La Geometria del dolore in “Stati di Assedio” di Mariangela Guatteri

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La Geometria del dolore in “Stati Di Assedio” di Mariangela Guatteri - ScrittInediti http://www.scrittinediti.it/blog/2011/12/10/la-geometria-del-dolore-in-“stati-di-assedio”-di-mariangela-guatteri/[10/12/11 19:09:49] Sabato, 10 Dicembre 2011 Home Redazione Scrivici Storico Associazione Link Concorso La Geometria del dolore in “Stati Di Assedio” di Mariangela Guatteri sabato, 10 dicembre 2011 | Di Luca | Sezione: Profili di Cristian Sesena L’ultima fatica letteraria di Mariangela Guatteri (Edizioni Anterem) è una nuova affascinante puntata, di un percorso artistico individuale davvero originale, che esplorando contaminazioni nuove ed estreme, pare beatamente fregarsene del gusto massificato e dolciastro che impasta i palati della maggioranza della minoranza dei fruitori abituali di poesia del nostro paese. Stati di Assedio è una raccolta poetica che sporca la parola con l’immagine, invertendo un procedimento consolidato ed opposto semplicisticamente riconducibile ai video linguaggi o alla videopoesia. Non quindi un “filmino HD” con parole e didascalie, ma parole gonfie di immagini, che si compongono sul foglio bianco in un geometrico disegno dai lati mobili e precari. Mariangela è un’artista visiva. La sua scrittura è visiva talora visionaria. Ma non stiamo parlando di descrizioni fatte sommando i portati di uno o cento sguardi. Non è, per intenderci, il processo standard per cui la parola si stressa a disegnare colori, scenografie esteriori e interiori. Il “terzo occhio” della poesia entra come un bisturi nella vita e nei suoi letti di Procuste (Piacere, Dolore, Potere) e ne fa sgorgare gli umori, e di quegli umori restituisce l’odore, il sapore, la consistenza. Proseguendo nella lettura la sensazione è quella di avvicinarsi ad un castello degli orrori di quelli che si trovano nei Luna Park. Si ha paura di entrare, ma si finge disinvoltura. Una volta pagato il biglietto si entra, e si osserva le deformazioni, i mostri, si urla e poi si ride istericamente all’apparizione di effetti speciali macabri e sanguinolenti. Se ne esce temporaneamente sollevati. E’ questa la vita? L’odierno affastellare respiri, rumori, parole vuote, cattivi odori, volti non scelti, esseri (o automi) che come zombie circondano, assediano il nostro sempre più stretto spazio di individui? Secondo Mariangela Guatteri parrebbe di sì. Nell’esperienza del Piacere come del Dolore, nel condizionamento del Potere, il mondo circonda, anzi assedia i sensi, i nervi, in un intermittente flusso percettivo, che raramente si fa conoscenza e pertanto controllo, e spesso rimane una sterile “negazione di scelta”. A questa instabilità sorda ad ogni pacificante promessa di redenzione, risponde la parola poetica che crea geometrie imperfette, recintando il frastuono in musicalità semplicissime. La poesia non può certo dare forma a un tale caos, si limita grandiosamente a tratteggiarci in superficie sentieri. E’ una operazione faticosa e dilacerante ma necessaria: “la paura mi rende un nulla/ ma dite soltanto una parola/e io sarò salvato”. Ma quei sentieri, questi tratteggi, rispondo ad un bisogno inesausto dell’Io che è quello di immaginarsi entro un perimetro che lo difenda e nel contempo lo identifichi: “è come un morire profondo/il confine di ciò che si assenta”, ma parafrasando un verso di un testo precedente dell’autrice, è questione di sopravvivenza per tutti noi, fare richiesta di avere un confine. Stampa questo articolo | Invia questo articolo per email | 63 visualizzazioni (Nessun voto) Articoli consigliati: Mariangela Guatteri – Trilogia / Trilogie COMMUNITY SEZIONI A&A (25) Cronache dalla rete (205) Editoriali (8) Eventi e comunicati (51) Giano (8) I quaderni di Scrittinediti (1) L'altra dimensione (66) Musica (21) Profili (205) Quadri e soqquadri (22) Scritti inediti (149) Video (70) ULTIMI ARTICOLI Il nostro partito La Geometria del dolore in “Stati Di Assedio” di Mariangela Guatteri Un concorso dedicato a Emanuel Carnevali La religione del suicidio – episodio 1: Grandi preparativi Stampa, colora, ritaglia e incolla ULTIMI COMMENTI stefania su La Morte – Automatico monologo interiore del condannato Luca su Senso civico, senso civile, senso unico giuliomozzi su Il mio libro “Spose” non uscirà Michele Marziani su Senso civico, senso civile, senso unico il Moscone su Sulla potenza della metafora ARCHIVIO Seleziona mese FRIENDS Arcipelago Itaca Barbara De Geronimo BlogMagazine Cinema e viaggi Circolo Pasolini Pavia Ti trovi in: Home » Profili » La Geometria del dolore in “Stati Di Assedio” di Mariangela Guatteri

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di Cristian Sesena pubblicata su ScrittInediti, 10/12/2011

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Sabato, 10 Dicembre 2011

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sabato, 10 dicembre 2011 | Di Luca | Sezione: Profili

di Cristian Sesena

L’ultima fatica letteraria di Mariangela Guatteri (EdizioniAnterem) è una nuova affascinante puntata, di un percorsoartistico individuale davvero originale, che esplorandocontaminazioni nuove ed estreme, pare beatamentefregarsene del gusto massificato e dolciastro che impasta ipalati della maggioranza della minoranza dei fruitori abituali dipoesia del nostro paese.Stati di Assedio è una raccolta poetica che sporca la parolacon l’immagine, invertendo un procedimento consolidato edopposto semplicisticamente riconducibile ai video linguaggi oalla videopoesia.Non quindi un “filmino HD” con parole e didascalie, ma parolegonfie di immagini, che si compongono sul foglio bianco in ungeometrico disegno dai lati mobili e precari. Mariangela èun’artista visiva. La sua scrittura è visiva talora visionaria. Manon stiamo parlando di descrizioni fatte sommando i portati diuno o cento sguardi. Non è, per intenderci, il processostandard per cui la parola si stressa a disegnare colori,scenografie esteriori e interiori.

Il “terzo occhio” della poesia entra come un bisturi nella vita e nei suoi letti di Procuste (Piacere, Dolore, Potere)e ne fa sgorgare gli umori, e di quegli umori restituisce l’odore, il sapore, la consistenza. Proseguendo nellalettura la sensazione è quella di avvicinarsi ad un castello degli orrori di quelli che si trovano nei Luna Park. Siha paura di entrare, ma si finge disinvoltura. Una volta pagato il biglietto si entra, e si osserva le deformazioni, imostri, si urla e poi si ride istericamente all’apparizione di effetti speciali macabri e sanguinolenti. Se ne escetemporaneamente sollevati. E’ questa la vita? L’odierno affastellare respiri, rumori, parole vuote, cattivi odori,volti non scelti, esseri (o automi) che come zombie circondano, assediano il nostro sempre più stretto spazio diindividui? Secondo Mariangela Guatteri parrebbe di sì. Nell’esperienza del Piacere come del Dolore, nelcondizionamento del Potere, il mondo circonda, anzi assedia i sensi, i nervi, in un intermittente flusso percettivo,che raramente si fa conoscenza e pertanto controllo, e spesso rimane una sterile “negazione di scelta”.A questa instabilità sorda ad ogni pacificante promessa di redenzione, risponde la parola poetica che creageometrie imperfette, recintando il frastuono in musicalità semplicissime. La poesia non può certo dare forma aun tale caos, si limita grandiosamente a tratteggiarci in superficie sentieri. E’ una operazione faticosa edilacerante ma necessaria: “la paura mi rende un nulla/ ma dite soltanto una parola/e io sarò salvato”. Ma queisentieri, questi tratteggi, rispondo ad un bisogno inesausto dell’Io che è quello di immaginarsi entro un perimetroche lo difenda e nel contempo lo identifichi: “è come un morire profondo/il confine di ciò che si assenta”, maparafrasando un verso di un testo precedente dell’autrice, è questione di sopravvivenza per tutti noi, farerichiesta di avere un confine.

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Stati di assedio – di Mariangela Guàtteri

Lettura collettiva degli autori della casa editrice d’If

EUGENIO MICCINI “POETRY IS DEAD”

Parole chiave: Anterem Edizioni, Cristian Sesena, Mariangela Guàtteri, poesia, Stati di assedio

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