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LA GESTIONE DEI RAPPORTI CON GLI ISTITUTI DI CREDITO E I CONTRATTI PER IL FINANZIAMENTO DELL'IMPRESA a cura di Claudio Ceradini Dottore Commercialista, Docente a Contratto Università di Verona

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LA GESTIONE DEI RAPPORTI CON

GLI ISTITUTI DI CREDITO E I

CONTRATTI PER IL FINANZIAMENTO

DELL'IMPRESA

a cura di

Claudio CeradiniDottore Commercialista, Docente a Contratto Università di Verona

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1°°°° modulo

IL CREDITO OGGI:

LA GESTIONE DEL RAPPORTO

BANCA E IMPRESA

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Sapere quali sono le logiche con cui una banca ragiona1.

Sapersi muovere in anticipo pre presentarsi alla negoziazione nel modo migliore possibile2.

Sapere che domanda fare, cosa chiedere alla banca che sia risolutivo per le esigenze

aziendali3.

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CREDITO E CRISI, LE PARTI IN CAMPO:

IMPRESE E BANCHE

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LE NOSTRE IMPRESE ALL’INIZIO DELLA CRISI E DOPO …

Contraddistinte da costante e crescente indebitamento:

OF / MOL in crescita (25% nel 2008)

Debiti finanziari / V.A. in costante crescita dal 2000 (170% nel 2008)

SOTTOCAPITALIZZAZIONE

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L’IMPATTO DELLA CRISI

RIDUZIONE DILIQUIDITA’

Peggioramento dei risultati economici

Calo dei volumi di vendita

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Crescita delle sofferenze ed in genere dei crediti deteriorati,

imputabile soprattutto al credito verso le imprese, non verso le

famiglie

LA SALUTE DEI CREDITI DELLE BANCHE

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LA SALUTE DEI CREDITI DELLE BANCHE

Da €/mld 46,4nel 2007 a

€/mld 104,3 nel 2012

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Le banche ….

Situazione difficile, cui si aggiunge il comportamento del 2012: banche acquistano massicciamente titoli di stato.

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ANDAMENTO DEL CREDITO

Tendenziale e generalizzato

calo dell’erogazione

del credito

ULTERIORE RIDUZIONE

DILIQUIDITA’ 20122012

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Rispetto a Basilea I, l’assorbimento di capitale per ogni credito (originariamente pari pari all’8% degli impieghi) diviene in Basilea II variabile in base al rischio specifico della singola azienda

Società affidata poco rischiosa capitale assorbito inferiore accantonamento basso

Società affidata più rischiosa capitale assorbito superiore accantonamento alto

L’ACCORDO DI BASILEA 2 ED IL RATING

Esposizione dellasocietà

Coefficienti diponderazione

RequisitopatrimonialeX

Attivo ponderato per il rischio

X 8% =

Accantonamento fisso

Significativi effettisul CE della banca

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ASSORBIMENTO DI CAPITALEEsempio: finanziamento di 1 milione di euro e assorbimento di capitale (� accantonamento) :

RATING > AA 8% x 20% = 1,6% = 16.000 Euro

RATING = A 8% x 50% = 4% = 40.000 Euro

RATING = BBB, BB 8% x 100% = 8% = 80.000 Euro

RATING < B 8% x 150% = 12% = 120.000 Euro

Fisso Basilea 2

Dipende dal rating del soggetto affidato

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UN PUNTO DI INCONTRO: IL RATING

Modelli di stima del rischio di

default dell’impresa:

RATING

Decisione di affidamento e condizioni economiche

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È l'insieme di procedure di analisi e di calcolo in base al quale una banca valuta il «rischio cliente», che per la banca significa rischio di default (insolvenza, p.d.– probabilità di default).

I modelli di rating si basano su tre aspetti principali:

1. Rating andamentale: interno e di sistema, si basa su informazioni di qualitàdel rapporto riportate in Centrale Rischi, CAI, CRIF, sull’esistenza di fatti pregiudizievoli.

2. Rating quantitativo: ottenuto principalmente sulla base dell’applicazione di modelli statistici alle informazioni contabili (bilanci, modello Unico).

3. Rating qualitativo: redatto sulle informazioni circa la qualità della governance, il settore di appartenenza, le dimensioni dell’impresa, il mercato di sbocco, il grado di diversificazione della clientela, le previsioni economico finanziarie;

CHE COS’È IL RATING?

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RATING E DIMENSIONE

Per il calcolo del rating, i tre indicatori (andamentale, quantitativo e qualitativo) assumono rilevanza e pesi diversi in funzione delle dimensioni di un’impresa.

Una classificazione diffusa prevede :

1. SME: Euro/ml 0 < Fatturato < Euro/ml 5

2. Mid Corp: Euro/ml 5 < Fatturato < Euro/ml 50

3. Mid Plus: Euro/ml 50 < Fatturato < Euro/ml 500

4. Large Corp: Fatturato > Euro/ml 500

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- pesi diversi agli indicatori di natura quantitativa e qualitativa, - indicatori di natura soggettiva inseriti dal gestore: override.

DescrizioneAndamentale

internoAndamentale di sistema

Centrale RischiIndicatori di bilancio

Qualitativo

SME fino 70% fino 20% fino 10% + / - una classe

Mid fino al 50% fino al 15% fino al 35% + / - una classe

Mid Plus fino al 35% fino al 15% fino al 50% + / - una classe

Large Corporate: non esiste in genere un sistema di rating informatizzato, ma analisti / specialisti dedicati che valutano il bilancio e la situazione economico, patrimoniale e finanziaria nel suo insieme.

Over ride: solo per SME e Mid, il gestore ha normalmente potere limitato di override in presenza di casistiche particolari (delibere di aumenti di capitale non ancora perfezionati, errori di segnalazioni in CR da parte di altre banche, etc)

RATING E DIMENSIONE

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2°°°° modulo

CONOSCERE LA CENTRALE RISCHI PER

OTTENERE I FINANZIAMENTI:

LE REGOLE DA RISPETTARE

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GLI STRUMENTI

Sistemi di Informazione Creditizia (S.I.C.)

1. Centrale Rischi Intermediari Finanziari (C.R.I.F. / EURISC)

2. Consorzio Tutela Credito (CTC)

3. Credit Bureau di Experian

4. BDCR di Assilea

Centrale Rischi – Banca d’Italia

Cir. 139 dell’11/02/1991 – 14mo aggiornamento 2011

Matrice dei Conti, Circ. 272/2008 aggiornamento 2009Centrale Rischi Importo Contenuto (C.R.I.C.), operativa sino al 2008 per le segnalazioni inferiori alla soglia di censimento del rischio,

Centrale Allarme Interbancaria (C.A.I.)Istituito c/o B.d’I. ai sensi art. 10bis L 386/1990

Conoscere la centrale rischi per ottenere i finanziamenti

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CENTRALE RISCHI – B.d’I.

Flussi di andataEntro il 25 del mese successivo, o entro 3 gg. in caso di fatto rilevante.

La Banca comunica:Accordato / utilizzato per linea

e per cliente,Garanzie ricevute dalla Banca,Valore intrinseco derivati

finanziari,

Limiti di censimento:generale: € 30.000 sofferenze: € 250perdite su crediti: € 0.

Flussi di ritornoEntro 40 giorni la Banca riceve:medesime informazioni aggregate per tutti gli istituti che affidano il medesimo soggetto.

Accesso ai dati:Banca: sue esposizioni e totale di sistema, non il dettaglio degli altri istituti,Soggetto segnalato: tutti i dettagli per ogni Istituto (richiesta B.d’I.)

Informazioni disponibili quasi due mesi dopo

Conoscere la centrale rischi per ottenere i finanziamenti

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LO STATO DEL RAPPORTO

Lo stato del rapporto banca – impresa, finalizzato ad individuare la p.d. (probabilità di default) nella classificazione della Matrice dei Conti – Sezione Dati Statistici (Circ. 272/2008) di B.d’I. è suddiviso in quattro stadi:

1. Sconfino / Insoluto: inadempimento rispetto ad una o più linee di fino, non penalizzante se inferiore ai 90 gg.;

2. Pass Due: situazione di sconfino / insoluto per un periodo di almeno 90 giorni, se (i) importi mediamente (ultimo trimestre) superiori al 5% degli utilizzi bancari netti e (ii) tali anche al momento della segnalazione;

3. Incaglio (Cir. 272/2008, punto B.2): situazione di sconfino / insoluto per un periodo superiore a 150/270 giorni in relazione alla natura del credito se (i) importi mediamente(ultimo trimestre) superiori al 10% degli utilizzi bancari netti e (ii) tali anche al momento della segnalazione;

4. Ristrutturato: linea di credito con modifiche contrattuali che comportino una perdita per la banca (confronto flussi attualizzati al tasso convenzionale);

5. Sofferenza: credito prevedibilmente irrecuperabile.

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IL FLUSSO DI RITORNO DELLA C.R.per la banca – fino al 2010

Nell’ambito delle categorie rischi autoliquidanti, a scadenza, a revoca, il sistema distingue:

1. Sofferenze

2. Incagli

3. Linee di credito ristrutturate

4. Inadempimenti persistenti (insoluti e pass due),

La CR da evidenza anche delle garanzie ricevute

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IL FLUSSO DI RITORNO DELLA C.R.per la banca dopo il 2010

Separazione degli affidamenti superiori o inferiori all’anno

Derivati Derivati

> o <> o <

allall’’annoanno

Banca Banca segnalantesegnalante

Totale sistemaTotale sistema

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IL FLUSSO DI RITORNO DELLA C.R.per il debitore

Dati di Dati di sintesisintesi

Dati Dati analiticianalitici

Data di Data di riferimentoriferimento

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IL FLUSSO DI RITORNO DELLA C.R.per il debitore

Dati di sintesi Dati di sintesi –– caso quasi sanocaso quasi sano

Fido deliberatoFido deliberato

Fido in essere alla Fido in essere alla data di rilevazionedata di rilevazione

Utilizzo alla data di Utilizzo alla data di rilevazionerilevazione

Crediti per cassa: Crediti per cassa: scoperto, anticipi, scoperto, anticipi, import, finanziamenti import, finanziamenti chirografi, etc.chirografi, etc.

Crediti di firma: Crediti di firma: fideiussioni concesse a fideiussioni concesse a terzi, performance bond, terzi, performance bond, lettere di creditolettere di credito

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IL FLUSSO DI RITORNO DELLA C.R.per il debitore

Dati analitici Dati analitici -- caso quasi sanocaso quasi sano

Condizione attuale Condizione attuale garanzia che assiste la banca garanzia che assiste la banca dato analitico di affidamentodato analitico di affidamento

832832--scaduto/sconfinatoscaduto/sconfinato 125 125 –– nessuna garanzianessuna garanzia èè il dettaglio del dato globale per bancail dettaglio del dato globale per banca

non contestatonon contestato contenuto nel prospetto di sintesicontenuto nel prospetto di sintesi

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IL FLUSSO DI RITORNO DELLA C.R.per il debitore

Dati analitici Dati analitici -- caso quasi sanocaso quasi sano

Situazione attuale del rapportoSituazione attuale del rapporto

92 92 –– crediti pagaticrediti pagati

93 93 –– crediti crediti impagatiimpagati

Importi:Importi:

Si tratta dei singoli importi delle Si tratta dei singoli importi delle tranche di crediti anticipati, che tranche di crediti anticipati, che compongono lcompongono l’’autoliquidanteautoliquidantescadutoscaduto

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LA GESTIONE DELLA C.R.: IL DECALOGOPrima regolaNon sconfinare o essere insolventi > 90 gg. consecutivi; la continuità è un elemento essenziale del cambiamento dello stato del rapporto. Al momento del saldo dell’arretrato specificate formalmente che tale pagamento è da imputare alla rata più vecchia e non all'ultima.

Fido anticipofatture / SBF

Fido cassa

t t+90ggtempo

sconfinonon segnalato

C.R. cod. 81sconfinato > 90 gg.

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Seconda regolaEvitare insolvenze / sconfini continuati > 180 gg. – da sconfino a incaglio; il rating delle azienda presso le banche affidanti può crollare anche di un "livello" al mese per ogni mese in cui lo stato del rapporto segnala questa circostanza.

t t+90ggtempo

sconfinonon segnalato

C.R. cod. 81sconfinato > 90 gg.

t+180gg

C.R. cod. 82sconfinato > 180 gg.

Fido anticipofatture / SBF

Fido cassa

LA GESTIONE DELLA C.R.: IL DECALOGO

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Terza regolaScegliere di sconfinare / insoluto su linee a revoca. I fidi di cassa a revoca non penalizzano quanto l'essere inadempienti su una linea a scadenza con un piano di rientro programmato (mutuo/leasing/finanziamento).

€/mln

1,1

€/mln

0,1

Situazione sbagliata

Fido anticipofatture / SBF scad 31/12/2012

Fido cassaa revoca

Export scad 31/12/2012

Finanziamento 3 anni chirografo €/mln

0,85 €/mln

0,6

1,0 mln

0,8 mln

0,5 mln

0,3 mln

€/mln

1,0

€/mln

0,35

€/mln

0,8 €/mln

0,5

Situazione giusta

LA GESTIONE DELLA C.R.: IL DECALOGO

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Quarta regolaUtilizzare linee di credito disponibili, anche eventualmente movimentando denaro fra diverse banche.Quindi operare con più banche, e non limitarsi all’utilizzo, irrazionale, dei conti sulla base del tasso applicato, preferendo invece il contenimento nei fidi

0,2

Tot. 1,2 0,35

Banca Uno

0,9

0,3

1,0

0,5

Fido anticipofatture / SBF

Fido cassa

Banca Due Banca Tre

0,15 0,5

1,0 mln

0,5 mln

LA GESTIONE DELLA C.R.: IL DECALOGO

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Quinta regolaAlternare gli inadempimenti sui diversi istituti, a protezione generale dell’andamentalee storico interno.

1,2

0,5

gennaio€/mln 2,1

Affidamento Banca 1

Affidamento Banca 2

Affidamento Banca 3

0,4

0,9 0,6 0,6

1,00,8

0,4

1,1

0,6

0,4

1,0 mln

0,6 mln

0,4 mln

marzo€/mln 2,1

giugno€/mln 2,2

settembre€/mln 2,1

LA GESTIONE DELLA C.R.: IL DECALOGO

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Sesta regolaRinegoziazione TEMPESTIVA degli affidamenti, mediante richiesta di aumento pari alla media degli sconfini dell'ultimo anno.

1,2

0,7

Anno 1Utilizzo medio €/mln 2,3

Affidamenti €/mln 2,0

Affidamento Banca 1

Affidamento Banca 2

Affidamento Banca 3

0,4

1,0 mln

0,6 mln

0,4 mln

Anno 2Affidamenti €/mln 2,3 o +

1,2 mln

0,7 mln

0,4 mln

NEGOZIAZIONE

Affidamenti strutturati, anche se più costosi, sono preferibili rispetto a sconfini anche autorizzati, ma legati al rapporto personale con il funzionario o il direttore

LA GESTIONE DELLA C.R.: IL DECALOGO

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Settima regolaDistribuire l’anticipo di effetti di dubbia (!) esazione su più istituti, in particolare su banche che concedono linee a revoca con capienza, sulle quali l’eventuale sconfino conseguente all’insoluto è meno penalizzante.

0,650,35

Banca Uno

Fido anticipofatture / SBF

Fido cassaa revoca

0,1

Banca Due

Fido anticipofatture / SBF

Fido cassa a scadenza

0,8 mln

0,4 mln

Effetti di dubbia solvibilità da anticipare: €/mln 0,2

0,9 mln

0,1 mln

0,2

0,2

0,2

0,2

xok

LA GESTIONE DELLA C.R.: IL DECALOGO

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Ottava regolaAnticipare il problema, dialogare con la banca, per iscritto. La sola proposta di un realistico piano di rientro dello sconfino, congruo e per iscritto, può fare la differenza fra INCAGLIO e SOFFERENZA.

Nona regolaI dati rimangono accessibili alle Banche per 36 mesi. È opportuno tenerne conto nei rapporti con le banche, specialmente se nuove, motivando la circostanza. È estremamente opportuno tenerlo in considerazione.

LA GESTIONE DELLA C.R.: IL DECALOGO

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Decima regolaNon pensiamo che l’utilizzo anomalo degli affidamenti possa sfuggire al monitoraggio di sistema. Anticipi fatture ed SBF, export continuamente reiterati / sostituiti segnalano chiaramente un utilizzo anomalo e influiscono negativamente sull’andamentale interno

2,7

10,0

Anno x

Fatt

ura

to

fido3,4 mln

Util.Medio

88%

3,0

Uti

lizzo

me

dio

anti

cip

o f

attu

re

Anno x+1

6,0Fa

ttu

rato

2,7

Uti

lizzo

me

dio

anti

cip

o f

attu

re fido3,4 mln

Util.Medio

80%

Utilizzo fisiologico del breve termine, coerente con le dimensioni, nessuna conseguenza nell ’ andamentale anche con utilizzo all’88%

Utilizzo distorto del breve termine a causa del reiterato utilizzo di effetti in sostituzione dei precedenti, non coerente con le dimensioni, conseguenza negative sull’andamentale anche se utilizzo migliora all’80%

LA GESTIONE DELLA C.R.: IL DECALOGO

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LA GESTIONE DEI RAPPORTI CON

GLI ISTITUTI DI CREDITO E I

CONTRATTI PER IL FINANZIAMENTO

DELL'IMPRESA

a cura di

Andrea RossiDottore Commercialista, Docente di Economia Aziendale Università di Padova

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3°°°° modulo

LA VALUTAZIONE DEL MERITO CREDITIZIO:

IL RATING E LE COMPONENTI

QUANTITATIVE

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Il rating quantitativo consiste nell’applicazione ai dati di bilancio dell’azienda di modelli statistici, solitamente sviluppati all’interno della banca.

I dati di bilancio si riferiscono agli ultimi 3/5 anni (anche di bilancio consolidato, ove presente) e vengono utilizzati nella forma di indici, risultanti da riclassificazioni di CE e di SP.

IL RATING QUANTITATIVO

Il rating e le componenti quantitative

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IL PROCESSO DI DETERMINAZIONE DEL RATING QUANTITATIVO

Il rating e le componenti quantitative

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Il bilancio viene anche sottoposto a valutazioni più qualitative che determinano un giudizio di affidabilità. Le principali verifiche riguardano:

• coerenza dell’evoluzione delle rimanenze rispetto al settore di appartenenza e al business svolto;

• coerenza delle svalutazioni dei crediti rispetto alle perdite storiche e agli insoluti.

ULTERIORI VERIFICHE DELL’ANALISTA FIDI

Il rating e le componenti quantitative

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UN ESEMPIO DIRICLASSIFICAZIONE DELLO SP

Le voci del prospetto di

bilancio vengono suddivise

per evidenziare il capitale

circolante operativo, che

misura l’investimento in

capitale necessario per il ciclo

ordinario delle operazioni.

Le immobilizzazioni materiali

sono considerate al netto di

un valore di 20 attribuibile ad

attività non operative.

La liquidità è stata

considerata con segno meno

nella PFN per indicare

l’effettiva esposizione verso il

mercato finanziario, intendo

la liquidità utilizzabile per la

riduzione del debito.

Attività

2010 2011

Liquidità 5,0 7,0

Crediti verso clienti 220,0 230,0

Rimanenze 160,0 145,0

Ratei e risconti attivi 7,0 8,0

Immob. immateriali 80,0 80,0

Immob. materiali 280,0 300,0

Immob. materiali 20,0 20,0

Immob. finanziarie 12,0 12,0

Totale 784,0 802,0

Passività e Patrimonio netto

2010 2011

Debiti verso fornitori 95,0 98,0

Debiti verso enti prev. 13,0 14,0

Fondo TFR 86,0 81,0

Debiti bancari a breve 109,7 130,3

Ratei e risconti passivi 3,0 14,0

Debiti bancari a m/L 100,0 75,0

Capitale sociale 100,0 100,0

Riserve 183,0 227,9

Utile netto 94,3 61,8

Totale 784,0 802,0

2010 2011

Crediti verso clienti 220,0 230,0

Rimanenze 160,0 145,0

Ratei e risconti attivi 7,0 8,0

Debiti verso fornitori -95,0 -98,0

Debiti verso enti prev. -13,0 -14,0

Fondo TFR -86,0 -81,0

Ratei e risconti passivi -3,0 -14,0

Cap. Circ. Comm. (CCC) 190,0 176,0

Immob. immateriali 80,0 80,0

Immob. materiali 280,0 300,0

Immob. finanziarie 12,0 12,0

Cap. Immob. 372,0 392,0

Cap. Inv. Netto Oper. 562,0 568,0

Attività non operative 20,0 20,0

Capitale investito 582,0 588,0

2010 2011

Debiti bancari a breve 109,7 130,3

Debiti bancari a m/l 100,0 75,0

Liquidità -5,0 -7,0

Pos. fin. netta (PFN) 204,7 198,3

Capitale sociale 100,0 100,0

Riserve 183,0 227,9

Utile netto 94,3 61,8

Patrimonio netto 377,3 389,7

Fonti di finanziamento 582,0 588,0

Il rating e le componenti quantitative

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UN ESEMPIO DIRICLASSIFICAZIONE DEL CE

Il CE riclassificato mostra che

nel 2011 il valore della

produzione è cresciuto rispetto

al 2010 (+16%) ma il valore

aggiunto è diminuito del 5,9% a

seguito dell’incremento di tutti i

costi operativi e della riduzione

delle rimanenze.

A livello di Ebitda (-23,5%) e

Ebit (-30,3%) la contrazione è

ancora più forte.

L’effetto finale è una

contrazione dell’utile netto del

34,4% che a seguito della

riclassificazione può essere

analizzata nelle sue

determinanti.

Dati di bilancio CE riclassificato

2010 2011

Ricavi 1.390,0 1.420,0

Var. rimanenze p.f. -5,0 -5,0

Altri ricavi 45,0 38,0

Acquisti m.p. -520,0 -540,0

Servizi -370,0 -390,0

Personale -230,0 -250,0

Noleggi/locazioni -115,0 -117,0

Var. rimanenze m.p. -4,0 -10,0

Amm. immob. immat. -12,0 -13,0

Amm. immob. mat. -21,0 -23,0

Interessi passivi -13,0 -15,0

Imposte (1) -50,8 -33,3

Utile netto 94,3 61,8

(1) Le imposte sono ipotizzate pari al 35% del Reddito lordo

2010 2011

Ricavi 1.390,0 1.420,0

Altri ricavi 45,0 38,0

Var. rimanenze p.f. -5,0 -5,0

Valore produzione 1.430,0 1.453,0

Acquisti m.p. -520,0 -540,0

Var. rimanenze m.p. -4,0 -10,0

Servizi -370,0 -390,0

Noleggi/locazioni -115,0 -117,0

Valore aggiunto 421,0 396,0

Personale -230,0 -250,0

Ebitda 191,0 146,0

Ammortamenti -33,0 -36,0

Ebit 158,0 110,0

Interessi -13,0 -15,0

Imposte -50,8 -33,3

Utile netto 94,3 61,8

Il rating e le componenti quantitative

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LA VISIONE DELLA BANCAindebitamento sostenibile

se il debito finanziario attuale rispetta almeno

due criteri su tre

il debito è fisiologico

equity

debito m/l

debito b/t

capitalefisso

circolantenetto

conto economico

ricavi

ammortamentireddito operativo

m.o.l.

costi operativi

oneri finanziariutile

x 6

x 5

x 50%

attivo passivo

intervallo di valori che definisce il livello di debito finanziario qualificabile come

fisiologico

Il rating e le componenti quantitative

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LA VISIONE DELLA BANCAil servizio al debito

Flusso di Cassa Gestione Operativa (prima del servizio del debito): FCO

Servizio del Debito (SdD) = rate mutuo + rate leasing + oneri finanziari sul debito a breve

In condizioni ordinarie il FCO deve essere superiore al Servizio del Debito

FCO/SdD > 1,2

Rendiconto finanziario

+ MOL (lordo canoni leasing)

- Imposte

- Variazione Capitale circolante

- Investimenti netti in immobilizzazioni

= Flussi di cassa gestione operativa

Rendiconto finanziario

+ Rate capitale di rimborso di mutui

+ Oneri finanziari

+ Canoni di leasing

= Servizio del debito

Il rating e le componenti quantitative

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RATING

GIUDIZIO FINALE E

OVERRIDE QUALITATIVA

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Un recente studio pubblicato su Banca Finanza (maggio 2012) sostiene che:

• Solamente in un caso su due la banca dichiara al cliente il suo rating, tuttavia gli aspetti maggiormente determinanti il risultato finale vengono esplicitati più frequentemente.

• Il 60% della valutazione del merito creditizio delle piccole imprese si basa sulla storia creditizia (dati andamentali, Ce.Ri., ecc.), non su dati economico-finanziari.

• Il gestore della posizione può infatti modificare, pur se entro limiti, il rating quantitativo alla luce del proprio giudizio. Queste modifiche vengono definite override.

IL GIUDIZIO FINALE DI RATING

Il rating e le componenti quantitative

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UN ESEMPIO DIATTRIBUZIONE DIRATING

In questo esempio, il rating quantitativo (M3) e quello andamentale e qualitativo (Medio) coincidono. La classe M3 è quella che con ogni probabilità verràattribuita al cliente e sulla quale verranno costruite le proposte di finanziamento.

M1 M2

Medio Basso

M3 M4

Medio

R3R2R1

Medio Alto

R4 R5

Alto

MEDIO

RA

TIN

G A

ND

AM

ENTA

LE

E Q

UA

LITA

TIV

OR

ATI

NG

Q

UA

NTI

TATI

VO

MOLTO BASSO

BASSO

MEDIO ALTO

ALTO

ASSEGNAZIONE DEFINITIVA M3

ASSEGNAZIONE DEFINITIVA M3BASSO

MEDIO BASSO

I5 I6

Basso

I3 I4

Molto Basso

BASSA Probabilità di default ALTA

Il rating e le componenti quantitative

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4°°°° modulo

IL RUOLO DELLE GARANZIE.

LE FORME DI FINANZIAMENTO ALLE

IMPRESE

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IL RUOLO DELLE GARANZIEIl giudizio della banca è influenzato oltre che dalla probabilità di default dell’impresa (rating) anche dall’esposizione al rischio.

I fattori influenti sono sostanzialmente due:

• La tipologia di strumento di finanziamento;

• L’entità delle garanzie che assistono il finanziamento.

livel

lo d

i ris

chioRating buono

Es. AA

Garanzie necessarie:ridotte

Rating negativoEs. B

Garanzie necessarie: significative

Il ruolo delle garanzie

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FIDEIUSSIONI

Definizione:

La fideiussione è la garanzia personale tipica per eccellenza sicuramente la più importante. Il codice non dà una definizione espressa di fideiussione bensì di fideiussore. Dispone infatti l’art. 1936 c.c. “È fideiussore colui che obbligandosi personalmente verso il creditore, garantisce l’adempimento di un’obbligazione altrui. La fideiussione è efficace anche se il debitore non ne ha conoscenza”.

Il ruolo delle garanzie

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Natura accessoria dell’obbligazione:

Il contenuto dell’obbligazione del fideiussore si determina in modo indiretto, o come si dice, per relationem (1941 CC)

Conseguentemente “il fideiussore può opporre contro il creditore tutte le eccezioni che spettano al debitore principale” (1939)

Deroga dello schema convenzionale ABI

FIDEIUSSIONI

Il ruolo delle garanzie

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Natura sussidiaria dell’obbligazione:

La garanzia presuppone, in caso di inadempimento del debitore, l’adempimento da parte del fideiussore. Da ciò la conseguenza che il fideiussore non è mai obbligato in pari grado con il debitore garantito, ma la sua responsabilità è subordinata, cioè sussidiaria.

FIDEIUSSIONI

Il ruolo delle garanzie

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Tipologie più conosciute nella prassi:

I. Fideiussione solidale / non solidale (1944) e beneficio excussionis

II. Fideiussione omnibus / specifica

III. Fideiussione parziale

IV. Fideiussione condizionata / incondizionata / postergata

V. Fideiussione indemnitatis

VI. Fideiussione a prima richiesta / eccepibile

VII. Fideiussione cumulativa, plurima e confideiussione

FIDEIUSSIONI

Il ruolo delle garanzie

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Recesso dalla garanzia:

Apertura di credito / linea di credito a revoca.

Effetto: limitazione della garanzia al saldo passivo al momento in cui la banca ne viene a conoscenza (PEC, Racc A/R), al netto delle rimesse attive successive (Cass. 9349/1992, Cass. 6473/1998, Cass. 5316/2004, Cass. 7515/1998).

1000

800

300

500100

rimesseattive

rimessepassive

concessione

imp

ort

o g

aran

tito

iniz

iale

imp

ort

o g

aran

tito

al

rece

sso

imp

ort

o d

ovu

toal

l’e

scu

ssio

ne

recesso escussione

FIDEIUSSIONI

Il ruolo delle garanzie

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FIDEIUSSIONE OMNIBUS schema ABI

Secondo lo schema ABI, la fideiussione omnibus è prestata “per l’adempimento di qualsiasi obbligazione verso l’Azienda di Credito, dipendente da operazioni bancarie di qualunque natura, già consentite o che venissero in seguito consentite al debitore garantito, quali ad esempio aperture di credito, aperture di crediti documentari, anticipazioni su titoli o su merci, sconto di cambiali o documenti, rilascio di garanzia a terzi, deposito cauzionali, riporti, compravendita titoli e cambi”.

Il ruolo delle garanzie

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La deroga al principio contenuto nell’art. 1939 c.c.

Lo schema ABI i uniformi in tema di fideiussione prevedono che “in deroga all’art. 1939 c.c., la fideiussione mantiene tutti i suoi effetti anche se l’obbligazione principale sia dichiarata invalida”.

La Giurisprudenza, non ha avuto dubbi a ritenere lecita la rinuncia preventiva a far valere l’invalidità dell’obbligazione principale, tranne nell’ipotesi di nullità del rapporto principale per illiceità del medesimo (se ad esempio la banca avesse finanziato operazioni illegali).

La ratio è prevedere l’obbligo in ogni caso di rimborsare le somme erogate, quale interesse prevalente del sistema rispetto alla

eccepibilità del titolo che sta alla base

FIDEIUSSIONE OMNIBUS schema ABI

Il ruolo delle garanzie

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Il principio contenuto nell’art. 1956 c.c.

Art. 1956 c.c. “il fideiussore per una obbligazione futura è liberato se il creditore, senza speciale autorizzazione del fideiussore, ha fatto credito al terzo, pur conoscendo che le condizioni patrimoniali di questo erano divenute tali da rendere notevolmente più difficile il soddisfacimento del credito”.

Tutela del garante superata in campo bancario dalla deroga dell’art. 1956 c.c. (art. 5 schema ABI):

“il fideiussore avrà cura di tenersi al corrente delle condizioni patrimoniali del debitore, e in particolare, di informarsi presso lo stesso dello svolgimento dei suoi rapporti con l’Azienda di credito, la quale è dispensata dal chiedere al fideiussore la speciale autorizzazione prevista dall’art. 1956 c.c.”

FIDEIUSSIONE OMNIBUS schema ABI

Il ruolo delle garanzie

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Art. 2 – Il fideiussore si impegna altresì a rimborsare alla Banca le somme che dalla Banca stessa fossero state incassate in pagamento di obbligazioni garantite e che dovessero essere restituite a seguito di annullamento, inefficacia o revoca dei pagamenti stessi, o per qualsiasi altro motivo.

Art. 6 – I diritti derivanti alla Banca dalla fideiussione restano integri fino alla totale estinzione di ogni suo credito verso il debitore, senza che essa sia tenuta ad escutere il debitore o il fideiussore medesimi o qualsiasi altro coobbligato o garante entro i termini previsti dall’art. 1957 cod. civ., che si intende derogato.

reviviscenza sopravvivenza

In deroga all’art. 1957 C.C. ed a rafforzamento dell’obbligo di restituzione, quale cardine centrale del contratto fideiussorio

FIDEIUSSIONE OMNIBUS schema ABI

Il ruolo delle garanzie

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Art. 7 – Il fideiussore è tenuto a pagare immediatamente alla Banca, a semplice richiesta scritta, anche in caso di opposizione del debitore, quanto dovuto per capitale, interessi, spese, tasse, ed ogni altro accessorio.

……….In caso di suo ritardo nel pagamento, il fideiussore è tenuto a corrispondere alla Banca gli interessi moratori nella stessa misura ed alle stesse condizioni previste a carico del debitore.

……….

Esigenza di tutela del credito prevale su inderogabilità 1945 C.C.

Fatto salvo meccanismo di solve et repete

“Prima richiesta”

FIDEIUSSIONE OMNIBUS schema ABI

Il ruolo delle garanzie

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FIDEIUSSIONE ED AZIONE ESECUTIVA

titolo esecutivo – D.I. provvisoriamente esecutivo

azione immediata in assenza di beneficio escussione

immediato

ev. iscrizione di ipoteca giudiziale

notifica al garante del titolo esecutivo

10 gg

Azione esecutiva:

pignoramento mobiliare / presso terzi / immobiliare

Il ruolo delle garanzie

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CONFIDI - FONDO DI GARANZIA

Fondo di garanzia: garanzia pubblica, tramite la quale la Banca, in caso di insolvenza dell’impresa, viene rimborsata dal Fondo Centrale di Garanzia e in caso di eventuale esaurimento di fondi di quest’ultimo, dallo Stato.

Il Fondo, garantisce, secondo i casi, fino al 50, al 60, al 70 o all'80% del finanziamento richiesto, fino ad un massimo di 1,5 milioni di euro.

Accesso: a) banca, che si rivolge direttamente al fondo,b) confidi, che si riassicura presso il fondo

Ampiezza:qualsiasi tipologia di operazione, purché finalizzata all’attività d’impresa: leasing, finanziamenti a m-l termine, acquisizione di partecipazioni, prestiti partecipativi, finanziamenti a breve termine, consolidamento, etc.

Il ruolo delle garanzie

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Accedono alla garanzia le PMI che rispettino i limiti dimensionali previsti dalla disciplina comunitaria (Decreto Min. AttivitàProduttive del 18/04/2005)

In sintesi, soddisfano i parametri le società chea) Hanno fatturato inferiore a €/mln 50,0b)Hanno meno di 250 dipendenti,c) Hanno un attivo inferiore ad €/mln 43,0

CONFIDI - FONDO DI GARANZIA

Il ruolo delle garanzie

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COME DEFINIRE LA CORRETTA RICHIESTA

DI FINANZIAMENTO ALL'ISTITUTO DI

CREDITO

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