La lingua per lo studio delle discipline
-
Upload
giusi-landi -
Category
Education
-
view
260 -
download
3
Transcript of La lingua per lo studio delle discipline
Landi - 2015
Paradigma della complessità per interpretare correttamente il nostro mondo, in una società planetaria
(Morin: i sette saperi necessari all’educazione del futuro – La testa ben fatta)
1 – insegnare la conoscenza della conoscenza, con la consapevolezza che bisogna affrontare i rischi dell’errore e dell’illusione della conoscenza; 2 – insegnare i principi di una conoscenza pertinente, cogliendo i problemi globali, con le reciproche relazioni e influenze; 3 – insegnare la condizione umana, che è invece disintegrata nell’insegnamento attraverso le discipline; 4 – insegnare l’identità terrestre e la comunanza di un destino ormai planetario; 5 – insegnare ad affrontare l’incertezza; 6 – insegnare la comprensione, partendo dallo studio dell’incomprensione e della non-comunicazione; 7- insegnare l’etica del genere umano e della solidarietà terrestre.
Landi - 2015
Le competenze
L’attuale società globalizzata richiede una scuola basata sulle competenze (e non semplicemente su contenuti di marca meccanica, riproduttiva, incapsulata dentro la scuola) anche in considerazione degli obiettivi prospettati a Lisbona
Landi - 2015
La scuola delle competenze
Gli obiettivi
Pensiero lineare Pensiero complesso
La competenzaI sette principi per un pensiero complesso: sistemico (che lega il tutto alle parti e le parti al tutto)ologrammatico (per il quale ogni cellula è parte di un tutto, ma il tutto è lui stesso dentro la parte)dell’anello retroattivo (che rompe il principio della causalità lineare)dell’anello ricorsivo (che supera la nozione di regolazione con quelle di auto-produzione e di auto-organizzazione)di autonomia/dipendenza (secondo il quale l’autonomia è inseparabile dalla dipendenza, in quanto gli esseri viventi sono essero auto-organizzatori che consumano energia per mantenere la loro autonomia)dialogico (secondo la formula eraclitea che conduce a una stessa realtà eventi che dovrebbero escludersi a vicenda)il principio della reintegrazione del soggetto conoscente in ogni processo di conoscenza (per il quale ogni conoscenza è una ricostruzione da parte di una mente/cervello in una data cultura e in un dato tempo)
Landi - 2015
La scuola delle competenze
Giorno per giorno studiano per il registro, per la pagella, per il diploma e intanto si distraggono dalle cose belle che studiano.
Gianni disgraziato perché non si sa esprimere, lui fortunato perché appartiene al mondo grande. Conoscitore da dentro dei bisogni dei più.Pierino fortunato perché sa parlare. Disgraziatamente parla troppo. Lui che ripete solo cose scritte sui libri, scritte da un altro come lui. Tagliato fuori dalla storia e dalla geografia.
Povero Pierino, mi fai quasi compassione. Il privilegio l’hai pagato caro. Deformato dalla specializzazione, dai libri, dal contatto con la gente tutta uguale. Perché non vieni via?
Landi - 2015
La denotazione
Osservare la realtà dal punto di vista denotativo e verbalizzarla significa produrre testi che hanno lo
scopo di informare: cronache, relazioni, descrizioni di ogni tipo... Di questo genere sono i testi relativi alla storia, alla geografia, alle scienze che i
bambini abitualmente sono chiamati a comprendere e a produrre. Saper capire e produrre testi denotativi è
dunque indispensabile per il normale studio dell'alunno. Nei testi denotativi possono trovarsi indifferentemente
l'argomentare (dati strutturati secondo rapporti logici), il descrivere (dati strutturati secondo lo
spazio), il narrare (dati strutturati secondo il tempo).
Landi - 2015
Testi denotativi delle discipline
I concetti vengono messi in relazione secondo l'argomentare, il narrare,
il descrivere, a seconda della necessità. Si producono schemi, si verbalizza. Al contrario ricavare
schemi da testi può risultare utile per la comprensione del testo,
specialmente nello studio di alcune discipline (storia, geografia, scienze)
Landi - 2015
Imparare a studiare
La metodologia più diffusa nelle nostre scuole crea spesso nelle nostre aule un’atmosfera da spettacolo di quiz truccato. (Portman-Weingartner – La linguistica)
Agli studenti vengono date in precedenza delle nozioni e alcuni giorni per impararle, e poi si richiede di di ripeterle a un momento dato, producendo spesso sterilità intellettulale…. Entro un breve lasso di tempo queste nozioni scompaiono!
Non si danno metodi e strategie che sono lasciate all’autoorganizzazione del singolo alunno
Insegnare a studiare
Insegnare ad imparare(l’insegnare a pescare del proverbio cinese)
Invece è indispensabile
Landi - 2015
Imparare a studiare
Per memorizzare e organizzare le informazioni nello studio:• astrazione (aggregazione, generalizzazione, classificazione)
• reti semantiche per organizzare in una serie di nodi interconnessi le conoscenze nella memoria attraverso legami associativi
• schemi, per che sono strutture generali complesse per aggregare e organizzare molti dati conoscitivi.
Perché ci sia apprendimento significativoche provoca una riorganizzazione della
struttura cognitiva
Landi - 2015
Imparare a studiare
Si ricordano bene le cose quando sono ben collegate tra loro e disposte con ordine.
Bisogna creare dei legami, delle associazioni tra le conoscenze.
Studiare per concetti e relazioni di concetti
Landi - 2015
La memoria non serve a ricordare…serve a SCARTARE il superfluo
per trattenere l’essenziale
cultura
mondo percepito
Landi - 2015
Testi denotativi delle discipline
Da una stessa esperienza possiamo ricavare testi molti diversi, abituando i bambini a differenziare le modalità
di verbalizzazione a seconda del punto di vista: storico, geografico,
scientifico (nell’ambito dei testi denotativi) o esprimere il proprio vissuto relativo a quel momento (nell’ambito dei testi connotativi)
Landi - 2015
Testi denotativi delle discipline
La realtà viene strutturata in modo diverso secondo categoria logiche,
spaziali, temporali
Insegnare a differenziare l’esperienza:
Dalla memoria episodica… alla memoria semantica
Landi - 2015
Storia
Per descrivere un’esperienza: dalla memoria episodica alla memoria semantica.
Testo denotativo che usa il narrare e il descrivere
Landi - 2015
Razionalizzare la realtà
Errori:
• contenutismo e astrattismo ( si danno sistemi già fatti, sradicati dall’esperienza)
• ricerchismo selvaggio (si rifiutano i contenuti e si indaga l’ambiente, ma senza arrivare a principi generali)
Discipline come strutture logiche
Piaget, Bruner, Ausubel, Vygotskyj….
Landi - 2015
Schemi logici
Conoscere la struttura della disciplina
Razionalizzare la realtà (osservazione finalizzata, discussione guidata…)
Rappresentare i concetti con simboli di vario tipo usando i mediatori didattici
Verbalizzare
Landi - 2015
MEDIATORI
DIDATTICI
“come insegna
re”
ATTIVI osservazione finalizzata della realtà ricostruzione di esperienze discussione per realizzare un progetto …………
ANALOGICI drammatizzazioni simulazioni secondo canovacci copioni giochi per individuare regole ………..
ICONICI disegno spontaneo disegno su progetto resa grafica di testi verbali e non schematizzazione di concetti… mappe… ecc.
grafi tabelle mappe insiemi elenchi diagrammi di flusso
SIMBOLICI discussione per sintetizzare le informazioni produzione di definizioni narrazione di eventi scritta spiegazione, argomentazione scritta riflessione sul linguaggio… sulle regole
Landi - 2015
Mappa Testo globale lineare rapporti fra le parti immediatamente visibili
visione non immediata dei rapporti fra le parti
essenziale analitico osservabile da punti diversi
c’è un solo punto di vista
“interessante” dal punto di vista iconico
poco stimolante nella sua uniformità
Rappresentare le strutture
concettuali con soluzioni
grafiche di vario tipo è utile per
capire e ricordare,
proprio per le caratteristiche della mappa.
Studiare senza questi mediatori
è più difficile.
Landi - 2015
Altri esempi
Le discipline: geografia – II classe
Dall’osservazione del territorio alla produzione di un plastico…
Landi - 2015
… all’individuazione di collegamenti logici,
spaziali e temporali tra gli elementi
dell’ambiente e alla loro rappresentazione grafica attraverso uno schema
Landi - 2015
Il nostro territorio: le Murge
Il nostro paese si chiama Putignano e si trova in collina.
Tanto tempo fa le nostre colline erano ricoperte di boschi, poi l’uomo ha modificato il territorio: ha tagliato gli alberi per coltivare e per
costruire.
Ha coltivato orti, vigneti per produrre l’uva e il vino, oliveti per produrre olive e olio. Ci sono anche tante altre piante e coltivazioni.
L’uomo ha costruito, inoltre, terrazzamenti, muri a secco e trulli.
I terrazzamenti servono a non far cadere il terreno dai fianchi della collina, così si può coltivare meglio. Ci sono anche muretti a secco e
trulli perché nelle nostre campagne ci sono tante pietre.
Daniela II elementare
Produzione del testo finale
Landi - 2015
Geografia
III classe- Clima rigido
- Terreno roccioso
Ambiente poco adatto all’agricoltura
Difficile costruire strade
Non è facile vivere e lavorare in montagna
Allevamento
Turismo
Grandi pascoli
Bellezza dei paesaggi
Abbondanza di acqua
Ambiente poco adatto all’industria
Ambiente poco adatto al commercio
L’uomo sfrutta ciò che è possibile
- Terreno in pendenza
BoviniOvini
Landi - 2012
STORIA – III classe
TESTO PER chiarire la realtà
CHE USA il narrare, il descrivere, l’argomentare
Landi - 2012
Scienze – III classe
TESTO PER chiarire la realtà
CHE USA il narrare, il descrivere, l’argomentare
Landi - 2012
Ed. ambientale – V classe
TESTO PER agire sugli altri
CHE USA il descrivere e l’argomentare
Sviluppo sì – sviluppo no?
Landi - 2015
Riassumendo
• lavorare per concetti e relazioni di concetti (altrimenti lo studio è solo contenutismo, astrattismo, memorizzazione…)
• per imparare a studiare (“imparare ad imparare” – oggi sovrabbondanza e obsolescenza dei contenuti)
• metodo euristico-laboratoriale (“Imparare facendo”: da Comenio in poi …. Oggi: learning by doing)
Landi - 2015
Imparare facendo
Scriveva Comenio, nella sua Didactica Magna“… Ergo etiam in scholis discant scriberescribendo, loqui loquendo, canere canendo,ratiocinari raziocinando […] ut scholae nihilsint nisi operibus ferventes officinae”
Landi - 2015
Imparare facendo
E Rousseau continua “Qualunque studio sifaccia, senza l’idea delle cose rappresentate, isegni rappresentativi non sono nulla. Tuttavia silimita sempre il fanciullo a questi segni, senzamai potergli far comprendere niente di ciò cheessi rappresentano. Pensando di insegnargli ladescrizione della terra, non gli si insegna aconoscere che delle carte.”
Landi - 2015
Imparare facendo
Bruner, “le conoscenze posseggono un legame,un significato interiore e le varie nozioni, perpoter essere comprese, adeguatamentevalutate e ricordate, debbono essere fatterientrare in quel significativo contesto […]Scoprire significa trovare la struttura piùadatta, il significato più profondo”.
Landi - 2015
Imparare facendo
Dewey in “Scuola e società”: anchel’arredamento nelle scuole è fatto perascoltare!
Bertagna: laboratorio come luogomentale
Landi - 2015
Imparare facendo
Dewey «Come pensiamo»In genere l’insegnante è preoccupato dei progressi che l’alunno fa relativamente a ciò che sa rispetto a un determinato argomento.
Spesso, però, si perde di vista il sottostante processo di formazione di abiti mentali permanenti.
… l’alunno potrà dimenticare l’argomento particolare che ha imparato, ma il guardaroba di abiti mentali che la scuola gli avrà cucito addosso, quello gli resterà, la mentalità che avrà assimilato, sarà il prodotto più duraturo…
Landi - 2015
La scuola delle competenze
A Barbiana avevo imparato le regole dello scrivere: aver qualcosa di importanteda dire e che sia utile a tutti o a molti. Sapere a chi si scrive. Raccogliere tutto quello che serve. Trovare una logica con cui ordinarlo… Eliminare ogni parole che non usiamo parlando. Non porsi limiti di tempo.
Arte dello scrivere. Una tecnica umile. Ogni volta che gli viene un’idea ne prende un appunto. Ogni idea su un foglietto preparato e scritto da una parte sola. Un giorno si mettono insieme tutti i foglietti su un grande tavolo. Si scartano i doppioni.Poi si riuniscono i foglietti imparentati in grandi monti e sono capitoli. Ogni capitolo si divide in monticini e sono paragrafi.Ora si prova a dare un nome a ogni paragrafo. Se non si riesce vuol dire che non contiene nulla o che contiene troppe cose.Con i nomi dei paragrafi si discute l’ordine logico finché nasce uno schema. Con lo schema si riordinano i monticini…