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Per un mondo migliore The Family International n.33 PROGETTO CROAZIA E BOSNIA Notiziario LA MAGIA DEL C O L O R E ERO IN PRIGIONE... RIMPIANTI? NESSUNO.

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Per un mondo miglioreThe Family International

n.33PROGETTO CROAZIA E BOSNIA Notiziario

LA MAGIA DEL COLORE

ERO INPRIGIONE...

RIMPIANTI? NESSUNO.

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Per un mondo migliore

Per un mondo migliore è un’associazione volontaria

affiliata a “The Family International”

Stesura degli articoli:Anna, Paolo, e Maggie

Layout e foto: Jerry

Stampa:Tiskara

"SIGRA" (Poreć, HR)www.sigra.hr

Per un mondo miglioreC.P. 33, Verona 17

37131 Verona Italia

C/C postale N. 13371372

Telefono:Italia- 328/4924857

Rijeka: 00385/51/22502000385/98/674705

E-mail: [email protected]

Web:www.perunmondomigliore.org

Per un mondo migliore n. 33 11

Carissimi amici,

Come vola il tempo! Anche se in periodi come questi non si capiscono più tanto bene le stagioni, il calendario ci dice che siamo nel pieno della primavera e che sarà meglio pre-pararci per l’estate. E a dire il vero, sì, molte delle foto che ho scattato ultimamente erano tipiche scene di primavera: boccioli, gemme, il verde tenero delle prime foglioline. Come mi sono fermata ad ammirare il miracolo della vita che nasce, o rinasce, nel regno vegetale, ho anche riflettuto su un altro miracolo: vite umane in nascita o in cambiamento; vite rigenerate tramite il potere dell’amore e della fede. Che spettacolo altrettanto magnifico! Di queste vite parla il giornalino che state per leggere. Vi auguriamo che gli stessi miracoli possano ac-

cadere nella vostra vita e, a loro volta, in quelle delle persone che vi circondano. Non c’è gioia più grande, ve

lo posso garantire, di quella che si prova osservando, e aiutando, una vita sbocciare e rinascere.

Una “fiorita” di affetto Anna

Come forse già sapete, la nostra associazione opera a tempo pieno grazie all’aiuto di molti. Siamo estremamente grati per ogni piccolo o grande aiuto che ci permette di continuare a dedicare tempo e energie a

tante realtà bisognose. Non siamo una grande organizzazione, ma proprio per questo niente viene sprecato in burocrazia intermedia. Siamo 24 ore su 24 al ser-vizio del prossimo, cercando fra l’altro di coinvolgere e motivare parecchi giovani italiani che abbiamo ospitato per periodi più o meno lunghi. Molti, meravigliati, ci chiedono: “Ma come fate ad andare avanti?”. La risposta è semplice: “Anche grazie al vostro aiuto!” In ogni giornalino cerchiamo di elencare quelle che sono le ne-cessità più immediate, ma non dovete sentirvi limitati solo a questa lista. Molti ci aiutano mensilmente o periodicamente con un’offerta sul nostro conto corrente. Oppure ci ospitano quando veniamo in Italia. O ci aiutano con alimentari, vestiario e detersivi. O ci riparano gratuitamente i furgoni, ci sviluppano le foto, ci stampano il giornalino...e qui manca davvero lo spazio per raccontarvi tutti i piccoli e grandi atti di generosità accaduti anche solo in questi ultimi mesi. Grazie a tutti voi, e naturalmente, grazie a Dio!

Grazie di nuovo a Marinella e gruppo che, instancabilmente organizza-no serate e iniziative per raccogliere fondi per la nostra nuova casa. Per rispondere a molti di voi che ci chiedono a riguardo, non siamo ancora riusciti nella grande impresa, quindi aiuto e preghiere sono senz’altro più che apprezzati. Grazie anche a Patrizio (e Anna e Paolo della Ideagrandimpianti di Ve-rona) che ci ha portato un lavello industriale. Adesso abbiamo davvero una cucina come si deve! Grazie a Romulo e Cristiane che, anche se si sono trasferiti dalla Croazia, continuano a sponsorizzare le nostre attività, particolarmente quelle della band.Grazie al CSI di Brescia, che puntualmente ci aiuta con la sua offerta annuale.Grazie a tutti voi che avete devoluto il 5 per mille a favore della nostra associa-zione. Per chi non l’abbia ancora fatto, il nostro Codice Fiscale è : 90007420236.Grazie a Fiorella, Nando e Mariuccia di Rescal-dina (Milano), che ci hanno ospitato e raccolto aiuti con tanto entusiasmo e affetto.

C’E’ BISOGNO DI…

Bongo e tamburelli Alimentari a lunga durataProdotti per l’igiene e la puliziaBuste di varie misure Coprisedili per il pulmino

La magia del colore ........................ pag 3Ero in prigione e ... pag 4Di nuovo in Bosnia ..........................pag 5Rimpianti? Nessuno ...................... pag 6

Angolo dei bambini e posta .......... pag 8Riflessione ............................................ pag 9Progetti e notizie ............................. pag 10Grazie! .................................................. pag 11

Sommario N. 33

“Non è necessario essere ricchi per es-sere generosi. Se possiede il vero spirito di

generosità, un povero può donare bene tanto quanto un principe” -- Corrine U.Wells

“I colori dell’arcobaleno si vedono solo attra-verso il prisma della pioggia”

Grazie!Notiziario N.33

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Free hugs (abbracci gratis): un successone!

Avete mai sentito parlare di questa iniziativa, ideata da un giovane in Au-stralia, ma che ora ha raggiunto livelli mondiali? Sicuramente il mondo ne ha bisogno! Abbiamo provato a farla anche a Rijeka, lungo il Corso, con reazioni molto positive, soprattutto il giorno di S. Valentino.Poi l’abbiamo riproposta a Brescia, con l’aiuto del clown Zolletta (che l’ave-va già “pionierizzata” tempo fa) e con la partecipazione di parecchi amici. “E’ difficile iniziare”, alcuni hanno commentato, “ma una volta che parti, è un’esperienza bellissima”. Massi di Brescia ha scritto sul nostro nuovo blog: “All’inizio non è stato felice ma subito l’atmosfera si è riscaldata e siamo decollati alla grande. Non pensavo gli abbracci avessero un così grande suc-cesso. Grazie ancora”

Un nuovo blog

Ogni tre mesi vi arriva il nostro giornalino e mensilmente cerchiamo di mandare qualche notizia a tutti tramite l’email, ma per molti non era suf-ficiente! C’era l’esigenza di farvi avere notizie più “fresche”, anche su altri argomenti sul giornalino, per ovvi motivi di spazio, non riusciamo a farci stare, come: vita in comunità, amici speciali e collaboratori, annunci ecc. Così, cliccate su www.perunmondomigliore.wordpress.com per notizie fre-sche e anche divertenti! E lasciate pure un vostro commento!

Estate alle porte!

Come ogni estate, la nostra comunità è aperta per offrire campi e esperienze di volontariato a giovani (e giovani di cuore!), sia in gruppo o individual-mente. Chi viene può anche sperimentare un tocco di vita comunitaria, que-sta straordinaria avventura che abbiamo il privilegio di vivere e condividere con altri.

Abbiamo un nuovo chitarrista per la nostra band “Hole Truth”: Pawel, 18 anni, polacco ma tanti anni passati in Russia e Ucraina, dove i suoi genitori hanno operato come volontari.La band sta facendo le prove in preparazione per una serie di concerti estivi finalizzati a raggiungere i giovani croati con un messaggio di speranza, e a motivarli a dedicare la loro vita a una buona causa.

NOTIZIE E PROGETTI

realizzato 4 murales: nell’ospedale pedia-trico di Kantrida, nel carcere di Rijeka, alla Casa per anziani con problemi psichici di Dom Turnic e al Centar za Odgoj (un istituto correzionale per minori). Sembra quasi un miracolo come ogni volta delle semplici pareti spoglie possano trasfor-marsi in una festa di colore che trasmette così tanto ottimismo, amore e gioia, cam-biando completamente l’atmosfera. Altro fattore positivo: coinvolgia-mo nella realizzazione di questi murales giovani e volontari locali, sensibilizzan-doli così a nuove realtà e dando loro la possibilità di partecipare ad un interven-to di gruppo indimenticabile. Ci vediamo un giorno anche dal-le tue parti?

Per un mondo migliore n. 33 3

Da anni ci siamo specializzati nella realizzazione di murales di vario tipo; forse ricorderete qualche articolo sui nostri gior-nalini, o forse ne avete visto uno di perso-na anche per caso. Molti ci raccontano di come, tutto a un tratto, viaggiando lungo una certa strada, è “apparso” uno dei nostri murales per la pace, con la scritta “Ciò di cui tutto hanno bisogno è amore”. Ieri, passando da Mostar, abbia-mo potuto ammirare il primo murales rea-lizzato nel 1996: è ancora lì, un po’ sbiadito, ma ancora vivo e reale, a proclamare come sempre un messaggio così vero e fonda-mentale, ma purtroppo così poco vissuto. E così, continuiamo a gettare pen-nellate di colore su questo mondo un po’ grigio; solo negli ultimi 4 mesi abbiamo

LA MAGIA DELCOLORE

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Per un mondo migliore n. 33 9Per un mondo migliore n. 334

Ero in prigion

e e

mi sei venuto

a

trovare...

(Matteo 25,36)

i siete mai chiesti come mai di tanto in

tanto la scuola dell’esperien-za ci assesta colpi duri? Pro-prio quando tutto va bene nella vita, succede qualcosa che abbassa di qualche grado il termometro della nostra felicità. “Perché io?” “Perché questo?” “Perché adesso?”. Invece di contribuire a cam-biare le cose, queste doman-de non fanno che peggio-rarle. Alla fine ci rendiamo conto che anche se noi non capiamo e non riusciamo a vedere niente di buono nelle nostre pesanti difficoltà, Dio invece sì. Lui ha sempre un piano; quindi, se decidiamo di confidare in Lui e di tener duro, alla fine Lui risolverà le cose.Qualche tempo fa mi trova-vo avvolta da pensieri con-trastanti tra dubbio e fede, quando mio marito Ivo, tor-

nato dal jogging che fa ogni giorno, mi raccontò una cosa che aveva ap-pena visto. Abitiamo in una zona residenziale in collina, con molti alberi in fiore e tanti bei giar-dini. È un posto perfetto per Ivo, dato che gli pia-ce correre ed è anche un bravo giardiniere.Ogni mattina passa una piazzetta con una fon-tana e un giardinetto con erba e qualche fio-re e quel giorno notò un punto in cui l’erba si stava seccando per mancanza di acqua. Il resto del prato era ben annaffiato dall’impianto di irrigazione, ma uno spruzzatore difettoso aveva fatto inaridire e morire quel pezzo.Quando Ivo si fermò a ve-dere cosa si potesse fare,

“Colpi duri” è un articolo di Contatto, una bellis-sima rivista mensile a cui vi potete abbonare a soli 20 Euro all’anno. Non perdete l’occasione! Contat-tateci per saperne di più.

U

passò di lì il giardiniere del quartiere. So accorse anche lui del problema, si avvicinò allo spruzzatore difettoso, prese un martello dalla borsa degli attrezzi e diede alcuni colpi secchi sulla testa dello spruzzatore. Probabilmente era entrata della terra nel sistema d’irrigazione e aveva otturato l’ugello, ma pochi colpi bastarono a liberarlo. L’acqua cominciò immedia-tamente a fluire dall’irriga-tore, con pressione sufficien-te a colpire la zona secca. Col t e m p o , quel pun-to sarebbe ritornato a esse-re verde e bello come il resto del prato.A vol-te Dio, come quel giardiniere, lascia che la vita ci affibbi qualche colpo duro per ripulirci, così che possiamo funzionare meglio e far fiorire la nostra parte del Suo giardino.

V

Colpi durin giorno di dicembre, circa due anni e mezzo fa, il postino ci portò una bu-

sta blu dall’aspetto molto «ufficiale». Era il nostro primo permesso per fare uno spettacolo di Natale nel carcere della città: feci salti di gioia, sventolando per la casa la lettera e urlando: «Grazie a Dio possiamo andare in prigione!». Non vi dico gli sguardi meravigliati di quelli che non capivano come si potesse esultare al pensiero di andare dietro le sbarre...

Le parole di Gesù nel vangelo di Matteo mi risuonano nel cuore: desidero essere uno di quei servi fedeli quando un giorno ci verrà a giudicare. Ma questo non è l’unico motivo che ci spinge a visi-tare i detenuti ... «L’amore di Gesù ci spin-ge», il motto dell’apostolo Paolo, ci porta appunto a portare luce e amore in tanti posti bui che il mondo evita a tutti costi. In questi due anni abbiamo visitato 3 car-ceri varie volte con il nostro spettacolo e anche con la realizzazione di un mura-les/angolo dei bimbi, un magico tocco di colore che è riuscito a penetrare sbarre e muri massicci. La mamma di un detenuto, sor-presa nel vedere i colori vivaci e le imma-gini gioiose del murales, ha esclamato:» Avete cambiato completamente l’atmo-sfera!» Era già venuta parecchie volte a trovare il figlio, ma questa volta non riu-sciva a togliere gli occhi dal murales. Dopo gli ultimi 3 spettacoli fatti in marzo nel carcere di Rijeka e nei due di Pola e il murales realizzato in febbraio, sentiamo più che mai l’amore di Gesù che ci spinge a continuare ad offrire questo servizio ai disprezzati e spesso dimentica-ti da tutti. Grazie per il vostro sostegno!

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G r a z i e per la forza che mi date, grazie perché anche se non tra-scorro molto tem-po con voi sono con voi, grazie per i tanti sorrisi che mi donate al vostro incontro, grazie per gli abbracci che mi riscaldano l’anima, grazie per l’amicizia che mi donate, grazie! Gra-zie! E ancora grazie perché mi date forza nella fede. Grazie a voi non smetto mai di ringraziare Gesù!Mauro (Brescia)

Carissimi amici “giullari di Dio”, ricambiamo gli auguri con affetto, rin-graziandovi per tutto ciò che ogni giorno fate per i fratelli e per la trasmissione del-la fede.Lucia (Verona)

Ti dò delle bel-le notizie: il mio ragazzo non ha più segni di ma-lattia, sembra che il lin-foma sia scomparso… Dio è stato veramente d’aiuto!

Manu (Brescia)

Voglio dirvi che sono contenta di avervi conosciuti! Non vi dimenticherò mai!Francesca (Varese)

Siete sempre nei miei pensieri, ma soprat-tutto nelle mie preghiere, perchè fate parte della mia vita!Marco (Brescia)

guerra. Come forse già sapete, dal ’94 al ’97, dopo un periodo passato nei campi profughi di Spalato, in cooperazione con altri volontari, ave-vano dato vita ad un centro aiuti pro-prio a Mostar. Oltre a gestire un centro giovanile/sala giochi

improvvisato in una canti-na, oltre 40 famiglie veni-vano aiutate regolarmente con viveri e beni di prima necessità. E’ stato davvero commovente rivedere al-cuni di loro! Molti hanno o stanno ricostruendosi case dalle macerie e han-no espresso più vol-te la loro gratitudine per l’aiuto materiale e morale ricevuto in quegli anni terribili. Come preveduto, non ce l’abbiamo fatta a vedere tutti, anche perchè quando si è sparsa la voce che Paolo e Stefano erano tornati, tanti volevano

Di nuovo in Bosnia vederli, invitarli a mangia-re a casa loro, ecc. Anche persone di cui loro non si ricordavano, ma che ave-vano ricevuto il loro aiuto. “Sapere che combattevo al fronte, ma che la mia famiglia aveva qualcosa di mangiare era davvero qualcosa” – ci ha detto G. Purtroppo droga e disoc-cupazione hanno rovinato la vita di alcuni, ma finchè c’è vita c’è speranza! Il no-stro murales è sempre lì, a proclamare il suo eterno messaggio di pace e amo-re a tutti i passanti (vedi foto in copertina)

e

Per chi e' interessato, stiamo distribuendo questa nuova serie di libri divertenti e allo stesso tempo educativi per bambini, ma anche per genitori e nonni. Ordinateli su-bito! Ogni storia contiene una morale, e le illustrazioni sono davvero originali.

www.auroraproduction.comra da un po’ che il tem-po e tanti altri pro-

getti altrettanto bisognosi non ci avevano permesso di tornare a Mostar. In feb-braio però, dopo aver fatto un incontro in una scuola superiore a Castelletto di Brenzone (VR) e aver ri-spolverato alcune diaposi-tive del periodo che Paolo aveva passato lì, ci era ve-nuto il desiderio di torna-re. A fine aprile, abbiamo fatto un viaggio speciale a Sarajevo e Mostar con l’in-tento di rintracciare varie famiglie che Paolo e Stefa-no avevano seguito duran-te il periodo dell’emergen-za umanitaria causata dalla

A casa di una famiglia riconoscente per l'aiuto ricevuto durante gli

anni della guerra

Paolo e Stefano, con Safet, cieco in seguito a una mina, e la sua bimba.

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Ci parli un pò di te? Sono nato a Sisak, in Croazia, e vissuto lì fino al 1995. (nota dell’editore: Sisak è una cittadina a sud di Zagabria, vicina all’attuale confine con la Bosnia e teatro di atrocità durante la guerra degli anni ‘90) Nel 1994 ho incontrato alcuni volontari di The Family mentre studiavo a Zagabria. Ben presto decisi di diventa-re anch’io un volontario a tempo pieno e dopo alcuni anni passati in Ungheria, Bosnia, Romania e Italia, finalmente ho potuto tornare ad aiutare la mia gente in Croazia, il mio sogno! Mi sento dav-vero benedetto: ho una moglie meravi-gliosa, tre bimbe e un quarto in arrivo, e queste sono le vere ricchezze.

RIMPIANTI? NESSUNO.

Come sei diventato un volontario a tempo pieno? Ricordo che da piccolo dicevo sempre a mia mamma che avevo una missione speciale da compiere e che un giorno sarei andato via. Ero un ragazzi-no molto serio. Poi ho iniziato a bere, a mettermi nei guai e a fare cose stupi-de. Nello stesso tempo, ero alla ricerca di Dio e volevo trovare una soluzione ai miei problemi. Mi ricordo una vol-ta quando mi sentivo particolarmente confuso e in cerca di risposte alle 1000 domande sulla vita, ma nessuno me le sapeva dare. Tornando da scuola, mi sentii così triste e deluso e dubitavo che Dio esistesse. Poi, quella sera, prima di addormentarmi, sentii chiaramente la presenza di un angelo al mio fianco, così reale e rassicurante. Rimasi senza parole. Ma fu allora che un grande cam-biamento iniziò a verificarsi dentro di me. Qualche giorno dopo, mi ritrovai su un treno che di solito non prendevo, in mezzo ad un gruppo di stranieri. Uno di loro masticava qualche parola di croato e mi chiese se sapevo come arrivare al-l’ospedale della mia città. Parlo del ’94, nel periodo della guerra. Venni a sapere che erano volontari di The Family e sta-vano appunto andando a portare aiuto e conforto ai pazienti, così finii col pas-sare il resto del giorno con loro in ospe-dale.

A proposito di guerra, deve essere stato un periodo molto difficile…Molto! Da ragazzino andavo a scuola fra un bombardamento e l’altro e mio fratello ha perso una gamba durante i

combattimenti. Infatti, è un miracolo che sono vivo! Una volta hanno cercato di bombardare la mia scuola, eravamo 700 ragazzini, e invece hanno distrutto la casa di un mio amico e in seguito sua mamma morì. Un altro miracolo è che, a differenza di tanti, non sono disturbato da brutti ricordi. Il Signore mi ha dona-to pace e serenità, e infatti è per questo che ho scelto di dedicare la mia vita ad aiutare altri a trovare questa fede e alla costruzione di ideali e valori eterni che non possano venir distrutti da qualsiasi arma umana.

Vuoi raccontarci qualche altro fatto significativo che ti è capitato? Mi ubriacavo ogni sabato e do-menica, tanto per divertirmi ma in real-tà era una fuga, e stava diventando un problema nella mia vita. A causa del’al-cool, mi venivano di frequente delle forti emicranie. Una volta, i volontari mi invitarono a casa loro e, visto che avevo un forte mal di testa, qualcuno suggerì che dicessimo una preghiera. Io non ne capivo proprio la necessità e cercavo la

solita aspirina. Ma quella persona mi in-coraggiò ad avere più fede, che per Dio niente è impossibile e così 35 persone si unirono a pregare per me! Da allora non ho mai più avuto un mal di testa! Ho anche smesso di bere sul momento. Diventai un’altra persona e siccome ero davvero felice dentro, l’alcool non servi-va più.

Hai mai pensato di lasciare questa vita di servizio al prossimo? Sì. Non solo ci ho pensato, ma l’ho anche fatto e per un periodo ho provato a vivere la cosidetta “vita nor-male”. Mi sono sistemato in Italia con la mia famiglia e ho lavorato per un anno circa per una ditta, anche fino a 20 ore al giorno. Alla fine mi sono reso conto che potevo fare un sacco di soldi, ma in realtà stavo perdendo molto di più. Da quella esperienza ho concluso che se ti allontani da quella particolare missione o chiamata nella tua vita, non sarai mai felice e realizzato.

Hai qualche rimpianto? Nessuno. Sono davvero felice. Vorrei solo poter fare di più di quello che sto facendo per aiu-tare gli altri. A tutti quelli che leggereranno questo articolo voglio dare questo consiglio: se avete dei problemi, dimen-ticateli per un attimo e andate ad aiutare qualcuno. Vi aiuterà a risolvere i vostri!

Intervista a Miroslav (Michele), il nuovo volontario croato unitosi alla nostra comunità.

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