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La Madonna del Divino Amore Bollettino mensile - Anno 79 - N° 4 Aprile 2011 - 00134 Roma - Divino Amore Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. Postale - D.L.353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1 comma 2 - DCB - Roma

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La Madonna del Divino Amore

Bollettino mensile - Anno 79 - N° 4Aprile 2011 - 00134 Roma - Divino Amore

Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. Postale - D.L.353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1 comma 2 - DCB - Roma

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ORARIO SANTE MESSE Antico SantuarioFeriale ore7-8-9 -10-11-12-17 (sospesa nell’ora legale) 18 -19; Festivo ore 6-7-13-19 (ora legale 20)Nuovo SantuarioSabato ore 17-18 (ora legale 18-19)Festivo (ore 5 dalla domenica dopo Pasqua all’ultima di ottobre)ore 8-9-10-11-12-16-17-18 (ora legale anche ore 19)Cappella dello Spirito SantoFestivo Battesimi ore 11.30 e 16.30 (ora legale 17.30)Chiesa della Santa FamigliaFestivo ore 10 per bambini e ragazzi della Parrocchia

LITURGIA DELLE OREGiorni feriali ore 7.30 Lodi mattutine, 19.45 Vespri Giorni festivi ore 9.15 Lodi mattutine, 12.15 Ora Sesta,15.00 Adorazione Eucaristica e Ufficio delle Letture,17.15 Vespri

ALTRE FORME DI PREGHIERANuovo Santuario - Cappella del SantissimoAdorazione Eucaristica perpetua Domenica ore 19 Processione EucaristicaAntico SantuarioGiorni feriali ore 16 (ora legale 17) Rosario e Adorazione EucaristicaGiorni festivi ore 10.15, 11.15, 16.15 Santo Rosarioore 12 Ora media, Angelus e Coroncina alla Madonna

CONFESSIONI Cappella antico SantuarioGiorni feriali ore 6.45-12.45 e15.30-19.30 Giorni festivi ore 5.45-12.45 e 15.30-19.45CONFESSIONI Cappella nuovo SantuarioSabato ore 16.30-18.45 (ora legale17.30-19.45)

Giorni festivi ore 7.45 -12.45 e 15.30-18.45

(ora legale19.45)

PELLEGRINAGGIO NOTTURNO A PIEDIOgni sabato dal 1° dopo Pasqua all’ultimo di Ottobre.Partenza ore 24 da Roma, Piazza di Porta Capena.Arrivo alle ore 5 della domenica e Santa Messa nel Santuario.

PELLEGRINAGGI NOTTURNI STRAORDINARI:Ore 24 - 7 dicembre per l’Immacolata

14 agosto per l’Assunta

VEGLIA Dl PREGHIERA PER LE VOCAZIONI Dalle ore 21 di ogni giovedì alle ore 6 del venerdì.

Per la preghiera personale, la meditazione e momenti di silenzio, sono sempre disponibili le cappelle del Santuario e spazi all'aperto

SANTUARIO DELLA MADONNA DEL DIVINO AMOREVia del Santuario, 10 (Km. 12 di Via Ardeatina) - 00134 Roma - Italy

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TELEFONI SANTUARIOTel. 06.713518 - Fax 06.71353304www.divinoamoreroma.itwww.santuariodivinoamore.itE-mail:[email protected]:[email protected]

UFFICIO PARROCCHIALE ore 9-12 e 16-19OGGETTI RELIGIOSI ore 8,30-12,30 e 15,30-19HOTEL DIVINO AMORE (CASA DEL PELLEGRINO)Tel. 06.713519 - Fax 06.71351515www.divinoamoreroma.itE-mail: [email protected]

SUORE: Congregazione Figlie della Madonna del Divino Amore - Tel. 06.71355121

SEMINARIO OBLATI: Tel. / Fax 06.71351244www.divinoamoreroma.itCASA DEL DIVINO AMORE PER ANZIANITel. 06.71351627 - Fax 06.71351628COLLEGAMENTO NAZIONALE SANTUARI (CNS)Tel. 06.713518

RECAPITI DEL SANTUARIO IN CITTÀ Vicolo del Divino Amore, 12 Tel. 06.6873640 Piazza S.Giovanni in Laterano, 4 Tel. 06.69886313

PER RAGGIUNGERE IL DIVINO AMOREUscita 24 del Grande Raccordo Anulare Autobus 218 da S. Giovanni in Laterano Autobus 702 dalla Stazione Laurentina Autobus 044 dalla Stazione Laurentina

PER OFFERTE (SS. Messe, opere di carità)Santuario Divino Amore:C/C POSTALE n. 721001

BANCA DI CREDITO COOPERATIVO di Roma Agenzia119

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Associazione Divino Amore, Onlus:C/C POSTALE n.76711894

BANCA DI CREDITO COOPERATIVO di Roma Agenzia119

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APERTURA DEL SANTUARIO Giorni feriali 6.30-20 Giorni festivi 6-20 (ora legale 5-21)

MM

Direttore responsabileGiuseppe Daminelli Autorizzazione delTribunale di Roma n.56 del 17.2.1987

Editrice ASSOCIAZIONE “DIVINO AMORE” ONLUSdel Santuario della Madonna del Divino AmoreN. 46479 - 07-06-06 - CF 97423150586Via del Santuario, 10 - 00134 RomaTel . 06 713518 - Fax 06 71353304C/C Postale N. 76711894

Redazione Sacerdoti Oblati e Suore “Figli della Madonna del Divino Amore”Stampa Interstampa s.r.l.Via Barbana, 33 - 00142 RomaGrafica Tanya GuglielmiFoto Fotostudio Roma di Piero ZabeoAbbonamento Spedizione gratuita ai soci

La Madonna del Divino Amore

DIVINO AMORE ROMA.it

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Carissimi amici e devoti del Santuario,il nostro sguardo viene ancora una volta attratto dal Papa Giovanni Paolo II, che

ormai possiamo invocare con grande fiducia “Beato”, sicuri che intercederà perquanti ha incontrato sulla terra e per quanti ora lo invocano.

Per tre volte fece visita al nostro Santuario, unendosi ai pellegrini di tutti i tem-pi, e consolidando le basi dell’autentica devozione mariana e pensando in qualchemodo anche a voi, carissimi amici, pregò così: “benedici sempre con la tua mater-na presenza questo luogo e i pellegrini che vi giungono”.

Da lui dobbiamo imparare a farci santi! Ci ha tracciato una strada aperta e ci of-fre un possibile cammino di santità, secondo le nostre situazioni. La santità non ècosa impossibile o riservata a qualche specialista della preghiera, ma è per tutti in-distintamente.

La santità, la pienezza della vita cristiana, ha detto recentemente Benedetto XVI,non consiste nel compiere imprese straordinarie, ma nell’unirsi a Cristo, nel farenostri i suoi atteggiamenti, i suoi pensieri, i suoi comportamenti. E’ l’essere confor-mi a Gesù, come afferma San Paolo: “Quelli che egli da sempre ha conosciuto, liha predestinati a essere conformi all’immagine del Figlio suo” (Rm 8,29). Il Con-cilio Vaticano II, nella Costituzione sulla Chiesa, parla con chiarezza della chiama-ta universale alla santità, affermando che nessuno ne è escluso: “Nei vari generi divita e nelle varie professioni un’unica santità è praticata da tutti coloro che sonomossi dallo Spirito di Dio e … seguono Cristo povero, umile e carico della croce,per meritare di essere partecipi della sua gloria” (n. 41).

Ma rimane la questione: come possiamo percorrere la strada della santità? Pos-so farlo con le mie forze? La risposta è chiara: una vita santa non è frutto princi-palmente del nostro sforzo, delle nostre azioni, perché è Dio che ci rende santi, èl’azione dello Spirito Santo che ci anima dal di dentro, è la vita stessa di Cristo Ri-sorto che ci è comunicata e che ci trasforma.

Tutto questo è essenziale, altre grazie vengano pure ma non manchi quellaprincipale della santità!

Al Santuario è in uso quella bella giaculatoria: “Vergine Immacolata, Maria, Ma-dre del Divino Amore, rendici santi!”.

Ave Maria

Lettera del Rettore

BOLLETTINO N.4 - APRILE 2011 1

Vostro nel Divino Amore

Rettore-Parroco

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SOMMARIOLETTERA DEL RETTORE

p. 1

“L’IMPORTANZA DEI SANTUARI

E DEI PELLEGRINAGGIIN UNA PASTORALE

INTEGRATA”(PRIMA PARTE)

p. 4-7

13 MAGGIOp. 8-9

CRONACAp. 10-11

4 GIUGNO 1944“L’INCOLUMITÀ DI ROMA

SECONDO I VOTI DI PIO XII”

p. 12-13

IN PREPARAZIONE DEL CONGRESSO

EUCARISTICO”p. 14-15

SUPPLICHE E RINGRAZIAMENTI

p. 16 e III di cop.

2 BOLLETTINO N.4 - APRILE 2011

Nel nome del Padre, del Figlioe dello Spirito Santo. Amen

Preghiamo:Signore Gesù,a uno dei tanti pozzi della storia,concedici di incontrarti e riconoscerti,come alla donna samaritana:un po’ alla volta vinci le nostre resistenzee guidaci alla salvezza,a quell’acqua che zampilla per la vita eterna, la sola capace di colmare la sete più profonda.Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

Lettura:Dal Vangelo di San Giovanni(4,5-30)

Per riflettere:Nel Vangelo di Giovanni, all’incon-tro di notte con Nicodemo, corri-sponde quello di giorno con la Sa-maritana: sono due momenti dellostesso itinerario di fede: quello reli-gioso (Nicodemo), quello universa-le (la Samaritana). A Sicar, Gesù siferma al pozzo di Giacobbe: è cal-do, ha sete. Ha scelto, fatto del tut-to insolito, di attraversare la Sama-ria, una regione storicamente ostileai giudei. A questa stranezza ne ag-giunge un’altra: rivolge la parola auna donna, infrangendo la rigidamentalità del suo tempo. Gesùchiede alla Samaritana la cortesia diun po’ d’acqua. La richiesta apparedel tutto normale perché è solleci-tata da un’esigenza naturale, tutta-

via non è così: Gesù ha sete dellafede della donna… La richiestasuona come una “avance”, la don-na ha capito bene: è l’inizio di uncorteggiamento analogo a quelloche il padre Giacobbe aveva intra-preso con Rachele o quello di Mo-sè e le figlie di Reunel per sposarsiZippora. La risposta è secca. Gesù,per nulla sdegnato, stuzzica la suacuriosità: «Se tu conoscessi il donodi Dio…». Si presenta come un do-natore di «acqua viva». Che non sitratti di acqua naturale, la donna locapisce dal fatto che il Giudeo po-ne la sua acqua in connessione conla «vita eterna» e col dono delloSpirito. Per la donna l’unica fontedi acqua è il pozzo, non capisce leparole enigmatiche, ma coglie l’a-spetto vantaggioso dell’offerta. Leparti si invertono: è ora la donnache chiede l’acqua, quella chezampilla per la vita eterna. È inizia-to il dialogo… Gesù gli imprimeuna piega speciale perché s’inoltranella vita disordinata della donna elei, colta da tanta precisione, rico-nosce la singolarità dello sconosciu-to e lo pone tra i profeti di Israele…Così dall’acqua e dall’analisi dellavita morale ci si avvicina alla pienarivelazione. La donna prende l’ini-ziativa del dialogo e intuisce chequesto «profeta» può dare una ri-sposta sull’annosa questione delluogo di culto, Gerusalemme o ilMonte Garizim? Gesù accetta e do-po aver riproposto il ruolo dei Giu-dei, depositari della tradizione, ter-mina prospettando una novità: d’o-ra in poi non sarà una questionegeografica, ma un’attitudine inte-

“Dammi da bere!”(Gv 4,10)

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riore, non più una questione di spa-zi o tempi, ma del modo e dell’in-tensità. La Samaritana ha ancoraqualche resistenza ad una autenticaconversione… meglio lasciare tuttoal messia che un giorno chiarirà…Gesù risponde a questo ingenuoescamotage: il messia non è più daattendere, ma solo da riconoscere:la donna ascolta la Parola fatta car-ne, smette di ragionare e di parlaredi Lui, inizia a parlare con Lui e loama. C’è un ultimo dettaglio im-portantissimo: la donna di Samariaabbandona la brocca al pozzo (isuoi interessi unilaterali) e corre inpaese ad annunciare di avere in-contrato chi può dissetarla e persempre.

Conclusione:Cerchiamo l’incontro con Gesù Pa-rola di vita che salva, acqua che dis-

seta e, testimoniando, annuncia-molo a tutti.

La fonteIo la conosco la fonte (Gesù)scivola, corre:ma è di notte.Nella notte oscura di questa vita.Io la conosco la fonte, con la fede:ma è di notte.Io so che non può esservi cosa più bella,che in cielo e in terra vengano a bervi;ma è di notte.Io so che è un abisso senza fondoe che nessuno può passarla a guado:ma è di notte.La sua luce non si scurisce maie so che da lei nasce ogni luce:ma è di notte. Amen. (S. Giovanni della Croce)

Cerchiamo l’incontro conGesù Parola divita che salva, acqua che dissetae, testimoniando,annunciamolo a tutti.

Scultura in vetro e bronzo sul piedistallo in marmo nelle acque del laghetto del nuovo Santuario: è Cristo, Signore del tempo e dello spazio.

(Opera di Don Antonio Nardi)

BOLLETTINO N.4 - APRILE 2011 3

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Uno dei tratti qualificanti del no-stro tempo è certamente il

cambiamento sociale, caratterizzatodalla velocità, dalla complessità, fat-tori che si riversano sugli stili di vita esui modelli culturali. Il cambiamentoconnette anche al fatto religioso edetermina in varia misura il vissutodei credenti a livello personale e so-ciale: dalle credenze alla pratica re-ligiosa, dalla dimensione comunita-ria al comportamento etico1.

In tale contesto emerge un nuo-vo significato e collocazione dellemanifestazioni religiose, compreso ilpellegrinaggio. Quest’ultimo vieneinserito in una diversa concezionedella vita e dunque si modifica nellesue componenti: destinazioni, circo-stanze, atteggiamenti interiori. Con icambiamenti culturali delle comuni-tà umane, mutano anche le forme diresidenza e di mobilità.

Nel passato l’azione della Chiesa

“L’importanza dei santuari e dei pellegrinaggiin una pastorale integrata”

(PRIMA PARTE)

Don Marino Maria Basso, Presidente del CNSIntervento alla Commissione Presbiterale Italiana

Roma, 6 Aprile 2011.

Homo viator - Pellegrini in pellegrinaggio

Preghiera per lacomunità

(Giovanni Paolo II)

O Gesù, BuonPastore, suscita in

tutte le comunitàparrocchiali

sacerdoti e diaconi, religiosie religiose, laici

consacrati e missionari,

secondo le necessità

del mondo intero,che tu ami

e vuoi salvare.

Pellegrini al Divino Amore

4 BOLLETTINO N.4 - APRILE 2011

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Ti affidiamo inparticolare la nostra comunità;crea in noi il clima spiritualedei primi cristia-ni, perché possia-mo essere un cenacolo di preghiera in amorosa acco-glienza delloSpirito Santo edei suoi doni. Assisti i nostripastori e tutte le persone consacrate.

si è commisurata sulle esigenze del-la civiltà contadina e più recente-mente su quelle della civiltà urba-na. Oggi si richiede un ulterioreadattamento, che tenga conto dellenuove condizioni di vita, caratteriz-zate dal fenomeno diffuso, crescen-te e strutturale, della mobilità. Que-sto comporta una pluralità di inter-venti, capaci di ridestare energie,progetti e metodi idonei ad annun-ciare il Vangelo nella cultura dellamobilità. Qui trova la sua sfida lapastorale in genere e quella dei pel-legrinaggi in particolare.

Il pellegrinaggio implica una spe-ciale attenzione pastorale, soprattut-to per quanto riguarda la cura dellareligiosità popolare. Per questo è im-portante offrire alcune indicazioniconcrete nella prospettiva della nuo-va evangelizzazione2.

Il pellegrinaggio costituisceun’importante risorsa pastorale, undono autentico dello Spirito Santo.È occasione di rinascita interiore, dirinnovata consapevolezza cristianae di più generoso impegno nellastoria. Non si tratta di inseguire unatendenza, ma di offrire la nostracorrispondenza ad un evento deltutto singolare, in vista dell’annun-cio del Vangelo nel mondo con-temporaneo e nel contesto delleculture attuali3.

La nuova evangelizzazione pro-voca anche la pastorale del pellegri-naggio a cercare un nuovo slancio eun nuovo ardore, nuove occasioni,nuovi contenuti su cui insistere, nuo-vi metodi e strumenti. Con questorinnovato impegno, si potrà aiutareogni uomo a comprendere che, co-me afferma Giovanni Paolo II, «tuttala vita cristiana è come un grandepellegrinaggio verso la casa del Pa-

dre, di cui si riscopre ogni giorno l’a-more incondizionato per ogni crea-tura umana, ed in particolare per il“figlio perduto” (cfr. Lc 15,11-32).Tale pellegrinaggio coinvolge l’intimodella persona allargandosi poi allacomunità credente per raggiungerel’intera umanità»4.

La preparazione di questa picco-la riflessione mi ha portato a con-templare una icona biblica, raccoltain un trittico, che desidero offrire.

Tutti conosciamo il testo evange-lico della Donna, che aveva un’e-morragia grave e continua, da dodi-ci anni (Mt 9,18-26; Mc 5,25-34; Lc8,40-56). Perdere il sangue è perde-re la vita! Sentire che la morte non tilascia scampo, anzi sei solo più inmano alla morte, che cadenza il tuodeclino e ti spegne la vita.

Ecco, immaginiamo, la parte sini-stra di questo trittico: una donnasenza nome, che prende coscienzache la vita non è in suo potere e,sentendo che gli sfugge, si mette incammino. Si mette in cammino/pel-legrinaggio per incontrare, anche so-lo furtivamente, un uomo chiamatoGesù, che, come ha guarito altri,può guarirla. I suoi passi sono mossidalla speranza di non perdere la vitae di non cedere alla morte.

Non capita anche ai nostri pelle-grini che solcano la soglia dei nostrisantuari?

A volte i pellegrini sanno o nonsanno che cosa cercano, tante voltesanno o non sanno come chiederlo.Hanno bisogno di qualcuno che liprenda per mano e che riscaldi ilcuore per non perdere la speranza.

La parte destra del trittico:ci riporta alla decisione ferma di

questa donna: poter toccare Gesù!Toccare almeno la frangia del suo

BOLLETTINO N.4 - APRILE 2011 5

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mantello. Per toccare la frangia nonc’è bisogno di farsi vedere, basta re-stare chinati, e mentre tutti cercanodi farsi vedere e vedere Gesù, ella haun solo obiettivo: toccare la frangia.

Non capita così anche ai pellegri-ni nei nostri santuari?

Quanti vengono per toccare, perpoter dire ho toccato la grotta a Lour-des, una reliquia di un santo in unsantuario. Se pur, a volte, confuse tradevozione popolare e manifestazionidi superstizione, che vanno educate,chi tocca ha un unico obiettivo: toc-care per essere toccato.

Ecco la parte centrale del tritticodi questa icona biblica:

la donna tocca il mantello di Ge-sù e sente immediatamente di esse-re guarita: “il flusso di sangue si fer-mò all’istante”.

Ci domandiamo: è toccare ilmantello di Gesù che provoca tuttociò o è il mantello di Gesù che, toc-cato da chi porta in sé una speranza,viene accompagnato ad essa?

Proprio il brano evangelico ciporta a vedere che Gesù voltatosi –schiacciato tra due ali di folla – chie-de: “chi mi ha toccato”. Il testo diceche Gesù sentì una “forza uscire dalui”.

La donna tutta tremante si faavanti e di fronte a lui dice “tutta laverità”.

E’ proprio qui che desidero ac-compagnare la nostra attenzione.

Dire tutta la verità di noi di fron-te a Dio è, da un lato, denunciareciò che ci abita di male, ma soprat-tutto presentare ciò che desideria-mo di bene, e che tante volte nonabita in noi. In altre parole noi dicia-mo a Dio il nostro bisogno di Lui,perché senza di Lui non possiamofare nulla, e diciamo a Dio che soloLui può salvarci, solo lui può essereil Dio della nostra vita.

Questo cammino è un camminoche ci educa lungo le stagioni dellanostra esistenza a sentire che siamopiccoli, creature fragili, e che Dio èl’unico vero Salvatore. Non c’è gioiapiù grande data a Dio di riconosce-re che siamo sue creature, suoi figli eche Lui è il nostro Dio, che crea e ri-crea continuamente la nostra rela-zione con Lui attraverso il dono del-la sua Parola, della riconciliazione edell’Eucaristia.

Ci chiediamo: chi ha potuto ri-portare questo miracolo nel testo deiVangeli di Matteo, Marco e Luca?

Sono stati gli Apostoli? Hanno

Guida i passi dicoloro che hannoaccolto generosa-mente la tua chia-

mata e si prepa-rano agli ordinisacri o alla pro-fessione dei con-sigli evangelici.

Volgi il tuosguardo d'amore

verso tanti giova-ni ben disposti e

chiamali alla tuasequela. Aiutali acomprendere che

solo in te possonorealizzare piena-

mente se stessi.

Santa Messa all’apertodella Domenica

delle Palme

6 BOLLETTINO N.4 - APRILE 2011

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fatto brutta figura, anzi non hannovisto nulla se non la ressa intorno aGesù! Sono stati gli Evangelisti ? Mat-teo forse sì, ma Marco e Luca nonpotevano essere presenti durante lapredicazione di Gesù. È stata la gen-te che visto quanto è accaduto ricor-da e tramanda? Forse, ma la gente èrincorsa dagli avvenimenti e le trac-ce diventano labili, confuse o peggioancora inaffidabili.

Ci chiediamo chi ha potuto tra-smettere con lucidità e nella se-quenza così scansionata questoevento di grazia? Dobbiamo giun-gere nella nostra ricerca a ricono-scere che la fonte di questa tracciadel miracolo di Gesù ci giunge di-rettamente dalla donna emorroissa!Per tutta la sua vita non ha fatto al-tro che raccontare quell’incontro!Raccontando fa memoria di qualierano le sue intenzioni, comunicaquali erano le sue decisioni, descri-ve il cammino e la sua determina-zione all’approccio a Gesù per toc-care il mantello. La sua fede l’haportata fino al mantello ! Non so-spettava che quel toccare il mantel-lo l’avrebbe aperta all’esperienza diessere toccata da un evento che hacambiato-guarito la sua vita: Gesùsente una potenza uscire da lui, sigira indietro e guarda tra la folla chil’ha toccato perché desidera a suavolta toccare con la sua parola ladonna. La vita è tante volte questio-ne di sguardi !

È questo il Santuario! Il luogo diun incontro nel quale veniamo percercare, per ascoltare, per toccare emisteriosamente siamo toccati daDio attraverso la sua Parola, il sacra-mento della Riconciliazione e del-l’Eucaristia, l’intercessione della Ma-dre di Dio e dei santi. Questa espe-rienza è per la nostra vita un’espe-rienza di Vangelo vissuto, è l’oggi diDio che irrompe, perché ci ha toc-cato e ci ha ridonato la vita. I pelle-grini che lasciano il Santuario sonoloro a dar voce e a far conoscere iSantuari per quanto hanno vissuto esperimentato.

BOLLETTINO N.4 - APRILE 2011 7

1 Cf. SINODO DEI VESCOVI PER L’EUROPA (1991), Dichiar. Tertio millennio iam,Proemio e 1-2 (EV 13, 605-619).2 Cf. GIOVANNI PAOLO II, Discorso ai direttori diocesani francesi di pellegrinaggi,17 ottobre 1980 (Insegnamenti di Giovanni Paolo II, III/2, pp. 894-897).3 Cf. SINODO DEI VESCOVI PER L’EUROPA (1991), Dichiar. Tertio millennio iam,5-6 (EV 13, 634-646). 4 GIOVANNI PAOLO II, Lett. apost. Tertio millennio adveniente, 49 (EV 14, 1803).

Nell'affidare questi grandi interessi del tuoCuore alla poten-te intercessione di Maria, madre e modello di tutte le vocazioni, tisupplichiamo disostenere la nostra fede nellacertezza che ilPadre esaudiràciò che tu stessohai comandato di chiedere.Amen.

Processione con le Palme

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13 MA

“Infine il mio cuore immacolato trionferà…”

Sabato 30 Aprile è arrivata inItalia la Sacra Immagine

della Madonna Pellegrina diFatima, accompagnata da SuaEcc.za Mons. Antonio Augustodos Santos Marto, Vescovo diLeira-Fatima e dal Rettore delSantuario Portoghese, Padre

Virgilio Antunes, i quali hannopartecipato il giorno successivoalla Beatificazione del SantoPadre Giovanni Paolo II.

Questa Peregrinatio termi-nerà il 22 agosto, toccandobuona parte della nostra bellaItalia: dall’8 al 15 maggio so-

sterà nel nostro Santuariodella Madonna del DivinoAmore in Roma. La prima sta-tua della Vergine Pellegrinadel Santuario di Fatima, fattasecondo le indicazioni di Sr.Lucia, fu offerta dal Vescovodi Leira e incoronata solenne-mente dall´Arcivescovo diEvora, il 13 Maggio del 1947.A partire da questa data laStatua ha percorso, per diver-se volte, il mondo intero, por-tando con sé un messaggio dipace e di amore. L’itinerariodi quest’anno è anche in pre-parazione al XXV CongressoEucaristico Nazionale che ce-lebreremo nel prossimo set-tembre ad Ancona e che hacome tema la frase evangeli-ca: “Signore, da chi andre-mo?”. Alla Santissima Verginechiediamo di “accompagnarcialla mensa della vita”, dovesaremo noi aiutati e sostenutida Gesù pane di vita a dare lanostra risposta. Ci proponia-mo di guardare Maria quale“Donna eucaristica”, ispira-zione e modello per la nostrafede. Tra le intenzioni cheporremo nelle mani dellaBeata Vergine durante questasua visita, nel 150° dell’Unitàd’Italia, c’è la richiesta che ciaiuti a “diventare veri testimo-ni del Signore Risorto e in talmodo portatori di gioia e spe-ranza nel mondo, in concretoin quelle Comunità di uomininelle quali viviamo” (esorta-zione del Santo Padre Bene-detto XVI all’incontro di Vero-na - ottobre 2006). Prima del

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AGGIO

suo peregrinare è stata posta tra le suemani la pregiata corona del Rosario offerta-le dal Beato Giovanni Paolo II e le sonostate donate le bandiere dell’Italia e del-l’Europa perché si preghi per la nostra Co-munità Nazionale e per quella Europea: laVergine ci ottenga dal Signore il dono pre-zioso della pace per i popoli e le nazionidel mondo, ricordando la sua promessa ela sua richiesta nella prima apparizione aipastorelli in Cova da Iria: “pregate, pregatemolto per la pace nel mondo e fate peni-tenza per la conversione dei peccatori”. IlRosario infatti, tanto raccomandato dallaMadonna a Fatima, “mentre fa appello allagrazia di Dio, depone in chi lo recita quelgerme di bene, dal quale si possono spera-re frutti di giustizia e di solidarietà nella vitapersonale e comunitaria”(G.P.II). La matti-na dello stesso 8 maggio alle ore 12, pres-so il Nuovo Santuario, Sua Eminenza ilCardinal Vicario Agostino Vallini presiede-rà la Santa Messa per le Scuole Cattoliche,preceduta dalla Supplica alla Madonna diPompei.

7a Giornata Nazionale del Pellegrino

Il 13 maggio, ricorrenza dellaprima apparizione della Ver-

gine a Fatima, l’ Opera Roma-na Pellegrinaggi, dal 2004, fe-steggia la Giornata Nazionaledel Pellegrino. La definizionedi pellegrinaggio indica un an-dare finalizzato, un tempo chel'individuo ritaglia dalla conti-nuità del tessuto ordinariodella propria vita (luoghi, rap-porti, lavoro), per connettersial sacro. Chi parte in pellegri-naggio non si trova ad essere,ma si fa straniero e di questacondizione si assume le fati-che e i rischi, sia interiori chemateriali, in vista di vantaggispirituali. Pellegrini, animatori,

assistenti spirituali, collabora-tori dell’ Opera Romana Pelle-grinaggi e della Quo Vadis siritrovano di anno in anno aquesto appuntamento festoso,occasione di incontro e al me-desimo tempo di approfondi-mento del “cammino” iniziatodurante i pellegrinaggi fattianche durante gli anni passa-ti. Quest’anno la festa si svol-gerà il 13 maggio al Santuariodella Madonna del DivinoAmore, luogo ormai deputatoalla celebrazione di moltieventi per i grandi spazi dispo-nibili. La presenza al DivinoAmore della Madonna di Fati-ma dall’8 al 15 maggio porte-

rà a vivere con particolare so-lennità il 13 maggio, durante ilquale i pellegrini potranno vive-re in comunione fervida di pre-ghiera le solenni concelebrazio-ni che si terranno nel Santuariodi Fatima proprio in concomi-tanza con la 7a Giornata delPellegrino, voluta dal Movi-mento Mariano del Messaggiodi Fatima in Italia - Coordina-mento Mariano. La Giornatadel Pellegrino offrirà la possibi-lità a tutti coloro che vi parteci-peranno di rivivere o vivere perla prima volta l’esperienza diuna giornata all’insegna dell’a-micizia e dell’andare in pelle-grinaggio.

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Rinnovazione delle promesse e dei voti davanti al Card. Angelo Amato - 25 marzo 2011

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SACERDOTI E SUORE DEL DIVINO AMORERINNOVANO LA LORO OBLAZIONE

Cronaca

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Le radici evengeliche dell’oblazione

Nel capitolo 12 del Vangelo di San Giovannic’è la cosiddetta unzione di Betania. Sei

giorni prima della Pasqua, Gesù con i suoi disce-poli, tra i quali Giuda Iscariota, si reca a Betaniaper una cena dal suo amico Lazzaro, che egliaveva risuscitato dai morti, e dalle sorelle, Martae Maria. Mentre, come al solito, Marta serviva,Maria fa un gesto singolare: «Maria allora presetrecento grammi di profumo di puro nardo, assaiprezioso, ne cosparse i piedi di Gesù poi li asciu-gò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì del-l’aroma di quel profumo» (Gv 12,3).

Il dono di Maria è veramente prezioso. Il suogesto rispecchia bene il significato della consacra-zione religiosa: con la professione, i consacratioffrono al Signore l’inestimabile dono della lorostessa vita e cioè quanto di più prezioso essi han-no. In tal modo essi riempiono di profumo la ca-sa di Dio, che è la Chiesa.

Maria ama e non ha badato a spese per espri-mere questo amore con il suo prezioso profumo,che ha riempito di soave odore la casa. L’oblazio-ne della vita a Cristo vale di più di ogni offerta aipoveri. Essa è infatti totale, assoluta, definitiva. Ela Chiesa intera si impregna di questa fragranza.Alla piena dedizione di Maria, che non conoscelimiti al suo dono, si oppone la squallida grettez-za dell’Iscariota: «Senza mezze tinte, Giovanni cipresenta due compagni nella sequela del Signo-re, Maria e Giuda: l’amore ha dilatato il cuoredell’una, la meschinità ha irrimediabilmentechiuso quello dell’altro». Maria ha fatto dello“spreco” il fine della sua vita. Ha offerto quantodi più prezioso aveva per Gesù, senza ripensa-menti e senza pentimenti. Con generosità, congioia, con amore, ella ha compreso che il veropovero è Gesù, il quale, come canta l’inno pre-paolino della lettera di San Paolo ai Filippesi, daricco che era, «svuotò se stesso assumendo unacondizione di servo» (Fil 2,7). Gesù ha donatotutto se stesso al Padre e ai poveri, e desidera an-che Lui essere oggetto di amore.

Rinnovo dei voti: “svegliate l’amore che è in voi”

Una novizia chiese alla sua maestra: «Perchésono distratta nella preghiera, debole nella tenta-zione? Perché sonnecchio durante la meditazio-ne e sono suscettibile durante tutta la giornata?».

La maestra rispose: «Al mattino, quando ti al-zi, sveglia non solo il corpo, ma anche l’anima.Se gli occhi si aprono alla meraviglia della lucedel giorno, l’anima deve aprirsi alla carità delloSpirito Santo. Se ogni giorno è il natale del nostrocorpo, sia anche il natale della nostra carità».

Diceva Origene, commentando il Canticodei cantici (Ct 2,7): «Vi scongiuro, svegliate l’a-more che è in voi e dopo averlo svegliato fateche si alzi».

Lo Spirito ha deposto nel nostro cuore semi diamore. Se dormiamo, questi semi non si svilup-pano. Se invece siamo svegli, questi semi dannofrutti di santità.

La carità dorme quando siamo nel dubbio,quando non viviamo di fede, quando siamo nel-la disperazione e nello sconforto, quando siamonel tumulto delle passioni. Se la carità dorme, in-torno a noi è tempesta, morte e disperazione. Sela carità è sveglia, si ridesta la vita, la gioia, la spe-ranza, la fede. Le onde tempestose si calmano ela nostra navigazione riprende serena e gioiosa.

La rinnovazione dei voti è un invito a risve-gliare l’entusiasmo dei nostri giorni più felici.

Il RINNOVO DELL’OBLAZIONE E DEI VOTIDalla conferenza del Cardinale Angelo Amato (25 marzo 2011)

50° di Professione di alcune Religiose F.M.D.A.

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Chi capirebbe a prima vistache questo è il titolo de

L’Osservatore Romano all’indo-mani della liberazione di Roma?

Pio XII sapeva che ad altrispettava il compito di schierarsi;alla Santa Sede competeva, inve-ce, lavorare nel segreto, convin-cere tutti della malvagità dellaguerra ed operare senza esclude-re alcuno perché il maggior nu-mero possibile di vite fossero ri-sparmiate.

E’ un articolo quasi defilato,quello della liberazione, nel nu-mero del 5/6 giugno 1944 sebbe-ne, come dirà lo stesso quotidia-no più in basso, per due voltepiazza San Pietro si era appenariempita di romani (raramentequeste foto vengono mostrate inriferimento al 4 giugno 1944) pertributare un ringraziamento al Si-gnore, ma anche all’opera dellaSanta Sede.

“…Non possiamo non rivol-gerci ancora una volta alla chia-roveggenza e alla saggezza degliuomini responsabili di ambeduele Parti belligeranti, sicuri chenon vorranno legare il loro nomead un fatto che nessun motivopotrebbe mai giustificare dinanzialla storia, ma piuttosto rivolge-ranno i loro pensieri, i loro inten-ti, le loro brame, le loro faticheverso l’avvento di una pace libe-ratrice da ogni violenza internaed esterna, affinché la loro me-moria rimanga in benedizione enon in maledizione, per i secolisulla faccia della terra”.

Queste le parole dell’Osser-vatore. Quello che non dice èche la liberazione è avvenutaalle 18, mentre si sta leggendoil “voto” in Chiesa, a Sant’Igna-zio, né dice che i Romani cor-sero a Piazza S. Pietro subitodopo la notizia della liberazio-ne e il voto alla Madonna delDivino Amore, né che il PapaPio XII la riconoscerà “Salvatri-ce dell’Urbe”.

4 giugno 1944“L’incolumità di Roma

secondo i voti di Pio XII”

Pio XII ringrazia la Madonna del Divino Amore a S. Ignazio per l’avve-nuta liberazione

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“…Non possiamonon rivolgerci

ancora una voltaalla chiaroveg-

genza e alla saggezza degli

uomini responsa-bili di ambedue leParti belligeranti,

sicuri che nonvorranno legareil loro nome ad

un fatto che nessun motivo potrebbe mai

giustificare dinanzi alla

storia”

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Oggi Roma riconosce che il Nuovo Santuarioè “memoria perenne” della salvezza di Romae monumento alla sconfitta della malvagia stoltezza umana…

Oggi, 4 giugno 2011, siamoqui presso il Nuovo Santuariodella Madonna del Divino Amore,Santuario “promesso”, realizzato,che è il memoriale di quell’avve-nimento: Roma non dimentica,impara dal passato e ricorda…Primavera 1740, un pellegrino èsalvato per intervento di Maria, 4giugno 1944, un’intera città è sal-vata per intervento di quella stes-sa Madre. Oggi Roma riconosceche il Nuovo Santuario è “memo-ria perenne” della salvezza di

Roma e monumento alla sconfittadella malvagia stoltezza umana…

La Santa Messa che verrà ce-lebrata il 4 giugno alle ore 18 (co-incidenza di data e ora) dal Car-dinal Vicario Agostino Vallini allapresenza delle Autorità civili, Ale-manno, Zingaretti e Polverini, hail colore del “grazie”, l’auspiciodel “mai più”; ancora una volta lacittà di Roma esprime il suo rin-graziamento alla Madonna conun omaggio presentato dal Sinda-co a nome della cittadinanza.

“Noi oggi siamo qui non solo per chiedere i suoi celesti favori, ma innan-zitutto per ringraziarla di ciò che è accaduto, contro le umane previsio-

ni nel supremo interesse della Città eterna e dei suoi abitanti... La nostra MadreImmacolata ancora una volta ha salvato Roma da gravissimi imminenti perico-li... ha ispirato, a chi ne aveva in mano la sorte, particolari sensi di reverenza edi moderazione”. Papa Pio XII (11 giugno 1944)

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Panoramica del Complesso del Divino Amore con il Nuovo Santuario e l’Antico

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In preparazione del Congresso Eucaristico

“Signore da chi andremo? L’Eu-caristia per la vita quotidia-

na”. È questo il tema del XXV Con-gresso Eucaristico Nazionale, che siterrà ad Ancona e nelle diocesi del-la metropolia dal 3 all’11 settem-bre 2011. La settimana si articole-rà in momenti spirituali e celebrati-vi, riflessioni e testimonianze, eculminerà con una solenne Cele-brazione eucaristica domenica 11settembre 2011 ad Ancona. IlCongresso Eucaristico Nazionalerappresenta un momento di gran-de partecipazione dell’intero po-polo cristiano attorno al sacramen-to dell’Eucaristia. Il primo Congres-so Eucaristico Nazionale fu realiz-zato nel 1891 a Napoli. Da alloraad oggi si sono svolte XXIV edizio-ni. L’ultimo Congresso Eucaristicoè stato realizzato a Bari nel maggio2005 ed ha visto la prima parteci-pazione a un “Grande Evento” delSanto Padre Benedetto XVI, da po-co eletto Papa. Il Congresso Euca-ristico Nazionale rappresenta unatappa straordinaria nel camminodella Chiesa Italiana in quanto ve-de coinvolte diverse realtà: adulti,giovani, bambini, associazioni emovimenti. Sfondo biblico dell’in-tero appuntamento sarà il capitolo6 del vangelo di Giovanni, da cui ètratto il versetto posto nel titolo.“Signore, da chi andremo?”, è ladomanda che l’apostolo Pietro ri-volge a Gesù a conclusione del dis-corso sulla Parola e il Pane di vita.Ed è anche la domanda che dopo

duemila anni ritorna come la que-stione centrale della vita dei cristia-ni oggi. La Particolarità della XXVEdizione sarà il coinvolgimentonon solo della città di Ancona, maanche del territorio della Metropo-lia, comprendente le diocesi di Lo-reto, Fabriano, Senigallia e Jesi.Durante la settimana del Congres-so Eucaristico vi saranno momentidi riflessione in assemblea, con lapartecipazione di relatori di livellonazionale, con i quali verrà affron-tato un tema proposto. Nel corsodel Congresso Eucaristico Naziona-le, i partecipanti avranno la possi-bilità di svolgere vari percorsi arti-stico - spirituali nelle città dellaMetropolia. Due saranno i mo-menti di forte aggregazione lungole vie delle città di Ancona: la ViaCrucis, con il coinvolgimento di as-sociazioni specializzate nella realiz-zazione della Passione, e la Proces-sione Eucaristica con l’infiorata.Uno spazio importante sarà anchededicato ai giovani, di ritorno dallaGiornata Mondiale della Gioventùdi Madrid.

XXV Congresso Eucaristico NazionaleAncona, 3-11 Settembre 2011

PREGHIERA

Signore Gesù,di fronte a Te,

Parola di veritàe Amore che si dona,

come Pietro ti diciamo:

“Signore, da chi andremo?

Tu hai parole di vita eterna”.

Signore Gesù,noi ti ringraziamo

perché la Parola deltuo Amore

si è fatta corpo donato sulla Croce,

ed è viva per noi nelsacramento

della Santa Eucaristia.

Fa’ che l’incontro con Te

nel Mistero silenzioso della Tua presenza,

entri nella profondità dei nostri cuori

e brilli nei nostri occhi,perché siano trasparenza

della Tua carità.

Fa’, o Signore, che la forza

dell’Eucaristiacontinui ad ardere

nella nostra vitae diventi per noi

santità, onestà, generosità,

attenzione premurosa ai più deboli.

Rendici amabili con tutti,

capaci di amicizia vera e sincera

perché molti siano attratti a camminare

verso di Te.Venga il Tuo Regno,

e il mondo si trasformi in una

Eucaristia vivente.Amen.

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Per capire il logo

Il logo, nel suo insieme, rappre-senta un’importante e immediata

comunicazione visiva. Il cerchio co-me elemento base, uno stile “ico-nico” e tratti decisi, permettonouna precisa percezione degli ele-menti espressi dal logo.

All’interno del logo sono pre-senti i Simboli Cristiani in grado disintetizzare in maniera suggestiva ilmessaggio “Signore da chi andre-mo? Tu solo hai parole di vita eter-na”.

Il Sole, simbolo di Giustizia divi-na, vuol essere una rappresentazio-ne del “Giorno del Signore”;

la Patena ritratta nell’iconogra-fia del sole, contiene, secondo ilMistero, il Corpo di Cristo;

l’Alba, biancore immacolatosimbolo di purezza; la Luce delMessia che illumina gli uomini nelcammino verso la Salvezza;

i Pesci, che rappresentano leanime degli uomini chiamati ad es-sere salvati nelle reti di Dio e deisuoi servi;

il Mare, creatura la cui grandez-za è al servizio della divinità;

il Popolo in Cammino raffigurala via rivelata dal Padre: “Io sono laVia, la Verità e la Vita” (Gv 14, 6);

il Cerchio, figura geometricaperfetta, senza principio né fine, unsimbolo di Dio;

la Terra, da cui fu plasmatol’uomo e che in essa vede una ma-dre;

la Chiesa, a simboleggiare la Ri-velazione e l’Incarnazione.

Altrettanto importante è il lin-

guaggio dei colori che trasparedalla lettura del logo.

Il Giallo evoca regalità e luce di-vina;

l’Oro, simbolo di luce eterna,rappresenta la ricchezza spirituale;

il Blu, colore del cielo, suggeri-sce immaterialità e profondità infi-nita;

il Rosso, simbolo della vita, è ilcolore del Sacrificio supremo, quel-lo della croce, per questo è il colo-re dell’Offerta e dell’Amore;

il Verde, colore equilibrato, cal-mo, fresco e rassicurante, simboleg-gia l’acqua, caratterizza il mondovegetale ed evoca la primavera;

il Bianco identifica il Mistero di-vino, essendo al tempo stesso as-senza e onnipotenza.

Signore Gesù,di fronte a Te, Parola di veritàe Amore che si dona,come Pietro ti diciamo:“Signore, da chi andremo?Tu hai parole di vita eterna”.

Fa’, o Signore, che la forza dell’Eucaristiacontinui ad ardere nella nostra vitae diventi per noi santità, onestà, generosità,attenzione premurosa ai più deboli.

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Suppliche e ringraziamenti

Ciao, mi chiamo Matteo, ed ho quasi tre an-ni. Sono un bimbo molto sveglio e vivace. La

mia malattia è iniziata nel luglio del 2009. Stavopoco bene, qualche linea di febbre, poco appe-tito e sbalzi d’umore continui. La mamma preoc-cupata mi ha portato dalla pediatra che non hatrovato niente di strano ma io non stavo bene an-zi peggioravo, fino a quando non sono più riusci-to a mettermi in piedi e piangevo sempre. Mam-ma e papà, non dandosi pace per il mio males-sere, (sono stato anche ricoverato per qualchegiorno all’ospedale di Augusta, diagnosi “aceto-ne”) mi hanno portato da un altro pediatra. Dia-gnosi del medico: problema neurologico, causa-to da accumulo di liquido in testa. La mia fonta-nella non si era chiusa ed era “bombè”, adessobisognava cercare la causa di ciò. Dopo un paiodi giorni, mamma e papà mi portano all’ospeda-le di Siracusa per fare un’ecografia trans-fonta-nellare, seguita subito dopo da una tac e da unricovero urgente nel reparto di neurochirurgia alpoliclinico di Catania. Diagnosi del primario: car-cinoma di 3° grado al 3° ventricolo del cervello(rarissimo). Hanno al massimo una settimana ditempo per organizzare l’intervento. Il policlinico,di Catania non ha una neurochirurgia pediatrica,quindi bisognava organizzare un’equipe apposi-ta. Possibilità di riuscita: quasi zero. Le paroleesatte che furono dette ai miei genitori furono:“Abbiamo davanti 100 porte, solo una conducealla salvezza, speriamo di aprire quella giusta.”Non mi ricordo se mia madre ha pianto a quel-le parole, ma sono certo che dopo lo shock mo-mentaneo, si è rivolta all’unica figura che in quelmomento la potesse aiutare e confortare, SuaMadre. Pregò la Madonna che le desse la forzaper superare quel momento così triste, dato chenon osava chiedere la mia guarigione, perché lesembrava impossibile, che ingenua. Avrebbe ac-cettato tutto, qualsiasi esito avesse avuto l’inter-vento, avrebbe accolto la volontà del Signore, da

Lei voleva solo la forza e il coraggio per affronta-re la situazione difficile. In quello stesso momen-to i miei nonni paterni e zii, si trovavano a Roma.Parlando del mio problema con la proprietariadella pensione in cui erano alloggiati, hanno sa-puto del Santuario del Divino Amore e della suaMadonna Miracolosa. Si sono recati in chiesa,hanno pregato per il loro nipotino e preso unpiccolo capezzale da culla. Usciti dal Santuario,hanno tutti avvertito un senso di leggerezza, co-me se qualcuno avesse preso le pene dal lorocuore e al loro posto abbia lasciato la certezza diuna sicura “vittoria”. Giunto il giorno dell’opera-zione, sono stato portato in sala operatoria alle9.30 del mattino per uscirne alle 19 circa. Ero vi-vo, ma non era finita. La settimana successiva èstata molto difficile e dolorosa, i miei genitori so-no sempre stati accanto a me. La mia mammapregava sempre e ringraziava la Madonna perogni giorno che superavo. Solo dopo 10 giornidall’intervento sono stato dichiarato fuori perico-lo. Uscito dall’ospedale, avevo la capacità di unbambino di 6 mesi e non di 18. La mia ripresanon è stata facile ed è stata piena di vari impre-visti; ho subìto altri interventi, l’ultimo è stato nelsettembre del 2010. Ho dovuto affrontare 6 me-si di chemioterapia, terapia riabilitativa motoria elinguistica. Il mio cammino è stato lungo, ma de-vo dire che anche la mia ripresa è stata sorpren-dente oltre ogni aspettativa. Sono completamen-te guarito, le mie cicatrici sono l’unica testimo-nianza di ciò che è successo. Quel giorno la Ma-donna ha compiuto ben due miracoli: io sonovivo e vegeto e la mia mamma ha scoperto unafede che non credeva di possedere. Bisogna ave-re totale fiducia nell’Altissimo e abbandonarsicompletamente a Sua madre, che sa certamen-te provvedere ai nostri bisogni. Auguro a tutti i vi-sitatori di questo Santuario, di trovare la fede, lafiducia e la forza.

Matteo

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Didascalia In relazione alla normativa sulla tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali (legge 31/12/1996 n. 675), ci è gradito comunicarLeche il Suo nome è stato inserito nel nostro indirizzario esclusivamente allo scopo di informarLa sulle iniziative del Santuario, delle Associazioni e garantiamo chetali dati sono utilizzati esclusivamente per l'invio di comunicazioni inerenti le nostre opere e sono trattati con la massima riservatezza. Qualora queste comunicazioni non fossero di Suo gradimento è Sua facoltà richiedere la cancellazione dei dati relativi alla Sua persona dal nostro indirizzario.

Per le donazioni tramite bonifico bancario, puoi segnalare, se vuoi, il tuo indirizzo sulla ricevuta bancaria.

Ci consentirai di inviarti il nostro grazie!

Carissimi tutti del Santuario del Divino Amo-re, ieri ho ricevuto il vostro bollettino. Sono

felice quando lo ricevo, perchè ci sono semprebelle notizie da leggere. Grazie Maria, mammadi Gesù e mamma nostra, donaci la forza, la fe-de e la carità. Noi ci consacriamo a Te, Reginadell’Amore.

Aiutami, o Signore risorto, a sorridere alla Pasqua che oggi celebriamo.

A non pensare a ciò che ho trovato.Aiutami, o Signore risorto, a non volgermi

indietro, perchè ieri non c’è più, se non come briciola di lievito per il pane di oggi.Aiutami a sorridere alla vita che avanza, sempre così ricca di sorprese e novità.

Aiutami a sorridere alla poesia che canta nel cuore, per spingermi alla ricerca

di spazi sconfinati. Aiutami, o Signore risorto, a sorridere

ai tentativi che compio per essere e restarecreatura nuova.

Aiutami, o Signore, che sento vivo dentro dime, a sorridere ad ogni alba che viene, perchè ora so che se vengo e sto con te,

ogni giorno è Pasqua, ogni mattino è primomattino del mondo. Amen.

Bruna***

Cara Madonna, eccomi ancora qui a chie-derti aiuto e sostegno. Ti prego, Madonnina

mia, aiutami negli esami, aiutami psicologica-mente che ne ho tanto bisogno, fà che tutti imiei sforzi vengano riparati. Te ne prego. Sonotanto triste. Non riesco più a sorridere, ma nonho il coraggio di reagire, non ho le forze di farenulla. Credo che ogni notizia nuova sia semprepiù negativa del previsto. Ho tanto bisogno di

Te. Ti prego, perdona i miei errori e fà che glisbagli del passato non condizionino la mia vitapresente e futura. Aiutami a vivere serena con ilsorriso, e a ritrovare la gioia di prima, nonchè atrovare un equilibrio con me stessa senza doverricorrere a medici, senza dover buttare soldi inu-tilmente. Aiutami, per favore, o clemente e piaVergine Maria.

***

Madre di Dio, accogli la mia supplica di po-ter essere un buon padre di famiglia e di

aiutare Donatella e il prossimo nella salute. Aiu-terò i deboli ed i bisognosi sino alla fine dei mieigiorni, sempre e comunque.

Alessandro***

Cara Madonnina mia, dolce vita, ti devo ungrazie speciale, per tutte le grazie che mi dai

tutti i momenti della giornata, ormai non riescoa stare bene se almeno una volta al mese non tivengo a trovare. Quando penso a Te, Madonnamia, mi commuovo, come in questo momentomentre scrivo mi vien da piangere, ti voglio trop-po bene, sei la mia vita e della mia famiglia. Seiveramente grande, mi ascolti sempre, ti ricordiquel che ti avevo chiesto per Manuel? Bè, lo haiaiutato ed è guarito, e ti supplico continua adaiutarlo e a proteggerlo da tutte le invidie dellepersone cattive che ci sono attorno a lui, sì per-chè lui è una persona speciale, gli hai dato undono che si porta da piccolo, un grande nuota-tore, in questo momento grazie a Te, Madonni-na mia sta veramente bene e quest’anno avràtantissimo bisogno di Te, continua a protegger-lo. Ti amiamo tanto, ti vogliamo tanto bene, ca-ra Madonnina nostra. Ti voglio bene.

Maurizio

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Page 20: La Madonna Aprile 2011 - 00134 Roma - Divino Amore del Divino … · 2017. 11. 8. · Giorni feriali 6.30-20 Giorni festivi 6-20 (ora legale 5-21) M M Direttore responsabile Giuseppe

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Fiaccolata ai giardini vaticaniFiaccolata ai giardini vaticani

DOMENICA 1 MAGGIO Al Santuario maxischermo per seguire la

Beatificazione di Giovanni Paolo II dal Vaticano

DOMENICA 8 MAGGIO Festa diocesana della Famiglia e della Scuola Cattolica al Divino Amore.

Ore 17.30 arrivo della Madonna di Fatima.

VENERDÌ 13 MAGGIO13 maggio 1883 incoronazione della Madonna del Divino Amore;

13 maggio 1981 attentato al Papa Giovanni Paolo II.13 maggio 2011 Ore 16.00 nuovo Santuario Santa Messa,

VII edizione della Giornata Nazionale del Pellegrino, organizzata dall’Opera Romana Pellegrinaggi. Per la prima volta si celebra al Divino Amore

alla presenza della statua pellegrina della Madonna di Fatima,parteciperanno pellegrini provenienti dalle Parrocchie

della diocesi di Roma e dalle diocesi del Lazio.

SABATO 14 MAGGIO Ore 24.00 pellegrinaggio notturno con la statua della Madonna di Fatima.

DOMENICA 15 MAGGIO Una “domenica speciale in Parrocchia” con i bambini del Catechesimo e i genitori.Ore 12.00 i volontari del Santuario rinnovano la promessa di servizio alla Madonna,

al termine della Messa saluto da parte dei Parrocchiani e dei pellegrini alla Madonna di Fatima.

Ore 13.00 pranzo all’aperto, nel Boschetto davanti alla Torre del Primo miracolo.

MARTEDÌ 24 MAGGIO Ore 20.30 fiaccolata ai Giardini Vaticani

presso il mosaico della Madonna del Divino Amore.

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