“GOCCIA D’ORO” - DECENNALE

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Angelo Tomei e del presidente dell’Associazione Enrico Mattoccia. La straordinaria voce di Sabrina Brodosi, nota cantante residente a Rocca Massima, ha allietato i presenti con diversi inter- venti e riscosso calorosi applausi. La presentatrice, Fabiola Sambucci, ha guidato con perizia i vari interventi. Il momento culminante è stato senza dub- bio quello in cui i ragazzi premiati hanno letto le loro poesie e ricevuto il premio. Tutti si sono presentati tranquilli e disin- volti davanti al microfono e solo una ragazza per legger la poesia ha chiesto l’aiuto della prof.a Patrizia Audino che ha fatto lo stesso “servizio” anche per qualche adulto. I ragazzi di Marina di Minturno si sono esibiti con due brani “Rap”. Per quanto riguarda le poesie sono cre- sciute di numero sia quelle degli adulti che dei ragazzi, con crescita anche di livello in diversi casi; lo stesso giudizio è stato espresso per le opere pittoriche che hanno partecipato alla Mostra. Questo risultato è una bella soddisfazio- ne per gli organizzatori e uno stimolo a continuare sulla stessa strada. Da queste colonne rivolgiamo un rinnovato ringra- ziamento a tutti coloro che, in qualche modo, hanno contribuito alla realizza- zione del Premio. ROCCA MASSIMA Mensile dell’associazione culturale “Mons. Giuseppe Centra” Anno 12 numero 9 Associazionismo è confronto Sabato 8 Settembre 2012 “POSTE ITALIANE - Spedizione in A.P. Tassa Pagata 70% art. 2 L 662/96 DC Latina” “In caso di mancato recapito inviare al CPO di Latina per la restituzione al mittente previo pagamento resi” Le pagine interne di questo numero sono dedicate al “Premio Goccia d’Oro”, con notizie riguardanti i dieci anni di vita e foto dell’ultima edizione. Enrico Mattoccia Pres. Ass. “Mons. Giuseppe Centra” “Goccia d’Oro” 1 Invito alla lettura 2 Invito all’opera 3 Ciao estate... 4-5 Presentazione di libri 5 “Dorina Equitrek” 6 Centro Turistico giovanile 6-7 Una graditissima visita 7 Goccia d’Oro - Statistiche 8-11 Lingua e Linguaccia 12 70° anniversario di El Alamein 13 San Michele Arcangelo 14 Le ricette della Massaia 15 Anziani in piscina 15 Guida ecologica e sicura 16 Sommario ROCCA MASSIMA celebrazione decennale ROCCA MASSIMA ciao estate... GIULIANELLO anziani in piscina Carissimi lettori, il 12 agosto per la “Mons. G. Centra”, associazione culturale di promozione sociale, è stato un giorno importante, perché nella serata si è celebrata la decima edizione del “Premio Goccia d’Oro - Poesia e Pittura”, organizzato dalla stessa Associazione. Si è trattato di una serata felice, ben preparata, allietata dalla presenza di persone del Paese e di molte altre provenienti dai paesi vicini e anche da lontano; tutte insieme hanno riempito la famosa “Piazzetta della Madonnella”. Gli eventi (premiazione delle poesie degli adulti e di quelle dei ragazzi, premiazione dei pittori, consegna di un piccolo riconoscimento ai membri delle giurie…), si sono succeduti velocemente, dopo il canto dell’Inno Nazionale e i saluti del sindaco “GOCCIA D’ORO” - DECENNALE

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Angelo Tomei e del presidentedell’Associazione Enrico Mattoccia. Lastraordinaria voce di Sabrina Brodosi,nota cantante residente a Rocca Massima,ha allietato i presenti con diversi inter-venti e riscosso calorosi applausi.La presentatrice, Fabiola Sambucci, haguidato con perizia i vari interventi.Il momento culminante è stato senza dub-bio quello in cui i ragazzi premiati hannoletto le loro poesie e ricevuto il premio.Tutti si sono presentati tranquilli e disin-volti davanti al microfono e solo unaragazza per legger la poesia ha chiestol’aiuto della prof.a Patrizia Audino che hafatto lo stesso “servizio” anche per qualcheadulto. I ragazzi di Marina di Minturno sisono esibiti con due brani “Rap”.Per quanto riguarda le poesie sono cre-sciute di numero sia quelle degli adultiche dei ragazzi, con crescita anche dilivello in diversi casi; lo stesso giudizioè stato espresso per le opere pittoricheche hanno partecipato alla Mostra.Questo risultato è una bella soddisfazio-ne per gli organizzatori e uno stimolo acontinuare sulla stessa strada. Da questecolonne rivolgiamo un rinnovato ringra-ziamento a tutti coloro che, in qualchemodo, hanno contribuito alla realizza-zione del Premio.

ROCCA MASSIMA

Mensile dell’associazione culturale “Mons. Giuseppe Centra”

Anno 12 numero 9 Associazionismo è confronto Sabato 8 Settembre 2012

“POSTE ITALIANE - Spedizione in A.P. Tassa Pagata 70% art. 2 L 662/96 DC Latina”“In caso di mancato recapito inviare al CPO di Latina per la restituzione al mittente previo pagamento resi”

Le pagine interne di questo numero sonodedicate al “Premio Goccia d’Oro”, connotizie riguardanti i dieci anni di vita efoto dell’ultima edizione.

Enrico MattocciaPres. Ass. “Mons. Giuseppe Centra”

“Goccia d’Oro” 1Invito alla lettura 2Invito all’opera 3Ciao estate... 4-5Presentazione di libri 5“Dorina Equitrek” 6Centro Turistico giovanile 6-7Una graditissima visita 7Goccia d’Oro - Statistiche 8-11Lingua e Linguaccia 1270° anniversario di El Alamein 13San Michele Arcangelo 14Le ricette della Massaia 15Anziani in piscina 15Guida ecologica e sicura 16

Sommario

ROCCA MASSIMAcelebrazione decennale

ROCCA MASSIMAciao estate...

GIULIANELLOanziani in piscina

Carissimi lettori,il 12 agosto per la “Mons. G. Centra”,associazione culturale di promozionesociale, è stato un giorno importante,perché nella serata si è celebrata ladecima edizione del “Premio Gocciad’Oro - Poesia e Pittura”, organizzatodalla stessa Associazione.Si è trattato di una serata felice, benpreparata, allietata dalla presenza dipersone del Paese e di molte altreprovenienti dai paesi vicini e ancheda lontano; tutte insieme hannoriempito la famosa “Piazzetta dellaMadonnella”.Gli eventi (premiazione delle poesiedegli adulti e di quelle dei ragazzi,premiazione dei pittori, consegna diun piccolo riconoscimento ai membridelle giurie…), si sono succedutivelocemente, dopo il canto dell’InnoNazionale e i saluti del sindaco

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LA BIBLIOTECA: invito alla lettura“Occidente estremo” di Federico Rampini

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“La Repubblica” nei quali analizza lasituazione economica mondiale etenta di capire come si evolverà lasituazione. Rampini fa le sue analisibasandosi sulla sua singolare espe-rienza di vita: dopo aver vissuto perqualche anno in America, si è trasfe-rito per cinque anni in Cina per poifar ritorno in America. Egli conoscemolto bene le due forze che in questomomento storico si stanno conten-dendo la supremazia nel mondo:l’America (Occidente) e la Cina(Oriente); Rampini usa il neologismoCinindia perché anche l’India è uncolosso orientale in forte crescita.Che l’America sia in declino e l’Asia

Recentemente, con grande curiosità,ho letto il saggio “Occidente estre-mo” di Federico Rampini, noto gior-nalista del quotidiano La Repubblica. Io compro il giornale ogni giorno e,dopo aver letto l’articolo di fondo, lamia attenzione va alle pagine di poli-tica (spesso disarmanti!), alle pagineculturali, una scorsa su qualche fattodi cronaca e una sfogliata alle paginesportive. Le pagine economiche leleggo poco perché non mi sento fer-rato in materia e per di più non ho glielementi per verificare l’attendibilitàdei dati forniti che molte volte sonocontrastanti.Da quando è scoppiata la crisi econo-mica, però, le pagine che parlano dieconomia sono aumentate notevol-mente; anche se con un po’ di faticane ho lette molte per cercare di capi-re quello che sta succedendo nelmondo. Le opinioni diverse e spessocontrapposte mi hanno lasciato per-plesso e disarmato ma hanno aumen-tato in me la curiosità di saperne dipiù. È così che quando mi è capitatofra le mani “Occidente estremo” l’holetto con attenzione e con grandecuriosità.Il libro raccoglie una serie di articoliche l’Autore ha scritto soprattutto per

in crescita appare evidente ma il XXIsecolo sarà veramente quello chevedrà l’affermazione dei paesidell’Est? L’America alle corde stafacendo sforzi eccezionali per rive-dere il suo modello economico e pre-parare il suo futuro soprattutto con lalibertà di pensiero, di inventiva, diricerche sempre più sofisticate;Cinindia, al contrario, è frenata pro-prio dalle tante dittature che la gover-nano e che tentano di soffocare quan-to di nuovo appare all’orizzonte.Queste due società come si evolveran-no? Questi sono i temi su cui Rampinisi intrattiene con i suoi lettori.A me pare che leggere “Occidenteestremo” sia un’occasione per for-marsi un’idea del mondo di oggi;naturalmente do per scontato che sisenta il bisogno di ascoltare altrevoci e altre opinioni perché il mondo,si sa, non è stato mai semplice e oggiappare ancor più complicato.

Remo Del Ferraro

AVVISI

1. Festa di San Michele ArcangeloProgramma di massima

SABATO 29 SETTEMBREOre 13,00 - pranzo conviviale in onore di San Michele in largo Secondo Mariani

a seguire spettacolo musicale con gruppo folkloristico

DOMENICA 30 SETTEMBREOre 09,30 - Arrivo della banda musicale “Città di Segni (RM)” e breve concerto in piazzaOre 11,00 - Santa Messa solenne cantata dal coro parrocchialeOre 12,00 - Processione per le vie del paese con percorso: Chiesa - Monumento dei caduti

2. Sagra dei MarroniLa 7a Sagra dei Marroni si svolgerà nei giorni di Sabato 13 e Domenica 14 Ottobre 2012Il ricco programma, in via di definizione, sarà pubblicato nel prossimo numero.

Non leggo per imparare,leggo per vivere (Flaubert)

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“TURANDOT”di Giacomo Puccini

Nelle opere liriche di Puccini (1859-1924) l’universo femminile èdescritto in tutte le sue sfumature:orgoglio, gelosia, insicurezza, fragi-lità, passione amorosa, egoismo edolore. Quasi tutte le sue eroinesono destinate ad una fine tragica;l’unica protagonista che non subiscequesta sorte è Turandot che, dappri-ma gelida e crudele, si arrende poiall’amore del principe Calaf, dopoche la schiava di Calaf, segretamen-te innamorata di lui, con il suo sacri-ficio le fa capire quale sia il signifi-cato dell’amore.La storia è ambientata nella Cittàimperiale di Pechino, dove la princi-pessa Turandot, bellissima e crude-le, annuncia che sposerà il primopretendente di sangue reale chescioglierà i suoi tre enigmi; coloro

che non ci riusciranno saranno deca-pitati senza pietà. In mezzo allafolla, travestiti per sfuggire ai nemi-ci, si trovano anche Timur, il vec-

chio re tartatospodestato eormai cieco, lasua schiava Liù esuo figlio Calaf,il quale, quandovede Turandotnel suo splendoredecide di affron-tare la prova,nonostante ilpadre e Liù cer-chino di dissua-derlo. Calaf rie-sce ad indovinaregli enigmi, maTurandot non

vuole mantenere la promessa per cuiCalaf (il principe Ignoto) decide disfidare la principessa con una suaprova: se lei riuscirà a indovinare ilsuo nome prima dell’alba, la pro-messa di matrimonio verrà scioltaed egli stesso si consegnerà al boia.Nella notte che segue nessunodorme per cercare di sapere il nomedel principe ignoto e quando vengo-no presi Timur e Liù che sicuramen-te sanno il suo vero nome perchèerano in sua compagnia, Liù piutto-sto che rivelare il suo nome strappail pugnale ad una guardia e si ucci-de. A questo punto l’opera rimaneinterrotta in quanto Puccini muore ela sera della prima rappresentazione,avvenuta alla Scala di Milano il 25aprile 1926, il direttore d’orchestraArturo Toscanini interruppe l’esecu-

zione sull’ultima nota della partiturapucciniana, ossia dopo il corteofunebre che segue la morte di Liù. Ilfinale, la cui partitura sarà portata atermine da Franco Alfano, è a lietofine, in quanto finalmente la princi-pessa Turandot si abbandona all’a-more per Calaf.La romanza più conosciuta di que-sta opera è senz’altro “NESSUNDORMA” cavallo di battaglia deipiù grandi tenori, fino a Pavarotti,in cui Calaf è convinto che nessunosaprà mai il suo nome “...ma il miosegreto è chiuso in me, il mio nomenessun saprà” “Dilegua o notte!...Tramontate, o stelle!... All’albavincerò!...”Oltre Turandot e Calaf, una figuradolcissima e devotissima al suosignore è quella di Liù per la qualesembra che il musicista si sia ispira-to ad un fatto tragico e scandalosoavvenuto nella sua famiglia nel1909 e che lo colpì profondamente.La sua giovane domestica, persegui-tata dalla gelosia ossessiva di suamoglie Elvira, fu licenziata e lapoveretta così diffamata, non tro-vando più occasione di lavoro, sisuicidò. Anche se poi la vicendagiudiziaria si risolse favorevolmenteper la famiglia Puccini, fino all’ulti-mo il musicista rimase legato a que-sto triste ricordo.

Luciana Magini

INVITO ALL’OPERAPrime conoscenze per avvicinarsi all’opera lirica

Rubrica a cura della prof.ssa Luciana Magini

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Quando il mese di agosto volge altermine mi prende sempre un po’ dimalinconica tristezza e, ahimè, siaccentua ancor di più quando sonoqui, davanti al computer, per “buttargiù” l’articolo, per “Lo Sperone”,riguardante le ormai trascorse mani-festazioni estive chel’Amministrazione Comunale e levarie Associazioni hanno organizza-to per rendere l’estate più piacevolesia ai cittadini che ai villeggianti chehanno trascorso le ferie nel nostropaese. Con l’arrivo di settembre ilpensiero è inevitabilmente rivoltoalla ripresa delle proprie attivitàlavorative, è tempo di far ritorno incittà e riprendere il tran-tran quoti-diano e, con un poco di nostalgia, sirimpiangeranno (speriamo) le tiepi-de e piacevoli serate rocchigiane.Mentre per noi che restiamo a RoccaMassima a far la “guardia” al vec-chio borgo, è invece tempo di farrobuste provviste di legna per riscal-darci durante i lunghi mesi inverna-li. Quest’anno, ad onor di cronaca, èstata un’estate caldissima, rovente,opprimente ed è per questo che si èregistrato un significativo incremen-to di persone che, spinte dal sole“africano” che avvampava le pianu-re e valli limitrofe, hanno trovatorefrigerio e sollievo nel nostropaese. Come dicevo poc’anzi, ilComune e le varie Associazioni sisono attivate per programmare, nelmiglior dei modi, l’EstateRocchigiana 2012 che si è svoltacome di seguito.Si è iniziato con la Festa in onore diSant’Antonio da Padova organizza-ta dal Comitato Feste di Boschettoche, come da tradizione, ogni annosi festeggia la prima settimana diagosto. Questa bella ricorrenzastava vivendo un periodo di “decli-

no” forse a causa di pocapartecipazione di noi tutti.Quest’anno, invece, honotato con piacere unnuovo fervore e una cre-scente adesione dovutaprobabilmente a qualchepersona con i “capellibianchi” che, mettendosinuovamente in gioco, haridato lo slancio e la pas-sione di un tempo.Finalmente, pur con qual-che affanno dovuto al pocotempo a disposizione, si è

riusciti a preparare una festa più chedignitosa anzi, è stata proprio unabella festa. Un ringraziamento va,oltre che ai “ragazzi” del Comitato,anche alla Confraternita di SanGiuseppe che ha collaborato conloro per la buona riuscita di tutti ifesteggiamenti in onore del Santoprotettore di Boschetto. Da conti-nuare così, assolutamente!Dopo la settimana “boschettiana”si è tornati nel borgo dove giornodopo giorno abbiamo assistito a

vari spettacoli tutti belli ed interes-santi. Il giorno 9 abbiamo riso acrepapelle con il Teatro dialettalecorese con la regia dell’autoreTonino Cecinelli; il 10 è stata lavolta della serata di “Poesie dellaMemoria” che, nel centenario dellamorte di Giovanni Pascoli, “bravidicitori” lo hanno ricordato decla-mando alcune sue poesia nel Parcodella Memoria. L’11 agosto è statoil primo dei quattro sabati tuttidedicati alla 13a RassegnaOrganistica Internazionale cheha visto esibirsi davanti ad un pub-blico sempre più numeroso ed entu-siasta il “fior fiore” di organisti enon solo di chiara fama internazio-nale: “il Trio di Sophia, il M°Alberto Mammarella, IGregorianisti di Cremona e il M°

Eugenio Sacchetti”. Il 25 agosto i“cantici gregoriani” eseguiti dalcoro Gregorianisti diretto dal M°Fulvio Rampi hanno suscitatoapprezzamenti e reiterati applausi(…finali) dai presenti nella Chiesadi San Michele Arcangelo, pienaall’inverosimile. Il 12 agosto è stata la volta del pre-stigioso “Premio Goccia D’Oro”giunto alla sua 10a edizione e delquale si parlerà ampiamente in altrepagine di questo giornale. Giovedì16 ad offrire una bella serata sonostati i nostri ragazzi che da pocohanno costituito l’AssociazioneGiovani di Rocca Massima. Nellapiazzetta della Madonnella hannoricreato una location da “reaveparty nostrano” con stand mange-recci, bibite, vino a volontà (senzaeccessi) e con l’esibizione di varicomplessi rock provenienti dal cir-condario. Interessante anche la“Notte brava tra le stelle” chehanno predisposto con l’ausilio dialcuni astronomi del GruppoAstronomico di Latina; tantissimicuriosi e appassionati hanno potutovedere, attraverso sofisticati tele-scopi: Marte, Saturno e le stelledella via Lattea. Bravi ragazzi con-tinuate così, la strada è quella giu-sta! Il giorno 17 si è ricordato unnostro concittadino scomparso daqualche anno promotore ed anima-tore di tante feste: GianfrancoBrodosi. E’ stato organizzato untorneo di calcetto, giochi popolariin piazza e la “panzanella piùlunga del mondo”! Lungo la viaTrieste è stata allestita una serie ditavoli dove sono state poggiatedecine di pagnotte di pane “ammol-lato” condite con pomodoro e basi-lico e fette di fresco cocomero… èstato stabilito il record? Chissà… lamisura raggiunta è stata di circa180 metri, veramente un bel vede-re. Forse è da migliorare, ma daripetere assolutissimamente! Altreserate trascorse piacevolmente inpiazza sono state quelle del 13 ago-sto quando a rallegrarci con buonamusica è stato il gruppo “SognoMediterraneo” e il cabarettista“Oscar Billia” e quella del 15 ago-sto quando a farci compagnia èstato “nientepopodimenoche”…Renato Zero! Beh, insomma… èstato un suo riuscitissimo sosia adivertire tutti i presenti con imita-

CIAO ESTATE...non un addio, ma un arrivederci a voi tutti

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zioni e canzoni del celebre poeta-cantante.Due giornate molto piacevoli sonostate quella del 14 agosto quando adilettarci con musica eccellente è statoil “Gran Complesso Bandistico”città di Noicàttaro (BA), vera “preli-batezza” per gli appassionati!Il 20 agosto è stato un altro momen-to musicalmente piacevole ad esi-birsi è arrivato da Latina il“Complesso Bandistico G.Puccini”. Solo due parole per que-sta “orchestra”: bravi, hanno saputomiscelare un repertorio classico conmusica leggera, alternando anchemomenti di spettacolo puro. Dariproporli, il prossimo anno, magaricon un concerto-spettacolo serale!Il primo di settembre i protagonistisono stati i ragazzi dello StudioDiamond Style di Rocca Massimache hanno organizzato, in Largo

Secondo Mariani, un“motor show” moltoapprezzato. La cronacadell’evento la potete leg-gere a pag 16.Spero proprio di nonaver tralasciato nulla neldescrivere gli eventi checi hanno accompagnatonella “nostra bella esta-te” appena trascorsa.Ora ci attendono il lavo-ro (per i fortunati che ce

l’hanno), la scuola per i ragazzi maanche un autunno ancora pregno dieventi come la Festa del nostroPatrono (San Michele A.) il 29 e30 settembre e la “Sagra deiMarroni” il 13 e 14 di ottobre,entrambe da non perdere assoluta-mente!Un ringraziamento alComune di RoccaMassima che ha patro-cinato tutte le manife-stazioni estive ma ungrosso, grossissimoapplauso va senzaalcun dubbio a tutte leAssociazioni chehanno, con tanti sacri-fici, programmato edeffettuato cerimonie,spettacoli e festeggia-menti quindi grazie a:Pro-loco di Rocca

Massima; Associazione “MonsCentra”; Associazione “LaCastagna”; Associazione“LiberaMente”; Associazione“Giovani Rocca Massima”;Comitato feste di Boschetto;Studio Diamond Style di RoccaMassima e a quanti si sono spesiper la buona riuscita di tutto questo. Infine se qualcuno è rimasto scon-tento o insoddisfatto di quantofatto, passi alla cassa… gli sarà rim-borsato il biglietto per intero!Grazie a tutti e arrivederci a RoccaMassima per l’Estate 2013.

Aurelio Alessandroni

Nel corso del mese di agosto l’Associazione “Mons. Centra” non ha solo organizzato la festa conclusiva del “PremioGoccia d’Oro”, ma ha anche curato due incontri, il primo per presentare al pubblico due libri, il secondo per ricorda-re il 70° anniversario di El Alamein, incontrando uno dei reduci (ne parliamo in altra pagina).I due libri presentati sono: “A zio Giuseppe” di Rita Fanfarillo e “Roccasecca da Ri…Vivere”, di Federico Galterio. Idue autori erano presenti davanti ad un numeroso pubblico che ha ascoltato attentamente i due relatori EnricoMattoccia e Remo Del Ferraro e poi ha interrogato gli autori. “A Zio Giuseppe”, scritto dalla nipote del protagonistamorto pochi anni fa, racconta la tragica storia di un giovane, deportato da Zaga, sul fiume Isonzo, a Mauthausen e poifinito al campo “Le Fraschette” presso Alatri, con tutte le vicende che seguirono la sua liberazione. Si tratta di unatestimonianza eccezionale, perché l’autrice ha ascoltato i racconti dello zio, li ha trascritti e poi sottoposti di nuovo alui. Era presente anche il figlio di Giuseppe, Peter, attualmente fotografo per “National Geographic”. Il volumetto puòesser facilmente usato nelle scuole, come del resto ha già fatto l’autrice, ma ciò non toglie che possa essere “educati-vo” anche per gli adulti.La lunga e dettagliata esposizione di Remo Del Ferraro a proposito di“Roccasecca da Ri…Vivere” ha messo in luce molte usanze uguali osimili tra Rocca Massima e quel Paese. Usanze delle quali si era fieri eche costituivano come un codice di vita ispirato alla solidarietà e all’o-nestà, malgrado le non floride condizioni economiche. La riscoperta, laproposta alla nostra gioventù, secondo modalità e maniere attuali, delleidee che animavano il “buon tempo antico”, la cura del territorio, la sal-vaguardia delle tradizioni… sicuramente contribuirebbero a creare unospirito nuovo nei nostri paesi. In definitiva, i due libretti vanno considerati come due piccoli “manua-li” educativi: l’uno propone mete ampie e generali, l’altro bada di più alpratico, a quanto, con la buona volontà, è realizzabile subito. (E.M.)

PRESENTAZIONE DI DUE LIBRI“A zio Giuseppe” e “Roccasecca da Ri...Vivere”

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Lo scorso 25 agosto il sindaco diRocca Massima, davanti a un buonnumero di intervenuti, ha inaugura-to il Centro ippico di RoccaMassima. Il Centro è un’interessante iniziati-va economica di Antonio Tora,grande appassionato di cavalli;nonostante una caduta da cavallocon conseguenze molto serie, appe-na è guarito è rimontato in sella e ilsuo rapporto con questo nobile ani-male si è caricato di ulteriore forzaattrattiva.Come sapete, il nostro campo spor-tivo da anni era in stato di abban-dono: su quello che doveva essereil campo di gioco erano cresciutisterpi, la recinzione non si vedevapiù talmente era ricoperta di rovi,gli spogliatoi semidistrutti dainsensati atti di vandalismo… Unclassico esempio di sperpero didenaro pubblico e di cattiva ammi-nistrazione (con i fondi dei“Mondiali ‘90” per quel campo èstato speso quasi un miliardo divecchie lire per poi rimanereincompiuto ed abbandonato).

Antonio Tora hachiesto al Comunedi poter utilizzarequell’area per realiz-zarci un centro ippi-co. Ha presentato ilp r o g e t t oall’AmministrazioneComunale che lo haesaminato e lo hagiudicato positiva-mente e subito doposi è attivata per acce-lerare al massimo itempi per le pratiche

necessarie.Una volta ottenuta l’autorizzazione,Tora in poco tempo ha bonificatol’area e già da oggi è possibile usu-fruire dei servizi del Centro.Naturalmente molte cose devonoancora essere realizzate ed altre per-fezionate ma intanto si può partire.L’attività prevalente per questoprimo periodo di avviamento è quel-la dell’escursione a cavallo nel terri-torio dei Monti Lepini e la posizio-ne del DORINA EQUIREK permet-te di farlo al meglio anche per cava-lieri non troppo esperti; esso infattisi trova a soli 2 Km dal paese ed ècircondato da boschi molto belli eattraversati da numerosi sentieri: l’i-deale per una rilassante cavalcata.Per ora non si svolgerà una vera epropria attività di maneggio inquanto occorrono una serie di con-dizioni e un impegno economicopiuttosto rilevante ma nel prosieguodell’attività è un obiettivo che sicu-ramente sarà perseguito.Il progetto di Antonio, però, va oltrel’uso ludico del cavallo. NelCentro, con l’assistenza di persona-

le qualificato, sarà possibile faresedute di ippoterapia e onoterapia.Come certamente saprete, è ormaiscientificamente accertato che ilcontatto diretto e corporeo con glianimali è di grande aiuto nelle tera-pie di molte patologie come la para-lisi cerebrale infantile, l’autismo, lasindrome di Down e per praticheriabilitative per superare traumicausati da infortuni. L’ippoterapiaprevede l’uso del cavallo mentrel’onoterapia usa l’asino.Prima del taglio inaugurale delnastro, Antonio Tora e la dottoressaMichela Foschi hanno illustrato pergrandi linee l’intero progetto.La serietà delle intenzioni del pro-getto si capisce subito anche dai col-legamenti con importanti associa-zioni del movimento ippico che giàsono state messe in atto. Il DORINAEQUITREK infatti è affiliato e siavvale della collaborazionedell’Ente Nazionale Guide EquestriAmbientali, del DistaccamentoGaribaldini Volontari a Cavallo, delDistaccamento Corpo NazionaleSoccorso Ambientale Volontariato,del Distaccamento GuideAmbientali d’Italia (Protezione civi-le a cavallo).Auspichiamo che il coraggiosoinvestimento di Antonio possa averesuccesso perché ne trarrebbe van-taggio non solo lui ma l’interaRocca Massima sia a livello di noto-rietà che di possibili opportunità dilavoro.

Remo Del Ferraro

L’Amministrazione comunale di Rocca MassimaAssessorato alle Politiche Giovanili è lieta di annunciarela nascita del gruppo autonomo locale del CentroTuristico Giovanile denominato “CTG GR Giovani diRocca Massima”, evoluzione del Gruppo giovanileinformale Giovani Rocca Massima e presieduto daSimone Tora. Il Centro Turistico Giovanile èun'Associazione nazionale senza scopo di lucro che, ispi-randosi alla concezione cristiana dell'uomo e della vita,

promuove e realizza un progetto educativo e di forma-zione integrale della persona, agendo nei settori del turi-smo giovanile e sociale, del tempo libero, dell'ambientee del volontariato culturale.Fondato nel 1949 da Carlo Carretto, come Opera dellaGioventù Italiana di Azione Cattolica e resosi autonomonel 1970, il Ctg oggi si estende in tutta Italia con centi-naia di realtà tra gruppi di base e centri di vacanza inlocalità di grande richiamo turistico e naturalistico, con

Centro Turistico Giovanileal via il “CTG GR Giovani” di Rocca Massima

CENTRO IPPICO “DORINA EQUITREK”Inaugurato il Centro Regionale Equiturist

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una rete diffusa di comitati provinciali e di consigliregionali, coinvolgendo ogni anno nelle proprie attivitàmolte migliaia di persone. Il Ctg si adopera affinché i giovani divengano effettiviprotagonisti del loro tempo libero, promuovendo la vita diGruppo come risposta ai bisogni di autorealizzazione,amicizia, partecipazione e ricerca del significato della vita.Nessun pacchetto preconfezionato quindi, nessuna offerta“tutto compreso”, ma tante occasioni e opportunità pervivere al meglio il proprio tempo libero e crescere comepersona e cittadino responsabile. In tale ottica opera ilCircuito Giovanile che coordina e stimola i vari gruppi digiovani ad una conoscenza e ad una collaborazione reci-proca, facendo circolare e scambiando le varie esperienze.Il Ctg, tramite la sua rete,. fornisce informazioni gratuiteper la visita ed il soggiorno nelle varie città italiane enelle capitali straniere, organizza gemellaggi, scambiinternazionali e meetings giovanili, corsi di formazioneper animatori e dirigenti associativi.Il Centro Turistico Giovanile educa perciò i giovani adun turismo consapevole. Un turismo che fa crescere siachi lo pratica, sia chi accoglie, perché aiuta ad incontra-re, scoprire, conoscere, rispettare la cultura, l'arte, la sto-ria, la natura, le tradizioni e i modi di vita di genti, realtàe ambienti diversi. Un turismo che genera occasioni didialogo e contribuisce a creare scenari di pace.L’Associazione CTG GR di Rocca Massima si proponeper un turismo che è diritto di tutti ed alla portata di tutti,che deve essere reso accessibile a tutti, in maniera soste-nibile e solidale.La struttura Ctg di Rocca Massima intende programma-re così, in maniera autonoma, gite, escursioni e trekking,trofei sulla neve, biciclettate, scambi di ospitalità, incon-tri e meeting a livello nazionale ed internazionale pervalorizzare le bellezze paesaggistiche di RoccaMassima. Questo nuovo progetto sicuramente sapràarricchire con nuove offerte le proposte culturali e ricrea-tive del territorio, con un occhio di riguardo ai giovani ed

alla formula del “centro di ospitalità” e del “turismosociale”, un turismo cioè che favorisce la socialità dellepersone, il loro stare insieme, il loro incontrarsi. La formula del “centro di ospitalità” in Casa per Ferie,campeggio, rifugio, albergo, agriturismo ecc. può sicura-mente rappresentare uno stimolo per il sistema di ricetti-vità di Rocca Massima, diventando veri e propri luoghidi aggregazione: grazie ai giovani che si prestano infattiin maniera ideale all'animazione e alla qualificazionedella vacanza "a misura di persona".L’idea del CTG che i “visitatori” non siano dei semplici“clienti” ma degli “amici” con i quali trascorrere unperiodo fatto di comunicazione reciproca, di arricchi-mento umano, di ricerca comune, di allegria, con unaserie di attività collaterali finalizzate a far sentire il visi-tatore a proprio agio e a far conoscere dal di dentro ilnostro splendido territorio può rappresentare una formu-la innovativa e vincente, su cui questa Amministrazionesta investendo molto.

Dott.ssa Emilia Ciorra

Giovedì mattina, 9 agosto, mentre era-vamo nella sede dell’Associazione,

all’improvviso abbiamovisto entrare nella chiesettaS. E. Mons. LorenzoLoppa, attuale vescovodella diocesi di Anagni-Alatri. Come è noto, egli ènativo di Segni ed è statogrande amico di Mons. G.Centra; ha sempre seguito esostenuto la nostraAssociazione. Ci ha spiega-to che, avendo avuto ilnostro invito per il 12 e,avendo degli impegniimprorogabili per tale data,ha deciso di farci visita.

Si è interessato delle iniziativedell’Associazione ed ha parlato

della scuola attuale, specialmente diquella paritaria, come è l’Ist.“Bonifacio VIII” di Anagni, chedipende dalla diocesi. Ci ha esortatia continuare il nostro lavoroapprezzato dappertutto e ci ha fattogli auguri per la buona riuscita dellacerimonia del 12.Una visita non solo assai gradita,ma anche confortante perché ilvescovo Loppa è persona schietta ecompetente, di alta cultura, benvo-luto nella sua diocesi e fuori. Loringraziamo sinceramente. (E.M.)

Una graditissima visita

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DECENNALE DEL PREMIO1. Qualche notizia... storica!

In estate, molte volte eventi e riunio-ni si tengono all’aperto, in ore seralio notturne, per approfittare del climapiù fresco; si dice abitualmente“sotto le stelle”, anche se sono moltolontane; è vero però che “sotto lestelle” generalmente si crea un climafascinoso che favorisce l’amicizia einduce anche a riflessioni più serie.Il 23 agosto di dieci anni fa, alcunisoci dell’Associazione Culturale“Mons. Centra”, alla quale appartie-ne questo mensile, si riunirono“sotto le stelle” a Rocca Massima,nella incantevole Piazzetta Doria,per ascoltare 24 poesie di dodiciamici poeti dilettanti, invitati perso-nalmente per rallegrare un po’ i pre-senti con i loro versi. Lo scopo erapuramente personale e volevasegnalare che anche una bella poe-sia può dare una briciola di felicità,spingere alla riflessione, far scoprireuna verità…Effettivamente, “sotto le stelle”,l’atmosfera risulta più adatta, anziha qualcosa di magico, tanto chel’Associazione… ha continuato perdieci anni a celebrare il Premio“sotto le stelle”.Il secondo anno furono invitatianche i ragazzi di tre scuole:Elementare di Boschetto-RoccaMassima, Elementare di Giulianelloe Media di Giulianello; inviaronoper tempo le loro poesie (come gliadulti) che furono giudicate da per-sone competenti. Al momento dellariunione estiva i ragazzi lessero leloro poesiole con entusiasmo e furo-no ascoltati con molta attenzione.Allo scopo principale della prima

riunione, si aggiunsecosì anche quello diuna bella ed interes-sante gara tra i ragaz-zi fra loro e degliadulti fra loro: 14poesie in lingua atema libero, 9 poesiesu l’ulivo e l’olio, 8poesie dei ragazzi,allietarono i presenti.Nei progetti si pensavagià di realizzare pureun mostra di opere pit-toriche che ritraessero

specialmente Rocca Massima, il suoterritorio e i suoi prodotti… e sidecise di indirizzare anche le poesieverso uno scopo ben preciso:“Veicolare ad un pubblico semprepiù vasto i prodotti della nostra oli-vicultura e le bellezze del nostropaesaggio”. Tutto questo non dovevadimenticare che i ragazzi andavanoeducati, ovviamente con l’aiuto deiloro insegnanti, alla osservazionedella natura, alla scoperta dei proprisentimenti, alla conoscenza delleprincipali regole per arrivare poi adesprimere il tutto in poesia. La partedidattica interessa anche gli adulti,perché sottoporsi al giudizio di unaCommissione e confrontarsi conaltri poeti, suscita sicuramente degliinterrogativi e spinge ad una revisio-ne del modo di scrivere. Nel 2005 le poesie degli adulti furo-no il triplo di quelle del 2004, graziealla grande risonanza che ebbe lacerimonia della premiazione; anchele poesie dei ragazzi aumentarononotevolmente. Per gli adulti nacquela sezione in dialetto. Cominciò cosìuna crescita che si è andata allargan-do sempre più, sia per la partecipa-zione degli adulti, sia per l’aumentodel numero di scuole che hannofatto partecipare i loro ragazzi.Nel 2007 fu aggiunta la mostra dipittura e la mostra di fotografia.Entrambe conquistarono subito par-tecipanti ed ammiratori. La Pitturacontinua con successo; la fotografiaè stata sospesa nel 2009 per motivinon dipendenti dall’Associazione,ma a causa di una falsa interpreta-zione di alcuni partecipanti circa gli

intenti dell’Associazione, che hascopo sociale e non commerciale.Nella mente di non poche persone il“Premio Goccia d’Oro” è abbinato aRocca Massima. Capita che personelontane geograficamente, al sentireil nome di Rocca Massima, aggiun-gano: “Ah, il paese della Gocciad’Oro!”. Il Paese così è molto cono-sciuto, anche fuori della Provincia edella Regione.Il Premio “Goccia d’Oro” ha ricevu-to l’approvazione da moltissimepersone competenti, soprattutto daidirigenti e dai docenti scolastici chelo ritengono un forte aiuto ai ragaz-zi per esprimersi meglio in lingua…una sorta di sostegno per l’italiano!La partecipazione dei ragazzi giànel 2008 è stata così numerosa chesi è dovuta separare la loro premia-zione da quella degli adulti, facendouna cerimonia a parte nel mese dimaggio, prima della fine della scuo-la. Malgrado ciò, col crescere dellepoesie dei ragazzi, si è stati costrettia chiedere aiuto agli insegnanti pre-gandoli di fare una preselezionedelle poesie dei loro ragazzi e di noninviarne più di sei per ogni classe.Ora tra tutte le poesie inviate (que-st’anno sono state 237) ne vengonoscelte dieci e gli autori sono premia-ti assieme agli adulti, nella cerimo-nia di agosto; tutti gli altri ragazzivengono premiati nella loro scuola,dove si recano i rappresentantidell’Associazione, previo accordocon il Dirigente.Il Premio è diventato piuttosto com-plesso e richiede impegno lungo efaticoso. I Soci, tutti volontari,devono sacrificare un po’ del lorotempo libero e far ricorso a quellospirito di altruismo che li ha spinti afar parte dell’Associazione “Mons.G. Centra” che è tra gli enti divolontariato e fa promozione cultu-rale e sociale.Purtroppo Rocca Massima è pocopopolata, ma speriamo nell’aiutoanche di soci non residenti, perlavorare per la cultura e per la rina-scita del Paese.

Enrico Mattoccia

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Anno 2004Sezione tema libero: Giuseppina Gombini (I), MariaTeresa Norero (II), Stefano De Massimi (III), MariaTeresa Norero (III), Nicola Merolla (III).Sezione Tema dell’ulivo e olio: Maria Lanciotti (I),Marisa Monteferri (II), Carmelo Salvaggio (III), RomanoMastrogirolamo (IV), Giuseppina Gombini (V).

Anno 2005Sezione tema libero: Rita Sain (I), Marisa Monteferri(II), Fernanda Spigone (III).Sezione tema consigliato: Marisa Monteferri (I), MariaLanciotti (II), Lauro Papale (III).Sezione dialetto: Maria Pia Palleschi (I), AdrianoBaccani(II), Cristina Batistelli (III).

Anno 2006Sezione tema libero: Fernanda Spigone (I), GiuseppinaGombini (II), Lauro Papale (III).Sezione tema consigliato: Irene De Pace (I), MariaLanciotti (II), Giuseppina Gombini (III).Sezione dialetto: Giulio Montagna (I), RobertoZaccagnini (II), Adriano Baccani (III).

Anno 2007Sezione tema libero: Irene De Pace (I), Maria Lanciotti(II), Lorenzo Sciajno (III).Sezione tema consigliato: Maria Lanciotti (I),Giuseppina Gombini (II), Carmelo Salvaggio (III).Sezione dialetto: Adriano Baccani (I), Igino Bauco (II),Giulio Montagna (III).

Anno 2008Sezione tema libero: Lidia Giorgi (I), Gianna Braghini(II), Maria Lanciotti (III).Sezione tema consigliato: Carmelo Salvaggio (I), A:Filomena Santone (II), Lauro Papale (III).Sezione dialetto: Emilia Bernaudo (I), GianpieroDamiani (II), Maria Pia Palleschi (III).

Anno 2009Sezione tema libero: Rita Lavino (I), Domenico Gilio(II), Fernanda Spigone (III).Sezione tema consigliato: Stefano De Massimi (I),Giulio Montagna (II), Angelo D’Onofrio (III).Sezione dialetto: Emilia Bernaudo (I), GiampioeroDamiani (II), Maria Pia Palleschi (III).

Anno 2010Sezione tema libero: Umberto Druschovic (I),Fernanda Spigone (II), Marisa Monteferri (III).Sezione dialetto: Emilia Bernaudo (I), Maria PiaPalleschi (II), Giampiero Damiani (III).

Anno 2011Sezione tema libero: Domenico Gilio (I), AnnaFilomena Santone (II), Carmelo Salvaggio (III).Sezione dialetto: Bruno Fiorentini (I), Giancarla Sissa(II), Maria Pia Palleschi (III).

Anno 2012Sezione unica: Irene De Pace (I), Maria Pia Palleschi(II), Carmelo Salvaggio (III), Gino Maiello (IV),Fernanda Spigone (V).

Anno 2007Luca Candidi (I), Ezio De Rubeis (II), Caterina Ricca (III).

Anno 2008Barbara Marsella (I), Silvia Del Ferraro (II), BiancaInvitto (III).

Anno 2009Eva Shunk (I), Mario Usai (II), Clara Pia Corrente (III).

Anno 2010Clara Pia Corrente (I), Eva Shunk (II), Ezio Pacifici (III).

Anno 2011Mario Usai (I), Daniela Foschi (II), Eva Shunk (III).

Anno 2012Eva Shunk (I), Costantina Antonino (II), Daniela Foschi(III)

* I quadri ammessi alla Mostra e giudicati negli anni2007-2012 sono stati 91.

Anno 2007Paolo Brancaleoni (I), Alberto Mariani (II), RobertoLucarelli (III).

Anno 2008Marco Sperduti (I), Luigi Passero (II), Luigi Sarallo (III).

Anno 2009Salvatore Antonuccio (I), Luigi Passero (II), PatriziaNardini (III).

* Le foto selezionate per la mostra (2007-2009) sonostate 67.

LETTERARIO “GOCCIA D’ORO2. Vincitori Concorso di Poesia adulti (2004-2012)

3. Vincitori concorso di Pittura (2007-2012)

4. Vincitori concorso di Fotografia (2007-2009)

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1) Scuola Primaria di Rocca Massima (Boschetto)2) Scuola Primaria “S. Radicchi” di Giulianello (LT)3) Scuola Secondaria di I° grado di Giulianello (LT)4) Scuola Primaria “Casale” di Velletri (RM)5) Scuola Secondaria di I° grado “C. Ionta” di Segni (RM) 6) Istituto comprensivo “Cassoni” di Norma (LT)7) Scuola Primaria di Cori (LT)8) Istituto Comprensivo “M. Dionigi” di Lanuvio (RM)9) Scuola Sec. di I° grado “C. Cardinali” di Velletri (RM)

10) Scuola Sec. Di I° gr. “A. Velletrano” di Velletri (RM)11) Liceo Classico “Sciascia” di Canicattì (AG)12) Liceo Scientifico “U. Foscolo” di Canicattì (AG)13) Plesso scolastico “Tempesta” di Ariccia (RM)14) Plesso scolastico “Bernini” di Ariccia” (RM)15) Scuola Primaria “Zona 167” di Velletri (RM)16) Scuola Primaria IV Circolo di Latina17) Ist. Compr. Scuola Primaria di Cetona (SI)18) Ist. Compr. “Cordova” Sc. Prim. di Aidone (EN)19) Ist comp. Scuola Primaria di Eboli (SA)20) Scuola Sec. di I° grado “De Rossi” di Velletri (RM)21) Scuola Sec. I° grado di Minturno (LT)22) Liceo Scientifico “Landi” di Velletri (RM)23) Scuola Sec. I° grado “San Carlino” di Genzano (RM)24) Liceo “G. B. Alberti” di Scauri (LT)25) Scuola Sec. I° grado “Fontana della Rosa” di Velletri26) I. T. C. “Cesare Battisti” di Velletri (RM)27) Liceo Classico “U. Foscolo” di Albano Laziale (RM)28) Scuola Primaria “M. Teresa di Calcutta” di Roma29) Scuola Primaria “A. Moro” di Francavilla Fontana30) Liceo Ginnasio “Bonifacio VIII” di Anagni (FR)31) Scuola Sec. I° grado “Garibaldi” di Genzano (RM)32) Istituto Compr. “E. Danti” di Tecchiena di Alatri (FR)33) Scuola Sec. I° grado “Mariani” di Velletri (RM)34) Istituto “W. O. Darby” di Cisterna di Latina (LT)35) Scuola Primaria “L. Ceci” di Alatri (FR)36) Scuola Primaria “Collegio S. Giuseppe” di Roma37) Scuola Sec. I° grado “Bonifacio VIII” di Anagni (FR)38) Scuola Sec. I° grado “D. Alighieri” di Alatri (FR)39) Istituto Comprensivo “G. Baisi” di Isola del Liri (FR)40) Scuola Primaria “G. Rodari” di Minturno (LT)41) Istituto Professionale “U. Tognazzi” di Velletri (RM)42) Scuola Sec. I° grado “Maestre Pie Venerini di Velletri43) Scuola Primaria “Maestre Pie Venerini” di Velletri 44) Istituto “A. Cederna” - sez Geometri di Velletri (RM)

2011. Partecipanti 250 ragazzi di 40 scuole; Ragazzi Vincitori (ordinedecrescente): Diletta Pelloni (Dolce notte), Michela Pucello (Gli occhi delmondo), Giorgia Palazzi (Popolo d’Italia), Emanuela Simonella(Ricordati), Bianca Petrascu (Alessia), Neil Trombetta (Poltrona vuota),Giulia Cirillo (Se sapessi), Virginia Quattrocchi (La bandiera).

2012. Partecipanti 237 ragazzi di 44 scuole; Ragazzi vincitori (ordinedecrescente): Simone Tasca (Esodo); Giorgiana Fisan (Ti ricordo); Chiaradella Rocca (Il Vento); Diletta Latini (Il tuo cuore); Michela Pucello (NonSolo parole); Lorenzo Pitocco (La neve); Linda Sorrentino (Filastroccavariopinta); Ludovica Lombardi (La mia sera); Luca Joe Mattozzi (I mieimigliori amici); Chiara Borri (Sono con te).

5. Scuole partecipanti al Premio “Goccia d’Oro” 2004-2012

6. Ragazzi vincitori 2011-2012

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Mi si chiede di esprimere pubblicamente un parere suicriteri che hanno ispirato la Giuria che ha esaminato glielaborati presentati al Concorso di poesia “Goccia d'oro2012”, che si svolge puntualmente ogni estate a RoccaMassima, promosso dall'Associazione “Mons. G.Centra” e dal suo infaticabile attuale presidente prof.Enrico Mattoccia, culminato con la premiazione dellemigliori poesie sia in lingua italiana che in vernacolo.Ho l'onore e l'onere di far parte della giuria esaminatriceper la sezione “Poesia adulti” già da due anni e sincera-mente devo ammettere che, pur nella disparità di vedutedei singoli giurati, i lavori si sono svolti in un clima diassoluta armonia e comunità di intenti, dove ciò che erabello e valido, è emerso netto e limpido senza possibilitàdi dubbio alcuno. L'assoluto anonimato degli elaboratiha garantito l'imparzialità dei giudizi, senza fraintendi-menti o possibili associazioni di stili e di idee che potes-sero rimandare a persone conosciute. Sul livello degliscritti provenienti da tutta Italia in numero sempre più

cospicuo, data la notorietà che il Concorso ha acquisitoin questi lunghi anni, mi è sembrato di notare, e il pare-re della giuria è stato unanime, un certo calo sia di stileche di ispirazione (malgrado il numero cospicuo dei par-tecipanti), soprattutto nella scelta dei soggetti per lamaggior parte scontati con tematiche ormai piuttostonote, che non sempre riescono a dare quell'emozionedovuta ad una “Poesia”, eccezion fatta naturalmentedelle poesie premiate che invece hanno suscitato grandeempatia. Saranno gli effetti della crisi economica, dellealluvioni, del terremoto o del caldo torrido e di tutte lecalamità che hanno duramente provato il nostro “BelPaese” ad appannare anche l'ispirazione. Certo non èfacile sognare quando si soffre, ma è proprio dalla“Poesia” universale ed eterna che si deve trovare la forzadi rinascere e credere.

Barbara Gazzabin

7. “Premio Goccia d’Oro”

Mentre il Presidente e gli altri dirigenti dell’Associazione “G. Centra”premiano i vincitori, la presentatrice con tono familiare ed espertoconduce la serata, la cantante intermezza pregiate interpretazioni dicanzoni tradizionali e moderne, sono sempre più tentato di chiederechiarimenti sulla sua reflex digitale, raccontare di Francesca che va inGrecia e torna confusa perché non ha trovato la fonte Elicona e non hapotuto mantenere la promessa di portare in regalo una bottigliettad’acqua di quella fonte. I vicini danno segni di insofferenza perchéviene disturbata la sacra musa che aleggia sopra le teste, parla neicuori e sorride nei volti perché tutti guardano alto. Uno sguardo neivolti attenti dice che sono in molti perché i posti sono tutti occupati enon vogliono perdere un soffio del “vento che viene da lontano e valontano, che viene dalle luci della sottostante pianura Pontina e dalleluci del cielo sovrastante, dalle voci infantili che salgono dalla valle odalle parole dolci che scendono dal cielo, dalle storie che si leggononegli occhi lucidi o nelle mani callose, dal polline di anime vive, attente, qui radunate”. Non è vero che il vento è“indifferente”: la sua voce è personale, di “chi è già stato, di chi è, di chi sta altrove, di chi vive e di chi spera divivere”; il vento è questo “daimon” poetico che ci scuote, che ci parla oltre il significato semantico delle parole, conla voce, il ritmo, il timbro di chi parla o ascolta, con la sensibilità di chi lo legge.“Siamo un popolo di poeti, di santi, di eroi, di pensatori....”: A. non trattiene la risata dissacratoria del ventennio edisturbatrice della cerimonia. Ma la battuta viene spontanea dopo l’applauso per la poesia vincitrice, “Il vento” diIrene De Pace. Eppure deve essere vero che siamo un “popolo di poeti” se in così tanti, fedeli e attenti sono ad ascol-tare le poesie degli adulti e dei numerosi ragazzi delle scuole. Ma “poeti” più di tutti devono essere gli organizza-tori che hanno inventato “il premio di poesia goccia d’oro”, e con modesti mezzi personali l’hanno condotto perdieci anni e portato a livelli nazionali. Nella relazione introduttiva è sembrato di capire che la poesia non è puroesercizio retorico, ma capacità di percepire e comunicare i propri sentimenti; che la Associazione non è strumentodi potere, ma servizio discreto.“Non solo carmina, ma anche panem e vinum”, per tutti; G. invita al buffet e può completare l’illustrazione dellasua digitale, D. può apprendere che Francesca fu indotta all’errore dalla non conoscenza della fonte Elicona, la fon-tana in cui “bevevano” le Muse, per cui l’amico con la metafora della bottiglia d’acqua gli chiedeva la pienezzadella ispirazione poetica; la febbre di A. è domata e può snocciolare i numeri confortanti della decima edizione; ipremiati sono ancora nella chiesetta da R. per ritirare il denarius (oltre al panem et vinum!); le signore si adattanosul muro di protezione, i premiati, i curiosi, i “fedeli” si scambiano opinioni sul numero crescente di partecipanti,sulla costante presenza del Sindaco, dell’Assessore alla Cultura, del Presidente della Pro Loco, sulla dignitosa esnella cerimonia; i dirigenti scrivono dieci con tutte le stelle del cielo di sotto e quello di sopra, “tirano le somme”,calano il sipario, lamentano lo scarso interesse dei giovani rocchigiani, sperano nel neonato “Gruppo Giovanile...(Ma non lo sanno che le cose difficili non attirano le masse, che i giovani...?)Corre veloce e sincero il saluto, mentre la mano sinistra del poeta sorregge il bicchiere che ha dato calore e ispira-zione alla serata di un “popolo di poeti”, sacerdoti di una “giovinetta austera e immortale, consolatrice con baci erose, dissetati alla sua fonte perenne”. (V. M.)

8. Un popolo di poeti

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C’È PURE IL GATTO,LA GATTA E...

I parlamentari italiani lavorano veramente tanto (! ?, alcu-ne ore a settimana) e sudano nell’approvare le leggi; traqueste alcune prevedono pene severe per chi maltratta glianimali. Tutti ritengono che sia giusto non far soffrire glianimali, anche perché molti di essi ci sono utili e l’uomose ne serve per vari scopi. Essi ci danno pure lo spuntoper esprimere i nostri sentimenti e il nostro pensiero intanti modi diversi.

Il gatto è un animale presentenelle case di campagna e di città;una volta era allevato per dare lacaccia ai topi, ma oggi lo si tienequasi unicamente per desiderio dicompagnia e ora è più legatoall’uomo rispetto a quanto avveni-va nel passato.

E’ diffusissimo e ce ne sonomoltissime specie, distinte conaggettivi (soriano, siamese, persia-no, d’angora…). Esso mostra sim-patia per chi gli è vicino con unsuo modo che è chiamato ronfare oron ron, ma è un animale che amala sua libertà e può mostrarsi finto,sornione.

Essendo un animale presentedovunque, il nome è entrato inmolte locuzioni che sono diventatecomuni.

Il gatto ha delle caratteristicheparticolari (vista acuta, velocità, agilità) e spesso si usa informa di similitudine quando si vogliono indicare aspettiparticolari di una persona e si suol dire “muoversi comeun gatto, vederci come un gatto, avere occhi da gatto,…sornione come un gatto”.

Si sa che ordinariamente i cani e i gatti non si posso-no vedere; se due persone non vanno d’accordo, se litiga-no spesso, si dice che sono soliti “essere come cane egatto”, in continuo litigio.

“Avere sette vite come i gatti” si afferma di chi, mala-to, si riprende in extremis, guarisce inaspettatamente, cosache succede pure ai gatti; “essere (in) quattro gatti” vuoleindicare che in un luogo ci sono pochissime persone e sidice pure quando per compiere un lavoro sono poche lepersone disposte ad impegnarsi; “cadere sempre in piedicome i gatti” vien detto di quelli che riescono sempre acavarsela in circostanze difficili, pericolose e imbarazzan-ti; “essere del gatto” è trovarsi in una situazione compli-cata, molto critica da cui non si sa come uscire; situazionecome quella del topo tra le zampe del gatto.

Particolare è l’espressione che deriva da una simileangloamericana “sciopero a gatto selvaggio”, che indicaquello fatto senza accordo tra sindacati, senza preavviso eche boicotta la produzione e crea disagi per le persone.

Sopravvive nelle foreste il “gatto selvatico”, ma l’in-dustria petrolifera con “gatto selvatico” indica la piat-taforma per le trivellazioni nei fondali marini.

Il detto “occhio di gatto” non ha nulla a che vedere conl’animale: è una gemma; anche “il buco del gatto” non èdel gatto: è lo stretto passaggio che permetteva ai marinaidi accedere alle coffe (piattaforme) degli alberi dei velieri.

C’è il “gatto delle nevi” che è il mezzo cingolato perbattere le piste da sci o per il trasporto; il “gatto a novecode” non è un gatto fuori dell’ordinario: è una frusta connove strisce di cuoio, una volta usata come strumento ditortura. C’è il “pesce gatto” che ha i barbigli intorno allabocca (qui “gatto” è usato in forma di aggettivo).

Le “lingue di gatto” non sono del gatto: sono biscotti-ni molto buoni, soprattutto se rico-perti di cioccolato.

Anche la gatta ha la sua…celebrità e ci vuole aiutare. Con“gatta morta, gattamorta” si inten-de una persona che mostra un’ariamite, finge attenzione, disinteres-se, mentre in realtà è tutt’altro: èipocrita, falsa.

Con “gatta ci cova” si vuolintendere che sotto c’è qualcosa dipoco chiaro, qualche scopo nasco-sto e bisogna essere prudenti; “unabella (brutta) gatta da pelare” sug-gerisce l’idea di un impegno com-plesso e difficile che può daremolti fastidi.

Se si dice “un occhio alla gattae uno alla pentola” si vuol sugge-rire l’idea di stare molto attenti,vigili nei confronti di chi è inte-ressato alla nostra roba. Non stareattenti è fare “come la gatta di

Masino” che… chiudeva gli occhi per non vedere i topi:è far finta di non vedere e di non conoscere.

Ci sono anche i proverbi: “quando il gatto non c’è (o)via la gatta i topi ballano” (se non c’è controllo, tutti silasciano andare a comportamenti non lodevoli); “tanto vala gatta al lardo che ci lascia lo zampino”(se uno si com-porta male, prima o poi vien punito); “la gatta frettolosa(presciolosa) fa i gattini ciechi” (la fretta nell’agire fa sìche le cose riescano male); “che colpa ne ha la gatta se lamassaia è matta?” (se c’è chi ruba la colpa è anche di chinon sta attento alle cose).

La giraffa è… povera di detti; “avere un collo di giraf-fa” scherzosamente si dice di chi ha un collo lungo e sot-tile; “essere una giraffa” corrisponde a essere molto alti;“fare passi da giraffa” è farli irregolari e sgraziati.

Il ghiro, il gufo e la iena sono poverissimi: “dormirecome un ghiro” è dormire di un sonno lungo e profondo.“Fare il gufo” significa annunciare sventure; chi fa vitasolitiaria lo si definisce “è un gufo”; “mangiare come ungufo” è farlo con avidità, soffiando e ansimando per lafretta. La iena si porta come esempio di una personaavida, crudele che si accanisce sull’avversario fino a por-tarlo allo stremo: di essa si dice “è una iena”.

Dagli animali prendiamo quello, tanto o poco, che cipossono dare: ci può essere sempre utile.

Mario Rinaldi

Lingua e... linguacciaPiccola rubrica del professor Mario Rinaldi sulle più importanti regole

per parlare e scrivere correttamente la nostra bella lingua

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A Rocca Massima

70° ANNIVERSARIO DI EL ALAMEIN

Nelle manifestazioni estive di cui è ricco il calendario diRocca Massima, si nota una unione di eventi culturali edi occasioni di divertimento’ in modo da rilassare il fisi-co e nutrire nello stesso tempo lo spirito ed il pensiero.Anche l’Associazione Culturale “Mons. Centra” ha datoil suo contributo seguendo questo criterio: con la ceri-monia di premiazione del “Premio Goccia d’Oro” allasua decima edizione, con la presentazione di due libri econ il ricordo del 70° anniversario di El Alamein, il 28agosto, mediante l’incontro con uno dei pochi superstitidi quella famosa battaglia: il s. ten. Luigi Cicatelli.Si è trattato di un incontro cordialissimo, preceduto daun breve intervento di Remo Del Ferraro che ha illustra-to la situazione storico-geografica e politica al momentodella battaglia; ha pure accennato alla discussione in attofra gli storici se le battaglie furono due o tre. Il sig. LuigiCicatelli ha precisato che gli scontri furono anche più ditre e che vengono ricordati in modo particolare i seguen-ti: 1-27 luglio 1942 (le truppe dell’Asse fanno unamanovra in profondità fino al 14 e poi vengono fermati);30 agosto - 5 settembre 1942 (Rommel fa una manovradi aggiramento fino ad El Halfa, ma poi viene respinto);23 ottobre- 6 novembre 1942(le truppe dell’Asse vengo-no sconfitte). Il sig. Cicatelli era lì e, ad un pubblico attentissimo, haraccontato i fatti come furono vissuti da lui, sottotenen-te dell’artiglieria antiaerea italiana. A ciò che si riferiscestrettamente alle battaglie, specialmente alla terza, egli

ha aggiunto anche gli eventi successivi della prigionia,prima sotto gli Inglesi, poi sotto gli Americani (sbarco inNormandia) e infine in Francia a Reims: cinque anniintensissimi di emozioni, di pericoli, di esperienze spes-so tragiche.Malgrado l’età il sig. Cicatelli ha dimostrato una memo-ria eccezionale: ricorda benissimo le date, i nomi deiprincipali protagonisti, l’avvicendarsi dei comandanti, lecircostanze anche piccole che però sono indice di unclima di trepidazione, di paura e di sofferenza… Circa lasconfitta che costò all’Asse Germania-Italia 30.543uomini tra morti, feriti e dispersi, 34.000 prgionieri, laperdita di 450 carri armati e di circa 1.000 cannoni, egliha affermato che fu dovuta soprattutto alla supremaziaaerea degli Inglesi che potevano contare su oltre 1.000aerei, alla scarsezza di rifornimenti (specialmente benzi-na e gasolio) per le truppe dell’Asse, a sabotaggi controle nostre truppe, alle quali, come è scritto su una lapide,“mancò la fortuna, non il valore”.Dopo l’intervento il sig. Luigi ha commentato una seriedi foto (scannerizzate e proiettate da Giorgio Mattoccia)del Sacrario di El Alamein come è attualmente. Le fotofurono fatte da lui sesso e da suoi amici in occasione del62° anniversario (23 ottobre 2004), celebrato in loco.Oltre ai vari luoghi e aspetti del Sacrario in cui riposano4.634 soldati italiani e 232 ascari, i cui resti furono rac-colti dal Ten. Col. Paolo Caccia Dominioni per lungotempo a cominciare dal 1948 in poi; è stato mostrato poiil rifugio di Rommel, le caratteristiche del suolo (lafamosa quota 33)… le tracce romane nella zona…,aspetti attuali di Alessandria d’Egitto…L’incontro è riuscito non solo istruttivo, ma anche com-movente sia per le vicende raccontate, e per le qualitàdella persona, sia anche per quanto ha voluto affermarea conclusione del suo intervento scritto: “Con profondacommozione ricordo i miei compagni d’arme, meno for-tunati, il sacrificio delle loro vite che noi dobbiamo cer-care di testimoniare alle nuove generazioni le quali,forse, non sapranno mai comprendere appieno quei valo-ri che noi abbiamo saputo realizzare e difendere, appun-to a costo, per molti, della loro giovane vita”.

Enrico Mattoccia

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Cuore di madre e cuore di guerriero

Con la festa di San Michele la lungaparentesi estiva si chiude totalmente.La Madonna della Pietà attende lìnella sua cappella sempre pulita e pro-fumata; la Pro Loco, l’AssociazioneCentra e le altre Associazioni fanno ilbilancio e studiano nuove iniziative; iboschi preparano le castagne per lasagra; i camini cominciano a fumareper gli anziani; i pochi ragazzi sonotornati a scuola; chi può, fortunato lui,torna al “lavoro usato” e il bel SanMichele di Guido Reni “gira per ilpaese” con la spada per difendereRocca Massima dal drago. A ben pen-sarci Rocca Massima se li è scelti benei protettori: il cuore della Madonnadella Pietà per essere accompagnatinella traversata festosa dell’estate e ilcuore del guerriero San Michele, peressere accompagnati nella traversatasolitaria dell’inverno; tutti e due nellatraversata misteriosa della vita. Duesimboli molto legati al cristianesimo eche si addicono al Paese: la dolcezzadella Madre e la forza del guerriero; ladifesa fisica alle torri e del tessuto spi-rituale al “capo della milizia celeste”,che difese la fede in Dio contro

Satana, al primo dei principi celesti ecustode del popolo di Israele, al “prin-cipe gloriosissimo delle milizie cele-sti” (Leone XII).Nel libro dell’Apocalisse di S.Giovanni la Madonna e S. Michelesono abbinati. S. Giovanni narra che“apparve nel cielo una donna vestitadi sole, con la luna sotto i piedi e sulcapo una corona di dodici stelle. Eraincinta e gridava per le doglie delparto. Allora apparve un altro segnonel cielo. Un enorme drago rosso consette teste e dieci corna e sulle testesette diademi. Il drago si pose davantialla donna, che stava per partorire, inmodo da divorare il bambino appenalo avesse partorito. Essa partorì unfiglio maschio destinato a governaretutte le nazioni con scettro di ferro, esuo figlio fu rapito verso Dio e verso ilsuo trono. La donna invece fuggì neldeserto, dove Dio le aveva preparatoun rifugio, perché fosse nutrita permilleduecentosessanta giorni. Scoppiòquindi una guerra nel cielo: Michele ei suoi angeli combatterono contro ildrago. Il drago combatteva insieme aisuoi angeli, ma non prevalse e non vifu più posto per loro in cielo”. Nellalunga citazione, è facile riconoscerenella “donna con diadema di dodicistelle” la Madonna e in Michele l’an-gelo che conduce i suoi nella battagliacontro il drago. Se qualcuno desideraconoscere l’interpretazione dei parti-colari può informarsi su qualsiasiBibbia commentata o leggere gli ulti-mi canti del Purgatorio di Dante.Non basterebbe un intero numero de“Lo Sperone” per un elenco delle cittào paesi che hanno per patrono SanMichele e ci vorrebbero molte annateper raccontare leggende, episodi, tra-dizioni legate alla sua venerazione;come luoghi di culto ne ricordiamo

due, uno in Italia, e uno in Francia.Anche se nel 1996 il primato dell’an-tichità è stato conquistato da una basi-lica sulla via Salaria, in Italia il luogodi culto più antico e conosciuto è la“celeste basilica” sul monte Gargano,in Puglia: S. Michele sarebbe apparsoa S. Lorenzo Maiorano, vescovo diSiponto l’8 maggio del 490. Da queltempo il luogo fu meta di pellegrinag-gi e incontro di popoli: Longobardi,Bizantini, Normanni, Saraceni.In Francia il luogo di culto più cele-bre è Mont Saint-Michel in Bretagna.Anche lì, secondo la tradizione, S.Michele sarebbe apparso al vescovoS. Auberto nel 790, ordinandogli dicostruire un santuario sul monteBeleno (così era chiamato prima).Poiché il vescovo la prima volta sirifiutò, S. Michele gli apparve unaseconda volta con lo stesso ordine,con un chiodo trapassò il cranio delvescovo, lo convinse, e lo lasciò invita. Nel mondo il luogo che meglioriassume storia, religione, tradizione,arte e leggende è Castel S. Angelo diRoma. Costruito nel 123 come tombadi Adriano e degli Antonini (mauso-leo di Adriano), è stato testimone ditutta la storia di Roma: tomba, for-tezza, residenza papale, carcere,museo. Una leggenda narra che nel590, sotto il papa Gregorio I, Romaera stremata da una terribile pestilen-za; la processione espiatoria, arrivatadavanti al castello, vide l’angeloMichele riporre la spada e la pesti-lenza scomparve: la folla cadde inginocchio e il papa aggiunse gli ulti-mi due versi all’inno “Regina Coeli”,dedicato alla Madonna nel periodopasquale; da allora il castello-fortez-za prese l’attuale denominazione.

Virginio Mattoccia

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INGREDIENTI X 4 PERSONE:200 gr di piselli sgranati; 50 gr di riso arborio; uno scalogno;2 dl di vino bianco; un rametto di menta8 dl di brodo vegetale; 4 cucchiai d'olio; 40 gr di burro;un’arancia non trattata; 100 gr di grana grattugiato;sale e pepe q. b.

PREPARAZIONE:Grattugiate la scorza dell'arancia e spremetene il succo. Fate rosolare loscalogno tritato in una pentola con l'olio, unite il riso, fatelo tostare, bagna-telo con il vino e il succo dell'arancia e lasciate evaporare. Unite i piselli,salate, bagnate con un paio di mestoli di brodo e proseguite la cottura per13-14 minuti, unendo poco brodo alla volta. Un paio di minuti prima deltermine della cottura regolate di sale e pepe, unite metà scorza d'arancia,spegnete il fuoco, versate il succo d'arancia rimasto, mescolate e lasciareriposare un paio di minuti. Mantecate il risotto con il burro a pezzetti e ilgrana, mescolando energicamente. Unite la menta tagliuzzata e distribuiteil risotto nei piatti; spolverizzate con la scorza d'arancia rimasta e una macinata di pepe e servite.

Antonella Cirino

Lo scorso 12 agosto è stata una giornata diversa dalle altre per alcuni degliospiti della Casa Riposo “Villa Ascenzia” di Giulianello che si sono riversatinella nuova piscina scoperta di via della Pescara, dove hanno partecipato aduna lezione del corso di acquagym. Realizzata dall’Amministrazione comunale presso l’impianto sportivo diGiulianello e da poco aperta al pubblico, questa nuova struttura punta non soload arricchire il territorio di un servizio aggiuntivo di qualità, ma anche adiventare un luogo di aggregazione per tutte le fasce di età, permettendo achiunque, soprattutto a chi ha difficoltà a raggiungere i lidi marini, di godersiun pò di relax, di refrigerio e di tranquillità, in una piccola ed accogliente oasi,al riparo dai rumori e dai frastuoni urbani.L’iniziativa verrà ripetuta nei prossimi giorni e non è nata per caso, ma dallavolontà dei gestori della casa di riposo di introdurre, all’interno delle attivitàdi routine previste e offerte agli ospiti, un’attività motoria diversa, come l’e-

sercizio fisico in acqua, data l’importanza dell’attività fisica per il benessere anche psichico dell’anziano.La piscina, affidata all’A.S.D. Giulianello Calcio, una società emergente che da tre anni gestisce l’intero impianto spor-tivo di Giulianello, rimarrà aperta al pubblico fino al 30 settembre 2012, tutti i giorni, dalle ore 9.00 alle ore 19.00, conla possibilità di usufruire anche dei campetti di calcetto e beach volley e del servizio bar.

LE RICETTE DELLA MASSAIARisotto agrumato con piselli

GIULIANELLO: anziani in piscina

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EDITRICE ASSOC. CULTURALE“MONS. GIUSEPPE CENTRA”

Piazzetta della Madonnella, 104010 Rocca Massima (LT)

Direttore Responsabile:Virginio Mattoccia

Responsabili Redazione, Sviluppo e Diffusione:

Aurelio AlessandroniRemo Del FerraroEnrico Mattoccia

Questo numero è stato inviatoin tipografia per la stampa

il 2 Settembre 2012

ISCRIZIONE AL N. 1017 DEL 15/01/2002DEL REGISTRO NAZIONALE DELLA STAMPA

DEL TRIBUNALE DI LATINA

Stampa: Tipografia SeleneVia Moncenisio, 8/10

Tel./Fax 0773.486881 - 04100 Latina

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ROCCA MASSIMAguida ecologica e sicura

Se nella tranquilla RoccaMassima, in un tipico pome-riggio di inizio settembre, sisentono stridere i freni, rom-bare i motori e l’assolutosilenzio di un veicolo cheimperterrito percorre la cir-convallazione, allora stiamoassistendo ad E.C.O. walk in2012. Dalle ore 16 di sabato1 settembre lo StudioDiamond Style ha intrattenuto il numeroso pubblico con 4 esercizi basati sufondamenti di guida ecologica e sicura. La frenata differenziata è stato ilprimo esercizio in cui il pubblico, sul sedile del passeggero della nuova Fiat500, ha imparato l’importanza dei sistemi di sicurezza attivi, quali ABS,ESP e ASR, attraverso una frenata su telo bagnato che simula le condizionidi ghiaccio. Il primo giro prevedeva la frenata senza correzione, le ruote sultelo perdevano così aderenza sbandando; il secondo giro invece si effettua-va con correzione tramite controsterzo, per poi fare un’ultima tornata con isistemi attivi, in cui l’auto frenava perfettamente dritta. Il secondo e il terzoesercizio hanno visto al volante lo stesso pubblico, impegnato su imposta-zione delle traiettorie e slalom tra i birilli. Il gran finale si è avuto con l’en-trata, sulla provvisoria pista, della Fiat 500 che montava lo skid, una parti-colare struttura che, alzando le ruote posteriori, manda in sovrasterzo l’au-to in ogni curva, anche a basse velocità, estasiando ed entusiasmando cosìil pubblico. A completare la particolarità della giornata, una C-Zero, l’elet-trica di casa Citroen, ha trasportato, con il suo inimmaginabile silenzio, tuttigli interessati lungo le strade di Rocca Massima.Sulla nuova ed inedita vettura, tutti coloro che l’hanno guidata si sono sen-titi importanti, soddisfatti, entusiasti, proiettati in un mondo nuovo. Peccatoche il prezzo delle auto elettriche, per ora, sia ancora piuttosto elevato!E.C.O. walk in 2012 è stata la prima esibizione ed ha anticipato gli inediticorsi di guida sicura ed ecologica configurabili da internet sul sitowww.eco-italy.it.Lo Studio Diamond Style desidera ringraziare il Comune di Rocca Massimaed il Sindaco per il patrocinio, la Polizia Municipale per la disponibilità edil controllo e l’Associazione “Mons. G. Centra” che ha sposato sin da subi-to questo progetto esponendosi attivamente. Un particolare ringraziamento

va anche al pubblico presen-te, agli interessati che sonosaliti a bordo invitandoli avisitare il link personaleconsegnato al desk, dove sipotranno vedere e salvaretutte le immagini della gior-nata e l’inedito eco_book acura dello Studio.

Chiara Caravà