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La Medicina del Lavoro La Medicina del Lavoro • E’ una disciplina a contenuto una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo elettivamente di tipo preventivo Finalità: prevenzione Finalità: prevenzione dell’insorgenza di malattie dell’insorgenza di malattie professionali o tecnopatie professionali o tecnopatie Seconda finalità: promozione ed Seconda finalità: promozione ed il mantenimento del più alto il mantenimento del più alto livello di benessere fisico, livello di benessere fisico, mentale e sociale dei lavoratori. mentale e sociale dei lavoratori.

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La Medicina del LavoroLa Medicina del Lavoro

• E’ una disciplina a contenuto una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoelettivamente di tipo preventivo

• Finalità: prevenzione dell’insorgenza Finalità: prevenzione dell’insorgenza di malattie professionali o tecnopatiedi malattie professionali o tecnopatie

• Seconda finalità: promozione ed il Seconda finalità: promozione ed il mantenimento del più alto livello di mantenimento del più alto livello di benessere fisico, mentale e sociale dei benessere fisico, mentale e sociale dei lavoratori.lavoratori.

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DefinizioniDefinizioni

• PericoloPericolo: caratteristica intrinseca di ambiente ed agenti chimici, fisici, biologici, nonché di attrezzature impianti ecc., che nel luogo di lavoro, hanno la possibilità di causare danni alla salute ed alla sicurezza delle persone.

• RischioRischio: possibilità di conseguenze dannose o negative, che alterano le funzioni psicofisiche del lavoratore allontanandolo dallo stato di benessere.

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LA PREVENZIONELA PREVENZIONE

• Prevenzione primariaPrevenzione primaria: interventi di tipo : interventi di tipo tecnico ed organizzativo che, una volta tecnico ed organizzativo che, una volta individuati e valutati i fattori di rischio individuati e valutati i fattori di rischio presenti nell’ambiente di lavoro, consentono presenti nell’ambiente di lavoro, consentono di eliminarli o contenerli entro livelli di eliminarli o contenerli entro livelli accettabili, limitando l’esposizione dei accettabili, limitando l’esposizione dei lavoratorilavoratori

eliminazione dei fattori di rischio eliminazione dei fattori di rischio (prevenzione tecnico-ambientale e (prevenzione tecnico-ambientale e

personale)personale)

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LA PREVENZIONELA PREVENZIONEPrevenzione secondariaPrevenzione secondaria: attività di tipo sanitario : attività di tipo sanitario

volta al controllo dello stato psicofisico del volta al controllo dello stato psicofisico del lavoratore, finalizzata alla diagnosi precoce lavoratore, finalizzata alla diagnosi precoce di alterazioni dello stato di salutedi alterazioni dello stato di salute

individuazione effetti subclinici, individuazione effetti subclinici, presintomatici (sorveglianza sanitaria - presintomatici (sorveglianza sanitaria - monitoraggio biologico)monitoraggio biologico)

Prevenzione terziariaPrevenzione terziaria: : diagnosi di malattia diagnosi di malattia professionale - terapia - riabilitazioneprofessionale - terapia - riabilitazione

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MALATTIA PROFESSIONALEMALATTIA PROFESSIONALE

• Definizione: si intende per malattia professionale un evento che determina danno alla persona (morte o invalidità lavorativa permanente totale o parziale), che si verifica per ragioni di lavoro nell’ambiente di lavoro determinato da una causa lesiva diluita nel tempo.

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INFORTUNIO SUL LAVOROINFORTUNIO SUL LAVORO

• Evento morboso che insorge acutamente per Evento morboso che insorge acutamente per causa violenta (esterna all'organismo) in causa violenta (esterna all'organismo) in occasione di lavoro e che provoca la morte o occasione di lavoro e che provoca la morte o una invalidità al lavoro permanente (parziale una invalidità al lavoro permanente (parziale o totale), oppure una inabilità temporanea o totale), oppure una inabilità temporanea che comporti l'astensione dal lavoro per più che comporti l'astensione dal lavoro per più di 3 giorni.di 3 giorni.

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DIFFERENZE TRA M.P E I.L.DIFFERENZE TRA M.P E I.L.

Nella Malattia professionale:Nella Malattia professionale:

  

                - non sussiste l’accidentalità imprevista- non sussiste l’accidentalità imprevista

    - non sussiste la causa concentrata nel tempo- non sussiste la causa concentrata nel tempo

    - non esiste l’occasione di lavoro: infatti è legata - non esiste l’occasione di lavoro: infatti è legata

direttamente al lavoro stesso da un rischio direttamente al lavoro stesso da un rischio specifico.specifico.

Esistono delle Tabelle di malattie professionali divise in :Esistono delle Tabelle di malattie professionali divise in :

                  Tabella delle Malattie Professionali dell’industriaTabella delle Malattie Professionali dell’industria

Tabella delle Malattie Professionali dell’agricolturaTabella delle Malattie Professionali dell’agricoltura

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Fattori di rischio in ambiente Fattori di rischio in ambiente sanitariosanitario

• Fattori di rischio fisicoFattori di rischio fisico: Rx ionizzanti, Rx non : Rx ionizzanti, Rx non ionizzanti, Vibrazioni, Elettricità, Rumoreionizzanti, Vibrazioni, Elettricità, Rumore

• Fattori di rischio chimicoFattori di rischio chimico: Farmaci, Gas : Farmaci, Gas anestetici, Farmaci antiblastici, Ossido di anestetici, Farmaci antiblastici, Ossido di etilene, Formaldeide, Sostanze sensibilizzanti etilene, Formaldeide, Sostanze sensibilizzanti ed allergizzantied allergizzanti

• Fattori di rischio biologicoFattori di rischio biologico: Epatite virale, : Epatite virale, TBC, AIDSTBC, AIDS

• Fattori di rischio legati all’organizzazione del Fattori di rischio legati all’organizzazione del lavorolavoro: Rischio infortunistico, Rischio : Rischio infortunistico, Rischio ergonomico, Stress, VDTergonomico, Stress, VDT

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Movimenti periodici di un corpo più o meno elastico in direzioni alternate ed opposte rispetto ad una posizione di equilibrio.

Caratteristiche:

•Frequenza

•Ampiezza

•Velocità

•Accelerazione

•Intensità

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I movimenti oscillatori possono essere:

•Liberi

•Forzati

Vibrazioni a bassa frequenzaVibrazioni a bassa frequenzaVibrazioni a media frequenzaVibrazioni a media frequenzaVibrazioni ad alta frequenzaVibrazioni ad alta frequenza

Le vibrazioni si distinguono in:

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Vibrazioni a bassa frequenza

0/2-3 Hz

Navi, autobus, aerei

Manifestazioni cliniche:

Chinetosi o mal di mare o mal dei Chinetosi o mal di mare o mal dei trasportitrasporti

(vertigini, prostrazione profonda, sudorazione, pallore, scialorrea, nausea e vomito)

La durata varia da minuti a ore. Nelle forme lievi cessa dopo qualche minuto; nelle forme + severe persiste + a lungo.

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Vibrazioni a media frequenza2-3/20-30 Hz

Es. grù, scavatrici, locomotive ferroviarie

Secondo la frequenza della v. sarà interessato un apparato diverso; ogni parte del corpo subisce una influenza diversa della v. avendo una sua frequenza di “RisonanzaRisonanza”.

•Fenomeni sensoriali o psico-sensoriali (dolori addominali, dolore toracico, sconforto, turbe del carattere);

•Modificazioni del tono muscolare;

•Turbe respiratorie (aumento del volume corrente, aumento della ventilazione polmonare, aumento del consumo di ossigeno);

•Turbe cardiache (aumento della frequenza cardiaca, precordialgia);

•Esagerazione o abolizione dei riflessi;

•Turbe visive ed uditive;

•Alterazioni del ciclo mestruale;

•Ipo-infertilità maschile;

•Alterazioni renali;

•Manifestazioni osteoarticolari a carico della colonna vertebrale

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Le v. a bassa ed a media frequenza agiscono su tutto il corpo, il quale risponde come una

massa unica ed omogenea; in tal caso si parla di

WHOLE BODY VIBRATIONWHOLE BODY VIBRATION.

Le v. ad alta frequenza agiscono sul sistema

spalla-braccio-mano; in tal caso si parla di SEGMENTAL SEGMENTAL

VIBRATIONVIBRATION.

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Vibrazioni ad alta frequenza

> 30 Hz> 30 Hz

Strumenti vibranti:Strumenti vibranti:

•A percussioneA percussione

•A rotazioneA rotazione

•Tipo mistoTipo misto

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Disturbi circolatori

Disturbi osteo-articolari

Disturbi neurologici

Fenomeno di Raynaud: reversibile e monolaterale

Azione diretta sulle ossa del cingolo scapolare e dell’arto superiore: artrosi

Azione indiretta per insulto vascolare, vasomotorio, ischemia limitata dell’osso: osteomalacia, osteonecrosi (es. malattia di Kienboeck o necrosi asettica del semilunare; malattia di Kholer o necrosi asettica dello scafoide)

Disturbi tendinei

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DIAGNOSI

Anamnesi, esame clinico

Rx

FPG basale e con prove caloriche

Velocimetria doppler

EMNG

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PrevenzionePrevenzione

• Guanti imbottiti e/o materiale ammortizzante tra la mano del lavoratore e l’impugnatura dello strumento vibrante;

• Allungamento delle pause;

• Limitazione dei tempi di esposizione;

• Astensione dal fumo, alcool;

• Controllo del metabolismo glicidico;

• Sorveglianza sanitaria: visite preventive e periodiche (annuali) ai sensi del D.Lgs. 81/2008, art. 199-205.

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Il rischio rumoreIl rischio rumore

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Il rischio rumoreIl rischio rumore

• Definizione: - il rumore è prodotto da onde di compressione e

rarefazione dell’aria provocate dalle vibrazioni di un corpo sul suo asse che vengono recepite

dall’orecchio come sensazione sonora.  La differenza tra rumore e suono sta nella periodicità e

regolarità delle onde sonore, essendo quelle del rumore assolutamente irregolari e non

sinusoidali. Le caratteristiche fisiche del rumore sono: la frequenza (da

16 Hz a 20.000 Hz), la lunghezza d’onda, la potenza sonora, la potenza sonora, la pressione acustica.

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Il rischio rumoreIl rischio rumore

• Unità di misura: l’unità di misura della pressione acustica sull’orecchio è il ddecibel (dB). La misura dell’intensità del rumore viene effettuata mediante apparecchiature di precisione, costruite secondo norme internazionali dette fonometri in grado di poter analizzare lo spettro di frequenza del rumore. 

• Tipologia del rumore: continuo: quando le variazioni della pressione acustica istantanea

si mantengono entro il range che non supera i 5 dB intermittente: se tale variabilità è superiore ai 5 dB impulsivo: caratterizzato da una rapida variazione du pressione

superiore ai 40 dB per un tempo inferiore ad 1 secondo (prodotto da presse, mazze, martelli, mulini a palle).

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Il rischio rumoreIl rischio rumore Decibel Livelli sonori usuali

0 - soglia minima uditiva 

20 - fruscio di foglie 

40 - appartamento in zona lontana dal traffico

60 - ufficio non meccanizzato 

70 - conversazione a voce normale 

80 - traffico intenso 

100 - clacson d’auto 

120 - martello pneumatico, sirena 

130 - motore a reazione 

> 130 - soglia del dolore 

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DANNI DA RUMOREDANNI DA RUMORE

• Effetti uditivi:Effetti uditivi: - Un rumore molto forte (es. scoppio) può provocare dolore e talvolta lacerazione del timpano: trauma acustico acuto.

- Un rumore meno forte, ma > a 80-85 dB può determinare una riduzione dell’udito che si sviluppa in 4 fasi:  a)  ridotta capacità uditiva temporanea(sensazione di orecchie

ovattate) b)  apparente stato di benessere c)   difficoltà nella percezione dei toni acuti d)   difficoltà a percepire la conversazione → Ipoacusia da rumore

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DANNI DA RUMOREDANNI DA RUMORE• - A livelli superiori ai 70 dB, tramite i centri di integrazione

cerebrale, determina l’insorgenza di una reazione neurovegetativa aspecifica, predisponente a malattie cardiovascolari e gastro-enteriche.

• Disturbi: a) aumento dell’acidità gastricab) aumento della peristalsi intestinale (colon irritabile)c) riduzione del battito cardiacod) aumento della pressione arteriosae) riduzione del campo visivof) riduzione dei riflessig) sensazione di disagio e noia

h) senso di affaticamento

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Prevenzione dell’ipoacusia da Prevenzione dell’ipoacusia da rumorerumore

→ conoscendo il livello di rumorosità si devono attuare misure di prevenzione adeguate 

  Il datore di lavoro procede alla valutazione del livello di emissione sonora durante l’attività lavorativa tramite misure eseguite con fonometri rapportate al tempo di esposizione quotidiana per stabilire se l’esposizione personale quotidiana in media è > di 80 dB.

In base al valore di rumorosità misurato si applicano diverse misure di prevenzione previste dal D.Lgs. 81/2008.

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Prevenzione dell’ipoacusia da Prevenzione dell’ipoacusia da rumorerumore

 

1)   riduzione del rischio alla fonte

2)   riduzione della possibilità di propagazione nell’ambiente

3)   isolamento dei lavoratori in cabine silenti o riduzione del tempo di permanenza

4) informazione e formazione dei lavoratori

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Prevenzione dell’ipoacusia da Prevenzione dell’ipoacusia da rumorerumore

5)   utilizzazione dei mezzi personali di protezione (DPI):• Vanno utilizzati quando non è possibile evitare in altro

modo un’esposizione dannosa - inserti auricolari (sagomati, non sagomati e selettivi:

attenuano il passaggio delle alte frequenze non alterando la comprensione dei messaggi verbali): per esposizioni < di 90 dB; abbattimento di 8-30 dB

- cuffie: per esposizioni prolungate, permettono di ascoltare la voce parlata; abbattimento di 25-40 dB

- caschi: per attività molto rumorose, impediscono di ascoltare la voce parlata; abbattimento di 45-50 dB

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• D.Lgs. 81/2008 art. 187-188

Prevenzione Prevenzione dell’ipoacusia da rumoredell’ipoacusia da rumore

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• I valori limite di esposizione e i valori di azione sono fissati a:

• a) valori limite di esposizione rispettivamente

LEX = 87 dB(A)LEX = 87 dB(A);

• b) valori superiori di azionevalori superiori di azione: rispettivamente

LEX = 85 dB(A)LEX = 85 dB(A);

• c) valori inferiori di azionevalori inferiori di azione: rispettivamente

LEX = 80 dB(A)LEX = 80 dB(A).

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• Il datore di lavoro sottopone a sorveglianza sanitaria i lavoratori la cui esposizione al rumore eccede i valori superiori di azioneesposizione al rumore eccede i valori superiori di azione.

• La sorveglianza viene effettuata periodicamente, di norma una volta l'anno una volta l'anno o con periodicità diversa decisa dal medico competente, con adeguata motivazione riportata nel documento di valutazione dei rischi e resa nota ai rappresentanti per la sicurezza di lavoratori in funzione della valutazione del rischio.

• L'organo di vigilanza, con provvedimento motivato, può disporre contenuti e periodicità della sorveglianza diversi rispetto a quelli forniti dal medico competente.

• La sorveglianza sanitaria è estesa ai lavoratori esposti a livelli superiori ai valori inferiori di azione, su loro richiesta e qualora il medico competente ne confermi l’opportunità.

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DANNI DA RUMOREDANNI DA RUMORE

• Effetti extrauditivi:Effetti extrauditivi:- A livelli superiori ai 70 dB, tramite i centri di integrazione cerebrale

determina l’insorgenza di una reazione neurovegetativa aspecifica, predisponente a malattie cardiovascolari e gastro-enteriche. 

-         Disturbi:a) aumento dell’acidità gastricab) aumento della peristalsi intestinale (colon irritabile)c) riduzione del battito cardiacod) aumento della pressione arteriosae) riduzione del campo visivof) riduzione dei riflessig) sensazione di disagio e noia

h) senso di affaticamento

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IL RISCHIO ELETTRICOIL RISCHIO ELETTRICO

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PatogenesiPatogenesi

Causa direttaCausa diretta:: quando le lesioni riportate sono quando le lesioni riportate sono dovute all’azione della sola corrente elettrica dovute all’azione della sola corrente elettrica per contatto diretto con elementi normalmente in per contatto diretto con elementi normalmente in tensione (turbe del ritmo, ustione ecc.)tensione (turbe del ritmo, ustione ecc.)

Causa semidirettaCausa semidiretta:: quando le lesioni riportate quando le lesioni riportate sono dovute a fenomeni che la corrente elettrica sono dovute a fenomeni che la corrente elettrica determina e che agiscono sull’uomo (es. caduta determina e che agiscono sull’uomo (es. caduta dall’alto perché respinti da conduttore)dall’alto perché respinti da conduttore)

  

Causa indirettaCausa indiretta:: quando le lesioni riportate quando le lesioni riportate sono dovute a fenomeni che la corrente elettrica sono dovute a fenomeni che la corrente elettrica determina “intorno” all’uomo e che agiscono determina “intorno” all’uomo e che agiscono sull’uomo (cortocircuiti in vicinanza di materiale sull’uomo (cortocircuiti in vicinanza di materiale infiammabile o di miscele esplosive)infiammabile o di miscele esplosive)

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Effetti sul corpo umanoEffetti sul corpo umano

1)    Tipologia della corrente  Tipologia della corrente  2)    Intensità della corrente elettrica2)    Intensità della corrente elettrica

3) Resistenza elettrica del corpo umano3) Resistenza elettrica del corpo umano  4)    Tensione della corrente elettrica4)    Tensione della corrente elettrica  5)    Frequenza della corrente elettrica5)    Frequenza della corrente elettrica  6)    Tempo di contatto 6)    Tempo di contatto   7)    Tragitto della corrente elettrica7)    Tragitto della corrente elettrica

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1) Tipologia della corrente1) Tipologia della corrente• Corrente continuaCorrente continua: passaggio di cariche elettriche nei

conduttori costante ed uniforme.• Corrente alternataCorrente alternata: il passaggio delle cariche elettriche

nei conduttori è alternativo, in un senso o nell’altro opposto, ma ad intervalli di tempo regolari e costanti.ù

• Corrente ad impulsoCorrente ad impulso: deriva da un corpo caricato elettrostaticamente o da un condensatore (non dà tetanizzazione)

La pericolosità della corrente alternata è 2 volte superiore a quella della corrente continua

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2) Intensità della corrente2) Intensità della corrente• E’ il numero di cariche elettriche che attraversa

la sezione di un conduttore nell’unità di tempo.• Unità di misura = Ampère (A)

I = V/R (legge di Ohm)

Aforisma di Arsonval: non sono i volt che uccidono ma gli amperes.

è pericolosa la corrente alternata > 30 mA la corrente continua > 60 mA

è mortale la corrente alternata > 60 mA la corrente continua > 120 mA

A parità di voltaggio la corrente alternata ha una pericolosità doppia di quella continua

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3) Resistenza elettrica del corpo 3) Resistenza elettrica del corpo umano (R)umano (R)

Dipende da:a) Fattore biologico: la resistenza globale e determinata dalla

resistenza del mezzo interno (600-800 Ohm) e della cute (molto variabile).

- zona di contatto: zone a bassa resistenza (fronte e giugulo), ad alta resistenza (dorso delle mani e dei piedi, superficie estensoria dell’avambraccio)

- condizioni cutanee: ispessimenti cutanei, abrasioni, ferite.- temperatura tessutale: l’aumento determina una riduzione della

resistenza, a causa della produzione di sudore.- età del soggetto:l’aumento causa un aumento della resistenza

attribuibile alla riduzione della perfusione ematica ed alla disidratazione.

b)      Fattore fisico: è legato all’estensione, alla pressione ed alla durata del contatto, alla tensione della corrente ed alla frequenza.

c)      Natura del contatto con la terra: dipende dalle condizioni del suolo (asciutto, bagnato), del tipo di calzatura.

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TessutoTessuto Resistenza (ohm X cm)Resistenza (ohm X cm)   

Siero o plasma 82-90

Globuli rossi 250-260

Sangue in toto 155-165

Muscoli striati 140-200

Cuore 150-210

Fegato 300

Rene 250

Polmone 500

Tessuto osseo 900-1800

Cute 1/105 – 1/106

Resistenza di alcuni tessuti (tratto da Gobbato, 1976)Resistenza di alcuni tessuti (tratto da Gobbato, 1976)

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4) Tensione della corrente elettrica (V)4) Tensione della corrente elettrica (V)

* Per l’alta tensione si ha la probabilità di essere respinti violentemente dal conduttore;

* Per la bassa tensione la contrazione muscolare può impedire i movimenti ed aumentare il tempo di contatto

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5) Frequenza della corrente elettrica5) Frequenza della corrente elettrica

• Gli effetti diminuiscono con l’aumentare della frequenza.Gli effetti diminuiscono con l’aumentare della frequenza.

• A frequenze A frequenze inferiori a 50 Hzinferiori a 50 Hz si hanno danni evidenti. si hanno danni evidenti.

  

• Con frequenzeCon frequenze tra 50 e 10 tra 50 e 1055 Hz Hz si hanno lievi dannisi hanno lievi danni

  

• A frequenze A frequenze maggiori di 10maggiori di 1055 Hz Hz non si hanno danni. non si hanno danni.

  

• Da 20.000 HzDa 20.000 Hz rimane solo l’effetto termico (diatermia) rimane solo l’effetto termico (diatermia)

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6) Tempo di contatto6) Tempo di contatto

• Se il tempo di contatto è breve si ha solo fibrillazione muscolare.

 • Se il tempo di contatto è lungo si ha tetanizzazione

dei muscoli respiratori ed ustione.

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7) Tragitto della corrente elettrica7) Tragitto della corrente elettrica

• Il più pericoloso è quello che interessa il cuore ed i centri bulbari.

mano destra – mano sinistra

mano - piede

  testa – piede

 

• La corrente elettrica percorre il corpo attraverso le vie a minore resistenza come muscoli, nervi e vasi; tessuto osseo e adiposo oppongono maggiore resistenza.

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Patogenesi del danno elettricoPatogenesi del danno elettrico• Soglia di sensazione o percezioneSoglia di sensazione o percezione:: intensità di corrente elettrica

al di sotto della quale il passaggio di questa è impercettibile

• ReobaseReobase:: intensità minima di corrente capace di provocare la stimolazione muscolare ( 2 mA)

• Soglia di tetanizzazioneSoglia di tetanizzazione: intensità minima di corrente capace di provocare la tetanizzazione muscolare

• Soglia di rilascio o liberazione dal contatto (let go current)Soglia di rilascio o liberazione dal contatto (let go current): massima intensità di corrente che ancora permette ad un soggetto normale di lasciare la presa del conduttore (10 mA; M 17 mA, F 12 mA)

• Tetanic RatioTetanic Ratio: rapporto tra l’intensità della soglia tetanizzante e quella minima efficace (reobase), va da 7 a 13.

• Corrente di asfissiaCorrente di asfissia: entità di corrente che determina asfissia per tetanizzazione dei muscoli respiratori (18-20 mA)

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Meccanismi fisiopatologici della Meccanismi fisiopatologici della corrente elettricacorrente elettrica

effetto elettrochimicoeffetto elettrochimico: si realizza una migrazione di ioni nel tessuto attraversato verso il polo di segno opposto, con conseguenti variazioni del pH e del grado di polarizzazione delle membrane;

effetto termico (effetto Joule)effetto termico (effetto Joule):: quando una corrente di intensità I passa per un tempo T in un circuito con resistenza R, viene prodotto calore secondo la legge di Joule

effetto meccanicoeffetto meccanico: i flussi di liquidi possono alterare gravemente le strutture endocellulari; sovvertimento strutturale degli organi interni attraversati

effetto eccitatorioeffetto eccitatorio:: stimolazione di tessuti specializzati,come muscoli e nervi; la CE provoca fenomeni di eccitazione neuromuscolare che si

manifestano con scosse muscolari violente o tetano generalizzato

effetto elettromagnetico (effetto Oersted)effetto elettromagnetico (effetto Oersted):: la CE crea un campo magnetico attorno al conduttore che attraversa

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ORGANI BERSAGLIOORGANI BERSAGLIO

• Apparato cardiovascolareApparato cardiovascolare• MuscoliMuscoli• SangueSangue• Apparato respiratorioApparato respiratorio• Sistema nervoso centrale e perifericoSistema nervoso centrale e periferico• Organi di senso Organi di senso • CuteCute

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Apparato cardiovascolareApparato cardiovascolare• Soglia di fibrillazione ventricolare:Soglia di fibrillazione ventricolare:- intensità della corrente

- aumenta con l’aumentare del peso (30 mA nella cavia; 250 mA nel montone)

- diminuisce con l’aumentare della durata del contatto; se la durata scende al di sotto di un valore critico, la FV insorge solo se l’impulso elettrico cade in un tempuscolo della ripolarizzazione ventricolare (periodo vulnerabile di Wiggers e Wegria) della durata di 30 msec. Iscriventesi nella branca discendente dell’onda T.

- per la corrente continua è più elevata

- è influenzata dal tipo di contatto e quindi dal tragitto: mano-mano, mano-piede risultano più pericolosi

- è influenzata dal sistema neurovegetativo: le situazioni ipersimpaticotoniche

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Apparato cardiovascolareApparato cardiovascolare• Blocchi atrio-ventricolariBlocchi atrio-ventricolari

- intensa stimolazione vagale

- fenomeni di claudicatio A-V

- ad origine asfittica

• Lesioni miocardiche di tipo ischemicoLesioni miocardiche di tipo ischemico

- angiospastica (vasospasmo delle coronarie)

- trombogena

- effetto Joule diretto sul muscolo cardiaco

• VasiVasi

- vasospasmo sia per azione diretta sulla muscolatura liscia dei vasi, sia per stimolazione del simpatico

- azione trombogena per alterazioni delle pareti vasali

- coagulazione intravasale massiva

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Apparato cardiovascolareApparato cardiovascolare

• Alterazioni cardiacheAlterazioni cardiache- ipertensione arteriosa (contrazione spasmodica dei

vasi)- turbe del ritmo di tipo ipercinetico (flutter e

fibrillazione atriale, fibrillazione ventricolare) ed ipocinetico (BAV di vario grado)

- sindromi anginose

- infarto del miocardio

Page 49: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

Morte elettricaMorte elettrica

• Morte cardiacaMorte cardiaca

Arresto primitivo del cuore, determinato o dalla paralisi dei centri circolatori bulbari oppure dalla fibrillazione ventricolare. Secondo altri AA. secondaria a insufficienza coronarica acuta.

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Morte elettricaMorte elettrica

• Morte respiratoriaMorte respiratoria

Subentra alla paralisi dei centri Subentra alla paralisi dei centri respiratori bulbari o la tetanizzazione dei respiratori bulbari o la tetanizzazione dei muscoli respiratorimuscoli respiratori

Page 51: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

Alterazioni neuro-psichicheAlterazioni neuro-psichiche

• PatogenesiPatogenesi- Ischemia o anossia anossica secondaria a

paralisi respiratoria e/o deficit circolatori- Azione diretta sulle cellule nervose con

conseguente disorganizzazione dell’attività elettrica dei neuroni

- Azione angiospastica a livello dei distretti circolatori cerebrali

Page 52: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

Alterazioni neuro-psichicheAlterazioni neuro-psichiche

• Disturbi motoriDisturbi motori (contratture, crampi, rigidità muscolare, convulsioni, tremori, tremori, paralisi)

• Disturbi della sensibilitàDisturbi della sensibilità (anestesia, iperestesia)

• Disturbi su base psicogena o Disturbi su base psicogena o neurovegetativa neurovegetativa (“paura della corrente”)

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- Anche a distanza di tempo dall’evento acuto, è possibile osservare semplice obnubilamento del sensorio o paralisi transitorie con disturbi della parola.

- E’ da segnalare che anche in assenza di sintomatologia è possibile il reperto di alterazioni elettroencefalografiche, a volte di tipo epilettico.

Alterazioni neuro-psichicheAlterazioni neuro-psichiche

Page 54: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

Altre alterazioniAltre alterazioni

• Apparato uropoietico:Apparato uropoietico: alterazioni della funzionalità renale legate alla natura della lesione (presenza di mioglobina, proteinuria marcata con ematuria, batteriuria, presenza di muco-pus)

• Apparato visivoApparato visivo (unilaterali)- quadri precoci: opacità corneale, emorragie ed edema della

retina, trombosi della vena centrale.- quadri tardivi: sindrome di Behcet (uveonevrassite), alterazioni

della funzionalità pupillare, turbe dei muscoli extraoculari, degenerazione del nervo ottico, cataratta

• Apparato uditivo:Apparato uditivo: la sintomatologia è rappresentata da deficit uditivo che è di tipo percettivo, da turbe dell’equilibrio e da vertigini.

Page 55: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

Principi di prevenzionePrincipi di prevenzione

• Manutenzione periodica delle apparecchiature elettricheManutenzione periodica delle apparecchiature elettriche• Non effettuare mai riparazioni se non in possesso delle Non effettuare mai riparazioni se non in possesso delle

caratteristiche di professionalità previste dalla legislazione caratteristiche di professionalità previste dalla legislazione vigentevigente

• Non utilizzare componenti non conformi alle normeNon utilizzare componenti non conformi alle norme• Non utilizzare componenti elettrici o macchine per scopi non Non utilizzare componenti elettrici o macchine per scopi non

previsti dal costruttoreprevisti dal costruttore• Non utilizzare apparecchiature elettriche in condizioni di Non utilizzare apparecchiature elettriche in condizioni di

rischio elettrico accresciuto (mni bagnate, piedi immersi in rischio elettrico accresciuto (mni bagnate, piedi immersi in acqua o in ambienti umidiacqua o in ambienti umidi

• Non lasciare apparecchiature elettriche (cavi, prolunghe, Non lasciare apparecchiature elettriche (cavi, prolunghe, trapani, ecc.) abbandonate sulle vie di transito.trapani, ecc.) abbandonate sulle vie di transito.

Page 56: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

Legislazione sulla prevenzione degli Legislazione sulla prevenzione degli

infortuni di origine elettricainfortuni di origine elettrica • D.P.R. 27 Aprile 1955 n. 547 “Norme generali per la

prevenzione sugli infortuni sul lavoro”• Legge 1 Marzo 1968 n. 186 “Disposizione concernenti

la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni ed impianti elettrici ed elettronici”

• Legge 5 Marzo 1990 n. 46 “Norme per la sicurezza degli impianti”

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RADIAZIONI IONIZZANTIRADIAZIONI IONIZZANTI

• Determinanti ionizzazione della materia• Corpuscolate (alfa, beta, neutroni, protoni)• Elettromagnetiche (raggi X e gamma)• Esposizione professionale: applicazioni

radiodiagnostiche, controllo industriali, sterilizzazione.

• Organi bersaglio: tessuti in attiva replicazione (midollo osseo, cute, intestino tenue, gonadi) e cristallino (cataratta)

Page 58: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

RADIAZIONI IONIZZANTIRADIAZIONI IONIZZANTI

• Clinica:Clinica:

- leucemie e tumori solidileucemie e tumori solidi

- RadiodermiteRadiodermite

- InfertilitàInfertilità

- CatarattaCataratta

- Mutazioni geniche e cromosomicheMutazioni geniche e cromosomiche

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RADIAZIONI NON IONIZZANTIRADIAZIONI NON IONIZZANTI

ELF ( Estremely Low Frequency): 30 - 300 Hz

RF (Radiofrequenze) e MW (Microonde): 300 MHz - 300 GHz

UV-A e UV-B (Radiazioni ultraviolette)

Radiazioni infrarosse

Luce visibile

Page 60: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

Esposizione professionaleEsposizione professionale• Industria alimentare (forni a microonde, sterilizzatori,

precottura, distruzione di insetti, e larve nei cereali e nel tabacco ecc.)

• Industria elettronica (raffinazione semiconduttori, fibre ottiche, saldatura)

• Industria della carta (essiccamento) • Industria del legno (incollaggio, stagionatura,

fabbricazione dl legno compensato) • Industria siderurgica (tempera superficiale, stampaggio a

caldo e saldatura) • Industria delle materie plastiche (riscaldamento delle

resine termoindurenti) • Radiotelecomunicazioni• Applicazioni mediche e di ricerca

Page 61: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

Danni da esposizione a Rx non ionizzanti (effetti termici)

Opacità del cristallino. Cataratta sottocapsulare anteriore o posteriore.

Opacità corneali, congiuntivite, lesioni retiniche, aumento della pressione endoculare.

Necrosi, atrofia e fibrosi testicolare con quadri di dispermia.Alterazioni dell’EEG Aumento del corticosterone plasmatico, riduzione del

TSH e diminuzione della montata lattea, Bradicardia e labilità pressoria, alterazione dell’ECG

(allungamento del tratto P-Q e del complesso QRS), acrocianosi.

Cefalea, nausea, vertigini, insonnia, irritabilità, astenia, diminuzione della libido, riduzione dell’attività sessuale, dolori toracici, malessere generale, disturbi della memoria, riduzione dei processi di ideazione.

Page 62: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

Danni da esposizione a Rx non Danni da esposizione a Rx non ionizzanti (effetti non termici)ionizzanti (effetti non termici)

Sindrome astenica (sintomatologia astenica, modificazioni vascolari a tendenza vagotonica, modificazioni EEG, reversibilità)

Sindrome astenico-vegetativa-vascolare (dermografismo, iperidrosi, ipertensione arteriosa, iperreattività vascolare periferica, reversibilità)

Sindrome diencefalica (alterata funzionalità del SNV simpatico, diffusi fenomeni angiospastici, ipertensione arteriosa di origine centrale, crisi simpatico-adrenergiche, alterazioni dell’EEG, andamento talora irreversibile)

Page 63: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

Esposizione professionaleEsposizione professionale• Industria alimentare (forni a microonde, sterilizzatori,

precottura, distruzione di insetti, e larve nei cereali e nel tabacco ecc.)

• Industria elettronica (raffinazione semiconduttori, fibre ottiche, saldatura)

• Industria della carta (essiccamento) • Industria del legno (incollaggio, stagionatura,

fabbricazione dl legno compensato) • Industria siderurgica (tempera superficiale, stampaggio a

caldo e saldatura) • Industria delle materie plastiche (riscaldamento delle

resine termoindurenti) • Radiotelecomunicazioni• Applicazioni mediche e di ricerca

Page 64: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

Danni da esposizione a Rx non Danni da esposizione a Rx non ionizzanti (effetti termici)ionizzanti (effetti termici)

Opacità del cristallino. Cataratta sottocapsulare anteriore o posteriore.

Opacità corneali, congiuntivite, lesioni retiniche, aumento della pressione endoculare.

Necrosi, atrofia e fibrosi testicolare con quadri di dispermia.Alterazioni dell’EEG Aumento del corticosterone plasmatico, riduzione del

TSH e diminuzione della montata lattea, Bradicardia e labilità pressoria, alterazione dell’ECG

(allungamento del tratto P-Q e del complesso QRS), acrocianosi.

Cefalea, nausea, vertigini, insonnia, irritabilità, astenia, diminuzione della libido, riduzione dell’attività sessuale, dolori toracici, malessere generale, disturbi della memoria, riduzione dei processi di ideazione.

Page 65: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

Danni da esposizione a Rx non Danni da esposizione a Rx non ionizzanti (effetti non termici)ionizzanti (effetti non termici)

Sindrome astenica (sintomatologia astenica, modificazioni vascolari a tendenza vagotonica, modificazioni EEG, reversibilità)

Sindrome astenico-vegetativa-vascolare (dermografismo, iperidrosi, ipertensione arteriosa, iperreattività vascolare periferica, reversibilità)

Sindrome diencefalica (alterata funzionalità del SNV simpatico, diffusi fenomeni angiospastici, ipertensione arteriosa di origine centrale, crisi simpatico-adrenergiche, alterazioni dell’EEG, andamento talora irreversibile)

Page 66: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

• Lavoratori esposti a radiazioni ionizzantiLavoratori esposti a radiazioni ionizzanti (ai sensi del DPR 185/64, D.L. 230/95, D.L. 241/2000)

- Medico autorizzatoMedico autorizzato: visita preventiva e periodica (semestrale per i lavoratori di Gruppo A)

- M.A. o M.C.:M.A. o M.C.: visita preventiva e periodica (annuale per i lavoratori di Gruppo B)

emocromo con formula, glicemia, azotemia, creatinina, elettroforesi proteica, transaminasi, GGT, es. urine, ECG, visita oculistica (biomicroscopia del cristallino)

SORVEGLIANZA SANITARIASORVEGLIANZA SANITARIA

Page 67: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

RISCHIO BIOLOGICO IN RISCHIO BIOLOGICO IN AMBIENTE SANITARIOAMBIENTE SANITARIO

• Epatite BEpatite B

• Epatite CEpatite C

• TubercolosiTubercolosi

• Infezione da HIVInfezione da HIV

• Antropozoonosi (Brucellosi, Antropozoonosi (Brucellosi, Rickettsiosi, Leishmaniosi ecc.)Rickettsiosi, Leishmaniosi ecc.)

Page 68: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

RISCHIO BIOLOGICORISCHIO BIOLOGICO• Trasmissione diretta dall’infettoTrasmissione diretta dall’infetto (cute, mucose, (cute, mucose,

contatto sessuale)contatto sessuale)• Trasmissione indirettaTrasmissione indiretta (flugge, vomito, feci, urine, (flugge, vomito, feci, urine,

sangue, pus)sangue, pus)• Trasmissione tramite vettoreTrasmissione tramite vettore (zanzare, zecche, ecc.) (zanzare, zecche, ecc.)

Fattori favorenti:Fattori favorenti:- Cute lesaCute lesa- Immunodeficienze congeniteImmunodeficienze congenite- Immunodeficienze secondarie (leucemie, linfomi, Immunodeficienze secondarie (leucemie, linfomi,

terapie antiblastiche, cortisoniche, radianti, terapie antiblastiche, cortisoniche, radianti, immunosoppressive, insufficienza epatica e renale)immunosoppressive, insufficienza epatica e renale)

Page 69: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

Epatite BEpatite B

• Principale rischio infettivo in ambiente ospedaliero

• Virus a DNA di 42 nm

• Riproduzione virale a livello epatocitario

• Risposta immunitaria

• Co-infezione con virus D o delta

Page 70: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

Clinica dell’infezione con HBVClinica dell’infezione con HBV

• Tempo di incubazione: 6 sett.- 6 mesi• Epatite acuta: febbre, astenia, dispepsia, ittero, feci

ipocromiche, urine ipercromiche); sindrome influenzale; asintomatica.

• Epatite acuta fulminante: esito infausto• Guarigione nel 95% dei casi• Cronicizzazione in Epatite cronica persistente o in

Epatite cronica attiva (cirrosi ed epatocarcinoma)

Page 71: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

Epidemiologia dell’infezione HBVEpidemiologia dell’infezione HBV

• Elevata frequenza in Africa Centrale, Sud-Est Elevata frequenza in Africa Centrale, Sud-Est asiatico, bacino amazzonico e Cina (70-90%)asiatico, bacino amazzonico e Cina (70-90%)

• Europa Meridionale, Giappone, America latina, Europa Meridionale, Giappone, America latina, Nordafrica: 20-55%Nordafrica: 20-55%

• Nordamerica, Australia, Europa Occidentale e Nordamerica, Australia, Europa Occidentale e Settentrionale: 5%Settentrionale: 5%

• Italia Meridionale > SettentrionaleItalia Meridionale > Settentrionale• Personale sanitario: 25-50%Personale sanitario: 25-50%

Page 72: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

Trasmissione dell’infezione HBVTrasmissione dell’infezione HBV

• Trasmissione con sangue e suoi derivatiTrasmissione con sangue e suoi derivati• Trasmissione con sperma, secrezioni Trasmissione con sperma, secrezioni

vaginali, saliva, lacrime, sudorevaginali, saliva, lacrime, sudore• Trasmissione verticale: da madre a feto e da Trasmissione verticale: da madre a feto e da

madre a neonatomadre a neonato

Modalità più frequentiModalità più frequenti: puntura con ago : puntura con ago infetto, tagli accidentaliinfetto, tagli accidentali

Page 73: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

Prevenzione nell’infezione HBVPrevenzione nell’infezione HBV

• Prevenzione generica per malattie a trasmissione Prevenzione generica per malattie a trasmissione parenteraleparenterale

• Prevenzione specifica: immunizzazione attivaPrevenzione specifica: immunizzazione attiva

Vaccinazione antiepatite: Vaccinazione antiepatite:

Vaccino a DNA ricombinanteVaccino a DNA ricombinante

Vaccinazione gratuita per personale sanitarioVaccinazione gratuita per personale sanitario

Schema vaccinale:0-1-6 mesiSchema vaccinale:0-1-6 mesi

Page 74: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

Epatite CEpatite C

• Virus a RNAVirus a RNA• Meccanismo diretto di citotossicitàMeccanismo diretto di citotossicità• Minore potere infettanteMinore potere infettante• Trasmissione parenterale ( trasfusione di Trasmissione parenterale ( trasfusione di

sangue ed emoderivati)sangue ed emoderivati)• Epatite acuta frequentemente Epatite acuta frequentemente

cronicizzantesi (50-60%): cirrosi epatica cronicizzantesi (50-60%): cirrosi epatica e carcinoma epaticoe carcinoma epatico

Page 75: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

Tubercolosi (TBC)Tubercolosi (TBC)

• Mycobacterium tubercolosis• Infezione polmonare o extrapolmonare (reni, cute,

ossa)• Primo contatto: complesso primario asintomatico• Periodo silente• Formazione di ascessi freddi ad andamento

torpido (polmoni, reni, ossa) colliquantesi in condizioni di immunosoppressione

Page 76: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

Rischio TBC per il personale Rischio TBC per il personale sanitariosanitario

• Pazienti con tubercolosi polmonare aperta (ascesso aperto che scarica nell’albero respiratorio): colpi di tosse, starnuti

• Reparti a rischio: pneumologia, malattie infettive, laboratori

Page 77: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

Prevenzione del rischio TBCPrevenzione del rischio TBC

• Maschera facciale Maschera facciale

• Test tubercolinico: Tine test o Test tubercolinico: Tine test o intradermoreazione di Mantouxintradermoreazione di Mantoux

• Se cutinegativi: obbligo di vaccinazione Se cutinegativi: obbligo di vaccinazione (Legge 1088 del 14/12/1970)(Legge 1088 del 14/12/1970)

Page 78: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

Infezione da HIVInfezione da HIV• Retrovirus a RNARetrovirus a RNA• Clinica: deperimento organico, linfoadenopatia, Clinica: deperimento organico, linfoadenopatia,

infezione opportuniste, neuropatieinfezione opportuniste, neuropatie• Categorie a rischio: tossicodipendenti, omosessuali, Categorie a rischio: tossicodipendenti, omosessuali,

bisessuali, emofilicibisessuali, emofilici• Non esiste né prevenzione specifica, né terapiaNon esiste né prevenzione specifica, né terapia• Minore resistenza ed infettività rispetto all’HBVMinore resistenza ed infettività rispetto all’HBV• Numero limitato di infezioni a carico del personale Numero limitato di infezioni a carico del personale

sanitario: inoculazione di sangue infetto, sanitario: inoculazione di sangue infetto, contaminazione di membrane mucose o lesioni cutaneecontaminazione di membrane mucose o lesioni cutanee

Page 79: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

Note di prevenzioneNote di prevenzione

• Lavaggio delle mani (accurato, frequente, Lavaggio delle mani (accurato, frequente, prolungato)prolungato)

• Uso di guanti Uso di guanti

• Camici protettiviCamici protettivi

• Maschere, occhiali e coprifaccia Maschere, occhiali e coprifaccia protettiviprotettivi

Page 80: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

RISCHIO CHIMICORISCHIO CHIMICO

• Farmaci antiblasticiFarmaci antiblastici

• AnesteticiAnestetici

• Ossido di etileneOssido di etilene

• Formaldeide e glutaraldeideFormaldeide e glutaraldeide

• Dermatiti da contattoDermatiti da contatto

Page 81: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

Ossido di etileneOssido di etilene

• Gas incolore, di odore dolciastro, Gas incolore, di odore dolciastro, infiammabile, altamente esplosivoinfiammabile, altamente esplosivo

• Tendenza a disperdersi nell’ambienteTendenza a disperdersi nell’ambiente• Utilizzato per la sterilizzazione di Utilizzato per la sterilizzazione di

materiali e strumenti che non possono materiali e strumenti che non possono essere trattati con il calore (endoscopi, essere trattati con il calore (endoscopi, raccordi in gomma, tubi di drenaggio, raccordi in gomma, tubi di drenaggio, suturatrici meccaniche)suturatrici meccaniche)

Page 82: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

Ossido di etileneOssido di etilene

• Sterilizzazione in tre fasi:Sterilizzazione in tre fasi:

1)1) Esposizione degli strumenti ad elevate Esposizione degli strumenti ad elevate concentrazioni di ossido di etileneconcentrazioni di ossido di etilene

2)2) Desorbimento: allontanamento del gas Desorbimento: allontanamento del gas che rimane sul materiale sterilizzatoche rimane sul materiale sterilizzato

3)3) Impacchettamento degli strumenti in Impacchettamento degli strumenti in polietilene o altro materialepolietilene o altro materiale

Page 83: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

Effetti biologici dell’EtOEffetti biologici dell’EtO

• Effetti aspecifici: nausea e vomitoEffetti aspecifici: nausea e vomito• Irritazione su cute e mucose respiratorieIrritazione su cute e mucose respiratorie• Effetti sul SNC: narcosi, incoordinazione Effetti sul SNC: narcosi, incoordinazione

motoria (dosi massicce)motoria (dosi massicce)• Effetti sul SNP: neuropatia sensitivo-Effetti sul SNP: neuropatia sensitivo-

motoria (rara)motoria (rara)• Effetto cancerogeno: leucemie, K gastrico Effetto cancerogeno: leucemie, K gastrico

e K pancreas (Gruppo 2A IARC)e K pancreas (Gruppo 2A IARC)

Page 84: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

FormaldeideFormaldeide

• Gas incolore, infiammabile, di odore Gas incolore, infiammabile, di odore pungente, molto solubile in acqua ed alcolpungente, molto solubile in acqua ed alcol

• Sotto forma di monomero, tende ad Sotto forma di monomero, tende ad aggregarsi in polimeri aggregarsi in polimeri paraformaldeideparaformaldeide

• In soluzione acquosa è definita In soluzione acquosa è definita formalina formalina oo formoloformolo

Page 85: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

FormaldeideFormaldeide

• Usi della formaldeide:1)1) Disinfezione di pavimenti e superfici Disinfezione di pavimenti e superfici

lavabililavabili2)2) Disinfezione di ambienti tramite Disinfezione di ambienti tramite

vaporizzazione di formalinavaporizzazione di formalina3)3) Disinfezione di strumenti chirurgici e Disinfezione di strumenti chirurgici e

medicalimedicali4)4) Conservazione di campioni biologiciConservazione di campioni biologici

Page 86: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

FormaldeideFormaldeide• Esposizione professionaleEsposizione professionale- laboratori di anatomia patologicalaboratori di anatomia patologica- servizi di medicina legaleservizi di medicina legale- produzione di plastiche (resine urea-produzione di plastiche (resine urea-

formaldeide, melamino-formaldeide)formaldeide, melamino-formaldeide)• Esposizione extraprofessionaleEsposizione extraprofessionale- derivante da da processi industriali derivante da da processi industriali

(combustione incompleta degli (combustione incompleta degli idrocarburi)idrocarburi)

- mobili e accessori per la casamobili e accessori per la casa

Page 87: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

FormaldeideFormaldeide

• Bassa soglia di percezioneBassa soglia di percezione

A basse concentrazioniA basse concentrazioni::

• Forte irritanteForte irritante

• Occhi: bruciore, lacrimazione ed Occhi: bruciore, lacrimazione ed iperemia congiuntivaleiperemia congiuntivale

• Naso e gola: rinorrea, tosse con Naso e gola: rinorrea, tosse con espettorazioneespettorazione

Page 88: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

FormaldeideFormaldeide

Ad alte concentrazioniAd alte concentrazioni: broncospasmobroncospasmo laringospasmolaringospasmo dolore toracico in sede retrosternaledolore toracico in sede retrosternale Edema polmonare acutoEdema polmonare acuto Polmonite chimicaPolmonite chimica Asma da formaldeideAsma da formaldeide

Page 89: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

FormaldeideFormaldeide

In caso di ingestioneIn caso di ingestione::

necrosi dei tessuti del tubo digerente, necrosi dei tessuti del tubo digerente, nefrite emorragica con insufficienza renale.nefrite emorragica con insufficienza renale.

In caso di contatto cutaneoIn caso di contatto cutaneo::

irritazione e sensibilizzazione allergicairritazione e sensibilizzazione allergica

Sospetto cancerogeno per la IARCSospetto cancerogeno per la IARC

Page 90: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

FormaldeideFormaldeide

PrevenzionePrevenzionepreferenza della sterilizzazione termica (vapore preferenza della sterilizzazione termica (vapore ad alta temperatura)ad alta temperatura)

aerazione adeguata dell’ambienteaerazione adeguata dell’ambiente

chiusura immediata dei contenitori di formalina chiusura immediata dei contenitori di formalina dopo l’utilizzodopo l’utilizzo

utilizzo dei guanti in gommautilizzo dei guanti in gomma

Page 91: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

RISCHIO DA RISCHIO DA MANIPOLAZIONE DI MANIPOLAZIONE DI

FARMACI ANTIBLASTICIFARMACI ANTIBLASTICI

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Sono un gruppo eterogeneo di sostanze che inibiscono la proliferazione delle cellule tumorali con meccanismi diversi, prevalentemente genotossici. Sono molecole di sintesi (chemioterapici), prodotti naturali (antibiotici, alcaloidi, enzimi) o loro derivati semisintetici che, interferendo con la sintesi o la funzione di macromolecole biologicamente rilevanti, determinano un’inibizione della replicazione cellulare e della crescita neoplastica. Oltre che per i tessuti neoplastici sono anche lesivi per alcuni tessuti normali, soprattutto i tessuti ad alto turnover cellulare, come il midollo osseo e le mucose del tubo digerente. · Agenti alchilanti· Agenti alchilanti  · Antimetaboliti· Antimetaboliti  · Alcaloidi vegetali: alcaloidi della vinca, epipodofillotossine, taxani, · Alcaloidi vegetali: alcaloidi della vinca, epipodofillotossine, taxani, camptotecine camptotecine  · Antibiotici antitumorali· Antibiotici antitumorali  · Complessi di coordinazione del platino· Complessi di coordinazione del platino  · Miscellanei· Miscellanei

Page 93: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

operatori incaricati del ricevimento e dello stoccaggio (nelle farmacie e nei luoghi di deposito delle confezioni di farmaci antineoplastici non integre);

personale medico ed infermieristico (addetti alla preparazione ed alla somministrazione dei farmaci);

personale addetto alla pulizia dei locali e degli strumenti adibiti alla preparazione e somministrazione dei farmaci (cappe, filtri, piani di lavoro, pavimenti, ecc…), dei servizi igienici e degli effetti letterecci dei pazienti ai quali tali farmaci vengono somministrati (lenzuola, materassi, indumenti, ecc….);

personale addetto allo smaltimento del materiale usato per la preparazione e somministrazione dei farmaci antiblastici (fiale, siringhe, camici, guanti, filtri per cappe, deflussori, ecc…).

Classi professionali maggiormente esposte Classi professionali maggiormente esposte al rischioal rischio

Page 94: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

AcutiAcuti: : irritazione della cute, occhi e mucose, irritazione della cute, occhi e mucose, arrossamento del volto, alopecia, perdita di peli, arrossamento del volto, alopecia, perdita di peli, tosse, cefalea, vertigini, stordimenti, dolori tosse, cefalea, vertigini, stordimenti, dolori addominali, nausea e vomito, dermatiti (fino a episodi addominali, nausea e vomito, dermatiti (fino a episodi di necrosi cutanea correlati all’utilizzo di necrosi cutanea correlati all’utilizzo dell’adriamicina), flebiti, allergie, shock.dell’adriamicina), flebiti, allergie, shock.

  

CroniciCronici: : effetti mutageni, teratogeni e cancerogeni.effetti mutageni, teratogeni e cancerogeni.

Esposizione del personale sanitario rispetto a quella dei pz in trattamento è molto diversa la dose assorbita è più modesta sebbene la durata dell’esposizione sia potenzialmente molto più prolungata.

 

Page 95: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

Organo bersaglio

Rischio accertato

Tipo di effetto Reversibilità del processo patologico

Principali farmaci connessi

Cute Irritativo (necrosi e lesioni del sottocute);

  

Irritativo (DIC);

   

Allergico (DAC)

Acuto      

Cronico    

Cronico

Irreversibile     

Reversibile    

Reversibile

Adriamicina     

Fluorouracile e mostarde azotate   

Numerosi

Sistema nervoso centrale

Sintomi aspecifici:

-cefalea-nausea

-vertigini-stordimento

Acuto Reversibile Numerosi

Intero organismo

Mutageno (mutagenicità delle urine)

Cronico Reversibile CiclofosfamideClorambucil

6-mercaptopurinaCisplatino 

Page 96: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

Rischio ipotizzato Principali farmaci connessi

 

CancerogenoCiclofosfamide

AzatioprinaProcarbazinaAdriamicinaCisplatino

Teratogeno ed embriotossico

(sulla progenie del personale addetto)

Numerosi

Genotossico (danni al corredo

cromosomico delle cellule)

Numerosi

Epatotossico BleomicinaVincristina

Ciclofosfamide 

Page 97: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

Protocollo di esami ematochimiciProtocollo di esami ematochimici

• Emocromo con formula leucocitariaEmocromo con formula leucocitaria• PiastrinePiastrine• Elettroliti sierici (NaElettroliti sierici (Na++, K, K++))• ColesterolemiaColesterolemia• TrigliceridemiaTrigliceridemia• AzotemiaAzotemia• CreatininemiaCreatininemia• TransaminasiTransaminasi• gammaGTgammaGT• Fosfatasi alcalinaFosfatasi alcalina• LDHLDH• CPKCPK• PchesPches• Bilirubinemia totale e direttaBilirubinemia totale e diretta• GlicemiaGlicemia• Proteine totali ed elettroforesiProteine totali ed elettroforesi• Amilasemia, lipasemiaAmilasemia, lipasemia• Striscio perifericoStriscio periferico• IL-2 e IL-6IL-2 e IL-6

Page 98: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

ICCICC: N° dosi manipolate e/o : N° dosi manipolate e/o somministratesomministrate

N° ore di lavorazione N° ore di lavorazione

Indice di contatto citostaticoIndice di contatto citostatico

VALUTAZIONE DEL RISCHIOVALUTAZIONE DEL RISCHIO

Page 99: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

I.C.C.I.C.C.

< 1Rischio casuale ed infrequenteRischio casuale ed infrequente

3Rischio probabileRischio probabile

> 3Rischio intenso e routinarioRischio intenso e routinario

Page 100: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALEINDIVIDUALE

• Doppio paio di guanti in latex

• Camici monouso di tipo chirurgico

• Maschere a conchiglia

• Cuffie

• Occhiali dotati di protezione laterale

• Calzari

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Page 102: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

DefinizioneDefinizione

si definiscono anestetici quei farmaci che determinano abolizione dello stato di coscienza e temporanea inibizione della sensibilità dolorifica, per il periodo di somministrazione.

Page 103: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

Classificazione degli anestetici Classificazione degli anestetici per inalazioneper inalazione

1) 1) GassosiGassosi

N2ON2O

EtileneEtilene

AcetileneAcetilene

CiclopropanoCiclopropano

Sono sostanze che a pressione e a temperatura ambiente si Sono sostanze che a pressione e a temperatura ambiente si

trovano allo stato gassosotrovano allo stato gassoso

Page 104: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

Classificazione degli anestetici Classificazione degli anestetici per inalazioneper inalazione

2) 2) VolatiliVolatili

Enflurano (o etrano) Isoflurano (o forano)Enflurano (o etrano) Isoflurano (o forano)

Alotano (o fluotano) Etere etilicoAlotano (o fluotano) Etere etilico

Cloroformio TricloroetileneCloroformio Tricloroetilene

Metossifluorano Cloruro di etileneMetossifluorano Cloruro di etilene

*sono alcuni composti alogenati che, a pressione e a temperatura ambiente, si trovano allo stato liquido e vengono poi vaporizzati in apparecchi termocompensati, ove si miscelano al momento dell’impiego con una corrente gassosa proveniente da un impianto centralizzato

Page 105: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

Miscela di anestesiaMiscela di anestesia

• 60% protossido d’azoto60% protossido d’azoto

• 40% ossigeno40% ossigeno

• 4-5% eteri alogenati4-5% eteri alogenati

Page 106: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

Assorbimento degli anestetici Assorbimento degli anestetici inalatoriinalatori

1) concentrazione dell’anestetico nel gas inspirato2) durata della somministrazione3) superficie corporea4) ventilazione polmonare5) gittata cardiaca6) perfusione tissutale7) gradiente di concentrazione tra aria alveolare e

sangue8) coefficiente di diffusione dell’anestetico attraverso

la membrana alveolo-capillare9) solubilità dell’anestetico nel sangue e nei tessuti

10) clearance metabolica

Page 107: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

PROTOSSIDO D’AZOTOPROTOSSIDO D’AZOTO gas incolore, inodore, insapore bassa tossicità acuta, elevata stabilità, non

irritabilità, non infiammabilitàbasso coefficiente di ripartizione sangue/gas scarsa solubilità nel sangue e nei tessuti rapida eliminazione per via urinaria e respiratoria trasformazione riduttiva con formazione di radicali

liberi (< 38 mm di Hg di O2) trasformazione ossidativa a ossido nitrico e ione

nitrito (alchilnitrosamine e diazoalcani)

Page 108: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

PROTOSSIDO D’AZOTOPROTOSSIDO D’AZOTO

Meccanismi patogeneticiMeccanismi patogenetici (in corso di esposizione cronica)

1) formazione di radicali liberi1) formazione di radicali liberi

2) inattivazione della vitamina B122) inattivazione della vitamina B12

Page 109: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

PROTOSSIDO D’AZOTOPROTOSSIDO D’AZOTO Organi bersaglioOrgani bersaglio

  SNCSNC - cefalea - cefalea - astenia - astenia - insonnia o sonnolenza- insonnia o sonnolenza - ansia o depressione- ansia o depressione - riduzione delle performance audio-visive, - riduzione delle performance audio-visive,

motorie, di vigilanza e di memoria (>100 ppm) motorie, di vigilanza e di memoria (>100 ppm)    SNP SNP -- polineuropatia sensitivo-motoria polineuropatia sensitivo-motoria (( sintesi mielinica) sintesi mielinica)  

Page 110: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

PROTOSSIDO D’AZOTOPROTOSSIDO D’AZOTO

Organi bersaglioOrgani bersaglio

App. riproduttivoApp. riproduttivo - infertilità maschile- infertilità maschile - aborti spontanei- aborti spontanei

    Sist. emopoieticoSist. emopoietico - anemia megaloblastica - anemia megaloblastica

- leucopenia periferica- leucopenia periferica

Page 111: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

ANESTETICI VOLATILIANESTETICI VOLATILI

Meccanismo patogenetici degli anestetici volatiliMeccanismo patogenetici degli anestetici volatili

formazione di fluoro ionicoformazione di fluoro ionico

formazione di bromo ionicoformazione di bromo ionico

meccanismo immunoallergicomeccanismo immunoallergico

induzione enzimaticainduzione enzimatica

Page 112: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

ANESTETICI VOLATILIANESTETICI VOLATILI

formazione di fluoro ionicoformazione di fluoro ionico

- blocco della crescita cellulareblocco della crescita cellulare- inibizione della sintesi proteica e del DNAinibizione della sintesi proteica e del DNA- degradazione dell’ATPdegradazione dell’ATP- inibizione di sistemi enzimatici (enolasi, inibizione di sistemi enzimatici (enolasi,

creatinchinasi, fosfoglucosidasi)creatinchinasi, fosfoglucosidasi)- inibizione a livello renale del riassorbimento di inibizione a livello renale del riassorbimento di

acqua e soluti (ipotensione)acqua e soluti (ipotensione)

Page 113: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

ANESTETICI VOLATILIANESTETICI VOLATILI

formazione di bromo ionicoformazione di bromo ionico

- sintomi neuropsichicisintomi neuropsichici

- ipotiroidismoipotiroidismo

- blocco della spermatogenesi (danno sulle cellule blocco della spermatogenesi (danno sulle cellule del Sertoli)del Sertoli)

Page 114: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

ALOTANOALOTANO

Epatite acuta fulminante autoimmuneEpatite acuta fulminante autoimmune Cefalea, anoressia, malessere Febbre, ittero, letargiaEpatomegaliaIpertransaminasemia,

iperbilirubinemia, riduzione del tempo di protrombina

Page 115: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

ALOTANOALOTANO

metabolismo metabolismo metabolismo metabolismo

ossidativo riduttivoossidativo riduttivo Metabolita alchilante Radicale liberoMetabolita alchilante Radicale libero risposta immunotossicarisposta immunotossica lesione direttalesione diretta (mecc. idiosincrasico)(mecc. idiosincrasico) (mecc. intrinseco)(mecc. intrinseco) EPATITE EPATOPATIA EPATITE EPATOPATIA

FULMINANTE SUBAC. E CRONICAFULMINANTE SUBAC. E CRONICA

Page 116: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

ENFLUORANOENFLUORANO - Liquido trasparente, incolore- Liquido trasparente, incolore - Non infiammabile, non irritante- Non infiammabile, non irritante - Odore dolciastro- Odore dolciastro - - EliminazioneEliminazione: 80 % per via respiratoria: 80 % per via respiratoria 15 % per via urinaria15 % per via urinaria 5 % metabolismo epatico5 % metabolismo epatico - - MetabolitiMetaboliti: ac. metossidifluoroacetico: ac. metossidifluoroacetico ac. Ossalicoac. Ossalico FluoruriFluoruri CloruriCloruri

Page 117: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

ISOFLUORANOISOFLUORANO

- - EliminazioneEliminazione: per via respiratoria: per via respiratoria

per via urinaria per via urinaria

- - MetabolitiMetaboliti: ac. trifluoroacetico: ac. trifluoroacetico

cloruri, fluoruri cloruri, fluoruri

Page 118: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

DESFLUORANODESFLUORANO

• derivato dell’isofluoranoderivato dell’isofluorano

• basso coefficiente di ripartizione basso coefficiente di ripartizione sangue/gassangue/gas

• metabolismo ossidativometabolismo ossidativo

• acido trifluoroaceticoacido trifluoroacetico

Page 119: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

SEVOFLUORANOSEVOFLUORANO

• alogenato fluorato metiliisopropilicoalogenato fluorato metiliisopropilico• trasparente, non infiammabile, non trasparente, non infiammabile, non

irritante, stabileirritante, stabile• metabolismo (1-4%) ossidativo e metabolismo (1-4%) ossidativo e

glucuronoconiugazioneglucuronoconiugazione• basso coefficiente di ripartizionebasso coefficiente di ripartizione• rapida eliminazione (ac. Trifluoroacetico, rapida eliminazione (ac. Trifluoroacetico,

fluorinati)fluorinati)

Page 120: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

ORGANI BERSAGLIO DEGLI ORGANI BERSAGLIO DEGLI ALOGENATIALOGENATI

• FegatoFegato

Epatite acuta e cirrosi (alotano)Epatite acuta e cirrosi (alotano)

aumento della aumento della γGT γGT aumento delle transaminasiaumento delle transaminasi

Page 121: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

ORGANI BERSAGLIO DEGLI ORGANI BERSAGLIO DEGLI ALOGENATIALOGENATI

• ReneRene

Alterazione del meccanismo di riassorbimento tubulare (ipotensione)

Page 122: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

ORGANI BERSAGLIO DEGLI ORGANI BERSAGLIO DEGLI ALOGENATIALOGENATI

• Apparato cardiovascolareApparato cardiovascolare

Aritmie (bradicardia sinusale, ritmo Aritmie (bradicardia sinusale, ritmo nodale)nodale)

Alterazioni elettrocardiografiche Alterazioni elettrocardiografiche (allungamento del tratto P-R, del tratto (allungamento del tratto P-R, del tratto Q-T)Q-T)

Page 123: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

INQUINAMENTO INQUINAMENTO AMBIENTALEAMBIENTALE

Page 124: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

APPARECCHIATURE DI ANESTESIAAPPARECCHIATURE DI ANESTESIA

- sistema di rifornimento dei gas - sistema di rifornimento dei gas

- sistema di misura dei gas- sistema di misura dei gas

- sistema di vaporizzazione- sistema di vaporizzazione

Page 125: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

CONCENTRAZIONE DEI GAS ANESTETICI CONCENTRAZIONE DEI GAS ANESTETICI NEI REPARTI OPERATORINEI REPARTI OPERATORI

1) Fattori strutturaliFattori strutturali                  forma                        cubatura                       sistema di ventilazione  2) Modalità di erogazioneModalità di erogazione                 - qualità e quantità degli anestetici                       - concentrazione degli anestetici nei gas                       - tecnica di anestesia impiegata (entità dei flussi gassosi, - percentuali di vaporizzazione, adozione di valvole deviatrici)                        - tipo di apparecchiatura di erogazione                      - caratteristiche dell’apparato di smaltimento

- tipo e durata dell’intervento

Page 126: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

FONTI DI INQUINAMENTO AMBIENTALEFONTI DI INQUINAMENTO AMBIENTALE

  Imperfetta adesione della maschera faccialeImperfetta adesione della maschera facciale   Diffusione dalla gomma delle Diffusione dalla gomma delle

apparecchiatureapparecchiature   Scarsa manutenzione dell’impianto di Scarsa manutenzione dell’impianto di

condizionamentocondizionamento   Estubazione del pazienteEstubazione del paziente   Espirio del pazienteEspirio del paziente Perdite da tubi, raccordi, flussometri, valvolePerdite da tubi, raccordi, flussometri, valvole

Page 127: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

PREVENZIONEPREVENZIONE

Page 128: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

NORMATIVA DI RIFERIMENTONORMATIVA DI RIFERIMENTO

    DPR 303 del 19/03/1956DPR 303 del 19/03/1956 “Norme generali per “Norme generali per l’igiene del lavoro”; l’igiene del lavoro”;

Art. 20 “Difesa dell’aria dagli inquinanti con Art. 20 “Difesa dell’aria dagli inquinanti con prodotti nocivi”: obbligo di predisporre sistemi di prodotti nocivi”: obbligo di predisporre sistemi di aspirazione.aspirazione.

    Circolare del Ministero della Sanità n° 403 Circolare del Ministero della Sanità n° 403 del 14/03/1989del 14/03/1989 “ “Esposizione professionale ad anestetici in sala Esposizione professionale ad anestetici in sala

operatoria” .operatoria” . D.Lgs. 81/2008 art. 221-232

Page 129: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

VALORI LIMITE AMBIENTALIVALORI LIMITE AMBIENTALI

Nel III paragrafo della C.M. 403/89 sono indicati i TLV-TWA raccomandati dall’ACGIH Nel III paragrafo della C.M. 403/89 sono indicati i TLV-TWA raccomandati dall’ACGIH per gli anestetici più utilizzati: per gli anestetici più utilizzati:

AlotanoAlotano 50 ppm pari a 400 mg/mc 50 ppm pari a 400 mg/mc

EnfluranoEnflurano 75 ppm pari a 575 mg/mc 75 ppm pari a 575 mg/mc

IsofluranoIsoflurano 75 ppm (2 ppm se associato a N2O) 75 ppm (2 ppm se associato a N2O)

N2O N2O 50 ppm pari a 91 mg/mc per le sale operatorie di 50 ppm pari a 91 mg/mc per le sale operatorie di

nuova costruzione o ristrutturate nuova costruzione o ristrutturate 100 ppm per le sale operatorie esistenti 100 ppm per le sale operatorie esistenti

VALORI LIMITE RACCOMANDATI DAL NIOSHVALORI LIMITE RACCOMANDATI DAL NIOSH N2O 25 ppmN2O 25 ppm Alogenati 2 ppm (TLV-C se usati da soli)Alogenati 2 ppm (TLV-C se usati da soli) 0,5 ppm (se associati a N2O)0,5 ppm (se associati a N2O)

Page 130: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

MONITORAGGIO AMBIENTALEMONITORAGGIO AMBIENTALE

1) Campionamento in posizione fissa1) Campionamento in posizione fissa a) istantanei ambientali o di area a) istantanei ambientali o di area -- flusso di aria 200-300 ml/minflusso di aria 200-300 ml/min

- fialette con carbone attivo- fialette con carbone attivo - eseguite ad altezza di 1,5 metri - eseguite ad altezza di 1,5 metri

Page 131: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

MONITORAGGIO AMBIENTALEMONITORAGGIO AMBIENTALE

1) Campionamento in posizione fissa1) Campionamento in posizione fissa b)b) campionamenti in continuocampionamenti in continuo - analizzatori in continuo (spettrofotometria all’infrarosso)- analizzatori in continuo (spettrofotometria all’infrarosso)

- valutazione di dispersioni zonali, concentrazioni punta e - valutazione di dispersioni zonali, concentrazioni punta e variabilità variabilità

intraoperatoriaintraoperatoria

Page 132: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

MONITORAGGIO AMBIENTALEMONITORAGGIO AMBIENTALE

2)2) Campionamento di tipo personaleCampionamento di tipo personale

(flusso di captazione 130-150 ml/min) (flusso di captazione 130-150 ml/min)

Page 133: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

Linee di prevenzione ambientaleLinee di prevenzione ambientale

Adeguata cubatura delle sale operatorieAdeguata cubatura delle sale operatorie

Efficiente impianto di condizionamento centralizzato, completo di Efficiente impianto di condizionamento centralizzato, completo di sistema di ventilazione forzata e di sistema di aspirazione all’esternosistema di ventilazione forzata e di sistema di aspirazione all’esterno

Adeguato numero di ricambi orari d’ariaAdeguato numero di ricambi orari d’aria

--      1010 (C.M.LL.PP. n° 13011 del 22/11/1974 e norme tecniche UNI (C.M.LL.PP. n° 13011 del 22/11/1974 e norme tecniche UNI 5104)5104)

--      1717 per sale chirurgiche, 10 per camere di induzione (NIOSH) per sale chirurgiche, 10 per camere di induzione (NIOSH)

Sistema di umidificazione e deumidificazione, di filtraggio e di Sistema di umidificazione e deumidificazione, di filtraggio e di regolazione del flusso d’ariaSistemi di evacuazione dei gas espirati dal regolazione del flusso d’ariaSistemi di evacuazione dei gas espirati dal paziente (attivi e passivi)paziente (attivi e passivi)

Controlli periodici dello stato di efficienza delle macchine (semestrali Controlli periodici dello stato di efficienza delle macchine (semestrali o più frequenti in caso di elevato inquinamento)o più frequenti in caso di elevato inquinamento)

Page 134: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

Linee di prevenzione ambientaleLinee di prevenzione ambientale

Istituzione di protocolli di comportamento per il personale esposto Istituzione di protocolli di comportamento per il personale esposto ad opera dei responsabili delle unità operative (V paragrafo della ad opera dei responsabili delle unità operative (V paragrafo della C.M. 403/89)C.M. 403/89)Informazioni sul funzionamento dei sistemi di ventilazione ed Informazioni sul funzionamento dei sistemi di ventilazione ed evacuazione, sul tipo di anestetici utilizzati e sulla loro frequenza evacuazione, sul tipo di anestetici utilizzati e sulla loro frequenza d’usod’usoNon impiegare anestetici inalatori prima dell’intubazione Non impiegare anestetici inalatori prima dell’intubazione orotracheale orotracheale Assicurare la massima aderenza della maschera sul visoAssicurare la massima aderenza della maschera sul visoCaricamento dei vaporizzatori all’esterno della sala operatoriaCaricamento dei vaporizzatori all’esterno della sala operatoriaVerificare prima dell’induzione dell’anestesia che siano attivati e ben Verificare prima dell’induzione dell’anestesia che siano attivati e ben raccordati i dispositivi di allontanamento dei gas raccordati i dispositivi di allontanamento dei gas Non aprire i flussometri prima dell’induzione dell’anestesiaNon aprire i flussometri prima dell’induzione dell’anestesiaUtilizzare flussi di gas più bassi possibiliUtilizzare flussi di gas più bassi possibili

Ossigenare a lungo il paziente prima dell’estubazione.Ossigenare a lungo il paziente prima dell’estubazione.

Page 135: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

Patologia allergica ed irritativa Patologia allergica ed irritativa del personale ospedalierodel personale ospedaliero

• Prevalenza nel personale ospedaliero tra Prevalenza nel personale ospedaliero tra il 10 ed il 15,3%il 10 ed il 15,3%

ClassificazioneClassificazione

• Dermatite da contatto irritativaDermatite da contatto irritativa

• Dermatite da contatto allergicaDermatite da contatto allergica

• Orticaria da contattoOrticaria da contatto

• Asma professionaleAsma professionale

Page 136: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

Dermatite da contatto irritativaDermatite da contatto irritativa• Affezione cutanea prodotta da agenti chimici, Affezione cutanea prodotta da agenti chimici,

fisici e biologici, i quali ledono la cute nella sede fisici e biologici, i quali ledono la cute nella sede di contatto con meccanismo direttodi contatto con meccanismo diretto

• Elevata frequenza (70-80% delle dermopatie Elevata frequenza (70-80% delle dermopatie professionali)professionali)

• Reazioni cutanee di tipo infiammatorio Reazioni cutanee di tipo infiammatorio insorgenti o entro pochi minuti o a qualche ora insorgenti o entro pochi minuti o a qualche ora dal contattodal contatto

• Fattori favorenti: condizioni cutanee, uso di Fattori favorenti: condizioni cutanee, uso di detergenti, macerazione, disidratazionedetergenti, macerazione, disidratazione

Page 137: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

Fattori causaliFattori causali

• Agenti irritanti forti:Agenti irritanti forti: Acido solforico Acido cloridrico Idrossido di sodio Ossido di etilene Ipoclorito di sodio Ammoniaca

• Agenti irritanti Agenti irritanti deboli:deboli:

Solventi (acetone, etere etilico)

Saponi Disinfettanti (composti

di ammonio quaternario)

Contatto prolungato con acqua

Page 138: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

Lavorazioni a rischioLavorazioni a rischio

• Personale ausiliario addetto alle puliziePersonale ausiliario addetto alle pulizie

• Personale addetto ai serviziPersonale addetto ai servizi

• Sanificazione ambientaleSanificazione ambientale

• DisinfezioneDisinfezione

• Lavoratori domesticiLavoratori domestici

Page 139: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

Quadri cliniciQuadri clinici

• Lesioni localizzate alle sole sedi di Lesioni localizzate alle sole sedi di contatto (mani)contatto (mani)

• Lesioni nella stessa fase clinico-Lesioni nella stessa fase clinico-evolutivaevolutiva

• Frequenti sintomi: bruciore e dolore Frequenti sintomi: bruciore e dolore (manca il prurito)(manca il prurito)

Page 140: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

Quadri cliniciQuadri clinici• Dermatite eritemato-vescicolare:Dermatite eritemato-vescicolare:

- secchezza e fissurazione della cute- secchezza e fissurazione della cute

- eritema, vescicolazione, essudazione e eritema, vescicolazione, essudazione e formazione di crosteformazione di croste

• Dermatite ipercheratosica:Dermatite ipercheratosica:

- aumento di spessore dello strato corneoaumento di spessore dello strato corneo

- in sede palmarein sede palmare

Page 141: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

Quadri cliniciQuadri clinici• Dermatite eritemato-vescicolo-bollosaDermatite eritemato-vescicolo-bollosa

- da irritanti fortida irritanti forti

- eritemaeritema

- edemaedema

- bollebolle

• Ulcere da contattoUlcere da contatto

- da irritanti primari forti- da irritanti primari forti

Page 142: La Medicina del Lavoro una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivoE una disciplina a contenuto elettivamente di tipo preventivo Finalità:

Dermatite da contatto allergicaDermatite da contatto allergica

• Insorge con meccanismo allergico di tipo Insorge con meccanismo allergico di tipo ritardato, mediato dall’immunità ritardato, mediato dall’immunità cellulare, in seguito a contatto con agenti cellulare, in seguito a contatto con agenti chimici, chimico-fisici o biologicichimici, chimico-fisici o biologici

• Fattori patogenetici:Fattori patogenetici:- tipo e struttura chimica dell’agente sensibilizzantetipo e struttura chimica dell’agente sensibilizzante- concentrazione della sostanzaconcentrazione della sostanza- tempo di esposizione, sede, estensione del contattotempo di esposizione, sede, estensione del contatto- fattori geneticifattori genetici- condizioni della cutecondizioni della cute

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Fattori causaliFattori causali

• Metalli: contenuti nei detersivi (nichel, Metalli: contenuti nei detersivi (nichel, cromo)cromo)

• Lattice (guanti in gomma)Lattice (guanti in gomma)

• Sostanze disinfettanti e detergenti Sostanze disinfettanti e detergenti (sanificazione ambientale)(sanificazione ambientale)

• FarmaciFarmaci

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Lavorazioni a rischioLavorazioni a rischioChirurgiaChirurgia Guanti in gomma, sulfamidici, Guanti in gomma, sulfamidici,

penicilline, antisettici, anestetici penicilline, antisettici, anestetici locali, metallilocali, metalli

OrtopediaOrtopedia Stessi allergeni, metilmetacrilato Stessi allergeni, metilmetacrilato monomeromonomero

AnestesiologiaAnestesiologia PropanilidePropanilide

MedicinaMedicina Antibiotici, antistaminici, Antibiotici, antistaminici, anestetici locali, antisetticianestetici locali, antisettici

PneumologiaPneumologia Antitubercolari (streptomicina, Antitubercolari (streptomicina, isoniazide)isoniazide)

PsichiatriaPsichiatria Neurolettici, stimolantiNeurolettici, stimolanti

OftalmologiaOftalmologia Antibiotici, anestetici localiAntibiotici, anestetici locali

ORLORL Guanti in gomma, anestetici localiGuanti in gomma, anestetici locali

OdontostomatologiaOdontostomatologia Anestetici locali, materie plastiche, Anestetici locali, materie plastiche, metallimetalli

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Quadri cliniciQuadri clinici

• Polimorfismo delle lesioniPolimorfismo delle lesioni

• Andamento ciclicoAndamento ciclico

• Sintomo principale: pruritoSintomo principale: prurito

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Quadri cliniciQuadri clinici• Fase acuta:Fase acuta:- eritema della cuteeritema della cute- edemaedema- vescicolevescicole- rottura delle vescicolerottura delle vescicole• Fase subacuta:Fase subacuta:- crostecroste- squamesquame• Fase cronica:Fase cronica:- cute ispessita, ipoelasticacute ispessita, ipoelastica- ipercheratosi, fissurazioni e ragadiipercheratosi, fissurazioni e ragadi

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Orticaria da contattoOrticaria da contatto

• Manifestazioni eritemato-pomfoidi con prurito e/o dolore ad Manifestazioni eritemato-pomfoidi con prurito e/o dolore ad insorgenza rapida di durata variabileinsorgenza rapida di durata variabile

• Meccanismi immunologici (orticaria allergica) o non immunologiciMeccanismi immunologici (orticaria allergica) o non immunologici

• Sostanze causanti Orticaria da contatto:Sostanze causanti Orticaria da contatto:

- PolveriPolveri

- AcariAcari

- Detersivi con sali di nichelDetersivi con sali di nichel

- Alcol etilicoAlcol etilico

- FormaldeideFormaldeide

- AmmoniacaAmmoniaca

- FarmaciFarmaci

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Orticaria allergicaOrticaria allergica

• Comparsa dopo ripetuti contattiComparsa dopo ripetuti contatti

• Inreressa solo pochi individui espostiInreressa solo pochi individui esposti

• Interessamento della cute esposta al Interessamento della cute esposta al contattocontatto

• Successiva propagazione su cute non Successiva propagazione su cute non esposta e su altri organi ed apparatiesposta e su altri organi ed apparati

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Orticaria non immunologicaOrticaria non immunologica

• Comparsa al primo contattoComparsa al primo contatto

• Circoscritta alla cute sede di contattoCircoscritta alla cute sede di contatto

• Lesioni prevalentemente eritematoseLesioni prevalentemente eritematose

• Rapida risoluzioneRapida risoluzione

• Reazione dipendente dalla concentrazione Reazione dipendente dalla concentrazione dell’agente, tempo di contatto, dell’agente, tempo di contatto, sfregamento, grattamentosfregamento, grattamento

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Cenni di diagnosi della Cenni di diagnosi della patologia allergica e irritativapatologia allergica e irritativa

• AnamnesiAnamnesi• Esame clinicoEsame clinico• Diagnosi differenziale tra DIC e DACDiagnosi differenziale tra DIC e DAC• Prove allergologicheProve allergologiche- Patch test (serie fisse di allergeni)Patch test (serie fisse di allergeni)- Open test Open test - Prick test (test intradermico)Prick test (test intradermico)- Test interruzione-ripresaTest interruzione-ripresa- Dosaggi immunologici (RIA, ELISA, IgE totali e Dosaggi immunologici (RIA, ELISA, IgE totali e

specifiche)specifiche)- Conta degli eosinofiliConta degli eosinofili

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Note di prevenzioneNote di prevenzione

Prevenzione ambientale: eliminazione delle Prevenzione ambientale: eliminazione delle sostanze e dei prodotti nocivi dall’ambiente di sostanze e dei prodotti nocivi dall’ambiente di lavorolavoroVisita medica preventiva: identificazione dei Visita medica preventiva: identificazione dei soggetti a rischiosoggetti a rischioFormazione ed informazione del personaleFormazione ed informazione del personaleIgiene personaleIgiene personaleUtilizzo dei dispositivi di protezione individuale Utilizzo dei dispositivi di protezione individuale (creme barriera, guanti, mascherine)(creme barriera, guanti, mascherine)

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Movimentazione manuale dei Movimentazione manuale dei carichicarichi

• Definizione: per movimentazione manuale dei carichi si intendono le operazioni di trasporto o sostegno di un carico da parte di uno o più lavoratori, comprese le operazioni di sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico che per le loro caratteristiche o in conseguenza di condizioni ergonomiche sfavorevoli, possono comportare rischi di lesioni dorso-lombari, ovvero lesioni a carico delle strutture ossee, muscolari, tendinee, nervose e vascolari.

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Patologie da MMCPatologie da MMC

• Il tratto dorso-lombare ha funzione di sostegno nel mantenimento delle posizioni del corpo e nel concepimento di movimenti; sono soprattutto le vertebre lombari a sopportare il carico, per cui può accadere che il disco intervertebrale fuoriesce dalla sua sede → Ernia del disco

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Patologie da MMCPatologie da MMC

• Altre alterazioni frequenti:• → Artrosi : malattia degenerativa delle articolazioni, che

determina la formazione di becchi ossei ai margini delle vertebre con irregolarità dell’osso.

• → Sciatica: sia l’artrosi che l’ernia del disco possono comprimere il nervo sciatico, dando origine a irritazione e dolore.

• → Alterazioni delle curve della colonna: le più comuni sono l’ipercifosi dorsale, l’iperlordosi lombare, la scoliosi che possono aumentare la probabilità dei rischi per la schiena.

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Prevenzione dei danni da MMCPrevenzione dei danni da MMC

• 1)   Legislazione: D.Lgs. 81/2008, Titolo VI; art. 167-171        Il datore di lavoroIl datore di lavoro• a)   evitare per i lavoratori la MMC ricorrendo ad attrezzature meccaniche• b)   se ciò non è possibile deve organizzare i posti di lavoro in modo che la

movimentazione sia il più possibile sicura• c)    tenere conto delle caratteristiche del carico• d)   adottare misure atte ad evitare o ridurre i rischi di lesioni dorso-lombari,

considerando i fattori individuali di rischio, le caratteristiche dell’ambiente di lavoro e le esigenze che tale attività comporta

• e)    sottopone a sorveglianza sanitaria i lavoratori addetti alla MMC• f)     informa i lavoratori sul peso del carico, movimentazione corretta e i rischi

che corrono se tale attività non viene eseguita correttamente N.B. La legislazione corrente prevede il peso massimo movimentabile manualmente da un solo lavoratore → 30 Kg2)   Precauzioni da seguire per prevenire i rischi dorso-lombari

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Rischi da utilizzazione di Rischi da utilizzazione di videoterminalivideoterminali

Apparecchiature elettroniche progettate per attività informatiche, caratterizzate dalla presenza di:

• una unità di visualizzazione (CRT, LCD, PLASMA, etc.), con possibilità di rappresentazione alfanumerica o grafica;

• una unità di controllo, gestione e, generalmente, memorizzazione di dati;

• dispositivi periferici, sia di interfaccia con l'utilizzatore, per funzioni di input (tastiera, mouse, etc.) e di output (stampanti, plotter, strumenti di misura, etc.), sia per acquisizione dati (scanner, sensori di sistemi di rilevazione etc.).

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FISIOPATOLOGIAFISIOPATOLOGIA Fisiopatologia oculo-visiva

Una associazione di sintomi e/o segni causata da fattori e

compiti lavorativi che, eventualmente combinati con le

caratteristiche oftalmiche del soggetto, favoriscono

l’insorgenza o la reiterazione di un insieme di sintomi e/o

segni oculari e/o visivi che, nei casi piu’ gravi, possono anche

comportare disturbi generali

ASTENOPIA OCCUPAZIONALEASTENOPIA OCCUPAZIONALE

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FISIOPATOLOGIAFISIOPATOLOGIA Fisiopatologia oculo-visiva

MANIFESTAZIONI DELL’ASTENOPIA E POSSIBILE OBIETTIVITA’ CORRELATA (I)

ASPETTI VISIVI

• disagio / disturbo alla luce (fotofobia)

• visione sfuocata

• visione sdoppiata

• aloni colorati

• effetto Mc Collough

Cui possono corrispondere sul piano obiettivo• riduzione dell'acuità visiva

• riduzione dell'ampiezza visiva

• allontanamento del punto prossimo di

accomodazione (ppa)

• comparsa o aumento di forie

• miopizzazione transitoria

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FISIOPATOLOGIAFISIOPATOLOGIA Fisiopatologia oculo-visiva

MANIFESTAZIONI DELL’ASTENOPIA E POSSIBILE OBIETTIVITA’ CORRELATA (II)

ASPETTI OCULARI

• lacrimazione

• prurito

• bruciore

• secchezza

• rossore riferito

• sensazione di sabbia negli

occhi

• dolore periorbitario e/o

retrobulbare

• alterazioni

dell'ammiccamento

• pesantezza dei bulbi

Cui possono corrispondere sul piano obiettivo•iperemia congiuntivale

•ipersecrezione oculare

•alterazioni del film lacrimale

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FISIOPATOLOGIAFISIOPATOLOGIA Fisiopatologia oculo-visiva

MANIFESTAZIONI DELL’ASTENOPIA E POSSIBILE OBIETTIVITA’ CORRELATA

ASPETTI GENERALI

• cefalea

• astenia

• nausea

• dispepsia

• vertigine

• tensione generale

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SORVEGLIANZA SANITARIASORVEGLIANZA SANITARIA

Ai sensi della legislazione vigente (D.Lgs. 81/2008 art. 172-179), per(D.Lgs. 81/2008 art. 172-179), per

““tutti tutti i lavoratori che usano attrezzature munite di videoterminali in i lavoratori che usano attrezzature munite di videoterminali in

modo sistematico e abituale, per 20 ore settimanali, dedotte le modo sistematico e abituale, per 20 ore settimanali, dedotte le

interruzioniinterruzioni“.“.

• Visita preventiva, destinata a evidenziare eventuali malformazioni

strutturali, comprende un esame degli occhi e della vista da parte del

medico competente (visiotest o visita oftalmologica)

• Visita periodica di norma quinquennale, biennale per i lavoratori

idonei con prescrizioni o che abbiano compiuto il 50° anno di età, più

ravvicinata in casi particolari a discrezione del medico competente

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MOBBINGMOBBING

• Dall’inglese “to mob”: attaccare, assalire aggredire

• Fenomeno derivante da un’alterata interazione psicosociale nell’ambiente di lavoro

• Terminologia: • Mobber (aggressore), mobbizzato (vittima),

co-mobber (spettatore).

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MOBBINGMOBBING

• Si distinguono secondo Leymann 4 fasi:1) Segnali premonitori2) Stigmatizzazione3) Caso ufficiale4) Allontanamento- Nei casi conclamati possono comparire sintomi

inquadrati nella categoria DSM-III di disturbo ansioso e IV come disturbo post-traumatico da stress (sindrome da stress)

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BURN-OUT SYNDROMEBURN-OUT SYNDROME

• Definizione: perdita di interesse per la Definizione: perdita di interesse per la gente con cui si lavora in risposta ad uno gente con cui si lavora in risposta ad uno stress da lavoro (Maslach, 1976)stress da lavoro (Maslach, 1976)

• Tre componenti: esaurimento emotivo, Tre componenti: esaurimento emotivo, depersonalizzazione, ridotta depersonalizzazione, ridotta realizzazione personalerealizzazione personale

• Bersagli: operatori sanitari di “prima Bersagli: operatori sanitari di “prima linea”linea”

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SORVEGLIANZA SANITARIASORVEGLIANZA SANITARIA(art. 41 D.Lgs. 81/2008art. 41 D.Lgs. 81/2008)

Comprende:

a) visita medica preventivavisita medica preventiva intesa a constatare l’assenza di controindicazioni al lavoro cui il lavoratore è destinato al fine di valutare la sua idoneità alla mansione specifica;

b) visita medica periodica visita medica periodica per controllare lo stato di salute dei lavoratori ed esprimere il giudizio di idoneità alla mansione specifica.

La periodicità di tali accertamenti, qualora non prevista dalla relativa normativa, viene stabilita, di norma, in una volta l’anno.

c) visita medica su richiesta del lavoratorevisita medica su richiesta del lavoratore, qualora sia ritenuta dal medico competente correlata ai rischi professionali o alle sue condizioni di salute, suscettibili di peggioramento a causadell’attività lavorativa svolta, al fine di esprimere il giudizio di idoneità alla mansione specifica;

d) visita medica in occasione del cambio della mansione visita medica in occasione del cambio della mansione onde verificare l’idoneità alla

mansione specifica;

e) visita medica alla cessazione del rapporto di lavorovisita medica alla cessazione del rapporto di lavoro nei casi previsti dalla normativa vigente.

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SORVEGLIANZA SANITARIASORVEGLIANZA SANITARIA

Esame integrativi (personale medico, tecnico ed Esame integrativi (personale medico, tecnico ed infermieristico)infermieristico)

- Esame emocromocitometrico con formula leucocitaria- esame della funzionalità epatica (AST, ALT, GT,

bilirubinemia totale e diretta), esame della funzionalità renale (creatininemia, azotemia, esame urine), glicemia, trigliceridemia, colesterolemia

- Markers dell’epatite- Elettrocardiogramma- Curva flusso-volume- Tine test