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GIORNATA DI STUDIO «La qualità della ricerca e della didattica nelle discipline idrauliche» UNIVERSITÀ FEDERICO II Aula Magna Partenope Via Partenope, 36 NAPOLI Lunedì 9 Febbraio 2009

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GIORNATA DI STUDIO «La qualità della ricerca e della didattica 

nelle discipline idrauliche» 

UNIVERSITÀ FEDERICO II Aula Magna Partenope ‐ Via Partenope, 36 ‐ NAPOLI 

Lunedì 9 Febbraio 2009

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GIORNATA DI STUDIO «La qualità della ricerca e della didattica  nelle discipline idrauliche» 

 

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INDICE 

Programma dei lavori  Pag.  3 

 

Sulla valutazione della qualità accademica nella Ricerca Idraulica in Italia  Pag.  5 

 

Documento di lavoro del Consiglio Universitario  Nazionale su: «indicatori di attività scientifica  e di ricerca»  Pag.  15 

 

Linee guida del Governo per l’Università  Pag.  53 

 

Testo coordinato della legge 9 Gennaio 2009 N.1  Pag.  63 

 

Come aderire al GII  Pag.  75 

 

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GIORNATA DI STUDIO «La qualità della ricerca e della didattica  nelle discipline idrauliche» 

 

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PROGRAMMA DEI LAVORI  9:30  Apertura dei lavori 

Presiede: Giuseppe De Martino Indirizzi di saluto: Giuseppe Frega (decano GII), Edoardo Cosenza (Preside Facoltà di Ingegneria dell’Università Federico II), Claudio Mancuso (Direttore DIGA), Massimo Veltri (Presidente AII) 

  

Relazioni 10:00   Enzo Siviero (Presidente Comitato 08 e Vice Presidente CUN) 

Nuovi scenari per l’Università italiana 

10:20  Mauro Fiorentino (Preside della Facoltà di Ingegneria dell’Università della Basilicata) Il riordino degli studi di Ingegneria. Bilanci e prospettive 

10:40   Pierluigi Claps (Politecnico di Torino) L’offerta didattica delle discipline idrauliche nelle Facoltà di Ingegneria 

11:00  Giorgio Federici (Università di Firenze) Università, lifelong learning, e‐learing 

11:20   Giuseppe Rossi (Università di Catania) Ricerca, didattica e mondo del lavoro nell'Ingegneria dell'acqua. Il ruolo dell'Associazione Idrotecnica Italiana 

11:40   Pasquale Versace (Università della Calabria e Presidente GII) La valutazione della qualità accademica nella ricerca idraulica italiana 

12:00   Discussione (prima parte) 

13:00   Pausa pranzo 

14:30   Discussione (seconda parte) 

16:15   Conclusioni 

16:30   Fine dei lavori 

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GIORNATA DI STUDIO «La qualità della ricerca e della didattica  nelle discipline idrauliche» 

 

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SULLA VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ ACCADEMICA NELLA RICERCA 

IDRAULICA IN ITALIA

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SULLA VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ ACCADEMICA NELLA RICERCA IDRAULICA IN ITALIA 

BOZZA FINALE (10/01/2009)  1  Considerazioni preliminari La  definizione  di  criteri  chiari  e  condivisi  per  la  valutazione  della  qualità  accademica  è un’esigenza sempre più avvertita in molti settori, perché consente di: 

consolidare  il  senso  di  appartenenza  alla  comunità  scientifica  attraverso  la definizione di itinerari di crescita e di sviluppo che siano un preciso riferimento per tutti e in particolare per i più giovani;  

assicurare una qualità sempre più elevata nell’espletamento del compito primario di produrre e trasferire conoscenza nel settore disciplinare di afferenza;  

accrescere la competitività del settore nel sistema nazionale e internazionale della ricerca, dell’alta formazione e del trasferimento tecnologico. 

 La  valutazione  della  qualità  è  compito  arduo  specie  in  campo  accademico  dove  le competenze sono di altissimo  livello e appartengono a un numero ristretto di persone. La valutazione della qualità finisce, così, per essere affetta inesorabilmente da notevoli margini di soggettività e perciò in qualche caso può risultare incerta e produrre esiti non condivisi.  Il ricorso ad indicatori oggettivi può contribuire ad attenuare questo fenomeno riducendo i margini di soggettività e gli effetti che ne derivano. Tuttavia l’obiettivo di identificare criteri oggettivi  che  definiscano  automaticamente  scale  di  valori  nel  settore  della  qualità accademica, appare poco condivisibile, perché per definire  tali  scale è  sempre necessaria una valutazione fatta da esperti. Non bastano i dati oggettivi ma servono anche le persone che li sappiano leggere e valutare.  È evidente, tuttavia, che la valutazione della qualità attraverso indicatori oggettivi è ormai il criterio  prevalente  per  l’allocazione  delle  risorse  a  livello  internazionale  e  assumerà  nel tempo un grandissimo rilievo anche in Italia, soprattutto in ragione della cronica scarsità di risorse dedicate alla ricerca e all’Università.  L’attività  del  CIVR  e  quella  prevista  per  l’ANVUR,  i  criteri  di  selezione  dei  progetti  di rilevante  interesse  nazionale,  l’assegnazione  delle  risorse  FFO  alle  diverse  Università,  i criteri  fissati  da  alcune  Facoltà  per  decidere  la  destinazione  delle  risorse  per  la  docenza sono solo alcuni degli esempi che confermano questa irreversibile tendenza. Tali concetti sono ampiamente ripresi nelle Linee Guida predisposte dal Governo Nazionale e approvate dal Consiglio dei Ministri del 6 novembre 2008. Si legge, infatti, che tra le azioni prioritarie concernenti il reclutamento dei docenti siano da ricomprendere le seguenti: 

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Sulla valutazione della qualità accademica nella ricerca idraulica in Italia 

 

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elaborare  parametri  condivisi  di  qualificazione  scientifica  per  l’accesso  ai  diversi ruoli  della  docenza,  anche  con  l’utilizzo,  ove  possibile,  di  indicatori  di  qualità accademica internazionalmente riconosciuti (impact factor, citation index): il CUN è già al lavoro in questo senso (D.2.); 

riformare  i meccanismi di selezione dei professori associati e ordinari assicurando che  entrambi  avvengano  sulla  base  del  merito  e  nel  rispetto  di  parametri  di riferimento condivisi (D.7.). 

 Il  CUN  attraverso  i  suoi  Comitati  ha,  peraltro,  già  effettuato  la  identificazione  di  tali parametri (vedi sito GII).  Appare perciò evidente che un settore scientifico potrà reggere l’impatto della valutazione di qualità e anzi potrà trarne vantaggi in termini di risorse umane e finanziarie solo se sarà capace di applicare con rigore crescente questa pratica virtuosa al suo interno, nei momenti delle scelte e in particolare nella fase concorsuale.  Le attuali procedure e i criteri che la normativa impone offrono ampie garanzie sulla qualità delle  decisioni  assunte  dalle  diverse  Commissioni,  peraltro  espressione  diretta  dei  SSD. Tuttavia  i  criteri  imposti  dalla  normativa  sono  in  molti  casi  solo  qualitativi  e  talora eccessivamente generici come è  inevitabile che accada quando ci si riferisce con un’unica descrizione  a  tutti  i  SSD.  Alcuni  di  questi  criteri  possono  essere  invece meglio  definiti  e puntualizzati per ambiti disciplinari più ristretti senza che tale specificazione possa intaccare in  alcun modo  le  prerogative  delle  Commissioni  alle  quali  la  legge  affida  il  compito  e  la responsabilità di sviluppare la valutazione comparativa.  La identificazione di criteri più specifici e caratterizzanti ambiti e settori omogenei appare di grande utilità perché da un lato offre alle persone che aspirano ad un giusto riconoscimento della  propria  qualità  un  quadro  di  riferimento  chiaro  e  oggettivo  e  l’indicazione  degli obiettivi  essenziali  da  conseguire,  dall’altro  offre  a  chi  partecipa  alle  Commissioni  uno strumento  di  riferimento  più  puntuale  e  definito  per  interpretare  al meglio  il mandato affidato dalla Comunità  scientifica di  appartenenza:  scegliere  in base  ad una  valutazione comparativa della qualità accademica dei candidati.  È evidente che i criteri sopra accennati non possono riferirsi a tutte quelle fasi concorsuali nelle quali è decisivo il rapporto diretto tra la Commissione e il candidato (prova didattica, discussione dei titoli, prove scritte) ma riguardano solo ed esclusivamente la valutazione dei titoli  scientifici,  didattici  e  gestionali  che  concorrono  a  definire  la  qualità  accademica  di ciascuno di noi.  Sarebbe, inoltre, sbagliato immaginare che i criteri servano a fissare graduatorie di merito, irrigidendo in tal modo la delicata e complessa opera di valutazione comparativa, che deve restare  affidata  alla  competenza  specifica  dei  Commissari.  I  criteri  servono  piuttosto  a definire degli standard di riferimento che stabiliscano i requisiti che si ritengono essenziali perché  ci  si  possa  ragionevolmente  attendere  un  esito  positivo  in  sede  di  valutazione 

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Sulla valutazione della qualità accademica nella ricerca idraulica in Italia 

 

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comparativa. Anche in questa più limitata accezione i criteri non devono costituire in alcun caso  una  gabbia  per  i  Commissari  che  potranno  in  piena  autonomia  e  responsabilità operare  le  proprie  scelte  o  perché  non  condividono  i  criteri  o  perché  non  li  ritengono applicabili in quella determinata situazione.  Sulla  base  di  queste  considerazioni  la  Commissione  a  tal  fine  incaricata  dal  Consiglio Scientifico  del  GII,  ha  elaborato  una  proposta  metodologica  per  valutare  la  qualità accademica nei SSD riconducibili all’area dell’Idraulica, predisponendo un elenco di requisiti (requisiti generali) da considerare in sede concorsuale e che ovviamente comprendono e in qualche caso specificano  le  indicazioni contenute nella normativa vigente e  in particolare nell’articolo 4 del DPR 23 marzo 2000, numero117.  La Commissione ha,  inoltre, messo a punto una proposta per individuare i requisisti essenziali (requisiti essenziali) che si ritiene debbano  essere  in  possesso  di  coloro  che  intendono  sottoporsi  ad  una  valutazione comparativa.  I requisiti generali hanno un carattere meramente qualitativo e consentono di fissare una griglia di riferimento capace di rendere più evidenti ed oggettivi i criteri adottati in sede di valutazione comparativa. Poiché non è pensabile che un singolo candidato possegga tutti  i requisiti nel seguito elencati sarà  la Commissione giudicatrice a  fissare  il peso  relativo da attribuire a ciascun requisito e  la metrica da utilizzare per accertarne  il possesso da parte del singolo candidato.  I  requisiti essenziali,  invece, sono  in numero  ridotto e sono definiti  in modo quantitativo. Essi consentono di puntualizzare alcune indicazioni della normativa vigente che appaiono necessariamente  vaghe  per  tenere  in  conto  la  grande  varietà  dei  SSD  che  da  essa  sono regolati. Ci si riferisce in particolare a dizioni tipo: “… si farà ricorso, ove possibile, anche a parametri riconosciuti in ambito scientifico internazionale”. Con i requisiti essenziali si cerca di  rendere  più  oggettiva  la  valutazione  di  alcuni  aspetti  fondamentali  della  qualità accademica.  È  importante  considerare  che  la  identificazione  e  la  condivisione  di  criteri  oggettivi  di valutazione della qualità  accademica  travalica  la  contingenza  rappresentata dalle  tornate concorsuali ma appare utile e necessaria per consentire una crescita di  tutta  la comunità scientifica e di perseguire quegli obiettivi di carattere generale  indicati all’inizio di questo documento.  2. Requisiti generali La  proposta  metodologica  identifica  i  requisiti  che  si  ritiene  opportuno  che  vengano accertati e valutati dalle commissioni giudicatrici, e sono, ovviamente, riconducibili in larga misura a quelli indicati dalla normativa, anche se in termini più generali. La valutazione dovrebbe riguardare: 

la produzione scientifica; 

l’attività didattica; 

l’internazionalizzazione; 

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i riconoscimenti ottenuti; 

l’attività gestionale; 

il coordinamento scientifico; 

la capacità organizzativa; 

altri aspetti curriculari.  Per  ciascun aspetto possono essere  fissati  i  seguenti  requisiti, avendo  indicato  in  corsivo quelli indicati dall’articolo 4 del DPR 117/2000:  Produzione scientifica Il DPR indica: 

a)   originalità e innovatività della produzione scientifica e rigore metodologico; 

b)  apporto  individuale  del  candidato,  analiticamente  determinato  nei  lavori  in collaborazione; 

c)   congruenza dell'attività del candidato con le discipline ricomprese nel settore scientifico disciplinare per il quale è bandita la procedura ovvero con tematiche interdisciplinari che le comprendano; 

d)   rilevanza  scientifica  della  collocazione  editoriale  delle  pubblicazioni  e  loro  diffusione all'interno della comunità scientifica; 

e)   continuità temporale della produzione scientifica, anche in relazione alla evoluzione delle conoscenze nello specifico settore scientifico‐disciplinare. 

 Questi  requisiti di carattere generale possono essere  integrati da  requisiti più specifici ed oggettivi,  che  tengano  conto dell’impatto  che  l’attività  scientifica del  candidato ha avuto sulla comunità scientifica internazionale. In particolare si considerano: 

f)   il numero di pubblicazioni comparse su riviste ISI; 

g)   il numero di citazioni degli articoli comparsi su riviste ISI; 

h)   l’h‐index.  È  importante  anche  la  capacità  di  trasferire  alla  comunità  scientifica  nazionale  i  risultati della propria attività utilizzando  le sedi (Convegni e/o Riviste) nelle quali essa si riconosce. E, pertanto, andrebbe anche considerato: 

i)   il numero di lavori presentati ai Convegni Nazionali di Idraulica e Costruzioni Idrauliche.  Sempre con riferimento alla produzione scientifica ci sono altri requisiti importanti non adeguatamente valorizzati dal DPR 117. Andrebbero pertanto considerati: 

j)   la presenza di  lavori riguardanti argomenti propri dell’ingegneria  idraulica e argomenti innovativi e di frontiera; 

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k)   il numero di argomenti trattati nelle diverse pubblicazioni; 

l)   le metodologie adoperate nelle diverse pubblicazioni, dando particolare rilievo ai lavori di tipo sperimentale; 

m)  la presenza di lavori a singolo nome; 

n)   il numero di domande di brevetto presentate.  Attività didattica Il DPR 117 indica: 

o)  attività didattica svolta anche all’estero; 

p)   il coordinamento di iniziative in campo didattico e scientifico svolte in ambito nazionale ed internazionale. 

 Andrebbero in particolare considerati: 

q)   il numero di  corsi  svolti da  titolare,  tenendo  conto di  eventuali  valutazioni di qualità effettuate dalle sedi di erogazione; 

r)   il numero di corsi di alta formazione (master, dottorato, scuole di specializzazione); 

s)   il numero di tesi di dottorato seguite in qualità di tutor accademico; 

t)   le ore complessive di didattica svolta all’estero; 

u)   le pubblicazioni di carattere didattico; 

v)   l’attività di didattica online;  Internazionalizzazione Andrebbero considerati in particolare: 

w)  i  periodi  di  lunghezza  significativa  trascorsi  presso  Università  o  Centri  di  ricerca internazionali, considerando la collocazione accademica lì riconosciuta; 

x)   gli eventuali titoli conseguiti (PhD, Master, ecc.); 

y)   il numero di lavori prodotti in collaborazione con ricercatori stranieri; 

z)   il numero di progetti internazionali ai quali si è partecipato, considerando in particolare l’eventuale ruolo di coordinatore. 

 Riconoscimenti Riguarda  tutte  le  occasioni nelle  quali  la  comunità  scientifica ha  ritenuto di  esprimere  il proprio  apprezzamento  attraverso  l’assegnazione  di  un  premio  o  l’invito  a  tenere  una relazione generale o una lettura introduttiva in occasione di meeting di rilevante interesse. Pertanto andrebbe considerato: 

aa)  il numero e la rilevanza dei riconoscimenti ottenuti.  

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Attività gestionale Riguarda  l’attività  di  servizio  sviluppata  all’interno  dell’Ateneo  di  appartenenza  per  il funzionamento degli Organi di gestione o di altre strutture organizzative e per  lo sviluppo delle  attività  regolate  da  contratti  e  convenzioni.  Sotto  questa  voce  possono  essere ricondotti alcuni dei criteri fissati dal DPR 117: 

bb)  i servizi prestati negli atenei e negli enti di ricerca, italiani e stranieri; 

cc)  il servizio prestato nei periodi di distacco presso i soggetti di cui all’articolo 3, comma 2, del decreto legislativo 27 luglio 1999, n.297. 

 Andranno in particolare considerati:  

dd)  la lunghezza dei periodi di attività svolta per il funzionamento dell’Ateneo con incarichi di carattere gestionale o di rappresentanza di categoria o di struttura di appartenenza; 

ee)  la  capacità di attrarre  risorse  finanziarie e  in particolare  il numero di  convenzioni e contratti dei quali si è stati coordinatore o responsabile scientifico; 

ff)   la presenza in commissioni di concorsi nazionali.  Coordinamento scientifico La normativa prevede di considerare: 

gg)  l'organizzazione, direzione e coordinamento di gruppi di ricerca; 

hh)  il coordinamento di iniziative in campo didattico e scientifico svolte in ambito nazionale ed internazionale. 

 In particolare andrebbero considerati: 

ii)   il numero di progetti locali, nazionali e internazionali per i quali si è stati coordinatore locale; 

jj)   il numero di progetti per i quali si è stati coordinatore nazionale.  Capacità organizzativa Comprende: 

kk) il numero di meeting nazionali e internazionali organizzati.  Altri aspetti curriculari Il DPR 117 fa esplicitamente riferimento a: 

ll)   l'attività  di  ricerca,  comunque  svolta,  presso  soggetti  pubblici  e  privati,  italiani  e stranieri; 

mm)  i  titoli di dottore di  ricerca  e  la  fruizione di borse di  studio  finalizzate ad attività di ricerca. 

 

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Sulla valutazione della qualità accademica nella ricerca idraulica in Italia 

 

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A questi potrebbero aggiungersi: 

nn)   l’appartenenza  ad  autorevoli  associazioni  scientifiche  nazionali  e  internazionali,  con particolare riguardo alle eventuali posizioni di responsabilità; 

oo)   l’attività di referee per riviste (nazionali o internazionali); 

pp)  la presenza in Comitati editoriali; 

qq)  la durata del periodo di appartenenza al ruolo accademico attualmente ricoperto.  Andrebbe, inoltre, specificata e sottolineata: 

rr)   l’attitudine  ad  integrarsi  in modo  costruttivo  e  organico  nel  contesto  scientifico  e didattico nel quale si sarà chiamati ad operare. 

 3. Requisiti essenziali I requisiti essenziali sono qui di seguito elencati. 

A. Il  primo  requisito  riguarda  la  produzione  scientifica.  Come  indicatori  si  assumono  i seguenti: 

il numero di pubblicazioni comparse su riviste ISI; 

il numero di citazioni degli articoli comparsi su riviste ISI; 

l’h‐index. Per  ciascuno  di  questi  indicatori  è  da  aspettarsi  che  il  candidato  abbia  dei  valori superiori a quelli mediani che caratterizzano, per ciascun SSD, il ruolo di destinazione. I  valori  di  riferimento  che  caratterizzano  ciascun  ruolo  saranno  determinati annualmente  con  cadenza  biennale,  per  ciascun  SSD,  da  una  struttura  universitaria, individuata dal GII, che svolge il ruolo di osservatorio. 

B.   Il  secondo  requisito  essenziale  riguarda  la  didattica.  Appare  auspicabile  che  per aspirare al posto di professore associato si debba avere un’esperienza didattica non inferiore  a  tre  anni.  Per  chi  intende  sottoporsi  alla  valutazione  comparativa  per professore ordinario l’esperienza didattica non dovrebbe essere inferiore a sei anni. 

C. Come  terzo  requisito  valido  per  entrambi  i  ruoli  di  associato  e  di  ordinario,  è  da considerare  l’attività  di  ricerca  svolta  presso  Università  o  Centri  di  ricerca internazionali, che dovrebbe essere in ogni caso non inferiore a tre mesi. 

D. Con  riferimento  alla  sola  valutazione  comparativa  per  professore  ordinario  appare opportuno  il possesso di un ulteriore requisito, costituito dal coordinamento, almeno locale, di almeno un progetto di ricerca nazionale o internazionale.   

10 gennaio 2009              Pasquale Versace 

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GIORNATA DI STUDIO «La qualità della ricerca e della didattica  nelle discipline idrauliche» 

 

  15 

 

 

 

 

 

DOCUMENTO DI LAVORO  DEL  

CONSIGLIO UNIVERSITARIO NAZIONALE  SU:  

«INDICATORI DI ATTIVITÀ SCIENTIFICA  E DI RICERCA» 

 

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DOCUMENTO DI LAVORO DEL CONSIGLIO UNIVERSITARIO NAZIONALE SU: 

“INDICATORI DI ATTIVITÀ SCIENTIFICA E DI RICERCA”  

INTRODUZIONE  Vista  la  richiesta del Ministro dell’Istruzione,  dell’Università  e della Ricerca del  5  settembre u.s. di formulare “proposte atte ad  individuare alcuni  indicatori di qualità relativi all’attività scientifica e di ricerca  da  definire  in  relazione  ai  diversi  livelli  concorsuali  e  alle  peculiarità  delle  diverse  Aree scientifiche.  La  prospettiva  è  determinare  standard  minimi  di  qualità  necessari  per  un  ottimale svolgimento delle procedure concorsuali. Tali  indicatori saranno utilizzabili anche per determinare  il grado di qualificazione dei proponenti dei Progetti di ricerca di interesse nazionale, …”  

Premesso  

‐ che  la promozione della qualità ed eccellenza del  sistema universitario dipende da molteplici fattori e non può prescindere da un'autonomia responsabile degli Atenei nella valorizzazione del merito ad ogni livello; 

‐ che molte delle presenti difficoltà nello svolgimento delle procedure comparative, intrinseche al meccanismo  in  vigore  e  collegate  all'attuale  definizione  dello  stato  giuridico  dei  ricercatori  e professori  universitari,  possono  essere  superate  (come  evidenziato  anche  dalle  Linee  Guida governative su Università e Ricerca) solo attraverso una significativa riforma su cui il CUN ha già espresso più volte il proprio parere; 

‐ che  criteri  condivisi e  trasparenti di valutazione dell’attività  scientifica dei  candidati ai diversi livelli concorsuali costituiscono un elemento  importante per promuovere  i migliori  talenti e  la qualità delle Università; 

‐ che  l’efficacia di  tali  criteri  ai  fini della qualificazione  e del  rinnovamento dell’Università può manifestarsi soltanto se i concorsi e le conseguenti prese di servizio avvengono con continuità e regolarità.  

Ritenuto  

‐ che  gli  indicatori  proposti  sono  intesi  esclusivamente  al  fine  di  determinare  livelli  minimi normalmente accettabili per l’ammissione alle diverse fasce della docenza;  

‐ che  tali  livelli  minimi  non  possono  essere  utilizzati  per  determinare  in  modo  automatico l’esclusione o l’ammissione di un candidato ad una valutazione comparativa; 

‐ che  gli  indicatori  forniscono  una  rappresentazione  inevitabilmente  sommaria  dell’attività scientifica  dei  candidati  e  che  le  commissioni  giudicatrici,  cui  esclusivamente  compete  la responsabilità  di  stabilire  la  graduatoria  finale,  devono  comunque  formulare  un  giudizio qualitativo su tale attività scientifica; 

 

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Documento di lavoro del C.U.N. su: «indicatori di attività scientifica e di ricerca» 

 

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‐ che  gli  indicatori  proposti  nulla  debbono  togliere  all’autonomia  degli  Atenei  nella  libertà  di strutturare i bandi di concorso secondo le necessità espresse dagli Organi collegiali degli Atenei stessi; 

‐ che comunque i valori minimi proposti per gli indicatori ai fini dell’accesso alle fasce di docenza sono punti di riferimento qualificanti per le commissioni e per l’autovalutazione dei candidati; 

‐ che  in caso di non osservanza di tali valori minimi  le commissioni debbono motivare  le ragioni della loro scelta. 

 Ritenuto inoltre 

 

‐ che  gli  indicatori  scientifici  per  l’accesso  alle  valutazioni  concorsuali,  dal  reclutamento  alla progressione di carriera, e gli indicatori di qualità per la valutazione dei proponenti dei progetti di ricerca di interesse nazionale, benché collegati, non siano totalmente coincidenti; 

‐ che  questi  indicatori  non  necessariamente  coincidono  con  i  “parametri”  per  le  procedure  di valutazione comparativa per il reclutamento dei ricercatori e sono distinti dai “ criteri indicanti il carattere  scientifico  delle  pubblicazioni”  ai  fini  della  valutazione  dell’attività  di  ricerca  dei docenti, che  il CUN dovrà  individuare  in base al D.L. n. 180  in  fase di conversione  in  legge dal Parlamento; 

‐ che i valori proposti per gli indicatori,  in quanto minimi, non possono considerarsi sufficienti ai fini  del  reclutamento  per  “chiamata  diretta”  e  che  in  questo  caso  le  proposte  degli  Atenei devono basarsi su più ampi requisiti di elevata qualità scientifica, didattica e curriculare; 

‐ che deve essere tenuto  in considerazione  il principio di equità e non discriminazione di genere per  cui,  in  caso  di maternità  o  congedo  parentale,  la  continuità  temporale  della  produzione scientifica e la quantità‐densità di pubblicazioni deve essere adeguatamente rimodulata, specie in  quelle  Aree  in  cui  si  richiede  l’allontanamento  dai  laboratori  per  tutta  la  durata  della gravidanza e dell’allattamento. 

 Considerato 

 

‐ che  per  la  complessità  dei  saperi  e  per  la  specificità  delle  discipline  e  delle  tradizioni  delle diverse comunità scientifiche non è possibile utilizzare gli stessi indicatori per tutte le Aree e in qualche caso neppure per tutti i SSD in esse compresi; 

‐ che tutti gli indicatori debbono essere aggiornati periodicamente dal CUN; 

‐ che  gli  indicatori  devono  essere  semplici,  trasparenti,  facilmente  applicabili  e  congrui  per  le diverse Aree o gruppi di SSD  

 

il CUN 

 

consultate  le  Comunità  Scientifiche  di  riferimento  ha  elaborato  per  ciascuna  Area  o  laddove necessario per gruppi di SSD  i  seguenti  indicatori dell’attività scientifica e  i  relativi valori minimi da utilizzare esclusivamente per l’accesso ai diversi livelli concorsuali. 

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Documento di lavoro del C.U.N. su: «indicatori di attività scientifica e di ricerca» 

 

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Indicatori di attività scientifica e di ricerca AREA 01 – MATEMATICA E INFORMATICA 

Premesso 

 

‐ che l’attività scientifica e di ricerca nei settori MAT/01‐09 e INF/01 consiste principalmente nella creazione di nuovo  sapere matematico e  informatico e di nuovi  collegamenti  fra questo e gli altri saperi e le attività dell’uomo; 

‐ che si costruisce nuovo sapere matematico e informatico tipicamente:  risolvendo problemi significativi per la comunità scientifica;  congetturando e dimostrando teoremi e creando teorie;  sistemando conoscenze note in modi nuovi e significativi;  progettando  modelli,  algoritmi,  linguaggi  e  sistemi  per  organizzare  ed  elaborare 

l'informazione e realizzando software originali;  utilizzando la matematica e l’informatica in congiunzione con altre discipline per  modellizzare e risolvere problemi,  realizzando sperimentazioni didattiche scientificamente controllate,  pubblicando edizioni critiche di testi matematici antichi. 

‐ che si devono considerare fra  le attività scientifiche quelle relative alla dimensione collettiva e culturale della ricerca, come l’organizzazione e la direzione di progetti scientifici, il trasferimento tecnologico,  la  comunicazione  scientifica,  nonché  l’organizzazione  o  la  direzione  di  progetti scientifici, didattici e formativi per le scuole e gli insegnanti; 

  

Premesso inoltre  

‐ che il criterio fondamentale di valutazione dell’attività scientifica e di ricerca nei settori 

‐ MAT/01‐09 e INF/01 è la qualità dei risultati ottenuti, che è data dalla loro rilevanza e dalla loro originalità; 

‐ che  tale  qualità  scientifica  dei  risultati  è  in  generale  ben  correlata  alla  loro  notorietà,  alla diffusione  internazionale,  all’influenza  sulla  comunità  scientifica,  all’ampiezza  delle collaborazioni, alla persistenza nel tempo dell’interesse da parte della stessa comunità; 

‐ che occorre tenere conto anche della molteplicità e differenziazione dei temi di ricerca; 

‐ che  altri  criteri  di  valutazione  sono  la  continuità  della  produzione  scientifica,  la  densità temporale, la presenza di produzione recente, l’interdisciplinarità; 

‐ che  sono da  considerare  come elementi per  la valutazione  la  tesi di dottorato, anche  se non ancora pubblicata, i premi o i riconoscimenti ricevuti, fra cui, ad esempio, le conferenze su invito a  congressi  internazionali  di  alto  profilo  e  la  partecipazione  a  comitati  scientifici,  nonché  le lettere di presentazione da parte di esperti internazionalmente riconosciuti. 

 Premesso infine 

 

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Documento di lavoro del C.U.N. su: «indicatori di attività scientifica e di ricerca» 

 

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‐ che  l’Area 01  risulta composta da 10 SSD  i quali  sono  suddivisibili, per  le caratteristiche delle attività  e  per  quanto  riguarda  i  criteri  e  gli  indicatori  di  qualità  scientifica,  in  2  sotto  Aree sufficientemente omogenee, almeno in prima approssimazione: a)   Matematica – settori MAT/01‐09 b)  Informatica – settore INF/01 

− che per la sotto Area della Matematica:  la produzione scientifica si manifesta principalmente attraverso articoli su riviste, libri, parti 

di libro, seminari, presentazioni a convegni, sistemi software e brevetti.  gli articoli e i libri di ricerca sono in gran parte a non più di tre autori, e l’ordine degli autori è 

strettamente alfabetico;  la  dimostrazione  di  un  singolo  teorema  significativo  richiede  spesso  un  tempo  lungo  e 

imprevedibile e la produzione di articoli, soprattutto in certi settori, è di conseguenza molto inferiore a quella di altre Aree; 

le citazioni, diversamente da altre Aree disciplinari, appaiono lentamente e permangono per lungo tempo; 

non esiste una banca dati che comprenda tutte le riviste scientifiche di interesse per l’Area matematica; 

la qualità e  la notorietà  internazionale dei risultati sono solo parzialmente correlabili con  il prestigio della sede in cui sono pubblicati e con il numero di citazioni; 

l’impact  factor  della  rivista  non  è  un  indicatore  significativo  della  qualità  del  risultato pubblicato; 

il  cosiddetto  “h‐index”  assume  in  genere  valori  molto  piccoli,  anche  per  eminenti matematici, risulta quindi essere poco discriminante e poco attendibile; 

i massimi  organismi  internazionali  per  la  ricerca matematica  hanno  recentemente  preso posizioni ufficiali per mettere in guardia dall’uso indiscriminato di indicatori bibliometrici per la valutazione di  individui, progetti di  ricerca e  riviste, anche a causa delle distorsioni che tale uso potrebbe indurre nel comportamento dei ricercatori; 

‐ che per la sotto Area dell’informatica:  i prodotti della ricerca sono: 

• pubblicazioni scientifiche; • sistemi software innovativi; • brevetti; 

alla rilevanza di un prodotto di ricerca contribuisce anche  l’eventuale  impatto che esso ha sullo sviluppo innovativo; 

la  specificità  del  settore  esclude  assolutamente  l’uso  dell’Impact  Factor  dell’ISI  che,  per parere  unanime  della  comunità  scientifica  internazionale  di  riferimento,  non  è  adatto  a valutare la qualità della ricerca nel settore dell’Informatica, in quanto 

• la  qualità  e  la  notorietà  internazionale  dei  risultati  sono  solo  parzialmente correlabili  con  il  prestigio  della  sede  in  cui  sono  pubblicati  e  con  il  numero  di citazioni; 

• l’impact  factor  della  rivista  non  è  un  indicatore  significativo  della  qualità  del risultato pubblicato; 

• tale indice è basato su un’analisi molto parziale delle pubblicazioni del settore;  Tutto ciò premesso il Comitato d’Area 01  

indica  

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per la sotto Area Matematica – settori MAT/01‐09 i seguenti standard minimi di qualità scientifica in relazione ai diversi livelli concorsuali  Per i ricercatori: occorre  aver dato  almeno un  contributo originale  recente di  rilievo  alla  ricerca  scientifica, quale è normalmente richiesto per una buona dissertazione dottorale; tale  contributo  può  essere  ad esempio  attestato da una o più pubblicazioni qualificate,  relative  al settore o comunque significativamente collegate ad esso, nei cinque anni precedenti l’anno in cui esce il bando di concorso.  Per i professori associati: occorre aver dato contributi originali di rilievo alla ricerca scientifica, che vadano oltre quelli ottenuti nel  primo  periodo  di  formazione  scientifica  e  che  dimostrino  una  acquisita  autonomia  come ricercatore creativo; tali contributi possono essere attestati da un numero opportuno di pubblicazioni qualificate relative al settore o comunque significativamente collegate ad esso. Normalmente, per i candidati alle posizioni di professore associato:  il  numero  di  pubblicazioni  qualificate  nei  7  anni  (non  contando  eventuali  congedi  per 

p/maternità) precedenti a quello del bando sarà non inferiore a 5;  inoltre, per  i candidati con età accademica minore di 13 anni,  il numero totale di pubblicazioni 

qualificate sarà normalmente non inferiore a 0,8 moltiplicato per l’età accademica.   Infine, per i candidati con età accademica maggiore di 13 anni il numero totale di pubblicazioni 

sarà normalmente non inferiore a 10.  I  numeri  indicati  possono  ad  esempio  essere  ridotti  se  il  candidato  presenta  pubblicazioni  di  alto valore e spessore, su ottime riviste internazionali.  Per i professori ordinari: occorre aver raggiunto una piena maturità e autonomia scientifica nel settore e la capacità di dirigere la ricerca scientifica di altri; questo è normalmente attestato dal numero, dalla varietà e profondità dei  contributi  scientifici  originali,  dalle  pubblicazioni  qualificate  relative  al  settore  o  comunque significativamente collegate ad esso, dai riconoscimenti nazionali ed internazionali che sono stati dati, anche  sotto  forma  di  specifiche  citazioni  da  parte  di  altri  autori,  ai  risultati  scientifici  attribuiti  al candidato, nonché dall'esperienza di formatore di giovani matematici. Normalmente, per i candidati alle posizioni di professore ordinario:  il  numero  di  pubblicazioni  qualificate  nei  10  anni  (non  contando  eventuali  congedi  per 

p/maternità) precedenti a quello del bando sarà non inferiore a 8;  inoltre, per  i candidati con età accademica minore di 20 anni,  il numero totale di pubblicazioni 

qualificate sarà normalmente non  inferiore all’età accademica, mentre, per  i candidati con età accademica  maggiore  di  20  anni  il  numero  totale  di  pubblicazioni  sarà  normalmente  non inferiore a 20; 

infine, pubblicazioni qualificate del candidato attinenti al settore o comunque significativamente collegate  ad  esso  sono  citate  (in  una  pubblicazione  qualificata)  da  10  o  più  autori  distinti (candidato escluso). 

 I numeri indicati di pubblicazioni possono essere ridotti se si tratta di pubblicazioni di altissimo valore e spessore, su ottime riviste internazionali.  Per “pubblicazione qualificata” si intende un articolo stampato o accettato per la pubblicazione in una rivista con referee o in atti di convegno con referee, oppure un libro o una parte di libro, la diffusione dei  quali  consenta  un  controllo  da  parte  della  comunità  scientifica  internazionale.  Per  “età 

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Documento di lavoro del C.U.N. su: «indicatori di attività scientifica e di ricerca» 

 

22   

 

accademica” si intende la differenza tra l’anno in cui è bandita la valutazione comparativa e l’anno in cui  il candidato ha conseguito  il dottorato (ovvero,  in assenza di tale titolo,  l’anno  in cui  il candidato ha conseguito la prima laurea almeno quadriennale, aumentato di tre).  

e indica  per  la  sotto Area  Informatica  –  Settore  INF/01  i  seguenti  standard minimi  di qualità  scientifica  in relazione ai diversi livelli concorsuali  Per i ricercatori: 

‐ Dottorato di ricerca in Informatica o materie affini. 

‐ Co‐autore/autore  di  almeno  2  lavori  originali  pubblicati  su  rivista,  in  atti  di  conferenze  con referee, tesi di dottorato o  libri, ciascuno accompagnato dall’indicazione (a cura del candidato) di almeno 2 citazioni apparse  in articoli su  rivista,  in atti di conferenze con  referee o  libri non scritti dal candidato.  In alternativa,  il candidato deve presentare 4  lavori originali pubblicati  in sedi  di  prestigio.  Il  candidato  viene  valutato  anche  su  lavori  che  non  hanno  concorso  al superamento della soglia. 

 Per i professori associati: 

‐ Co‐autore/autore  di  almeno  5  lavori  originali  pubblicati  su  rivista,  in  atti  di  conferenze  con referee, tesi di dottorato o libri, ciascuno accompagnato dall’indicazione (a cura del candidato) di almeno 5 citazioni apparse in articoli su rivista, in atti di conferenze con referee o libri non scritti dal  candidato.  Il  candidato  viene  valutato  anche  su  lavori  che  non  hanno  concorso  al superamento della soglia. 

 Per i professori ordinari: 

‐ Co‐autore/autore  di  almeno  7  lavori  originali  pubblicati  su  rivista,  in  atti  di  conferenze  con referee, tesi di dottorato o  libri, ciascuno accompagnato dall’indicazione (a cura del candidato) di almeno 7 citazioni apparse  in articoli su  rivista,  in atti di conferenze con  referee o  libri non scritti  dal  candidato.  Il  candidato  viene  valutato  anche  su  lavori  che  non  hanno  concorso  al superamento della soglia. 

 Una eventuale deroga da parte della commissione dai requisiti indicati può essere ammessa per quei candidati che abbiano o abbiano avuto un ruolo significativo nello sviluppo di strumenti hardware o software largamente adottati a livello scientifico o industriale, oppure nel coordinamento di rilevanti progetti di ricerca, ovvero per quei candidati che forniscano adeguate motivazioni. 

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Documento di lavoro del C.U.N. su: «indicatori di attività scientifica e di ricerca» 

 

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Indicatori di attività scientifica e di ricerca AREA 02 – FISICA 

     Premesso 

 ‐ che  la valutazione dell’attività di didattica e  ricerca di un  candidato al  fine dell’accesso ai vari 

livelli di reclutamento universitario è compito esclusivo delle commissioni preposte, che devono certamente  tenere  in  conto  indicatori e parametri quantitativi  riconosciuti  internazionalmente esplicitandoli  negli  atti  delle  procedure, ma  devono  principalmente  valutare  analiticamente  il contributo  effettivo  dei  singoli  candidati  alla  tematica  scientifica  del  SSD  della  procedura comparativa; 

‐ che  gli  indicatori  bibliometrici  hanno  una  diretta  applicazione  alla  valutazione  di  strutture  e gruppi di ricerca più che alla valutazione del singolo; 

‐ che  la  determinazione  dei  valori  degli  “indicatori”  di  qualità  scientifica  deve  basarsi esclusivamente  su  dati  pubblici  e  verificabili,  autocertificati  dai  candidati,  per  assicurare  la correttezza della procedura di valutazione comparativa; 

‐ che  le  procedure  di  valutazione  comparativa,  soprattutto  per  i  livelli  di  prof.  associato  e ordinario, devono considerare esplicitamente titoli ed esperienze didattiche e organizzative dei candidati;  

‐ che, come avviene nelle  istituzioni  scientifiche  internazionali, è opportuno che  la commissione abbia  la  facoltà  di  convocare  per  un  colloquio  i  candidati migliori  per  una  posizione  di  prof. associato  e  ordinario,  e  che  tale  convocazione  sia  indispensabile  per  il  reclutamento  di ricercatori; 

‐ che gli Indicatori di attività scientifica e di ricerca  devono  costituire  prima  di  tutto  un  riferimento  per  l’autovalutazione  del  candidato 

sull’opportunità di partecipare a una valutazione comparativa;  devono  essere  adeguatamente  esplicitati  dalle  Commissioni  concorsuali  negli  atti  degli 

stessi,  pur  rimanendo  libere  e  indipendenti  nelle  loro  scelte  che  si  devono  basare principalmente  sull’identificazione  della  qualità  del  candidato  sulla  base  di  un’attenta valutazione dei risultati da lui raggiunti; 

costituiscono in accordo con la Comunità accademica di riferimento, criteri esclusivamente  di  valutazione  della  qualità  scientifica  per  cui  si  è  volutamente  esclusa  ogni  valutazione 

curriculare e didattica;  Il  comitato d’Area 02 evidenzia  che  l’Area Fisica ha, dal punto di vista  scientifico e della  ricerca,  le seguenti caratteristiche: 

‐ una produzione scientifica prevalentemente su base pubblicistica e in parte brevettuale; 

‐ le pubblicazioni sono prevalentemente in lingua straniera (primariamente inglese), salvo che per il SSD FIS/08 (Didattica e storia della fisica); 

‐ i lavori scientifici di tipo sperimentale dei vari SSD sono prevalentemente a più autori e, quando non  viene  usato  il  semplice  ordine  alfabetico,  la  posizione  di  primo  autore  caratterizza  il responsabile della specifica ricerca salvo quando in una serie di lavori inerenti la pubblicazione di risultati di sperimentazioni avviene una rotazione degli autori stessi;  

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‐ i  lavori scientifici di tipo teorico o simulativo numerico nei vari SSD hanno di frequente un solo autore o  comunque un numero di  autori piccolo,  e  viene usata  sia  la  scelta di  indicare  come primo autore il propositore della tematica specifica che il semplice ordine alfabetico; 

‐ nell’ambito  dello  stesso  SSD  c’è  un’attività  scientifica  che  può  essere  eminentemente sperimentale  o  teorico‐simulativa,  con  caratteristiche  diverse,  per  cui  ai  fini  concorsuali  è  di grande importanza una corretta valutazione della percentuale di “proprietà” degli autori ai lavori scientifici; 

‐ possiede  criteri  bibliometrici  internazionalmente  riconosciuti  quali  Impact  factor  ISI,  citation index  e  fattori  correlati  quali Hirsch  factor  (H),  ecc.,  la  cui  applicazione  deve  tenere  conto  di quanto sopradetto oltre che della peculiarità di alcuni SSD dell’Area (FIS/08); 

‐ utilizza una metodologia di valutazione consolidata dalla tradizione e convalidata dal buon valore scientifico riconosciuto internazionalmente della docenza;  

‐ utilizza  una  metodologia  di  valutazione  basata  anche  sulla  qualità  della  sede  editoriale  di pubblicazione. 

Premesso inoltre  

che  l’Area  02  risulta  composta  da  otto  SSD  sette  dei  quali  (FIS/01,  /02,  /03,  /04,  /05,  /06,  /07)  si presentano sufficientemente omogenei per le caratteristiche di valutazione della qualità scientifica e di  ricerca,  e  pertanto  possono  essere  valutati  secondo  un  unico  criterio  fatte  salve  le  precisazioni riportate in calce alla scheda, in quanto il SSD FIS/08 ha caratteristiche peculiari, per cui la valutazione richiede criteri diversi.  Si evidenzia inoltre che deve essere tenuto in considerazione il principio di equità e non discriminazione  di  genere  per  cui,  in  caso  di maternità,  la  continuità  temporale  della  produzione scientifica  e  la  quantità‐densità  di  pubblicazioni  deve  essere  adeguatamente  rimodulata,  specie  in quelle Aree  in  cui  si  richiede  l’allontanamento dai  laboratori per  tutta  la durata della gravidanza e dell’allattamento.  Tutto ciò premesso il Comitato d’Area 02  

Indica  per  l’intera Area  indicatori di qualificazione scientifica  in relazione ai diversi  livelli concorsuali che si riferiscono  alla  quantità  di  lavori  scientifici  pubblicati  su  riviste  di  attestata  qualificazione  e  alla quantità di citazioni ricevute.  Sottolineando che la produttività scientifica media dei concorrenti alle procedure comparative in Area Fisica  corrispondono  tipicamente  al  doppio  dei  valori  indicati  di  seguito  come minimali,  l’Area  02 ritiene che al fine della presentazione di domande per procedure comparative sui vari livelli debbano essere soddisfatti i seguenti requisiti minimali: Per i ricercatori: 

‐ possedere un dottorato di ricerca o un titolo post‐lauream equivalente; 

‐ essere  autore o  coautore di  almeno  5  lavori originali pubblicati  su  riviste  ISI  (o  comunque  su riviste con referee) pubblicati negli ultimi 5 anni. 

   

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Per i professori associati: 

‐ essere  autore o  coautore di  almeno  7  lavori originali pubblicati  su  riviste  ISI  (o  comunque  su riviste con referee) pubblicati negli ultimi 7 anni; 

‐ avere almeno 50 citazioni della propria produzione scientifica globale.  Per i professori ordinari: 

‐ essere autore o coautore di almeno 10 lavori originali pubblicati su riviste ISI (o comunque 

‐ su riviste con referee) pubblicati negli ultimi 10 anni; 

‐ avere almeno 100 citazioni della propria produzione scientifica globale.  Si precisa che nell’Area 2 esiste un SSD (FIS/08) in cui l’attività scientifica è in parte di frontiera per cui parte dei docenti presentano attività pubblicistica assimilabile ad altra Area ai cui criteri si  rimanda (Area 11 ‐ storico‐filosofica). 

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Indicatori di attività scientifica e di ricerca AREA 03 – SCIENZE CHIMICHE 

 Premesso 

 che l’Area 03 Scienze Chimiche dal punto di vista scientifico e della ricerca è caratterizzata: 

‐ da una produzione scientifica prevalentemente su base pubblicistica e solo in parte brevettuale; 

‐ da criteri bibliometrici internazionalmente riconosciuti quali l’Impact Factor, il Citation Index e gli indici  correlati  (es.  indice  h),  indicatori,  questi  ultimi,  che  essendo  differenziati  nel  loro  peso numerico assoluto  tra  i diversi SSD, necessitano di un processo di normalizzazione per un uso generalizzato; 

‐ da pubblicazioni con valenza internazionale prevalentemente in lingua inglese; 

‐ da  lavori  scientifici prevalentemente a più autori,  in  cui  i nomi  spesso  sono  riportati  in ordine alfabetico; 

‐ da pubblicazioni di pari valenza scientifica, sempre in lingua inglese, su proceedings di congressi internazionali e da  lavori originali pubblicati  su  riviste  italiane di  settore  validate dalle  società Scientifiche del SSD di riferimento. 

  

Premesso inoltre  

‐ che  l’Area 03 Scienze Chimiche  risulta composta da 12 SSD,  sufficientemente omogenei per  le caratteristiche di valutazione della qualità scientifica e di ricerca e che pertanto possono essere valutati secondo un criterio sufficientemente univoco, fatte salve le precisazioni riportate in calce (vedi Nota a fine scheda);  

‐ che  il  numero  di  pubblicazioni  presenti  nel  CV  dei  singoli  ricercatori  e  professori  è  in media nettamente  superiore  a  quella  richiesta  nei  bandi  per  la  partecipazione  alle  valutazioni comparative; 

 Tutto ciò premesso il Comitato d’Area 03  

Indica  per  l’intera  Area,  ove  si  escludano  le  precisazioni  riportate  a  fine  scheda,  i  seguenti  indicatori  di qualificazione scientifica in relazione ai diversi livelli concorsuali.  Per i ricercatori: 

‐ almeno 5 anni di attività di ricerca post‐laurea qualificata e documentata; 

‐ una produzione scientifica di almeno 7 lavori originali pubblicati su riviste ISI con un valore totale di  IF pari o superiore al prodotto del numero dei  lavori richiesti per  il valore medio dell’IF dello specifico SSD. In alternativa, un numero di lavori diverso da quello indicato, ma il cui valore totale di IF sia pari o superiore al prodotto del numero dei lavori richiesti per il valore medio dell’IF dello specifico SSD; 

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‐ tali lavori devono essere stati pubblicati negli ultimi 5 anni.  Per i professori associati: 

‐ una  produzione  scientifica  di  almeno  25  lavori  originali  pubblicati  su  riviste  ISI  con  un  valore totale di IF pari o superiore al prodotto del numero dei lavori richiesti per il valore medio dell’IF dello specifico SSD,  incrementato del 10%.  In alternativa, un numero di  lavori diverso da quello indicato, ma il cui valore totale di IF sia pari o superiore al prodotto del numero dei lavori richiesti per il valore medio dell’IF dello specifico SSD, incrementato del 10%; 

‐ almeno 10 dei predetti lavori devono essere stati pubblicati negli ultimi 5 anni; 

‐ almeno il 60% della produzione scientifica del candidato deve essere di pertinenza del SSD di cui al bando di concorso o di ambiti culturali ad esso correlato. 

 Per i professori ordinari: 

‐ una  produzione  scientifica  di  almeno  45  lavori  originali  pubblicati  su  riviste  ISI  con  un  valore totale di IF pari o superiore al prodotto del numero dei lavori richiesti per il valore medio dell’IF dello specifico SSD,  incrementato del 20%.  In alternativa, un numero di  lavori diverso da quello indicato, ma il cui valore totale di IF sia pari o superiore al prodotto del numero dei lavori richiesti per il valore medio dell’IF dello specifico SSD, incrementato del 20%. 

‐ almeno 15 dei predetti lavori devono essere stati pubblicati negli ultimi 5 anni; 

‐ almeno il 60% della produzione scientifica del candidato deve essere di pertinenza del SSD di cui al bando di concorso o di ambiti culturali ad esso correlato. 

 NOTA. Si precisa che: 

un  brevetto  internazionale,  PCT  (Patent  Cooperation  Treaty),  può  essere  assimilato  ad  una pubblicazione su rivista ISI avente un IF uguale al valore medio dell'IF dello specifico SSD; 

nell’ambito delle Scienze Chimiche esistono SSD  caratterizzati da Aree di  specifiche peculiarità applicative (Economica, Legislativa ed Ingegneristica), all’interno delle quali i docenti presentano attività pubblicistica, comunque su riviste con referee, assimilabile ad altra Area di ricerca o SSD con pubblicazioni, anche in italiano, su riviste validate dalle Società Scientifiche di riferimento; 

tenuto conto della variabilità temporale del fattore d’impatto (IF), il valore da utilizzare è quello relativo all’annualità di bando della valutazione comparativa in oggetto; inoltre per il calcolo del valore medio di IF, ciascuna rappresentanza di SSD, di concerto con i rappresentanti di Area CUN, individuerà una lista di riviste specifiche e caratterizzanti il SSD. 

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Indicatori di attività scientifica e di ricerca AREA 04 – SCIENZE DELLA TERRA 

   Premesso    

‐ che l’Area 04 dal punto di vista scientifico e della ricerca: 

‐ è caratterizzata da una produzione scientifica prevalentemente su base pubblicistica; 

‐ le pubblicazioni sono  in  larga parte  in  lingua  inglese su  riviste con  impact  factor ed  in parte  in lingua italiana e/o inglese su riviste con peer review ma senza impact factor; 

‐ possiede criteri/indici bibliometrici internazionalmente riconosciuti; 

‐ utilizza una metodologia di valutazione basata sulla qualità della sede editoriale di pubblicazione; 

‐ sono  compresi  prodotti  specifici  e  peculiari  dell’Area  come  ad  esempio  le  carte  geologiche  e tematiche non riconducibili ai casi precedenti; 

‐ esistono prassi notevolmente diverse sull’ordine degli autori che variano da settore a settore.   

Premesso inoltre  

che  l’Area  04  risulta  composta  da  12  SSD,  i  quali  si  presentano  sufficientemente  omogenei  per  le caratteristiche  di  valutazione  della  qualità  scientifica  e  di  ricerca.  Il  comitato  04,  dopo  ampia consultazione  con  le  società  scientifiche  e  i  settori  scientifici  disciplinari,  ritiene  che  possa  essere proposto un criterio unico.   Tutto ciò premesso il Comitato d’Area 04  

Indica  

per l’intera Area i seguenti indicatori di qualificazione scientifica  Per i ricercatori: 

‐ autore o co‐autore di almeno 4  lavori originali pubblicati su riviste con referee di cui   almeno 3 lavori originali siano pubblicati su riviste ISI; 

‐ dottorato di ricerca o analogo periodo certificato di attività di ricerca in Italia o all’estero;  

‐ non meno  di  3  lavori  (di  cui  almeno  2  ISI)  devono  essere  stati  pubblicati  nei  5  anni  solari precedenti quello del bando di concorso. 

  Per i professori associati: 

‐ autore o co‐autore di almeno 12 lavori originali pubblicati su riviste con referee di cui almeno 9 lavori originali pubblicati su riviste ISI; 

‐ non meno  di  5  lavori  (di  cui  almeno  3  ISI)  devono  essere  stati  pubblicati  nei  5  anni  solari precedenti quello del bando di concorso. 

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 Per i professori ordinari: autore o co‐autore di almeno 22 lavori originali pubblicati su riviste con referee di cui almeno 18 lavori originali pubblicati su riviste ISI; non meno di 7 lavori (di cui 5 ISI) devono essere stati pubblicati nei 7 anni solari precedenti quello del bando di concorso.  NOTA Viste le caratteristiche dell’Area 04‐Scienze della Terra, nei calcoli delle pubblicazioni richieste per i tre livelli  concorsuali  le  pubblicazioni  non  ISI  possono  essere  sostituite  da  un  uguale  numero  di  carte geologiche  o  tematiche  referate  e/o  atti  di  congressi  nazionali  o  internazionali  con  referee  e/o eventualmente brevetti.  Il comitato 04 del CUN, sulla base dei dati bibliometrici forniti dalla comunità scientifica di riferimento, vista  la  forte  disomogeneità  tra  i  SSD  in  riferimento  ad  indicatori  bibliometrici  quali  numero  di citazioni,  impact  factor, h‐index, m‐index etc non  ritiene opportuno, allo  stato  attuale,  inserire  tali parametri  quantitativi  negli  standard minimi  di  qualità  anche  alla  luce  della mancanza  di  un  ente certificatore  riconosciuto.  Tuttavia,  il  comitato  04  sollecita  con  forza  la  comunità  scientifica  di riferimento affinché tali parametri (IF delle riviste, numero di citazioni di ciascun  lavoro, h‐index, m‐index,  g‐index  etc.)  siano  chiaramente  indicati  nei  curricula  di  tutti  i  candidati  partecipanti  alle valutazioni  comparative  (a  qualsiasi  livello)  al  fine  di  favorire  una  più  completa  ed  omogenea valutazione  dell’attività  e  della  qualità  della  ricerca  dei  candidati  da  parte  delle  commissioni esaminatrici. 

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Indicatori di attività scientifica e di ricerca AREA 05 – SCIENZE BIOLOGICHE 

 Premesso 

 che l’Area 05 ha dal punto di vista scientifico e della ricerca: 

‐ è caratterizzata da una produzione scientifica prevalentemente su base pubblicistica; 

‐ le pubblicazioni sono in larga parte in lingua inglese; 

‐ possiede criteri/indici bibliometrici internazionalmente riconosciuti; 

‐ utilizza, tra i criteri di valutazione, anche metodologie di valutazione basate sulla rilevanza e sulla qualità della sede editoriale di pubblicazione; 

 Premesso inoltre 

 che  l’Area  05  risulta  composta  da  19  SSD  i  quali,  si  presentano  sufficientemente  omogenei  per  le caratteristiche di valutazione della attività scientifica e di ricerca  Tutto ciò premesso il Comitato d’Area 05  

Indica  per  l’intera  Area  che  la  produzione  scientifica  sia  riconosciuta  a  livello  internazionale  come documentato da lavori originali pubblicati su riviste ISI.  Per l’accesso ai rispettivi livelli concorsuali è richiesto quanto segue:  Ricercatori: 

‐ almeno cinque lavori di cui non meno di tre pubblicati negli ultimi cinque anni.  Professori associati: 

‐ almeno venti lavori di cui non meno del 50% pubblicati negli ultimi otto anni.  Professori ordinari: 

‐ almeno trenta lavori di cui non meno del 50% pubblicati negli ultimi dieci anni.  NOTA Al fine di favorire una più completa ed omogenea valutazione dell’attività e della qualità della ricerca dei candidati da parte delle commissioni esaminatrici, il comitato 05 sottolinea la necessità che siano valutati i seguenti parametri: 

‐ indicatori bibliometrici (IF, numero di citazioni di ciascun lavoro, h‐index etc.); 

‐ posizione  rilevante  tra  gli  autori  in  pubblicazioni  a  più  nomi  (primo,  secondo,  ultimo  nome, corresponding author); 

‐ dottorato di ricerca; 

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‐ attività di ricerca all’estero; 

‐ capacità di acquisizione di fondi per la ricerca;  In relazione ai SSD M‐EDF01 e M‐EDF/02 vedi nota Area 11 

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Indicatori di attività scientifica e di ricerca AREA 06 – SCIENZE MEDICHE 

 Premesso 

 che l’Area 06 Scienze Mediche ha dal punto di vista scientifico e della ricerca è caratterizzata: 

‐ da  una  produzione  scientifica  prevalentemente  su  base  pubblicistica  e  solo  in  piccola  parte brevettuale; 

‐ da criteri bibliometrici internazionalmente riconosciuti quali l’Impact Factor, il Citation Index e gli indici correlati nella maggior parte dei SSD, peraltro tali indicatori sono fortemente differenziati nel  loro peso numerico  assoluto da  SSD  a  SSD  e  vanno normalizzati  secondo  il  SSD  ed  anche secondo l’ambito scientifico che caratterizza l’attività scientifica del candidato; 

‐ da pubblicazioni con valenza internazionale prevalentemente in lingua inglese, ove si 

‐ escludano SSD che per  le  loro caratteristiche si occupano ad esempio di problematiche di  tipo storico o normativo (vedi Nota a fine scheda); 

‐ da  lavori  scientifici prevalentemente a più autori  in cui  la posizione di primo ed ultimo autore caratterizza  in genere  il responsabile della specifica ricerca ed  il responsabile dell’intero gruppo di ricerca, il secondo nome ha in taluni SSD la valenza di co‐responsabile della specifica ricerca; 

‐ da pubblicazioni di pari valenza scientifica, sempre in lingua inglese, su proceedings di congressi internazionali (per cui peraltro non esistono indicatori oggettivi) e da lavori originali pubblicati su riviste  italiane di  settore validate dai Collegi dei Docenti e dalle  società Scientifiche del SSD di riferimento  e  che queste  sono  tutte  valutabili  a  giudizio della  commissione,  caso per  caso,  in funzione del CV complessivo del candidato. 

 Premesso inoltre 

 

‐ che l’Area 06 Scienze Mediche risulta composta da 50 SSD i quali si presentano sufficientemente omogenei  per  le  caratteristiche  di  valutazione  della  qualità  scientifica  e  di  ricerca  pertanto possono essere valutati secondo un criterio sufficientemente univoco, fatte salve le precisazioni riportate in calce (vedi Nota a fine scheda); 

‐ che  la numerosità di pubblicazioni presenti nel CV dei  singoli  ricercatori e professori  in media nettamente  superiore  a  quella  richiesta  nei  bandi  per  la  partecipazione  alle  valutazioni comparative; 

‐ che tale numerosità è fortemente variabili da SSD a SSD e per tale motivo negli indicatori si indica un  intervallo  di  numero  pubblicazioni,  per  i  vari  livelli  concorsuali,  onde  ricomprendere  le esigenze di tutte le sotto Aree tenendo conto di una numerosità di pubblicazioni che di norma è nella sotto Area sperimentale è maggiore di quella medica che, a sua volta è maggiore di quella chirurgica e di quella dei servizi.  Il Comitato potrà a  richiesta  indicare  le numerosità specifiche per ogni SSD o aggregazione degli stessi. 

 Tutto ciò premesso il Comitato d’Area 06  

Indica 

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34   

 

 per  l’intera  Area,  ove  si  escludano  le  precisazioni  riportate  a  fine  scheda,  i  seguenti  indicatori  di qualificazione scientifica in relazione ai diversi livelli concorsuali  Per i ricercatori: 

‐ autore/co‐autore di almeno 5‐10  lavori originali pubblicati su  riviste  ISI  (o comunque su  riviste con referee); 

‐ primo nome in almeno 1‐2 di questi lavori; 

‐ tali lavori devono essere pubblicati negli ultimi 5 anni.  Per i professori associati: 

‐ autore/co‐autore di almeno 10‐30  lavori originali pubblicati su riviste ISI (o comunque su riviste con referee); 

‐ primo o ultimo nome in almeno la metà di questi lavori; 

‐ tali lavori devono essere pubblicati negli ultimi 8 anni.  Per i professori ordinari: 

‐ autore/co‐autore di almeno 20‐50  lavori originali pubblicati su riviste ISI (o comunque su riviste con referee); 

‐ primo o ultimo nome in almeno la metà di questi lavori; 

‐ tali lavori devono essere pubblicati negli ultimi 10 anni.  Per tutti i livelli concorsuali: La  qualità  dei  lavori  presentati  deve  essere  valutata  mediante  indicatori  bibliometrici internazionalmente riconosciuti riferiti al settore di concorso. In linea di massima l’IF complessivo dei lavori presentati dovrà essere almeno superiore alla mediana del settore (e/o degli ambiti culturali ad esso correlato e del profilo concorsuale) moltiplicata per  il numero di  lavori presentati. Ove non sia possibile identificare il settore di riferimento su cui definire l’IF mediano o la produzione scientifica del candidato  faccia  riferimento  a più  settori  con differente  IF,  la  commissione di  concorso  valuterà  il singolo  caso,  ed  ove  necessario  la  comparazione  con  gli  altri  candidati,  pur  sempre  con  i  suddetti indicatori bibliometrici di qualità.  NOTA Si  precisa  che  nell’Area  06  Scienze  Mediche  esistono  SSD  di  confine  che  sono  caratterizzati  da specificità peculiari nel  loro  complesso o per  cui parte dei docenti presentano attività pubblicistica assimilabile ad altra Area o SSD. In particolare : 

‐ parte dei docenti del SSD MED/02 Storia della Medicina hanno attività pubblicistica assimilabile ai SSD dell’Area Umanistica con pubblicazioni prevalentemente in italiano su riviste validate dalle Società scientifiche di riferimento; 

‐ parte dei docenti del SSD MED/43 Medicina Legale hanno attività pubblicistica assimilabile ai SSD dell’Area Giuridica con pubblicazioni prevalentemente in italiano su riviste validate dalle Società scientifiche di riferimento; 

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Documento di lavoro del C.U.N. su: «indicatori di attività scientifica e di ricerca» 

 

  35 

 

‐ parte dei docenti dei SSD MED/25 Psichiatria e MED/39 Neuropsichiatria infantile hanno attività pubblicistica assimilabile ai SSD dell’Area Psicologica con data base delle pubblicazioni specifiche quali EMBASE e PSYCHOINFO.  

In relazione ai SSD M‐EDF01 e M‐EDF/02 vedi nota Area 11 

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Documento di lavoro del C.U.N. su: «indicatori di attività scientifica e di ricerca» 

 

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Indicatori di attività scientifica e di ricerca AREA 07 – SCIENZE AGRARIE E VETERINARIE 

 Premesso 

 che sotto il, profilo scientifico e della ricerca l’Area 07 Scienze Agrarie e Veterinarie è caratterizzata: 

‐ da  una  produzione  scientifica  prevalentemente  su  base  pubblicistica  e  solo  in  piccola  parte brevettuale; 

‐ dalla  specificità,  specie  in  taluni  SSD di Agraria, di  affrontare problematiche di medio e  lungo termine con approccio sistemico e multidisciplinare, che richiedono un’organizzazione complessa e tempi lunghi per la conclusione degli esperimenti; 

‐ da  ricerche  in  campo  che necessitano di dover  ripetere gli esperimenti  in anni/stagioni diversi che allungano i tempi di pubblicazione; 

‐ da  pubblicazioni  di  lavori  originale,  prevalentemente  in  lingua  inglese,  su  riviste  di  valenza internazionale,  validate  da  comitati  scientifici  internazionali,  dopo  approvazione  da  parte  di referee anonimi; 

‐ da pubblicazioni di lavori originali riguardanti problematiche specifiche dell’agricoltura italiana su riviste di settore, validate dalle società scientifiche di riferimento dei SSD, dopo approvazione da parte di referee anonimi; In alcuni SSD, in cui c’è la necessità di documentare un’attività di ricerca lunga e complessa e di legare i risultati alla discussione teorica si fa ricorso anche alla monografia o alla pubblicazione su libri con referee e comitato editoriale; 

‐ da variabilità tra i settori sul numero medio di autori per pubblicazione; 

‐ nel caso di pubblicazioni a più autori, salvo specificazione sulla pubblicazione stessa, la posizione di primo e ultimo  autore  caratterizza,  rispettivamente,  il  responsabile della  specifica  ricerca e dell’intero  gruppo di  lavoro;  il  secondo e  il  corrispondig author hanno  in  genere  la  valenza di corresponsabile della specifica ricerca; 

‐ da  disparità  di  utilizzazione  di  criteri  bibliometrici  internazionalmente  riconosciuti  tra  i  diversi SSD. Infatti mentre per alcuni SSD tali criteri, in particolare l’Impact Factor, sono un riferimento assoluto, per altri  lo  sono  soltanto parzialmente e per altri ancora, per  i quali esistono poche riviste  inserite  nel  sistema  di  valutazione  ISI‐Thompson,  il  riferimento  a  questi  criteri  è  solo all’inizio (vedi nota a fine scheda). 

 Premesso inoltre 

 

‐ che  l’Area  07  Scienze  Agrarie  e  Veterinarie  risulta  composta  da  30  SSD  i  quali  si  presentano sufficientemente  omogenei  per  le  caratteristiche  di  valutazione  della  qualità  scientifica  e  di ricerca e pertanto possono essere valutati  secondo un  criterio  sufficientemente univoco,  fatte salve le precisazioni riportate in calce (vedi Nota a fine scheda); 

‐ che  alcuni  SSD  hanno  approvato  una  classificazione  dei  lavori  sulla  base  delle  specifiche caratteristiche della ricerca del settore; 

‐ che per  le  caratteristiche  specifiche della  ricerca  in agricoltura e veterinaria  tale numerosità è fortemente  variabile  da  SSD  a  SSD,  per  cui  è  necessario  indicare  un  intervallo  di  numero 

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pubblicazioni per  i vari  livelli concorsuali, onde ricomprendere  la realtà e  le esigenze di ciascun SSD. Il Comitato potrà a richiesta indicare  le numerosità specifiche per ogni SSD o aggregazione degli stessi. 

 Tutto ciò premesso il comitato d’ara 07  

Indica  per  l’intera  Area  ,  ove  si  escludano  le  precisazioni  riportate  a  fine  scheda,  i  seguenti  indicatori  di qualificazione scientifica in relazione ai diversi livelli concorsuali.   Per i ricercatori: 

‐ almeno 4 anni di attività di ricerca documentata dopo la laurea magistrale; 

‐ autore o coautore di almeno 3‐5 lavori originali pubblicati su riviste referizzate, di cui almeno 2‐3 ISI. 

 Per i professori associati: 

‐ autore o coautore di almeno 10‐20 lavori originali pubblicati su riviste referizzate, di cui almeno 5‐10 ISI; 

‐ almeno 5‐8 dei lavori pubblicati negli ultimi 5 anni precedenti il bando; 

‐ primo , secondo o ultimo nome o corresponding author in almeno 8 dei lavori.  Per i professori ordinari: 

‐ autore o coautore di almeno 15‐30 lavori originali pubblicati su riviste referizzate, di cui almeno 8‐15 ISI; 

‐ almeno 5‐8 dei lavori pubblicati negli ultimi 5 anni precedenti il bando; 

‐ primo , secondo o ultimo nome o corresponding author in almeno 8‐12 dei lavori.  NOTA Si precisa: 

‐ che nei SSD AGR 01, 05 e 06, per i quali esistono poche riviste ISI, i lavori con questa collocazione editoriale  possono  essere  sostituiti  da  pubblicazioni  su  riviste  internazionali  e  nazionali  e  da capitoli di libri a diffusione internazionale con referee e con editorial board;  

‐ che nella prima fase e fino al primo aggiornamento periodico per i SSD AGR 01, 02,03,04, 08, 09, 10, 12, 13,14, 15,  in cui per tradizione nelle pubblicazioni a più autori non si usano  le posizioni indicate  in  premessa  per  evidenziare  il  contributo  dei  singoli  autori,  gli  indicatori  riguardante questo aspetto non troveranno applicazioni. 

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  39 

 

Indicatori di attività scientifica e di ricerca AREA 08 – INGEGNERIA CIVILE E ARCHITETTURA 

 Premesso 

 che l’Area 08 Ingegneria Civile e Architettura dal punto di vista scientifico e della ricerca ha le seguenti caratteristiche: 

‐ la  produzione  scientifica  è  caratterizzata  in  prevalenza  su  base  pubblicistica,  con  ulteriore allargamento al progetto ed alle sue articolazioni e manifestazioni; 

‐ le  pubblicazioni  sono  sia  in  lingua  italiana  sia  in  altre  lingue  straniere  (prevalentemente  in inglese); 

‐ possiede, in genere, criteri bibliometrici internazionalmente riconosciuti; 

‐ utilizza metodologie di valutazione consolidate, condivise dalle Società Scientifiche dei diversi SSD; 

‐ utilizza  metodologie  di  valutazione  basate  anche  sulla  rilevanza  e  sulla  qualità  della  sede editoriale di pubblicazione; 

 

che gli indicatori di qualità di attività scientifica e di ricerca: 

‐ costituiscono un  riferimento per  il  candidato  sull’opportunità di partecipare a una valutazione comparativa; 

‐ costituiscono,  in  pieno  accordo  con  la  Comunità  accademica  di  riferimento,  criteri esclusivamente di valutazione della produzione scientifica per cui si è volutamente esclusa ogni valutazione curriculare e didattica; 

‐ non  costituiscono,  nelle  procedure  di  valutazione  comparativa,  criteri  assoluti  sulla  qualità dell’attività scientifica e di ricerca dei candidati, per la cui valutazione è necessario, da parte della commissione  giudicatrice,  lo  specifico  esame  del  curriculum  e  del  contenuto  delle  singole pubblicazioni presentate. 

 Premesso inoltre 

 

‐ che  l’Area 08 risulta composta da 22 SSD  i quali, pur non del  tutto omogenei nella valutazione della  qualità  scientifica  e  di  ricerca,  possono  utilizzare  gli  indicatori  secondo  criteri  unitari,  in modo autonomamente declinabile; 

‐ che per gli  indicatori è  stato  introdotto un  intervallo di valori che consentirà agli Atenei e alle Commissioni  giudicatrici  di  fissarne  i  più  appropriati.  Il  Comitato  potrà  a  richiesta  indicare  le numerosità specifiche per ogni SSD o aggregazione degli stessi. 

 Tutto ciò premesso il Comitato d’Area 08  

Indica  per  l’intera  Area  i  seguenti  indicatori  di  qualificazione  scientifica  in  relazione  ai  diversi  livelli concorsuali: 

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40   

 

 Per i ricercatori: 

‐ Autore/co‐autore di almeno 1‐3 prodotti scientifici ricompresi nelle seguenti categorie:  lavori originali pubblicati su riviste ISI;  lavori originali pubblicati  su  riviste ad elevato contenuto  scientifico contenute  in una  lista 

redatta  dall’Area  08,  sentiti  i  SSD  attraverso  le  Società  Scientifiche  di  riferimento,  ed approvata dal CUN entro il 31 marzo 2009; 

prodotti  editoriali  con  diffusione  nazionale/internazionale  (monografie  a  carattere scientifico,  cure  di  volumi  a  carattere  scientifico,  cataloghi  di mostre,  saggi  in  volumi  a carattere  scientifico  ovvero  innovativo  nella  trasmissione  del  sapere,  disegni  e rappresentazioni multimediali di elevato contenuto estetico e scientifico); 

progetti  innovativi  di  opere  e  artefatti  caratterizzati  da  un  elevato  contenuto  scientifico‐tecnologico;  

brevetti o licenze.  Tali prodotti devono essere riferiti agli ultimi 5 anni.  Per i professori associati: 

‐ Autore/co‐autore di almeno 3‐6 prodotti scientifici ricompresi nelle seguenti categorie:  lavori originali pubblicati su riviste ISI;  lavori originali pubblicati  su  riviste ad elevato contenuto  scientifico contenute  in una  lista 

redatta  dall’Area  08,  sentiti  i  SSD  attraverso  le  Società  Scientifiche  di  riferimento,  ed approvata dal CUN entro il 31 marzo 2009; 

prodotti  editoriali  con  diffusione  nazionale/internazionale  (monografie  a  carattere scientifico,  cure  di  volumi  a  carattere  scientifico,  cataloghi  di mostre,  saggi  in  volumi  a carattere  scientifico  ovvero  innovativo  nella  trasmissione  del  sapere,  disegni  e rappresentazioni multimediali di elevato contenuto estetico e scientifico); 

progetti  innovativi di opere ed artefatti caratterizzati da un elevato contenuto  scientifico‐tecnologico; 

brevetti o licenze.  Almeno metà di tali prodotti deve essere riferita agli ultimi 5 anni.  Per i professori ordinari: 

‐ Autore/co‐autore di almeno 6‐10 prodotti scientifici ricompresi nelle seguenti categorie:  lavori originali pubblicati su riviste ISI;  lavori originali pubblicati  su  riviste ad elevato contenuto  scientifico contenute  in una  lista 

redatta  dall’Area  08,  sentiti  i  SSD  attraverso  le  Società  Scientifiche  di  riferimento,  ed approvata dal CUN entro il 31 marzo 2009; 

prodotti  editoriali  con  diffusione  nazionale/internazionale  (monografie  a  carattere scientifico,  cure  di  volumi  a  carattere  scientifico,  cataloghi  di mostre,  saggi  in  volumi  a carattere  scientifico  ovvero  innovativo  nella  trasmissione  del  sapere,  disegni  e rappresentazioni multimediali di elevato contenuto estetico e scientifico); 

progetti  innovativi di opere ed artefatti caratterizzati da un elevato contenuto  scientifico‐tecnologico; 

brevetti o licenze.  Almeno metà di tali prodotti deve essere riferita agli ultimi 7 anni.  

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Indicatori di attività scientifica e di ricerca AREA 09 – INGEGNERIA INDUSTRIALE E DELL’INFORMAZIONE 

 Premesso 

 che l’Area 09 ha dal punto di vista scientifico e della ricerca le seguenti caratteristiche: 

‐ è caratterizzata da una produzione scientifica prevalentemente su base pubblicistica; 

‐ le pubblicazioni sono prevalentemente in lingua inglese; 

‐ utilizza metodologie di valutazione consolidate dalla tradizione; 

‐ utilizza, tra i criteri di valutazione, anche metodologie di valutazione basate sulla rilevanza e sulla qualità della sede editoriale di pubblicazione. 

 Premesso inoltre 

 che  l’Area  09  risulta  composta  da  42  SSD  i  quali,  pur  non  presentandosi  del  tutto  omogenei  per caratteristiche  e  consuetudini  editoriali,  possono  tuttavia  essere  ricondotti  a  un  unico  criterio  di valutazione della qualità scientifica e di ricerca.  Tutto ciò premesso il Comitato d’Area 09  

Indica  per  l’intera  Area,  e  per  i  diversi  livelli  concorsuali,  i  seguenti  valori  minimi  degli  indicatori  di qualificazione scientifica:  Per i ricercatori: 

‐ un numero di pubblicazioni a diffusione internazionale con revisori internazionali, non inferiore a 6, di cui:  non più di 4 con data di pubblicazione anteriore a 5 anni prima della chiusura del bando;  non più di 2 con data di pubblicazione anteriore a 10 anni prima della chiusura del bando. 

 Per i professori associati: 

‐ un numero di pubblicazioni a diffusione internazionale con revisori internazionali non inferiore a 15, di cui:  non più di 10 con data di pubblicazione anteriore a 5 anni prima della chiusura del bando;  non più di 5 con data di pubblicazione anteriore a 10 anni prima della chiusura del bando. 

 Per i professori ordinari: 

‐ un numero di pubblicazioni a diffusione internazionale con revisori internazionali non inferiore a 24, di cui:  non più di 16 con data di pubblicazione anteriore a 5 anni prima della chiusura del bando;  non più di 8 con data di pubblicazione anteriore a 10 anni prima della chiusura del bando. 

 Per tutti i livelli concorsuali: 

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42   

 

Per pubblicazioni a diffusione internazionale con revisori internazionali si intendono: articoli su riviste,  atti di conferenze e monografie, di cui il candidato sia autore o coautore, che per la presenza di una severa selezione affidata a revisori internazionali anonimi e per la rilevanza della loro diffusione tra la comunità  scientifica  internazionale  offrano  garanzie  di  elevata  qualità  scientifica.  Le  Commissioni Concorsuali  provvederanno  a  verificare  che  le  pubblicazioni  presentate  dai  Candidati  soddisfino  i criteri sopra indicati.  NOTA A  seguito  della  consultazione  della  comunità  scientifica  di  riferimento,  constatata  la  forte disomogeneità tra i settori scientifico‐disciplinari in relazione ad indicatori bibliometrici quali numero di citazioni, impact factor, h‐index, m‐index, ed altri ancora, non ritiene opportuno, allo stato attuale, inserire  tali parametri quantitativi  tra gli  indicatori di qualità, anche alla  luce della mancanza di un ente  certificatore  riconosciuto.  Sarà  compito  delle  Commissioni  Concorsuali  tenere  conto  di  tali parametri  in  sede  di  valutazione  comparativa  dei  candidati,  compatibilmente  con  la  normativa vigente. 

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  43 

 

Indicatori di attività scientifica e di ricerca AREA 10 – SCIENZE DELLE ANTICHITÀ FILOLOGICHE  

LETTERARIE E STORICO‐ARTISTICO  

Premesso  che l’Area 10 ha dal punto di vista scientifico e della ricerca le seguenti caratteristiche: 

‐ una  produzione  scientifica  prevalentemente  su  base  pubblicistica,  costituita  in  larga  parte  da monografie  di  ricerca;  edizioni  critiche  di  testi  o  di  risultati  di  scavi,  ricerche  sul  terreno  o  di ambito museale; lessici; cataloghi di mostre; curatele; analisi di corpora; saggi e articoli in volume e su rivista; 

‐ le pubblicazioni sono prevalentemente in lingua italiana: specificità linguistica che costituisce per gran parte delle discipline  comprese nell’Area una parte  integrante e  irrinunciabile del  sapere prodotto  dalla  ricerca.  Del  resto,  sia  per  campi  di  studio  sia  per  tradizioni  disciplinari storicamente consolidate, l’Area vanta nel territorio italiano sedi editoriali tra le più prestigiose in assoluto e, anche per discipline come le Lingue e Letterature straniere, il ricercatore italiano può avvalersi  di  sedi  di  pubblicazione  non  certo  inferiori  a  quelle  della  corrispondente  Area linguistica; 

‐ per  le  sue  peculiarità  metodologiche  ed  epistemologiche,  non  possiede  criteri  bibliometrici internazionalmente riconosciuti; 

‐ utilizza  una  metodologia  di  valutazione  consolidata  dalla  tradizione  e  che  tiene  conto dell’originalità nel contenuto, dei metodi della ricerca e del suo apporto  innovativo nell’ambito scientifico dei rispettivi SSD, nonché della continuità della produzione scientifica del ricercatore; 

‐ valuta  in modo ponderato anche  la rilevanza e  la qualità della sede editoriale di pubblicazione, sulla base del prestigio e dell’autorevolezza  riconosciutale dalla  comunità  scientifica, della  sua diffusione nazionale e internazionale, del comitato editoriale e del sistema di referaggio. 

 Premesso inoltre 

 che l’Area 10 risulta composta da 77 SSD i quali si presentano: 

‐ omogenei  per  le  caratteristiche  di  valutazione  della  qualità  scientifica  e  di  ricerca  e  pertanto possono essere valutati secondo un unico criterio; 

 Tutto ciò premesso il Comitato d’Area 10  

Indica  per l’intera Area gli indicatori di qualificazione scientifica in relazione ai diversi livelli concorsuali:  Per i ricercatori: 

‐ Almeno 1 monografia di  ricerca o di edizione critica  (di  testi o di  risultati di  scavi,  ricerche  sul terreno o di ambito museale), o di lessico e almeno 3 saggi o articoli in riviste o volumi con ISSN o ISBN, che dimostrino, all’interno del SSD di pertinenza, varietà di competenze e continuità nel tempo della produzione scientifica; 

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‐ In  alternativa  alla  monografia,  3  ulteriori  saggi  impegnativi  aventi  le  caratteristiche  sopra indicate. 

 Per i professori associati: 

‐ Almeno 2 monografie di  ricerca o di edizione critica  (di  testi o di  risultati di  scavi,  ricerche  sul terreno o di ambito museale), o di lessico e almeno 6 saggi o articoli in riviste o volumi con ISSN o ISBN,  che  dimostrino  la  continuità  nel  tempo  e  l’originalità  della  produzione  scientifica, nell’ampliamento del ventaglio di interessi; 

‐ In alternativa a una delle due monografie, ulteriori 5 saggi  impegnativi aventi  le caratteristiche sopra indicate. 

 Per i professori ordinari: 

‐ Almeno 3 monografie di  ricerca o di edizione critica  (di  testi o di  risultati di  scavi,  ricerche  sul terreno o di ambito museale), o di lessico e almeno 8 saggi o articoli in riviste o volumi con ISSN o ISBN, che contribuiscano all’avanzamento delle conoscenze dell’ambito disciplinare e dimostrino continuità  nel  tempo,  originalità  della  produzione  scientifica  e  un  maturo  inserimento  nel dibattito scientifico dell’Area di riferimento; 

‐ In alternativa a una delle  tre monografie, ulteriori 5  saggi  impegnativi aventi  le  caratteristiche sopra indicate. 

 NOTA Sia  le monografie  sia  i  saggi  e  gli  articoli  devono  essere  tutti  a  stampa  o  in  formato  elettronico equiparato, e devono avere carattere originale e non divulgativo.  

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Indicatori di attività scientifica e di ricerca AREA 11 – SCIENZE STORICHE FILOSOFICHE PEDAGOGICHE  

E PSICOLOGICHE  

Premesso  che  l’Area  11  è  formata  da  34  settori  scientifico‐disciplinari,  raggruppati  in  sette  ambiti  distinti (storico,  filosofico,  pedagogico,  psicologico,  geografico,  demo‐etno‐antropologico,  e  delle  scienze motorie), dal punto di vista scientifico e della ricerca presenta le seguenti caratteristiche: 

‐ è caratterizzata da una produzione scientifica in gran parte di Area umanistica con alcuni ambiti che  hanno  maggiori  interrelazioni  verso  le  scienze  empiriche  (come  quelli  psicologici,  delle scienze motorie, i “logici”) e presenta pubblicazioni prevalentemente in lingua italiana; 

‐ utilizza metodologie  di  valutazione  basate  sulla  rilevanza  intrinseca  delle  pubblicazioni,  sulle valutazioni espresse dalla comunità scientifica di riferimento, sulla qualità della sede editoriale di pubblicazione e sull’impatto internazionale; 

‐ tenuto conto delle indicazioni pervenute dai Presidenti delle Conferenze dei Presidi delle Facoltà di  Lettere  e  Filosofia,  di  Scienze  della  Formazione,  di  Psicologia  e  di  Beni  culturali  e  dalle Associazioni scientifiche operanti nei vari SSD e rinviando ad altro momento l’individuazione dei criteri per la valutazione della rilevanza delle sedi di pubblicazione dei lavori scientifici su riviste e case editrici. 

 Premesso inoltre 

 che all'interno dell'Area 11 sono presenti settori  (come M‐FIL/02, M‐EDF/01 e 02 e M‐PSI/01‐08)  in stretta  relazione  con  altre  Aree,  nei  quali  vengono  utilizzati  metodologie  e  strumenti  in  uso tradizionalmente nelle scienze empiriche.  Tutto ciò premesso il Comitato 11  

Indica  per  l’Area  i  seguenti  indicatori  di  qualificazione  scientifica  in  relazione  ai  diversi  livelli  concorsuali, applicabili ai vari ambiti:  Per i concorsi di Ricercatore Universitario: 

‐ una monografia, espressiva di un impegno complessivo di ricerca, eventualmente risultato dello sviluppo in modo autonomo della tesi di dottorato, e una serie di almeno tre contributi (saggi o articoli)  significativi  anche  sul  piano  della  consistenza,  pertinenti  al  settore  scientifico‐disciplinare, pubblicati in riviste qualificate o in volumi collettanei, nell’arco di tempo dell’ultimo quinquennio,  in  modo  continuativo,  che  evidenzino  l’attitudine  alla  ricerca  e  la  costanza nell’impegno, con riferimento alla prassi consolidata nelle rispettive comunità scientifiche; 

‐ Attività di ricerca documentata da almeno un triennio, tramite il conseguimento del dottorato di ricerca o forme di collaborazione all’attività di gruppi di ricerca universitaria o autonoma. 

  

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Per i concorsi di Professore Associato: 

‐ due monografie, o almeno una monografia ed una serie di contributi che possano considerarsi per quantità di impegno e unitarietà di ricerca equivalenti ad una monografia, oltre una serie di contributi  significativi  (almeno  sei),  prodotti  nell’arco  di  tempo  degli  ultimi  dieci  anni  ‐  con riferimento  alla  prassi  consolidata  nelle  rispettive  comunità  scientifiche  ‐  che  dimostrino continuità  e  costanza  nell’impegno  di  ricerca,  e  che  mettano  in  rilievo  l’ampliamento  del ventaglio di interessi; 

 Per i concorsi di Professore Ordinario: 

‐ almeno  due monografie  ed  una  nutrita  serie  (almeno  dodici)  di  saggi  significativi,  in  grado  di offrire un contributo all’avanzamento delle conoscenze dell’ambito disciplinare – con riferimento alla prassi consolidata nelle rispettive comunità scientifiche ‐ che dimostrino la piena padronanza della  disciplina  nei  suoi metodi  e  nei  suoi  contenuti  e  un maturo  inserimento  nel  dibattito scientifico dell’Area di riferimento; 

‐ l’insieme dell’attività  scientifica deve mostrare  continuità, maturità, e  capacità propositiva nel settore di afferenza. 

 NOTA Per  i  SSD M‐EDF/01  e M‐EDF/02,  vista  la  differente  origine  culturale  dei  candidati,  (generalmente provenienti da SSD delle Aree 5, 6 e 11) verranno utilizzati, a  seconda del  tipologia  curriculare del candidato, gli indicatori dell’Area relativa. 

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Indicatori di attività scientifica e di ricerca AREA 12 – SCIENZE GIURIDICHE 

 Premesso 

 che l’Area 12 ha dal punto di vista scientifico e della ricerca le seguenti caratteristiche: 

‐ è caratterizzata da una produzione scientifica prevalentemente su base pubblicistica; 

‐ le pubblicazioni sono prevalentemente in lingua italiana; 

‐ utilizza metodologie di  valutazione  consolidate dalla  tradizione e basata  sulla  rilevanza e  sulla qualità della sede editoriale di pubblicazione; 

 Premesso inoltre 

 ‐ che l’Area 12 risulta composta da 21 S.S.D. i quali si presentano omogenei per le caratteristiche 

di valutazione della produttività scientifica e di ricerca e, pertanto, possono essere ricondotti a un unico criterio di valutazione della stessa; 

 Tutto ciò premesso il Comitato d’Area 12  

Indica  per  l’intera  Area  i  seguenti  indicatori  di  qualificazione  scientifica  in  relazione  ai  diversi  livelli concorsuali:  Per i concorsi di Ricercatore Universitario: 

‐ autore di uno studio monografico ovvero autore di almeno 4 saggi originali pubblicati su riviste o studi collettanei a diffusione nazionale o internazionale negli ultimi 3 anni. 

 Per i concorsi di Professore Associato: 

‐ autore di due volumi monografici ovvero autore di un volume monografico e di almeno 8 saggi originali pubblicati su riviste o studi collettanei a diffusione nazionale o internazionale negli ultimi 5 anni. 

 Per i concorsi di Professore Ordinario: 

‐ autore  di  due  volumi monografici  su  tematiche  non  ripetitive  e  di  ulteriori  10  saggi  originali pubblicati su riviste o studi collettanei a diffusione nazionale o internazionale negli ultimi 8 anni. 

 

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Indicatori di attività scientifica e di ricerca AREA 13 – SCIENZE ECONOMICHE E STATISTICHE 

 Premesso 

 che l’Area 13 ha dal punto di vista scientifico e della ricerca le seguenti caratteristiche: 

‐ è caratterizzata da una produzione scientifica prevalentemente su base pubblicistica; 

‐ le pubblicazioni sono in gran parte in lingua italiana e inglese (talvolta in francese); 

‐ è  crescente  la  presenza  di  riviste  che  adottano  criteri  bibliometrici  internazionalmente riconosciuti,  tuttavia  esiste  tuttora  una  presenza  nient’affatto  banale  di  riviste,  anche internazionali, che non adottano tali criteri; 

‐ utilizza metodologie di valutazione consolidate dalla tradizione; 

‐ utilizza, tra i criteri di valutazione, anche metodologie di valutazione basate sulla rilevanza e sulla qualità della sede editoriale di pubblicazione; 

‐ l’ordine degli autori è, usualmente, strettamente alfabetico.  

Premesso inoltre  che la grande articolazione delle discipline interne all’Area 13 consente solo parzialmente di adottare criteri  e  riferimenti  univoci  nella  valutazione  dei  risultati  della  ricerca  scientifica  e,  in  particolare, pesano i diversi oggetti di studio, i diversi metodi prevalenti, il diverso tasso di internazionalizzazione degli studi nonché le diverse modalità pubblicistiche.  Tutto ciò premesso il Comitato d’Area 13  

Indica  per l’intera Area i seguenti indicatori minimali di qualificazione scientifica in relazione ai diversi livelli concorsuali:  Per i ricercatori: 

‐ autore di tesi di dottorato e Co‐Autore/autore di almeno 1 pubblicazione se il dottorato è stato conseguito da non più di 3 anni, oppure almeno 2 pubblicazioni se il dottorato è stato conseguito da più di 3 anni fra articolo in rivista scientifica internazionale o nazionale o altra pubblicazione a norma  di  legge  tutti  comunque  pubblicati  presso  editori  che  applicano  con  trasparenza documentata il referaggio anonimo e indipendente; 

‐ per  coloro  che  non  hanno  conseguito  il  titolo  di  dottore  di  ricerca  sono  richieste  almeno  3 pubblicazioni (descritte come sopra);  

‐ le pubblicazioni devono essere prodotte negli ultimi 3 anni.  Per i professori associati: 

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‐ co‐autore/autore di almeno 6 pubblicazioni con il vincolo che almeno 2 di esse siano pubblicate in  riviste di grande  rilievo scientifico, di cui almeno 1 a carattere  internazionale, presso editori che applicano con trasparenza documentata il referaggio anonimo e indipendente; 

‐ le pubblicazioni devono essere prodotte negli ultimi 5 anni.  Per i professori ordinari: 

‐ co‐autore/autore di almeno 10 pubblicazioni con il vincolo che almeno 4 di esse siano pubblicate in  riviste di grande  rilievo scientifico, di cui almeno 2 a carattere  internazionale, presso editori che applicano con trasparenza documentata il referaggio anonimo e indipendente; 

‐ le pubblicazioni devono essere prodotte negli ultimi 8 anni.  NOTA 

‐ Le società scientifiche sono oggi pienamente coinvolte in un processo di progressivo affinamento dei criteri condivisi di rating di riviste scientifiche nazionali e internazionali e di case editrici. 

‐ Si precisa  che nell’Area 13  i SSD SECS‐P/04 e SECS‐P/12  sono caratterizzati da una produzione scientifica  in  cui  la monografia  assume  particolare  rilevanza,  con  prevalenti  pubblicazioni  in italiano presso editori ad oggi ancora privi di referaggio e il cui livello di internazionalizzazione è ad  uno  stadio  iniziale.  In  tal  senso  appaiono  significative  anche  le  analogie  e  i  raccordi  con  i settori a valenza storico‐umanistica. 

‐ Si  precisa  inoltre  che  nell’Area  13  è  altrettanto  chiara  la  consapevolezza  che  l’Area  è “incompleta” o “parziale” nel senso che esistono diversi SSD a valenza economica o gestionale o quantitativa  che  appartengono  ad  altre  Aree  CUN  come,  ad  esempio,  l’Economia  Agraria (AGR/01),  l’Ingegneria Gestionale  (ING‐IND/35),  la Psicometria  (MPSI/ 03),  la Statistica Medica (MED/01), la Probabilità e la Statistica matematica (MAT/06) e così via, con i quali vanno aperte occasioni di confronto e di superamento di parcellizzazioni inefficaci. 

‐ Si  precisa  infine  che  nell’Area  13  è  chiara  la  consapevolezza  che  l’istituto  della  conferma  va riportato al  suo  ruolo di verifica  conclusiva per  il  reclutamento a  tempo  indeterminato di uno studioso nel Sistema Universitario della Ricerca e dell’Alta Formazione. 

 

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Indicatori di attività scientifica e di ricerca AREA 14 – SCIENZE POLITICHE E SOCIALI 

 Premesso 

 Che le discipline comprese nell’Area 14, dal punto di vista scientifico e della ricerca, si caratterizzano per una tradizione di valutazione della qualità fondata su: 

‐ una produzione scientifica consistente in larga misura in monografie (volumi), curatele di volumi collettanei ed edizioni critiche di classici delle varie discipline, saggi in volumi e articoli scientifici, a firma singola e in cofirma; 

‐ pubblicazioni con valenza nazionale e in misura sempre più crescente internazionale; 

‐ criteri di pertinenza disciplinare, originalità, rilevanza teorica e rigore metodologico; 

‐ la continuità nel tempo della produzione scientifica; 

‐ nel caso delle curatele, la prevalenza a quei volumi che dimostrino che l’attività del curatore non si  sia  limitata  al  semplice  assemblaggio  di  saggi  altrui, ma  sia  consistita  nella  progettazione dell’intero volume e nell’attenzione alla coerenza dei diversi contributi rispetto alla problematica affrontata,  con  la  produzione  di  una  sostantiva  e  articolata  introduzione  ovvero  di  un  saggio introduttivo o conclusivo; 

‐ scarsissima o nulla rilevanza di indicatori e indici bibliometrici o, più in generale, scientometrici.  che tale tradizione consolidata che merita di essere mantenuta, ancorché integrata con alcuni criteri ed  elementi  che  consentano  un  più  completo  dispiegarsi  dell’impatto  della  produzione  scientifica dell’Area. Tra questi criteri aggiuntivi si segnalano: 

‐ una  significativa  produzione  di  articoli  su  riviste  di  impatto  nazionale  ed  internazionale, eventualmente sostitutiva dei lavori monografici, soprattutto in riferimento ai livelli iniziali della carriera accademica e a lavori di particolare rilievo scientifico‐disciplinare; 

‐ la necessità  che  si  costituisca una  specifica  consapevolezza nei  ricercatori  rispetto  al  grado di rilevanza  scientifica  nazionale  ed  internazionale  delle  sedi  di  pubblicazione  (case  editrici  e riviste); 

‐ la  congruità  tra  alcuni  elementi  propri  della  tradizione  consolidata  e  le  caratteristiche  dei processi  di  pubblicazione  a  livello  internazionale  (basti  qui  ricordare,  per  esempio,  che l’attribuzione dell’apporto  individuale per i lavori a più autori non è affatto prevista dalle riviste internazionali). 

 Premesso inoltre 

 che  l’Area 14  risulta composta da 14 S.S.D.  i quali  si presentano omogenei per  le caratteristiche di valutazione della produttività scientifica e di ricerca e, pertanto, possono essere ricondotti a un unico criterio di valutazione della stessa.  Tutto ciò premesso il Comitato 14  

Indica  

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52   

 

per  l’intera  Area  i  seguenti  indicatori  di  qualificazione  scientifica  in  relazione  ai  diversi  livelli concorsuali:  Valutazioni per posti di Ricercatore: 

‐ almeno 1 monografia e 4 pubblicazioni di cui almeno 3 negli ultimi cinque anni; 

‐ la  monografia  può  essere  sostituita  da  3  saggi  su  riviste  rilevanti  o  contributi  in  volume collettaneo di cui almeno 1 in riviste straniere rilevanti o in volumi collettanei pubblicati da case editrici straniere rilevanti per la comunità scientifica internazionale. 

 Valutazioni per posti di Associato: 

‐ almeno 2 monografie e 8 pubblicazioni di cui almeno 4 negli ultimi 8 anni; 

‐ una  monografia  può  essere  sostituita  da  4  saggi  su  riviste  rilevanti  o  contributi  in  volume collettaneo di cui almeno 2 in riviste straniere rilevanti o in volumi collettanei pubblicati da case editrici straniere rilevanti per la comunità scientifica internazionale. 

 Valutazioni per posti di Ordinario: 

‐ almeno 3 monografie e 12 pubblicazioni di cui 6 negli ultimi 12 anni; 

‐ una  monografia  può  essere  sostituita  da  5  saggi  su  riviste  rilevanti  o  contributi  in  volume collettaneo di cui almeno 3 in riviste straniere rilevanti o in volumi collettanei pubblicati da case editrici straniere rilevanti per la comunità scientifica internazionale. 

 NOTA Sulla base delle premesse e delle osservazioni sopra esposte si propone di adottare, nella valutazione della  qualità  scientifica  e  di  ricerca  per  l’Area  delle  Scienze  politiche  e  sociali,  i  seguenti  criteri generali: 

‐ dare  la prevalenza nella valutazione a quelle monografie pubblicate  in collane  che abbiano un comitato editoriale ed usino il sistema del referaggio; 

‐ attribuire  alle  monografie  a  firma  plurima  valore  proporzionale  al  contributo  dell’autore;  le edizioni  critiche di un  classico della disciplina, accompagnate da adeguato  saggio  scientifico di presentazione e analisi, possono essere valutate fino alla piena equivalenza con una monografia (senza sostituirne più di una); 

‐ per  gli  articoli  su  riviste,  dare  la  prevalenza  alle  testate  considerate  rilevanti:  cioè  che  siano comprese  nell’archivio  ISI  oppure  che,  non  essendo  tra  queste  comprese,  siano  certificate triannualmente  come  riviste  rilevanti  dalle  associazioni  nazionali  dei  singoli  settori  disciplinari che compongono l’Area 14; 

‐ per gli articoli su riviste a firma di due autori riconoscere un valore pari all’80% per entrambi. Per gli articoli a firma plurima attribuire valore proporzionale al contributo dell’autore; 

‐ valutare adeguatamente  la continuità nel  tempo della produzione  scientifica;  considerazioni di equità di genere possono consentire,  in caso di maternità, una valutazione della continuità che tenga conto di tali specifiche situazioni; 

‐ nel  quadro  della  promozione  di  una  crescente  internazionalizzazione,  attribuire  titolo preferenziale nella valutazione delle pubblicazioni – a parità di valore scientifico ‐ al  loro essere redatte in lingua di comunicazione scientifica diversa dall’italiano ed editate presso case editrici o riviste dotate di un sistema di referaggio. 

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GIORNATA DI STUDIO «La qualità della ricerca e della didattica  nelle discipline idrauliche» 

 

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LINEE GUIDA DEL GOVERNO  PER L’UNIVERSITÀ

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LINEE GUIDA DEL GOVERNO PER L’UNIVERSITÀ  Autonomia, responsabilità, merito L’Europa,  attraverso  la  strategia  di  Lisbona,  ha  posto  il  traguardo  di  una  società  basata  sulla conoscenza. L’Italia ha come principale risorsa il suo capitale umano. Il Governo sin dalle dichiarazioni programmatiche  del  Presidente  del  Consiglio  ha  indicato  come  obiettivi  strategici  per  il  Paese l’equilibrio di bilancio,  l’implementazione dell’Agenda di Lisbona, il recupero del gap di competitività nei confronti dei principali partners europei. Queste linee guida per l’università, cui seguiranno quelle dedicate specificamente al settore della ricerca, sono la proposta aperta per realizzare la strategia di governo della legislatura.  L’università e  la  ricerca –un binomio  inscindibile‐  sono una  ricchezza  fondamentale per  l’Italia. Per tornare ad essere uno strumento davvero efficace di crescita e di promozione sociale e personale  in un  Paese  avanzato,  l’università  deve  cogliere  con  coraggio  la  richiesta  di  rinnovarsi,  rendersi trasparente  nella  condotta  e  nei  risultati,  dimostrare  con  la  forza  dei  fatti  di  saper  progettare  un futuro ambizioso.   Le  difficoltà  della  congiuntura  economica  impongono  uno  sforzo  per  raggiungere  in  tempi  rapidi l’equilibrio di bilancio, ma questo  sforzo  rappresenta  anche una  sfida  a migliorare un  sistema  che accanto a punti di forza innegabili presenta molti aspetti di criticità. In questo momento è chiaro che la  strada  per  garantire  risorse  al  sistema  passa  obbligatoriamente  attraverso  riforme  coraggiose  e profonde,  che  sappiano  impostare  su  basi  più  adeguate  lo  sviluppo  culturale  del  nostro  Paese  e rafforzarne la competitività internazionale.   La gestione responsabile e la sostenibilità economica sono condizioni essenziali dell’autonomia di cui le università giustamente godono. Bisogna prima di  tutto spendere bene  le  risorse disponibili e per questo dobbiamo promuovere  insieme una collaborazione virtuosa tra Ministero ed atenei,  fondata su una  limpida distinzione di  compiti:  il primo deve accreditare, valutare,  incentivare e  soprattutto garantire  il rispetto degli standard qualitativi;  i secondi devono assicurare alla comunità nazionale e internazionale, in riferimento a parametri qualitativi ed economici concordati e verificati, educazione di  qualità,  ricerca  di  alto  livello,  gestione  efficiente  delle  risorse,  contributo  efficace  allo  sviluppo culturale, economico e tecnologico del Paese.  Autonomia e responsabilità, quindi, ma anche, soprattutto, il merito come criterio costante di scelta: nell’allocazione delle risorse, nella valutazione dei corsi e delle sedi, nella scelta e nella remunerazione dei docenti, nella promozione della ricerca. Esistono certamente punti di forza  indubbia nelle nostre università, ma stiamo perdendo terreno rispetto ad altri Paesi. Le classifiche internazionali presentano anno dopo anno un quadro per noi sconfortante:  l’Italia conquista risultati di  rilievo grazie a singoli dipartimenti di grande  livello e ad  istituzioni quali  la Scuola Normale Superiore di Pisa e  la SISSA di Trieste, ma  quasi  nessuna  delle  nostre  università  generaliste  si  colloca  in  posizioni  nel  complesso accettabili.  Il  contrasto  tra  questi  due  dati  indica  che  possiamo,  e  quindi  dobbiamo  sforzarci  di competere ai massimi livelli. L’obiettivo dev’essere quello di migliorare il posizionamento complessivo dei nostri atenei e creare allo stesso tempo maggiori opportunità perché  le componenti migliori del sistema sviluppino a fondo il loro potenziale competitivo. 

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Linee guida del Governo per l’Università 

 

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Il Governo  si  impegna  a dare  al Paese un’università più  libera,  più moderna, più  forte  e  chiede  al Parlamento, ai protagonisti dell’università, al mondo del lavoro e delle imprese di prendere parte ad una  sfida  nazionale  per  proiettare  il  nostro  sistema  universitario  verso  i  migliori  standard internazionali.  Lo studente al centro dell’università L’investimento più  importante che  il Paese può  fare è quello sul capitale umano, sui giovani che ne rappresentano il futuro e per questo gli studenti, le loro esigenze e le loro aspirazioni, vanno rimessi al centro della nostra missione. L’università è stata in tempi non remoti uno strumento straordinario di mobilità sociale: perché torni ad esserlo dobbiamo concentrare i nostri sforzi sulla qualità dell’offerta e  dei  servizi.  Corsi  di  laurea  dequalificati  danneggiano  soprattutto  gli  studenti  che  provengono  da situazioni  meno  privilegiate,  perché  offrono  un  surrogato  spesso  inutile  di  una  vera  e  propria educazione  universitaria.  Il  numero  elevato  di  abbandoni  di  studenti  iscritti  ma  inattivi,  di  non frequentanti, è  indice di una patologia grave, troppo spesso accettata come  inevitabile:  il 20% degli studenti lascia dopo il primo anno e solo il 50% degli immatricolati completa gli studi conseguendo il titolo. Non meno ingiustificato è il fatto che la laurea triennale sia spesso considerata solo una prima tappa  incompleta e  la gran parte dei  laureati senta di doversi  iscrivere  immediatamente alla  laurea magistrale. Dobbiamo essere certi che le università immettano nel mondo del lavoro una nuova leva di  laureati  triennali  ben  preparati  ed  è  quindi  indispensabile  da  parte  degli  atenei  una maggiore consapevolezza  della  propria  missione  e  delle  proprie  responsabilità,  così  come  è  necessario sviluppare  sia  nel  settore  pubblico  che  in  quello  privato  una migliore  conoscenza  e  un maggiore apprezzamento  delle  lauree  triennali.  Le  nuove  norme  previste  dal DM  270  offrono  l’occasione  di riformulare  secondo  criteri  più  rigorosi  l’offerta  formativa:  il  Governo  intende  accelerare l’applicazione dei requisiti previsti e correggere alcuni aspetti che si prestano ad un miglioramento. Si impone,  in generale, una revisione dei meccanismi di spesa volto a potenziare  il finanziamento della domanda di educazione rispetto a quello dell’offerta: il diritto allo studio non si realizza infatti con la moltiplicazione  di microsedi  sotto  casa, ma mettendo  gli  studenti  in  grado  di  perseguire  le  loro aspirazioni tramite borse di studio, prestiti d’onore, residenze, servizi. Il decreto legge appena varato aumenta  in  modo  cospicuo  gli  investimenti  in  questa  direzione,  ma  è  necessaria  una  stretta collaborazione con gli Enti locali e altri soggetti istituzionali, quali ad esempio le Fondazioni bancarie, per concentrare gli sforzi su un nuovo modello di accesso alla formazione universitaria.  L’offerta formativa Il miglioramento  dell’offerta  formativa  e  il  risanamento  del  sistema  sono  strettamente  connessi, perché diseconomie e mancanza di progetti ben definiti  incidono negativamente su entrambi. A una laurea  triennale  solida,  seria  e  a  spettro  ragionevolmente  ampio  si  devono  affiancare  una  laurea magistrale di effettiva specializzazione e un dottorato di ricerca di livello pari alle migliori esperienze internazionali.  Queste le azioni prioritarie: 

A.1   razionalizzare e ridurre gli insegnamenti, 120.000 nel 2002‐03, ma ora 180.000, affidati in parte a docenti esterni; 

A.2   razionalizzare  i  corsi  di  studio,  proliferati  in  modo  abnorme  anche  in  assenza  di  credibili motivazioni scientifiche. In 8 anni si è passati da circa 2.500 corsi di laurea e di diploma ad oltre 5.500 corsi di primo e secondo livello, spesso ulteriormente divisi in curricula.Il Governo auspica che le università procedano ad una netta riduzione da subito, anche prima che siano emanati i necessari provvedimenti ministeriali; 

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GIORNATA DI STUDIO «La qualità della ricerca e della didattica  nelle discipline idrauliche» 

 

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A.3   rafforzare la laurea magistrale che non deve essere complemento quasi obbligato alla triennale, ma  percorso  formativo  specialistico  da  intraprendere  anche  in  fasi  diverse  della  crescita professionale ed umana; 

A.4   combattere la dispersione degli studenti, soprattutto dopo il primo anno: sono troppo numerosi gli iscritti che non si laureano e vanno quindi rafforzate le azioni di orientamento degli studenti nel delicato passaggio tra scuola superiore ed università. È  inoltre essenziale dare  impulso alla formazione integrativa per offrire più ampia libertà di scelta agli studenti; 

A.5   incentivare  i  corsi  di  laurea  e  in  particolare  di  laurea magistrale  con  insegnamenti  in  lingua straniera, anche in partenariato con istituzioni estere, sia per attrarre studenti da altri Paesi, sia per preparare i nostri alle sfide del mondo globale; 

A.6   modificare le procedure di accesso ai corsi a numero programmato per renderle più affidabili ed omogenee agli standard internazionali; 

A.7   sperimentare nuovi modelli di percorsi di studio a ciclo unico in presenza di specifiche esigenze di carattere scientifico e didattico; 

A.8   avviare,  in  linea  con gli  impegni assunti  in  sede europea,  le procedure di accreditamento dei corsi e delle sedi sulla base della qualità e della sostenibilità; 

A.9   analizzare  e  valutare  le  sedi  decentrate  degli  atenei,  oggi  troppo  numerose  e  non  sempre provviste  dei  necessari  requisiti  strutturali  e  qualitativi  e  verificare  contestualmente  la  loro sostenibilità finanziaria; 

A.10  proseguire e rafforzare le azioni intraprese per incentivare l’educazione tecnico‐scientifica.  Il diritto allo studio Vanno aggiornate  le norme  sul diritto allo  studio, che devono essere  rese più efficaci e aderenti ai bisogni  degli  studenti  e  va  dato  un  forte  impulso  alla  diffusione  dei  prestiti  d’onore.  Il  diritto  allo studio è facilitare l’accesso ad una università qualitativamente rigorosa, capace di fornire strumenti di crescita  personale  e  professionale. Un  elemento  chiave  di  questa  strategia  consiste  nel  portare  lo studente verso le sedi universitarie e non viceversa. L’Italia sconta un ritardo storico nella costruzione di  alloggi  per  studenti,  con  poco  più  di  54.000  posti  letto  disponibili  nel  sistema  a  fronte  di  circa 660.000  studenti  fuori  sede.  Il  decreto‐legge  180  stanzia  per  il  2009  65 milioni  di  euro  aggiuntivi proprio per nuove residenze. Le azioni prioritarie: 

B.1   rivedere  le  norme  sul  diritto  allo  studio  per  renderle  più  efficaci  e  aderenti  ai  bisogni  degli studenti; 

B.2  potenziare,  in collaborazione con  le Regioni, gli Enti  locali,  le Agenzie per  il diritto allo studio e altri soggetti, pubblici e privati, le risorse destinate alla costruzione di residenze universitarie, al fine di incentivare la mobilità interna ed internazionale degli studenti; 

B.3   rafforzare, in collaborazione con il sistema bancario, la disponibilità dei prestiti d’onore; 

B.4   incrementare  i corsi universitari  in orario serale per  far  fronte alle esigenze degli studenti che lavorano, anche al fine di ridurre il fenomeno del fuori corso e dei non frequentanti; 

B.5   favorire lo sviluppo della formazione continua lungo l’arco della vita, funzione indispensabile in un’economia avanzata e in rapida trasformazione. 

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Linee guida del Governo per l’Università 

 

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   Il merito e la valutazione L’allocazione delle risorse sulla base della qualità (della ricerca, dell’insegnamento e dei suoi risultati, dei servizi e delle strutture) è per il Governo il criterio fondante di un nuovo sistema universitario più libero e più responsabile, sia a livello centrale che nei singoli atenei. Già nel 2009 il 7% di tutti i fondi di finanziamento alle università sarà erogato su base valutativa e la percentuale è destinata a crescere rapidamente negli anni successivi per allinearci alla migliore prassi internazionale. L’obiettivo  è  infatti  quello  di  raggiungere  entro  la  legislatura  il  30%. Al  fine  di  rendere  possibile  il raggiungimento di questi obiettivi  il Governo si sta adoperando per garantire al CIVR e al CNVSU,  in attesa dell’entrata in funzione dell’ANVUR, le risorse necessarie per proseguire nella loro attività e per consentire al CIVR di avviare il secondo esercizio di Valutazione triennale della ricerca, da concludersi entro  il 2009.  La qualità della  ricerca  costituisce  infatti un obiettivo  imprescindibile per un  sistema universitario serio e moderno. Le azioni prioritarie: 

C.1   accelerare  l’entrata  in  funzione  dell’Agenzia  della  valutazione  con  piena  trasparenza  ed autonomia, a  seguito delle modifiche  regolamentari necessarie per  renderla più efficiente ed incisiva; 

C.2   predisporre,  sulla base dell’esperienza già acquisita dal CIVR, un modello di  valutazione delle strutture di ricerca, universitarie e non, che prenda in considerazione l’attività scienti fica di ogni dipartimento nel suo  insieme e consenta quindi un’allocazione delle risorse su base qualitativa dipartimento per dipartimento; 

C.3   attribuire  da  subito  ai  risultati  della  valutazione  della  ricerca  un  peso  significativo nell’attribuzione  delle  risorse  e  nell’allocazione  delle  borse  di  dottorato  e  di  nuovi  posti  da ricercatore. 

 La governance I  tempi  sono maturi per una modifica delle  forme di  governo degli  atenei  che  rafforzi  autonomia, democrazia  e  bilanciamento  dei  poteri,  responsabilità  chiare,  valutazione  dei  risultati  ed  efficacia gestionale.  L’attuale  sistema,  sedimentatosi  in  tempi  molto  diversi  dagli  attuali,  implica  evidenti difficoltà sia di indirizzo che di gestione e controllo. L’allocazione di una parte consistente delle risorse statali sulla base del merito implica che anche all’interno dei singoli atenei esse vengano ripartire con gli  stessi  criteri.  Si  tratta  di  una  svolta  determinante  per  il  futuro  delle  università  che  può  essere portata a termine con successo solo in presenza di una seria modifica delle strutture di governo. Un rinnovato modello di governante è  indispensabile, poi, per  impostare su base nuova  il problema annoso del  reclutamento e della  carriera dei docenti e dei  ricercatori. Quali  che  siano  le modalità individuate, è opinione diffusa che solo una gestione degli atenei impostata sulla rigorosa valutazione dei  risultati,  sia  per  quanto  riguarda  la  didattica  che  la  ricerca,  può  favorire  una  selezione  degli studiosi strettamente legata al merito. Per quanto difficile, quindi, la riforma della governance assume un’importanza centrale nel percorso verso un’università rinnovata. È anche opportuno riflettere sui modelli organizzativi e  istituzionali adatti a un sistema universitario maturo e complesso, che include università di antichissima e recentissima istituzione, grandi e piccole, specialistiche  e  generalistiche,  e  in  cui  anche  le  università  non  statali  dovranno  garantire  un’alta qualità  del  servizio  formativo  erogato  e  della  ricerca  scientifica  in  esse  effettuata,  secondo  gli standard che verranno fissati dall’organo nazionale di valutazione. Il Governo intende completare la messa a punto delle norme che consentono alle università, a seguito di autonoma deliberazione, di assumere la forma giuridica di fondazioni, prevedendo in ogni caso che 

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GIORNATA DI STUDIO «La qualità della ricerca e della didattica  nelle discipline idrauliche» 

 

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resti regolata per legge ai livelli attuali la contribuzione degli studenti, e che sia comunque garantito e sviluppato  un  robusto  sistema  di  sostegno  finanziario  tramite  borse  di  studio  e  altre  forme  di supporto.  Al  contempo,  ogni  ateneo  dovrebbe  riflettere  liberamente  su  quale  assetto  sia  più rispondente alla sua  identità e ai suoi progetti, e  impostare  in ogni caso una profonda revisione dei meccanismi di governance al fine di rafforzare autonomia, responsabilità ed efficienza della gestione. Le azioni prioritarie: 

D.1   richiedere agli atenei di adottare entro sei mesi un codice etico che individui tra l’altro i casi di incompatibilità e conflitto di interesse; 

D.2  sviluppare  negli  atenei  la  cultura  della  accountability  verso  l’esterno,  incentrata  sulla comunicazione  trasparente  dei  risultati  ottenuti  nelle  attività  di  ricerca,  di  formazione  e  di trasferimento  tecnologico e dei  finanziamenti esterni acquisiti;  sulla  riflessione  sui  costi,  sulla sostenibilità di medio‐lungo periodo delle  iniziative, sul valore patrimoniale degli atenei e sulle reali  situazioni  debitorie  e  creditore.  Sono  necessarie,  tra  l’altro,  la  rapida messa  a  punto  di schemi contabili omogenei e la certificazione dei bilanci; 

D.3  distinguere  in  modo  netto  tra  le  funzioni  del  Senato  Accademico  e  del  Consiglio  di Amministrazione,  riservando  al  primo  il  compito  di  rappresentare  le  istanze  scientifiche  e accademiche, al  secondo quello di definire  le  linee di  indirizzo per  la pianificazione  strategica dell’ateneo  nel  suo  complesso  e  di  assicurare  una  corretta  e  prudente  gestione  ispirata  agli interessi generali, che devono quindi in esso prevalere; 

D.4   eliminare  la  duplicazione  di  organi  spesso  pletorici  e  snellire  i  processi  decisionali  e,  in particolare,  integrare  maggiormente  la  gestione  della  didattica  e  della  ricerca  attraverso processi di riorganizzazione dell’articolazione interna all’ateneo. L’attuale ripartizione di compiti tra Facoltà, Dipartimenti e Corsi di Laurea è causa di inefficienza e confusione; 

D.5   ridefinire il ruolo del rettore, creando le condizioni affinché questi possa realmente assumere la piena  responsabilità  delle  sue  decisioni  (chiaramente  delineate  nel  programma  elettorale)  e porre  in  atto  la  difficile  sintesi  tra  esigenze  interne  ed  esterne  spesso  contrastanti, incanalandole in una strategia generale per l’eccellenza della ricerca, la qualità della didattica e l’innovazione amministrativa; 

D.6   limitare a non più di due mandati e  comunque un massimo di 6 e 8 anni  rispettivamente,  la permanenza in carica di presidi e rettori e prevedere che anche per questi ultimi il mandato non possa estendersi oltre la data di collocamento a riposo;  

D.7  rafforzare  la  leadership  istituzionale  attraverso  specifiche  attività  di  formazione  dei  docenti interessati ad assumere incarichi direttivi; 

D.8   rafforzare la funzione gestionale delle università, ponendo attenzione alla professionalizzazione di coloro cui competono responsabilità finanziarie, tecniche ed amministrative; 

D.9   favorire  i processi di aggregazione e riorganizzazione  federale degli atenei su base regionale o macroregionale per offrire agli studenti un’educazione di qualità, evitare duplicazioni  inutili di corsi, favorire la collaborazione nella ricerca e nella condivisione dei servizi. 

 Il reclutamento e lo stato giuridico dei docenti I docenti  sono  il cuore e  la mente dell’università. Purtroppo negli anni alcune esigenze corporative sono state anteposte a quelle degli studenti e dei giovani studiosi, con risultati che, paradossalmente, hanno fatto aumentare  i costi della docenza e allo stesso tempo escluso molti giovani meritevoli dal 

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Linee guida del Governo per l’Università 

 

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mondo della ricerca. Nel 1998, prima della riforma dei concorsi, professori e ricercatori di ruolo erano meno  di  50.000,  oggi  sono  oltre  62.000:  un  aumento  complessivo  del  24%,  ma  per  gli  ordinari addirittura del 46%, a fronte di una crescita del 7% della popolazione studentesca. Gli ordinari sono più degli associati e poco meno dei ricercatori; l’età media di ingresso in tutti e tre i ruoli è troppo alta (più di 50 anni per gli ordinari, di 44 per gli associati, di 36 per i ricercatori): si tratta di una situazione abnorme e insostenibile. Il Governo  ritiene  indispensabile  rompere  il  circolo  vizioso  in  cui  spesso  si  creano  nuovi  corsi  per creare nuovi posti.  La  stretta  sul  turnover  è  in questo  senso una misura di  emergenza necessaria, soprattutto alla  luce del  fatto che saranno espletati nei prossimi mesi concorsi per  l’attribuzione di oltre  3.700  idoneità  da  associato  ed  ordinario. Già  nell’estate  scorsa  il Governo  ha  ribadito  la  sua ferma  opposizione  al  meccanismo  delle  idoneità  multiple,  che  si  è  rivelato  negli  anni  fonte  di deresponsabilizzazione e va quindi definitivamente abbandonato. Con  il recente decreto‐legge 180  il Governo  ha  poi  rimodulato  il  turnover  per  favorire  al massimo  il  ricambio  generazionale  tramite l’assunzione di un numero elevato di giovani ricercatori e ha rivisto  in via transitoria  le regole per  il reclutamento  di  docenti  e  ricercatori  al  fine  di modificare  un  sistema  criticato  da  ogni  parte.  E’ peraltro urgente una riflessione di ampio respiro su come riformare i meccanismi di reclutamento e lo stato giuridico per dare pieno riconoscimento,  in ogni fase, al merito, allinearsi alle migliori pratiche internazionale  e  favorire  al  massimo  la  mobilità  nazionale  e  internazionale  degli  studiosi  con procedure  efficienti  e  rigorose.  In  questa  materia  così  delicata  il  Governo  auspica  in  ogni  caso un’ampia condivisione di obiettivi e di metodo con tutte le forze parlamentari. Le azioni prioritarie: 

E.1   riflettere sull’assetto complessivo della carriera accademica, con particolare riferimento al ruolo d’ingresso e alle diverse caratterizzazioni che esso può assumere; 

E.2   elaborare  parametri  condivisi  di  qualificazione  scientifica  per  l’accesso  ai  diversi  ruoli  della docenza, anche con l’utilizzo, ove possibile, di indicatori di qualità scientifica internazionalmente riconosciuti e opportunamente calibrati (impact factor; citation  index):  il CUN è già al lavoro in questo senso; 

E.3   incentivare  la  mobilità  degli  studiosi  tra  l’Italia  e  l’estero  e  tra  le  varie  università  italiane, prevedendo anche, se necessario, che  l’avvio della carriera accademica debba svolgersi  in una sede diversa da quella in cui si sono compiuti gli studi; 

E.4   incentivare l’internazionalizzazione del corpo docente, condizione indispensabile per introdurre più innovazione nei nostri atenei ed attrarre studenti dall’estero;  

E.5   dare priorità ad un nuovo meccanismo di reclutamento dei giovani ricercatori ispirato ai principi della  Carta  europea  dei  ricercatori  e  basato  sulla  valutazione  del  merito.  La  modifica  già proposta  in  via  transitoria  dal  Governo  assicura  da  subito  un maggior  coinvolgimento  della comunità  scientifica  nazionale  ed  elimina,  allineandosi  alla  prassi  internazionale,  le  prove d’esame; 

E.6   ripensare  il  ruolo dei  ricercatori universitari,  il cui stato giuridico non è allineato alla  funzione che la gran parte di essi effettivamente svolge nelle università; 

E.7   riformare  i  meccanismi  di  selezione  dei  professori  associati  ed  ordinari  assicurando  che entrambi avvengano sulla base del merito e nel rispetto di parametri di riferimento condivisi; 

E.8  studiare  la  possibilità  di  prevedere modalità  sperimentali  di  reclutamento  più  aderenti  alle esigenze delle Scuole a statuto speciale o di altre istituzioni con caratteristiche simili;  

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GIORNATA DI STUDIO «La qualità della ricerca e della didattica  nelle discipline idrauliche» 

 

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E.9   rivedere  il  meccanismo  degli  automatismi  stipendiali,  che  non  necessariamente  premia  la qualità  della  ricerca  e  l’impegno  nella  didattica,  sostituendolo  gradualmente  con  valutazioni periodiche dell’attività svolta; 

E.10  ridefinire  e  ridurre  in  tempi  rapidi  i  settori  scientifico‐disciplinari,  oggi  troppo  numerosi  e frammentati,  fonte  di  rigidità  del  sistema  universitario  e  disincentivo  alla  ricerca interdisciplinare e innovativa; 

Il dottorato di ricerca Nel  contesto  di  un  approccio  rinnovato  alla  docenza  e  al  reclutamento  assume  un’importanza particolare un ripensamento del dottorato di ricerca e del postdottorato. È  importante che  il valore scientifico del dottorato sia alto e  internazionalmente  riconosciuto come tale.  Il dottorato costituisce  infatti  il grado più alto di specializzazione offerto dall’università, sia per chi  intende  dedicarsi  alla  ricerca  (il  dottorato  deve  diventare,  di  norma,  requisito  di  accesso  alla carriera  universitaria),  sia  per  chi  desidera  entrare  nel  mondo  produttivo  dotato  di  credenziali scientifiche  di  particolare  peso.  La  situazione  attuale  presenta  alcune  evidenti  criticità.  I  corsi  di dottorato  sono  oltre  2.200,  con  una  media  di  appena  5,6  iscritti  per  corso:  si  tratta  di  una frammentazione davvero eccessiva,  che non  consente di  creare quella  comunità di giovani  studiosi impegnati in uno specifico ambito di ricerca che costituisce la vera forza dei dottorato. Il dottorato deve inoltre acquisire una dimensione sempre più internazionale e favorire la mobilità dei giovani. Oggi meno del 5% dei dottorandi attivi in Italia proviene dall’estero. E’ necessario intervenire su questo  fronte e  recepire prontamente  le  indicazioni che ci provengono dall’Europa  in vista della creazione di una European Research Area volta a facilitare la libera circolazione degli studiosi. Le azioni prioritarie: 

F.1   razionalizzare e  riorganizzare  i dottorati di  ricerca,  sia attraverso  la  riduzione del numero dei corsi  attivato,  sia  attraverso  il  rafforzamento  di  scuole  dottorali  di  ateneo  dotate  di massa critica, adeguate strutture per la ricerca ed elevati livelli di qualità e produttività scientifica; 

F.2   collegare l’attivazione dei corsi di dottorato a precisi ed elevati requisiti, relativi sia alla qualità e alle  dimensioni  delle  strutture  e  delle  attrezzature  di  ricerca,  sia  alla  qualità  della  ricerca prodotta, come valutata ora dal CIVR e in futuro dall’ANVUR; 

F.3   predisporre nuove modalità di ammissione allineate con la prassi internazionale; F.4 ripensare la struttura  e  la  durata  del  dottorato,  che  dovrebbe  esser  vincolata  al  raggiungi  mento  di verificabili risultati scientifici; 

F.5   incentivare  la  dimensione  internazionale  dei  programmi  di  dottorato  per  quanto  riguarda  la struttura, la direzione delle tesi e la valutazione dei risultati; 

F.6  aumentare la quota di insegnamento strutturato all’interno dei programmi di dottorato;  

F.7   promuovere  la  residenzialità  dei  dottorandi,  anche  al  fine  di  incentivare  la  possibilità  per  i laureati  di  un  ateneo  di  iscriversi  al  dottorato  in  una  sede  diversa  da  quella  in  cui  hanno compiuto gli  studi,  condizione essenziale questa per  favorire  la  circolazione delle  idee e degli studiosi; 

F.8   facilitare lo sviluppo di progetti di ricerca di altissima qualità, selezionati secondo i più avanzati standard  internazionali, da parte di giovani studiosi che abbiano conseguito  il dottorato. A  tal fine il Ministero ha già stanziato per il 2009 un fondo di 50 milioni di euro. Il bando relativo è in fase di emanazione. 

 

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Linee guida del Governo per l’Università 

 

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Il valore legale del titolo di studio Il Governo ritiene indispensabile affrontare il tema del valore legale del titolo di studio. Si tratta infatti di  un  istituto  le  cui  ragion  d’essere,  oggi,  sembrano  ad  alcuni  superate  da  una  realtà  in  cui  conta soprattutto poter fornire agli studenti, alle famiglie, ai datori di lavoro, dati certi sulla qualità dei corsi e  delle  strutture.  La  prospettiva,  l’accreditamento,  deve  quindi  farsi  carico  di  garantire  il  valore sostanziale dei titoli rilasciati dagli atenei, superando una concezione formalistica che è anche causa non ultima di alcune degenerazioni del sistema.   La responsabilità finanziaria La  preoccupazione,  più  che  comprensibile,  legata  al  tema  delle  risorse,  non  deve  distogliere  dalla necessità di elaborare riforme in profondità. Negli ultimi dieci anni l’università ha vissuto una crescita tumultuosa e, quali che fossero le intenzioni di partenza, il risultato è un sistema che assorbe per gli stipendi quasi tutte le risorse che lo Stato gli affida ogni anno. Un cambiamento di rotta è urgente.  Le azioni prioritarie: 

G.1   incentivare l’adozione della contabilità economico‐patrimoniale. Questa è infatti uno strumento conoscitivo  essenziale  per  gli  atenei,  i  loro  interlocutori  esterni  e  il  Ministero  e  consente l’individuazione di costi standard correlati al raggiungimento di precisi parametri qualitativi; 

G.2   ridurre  gradualmente  l’incidenza  della  spesa  per  il  personale  al  fine  di  liberare  le  risorse necessarie per le missioni fondamentali delle università; 

G.3   rendere più restrittivo il vincolo da indebitamento; 

G.4   non consentire la messa a bando di nuovi posti agli atenei che hanno superato il limite di legge nel rapporto tra assegni fissi e FFO; 

G.5   aggiornare l’attuale modello di finanziamento per assegnare un peso maggiore alla qualità della didattica e della ricerca, accertate con la valutazione; 

G.6   imporre agli atenei con bilanci in deficit, o che non rispettano gli attuali vincoli di legge, un piano concreto  e  rapido  di  rientro  nella  norma  e  predisporne  il  commissariamento  in  caso  di inadempienza; 

G.7   rivedere il rapporto tra le facoltà mediche, gli atenei e il sistema sanitario, al fine di raggiungere un equilibrio tra funzioni e costi. 

 Queste linee guida, insieme alle altre proposte che emergeranno dal confronto parlamentare e dalla discussione pubblica,  saranno  tradotte  in disegni di  legge, nella  convinzione  che  le  istituzioni della Repubblica sapranno essere al servizio del Paese e del suo futuro. 

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GIORNATA DI STUDIO «La qualità della ricerca e della didattica  nelle discipline idrauliche» 

 

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TESTO COORDINATO  DELLA LEGGE 9 GENNAIO 2009 N.1

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Testo coordinato della Legge 9 Gennaio 2009 N.1  

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TESTO COORDINATO  DEL DECRETO‐LEGGE 10 NOVEMBRE 2008, N.180 

    Testo del decreto‐legge 10 novembre 2008, n. 180 (in Gazzetta Ufficiale ‐ serie generale n. 263 del 10 novembre 2008), coordinato con  la  legge di conversione 9 gennaio 2009, n. 1 (in questa stessa Gazzetta  Ufficiale  alla  pag.  1),  recante:  «Disposizioni  urgenti  per  il  diritto  allo  studio,  la valorizzazione del merito e la qualità del sistema universitario e della ricerca». (GU n. 6 del 9‐1‐2009 )     

Avvertenza: Il testo coordinato qui pubblicato è stato redatto dal Ministero della giustizia ai sensi dell'art. 11, 

comma 1, del testo unico delle disposizioni sulla promulgazione delle leggi sull'emanazione dei decreti del Presidente della Repubblica e sulle pubblicazioni ufficiali della Repubblica italiana, approvato con D.P.R. 28 dicembre 1985, n. 1092, nonché dell'art. 10, commi 2 e 3, del medesimo testo unico, al solo fine di facilitare la lettura sia delle disposizioni del decreto‐legge, integrate con le modifiche apportate dalla  legge di  conversione  che di quelle modificate o  richiamate nel decreto,  trascritte nelle  note. Restano invariati il valore e l'efficacia degli atti legislativi qui riportati. 

Le modifiche apportate dalla legge di conversione sono stampate con caratteri corsivi.  Tali modifiche sul video sono riportate tra i segni (( ... )) A  norma  dell'art.  15,  comma  5,  della  legge  23  agosto  1988,  n.  400:  (Disciplina  dell'attività  di 

Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri), le modifiche apportate dalla legge di conversione hanno efficacia dal giorno successivo a quello della sua pubblicazione.   

Art. 1. Disposizioni per il reclutamento nelle università e per gli enti di ricerca 

 1.   Le università statali che, alla data del 31 dicembre di  (( ciascun  )) anno, hanno superato  il 

limite di cui all'articolo 51, comma 4, della  legge 27 dicembre 1997, n. 449,  fermo restando quanto previsto dall'articolo 12, comma 1, del decreto‐legge (( 31 dicembre )) 2007, n. 248, convertito, con modificazioni, dalla  legge 28 febbraio 2008, n. 31, non possono procedere all'indizione di procedure concorsuali e di valutazione  comparativa, né all'assunzione di personale.  (( Alle  stesse università è data  facoltà  di  completare  le  assunzioni  dei  ricercatori  vincitori  dei  concorsi  di  cui  all'articolo  3, comma  1,  decreto‐legge  7  settembre  2007,  n.  147,  convertito,  con modificazioni,  dalla  legge  25 ottobre 2007, n. 176, e all'articolo 4‐bis, comma 17, decreto‐legge 3 giugno 2008, n. 97, convertito, con modificazioni, dalla  legge 2 agosto 2008, n. 129, e comunque di concorsi espletati alla data di entrata  in vigore della  legge di  conversione del presente decreto,  senza oneri aggiuntivi a  carico della  finanza pubblica. 1‐bis. Per  i  fini di cui al comma 1, gli effetti dell'articolo 12, comma 1, del decreto‐legge 31 dicembre 2007, n. 248, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2008, n. 31, sono ulteriormente differiti al 31 dicembre 2009. )) 

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Testo coordinato della Legge 9 Gennaio 2009 N.1 

 

66   

 

2.   Le università di  cui al  comma 1,  sono escluse dalla  ripartizione dei  fondi  relativi agli anni 2008‐2009, di cui all'articolo 1, comma 650, della legge 27 dicembre 2006, n. 296.  

3.   Il primo periodo del comma 13, dell'articolo 66 del decreto‐legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito,  con modificazioni,  dalla  legge  6  agosto  2008,  n.  133,  e'  sostituito  dai  seguenti:  «Per  il triennio 2009‐2011,  le università statali, fermi restando  i  limiti di cui all'articolo 1, comma 105, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, possono procedere, per ciascun anno, ad assunzioni di personale nel limite di un contingente corrispondente ad una spesa pari al cinquanta per cento di quella relativa al personale  a  tempo  indeterminato  complessivamente  cessato  dal  servizio  nell'anno  precedente. Ciascuna università destina tale somma per una quota non inferiore al 60 per cento all'assunzione di ricercatori  (( a  tempo determinato  e  indeterminato, nonché di  contrattisti  ai  sensi dell'articolo  1 comma 14, della  legge 4 novembre 2005, n. 230,  )) e per una quota non superiore al 10 per cento all'assunzione di professori ordinari. Sono fatte salve le assunzioni dei ricercatori per i concorsi di cui all'articolo 1, comma 648, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, nei limiti delle risorse residue previste dal predetto articolo 1, comma 650.». Conseguentemente, (( l'autorizzazione di spesa )) di cui all'articolo 5, comma 1, lettera a), della legge 24  dicembre  1993,  n.  537,  concernente  il  fondo  per  il  finanziamento  ordinario  delle  università,  e' integrata di euro 24 milioni per l'anno 2009, di euro 71 milioni per l'anno 2010, di euro 118 milioni per l'anno 2011 (( e di euro )) 141 milioni a decorrere dall'anno 2012. 

4.   Per  le procedure di valutazione comparativa per  il reclutamento dei professori universitari di I e II fascia della prima e della seconda sessione 2008, le commissioni giudicatrici sono composte da un  professore  ordinario  nominato  dalla  facoltà  che  ha  richiesto  il  bando  e  da  quattro  professori ordinari  sorteggiati  in una  lista di  commissari eletti  tra  i professori ordinari appartenenti al  settore scientifico‐disciplinare  oggetto  del  bando,  in  numero  triplo  rispetto  al  numero  dei  commissari complessivamente necessari nella sessione.  L'elettorato attivo e' costituito dai professori ordinari e straordinari appartenenti al settore oggetto del bando. Sono esclusi dal sorteggio relativo a ciascuna commissione i professori che appartengono all'università che ha richiesto il bando. Ove il settore sia costituito da un numero di professori ordinari pari  o  inferiore  al  necessario,  la  lista  e'  costituita  da  tutti  gli  appartenenti  al  settore  ed  e' eventualmente  integrata  mediante  elezione,  fino  a  concorrenza  del  numero  necessario,  da appartenenti a  settori affini.  (( Nell'ipotesi  in  cui  il numero dei professori ordinari appartenenti al settore scientifico‐disciplinare oggetto del bando,  integrato dai professori ordinari appartenenti ai settori affini, sia  inferiore al  triplo del numero dei commissari necessari nella sessione, si procede direttamente  al  sorteggio.  ))  Il  sorteggio  e'  effettuato  in modo  da  assicurare,  ove  possibile,  che almeno  due  dei  commissari  sorteggiati  appartengano  al  settore  disciplinare  oggetto  del  bando. Ciascun  commissario  può,  ove  possibile,  partecipare,  per  ogni  fascia  e  settore,  ad  una  sola commissione per ciascuna sessione. 

5.   In  attesa  del  riordino  delle  procedure  di  reclutamento  dei  ricercatori  universitari  e comunque fino al 31 dicembre 2009,  le commissioni per  la valutazione comparativa dei candidati di cui all'articolo 2 della  legge 3  luglio 1998, n. 210, e all'articolo 1, comma 14, della  legge 4 novembre 2005, n. 230, sono composte da un professore ordinario o da un professore associato nominato dalla facoltà  che ha  richiesto  il bando e da due professori ordinari  sorteggiati  in una  lista di  commissari eletti tra i professori ordinari appartenenti al settore disciplinare oggetto del bando, in numero triplo rispetto al numero dei commissari complessivamente necessari nella sessione. L'elettorato attivo e' costituito dai professori ordinari e straordinari appartenenti al settore oggetto del bando. Sono esclusi dal  sorteggio  relativo  a  ciascuna  commissione  i  professori  che  appartengono  all'università  che  ha richiesto  il bando.  Il sorteggio è effettuato  in modo da assicurare ove possibile che almeno uno dei commissari  sorteggiati appartenga al  settore disciplinare oggetto del bando. Si applicano  in quanto compatibili le disposizioni di cui al comma 4. 

6.   In relazione a quanto disposto dai commi 4 e 5, le modalità di svolgimento delle elezioni, ivi comprese  ove  necessario  le  suppletive,  e  del  sorteggio  sono  stabilite  con  apposito  decreto  del 

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Testo coordinato della Legge 9 Gennaio 2009 N.1  

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Ministro dell'istruzione, dell'università e della  ricerca avente natura non  regolamentare da adottare entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore (( della legge di conversione )) del presente decreto. Si applicano in quanto compatibili con il presente decreto le disposizioni di cui al decreto del Presidente della Repubblica 23 marzo 2000, n. 117.  

(( 6‐bis.   Per  sovraintendere allo  svolgimento delle operazioni di votazione e di  sorteggio di cui ai commi 4 e 5, con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca è nominata una commissione a livello nazionale composta da sette professori ordinari designati dal Consiglio universitario nazionale nel proprio seno. Le operazioni di sorteggio  sono  pubbliche.  La  commissione,  nella  prima  adunanza,  provvede  altresì  alla certificazione dei meccanismi di  sorteggio per  la proclamazione degli eletti nelle  commissioni dei singoli  concorsi.  Per  la  partecipazione  all'attività  della  commissione  non  sono  previsti  compensi, indennità  o  rimborsi  spese.  Dall'attuazione  del  presente  comma  non  devono  derivare  oneri, aggiuntivi a carico della finanza pubblica. )) 

7.  Nelle  procedure  di  valutazione  comparativa  per  il  reclutamento  dei  ricercatori  bandite successivamente  alla  data  di  entrata  in  vigore  del  presente  decreto,  la  valutazione  comparativa  è effettuata sulla base dei titoli, (( illustrati e discussi davanti alla commissione, )) e delle pubblicazioni dei  candidati,  ivi  compresa  la  tesi di dottorato, utilizzando parametri,  riconosciuti  anche  in  ambito internazionale,  individuati  con  apposito  decreto  del Ministro  dell'istruzione,  dell'università  e  della ricerca,  avente natura non  regolamentare,  (( da adottare entro 30 giorni dalla data di entrata  in vigore della legge di conversione del presente decreto, )) sentito il Consiglio universitario nazionale. 

8.  Le disposizioni di  cui al  comma 5,  si applicano, altresì, alle procedure di valutazione comparativa  indette prima della data di entrata  in vigore del presente decreto, per  le quali non  si sono  ancora  svolte,  alla medesima  data,  le  votazioni  per  la  costituzione  delle  commissioni.  Fermo restando  quanto  disposto  al  primo  periodo,  le  eventuali  disposizioni  dei  bandi  già  emanati, incompatibili con    il presente decreto,  si  intendono prive di effetto. Sono, altresì, privi di effetto  le procedure già avviate per la costituzione delle commissioni di cui ai commi 4 e 5 e gli atti adottati non conformi alle disposizioni del presente decreto. 

 (( 8‐bis.   I  professori  universitari  i  quali  non  usufruiscono  del  periodo  di  trattenimento  in servizio di cui all'articolo 16, comma 1, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 503, conservano l'elettorato attivo e passivo ai fini della costituzione delle commissioni di valutazione comparativa per posti di professore e ricercatore universitario, e comunque non oltre il 1° novembre successivo al compimento del settantaduesimo anno di età.  

8‐ter.  Per le procedure di valutazione comparativa di cui al comma 4 e per quelle relative al reclutamento dei ricercatori universitari, il cui termine di presentazione delle domande sia scaduto alla data di entrata  in  vigore della  legge di  conversione del presente decreto, ovvero  sia ancora aperto alla predetta data,  le università possono fissare per una data non successiva al 31 gennaio 2009 un nuovo termine di scadenza della presentazione delle domande di partecipazione. Al fine di assicurare pari  condizioni  tra  i  candidati,  rimangono  invariate  le norme del bando  riguardanti  le caratteristiche ed  i termini temporali di possesso dei titoli e delle pubblicazioni allegabili da parte dei candidati. )) 

9.  All'articolo 74,  comma 1,  lettera  c), del decreto‐legge 25 giugno 2008, n. 112,  convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, dopo le parole: «personale non dirigenziale» sono inserite le seguenti: «, ad esclusione di quelle degli enti di ricerca,».  

Riferimenti normativi: ‐  Si riporta  il  testo del comma 4, dell'articolo 51, della  legge 27 dicembre 1997, n. 449 (Misure per la stabilizzazione della finanza pubblica): 

«4. Le spese fisse e obbligatorie per il personale di ruolo delle università statali non possono  eccedere  il  90  per  cento  dei  trasferimenti  statali  sul  fondo  per  il finanziamento ordinario. Nel  caso dell'Università degli  studi di Trento  si  tiene  conto 

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Testo coordinato della Legge 9 Gennaio 2009 N.1 

 

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anche  dei  trasferimenti  per  il  funzionamento  erogati  ai  sensi  della  legge  14  agosto 1982, n. 590. Le università nelle quali la spesa per il personale di ruolo abbia ecceduto nel  1997  e  negli  anni  successivi  il  predetto  limite  possono  effettuare  assunzioni  di personale di ruolo il cui costo non superi, su base annua, il 35 per cento delle risorse finanziarie  che  si  rendano  disponibili  per  le  cessazioni  dal  ruolo  dell'anno  di riferimento.  Tale  disposizione  non  si  applica  alle  assunzioni  derivanti dall'espletamento  di  concorsi  già  banditi  alla  data  del  30  settembre  1997  e  rimane operativa  sino  a  che  la  spesa  per  il  personale  di  ruolo  ecceda  il  limite  previsto  dal presente comma.». ‐  Si  riporta  il  comma  1,  dell'art.  12,  del  decreto‐legge  31  dicembre  2007,  n.  248 (Proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni urgenti in materia finanziaria) convertito con modificazioni dalla legge 28 febbraio 2008, n. 31:  

«1. Gli  effetti  dell'art.  5  del  decreto‐legge  7  aprile  2004,  n.  97,  convertito,  con modificazioni, dalla  legge 4  giugno 2004, n. 143,  già prorogati  al 31 dicembre 2007 dall'art. 1 del decreto‐legge 28 dicembre 2006, n. 300, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2007, n. 17, sono ulteriormente differiti al 31 dicembre 2008». ‐  Si  riporta  il  comma  1,  dell'art.  3  del  decreto  legge  7  settembre  2007,  n.  147 (Disposizioni urgenti per assicurare l'ordinato avvio dell'anno scolastico 2007‐2008 ed in materia di concorsi per ricercatori universitari), convertito, con modificazioni, dalla legge 25 ottobre 2007, n. 176: 

«1. Al  fine di garantire una più ampia assunzione di  ricercatori nelle università e negli enti di  ricerca,  le disposizioni di  cui all'art. 1, commi 648 e 651, della  legge 27 dicembre  2006,  n.  296,  non  si  applicano  per  l'anno  2007  con  riferimento  alle assunzioni  ivi previste e  le risorse di cui ai commi 650 e 652 della medesima  legge n. 296 del 2006, non utilizzate per detto anno sono, rispettivamente, destinate per euro 20  milioni  ad  incremento  dell'autorizzazione  di  spesa  relativa  al  Fondo  per  il finanziamento ordinario delle università di cui all'art. 5, comma 1, lettera a) della legge 24 dicembre 1993, n. 537, e per euro 7,5 milioni ad incremento dell'autorizzazione di spesa di cui all'art. 7 del decreto legislativo 5 giugno 1998, n. 204, come determinate dalla  tabella  C  della  citata  legge  n.  296  del  2006.  Il Ministro  dell'economia  e  delle finanze  è  autorizzato  ad  apportare,  con  propri  decreti,  le  occorrenti  variazioni  di bilancio».  ‐   Si  riporta  il  comma  17,  dell'art.  4‐bis  del  decreto  legge  3  giugno  2008,  n.  97 (Disposizioni  urgenti  in  materia  di  monitoraggio  e  trasparenza  dei  meccanismi  di allocazione  della  spesa  pubblica,  nonché  in materia  fiscale  e  di  proroga  di  termini) convertito con modificazioni dalla legge 2 agosto 2008, n. 129: 

«17. Per l'anno 2008 non si applicano le disposizioni di cui all'art. 1, commi 648 e 651,  della  legge  27  dicembre  2006,  n.  296,  e,  al  fine  di  garantire  l'assunzione  di ricercatori nelle università e negli enti di ricerca, le risorse di cui all'art. 1, commi 650 e 652, della medesima legge, limitatamente allo stanziamento previsto per l'anno 2008 e al netto delle risorse già utilizzate nell'anno 2007, sono utilizzate per il reclutamento di  ricercatori  delle  università  ai  sensi  dell'art.  1,  comma  7,  della  legge  4  novembre 2005, n. 230, e per il reclutamento aggiuntivo di ricercatori degli enti di ricerca, con le modalità previste dal contratto collettivo nazionale di  lavoro di comparto e nei  limiti dell'organico vigente presso ciascun ente, ai sensi dell'art. 7 del decreto  legislativo 5 giugno 1998, n. 204, anche  in deroga al  limite di spesa  relativo alle cessazioni di cui all'art. 1, comma 643, della medesima  legge n. 296 del 2006. L'art. 3, comma 1, del decreto‐legge 7 settembre 2007, n. 147, convertito, con modificazioni, dalla  legge 25 ottobre 2007, n. 176, è abrogato». 

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Testo coordinato della Legge 9 Gennaio 2009 N.1  

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‐  Si  riporta  il  comma  650  dell'art.  1  della  legge  27  dicembre  2006,  n.  296 (Disposizioni per  la  formazione del bilancio annuale e pluriennale dello  Stato  (legge finanziaria 2007): 

«650. All'onere derivante dal  comma 648  si provvede nel  limite di 20 milioni di euro per  l'anno 2007, di 40 milioni di euro per  l'anno 2008 e di 80 milioni di euro a decorrere dall'anno 2009». ‐  Si riporta  il primo periodo del comma 13, dell'art. 66 del decreto legge 25 giugno 2008, n.  112,  (Disposizioni urgenti per  lo  sviluppo  economico,  la  semplificazione,  la competitività,  la  stabilizzazione  della  finanza  pubblica  e  la  perequazione  tributaria) convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n. 133: 

«13. Per  il  triennio 2009‐2011,  le università  statali,  fermi  restando  i  limiti di  cui all'art. 1, comma 105 della  legge 30 dicembre 2004, n. 311, possono procedere, per ciascun anno, ad assunzioni di personale nel  limite di un contingente corrispondente ad  una  spesa  pari  al  cinquanta  per  cento  di  quella  relativa  al  personale  a  tempo indeterminato complessivamente cessato dal servizio nell'anno precedente. Ciascuna università  destina  tale  somma  per  una  quota  non  inferiore  al  60  per  cento all'assunzione  di  ricercatori  a  tempo  determinato  e  indeterminato  e  per  una  quota non superiore al 10 per cento all'assunzione di professori ordinari. Sono fatte salve le assunzioni  dei  ricercatori  per  i  concorsi  di  cui  all'art.  1,  comma  648,  della  legge  27 dicembre  2006,  n.  296,  nei  limiti  delle  risorse  residue  previste  dal  predetto  art.  1, comma 650». ‐  Si  riporta  il  comma  105,  dell'art.  1  della  legge  30  dicembre  2004,  n.  311 (Disposizioni per  la  formazione del bilancio annuale e pluriennale dello  Stato  (legge finanziaria 2005): 

«105. A decorrere dall'anno 2005,  le università adottano programmi triennali del fabbisogno  di  personale  docente,  ricercatore  e  tecnico‐amministrativo,  a  tempo determinato  e  indeterminato,  tenuto  conto  delle  risorse  a  tal  fine  stanziate  nei rispettivi bilanci. I programmi sono valutati dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca ai fini della coerenza con le risorse stanziate nel fondo di finanziamento ordinario, fermo restando il limite del 90 per cento ai sensi della normativa vigente». ‐  Si  riporta  il  comma  14,  dell'art.  1  della  legge  4  novembre  2005,  n.  230  (Nuove disposizioni concernenti i professori e i ricercatori universitari e delega al Governo per il riordino del reclutamento dei professori universitari): «14.  Per  svolgere  attività  di  ricerca  e  di  didattica  integrativa  le  università,  previo espletamento  di  procedure  disciplinate  con  propri  regolamenti  che  assicurino  la valutazione  comparativa  dei  candidati  e  la  pubblicità  degli  atti,  possono  instaurare rapporti di lavoro subordinato tramite la stipula di contratti di diritto privato a tempo determinato  con  soggetti  in  possesso  del  titolo  di  dottore  di  ricerca  o  equivalente, conseguito in Italia o all'estero, o, per le facoltà di medicina e chirurgia, del diploma di scuola di specializzazione, ovvero con possessori di  laurea specialistica e magistrale o altri  studiosi,  che  abbiano  comunque una  elevata qualificazione  scientifica,  valutata secondo  procedure  stabilite  dalle  università.  I  contratti  hanno  durata  massima triennale  e  possono  essere  rinnovati  per  una  durata  complessiva  di  sei  anni.  Il trattamento  economico di  tali  contratti,  rapportato  a quello degli  attuali  ricercatori confermati,  è  determinato  da  ciascuna  università  nei  limiti  delle  compatibilità  di bilancio  e  tenuto  conto  dei  criteri  generali  definiti  con  decreto  del  Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell'economia e delle  finanze,  sentito  il Ministro per  la  funzione pubblica.  Il possesso del  titolo di dottore  di  ricerca  o  del  diploma  di  specializzazione,  ovvero  l'espletamento  di  un insegnamento  universitario mediante  contratto  stipulato  ai  sensi  delle  disposizioni 

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Testo coordinato della Legge 9 Gennaio 2009 N.1 

 

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vigenti  alla  data  di  entrata  in  vigore  della  presente  legge,  costituisce  titolo preferenziale. L'attività svolta dai soggetti di cui al presente comma costituisce titolo preferenziale da valutare obbligatoriamente nei concorsi che prevedano la valutazione dei  titoli.  I contratti di cui al presente comma non sono cumulabili con gli assegni di ricerca di cui all'art. 51 della legge 27 dicembre 1997, n. 449, per i quali continuano ad applicarsi  le disposizioni vigenti. Ai fini dell'inserimento dei corsi di studio nell'offerta formativa delle università, il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca deve tenere  conto  del  numero  dei  professori  ordinari,  associati  e  aggregati  e  anche  del numero dei contratti di cui al presente comma». ‐  Si riporta il comma 648 dell'art. 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296: 

«648. Al fine di consentire il reclutamento straordinario di ricercatori, il decreto di cui al comma 647 definisce un numero aggiuntivo di posti di ricercatore da assegnare alle università e da coprire con concorsi banditi entro il 30 giugno 2008». ‐  Si  riporta  il comma 1,  lettera a), dell'art. 5 della  legge 24 dicembre 1993, n. 537 (Interventi correttivi di finanza pubblica): 

«1.  A  decorrere  dall'esercizio  finanziario  1994  i mezzi  finanziari  destinati  dallo Stato  alle  università  sono  iscritti  in  tre  distinti  capitoli  dello  stato  di  previsione  del Ministero dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica, denominati: a) fondo per il finanziamento ordinario delle università, relativo alla quota a carico del bilancio statale delle  spese per  il  funzionamento e  le attività  istituzionali delle università,  ivi comprese le spese per il personale docente, ricercatore e non docente, per l'ordinaria manutenzione  delle  strutture  universitarie  e  per  la  ricerca  scientifica,  ad  eccezione della quota destinata ai progetti di ricerca di  interesse nazionale di cui all'art. 65 del decreto del Presidente della Repubblica 11  luglio 1980, n. 382, e della  spesa per  le attività previste dalla legge 28 giugno 1977, n. 394». ‐  Si riporta  l'art. 2 della  legge 3  luglio 1998, n. 210 (Norme per  il reclutamento dei ricercatori e dei professori universitari di ruolo): 

«Art.  2.  (Procedure  per  la  nomina  in  ruolo).  ‐  1.  I  regolamenti  di  cui  all'art.  1, comma 1, relativamente alle procedure per la nomina in ruolo, devono in ogni caso prevedere:  

a)   l'indizione da parte delle singole università di specifici bandi per posti di ricercatore,  di  professore  associato,  di  professore  ordinario,  distinti  per  settore scientifico‐disciplinare; 

b)   la  valutazione  comparativa  dei  candidati,  da  effettuare  da  parte  di commissioni  composte  da  un  professore  di  ruolo  nominato  dalla  facoltà  che  ha richiesto  il  bando,  inquadrato  nel  settore  scientifico‐disciplinare  oggetto  del  bando, ovvero, se necessario, in settori affini, nonché: 

1)   nel  caso  di  procedure  per  la  copertura  di  posti  di  ricercatore,  da  un professore  ordinario  se  la  facoltà  che  ha  richiesto  il  bando  ha  nominato  un professore associato, ovvero da un professore associato se la medesima facoltà ha nominato  un  professore  ordinario,  nonché  da  un  ricercatore  confermato.  I predetti  componenti,  scelti  tra  professori  e  ricercatori  non  in  servizio  presso l'ateneo  che  ha  emanato  il  bando,  sono  eletti  dalla  corrispondente  fascia  di professori di ruolo e dai ricercatori confermati appartenenti al settore scientifico‐disciplinare oggetto del bando, ovvero, se necessario, a settori affini; 

2)   nel caso di procedure per la copertura di posti di professore associato, da due professori associati e da due professori ordinari non in servizio presso l'ateneo che  ha  emanato  il  bando,  rispettivamente  eletti  dai  professori  associati  e  dai professori  ordinari  appartenenti  al  settore  scientifico‐disciplinare  oggetto  del bando, ovvero, se necessario, a settori affini; 

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Testo coordinato della Legge 9 Gennaio 2009 N.1  

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3)   nel caso di procedure per la copertura di posti di professore ordinario, da quattro  professori  ordinari  non  in  servizio  presso  l'ateneo  che  ha  emanato  il bando, eletti dai professori ordinari appartenenti al settore scientifico‐disciplinare oggetto del bando, ovvero, se necessario, a settori affini;  c)   lo  svolgimento delle elezioni di  cui alla  lettera b) da parte degli atenei 

con  modalità  che  consentano  una  rapida  costituzione  della  commissione  e  che prevedano l'indicazione di una sola preferenza; 

d)   la  possibilità  che  nei  bandi  per  la  nomina  in  ruolo  siano  introdotte limitazioni al numero delle pubblicazioni scientifiche da presentare per  la valutazione comparativa; 

 e)   i criteri generali, preventivi e  resi pubblici,  in base ai quali deve essere effettuata  la  valutazione  comparativa,  anche  prevedendone  forme  differenziate, nonché le modalità di individuazione e di valutazione dei titoli e delle pubblicazioni, ivi compresa  l'utilizzazione, ove possibile, di parametri  riconosciuti  in ambito scientifico internazionale. Per le valutazioni relative a: 

1)  posti di  ricercatore,  sono effettuate anche due prove  scritte, una delle quali sostituibile con una prova pratica, ed una orale; 

2) posti di professore associato, sono effettuate anche una prova didattica e la discussione dei titoli scientifici; sono altresì valutati le attività didattiche e i servizi prestati  nelle  università  e  negli  enti  di  ricerca  italiani  e  stranieri,  nonché,  nelle materie in cui sia richiesta una specifica competenza in campo clinico ovvero, con riferimento alle scienze motorie, in campo tecnico‐addestrativo, l'attività svolta in detto campo; 

3) posti di professore ordinario, è effettuata una prova didattica per i candidati non appartenenti alla fascia di professore associato; sono altresì valutati  l'attività didattica e i servizi prestati nelle università e negli enti di ricerca italiani e stranieri, nonché,  nelle  materie  in  cui  sia  richiesta  una  specifica  competenza  in  campo clinico  ovvero,  con  riferimento  alle  scienze  motorie,  in  campo  tecnico‐addestrativo, l'attività svolta in detto campo;  

f)   l'accertamento,  con  decreto  rettorale,  della  regolarità  formale  degli  atti  delle commissioni contenenti, nel caso di procedure relative a ricercatori,  l'indicazione del vincitore, e  la proposta di non più di due  idonei per ogni posto bandito nel  caso di procedure  relative  a professori  associati od  ordinari.  L'università  che ha  emanato  il bando per  la  copertura del posto nomina  in  ruolo  il vincitore nel  caso di procedure relative  a  ricercatori  e  può,  nel  caso  di  procedure  relative  a  professori  associati  e ordinari, entro sessanta giorni dalla data di accertamento della regolarità formale degli atti da parte del rettore: 

1)   nominare  in  ruolo,  previa  delibera  motivata  assunta  dal  consiglio  di facoltà che ha richiesto  il bando, uno dei due  idonei,  il quale,  in caso di rinuncia, perde il titolo alla nomina in ruolo anche da parte di altri atenei. La motivazione fa riferimento a specifiche esigenze scientifiche e didattiche; 2)   non nominare in ruolo, previa delibera motivata assunta dal consiglio di facoltà  che  ha  richiesto  il  bando,  a  maggioranza  degli  aventi  diritto  al  voto, nessuno  dei  due  idonei.  La  motivazione  fa  riferimento  a  specifiche  esigenze scientifiche  e  didattiche.  In  tal  caso  l'università,  decorso  il  periodo  di  sessanta giorni di cui alla presente lettera, può procedere secondo quanto previsto ai sensi della lettera g) ovvero può indire una nuova procedura di valutazione comparativa. Qualora  la facoltà  lasci decorrere  il periodo di sessanta giorni di cui alla presente lettera  senza  deliberare  sulla  copertura  del  posto  ai  sensi  del  numero  1)  o  del 

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Testo coordinato della Legge 9 Gennaio 2009 N.1 

 

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presente numero, essa potrà avvalersi della possibilità prevista dalla  lettera g) o indire una nuova procedura di valutazione comparativa in entrambi i casi dopo che siano  trascorsi  due  anni  dall'accertamento  della  regolarità  formale  degli  atti relativi alla valutazione comparativa non utilizzata dalla facoltà per coprire il posto; 

g)  la possibilità, nel caso di procedure relative a professori associati e ordinari, per le università che non hanno emanato il bando per la copertura del posto ovvero che, pur avendolo  emanato,  non  hanno  nominato  in  ruolo  gli  idonei  di  cui  alla  lettera  f),  di nominare  in  ruolo  per  chiamata  i  candidati  risultati  idonei  a  seguito  di  valutazioni comparative  svoltesi  in  altre  sedi  universitarie  per  lo  stesso  settore  scientifico‐disciplinare, dopo  il decorso nelle medesime sedi del termine di cui alla  lettera f). Gli idonei  nelle  procedure  di  valutazione  comparativa  relative  a  professori  associati  e ordinari, salvo il caso di rinuncia ai sensi della lettera f), n. 1), hanno titolo alla nomina in ruolo da parte delle università entro il termine di tre anni, decorrente dalla data del provvedimento di accertamento della regolarità  formale degli atti della commissione che li ha proposti; h)  i  termini per  l'espletamento della procedura di valutazione e  le relative  forme di pubblicità,  che  comprendono  comunque  i  giudizi  motivati  espressi  su  ciascun candidato da ciascun componente la commissione. Tali giudizi, in ogni caso, dovranno essere  resi  pubblici  per  via  telematica  e  tramite  il  Bollettino  ufficiale  del Ministero dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica; i)  il divieto, per i professori eletti in una delle commissioni di cui alla lettera b), di far parte di altre commissioni per un periodo di un anno, per lo stesso settore scientifico‐disciplinare e per la stessa tipologia di procedure di valutazione comparativa; l)  il  numero massimo  di  domande  di  partecipazione  da  parte  di  un  candidato  a procedure di valutazione comparativa in un periodo determinato;  m)  il divieto, per  i professori ordinari,  associati e per  i  ricercatori, di partecipare  in qualità di candidati a valutazioni comparative per posti del medesimo livello». ‐  Il  decreto  del  Presidente  della  Repubblica  23 marzo  2000,  n.  117  concernente: «Regolamento  recante  modifiche  al  decreto  del  Presidente  della  Repubblica  19 ottobre 1998, n. 390, concernente le modalità di espletamento delle procedure per il reclutamento dei professori universitari di  ruolo e dei  ricercatori a norma dell'art. 1 della legge 3 luglio 1998, n. 210» è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 12 maggio 2000, n. 109». ‐  Si riporta il comma 1, dell'art. 16 del decreto legislativo. 30 dicembre 1992, n. 503 (Norme per il riordinamento del sistema previdenziale dei lavoratori privati e pubblici, a norma dell'art. 3 della legge 23 ottobre 1992, n. 421): 

«1. È in facoltà dei dipendenti civili dello Stato e degli enti pubblici non economici di  permanere  in  servizio,  con  effetto  dalla  data  di  entrata  in  vigore  della  legge  23 ottobre 1992, n. 421, per un periodo massimo di un biennio oltre  i  limiti di età per  il collocamento a riposo per essi previsti.  In tal caso è data facoltà all'amministrazione, in  base  alle  proprie  esigenze  organizzative  e  funzionali,  di  accogliere  la  richiesta  in relazione  alla  particolare  esperienza  professionale  acquisita  dal  richiedente  in determinati o specifici ambiti ed  in funzione dell'efficiente andamento dei servizi . La domanda  di  trattenimento  va  presentata  all'amministrazione  di  appartenenza  dai ventiquattro  ai  dodici  mesi  precedenti  il  compimento  del  limite  di  età  per  il collocamento a riposo previsto dal proprio ordinamento». ‐  Si riporta il comma 1 dell'art. 74 del decreto‐legge 25 giugno 2008, n. 112: «1  Le  amministrazioni  dello  Stato,  anche  ad  ordinamento  autonomo,  ivi  inclusa  la Presidenza del Consiglio dei Ministri,  le  agenzie,  incluse  le  agenzie  fiscali di  cui  agli articoli  62,  63  e  64  del  decreto  legislativo  30  luglio  1999,  n.  300  e  successive 

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Testo coordinato della Legge 9 Gennaio 2009 N.1  

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modificazioni e integrazioni, gli enti pubblici non economici, gli enti di ricerca, nonché gli enti pubblici di cui all'art. 70, comma 4, del decreto  legislativo 30 marzo 2001, n. 165,  e  successive modificazioni  ed  integrazioni,  provvedono  entro  il  30  novembre 2008, secondo i rispettivi ordinamenti: 

a)   omissis; b)   omissis; c)   alla  rideterminazione  delle  dotazioni  organiche  del  personale  non 

dirigenziale, ad esclusione di quelle degli enti di ricerca, apportando una riduzione non inferiore  al  dieci  per  cento  della  spesa  complessiva  relativa  al  numero  dei  posti  di organico di tale personale.»  ‐  Si  riporta  il  testo dell'art. 74,  comma 1,  lettera  c),   del decreto‐legge 25 giugno 2008,  n.  112  (Disposizioni  urgenti  per  lo  sviluppo  economico,  la  semplificazione,  la competitività,  la  stabilizzazione  della  finanza  pubblica  e  la  perequazione  tributaria) convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n. 133: «c) alla rideterminazione delle dotazioni organiche del personale non dirigenziale, ad esclusione di quelle degli  enti di  ricerca,  apportando una  riduzione non  inferiore  al dieci per cento della spesa complessiva relativa al numero dei posti di organico di tale personale».  

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COME ADERIRE  AL GRUPPO ITALIANO DI IDRAULICA 

  Possono aderire al Gruppo, su domanda, come Membri Collettivi, i Dipartimenti e gli Istituti di Università  Italiane,  i Centri di Ricerca, gli  Istituti di Ricerca nei quali operano ricercatori nelle discipline idrauliche.  I Membri  Collettivi  comunicano,  con  cadenza  annuale,  gli  elenchi  delle  persone  ad  esso afferenti  (Professori,  Ricercatori,  Dottorandi,  personale  tecnico,  assegnisti  ecc.),  che diventano, a tutti gli effetti, Membri del Gruppo.  Possono altresì aderire al Gruppo, su domanda, come Membri  Individuali, ricercatori nelle discipline di interesse del Gruppo, che svolgono la propria attività in sedi universitarie o in centri di ricerca costituiti presso altri Istituti o Enti.  La quota annuale di adesione al gruppo per i Membri Collettivi: 

con un numero di aderenti superiore a 20 è di 600 Euro;  con un numero di aderenti compreso tra 7 e 20 è di 400 Euro;  con un numero di aderenti inferiore a 7 è di 200 Euro. 

 La quota annuale di adesione al gruppo per i Membri Individuali è di 50 Euro.  L’iscrizione al Gruppo consente: 

di  ottenere  una  riduzione  sulla  quota  di  iscrizione  al  Convegno  di  Idraulica  e Costruzioni Idrauliche; 

di accedere all’area riservata del sito web del GII;  di partecipare all’elezione degli organi direttivi;  di ricevere le informazioni inviate periodicamente dagli organi direttivi;  di  ricevere  l’invito  a  partecipare  alle  iniziative  promosse  dal  GII  o  ad  esso 

riconducibili.  Metodi di pagamento Bonifico bancario intestato a: Gruppo Italiano di Idraulica Banca Monte dei Paschi di Siena, filiale di Rende (CS) C/C:   000000044523 ABI:   01030 CAB:   80880 CIN:   V IBAN:  IT 58 V 01030 80880 000000044523