La Francia contro gli sprechi alimentari

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ESTRATTO RASSEGNA STAMPA

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Multe per supermercati che buttano il cibo invenduto invece didonarlo, normativa al vaglio in Francia. E in Italia?

La Francia verso la legge anti-spreco, potrebbe essere apripista in tutta Europa

Si discute oggi, al senato francese, l’approvazione del disegno di legge promosso da GuillaumeGarrot, che mira ad eliminare gli sperperi di cibo nel settore della grande distribuzione organizzatao, per meglio dire, nei supermercati.

Per chi butterà via il cibo invenduto, anziché donarlo, previste multe.

L’OBBLIGO DI DOTARSI DI “DOGGY BAG” NEI RISTORANTI – Ma non è finita qui.

E sempre in Francia, a partire da questo mese di gennaio, è scattato anche l’obbligo per i ristorantiche servono almeno 180 pasti al giorno di dotarsi di doggy bag, per permettere ai clienti di portarea casa ciò che avanzano.

È una buona pratica che conferma l’impegno dei francesi contro gli sprechi alimentari.

GLI SPRECHI DI CIBO IN ITALIA – E in Italia? Stando agli ultimi dati diffusi da Last Minute Market,nel nostro Paese vengono sprecati ogni anno 8 miliardi di euro in cibo, 76 kg di cibo sprecati apersona e gran parte dell’eccedenza alimentare viene generata da chi vende e chi consuma.L’IMBARAZZO DI CHIEDERE DI PORTARSI A CASA IL PASTO AVANZATO – Secondo Coldiretti, inoltre, portare gli avanzi a casa è una pratica poco diffusa: solo il 33% del campione di riferimento dichiara di non avere problemi a portarsi a casa gli avanzi, ma solo il 10% lo fa regolarmente.PRESTO, LA NORMA, ANCHE NEL NOSTRO PAESE? – “Non possiamo che augurarci di vedereuna simile norma contro gli sprechi presto introdotta anche nel nostro Paese”, commenta GregorioFogliani, presidente di Qui Foundation, la Onlus del progetto Pasto Buono che si occupa delrecupero del cibo sano invenduto dal settore ristorazione, attivo a Genova, Milano, Roma,Civitavecchia, Firenze, Cagliari e Napoli grazie alla collaborazione di bar, ristoranti e gastronomiema anche grandi gruppi.

“La Francia sta creando un precedente positivo per tutta l’Europa – aggiunge Fogliani -, nel

Paese viene finalmente riconosciuto il principio secondo cui non sprecare è il primo dovere di tutti,e le conseguenze legali saranno semmai nei confronti di chi non lo fa.

Questo è il momento di ‘fare’ anche in Italia.

Serve una legislazione più efficace contro lo spreco, che non preveda solo ammende, masoprattutto incentivi”.GLI OBIETTIVI – Qui Foundation, da sola, è riuscita a recuperare quasi 800mila pasti in otto anni di

cronacamilano.itcronacamilano.itcronacamilano.itcronacamilano.it13 gennaio 2016

attività.

Ma, calcola la onlus, se tutti i pubblici esercizi mettessero a disposizione il cibo invenduto, con unamedia di 20 pasti al giorno, si potrebbero infatti distribuire oltre 7 milioni di pasti quotidianamente.

http://www.cronacamilano.it/cultura-societa/multe-supermercati-che-buttano-cibo-invenduto-invece-donarlo-normativa-vaglio-francia-

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La Francia verso la legge anti-spreco, multe a chi butta il ciboinvenduto anziché donarlo

Roma, 12 gennaio 2016

- (AdnKronos) - Domani alSenato francese si discutel’approvazione del disegnodi legge promosso daGuillaume Garrot, che miraad eliminare gli sperperi dicibo nel settore dellagrande distribuzioneorganizzata, ovvero neisupermercati.

Saranno previste multe perchi getterà il cibo invenduto,anziché donarlo.

Sempre in Francia, a partireda gennaio, è scattatol’obbligo per i ristoranti cheservono almeno 180 pastial giorno di dotarsi di doggybag, per permettere aiclienti di portare a casa ciòche avanzano.

È una buona pratica che conferma l’impegno dei francesi contro gli sprechi alimentari.

E in Italia? Stando agli ultimi dati diffusi da Last Minute Market, nel nostro Paese vengono sprecatiogni anno 8 miliardi di euro in cibo, 76 kg di cibo sprecati a persona e gran parte dell’eccedenzaalimentare viene generata da chi vende e chi consuma.

Secondo Coldiretti, poi, portare gli avanzi a casa è una pratica poco diffusa: solo il 33% delcampione di riferimento dichiara di non avere problemi a portarsi a casa gli avanzi, ma solo il 10%lo fa regolarmente.

“Non possiamo che augurarci di vedere una simile norma contro gli sprechi presto introdotta anchenel nostro Paese", commenta Gregorio Fogliani, presidente di Qui Foundation, la Onlus delprogetto Pasto Buono che si occupa del recupero del cibo sano invenduto dal settore ristorazione,attivo a Genova, Milano, Roma, Civitavecchia, Firenze, Cagliari e Napoli grazie alla collaborazionedi bar, ristoranti e gastronomie ma anche grandi gruppi.

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http://www.oggitreviso.it/francia-verso-legge-anti-spreco-multe-chi-butta-cibo-invenduto-anzich%C3%A9-donarlo-125780

"La Francia sta creando un precedente positivo per tutta l’Europa - aggiunge Fogliani - nel Paeseviene finalmente riconosciuto il principio secondo cui non sprecare è il primo dovere di tutti, e leconseguenze legali saranno semmai nei confronti di chi non lo fa.

Questo è il momento di 'fare' anche in Italia.

Serve una legislazione più efficace contro lo spreco, che non preveda solo ammende, masoprattutto incentivi".

Qui Foundation, da sola, è riuscita a recuperare quasi 800mila in otto anni di attività.

Ma, calcola la onlus, se tutti i pubblici esercizi mettessero a disposizione il cibo invenduto, con unamedia di 20 pasti al giorno, si potrebbero infatti distribuire oltre 7 milioni di pasti quotidianamente.

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http://www.italiaatavola.net/alimenti/tendenze-e-mercato/2016/1/13/francia-legge-anti-spreco-fogliani-incentivo-europa/42745

La Francia verso la legge anti-spreco Fogliani: «Un incentivoper l'Europa»

Sanzioni per gli sprechi di cibo nella Gdo e obbligo doggy bag in Francia.

Gregorio Fogliani della Qui Foundation auspica un provvedimento simile venga preso anche inItalia: «Non solo ammende ma soprattutto incentivi»

Evitare di sprecare il cibo? Un'idea sempre più diffusa, grazie soprattutto a Expo 2015 , che hatenuto quest'idea come fondamento della sua intera filosofia, spargendola in lungo e in largo intutto il mondo.

Dopo l'entrata in vigore del provvedimento che ha reso obbligatoria la doggy bag nei ristoranti, oggi13 gennaio al Senato francese si discute l’approvazione del disegno di legge promosso daGuillaume Garrot, che mira ad eliminare gli sprechi di cibo nel settore della Grande distribuzioneorganizzata, ovvero nei supermercati.

«Come Qui foundation - commenta Gregorio Fogliani ( nella foto ), presidente di Qui foundation (laonlus dedicata all’impegno sociale e alla solidarietà) - non possiamo che augurarci di vedere unasimile norma contro gli sprechi presto introdotta anche nel nostro Paese.

La legge che sta per essere approvata dal Senato francese contiene misure di buon senso, chevogliono combattere alla radice il fenomeno dello sperpero educando al valore del cibo.

La Francia sta creando un precedente positivo per tutta l’Europa: nel Paese viene finalmentericonosciuto il principio secondo cui non sprecare è il primo dovere di tutti, e le conseguenze legalisaranno semmai nei confronti di chi non lo fa.

Questo è il momento di “fare” anche in Italia, Paese in cui vengono gettati via ogni anno 8 miliardidi euro di cibo.

Serve una legislazione più efficace contro lo spreco, che non preveda solo ammende, masoprattutto incentivi».

«Qui Foundation, da sola, è riuscita a recuperare quasi 800mila pasti in otto anni di attività grazie alprogetto “Pasto buono” - continua il presidente Fogliani - e, con l’impegno e la collaborazione dialtre realtà profit e no profit, riesce a migliorare costantemente.

Una goccia nel mare comunque, mentre con una legislazione più favorevole si potrebbe fare moltodi più: se tutti i pubblici esercizi mettessero a disposizione il cibo invenduto, con una media di 20pasti al giorno, si potrebbero infatti distribuire oltre 7 milioni di pasti quotidianamente.

Ci auguriamo che l'Italia, patria del food di qualità, sappia cogliere questo suggerimento arrivatodalla Francia il prima possibile».

13 gennaio 2016

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La Francia multerà chi butta il cibo invenduto anzichè donarlo

-Redazione- Al Senatofrance se si discutel’approvazione del disegnodi legge promosso daGuillaume Garrot, che miraad eliminare gli sperperi dicibo nel settore dellagrande distribuzioneorganizzata, ovvero neisupermercati.

Saranno previste multe perchi getterà il cibo invenduto, anziché donarlo.

Sempre in Francia, a partireda gennaio, è scattatol’obbligo per iristoranti cheservono almeno 180 pastial giorno di dotarsi didoggybag, per permettere aiclienti di portare a casa ciòche avanzano.

È una buona pratica che conferma l’impegno dei francesicontro gli sprechi alimentari.

E in Italia? Stando agli ultimi dati diffusi daLast Minute Marke t, nel nostro Paese vengonosprecatiogni anno 8 miliardi di euro in cibo , 76 kg di cibo sprecati a persona e gran parte dell’eccedenzaalimentare viene generata da chi vende e chi consuma.

SecondoColdiretti, poi, portare gli avanzi a casa è una pratica poco diffusa: solo il 33% delcampione di riferimento dichiara di non avere problemi a portarsi a casa gli avanzi, ma solo il 10%lo fa regolarmente.

“ Non possiamo che augurarci di vedere una similenorma contro gli sprechi presto introdotta anchenel nostro Paese", commenta Gregorio Fogliani, presidente di Qui Foundation, la Onlus delprogetto Pasto Buono che si occupa del recupero del cibo sano invenduto dal settore ristorazione,attivo a Genova, Milano, Roma, Civitavecchia, Firenze, Cagliari e Napoli grazie alla collaborazionedi bar, ristoranti e gastronomie ma anche grandi gruppi.

"La Francia sta creando un precedente positivo per tutta l’Europa – aggiunge Fogliani – nel Paese

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viene finalmente riconosciuto il principio secondo cuinon sprecare è il primo dovere di tutti, e leconseguenze legali saranno semmai nei confronti di chi non lo fa.

Questo è il momento di 'fare' anche in Italia.

Serve una legislazione più efficace contro lo spreco, che non preveda solo ammende, masoprattutto incentivi".

Qui Foundation, da sola, è riuscita a recuperare quasi 800mila in otto anni di attività.

Ma, calcola la onlus, se tutti i pubblici esercizi mettessero a disposizione il cibo invenduto, con unamedia di 20 pasti al giorno,si potrebbero infatti distribuire oltre 7 milioni di pasti quotidianamente.

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Economia

12/01/2016 11:0 - In Francia è in approvazione al Senato la legge sullo spreco alimentare, è il momento di “fare” anche in Italia

"Serve una legislazione piu’ efficace contro lo spreco alimentare: non solo sanzioni, ma anche incentivi”, afferma il presidente di QUI Foundation Gregorio Fogliani.

Domani al Senato francese si discute l’approvazione del disegno di legge promosso da Guillaume Garrot, che mira

ad eliminare gli sperperi di cibo nel settore della Grande distribuzione organizzata, ovvero nei supermercati. In

Francia saranno previste multe per chi getterà il cibo invenduto, anziché donarlo. Sempre in Francia, a partire da gennaio, è

scattato l’obbligo per i ristoranti che servono almeno 180 pasti al giorno di dotarsi di doggy bag, per permettere ai

clienti di portare a casa ciò che avanzano. È una buona pratica che conferma l’impegno dei francesi contro gli sprechi alimentari. “Come QUI Foundation non possiamo che augurarci di vedere una simile norma contro gli

sprechi presto introdotta anche nel nostro Paese – commenta Gregorio Fogliani, presidente di QUI Foundation.- La legge che sta per essere approvata dal Senato contiene

misure di buon senso, che vogliono combattere alla radice il fenomeno dello sperpero educando al valore del cibo. La Francia sta creando un precedente positivo per tutta l’Europa: nel Paese viene finalmente riconosciuto il principio secondo cui non sprecare è il

primo dovere di tutti, e le conseguenze legali saranno semmai nei confronti di chi non lo fa. Questo è il momento di “fare” anche in Italia, Paese in cui vengono gettati via ogni anno 8 miliardi di euro di cibo. Serve una legislazione più efficace contro lo spreco, che

non preveda solo ammende, ma soprattutto incentivi. QUI Foundation, da sola, è riuscita a recuperare quasi 800mila in otto anni di attività, e, con l’impegno e la collaborazione di altre realtà profit e no profit, riesce a migliorare costantemente. Una goccia nel mare

comunque, mentre con una legislazione più favorevole si potrebbe fare molto di più: se tutti i pubblici esercizi mettessero a disposizione il cibo invenduto, con una media di 20 pasti al giorno, si potrebbero infatti distribuire oltre 7 milioni di pasti quotidianamente. Ci

auguriamo che l'Italia, patria del food di qualità, sappia cogliere questo suggerimento arrivato dalla Francia il prima possibile” Stando agli ultimi dati diffusi da Last Minute Market, in Italia vengono sprecati ogni anno 8

miliardi di euro in cibo, 76 chili di cibo sprecati a persona. Gran parte dell’eccedenza alimentare viene generata da chi vende e chi consuma. “ Anche la doggy bag ‘istituzionalizzata’ in Francia può essere il giusto sprone per ridurre lo sperpero nei locali

pubblici” – conclude Fogliani. Secondo Coldiretti, portare gli avanzi a casa è una pratica poco diffusa in Italia: solo il 33% del campione di riferimento dichiara di non avere problemi a portarsi a casa gli

avanzi, ma solo il 10 per cento lo fa regolarmente. “Ci sono margini anche in Italia: se si incoraggiasse l’uso della doggy bag nei locali, si potrebbero vincere facilmente le resistenze di quel 24% che dichiara di non volerne sapere. Anche così si potrebbe iniziare

a fare cultura contro lo spreco”.

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La Francia verso la legge anti-spreco, multe a chi butta il ciboinvenduto anziché donarlo

multe alla Gdo che getta il cibo invenduto anziché donarlo

Domani al Senato francese si discute l’approvazione del disegno di legge promosso da GuillaumeGarrot, che mira ad eliminare gli sperperi di cibo nel settore della grande distribuzione organizzata,ovvero nei supermercati.

Saranno previste multe per chi getterà il cibo invenduto, anziché donarlo.

Sempre in Francia, a partire da gennaio, è scattato l’obbligo per i ristoranti che servono almeno 180pasti al giorno di dotarsi di doggy bag, per permettere ai clienti di portare a casa ciò che avanzano.

È una buona pratica che conferma l’impegno dei francesi contro gli sprechi alimentari.

E in Italia? Stando agli ultimi dati diffusi da Last Minute Market, nel nostro Paese vengono sprecatiogni anno 8 miliardi di euro in cibo, 76 kg di cibo sprecati a persona e gran parte dell’eccedenzaalimentare viene generata da chi vende e chi consuma.

Secondo Coldiretti, poi, portare gli avanzi a casa è una pratica poco diffusa: solo il 33% delcampione di riferimento dichiara di non avere problemi a portarsi a casa gli avanzi, ma solo il 10%lo fa regolarmente.

“Non possiamo che augurarci di vedere una simile norma contro gli sprechi presto introdotta anchenel nostro Paese", commenta Gregorio Fogliani, presidente di Qui Foundation, la Onlus delprogetto Pasto Buono che si occupa del recupero del cibo sano invenduto dal settore ristorazione,attivo a Genova, Milano, Roma, Civitavecchia, Firenze, Cagliari e Napoli grazie alla collaborazionedi bar, ristoranti e gastronomie ma anche grandi gruppi.

"La Francia sta creando un precedente positivo per tutta l’Europa - aggiunge Fogliani - nel Paeseviene finalmente riconosciuto il principio secondo cui non sprecare è il primo dovere di tutti, e leconseguenze legali saranno semmai nei confronti di chi non lo fa.

Questo è il momento di 'fare' anche in Italia.

Serve una legislazione più efficace contro lo spreco, che non preveda solo ammende, masoprattutto incentivi".

Qui Foundation, da sola, è riuscita a recuperare quasi 800mila in otto anni di attività.

Ma, calcola la onlus, se tutti i pubblici esercizi mettessero a disposizione il cibo invenduto, con unamedia di 20 pasti al giorno, si potrebbero infatti distribuire oltre 7 milioni di pasti quotidianamente.

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Roma, 12 gennaio 2016

- (AdnKronos) - Domani alSenato francese si discutel’approvazione del disegnodi legge promosso daGuillaume Garrot, che miraad eliminare gli sperperi dicibo nel settore dellagrande distribuzioneorganizzata, ovvero neisupermercati.

Saranno previste multe perchi getterà il cibo invenduto,anziché donarlo.

Sempre in Francia, a partireda gennaio, è scattato l’obbligo per i ristoranti che servono almeno 180 pasti al giorno di dotarsi didoggy bag, per permettere ai clienti di portare a casa ciò che avanzano.

È una buona pratica che conferma l’impegno dei francesi contro gli sprechi alimentari.

E in Italia? Stando agli ultimi dati diffusi da Last Minute Market, nel nostro Paese vengono sprecatiogni anno 8 miliardi di euro in cibo, 76 kg di cibo sprecati a persona e gran parte dell’eccedenzaalimentare viene generata da chi vende e chi consuma.

Secondo Coldiretti, poi, portare gli avanzi a casa è una pratica poco diffusa: solo il 33% delcampione di riferimento dichiara di non avere problemi a portarsi a casa gli avanzi, ma solo il 10%lo fa regolarmente.

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“Non possiamo che augurarci di vedere una simile norma contro gli sprechi presto introdotta anchenel nostro Paese", commenta Gregorio Fogliani, presidente di Qui Foundation, la Onlus del progettoPasto Buono che si occupa del recupero del cibo sano invenduto dal settore ristorazione, attivo aGenova, Milano, Roma, Civitavecchia, Firenze, Cagliari e Napoli grazie alla collaborazione di bar,ristoranti e gastronomie ma anche grandi gruppi.

"La Francia sta creando un precedente positivo per tutta l’Europa - aggiunge Fogliani - nel Paeseviene finalmente riconosciuto il principio secondo cui non sprecare è il primo dovere di tutti, e leconseguenze legali saranno semmai nei confronti di chi non lo fa.

Questo è il momento di 'fare' anche in Italia.

Serve una legislazione più efficace contro lo spreco, che non preveda solo ammende, masoprattutto incentivi".

Qui Foundation, da sola, è riuscita a recuperare quasi 800mila in otto anni di attività.

Ma, calcola la onlus, se tutti i pubblici esercizi mettessero a disposizione il cibo invenduto, con unamedia di 20 pasti al giorno, si potrebbero infatti distribuire oltre 7 milioni di pasti quotidianamente.

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Saranno previste multe perchi getterà il cibo invenduto,anziché donarlo.

Sempre in Francia, a partireda gennaio, è scattatol’obbligo per i ristoranti cheservono almeno 180 pasti al giorno di dotarsi di doggy bag, per permettere ai clienti di portare acasa ciò che avanzano.

È una buona pratica che conferma l’impegno dei francesi contro gli sprechi alimentari.

E in Italia? Stando agli ultimi dati diffusi da Last Minute Market, nel nostro Paese vengono sprecatiogni anno 8 miliardi di euro in cibo, 76 kg di cibo sprecati a persona e gran parte dell’eccedenzaalimentare viene generata da chi vende e chi consuma.

Secondo Coldiretti, poi, portare gli avanzi a casa è una pratica poco diffusa: solo il 33% delcampione di riferimento dichiara di non avere problemi a portarsi a casa gli avanzi, ma solo il 10%lo fa regolarmente.

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“Non possiamo che augurarci di vedere una simile norma contro gli sprechi presto introdotta anchenel nostro Paese", commenta Gregorio Fogliani, presidente di Qui Foundation, la Onlus del progettoPasto Buono che si occupa del recupero del cibo sano invenduto dal settore ristorazione, attivo aGenova, Milano, Roma, Civitavecchia, Firenze, Cagliari e Napoli grazie alla collaborazione di bar,ristoranti e gastronomie ma anche grandi gruppi.

"La Francia sta creando un precedente positivo per tutta l’Europa - aggiunge Fogliani - nel Paeseviene finalmente riconosciuto il principio secondo cui non sprecare è il primo dovere di tutti, e leconseguenze legali saranno semmai nei confronti di chi non lo fa.

Questo è il momento di 'fare' anche in Italia.

Serve una legislazione più efficace contro lo spreco, che non preveda solo ammende, masoprattutto incentivi".

Qui Foundation, da sola, è riuscita a recuperare quasi 800mila in otto anni di attività.

Ma, calcola la onlus, se tutti i pubblici esercizi mettessero a disposizione il cibo invenduto, con unamedia di 20 pasti al giorno, si potrebbero infatti distribuire oltre 7 milioni di pasti quotidianamente.

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La Francia verso la legge anti-spreco, multe a chi butta il ciboinvenduto anziché donarlo

- (AdnKronos) - Domani al Senato francese si discute l’approvazione del disegno di leggepromosso da Guillaume Garrot, che mira ad eliminare gli sperperi di cibo nel settore della grandedistribuzione organizzata, ovvero nei supermercati.

Saranno previste multe per chi getterà il cibo invenduto, anziché donarlo.Sempre in Francia, apartire da gennaio, è scattato l’obbligo per i ristoranti che servono almeno 180 pasti al giorno didotarsi di doggy bag, per permettere ai clienti di portare a casa ciò che avanzano.

È una buona pratica che conferma l’impegno dei francesi contro gli sprechi alimentari.

E in Italia? Stando agli ultimi dati diffusi da Last Minute Market, nel nostro Paese vengono sprecatiogni anno 8 miliardi di euro in cibo, 76 kg di cibo sprecati a persona e gran parte dell’eccedenzaalimentare viene generata da chi vende e chi consuma.

Secondo Coldiretti, poi, portare gli avanzi a casa è una pratica poco diffusa: solo il 33% delcampione di riferimento dichiara di non avere problemi a portarsi a casa gli avanzi, ma solo il 10%lo fa regolarmente.

"Non possiamo che augurarci di vedere una simile norma contro gli sprechi presto introdotta anchenel nostro Paese", commenta Gregorio Fogliani, presidente di Qui Foundation, la Onlus delprogetto Pasto Buono che si occupa del recupero del cibo sano invenduto dal settore ristorazione,attivo a Genova, Milano, Roma, Civitavecchia, Firenze, Cagliari e Napoli grazie alla collaborazionedi bar, ristoranti e gastronomie ma anche grandi gruppi."La Francia sta creando un precedentepositivo per tutta l’Europa - aggiunge Fogliani - nel Paese viene finalmente riconosciuto il principiosecondo cui non sprecare è il primo dovere di tutti, e le conseguenze legali saranno semmai neiconfronti di chi non lo fa.

Questo è il momento di 'fare' anche in Italia.

Serve una legislazione più efficace contro lo spreco, che non preveda solo ammende, masoprattutto incentivi".

Qui Foundation, da sola, è riuscita a recuperare quasi 800mila in otto anni di attività.

Ma, calcola la onlus, se tutti i pubblici esercizi mettessero a disposizione il cibo invenduto, con unamedia di 20 pasti al giorno, si potrebbero infatti distribuire oltre 7 milioni di pasti quotidianamente.

12 gennaio 2016

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Gdo, legge antispreco alimentare: dalla Francia all’Italia?

Chiara BertolettiChiara BertolettiChiara BertolettiChiara Bertoletti

In territorio francese, se ilSenato darà il via libera, isupermercati non potrannopiù buttare il cibo invenduto.

Il presidente di QuiFoundation auspical’introduzione della stessanorma nel nostro Paese.

Presto i supermercatifrancesi di almeno 400metri quadrati chebutteranno via il ciboinvenduto o in fase discadenza rischierannomulte salate.

Se la cosiddetta leggeMacron riceverà domani,mercoledì 13 gennaio, il vialibera dal Senato, inFranciala gdo saràobbligata a donare talialimenti ad appositi enti no-profit, o a consorzi agricoli per il compostaggio.

Si tratta di un procedimento che di inserisce in un più ampiopiano antispreco del Paese, che dagennaio ha anche introdotto l’obbligo per i ristoranti che servono almeno 180 pasti al giorno didotarsi di doggy bag, così da consentire ai clienti di portare a casa quanto avanzato.

Un plauso per la direzione legislativa francese è stato espresso daGregorio Fogliani (in foto),presidente della Onlus QUI Foundation , che con il progetto Pasto Buono in Italia ha recuperato edonato ad oggi 800mila pasti.

“Non possiamo che augurarci di vedere una simile norma contro gli sprechi presto introdotta anchenel nostro Paese.

La Francia sta creandoun precedente positivo per tutta l’Europa ”, ha dichiarato Fogliani, ponendosisoprattutto a favore di incentivi per incoraggiare la buona pratica.

Gli ultimi dati diffusi da Last Minute Market relativi all’Italia parlano di8 miliardi di euro di cibo gettati

mark-up.itmark-up.itmark-up.itmark-up.it 12 gennaio 2016

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http://www.mark-up.it/gdo-legge-antispreco-alimentare-dalla-francia-allitalia/

via ogni anno, pari a 76 chili di alimenti a persona.

Per quanto riguarda invece la cosiddetta doggy bag, secondo Coldiretti il 33% degli italiani (delcampione) dichiara di non avere problemi a portarsi a casa gli avanzi, ma solo il 10% lo faregolarmente.

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Alla Gdo, Adn KronosAlla Gdo, Adn KronosAlla Gdo, Adn KronosAlla Gdo, Adn Kronos

Roma, 12 gennaio 2016

- (AdnKronos) - Domani alSenato francese si discutel’approvazione del disegnodi legge promosso daGuillaume Garrot, che miraad eliminare gli sperperi dicibo nel settore dellagrande distribuzioneorganizzata, ovvero neisupermercati.

Saranno previste multe perchi getterà il cibo invenduto,anziché donarlo.

Sempre in Francia, a partireda gennaio, è scattatol’obbligo per i ristoranti cheservono almeno 180 pastial giorno di dotarsi di doggybag, per permettere aiclienti di portare a casa ciòche avanzano.

È una buona pratica che conferma l’impegno dei francesi contro gli sprechi alimentari.

E in Italia? Stando agli ultimi dati diffusi da Last Minute Market, nel nostro Paese vengono sprecatiogni anno 8 miliardi di euro in cibo, 76 kg di cibo sprecati a persona e gran parte dell’eccedenzaalimentare viene generata da chi vende e chi consuma.

Secondo Coldiretti, poi, portare gli avanzi a casa è una pratica poco diffusa: solo il 33% delcampione di riferimento dichiara di non avere problemi a portarsi a casa gli avanzi, ma solo il 10%lo fa regolarmente.“Non possiamo che augurarci di vedere una simile norma contro gli sprechi presto introdotta anchenel nostro Paese", commenta Gregorio Fogliani, presidente di Qui Foundation, la Onlus delprogetto Pasto Buono che si occupa del recupero del cibo sano invenduto dal settore ristorazione,attivo a Genova, Milano, Roma, Civitavecchia, Firenze, Cagliari e Napoli grazie alla collaborazionedi bar, ristoranti e gastronomie ma anche grandi gruppi.

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"La Francia sta creando un precedente positivo per tutta l’Europa - aggiunge Fogliani - nel Paeseviene finalmente riconosciuto il principio secondo cui non sprecare è il primo dovere di tutti, e leconseguenze legali saranno semmai nei confronti di chi non lo fa.

Questo è il momento di 'fare' anche in Italia.

Serve una legislazione più efficace contro lo spreco, che non preveda solo ammende, masoprattutto incentivi".

Qui Foundation, da sola, è riuscita a recuperare quasi 800mila in otto anni di attività.

Ma, calcola la onlus, se tutti i pubblici esercizi mettessero a disposizione il cibo invenduto, con unamedia di 20 pasti al giorno, si potrebbero infatti distribuire oltre 7 milioni di pasti quotidianamente.

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La Francia verso la legge anti-spreco, multe a chi butta il ciboinvenduto anziché donarlo

Roma, 12 gennaio 2016

- (AdnKronos) - Domani al Senato francese si discute l’approvazione del disegno di leggepromosso da Guillaume Garrot, che mira ad eliminare gli sperperi di cibo nel settore della grandedistribuzione organizzata, ovvero nei supermercati.

Saranno previste multe per chi getterà il cibo invenduto, anziché donarlo.

Sempre in Francia, a partire da gennaio, è scattato l’obbligo per i ristoranti che servono almeno 180pasti al giorno di dotarsi di doggy bag, per permettere ai clienti di portare a casa ciò che avanzano.

È una buona pratica che conferma l’impegno dei francesi contro gli sprechi alimentari.

E in Italia? Stando agli ultimi dati diffusi da Last Minute Market, nel nostro Paese vengono sprecatiogni anno 8 miliardi di euro in cibo, 76 kg di cibo sprecati a persona e gran parte dell’eccedenzaalimentare viene generata da chi vende e chi consuma.

Secondo Coldiretti, poi, portare gli avanzi a casa è una pratica poco diffusa: solo il 33% delcampione di riferimento dichiara di non avere problemi a portarsi a casa gli avanzi, ma solo il 10%lo fa regolarmente.

“Non possiamo che augurarci di vedere una simile norma contro gli sprechi presto introdotta anchenel nostro Paese", commenta Gregorio Fogliani, presidente di Qui Foundation, la Onlus delprogetto Pasto Buono che si occupa del recupero del cibo sano invenduto dal settore ristorazione,attivo a Genova, Milano, Roma, Civitavecchia, Firenze, Cagliari e Napoli grazie alla collaborazionedi bar, ristoranti e gastronomie ma anche grandi gruppi.

"La Francia sta creando un precedente positivo per tutta l’Europa - aggiunge Fogliani - nel Paeseviene finalmente riconosciuto il principio secondo cui non sprecare è il primo dovere di tutti, e leconseguenze legali saranno semmai nei confronti di chi non lo fa.

Questo è il momento di 'fare' anche in Italia.

Serve una legislazione più efficace contro lo spreco, che non preveda solo ammende, masoprattutto incentivi".

Qui Foundation, da sola, è riuscita a recuperare quasi 800mila in otto anni di attività.

Ma, calcola la onlus, se tutti i pubblici esercizi mettessero a disposizione il cibo invenduto, con unamedia di 20 pasti al giorno, si potrebbero infatti distribuire oltre 7 milioni di pasti quotidianamente.

tiscali.ittiscali.ittiscali.ittiscali.it

Page 20: La Francia contro gli sprechi alimentari

La Francia al lavoro per legge anti-spreco: verranno sanzionatichi butta via il cibo invece di donarlo

Domani al Senato francese si discute l’approvazione del disegno di legge promosso da GuillaumeGarrot, che mira ad eliminare gli sperperi di cibo nel settore della grande distribuzione organizzata,ovvero nei supermercati.

Saranno previste multe per chi getterà il cibo invenduto, anziché donarlo.

(foodtank.com) La Francia al lavoro per legge anti-spreco: verranno sanzionati chi butta via il ciboinvece di donarlo .

Oltre a sanzionare chi butterà via il cibo invece di donarlo, in Francia, a partire da gennaio, èscattato anche l’obbligo per i ristoranti che servono almeno 180 pasti al giorno di dotarsi di doggybag, per permettere ai clienti di portare a casa ciò che avanzano.

È una buona pratica che conferma l’impegno dei francesi contro gli sprechi alimentari.

E in Italia? Stando agli ultimi dati diffusi da Last Minute Market, nel nostro Paese vengono sprecatiogni anno 8 miliardi di euro in cibo, 76 kg di cibo sprecati a persona e gran parte dell’eccedenzaalimentare viene generata da chi vende e chi consuma.

Secondo Coldiretti, poi, portare gli avanzi a casa è una pratica poco diffusa: solo il 33% delcampione di riferimento dichiara di non avere problemi a portarsi a casa gli avanzi, ma solo il 10%lo fa regolarmente.

“Non possiamo che augurarci di vedere una simile norma contro gli sprechi presto introdotta anchenel nostro Paese” , commenta Gregorio Fogliani, presidente di Qui Foundation, la Onlus delprogetto Pasto Buono che si occupa del recupero del cibo sano invenduto dal settore ristorazione,attivo a Genova, Milano, Roma, Civitavecchia, Firenze, Cagliari e Napoli grazie alla collaborazionedi bar, ristoranti e gastronomie ma anche grandi gruppi.

“La Francia sta creando un precedente positivo per tutta l’Europa – aggiunge Fogliani – nel Paeseviene finalmente riconosciuto il principio secondo cui non sprecare è il primo dovere di tutti, e leconseguenze legali saranno semmai nei confronti di chi non lo fa.

Questo è il momento di ‘fare’ anche in Italia.

Serve una legislazione più efficace contro lo spreco, che non preveda solo ammende, masoprattutto incentivi”.

Qui Foundation, da sola, è riuscita a recuperare quasi 800mila in otto anni di attività.

Ma, calcola la onlus, se tutti i pubblici esercizi mettessero a disposizione il cibo invenduto, con una

it.paperblog.com

12 gennaio 2016

http://it.paperblog.com/la-francia-al-lavoro-per-legge-anti-spreco-verranno-sanzionati-chi-butta-via-il-cibo-invece-di-donarlo-3120543/

media di 20 pasti al giorno si potrebbero infatti distribuire oltre 7 miliardi di pasti quotidianamente.

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http://www.cronacamilano.it/cultura-societa/multe-supermercati-che-buttano-cibo-invenduto-invece-donarlo-normativa-vaglio-francia-

Multe per supermercati che buttano il cibo invenduto invece didonarlo, normativa al vaglio in Francia. E in Italia?

La Francia verso la legge anti-spreco, potrebbe essere apripista in tutta Europa

Si discute oggi, al senato francese, l’approvazione del disegno di legge promosso da GuillaumeGarrot, che mira ad eliminare gli sperperi di cibo nel settore della grande distribuzione organizzatao, per meglio dire, nei supermercati.

Per chi butterà via il cibo invenduto, anziché donarlo, previste multe.

L’OBBLIGO DI DOTARSI DI “DOGGY BAG” NEI RISTORANTI – Ma non è finita qui.

E sempre in Francia, a partire da questo mese di gennaio, è scattato anche l’obbligo per i ristorantiche servono almeno 180 pasti al giorno di dotarsi di doggy bag, per permettere ai clienti di portarea casa ciò che avanzano.

È una buona pratica che conferma l’impegno dei francesi contro gli sprechi alimentari.

GLI SPRECHI DI CIBO IN ITALIA – E in Italia? Stando agli ultimi dati diffusi da Last Minute Market,nel nostro Paese vengono sprecati ogni anno 8 miliardi di euro in cibo, 76 kg di cibo sprecati apersona e gran parte dell’eccedenza alimentare viene generata da chi vende e chi consuma.

L’IMBARAZZO DI CHIEDERE DI PORTARSI A CASA IL PASTO AVANZATO – Secondo Coldiretti,inoltre, portare gli avanzi a casa è una pratica poco diffusa: solo il 33% del campione di riferimentodichiara di non avere problemi a portarsi a casa gli avanzi, ma solo il 10% lo fa regolarmente.

PRESTO, LA NORMA, ANCHE NEL NOSTRO PAESE? – “Non possiamo che augurarci di vedereuna simile norma contro gli sprechi presto introdotta anche nel nostro Paese”, commenta GregorioFogliani, presidente di Qui Foundation, la Onlus del progetto Pasto Buono che si occupa delrecupero del cibo sano invenduto dal settore ristorazione, attivo a Genova, Milano, Roma,Civitavecchia, Firenze, Cagliari e Napoli grazie alla collaborazione di bar, ristoranti e gastronomiema anche grandi gruppi.

– “La Francia sta creando un precedente positivo per tutta l’Europa – aggiunge Fogliani -, nelPaese viene finalmente riconosciuto il principio secondo cui non sprecare è il primo dovere di tutti,e le conseguenze legali saranno semmai nei confronti di chi non lo fa.

Questo è il momento di ‘fare’ anche in Italia.

Serve una legislazione più efficace contro lo spreco, che non preveda solo ammende, masoprattutto incentivi”.

GLI OBIETTIVI – Qui Foundation, da sola, è riuscita a recuperare quasi 800mila pasti in otto anni di

cronacamilano.itcronacamilano.itcronacamilano.itcronacamilano.it13 gennaio 2016

attività.Ma, calcola la onlus, se tutti i pubblici esercizi mettessero a diposizione il cibo invenduto, con una media di 20 pasti al giorno, si potrebbero infatti distribuire oltre 7 milioni di pasti quotidianamente.

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http://www.padovanews.it/speciali/green-life/378511.html

La Francia verso la legge anti-spreco, multe a chi butta il cibo invenduto anzichè donarlo

Roma, 12 gennaio 2016

- (AdnKronos) - Domani al Senato francese si discute l'approvazione del disegno di leggepromosso da Guillaume Garrot, che mira ad eliminare gli sperperi di cibo nel settore della grandedistribuzione organizzata, ovvero nei supermercati.

Saranno previste multe per chi gettera' il cibo invenduto, anziche' donarlo.

Sempre in Francia, a partire da gennaio, e' scattato l'obbligo per i ristoranti che servono almeno180 pasti al giorno di dotarsi di doggy bag, per permettere ai clienti di portare a casa cio' cheavanzano.

E' una buona pratica che conferma l'impegno dei francesi contro gli sprechi alimentari.

E in Italia? Stando agli ultimi dati diffusi da Last Minute Market, nel nostro Paese vengono sprecatiogni anno 8 miliardi di euro in cibo, 76 kg di cibo sprecati a persona e gran parte dell'eccedenzaalimentare viene generata da chi vende e chi consuma.

Secondo Coldiretti, poi, portare gli avanzi a casa e' una pratica poco diffusa: solo il 33% delcampione di riferimento dichiara di non avere problemi a portarsi a casa gli avanzi, ma solo il 10%lo fa regolarmente.

'Non possiamo che augurarci di vedere una simile norma contro gli sprechi presto introdotta anchenel nostro Paese", commenta Gregorio Fogliani, presidente di Qui Foundation, la Onlus delprogetto Pasto Buono che si occupa del recupero del cibo sano invenduto dal settore ristorazione,attivo a Genova, Milano, Roma, Civitavecchia, Firenze, Cagliari e Napoli grazie alla collaborazionedi bar, ristoranti e gastronomie ma anche grandi gruppi.

"La Francia sta creando un precedente positivo per tutta l'Europa - aggiunge Fogliani - nel Paeseviene finalmente riconosciuto il principio secondo cui non sprecare e' il primo dovere di tutti, e leconseguenze legali saranno semmai nei confronti di chi non lo fa.

Questo e' il momento di 'fare' anche in Italia.

Serve una legislazione piu' efficace contro lo spreco, che non preveda solo ammende, masoprattutto incentivi".Qui Foundation, da sola, e' riuscita a recuperare quasi 800mila in otto anni di attivita'.

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media di 20 pasti al giorno, si potrebbero infatti distribuire oltre 7 milioni di pasti quotidianamente.

Ma, calcola la Onlus, se tutti i pubblici esercizi mettessero a disposizione il cibo invneduto, con una

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La Francia verso la legge anti-spreco, multe a chi butta il ciboinvenduto anziché donarlo

Roma, 12 gennaio 2016

- (AdnKronos) - Domani alSenato francese si discutel?approvazione del disegnodi legge promosso daGuillaume Garrot, che miraad eliminare gli sperperi dicibo nel settore dellagrande distribuzioneorganizzata, ovvero neisupermercati.

Saranno previste multe perchi getterà il cibo invenduto,anziché donarlo.

Sempre in Francia, a partireda gennaio, è scattato l?obbligo per i ristoranti cheservono almeno 180 pastial giorno di dotarsi di doggybag, per permettere aiclienti di portare a casa ciòche avanzano.

È una buona pratica che conferma l?impegno dei francesi contro gli sprechi alimentari.

E in Italia? Stando agli ultimi dati diffusi da Last Minute Market, nel nostro Paese vengono sprecatiogni anno 8 miliardi di euro in cibo, 76 kg di cibo sprecati a persona e gran parte dell?eccedenzaalimentare viene generata da chi vende e chi consuma.

Secondo Coldiretti, poi, portare gli avanzi a casa è una pratica poco diffusa: solo il 33% delcampione di riferimento dichiara di non avere problemi a portarsi a casa gli avanzi, ma solo il 10%lo fa regolarmente.

?Non possiamo che augurarci di vedere una simile norma contro gli sprechi presto introdotta anchenel nostro Paese", commenta Gregorio Fogliani, presidente di Qui Foundation, la Onlus delprogetto Pasto Buono che si occupa del recupero del cibo sano invenduto dal settore ristorazione,attivo a Genova, Milano, Roma, Civitavecchia, Firenze, Cagliari e Napoli grazie alla collaborazionedi bar, ristoranti e gastronomie ma anche grandi gruppi.

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"La Francia sta creando un precedente positivo per tutta l?Europa - aggiunge Fogliani - nel Paeseviene finalmente riconosciuto il principio secondo cui non sprecare è il primo dovere di tutti, e leconseguenze legali saranno semmai nei confronti di chi non lo fa.

Questo è il momento di 'fare' anche in Italia.

Serve una legislazione più efficace contro lo spreco, che non preveda solo ammende, masoprattutto incentivi".

Qui Foundation, da sola, è riuscita a recuperare quasi 800mila in otto anni di attività.

Ma, calcola la onlus, se tutti i pubblici esercizi mettessero a disposizione il cibo invenduto, con unamedia di 20 pasti al giorno, si potrebbero infatti distribuire oltre 7 milioni di pasti quotidianamente.

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La Francia verso la legge anti-spreco, multe a chi butta il ciboinvenduto anziché donarlo

Roma, 12 gennaio 2016

- (AdnKronos) - Domani al Senato francese si discute l’approvazione del disegno di leggepromosso da Guillaume Garrot, che mira ad eliminare gli sperperi di cibo nel settore della grandedistribuzione organizzata, ovvero nei supermercati.

Saranno previste multe per chi getterà il cibo invenduto, anziché donarlo.Sempre in Francia, apartire da gennaio, è scattato l’obbligo per i ristoranti che servono almeno 180 pasti al giorno didotarsi di doggy bag, per permettere ai clienti di portare a casa ciò che avanzano.

È una buona pratica che conferma l’impegno dei francesi contro gli sprechi alimentari.

E in Italia? Stando agli ultimi dati diffusi da Last Minute Market, nel nostro Paese vengono sprecatiogni anno 8 miliardi di euro in cibo, 76 kg di cibo sprecati a persona e gran parte dell’eccedenzaalimentare viene generata da chi vende e chi consuma.

Secondo Coldiretti, poi, portare gli avanzi a casa è una pratica poco diffusa: solo il 33% delcampione di riferimento dichiara di non avere problemi a portarsi a casa gli avanzi, ma solo il 10%lo fa regolarmente.

“Non possiamo che augurarci di vedere una simile norma contro gli sprechi presto introdotta anchenel nostro Paese", commenta Gregorio Fogliani, presidente di Qui Foundation, la Onlus delprogetto Pasto Buono che si occupa del recupero del cibo sano invenduto dal settore ristorazione,attivo a Genova, Milano, Roma, Civitavecchia, Firenze, Cagliari e Napoli grazie alla collaborazionedi bar, ristoranti e gastronomie ma anche grandi gruppi."La Francia sta creando un precedentepositivo per tutta l’Europa - aggiunge Fogliani - nel Paese viene finalmente riconosciuto il principiosecondo cui non sprecare è il primo dovere di tutti, e le conseguenze legali saranno semmai neiconfronti di chi non lo fa.

Questo è il momento di 'fare' anche in Italia.

Serve una legislazione più efficace contro lo spreco, che non preveda solo ammende, masoprattutto incentivi".

Qui Foundation, da sola, è riuscita a recuperare quasi 800mila in otto anni di attività.

Ma, calcola la onlus, se tutti i pubblici esercizi mettessero a disposizione il cibo invenduto, con unamedia di 20 pasti al giorno, si potrebbero infatti distribuire oltre 7 milioni di pasti quotidianamente.

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La Francia verso la legge anti-spreco, multe a chi butta il ciboinvenduto anziché donarlo

Roma, 12 gennaio 2016

- (AdnKronos) - Domani al Senato francese si discute l’approvazione del disegno di leggepromosso da Guillaume Garrot, che mira ad eliminare gli sperperi di cibo nel settore della grandedistribuzione organizzata, ovvero nei supermercati.

Saranno previste multe per chi getterà il cibo invenduto, anziché donarlo.Sempre in Francia, apartire da gennaio, è scattato l’obbligo per i ristoranti che servono almeno 180 pasti al giorno didotarsi di doggy bag, per permettere ai clienti di portare a casa ciò che avanzano.

È una buona pratica che conferma l’impegno dei francesi contro gli sprechi alimentari.

E in Italia? Stando agli ultimi dati diffusi da Last Minute Market, nel nostro Paese vengono sprecatiogni anno 8 miliardi di euro in cibo, 76 kg di cibo sprecati a persona e gran parte dell’eccedenzaalimentare viene generata da chi vende e chi consuma.

Secondo Coldiretti, poi, portare gli avanzi a casa è una pratica poco diffusa: solo il 33% delcampione di riferimento dichiara di non avere problemi a portarsi a casa gli avanzi, ma solo il 10%lo fa regolarmente.

“Non possiamo che augurarci di vedere una simile norma contro gli sprechi presto introdotta anchenel nostro Paese", commenta Gregorio Fogliani, presidente di Qui Foundation, la Onlus delprogetto Pasto Buono che si occupa del recupero del cibo sano invenduto dal settore ristorazione,attivo a Genova, Milano, Roma, Civitavecchia, Firenze, Cagliari e Napoli grazie alla collaborazionedi bar, ristoranti e gastronomie ma anche grandi gruppi."La Francia sta creando un precedentepositivo per tutta l’Europa - aggiunge Fogliani - nel Paese viene finalmente riconosciuto il principiosecondo cui non sprecare è il primo dovere di tutti, e le conseguenze legali saranno semmai neiconfronti di chi non lo fa.

Questo è il momento di 'fare' anche in Italia.

Serve una legislazione più efficace contro lo spreco, che non preveda solo ammende, masoprattutto incentivi".

Qui Foundation, da sola, è riuscita a recuperare quasi 800mila in otto anni di attività.

Ma, calcola la onlus, se tutti i pubblici esercizi mettessero a disposizione il cibo invenduto, con unamedia di 20 pasti al giorno, si potrebbero infatti distribuire oltre 7 milioni di pasti quotidianamente.

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La Francia verso la legge anti-spreco, multe a chi butta il ciboinvenduto anziché donarlo

Roma, 12 gennaio 2016

- (AdnKronos) - Domani alSenato francese si discutel’approvazione del disegnodi legge promosso daGuillaume Garrot, che miraad eliminare gli sperperi dicibo nel settore dellagrande distribuzioneorganizzata, ovvero neisupermercati.

Saranno previste multe perchi getterà il cibo invenduto,anziché donarlo.

Sempre in Francia, a partireda gennaio, è scattatol’obbligo per i ristoranti cheservono almeno 180 pastial giorno di dotarsi di doggybag, per permettere aiclienti di portare a casa ciòche avanzano.

È una buona pratica che conferma l’impegno dei francesi contro gli sprechi alimentari.

E in Italia? Stando agli ultimi dati diffusi da Last Minute Market, nel nostro Paese vengono sprecatiogni anno 8 miliardi di euro in cibo, 76 kg di cibo sprecati a persona e gran parte dell’eccedenzaalimentare viene generata da chi vende e chi consuma.

Secondo Coldiretti, poi, portare gli avanzi a casa è una pratica poco diffusa: solo il 33% delcampione di riferimento dichiara di non avere problemi a portarsi a casa gli avanzi, ma solo il 10%lo fa regolarmente.

“Non possiamo che augurarci di vedere una simile norma contro gli sprechi presto introdotta anchenel nostro Paese", commenta Gregorio Fogliani, presidente di Qui Foundation, la Onlus delprogetto Pasto Buono che si occupa del recupero del cibo sano invenduto dal settore ristorazione,attivo a Genova, Milano, Roma, Civitavecchia, Firenze, Cagliari e Napoli grazie alla collaborazionedi bar, ristoranti e gastronomie ma anche grandi gruppi.

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"La Francia sta creando un precedente positivo per tutta l’Europa - aggiunge Fogliani - nel Paeseviene finalmente riconosciuto il principio secondo cui non sprecare è il primo dovere di tutti, e leconseguenze legali saranno semmai nei confronti di chi non lo fa.

Questo è il momento di 'fare' anche in Italia.

Serve una legislazione più efficace contro lo spreco, che non preveda solo ammende, masoprattutto incentivi".

Qui Foundation, da sola, è riuscita a recuperare quasi 800mila in otto anni di attività.

Ma, calcola la onlus, se tutti i pubblici esercizi mettessero a disposizione il cibo invenduto, con unamedia di 20 pasti al giorno, si potrebbero infatti distribuire oltre 7 milioni di pasti quotidianamente.

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Page 29: La Francia contro gli sprechi alimentari

SPRECO ALIMENTARE, ARRIVA IN FRANCIA LA LEGGE PERPUNIRE CHI GETTA IL CIBO ANCORA UTILIZZABILE

Luca CrostiLuca CrostiLuca CrostiLuca Crosti

Una legge per punire chi spreca il cibo, è questo lo scenario che si sta delineando in Francia e chea meno di clamorosi eventi è destinato a divenire realtà Domani, infatti, il Senato francese discuteràl’approvazione del decreto legge promosso da Guillaume Garot che ha come obiettivo quello dimultare chi, tra gli appartenenti al settore della grande distribuzione, butterà il cibo invendutoinvece di donarlo.

La legge proposta da Garot, membro del Partito Socialista e attualmente deputato del dipartimentodella Mayenne nella regione dei Paesi della Loira, è rivolta ai supermercati di grandi dimensioni eprevedrà multe fino a 75mila euro o il carcere per un massimo di 2 anni per chi non rispetterà lenuove disposizioni.

Scatterà, inoltre, l’obbligo di donare il cibo prossimo alla scadenza, e che fino ad ora veniva gettatotra i rifiuti, alle organizzazioni che si occupano di assistere i bisognosi.

Il sì del Senato francese è l’ultimo passo necessario per la definitiva approvazione dopo il sìunanime da parte dell’Assemblea Nazionale nel maggio del 2015.

L’obiettivo è quello di ridurre uno spreco di cibo da ben 8 milioni di tonnellate all’anno.

Insieme alle sanzioni sarà prevista anche l’istituzione di un programma di educazione alimentare intutte le scuole primarie francesi al fine di sensibilizzare i più giovani sui danni, economici,ambientali e non solo, arrecati al nostro pianeta dallo spreco di cibo.

Già lo scorso settembre Ségolène Royal, Ministro dell’ecologia, dello Sviluppo sostenibile edell’Energia del governo francese, aveva annunciato che le scuole francesi che avrebbero avviatoun piano di lotta contro gli sprechi alimentari sarebbero state dotate di un orto coltivabile daglialunni con il sostegno delle associazioni di agricoltori.

Ma questi non sono gli unici provvedimenti messi in atto dal governo d’oltralpe.

Da segnalare, anche le norme che spingono tutti gli esercizi ristorativi che servono più di 180 pastial giorno a consegnare ai propri clienti la doggy bag, il sacchetto contenente il cibo che non hannoconsumato durante il loro pasto.

L’idea del contenitore per gli avanzi nasce per riutilizzare ciò che non si è mangiato come alimentoper il gatto o il cane che si ha in casa.

Stando alle stime di Coldiretti, questa è una pratica poco diffusa tra gli italiani, contrariamente aipopoli di altre nazioni, ad esempio gli americani.Ne è esempio Michelle Obama che, durante una visita a Roma, si fece impacchettare i resti della

Italiasera.itItaliasera.itItaliasera.itItaliasera.it 12 gennaio 2016

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http://www.italiasera.it/attualita/20640-spreco-alimentare-arriva-in-francia-la-legge-per-punire-chi-getta-il-cibo-ancora-utilizzabile

cena.

Plauso all’iniziativa francese è arrivato anche da Gregorio Fogliani, presidente di Qui Foundation, laOnlus del progetto Pasto Buono che si occupa del recupero del cibo sano invenduto dal settoreristorazione , il quale ha commentato così la notizia: "La Francia sta creando un precedente positivoper tutta l’Europa.

Viene finalmente riconosciuto il principio secondo cui non sprecare è il primo dovere di tutti e leconseguenze legali saranno semmai nei confronti di chi non lo fa.

Questo è il momento di 'fare' anche in Italia.

Serve una legislazione più efficace contro lo spreco, che non preveda solo ammende, masoprattutto incentivi”.

Lo spreco alimentare, infatti, è un vero e proprio paradosso dei nostri tempi.

Stando alle stime della FAO, mentre il 35% della produzione totale di cibo viene gettato nellaspazzatura pur essendo ancora utilizzabile, il che significa perdite economiche per circa un trilione didollari l’anno, sono ancora 800 milioni le persone che nel mondo non riescono a nutrirsiregolarmente.

Luca Crosti

Italiasera.itItaliasera.itItaliasera.itItaliasera.it

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La Francia al lavoro per legge anti-spreco: verranno sanzionatichi butta via il cibo invece di donarlo

Domani al Senato francesesi discute l’approvazionedel disegno di leggepromosso da GuillaumeGarrot, che mira adeliminare gli sperperi di cibonel settore della grandedistribuzione organizzata,ovvero nei supermercati.

Saranno previste multe perchi getterà il cibo invenduto,anziché donarlo.

La Francia al lavoro perlegge anti-spreco: verrannosanzionati chi butta via ilcibo invece di donarlo .

Oltre a sanzionare chibutterà via il cibo invece didonarlo, in Francia, a partireda gennaio, è scattatoanche l’obbligo per iristoranti che servono almeno 180 pasti al giorno di dotarsi di doggy bag, per permettere ai clienti diportare a casa ciò che avanzano.

È una buona pratica che conferma l’impegno dei francesi contro gli sprechi alimentari.

E in Italia? Stando agli ultimi dati diffusi da Last Minute Market, nel nostro Paese vengono sprecatiogni anno 8 miliardi di euro in cibo, 76 kg di cibo sprecati a persona e gran parte dell’eccedenzaalimentare viene generata da chi vende e chi consuma.

Secondo Coldiretti, poi, portare gli avanzi a casa è una pratica poco diffusa: solo il 33% delcampione di riferimento dichiara di non avere problemi a portarsi a casa gli avanzi, ma solo il 10%lo fa regolarmente.

“Non possiamo che augurarci di vedere una simile norma contro gli sprechi presto introdotta anchenel nostro Paese” , commenta Gregorio Fogliani, presidente di Qui Foundation, la Onlus delprogetto Pasto Buono che si occupa del recupero del cibo sano invenduto dal settore ristorazione,attivo a Genova, Milano, Roma, Civitavecchia, Firenze, Cagliari e Napoli grazie alla collaborazione

lostivalepensante.itlostivalepensante.itlostivalepensante.itlostivalepensante.it12 gennaio 2016

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di bar, ristoranti e gastronomie ma anche grandi gruppi.

“La Francia sta creando un precedente positivo per tutta l’Europa – aggiunge Fogliani – nel Paeseviene finalmente riconosciuto il principio secondo cui non sprecare è il primo dovere di tutti, e leconseguenze legali saranno semmai nei confronti di chi non lo fa.

Questo è il momento di ‘fare’ anche in Italia.

Serve una legislazione più efficace contro lo spreco, che non preveda solo ammende, masoprattutto incentivi”.

Qui Foundation, da sola, è riuscita a recuperare quasi 800mila in otto anni di attività.

Ma, calcola la onlus, se tutti i pubblici esercizi mettessero a disposizione il cibo invenduto, con unamedia di 20 pasti al giorno, si potrebbero infatti distribuire oltre 7 milioni di pasti quotidianamente.

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La Francia verso la legge anti-spreco, multe a chi butta il ciboinvenduto anziché donarlo

Roma, 12 gennaio 2016

- (AdnKronos) - Domani alSenato francese si discutel’approvazione del disegnodi legge promosso daGuillaume Garrot, che miraad eliminare gli sperperi dicibo nel settore dellagrande distribuzioneorganizzata, ovvero neisupermercati.

Saranno previste multe perchi getterà il cibo invenduto,anziché donarlo.

Sempre in Francia, a partireda gennaio, è scattatol’obbligo per i ristoranti cheservono almeno 180 pastial giorno di dotarsi di doggybag, per permettere aiclienti di portare a casa ciòche avanzano.

È una buona pratica che conferma l’impegno dei francesi contro gli sprechi alimentari.

E in Italia? Stando agli ultimi dati diffusi da Last Minute Market, nel nostro Paese vengono sprecatiogni anno 8 miliardi di euro in cibo, 76 kg di cibo sprecati a persona e gran parte dell’eccedenzaalimentare viene generata da chi vende e chi consuma.

Secondo Coldiretti, poi, portare gli avanzi a casa è una pratica poco diffusa: solo il 33% delcampione di riferimento dichiara di non avere problemi a portarsi a casa gli avanzi, ma solo il 10%lo fa regolarmente.“Non possiamo che augurarci di vedere una simile norma contro gli sprechi presto introdotta anchenel nostro Paese", commenta Gregorio Fogliani, presidente di Qui Foundation, la Onlus delprogetto Pasto Buono che si occupa del recupero del cibo sano invenduto dal settore ristorazione,attivo a Genova, Milano, Roma, Civitavecchia, Firenze, Cagliari e Napoli grazie alla collaborazionedi bar, ristoranti e gastronomie ma anche grandi gruppi.

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"La Francia sta creando un precedente positivo per tutta l’Europa - aggiunge Fogliani - nel Paeseviene finalmente riconosciuto il principio secondo cui non sprecare è il primo dovere di tutti, e leconseguenze legali saranno semmai nei confronti di chi non lo fa.

Questo è il momento di 'fare' anche in Italia.

Serve una legislazione più efficace contro lo spreco, che non preveda solo ammende, masoprattutto incentivi".

Qui Foundation, da sola, è riuscita a recuperare quasi 800mila in otto anni di attività.

Ma, calcola la onlus, se tutti i pubblici esercizi mettessero a disposizione il cibo invenduto, con unamedia di 20 pasti al giorno, si potrebbero infatti distribuire oltre 7 milioni di pasti quotidianamente.

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