Cristo odono quelle parole: Mai non dite al mondo prima “credi” dite “ama”».

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48 - Vespro sereno1903Carboncino su carta, 2 fogli uniti, rispet-tivamente 65,5 x 48,5 e 81 x 53 cmBrescia, collezione privata

È uno studio preparatorio del dipinto ad olio (n. 49).

*49 - Vespro sereno1903Olio su tela, 133 x 102 cmSul retro: Ronchi 1903Brescia, Civici Musei d’Arte e StoriaInv. 544

Esposizioni: Brescia, 1904; Brescia, 1985Bibliografia: Un nuovo quadro…, 1903; Canossi, 1903, p. 3 (ill.); Galmas, 1904, pp. 2-3; G. Z., 1904; Nemo, 1904; Confe-renza artistica…, 1906; Gigli, 1911¹, p. 5; Gigli, 1911², p. 8; Bonfadini, 1930, p. 32; Mostra personale, 1933, p.n.n.; Ricordo di Ronchi..., 1961; Comanducci, 1973, p. 2779; Lonati, 1975¹, p. 41; Spiazzi, 1976¹ (ill.); Spiazzi, 1976², p.n.n.; Trent’anni fa..., 1981; Lonati, 1982, p. 297; Anelli, 1985², p. 78; Lonati, 1985¹, p. 274; Lonati, 19852, p. 132; Lucchesi Ragni, Stradiotti, 1985, p. 220; Stradiotti, Lucchesi Ragni, 1985, p. 271; Basta, 1990, p. 146; Fappani, 1999, p. 244; Valotti, 2007, pp. 62 e 88; Capretti, De Leonardis, 2009, p. 86

L’opera, dopo essere stata esposta alla Mostra dell’Arte Moderna del 1904, fu destinata da Giuseppe Ronchi al Muni-cipio quale «saggio di progresso» per la pensione del Legato Brozzoni, da lui vinta nel 1903. Circa l’identificazione del personaggio si veda quanto scritto nella scheda del dipinto n. 16 (Senectus). Michela Valotti nel suo saggio sullo scul-tore Angelo Zanelli (2007) ricorda che nel Fondo Zanelli, conservato presso l’Archivio dell’Accademia di San Luca a Roma, si trova una fotografia del dipinto con dedica di Giuseppe Ronchi «all’ami-co Angelo Zanelli con grande affetto»; Valotti suggerisce un rimando, nella postura, tra il soggetto di Ronchi e lo Zanardelli del monumento di Zanelli sul lungolago di Salò (1904-1906).

50 - Studio per “L’uscita dal tempio”1904Carboncino su carta, 84,5 x 65 cmBrescia, collezione privata

È uno studio preparatore del dipinto ad olio (n. 51).

51 - Dal tempio (L’uscita dal tem-pio)1904Olio su telaUbicazione ignotaEsposizioni: Brescia, 1904; Brescia, 1909Bibliografia: Galmas, 1904, pp. 2-3; G. Z., 1904; L’Arte in Famiglia…, 1909; La mostra dell’«Arte in Famiglia» si aprirà oggi, 1909; La mostra dell’«Arte in Famiglia» nell’ex Palazzo Bettoni, 1909; Per l’Esposizione…, 1909; Gigli, 1911¹, p. 5; Lonati, 1975¹, p. 41; Lonati, 1982, p. 297; Lonati, 1985¹, p. 274; Lonati, 19852, p. 132; Basta, 1990, p. 146; Fappani, 1999, p. 244

Il dipinto è documentato dalla fotogra-fia conservata nell’album dell’Archivio Ronchi, con le didascalie: «Dal tempio – Propr. Cav. G. ??? Brescia» e «L’usci-ta dal Tempio – dipinto ad olio / propr. Villa Dabbeni Sala Brescia». Fu pre-sentato in una forma incompleta alla Mostra dell’Arte Moderna del 1904 e, successivamente, nel 1909 fu donato da Giuseppe Ronchi per la mostra di be-neficenza, organizzata dall’Associazione Arte in Famiglia a favore dei danneggia-ti nel terremoto di Messina. Non può pertanto essere stato presentato alla mostra di Monaco nel 1899, come ri-petuto da alcuni biografi. Nel gruppo di persone che escono dalla chiesa dopo le funzioni è possibile individuare, in una delle figure a destra, il “vecchio” di Vespro sereno e, in una a sinistra, lo stesso autore; nel giovinetto alle sue spalle si riconosce il fratellastro Romo-lo Romani.

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52 - Due studi di paesaggio1904Ubicazione ignotaEsposizioni: Brescia, 1904Bibliografia: G.Z., 1904

G.Z.: «Come paesista poi il Ronchi pre-senta due studi di paesaggio riuscitissimi: ha saputo con grande senso prospettico ritrarre dall’alto ed ambedue i quadri sono ricchi di colore, eseguiti con arte e mi sembrano dire quanto e quanto bene anche in questo campo il loro autore saprebbe fare».

53 - Cristo pacificatore1906 Olio su telaIn basso a destra: G. Ronchi / BresciaGià Brescia, Federazione Leone XIIIOpera distrutta di cui si conservano al-cuni frammentiEsposizioni: Venezia, 1908; Brescia, 1909 Bibliografia: P. F.[eroldi], 1909; Il «vernis-sage alla Mostra»..., 1909; Il ”vernissage” della Mostra..., 1909; Gigli, 1911¹, p. 5; Gigli, 1911², pp. 10-11; Mostra annuale..., 1924; Bonfadini, 1930, p. 32; Comanducci, 1973, p. 2779; Lonati, 1975², p. 32; Lonati, 1982, p. 298; Lonati, 1985¹, p. 274; Lonati, 1985², p. 132; Fappani, 1999, p. 244; Or-landi, 2006, p. XI

Il dipinto è documentato dalla fotogra-fia conservata nell’album dell’Archivio Ronchi, con le didascalie: «Cristo paci-ficatore – dipinto ad olio 1917 (? 1909) / Propr. del Sodalizio – Leone XIII Bre-scia Via S. Chiara 5» e «Distrutto dal bombardamento». Le didascalie sono però inattendibili sia per la datazione che Gigli colloca al 1906, sia per la distruzione bellica, non essendo sta-ta colpita via Santa Chiara nel corso dei bombardamenti della città. Sono conservati però in collezioni diver-se alcuni frammenti della grande tela, che riguardano solo i volti delle figure, passati tempo fa sul mercato antiqua-rio. Nell’album è contenuto anche un

trafiletto a stampa, privo di riferimenti, in cui viene illustrata dallo stesso au-tore l’allegoria dell’opera: «La società degli umani è retta e governata da una potenza grande: lo Stato che, nelle sue varie forme e nei suoi vari atteggia-menti, aspira ad assicurare ai popoli condizioni più elevate di benessere sociale. Senonché esso, inceppato da vincoli burocratici, da meschine ambi-zioni, da interessi egoistici, dimentica troppo spesso, tra lo scetticismo che l’attornia e l’avvicendarsi d’ire di parte, quelle leggi sante d’amore che dovreb-bero ispirarlo e prevalere per meglio conseguire la pace ed il bene dei po-poli. Nessuna meraviglia quindi che i Governi sieno impotenti ad alleviare i mali sociali e spesso ne ignorino perfi-no l’esistenza. Perciò ho immaginato il Cristo in un campo di sventure umane, portante all’uomo di stato, confuso e attonito, la parola augurale dell’amore che suscita, della pace che edifica, della giustizia che sublima».

54 - Frammento da “Cristo pacifica-tore” (testa della figura allegorica dello Stato)1906Olio su tela incollata su tavola, 50 x 35 cmBrescia, collezione privata È il frammento con il volto della figura allegorica dello Stato.

55 - Frammento da “Cristo pacifica-tore” (testa di Cristo)1906Olio su tela incollata su tavoletta, 60 x 45,5 cmBrescia, collezione Armando VincoliBibliografia: Orlandi, 2006, p. XI

56 - Frammento da “Cristo pacifica-tore” (due volti femminili)1906Olio su tela incollata su tavola, 44 x 37 cmBrescia, collezione privata

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57 - Frammento da “Cristo pacifica-tore” (donna con bimbo )1906Olio su tela incollata su tavola, 44 x 37 cmBrescia, collezione privata

58 - San Tomaso d’Aquino1906-1910Ubicazione ignota

Il dipinto è documentato dalla fotogra-fia conservata nell’album dell’Archivio Ronchi, con la didascalia: «Propr. Fed. Giov. Leone XIII»; per la Federazione Giovanile Leone XIII Giuseppe Ronchi aveva eseguito anche il più impegnativo Cristo pacificatore.

59 - Ritratto di Carlo Tagliaferri1906Pastello su cartone, 72 x 53 cmIn basso al centro, in rosso: Alla gentile signora / Niny Manziana Tagliaferri / G. Ronchi / D. 1906Brescia, collezione privata

Carlo Tagliaferri era figlio dell’ingegnere Giovanni Tagliaferri e di Niny Manziana, figlia a sua volta del pittore Carlo Man-ziana, segretario della Società Arte in Famiglia.

60 - Raccoglitrici di olivi sul Garda (Raccoglitrice di olive in Valle Camo-nica)1907Disegno a pennaUbicazione ignotaBibliografia: Sartori Treves, 1907, p. 2 (ill.); Raccoglitrici di olivi sul Garda, 1911; Lonati, 1975³, p. 36; Lonati, 1982, p. 300; Lonati, 1985², p. 133; Fappani, 1999, p. 245 Fu probabilmente esposto con Idillio di novembre alla mostra dell’Arte in Fa-miglia del 1924, in cui al n. 40 figurano Paesaggi (disegni a penna).

61 - Idillio di novembre1907Disegno a pennaUbicazione ignotaBibliografia: Sartori Treves, 1907, p. 3 (ill.)

62 - Testa di Cristo (Ecce homo)1908Carboncino su cartaIn alto a sinistra: G. Ronchi / - 908 - Ubicazione ignotaBibliografia: Gigli, 1911², pp. 9-10 (ill.); Trent’anni fa..., 1981; Lonati, 1985², p. 133

Il disegno è documentato dalla fotogra-fia conservata nell’album dell’Archivio Ronchi, con le didascalie: «Studio per il Gesù 1920» e «Testa di Cristo / propr. S.E. Mons. Gaggia». Riccardo Lonati lo dice esposto in Palazzo Vescovile ac-canto al ritratto di monsignor Giacomo Corna Pellegrini. Il disegno fu replicato nel 1938 (cat. n. 286).

63 - Rose d’autunno1908Ubicazione ignotaBibliografia: Lam, 1908

Risulta esposto nell’ex negozio Canossi e Lam così lo descrive: «è un leggiadro sogno autunnale. Una piccola casa che s’incupisce nell’androne aperto e vuoto

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mentre d’intorno il sole occiduo trae dalle cose circostanti una suprema ed ultima bellezza di foglie e di fiori […]; nel piano anteriore, due fanciulline rac-colgono in mazzo le rose».

64 - Ritratto del dottor Giuseppe Borghetti1909Olio su tela, 147 x 109 cmIn basso a sinistra: G. RonchiBrescia, collezione privata Bibliografia: Fappani, 1999, p. 244

Giuseppe Borghetti (Brescia, 1851 - 1909), esponente politico dei moderati, fu direttore della «Sentinella Bresciana» dal 1894 al 1902; fu membro del Con-siglio Provinciale scolastico, della Com-missione Provinciale di Beneficenza e della Deputazione del Teatro Grande.

65 - Ritratto di padre Antonio Cot-tinelli1910Olio su tela, 100 x 80 cm

In basso a destra: G. RONCHIBrescia, Casa dei Padri della PaceBibliografia: Lonati, 1975³, p. 36; Trent’an-ni fa..., 1981; Lonati, 1989, p. 665; Prestini, 1995, p. 257, nota 142

Antonio Cottinelli (Brescia, 1843 - 1910) entrò nel 1863 nella Congrega-zione dell’Oratorio di San Filippo Neri (Padri della Pace) e fu ordinato sacerdo-te nel 1865. Diede vita a corsi di esercizi spirituali per laici e istituì il Patronato della Pace per l’istruzione religiosa degli studenti; nel 1904 fu eletto preposito della Congregazione.

66 - Ritratto di Luigi Tovini Ubicazione ignotaBibliografia: Lonati, 1975³, p. 36; Trent’an-ni fa..., 1981

Potrebbe essere un ritratto di Livio To-vini, figlio di Giuseppe ed esponente del movimento cattolico bresciano.

67 - Sinite parvulos venire ad me1910Già chiesa dell’Istituto ArtigianelliUbicazione ignotaBibliografia: Un nuovo a fresco…, 1910; Volta, 1987¹, p. 257; Fappani, 1999, p. 245

L’affresco era collocato nella lunetta sopra il portale della chiesa nuova dell’Istituto Artigianelli, progettata dall’architetto Lu-igi Arcioni; rappresentava «sette figure di donne e di bimbi che portano un omaggio gentile di fiori e di adorazione al Cristo che in atto di squisita dolcezza benedice le piccole vite». Fu sostituito, in seguito, con un mosaico dello stesso soggetto.

68 - Testa di Cristo1910-1911In basso a destra: G. Ronchi

Ubicazione ignotaBibliografia: Gigli, 1911¹, p. 6 (ill.)

Il pastello è documentato dalla fotogra-fia conservata nell’album dell’Archivio Ronchi, con le didascalie: «Testa di Cri-sto pr. Aribaldo Valerio».

69 - Studio per la testa di sant’An-tonio1910In alto a destra: G. Ronchi / 1910Ubicazione ignotaBibliografia: Gigli, 1911¹, p. 5 (ill.); Gigli, 1911², p. 10 (ill.)

70 - Visione di sant’Antonio (bozzetto)1911Olio su tavola, 35,5 x 26 cm Sul retro: autentica del figlio MarioBrescia, collezione privata

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71 - Visione di sant’Antonio1911Olio su tela, 325 x 195 cmIn basso a sinistra: Ronchi / MCMXIPala dell’altare della cappella di Sant’An-tonioBrescia, chiesa di San LucaEsposizioni: Brescia, 1921Bibliografia: Le nuove pitture…, 1911; Un quadro sacro…, 1911; Gigli, 1911¹, p. 5; Gigli, 1911², p. 9; La IIª Mostra…, 1921; Facchinetti, 1925, p. 377 (ill.); Bonfadini, 1930, p. 31; Mostra personale…, 1933, p.n.n.; Bonfadini, 1937; P. F.[eroldi], 1951; Ricordo di Ronchi..., 1961; Comanducci, 1973, p. 2779; Lonati, 1975², p. 32; Lonati, 1982; Lonati, 1985¹, p. 274; Lonati, 1985², p. 132 ; Lonati, 1989, pp. 517-518; Basta, 1990, p. 146; Fappani, 1999, pp. 244-245; Le quadre…, 2006, p. 90

Lonati (1989) sostiene, senza indicare la fonte della notizia, che Ronchi «nel-la figura del Santo fissa i lineamenti del conte Antonio Arrighi, a lato quelli della propria figlia». Nell’elenco autografo delle opere, conservato presso l’Archi-vio Ronchi, sono registrati ai numeri 89 e 90 uno Studio di ritratto (sanguigna) e Uno studio di ritratto della contessina Arri-ghi di proprietà del conte Antonio Arri-ghi; va ricordato inoltre che nell’elenco, al n. 134, compare un Ritratto della con-tessa Arrighi. Alla mostra degli Amatori dell’Arte (1921) era esposto un dipinto intitolato Visione di Sant’Antonio; è però difficile pensare che si trattasse della pala di grandi dimensioni, collocata già

da dieci anni in San Luca, mentre è pro-babile che fosse un bozzetto o un dise-gno preparatore.

72 - Studio di angelo1912Pastello su cartone, 56 x 42 cmIn basso a destra: G. RonchiSul retro: Giuseppe Ronchi / MCM12 /Studio per affreschiBrescia, collezione Armando Vincoli

È una ripresa, con una diversa posizione delle mani, dell’angelo che compare alla destra di sant’Antonio nella pala della chiesa di San Luca.

*73 - Studio per una figura di angelo con fiori1911Olio su tela, 55 x 40 cmIn alto a destra, in blu: G. Ronchi; un’al-tra firma “RONCHI” è sul polso destro dell’angelo

Brescia, collezione privataEsposizioni: Brescia, 1976, n. 21 Bibliografia: Gigli, 1911¹, p. 6 (ill.); Gigli, 1911², p. 10 (ill.)

È uno studio da porre in relazione con la decorazione della chiesa di San Luca; la figura d’angelo compare infatti in uno dei quattro medaglioni a lato dell’Angelo che sparge fiori nel catino della volta sul presbiterio.

74 - Decorazione della chiesa di San Luca1911-1912Brescia Bibliografia: Gigli, 1911², p. 9; Bonfadini, 1937; Bonfadini, 1943, p.n.n.; Trent’anni fa..., 1981; Begni Redona, 1985¹, pp. 192 e 198; Begni Redona, 1985², p. 256; Lo-nati, 1989, pp. 517-518; Terraroli, 1990, p. 153; Fappani, 1999, p. 245; Le quadre…, 2006, pp. 89- 90

La decorazione della chiesa di San Luca fu commissionata dai Padri Gesuiti, cui era affidata l’officiatura della chiesa, a Giuseppe Ronchi, insegnante presso il Collegio Arici in quegli anni. L’artista eseguì nel 1911 gli otto medaglioni del-la cupola con Angeli che recano cartigli con i versetti dell’ Ave Maria (Ave Maria cantata) e gli otto riquadri tra le lese-ne del tamburo con Angeli cantanti e suonatori (Ave Maria suonata); nel 1912, come risulta da una fotografia d’epoca con didascalia dell’autore, affrontò il presbiterio, dove dipinse la medaglia sul catino del presbiterio con Angelo che sparge fiori e i quattro pennacchi con Angeli.

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75 - Signora con frutta e cappello con fiori1912-1915Pastello su cartone, 58,5 x 78 cmIn alto a sinistra, in nero: G. RonchiCamignone di Passirano, collezione pri-vata

76 - Figura di santa con angeli mu-sicanti1912Pastello su carta, 89 x 96,5 cmBrescia, collezione privata

Nel pastello, solo abbozzato, si può ve-dere una prima idea di Sicut lilium (cat. n. 78).

77 - Ritratto femminile1912

Carboncino e matita su carta, 49,5 x 43 cmBrescia, collezione privata

È uno studio per Sicut lilium (cat. n. 78).

*78 - Sicut lilium (Sicut lilium florens. Vergine in preghiera. Giovinetta in preghiera)1912Olio su tela, 76 x 53 cmIn basso a sinistra, in rosso: G. RonchiSul retro della tela: prof. Giuseppe Ron-chi, Brescia, 1912Intagliato sulla cornice in alto: SICUT LILIUM; in basso: RONCHISul retro della cornice, a matita: Invoca-zione / La bellezza mia sia la tua lode o Si-gnore / Laudata Pulchritudo mea Domino Brescia, collezione privataEsposizioni: Brescia, 1912; Brescia, 1916Bibliografia: A.G., 1912; P.B., 1912; Ser.[ena], 1912; Le vendite alla Mostra d’Ar-te, 1916; Esposizione d’arte moderna…, 1916

Fu esposto una prima volta nel 1912 nelle vetrine dei Magazzini Graziotti in corso Palestro insieme a Interno della basilica di San Clemente a Roma, Convegno di angeli, Mandorli in fiore e Autunno (Ser.[ena]: «Sicut lilium florens è il titolo del quadro rappresentante una giovanetta che congiunge le mani innalzando lo sguardo, come giglio fiorente in adora-zione. Attorno a lei vola un angelo dalle ali spiegate recante fiori»). Nel 1916 Giuseppe Ronchi lo offrì per la Mostra Lotteria di beneficenza pro assistenza civile dove fu acquistato dal cavaliere G. Togni. Alle spalle della giovinetta com-pare la figura dello stesso angelo che l’artista dipinse nella decorazione della chiesa di San Luca e in un’altra tela del 1911 (cat. n. 73).

79 - Giaggioli in fiore (Ireos)1912-1916Olio su tela, 19,5 x 34 cmIn basso a sinistra, in nero: G. RonchiSul retro: Giuseppe Ronchi BresciaSul retro: etichetta Collezione Ronchi (via Dante 17 – proprietaria sig. Letizia Bozzi)Brescia, collezione privata Esposizioni: Brescia, 1912; Brescia, 1916 (ri-sulta acquistato dalla signora Letizia Bozzi)Bibliografia: Ser.[ena], 1912; Lotteria Arti-stica di Beneficenza…, 1916

Ser.[ena]: «Quella distesa di iris campe-stri sfolgoranti fra riflessi azzurri, lonta-na, una figura bianca, vaporosa, velata».

80 - Mandorli in fiore1912Ubicazione ignotaEsposizioni: Brescia, 1912; Brescia, 1916Bibliografia: Ser.[ena], 1912; La Mostra-Lotteria di beneficenza1, 1916; Il successo della Mostra…, 1916;

Risulta acquistato alla mostra di bene-ficenza del 1916 dal professor dottor Adolfo Ferrata.

81 - Interno della basilica di San Cle-mente a Roma1912Ubicazione ignoraEsposizioni: Brescia, 1912Bibliografia: A.G., 1912; Ser.[ena], 1912; Lo-nati, 1975³, p. 36; Lonati, 1982, p. 301; Lona-ti, 1985², p. 133; Fappani, 1999, p. 245

82 - Veduta del Foro Romano1912-1915Olio su tavoletta, 10 x 16 cmBrescia, collezione privata

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83 - Crisantemi1912Olio su cartone, 41 x 57 cmSul retro: autentica della figlia Anna e la data 1912Camignone di Passirano, collezione pri-vata

84 - Cantico delle creature (bozzet-to)1911Olio su tavola, 49,5 x 32 cmSul retro: Bozzetto per S. Francesco di-pinto a… Brescia, collezione privata Bibliografia: Prestini, 1994, p. 371

Rossana Prestini scrive che tra i bozzetti sottoposti da Giuseppe Ronchi al giudi-zio di Pietro Da Ponte e Francesco Ro-vetta, incaricati dalla fabbriceria di San Francesco, venne scelto quello relativo alla Cantica del Poverello alla Natura.

*85 - Cantico delle creature (bozzet-to)1911Olio su tavola, 49 x 33,5 cmSul retro: prof. Giuseppe Ronchi “1915” BresciaBrescia, collezione privata Bibliografia: Gigli, 1911¹, p. 6

È un secondo bozzetto, più definito del-la pala (cat. n. 86), in cui la figura di frate Leone è collocata sulla sinistra.

86 - Cantico delle creature1913Olio su tela, 325 x 230 cmBrescia, ubicazione ignota, già chiesa di San Francesco d’AssisiBibliografia: Bonfadini, 1914; Gigli, 1916,

pp. 10-11(ill.); Bonfadini, 1930, p. 32; Mo-stra personale, 1933, p.n.n.; Bonfadini, 1937; Bonfadini, 1943, p.n.n.; P. F.[eroldi], 1951; Comanducci, 1973, p. 2779; Lonati, 1975², p. 33; Lonati, 1982, p. 299; Lonati, 1985¹; Lonati, 1985², p. 274; Basta, 1990, p. 147; Fappani, 1999, p. 245

La pala fu commissionata dalla fabbri-ceria di San Francesco negli anni in cui custode della chiesa era un sacerdote diocesano, don Angelo Nazzari. Dopo la restituzione della chiesa ai France-scani Conventuali (1928), il dipinto fu rimosso; Bonfadini (1930) scrive: «Ora il quadro è stato trasportato nella nuo-va chiesa di S. Eustacchio perché l’abito dei Minori del quale il Santo è vestito, contrastante con l’abito nero dei con-ventuali, apparve una stonatura al padre Guardiano nella chiesa dei conventua-li. Strana suscettibilità!». Quanto alla chiesa di Sant’Eustachio si può ritenere che Bonfadini si riferisca alla chiesa di Santa Maria Immacolata (Pavoniana) che stava allora sorgendo nel quartiere di Sant’Eustachio. Della pala si sono perse però le tracce.

87 - Studio della testa di san France-sco di “Cantico delle creature” 1913-1916 In basso a destra: G. RonchiMilano, collezione privataEsposizioni: Brescia, 1916 Bibliografia: Gigli, 1916, p. 11 (ill.); Ven-dite alla Mostra d’Arte, 1916; Facchinetti, 1921, p. 403 (ill.)

Può trattarsi di un’opera eseguita a po-steriori, perché l’artista aveva l’abitudine di realizzare pastelli con i particolari dei volti delle sue pale d’altare; nel 1916, alla mostra d’Arte Moderna a Brescia, fu esposto questo San Francesco.

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88 - Frate Leone da “Cantico delle creature”1913-1916Pastello su cartone, 64 x 44 cmIn basso a destra, in rosso: G. Ronchi Brescia, collezione privata Bibliografia: Gigli, 1916, p. 11 (ill.)

89 - Ritratto del vescovo Giacomo Maria Corna Pellegrini1915Olio su tela, 133 x 100 cmA destra: G. Ronchi; in alto iscrizione: JACOBUS. M. /CORNA PELLEGRINI; in basso iscrizione: MDCCCXXXIII – MCMXIIIBrescia, Palazzo Vescovile, salone anti-stante l’EpiscopioBibliografia: Lonati, 1975³, p. 36; Trent’an-ni fa..., 1981; Lonati, 1982, p. 300; Lonati, 1985¹, p. 274; Lonati, 1985², p. 133; Fap-pani, 1999, p. 245

Il ritratto fu eseguito nel 1915, due anni dopo la morte del vescovo Giacomo Corna Pellegrini, come risulta da un trafiletto di giornale, privo di riferimen-ti della fonte, conservato nella cartella “Ronchi” presso la Fondazione Civiltà Bresciana: «Nel grande salone del Pa-lazzo vescovile è stato collocato al suo posto il ritratto del compianto vesco-vo Mons. Giacomo Corna-Pellegrini, opera dell’egregio pittore concittadino prof. Giuseppe Ronchi, assai lodata dai competenti per la impostazione artisti-ca, la grande rassomiglianza e la vivacità caratteristica del longevo vegliardo. Il ritratto è stato fatto per commissione del vescovo mons. Gaggia. All’autore vi-vissime congratulazioni». Nel paesaggio, oltre la finestra, è raffigurata la chiesa di Pisogne, paese di origine della famiglia del presule. Nel 1924 Ronchi espose alla mostra dell’Arte in Famiglia un disegno a sanguigna, Studio per il ritratto di S.E. M. Corna.

90 - Decorazione della chiesa par-rocchiale di Santa Maria Assunta (Pieve)1915-1916BioneBibliografia: Lonati, 1975², p. 32; Trent’an-ni fa..., 1981; Lonati, 1982, p. 298; Begni Redona, 1985¹, pp. 192 e 198; Begni Redona, 1985², p. 256; Lonati, 1985¹, p. 274; Lonati, 1985², p. 133; Volta, 1989, pp. 273-274; Terraroli, 1990, p. 153; Bione…, 1991, pp. 115 e 188-191; Fappani, 1999, p. 245

Nel contratto stipulato in data 9 gennaio 1915 tra la fabbriceria della parrocchiale e il professor Giuseppe Ronchi (A.P.B.P.), pubblicato da Carlo Sabatti, risulta che il pittore «si [ob-

blig]a a decorare con fregi e figure come dal [proget]to presentato le pareti, le lesene, le volte [di qu]esta Chiesa Parrocchiale con varia tecni-ca di pittura a seconda della qualità dei muri. 2° Come dal progetto […] Ronchi procurerà […] che nelle figu-re si sviluppi[no or]dinamenti di stile e figurazioni adatti alla Chiesa e alle devozioni del paese. L’Egregio Pro-fessore garantisce che nella figura ri-spetterà la purezza di quel sentimento cristiano che si addice alla vera arte religiosa».Ronchi eseguì la decorazione della volta della navata, i cui si aprono, ap-poggiati alla trabeazione, dieci finti finestroni entro i quali si affacciano coppie di angeli, simili a quelli che, po-chi anni prima, aveva realizzato nella chiesa di San Luca a Brescia. Sull’arco santo dipinse la Madonna in trono con il Bambino tra angeli e santi ai vertici di una scala mistica alla cui base stanno altri angeli; tra i santi si distinguono le figure di san Rocco e san Vigilio, legati alla devozione del paese in quanto ti-tolari di alcune chiesette nel territorio parrocchiale. Nel riquadro centrale della volta del presbiterio la Madonna assunta in cielo dagli angeli; nelle finte architetture laterali alcune figure di angeli monocromi, interessanti per il loro carattere decisamente liberty. In due finti arazzi alle pareti del presbi-terio il Buon Pastore e una Sacra con-versazione con Maria, Giuseppe e Gesù adolescente.

91 - Scena romana1915Olio su tavoletta, 26 x 40 cmIn basso a destra, in rosso: MIMXVBrescia, collezione privata

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*92 - Carpe diem (Romanità)1915Olio su tela, 94 x 84 cmBrescia, collezione privata Esposizioni: Brescia, 1923, n. 10; Brescia, 1943, n. 1; Brescia, 1976, n. 20Bibliografia: Bagni, 1923; Feroldi, 1923; La mostra d’Arte…, 1923; Mostra perso-nale, 1933, p.n.n.; Bonfadini, 1943, p.n.n.; V.L.[onati], 1943; Lonati, 1975¹, p. 36; Spiazzi, 19761, (ill.); Spiazzi, 19762, p.n.n.; Trent’anni fa..., 1981; Lonati, 1982, p. 300; Lonati, 19851, p. 274; Lonati, 19852, p. 133; Stradiotti, Lucchesi Ragni, 1985, p. 271; Fappani, 1999, p. 245

Sotto la fotografia conservata nell’al-bum dell’Archivio Ronchi compaiono le seguenti didascalie: «… carpe diem, quam minimum credula postero / Giu-seppe Ronchi / Brescia» e «Carpe diem – dipinto ad olio – propr. privata 1915». Con il titolo Romanità fu esposto alla mostra dell’Arte in Famiglia nel 1923; Bagni così descrive il quadro: «In Roma-nità Giuseppe Ronchi costruisce tutta un’età, quella della decadenza imperiale: la figura del giovane incoronato di allo-ro, viene incontro all’osservatore addu-cendogli in vibrante realtà, nell’insieme degli elementi decorativi, la lontana età coi suoi vizi e con le sue virtù».

93 - Trionfo della Provincia di Brescia1916 Olio su tavola

In basso a destra: G. RONCHI / 26 giu-gno 1916 Brescia, Palazzo del Broletto, sala della GiuntaBibliografia: Per gli affreschi della Log-gia…, 1916; Ser.[ena], 1916; Bonfadini, 1930, p. 33; Mostra personale, 1933, p.n.n.; Bonfadini, 1943, p.n.n.; P.F.[eroldi], 1951; Ricordo di Ronchi..., 1961; Comanducci, 1973, p. 2779; Lonati, 1975², p. 33; Spiazzi, 19762, p.n.n.; Trent’anni fa..., 1981; Lo-nati, 1982, p. 299; Begni Redona, 1985¹, pp. 192 e 198; Begni Redona, 1985², p. 256; Lonati, 1985¹, p. 274; Lonati, 19852, p. 133; Volta, 19872, pp. 28 e 30; Basta, 1990, p. 147; Terraroli, 1990, pp. 22, 45-46, 153; Fappani, 1999, p. 245; D’Attoma, 2009, pp. 35, 106-107 (ill.), 167Fotografia gentilmente fornita dall'Am-ministrazione Provinciale.

L’allegoria viene così illustrata da Serena su «Il Cittadino di Brescia»: «La “Pro-vincia” è rappresentata da una giovane donna dal tirso di fiori cavalcante un candido puledro, con a lato l’alfiere por-tante il labaro della città. Gruppi di figure simboliche la seguono e l’attorniano se-condo i prodotti valligiani, mentre dalla gradinata d’un tempio adagiato sul colle – è il tempio di Vespasiano – “Brescia” scende ad incontrarla fra una schiera di giovani squillanti le tibie e in alto bianche figure portano la “Vittoria”. La scena è composta con magistrale senso estetico ed è di una movimentazione assai sug-gestiva: vi scorgiamo riuscite figure di adolescenti recanti i simboli delle indu-strie, delle armi e delle forze idrauliche: soavi fanciulle recanti le biade, la donna governante la gioventù lattifera, idillia-che figure pastorali tenenti le tranquille agnella e la capra irrequieta e le candide tortore: poi la flora e la pesca: tutto in una parola ciò che è la fertilità benedetta da Dio e l’industre lavoro degli uomini: e lontano, fra il corteo, al fianco del nostro tricolore, irrompe, portato da un giova-ne, il vessillo azzurro e giallo trentino, augurale vaticinio dell’allargamento della nostra provincia nella terra irredenta. Il momento storico ha così ispirato al pit-tore un motivo patriottico che accresce valore al quadro».

94 - Impressione paese1916Ubicazione ignotaEsposizioni: Brescia, 1916Bibliografia: Esposizione d’arte moder-na…, 1916; Le vendite alla Mostra d’Arte, 1916

Il quadro risulta acquistato alla mostra di beneficenza da [Aribaldo] Valerio, proprietario anche di una Testa di Cristo (cat. n. 68).

95 - Cristo1916Ubicazione ignotaEsposizioni: Brescia, 1916Bibliografia: Bianchi, 1916; Mostra d’arte e lotteria…, 1916

Potrebbe essere la Testa di Cristo (cat. n. 68) acquistata da Aribaldo Valerio.

96 - Ritratto1916Ubicazione ignotaEsposizioni: Brescia, 1916Bibliografia: Bianchi, 1916

97 - Lago d’Iseo1916Ubicazione ignotaEsposizioni: Brescia, 1916Bibliografia: Estrazione della Lotteria…, 1916; La Mostra-Lotteria di beneficenza, 19162

Risulta acquistato alla mostra di benefi-cenza dall’avvocato Antonio Rinaldi.

98 - Paesaggio1916Ubicazione ignotaEsposizioni: Brescia, 1916Bibliografia: Lotteria Artistica di Beneficen-za…, 1916

Risulta assegnato ad uno dei biglietti estratti alla mostra di beneficenza.

99 - Corna di Bione1916Ubicazione ignotaEsposizioni: Brescia, 1916Bibliografia: Lotteria Artistica di Beneficen-za…, 1916

Risulta acquistato alla mostra di bene-ficenza dall’avvocato cavaliere G. Cot-tinelli.

100 - Quadro allegorico1916Ubicazione ignotaEsposizioni: Brescia, 1916Bibliografia: Estrazione della Lotteria…, 1916

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101 - Contadina sotto una pergola1916Olio su tela, 45,5 x 68 cmIn basso a destra, in marrone: G. Ronchi MCMXVIBrescia, collezione privata

102 - Ritratto di Carolina Sorge1917Ubicazione ignotaBibliografia: Il ritratto di Donna Carolina…, 1917; Lonati, 1975³, p. 36; Trent’anni fa..., 1981

Carolina Sorge morì il 13 maggio 1917; era la moglie di Giuseppe Sorge, prefet-to di Brescia dal 1909 al 1917.

*103 - Lago d’Iseo1917Olio su tavoletta, 13,5 x 22 cmSul retro, in nero: G. Ronchi / Laghi d’Iseo / MCMXVII e la scritta “dono dell’Ingegner Egidio Dabbeni”Brescia, collezione privata

104 - Luci di lago1917-1920Olio su tela, 46 x 68 cmIn basso a sinistra, in marrone: G. RonchiBrescia, collezione privata

105 - Studio per la testa di san Fi-lippo 1917Pastello su cartone, 51,5 x 41 cmIn basso a sinistra: G. Ronchi / 917Chiari, collezione privata

106 - San Filippo e la gioventù1917Acquerello su carta, 28 x 45 cmMilano, collezione privata

107 - San Filippo e la gioventù1917Olio su telaCossirano, Oratorio maschileBibliografia: Bonfadini, 1930, p. 32; Mo-stra personale, 1933, p.n.n.; Comanduc-ci, 1973, p. 2779; Lonati, 1975², p. 32; Trent’anni fa..., 1981; Lonati, 1982, p. 298; Lonati, 1985¹, p. 274; Lonati, 1985², p. 132; Terraroli, 1990, p. 153; Fappani, 1999, p. 245

108 - Cristo benedicente e i santi Pie-tro e Paolo1918Olio su telaSiniga di Pisogne, sagrestia della chiesa dei Santi Pietro e PaoloBibliografia: Bertolini, Panazza, 1994, pp. 589 e 591(ill.)

Bertolini e Panazza datano il dipinto all’inizio del secolo e ricordano che in un quaderno presso l’Archivio parroc-chiale di Grignaghe è annotato: «14 ott. ‘918 pagati al sig. Giuseppe Ronchi L. 115 per riparazione due quadri S. Seba-stiano e S. Rocco».

109 - Ritratto di vecchio (da Vespro sereno)1918Olio su tela, 50 x 40 cmIn basso a destra, in rosso: G. RonchiBrescia, collezione privata

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Giuseppe Ronchi, con lettera del 22 feb-braio 1918 indirizzata alla Giunta mu-nicipale, chiese il permesso di eseguire una copia parziale del suo dipinto Vespro sereno (cat. n. 49) (ASCBs, Rubrica XIV, 8°/6).

110 - Ritratto della moglie Alba1918-1922Acquerello su carta, 47 x 37 cmMilano, collezione privata

La giovane moglie di Giuseppe Ronchi morì nel 1922.

111 - La valletta a Grignaghe1918Olio su tavoletta, 20,5 x 27,5 cmIn basso a destra, in matita: G. RonchiSul retro: G. Ronchi, La valletta Grigna-ghe, ottobre 1918Brescia, collezione privata

*112 - Case a Grignaghe1918Olio su tavoletta, 43 x 33 cmIn basso a sinistra, in blu: G. RonchiBrescia, collezione privata

113 - Poia di Pontedilegno1918-1920Olio su tela, 51 x 82 cmIn basso a destra: G RonchiBrescia, collezione privata

114 - Costiera di Recco1919Olio su cartone, 22 x 27 cmBrescia, collezione privata Esposizioni: Brescia, 1976, n. 53

115 - Burrasca (Cervia)1919Olio su tavola, 29 x 47 cmBrescia, collezione privata

116 - Per la Patria1919Ubicazione ignotaEsposizioni: Brescia, 1919Bibliografia: La mostra…, 1919; Lonati, 1982, p. 299; Lonati, 1985², p. 133

All’esposizione Ronchi presentò un gruppo di dieci opere.

117 - Lago d’Iseo (Pisogne)1919Ubicazione ignotaEsposizioni: Brescia, 1919Bibliografia: La mostra…, 1919

118 - Roccolo1919Ubicazione ignotaEsposizioni: Brescia, 1919Bibliografia: Gli ultimi giorni…, 1919

L’opera risulta acquistata da O. P. di Brescia.

119 - Tramonti1919Ubicazione ignotaEsposizioni : Brescia, 1919Bibliografia: Le vendite…, 1919

L’opera risulta acquistata alla mostra dal commendatore A. Magnocavallo.

120 - Tipo di bresciano1919Ubicazione ignotaEsposizioni: Brescia, 1919Bibliografia: Le vendite…, 1919

L’opera risulta acquistata alla mostra da N.N. di Milano.

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121 - Sinfonia1919Ubicazione ignotaEsposizioni: Brescia, 1919Bibliografia: Le vendite…, 1919

L’opera risulta acquistata alla mostra da Pietro Franzini.

122 - Ritratto virile (studio per “Spiri-to e materia”)1919-1920Pastello su carta, 62 x 45 cmChiari, collezione privata

123 - Materia (studio per “Spirito e materia”)1919-1920Carboncino su carta, 60 x 57,5 cmIn alto a sinistra: G. RonchiMonterotondo di Passirano, collezione privata Bibliografia: Bonfadini, 1930, p. 31 (ill.)

124 - Spirito e materia1919-1920Olio su tela, 174 x 139 cm In basso a sinistra, in rosso: G. RonchiMilano, collezione privata Esposizioni: Brescia, 1928, n. 105Bibliografia: Vicari, 1928; Bonfadini, 1930, p. 33; Mostra personale, 1933, p.n.n.; Bon-fadini, 1943, p.n.n.; V. L.[onati], 1943; Co-manducci, 1973, p. 2779; Lonati, 1975³, p. 36; Trent’anni fa..., 1981; Lonati, 1982, p. 300; Lonati, 19851, p. 274; Fappani, 1999, p. 245

La datazione dell’opera è ricavata dall’al-bum fotografico presso l’Archivio Ron-chi, in cui compare la didascalia: «Spirito e materia – dipinto a olio / propr. Privata (1919-20)».

125 - Visione di Cristo1920 Olio su tela, 110 x 85 cmIn basso a sinistra: G. Ronchi BresciaUbicazione ignotaEsposizioni: Venezia, 1920Bibliografia: C.B.[ricarelli], 1920, p. 231; La mostra nazionale…, 1920; Giarro, 1921; Bonfadini, 1930, p. 32 (ill.); Mostra personale, 1933, p.n.n.; Bonfadini, 1943, p.n.n.; Comanducci, 1973, p. 2779; Lonati, 1975², p. 32; Trent’anni fa…, 1981; Lonati,

1982, p. 298; Lonati, 1985¹, p. 274; Lonati, 1985², p. 132; Fappani, 1999, p. 245

Il dipinto è documentato da una foto-grafia dell’album conservato nell’Archi-vio Ronchi: «Visione di Cristo – dipinto ad olio / espos. Padova 1931-32 propr. Ronchi Umberto». Bricarelli, recensen-do su «La Civiltà Cattolica» la mostra di Venezia, scrive: «Perché anche nel genere “visionario” non sono più fre-quenti i lavori come il bel quadro di Giuseppe Ronchi, Gesù coronato di spine, mesto, dolorante, mansueto, che si presenta, quasi richiamando il suo passato, sullo sfondo del lago di Gene-zareth, tra il verde delle fronde e delle rive fiorite?». È probabile che il dipinto sia il Cristo, esposto a Brescia nel 1921, di cui parla Giarro: «Il suo Cristo è però una opera degna come concezio-ne e come fattura».

126 - Testa di Cristo1920Pastello su cartaIn basso a sinistra: G. RonchiUbicazione ignota

Il pastello, che riprende la testa della Visione di Cristo (cat. n. 125), è documen-tato da una fotografia dell’album dell’Ar-chivio Ronchi, priva di didascalia.

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127 - San Francesco e Madonna Po-vertà1921In basso a destra: G. RonchiUbicazione ignotaGià Milano, collezione privata Bibliografia: Facchinetti, 1921, pp. 68-69 (ill.); Bonfadini, 1930, p. 32; Comanducci, 1973, p. 2779; Lonati, 1975², p. 33; Lonati, 1982, p. 299; Lonati, 1985², p. 133; Fappa-ni, 1999, p. 245

Il dipinto è documentato nell’album dell’Archivio Ronchi, con la didascalia San Francesco e Madonna Povertà.

128 - Morte di san Francesco d’Assisi (Estasi di san Francesco)1920-1930Olio su tela, 136 x 101 cmUbicazione ignotaBibliografia: Bonfadini, 1930, p. 32; Co-manducci, 1973, p. 2779; Lonati, 1975², p. 32; Lonati, 1982, p. 298; Lonati, 1985¹, p. 274; Fappani, 1999, p. 245

Il dipinto è documentato nell’album dell’Archivio Ronchi, con la didascalia: «Morte di San Francesco d’Assisi - pro-pr. Privata». Ronchi ha ricavato lo schema compositivo da un dipinto di sua pro-prietà di Scuola veneta del XVI secolo.

129 - Mammina1920Ubicazione ignotaEsposizioni: Brescia, 1920Bibliografia: Visitando la mostra…, 1920

*130 - Signorina dell’Ottocento1920 Pastello su carta, 60 x 70 cmIn basso a destra, in bianco: G. RonchiSul retro: autentica del figlio MarioBrescia, collezione privata Esposizioni: Brescia 1943, n. 27; Brescia, 1976, n. 12; Brescia, 1985Bibliografia: Lonati, 1975³, p. 36; Trent’an-ni fa..., 1981; Lonati, 1982, p. 300; Lonati, 1985¹, p. 274; Lonati 1985², p. 133; Luc-chesi Ragni, Stradiotti, 1985, p. 220; Stra-diotti, Lucchesi Ragni, 1985, p. 271; Basta, 1990, p. 147; Fappani, 1999, p. 245

La datazione è desunta dalla didascalia della fotografia dell’album Ronchi: «Signo-rina dell’ottocento – dip a Pastello 1920».

131 - Due bambini al mare (bozzetto)1920

Olio su tavoletta, 25 x 16,5 cmSul retro: autentica del figlio MarioBrescia, collezione privata

132 - Marina con bimbi1920Olio su tavoletta, 32 x 47,5 cmSul retro: un disegno abbozzatoBrescia, collezione privata

133 - Due bimbi al mare1920Olio su tela, 57 x 81,5 cmSul retro: G. Ronchi MCMXXUbicazione ignota

134 - Pioggia di luce1920Olio su tavoletta, 25 x 16 cmIn basso a sinistra: G. RonchiSul retro: G. Ronchi BresciaEtichetta: Collezione RonchiSalò, collezione privata

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135 - Luci sul mare. Meriggio1920Olio su tavoletta, 20 x 35 cmIn basso a sinistra, in nero: G. RonchiSul retro (pirografato): meriggio ore 12 / Giuseppe Ronchi / Brescia MCM[XX]Brescia, collezione privata

Le tre tavolette (cat. nn. 135, 136 e 137), che costituivano in origine un trittico nel quale l’artista aveva voluto rappre-sentare il tema, a lui particolarmente caro, dei riflessi luminosi sulla superficie del mare nelle diverse ore del giorno, sono state successivamente divise in cornici separate.

136 - Luci sul mare. Mattino nuvo-loso1920Olio su tavoletta, 47,5 x 31,5 cmIn basso a sinistra, in nero: G. RonchiSul retro (pirografato): mattino nuvo-le ore 9 / Giuseppe Ronchi / Brescia MCMXX ed etichetta: Collezione Ronchi / Giuseppe Ronchi / Via Veronica Gam-bara 25 / dipinto ad olio (trittico) / Luci sul mare Brescia, collezione privata

137 - Luci sul mare. Pomeriggio1920Olio su tavoletta, 20 x 35 cmIn basso a destra, in rosso: G. RonchiSul retro (pirografato): meriggio ore 12 / Giuseppe Ronchi / Brescia MCM[XX] Brescia, collezione privata

138 - Impressione sul Garda1920-1930Olio su cartone, 16,5 x 25 cmSul retro la scritta: Mattino / 91 nuvole e l’autentica del figlio MarioBrescia, collezione privata

139 - Mattinale sul Garda1920-1930Olio su tavola, 45 x 53 cmBrescia, collezione Albrici

140 - Il mare1920Olio su tela, 80 x 50 cmSul retro: Il mare, G. Ronchi Brescia ed etichetta della Collezione Ronchi con data 1920Chiari, collezione privata Bibliografia: Bonfadini, 1930, p. 31 (ill.)

*141 - Il mare (pannello centrale del trittico)1920Olio su tavola, 49 x 33 cmIn basso a destra: G. RonchiSul retro: 1920 (il resto della scritta è illeggibile)Brescia, collezione privata

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*142 - Aurora (pannello laterale sinistro del trittico)1921Olio su tavola, 20 x 35 cmSul retro: Aurora, Giuseppe Ronchi, Bre-scia, 1921Brescia, collezione privata

*143 - Pomeriggio (pannello laterale destro del trittico)1921Olio su tavola, 20 x 35 cmSul retro: Pomeriggio, Giuseppe Ronchi, Brescia, 1921Brescia, collezione privata

144 - Luci sul mare1920-1925Olio su tavoletta, 23,5 x 33,5 cmBrescia, collezione privata

145 - Riflessi di pomeriggio sul mare1920-1925Olio su tavoletta, 25 x 34 cmBrescia, collezione privata

146 - Capanno di pesca1920-1924Olio su tavoletta, 29 x 50 cmMilano, collezione privata

147 - Giardino1920Olio su tavola, 46,5 x 26,5 cmIn basso a destra: G. RonchiSul retro: G. Ronchi 1920Brescia, collezione privata Esposizioni: Brescia, 1921Bibliografia: Bagni, 1921

Alla Mostra dell’Arte in Famiglia del 1921 risultava esposta un’opera intitola-ta In giardino, che potrebbe essere iden-tificata con questa tavoletta.

148 - Fiori1920-1925Olio su tavoletta, 18,5 x 13 cmBrescia, collezione privata

149 - Pascolo in montagna1920-1930Olio su tavoletta, 23,5 x 13,5 cmIn basso a destra, in verde: G. RonchiBrescia, collezione privata

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150 - Interno di chiesa (San Vitale a Ravenna)1920-1925Olio su cartone, 22,5 x 14 cmBrescia, collezione privata

151 - Mattino in montagnaUbicazione ignotaEsposizioni: Gardone Riviera, 1920-1921Bibliografia: Lonati, 1975³, p. 36; Lonati, 1982, p. 301; Lonati, 1985², p. 33; Fappani, 1999, p. 245

152 - Lago di LedroUbicazione ignotaEsposizioni: Gardone Riviera, 1920-1921Bibliografia: Lonati, 1975³, p. 36; Lonati, 1982, p. 301; Lonati, 1985², p. 33; Fappani, 1999, p. 245

153 - Mandorli (in fiore?)Ubicazione ignotaEsposizioni: Gardone Riviera, 1920-1921Bibliografia: Lonati, 1975³, p. 36; Lonati, 1982, p. 301; Lonati, 1985², p. 33; Fappani, 1999, p. 245

154 - Ondine1921Olio su cartone, 23,5 x 32,5 cm

Sul retro: etichetta Giuseppe Ronchi / Brescia / Dipinto ad olio / OndineBrescia, collezione privata Esposizioni: Brescia, 1921; Brescia, 1924, n. 16Bibliografia: La Mostra d’Arte…, 1921

155 - Mareggiata (Recco)1921Olio su tavoletta, 22 x 34 cmIn basso a sinistra, in verde: G. RonchiSul retro: etichetta COLLEZIONE RONCHI con il titolo e la dataBrescia, collezione privata

156 - Marina a Portovenere1921Olio su tavola, 22 x 31 cmIn basso a destra, in blu: G. RonchiBrescia, collezione privata Esposizioni: Brescia, 1976, n. 41

La datazione è desunta da un’annota-zione di Mario Ronchi sull’elenco delle opere esposte nel 1976.

157 - Raggio di sole a Portovenere1920-1930Olio su tavoletta, 27 x 41,5 cmIn basso a destra, in nero: G. RonchiBrescia, collezione privata Esposizioni: Brescia, 1943, n. 45

*158 - Marina1920-1930Olio su tavoletta, 21,5 x 32,5 cmIn basso a destra: G. RonchiBrescia, collezione Armando Vincoli

159 - Riflessi del mare1921Ubicazione ignotaEsposizioni: Brescia, 1921Bibliografia: Bagni, 1921

160 - Gymnasium (Brescia). Per la patria formiamo della gioventù mo-ralmente e fisicamente forte1921Collografia, stampa in marrone, scritta in marrone, cartoncino paglierinoNel campo in alto: Gymnasium – MCMXXI. IV Settembre. In basso a sinistra: G.RonchiBibliografia: Immagini…, 1988, p. 178

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*161 - Melchisedek offre pane e vino al patriarca Abramo (bozzetto)1922Olio su cartone, 52 x 33 cmBrescia, collezione privata

Bozzetto per l’affresco della chiesa parrocchiale di Magno di Gardone Val Trompia.

162 - Studio per Cristo in gloria 1922Pastello su cartone, 60 x 46 cmSul retro: autentica del figlio MarioBrescia, collezione privata

Bozzetto per l’affresco della chiesa parrocchiale di Magno di Gardone Val Trompia.

163 - Decorazione della chiesa par-rocchiale di San Martino 1922AffrescoMagno di Gardone Val TrompiaBibliografia: Lonati, 1975², p. 32; Sabatti, Trovati, Guerrini, 1977, pp. 88, 127, 153; Trent’anni fa..., 1981; Lonati, 1982, p. 298; Lonati, 1985¹, p. 274; Lonati, 1985², p. 133; Terraroli, 1990, p. 153; Fappani, 1999, p. 245; De Leonardis, 2006, pp. 369-371

Nelle sue Note storiche, conservate nell’Archivio parrocchiale di Magno, don Angelo Bregoli ricorda che nel 1922 «furono dipinte dal pittore prof. Giusep-pe Ronchi n. 6 medaglie. Furono ripara-te […] e riportate nella parrocchiale le stazioni della via Crucis». Della decora-zione originaria restano oggi solo tre affreschi, per altro malamente ridipinti nel 1957, che raffigurano Melchisedek che offre pane e vino al patriarca Abramo, Cristo, la Vergine Maria e angeli con san Martino in gloria e un Angelo con la scritta “Sapientia”. A Magno, Giuseppe Ronchi affrescò anche la cappella dell’Assunta in località Rango e restaurò le stazio-ni della Via Crucis nel santuario di San Bartolomeo.

164 - Il pagliaccio1922Ubicazione ignotaEsposizioni: Brescia, 1922Bibliografia: Domeneghini, 1922

165 - Valle di Narcane1923Ubicazione ignotaEsposizioni: Brescia, 1923, n. 31Bibliografia: Bagni, 1923; Feroldi, 1923; Lonati, 1975³, p. 36; Lonati, 1982, p. 301; Lonati, 1985², p. 133; Fappani, 1999, p. 245

166 - Paesaggio montanino1923Ubicazione ignotaEsposizioni: Brescia, 1923Bibliografia: Bagni, 1923; Fappani, 1999, p. 245

*167 - Temporale d’autunno1923Olio su tela, 27 x 33,5 cmBrescia, collezione privata Esposizioni: Brescia, 1923, n. 8

168 - Sera in montagna1923Ubicazione ignotaEsposizioni: Brescia, 1923, n. 9

169 - Testa di fanciulla1923Ubicazione ignotaEsposizioni: Brescia, 1923, n. 11Bibliografia: Fappani, 1999, p. 244 (che er-roneamente lo dice esposto nel 1921)

170 - Tramonto in valle1923Ubicazione ignotaEsposizioni: Brescia, 1923, n. 12

171 - Bambina pregante (studio per “Sant’Angela e sant’Agnese”)1923

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Pastello su cartone, 65 x 49 cmIn alto a sinistra: G. Ronchi / MCMXXIIISul retro: G. Ronchi, La mia birichina che pregaBrescia, collezione privata

172 - Sant’Angela e sant’Agnese1924Olio su tela, 360 x 195 cmIn basso a destra, in verde: G. Ronchi / MCMXXIVMuscoline, chiesa parrocchialeEsposizioni: Brescia, 1924Bibliografia: Bonfadini, 1930, p. 32; Mostra personale…, 1933, p.n.n.; Lonati, 1975², p. 32; Trent’anni fa..., 1981; Lonati, 1982 p. 298; Lonati, 1985¹, p. 274; Lonati, 1985², p. 132; Fappani, 1999, p. 245

173 - Sant’ Antonio e la Vergine (Vi-sione)Ubicazione ignotaEsposizioni: Brescia, 1921; Brescia, 1924, n. 2Bibliografia: La IIª Mostra…, 1921; Bonfa-dini, 1930, pp. 31-32

Nell’elenco autografo delle opere pres-so l’Archivio Ronchi al n. 22 è registrato: «S. Antonio e la Vergine- Parrocchiale di Ghedi (archetto)».

174 - Studio per il ritratto della si-gnorina G. [ardenghi]1924Carboncino su carta, 54 x 42 cmIn alto a destra: G. Ronchi Camignone di Passirano, collezione pri-vata

Il Ritratto della signorina G., di cui non si conosce l’attuale ubicazione, fu espo-sto alla mostra dell’Arte in Famiglia del 1924 (n. 5).

*175 - La pesca a Massa1924Olio su tela, 62 x 79 cmIn basso a sinistra: G. Ronchi / MCMX-XIVBrescia, collezione privataEsposizioni: Brescia, 1924, n. 8

176 - San Giorgio (bozzetto)1924Ubicazione ignota

Alla mostra dell’Arte in Famiglia (1924) era esposto un bozzetto con San Giorgio da collegare al dipinto che era ricordato nella chiesa parrocchiale di Grignaghe insieme a Madonna con il Bambino e san Carlo.

177 - San Giorgio1924-1927Ubicazione ignotaGià Grignaghe di Pisogne, chiesa par-rocchiale Bibliografia: Bonfadini, 1930, p. 32; Co-manducci, 1973, p. 2779; Fappani, 1999, p. 245

Bonfadini ricorda nella chiesa parroc-chiale di Grignaghe un San Giorgio, di cui non si conosce l’attuale ubicazione.

*178 - Fiera di sant’Antonio1924Olio su cartone, 24,5 x 31 cmBrescia, collezione privata Esposizioni: Brescia, 1924, n. 29

179 - Mattino dei morti a Ledro (boz-zetto)1924Olio su tela, 33,5 x 65,5 cmIn basso a destra: G. RonchiBrescia, collezione privata Esposizioni: Brescia, 1924, n. 31

180 - Paese innevato1924-1930Pastello su carta, 14,5 x 20,5 cmBrescia, collezione privata

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181 - Processione1924-1930Acquerello su carta, 23 x 13,5 cmIn basso a destra, in rosso: G. RonchiBrescia, collezione privata

182 - Gesù e i fanciulli 1924-1930Acquerello su carta, 45 x 30 cmMilano, collezione privata

*183 - Loreley (Impressione)1924Olio su tavoletta, 17 x 29 cmSul retro, in nero: Nozze, scena 2° atto della Lorelay Brescia, collezione privataEsposizioni: Brescia, 1933, n. 53

Giuseppe Ronchi, appassionato melo-mane, trasse diverse impressioni dalle opere liriche viste al Teatro Grande. Loreley di Alfredo Catalani fu rappre-sentata nel febbraio del 1924 nel cor-so della stagione di Carnevale. Una di queste impressioni fu presentata anche alla mostra dell’Arte in Famiglia (n. 32), in cui all’artista fu dedicata un’ampia personale.

*184 - Loreley (Impressione)1924Olio su tavoletta, 17 x 29 cmSul retro, in nero: Scena ultima del 2° atto della Lorelay Brescia, collezione privataEsposizioni: Brescia, 1933, n. 54

185 - Loreley1924Olio su tavoletta, 22 x 30 cmBrescia, collezione privata

186 - Impressione teatrale 1924Olio su cartone, 20,5 x 31 cmSul retro: autentica della figlia AnnaMonterotondo di Passirano, collezione privata

Potrebbe trattarsi ancora di un’impres-sione da Loreley.

187 - Aida, ultimo atto1924Olio su cartone, 23,5 x 32 cmSul retro: autentica della figlia AnnaMonterotondo di Passirano, collezione privata

Anche l’Aida di Giuseppe Verdi fu rap-presentata al Teatro Grande nella sta-gione di Carnevale del 1924.

188 - Scena teatrale (Festa notturna con lampade attorno ad un albero)1924-1930Olio su tavoletta, 8 x 12,5 cmCamignone di Passirano, collezione pri-vata

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189 - Scena teatrale 1924-1930Olio su tavoletta, 33,5 x 48,5 cmIn basso a sinistra, in blu: G. RonchiMonterotondo di Passirano, collezione privata

*190 - Cavaliere nella tempesta (boz-zetto)1924-1930Olio su cartone, 20,5 x 31 cmCamignone di Passirano, collezione pri-vata

*191 - Signora in lutto. Rimembranze1924-1930Olio su tela, 53 x 68 cmIn basso a sinistra: G. Ronchi Sul retro: etichetta Collezione RonchiBrescia, collezione privata

Nell’elenco autografo delle opere ri-sulta come Signora in lutto; nell’etichetta risulta come Rimembranze.

*192 - Ave Maria del mattino1925-1930Olio su tela, 88 x 135 cmIn basso a sinistra: G. RonchiCamignone di Passirano, collezione pri-vataEsposizioni: Brescia, 1943, n. 31; Brescia, 1976, n. 17Bibliografia: Bonfadini, 1943; V. L.[onati], 1943; Lonati, 1975³, p. 37; Lonati, 1982, p. 301; Lonati, 1985², p. 133; Fappani, 1999, p. 245

La datazione è desunta dalla fotografia dell’album dell’Archivio Ronchi con le didascalie: « Ave Maria del Mattino 1925 Valcamonica G. Ronchi» e «Ave Maria del Mattino – dipinto ad olio 1930 / pro-pr. Signora Ronchi Anna».

193 - Nero divus imperator1925Ubicazione ignota Bibliografia: Fappani, 1999, p. 245

Fappani scrive che l’opera fu esposta nella vetrina del negozio Minelli in corso Zanardelli.

194 - Mattino a Sirmione (Uliveto a Sirmione)1925-1930Olio su tela, 58 x 85 cmIn basso a destra: G. RonchiBrescia, collezione privataEsposizioni: Brescia, 1985Bibliografia: Anelli, 1985³, p. 261

*195 - Mattino dopo la pesca1926Olio su tavoletta, 32 x 46,5 cmSul retro: etichetta n. 67 – Mattino dopo la pesca – 1926Brescia, collezione privata Esposizioni: Brescia, 1976, n. 67

196 - Pescatori1926Olio su carta, 28 x 50 cmMilano, collezione privata

197 - Aurora d’autunno1926Olio su tavoletta, 34,5 x 49,5 cmIn basso a destra, in blu: G. RonchiSul retro: prof. G. Ronchi Brescia / AuroraLonato, collezione privata

198 - Paesaggio lacustre 1926-1930

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Olio su cartone, 24 x 34 cmIn basso a sinistra: G. RonchiCamignone di Passirano, collezione pri-vata

199 - San Giuseppe (studio per la “Sa-cra Famiglia” della Cappella Cittadini a Gromo)1926-1930 Carboncino su carta, 106 x 79 cmCamignone di Passirano, collezione pri-vata

200 - Sacra Famiglia con san Lorenzo1926-1930Gromo (Bergamo), cappella della fami-glia CittadiniBibliografia: Lonati, 19752, p. 32; Lonati, 1982, p. 298; Lonati, 1985¹, p. 274; Lonati, 1985², p. 133; Fappani, 1999, p. 245

201 - Studio per la testa di san Lo-renzo1926-1930Acquerello su cartone, 58 x 44 cmIn alto a destra, in rosso: G. RonchiBrescia, collezione privata

202 - Gesù nella bottega di san Giu-seppe (bozzetto)1926-1930Olio su tavoletta, 41 x 48 cmBrescia, collezione privata

203 - Resurrezione (bozzetto)1926-1930

Olio su tavoletta, 27 x 20 cmBrescia, collezione privata

204 - Madonna con il Bambino1927Carboncino su carta, 57 x 67 cmMonterotondo di Passirano, collezione privata

È uno studio per la pala di Grignaghe.

205 - La Madonna con il Bambino e san Carlo1927Olio su tela, 255 x 165 cmGrignaghe di Pisogne, chiesa parrocchia-le di San MicheleBibliografia: Mostra personale…,, 1933, p.n.n.; Bettoni, Silini, 1969, pp. 159 e 161; Comanducci, 1973, p. 2779; Lonati, 1975², p. 32; Trent’anni fa..., 1981; Lonati, 1982, p. 298; Lonati, 1985¹, p. 274; Lo-nati, 1985², p. 132; Bertolini, Panazza, 1994, pp. 529, 531 (ill.) e 540; Fappani, 1999, p. 245

A Grignaghe Giuseppe Ronchi dipinse anche un medaglione nella volta del bat-tistero con il Battesimo di Gesù, oggi assai guasto per ridipinture che lo rendono illeggibile.

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206 - Bozzetto per scena religiosa1927-1930Olio su tavoletta, 18,5 x 9,5 cmSul retro: autentica del figlio MarioBrescia, collezione privata

207 - Bozzetto con scena di folla1927-1930Olio su tavoletta, 11 x 16 cmCamignone di Passirano, collezione pri-vata

208 - Bozzetto per il “Miracolo di sant’Antonio e la mula”1927Olio su cartone, 43 x 30 cmCamignone di Passirano, collezione pri-vata

209 - Sant’Antonio e il miracolo della mula1927Olio su tela, 135 x 88 cmIn basso a sinistra: G. RonchiBrescia, chiesa del Santissimo Sacramen-to delle Ancelle della CaritàBibliografia: Bonfadini, 1930, p. 31; Lonati, 1975², p. 32; Trent’anni fa..., 1981; Lonati, 1982, p. 298; Lonati, 1985¹, p. 274; Lonati, 1985², p. 132; Lonati, 1989, p. 10; Terra-roli, 1990, p. 155; Fappani, 1999, p. 245; De Leonardis, 2000, pp. 158-159

210 - Tramonto grigio1928Ubicazione ignota

Sul retro della fotografia nell’album dell’Archivio Ronchi: «Tramonto grigio 1928 / proprietà Cav. Uff. S. Sartori / Brescia».

211 - Libecciata 1928Olio su tavola, 28 x 43 cmIn basso a destra, in rosso: G.Ronchi Brescia, collezione privataEsposizioni: Brescia, 1976, n. 74

212 - Il bestemmiatore1928Carboncino su cartaUbicazione ignotaBibliografia: Lonati, 19753, p. 36; Trent’an-ni fa..., 1981; Lonati, 1982, p. 300; Lonati, 19851, p. 274; Lonati, 19852, p. 133; Fap-pani, 1999, p. 245

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L’opera, realizzata in occasione del III Congresso Nazionale Antiblasfemo, si ispira all’illustrazione del canto XXIV dell’Inferno (Vanni Fucci) delle Lecturae Dantis che Giuseppe Ronchi aveva dise-gnato nel 1922.

213-214 - Sacra conversazione. Gesù adolescente che medita sulla Passione1930-1936Tempera su telaBrescia, chiesa di Santa Maria delle Con-solazioniBibliografia: Bonfadini, 1937 (“affreschi dipintivi l’anno scorso”); Lonati, 1975², p. 32; Trent’anni fa..., 1981; Lonati, 1982, p. 298; Lonati, 1985¹, p. 274; Lonati, 1985², p. 132 (lo data 1936); Lonati, 1989, p. 590; Terraroli, 1990, p. 156; Fappani, 1999, p. 245; Nichilo, 2006, pp. 115-116

Bonfadini scrive che i dipinti furono eseguiti nel 1936. Nichilo, sulla base di documenti dell’Archivio di Santa Maria delle Consolazioni, afferma che «inizial-mente, dovevano essere ancora opera del Trainini, con soggetto i Bresciani alle crociate ed il giuramento di Ermengar-da». Furono invece affidati a Ronchi che, il 14 settembre del 1929, scriveva in toni confidenziali a Luigi Deltratti, presidente

della Confraternita di Santa Maria delle Consolazioni, ricordandogli il preventi-vo per «esecuzione di un affresco dei due dipinti della parete di sinistra della navata di San Carlo come da bozzetti eseguiti», il tutto per lire 3000 dell’epo-ca. Non si tratta di affreschi, ma di dipinti a tempera su tela, realizzati alcuni anni dopo i bozzetti.

215 - La Vergine delle Consolazioni1930-1933Pastello su carta, 95 x 72 cmIn basso a destra, in blu: G. RonchiMonterotondo di Passirano, collezione privata Esposizioni: Brescia, 1933, n. 11

216 - Cristo (studio)1931Sanguigna su cartone, 46,5 x 38 cmIn alto a sinistra: G. Ronchi / MCMXXXISul retro: firma prof. Giuseppe Ronchi, etichetta Collezione Ronchi ed etichetta Esposizione Internazionale di Arte Cristia-

na Moderna, Padova MCMXXXI-II n. 714Brescia, collezione privata Esposizioni: Brescia, 1976Bibliografia: e. c. s.[Salvi], 1976

È uno studio della testa di Gesù della Sacra conversazione della chiesa di Santa Maria delle Consolazioni.

217 - Cristo fanciullo (studio)1931Olio su tavola, 47 x 37,5 cmIn basso a sinistra, in rosso: G. Ronchi BresciaSul retro: Giuseppe Ronchi / Brescia, eti-chetta Collezione Ronchi ed etichetta Mostra Padova 1931-1932, Esposizione Internazionale d’Arte Sacra Cristiana ModernaBrescia, collezione privata

218 - Studio per la testa della Ma-donna1930-1936Olio su tavoletta, 46 x 37,5 cmBrescia, collezione privata

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219 - Studio per la testa di Gesù ado-lescente1930-1936Olio su tela, 39 x 50 cmMilano, collezione privata

220 - Meditazione1930-1936Ubicazione ignotaEsposizioni: Brescia 1943, n. 32Bibliografia: V. L.[onati], 1943

È uno studio o una derivazione a poste-riore della testa di Gesù adolescente.

221 - Madonna1930-1936Pastello su carta, 63 x 47,5 cmMonterotondo di Passirano, collezione privata

222 - Cristo adolescente (studio)1930-1936Carboncino su carta, 72 x 53,5 cmIn alto a sinistra: G. RonchiBrescia, collezione privata

223 - Ritratto di Alessandro Ronchi1930Pastello su carta, 42,5 x 30 cmMonterotondo di Passirano, collezione privata

224 - Ritratto di Alessandro Ronchi1930 Olio su tela, 50 x 35 cmMilano, collezione privata

225 - Cerere1930 Pastello su cartone, 62 x 80 cmIn alto a destra, in rosso: G. RonchiSul retro: etichetta con il n. 31 - 1930 Brescia, collezione privata Esposizioni: Brescia, 1976, n. 31Bibliografia: Bonfadini, 1930, p. 33

Studio per l’affresco, non realizzato, Al-legoria dell’agricoltura.

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*226 - Allegoria dell’agricoltura (Apo-teosi agricola. Trionfo delle messi) 1930-1934Olio su tela, 35,5 x 105,5 cmBrescia, collezione privata Didascalia dell’album dell’Archivio Ron-chi: Allegoria bozzetto per affresco 1934 (1930)Bibliografia: Lonati, 1975³, p. 33; Lonati, 1982, p. 299; Lonati, 1985¹, p. 274; Lonati, 1985², p. 133

Il bozzetto fu pensato per un affresco destinato alla sede della Regia Scuola “M. G. Pastori”, ma mai realizzato. Nei tre gruppi che compongono la scena l’artista ha voluto rappresentare, al centro, le figure di Cerere con le messi affiancata da Primavera e Pomona, a de-stra un gruppo di Satiri con Bacco, ador-ni d’edera e pampini, a sinistra fauni e pastori che suonano i pifferi.

*227 - Tramonto sul lago d’Iseo. Lo-vere 1931Olio su tavola, 35,5 x 50 cmIn basso a destra, in blu: GRonchi Sul retro: etichetta Collezione Ronchi con Tramonto sul Lago d’Iseo/Lovere 1931 Brescia, collezione privataEsposizioni: Brescia, 1985Bibliografia: Anelli, 1985³, p. 261

228 - Barca sulla spiaggia1932Olio su cartone, 43 x 56 cmIn basso a sinistra, in blu: G. RonchiChiari, collezione privata Esposizioni: Brescia, 1976, n. 22

229 - Ritratto dell’avvocato Luigi Rè1932Olio su tela, Ubicazione ignotaEsposizioni: Brescia, 1933, n. 5Bibliografia: Lonati, 1975¹, p. 40; Lonati, 1982, p. 296

Il ritratto è documentato da una foto-grafia dell’album dell’Archivio Ronchi con la didascalia: «Ritratto dell’avvocato Luigi Rè – dipinto a olio 1932 / proprie-tà avv. Luigi Rè». Luigi Re (Pavia, 1877 - Brescia, 1947) si dedicò al giornalismo collaborando a «La Sentinella Brescia-na», insegnò diritto in istituti pubblici tra cui il Regio Istituto «Pastori», coltivò gli

studi storici dedicandosi, in particolare, alle vicende del Risorgimento.

230 - La tentazione di Cristo1932China su carta, 18 x 12 cmIn basso a destra: G. Ronchi / 21-5-32Fermo (Ascoli Piceno), collezione pri-vata

231 - Studio per il ritratto della si-gnora Paola Contrin Braga1932Pastello e matita su carta, 60 x 47 cmIn basso a destra: G. RonchiBrescia, collezione privata

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232 - Ritratto della signora Paola Contrin Braga1932Olio su tavola, 64 x 50 cmIn alto a destra: G. Ronchi / MCMXXXII Chiari, collezione privata

233 - Studio per il ritratto di Ferruc-cio Braga1932Carboncino e pastello su cartone, 42 x 33 cmIn alto a destra: G. Ronchi / 32Brescia, collezione privata

234 - Ritratto di Ferruccio Braga1932Olio su tavola, 64 x 50 cmBrescia, collezione privata

235 - Ritratto di signora1932-1935Olio su tela, 63,5 x 60,5 cmIn basso a sinistra, in rosso: G. RonchiGussago, collezione privata

236 - Mattinale sul Benaco1932-1933Olio su tela, 70 x 88 cmIn basso a sinistra, in blu: G. RonchiBrescia, Istituto Tecnico Agrario “Pastori”Esposizioni: Brescia, 1933, n. 1

237 - La pastorella1932Olio su tela, 35,5 x 55,5 cmIn basso a sinistra, in marrone: G. Ron-chiBrescia, Istituto Tecnico Agrario “Pasto-ri”Esposizioni: Brescia, 1933, n. 26

238 - Paese1932-1935Olio su tavoletta, 26 x 50 cmIn basso a sinistra: G. RonchiBrescia, collezione privata

239 - Stella mattutina1932Olio su tavola, 65,5 x 51 cmIn alto a destra, in blu: G. Ronchi Brescia 1932 XSul retro la scritta: prof. Giuseppe Ron-chi / Stella mattutina Brescia, collezione privata Bibliografia: Bonfadini, 1943, p.n.n.; Lona-ti, 1975¹, p. 40; Lonati, 1982, p. 296

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240 - Stella mattutina1933Pastello su carta Ubicazione ignotaEsposizioni: Brescia, 1933, n. 3; Brescia, 1943, n. 10Bibliografia: Bonfadini, 1943, p.n.n.; Lona-ti, 1985², p. 133

Il pastello è documentato da una fotogra-fia nell’album dell’Archivio Ronchi con didascalia: «Stella Mattutina / pastello».

241 - L’alpino. Ritratto del capitano Barbieri1933Ubicazione ignotaEsposizioni: Brescia, 1933, n. 4

Il dipinto è documentato da una foto-grafia nell’album dell’Archivio Ronchi con didascalia: «L’alpino – Ritratto del capitano Barbieri / propr. M. Barbieri».

242 - Glicine 1933Olio su cartone, 34 x 44 cmIn basso a sinistra: G. RonchiBrescia, collezione privata Esposizioni: Brescia, 1933, n. 7

243 - Viale della R. Scuola “M. G. Pa-stori” (Viale della Villa Pastori)1933Olio su tavoletta, 43 x 63 cmIn basso a destra: G. RonchiBrescia, collezione privataEsposizioni: Brescia, 1933, n. 8

*244 - Sera alle grotte di Catullo1933Olio su tavola, 29 x 49,5 cmIn basso a destra: G. RonchiBrescia, collezione privata Esposizioni: Brescia, 1933, n. 17

245 - Sulla spiaggia1933-1935Olio su tavoletta, 9,5 x 14,5 cmIn basso a destra, in blu: G. RonchiBrescia, collezione privata

246 - Donna sulla spiaggia1933-1935Olio su tavoletta, 32,5 x 47,5 cmIn basso a sinistra: G. Ronchi /MCMX […]Camignone di Passirano, collezione pri-vata

247 - Primavera (Fanciulla con fiori)1933-35Pastello su cartaUbicazione ignota

Il pastello è documentato da una foto-grafia nell’album dell’Archivio Ronchi con didascalia: «Primavera – pastello / propr. Signor M. Antonelli Brescia».

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248 - Voci d’amore1933Olio su tavola, 73,5 x 56 cmIn basso a sinistra, in rosso: G RonchiSul retro: Voci d’amore – G. Ronchi pit-tore BresciaCastenedolo, collezione privata Esposizioni: Brescia, 1933, n. 27

249 - Erbe e fiori (studio)1933Olio su tavoletta, 47 x 30,5 cmSul retro: autentica della figlia AnnaMonterotondo di Passirano, collezione privata

250 - Temporale sul Baldo1933Olio su cartone, 30 x 40 cmSul retro: autentica di Laura RonchiBrescia, collezione privata

251 - Temporale sul Baldo (Raggi di sole sul Baldo)1933-1935Olio su tavoletta, 25 x 46 cmChiari, collezione privata

252 - Tramonto a Ponte di Legno1933Olio su tavola, 31 x 48 cmBrescia, Istituto Tecnico Agrario “Pastori”Esposizioni: Brescia, 1933, n. 31

253 - Paesaggio di Ponte di Legno1933-1935Olio su cartone, 20 x 28 cmIn basso a sinistra: G. RonchiBrescia, collezione privata

254 - Paesaggio montano1933-1935Olio su tavola, 19,5 x 27 cmBrescia, collezione privata

255 - Aurora d’ottobre1933-1935Ubicazione ignota

Il dipinto è documentato da una foto-grafia nell’album dell’Archivio Ronchi.

256 - Marina1933-1936Olio su tavoletta, 25 x 40 cmIn basso a sinistra, in nero: G. Ronchi Brescia, collezione privata

257 - Mareggiata sul Tirreno1933Olio su tavoletta, 35 x 48 cmIn basso a sinistra: G. RonchiBrescia, collezione privata Esposizioni: Brescia, 1933, n. 35

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258 - Crepuscolo luminoso1933Olio su tavoletta, 28 x 48 cmSul retro, in nero: G. Ronchi BresciaBrescia, collezione privata Esposizioni: Brescia, 1933, n. 32

259 - La lavanda dei piedi in Duomo Vecchio (Impressione) 1933Olio su tavoletta, 41 x 59 cmIn basso a destra, in nero: G. RonchiSul retro, in nero: la lavanda del Giovedì Santo / in Duomo VecchioBrescia, collezione privataEsposizioni: Brescia, 1933, n. 49

260 - Sant’Angela Merici1933Pastello su carta, 60 x 48 cmIn basso a sinistra: Al Rev. Prof. / Don Luigi Fossati / con reverente affetto / G. Ronchi / 8 Dic 1935 XIV°Brescia, Casa Sant’AngelaEsposizioni: Brescia, 1933, n. 40

Il pastello è una derivazione della pala di Muscoline, in cui sant’Angela invita una bambina a rivolgere la sua preghiera a sant’Agnese; fu esposto nel 1933 (n. 40) e nel 1935 fu donato a don Luigi Fossati, superiore delle Figlie di Sant’Angela.

261 - Il Monte Baldo1935Pastello su carta, 38 x 58 cm Brescia, collezione privata

262 - Tramonto sul Baldo1935Olio su tela incollata su cartone, 30,5 x 45 cmSul retro: etichetta n. 8 – Tramonto sul Baldo – 1935Brescia, collezione privata Esposizioni: Brescia, 1976, n. 8

La data è annotata da Mario Ronchi sull’elenco delle opere esposte nel 1976.

263 - Monte Baldo1935

Olio su cartone telato, 38,5 x 28 cmCamignone di Passirano, collezione pri-vata

264 - Arcobaleno sul Baldo1935-1940Olio su cartone, 24 x 34 cmCamignone di Passirano, collezione pri-vata

265 - Paesaggio di montagna1935-1940Olio su tavola di compensato, 33 x 49,5 cmIn basso a destra: G. RonchiSul retro: autentica del figlio MarioBrescia, collezione privata

*266 - San Francesco porta la croce1935-1938Olio su tela, 118 x 82 cmBrescia, collezione privata

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267 - Sant’Antonio tra i poveri, gli af-flitti e gli oppressi1936Affresco In basso a sinistra: G.Ronchi MCMXXXVIBrescia, chiesa di San LucaLunetta della cappella di Sant’ Antonio

268 - Gli sposi1936Olio su tela, 56,5 x 62 cmIn basso a sinistra: G. RonchiSul retro: etichetta Gli sposi. Dettaglio della lunetta dell’altare del Santo di S. Luca “Sant’Antonio tra i poveri, gli afflitti e gli oppressi”Brescia, collezione privata

Nello sposo, Ronchi ha ripreso la figura di Carpe Diem (cat. n. 92); la donna che appoggia le mani sulle spalle del marito si trova anche in San Francesco porta la croce (cat. n. 266).

269 - San Francesco Saverio annun-cia il Vangelo in Giappone1936 Affresco In basso a destra: G. RonchiBrescia, chiesa di San LucaLunetta della cappella del Beato Tovini

270 - Sacra conversazione (bozzetto)1936Olio su tavola, 45 x 64 cmBrescia, collezione privata

271 - Studio per la testa di Cristo1936In basso a destra: G. RonchiUbicazione ignotaDidascalia dell’album dell’Archivio Ron-chi: Testa di Cristo (studio)

È uno studio per la testa di Cristo dell’affresco perduto già nella chiesa parrocchiale di San Zeno a San Zeno Naviglio.

272 - Sacra conversazione 1936Già San Zeno Naviglio, chiesa parroc-chialeDistruttoBibliografia: Bonfadini, 1937; Lonati,

1975², p. 32; Trent’anni fa..., 1981; Lonati, 1982, p. 298; Lonati, 1985¹, p. 274; Lonati, 1985², p. 133; Terraroli, 1990, p. 156; Fap-pani, 1999, p. 245; Fappani, 2000, p. 299

L’affresco, documentato da una fotogra-fia dell’Archivio Ronchi, venne cancel-lato nel corso dei restauri eseguiti negli anni ’70 in seguito ad un incendio.

273 - Studio di testa (Angelo)1936-1940Pastello su carta, 39,5 x 29,5 cmBrescia, collezione privata

274 - La Vergine, il Divin Putto e San-ta Teresina del Bambin Gesù1936Olio su telaUbicazione ignotaGià Brescia, San Pietro in OlivetoBibliografia: Bonfadini, 1937; Lonati, 1975², p. 32; Trent’anni fa..., 1981; Lonati,

111

1982, p. 298; Lonati, 1985¹, p. 274; Lonati, 1985², p. 133; Fappani, 1999, p. 245

La didascalia della fotografia nell’album dell’Archivio Ronchi recita: «La Vergine, il Divin Putto e Santa Teresina del Bam-bin Gesù / Convento della Madonna del Carmelo». Bonfadini (1937) afferma di averlo visto nel convento di San Pietro in Oliveto.

275 - Decorazione della chiesa par-rocchiale dei Santi Nazaro e Celso a Cadignano 1937Ubicazione ignotaGià Cadignano di Verolanuova, chiesa parrocchialeBibliografia: Bonfadini, 1937; Fappani, 1999, p. 245

Bonfadini (1937) scrive: «Nella chiesa di Cadignano ho potuto osservare otto grandi medaglioni decorativi dipinti dal Ronchi in questi ultimi mesi al disopra delle finestre che danno una viva luce alla chiesa. Quelli della parete di destra rappresentano S. Luigi tra una fiorita di gigli, in un atteggiamento nuovo; S. Bo-sco vegliante con la sua paterna sorri-dente bontà su due ragazzi del popolo; S. Agnese che effonde la sua bellezza romana e spirituale tra delicate traspa-renze rosee dominate dai biondi capelli inanellati; e S. Angela Merici.Quelli della parete di sinistra rappre-sentano Tobia, S. Giuseppe, S. Monica col figlio S. Agostino e la Madonna Ad-dolorata. Anche questo ciclo di affreschi è notevole per le espressioni delle di-verse figure disegnate con vigore e nello stesso tempo con delicatezza e per la pastosità delle tinte fra le quali palpita una luce vivida». Con diversi interventi che si sono succeduti dal 1954 al 1965, la chiesa fu nuovamente decorata da Pietro Milzani e gli otto medaglioni di Giuseppe Ronchi vennero ridipinti, co-sicché devono considerarsi perduti.

*276 - Mietitura1937-1940Olio su tavoletta, 22 x 36 cmIn basso a sinistra: G. RonchiBrescia, collezione privata

277 - Lavoro in cascina1937-1940Olio su cartone, 15,5 x 20,5 cmBrescia, collezione privata

278 - Lavoro nei campi1937-1940Olio su tavoletta, 21 x 29 cmBrescia, collezione privata

279 - Porticciolo1937-1940Ubicazione ignota

Il dipinto è documentato da una foto-grafia conservata nell’album dell’Archi-vio Ronchi.

280 - Sera a Cadignano1937Olio su tavola, 35 x 50 cm

In basso a destra: G. RonchiBrescia, collezione privata Esposizioni: Brescia, 1943, n. 38

*281 - Il mercato di Montichiari1937Olio su tavola, 50 x 70 cmIn alto a sinistra: G. RonchiBrescia, collezione privataEsposizioni: Brescia, 1942, n. 112; Bre-scia, 1943, n. 39Bibliografia: Feroldi, 1940; Fappani, 1999, p. 245

282 - Tramonto a Cortina d’Ampezzo (Cortina d’Ampezzo a sera)1937-1943Olio su tavola, 31 x 47 cmSul retro, in nero: Tramonto a Cortina d’Ampezzo / prof. G. RonchiBrescia, collezione privata Esposizioni: Brescia, 1943, n. 40

283 - Paesaggio: Dolomiti1937-1943Olio su tavoletta, 16,5 x 25 cmSul retro: autentica del figlio MarioBrescia, collezione privata

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284 - Tramonto sul mare1937-1938Ubicazione ignota

Il dipinto è documentato da una foto-grafia nell’album dell’Archivio Ronchi con didascalia: «Tramonto sul mare 1937-8 / propr. Comm. Dottor Mor del Popolo d’ Italia».

285 - Mareggiata1937-1938Ubicazione ignota

Il dipinto è documentato da una fotografia nell’album dell’Archivio Ronchi con didascalie: «Mareggiata – proprietà Dott. Raul Averoldi 1938 / XVI» e «Mareggiata – 1937 a Ma-rina di Massa / propr. Dottor Raul Averoldi».

286 - Testa di Cristo1938Carboncino su carta, 70 x 54 cmIn alto a sinistra: G. Ronchi 1938Brescia, collezione privata

287 – Giuda. Studio per la Cena (Il dubbioso)1938Carboncino su tavoletta di compensato, 63 x 48 cmIn basso a destra: G. Ronchi / 1938Brescia, collezione privata

La didascalia della fotografia nell’album dell’Archivio Ronchi afferma: «Giuda – Studio di testa – dettaglio dell’affresco / Ultima Cena»; in un’altra fotografia presso l’Archivio dei Civici Musei d’Ar-te e Storia di Brescia compare il titolo: Il dubbioso.

288 - Paesaggio di lago1938-1943Olio su tavoletta, 29 x 34 cmMilano, collezione privata

289 - Marina1938-1943Olio su tela cartonata, 36 x 26 cmIn basso a destra, in rosso: G. RonchiBrescia, collezione privata

290 - Luce sull’acqua1938-1943

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Olio su tela incollata su cartone, 35 x 25,5 cmIn basso a destra, in nero: G. RonchiBrescia, collezione privata

291 - Marina1938-1943Olio su carta, 25 x 37 cmIn basso a destra, in blu: G. RonchiMilano, collezione privata

*292 - Convegno di angeli 1940Olio su tavola, 48,5 x 72,5 cmIn basso a sinistra, in blu: G. RonchiSul retro: etichetta Collezione Ronchi (via Dante 17 – lire 3500)Brescia, collezione privata Esposizioni: Brescia, 1942, n. 148; Brescia, 1976, n. 19Bibliografia: Lonati, 1985², p. 133; Fappa-ni, 1999, p. 245

È una ripresa di Giaggioli in fiore (cat. n. 79) databile al 1940, come suggerisce la didascalia della fotografia nell’album dell’Archivio Ronchi: «Giaggioli in fiore – Convegno di angeli / dip. ad olio 1940 / propr. Ferruccio Braga». Nel 1942 il dipinto fu esposto alla VI Mostra Sin-dacale insieme a Terrazza a Tremosine e a Cristo.

293 - IrisOlio su tela, 37 x 28 cmBrescia, collezione privata

*294 - Motivo di fiaba1940-1943Pastello su carta, 38 x 40,5 cmIn basso a destra: G. RonchiSul retro, in nero: prof. G. Ronchi Bre-sciaMonterotondo di Passirano, collezione privata Esposizioni: Brescia, 1943, n. 35; Brescia, 1976, n. 7 Bibliografia: Bonfadini, 1943, p.n.n.; V. L.[onati], 1943; Lonati, 1985², p. 133; Fap-pani, 1999, p. 245

Risulta esposto per la prima volta nel 1943. La didascalia della fotografia sull’album dell’Archivio Ronchi lo indica come Visione di fiaba; nell’elenco delle opere esposte alla mostra del 1976 il fi-glio Mario ha annotato la data 1910, ma è probabile che si riferisca ad una prima versione del tema in un’opera di cui non si conosce l’attuale collocazione.

295 - Vele al tramonto1940Olio su tela, 48 x 38 cmIn basso a sinistra, in blu: G. RonchiSul retro: etichetta con titoloBrescia, collezione privataEsposizioni: Brescia, 1976, n. 6

296 - Ulivi al tramonto. Tremosine1940Olio su tela, 35,5 x 50 cmIn basso a destra, in blu: G. Ronchi /MCMXL Sul retro: prof. Giuseppe Ronchi Brescia MCMXL Brescia, collezione privata

297 - Tremosine (Paesaggio)1941Olio su cartone, 41 x 51 cmCamignone di Passirano, collezione pri-vata

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298 - Il miracolo di san Biagio1942Olio su telaBorgosatollo, Oratorio femminile

Sulle didascalie dell’album dell’Archivio Ronchi si legge: «San Biagio – dipinto ad olio / propr. Ospedale Sant’ Antonino» e «All’Ospedale Infettivi C. Golgi / Spedali Civili di Brescia / Reparto Difterite / Il mi-racolo di S. Biagio / Brescia 1942». L’opera fu dipinta infatti in occasione della guari-gione dalla difterite del figlio Alessandro.

299 - Dosso del Rospo. Ponte di Legno 1942Olio su telaUbicazione ignota

Il dipinto è documentato da una foto-grafia nell’album dell’Archivio Ronchi con didascalia: «Proprietà Ettore Braga»; potrebbe essere Dosso del Rosso esposto a Brescia alla mostra del 1943 (n. 7).

300 - Dalla terrazza di Tremosine 1942

Olio su tavoletta di compensato, 35 x 50 cmIn basso a sinistra: G. RonchiSul retro: prop. G. Ronchi / Tremosine 42 / XX ed etichetta con il titolo Dalla terrazza di Tremosine (Voltino)Brescia, collezione privata Esposizioni: Brescia, 1942, n. 149; Brescia 1943, n. 42 (Sole sulla terrazza a Tremo-sine)Bibliografia: Bonfadini, 1943, p.n.n.; Lona-ti, 1985², p. 133; Fappani, 1999, p. 245

301 - Riflessi1942Olio su tavoletta, 22,5 x 47 cmSul retro: autentica della figlia Anna con la data 1942 Monterotondo di Passirano, collezione privata Esposizioni: Brescia, 1976, n. 35

302 - Impressione di lago1942Olio su tavoletta, 22 x 12,5 cmCamignone di Passirano, collezione pri-vata

*303 - Alba sul Castellaccio (Verso Ponte di Legno)1943Olio su tela, 35,5 x 50 cmIn basso a sinistra: G. RonchiSul retro: prof. Giuseppe Ronchi, via Dante 17, Alba sul Castellaccio, 1943Brescia, collezione privata Esposizioni: Brescia, 1943, n. 2

304 - Meriggio sul Castellaccio (Me-riggio)1943Olio su telaUbicazione ignotaEsposizioni: Brescia, 1943, n. 4

Il dipinto è documentato da una foto-grafia nel catalogo della mostra.

305 - Luci argentee del Jonio (Luci argentee)Ante 1943

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Ubicazione ignotaEsposizioni: Brescia, 1943, n. 11; Brescia, 1976, n. 16Bibliografia: Fappani, 1999, p. 245

Il dipinto è documentato da una foto-grafia nel catalogo della mostra.

306 - Mattino candido sul Tirreno1943Olio su tela incollata su cartone, 29,5 x 49,5 cmIn basso a sinistra: G. RonchiCastenedolo, collezione privata Esposizioni: Brescia, 1943, n. 12

307 - LibecciataAnte 1943Ubicazione ignotaEsposizioni: Brescia, 1943, n. 15

Il dipinto è documentato da una foto-grafia nel catalogo della mostra.

308 - Preludio di burrascaAnte 1943Ubicazione ignotaEsposizioni: Brescia, 1943, n. 16

Il dipinto è documentato da una foto-grafia nel catalogo della mostra.

309 - Tramonto sul Tirreno (Tramon-to d’ottobre)1943Ubicazione ignotaEsposizioni: Brescia, 1943, n. 25

Il dipinto è documentato da una foto-grafia nel catalogo della mostra.

310 - Ritratto di signorina (studio)1943Pastello su carta, 54,5 x 44,5 cmIn basso a sinistra, in giallo: G. RonchiCastenedolo, collezione privata Esposizioni: Brescia, 1943, n. 30

311 - Mandorli in fiore1943Olio su tavoletta, 29 x 46 cmSul retro: etichetta COLLEZIONE RON-CHI ed etichetta Galleria dell’“Arte” direttore comm. Schreiber / Brescia. Mo-stra personaleFermo (Ascoli Piceno), collezione pri-vata Esposizioni: Brescia, 1943, n. 36

312 - Rose1943-1948Olio su cartone, 31,5 x 26,5 cmBrescia, collezione privata

313 - Vaso con rose e gigli 1943-1948Olio su tavola, 48,5 x 37,5 cmIn basso a sinistra, in blu: G. Ronchi Brescia, collezione privata

314 - Idillio in giardino1943Olio su cartone, 34 x 43 cmIn basso a sinistra, in rosso: G. RonchiCastenedolo, collezione privata Esposizioni: Brescia, 1943, n. 37

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315 - Terme di Boario (bozzetto per un manifesto)1943-1945Acquerello su carta, 66,5 x 62 cmCamignone di Passirano, collezione pri-vata

316 - Ritratto della signora Marina Ballardini1943-1945Pastello su carta, 72 x 56 cmIn alto a destra: G. RonchiBrescia, collezione privata

317 - Ritratto della signora Geroldi1944

Matita rossa su carta, 60,5 x 48,5 cmIn alto a sinistra: G. Ronchi / BresciaSul retro: etichetta Giuseppe Ronchi, Brescia, 1944Brescia, collezione privata

318 - Ritratto della signora Geroldi1944Olio su tela, 64 x 48,5 cmIn basso a sinistra, in bianco: G. RonchiBrescia, collezione privata

319 - Studio per ritratto di signora1943-1945Carboncino su carta, 46,5 x 36,5 cmCamignone di Passirano, collezione pri-vata

320 - Ritratto di signora1943-1945Olio su tela, 141 x 98 cmIn alto a destra, in blu: G. RonchiBrescia, collezione privata

321 - Ritratto del nipote Alessandro1944-45Pastello su carta, 62 x 46 cmChiari, collezione privata

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322 - Mattino1944Olio su tavola, 33 x 24 cmIn basso a sinistra, in nero: G. RonchiSul retro: Giuseppe Ronchi, Brescia, 1944, MattinoBrescia, collezione privata

323 - Marina1945-1950Olio su cartone, 36 x 25 cmIn basso a destra: G. RonchiSul retro: autentica del figlio MarioBrescia, collezione privata

324 - Oleandri sul lago 1945-1950Olio su cartone, 28 x 38 cmChiari, collezione privata

325 – Aurora. Marina di Massa1945-1950Olio su tavola, 29 x 49,5 cmIn basso a destra, in blu: G. RonchiSul retro, in nero: prof. Giuseppe Ronchi / Brescia Brescia, collezione privata

326 - Barca sulla riva1945-1950Olio su cartone, 11 x 17 cmChiari, collezione privata

327 - Sirmione darsena1945-1950Olio su cartone, 19,5 x 29,5 cmIn basso a destra: G. RonchiChiari, collezione privata

328 - Barche al tramonto a Sirmione1945-1950Olio su tavoletta, 25 x 35,5 cmIn basso a destra, in blu: G. RonchiLonato, collezione privata

329 - Tramonto sul mare1945-1950Olio su cartone telato, 20,5 x 25 cmIn basso a destra, in blu: G. RonchiChiari, collezione privata Esposizioni: Brescia, 1976, n. 63

*330 - Giochi di luce sul mare1945-1950Olio su cartone, 25 x 33 cmChiari, collezione privata

331 - Tramonto1945-1950

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Olio su tavoletta, 15 x 23,5 cmBrescia, collezione privataEsposizioni: Brescia, 1976, n. 45

332 - Mattino sereno1945-1950Olio su tavoletta, 15 x 23,5 cmBrescia, collezione privataEsposizioni: Brescia, 1976, n. 44

333 - Marina1945-1950Olio su carta, 16 x 24 cmMilano, collezione privata

334 - Marina con barca1945-1950 Olio su carta, 24 x 16 cmMilano, collezione privata

335 - Tramonto foriero di burrasca1945-1950Olio su tela incollata su cartone, 22,5 x 31 cmSul retro: autentica di Laura Ronchi BragaBrescia, collezione privata

336 - Marina con barca1945-1950Olio su tela incollata su cartone, 27,5 x 18 cmBrescia, collezione privata

337 - Scena notturna (Ballo)1945-1950Olio su tavoletta, 16 x 25 cmSul retro: autentica del figlio MarioBrescia, collezione privata

338 - La balera a Sirmione (Ballo a Sirmione)1945-1950Olio su tavoletta di compensato, 40 x 49,5 cmIn basso a destra: G. RonchiBrescia, collezione privata

339 - Ritratto della nipotina1945-1950Matita su carta, 27 x 38,5 cmIn alto a destra: G. RonchiBrescia, collezione privata

340 - Arcobaleno1945-1950Olio su tavoletta, 15,5 x 22 cmCamignone di Passirano, collezione pri-vata

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341 - Studio di luci nel cielo1945-1950Pastello su carta, 32 x 16 cm, centinatoCamignone Passirano, collezione pri-vata

342 - Riflessi1945-1950Olio su tavoletta, 12,5 x 19 cmSul retro: G. Ronchi Brescia 162Brescia, collezione privata

343 - Riflessi sul mare1945-1950Olio su cartone, 23,5 x 33,5 cmBrescia, collezione privata

344 - Marina1945-1950Olio su carta, 16 x 24 cmMilano, collezione privata

345 - Marina1945-1950Olio su carta, 25 x 37 cmIn basso a destra, in blu: G. RonchiMilano, collezione privata

346 - Marina1945-1950Olio su tavoletta, 18,5 x 28 cmIn basso a destra: G. RonchiChiari, collezione privata

347 - Marina1945-1950

Olio su tavoletta, 15 x 18 cmSul retro: autentica della figlia AnnaMonterotondo di Passirano, collezione privata

348 - Marina1945-1950Olio su carta, 16 x 24 cmMilano, collezione privata

349 - Marina1945-1950Olio su tavoletta, 12,5 x 21,5 cmSul retro: ore 16 ½ e autentica del figlio MarioBrescia, collezione privata

350 - Marina1945-1950Olio su carta, 49 x 35 cmMilano, collezione privata

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351 - Marina1945-1950Olio su tela, 34 x 44 cmMilano, collezione privata

352 - Marina1945-1950Olio su tavoletta, 10 x 16 cmBrescia, collezione privata

353 - Giardino (Impressione)1945-1950Olio su tavoletta, 16,5 x 25 cmSul retro: autentica della figlia LauraBrescia, collezione privata

354 - Giardino (Impressione)1945-1950Olio su cartone, 16,5 x 24,5 cmSul retro: autentica della figlia LauraChiari, collezione privata

355 - Giardino con alberi1945-1950Olio su tavoletta, 16,5 x 25 cmSul retro: autentica del figlio MarioBrescia, collezione privata

356 - Giardino (Impressione)1945-1950Olio su tavoletta, 15,5 x 23,5 cmMonterotondo di Passirano, collezione privata

357 - Fiori (Impressione)1945-1950Olio su cartone, 14 x 20,5 cmMonterotondo di Passirano, collezione privata

358 - Minaccia di temporale (Impres-sione)1945-1950

Olio su tavoletta, 16,5 x 22,5 cmSul retro: autentica della figlia Laura Brescia, collezione privata Esposizioni: Brescia, 1976, n. 73

359 - Chiesetta tra i monti (Impres-sione)1945-1950Olio su tavoletta, 16,5 x 25 cmSul retro: autentica della figlia LauraBrescia, collezione privata

360 - Brescia con la Maddalena1945-1950Olio su tela, 20 x 27 cmMilano, collezione privata

361 - Luci sul Baldo1945-1950Olio su cartone telato, 18 x 23,5 cmSul retro: autentica della figlia AnnaMonterotondo di Passirano, collezione privata

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362 - Paesaggio di Val Camonica1945-1950Olio su tavoletta, 15 x 22,5 cmSul retro: autentica del figlio MarioBrescia, collezione privata

*363 - Impressione1945-1951Olio su cartone, 16,5 x 24,5 cmSul retro: autentica del figlio MarioBrescia, collezione privata

*364 - Chiaro di luna1945-1951Olio su tavoletta, 22 x 16,5 cmChiari, collezione privata

*365 - Tramonto1945-1950Olio su tavoletta, 24,5 x 16 cmChiari, collezione privata

366 - Processione in Piazza Duomo1945-1950Olio su tavoletta, 16 x 25 cmIn basso a destra, in blu: G RonchiCamperio (Confederazione elvetica), collezione privata

LECtURAE DANtIS

In occasione delle «Lecturae Dantis», promosse dal Collegio Cesare Arici e tenute dal gesuita padre Alfonso Maria Casoli, insigne latinista vincitore nel 1908 del “Certamen poeticum Hoeuff-tianum” di Amsterdam, Giuseppe Ronchi realizzò, tra il 1905 e il 1909, una serie di disegni a carboncino che illustravano i primi diciotto canti dell'Inferno. I dise-gni vennero pubblicati su cartoline che contenevano il ritratto del poeta, l'illu-strazione e il testo del canto. In anni successivi, l'artista ritornò a temi dan-teschi, affrontando i canti XXIII e XXIV. Di questo lavoro si conservano alcuni disegni originali e cartoline. Bibliografia: Il saggio finale…, 1905; Sar-tori Treves, 1907, p. 1 (ill.); Lecturae Dan-tis…, 1909, (ill.); Begni Redona, 1985², p. 256; Passamani, 1985², p. 235; Fappani, 1999, p. 245; Orlandi, 2006, p. XI

Canto III1905Carboncino su cartaUbicazione ignota, si conosce la sola cartolinaBibliografia: Il saggio finale…, 1905Didascalia: «Balenò una luce vermiglia / La qual mi vinse ciascun sentimento / E caddi come l'uom cui sonno piglia»

Canto IV1905Carboncino su cartaUbicazione ignota, si conosce la sola cartolinaBibliografia: Il saggio finale…, 1905Didascalia: «Mi fur mostrati gli spiriti magni»

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Canto V1905Carboncino su cartaUbicazione ignota, si conosce la sola cartolinaBibliografia: Il saggio finale…, 1905Didascalia: «Vedrai quando saran / Più presso a noi»

*Canto VI 1905Carboncino su carta, 56 x 84 cmChiari, collezione privata Didascalia: «Canto VI / 19-11-1905 / Per la dannata colpa della gola…»

Canto VII1906Carboncino su carta, 65 x 95 cmMilano, collezione privataDidascalia: «Canto VII / 2-2-1906 / Gri-dando: "Perché tieni?" e. "Perché bur-li?"»

*Canto VIII1906Carboncino su carta, 64 x 96 cmBrescia, collezione privata Didascalia: «Canto VIII / 20-5-1906 / Ri-spose: Vedi che son un che piange»

Canto IX1906Carboncino su carta, 64,5 x 96 cmIn basso a destra, in nero: G. RonchiBrescia, collezione privata Didascalia: «Canto IX / 1-6-1906 / Ben m'accorsi ch'egli era del Ciel messo»

Canto X1907Carboncino su carta, 64,5 x 96 cmIn basso a destra, in bianco: G. RonchiBrescia, collezione privataDidascalia: «Canto X / Supin ricadde, e più non parve fuora, / Ma quell’altro magnanimo…»

Canto XI1907Carboncino su carta, 78 x 97 cmIn basso a destra, in bianco: G. RonchiMilano, collezione privata Bibliografia: Sartori Treves, 1907, p. 1 (ill.)Didascalia: «Canto XI / 6-6-907 / per l'orribile soperchio / Del puzzo […] / Ci raccostammo dietro ad un coperchio»

Canto XII1908Carboncino su cartaUbicazione ignota, si conosce la sola cartolinaDidascalia: «Canto XII / 30-1-1908 / (I centauri) / Vedendoci calar, ciascun ri-stette, / E della schiera tre si dipartiro / Con archi ed asticciole prima elette»

Canto XIII1908Carboncino su cartaUbicazione ignota, si conosce la sola cartolinaDidascalia: «Canto XIII / 12-2-1908 / Noi eravamo ancor al tronco attesi / Credendo… »

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Canto XIV1908Carboncino su carta, 66 x 97 cmIn basso a destra, in nero: G. RonchiMilano, collezione privataDidascalia: «Canto XIV / 5-3-908 / Qual io fui vivo, tal son morto»

Canto XVI1908Carboncino su cartaUbicazione ignota, si conosce la sola cartolinaBibliografia: Lecturae Dantis…, 1909, (ill.)Didascalia: «Canto XVI / 13-2-1908 / rupper la ruota ed a fuggirsi / Ale, sem-bra le gambe loro snelle»

Canto XVII1909Carboncino su cartaUbicazione ignota, si conosce la sola cartolinaBibliografia: Lecturae Dantis…, 1909, (ill.)Didascalia: «Canto XVII / 18-3-1909 / E discarcate le nostre persone / Si dileguò come da corda cocca»

Canto XVIII1909Carboncino su cartaUbicazione ignota, si conosce la sola cartolinaDidascalia: «Canto XVIII / 2-6-1909 / Guarda quel grande che viene / E, per dolor, non par lagrima spanda»

Canto XXIII1923Carboncino su carta, 72 x 132 cmIn basso a destra, in bianco: G. RonchiBrescia, collezione privata

Canto XXIV1922Carboncino su carta, 63 x 92 cmIn basso a destra, in bianco: G. RonchiBrescia, collezione privataDidascalia: «Canto XXIV / 8-4-1922 / "Ladri e serpenti" (Vanni Fucci) / Né O si tosto mai, né I si scrisse / Com'ei s'accese ed arse»

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BIBLIOGRAFIA a cura di Luigi Caprettie Francesco De Leonardis

1893Al Circolo Artistico (II), in «La Sentinella Bre-sciana», 4 settembre

1894Carnovale. Alla Crocera di S. Luca, in «La Pro-vincia di Brescia», 1 febbraio

1896Al Circolo cattolico, in «Il Cittadino di Bre-scia», 11 aprile

1897Un artista che promette, in «La Provincia di Brescia», 3 maggioUn nuovo pittore, in «La Sentinella Brescia-na», 20 maggio

1898C. BARBIERI, All’Esposizione di Torino, La sa-cra famiglia, in «Il Cittadino di Brescia», 12 luglioI bresciani all’Esposizione di Torino, in «La Provincia di Brescia», 13 marzoIl concorso pontificio alla Esposizione di Tori-no, in «Il Cittadino di Brescia», 13 giugnoDANIEL, I concorrenti al premio del Papa, in «Arte Sacra 1898», n. 17, Ed. Roux Frassati e C., Torino, p. 130Esposizione Nazionale del 1898. Catalogo delle Belle Arti, Ed. Roux Frassati e C., Tori-no, pp. 12 e 243 G. FERRARI, Cronaca d’arte, in «La Stam-pa», 15 giugnoI nostri artisti, in «La Sentinella Bresciana», 22 luglioPer le feste del Moretto, in «Il Cittadino di Brescia», 27 luglioPer le feste del Moretto, in «La Sentinella Bresciana», 27 luglio

Per le feste del Moretto, in «La Sentinella Bresciana», 5 agostoIl pittore Ronchi, in «La Sentinella Brescia-na», 28 novembre La “Sacra Famiglia” di G. Ronchi, in «Il Citta-dino di Brescia», 15 giugno

1899C. CORRENTI, I dieci giorni della Insurrezio-ne di Brescia nel 1849, BresciaCose d’arte, in «Il Cittadino di Brescia», 5 giugnoLegato Brozzoni, in «La Provincia di Bre-scia», 27 agostoLegato Brozzoni, in «La Provincia di Bre-scia», 10 settembreOffizieller Katalog der Münchener jahres-ausstellung 1899 im kgl. Glaspalast, 3. Ausg., München, p. 74 Serata di beneficenza per le Missioni Cattoli-che, in «Il Cittadino di Brescia», 19 aprile

1900A. U. R.[EGGIO], La Pietà, in «La Sentinella Bresciana», 14 aprile

1901Arte sacra, in «Il Cittadino di Brescia», 2 settembre I premii della fiera di beneficenza a S. Luca, in «Il Cittadino di Brescia», 4 settembre

1902Arte in Famiglia. L’Esposizione di Palazzo Bargnani, in «La Provincia di Brescia», 25 agostoCatalogo dell’Esposizione d’Arte Moderna 1902, Brescia, p. 3Esposizione artistica, in «La Sentinella Bre-sciana», 17 agostoEsposizione d’Arte moderna, in «Il Cittadino di Brescia», 22 settembre Esposizione d’arte moderna, in «La Sentinel-la Bresciana», 21 settembre

126

1904GALMAS, La Mostra dell’Arte Moderna. Gli artisti M. Bettinelli, G. Ronchi, E. Magoni, in «Il Cidneo. Giornale dell’Esposizione brescia-na», n. 3, 5 giugno, pp. 2-3G. Z., L’Esposizione di Brescia. Arte moderna (II), in «La Provincia di Brescia», 21 giugnoLUCIO, Vespro sereno, in «Sicilia cattolica», 23-24 giugnoNEMO, All’Arte in famiglia, in «Il Cittadino di Brescia», 14 giugno

1905A. GNAGA, La Provincia di Brescia e la sua esposizione 1904, Brescia, p. 182Il saggio finale al Collegio Cesare Arici, in «Il Cittadino di Brescia», 13 luglio

1906Conferenza artistica a Lovere, in «La Senti-nella Bresciana», 29 maggio

1907P. SARTORI TREVES, Visitando lo studio di Giuseppe Ronchi, in «Illustrazione Brescia-na», anno VI, n. 92, 16 giugno, pp. 1-3

1908Arte bresciana contemporanea, in «Illustra-zione Bresciana», anno VII, n. 127, 1 dicem-bre, p. 9LAM, I nostri artisti. Rose d’autunno di Giu-seppe Ronchi, in «Il Cittadino di Brescia», 29 agosto

1909All’esposizione. Esposizione d’Arte, in «La Sentinella Bresciana», 30 agostoL’Arte in Famiglia per la beneficenza, in «La Provincia di Brescia», 28 gennaioL’esposizione dell’«Arte in Famiglia», in «La Sentinella Bresciana», 27 gennaioP. F.[EROLDI], L’Arte a Palazzo Bargnani (II).

L’Esposizione d’Arte Moderna, in «La Provin-cia di Brescia», 28 agostoEsposizione d’Arte Moderna. Gli acquisti dell’Ateneo e dell’on. Nasi, in «La Provincia di Brescia», 21 settembreL’esposizione di crisantemi e dalie, in «Illu-strazione Bresciana», anno I, n. 4, 16 no-vembre, p. 4Esposizione internazionale di Crisantemi. Il Comitato ordinatore, in «La Sentinella Bre-sciana», 5 novembreNell’arte, in «La Sentinella Bresciana», 7 marzoLa Pietà, in «Illustrazione Bresciana», anno I, n. 2, 1 novembre, p. 9

1903Alla macchia, in «L’Avvenire (di Brescia)», anno I, n. 29, 5 settembreUn’artistica pergamena, in «La Provincia di Brescia», 27 settembreA. CANOSSI, Arte bresciana contemporanea. Giuseppe Ronchi, in «Illustrazione Brescia-na», anno II, n. 22, 1 ottobre, p. 3 Concittadini che si fanno onore, in «La Pro-vincia di Brescia», 11 novembreIl Concorso Brozzoni, in «La Provincia di Brescia», 20 ottobreConcorso Brozzoni, in «La Sentinella Bre-sciana», 3 settembreConsiglio Comunale. A porte chiuse, in «La Provincia di Brescia», 22 ottobreU. DA COMO, Relazione sul conferimento del legato Brozzoni, Adunanza straordinaria dell’AteneoEsposizione di Brescia 1904. La Sezione d’Ar-te Sacra, in «La Sentinella Bresciana», 5 giugnoUn nuovo quadro di G. Ronchi, in «Il Cittadi-no di Brescia», 11 settembrePel Legato Brozzoni, in «La Sentinella Bre-sciana», 21 ottobrePer un concorso, in «L’Avvenire (di Brescia)», anno I, n. 33, 3 ottobre

127

G. RONCHI, Il Legato Brozzoni e la necessità di sue riforme, in «La Sentinella Bresciana», 11 settembre

1912A. CACCIATORE, Pitture di Giuseppe Ron-chi, in «Giornale di Sicilia» A. G., Una mostra singolare, in «La Provincia di Brescia», 12 ottobreP. B., Bresciani che si fanno onore, in «La Pro-vincia di Brescia», 29 ottobreIl riordinamento della sezione moderna della nostra Pinacoteca, in «La Provincia di Bre-scia», 5 agostoSER.[ENA], Un quadro e quattro “impressio-ni” di G. Ronchi, in «Il Cittadino di Brescia», 13 ottobre

1913A. GIARRATANA, Il legato Brozzoni e la ne-cessità della sua riforma, in «La Provincia di Brescia», 15 settembre

1914N. BONFADINI, Cronache d’arte. Frate Fran-cesco di G. Ronchi, in «La Provincia di Bre-scia», 19 aprile

1916Alla mostra-lotteria del “Ridotto”, in «Il Citta-dino di Brescia», 6 dicembre T. BIANCHI, La Mostra-Lotteria che oggi s’inaugura nel Ridotto del Teatro Grande, in «La Provincia di Brescia», 26 novembreL’esposizione d’arte moderna che si inaugura oggi, in «La Sentinella Bresciana», 14 mag-gioEsposizione d’arte moderna. Numerose vendi-te, in «La Sentinella Bresciana», 23 maggioL’estrazione della Lotteria Artistica al Grande, in «Il Cittadino di Brescia», 9 dicembre L’estrazione della lotteria artistica al Grande, in «Il Cittadino di Brescia», 15 dicembre Estrazione della Lotteria Artistica al Teatro

L’aula magna, in «La Sentinella Bresciana», 15 settembreLecturae Dantis. I nostri artisti, in «Illustra-zione Bresciana», anno VIII, n. 134, 16 mar-zo, p. 2L. MEZZADRI, “Arte negletta”. L’Esposizione di pittura e scultura a Palazzo Bargnani, in «La Provincia di Brescia», 13 settembreLa mostra dell’«Arte in Famiglia» si aprirà oggi, in «La Sentinella Bresciana», 28 gennaioLa mostra dell’«Arte in Famiglia» nell’ex Pa-lazzo Bettoni, in «La Sentinella Bresciana», 29 gennaioLa mostra dell’Arte in Famiglia, in «La Provin-cia di Brescia», 29 gennaioLe opere esposte all’Arte in Famiglia, in «Il Cittadino di Brescia», 28 gennaioPer l’Esposizione dell’Arte in Famiglia, in «La Provincia di Brescia», 16 febbraioIl “vernissage” alla Mostra dell’«Arte in Fami-glia», in «La Provincia di Brescia», 8 agostoIl “vernissage” della Mostra d’arte di Palazzo Bargnani, in «La Sentinella Bresciana», 8 agosto

1910Un nuovo a fresco di Giuseppe Ronchi, in «Il Cittadino di Brescia», 15 maggio

1911L. GIGLI¹, Il nuovo quadro di G. Ronchi, in «Illustrazione Bresciana», anno X, n. 194, 16 settembre, pp. 5-6L. GIGLI², Ritratti di artisti Giuseppe Ronchi, in «La Cronaca d’oro», anno II, n. 23, Mila-no, settembre/ottobre, pp. 7-11L. G., Le nuove pitture in San Luca, in «La Sentinella Bresciana», 19 giugnoLe nuove pitture di G. Ronchi, in «La Provin-cia di Brescia», 21 giugnoUn quadro sacro di G. Ronchi, in «Il Cittadino di Brescia», 21 giugnoRaccoglitrici di olivi sul Garda, in «Illustrazione Bresciana», anno X, n. 184, 16 aprile, p. 8 (ill.)

128

G. R.[ONCHI], Achille Regosa, in «Il Citta-dino di Brescia», 7 maggio

1918Il pittore G. Ronchi, in «La Sentinella Brescia-na», 22 luglio

1919Alla mostra artistica, in «Il Cittadino di Bre-scia», 15 gennaioAlla mostra artistica. Verso la chiusura. Le ven-dite, in «Il Cittadino di Brescia», 25 gen-naioAssociazione Arte in Famiglia, in «La Provin-cia di Brescia», 9 aprileL’esposizione artistica al “Ridotto”, in «Il Cit-tadino di Brescia», 6 gennaioL’inaugurazione della Mostra d’arte al Ridotto, in «La Sentinella Bresciana», 6 gennaioLEO, All’esposizione Artistica. Impressioni di un profano, in «Il Cittadino di Brescia», 20 gennaioLa mostra degli artisti bresciani al Ridotto del Teatro Grande, in «La Provincia di Brescia», 7 gennaioG. RONCHI1, Arturo Castelli, in «Brixia Sa-cra», X, pp. 187-188 G. RONCHI2, Arturo Castelli, in «Il Cittadi-no», 14 novembre Gli ultimi giorni della Mostra d’Arte, in «La Provincia di Brescia», 25 gennaioLe vendite all’esposizione degli artisti brescia-ni al Grande, in «La Provincia di Brescia», 11 gennaio

1920L’apertura e l’affluenza alla Mostra dell’«Arte in Famiglia», in «La Sentinella Bresciana», 9 novembreArte in Famiglia. Una prossima esposizione, in «La Provincia di Brescia», 20 maggioGli artisti Bresciani all’Esposizione di Gardo-ne Riviera, in «Il Cittadino di Brescia», 25 novembre

Grande, in «La Sentinella Bresciana», 9 di-cembreL. GIGLI, Un bel quadro moderno nella chiesa di San Francesco, in «Illustrazione Brescia-na», anno XV, pp. 10-11L’inaugurazione della mostra d’arte e della lotteria nel Ridotto del Teatro Grande, in «La Sentinella Bresciana», 27 novembreLotteria Artistica di Beneficenza. L’estrazione dei numeri, in «La Provincia di Brescia», 15 dicembreMostra d’arte e lotteria pro assistenza civile, in «La Sentinella Bresciana», 26 novembreLa mostra degli artisti bresciani nelle sale della Pinacoteca Tosio Martinengo, in «Il Cittadino di Brescia», 14 maggioLa Mostra-Lotteria di beneficenza1, in «La Provincia di Brescia», 6 dicembreLa Mostra-Lotteria di beneficenza2, in «La Provincia di Brescia», 11 dicembreOpere artistiche nelle sale della Deputazione, in «Il Cittadino», 17 agostoPer gli affreschi della Loggia. Scrive il pittore Bertolotti..., in «La Provincia di Brescia», 11 marzoPesca-lotteria artistica di beneficenza, in «La Provincia di Brescia», 13 ottobreSER[ENA], Opere artistiche nella sala della Deputazione. Una grande allegoria di G. Ron-chi, in «Il Cittadino di Brescia», 17 agostoIl successo della Mostra d’Arte. Le vendite. Opere donate, in «La Sentinella Bresciana», 6 dicembreLe vendite alla Mostra d’Arte, in «La Provin-cia di Brescia», 23 maggioVendite alla Mostra d’Arte, in «La Provincia di Brescia», 3 giugno

1917Il ritratto di Donna Carolina Sorge dipinto da un artista bresciano, in «Il Cittadino di Bre-scia», 28 agosto

129

La II Mostra degli “Amatori dell’Arte” in Palaz-zo S. Paolo, in «La Sentinella Bresciana», 22 settembreS. R. F., Rendiamo l’arte al popolo (Visitando la Mostra di P. Tosio), in «Il Cittadino di Bre-scia», 1 luglioIl successo dell’Esposizione artistica degli “Amatori dell’Arte”, in «Il Cittadino di Bre-scia», 18 settembre

1922A. G. DOMENEGHINI, La III Mostra Annua-le dell’«Arte in Famiglia» al Ridotto del Teatro Grande, in «La Provincia di Brescia», 9 di-cembre

1923G. BAGNI, La mostra d’Arte al Ridotto del Teatro Grande, in «La Provincia di Brescia», 25 dicembreP. FEROLDI, La Mostra dell’«Arte in Fami-glia» al Ridotto del Teatro Grande, in «La Sen-tinella», 18 dicembreLa mostra d’Arte in Famiglia. Note di un in-competente, in «Il Cittadino di Brescia», 23 dicembre

1924Artisti bresciani all’Esposizione Regionale d’ar-te di Cremona, in «La Provincia di Brescia», 6 maggioMostra annuale d’arte, catalogo, 30 novembre – 20 dicembre 1924, [a cura del] Circolo Bresciano Arte in Famiglia, Brescia, pp. 5-6 e 8-9G. U.[GOLINI], Arte in Famiglia. Esposizio-ne 1924, in «La Provincia di Brescia», 10 dicembreG. U., Esposizione artistica “Arte in Famiglia”, in «La Provincia di Brescia», 28 novembre

1925V. FACCHINETTI, Antonio di Padova, Mila-no, p. 377 (ill.)

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1921G. BAGNI, La II esposizione artistica “Ama-tori dell’Arte”, in «La Provincia di Brescia», 17 settembreV. FACCHINETTI, San Francesco d’Assi-si, Milano, pp. 68-69 (ill.), 403 (ill.), 621 (ill.)GIARRO, La mostra a palazzo Tosio, in «La Provincia di Brescia», 26 giugnoE. LE CAMUS, La vita di Gesù, ed. Querinia-na, Brescia (illustrazioni)La Mostra d’Arte a Palazzo S. Paolo, in «La Provincia di Brescia», 14 settembreLa seconda mostra artistica degli “Amatori dell’Arte”, in «La Provincia di Brescia», 3 settembre

130

1940P. FEROLDI, Orientamenti e indicazioni della quinta sindacale d’arte, in «Il Popolo di Bre-scia», 1 maggio V Mostra del Sindacato Provinciale Fascista Belle Arti, catalogo, maggio

1942E. PASINI, Rassegna dei pittori alla sesta Sindacale delle Arti, in «L’Italia», 16 mag-gioVI Mostra d’Arte del Sindacato Belle Arti, ca-talogo, maggio

1943a. [ALBERINI], Il pittore Giuseppe Ronchi alla Galleria dell’Arte, in «Brescia repubblicana», 8 dicembreN. BONFADINI, Mostra personale del pitto-re G. R., catalogo, dicembreV. L. [ONATI], In margine a una mostra. Il senso della pittura di Giuseppe Ronchi, in «L’Italia», 7 dicembre

1945AEQUUS [A. GATTA], Duecento opere di artisti bresciani, in «Giornale di Brescia», 24 ottobre

1947S. DE GLAUCO, G R. poeta del colore, in «La lucerna», rivista mensile religiosa e cultu-rale, New York, marzo, pp. 39-46

1951Necrologio. Giuseppe Ronchi, in «L’Italia», 6 marzoNel trigesimo. Ricordo di G. Ronchi pittore mi-stico, in «L’Italia», 6 marzoP. F.[EROLDI], Il pittore Ronchi si è spento ieri, in «Giornale di Brescia», 6 marzoG. SERENA, Pietro Ronchi pittore d’arte sa-cra, 15 aprileV. L.[ONATI], Giuseppe Ronchi nel trigesi-

1928Catalogo della I Mostra Triennale d’Arte Bre-scia, Brescia, p. 21Mostra di opere di artisti bresciani, 11 novem-bre-2 dicembre 1928, catalogo della mostra a cura della Famiglia Bresciana, Milanon.f.v. [N. F. VICARI], Mostre d’arte. Pittori e scultori bresciani a Milano, in «Il Popolo di Brescia», 24 novembrePrima mostra triennale d’arte, in «Il Popolo di Brescia», 24 aprile N. F. VICARI, Le altre opere alla I Triennale d’Arte, in «Il Popolo di Brescia», 31 maggio

1930N. BONFADINI, Pittori bresciani, Giuseppe Ronchi, in «Brescia», anno VIII, n. 6, giugno, pp. 31-33

1932Pittori del Sebino, Bergamo, 1932

1933Mostra personale del pittore Prof. Giuseppe Ronchi, catalogo a cura di Narciso Bon-fadini, Galleria d’arte P. Campana, aprile, BresciaNote d’arte, G. R., in «L’Italia», 18 aprileS., La mostra del pittore Giuseppe Ronchi, in «Il Popolo di Brescia», 28 aprile

1936Affreschi di Giuseppe Ronchi in S. Luca, in «Il Popolo di Brescia», 23 agosto

1937N. BONFADINI, Nuovi affreschi di Giuseppe Ronchi, in «Il Popolo di Brescia», 10 luglio

1938P. FEROLDI, La quarta mostra sindacale d’ar-te, in «Il Popolo di Brescia», 15 febbraioIV Mostra del Sindacato Provinciale Belle Arti, catalogo, febbraio

131

R. LONATI², Artisti di casa nostra, Giuseppe Ronchi, in «Biesse», anno XV, n. 163, no-vembre, pp. 32-33R. LONATI³, Artisti di casa nostra, Giuseppe Ronchi, in «Biesse», anno XV, n. 164, dicem-bre, pp. 36-37

1976e. c. s.[SALVI], Retrospettive all’AAB. Giovanni Maria Bondioli e Giuseppe Ronchi, in «Gior-nale di Brescia», 18 febbraioL. SPIAZZI¹, G. Ronchi, in «Bresciaoggi», 7 febbraio L. SPIAZZI², Giuseppe Ronchi (1873-1951), catalogo della mostra, A.A.B., Brescia

1977C. SABATTI, F. TROVATI, S. GUERRINI, Magno di Gardone V.T., Brescia, 1977, pp. 88, 127, 153

1978P. BRAGA, L’Associazione l’Arte in Famiglia e l’opera di G. Ronchi, tesi di laurea presso l’Università Cattolica, Milano

1981Trent’anni fa moriva il pittore Ronchi, in «Giornale di Brescia», 5 marzo

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1985L. ANELLI¹, Il paesaggio nella pittura brescia-na dell’Ottocento, Brescia, pp. 50, 61, 76, 83, 111-120L. ANELLI², La pittura dell’Ottocento a Brescia e nel bresciano, in Catalogo dell’arte italiana dell’Ottocento, n. 14, Milano, pp. 78-79L. ANELLI³, La pittura di paesaggio, in Bre-

mo della morte, in «Giornale di Brescia», 6 aprile

1955V. LONATI, Arte di ieri e arte di oggi, in «Commentari dell’Ateneo di Brescia per l’anno 1954», Brescia, p. 125

1959G. PANAZZA, Pinacoteca civica Tosio Marti-nengo, Milano, p. 73

1961Ricordo di Ronchi un artista severo, in «Gior-nale di Brescia», 5 marzo

1962G. VALZELLI, I Profeti e la turba, in «Brutta-nome», n. 1, p. 88

1964B. SPATARO, La pittura e la scultura nei se-coli XIX e XX, in «Storia di Brescia», vol. IV, Brescia, pp. 964 e 968

1967G. NICODEMI, Romolo Romani, Como, pp. 23-27 (p. 24 ill.)

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1973A. M. COMANDUCCI, Dizionario illustra-to dei pittori, disegnatori e incisori italiani moderni e contemporanei, vol. IV, Milano, p. 2779

1975R. LONATI¹, Artisti di casa nostra, Giuseppe Ronchi, in «Biesse», anno XV, n. 162, otto-bre, pp. 40-41

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V. VOLTA², Il palazzo del Broletto di Brescia, Brescia, pp. 28 (ill.) e 30

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1991Bione nella storia e nell’arte, a cura di C. Sa-batti, Bione, pp. 115 e 188-191

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1987V. VOLTA¹, Artigiani e artisti amici di Giovanni Piamarta, in Giovanni Piamarta e il suo tempo 1841-1913, Brescia, p. 257

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1998L. CARAMEL, Al di là del visibile. Romolo Ro-mani, Brescia, pp. 12 (ill.) e 16 1999A. FAPPANI, Enciclopedia Bresciana, vol. XV, Brescia, pp. 244-245

2000F. DE LEONARDIS, La cappella di Sant’An-tonio, in La chiesa del Santissimo Sacramento delle Ancelle della Carità in Brescia, Brescia, pp. 158-159A. FAPPANI, Enciclopedia Bresciana, vol. XVI, Brescia, p. 299

2001R. BREDA, 1890-1940, artisti e mostre. Re-pertorio di pittori e incisori italiani in Esposi-zioni nazionali, RomaG. CAPRETTI, Anni Venti e Trenta, la ten-tazione della modernità, in Anni Venti e Trenta. 1, Gli artisti bresciani nelle collezioni pubbliche cittadine, catalogo della mostra a cura di G. Capretti e C. Zani, A.A.B., Brescia, p. 4A. FAPPANI, Enciclopedia Bresciana, vol. XVII, alla voce Serena, Giuseppe, p. 165, Brescia

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bresciani e il Concorso Brozzoni (1869-1950), catalogo della mostra, A.A.B., Brescia, pp. 14, 86, 118 e 119C. RUGGERI, M. PAGLIARI, Casa San Filip-po e la chiesa del Buon Pastore, Brescia, pp. 25-26 e p. 81

2009B. D’ATTOMA, Catalogo dei beni cultu-rali mobili di proprietà della Provincia di Brescia, Brescia, pp. 35, 106-107 (ill.) e 167L. CAPRETTI, F. DE LEONARDIS, Gli artisti

Sommario

p. 3 Saggi

p. 5 Giuseppe Ronchi: la poesia della luce Francesco De Leonardis

p. 17 Biografia Luigi Capretti

p. 23 Le opere in mostra

p. 71 Apparati a cura di Luigi Capretti e Francesco De Leonardis

p. 72 Catalogo delle opere

p. 125 Bibliografia

La memoria figurativa – 25Giuseppe Ronchi (1873-1951)Mostra promossa e organizzata dall’Associazione Artisti BrescianiBrescia, AAB, salone del Romanino4 dicembre 2010 – 5 gennaio 2011

Comitato organizzatoreLuigi Capretti, Francesco De Leonardis, Vasco Frati, Martino Gerevini,Elena Lucchesi Ragni, Chiara Malzanini, Andrea Mazzolini,Giuseppina Ragusini, Corrado Venturini

Cura della mostraLuigi Capretti e Francesco De Leonardis

Cura del catalogoVasco Frati e Giuseppina Ragusini

Progetto grafico del catalogoMartino Gerevini

AllestimentoAlessandra De Leonardis, Luigi Capretti e Francesco De Leonardis

Referenze fotograficheLuigi CaprettiPiera Tabaglio, Archivio fotografico dei Civici Musei Archivio fotografico dell'Amministrazione ProvincialeRestauriOsservatorio d’Opera, Brescia

TrasportiGLS - Corriere Executive Brescia Service s.r.l.

AssicurazioneSocietà Cattolica di Assicurazione, Agenzia generale di Brescia

Presidenza dell’AABVasco Frati e Martino Gerevini

Segreteria dell’AABChiara Malzanini e Corrado Venturini

L’AAB e i curatori della mostra rivolgono un cordiale ringraziamento per la loro preziosa collaborazione al Comune e alla Provincia di Brescia; alla Soprintendenza per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico per le province di Brescia, Cremona e Mantova, in particolare al soprintendente Fabrizio Magani e al funzionario Rita Dugoni; alla direzione dei Civici Musei d’arte e storia, in particolare ad Elena Lucchesi Ragni, Luisa Cervati, Laura Rossi, Ugo Spini, Piera Tabaglio, Giuliana Ventura; alle famiglie degli eredi e ai collezionisti prestatori, in particolare a Francesca Braga, nipote di Giuseppe Ronchi, che ha fattivamente collaborato alla realizzazione della mostra; ad Alessandra Teso di Gruppo Impresa; alle Fondazioni CAB “Istituto di cultura Giovanni Folonari”, ASM Brescia, Banca San Paolo di Brescia; a monsignor Federico Pellegrini, direttore dell’Ufficio per l’arte sacra e i beni culturali ecclesiastici della Diocesi di Brescia; a Roberto Ferrari dell’Archivio Aref; a Giorgio Orlandi e Andrea Lancini di Osservatorio d’Opera; a Stefano Grigolato dell’Emeroteca della Biblioteca Queriniana; a Marco Gitti di GLS - Corriere Executive; agli sponsor.

Fotocomposizione e stampaArti Grafiche Apollonio – Brescia

Finito di stampare nel mese di novembre 2010.Di questo catalogo sono state stampate 400 copie.