La Goccia - Periodico - Ottobre 2013 anno XLVI n.174

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Spedizione in abbonamento postale art. 2 comm 20/c legge 662/96 - Filiale di Brescia Periodico edito dall’ Provinciale di Brescia Ottobre 2013 - anno XLVI - n. 174 Ogni momento è quello giusto per donare Ogni momento è quello giusto per donare

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Periodico edito dall'Avis Provinciale di Brescia. Direzione Redazione e Amministrazione: Segreteria Avis P. tta AVIS, 1 - 25124 Brescia 0303514441 Dir. Responsabile: Marcello Zane [email protected]

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Periodico edito dall’ Provinciale di BresciaOttobre 2013 - anno XLVI - n. 174

Ogni momento è quello giusto per donareOgni momento è quello giusto per donare

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Ottobre 2013 . Numero 174 . Anno XLVI

Sommario

in questo numero:Sped

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Periodico edito dall’ Provinciale di BresciaOttobre 2013 - anno XLVI - n. 174

Direzione Redazione e Amministrazione:

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3 Ad OgNI età eSSere gIOVANI NeLL’ASSOcIAzIONe

4 LA mOderNItà deLL’AVIS breScIANAL’assemblea provinciale haaffrontato i nodi del presente e

delineato le sfide del futuro

6 AVIS breScIANA e mONdO deLLA ScuOLA Un progetto globale, un obiettivo comune: raggiungere i giovani donatori di domani

8 AVIS PrOVINcIALe SemPre PIu’ SOcIAL Nuovo Consiglio e presidenza Avis della Provincia di Brescia

9 ceNtO ANNI dI dONAzIONI A breScIA

11 A cremONA L’ASSembLeA regIONALe dI AVIS

12 ASSembLeA NAzIONALe: dA rImINI IL PuNtO SuL ... futurO

13 IL rINNOVO deLLe cArIche NAzIONALI

14 rIduzIONI tArIffArIe

15 I gIOVANI e LA dIPeNdeNzA dA gIOcO ImPOrtANte cONVegNO PreSO L’AVIS PrOVINcIALe.

16 LA ScOmAPrSA dI mArIO fArISè Il cordoglio di una intera valle e una borsa di studio initolata a suo nome

18 NeL NOme deLLO SPOrt: Le SINergIe cON cSI e cONI

20 AteLIer eurOPeO: LA rIcercA dI NuOVe rISOrSe Per LA NuOVA PrOgettuALItà SOcIALe

21 hAPPy tIme: APerItIVO cOL VOLONtArIAtO

21 AVIS e fObAP: cOmPreNdere I bISOgNI e Le reSPONSAbILItà

22 LA SPerImeNtAzIONe deLLA trASfuSIONe A dOmIcILIO

23 L’AVIS PrOVINcIALe e OScAr deLLO SPOrt

27 Per I QuArANt’ANNI deLL’AIdO PrOVINcIALe

28 L’AIL dI breScIA: uN’AmIcIzIA durAturA cON L’AVIS

29 ArNALdO dA breScIA: uN cONcOrSO gIOVANILe SOSteNutO dALL’AVIS

30 IL fOrum NAzIONALe gIOVANI: LA SPerANzA deL futurO

31 NuOVO ceNtrO uNIcO PreLIeVI SANgue AVIS dI VALLe SAbbIA

31 rItOrNAre A SOrrIdere Riceviamo e volentieri pubblichiamo

32 L’AVIS, Le bISSe gArdeSANe e L’ImPegNO VerSO NuOVe AdeSIONI

33 mONtIchIArI rIcOrdA LA crOce d’OrO gIANfrANcO bOttOgLIA

33 grAzIe “bOrgO”

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Malala Yousafzai di 16 anni è la più giovane candidata al pre-mio Nobel della storia. Ma-lala a 11 anni scriveva sotto pseudonimo sul blog delle

BBC, denunciando il divieto di andare a scuola imposto alle bambine e alle ragazze nella sua terra nel nord del Pakistan. Lo scorso anno subisce un attentato all’uscita dalla scuola. “Chi è Malala?” chiede uno degli attentato-ri e spara. L’attacco è rivendicato dai talebani con la motivazione che Malala diffondeva idee laiche fra i giovani. Il 12 luglio 2013 Malala ha tenuto un discorso all’ONU; un passaggio significativo è questo “realizziamo l’impor-tanza della nostra voce quando ci mettono a tacere. Quando eravamo nel nord del Pa-kistan abbiamo realizzato l’importanza delle penne e dei libri quando abbiamo visto i fu-cili. Gli estremisti hanno paura dei libri e del-le penne. Il potere dell’istruzione li spaventa” L’istruzione costituisce il primo passo verso la cultura e la cultura più di ogni altra cosa consente agli uomini di liberarsi dalla pover-tà. La cultura crea libertà di pensiero, accre-sce le possibilità di accedere a diverse pro-fessioni, permette a ciascuno di individuare i propri talenti e di svilupparli. La cultura con-sente di comprendere ed accettare le differen-ze senza essere condizionati dagli stereotipi; solo combattendo gli stereotipi ed aprendosi

al confronto, si può realizzare l’integrazione. E questo vale per le differenze di etnia, ma anche di genere, di credo religioso e politi-co. Questa giovane ragazza pachistana è l’e-sempio di come il mondo attuale possa es-sere salvato dallo slancio ideale dei giovani. Nelle nostre sezioniHo voluto porre questa riflessione quale sintesi esortativa dopo un non facile confronto , con i miei figli, sul valore della cultura e della scuo-la, del sapere e del conoscere, quale possibilità di crescita e riscatto per i popoli e i singoli. Tema non secondario se lo misuriamo alle po-tenzialità multi etniche delle nuove generazioni. Allo stesso modo, credo sia significativo nel-la nostra associazione, porre attenzione ai giovani significa stimolarli e motivarli, in-centivarli e appassionarli, offrire loro stru-menti metodi ed obiettivi che gli consentano, nel confronto e nella continuità, di crescere come dirigenti ma soprattutto come uomini. Questa forse è la nostra non facile sfida per pensare al futuro, nel rispetto dei valori e dei carismi di ciascuno, nell’idea di una costante crescita tecnica e professionale ma soprattutto di coesione e solidarietà associativa.

Dr. Gianpietro BriolaPresidente Avis provinciale

Ad ogni età essere giovani nell’Associazione

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L’assemblea provinciale ha affrontato i nodi del presente e delineato le sfide del futuro

L’ Assemblea provinciale della scorsa primavera è sta-ta ricca di temi che riguardano la modernizzazione delle attività avisine. Lo ha ricordato il presidente Briola nel-la sua articolata relazione: “Abbiamo conservato e sot-toscritto le convenzioni con le diverse AO specificando

impegni e responsabilità. Rimangono alcuni problemi aperti: lo spostamento dell’Avis di Orzinuovi all’interno dell’ospedale cit-tadino – da rivalutare in concomitanza all’applicazione dei nuovi requisiti, anche per Avis limitrofe -, le donazioni feriali all’ospe-dale di Iseo, che per problemi di spazi – speriamo contingenti e legati alla ristrutturazione – iniziano alle 10.00 con disagio per i donatori. La riorganizzazione delle donazioni dei donatori afferenti all’Azienda Sanitaria di Desenzano, per i quali stiamo cercando una soluzione in accordo con l’AO e la d.ssa Manisco”. Questi i numeri dell’Avis provinciale relativi all’anno 2012: 66.929 le donazioni per il 2012 contro le 66.559 del 2011. Con un consolida-mento dopo gli incrementi degli anni precedenti e un lieve calo solo presso l’A O di Desenzano D/G di circa 200 sacche e in recupero pres-so gli altri Centri raccolta. 33.735 i donatori attivi contro i 32.794 del 2011. Un indice di donazione pari a 2.03; costante è stato il numero delle donazioni in aferesi e lodevole la consueta risposta dei donatori. Requisiti minimi per le Unità di Raccolta e il Centro di Raccolta. Un tema, quello dei requisiti tecnologici e gestionali della raccolta, in continua evoluzione, sempre al centro delle attenzioni e dell’im-pegno a tutela dei donatori e della “Qualità e Sicurezza” del prodotto raccolto, a garanzia dei malati. Il Presidente Gianpietro Briola ha ricordato come “le nuove indicazioni che lo scorso anno avevamo accennato sono diventate Legge dello Stato e Decreto Regionale e, pertanto, entro il 2014 ci dovremo adeguare. Un ulteriore forte impegno, in specifico per la parte strutturale, fino ad ora, meno impattante. Questo dovrà considerare la chiusura di alcuni centri raccolta in sedi non idonee e il loro spostamento o accorpamento.E’

in corso la verifica e il censimento presso le sezioni e appena veri-ficate le criticità, secondo la griglia di controllo indicata dal CRCC, contatteremo i Presidenti interessati per concordare gli interventi o gli spostamenti. Il dr. Moretti che si occupa delle verifiche è a disposizione per ogni chiarimento. Il lavoro di definitivo controllo autorizzativo, sarà svolto congiuntamente al DMTE e all’ASL, per le competenze specifiche”.Diverso invece il discorso per quanto concerne i requisiti gestionali e tecnologici. La sede provinciale che si occupa delle raccolte, in accordo con il CT di Brescia, continuerà a provvedere – attraverso lo strumento della Certificazione – ai requisiti gestionali e attra-verso l’acquisto di idonee sacche, bilance e saldatori a garantire le prescrizioni tecnologiche.Briola ha poi continuato rammentando come “nella scorsa as-semblea avevamo illustrato alcune criticità già individuate, circa i punti di raccolta e, ad esempio, i Punti di Raccolta valle Trompia e valle Sabbia avevano già una soluzione dove essere spostati

La modernità dell’Avis bresciana

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in nuova e più adeguata sede – vecchio Ospedale di Gardone i primi ed locali Coop. Cogess a Barghe, ora patrimonio della Comunità montana di Valle Sabbia i secondi. Conclusi gli accor-di con le Istituzioni preposte, che in questa sede sinceramente ringraziamo per l’attenzione e la disponibilità, la sede di Barghe che vedrà riunite tutte le sedi della Valle ha iniziato i lavori per la nuova sede che contiamo di veder compiuti per l’autunno.

Più lontana appare attualmente la soluzione per la Val Trompia per una serie di difficoltà logistiche e strutturali. L’Avis Provin-ciale ha direttamente contribuito e partecipato agli incontri, per cui speriamo in una rapida soluzione per entrambe le zone”. Nuove progettualitàIl Consiglio Provinciale, raccogliendo le sollecitazioni e le preoc-cupazioni delle sezioni interessate, attualmente per questi progetti ma anche, in futuro, ove se ne presentasse la necessità, ha delibe-

rato di contribuire anche economicamente alla loro realizzazione.Così, ha concluso Briola, “in quest’anno di rinnovo delle cariche non possiamo perdere l’opportunità per creare occasioni di nuove progettualità e diversi modi di lavorare e organizzare. La stessa riorganizzazione dei punti di raccolta imporrà un nuovo approccio culturale per i dirigenti e i donatori. Questo si dovrà anche con-cretizzare nella reale costruzioni di una organizzazione a rete e di interscambio tra i vari livelli associativi, con diverse responsabilità e funzioni. Inoltre, rimane prioritaria la necessità di formare vo-lontari motivati e aggiornati, preparati e consapevoli, è l’ulteriore sfida a garanzia d’una continuità giocata con autorevolezza. Serve allora capacità ma anche la volontà di guardare uniti, oltre il pro-prio orizzonte e propri interessi personali e di parte, i propri limiti e le proprie difficoltà. Affinché le diversità siano una ricchezza e il confronto un’opportunità di crescita. Non da ultimo, questo ci ser-virà a lasciare spazio e ruolo alle nuove idee, ai nuovi dirigenti, alle giovani forze che numerose lavorano all’interno dell’associazione”.

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Un progetto globale, un obiettivo comune: raggiungere i giovani donatori di domani

L’ attenzione dell’Avis alla pro-mozione del dono è sempre stata missione che accompa-gnato la presenza nelle scuole. Per molti decenni, però, questa

presenza si era basata fondamental-mente sulla disponibilità di donatori nelle aule scolastiche, quasi che la diretta testimonianza potesse racchiu-dere in sé tutte le istanze di carattere didattico e pedagogico.Più recentemente, l’Avis ha avviato un innovativo progetto. Un avvio speri-mentale, fra il 2009 e il 2011 a livello provinciale, in cui ci siamo proposti in modo continuativo all’interno del-la realtà scolastica. Durante l’anno scolastico 2009-2010 e per quello

successivo ai progetti elaborati han-no aderito circa 2.500 alunni. E’ stata inoltre creata l’area scuola web per aggiornare la diffusione della propa-ganda con i dati delle Avis locali che lavorano in modo autonomo. L’Avis Provinciale ha messo a disposizione gratuitamente del materiale didattico per gli studenti che vengono coinvolti negli incontri. Al fine di agevolare la comunicazione e gli aggiornamenti tra le varie Avis locali, è stato creato un gruppo di referenti scuola con un proprio indirizzo web.Presso la nostra sede nel 2010 si è svolto il convegno: “Volontariato e scuola: proposte di incontro” dove la referente propaganda scuole dell’Avis regione Lombardia ha presentato il progetto “Apri gli occhi…fai la dif-ferenza” attivando poi un corso di aggiornamento per questo proget-to. Nel bresciano sono stati attivati Corsi di aggiornamento sulle pro-blematiche giovanili come l’alcool, le droghe e AIDS.Dall’anno 2012 l’attività è stata affi-

data alla collaborazione scientifica e logistica con l’Università Cattoli-ca di Brescia. Questo il programma delle iniziative, che saranno rivolte a: scuola primaria di primo grado: intervento in classe; scuola primaria di primo grado: visita in sede;scuola secondaria di primo grado: interven-to in classe; scuola secondaria di primo grado: visita in sede; scuola secondaria di secondo grado: inter-vento in classe; scuola secondaria di secondo grado: visita in sede. Vi sono poi proposte personalizzate: su richiesta dei referenti scolastici è possibile ideare una specifica pro-gettazione legata a determinati temi (donazione, solidarietà, cittadinanza attiva, ecc). Infine alcuni passaggi sono mirati alla possibilità futura di diventare volontario, aderire a propo-ste dell’Avis e incentivare nuove atti-vità per l’Avis. Ancora, sono proposti modelli di valutazione della classe, di gradimento degli insegnanti (cu-stomer satisfaction) e di interesse per eventuali altre attività.

Avis bresciana e mondo della scuola

Progetti di promozione Progetti di promozione

della solidarietàdella solidarietà

Anno 2012-2013

Referenti

Mirela Tingire 338.6664962

[email protected]

Alessandra Bresciani 338.6856119

[email protected]

Avis Provinciale Brescia

Piazzetta Avis, 1 Brescia

Tel: 030.3514411

[email protected] Facebook: Avis Provinciale Brescia

I nostri contatti Piacere: Avis. E tu?

Dove?

- presso la scuola;

- Avis Provinciale Brescia;

- sezioni Avis presenti sul territorio.

Come?

Con interventi dalla durata di 1-2 ore, in base alla disponibilità delle scuole.

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Foto ricordoVisita all’Avis Provinciale di Brescia delle classi 3ª medie del Comprensorio “G. Ceruti” di Lograto

I primi risultatiAncora, l’Avis Provinciale Brescia ha inteso promuovere un corso di aggiornamento rivolto ai volontari che si impegnano quotidianamente ad incontrare i giovani, soprattutto all’interno del mondo scolastico. Un progetto pluriennale di grande efficacia e attivamente partecipato ormai da nu-merose scuole del territorio bresciano. Particolare riguardo è stato dedicato al tema delle nuove dipendenze cui è oggetto il mondo dei giovani, dentro e fuori l’ambiente scolastico. Nell’anno scolastico appena conclu-sosi, con ben 128 diversi interventi

dei quali 38 anche presso la sede Avis, sono stati coinvolti ben 6.447 studenti (di cui quasi un migliaio in città) e 380 insegnanti, oltre a circa 3.000 giovani contattati in occasione della “Giornata di primavera” presso l’Università e per il Concorso di ma-tematica presso il Liceo Leonardo di Brescia. Degli oltre seimila studenti, oltre la metà hanno definito l’incontro come “bellissimo”, così come il 93% degli insegnanti lo ha descritto come “adeguato e produttivo”.Ancora: sono state ben 51 le sezio-ni avisine che hanno garantito la propria adesione ed il proprio ap-

poggio, senza dimenticare quelle che, comunque, nella propria at-tività, continuano ad avvicinare in piena autonomia giovani e studen-ti delle scuole del proprio territorio Un impegno costante e che conti-nua, dunque, mirato non solo alla promozione del dono, ma anche alla crescita di nuove sensibilità in ma-teria di solidarietà e rispetto reci-proco, di attenzione e partecipazione attiva alla comunità in cui si vive.

Gianpietro BriolaPresidente Avis provinciale di Brescia

Il progetto, in collaborazione con l’Università Cattolica di Brescia, le sezioni Avis comunali e con i referenti scolastici, si propone di realizzare interventi legati al tema del dono, della solidarietà e della cittadinanza attiva. Sono previsti inter-venti di sensibilizzazione di base struttu-rati in relazione all’età degli studenti.

Su richiesta dei referenti scolastici, sarà possibile ideare una specifica progetta-zione diversificata per obiettivi, tempi e

tematiche.

Ogni intervento sarà soggetto a valutazione da parte degli insegnan-ti e degli studenti.

Il progetto E anche quest’anno...

Finalità: Attivare gli studenti nell’ambito: - della cittadinanza attiva; - della solidarietà; - della donazione. Tale progetto si colloca all’interno dell’insegnamento di “Cittadinanza e Costitu-zione”, previsto dalla L.169/2008 indirizzato alle scuole di ogni ordine e grado.

Obiettivi generali* - aumentare le conoscenze sulle associazioni di volontariato presenti sul territorio, in particola-re sull’Avis;

- riconoscere le esperienze di solidarietà degli studenti e degli insegnanti e valorizzarle;

- riconoscere la diversità degli stili di vita, valu-tare le conseguenze di ciascuno;

- riconoscere l’importanza e il ruolo dei volon-tari all’interno dell’Associazione.

(*= ideati in base all’età degli studenti e alla durata

degli interventi.)

Gli scopi degli interventi

Valutiamoci

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Nuovo consiglio e presidenza Avis della Provincia di brescia

E’ stato rinnovato il Consiglio dell’Avis della Provincia di Brescia, in rappre-

sentanza dei circa 33.000 aderenti distri-buiti in 101 sezioni comunali o di zona.

Il Consiglio ha poi provveduto al rinnovo delle cariche direttive, così formulate: Gianpietro Briola Presidente riconfermato Ezio Quaglietti Vice Presidente Vicario Gabriele Pagliarini Vice Presidente Stefano Simonini Tesoriere Luigi Spada Segretario Giovanni Moretti Direttore Sanitario Antonio Galuppini Presidente Sindaci Alvaro Busi Sindaco Effettivo Andrea Savoldi Sindaco Effettivo

I consiglieri: Paola Pasotti Consigliere Angelo Rizzardi Consigliere Gabriella Brignoli Consigliere Francesco Piovani Consigliere Mario Baresi Consigliere Paolo Bontempi Consigliere Bortolo Fontanella Consigliere Mina Taboni Consigliere Gianluca Banalotti Consigliere Matteo Pialorsi Consigliere Leonardo Bianco Consigliere Cesare Sambrici Consigliere Francesco Begni Consigliere Enrico Tosadori Consigliere Alberto Facella Consigliere Ezio Tosca Consigliere Vladimiro Persico Consigliere Gianpietro Gogna Consigliere Franco Docchio Consigliere Bruno Pè Consigliere

Avis Provinciale Brescia punta sul web 2.01 per av-vicinarsi ai suoi donatori. L’obiettivo è quello di at-trarre soprattutto i più giovani attraverso le nuove tecnologie e gli strumenti forniti dal web istaurando così un rapporto più immediato e veloce mante-

nendo sempre attivo un filo diretto e aggiornato con i propri donatori. Nello scorso mese di febbraio è stata infatti creata l’applicazione Avis. Avis Provinciale Brescia è stata la prima Avis in Italia a sbar-care sulle piattaforme digitali di Google Play e Itunes con una propria App scaricabile gratuitamente per dispositivi mobili Android e Apple. Avis App è strutturata in maniera semplice e chiara, effettuato il download sul proprio telefonino basta clic-care sulla classica icona azzurra/rossa Avis ed accedere alla schermata iniziale. Un messaggio invita il donatore a scegliere la propria sezione dopo di che compare il menu principale. Esso è suddiviso in quattro sezioni: info, eventi, sedi e rac-colte. Nella parte Info ci sono le cosidette FAQ (Frequently Asked Questions - domande poste frequentemente). Nella maschera Eventi, in ordine temporale vengono segnalate le manifesta-zioni, gli anniversari di tutte le sezioni Avis delle provincia. Cliccando sull’icona Sedi si può accedere ai contatti, ai riferi-menti e agli indirizzi delle 101 Avis Comunali, mentre alla voce Raccolte corrisponde il calendario delle donazioni collettive e dei punti prelievo sparsi sul territorio bresciano. Avis App è un modo rapido per trovare informazioni ed essere aggior-nati, grazie al sistema di notifica automatico, che permette di ricevere brevi messaggi di testo sugli eventi e le raccolte pro-grammate.Avis Provinciale Brescia “cinguetta” anche sul web, affiancan-do al proprio profilo e alla pagina ufficiali su Facebook (cerca Avis Provinciale Brescia o chiedi l’amicizia) l’account su Twit-ter, per seguirci sul più “cool” dei social network basta cercare ed effettuare il cosiddetto “follow3”a @AvisProvBrescia.Immagini, locandine, notizie, fotografie delle manifestazioni, vi-deo dei concorsi organizzati dalla sede provinciale, calendario donazioni e indirizzi delle sezioni e dei punti prelievi consulta-bili e scaricabili oltre che dalle nostre pagine ufficiali di Face-book anche dal nostro sito web www.avisprovincialebrescia.it . Tanti nuovi modi per un unico obiettivo quello di rimane-re sempre in contatto con i propri donatori, che con il loro piccolo gesto di altruismo possono davvero fare tanto.

Anna Parolini

Avis Provinciale sempre piu’ social

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la goccia

Cento anni di donazioni a Brescia

Ricorre quest’anno il centenario della prima donazione di sangue effettuata a Brecsia, fra due bambini, nel

giugno del 1913. In realtà alcuni esperimenti erano già stati com-piuti nella seconda metà dell’Ot-tocento, ma quella del 1913 è certamente la trasfusione più moder-namente e terapeuticamente intesa. L’anniversario verrà degnamente celebrato in autunno presso l’Avis provinciale ed anche con la pubbli-cazione di un ricco volume che ri-percorre questa lunga vicenda sto-rica, lasciando ampio spazio anche alle singole storie delle 101 sezioni bresciane. L’occasione del centena-rio costituisce traguardo importan-te, ma anche data che rappresenta fecondo stimolo per il ripensamento della propria storia in termini “com-plessivi”. Un volume ben lontano, quindi, dai toni compiaciuti, au-tocelebrativi e semplificatori che, normalmente, queste pubblicazioni tendono ad assumere. Piuttosto, si

tratta di pagine ove prevale la ricer-ca di una più esatta articolazione di una storia secolare, narrata con rigore che informa l’intera opera, che ha visto l’attiva partecipazione di tutte le 101 sezioni e dell’Avis provinciale, nel riuscito tentativo di restituire i diversi legami che la sto-ria della donazione a Brescia e nella

sua vasta provincia ha intessuto con la società bresciana.Come ricorda il presidente Gianpie-tro Briola in premessa al volume stesso, “sono pagine, ed è questo altro elemento che dice della “ne-cessità” delle ricerche e del volu-me, in cui si evidenzia la grande, (e forse per alcuni lettori, inaspet-

Due immagini della prima trasfusione effettuata nel 1913

Il prof. Giorgio Sinigaglia, prima guida dell’Avis bresciana fra le due guerre

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tata e inconsueta) presenza dell’Avis nelle vicende che hanno segnato la Brescia dell’intero Novecento, dello stretto rapporto tra la storia della donazione di sangue e della nostra Associazione e la storia bresciana del XX secolo ed oltre: economica e politica, ma anche sanitaria e cul-turale, del costume e della mentalità di responsabili, operatori medici, donatori, volontari. Un contesto associativo tanto solido e consape-vole quanto poco esibito, che ere-

dita e valorizza le opere ed i giorni del passato e che permette oggi una conoscenza più approfondita e consapevole dell’Avis bresciana e del ruolo che è chiamata a svolgere quotidianamente”. Un volume, quindi, curato da Mar-cello Zane, che racconta un denso intreccio di storie e di valori, una vicenda che consiste in un insieme di luoghi, di relazioni, di memorie, di ethos, di affetti, di cultura, di cor-responsabilità, alla ricerca di una

misura nella promozione e nello sviluppo a donazione del sangue. Cento anni di donazioni, un secolo di feconda presenza, di insostitui-bile vitalità, uomini e donne che si sono dedicati allo svolgimento di servizi di generosità ed altruismo, si sono uniformati ad alti standard etici del proprio tempo nell’esercizio della donazione e hanno operato, ed operano al fine di creare, con impe-gno e serenità, una società migliore.

Il presidente dell’Avis prof. Mario Zorzi con padre Marcolini e Papa Paolo VI

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Più di trecento soci, vo-lontari e delegati da tutta la Lombardia hanno par-tecipato sabato 20 aprile a Cremona alla quaranta-

duesima assemblea di Avis Regio-nale Lombardia, la struttura che dal 1972 coordina le oltre 650 Avis Co-munali e Provinciali lombarde.“Generazioni diverse, valori comuni” era il titolo dell’assemblea che vuole riproporre e comunicare come, in tempi di crisi, grave disgregazione e amplificazione delle disuguaglian-ze, il volontariato di Avis sia ancora capace di generare capitale sociale e di scavalcare i divari intergenerazio-nali. La partecipazione dei giovani alla vita associativa ha avuto infatti uno spazio dedicato proprio all’in-terno della giornata di lavoro.Per l’occasione Avis Regionale ha presentato ai soci il proprio Bilancio Sociale 2012, redatto nella sua otta-va edizione da un gruppo di lavoro creato in seno al consiglio direttivo con la collaborazione dello staff. 652 sedi in regione, più di 265.000 soci, oltre 516.000 donazioni rac-colte in un anno in Lombardia. Que-ste le prime e più semplici cifre del Bilancio Sociale 2012. Il bilancio-non vuole essere solo un momento di rendicontazione su quanto svolto lo scorso anno ma, in occasione del rinnovo delle cariche sociali regio-nali per il quadriennio 2013-2016,

anche e soprattutto uno spazio di riflessione condivisa sull’attività in quest’ultimo mandato.Il presidente regionale Giuponi ha ricordato come “alla fine di un man-dato vengono spontanee considera-zioni che si misurano con la realiz-zazione dei progetti messi in campo al suo inizio. Quanto si è realizzato, quanto non è stato possibile per una serie di variabili non previste o, a volte, insite nel modello orga-nizzativo stesso. Penso ad esempio all’autonomia di ogni singola Avis che rende difficile e a volte poco praticabile un coordinamento se non si fonda su un modello di rete che a oggi vedo ancora solo nelle buone intenzioni di ognuno. Vanno, a mio avviso quindi, ripensati mo-delli organizzativi interni e di rete che evidenzino l’azione comune a tutti i livelli associativi e supportino una mission che evolve con il mu-tare del contesto sociale con cui si misura”.

Motivi che si fondano sull’idea, ha ribadito il presidente, “di una socie-tà ed un’economia che si confronta-no con una crisi che coinvolge an-che il mondo del volontariato e del terzo settore, che ha molto spesso subito scelte inopportune della po-litica, senza tener conto di che cosa ha rappresentato lo stesso nella crescita del nostro paese e quanto ancora contribuisca alle politiche di Welfare. In questo contesto di crisi generale noi dobbiamo, io credo, essere fermi su principi e valori che connotano e caratterizzano la nostra azione nella convinzione che solo attraverso gli stessi possiamo testi-moniare quel momento importante di unità che la società ci riconosce. La carta etica da noi fortemente vo-luta e che con fatica AVIS Nazionale sta cercando di redigere valorizza questo momento e ci aiuta nella per-cezione del grande patrimonio che insieme abbiamo costruito e con orgoglio dobbiamo salvaguardare”.

A Cremona l’Assemblea regionale di Avis

dirigenti bresciani Nell’Avis regionaleGianpietro Briola Direttore SanitarioFrancesco Piovani TesoriereEzio Quaglietti ConsigliereStefano Simonini ConsiglierePatrizia Montanari Presidente Collegio Revisori

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Generazioni in solidarie-tà” è il titolo scelto per la 77^ Assemblea Generale di AVIS, tenutasi a Rimini dal 17 al 19 maggio 2013.

I lavori sono stati ospitati nel Palacon-gressi della città romagnola, che con i suoi 38.000 mq. di superficie totale è una delle più grandi strutture congres-suali italiane. Ricco il programma di quest’anno, che prevedeva tra l’altro la presentazione uf-ficiale di importanti documenti come il libro bianco del Sistema Trasfusionale, redatto dal Cergas dell’Università Boc-coni, e la Carta Etica di AVIS, realizzata con il contributo del prof. Giuseppe Sca-ratti, docente di Psicologia all’Università

Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Il documento è stato illustrato venerdì 17 maggio da un ospite d’eccezione, da tanti anni grande fan e testimonial della nostra Associazione: il comico e attore Max Pisu. Numerosi gli eventi collate-rali che hanno fatto da cornice ai lavori assembleari: dalla partita di calcio che ha visto in campo la nazionale AVIS e il charity team composto da celebri personaggi di Zelig e Colorado Café, al concerto della Fisorchestra Italiana diretta dal Maestro Vincenzo Mininno, evento promosso da Avis Regionale Puglia al termine del quale è iniziata la Notte Rossa, con un Flash mob in piazza Cavour e a seguire una sera-ta di promozione del dono del sangue

MOZIONE FINALE I rappresentanti dei Soci, Persone Fisi-che, Persone Giuridiche, dell’Assemblea Generale Avis riunita nei giorni 17 – 18 -19 maggio 2013 ringraziano l’Avis di Rimini e l’Avis Regionale Emilia-Ro-magna per l’impegno profuso nell’orga-nizzazione dell’incontro, l’accoglienza e l’ospitalità ricevuta. L’assemblea esprime profonda rico-noscenza a tutti quanti hanno contri-buito in varie forme al sostegno delle popolazioni e delle avis colpite dal sisma del 20 e 29 maggio 2012. Au-spichiamo un ritorno alla normalità nel più breve tempo possibile, soprat-tutto con l’aiuto degli organi preposti. Il perdurare della crisi economica che

Assemblea nazionale: da Rimini il punto sul ... futuro

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la gocciainveste la nostra società non facilita il nostro operare associativo, ma ci deve spronare ad ottimizzare le risorse di Avis per massimizzare i risultati delle proprie azioni. L’Assemblea augura un buon lavoro al prossimo Consiglio Direttivo e vuole indicare i punti irrinunciabili su cui ci dovremo misurare nel prossimo qua-driennio e, per certi aspetti, anche molto a breve: ● Il rispetto delle regole è sintomo di maturità ed equilibrio ed AVIS Naziona-le si deve operare affinché la consape-volezza di tale valore venga acquisito e fatto proprio da tutte le componenti as-sociative; ● ribadiamo l’assoluta necessità di mantenere l’unitarietà all’interno dell’As-sociazione, garantendo corretta e rispet-tosa dialettica nel rispetto dei ruoli e dei compiti di mandato associativo, condi-videndo le problematiche; i nostri organi di controllo della vita associativa devono unire e non dividere; ● è fondamentale perseguire il rinno-vamento associativo, rinnovamento di idee e modi di agire, al passo con i tem-pi sfruttando tutto quanto le tecnologie informative ed informatiche ci possono offrire; ● l’avviata attività di accompagnamento all’accreditamento delle unità di raccolta, in vista della scadenza del 31/12/2014, deve essere continuata con assiduità e

disponibilità al confronto ed all’aiuto, con verifica costante dello stato di avan-zamento dell’attività; ● AVIS Nazionale deve rapportarsi in modo costante, collaborativo ed in con-tradditorio con le istituzioni sanitarie na-zionali, al fine di creare modelli comuni e condivisi per convenzioni da stipulare con le strutture sanitarie locali e per defi-nire programmazione e pianificazione dei fabbisogni di sangue e plasma a livello nazionale, con strutturazioni regionali e provinciali da assegnare alle unità di raccolta locali, per garantire i fabbisogni reali richiesti, tenendo in considerazio-ne l’aspetto volontaristico dei donatori; si deve inoltre definire una tariffa unica di interscambio a livello nazionale per il plasma ed i plasmaderivati; ● l’appropriatezza dell’uso del sangue deve far parte delle attività di Avis, attra-verso la partecipazione attiva e costante nei comitati del buon uso del sangue, promuovendo inoltre formazione del personale medico non trasfusionista per il corretto uso di questo farmaco inso-stituibile; ● Il libro bianco dovrà essere continua-mente aggiornato in modo da utilizzare dati certi, utilizzando anche i dati SI-STRA, per lo sviluppo di una corretta gestione associativa a tutti i livelli; pa-rimenti la Carta Etica dovrà essere op-portunamente diffusa ai soci e ben co-nosciuta dai dirigenti;

● Cooperazione internazionale e svilup-po della cultura della donazione verso i nuovi residenti sono attività da con-tinuare e finalizzare concretamente per condividere i nostri ideali; ● l’Associazione deve avere necessaria-mente dirigenti formati, al fine di avere una base dirigenziale più consapevole, responsabile e che volontariamente ha assunto l’impegno di svolgere un servi-zio per la collettività; ● auspichiamo in ultimo che le vicende legate ad Emo Servizi siano prese in se-ria considerazione dal nuovo Consiglio Nazionale, per porre fine a dubbi, malin-tesi e malumori; ● prendere in considerazione le anno-tazioni dei Revisori dei conti riguardo al bilancio 2012

77a Assemblea Generale AVIS17-19 maggio 2013Palacongressi RIMINI

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Il rinnovo delle cariche nazionaliV incenzo Saturni è stato confermato Presidente di AVIS Nazionale anche per

il quadriennio 2013-2016. L’elezione è avvenuta durante la prima riunione del nuovo Consiglio Nazionale, svoltasi al Crowne Plaza Hotel di San Donato Milanese. Durante la seduta sono stati anche eletti come vicepresidente vicario Alberto Argentoni (Veneto), vicepresidente Domenico Alfonzo (Sicilia), segretario generale Antonio Ragazzi (Emilia Romagna) e tesoriere Giorgio Dulio (Piemonte). L’esecutivo di AVIS Nazionale è stato completato dall’elezione di Carmelo Agostini (Friuli Venezia Giulia), Claudia Firenze (Toscana), Rina Latu (Sardegna) e Franco Rizzuti (Calabria).

Gli eletti bresciani sono Gianpietro Briola, Consigliere nazionale e Antonio Gaffurini Presidente del Collegio dei Sindaci.

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riduzioni tariffarieIn tempi di crisi anche l’Avis si muove per favorire i propri donatori. E lo fa ad iniziare

dal tema della salute, con apposite convenzioni stipulate con gli ospedali cittadini. Visite specialistiche presso gli Spedali Civili di Brescia a tariffa concordata, Studi Odontoiatrici con tariffe di riferimento. Il tutto per i soli soci iscritti, fruibile presentando la tessera AVIS unitamente alla Carta di Identità, o scaricando semplicemente e gratuitamente la tessera dal sito www.isolaonline.it. Più articolata la convenzione stipulata fra Avis provinciale e Poliambulanza, secondo le modalità riportate in tabella, e che prevede sconti per avisini ma anche per i familiari su tutti i servizi erogati dalla Struttura in regime di libera Professione. Visite specialistiche in Diagnostica con sconto 10% con scelta del medico e sconto 20% senza scelta del medico; Diagnostica altrettanto scontata. Il Centro Unico di Prenotazione della Poliambulanza è attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.15 alle 16.00 al numero 030 3514040, e l’appartenenza all’Avis (come donatore o come familiare) va esibita all’atto della fruizione delle prestazioni. Per i soci iscritti basta la tessera mentre la lettera che attesta la familiarità con un avisino va redatta dalla Sezione di appartenenza dell’iscritto.

A. Struttura ospedaliera convenzionata Fondazione Poliambulanza - Via Bissalati, 57 - 25124 Brescia

B. Prestazioni sanitarie oggetto della convenzione, tipologia di convenzione • Prestazioni ambulatoriali (diagnostica ambulatoriale, visite specialistiche, fisiokinesiterapia) - IN FORMA INDIRETTA • Ricoveri (ordinaria, day hospital, day surgery) - IN FORMA INDIRETTA

C. Beneficiari della Convenzione, loro identificazione Potranno beneficiare della convenzione gli iscritti, in servizio e in pensione di Avis che esibiranno tesserino di riconoscimento in corso di validità che attesta l’appartenenza ad Avis, e I familiari degli Iscritti che all’atto della prenotazione producano originale della lettera Avis nella quale si attesta il diritto alla prestazione in qualità di familiare dell’iscritto (insieme agli iscritti di qui in avanti gli Associati).

D. Prenotazione delle prestazioni Le informazioni e le prenotazioni delle prestazioni ambulatoriali potranno essere effettuate direttamente dall’Associato o presso gli sportelli dedicati o telefonando al Centro Unico Prenotazioni, CUP, di Poliambulanza (numero e orari riportati su sito internet www.poliambulanza.it). E’ indispensabile, per usufruire dei benefici della convenzione, che gli Associati citino chiaramente in fase di prenotazione l’appartenenza ad Avis e l’Intenzione di avvalersi dei benefici del presente accordo.

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Anche quest’anno Avis Provinciale di Brescia ha fatto il punto con le scuole, con gli insegnanti, con i referenti-scuola delle sezioni, con le attività didattiche. Sono

molte le esigenze dei giovani, molte le proposte didattiche, molte le sfide aperte, molti i problemi sociali che si impongono alla nostra attenzione. Uno di questi, ed era questo il tema dell’incontro, è il gioco. Non il gioco educativo, non il gioco didattico, bensì il gioco in cui si puntano e si perdono soldi, in cui si scommette, in cui si resta ammaliati da macchinette luccicanti. Ma - viene da chiedersi - luccicanti per chi?A fare luce su questo fenomeno il seminario ha chiamato esperti ed educatori impegnati a leggere il fenomeno e a condividere linee di intervento. “I giovani e la dipendenza dal gioco” è del resto tema che interpella insegnanti, educatori, volontari, dirigenti avisini e referenti delle scuole. Il programma del convegno ha permesso di esporre diversi punti di vista. esso prevedeva l’introduzione di Gianpietro Briola, presidente Avis provinciale Brescia, l’intervento di Anna Maria Martinelli psichiatra - u.o. Ser.t. Orzinuovi Asl Brescia dal titolo “A che gioco giochiamo? Le nuove dipendenze comportamentali. caratteristiche del fenomeno e possibili interventi educativi e preventivi, cui è seguita la replica di Marco Gandolfi educatore professionale - dip. dipendenze Asl Brescia con “Dipendenza patologica: i meccanismi psichici sottostanti” con Raffaella Bonetti psicoterapeuta. quindi “Avis e scuola: testimonianze di giovani, insegnanti e formatori. primi esiti del progetto “Piacere avis: e tu? 2012/2013; Alessandra Bresciani e Mirela Tingire, Avis e osservatorio sul volontariato Università Cattolica, sede di Brescia, “Nuovi video dal concorso “voglio farlo anch’io!” di

Gabriele Pagliarini, Vice presidente Avis provinciale Brescia, e quindi “Progetti dalle scuole” con Sergio Ceriotti – Emma Rossetto (Castenedolo), Carlo Romanini (Desenzano).

I giovani e la dipendenza da gioco Importante convegno presso l’Avis provinciale.

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Il cordoglio di una intera valle e una borsa di studio initolata a suo nome

Gli avisini della Valcamonica han-no recentemente perso una delle figure più apprezzate della loro Associazione. E’ improvvisamen-te morto Mario Farisè, 77 anni di

Niardo che per tanti anni era stato presi-dente e segretario della sezione di Breno e coordinatore dei gruppi di volontari del sangue valligiani. Si stava preparando per raggiungere la sede dell’AVIS a Breno per il quotidiano disbrigo delle pratiche d´ufficio quando è stato colpito da un infarto che non ha lasciato scampo.Donatore di sangue dal 1963, era molto sti-mato per la sua umanità e godeva di notevole stima. A Niardo aveva costituito il Gruppo e aveva svolto i vari incarichi assegnatigli, tra cui anche quello di coordinatore delle sette sezioni della Valle che comprendono ben 3.500 soci, con impegno, dedizione e tanta generosità. Faceva parte anche del Consiglio provinciale e non aveva fatto mancare anche il proprio contributo «civico», tanto da aver ricoperto la carica di vicesindaco del paese. Il sindaco Carlo Sacristani lo ricorda come una persona assai stimata, seria e da anni impegnata nel sociale. Teneva tan-to all´Associazione e per lui era grande la soddisfazione quando riusciva a coinvol-gere un nuovo donatore. Lascia un grande vuoto tra i volontari per la sua disponibi-lità, la sua preparazione e soprattutto il suo entusiasmo. Lo piangono, con i tanti amici ed estimatori, la moglie Rina e i fi-gli Cinzia, Gloria, GianMarco e Valentino. Una grave perdita per tutta l’Avis della Pro-vincia di Brescia: il suo affettuoso ricordo rimarrà stimolo per il futuro. Operando anche nel suo nome. Ad iniziare dalla borsa di stu-dio istituita nel suo nome dalle sezioni avisi-ne di Breno, Esine, Pisogne, Malegno e Ono: mille euro da destinare ad un laureato camu-

no in medicina “quale contributo per la fase di specializzazione”. La domanda va inoltrata alle sezioni entro il prossimo 13 dicembre. Il ricordo del presidente di sezioneAncora non ci credo se penso a quel mat-tino del 6 marzo. Alle ore 8,30 ricevo una telefonata: hai sentito? “Il nostro Farisè ha avuto un infarto” “impossibile” rispon-do io, “dobbiamo trovarci in sede alle 9”. Allora chiamo l’amico Carlo, sindaco di Niardo e chiedo spiegazioni, ma anche lui non sa dirmi nulla, incredulo mi dice: “sai io abito molto vicino ma non ho sentito niente, mi informo poi ti faccio sapere”. Purtroppo è vero: il nostro presidente dei presidenti (così lo chiamavamo per la sua carica di responsabile di zona) ci ha lasciato. È veramente una grossa perdita per tutti noi dell’Avis di Vallecamonica ma soprattutto per noi di Breno.Per 50 anni (si era iscritto nel gennaio 1963) di permanenza nell’Avis si era sem-pre distinto sia come donatore che come amministratore seguace di Franco Fornari (altra figura carismatica dell’Avis) Proprio quest’anno aveva preso la deci-sione di non candidarsi alle prossime ele-zioni. “lasciare spazio ai giovani” è stata la sua risposta, nonostante gli avessi chie-

sto più volte di ripensarci. Ufficialmen-te prima in consiglio e poi in assemblea “intendo mettermi da parte ma rimanendo coordinatore/responsabile di zona finchè il Presidente Provinciale non mi sostitui-sca, però ricordate che io ci sarò sempre”. Era una rassicurazione per me e penso an-che per tutti gli altri presidenti. Forse vole-va finalmente avere un po’ più di tempo da dedicare alla sua famiglia, forse ci voleva mettere alla prova, rimanendo in disparte ma comunque pronto ad intervenire in caso di bisogno.È avvenuto troppo in fretta, la morte del nostro Mario ci ha colti impreparati, incerti perché questo nostro amico non c’è più e allora, improvvisamente tutto quello che ha fatto, scritto, assume una nuova valenza, un nuovo valore. È l’eredità spirituale che riva-luta una persona scomparsa; ecco, si usa il termine “scomparsa” ma esso è improprio perché la persona rimane…. sicuramente con noi, nei nostri pensieri e si sa i pensieri non muoiono mai.Mille parole non bastano a cancellare il vuoto che una persona cara lascia quando se ne va. Ma il ricordo di ciò che lascia rende quel vuoto più piccolo.Volevi startene in disparte per metterci alla prova di potercela cavare da soli, ma erava-mo tranquilli sapendo che quel “io ci sarò

La scomaprsa di Mario Farisè

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sempre” ci dava aiuto e garanzia, ma ora siamo consapevoli che dobbiamo metterci quel qualcosa in più.Caro Farisè ci hai proprio messo alla pro-va e credo ci vorrà tanto tempo prima di riprenderci, c’è talmente tanto dolore nella perdita di una persona cara che è impos-sibile scrivere con delle semplici parole il dolore che abbiamo dentro.

Ciao Mario, il tuo presidente di Sezione. Mario Pedersoli

P.S. In Vallecamonica ed esattamente nel comune di Niardo dal 1980 viene asse-gnato un importante riconoscimento a Per-sonaggi Istituzioni o Enti, “che abbiano elevato i valori tipici delle genti di mon-tagna”. “Il Premio S. Obizio di Valleca-monica” Quest’anno su mia richiesta alla commissione del premio stesso, è sta-to assegnato all’amico cav. Mario Farisè. Grazie MarioQuella del cav. Mario Farisè è stata una vita improntata alla semplicità, vissuta nell’in-tegrità della sua fede avisina. Una fede che ha trasmesso a giovani e meno giovani con una personalità schietta, aperta e di-sponibile al dialogo, intensamente ricca di umanità, capace di comunicare serenità. Il suo desiderio di essere utile, la sua voglia di fare, coniugate con una traboccante gioia di vivere, l’hanno indotto a scegliere di farsi carico delle questioni inerenti la Valle Ca-

nonica in qualità di responsabile di zona. Farisè è stato punto di riferimento per tante persone, Presidenti di sezione, Capigruppo e donatori che avevano bisogno di un con-siglio, uno stimolo, una parola suadente: di questo ne era consapevole e ne avvertiva la responsabilità.Il nostro pensiero, penso di condividere i sentimenti di quanti lo hanno conosciuto, va in modo particolare alla moglie ed ai suoi cari figlioli ai quali, provati dalla sofferenza e dal dolore per il distacco del proprio caro, vogliamo assicurare la certezza della nostra amicizia e della nostra riconoscenza. Fare tesoro dei suoi insegnamenti per portare avanti il volontariato del sangue e raggiun-gere i più qualificati traguardi, ai quali egli auspicava, sarà un impegno morale per tutti i donatori della Valle Canonica. Con Mario se n’è andata la memoria storica della nostra Associazione, che ora è più povera perché mancherà quella figura carismatica e leale, mancherà quel personaggio trainante a cui tutti attingevano. Egli è stato un amico, un padre, un fratello maggiore del quale, oggi, vogliamo tracciare un ritratto semplice, ri-spettoso e riconoscente.Grazie Mario per tutto quello che hai fatto per l’Avis, grazie per l’umiltà che sempre ci hai insegnato e grazie anche a nome dei Presidenti di sezione, dei consiglieri pro-vinciali e locali e di tutti i donatori della tua valle che ora piangono e avvertono la mancanza di un uomo con una genuina e sincera dignità che appartiene solo alle per-

sone serie. Dagli interventi del Cav. Farisé emergevano approfondite osservazioni sulla realtà avisina Valligiana che, pur avendo da anni raggiunto l’autosufficienza, egli ci ammoniva a non demordere visto e consi-derato che nuove emergenze prevedono in continuazione forti richieste di sangue negli ospedali cittadini.Sono stato personalmente colpito dall’im-peto di commozione che lo ha travolto du-rante un pranzo fra amici presidenti Avis, i quali lo hanno omaggiato con un piccolo presente per la nomina a Cavaliere della Repubblica italiana. Dopo alcune parole di congratulazioni, egli si è messo a piangere, ed era un pianto sincero, un pianto in parte trattenuto. Il nostro “abbraccio” a Mario era come un sigillo di riconoscenza per l’opera di un uomo che tanto si è sacrificato e molto si è impegnato per il bene dell’Avis. Il suo sguardo, grato e umile, rappresentava un segnale di apertura verso gli amici che sotto-lineavano uno spirito di servizio straordina-rio. Cercheremo di colmare il vuoto lasciato dopo la scomparsa di Mario, raccogliendo il suo insegnamento che sarà monito per quanti vorranno occuparsi di Avis. Ricor-dando la sua figura, vuole essere in sintesi dell’immensa stima e riconoscenza verso un uomo e la consapevolezza che da Mario Farisé abbiamo ricevuto molto, che l’Avis della Vallecamonica ha ricevuto tantissimo...

Ciao amico Mario e... grazie.Luigi Baffelli

Forse non c’è modo migliore di ri-cordare negli anni a venire la figura di Mario Farisè se non con una Borsa di studio per giovani della Valle Canonica.

Così la «sua» sezione, quella brenese, ha deciso di intitolargli una borsa di studio da assegnare a un giovane camuno laureato in Medicina. L’idea di abbinare il nome dell’in-dimenticato volontario niardese a quello di un riconoscimento in grado di incentivare la fase di specializzazione di un neo medico è stata del presidente dell’associazione inter-comunale che ha sede nella cittadina, Mario

Pedersoli, il quale dopo aver sensibilizzato altre quattro sezioni del territorio (quelle di Esine, Malegno, Ono San Pietro e Pisogne) ha raccolto infine il consenso entusiasta del-la famiglia Farisè. I contenuti del bando di concorso sono presenti e scaricabili anche sul sito www.avisbreno.it. Le associazioni di donatori promotrici dell’i-niziativa si sono fatte garanti per tre anni, fino al 2015 dell’assegnazione di un premio di merito che consiste in un contributo an-nuo di mille euro. Nel dettaglio, la borsa di studio 2013 verrà attribuita al vincitore segnalato dalla commissione per titoli e

appartenenza (avisino, figlio d’avisino) e se avrà ottenuto la laurea fra il primo dicembre dell’anno scorso e il 30 novembre di quello in corso (per le due successive assegnazioni fra il primo dicembre 2013 e il 30 novem-bre 2014 e fra il primo dicembre 2014 e il 30 novembre 2015). Gli interessati devono presentare le domande all’Avis brenese il martedì e il giovedì dalle 13,30 alle 18 (i recapiti telefonici sono lo 0364 321156 o il 338 4421141), oppure per posta racco-mandata entro il 13 dicembre. Per ogni informazione è possibile consultare il sito www.avisprovincialebrescia.it

Una borsa di studio nel nome di Mario Farisè

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Nel nome dello sport: le sinergie con Csi e Coni

L’Avis provinciale è presente nel mondo dello sport, così come lo è, lo abbiamo visto, nel mondo della scuola, e della

cura sanitaria, attraverso apposite convenzioni stipulate con gli Spedali Civili e la Poliambulanza cittadina. Insomma azioni volte ad assecondare la vocazione alla salute, a comportamenti di vita sani ed equilibrati, al rispetto interpersonale nel segno della solidarietà.Importante è infatti la recente collaborazione instaurata con il Csi e il Coni, le associazioni che si occupano di sport anche a livello giovanile, sia in modo agonistico che amatoriale. Una sinergia straordinariamente importante, legata a progetti di sensibilizzazione al dono, nella collaborazione per l’organizzazione di eventi sul territorio e che ha permesso e permette di avvicinare possibili nuovi donatori. Attraverso gli strumenti di promozione - gazebo, brochures, sponsorizzazioni di vario tipo – l’Avis è dunque vicino agli sportivi, condividendone gli stili di vita e cercando di far comprendere come anche il dono del sangue non solo non sia incompatibile con la pratica sportiva, ma può trarre da essa motivazioni civiche di grande significato.Fra le iniziative intraprese, oltre alla collaborazione col Coni di cui abbiamo già reso conto nelle edizioni precedenti della goccia, la presenza alla manifestazione Oscar dello Sportivo (vedi l’articolo in

altre pagine di questo numero), sia con lo stesso Coni che con il Csi è intenzione promuovere e sostenere altri progetti: tornei, corsi di formazione e di avviamento allo sport, puntando sulla prevenzione e sulla

sensibilizzazione al dono, soprattutto a partire dalle nuove generazioni. Fra le iniziative in cantiere il torneo di beach volley, beach tennis e di beach soccer svoltosi recentemente a Cellatica in collaborazione con Csi.

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Proget t i, inter venti sul territorio, occupazione, volontariato ma anche mobili t à , ci t t adinanza europea piena, occasioni

e positività da cogliere e respirare. Sono gli obiettivi di “Atelier Europeo”, una nuova associazione nata per volontà del Forum del Terzo Settore di Brescia, Centro Servizi per il Volontariato, Cisl, Cgil, Consorzio Koinon ed alla quale è entrata a far parte anche l’Avis provinciale di Brescia. Gli obiettivi sono ambiziosi. Il difficile momento che stiamo vivendo ha infatti ridotto drasticamente le risorse che nel bresciano sono a disposizione del non profit per lo svolgimento delle proprie attività. Atelier Europeo, attraverso il lavoro di un gruppo di progettisti esperti, fornirà aiuto e consulenza alle associazioni per attingere ai finanziamenti europei.Le associazioni, i sindacati, le aziende, gli enti pubblici e privati che animano e muovono Brescia hanno così il

proprio centro di progettazione per andare a prendere quei fondi europei che negli ultimi anni sono rimasti per molti versi intoccabili. Centomila euro il capitale iniziale, una sorta di fondo di rotazione che si intende ricostituire ogni anno grazie ai progetti promossi e finanziati dall’Unione. L’iter che ha portato alla fondazione ufficiale dell’associazione lo scorso 9 maggio - Festa dell’Europa - è partito circa un anno fa con l’appoggio dello Ster, la Sede territoriale di Regione Lombardia, che ha accompagnato i soci fondatori in questo cammino. La nuova associazione Atelier Europeo intende condividere in città e in provincia queste opportunità: è l’inizio - la fase di start-up - di un progetto che vuole essere di lungo respiro e che punta a portare la nostra provincia fra i protagonisti del prossimo settennato Europeo 2014/2020. A tal proposito Regione Lombardia ha deciso di mettere a disposizione

gli uffici e i funzionari di Brescia e di Bruxelles e di condividere l’esperienza dell’Atelier quale esperienza pilota per fare entrare a pieno titolo il Terzo settore nell’UeNel frattempo sono stati organizzati corsi formativi per progettisti sociali particolarmente tarati sulla sconfinata materia dei fondi europei: si vuole insomma essere pronti per la nuova corsa che partirà fra pochi mesi. Nel 2014 inizierà infatti il nuovo settennato della programmazione dell’Ue, si apriranno quindi programmi e linee di finanziamento che potenzialmente potrebbero finanziare. innumerevoli attività che vengono svolte a Brescia; linee di finanziamento sulle quali, fino ad oggi, il sistema Brescia ha colto pochissime opportunità. Fra l’altro fanno parte del Consiglio di Atelier Europa Gianpietro Briola per il Csv ed Ezio Quaglietti per il Forum terzo settore, qui con funzioni di Revisore dei Conti.

Atelier Europeo: la ricerca di nuove risorse per la nuova progettualità sociale

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Happy Time: Aperitivo col volontariato

Avis e Fobap: comprendere i bisogni e le responsabilità

Si è svolto con buon successo di presenze giovanili l’Happy Time – Aperitivo col volontariato, organizzato presso

l’Università Cattolica di Brescia. Erano presenti le associazioni Avis Provinciale di Brescia, Centro Migranti, CSV, Anteas, Bimbo chiama Bimbo, Gruppo Val Carobbio,Emergency, Comunità Missionaria Villaregia, Polisportiva Bresciana No Frontiere, Risvegliati Vip, Maremosso, CTS, Carcere e Territorio, Ipsia Acli, Est-Portiamo, Imp-sex, Casa Betel, Caritas, San

Vincenzo,Croce Bianca, Condividere la strada della vita, Laboratorio

Clinico Pedagogico, Fondazione Tovini e Pastorale Universitaria

Si è svolta presso la sala convegni dell’Avis provinciale il tradizionale incontro della Onlus Fobap – che si occupa di assistenza a giovani portatori di handicap - nell’occasione della presentazione del bilancio sociale. Un momento

di scambio di informazioni e di conoscenza reciproca, per

verificare come, davvero, come titolava una delle relazioni

presentate in giornata, “i valori contano, non solo la tecnica. Dopo i saluti del presidente provinciale dell’Avis, Gianpietro Briola, la presidente di Fobap Brescia, Maria Villa Allegri ha accennato al valore del bilancio sociale della Fondazione FOBAP Onlus a marchio Anffas. “ Il bilancio sociale”, è stato detto, “ è un documento con il quale intendiamo comunicare gli esiti della nostra

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èpartito in via sperimentale nell’ottobre del 2011 nei di-stretti Asl di Brescia, Gussago, Rezzato e Valtrompia. Il servizio coordinato da Asl di Brescia e

con gli altri attori coinvolti, Ospeda-le Civile, Avis comunale bresciana e Ail, diventa continuativo, cosi da dare seguito all’idea delle trasfusioni a do-micilio per pazienti emopatici cronici, estendendolo a tutti i distretti dell’Asl. I destinatari del servizio - che da ottobre 2011 a fine maggio ha preso in carico dodici persone, per un totale di 122 trasfusioni domiciliari e con l’esten-sione prevede di gestire annualmente circa trenta pazienti per un fabbisogno complessivo di circa quattrocento tra-sfusioni - come spiega Giuseppe Ros-si che lo dirige, sono pazienti seguiti e selezionati dall’unità operativa di Ematologia del Civile, «con patologie ematologiche relativamente croniche che hanno solo bisogno di controlli

clinico-laboratoristici periodici e di periodiche trasfusioni di sangue, ma hanno forti limitazioni dell’autonomia personale». Si tratta di un servizio che intende da un lato semplificare l’accesso al trattamento trasfusionale dell’anemia, dall’altro fornire un sostegno a tutto il nucleo familiare, contribuendo a ridurre lo stress, anche psicologico, del rico-vero ospedaliero. È un percorso che si realizza nell’ottica di una presenza sempre più incisiva della domiciliarità che in questo caso ha un ulteriore e significativo valore aggiunto. L’Asl si sta anche attivando per potenziare il sistema delle cure palliative con un nucleo pediatrico. Come funziona il servizio che è stato strutturato? L’Unità di Ematologia - il Civile forma il personale medico ol-tre a fornire il materiale sanitario e il sangue - di concerto con il medico di medicina generale - «il progetto

prevede anche la partecipazione di quest’ultimo», ricorda Tarcisio Mari-noni, responsabile dell’unità operativa Assistenza protesica e Continuità di cura dell’Asl - valutata la necessità del-la trasfusione per il paziente in carico e le sue condizioni cliniche, propone il trattamento a domicilio. Quindi gli infermieri messi a disposizione da Ail e Avis si recano a casa del paziente per il prelievo del sangue, poi inviato al Centro trasfusionale del Civile per i test di compatibilita. A quel punto il medico di continuità assistenziale, reso disponibile dall’Asl, si reca dall’assistito per la trasfusione, monitorata passo passo e in seguito, informa il medico di medicina genera-le anche attraverso un apposito diario clínico domiciliare.

La sperimentazione della trasfusione a domicilio

attività, non limitandoci ai soli aspetti finanziari e contabili. Esistono diverse categorie di persone e di soggetti collettivi che intrattengono intensi rapporti con la Fondazione, ai quali vogliamo far conoscere come operiamo e con quali risultati, nella consapevolezza che una gestione corretta del bilancio sociale ne fa non solo uno strumento di dialogo, ma un vero e proprio strumento di consapevolezza, e quindi di gestione. Il documento, in linea di continuità con quello che l’ha preceduto, dà la misura di un’evoluzione, racconta di progetti che diventano realtà e di realtà che crescono e si consolidano; inoltre contribuisce a portare in primo piano l’impegno di tutti coloro che a vario titolo operano per la Fondazione, donne e uomini che danno il meglio affinché si possa concretizzare la vision: “Ogni persona con disabilità ha il diritto di vivere liberamente e degnamente la propria vita”.

A seguire le relazioni dello scrittore Eraldo Affinati, del

direttore di Fobap Filippo Perrini, dello psicoterapeuta

Giovanni Miselli, del direttore sanitario di Fobap Luigi

Croce.

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la goccia

Iriconoscimenti ad atleti, diri-genti e personalità: questo è l’Oscar dello sport: le «stelle» bresciane brillano sempre di più e sono quest’anno Botturi,

Merighetti e Ferrari: è un tris di veri campioni.Vanessa Ferrari (assente per alcuni impegni comunque precedentemente comunicati all’organizzazione, il pre-mio per lei è stato ritirato da mamma Galla), Daniela Merighetti e Alessan-dro Botturi sono stati insigniti insie-me ad altri dirigenti, atleti, società e figure di spicco dello sport bresciano dei riconoscimenti che da 37 anni rappresentano un testimonial stra-ordinario per il movimento sportivo bresciano. Tre stelle su tutti, due delle quali vantano ben due partecipazioni alle Olimpiadi dove solo la sfortuna

le ha private di una medaglia. Il torto subito da Vanessa Ferrari a Londra 2012 è ancora vivo nella memoria di tutti; la sfortuna accusata da Daniela Merighetti a Vancouver 2010 è cosa nota, come pure quella di Alessandro Botturi nella Parigi - Dakar di qualche mese fa. Ma nel 2012 queste tre stel-le hanno regalato emozioni in quan-tità industriale ai propri estimatori. Il quarto posto alle Olimpiadi della Ferrari; la vittoria a Cortina d’Am-pezzo della Merighetti; l’ottavo posto alla Dakar dell’anno scorso da Botturi costituiscono le perle di un anno da incorniciare. Tre stelle e tante altre più piccole a regalare un firmamento fantastico che ha regalato gioia. La manifestazione orchestrata dall’asso-ciazione che ha in Ugo Ranzetti il suo presidente, ha riscosso un grande

successo regalando spaccati umani incredibili. A ciò ha contribuito anche l’Avis provinciale di Brescia, presente col vice-presidente Ezio Quaglietti. E ciò è valso soprattutto quando è sta-ta premiata l’associazione disabili Vallecamonica: il presidente Ange-lo Martinoli presidente ha portato all’auditorium dell’istituto Leonardo che ha ospitato la serata, i ragazzi che nel luglio 2012 hanno percor-so 1.900 chilometri percorrendo in lungo e in largo la Penisola. Per loro applausi e grandi emozioni. In precedenza dopo i saluti di Ugo Ranzetti e Aristide Peli (assessore provinciale), è stato consegnato un premio speciale anche a Vincenzo Corbetta, giornalista dell’anno. Pre-mio ambito e meritatissimo ritirato al cospetto della famiglia. Poi il gran-de finale con la proiezione di alcuni filmati: davvero una gran bella con-clusione con le stelle bresciane più brillanti che mai.

L’Avis provinciale e gli Oscar dello Sport

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24 la goccia 174 | settembre 2013

TrofeoTrofeo

Provinciale

Brescia

Provinciale�Brescia &DOMENICA GIUGNO16 2013

organizzano

COMUNE�DI�BRESCIA

ASSESSORATO�ALLO�SPORT

44MANIFESTAZIONE�PODISTICA

km�12�per�adulti

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BRESCIA�-�PIAZZETTA�AVIS

(strada�per�Borgosatollo)

Ritrovo�ore�08.00

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Domenica�16�dalle�08.00�alle�09.00

AVIS�provinciale�Brescia

Tel.�030.3514411���Fax�030.351449

INFORMAZIONI:

Giovanni�Monti��335.5943180

Giampiero�Gogna��339.8074014

Responsabile�manifestazione�Gabriele�Pagliarini

Provinciale

Brescia

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La cerimonia di premiazione svoltasi a brescia.

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la goccia

Con i suoi 47.500 iscritti ripartiti in 56 gruppi comunali e un impegno quarantennale a tener viva e diffon-dere la «cultura del dono», l’Aido di Brescia ha meritato una medaglia

d’oro, consegnata al presidente della sezione provinciale «Laura Astori», Lino Lovo, «con immensa riconoscenza» dal presidente regio-nale Leonida Pozzi e dal vice Giovanni Ravasi. Il gesto di riconoscimento ha concluso nella sala Piamarta di via San Faustino, la cerimo-nia celebrativa del quarantennale, iniziata con il corteo lungo le vie cittadine dalla sede di via Monte Cengio alla chiesa del Carmine. La ban-da di Collebeato ha guidato il cammino a suon di musica, per lo schieramento di labari delle sezioni lombarde e dei gruppi comunali fino al tempio monumentale nel centro cittadino, dove il cappellano della Poliambulanza don Angelo Calorini ha celebrato la Messa in ricordo dei vo-lontari defunti e di quanti, con il dono di organi, hanno reso possibile il rifiorire della vita in altre persone. Alla cerimonia era presente anche l’Avis provin-ciale (rappresentata da Angelo Rizzardi). L’in-contro si è aperto con un minuto di silenzio. In quarant’anni, ha sottolineato il presidente della sezione provinciale, l’associazione è diventata grande e si è affermata come una delle più attive, mentre si conferma un trend di crescita. «Con-tinueremo la nostra opera, perché c’è sempre bisogno di solidarietà ed impegno» ha detto Lovo. Quarant’anni fa, l’iniziativa è stata lancia-ta dal giornalista Angelo Onger che aveva colto in un’intervista una nuova fonte di speranza per tanti malati e con un gruppo di amici e il suppor-to dell’Avis ha dato inizio all’associazione. Nel tempo le leggi e le strutture hanno compiuto progressi, ma è sempre necessario l’impegno di sensibilizzazione, a fronte di una media naziona-le di interpellati che negano il dono superiore al

Per i Quarant’anni dell’Aido provinciale

30 per cento e di 9.040 persone attualmente in lista d’attesa di un trapianto, rispetto ai 300 interventi che si contano mediamente in Italia in un anno.

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Una malattia non deve mai interrompere una vita. È questo il motto scelto dall’Ail Brescia (Associazione Italiana

contro le leucemie-linfomi e mielo-ma) e che simboleggia al meglio le molteplici attività svolte dalla Onlus che si è ritrovata in una partecipata assemblea per rinnovare le sue ca-riche sociali. Riconfermato con un vero e proprio plebiscito alla gui-da del sodalizio il dottor Giuseppe Navoni, che sarà quindi presidente anche per il prossimo triennio. «Una grande soddisfazione» ha commentato orgoglioso il dottor Navoni. Ma oltre all’elezione del presidente, l’assemblea è stata an-che un’occasione per esaminare l’operato dell’associazione. E allo-ra proprio Navoni ha brevemente ripercorso il cammino dell’Ail nel triennio appena passato: «Le pe-santi difficoltà economiche non hanno inciso in maniera determi-

L’Ail di Brescia: un’amicizia duratura con l’Avis

nante sul nostro operato ha spie-gato nella sua relazione -, si può dire con soddisfazione che la soli-darietà non è andata in crisi. Grazie agli sforzi dei nostri instancabili volontari siamo riusciti addirittu-ra ad ampliare la nostra attività». Questa estate infatti è stato inau-gurato il Centro di Ricerca Ail degli Spedali Civili di Brescia. Si tratta del «coronamento di un sogno - ha continuato Navoni -; Ail col-laborerà sia nella gestione che nel mantenimento della struttura, che ha rappresentato un investimen-to di 2 milioni 700mila euro, cifra totalmente sostenuta dalla nostra associazione». Senza contare che procede senza sosta l’accoglienza nelle case Arcobaleno, dove ven-gono ospitati gratuitamente gli ammalati e i loro famigliari, «per salvaguardare quel clima famiglia-re che è sconvolto dalla malattia». Presente all’assemblea anche il sindaco di Roncadelle, Michele

Orlando, che ha dato la possibilità all’associazione di utilizzare come sede provinciale alcuni locali della nuova Casa delle Associazioni in via Fermi. «La regia del dott. Navo-ni è stata fondamentale - ha com-mentato Orlando - per permettere ai volontari di realizzare tutte le loro ammirevoli attività». Inoltre parie del successo delle iniziative di Ail Brescia è, secondo Navoni, merito anche della fitta rete di amicizie e collaborazioni instaurate in questi anni. «Collaboriamo con Avis co-munali e con quella provinciale e altre associazioni benefiche. Que-sto ci per- mette di poter usufruire di numerose sinergie». «Siamo convinti - ha concluso il presiden-te Navoni - che con tanto entusia-smo e una gestione oculata anche dei centesimi si possano fare cose belle in favore di chi soffre a cau-sa di tremende malattie. Abbiamo ancora tanti sogni da realizzare». E l’Avis bresciana è con loro.

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la goccia

Arnaldo da Brescia: un concorso giovanile sostenuto dall’Avis

Fare poesia significa tra-durre sentimenti in versi, esprimere le frasi dell’ani-ma e attivare le emozioni mute di chi legge, ascol-

ta. Una pratica letteraria, quella poetica, da tenere viva, da pro-muovere e diffondere. Così come fa da 18 anni, l’associazione Ar-naldo da Brescia che è diventata maestra nello stuzzicare la vena poetica degli studenti di tutta Italia. Il concorso internazionale, riservato alle scuole secondarie di primo e secondo grado, e per la prima volta quest’anno alle primarie, ha avuto il convinto sostegno dell’Avis provinciale ed ha celebrato la premiazione nel salone di San Barnaba, affollato da oltre cinquecento ragazzi con docenti e genitori ad ascoltare le liriche premiate recitate dalla voce da alcuni attori. Rappresentavano i 2.200 studen-ti delle 150 scuole partecipanti,

non solo bresciane; alcuni allievi, come quelli calabresi, lucani e pu-gliesi, sono partiti il giorno prima per essere presenti alla cerimonia; altri arrivavano dall’umbra Città di Castello, da Benevento, Reggio Emilia e da numerose città lom-barde. La felice intuizione del pre-sidente dell’Arnaldo da Brescia, Roberta Morelli, che ha tenace-mente portato avanti il concorso nonostante le difficoltà, ha dato buoni frutti e creato consensi sempre maggiori, a testimonian-za della vitalità e della ricchezza della scrittura come dono e fonte di identità personale e collettiva. E le scuole hanno risposto en-tusiaste portando all’attenzione di un palcoscenico più ampio il lavoro che tanti giovani sanno affrontare con sentimento. «È un momento di speranza per il futu-ro vedere qui tanti ragazzi. Abbiamo tanto bisogno della po-esia. Se riuscissimo a divulgare

lo spirito che da anima alla nostra quotidianità, forse potremmo aspirare davvero ad un mondo migliore», ha affermato il presi-dente della giuria Agostino Man-tovani, che ha selezionato le opere premiate insieme a una decina di docenti e personalità della cultu-ra. Il primo premio per gli istituti superiori è stato assegnato alla poesia «Delfi» di Giulia Parzani del liceo classico Arnaldo (prof. Teresa Galloncelli); per le secon-darie di primo grado, «Vìvere dentro» di Giulia Cavaliere della media del Conservatorio brescia-no (prof. Giuseppina Famiglietti) ha guadagno il gradino più alto; tra i lavori di gruppo ha vinto la primaria Moro di Gussago (inse-gnate Daniela Ferrazzi); la terza A della media cittadina Marconi (prof. Giulia Piotti) ha conquista-to il primo posto, mentre nella sezione riconoscimenti speciali, il premio Enzo Giffoni, provveditore agli studi e presidente a lungo del premio, è stato consegnato dal figlio Beppe a Chiara Figini dell’I-stituto S. Maria degli Angeli di Brescia per la lirica «Le mani». Il premio Mario Fada, indimentica-to consigliere dell’associazione, è stato conferito da Beatrice Fada al componimento «A chi potevi es-sere», di Chiara Guizzi dell’Istituto comprensivo di Cellatica-Collebe-ato (prof. Maria Luisa Franchi). Un modo per avvicinare i giovani anche al dono del sangue ed a conoscere il mondo dell’Avis.

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Erano più di 200 i volontari provenienti da tutta Italia che si sono dati appun-tamento a Firenze nella tarda primavera per il tra-

dizionale Forum Nazionale AVIS Gio-vani, dal titolo “Di goccia in goccia. Di vita in vita - i percorsi post dona-zione di emocomponenti e plasma-derivati tra uso clinico e solidarietà”.L’evento si è aperto con i saluti del Presidente di Avis Regionale Tosca-na, Luciano Franchi, e della respon-sabile del Centro Regionale Sangue, Simona Carli. La parola è poi passata ai relatori del Forum, che hanno posto l’accento sul tema dell’uso appropria-to del sangue donato, con particolare attenzione all’ambito clinico. Su que-sto argomento sono intervenuti il Di-rettore del Centro Nazionale Sangue, Vincenzo Grazzini, il Presidente di AVIS Nazionale, Vincenzo Saturni, e Maurizio Aricò del reparto di Onco-

Il Forum nazionale Avis Giovani: la speranza del futuro

ematologia Pediatrica dell’Ospedale Meyer di Firenze. Ampio spazio è stato, inoltre, dedi-cato alle esperienze dirette di perso-ne che hanno ricevuto trasfusioni di sangue o emocomponenti per poter sopravvivere o per sottoporsi a in-terventi molto delicati. A tale propo-sito, i ragazzi sono stati suddivisi in gruppi di lavoro dove hanno potuto confrontarsi, dando vita a riflessioni, video e progetti di comunicazione di grande efficacia. Questi documenti sono stati il frutto di dibattiti e con-versazioni con trapiantati di midollo osseo, fegato, nonché emofilici come Beppe Castellano, redattore del pe-riodico informativo “AVIS SOS”.A raccontare il suo percorso di cura c’era anche la dott.ssa Roberta Ric-ciardi che, dopo aver sconfitto la miastenia gravis, ha deciso di impe-gnarsi nella cura di pazienti affetti da questa malattia autoimmune, in cui

gli anticorpi del nostro organismo colpiscono i recettori muscolari pro-vocando debolezza, affaticamento, perdita di espressività facciale, diffi-coltà nella masticazione, nella deglu-tizione e nell’espressione verbale. Ospite del Forum era anche Cateri-na Bellandi, vincitrice del proemio Samaritano 2012, il riconoscimen-to che ogni anno viene assegnato dalla nostra Associazione a chi si è particolarmente distinto per azioni di profonda solidarietà e generosità verso i più bisognosi. Nel corso del suo intervento, la signora Bellandi ha presentato il suo taxi “Milano25” che offre corse gratuite da e per l’Azien-da ospedaliero-universitaria Meyer di Firenze, a favore dei familiari dei bambini ammalati di tumore. «Sono felice di aver potuto organizzare que-sto Forum, l’ultimo del mio manda-to, nella mia città - ha commentato Claudia Firenze, coordinatrice della Consulta Nazionale AVIS Giovani. Sono stati due giorni davvero intensi che, grazie alla presenza di relatori e testimonial davvero fantastici, ci han-no commosso e ci hanno trasmesso emozioni davvero forti. Questo evento ha dimostrato e confermato come nel nostro Paese ci sia un cuore che batte forte, fatto di tanti volti che con co-stanza e passione compiono un gesto semplice come quello del dono: quel cuore si chiama AVIS”.

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la goccia

Nasce in Valle Sabbia – grazie alla sinergia fra sezioni avisine locali, Comunità Montana di Valle Sabbia e Avis

Provinciale – il nuovo CENTRO UNI-CO PRELIEVI AVIS: una struttura sita presso gli ammodernati locali dell’ex sede del Cdd di Barghe (in via I. Bo-schi n.1), che garantirà la migliore tutela dei donatori di sangue e dei riceventi, grazie al graduale abban-dono delle raccolte domenicali extra ospedaliere e la massima garanzia del prodotto raccolto in termini di qualità e sicurezza.

La presentazione dei lavori e dei locali si è svolta lo scorso 17 giugno, pres-so la sede della Comunità Montana di Valle Sabbia a Nozza di Vestone. A fare gli onori di casa il Presidente della Comunità Montana Giovanni Maria Flocchini, con il presidente dell’Avis Provinciale Gianpietro Brio-la, i Sindaci della valle e i presidenti delle cinque sezioni Avis (che in valle coinvolgono oltre mille donatori) che sono chiamate a garantire la gestione del Centro di Barghe: Diego Mazza per la sezione di Vestone, Matteo Pialorsi per Sabbio Chiese, Adele Caini per Odolo-Preseglie, Anna Ma-

ria Giori per Agnosine-Bione, Diego Baccinelli per la sezione di Vobarno.A seguire la visita al nuovo Centro di Barghe, che grazie al comodato d’uso trentennale gratuito garantito dalla Comunità Montana, proprie-taria dell’immobile, e all’importante investimento finanziario compiuto dalle sezioni e dalla stessa Avis pro-vinciale per i lavori di adeguamento, permetterà agli avisini valsabbini una piena autonomia gestionale ed una più elevata garanzia per l’intera filiera della raccolta e distribuzione del san-gue raccolto.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Da qualche anno sono entrato a far parte del gruppo AVIS del mio paese. Ho sempre pen-sato di fare soltanto

un piccolo gesto fino al momento in cui un’esperienza diretta mi ha fatto capire che a quel piccolo ge-sto poteva essere realmente legata la sopravvivenza di un ammalato. Purtroppo poco tempo fa mio padre è stato ricoverato a causa di una gra-ve emorragia: i medici sono riusciti a fermarla, ma hanno spiegato a noi familiari che i livelli di emoglobina

erano talmente bassi che per soprav-vivere era necessario che mio papà venisse sottoposto a trasfusione di sangue.In totale sono state utilizzate otto sacche di sangue. Fortunatamente mio padre ha reagito molto bene, e malgrado un momento così diffi-cile ha potuto tornare a sorridere. Se ora è a casa con noi, ed ha ripreso la vita di tutti i giorni, è stato grazie a quelle otto trasfusioni che gli hanno salvato la vita.Mi sono avvicinato all’AVIS pensan-do di fare una cosa buona, ma in tutta verità non avevo ben compreso quanto potesse essere fondamentale per un malato in stato di necessità trovare immediatamente del sangue

pronto per risolvere i suoi problemi, quindi il mio donare non è solo una buona cosa ma è assolutamente in-dispensabile per i bisogni dei malati. Non oso pensare a cosa poteva acca-dere senza quelle sacche di sangue.Ora, dopo quanto mi è successo, ho riflettuto a fondo sul ruolo fondamen-tale di un’associazione che lavora affinché a nessuno possa mancare questa linfa vitale. Ho deciso pertanto di raccontarvi la mia esperienza per rivolgere un mes-saggio soprattutto ai giovani: se avete la fortuna di essere sani, a volte basta un piccolo gesto per fare grandi cose.

Grazie a tutti Un avisino della sezione Agnosine-Bione

Nuovo Centro Unico Prelievi Sangue Avis di Valle Sabbia

Ritornare a sorridere

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L’Avis, le Bisse gardesane e l’impegno verso nuove adesioni

Potremmo chiedercelo: cosa c’entra l’Avis con il tradizionale campiona-to delle bisse – le storiche barche del lago di Garda risaleti al Quat-trocento – in gara per la “Bandiera

del Lago 2013”? Innanzitutto l’Avis provinciale è stato pre-sente già alla cerimonia di presentazione del campionato (che si articola in 8 gare: Lazise, Monte Isola, Sirmione, Gargnano, Peschiera del Garda, Bardolino, Desenza-no e la finale di Gardone Riviera, disputato da ben 24 imbarcazioni diverse), con una presenza di solidale partecipazione che lo stesso presidente della Lega Bisse, Franco Baruffaldi, non ha mancato di sottolineare anche durante la conferenza stampa, segna-lando la presenza dell’Avis di Desenzano del Garda, e di una pagina di promozione della

donazione avisina sul book ufficiale della prestigiosa manifestazione gardesana.Così ad ogni gara – seguita da migliaia di persone – è risuonato il nome dell’A-vis bresciana e l’invito a donare sangue. Inoltre. alla finale di Gardone Riviera, svol-tasi in notturna il 10 agosto fra due ali di folla ed accompagnata dagli sbandieratori storici di Chiari – era presente anche uno stand dell’Avis comunale di Salò. Il programma della serata era davvero den-so di eventi. Esso prevedeva alle 19.30 la sfilata a terra aperta dal gruppo Sbandiera-tori e Musici di Zeveto - Chiari seguiti dai vessilli dei Comuni rappresentati nella Lega Bisse del Garda, accompagnati dai relativi presidenti delle società, alle 20.30 la sfilata in acqua con presentazione degli equipaggi, alle 20. 45 il via all’inizio delle regate, che

sicuramente saranno un grande spettacolo a seguire le premiazioni.Così, fra gadget, palloncini e brochures in-formative, sono state centinaia le persone avvicinate ed informate sulla possibilità del dono, grazie al gazebo installato dall’Avis salodiana. Con semplicità, entusiasmo e capacità di persuasione gli avisini di Salò, al quale va certamente il plauso per volontà e intelligenza operativa e nonostante il clima vacanziero, hanno quindi colto l’occasione per segnalare come il gesto del dono debba costituire prassi normale, simbolo di atten-zione al prossimo e dovere di cittadinanza. Anche in agosto.

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la goccia

Montichiari ricorda la Croce d’Oro Gianfranco Bottoglia

grazie “borgo”Chi non ha avuto modo di conoscere

“Borgo” nel mondo avisino negli ultimi 40 anni? Persona semplice, buona, schietta, che prendeva con grande serietà ed impegno ogni compito che doveva svolgere, per l’Avis, per le manifestazioni sportive promosse dall’Avis e dall’Aido, per tutto ciò che sapeva di volontariato, di “umanità” e di “aiuto”. È stato un perno per l’ex Gruppo giovani Avis (il primo) che senza di lui si sarebbe perso negli anni ma, viceversa, con il suo entusiasmo, la sua tenacia e la sua caparbietà è riuscito a tenere unito. Riusciva ad organizzare incontri conviviali e non, il cui obiettivo era quello di rivivere tutte le esperienze avisine passate, che miravano soprattutto a far conoscere ai giovani, agli sportivi e nelle scuole il meraviglioso ed insostituibile “dono del sangue”. Grazie Borgo! Sarai sempre fra noi.

M. e P.

Stroncato da un’improvvisa quanto breve malattia che in un solo mese se l’è portato via, ci ha lasciato l’avisino GianFranco Bottoglia, iscritto alla nostra sezione Avis dal 1966 e attivo fino al 2000. E’ sempre stato molto orgoglioso delle benemerenze ottenute in tanti anni di assidue donazioni,dalla

medaglia di bronzo ricevuta nel 1970, al distintivo d’oro, fino alla Croce D’Oro nel 2000, assegnata per aver effettuato più di 120 donazioni. Ha sempre presenziato alle cerimonie ufficiali portando i labari delle due associazioni di cui si sentiva socio nel profondo del cuore:

l’Avis e il corpo militare dei Fanti. Il Presidente Bettenzoli e tutto il Direttivo Avis porgono le più sentite condoglianze alla famiglia e si augurano che il suo esempio sia seguito da tanti giovani avisini. Questo auspicio non tanto per i riconoscimenti, che fanno comunque molto piacere e sono un segno tangibile del bene fatto, quanto per l’importanza di continuare a donare sangue finchè si ha la fortuna di essere sani.

Olfi ornella

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Gli avisini e la redazione porgono alle famiglie sentite condoglianze

Alessio Mazzelli

Avis Bovegno

Tomaso Calzoni

Avis

Don Franco Bettinsoli

Avis Roncadelle

Andreino Bauselli

Avis

Celsi Franco Pietro

Avis Breno

Don Innocente Baresi Medaglia d’ArgentoAvis Sabbio Chiese

Antonio Salerno

Avis Torbole Casaglia

Stefano Cominelli

Avis Breno

Flavio Borgo

Avis Brescia

Maria Bettoni Medaglia d’oro

Avis Brescia

Costantino Gatta

Avis Bovegno

Franco Capuzzi

Avis Roncadelle

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la goccia

Gli avisini e la redazione porgono alle famiglie sentite condoglianze

Luigi Gelmini

Avis Breno

Romano Laidelli

Avis Breno

Rosanna Mei

Avis Bovegno

Gianfranco Bottoglia

Avis Montichiari

Marisa CotelliMedaglia d’oro

Avis Lavone V.T.

Teresa Franzoni

Avis Torbole Casaglia

Iole Giannini

Avis Torbole Casaglia

Polizzi Calogero Medaglia d’oro c/smereldo

Avis Nave-Caino

Fiorentino Tosini

Avis Breno

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