La Goccia Giugno 2014
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solidarieta’ e Avis
Oltre la donazione
di sangue intero
I giovani dell�Avis bresciana
far comunicazione e sport
Le iniziative dalla provincia
periodico
DCOER1717 Omologato
MARCOZAMBELLI
2
L’editoriale del Presidente Avis Provinciale
Uno sforzo coraleIn questo secondo semestre dell’anno la sede provinciale dell’Avis
è impegnata nel completamento del programma di accorpamento
e riorganizzazione dei punti raccolta
Il progetto ormai avviato da tempo é in fase di conclusione con un impegno importante di energie e
risorse e la disponibilità delle sedi comunali a collaborare con convinzione. Per noi sarà una sorta di
“epocale rivoluzione” gestionale e organizzativa che si concluderà il prossimo anno con la totale infor-
matizzazione dei centri.
L’impegno per la riorganizzazione
Questo sforzo, ribadiamo, ha il suo principale obbiettivo nell’aumentare la sicurezza e la garanzia, tecni-
ca e sanitaria, del prodotto raccolto e lavorato. Assicurando tracciabilitá dei dati, migliori e più affi nate
strumentazioni, locali dedicati e quindi meglio adeguati, condizioni di accoglienza e percorsi migliori per
i donatori.
Peraltro, le nuove indicazioni per la lavorazione e scomposizione del prodotto “ sangue”, impongono
tempi più brevi e le raccolte collettive dovranno essere coordinate diminuendo il numero delle sacche
giornaliere e aumentando pertanto il numero delle sedute per le sezioni più grandi.
Un sacrifi cio in più per i donatori, che pur avendo a disposizione maggiori sedute, dovranno cambiare le
proprie abitudini, oltre la sede. Siamo convinti che la generosità personale non modifi cherà e che riusci-
remo a mantenere invariate le donazioni a garanzia dei bisogni quotidiani dei nostri malati.
L’inizio di questo periodo dell’anno porta con se anche il tradizionale appuntamento con le vacanze esti-
ve, per molti il meritato riposo! Certo la crisi non aiuta e non tutti potranno godere di questo privilegio.
Pensiamo a chi é in diffi coltà economiche o non ha un lavoro, a chi l’ha perso e non riesce a reinserirsi,
alle incertezze degli esodati, allo sconforto dei giovani a cui non dobbiamo rubare la speranza.
Un ulteriore impegno di responsabilità e condivisione per concorrere a risolvere i problemi della crisi e a
spingere per la crescita e la sussidiarietà.
Donare anche d’estate
Gli ospedali non vanno però in vacanza, ai disagiati e agli anziani soli non diminuiscono i problemi e a
tutti, donatori e non, rivolgiamo l’invito a non dimenticarsi del proprio impegno sociale.
Richiamiamo al dovere di donare, prima delle vacanze, garantendo le scorte estive e la ripresa delle
attività. Donare, prima che imperversi, oltre il fastidio, l’incubo estivo delle sospensioni per le punture
delle zanzare tigre. L’augurio è che il periodo estivo rappresenti per tutti momento di riposo, tempo di
elaborazione per una ripresa attiva.
Gianpietro Briola
Attività avisine
sommario
Fonti: La valutazione dell’impronta carbonio è realizzata
da Labelia Conseil conformemente al metodologia Bilan
Carbone®. I calcoli vengono da un paragone tra la carta
riciclata considerata ed una carta a fi bre vergini secondo
gli ultimi dati disponibili dell’European Bref (per la carta
a fi bre vergini). I risultati ottenuti sono generati da infor-
mazioni tecniche e sono soggetti a modifi ca.
Utilizzando RePrint Deluxe FSC®
rispetto ad una carta non riciclata,
L’IMPATTO AMBIENTALE
SARÀ RIDOTTO DI:
Arjowiggins Graphic è membro del
programma Climate Savers di WWF
2.887Kg di rifi uti
CO2
523Kg di CO2
5.233Km percorsi mediamente
da una macchina europea
13.558KWh di energia
4.695Kg di legno
54.662Litri di acqua
02 / Uno sforzo corale
04 / Marco Zambelli
Quanto il mondo
non è solo un pallone
12 / L’Avis bresciana e i nuovi
strumenti della comunicazione
14 / Oltre la donazione
di sangue intero
15 / I Novant’anni
di Gianfranco Callegari
16 / Serate di serenità,
serate avisine
18 / Avis e il progetto I Care
19 / Avis Provinciale premia i giovani
che parlano con gli spot
20 / Il Torneo Beach Volley
Avis provinciale Brescia e CSI Brescia
22 / Avis Bresciana e Avis di Carpi:
un gemelaggio fruttuoso
23 / Grazie alla Fondazione
Comunità Bresciana
24 / Nazionale Avis:
percorsi di qualità e innovazione
27 / Atelier Europeo:
l’Avis bresciana in Europa
Direzione, redazione e amministrazione
Segreteria AVIS
Piazzetta AVIS, 1 – 25124 Brescia
Tel. 030 3514411 – fax 030 3514490
Direttore responsabile: Marcello Zane
Registrazione del Tribunale di Brescia
n. 2 del 14/2/1968
Spedizione abbonamento postale art.2
comm. 20/c legge 662/96 Filiale di Brescia.
Progetto editoriale e stampa:
Grafi che Artigianelli – Brescia
Caffelatte Comunicazione – Borgosatollo (Brescia)
Fotografi a copertina ed articolo Marco Zambelli:
Tiziano Reguzzi
28 / Ail e Avis:
una sinergia importante
29 / V Trofeo Avis:
un successo in salute
30 / Dharma Onlus
33 / L’Avis bresciana con Mondinelli
34 / NOTIZIE DALLE SEZIONI LOCALI
Barghe
Comezzago Cizzago
Gardone Valtrompia
Carpenedolo - Acquafredda
Calvisano
Pisogne
Protagonisti
Il calciatore del Brescia Marco Zambelli nuovo amico dell’Avis bresciana
Quando il mondo non è solo un pallone
4
La condizione di calciatore professionista è certa-
mente privilegiata: ingaggi elevati, esperienze in-
ternazionali, prime pagine sui giornali. Marco Zam-
belli, vera e propria bandiera del calcio bresciano,
possiede questa consapevolezza. Ma, a differenza
di quel che ci si potrebbe aspettare, possiede pure
la coscienza che questi privilegi non solo vanno
meritati, ma soprattutto …. utilizzati al servizio
della propria comunità.
Marco Zambelli ha visitato la sede dell’Avis bre-
sciana, accompagnato dal vice presiedente Ezio
Quaglietti, e si è prestato a divenire testimonial
MARCO
ZAMBELLI
Protagonisti
5
del dono del sangue. Un giovane famoso, meno di
trent’anni, ma di una semplicità e umanità esem-
plare, pronto a sollecitare, nei giovani soprattutto,
la scelta della solidarietà, ad iniziare, appunto, dal
dono del sangue.
Ciao Marco e benvenuto. I lettori de “La Goccia”
ben sanno della tua disponibilità ed attenzione al
mondo del volontariato. Ma iniziamo col farci rac-
contare la tua carriera sportiva. Giovane ma già
uomo squadra.
Non so se lo sono davvero. Di certo tiro calci ad
un pallone sin da bambino. Sulle orme di mio papà
Paolo, che ha militato a lungo nelle fi le del Calcio
Gavardo nelle categorie dilettanti. E così anch’io
sono entrato nelle fi le delle squadre giovanili del
mio paese: avevo sei anni. Poi sono stato notato
dal Brescia Calcio, ancora adolescente, e da allora
sono rimasto nella squadra della mia città. Ho fatto
qualche apparizione nelle nazionali giovanili e poi
a 25 anni sono divenuto capitano della squadra. E
per me, gavardese e bresciano, militare nella squa-
dra del Brescia è stato prima un sogno che si è
avverato, e ancora oggi un’avventura che continua,
dopo quasi 260 presenze in prima squadra.
La tua carriera è stata costellata da grandi sod-
disfazioni (e lo sarà certamente anche in futuro),
ma pure da sacrifi ci e gravi infortuni. Come ci si
confronta con le diffi coltà e con la sofferenza?
Forse è esagerato parlare di diffi coltà, certo è, però,
che i primi mesi della mia carriera nel Brescia Cal-
cio non sono stati facili, fra delusioni e attesa di
un debutto che non veniva mai. Mi allenavo dura-
mente ma non giocavo, a volte addirittura mi chie-
6
devano di fare il … guardialinee. Ma poi il debutto
mi ha fatto dimenticare queste attese. Sì, gli infor-
tuni non sono stati pochi. Fra l’altro occorsi spesso
in momenti delicati per la mia carriera. Nei primi
mesi del 2003 purtroppo arriva anche il mio primo
infortunio serio: a Coverciano, in ritiro con la nazio-
nale under 18, mi ruppi i legamenti del ginocchio
destro, costringendomi a star fermo per 6 mesi. E
altri stop sono stati osservati negli anni successivi.
Purtroppo durante una partita a Trieste con la Pri-
mavera, subisco la rottura dei legamenti ma questa
volta del ginocchio sinistro, e in data 11 febbraio
2004 dovetti subire una seconda operazione, ave-
vo 19 anni e dovetti stare lontano dai campi al-
tri 6 mesi. Quindi in meno di un anno sono stato
costretto a subire due operazioni, 12 mesi totali
di riposo e molte domande iniziarono ad affi orarmi
nella mente, molti erano i dubbi sul mio futuro e
sulla mia carriera…
Ma non ero a posto. I dolori aumentano e quindi
decido di volare in Belgio da Dott.re Martens, già
medico di vari campioni tra i quali Inzaghi e Del
Piero, il quale con molta franchezza stabilisce che
il ginocchio sinistro e da rioperare. Non c’era scelta
e quindi l’operazione avvenne l’1 agosto 2005 con
i soliti consecutivi 6 mesi di stop, la riabilitazione
viene effettuata tra Belgio e Brescia e tutte le volte
che transitavo nelle vicinanze del Rigamonti mi ve-
niva sempre un tuffo al cuore, chiedendomi “potrò
giocare ancora?”.
Tenacia e costanza, certamente doti non comu-
ni. Con l’idea di tornare in campo ancora, in una
professione che per te si forgia nello stampo del-
la circolarità operosa di interessi e di cose. Cer-
tamente non sono mancate nella tua carriera le
soddisfazioni.
Non dimenticherò mai la mia prima volta in cam-
po. In questa occasione prima della partita entrai
negli spogliatoi e vidi per la prima volta la maglietta
con scritto il mio nome e il numero assegnatomi
dalla Società, Il numero 15 che porto ancora oggi.
A 10 minuti dal termine l’allenatore De Biasi mi
7
Protagonisti
fece scaldare, tutto emozionato giocai gli ultimi 5
minuti. Era talmente tanta la mia felicità per il mio
esordio, che rubai un ciuffo d’erba del Rigamonti,
riponendolo in una scatolina che custodisco ancora
oggi gelosamente. Ma la soddisfazione è esserci,
godere del privilegio di poter giocare, di vivere una
vita sana e fortunata. Questo non lo dimentico mai.
Dai giornali sappiamo che dedichi non poco del
tuo tempo in iniziative di solidarietà, di attenzio-
ne ai meno fortunati. Recentemente hai portato
molti dei tuoi compagni a servire ai tavoli della
mensa per i poveri e i senza fi ssa dimora “Eugenia
Menni”. Sei anche un ormai abituale frequenta-
tore degli Spedali Civili e delle cliniche brescia-
ne, verso i bambini ed i ragazzi ricoverati, nel
distribuire doni e un sorriso; sei vicino all’Asso-
ciazione Bambini Emopatici, hai appena visitato
il centro educativo “La mongolfi era” per ragazzi
in diffi coltà, e siamo certi che altre presenze pre-
ferisci addirittura farle passare sotto silenzio, di-
menticando - come giusto - le feste e le riverenze.
Lo sottolineavo all’inizio. Essere calciatore più o
meno noto è condizione che sento deve imporre
delle responsabilità. Responsabilità in campo: cen-
tinaia di ragazzi seguono le tue partire, imitano i
tuoi comportamenti, e sento quindi di dover rap-
presentare, nel mio piccolo, un esempio positivo
in ambito sportivo e agonistico. A maggior ragione
sento di non vivere in una “bolla di sapone”, ma
dentro la realtà della comunità bresciana. Compre-
se le sue più nascoste diffi coltà, le sue parti più
emarginate e complicate. Sento che è mio dovere,
di cittadino e di uomo fortunato, vivere questa re-
sponsabilità verso gli altri, e provare a dare il mio
piccolo contributo, quando anche solo una presen-
8
za, un’attenzione di ascolto sincero, può essere accolta con favo-
re. A me pare sia una cosa semplice, necessaria, utile il suo tanto
per cercare di migliorare il mondo in cui viviamo. Ahimè i media,
i giornalisti, fi niscono spesso per venire a conoscenza di questi
piccoli gesti e li trasformano in notizie. Nulla di sensazionale, solo
gesti semplici, doverosi.
Non vorremmo contraddirti Marco, ma non tutti, anche non fa-
mosi calciatori, pensano ed agiscono in questo modo e spesso è
impossibile riscontrare, in chi potrebbe dare, una virgola di bello
spirito, un punto nel quale gli sguardi si possano incontrare e
aprirsi al prossimo.
Può darsi, e non sta certamente a me giudicare. Io però ricavo da
queste presenze una straordinaria emozione. Ricordo per esempio
la mia visita al centro della Mongolfi era. Al mattino tutti insieme
9
Protagonisti
abbiamo visitato la Loggia, il Duomo vecchio, facendo un bel giro
in centro nonostante il meteo non favorevole. Dopo ci siamo tra-
sferiti presso il centro e nell'attesa del pranzo abbiamo giocato a
calcio balilla, dopodiché abbiamo pranzato assieme ai volontari e
agli addetti del centro che sono stati davvero mitici perché han-
no adibito la stanza da pranzo tutta di bianco azzurro compreso
piatti posate e tovaglioli, facendoci sentire davvero a casa! Infi ne
la crostata con la V Bianca al centro è stata davvero una bellissi-
ma sorpresa. Per me è stato davvero un giorno speciale, grazie a
questi amici.
Sappiamo che il tuo impegno valica anche i confi ni nazionali. Ne
parliamo in altre pagine di questo stesso numero de “La Goccia”:
il tuo impegno qui è davvero totale, là dove crudeltà ha insozzato
la malasorte.
Sostengo e appoggio i numerosi progetti dell'orgazzazione dhar-
10
ma a livello internazionale, di cui è fondatrice la
mia compagna Clara. Ad esempio, la donazione di
un'autovettura adibita ad ambulanza da poter do-
nare al villaggio di Mopti, scenario di guerriglie tra
esercito regolare ed una cellula di Al-Qaeda che
laborazione di progetti nei paesi in cui l’associazio-
ne è presente, Repubblica democratica del Congo,
Burkina Faso, Benin, Uganda, Angola Sao Tomé,
Mali, India, Pakistan, Rwanda, Madagascar. E’
un progetto a cui tengo molto, che agisce e porta
miete vittime e feriti tra i civili locali. L'autovettura
servirà per raggiungere le zone di montagna, prive
di strada asfaltata e di assistenza sanitaria.
Dal 2011 l’associazione ha attuato una convenzio-
ne con l’Università Cattolica di Brescia. Gli studen-
ti iscritti hanno la possibilità di partecipare alla col-
speranza in un luogo dimenticato dagli uomini, ma
dove vivono gli uomini
E oggi sei qui, nuovo amico dell’Avis bresciana.
Sono cresciuto fra molti amici, conoscenti e parenti
che sono da sempre avisini.
11
Protagonisti
Si dona il proprio sangue a sconosciuti che avranno
così salva la vita. E so per esperienza che non vi
fermate qui.
Praticamente in ogni paese gli avisini organizzano
feste, conferenze, gite, aiutano cioè a vivere meglio
e in amicizia.
Senza doverlo far sapere, in silenzio e generosità.
La vostra è un’attività straordinariamente utile: mi
piace soprattutto il fatto che sia un gesto anoni-
mo, gratuito, direi quasi tranquillamente voluto e
ricercato.
Amicizia e condivisione che sento di poter espri-
mere anch’io a tutta la grande famiglia avisina bre-
sciana.
m.z.
12
Il periodico associativo “la Goccia” è da questo
numero completamente rinnovato nel formato e
nei contenuti, per essere più vicino ai donatori ed
all’intera società locale. In particolare sarà ospite
di ogni numero un importante testimonial brescia-
no. Nel primo numero amico dell’Avis è l’alpinista
SILVIO MONDINELLI, che ha accettato di esserci
vicino grazie alla sua simpatia e apertura alla soli-
darietà, incontrando i nostri donatori e regalandoci
una bella intervista. Il testimonial di questo nume-
ro è il calciatore MARCO ZAMBELLI.
Continua il progetto denominato “Piacere Avis e
tu?”, in collaborazione con l’Università Cattolica
di Brescia, le sezioni Avis comunali bresciane e
con i referenti scolastici; il progetto si propone di
realizzare interventi legati al tema del dono, della
solidarietà e della cittadinanza attiva. Sono previ-
sti interventi di sensibilizzazione di base strutturati
in relazione all’età degli studenti. Su richiesta dei
referenti scolastici, sarà possibile ideare una speci-
fi ca progettazione diversifi cata per obiettivi, tempi e
tematiche. Avis Provinciale Brescia punta sul web
2.0 per avvicinarsi ai suoi donatori. L’obiettivo è
quello di attrarre soprattutto i più giovani attraver-
so le nuove tecnologie e gli strumenti forniti dal
web. Avis Provinciale Brescia è stata la prima Avis
in Italia a sbarcare sulle piattaforme digitali di Go-
ogle Play e Itunes con una propria App scaricabile
L’Avis bresciana e i nuovi strumenti della comunicazione
L’Avis Provinciale di Brescia ha da tempo intrapreso una signifi cativa
attività di promozione del dono. Numerosi sono gli strumenti adottati,
che oggi presentiamo alla stampa ed ai media bresciani
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gratuitamente per dispositivi mobili Android e Ap-
ple. L’App è strutturata in maniera semplice e chia-
ra. Effettuato il download sul proprio telefonino, un
messaggio invita il donatore a scegliere la propria
sezione dopo di che compare il menu principale.
Attività avisine
SEGUI LA LINEA
ulteriore consapevolezza e senso di responsabilità,
ben maturato da chi si avvicina alla donazione.
Certezza maggiore per i malati che usufruiscono
del nostro prezioso “dono”. Infi ne, una rinnovata
campagna pubblicitaria, affi data alla Agenzia di co-
Esso è suddiviso in quattro sezioni: info, eventi,
sedi e raccolte. Avis Provinciale Brescia “cinguet-
ta” anche sul web, affi ancando al proprio profi lo e
alla pagina uffi ciali su Facebook (cerca Avis Provin-
ciale Brescia o chiedi l’amicizia) l’account su Twit-
ter, per seguirci sul più “cool” dei social network
basta cercare ed effettuare il cosiddetto “follow”a
@AvisProvBrescia. Iniziative e strumenti voluti
per rendere l’immagine di una associativa viva e
vitale a tutti i livelli, in grado di rinnovarsi, cresce-
re e adattarsi alle nuove esigenze. Ricordo che i
dati della raccolta di sangue nelle ultime stagioni
si sono mantenuti sostanzialmente costanti ma, in
particolare, sono aumentati i donatori e diminuito
il numero dei sospesi per patologie o raggiunti limiti
d’età e dei non salassati per fattori di rischio o pa-
tologie “emergenti”. Segnale importante di un per-
corso di educazione e prevenzione alla salute, ben
recepito e compreso dai donatori, risultato di una
Backstage del servizio fotografi co per la nuova pagina pubblicitaria con protagonisti i giovani sportivi bresciani.
municazione “Caffelatte Comunicazione”, avente
ora un duplice scopo: 1- Rappresentare la società
italiana che testimonia la propria vicinanza ai valori
della donazione e costituisce il “popolo dell’Avis”
che segue la linea. 2- Coinvolgere attivamente le
persone che, tramite la visita alla sede vengono a
contatto con la realtà Avisina ed informate perché
possano diventare loro stessi veicolo di informazio-
ne. La “linea rossa” (da seguire nel segno di una
direzione solidaristica) diverrà l’elemento sul quale
sviluppare la comunicazione del futuro attraverso
il coinvolgimento di giovani, sportivi di ogni età,
gruppi di lavoro o di interesse, attivi nella società
bresciana. “Segui la linea” sarà lo slogan che fi r-
merà ogni azione dell’Avis Provinciale di Brescia e
speriamo anche dalle sezioni della nostra provincia.
Gianpietro Briola
Presidente Avis Provinciale
14
Oltre la donazione di sangue interoLe nuove metodologie di raccolta in uso
anche presso il Centro avisino di Brescia e della Provincia
Nell’aferesi (termine greco che signifi ca l’atto del
“portar via”), attraverso l’uso di separatori cellu-
lari, si ottiene dal sangue del donatore soltanto la
componente ematica di cui si ha necessità: pla-
sma (plasmaferesi) o piastrine (piastrinoaferesi),
restituendogli contemporaneamente i restanti ele-
menti. Soltanto una parte del fabbisogno annuo di
albumina e fattore VIII e degli altri plasmaderivati
viene prodotta in Italia; la restante parte deve esse-
re importata comportando una spesa notevole e un
potenziale maggior rischio di malattie trasmissibili.
Plasma
La plasmaferesi si esegue con apparecchiature che
prelevano il sangue e ne separano le componenti,
restituendo le cellule al donatore in un proces-
so continuo, attraverso un unico accesso venoso.
Questa donazione ha una durata variabile da 35
minuti a 50 minuti circa, si effettua preferibil-
mente su appuntamento e poiché sono necessarie
apparecchiature specifi che (separatori cellulari) si
effettua presso strutture trasfusionali abilitate. I
requisiti per la donazione del plasma sono simili a
quelli per la donazione del sangue intero.
Piastrine
La piastrinoaferesi consiste nel prelievo delle sole
piastrine. Oltre ai requisiti necessari alla donazio-
ne di sangue intero, il donatore di piastrine dovrà
avere un normale assetto emocoagulativo. Può
essere effettuata con metodica di centrifugazio-
ne mediante alcuni cicli durante i quali l’appa-
recchiatura utilizzata separa la parte corpuscolata
del sangue dal plasma; quest’ultimo viene raccol-
to in una sacca satellite in attesa di essere restitu-
ito al donatore. Dalla parte corpuscolata vengono
estratte automaticamente a circuito chiuso, senza
possibilità di contaminazione, le piastrine che si
raccolgono in una apposita sacca. Il ciclo si con-
clude con la reinfusione al donatore del plasma,
dei globuli rossi e dei globuli bianchi. A questo
punto inizia il nuovo ciclo, fi no al raggiungimento
della quota desiderata di piastrine. Tutto il proce-
dimento dura circa un’ora e mezza. Le piastrine
raccolte verranno utilizzate entro 5 giorni dal pre-
lievo per la terapia di alcune gravi malattie come
per esempio le leucemie, per i pazienti oncologici
in chemioterapia e come supporto fondamentale
nei trapianti di midollo osseo.
Multicomponente
Grazie all’impiego di separatori cellulari è oggi
possibile effettuare anche donazioni multiple di
emocomponenti. Presso il Centro Raccolta della
sede Provinciale di Piazzetta Avis 1 – Brescia si
effettuano donazioni di Plasmaferesi e Multicom-
ponente: dal lunedì al venerdì su appuntamento
(telefonando al numero 030/3514411 dalle ore
8.00 alle ore 12.00 e dalle 13.00 alle 16.00).
Presso le sedi ospedaliere si effettuano donazioni di
Plasmaferesi: Per informazioni e orari contattare
direttamente le sezioni aderenti oppure il Centro
Trasfusionale presso gli Ospedali di Chiari, Desen-
zano, Esine, Gavardo, Leno, Manerbio, Salò.
Una festa a sorpresa presso la nuova sede: così
l’Avis provinciale ha inteso festeggiare il traguardo
dei novanta anni di età – un traguardo davvero
straordinario - del prof. Gianfranco Callegari, rin-
graziandolo per l’entusiasmo e la passione con le
quali ha guidato a lungo sia l’Avis di Brescia che
quella della Regione Lombardia, sia in qualità di
responsabile che di direttore sanitario, senza mai
sottrarsi alle proprie responsabilità ma garantendo
ai donatori bresciani e lombardi adeguata compe-
tenza e costante, solidale presenza.
Valori declinati anche nella sua lunga professione
di Primario ospedaliero, nel Rotary Club ed in al-
tre associazioni di volontariato, sempre al servizio
della comunità. Per questo la grande famiglia avi-
sina bresciana gli è riconoscente e lo ringrazia. Ad
multos annos!
I Novant’anni di Gianfranco CallegariUna vera e propria “Festa a sorpresa”
al “nostro” Gianco
Attività avisine
16
Serate di serenità,serate avisine
La sede provinciale, funzionale per gli spazi dedica-
ti agli uffi ci, all’auditorium, alla sede della comuna-
le cittadina e, naturalmente al Centro di raccolta, è
anche luogo da frequentare, da animare: insomma,
una vera casa di tutta la grande famiglia avisina.
Fra l’altro, come noto, è stata recentemente recu-
perata anche una nuova, spaziosa sala (detta “Dei
Cinquecento” per via della possibile capienza) che
ha già ospitato non pochi eventi.
Fra questi segnaliamo due serate davvero ben ri-
uscite.
Una, svoltasi sabato 31 maggio è stata una “Sera-
ta di tango argentino”, organizzata in collaborazio-
ne con la Associazione Danza “Alma Portena”. Una
notte di tango argentino per assaporare l’atmosfera
delle milongas di Buenos Aires, cui è seguito anche
un brindisi in amicizia. Un’iniziativa ludico-ricrea-
tiva, ma che serve, come le altre, a rendere saldo il
reticolo di amicizie, di nuove conoscenze, insomma
per migliorare la qualità dell’incontrarsi anche in
sede avisina.
Un’altra bella serata si è tenuta venerdì 23 maggio.
Lo ricorda il professor Gianfranco Callegari:
“L’AVIS provinciale ha invitato i presidenti di tutte
le AVIS comunali della provincia, i loro più stretti
collaboratori, i responsabili di zona, “i grandi vecchi
Callegari e Zorzi ad una serata all’insegna dell’a-
micizia avisina: un intrattenimento musicale di
grande relax, particolarmente gradito in momenti
di tensione e preoccupazione come gli attuali.
La serata è stata centrata su alcune celebri canzoni
UU ’’n’ininiziziziziiiziizzziaiiaiaiaiaiiaiaiiaiiiaiaiaatittittitttitiitititttittitittittititit vavavavavavavavavavavaavavavaavavavavaaavavavavavvavaaavaa lllllllllllllllllllllllllluudududuudududududdududuuddudddudududududddduddddududdddduddduddduuudududddduuduuddududududududuuuduuuddududududduududuudiciciciciciciiciciciciciciiiiciiiiciccciciciciciicciccccccicicicccccccicccicccccicccccciciccciicccicicciciiciiciciciiiciicicicicccccciccco-ooooooooooooooooooooo-o-oooooooooooooooo-o-ooooo-o-oo-oooo--ooo-o-o-ooo--oo-o-oo-ooooo-o-oo-ooooooooooooo ririririrriririrririrrrrirrrrrrirrrirrrrrrirrrrr ccccc
(‘O sole mio, Torna a Surriento, Granada) ed altre
eseguite da un tenore d’eccezione: il presidente
dell’ AVIS regionale Domenico Giupponi il quale nel
ruolo di “dilettante allo sbaraglio” è dotato di una
v oce potente e melodiosa, così da meritare i più
calorosi applausi da parte di tutti i presenti insieme
al bravo pianista, Gianfranco Cavagna, che lo ha
accompagnato. Tra una canzone e l’altra il Signor
Vincenzo Treccani, attore, ha recitato con grazia
ed effi cacia alcuni brani scritti da autori più o meno
noti, ma tutti di gradevole ascolto. È seguito un
piacevole rinfresco.
Il presidente Briola, che Dio ce lo conservi a lungo,
nel ringraziare fervidamente l’équipe, ha annuncia-
to che questa serata è solo la prima di una serie
che servirà a mantenere sempre più saldi i rapporti
di collaborazione tra il centro e la periferia diffon-
dendo il messaggio avisino di pace, fraternità ed
amicizia”.
G.F.Callegari
17
Attività avisine
18
Avise il progetto I Care
I CARE BRESCIA nasce dal Progetto denominato
“Brescia: citta’ della solidarietà per tutte le età e
tutte le culture” ovvero dalla sperimentazione di
un network innovativo per potenziare la ricchezza
delle diverse generazioni e delle diverse culture nel
volontariato.
Il progetto aveva come obiettivo la creazione di un
network tra le scuole, associazioni di volontariato
ed enti di ricerca, atto a migliorare le competenze
promozionali del volontariato quale canale di pre-
venzione del disagio sociale e strumento di inte-
grazione tra diverse culture presenti a Brescia. Ca-
pofi la di questo progetto è l’associazione ANTEAS,
con cui collaborano AVIS Provinciale Brescia, As-
sociazione Bimbo Chiama Bimbo onlus, CSV Bre-
scia, Osservatorio sul Volontariato dell’Università
Cattolica del Sacro Cuore di Brescia. Il progetto è
stato approvato dal Ministero del Lavoro e delle Po-
litiche Sociali. Talvolta gli interventi promozionali e
di sensibilizzazione alla solidarietà appaiono episo-
dici. Il presente progetto, invece, ha voluto miglio-
rare tali azioni educative grazie alla creazione di un
network di Associazioni di Volontariato competenti
dal punto di vista formativo e scientifi co.
Il progetto ha messo a disposizione delle scuole in-
terventi di sensibilizzazione al volontariato per gli
allievi degli Istituti secondari superiori condotti da
formatori professionisti e da volontari in qualità di
testimoni oltre ad Associazioni pronte ad accogliere
in maniera adeguata giovani protagonisti.
Questo network è nato dunque dalla consapevo-
lezza che le proposte di volontariato contengono
un’importante funzione educativa e preventiva,
grazie al valore formativo del volontariato in età
giovanile. Il progetto si inserisce coerentemente con
quanto defi nito nel Decreto Legge n. 169/2008 e
nella Circolare n. 100 del Ministero della Pubbli-
ca Istruzione. Ad oggi sono state coinvolte: CFP
Zanardelli (Bs), CTP Franchi (Bs), Scuola Bottega
(Bs), Liceo Rovato, Istituto Tecnico Leno. In tali
scuole, si vogliono sperimentare esperienze pilota
di volontariato, di solidarietà e di cittadinanza atti-
va in scuole fi no ad oggi non coinvolte per intercet-
tare minori a rischio e immigrati (ANTEAS-AVIS-
BIMBOCHIAMABIMBO)
A quali obiettivi mira il progetto?
• Intercettare giovani e scuole a rischio non ancora coin-
volti in progetti di sensibilizzazione alla solidarietà.
• Raggiungere tali giovani proponendo loro innova-
tive iniziative di sensibilizzazione al volontariato,
alla solidarietà e alla cittadinanza attiva.
• Studiare casi di associazioni in cui la presenza
di giovani e/o immigrati è concreta e individuare
i meccanismi operativi, organizzativi e relazionali
che favoriscono ciò.
• Sensibilizzare i dirigenti e i coordinatori delle
OdV di Brescia ad una diversa organizzazione e re-
lazione tra diverse culture e diverse età nella vita
delle organizzazioni di volontariato.
• Diffondere le buone pratiche e gli esiti raggiunti
alla cittadinanza e agli addetti ai lavori.
19
Avis Provinciale premia i giovaniche parlano con gli spot
Attività avisine
Anche quest’anno Avis Provinciale di Brescia ha rea-
lizzato un concorso (“Voglio farlo anch’io!”) invitando
gli studenti degli istituti bresciani a realizzare uno spot
video per promuovere la donazione del sangue.
Tra i candidati, la scelta è caduta su due prodotti rea-
lizzati da due gruppi di studenti. Sono stati considerati
belli e di buon livello entrambi i video, tanto che la giu-
ria li ha giudicati meritevoli del primo posto ex equo.
“Donation Motion” ha messo in campo alcuni studenti
che si parlano davanti ad una lavagna che dà voce e
colore ai loro messaggi.
“Blood donation” fi lma invece ragazzi e ragazze intenti
a fare… un po’ di tutto ma pronti a lasciare quando
Avis li chiama.
I ragazzi premiati sono stati: Noemi Fiorina, Greta
Rocchi, Mattia Varini del Liceo Artistico Vincenzo Fop-
pa; il secondo gruppo era composto da Nicola Gatti,
Giacomo Oteri, Giuseppe Parisi, Giulia Aglioni, Gian-
luca Pellegrino e Alessia Facconi.
In data 10 giugno i ragazzi sono stati premiati dal Vi-
cepresidente Gabriele Pagliarini e dal Vice presidente
Ezio Quaglietti; erano presenti Mirela Tingire e Maria
Paola Mostarda, referenti del progetto scuola di Avis.
Ad ogni rappresentante del gruppo di giovani è stato
regalato un IPad e alla prof.ssa Anna Paterlini del Li-
ceo Foppa è stato consegnato un computer portatile
del valore di 600,00 euro a benefi cio della scuola. Ora
i video o alcuni photoframe saranno utilizzati da Avis
Provinciale e diffusi sui media e non resta che augu-
rarsi che altri giovani corrano … da Avis.
20
Il Torneo Beach VolleyAvis Provinciale Brescia e CSI Brescia
Il torneo nato dalla collaborazione del CSI di Bre-
scia e dal Gruppo Giovani Avis Provinciale di Bre-
scia, dopo un avvio della prima edizione quasi in
sordina, quest’anno ha visto la partecipazione di
ben 25 squadre che si sono affrontate con molto
entusiasmo.
Giornata all’insegna del divertimento cui hanno
partecipato molti sostenitori che hanno caloro-
Sabato 24 maggio 2014 presso l’Area Beach di Cellatica
si è tenuto il secondo torneo di beach volley
21
samente sostenuto i propri beniamini, tutto si è
svolto in una struttura di alto livello, qual è ap-
punto l’Area Beach gestita dai fratelli Iervolino,
che gentilmente hanno messo a disposizione la
loro struttura.
Giornata che oltre all’impegno agonistico è stata
anche un momento di puro e sano divertimento
per tutti, organizzatori compresi, l’evento è cre-
sciuto rispetto alla prima edizione grazie all’impe-
gno dei due gruppi organizzatori.
Peccato per chi non c’era..., potrà rifarsi l’anno
prossimo, perché il torneo coinvolge tutti dai più
piccoli ai più grandi.
Al termine del torneo sono state premiate le squa-
dre vincitrici delle quattro categorie, alle premia-
zioni hanno assistito il presidente del CSI sig.ra
Amalia Morgano e per l’Avis provinciale il sig.
Vincenzo Calvio, che ha rinnovato l’invito alla
prossima edizione che si terrà l’anno prossimo. La
giornata è stata resa possibile grazie alle due or-
ganizzazioni provinciali che hanno sponsorizzato
l’evento: un grazie anche a tutti i volontari del
CSI e a loro coordinatore Emiliano Scalfi , agli avi-
sini della sezione di Cellatica e al loro presidente
Angelo Miotto coordinati da Vincenzo Calvio, ai
gestori della struttura - Paolo Iervolino e la sua fa-
miglia - che ci hanno gentilmente ospitati e a tutte
le persone che a vario titolo hanno contribuito alla
realizzazione della manifestazione.
Un arrivederci all’anno prossimo.
Per l’Avis provinciale Gruppo giovani
Vincenzo Calvio
Attività avisine
Via Breda Vecchia snc - 25060 Cellatica (BS)tel. 334 9970261 - 333 2039442 - [email protected]
www.arenabeach. i t
www.futurabs.com
ArenaBeach
Torneo Beach VolleyTorneo Beach Volleye Mini Beach Volleye Mini Beach Volley
UNDER 14 femminile e maschileper i nati dal 2000 sl 2003 - Fromula 4x4TOP JUNIOR femminile e maschileper i nati dal 1994 sl 1999 - Fromula 3x3
CATEGORIA OPEN femminile e maschileFromula 3x3
MINI BEACH femminile e maschileper i nati dal 2004 sl 2007 - Fromula 3x3 su minicampetti
Sabato Sabato 24 Maggio 201424 Maggio 2014
Inizio ore 14,30
Tutti i partecipanti devono essere in possesso di certificato medico generico o agonistico
ISCRIZIONE GRATUITAISCRIZIONE GRATUITAAdesioni entro il 12 Maggio 2014 pressoAdesioni entro il 12 Maggio 2014 presso
CSI Brescia - Via Chiusure, 81 - Brescia - Tel. 030 312328CSI Brescia - Via Chiusure, 81 - Brescia - Tel. 030 312328
BEACH VOLLEY CSI - AVIS
22
Ci sono voluti dieci anni per mettere la parola
fi ne alla ricerca di una nuova sede per l’Avis di
Carpi. E, in mezzo, il devastante terremoto del
2012. Ma ora, per l’Avis di Carpi, anche grazie
all’Avis provinciale di Brescia, con una conven-
zione per l’acquisizione del diritto di superfi cie
- in scadenza il 6 ottobre 2031, quando tornerà
di proprietà del Comune di Carpi – utilizza una
porzione di 450 mq della locale Polisportiva ed il
sogno è divenuto realtà. Un’operazione comples-
sa e onerosa, come ha affermato il presidente:
“il costo dell’acquisizione del diritto di superfi cie,
interamente sostenuto dall’Avis di Brescia, am-
monta a 65mila euro più Iva a cui si aggiungono
le spese notarili e quelle legate alla trasformazio-
ne e all’adeguamento dei locali, per un totale di
circa 380mila euro”.
L’importo dei lavori è stato fi nanziato attraverso
risorse proprie dell’associazione e contributi of-
ferti da vari soggetti del terzo settore per poter
così garantire un servizio di grande qualità alla
cittadinanza. Il cantiere si è chiuso, e l’Avis di
Carpi festeggia così l’ingresso nella nuova sede,
nel 60esimo anniversario di attività dell’associa-
zione e aggiunge così un tassello fondamentale
a una storia che proseguirà certamente ancora a
lungo. All’interno della Polisportiva, insieme ad
Avis, sarà ospitata anche l’Aido cittadina - che
annovera oltre 4mila iscritti: “non esiste trapian-
to senza sangue. Aido e Avis sono intimamente
legate l’una all’altra e continueremo a esserlo
anche fi sicamente nei locali di via Nuova Ponen-
te”. E così l’Avis di Carpi riparte: nel 2013 ha re-
gistrato un 13% in più di donazioni, gli associati
superano quota 2.900 aderenti (quasi sessanta
in più).
Buona attività, quindi, è l’augurio che viene da
tutti gli avisini bresciani.
Avis Bresciana e Avis di Carpi:un gemellaggio fruttuoso
23
Grazie alla FondazioneComunità Bresciana
Caratteristica peculiare della Fondazione della Co-
munità Bresciana è quindi la capacità di servire
qualsiasi fi ne di utilità sociale ritenuto rilevante in
una determinata comunità, sviluppando una visio-
ne globale delle necessità presenti nel territorio.
La mission della Fondazione è di convogliare le
risorse disponibili nel territorio verso progetti che
permettano di migliorare la qualità della vita.
Questa attività è possibile solo grazie a una pro-
fonda conoscenza della comunità che consente
infatti di orientare le risorse raccolte verso la so-
luzione delle problematiche di maggior rilievo e di
agire incisivamente.
La Fondazione della Comunità Bresciana si pro-
pone di intervenire direttamente e concretamente
sul territorio di propria competenza fi nanziando
progetti di utilità sociale in diversi settori quali
l’assistenza sociale e socio-sanitaria, la tutela del
patrimonio artistico ed ambientale, l’istruzione e
la cultura.
Non si dona alla Fondazione, ma tramite la Fon-
dazione che svolge un ruolo d’intermediario fra
coloro che donano e quegli enti, senza fi nalità
di lucro, che necessitano di un sostegno econo-
mico nello svolgimento della propria attività. In
tal senso, il motto della Fondazione “Aiuta la
Comunità a crescere” non racchiude soltanto il
signifi cato dell’attività svolta, ma esprime anche
quell’esortazione, quell’invito alla generosità che
la Fondazione rivolge a tutti coloro che sul terri-
torio bresciano hanno a cuore il tessuto sociale,
l’assistenza sanitaria, l’arte, la cultura, l’ambien-
te, l’istruzione. L’esistenza di un patrimonio i cui
frutti sono destinati stabilmente e perpetuamen-
te all’operatività in determinati ambiti consente
di promuovere l’azione fi lantropica in un’ottica di
lungo periodo, non limitata, quindi, alla soluzione
di problemi contingenti.
La Fondazione ha fi nanziato in passato alcuni pro-
getti legati al mondo dell’Avis e ne ha supportato
la concreta realizzazione.
Per questo il mondo avisino bresciano è ricono-
scente alla Fondazione ed al suo presidente, Gia-
como Gnutti, che dopo un decennio ed oltre ha
ceduto il testimone al nuovo presidente Pierluigi
Streparava, cui l’Avis augura buon lavoro.
Con la costituzione della Fondazione della Comunità Bresciana,
avvenuta il 21 dicembre del 2001, Fondazione Cariplo ha inteso favorire
lo sviluppo sul territorio di un soggetto autonomo destinato a promuovere
la fi lantropia e la cultura della donazione, attivando la raccolta
delle risorse disponibili nella comunità locale e provvedendo
alla loro destinazione a fi nalità di solidarietà sociale
Attività avisine
24
L’assemblea è stata davvero partecipata ed anima-
ta da sincero confronto. Il mondo avisino nazionale
ha ribadito come la propria attività trova i presup-
posti prioritariamente nel:
a) porre realmente al centro dell’attenzione il do-
natore ed il malato. La nostra missione associative
infatti confi gura il donatore quale promotore di un
primario servizio socio-sanitario, come operato-
re della salute e protagonista nell’ambito sociale.
Peraltro il contributo dei soci non è legato esclu-
sivamente alla donazione, ma si estrinseca anche
nell’attività associativa e quali soggetti di riferimen-
to per una società solidale e testimoni di cittadi-
nanza partecipata. Il contributo fattivo del donatore
si concretizza nella donazione di emocomponenti
come risposta ad un bisogno di salute che ci vede
protagonisti nel focalizzare la nostra attenzione sul
malato, fi ne ultimo, ma imprescindibile del nostro
agire ed essere;
b) rendere i nostri donatori sempre più consapevoli
dell’importanza della donazione periodica e del po-
sitivo stile di vita ad essa connesso, diventandone
testimoni e promotori quali “avisini”;
c) rinsaldare la nostra rete associativa locale che
vede un punto di forza nella capillare presenza del-
le sedi sul territorio fi no a giungere, con le diverse
articolazioni territoriali, ad AVIS Nazionale;
d) presentare alla società il valore aggiunto di AVIS
come soggetto portatore di valori, quali la solidarie-
tà, la gratuità, fi nalizzati alla risposta di un bisogno
di miglioramento della salute della popolazione e
di benessere favorendo un’azione prosociale tra i
cittadini;
e) rinsaldare l’unitarietà dell’Associazione, che è
Nazionale Avis:percorsi di qualità e innovazioneNumerosi i temi trattati durante i lavori assembleari di Chianciano Terme.
La mozione conclusiva
25
Attività avisine
nostra caratteristica peculiare. AVIS Nazionale
deve rappresentare tutta l’Italia avisina, coagulan-
do le forze attorno ad un patto associativo sempre
più saldo e costituire un sicuro punto di riferimen-
to sia per le nostre realtà associative, che in essa
devono riconoscersi, sia per i nostri interlocutori
esterni.
La Mozione fi nale
I rappresentanti dei Soci, Persone Fisiche, Persone
Giuridiche, dell’Assemblea Generale Avis riunita
nei giorni 16–18 maggio 2014 ringraziano l’Avis di
Chianciano Terme e l’Avis Regionale Toscana per
l’impegno profuso nell’organizzazione dell’incontro,
l’accoglienza e l’ospitalità ricevuta.
L’Assemblea esprime solidarietà e vicinanza alle
popolazioni colpite dalle recenti calamità naturali e
auspica una soluzione positiva del rapimento delle
studentesse Nigeriane.
L’Assemblea apprezza la presenza del rappresen-
tante del governo, nella persona del Ministro del
Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti,
confi dando nella continuità dell’interesse delle isti-
tuzioni nei confronti di Avis e del mondo del vo-
lontariato. Auspica che il semestre di presidenza
italiana del Consiglio Europeo sia occasione di dif-
fusione e condivisione dei nostri valori e principi
associativi.
L’Assemblea indica quindi i punti fondamentali su
cui dovrà svilupparsi nel prossimo anno l’azione
del Consiglio Nazionale e di Avis tutta, partendo
dal socio, centro dell’attenzione dell’agire di tutta
l’associazione, socio donatore quale promotore di
un primario servizio sanitario, riferimento per una
società solidale e testimone di cittadinanza.
Agire che dovrà concretizzarsi e svilupparsi su que-
sti obiettivi prioritari:
• Rendere la donazione differita patrimonio comu-
ne e valore etico a garanzia di una maggior sicurez-
za per un moderno sistema trasfusionale.
• È essenziale concludere positivamente nei ter-
mini del 31/12/2014 l’iter di accreditamento di
tutto il sistema trasfusionale italiano, associativo
e pubblico. Apprezza l’impegno sinora profuso da
26
Avis Nazionale, ma chiede un ulteriore sforzo per
supportare le AVIS non ancora in regola, monito-
rando e sostenendo le realtà associative e fungendo
da pungolo verso quelle pubbliche.
• È necessario che AVIS nazionale si impegni a
far si che tutte le regioni e le provincie autonome
si dotino, con il coinvolgimento attivo delle asso-
ciazioni, di un moderno Piano Sangue e Plasma,
che non veda differenze economiche nei processi
di compensazione tra regioni, tramite la defi nizione
di una tariffa unica e etica nazionale per plasma
e plasmaderivati. Tutto questo sarà determinante
per il perseguimento dell’autosuffi cienza nazionale
anche per plasma e plasmaderivati.
• Mantenere l’attenzione affi nché il dono del cordo-
ne ombelicale rimanga, al pari del sangue, gratuito,
volontario, pubblico, opponendosi con forza ad ogni
tentativo di privatizzazione e commercio.
• Operare con forza per far sì che la proposta di
modifi ca dell’accordo Stato-Regione del 20 marzo
2008 non preveda tagli al bilancio del settore san-
gue facendo un analisi equilibrata dei costi e che
riconosca la validità delle nostre azioni.
• Uniformità di gestione informatica dei dati as-
sociativi, anche al fi ne di permettere una migliore
conoscenza delle dinamiche associative e sociali.
• Comunicazione 2.0. Sviluppare i nuovi mezzi di
comunicazione e supportare le Avis a tutti i livelli
per il loro utilizzo. Creare uno strumento di raccolta
e messa a patrimonio delle esperienze e delle buo-
ne pratiche.
• Proseguire nella formazione continua, che sta
dando ottimi frutti, che sarà sempre più importante
e strategica per la crescita e lo sviluppo dell’asso-
ciazione.
• Continuare nel coinvolgimento dei giovani ren-
dendoli protagonisti nella vita associativa fi n dalle
fasi progettuali, dalla base all’apice, valorizzando-
ne competenze e creatività.
Si conclude ricordando il sostegno di AVIS verso tut-
te le forme di legalità, e l’indispensabilità dell’unita-
rietà associativa che altro non è che la nostra forza.
27
Attività avisine
Continua l’attività dell’Atelier Europeo – l’Avis bre-
sciana è fra i soci – voluto per cercare di intercetta-
re, grazie a progetti specifi ci, fi nanziamenti europei
e nazionali. Il primo fra questi, per 110.000 euro
erogati dalla Fondazione Cariplo, ha per oggetto il
creare posti di lavoro per persone svantaggiate tra-
mite la conversione a energia ecosotenibile della
gestione del verde pubblico.
È partita anche, in collaborazione con la Fon-
dazione Politecnico di Milano, la 1ª edizione del
MASTER EUROPEO DI SPECIALIZZAZIONE IN
EUROPROGETTAZIONE. Un Master di specializ-
zazione allo scopo di incrementare le competen-
ze specialistiche di Europrogettisti sui Programmi
dell’Unione Europea nei settori del volontariato,
dell’impresa sociale, dello sport, della cittadinanza,
della cooperazione, della formazione e della promo-
zione dell’imprenditorialità giovanile e femminile. Il
Master intende formare fi gure professionali di alta
specializzazione che possano gestire la progetta-
zione europea per conto delle associazioni e orga-
nizzazioni regionali e nazionali che fanno capo al
network di Atelier Europeo.
Sono in corso elaborazioni di nuovi progetti per un
importo superiore ai 3 milioni di euro, mentre si è
svolta in maggio la Festa dell’Europa, con il taglio
della torta per festeggiare il primo anno di attività
dell’Atelier bresciano.
Atelier Europeo:l’Avis bresciana in Europa
28
Ail e Avis: una sinergia importante
Ail e Avis: una sinergia imPer i malati oncologici,
l’Ail è da sempre in prima fi la. Lo fa anche con il
Progetto Itaca. Come spiegano il presidente Giu-
seppe Navoni e il suo vice Ezio Belleri, tra i con-
sensi di sempre più numerosi sostenitori, compresa
l’Avis Provinciale, che ha ospitato un loro incontro
presso la sede avisina, anche quest’anno il Proget-
to Itaca si accinge infatti quest’anno a prendere il
largo, per la sua ottava edizione.
Di seguito, il calendario delle uscite: Sabato 10
Maggio – DESENZANO; Domenica 1 Giugno – PE-
SCHIERA; Sabato 14 Giugno – PORTESE; Venerdì
4 Luglio – SALO’ (in notturna); Domenica 13 Lu-
glio – ACQUAFRESCA di Brenzone; Sabato 19 Lu-
glio – SULZANO; Sabato 9 Agosto – GARGNANO;
Domenica 31 Agosto – BARDOLINO; Domenica 14
Settembre – PESCHIERA.
In ogni circolo vela verranno organizzati gli equi-
paggi formati da pazienti, medici, infermieri, psico-
logi, volontari e skipper, che saranno impegnati in
piacevoli veleggiate nella cornice di diversi scorci
del Garda e del Sebino.
E ha assunto grande rilievo anche il Progetto Casa
Arcobaleno. Esso ha l’obiettivo di accogliere i pa-
zienti ematologici e i loro familiari per ridurre i disa-
gi dovuti ai lunghi periodi di cura; offrire un luogo di
soggiorno confortevole per ridurre al minimo i rischi
di contrarre infezioni dovute agli spostamenti; ri-
durre all’indispensabile la permanenza nell’ambito
ospedaliero; rendere confortevole ed accogliente
l’ambiente extra ospedaliero, ricreando condizioni
di vita di tipo familiare.
Contenuti: Informazione presso i Reparti emato-
logici riguardo la possibilità di accoglienza offerta
dall’A.I.L., l’accoglienza ed assistenza alle famiglie
durante il periodo di cura; l’ assistenza nel rappor-
to tra paziente e struttura ospedaliera. Destinatari:
Pazienti ematologici e loro familiari provenienti da
parti disagiate della provincia bresciana e da tut-
ta Italia. Coordinatore del progetto: Il progetto ha
come Responsabile il Consigliere Giuliana Ferpozzi
che ha la responsabilità, assegnatagli dal Consiglio
di Amministrazione dell’A.I.L., di programmare la
corretta esecuzione dell’iniziativa e di valutarne la
ricaduta, monitorando i bisogni e le esigenze degli
utenti.
Sinora sono state ospitate ben 260 persone, fra pa-
zienti in cura al nostro Civile e loro famigliari.
Per i malati oncologici, l’Ail è da sempre in prima fi la.
Lo fa anche con il Progetto Itaca. Come spiegano il presidente
Giuseppe Navoni e il suo vice Ezio Belleri, tra i consensi
di sempre più numerosi sostenitori, compresa l’Avis provinciale,
che ha ospitato un loro incontro presso la sede avisina,
il Progetto Itaca si accinge infatti anche quest’anno a prendere il largo,
per la sua ottava edizione
29
V Trofeo AVIS: un successo in salute
Si è svolta domenica 15 giugno la quinta edizione della manifestazione podistica per grandi
e piccoli organizzata dal gruppo giovani avisini di brescia. È stato un vero successo di par-
tecipanti, come mostrano le immagini. E già è fi ssato l’appuntamento per il prossimo anno.
Attività avisine
TrofeoTrofeo
Provinciale
Brescia
Provinciale Brescia &DOMENICA GIUGNO15 2014
organizzano
COMUNE DI BRESCIA
ASSESSORATO ALLO SPORT
Responsabile manifestazione Gabriele Pagliarini
Provinciale
Brescia
55MANIFESTAZIONE PODISTICA
km 11 per adultikm 4 per ragazzi
km 1,5 per bambini
km 0,6 per pulcini
BRESCIA - PIAZZETTA AVIS
(strada per Borgosatollo)
Ritrovo ore 08.00
Partenza ore 08.50
ISCRIZIONI:
Domenica 15 dalle 08.00 alle 09.00AVIS provinciale Brescia
Tel. 030.3514411 Fax 030.351449
INFORMAZIONI:
Giovanni Monti 335.5943180
Gianpietro Gogna 339.8074014
30
Dharma Onlus
Nel mese di aprile dell’anno corrente, io, insieme ad altre due donne,
Donatella Albini (medico e consigliere comunale) e Tiziana Arici (foto reporter)
vorremmo partire alla volta del Mali da Brescia, con un’autovettura
adibita ad ambulanza da poter donare al villaggio di Mopti
dove ci sono in atto guerriglie tra esercito regolare ed una cellula di al qaeda
che miete vittime e feriti tra i civili locali
Sono Clara MAR, Presidente e fondatrice dell’as-
sociazione Dharma onlus, ho 33 anni, la mia pro-
fessione è terapista della neuro. Nel 2007 dopo
varie collaborazioni con altre ONG, decido con il
consiglio di Monsignor Vacchelli presidente eme-
rito delle Pontefi cie opere missionarie, di istituire
l’associazione Dharma onlus, il cui signifi cato in
sanscrito signifi ca, lo scopo di una vita.
Seguo personalmente la realizzazione di progetti
sociosanitari nei Paesi in via di sviluppo.
L’Africa è composta da un popolo profondamente
ricco di umanità che in silenzio sa farsi sentire, sa
ascoltare, parlare, sa vivere il silenzio.
Nei numerosi viaggi effettuati in questi anni in
Africa ho appreso molto dal suo popolo.
Vivere con loro,conoscerli, mi ha dato la possibi-
lità di comprendere un importante insegnamento,
“Ognuno di noi combatte la propria “guerra”, la
fi nalità non sempre è vincere, ma convivere con
ciò che vorremmo cambiare e dare un senso alla
nostra esistenza”.
Ognuno di noi può diventare il proprio sogno.
Il mio era quello di occuparmi delle persone dagli
occhi sorridenti, aiutandoli ad avere una possibili-
tà di scelta in piena libertà. La stessa libertà che
a molti esseri umani viene negata, come ai bimbi
soldato conosciuti a Gulu, nel nord Uganda, i quali
vengono arruolati come combattenti, messaggeri,
spie, facchini, cuochi, e le ragazze, in particolare,
sono costrette a prestare servizi sessuali, privan-
dole dei loro diritti e dell’infanzia. Oltre un mi-
liardo di bambini vivono in 42 paesi colpiti, tra il
2002 e oggi, da violenti confl itti. Ma l’impatto dei
confl itti armati sui bambini è diffi cile da stimare a
causa della mancanza di informazioni affi dabili e
aggiornate. Si stima siano 14,2 milioni i rifugiati
in tutto il mondo, di cui il 41% di età inferiore a
18 anni. E sono 24,5 milioni gli sfollati a causa
dei confl itti, di cui il 36% sono minorenni. Non ci
sono dati attendibili sul numero dei bambini asso-
ciati a forze armate, ma oltre 100.000 bambini
sono stati smobilitati e reintegrati dal 1998 (dati
unicef). Un giorno in compagnia di Madre Imelda,
suora missionaria canossiana, giungemmo a Gulu,
nel nord Uganda, la quale mi presentò il capo vil-
laggio che narrò una storia come risposta ad un
mio quesito riguardo il reclutamento di bambini
soldato che in quella zona, avviene tutt’ora.
...C’era una volta un cacciatore che andò nella fo-
resta a cacciare gli elefanti, dopo qualche minuto
ne vide spuntare uno, se ne stava comodamente
seduto che non prestò attenzione all’uomo nem-
meno quando sentì il rumore dei passi tra le foglie.
Il cacciatore quando gli fu abbastanza vicino alzò
il fucile e prese la mira, mentre stava per premere
il grilletto l’elefante parlò: “se mi spari, tua madre
morirà, e se non lo fai morirà tuo padre”. Poi si
rimise comodamente seduto grattandosi la testa
con la proboscide. L’anziano mi domandò cosa
avrei fatto io, nei panni del cacciatore. In silenzio
pensavo a quale potesse essere la risposta esatta,
ma la risposta giusta non esisteva. Se salvavo l’e-
lefante qualcuno sarebbe morto e se lo uccidevo
qualcuno sarebbe morto lo stesso. Risposi che io
non sarei mai andata a caccia di elefanti, ma lui
ribatté che non era una risposta accettabile, disse,
va dato per scontato che il cacciatore abbia punta-
to il fucile e debba solo prendere la decisione. Poi
iniziò a masticare un pezzo della noce di cola... ed
io rimasi con il mio quesito irrisolto!
Quando ci trovammo uno fi anco all’altro intorno al
fuoco la stessa sera per condividere la cena, in di-
sparte mi disse... mio nipote all’età di 10 anni si
trovò nei panni del cacciatore, doveva scegliere, de-
cise di sparare all’elefante, ammazzò mia fi glia, con
un ak–47, con questo gesto, fu reclutato a bambino
soldato, dando prova al reclutatore che sarà fedele
all’esercito ribelle, perdendo il diritto alla sua infan-
zia ed evitando così che suo fratello di 7 anni si tro-
vasse nella sua stessa situazione...
...Ecco in questo modo in una parte del mondo
non troppo distante da noi vengono arruolati i
bambini soldato. La stessa libertà che viene ne-
gata alle bambine sottoposte all’infi bulazione, ai
malati di lebbra, ai quali viene negata assisten-
za perché considerati maledetti da Dio in alcune
zone rurali del Congo o alle ragazze madri che per
sopravvivere devono prostituirsi in Mali.
Ognuno di noi affronta la vita alla ricerca di un
equilibrio personale così diffi cile da trovare nella
nostra società, ma la si può trovare negli affetti,
nei piccoli e grandi momenti quotidiani, nei nostri
sogni, o progetti. L’Africa è per me la fonte che
alimenta tale sorgente, l’occhio che mi permette
di vedere la mia vita da un’altra prospettiva, la
lente di ingrandimento che mi da la possibilità di
riconoscere ogni mia, nostra fortuna.
Il mio lavoro con l’Associazione è saper percepi-
re queste richieste, a volte silenziose, e farle di-
ventare realtà. “Gli uomini fanno ciò che devono
fare per diventare ciò che vogliono essere e questo
comprende anche il chiedere aiuto”.
Il nostro “sogno” entro la fi ne dell’anno corrente
è quello di poter partire da Brescia ed arrivare in
Mali, Africa, con un’autovettura fuoristrada adi-
bita ad ambulanza da poter donare al villaggio di
Mopti, presso la missione dove da alcuni anni col-
laboriamo con un ospedale locale.
L’impresa sarà sostenuta da quattro donne io,
insieme a Donatella Albini (medico e consigliere
comunale),Tiziana Arici (foto reporter) Anna Asto-
ri (video maker).
L’autovettura servirà per raggiungere le zone di
montagna, prive di strada asfaltata e di assistenza
sanitaria, scenari da alcuni anni di scontri e guerri-
glie tra esercito regolare ed una cellula di al qaeda
che miete vittime e feriti tra i civili locali.
Dharma Onlus, con sede in Brescia Via IV novem-
bre 3, regolarmente costituita per atto pubblico
in data 28/07/2007 ed iscritta presso il registro
anagrafi co delle Onlus, ha come prerogativa di po-
ter aiutare a realizzare i sogni delle persone che
vivono in Paesi in via di sviluppo. Attraverso una
missione di fattibilità in loco valutiamo progetti
per poi supportarne la realizzazione.
Dal 2011 l’associazione ha attuato una conven-
zione con l’Università Cattolica di Brescia.
Gli studenti iscritti hanno la possibilità di parte-
cipare alla collaborazione di progetti nei paesi in
cui l’associazione è presente, Repubblica demo-
cratica del Congo, Burkina Faso, Benin, Uganda,
Angola Sao Tomé, Mali, India, Pakistan, Rwanda,
Madagascar. Dal 2007, anno di fondazione dell’
associazione, ad oggi sono stati realizzati e sono
in corso d’opera i seguenti progetti:
Attività avisine
32
Progetti sul territorio nazionale
• Progetti volti a creare ambienti destinati a don-
ne italiane sole e/o con minori a carico nonché
progetti volti all’ assegnazione di mini–alloggi,
a condizioni inferiori rispetto a quelle del mer-
cato corrente, destinati a padri o madri italiani
separati che abbiano conferito l’alloggio all’al-
tro coniuge con minori a carico.
• Progetti volti a sostenere i costi dell’emergenza
alimentare mediante l’organizzazione e la ge-
stione di strutture che consentano l’erogazione
diretta di pasti caldi. Ciò per far fronte alla gra-
ve crisi economica mondiale, in cui molti ita-
liani hanno perso il proprio lavoro, e si trovano
a dover chiedere aiuto alle realtà di sostegno
presenti sul territorio.
• Progetti di re-inserimento lavorativo indirizzati
a persone italiane disoccupate ultracinquan-
tenni e a donne italiane disoccupate ed in
condizione di fragilità sociale poiché sole o con
minori a carico.
• Percorsi di informazione all’interno di Istituti
Scolastici, per gruppi omogenei e ben indivi-
duati di giovani italiani nell’ambito di:
• educazione alla salute ed educazione ali-
mentare;
• educazione all’affettività;
• educazione stradale;
• educazione all’uso del denaro;
• prevenzione a malattie sessualmente trasmis-
sibili, abuso anche occasionale di alcol e so-
stanze stupefacenti e nuove dipendenze.
• Progetti volti a diffondere la consapevolezza tra
i giovani italiani cosicché essi stessi diventino
parte attiva e integrata della vita della comunità.
Il presente ed il futuro, impegno civile, cura delle
ricchezze storico-artistiche del proprio territorio ed
integrazione interculturale attraverso la politica,
l’arte e la cultura.
• Percorsi di formazione scolastica che favori-
scano l’avvicinamento e la conoscenza degli
studenti italiani al mondo del lavoro.
• Progetti volti a fornire e garantire un sostegno
professionale idoneo durante l’orario scolastico
a studenti italiani in diffi coltà a causa di com-
plesse condizioni fi siche e/o mentali.
• Sostegno psico socio-sanitario per emergenza
post disastri e catastrofi antropico-naturali sul
territorio nazionale.
Progetti sul territorio internazionale
• Ozono Terapia e cura dell’ulcera di Buruli pres-
so la Missione delle Suore Figlie di San Camillo
a Zinviè in Benin, dicembre 2007.
• Realizzazione di un pozzo presso la missione
delle Suore del cuore immacolato di Maria per
la comunità e l’ospedale di Goualala in Mali,
giugno 2008.
• Realizzazione di un ambulatorio per l’assi-
stenza sociosanitaria dei rifugiati, dei bambini
malnutriti e delle persone affette dalla lebbra
presso l’ospedale di Santa Bakhita ad Arù nella
missione delle Suore Canossiane nella Repub-
blica Democratica del Congo, maggio 2009.
• Potenziamento dell’ospedale di Ariwara nella
Repubblica Democratica del Congo, gestito
dalle Madri Canossiane. Ottobre 2010
• Ristrutturazione e sanifi cazione di otto edifi ci
che ospitano i pazienti di tubercolosi e lebbra e
la costruzione di una payotte annessa alla cuci-
na presso il centro di Santa Bakhita ad Arù nella
missione delle Suore Canossiane nella Repub-
blica Democratica del Congo. Maggio 2010.
• Ristrutturazione della scuola materna di Arù
nella Repubblica Democratica del Congo. Giu-
gno 2010.
• Realizzazione di un sala per l’insegnamento e
la formazione dell’attività di parrucchiere alle
ragazze e donne madri, presso il centro Sainte
Meirager delle Suore Figlie di San Camillo a
Ouagadougou in Burkina Faso. Gennaio 2011.
• Realizzazione di tre pozzi presso i villaggi di
Berehola, Kolokani, N’Tonimba in MalI. Set-
tembre 2011.
• Realizzazione di un centro ambulatoriale e for-
mazione per l’assistenza sociosanitaria degli
abitanti del villaggio di Yèlè a Bankass regione
di Mopti in Mali. Maggio 2011.
• Proposta di una strategia e sensibilizzazione
per ridurre il rischio di trasmissione dell’HIV
nella Repubblica Democratica del Congo nella
regione di Ituri.
• Adeguamento igienico–sanitario del carcere ad
Arù nella regione di Ituri, Repubblica Democra-
tica del Congo.
• Costruzione di un’ala nuova dell’orfanotrofi o St
Anthony ed insegnamento di un lavoro per i
ragazzi abbandonati e orfani nella città di Ra-
mandapallen, Devarapalli Mandal in India.
• Ristrutturazione e sostegno di una scuola a
Khushpur in Pakistan, distrutta dopo il terre-
moto, presso i Padri Francescani.
• Realizzazione di una scuola primaria a Kam-
panga Rwanda gennaio 2013.
• Sostegno e formazione per la presa in carico di
ex bambini soldato a Gulu in Uganda.
• Realizzazione di una fattoria per il sostenta-
mento di un lebbrosario a Ilena, Finarantsoa,
Madagascar, padri Camilliani.
• Acquisto di alcune barche ai pescatori di Sao
Tomè, per aiutare le famiglie in diffi coltà.
• Progetto di uno sportello d’ ascolto, condotto
da una psicologa in Sao Tomè, presso le Madri
Canossiane.
• Potenziamento di una casa di riposo per anzia-
ni emarginati a Kottayam in India.
• Prevenzione e presa in carico di bambini mal-
nutriti nel centro di salute a Janja in Rwanda.
L’alpinista Mondinelli, amico dell’Avis bresciana,
pronto per lasciare il Rifugio Capanna Margherita
(quota 4.556 mt) consegna copia del notiziario
“La Goccia” per gli alpinisti di questa estate che
pernotteranno anche quassù. Una promozione di
“alto livello” per il dono del sangue e per tutta la
famiglia dell’Avis: grazie, a chi un amico non lo è
di nome, ma, come il “Gnaro” Mondinelli, amico
lo è di fatto. BUONA ESTATE LUNGO I SENTIE-
RI DELLA SOLIDARIETÀ!
L’Avis brescianacon MondinelliLa Goccia si legge
anche in alta montagna
Attività avisine
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Sessantesimo di fondazione
dei Pionieri avisiniSabato 24 maggio alle ore 17.30 si è tenuta l’i-
naugurazione del nuovo Centro di raccolta Sangue
della Valle Sabbia. È stata questa l’occasione per
uffi cializzare l’attività di raccolta sangue già av-
viata a inizio anno da parte delle Avis valsabbine:
Agnosine-Bione, Odolo-Preseglie, Sabbio Chiese,
Vestone e Vobarno presso la nuova struttura.
La necessità di un edifi cio unico dotato di attrez-
zature moderne, comode e sicure per la raccolta di
sangue intero, è nata innanzitutto da esigenze di
carattere burocratico/amministrativo: una direttiva
europea, infatti, vieta dal prossimo 2015, a chiun-
que, di adibire a sala per le donazioni di sangue luo-
ghi “inadeguati”, cioè non conformi alla normativa.
Le 5 sezioni comunali valsabbine, sostenute dall’A-
vis Provinciale, hanno unito sforzi economici e non
solo in un’opera di riadattamento della struttura
sita in Barghe via I. Boschi, già sede del Cse, con-
cessa in comodato d’uso dalla Comunità Montana,
in modo da renderla idonea alle nostre fi nalità isti-
tuzionali. «Strutture come questa, che sono il frutto
di una condivisione fra il pubblico ed il volontariato
sociale, servono per dare continuità ad un servizio
determinante e ci rendono vincenti e convincenti».
Anche nelle parole di Giampietro Briola, il presi-
BargheInaugurato a Barghe il Centro
raccolta per le sezioni di Valle Sabbia
dente dell’Avis provinciale, c’erano i toni entusiasti
registrati in via Ippolito Boschi a Barghe, che ac-
compagnato la cerimonia di inaugurazione uffi ciale
del Centro prelievi al quale fanno già riferimento
più di mille avisini valsabbini.
Sono quelli che aderiscono ai sodalizi Agnosine-
Bione, Odolo-Preseglie, Valsabbino-Vestone, Sab-
bio Chiese e Vobarno, che ogni anno fanno dono
disinteressato per più di duemila sacche del loro
sangue. Per l’occasione sono intervenuti anche il
sindaco di Barghe Gianbattista Guerra, il presiden-
te della Comunità montana Gianmaria Flocchini,
Giorgio Bontempi in rappresentanza della Provincia
ed il consigliere regionale Gianantonio Girelli. Della
partita anche il direttore generale dell’ospedale Ci-
vile Ezio Belleri ed il direttore del servizio immuno-
trasfusionale Mirella Marini, insieme a gran parte
dei sindaci della zona e qualche centinaio di avisini.
35
Domenica 8 Giugno 2014 si è svolta la terza edi-
zione della giornata denominata “Quattro zoccoli
per un arcobaleno”, manifestazione organizzata
dall’Avis di Comezzano Cizzago in collaborazione
con il “Gruppo Brescia attacchi”, per donare un
sorriso a ragazzi e non, diversamente abili.
La giornata ha visto una nutrita partecipazione:
circa 200 persone tra ragazzi, accompagnatori e
organizzatori hanno cavalcato e scorazzato per le
vie in allegria e divertimento. Carrozze attrezzate
per il trasporto delle persone in carrozzina hanno
quindi percorso un tragitto per le vie del paese per
tutta la giornata, mentre all’interno della” Cascina
Elisa” altri cavalli accompagnavano i ragazzi in sel-
la per una piccola passeggiata interna. Pranzo per
tutti, ovviamente, preparato e servito dai volontari.
Una giornata stupenda, che ha regalato un sorriso
Comezzano Cizzago“Dona un sorriso”
a persone meno fortunate ma anche tanta gioia a
tutti gli organizzatori. Hanno partecipato alla gior-
nata, il “Gruppo Giovani Insieme“ di Ospitaletto,
le associazioni “Vomere“ di Travagliato, “Agapha”
di Capriolo,”Amici delle Carrozze” di Bergamo,
“Aver un Cavallo per Amico”, “Rustico Belfi ore “di
Chiari e il Centro Ippico “Il Green“ della Barussa
Castrezzano. Un Grazie all’Amministrazione Co-
munale, alle mamme dell’Oratorio di Cizzago, alla
Protezione Civile locale e a tutti i volontari.
Il pensiero di più associazioni pronte a condivide-
re una manifestazione così importante per que-
sti ragazzi è sicuramente il risultato più grande
raggiunto. Tappa di un percorso che siamo certi
seguirà anche in futuro.
Notizie dalle sezioni locali
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Sessantesimo di fondazione
dei Pionieri avisiniSabato 21 giugno dalla piazza di Sarezzo quattro
triumplini partono per un viaggio alla volta di Cra-
covia, passando per i campi di Bolzano, Mauthau-
sen, Hartheim, Auschwitz, Birkenau
Quattro biciclette, undici giorni, un viaggio nella
storia. Per non dimenticare.
Ecco gli ingredienti di un’avventura a colpi di pe-
dale che ha per protagonisti quattro triumplini
pronti a partire dalla piazza di Sarezzo: i 52enni
saretini Claudio Moretti e Guerino Fontana, suo
fratello Giovanni (50) e il 35enne gardonese Sal-
vatore Pepe. Una passione comune per la bici-
cletta a spingerli lungo questo viaggio con il quale
attraversare l’Europa sulle orme dei deportati che
durante la Seconda guerra mondiale hanno trovato
umiliazione e morte nei campi di concentramento.
Un cicloviaggio di 1.200 chilometri tra Italia, Au-
stria, Germania, Cecoslovacchia e Polonia, spinti
dalla forza dei muscoli sulle pedivelle, inseguen-
do i silenzi di luoghi che hanno deturpato e can-
cellato l’umanità di tanti troppi uomini: Bolzano,
Mauthausen, il castello di Hartheim, Auschwitz,
Birkenau, Cracovia, con arrivo alla fabbrica di
Schindler. “L’idea di un viaggio del genere - rac-
contano i quattro - è nata lo scorso settembre, an-
che seguendo l’impronta di un’esperienza simile
fatta da tre ragazzi di Cremona, Manerbio e Leno.
Poche parole a fare da trampolino di lancio per un
viaggio che subito ci ha coinvolti tutt’e quattro,
cominciando ad allenarci con costanza e cercan-
do anche di dare corpo a un progetto che avesse
signifi cato per noi e per quanti ci avrebbero visto
pedalare. Di qui - continuano il racconto i quattro
Gardone ValtrompiaUn cicloviaggio per non dimenticare
le atrocità dei lager
amici - l’ideazione di un logo: una catena fatta
con il fi lo spinato che racchiude tutte le atrocità
compiute dall’uomo e le rotaie che portano all’en-
trata del lager di Auschwitz, simboli di tutti i cam-
pi di concentramento.
Nel mezzo noi con le nostre biciclette, dando con-
sistenza con il ricordo a ogni pedalata. E una ma-
glietta con la bandiera dell’Italia a simboleggiare
i circa 900.000 compatrioti torturati e uccisi nei
campi di sterminio nazisti, con quella bandiera ar-
cobaleno della Pace a rendere vivo un versetto del
Genesi: ‘Io pongo il mio arcobaleno nella nuvola, e
servirà di segno nel patto fra me e la terra’”.
Un viaggio patrocinato dal Comune di Sarezzo,
un viaggio che i quattro “allegri ciclisti” (questo
il nome della pagina facebook dove seguire la loro
avventura) si apprestano a vivere, portando in
giro anche il messaggio di altruismo e solidarietà
espresso dall’Avis di Gardone Val Trompia, una
delle prime realtà a credere nel progetto.
Sabato 21 giugno Guerrino, Claudio, Giovanni e
Salvatore saranno pronti a partire da piazza Ce-
sare Battisti a Sarezzo. Pronti a mettersi in viag-
gio - come diceva Fernando Pessoa - consapevoli
che ciò che vediamo non è ciò che vediamo, ma
ciò che siamo. Ciò che siamo stati e ciò che sare-
mo se sapremo dare senso a ogni storia, per non
dimenticare. Anche ad una piccola storia triumpli-
na scritta a colpi di pedale.
Andrea Alesci di Valletrompianews
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CarpenedoloAcquafreddaTanti, tanti, tantissimi
Domenica 8 giugno, baciati da una bellissima gior-
nata di sole, si è svolta la 12° edizione della Bi-
ciclettata Avis-Aido Carpenedolo-Acquafredda; ben
più di 300 i partecipanti che alle 8,00 si sono ritro-
vati in Piazza Matteotti a Carpenedolo per la festa.
Abbiamo preso le iscrizioni, distribuito le magliet-
te e i fi schietti e alle 8,30 siamo partiti. Gli amici
dei Tiratarde hanno aperto il gruppo con il furgone
(attrezzato a discoteca) che dirigendosi verso via
Deretti richiamava, a suon di musica, i partecipanti
che uscivano dalla piazza e lo seguivano snodando-
si per le vie del paese.
Dopo un’oretta di sana pedalata abbiamo raggiunto
Acquafredda percorrendo le stradine di campagna
delle Gerole ed arrivati all’oratorio abbiamo potu-
to riprendere le forze approfi ttando di un piccolo
rinfresco, dopo esserci rifocillati e rinfrescati siamo
tornati a Carpenedolo, per via Ravere.
Il sole caldo cominciava a pesare ma la gioia e la
compagnia ci hanno accompagnato al nostro rien-
tro e dopo un’altra oretta siamo ritornati in piazza
Matteotti a Carpenedolo dove un altro lauto rinfre-
sco ci aspettava.
Abbiamo festeggiato i piccoli partecipanti con una
lotteria e salutato tutti con un arrivederci al pros-
simo anno.
Ringraziamo tutti: gli AMICI AVIS-AIDO che han-
no organizzato la festa, gli amici della PROLOCO e
dei TIRATARDE che hanno collaborato per la bella
riuscita, le Amministrazioni Comunali che hanno
permesso lo svolgimento, gli amici del Calzifi cio
Maris, Sterilgarda e Pata che hanno offerto le cal-
ze, i succhi e le patatine.
Buona estate a tutti, ma non dimentichiamoci di
chi ha bisogno di noi, vi aspettiamo al prossimo
prelievo del 3 Agosto.
Anche il centro di raccolta di Calvisano, entro il più
ampio disegno Provinciale di riorganizzazione della
raccolta avisina, ha avviato felicemente la propria
attività.
La prima donazione è stata effettuata l’11 maggio
scorso: senza clamori, ma con concretezza, gli avi-
sini hanno iniziato a lasciarsi alle spalle le raccolte
domenicali nei propri paesi per affl uire nell’attrez-
zato centro.
Per il momento questo è aperto per gli avisini di
Calvisano, Isorella, Remedello, Visano, ma la pos-
sibilità è che debba accogliere anche avisini di se-
zioni vicine.
CalvisanoAvvia l’attività del Centro di raccolta
Notizie dalle sezioni locali
Ho ancora negli occhi alcune immagini di quel gior-
no – 4 maggio 2014 – di festeggiamenti. Immagini
che mi hanno emozionato molto; ma ne ho in serbo
una, più di altre, da regalare ai vostri occhi, al vo-
stro cuore.
Non è quella dei più di cento labari schierati in
corteo per le vie del paese, dinnanzi allo sguardo
ammirato dei bimbi con occhi sgranati e bocca ro-
tonda. Non è nemmeno quella dei labari allineati,
alti, orgogliosi, dietro l’altare, durante la lettura
della preghiera del donatore, sebbene l’emozione,
in quel momento, fosse forte. Non sono le paro-
le che voglio descrivervi e nemmeno l’entusiasmo
dei discorsi tenuti dalle varie autorità, anche se
mi hanno commosso o fatto rifl ettere o infervora-
to. Non vi racconterò del piglio fi ero degli avisini
premiati in quella sede, davanti a parenti, amici,
compaesani e alte cariche.
Non voglio nemmeno donarvi allegri aneddoti ser-
peggiati fra i tavoli durante il pranzo o parlarvi della
tombola, di soldi raccolti o donati… Niente di tutto
ciò.
Quello che serbo in cuore è un piccolo gesto, av-
venuto durante la premiazione dei donatori: una
stretta di mano.
Pisogne60° anniversario
Tra la consegna di una medaglia e l’altra, c’è stato
un vero e proprio passaggio del testimone tra un
giovanissimo avisino (“tessera numero 1000” che
ha all’attivo la sua prima donazione) ed il donatore
“più operoso”: medaglia d’oro con diamante! È sta-
to un incontro tra due generazioni con lo stesso spi-
rito, la medesima generosità, identico entusiasmo.
Una stretta di mano tra due uomini che hanno a
cuore il prossimo, chiunque esso sia… Ho visto un
ragazzo poco più che adolescente guardare con am-
mirazione il donatore “anziano”: e questo è L’Avis
di Pisogne e Gratacasolo, questo è e deve essere lo
spirito dell’Avis: uomini e donne, giovani e meno
giovani, insieme, uniti da un unico ideale, quello di
più estremo altruismo: il dono di se stessi, il dono
del proprio sangue.
Marcello Ravani - Avis Pisogne
3939
Agostino Pellizzari
Distintivo d’Orocon fronda Avis
Palazzolo s/Oglio
Crescini Mario
Distintivo d’OroAvis Leno
Vanni SalariAvis Breno
Angelo Stefano RegazzoliAvis Breno
Lina PaganiMedaglia Oro
Palazzolo s/Oglio
Martino MariettiAvis Malegno
Francesco LeoneDistintivo d’Oro
con rubino Avis Leno
Primo SchivalocchiAvis Vobarno
In ricordo degli avisini scomparsi
Inno dell’AvisinoInno dell’AvisinoAvisini noi siamo per voto,
sempre il sangue vogliamo donar,se richiesti siam subito in moto
una vita in periglio a salvar.
Con l’aiuto d’un essere ignotopiù nessuno dovrà disperar:
con la nostra donazionela speranza fi nirà.
Volete vivere, potere chiedere,siamo al servizio dell’umanità.
Ovunque, subito, sempre più celereun Avisino correrà.
Parole: Sig. TenchiniTenchini dr. UgoUgoMusica: Sig. FogliataFogliata prof. Gino
A V I SB R E S C I A