Il Pil resiste grazie all3agric olt ur a · Approvata la legge sugli sprechi alimentari, sconti...

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PIEMONTE Periodico della Confederazione Italiana Agricoltori Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB/BN Anno XXXIII - n. 8 - Settembre 2016 - Euro 1,00 La Cia sostiene Terra Madre La Cia sostiene e partecipa a Terra Madre-Sa- lone del Gusto, che quest’anno uscirà anche fuori dal Lingotto per entrare maggiormente a contatto con i cittadini, con un proprio spazio all’interno della manifestazione e offrendo ospitalità ai contadini provenienti da tutto il mondo. Terra Madre è un progetto concepito da Slow Food, per proteggere e sostenere i piccoli produttori, di fronte alla crescente ed ec- cessiva omogeneizzazione imposta dalle mo- derne logiche di produzione, distribuzione ed economia di scala. I piccoli agricoltori sono i primi difensori della biodiversità grazie al loro profondo rapporto con la terra e sono anche i primi custodi del territorio essendo in grado di preservarlo e di farlo fruttare a lungo nel tempo poiché ne conoscono la storia e le caratteristiche peculiari. I piccoli agricoltori vanno protetti e sostenuti, soprattutto nei Paesi più poveri, dove la loro funzione è insostituibile, ma sarebbe un er- rore metterli in contrapposizione con gli agri- coltori che conducono aziende più strut- turate e innovative, orientate verso le pro- duzioni cosiddette massive, perché è neces- sario, oltre a conservare la biodiversità, anche soddisfare le esigenze alimentari di una po- polazione mondiale in continua crescita. Gra- zie a uno straordinario aumento della pro- duttività dell’agricoltura e dell’allevamento, frutto della sistematica applicazione di nuove conoscenze scientifiche, tra cui la genetica, la produzione agricola è passata da 1,84 miliardi di tonnellate di cibo nel 1960, a oltre 4,38 di oggi (+138%). Nel 1960, quando la popo- lazione mondiale era di tre miliardi, una persona su quattro soffriva la fame. Ora siamo 7,3 miliardi e una su otto soffre la fame. Agli agricoltori che conducono aziende più strut- turate si deve però chiedere di produrre cibo sano e di qualità, guardando con molta at- tenzione alla sostenibilità ambientale. di Lodovico Actis Perinetto Presidente Cia Piemonte Non fosse per l’agricoltura, il Pil del secondo trimestre 2016 sarebbe stato negativo. Le sta- tistiche Istat hanno mostrato incrementi congiunturali per il valore aggiunto dell’agricol- tura (+0,5%), mentre è dimi- nuito (-0,6%) quello dell’in- dustria. Ma non è tutto oro quello che luccica. Vediamo alcuni dati Eurostat. Il valore della produzione agricola italiana è passato da 50 miliardi di euro nel 2005 a 57 miliardi nel 2015 (+14%), mentre nell’Ue è cresciuto del 22%. Nel 2005 gli occupati agricoli erano 972 mila; che sono scesi a 878 mila nel 2014, con una perdita di circa 100 mila occupati in 10 anni. Dopo l’evento milanese “Nu- trire il pianeta”, si parla molto di export. Addirittura si dice che l’agricoltura è la regina dell’export. E’ vero che le esportazioni di prodotti agri- coli sono passate da 4,1 mi- liardi nel 2005 a 6,6 miliardi nel 2015 (+2,5 miliardi). Pec- cato ci si dimentichi di ag- giungere che le importazioni sono anch’esse aumentate da 9,2 miliardi nel 2005 a 13,8 miliardi nel 2015 (+4,6 miliar- di). Il saldo import/export è fortemente negativo (-6,6%) ed è notevolmente peggiora- to. Va meglio il saldo im- port/export dell’agroalimen- tare, con un netto avanza- mento dell’Italia. Ma il merito è dell’industria e non dell’agricoltura. Se parliamo dei redditi agri- coli, la situazione è ancora peggiore. Tra il 2005 e il 2015, in Italia sono aumentati solo del 14% mentre in Europa cre- scono mediamente del 40%. La Spagna è l’unica a fare peg- gio di noi. Nel 2016 la situazione si è fatta ancor più critica con prezzi in discesa per quasi tutte le pro- duzioni, dal latte al grano, dal- la carne agli ortofrutticoli. Troppe aziende stanno pro- ducendo in perdita. Gli agri- coltori stanno comunque eroicamente resistendo e lot- tano quotidianamente per la sopravvivenza. Dinanzi a questa difficilissima situazione, una classe dirigen- te responsabile avrebbe già indetto una Conferenza na- zionale dell’Agricoltura (anti- ca proposta della Cia), della durata di almeno una setti- mana, per decidere il da farsi. Le campagne italiane hanno un urgente bisogno di inno- vazione, di una continua spe- rimentazione di prodotti e processi nuovi, di suscitare fi- nalmente un’osmosi tra sape- ri esperienziali e conoscenza tecnico-scientifica. Ma poco si fa in questa direzione. Basti vedere con quanta ostilità è trattata la questione delle bio- tecnologie applicate all’agri- coltura. In questi tempi si parla anche molto di “sostenibilità”: è in- dubbia la necessità di cam- biare paradigma produttivo sia in termini di consumo di risorse naturali, sia di ester- nalità negative connesse alle attività agricole dell’uomo, ma spesso il termine assume i connotati di una vulgata nella quale definire un prodotto agroalimentare come “soste- nibile” implica un rifiuto qua- si automatico delle tecniche garantite dal progresso scien- tifico. Al contrario, per ren- dere davvero sostenibile l’agricoltura del domani, la scienza, la ricerca e le tecniche innovative non sono solo utili, ma necessarie. Purtroppo in questo momen- to sembra, invece, vincente il filone culturale ideologica- mente contrario all’innova- zione tecnologica in agricol- tura e trovano molto ascolto e consenso quelli che auspica- no un ritorno generalizzato all’agricoltura del passato, tut- ta zappa e bicipiti, o pensano, nel migliore dei casi, che all’agricoltura debbano essere affidati gli obiettivi più dispa- rati, di carattere spesso vago, ma certamente sempre meno l’obbiettivo della produttività. Alessandria - Grano, come uscire dalla crisi Ecco il progetto della Cia “Col- tiviamo il buon grano di qualità” coordinato con il Centro Agricolo San Michele, Produttori Mais di Alessandria e Settevie. A PAGINA 14 Asti - Nocciole, si punta su qualità, reddito, formazione Importante successo del Convegno Cia alla Fiera di Castagnole delle Lanze che ha visto la partecipa- zione dei produttori del Lazio e della Campania. A PAGINA 16 Cuneo - Una pastorella di 17 anni a Campofei L’esperienza di Roberta Valletti, studentessa 17enne che ha tra- scorso i mesi della vacanza fa- cendo la pastorella a Campofei. A PAGINA 18 Novara - In risaia c’è un nuovo parassita In quattro aziende agricole della Baraggia vercellese è stato trovato un nematode galligeno che col- pisce le radici del riso di cui si nutre provocandone la morte. A PAGINA 21 Torino - Con un sacchetto di frutta si combatte il cancro Seconda edizione di “Un Frutto per la Ricerca”, l’iniziativa promossa ca Cia Torino in collaborazione con “La Spesa in Campagna” A PAGINA 23 All’interno Mai che si possa fare festa! La frutto estiva tiene. I prezzi sono un po’ meglio di quelli dello scorso anno (ma solo un po’), ma i kiwi si seccano e non si sa il perché. La cimice asiatica invade le piantagioni e non si sa come combatterla. Mai che si possa fare festa. La nostra fede è forte, ma ogni tanto ci viene il dubbio che il buon Dio, dopo aver condannato tutti gli uomini alla fatica del lavoro a causa dei loro peccati, abbia preso par- ticolarmente di mira gli agri- coltori, altrimenti avrebbe fatto loro dono almeno di qualche annata buona, completamente buona, senza grossi problemi. Ma non è tutto oro quel che luccica Il Pil resiste grazie all’agric olt agric olt ur ura P r o d u t t o r e AlzChem AG Dr.-Albert-Frank-Straße 32 D - 83308 Trostberg P e r i n f o r m a z i o n i Agreko Via Peter Anich 8 - I 39011 Lana BZ Tel: 0473 550 634 - [email protected] www.calciocianamide.com Il concime principe della risaia

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PIEMONTE

Periodico dellaC o n fe d e ra z i o n eItaliana Agricoltori

Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB/BN

Anno XXXIII - n. 8 - Settembre 2 016 - Euro 1,00

La Cia sostieneTerra Madre

La Cia sostiene e partecipa a Terra Madre-Sa-lone del Gusto, che quest’anno uscirà anchefuori dal Lingotto per entrare maggiormente acontatto con i cittadini, con un proprio spazioa l l’interno della manifestazione e offrendoospitalità ai contadini provenienti da tutto ilm o n d o.Terra Madre è un progetto concepito da SlowFood, per proteggere e sostenere i piccoliproduttori, di fronte alla crescente ed ec-cessiva omogeneizzazione imposta dalle mo-derne logiche di produzione, distribuzione edeconomia di scala. I piccoli agricoltori sono iprimi difensori della biodiversità grazie alloro profondo rapporto con la terra e sonoanche i primi custodi del territorio essendo ingrado di preservarlo e di farlo fruttare a lungonel tempo poiché ne conoscono la storia e lecaratteristiche peculiari.I piccoli agricoltori vanno protetti e sostenuti,soprattutto nei Paesi più poveri, dove la lorofunzione è insostituibile, ma sarebbe un er-rore metterli in contrapposizione con gli agri-coltori che conducono aziende più strut-turate e innovative, orientate verso le pro-duzioni cosiddette massive, perché è neces-sario, oltre a conservare la biodiversità, anchesoddisfare le esigenze alimentari di una po-polazione mondiale in continua crescita. Gra-zie a uno straordinario aumento della pro-duttività dell’agricoltura e dell’alle vamento,frutto della sistematica applicazione di nuoveconoscenze scientifiche, tra cui la genetica, laproduzione agricola è passata da 1,84 miliardidi tonnellate di cibo nel 1960, a oltre 4,38 dioggi (+138%). Nel 1960, quando la popo-lazione mondiale era di tre miliardi, unapersona su quattro soffriva la fame. Ora siamo7,3 miliardi e una su otto soffre la fame. Agliagricoltori che conducono aziende più strut-turate si deve però chiedere di produrre cibosano e di qualità, guardando con molta at-tenzione alla sostenibilità ambientale.

n di Lodovico Actis PerinettoPresidente Cia Piemonte

Non fosse per l’agricoltura, ilPil del secondo trimestre 2016sarebbe stato negativo. Le sta-tistiche Istat hanno mostratoincrementi congiunturali peril valore aggiunto dell’agricol -tura (+0,5%), mentre è dimi-nuito (-0,6%) quello dell’in -dustria. Ma non è tutto oroquello che luccica.Vediamo alcuni dati Eurostat.Il valore della produzioneagricola italiana è passato da50 miliardi di euro nel 2005 a57 miliardi nel 2015 (+14%),mentre nell’Ue è cresciuto del22%. Nel 2005 gli occupatiagricoli erano 972 mila; chesono scesi a 878 mila nel 2014,con una perdita di circa 100mila occupati in 10 anni.Dopo l’evento milanese “Nu -trire il pianeta”, si parla moltodi export. Addirittura si diceche l’agricoltura è la reginade ll’export. E’ vero che leesportazioni di prodotti agri-coli sono passate da 4,1 mi-liardi nel 2005 a 6,6 miliardinel 2015 (+2,5 miliardi). Pec-cato ci si dimentichi di ag-giungere che le importazionisono anch’esse aumentate da9,2 miliardi nel 2005 a 13,8miliardi nel 2015 (+4,6 miliar-di). Il saldo import/export èfortemente negativo (-6,6%)ed è notevolmente peggiora-to. Va meglio il saldo im-port/export dell’agroalimen -tare, con un netto avanza-mento dell’Italia. Ma il meritoè d e l l ’ i n d u s t r i a e n o nd e l l’agr icoltura.Se parliamo dei redditi agri-coli, la situazione è ancorapeggiore. Tra il 2005 e il 2015,in Italia sono aumentati solodel 14% mentre in Europa cre-

scono mediamente del 40%.La Spagna è l’unica a fare peg-gio di noi.Nel 2016 la situazione si è fattaancor più critica con prezzi indiscesa per quasi tutte le pro-duzioni, dal latte al grano, dal-la carne agli ortofrutticoli.Troppe aziende stanno pro-ducendo in perdita. Gli agri-coltori stanno comunqueeroicamente resistendo e lot-tano quotidianamente per las opravvivenza.Dinanzi a questa difficilissimasituazione, una classe dirigen-te responsabile avrebbe giàindetto una Conferenza na-zionale dell’Agricoltura (anti-ca proposta della Cia), delladurata di almeno una setti-mana, per decidere il da farsi.Le campagne italiane hannoun urgente bisogno di inno-vazione, di una continua spe-rimentazione di prodotti eprocessi nuovi, di suscitare fi-nalmente un’osmosi tra sape-

ri esperienziali e conoscenzatecnico-scientifica. Ma poco sifa in questa direzione. Bastivedere con quanta ostilità ètrattata la questione delle bio-tecnologie applicate all’agri -c o l tu ra.In questi tempi si parla anchemolto di “s ostenibilità”: è in-dubbia la necessità di cam-biare paradigma produttivosia in termini di consumo dirisorse naturali, sia di ester-nalità negative connesse alleattività agricole dell’u o m o,ma spesso il termine assume iconnotati di una vulgata nellaquale definire un prodottoagroalimentare come “soste -n i b i l e” implica un rifiuto qua-si automatico delle tecnichegarantite dal progresso scien-

tifico. Al contrario, per ren-dere davvero sostenibilel’agricoltura del domani, lascienza, la ricerca e le tecnicheinnovative non sono solo utili,ma necessarie.Purtroppo in questo momen-to sembra, invece, vincente ilfilone culturale ideologica-mente contrario all’i n n ova-zione tecnologica in agricol-tura e trovano molto ascolto econsenso quelli che auspica-no un ritorno generalizzatoa l l’agricoltura del passato, tut-ta zappa e bicipiti, o pensano,nel migliore dei casi, chea l l’agricoltura debbano essereaffidati gli obiettivi più dispa-rati, di carattere spesso vago,ma certamente sempre menol’obbiettivo della produttività.

Alessandria - Grano, comeuscire dalla crisiEcco il progetto della Cia “Co l -tiviamo il buon grano di qualità”coordinato con il Centro AgricoloSan Michele, Produttori Mais diAlessandria e Settevie.

A PAGINA 14

Asti - Nocciole, si punta suqualità, reddito, formazioneImportante successo del ConvegnoCia alla Fiera di Castagnole delleLanze che ha visto la partecipa-zione dei produttori del Lazio edella Campania.

A PAGINA 16

Cuneo - Una pastorelladi 17 anni a CampofeiL’esperienza di Roberta Valletti,

studentessa 17enne che ha tra-scorso i mesi della vacanza fa-cendo la pastorella a Campofei.

A PAGINA 18

Novara - In risaiac’è un nuovo parassitaIn quattro aziende agricole dellaBaraggia vercellese è stato trovatoun nematode galligeno che col-pisce le radici del riso di cui si nutreprovocandone la morte.

A PAGINA 21

Torino - Con un sacchetto difrutta si combatte il cancroSeconda edizione di “Un Frutto perla Ricerca”, l’iniziativa promossa caCia Torino in collaborazione con“La Spesa in Campagna”

A PAGINA 23

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Mai che si possa fare festa!La frutto estiva tiene. I prezzisono un po’ meglio di quellidello scorso anno (ma solo unp o’), ma i kiwi si seccano e non sisa il perché. La cimice asiaticainvade le piantagioni e non si sacome combatterla. Mai che sipossa fare festa. La nostra fede èforte, ma ogni tanto ci viene ildubbio che il buon Dio, dopoaver condannato tutti gli uominialla fatica del lavoro a causa deiloro peccati, abbia preso par-ticolarmente di mira gli agri-coltori, altrimenti avrebbe fattoloro dono almeno di qualcheannata buona, completamentebuona, senza grossi problemi.

Ma non è tutto oro quel che luccicaIl Pil resiste grazie all’agric oltagric oltururaa

Produttore

AlzChem AGDr.-Albert-Frank-Straße 32 D - 83308 Trostberg

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AgrekoVia Peter Anich 8 - I 39011 Lana BZTel: 0473 550 634 - [email protected]

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Il concime principe della risaia

Settembre 2 01 62 | RE GIONALE

La volatilità dei prezziagricoli è un fenomenoche si è sempre verifi-cato, ma non aveva maiassunto le attuali dimen-sioni e in prospettiva, se-condo molti economisti,aumenterà ancora. Avvi-saglie di ripresa ce nesono poche. Anche se inquesto momento sono inrialzo i prezzi dei suini epare ancheche la fruttaest iva st iatenendo, iprezzi dellam a g g i o rp a r t e d e ip r o d o t t ide ll’agr icol-t u r a ede ll’alle va-mento sonoin diminu-zione o sono crollati. Dalgrano al riso, dalla carneal latte. Non basta piùfare prodotti validi, diqualità, di ottime carat-teristiche per spuntareprezzi adeguati o almenoremunerativi dei costi dipro duzione.Rispetto al passato, i fe-nomeni di volatilità deiprezzi ora toccano pe-santemente anche il mer-cato interno dell’Un i o n e

europea. Mentre fino aqualche anno fa il mer-cato comunitario era for-temente protetto e ga-rantito dalla politica pro-tezionistica dell’Un i o n eeuropea, ma via via leriforme della Pac hannosmantellato la politicadei mercati, determinan-do una minore protezio-ne alla frontiera e una

r i d u z i o n edei prezzi disostegno in-terni, con lacons eguen-za che le di-namiche delmercato in-terno euro-peo stannor i s e nte n d opa ssivam en-te di quelle

m o n d ia l i .L’Unione europea sem-bra rassegnata a consi-derare l’incertezza deimercati e la volatilità deiprezzi come un fenome-no strutturale. La nuovaPac non punta più sullastabilizzazione dei prezzisui mercati interni. Si li-mita a qualche interven-to, di dubbia efficacia,per la promozione dellerelazioni contrattuali

lungo la filiera e per raf-forzare il potere di con-trattazione collettiva deiproduttori, tramite unruolo attivo delle Orga-nizzazioni di produttori(Op) e degli Organismii nte r p ro f e ssi o na l i .Sta di fatto che in questasituazione di estrema vo-

latilità dei prezzi, leaziende agricole sono indifficoltà a programmareattività ed investimenti.Con quale stato d’animosi potrà seminare il gra-no, dopo un’annata incui il prezzo, non la qua-lità del prodotto che èstata eccellente, è crol-

lato del 40%?Paolo De Castro sostieneche occorre creare un si-stema di protezione delreddito degli imprendi-tori agricoli attraversol'utilizzo di strumenti digestione del rischio, mo-dificando quanto è statofatto finora, ossia attri-

buire piccoli aiuti a ettaroin maniera indifferenzia-ta, senza criteri e senzavalutazioni precise. Quelche è certo è che fin qui siè fatto troppo poco peraffrontare questa que-stione. Le Istituzioni atutti i livelli devono darsiuna sveglia.

PrPreezzzzi vi vololatilatili, pri, proogrgrammammarare ate attivtivititààe ine invveestimstimenenti è sti è semprempre più de più difficifficileile

Approvata la legge sugli sprechi alimentari,sconti fiscali a chi regala le eccedenzeE’ stata approvata la legge controgli sprechi alimentari. Prevedesconti fiscali per supermercati eaziende che regalano le eccedenze.Meno tasse alle imprese che re-galano cibo o medicine invece digettarle. Family bag per portarsi gliavanzi a casa dal ristorante evi-tando sprechi, o per consentire adassociazioni benefiche di racco-gliere dai negozianti i prodotti ali-mentari freschi invenduti a finegiornata. Anche scuole e ospedalipotranno recuperare gli avanzi.La legge è un’eredità di Expo 2015:punta a incentivare e semplificareil recupero più che a punire chispre ca.La legge dovrebbe spingere le

aziende a regalare gli alimenti ineccesso, come confezioni ammac-cate ma commestibili che non po-trebbero essere vendute nei su-permercati. I comuni, infatti, pos-sono ridurre la tariffa sui rifiuti alleimprese che donano alimenti. Ilministero della Salute potrà ema-nare linee guida per mense sco-lastiche e ospedaliere copiandocittà come Milano, dove il ciboavanzato e intoccato dagli alunniviene raccolto e in poche ore di-stribuito ai bisognosi. Come il Ban-co alimentare che lo scorso annoha distribuito 85mila tonnellate eoltre 1 milione di piatti pronti dicibo cotto a 8mila strutture ca-ritative che assistono 1.560.000 bi-

s ognosi.La nuova legge, oltre a riorga-nizzare le leggi esistenti che re-golano le donazioni degli alimentiinvenduti con misure di sempli-ficazione e incentivazione, stabi-lisce soprattutto la priorità del re-cupero di cibo da donare alle per-sone più povere. Speriamo di ve-derne presto gli effetti perché, co-me ha spiegato il presidente na-zionale della Cia, Dino Scanavino,«è fondamentale recuperare effi-cienza nell’utilizzo delle risorse. Apartire dalle imprese agricole che,con il loro sforzo e il loro impegno,svolgono un ruolo centrale nellariduzione degli sprechi durante lafase di produzione».

BILANCIO Produttori di grano duro e frumento tenero esasperati

Si rischia il “caporalato al contrario”«Siamo vittime di un caporalato alcontrario, in cui si sfrutta il lavorodegli agricoltori impedendogli diavere un reddito adeguato». Lo hadetto il presidente nazionale dellaCia, Dino Scanavino, a proposito deiproduttori di grano duro e di fru-mento tenero che hanno lavoratoduramente per un anno per poi tro-varsi in azienda un prodotto di ot-tima qualità che viene pagato moltomeno di quanto costa produrlo equindi, invece di vedersi remuneratala loro fatica, ci rimettono dei soldi.Il caporalato, inteso come sfrutta-mento della componente più deboledei lavoratori agricoli, soprattuttoimmigrati, è una pratica deplore-vole, che va certamente combattuta

e repressa, ma serve anche una gran-de azione di responsabilizzazionedel mercato per garantire un prezzoequo ai prodotti agri-coli. Altrimenti si de-termina un “caporala -to al contrario”, losfruttamento degliagr icoltor i.Le norme per sconfig-gere il lavoro nero e ilcaporalato sono ben-venute, ma in paralleloè necessario fare un ra-gionamento sui prezzidei prodotti agricoli, sui costi di pro-duzione e su ciò che si deve rico-noscere ai produttori. L’iniqua di-stribuzione del valore lungo la filiera

a danno degli agricoltori alimenta lacatena dello sfruttamento, per spez-zare la quale va aperto un confronto

serio su costi di pro-duzione e prezzi.Non c’è nessuna giu-stificazione per chisfrutta la mano d’ope -ra, ma un approcciopuramente repressivoal lavoro nero e al ca-poralato rischia di es-sere poco efficace. Percombattere il lavoronero e il caporalato oc-

corre affrontare con decisione ancheil vecchio e mai risolto problemadegli ingiustificabili squilibri all’in -terno delle filiere.

La volatilità dei prezzitocca pesantemente

anche il mercato internodell’Unione europea. Non

basta più fare prodottivalidi, di qualità, di ottime

caratteristiche perspuntare prezzi adeguatio almeno remuneratividei costi di produzione

I vI valoralori della maggior pari della maggior partteedei prdei prodotodotti dellti dell’’a g ri c o l ta g ri c o l tu ru raae delle dell’’allevallevamentamento sonoo sonoin diminuzione o sono crin diminuzione o sono crollatiollati

Hanno lavoratoduramente per un anno

per un prodotto di ottimaqualità che viene pagatomolto meno di quantocosta produrlo e quindi,

invece di vedersiremunerata la loro fatica,

ci rimettono dei soldi

Settembre 2 01 6REGIONALE | 3

Residui nei prodotti di origineanimale, il 99,8% è conformeLa Direzione generale per l’igiene e lasicurezza degli alimenti e la nutri-zione del ministero della Salute harecentemente pubblicato la relazione2015 sul Piano nazionale residui.Il Piano è predispostoannualmente dal Mini-stero della salute sullabase delle indicazionipreviste dalle normativeeuropee. Vengono mo-nitorate, nei prodotti diorigine animale, le so-stanze e i residui chepotrebbero costituire unpericolo per la salutepubblica, come le so-stanze ad effetto anabolizzante e quel-le non autorizzate, i medicinali ve-terinari e gli agenti contaminanti, neiloro escrementi e nei liquidi biologici,nonché nei tessuti, nei prodotti diorigine animale, negli alimenti per

animali e anche nell’acqua di ab-b everaggio.Il Piano è frutto della collaborazionedelle autorità competenti regionali elocali, dei laboratori nazionali di ri-

ferimento e degli istitutizooprofilattici sperimen-tali.Nel 2015 è risultato con-forme ai parametri dilegge praticamente il99,8 % dei campioni chesono stati analizzati, inaccordo con i dati ri-scontrati in ambito eu-rope o.I campioni che hanno

fornito risultati non conformi alleregole per la presenza di residui sonostati complessivamente solamente 65(su un totale di 41.623 campioni),pari, quindi, allo 0,16 % del totale deicampioni analizzati.

SETTORE CUNICOLO La proposta della Cia di un marchio del Dicastero agricolo per aiutare gli allevatori italiani

Carne di coniglio, obbligo di etichettaturaIl prezzo di vendita negli ultimi 8 mesi è stato di 1,52 euro al kg, con costi produttivi che vanno da 1,75 a 1,85Inserire, nella normativaeuropea, l’obbligo di eti-chettatura di origine perla carne di coniglio, oltre aquello di allevamento emacellazione. Lo chiedela Cia che denuncia unagrave situazione di crisinel settore cunicolo.Questa obbligatorietàn e l l’etichettatura, peraltrogià prevista per le altrecarni fresche (suine, bo-vine, ovicaprine, pollame)da l l’Ue è necessaria pervalorizzare le carni dellanostra regione e italiane.Serve un marchio del Di-castero agricolo per va-lorizzare questo compartoche genera una qualitàsuperiore rispetto ad altrenazioni produttrici, oltre asostenere la filiera concampagne promozionalialla stregua di altri pro-dotti “made in italy”.Il settore sta attraversandoun periodo di crisi gra-vissima con il prezzo divendita che negli ultimi 8mesi è stato di 1,52 euro alchilogrammo, con costiproduttivi che vanno da1,75 a 1,85. Nonostante leripetute richieste degli al-levatori e dei consumatorila carne di coniglio restaancora esclusa da un si-stema di etichettatura tra-sparente consentendo co-sì a referenze estere dientrare in modo anonimonei circuiti distributivi ita-l ia n i .La Francia sta esportandoin Italia molti capi conprezzi tenuti volutamentebassi. Sostiene, infatti, lequotazioni entro i confinied esporta l’e cce denzacon prezzi bassi, appli-cando di fatto il dumping.Inoltre sono nove setti-mane che a Verona, dovesi riunisce periodicamen-

te la Commissione unicanazionale settore conigli(Cun, ovvero l’o rga n i s m onazionale che stabilisce ilprezzo dei conigli, ndr),non viene raggiunta unaquotazione tra allevatori etrasformatori. In questomodo, siccome il prezzo èmolto al di sotto del costodi produzione, gli alleva-tori non accettano le pro-poste di prezzo e la carneviene venduta in un mer-cato che si “aurore g ola”

con cifre irrisorie.Infine, vanno segnalate leripetute prese di posizio-ne da parte di alcune sigleanimaliste che vorrebberoannoverare il coniglio tragli animali da compagnia,contribuendo a confon-dere i consumatori e arendere ancora più dif-ficile la sopravvivenza diun settore che fornisce,invece, carni bianche abasso impatto ambienta-l e.

I campioni che hannofornito risultati non

conformi per la presenzadi residui sono stati

complessivamente 65(su un totale di 41.623

campioni), pari allo 0,16%del totale dei campioni

analizzati

BANCA D’ITALIA Le sofferenze hanno raggiunto i 6 miliardi: oltre 18mila aziende in crisi

Agricoltori in difficoltà a rimborsare i prestitiGli impieghi concessi alle im-prese agricole (44 miliardi nel2015 in crescita dello 0,5% sul2014) rappresentano il 5% deltotale degli affidamenti. A fron-te di 44 miliardi di stock diaffidamenti, i volumi delle sof-ferenze hanno ormai raggiuntola quota di 6 miliardi con oltre18mila aziende in difficoltà: èquanto attesta l’ultimo bollet-tino statistico 2016 della Bancad’Italia. Solo nel 2012 le sof-ferenze erano pari a 3,9 miliardi

e l e i m p re s e i nt e re s s at e16.027.Dunque il 14% del debito agra-rio ha il bollino rosso, un datoche non si registrava da 10 anni.L’agricoltura ha voglia di cre-dito, ma nello stesso tempo hadifficoltà a tener fede agli im-pegni. L’ultimo scorcio del 2015e i primi 7 mesi del 2016 sonostati segnati, infatti, da pro-fonde crisi, si è partiti dal latteche ha messo in ginocchio ilsistema allevatoriale per arri-

vare al grano. Ma a soffrire sonoanche l’ortofrutta e i suini. Ilgoverno è corso ai ripari connuovi finanziamenti e anche unintervento forte con le bancheper una moratoria dei debiti siaper i produttori di latte che peri suinicoltori. Ma si tratta dimisure che ancora devono di-ventare operative e in parti-colare per quanto riguarda lamoratoria per il settore sui-nicolo è attesa l’i nte r p re t az i o n ed e l l’Abi. I finanziamento così

sono stati spesso dirottati allagestione ordinaria. Secondo ilreport Agrosserva (realizzato daIsmea e Unioncamere) nel 2015il 52% delle aziende ha uti-lizzato i crediti per la gestioneaziendale a fronte del 45% del2014. In lieve crescita la pat-tuglia di imprese che ha in-vestito in costruzione di fab-bricati, macchine e attrezza-ture, mentre Agrosserva ha re-gistrato zero interventi in in-n ovaz i o n e.

EMERGENZA Si segnalano anche casi di assalti ai bovini

Troppi lupi, situazione allarmanten di Lodovico Actis Perinetto

Presidente Cia Piemonte

In tre anni sono raddoppiati ilupi in Italia: ora si trovanoalmeno 2.000 esemplari, aiquali si aggiungono gli ibridiche originano dagli incroci coni cani selvatici, che mettono arischio la presenza e il lavorod e l l’uomo in molte aree in-terne e montane.Gli incontri con il lupo, anchein Piemonte, stanno vertigi-nosamente salendo e il temalupo è diventato uno dei piùdibattuti non solo tra i margarie i pastori, ed ha anche at-tirando l’attenzione di alcuniimportanti quotidiani nazio-na l i .Le predazioni dei lupi non silimitano agli ovini. I lupi ag-

grediscono sempre più soventeanche i bovini in alpeggio. Lesegnalazioni di vitelli sbranatidai lupi aumentano di anno inanno. A volte levacche e i vitelliassaliti dai lupi, inpreda al terrore, sidanno alla fuga eprecipitano neiburroni, da cui èpersino difficile ri-muovere le car-cass e.I pastori e i mar-gari, oltre ad es-sere costretti adadottare costose misure di pre-venzione, non si sentono piùsicuri nello svolgimento dellaloro attività. La pastorizia el’allevamento in montagna, acausa dei lupi, che ormai sono

arrivati a formare dei peri-colosi branchi territoriali, stan-no diventando un’attività sner-vante, quasi impossibile.

La Cia del Pie-m o nt e au s p i cache sia possibileaffrontare serena-mente le proble-matiche connessealla proliferazionedei lupi sulle no-s t r e m o n t a g n esenza grida e in-vettive, cercandodi trovare una so-luzione equilibra-

ta che tenga conto soprattuttodelle esigenze dei pastori e deimargari, senza i quali la giàfragile economia montana mo-rirebbe, con conseguenze de-vastanti sul piano socio-eco-

nomico e ambientale.La situazione è incandescentee va risolta con realismo edeterminazione, sapendoguardare oltre i cliché dell’a n i-malismo politicamente corret-to e della mitizzazione del lupoquale emblema di una astrattarivincita della natura.A favore dello “s f o l t i m e nto”della popolazione dei lupi èscesa in campo anche l’U n-cem, l’Unione dei Comuni e

delle Comunità montane: «Ènecessario ripensare il model-lo di gestione del lupo nellearee alpine - ha detto LidoRiba, presidente Uncem -, maanche di individuare specificipiani di contenimento. Se i lupivisti e censiti sono troppi, bi-sogna pensare a una limita-zione dei capi. Un conto eraavere una presenza controllatain alcune aree, un conto è unaproliferazione così ampia».

In tre anni sonoraddoppiati in Italia: ora si

trovano almeno 2.000esemplari, ai quali si

aggiungono gli ibridi cheoriginano dagli incroci

con i cani selvatici,che mettono a rischiola presenza e il lavoro

dell’uomo in molte aree

Settembre 2 01 64 |

TORINO

Settembre 2 01 6REGIONALE | 5

ALESSANDRIASEDE PROVINCIALEVia Savonarola 31, 15121 Ales-sandria - Tel: 0131236225 int 3e-mail: [email protected] TERMEVia Da Bormida 4, 15011 AcquiTerme - Tel: 0144322272e-mail: [email protected] MONFERRATOVia Del Carmine 15, 15033 Ca-sale M.to - Tel: 0142454617e-mail: [email protected] LIGURECorso Piave, 6, piano 1°, 15067Novi Ligure - Tel: 014372176OVA DAVia Monsignor Cavanna 10/12,15076 Ovada Tel: 0143835083e-mail: [email protected] ORT ONAVia Montemerlo 25, 15057 Tor-tona - Tel: 0131822722e-mail: [email protected]

ASTISEDE PROVINCIALEPiazza Alfieri 61, Asti - Tel.0141.594320 – Fax 0141.595344w w w . c i a - a s t i . i t , e - m a i l :[email protected], [email protected]

C ANELLIViale Risorgimento 31, Tel.0141.835038 – Fax 0141.824006MONTIGLIO MONFERRATOVia Roma 83, Tel. 0141.994545 –Fax 0141.691963NIZZA MONFERRATOVia Pistone 93, Tel. 0141.721691– Fax 0141.702856

BIELLABIELL AVia Tancredi Galimberti 4, Tel.015.84618 – Fax 015.8461830e-mail: [email protected] SATOPiazza Angiolo

CUNEOSEDE PROVINCIALEPiazza Galimberti 1/C, Cuneo -Tel. 0171.67978 – 64521 - Fax0171.691927email: [email protected] BAPiazza Michele Ferrero n. 4, Tel.0173.35026 - Fax 0173.362261email: [email protected] SANOPiazza Dompe’ 17/a, Tel.0172.634015 - Fax 0172.635824

email: fossano@ciacune o.orgMOND OVI’P i a z z a l e E l l e r o 1 2 , Te l .0174.43545 - Fax 0174.552113email: mondovi@ciacune o.orgSALUZ ZOV i a M a t t a t o i o 1 8 , T e l .0175-42443 - Fax 0175.248818email: saluzzo@ciacune o.org

N OVA R ASEDE PROVINCIALEVia Ravizza, 10, Novara - Tel.0321.626263 – Fax 0321.612524e-mail: [email protected] OMANEROCorso Sempione, 38, Tel.0322.336376 – Fax 0322.842903e-mail: [email protected]

TO R I N OSEDE PROVINCIALEVia Onorato Vigliani, 123, To-rino - Tel. 011.6164201 - Fax011.6164299e-mail: [email protected] ino.itTORINO - Sede distaccataVia S. Francesco da Paola 22,Te l . 0 1 1 5 6 2 8 8 9 2 - F a x011.5620716

ALME SEP i a z z a M a r t i r i , 3 6 , Te l .011.9350018e-mail: [email protected] COVia Cotta 35/D, Tel .011.4081692- Fax 011.4085826CARMAGNOL AVia Giacomo Leopardi, 6, Tel.011.9721081 – Fax 011.83131199e-mail: [email protected] RIVia San Giacomo, 5, Tel. e Fax011.9471568e-mail: [email protected] OVia Bettoia, 50, Tel. 011.9832048- Fax 011.9895629e-mail: [email protected] OVia E. Gallo, 29 Zona IndustrialeChind, Tel. 011.9113050 - Fax011.9107734e-mail: [email protected] AVia Bertinatti, 9, Tel. 0125.43837- Fax 0125.648995e-mail: [email protected] ROLOCorso Porporato 18, Tel. e fax0121.77303

e-mail: [email protected] PELICEVia Caduti della Libertà, 4, Tel.0121.953097RIVAROLO CANAVESEVia Merlo, 11, Tel. 0124.424027 -Fax 0124.401569e-mail: [email protected]

VCOVE RBANIAVia San Bernardino 31/e, lo-c a l i t à S a n t ' A n n a , T e l .0323.52801e-mail: [email protected] AVi a A m e n d o l a n . 9 , Te l .0324/243894e-mail: [email protected]

VERCELLIVicolo San Salvatore, Tel.0161.54597 – Fax 0161.251784e-mail: [email protected] LIANOCorso Umberto I° n. 66, Tel.0161/44839e-mail: [email protected] OSESIAViale Varallo 35, Tel. 0163.22141e-mail: [email protected]

CIA - Ecco dove siamo: gli indirizzi delle sedi provinciali e di zona

Direttore Responsabile ATTILIO BORRONI

COMITATO DI REDAZIONE Lodovico Actis Perinetto, Giovanni Cardone, Attilio Borroni, Daniele Botti, Gianfranco Falco, Gianfranco Fasanino, Paolo Monticone, Genny Notarianni, Luca Sossella

Autorizzazione Tribunale di Torino n.3068 del 16.6.1981

EDITORE AGRIEDITER SERVIZI srl Via Onorato Vigliani, 123 - TO Tel 0011 534415 / Fax 011 4546195

STAMPA LITOSUD Pessano con Bornago

IMPAGINAZIONE E GRAFICA DMEDIA GROUP S.p.a.

PUBBLICITÀ PUBLI (IN) S.r.l. Via Campi 29/l Merate [email protected] www.dmediagroup.it Tel.039.9989.1

NUOVE NORME Vademecum del Ministero delle Politiche agricole per l’accesso ai fondi Ue

Tagli volontari della produzione di latteConsentirà alle aziende del comparto lattiero-caseario di arrivare preparate alla scadenza delle domande da presentareConsentire alle aziendedel comparto lattiero-ca-seario di arrivare prepa-rate alla scadenza delledomande da presentareper la programmazioneproduttiva volontaria dellatte, organizzando al me-glio l’offerta, in attesa dellapubblicazione del Regola-mento europeo da 150 mi-lioni di euro, frutto dell’ac-cordo definito a luglioscorso. Con questo obiet-tivo, e per consentire agliallevatori di usufruire pie-namente degli aiuti eco-nomici, il ministero dellePolitiche agricole ha an-ticipato, in una nota, i ter-mini di attuazione dellacircolare Ue per i mesi diottobre, novembre e di-cembre 2016.Il finanziamento, ricorda ilMipaaf, viene concesso suspecifica richiesta degli al-levatori interessati, è de-stinato a tutti i produttoriattivi di latte bovinod e l l’Ue ed è limitato allatte bovino consegnato aiprimi acquirenti. L’ai u toeconomico è di 14 europer 100 kg di latte con-segnato in meno, in unperiodo di tre mesi, ri-spetto allo stesso periodod e l l’anno precedente.Qualora le richieste pre-sentate superino il predet-to quantitativo finanziabi-le, la Commissione adotta

un coefficiente di riduzio-ne dei quantitativi che saràapplicato a tutte le richie-ste presentate nell’Un i o -ne. Il regolamento preve-de, altresì, l’ap p l i caz i o n edi penali progressivesu l l’importo unitario nel

caso in cui i richiedentinon rispettino l’entità del-la riduzione indicata nellad o ma n da.Le domande di aiuto de-vono pervenire all’o rga n i -smo pagatore competenteentro le ore 12 del 21 set-

tembre 2016 per il primoperiodo di riduzione ri-ferito ad ottobre, novem-bre e dicembre 2016; entroil 12 ottobre per il secondoperiodo; entro il 9 novem-bre per il terzo periodo;entro il 7 dicembre entro ilquarto periodo.La misura rientra nel qua-dro degli interventi indi-viduati nel corso del Con-siglio europeo dei Ministrid e l l’Agricoltura dello scor-so 18 luglio, che ha stan-ziato 150 milioni di europer l’intera Unione euro-pea, cui corrisponde unariduzione complessiva di1,071 milioni di tonnellate,con l’obiettivo di conte-nere la produzione di lattee arrestare il calo dei prez-zi alla stalla.

Glifosato, le restrizioniUn decreto del ministero della Salute in vigore dal 22agosto vieta l’uso del glifosato nella fase di pre-rac-colta in agricoltura. Il diserbante non potrà più esserespruzzato a pochi giorni dalla mietitura per eliminarele erbacce che ostacolerebbero l’operazione. Banditeanche alcune sostanze chimiche che venivano usatein combinazione con il diserbante per potenziarnel’efficacia (in particolare le Poe-tallowamine). Vietatol’uso del diserbante anche nelle aree urbane come iparchi e i giardinetti per bambini. L’uso del glifosatocontinuerà ad essere consentito, salvo i limiti impostidal Governo, fino a tutto il 2017 in attesa del pro-nunciamento definitivo della Agenzia chimica eu-ropea sui rischi per la salute. I principali produttori diglifosato sono le statunitensi Monsanto, DowAgro eDuPont, l’australiana Nufarm, la svizzera Syngenta ele cinesi Zhejiang Xinan Chemical Industrial Group,Jiangsu Good Harvest-Weien Agrochemical e Nan-tong Jiangshan Agrochemical & Chemicals.

UNA APP PER IL RISCHIO MICOTOSSINEOggi i maiscoltori hanno un alleato inpiù per combattere le micotossine,uno strumento semplice e gratuitoutilizzabile sia con pc sia con smar-tphone o tablet per avere un’idea delrischio di contaminazione da afla-tossine, DON e fumonisine.Questo è in estrema sintesi l’ap p l i -cazione “Valutazione rischio mico-tox ” messa a punto dal Disafad e l l’Università di Torino per preve-dere il rischio di contaminazione damicotossine su mais e frumento.

L’applicativo non ha la pretesa difornire risultati certi, ma di dareun’indicazione di massima all’uti-lizzatore contribuendo ad aumen-tare, tra gli operatori del settore, illivello di sensibilità e di conoscenzain materia di micotossine.E’ possibile consultarla con il propriopc attraverso i web browser più co-muni ed è inoltre ottimizzata per lavisualizzazione tramite tablet e smar-tphone indipendentemente dal si-stema operativo.

Settembre 2 01 66 | RE GIONALE

Era da qualche tempoche la vendemmiadel Moscato, presso-

ché conclusa ormai in tut-te le zone dell’area di pro-duzione, non si svolgeva incondizioni “ambi enta li”così surriscaldate. Di si-curo per le particolari con-dizioni climatiche dell’an-nata con temperature net-tamente al di sopra dellemedie stagionali, ma an-che (o soprattutto) per ilpercorso, irto di polemi-che e contrasti tra le parti,che ha contrassegnato lafase di trattativa per la de-finizione di rese e prezzidelle uve. Per la prima vol-ta, in seguito a una pe-raltro opinabile decisionedella Commissione anti-trust che ha ritenuto il-legittimo ogni accordo in-terprofessionale sul prez-zo di un prodotto, la di-scussione tra le parti si èsvolta non all’interno dellaormai storica Commissio-ne paritetica a patrocinioregionale, ma in un co-siddetto “tavolo di filiera”,a cui sedevano le particoinvolte (in particolare irappresentanti dell’in du-stria e quelli dei viticoltori)senza però la Regione cheha partecipato, con l’as-sessore regionale GiorgioFerrero, solo alla formaledefinizione di chiusurad e l l’i nte sa.La difficile strada per giun-gere a un accordo “s o-ste n i b i l e” ha risentito nonpoco della rilevante crisicommerciale dell’A stispumante, non compen-sata dall’incremento fattoregistrare anche nel 2015dal Moscato d’Asti “tapp oras o”. Di qui un aumentodelle giacenze arrivate allivello di guardia (unostock pari all’incirca alprodotto di una vendem-mia), accompagnato daltimore, peraltro sempresmentito dagli interessati,di un crescente disinte-resse dell’industria versola tipologia Asti. Nei fattisono parse inderogabili

una diminuzione delle re-se e l’attivazione di unaserie di meccanismi ca-paci di garantire da unaparte un reddito di suf-ficiente dignità ai viticol-tori e, dall’altra, il ritorno acampagne promozionaliche favoriscano la ripresadei consumi dell’Asti econsolidino anche quelli

del Moscato. Non ultimo,un progetto di diversifi-cazione del prodotto conparticolare riferimento al-la produzione di un AstiExtra Dry che si ipotizzapossa avere interessantisbocchi commerciali.Significativo è stato il fattoche per la prima volta do-po tanti anni, la rappre-

sentanza agricola si siapresentata unita al tavolodella trattativa, riuscendoa ottenere condizioni che,alla luce della crisi com-merciale corrente e dellarilevante quota della gia-cenze, sono parse allamaggior parte degli osser-vatori e degli “attor i” ste ssidella vicenda, positive e

comunque in grado di ri-dare fiato al comparto.Considerazioni che si era-no già evidenziate, sia purcon qualche legittimo di-stinguo da parte dei vi-ticoltori, nell’affollata as-semblea che la Confede-razione italiana agricoltoridelle tre province interes-sate (Asti, Alessandria, Cu-

neo) aveva organizzatoqualche settimana fa aNizza Monferrato allo sco-po di consultare la baseprima di siglare l’a c c o rd o.In sintesi, le condizioniprincipali di quest’u l t i m o,che non hanno però man-cato di suscitare vivaci rea-zioni di scontento e di pro-testa di una parte dei pro-duttori che, soprattutto inuna riunione di moscatistidella valle Belbo, hannoappuntato le loro critichesulla mancanza di “p re m i”per i sorì e sulla quota dadestinare a un fondo per lapromozione del prodotto,sono state queste:• Rese: 78q.li/ha per le uvedestinate ad Asti docg (conbloccaggio di 10 quintali);95 q.li/ha per le uve de-stinate a Moscato d’A st ido cg• Quota aromatica: 32quintali per l’Asti e 25 peril Moscato• Fondo promozionale:viene costituito con il ri-cavato (fatturato ai con-feritori dal Consorziod e l l’Asti) dei 17 quintali didifferenza tra le due rese,pari a 77 euro al quintale• Reddito ad ettaro: Saràcomplessivamente, conpiccole oscillazioni, di9600 euro.

L’inquietudine correnel mondo del Moscato

NORME Le ispezioni sono state potenziate: ne sono previste oltre 11.000

Controlli in vendemmia, col buon sensoLa vendemmia per alcuni“b ia n ch i” è già iniziata, poiproseguirà con i “ro ssi”. IlMinistro Maurizio Marinaha annunciato che sonostati potenziati i controllinelle vigne. Ne sono pre-visti oltre 11.000.«Tuteliamo al massimo ilsettore del vino - ha dettoil ministro - attraverso unaumento dei controlli e unrapporto nuovo con leaziende. In particolare conle diffide permettiamo alleaziende di mettersi in re-gola, prima di subire san-zioni amministrative».«I controlli sono benve-nuti a tutela dei produttoriche operano nel rispettodelle regole - ha commen-tato il presidente della CiaLodovico Actis Perinetto -.I controllori facciano il lo-ro mestiere con rigore, ma

entro i margini del buonsenso. La vendemmia èuna festa e tale deve ri-ma n e re » .Lo ha ricordato lo scorsoanno anche il presidentedel la Regione S ergioChiampar ino quandoscoppiò lo “s candalo” diquel pensionato di Castel-linaldo d’Alba multato dioltre 19 mila euro per averchiesto a degli amici diaiutarlo nella vendemmia:«Penso che le norme di-ventino davvero efficaciquando vengono applicatecon quel buon senso che ècomponente naturaled e l l’agire umano. Una co-sa è la lotta al caporalato,una vera piaga. Altra cosa,invece, è la tradizione disolidarietà e condivisioneche da sempre caratterizzala vendemmia».

I vitigni più coltivati inItalia, Barbera ottavaIn Italia, tra le varietà divitigni più coltivate, alprimo posto si collocasaldamente il Sangio-vese che copre 53.865dei 637.634 ettari vitatidel Belpaese (dati Unio-ne Italiana Vini e Cor-riere Vinicolo). La gran-de famiglia dei Treb-biani si piazza al se-condo posto con 42.144ettari, mentre il Catar-ratto, a quota 32.222 et-tari, è terzo. Segue ilMontepulciano, 27.434ettari allevati con que-sta varietà nel 2015. Cisono poi la Glera, a26.571 ettari e il PinotGrigio, a 24.501.Il Merlot occupa la se-s t a p o s i z i o n e c o n23.631 ettari, mentre loChardonnay segue a

quota 20.056 ettari. LaBarbera occupa 18.431ettari, il Negramaro edil Primitivo sono col-tivati rispettivamentesu 17.504 e 16.321 et-tari. Il Nero d’Avola sitrova a 15.274 ettari, ilCabernet Sauvignon a13.258 ettari, i Moscati a12.792 e i Lambruschi a10.591. Sotto la quotadei 10.000 ettari c’èl’Aglianico (9.947 etta-ri), la Garganega, (9.702ettari), le Malvasie(9.017 ettari) e la Cor-vina, a 6.695 ettari.Chiudono la classifica ilGrillo, con 6.576 ettari,il Syrah, a 6.333 ettari, ilCannonau, a 6.128 et-tari, il Nebbiolo, a 6.047ettari e il Vermentino, a5.625 ettari.

I commenti dei responsabili CiaIl nuovo accordo sul Moscato hasuscitato diversi commenti tra irappresentanti della Cia. «La no-stra organizzazione si è confron-tata, nel corso di questi mesi, altavolo del Moscato, tavolo volutoe coordinato dalla Cia Regionale ecomposto da produttori e alcunitecnici delle tre province del sudPiemonte - ha detto Gabriele Ca-renini, vicepresidente regionaledel Piemonte - Dalle discussionisono emerse le idee e le proposteche sono state portate al tavolodella Filiera. Nel coordinare que-sto momento di lavoro, possoconfermare che le diverse posi-zioni e i differenti punti di vistahanno arricchito la posizione del-la Cia piemontese sul tema delMos cato».

Sicuramente si è evitato il peggio.«L'unità del mondo agricolo hapagato nel corso di questa difficiletrattativa che ha definito l'Accor-do di Filiera per la vendemmia2016 - sostiene Carlo Ricagni, di-rettore di Cia Alessandria - Ab-biamo fatto tutti un piccolo passoindietro, e senza polemiche ab-biamo individuato il percorso co-mune per il confronto con le casespumantiere, ottenendo il migliorrisultato possibile. Sforziamoci dicontinuare su questa strada peravere, al più presto, una casa co-mune per i produttori del mo-s cato».Che sia, comunque, il miglior ac-

cordo possibile, è convinto IvanoAndreos, membro di Giunta di CiaAsti: «Dopo una trattativa non fa-cile, soprattutto a causa della crisicommerciale dell’Asti, siamo riu-sciti a portare a casa un accordoche ritengo il migliore possibile diquesti tempi. Si tratta di un mec-canismo un po’ complicato per inon addetti ai lavori, ma che allafine porterà lo stesso reddito atutti i viticoltori del moscato. Pos-so capire che ci sia un po’ di mal-contento tra i produttori, ma cam-biare le cose all’ultimo momentopenso fosse inutile e dannoso perl’intero comparto».Piuttosto critico, invece, il parere

di Filippo Molinari, presidentezonale Cia di Alba: «Troppe sonole cose che non vanno in questoaccordo. Se, per esempio, invecedi tassare la frazione a docg, lo sifosse fatto sull’aromatico, si sa-rebbero portati a casa più soldi.Così, invece, si penalizza la partedi maggior qualità della produ-zione. Alla base di tutto c’è statatroppo poca considerazione per iviticoltori che sono stati scarsa-mente coinvolti nella discussionedelle proposte prima della siglad e l l’accordo che alla fine mi ri-sulta sia stato firmato soltantodalla parte agricola. E, infine, nonsi è chiarito in questa complicataintesa se dovremo o meno pagarei tributi a Valoreitalia anchesu l l’a ro mat i c o » .

Gavi Docg, sale l’exportSemestre in crescita per l’export del Gavi Docg, ilbianco da vitigno Cortese prodotto nel Piemontemeridionale al confine con la Liguria: +9,4%,ovvero 766.370 bottiglie in più rispetto ai primisei mesi del 2015.Esportato in 65 Paesi il Gavi Docg ha superato i13,4 milioni di bottiglie prodotte nel periodoagosto 2105-settembre 2016, contro i 12,2 milionidei 12 mesi precedenti.Il Gavi non è profeta in patria: infatti, è piùconosciuto all’estero che in Italia.Ciò che rende speciale questo vino è il mi-croclima della zona, in cui si incontrano il ventomarino che soffia dal Mar Ligure con l’Ap -pennino e la sua neve. Due sono i tipi di terreni:quello bianco, marnoso e calcareo e quello rosso,argillos o.Tutto ciò, insieme alla fatica e alla passione degliuomini, porta ad un vino dai grandi profumi,elegante, fresco ed anche capace di invec-ch ia re.

Grazie all’unità del mondo agricolosi è faticosamente raggiunta un’intes a

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L’INTERVENTO Livio Pautassi, responsabile regionale GIE frutta della Cia piemontese, traccia un primo bilancio

Frutta estiva, meglio delle annate precedenti«Situazione generale buona per l’intero comparto, con quotazioni interessanti, soprattutto rispetto alle ultime tre campagne»Livio Pautassi, responsa-bile regionale GIE fruttadella Cia piemontese,traccia un primo bilanciodella campagna frutticolaestiva 2016.«Registriamo per la fruttaestiva 2016 una situazionegenerale buona per l’i n-tero comparto, con quo-tazioni interessanti, so-prattutto se le si confrontacon le ultime tre cam-pagne quando si sono ot-tenuti prezzi che nonhanno remunerato i costidi produzione.Per quanto riguarda le al-bicocche l’offerta ha in-contrato una domanda

interna ed estera vivace ilche ha consentito un’ag e-vole collocazione del pro-dotto sul mercato e undiscreto ritorno di prezzo.Analoga la situazione perle susine varietà Ange-leno, diffusa in Piemonte,anche se con una pro-duzione bassa rispetto aivolumi previsti, in virtù diun livello qualitativo piut-tosto soddisfacente so-prattutto per i calibri piùsostenuti. Per quanto ri-guarda le pesche e le net-tarine il prodotto ha man-tenuto, per l’intero pe-riodo, un positivo profiloqualitativo, con una do-

manda abbastanza soste-nu t a.L’andamento climaticostagionale, soprattutto inagosto, si è mantenutobuono pur se, in talunezone della nostra regione,la grandine è caduta vio-lenta più di una volta.Certo la produzione diqualità, che ha caratte-rizzato buona parte delleproduzioni frutticole esti-ve, ha incontrato i favoridel mercato dimostrando,se ce ne fosse stato ancorabisogno, che essa restal’elemento su cui, prin-cipalmente, si gioca il fu-turo della nostra frutta.

Non dobbiamo, comun-que, sottacere che abbia-mo assistito a una minorpressione dipesche e net-tarine prove-nienti dallaSpagna stantela riduzioneproduttiva del30% in quellanazione. Perr i u s c i r e am a n t e n e r equesto statuspositivo è in-disp ensabileriuscire ad es-sere competitivi e, sui co-sti di produzione, al mo-

mento riusciamo ad es-serlo solo con i francesimentre soccombiamo

con spagnoli egreci. Il profes-sor Carlo Fide-ghelli, massi-mo esperto na-zionale di frut-ticoltura, indi-vidua alcunipunti di debo-lezza del no-stro comparto:eccessivo nu-mero di varie-t à c o l t i v a t e(non meno di

500) con mancanza di in-dicazioni sulle caratteri-

stiche organolettiche (pe-sche o nettarine, polpagialla o polpa bianca) dafornire ai consumatori el’assenza di un catastosugli impianti esistenti(per tipo di cultivar, ti-pologia e calendario dimaturazione) per predi-sporre una seria strategiadi programmazione na-zionale. Un percorso in-dispensabile se vogliamoraggiungere nuovi merca-ti e per offrire a con-sumatori internazionaliun prodotto appetibilesotto l’aspetto della qua-lità, bontà, salubrità e ge-nu i n i t à » .

Livio Pautassi

L’ANGOLO DELL’AV VO C ATO

Diritto di passaggio e di irrigazionedopo una successioneMio cugino e io siamo divenuti proprietariper successione di un fondo di circa quattrogiornate piemontesi. Nel mese di maggioabbiamo trovato un accodo e abbiamo sot-toscritto una bozza di divisione in cui sonodescritti i due lotti: quello a me assegnato èconfinante con una via vicinale; quello daassegnare a mio cugino non ha un accessodiretto alla via pubblica e mio cugino pre-tende di passare dove vuole sul fondo chedovrà diventare di mia proprietà. Inoltremio cugino pretende di scavare un fossoirriguo sul lotto a me assegnato per irrigare ilsuo fondo. Ha ragione?(F.G. Cumiana)

Suo cugino ha ragione nel pretendere unpassaggio che gli consenta di accedere allavia pubblica, ha torto nel pretendere dipassare sul fondo a lei assegnato dove vuo-l e.L’art. 1062 del c.c. così dispone: «La de-stinazione del padre di famiglia ha luogoquando consta, mediante qualunque ge-nere di prova, che due fondi, attualmentedivisi, sono stati posseduti dallo stesso pro-prietario, e che questi ha posto o lasciato lecose nello stato dal quale risulta la servitù.Se i due fondi cessarono di appartenere allostesso proprietario, senza alcuna dispo-sizione relativa alla servitù, questa si in-tende stabilita attivamente e passivamentea favore e sopra ciascuno dei fondi se-

pa rat i » .Quindi la legge è chiarissima nell’affer mareche l’assegnatario del lotto divenuto in-tercluso (quello assegnato a suo cugino)può pretendere che venga costituita unaservitù di passaggio per accedere alla viapu b b l i ca ) .«La costituzione di una servitù per de-stinazione del padre di famiglia - che èfattispecie non negoziale e postula la pre-senza di opere visibili e permanenti de-stinate all’esercizio della servitù - presup-pone l’originaria appartenenza di due fon-di (o porzioni del medesimo fondo) a ununico proprietario, il quale abbia posto glistessi, l’uno rispetto all’altro in una situa-zione di subordinazione idonea a integrareil contenuto di una servitù prediale e che,a l l’atto della separazione, sia mancata unamanifestazione di volontà contraria al per-durare della relazione di sottoposizione diun fondo nei confronti dell’altro» (Cass.20/7/2009 n. 168429). Quindi suo cuginopotrà esercitare il passaggio per accederealla via pubblica sullo stesso sito in cui

passava il “de cuius”. Se sui fondi nonesistono tracce di passaggio (cioè manca ilrequisito dell’apparenza della servitù), suocugino avrà diritto a ottenere il passaggiocoattivo a minor danno per il fondo ser-vente, cioè se non raggiungerete un ac-cordo sul luogo ove esercitare il passaggio,sarà il giudice designato a decidere la con-troversia a stabilire l’area in cui dovrà essereesercitata la servitù.Analoga considerazione va fatta per l’ir -rigazione. Se esisteva già al momento dellasuccessione un fossato irriguo, questo verràusato per somministrare l’,acqua al fondoassegnato a suo cugino; se tale fossato nonesiste, dovrete di comune accordo con-cordare l’area su cui esercitare la servitù. Indifetto di accordo sarà il giudice a prov-ve dere.In entrambi i casi (costituzione di servitù dipassaggio e costituzione di servitù di som-ministrazione acqua al fondo ex art. 1049 e1050 c.c.), il proprietario del fondo serventenon avrà diritto a percepire alcuna inden-nità.

A cura dell’avvocato Giovanni AIMARStudio legale Viale Angeli n. 1 -12100 Cuneo Tel. 0171.698312 - Fax 0171.488466 -e-mail: [email protected]

Settembre 2 01 68 | ANP - PATRONATO INACN OV I TA’ Il Sostegno per l'Inclusione Attiva prevede l'erogazione di un beneficio economico

Il SIA contro povertà ed esclusione socialeRivolta alle famiglie con un minorenne oppure con un figlio disabile o una donna in stato di gravidanza accertataA partire dal 2 settembre,si possono presentare ledomande per richiedereil SIA, il Sostegno per l'In-clusione Attiva, una mi-sura nazionale - che pre-vede l'erogazione di un be-neficio economico - con-dizionata all'adesione aun progetto personalizza-to di attivazione sociale elavorativa, in favore dellefamiglie in condizioni difragilità sociale e disagioeconomico. Per il momen-to, la misura è rivolta al-le famiglie nelle quali al-meno un componente siaminorenne oppure sianopresenti un figlio disabileo una donna in stato digravidanza accertata; a ca-ratterizzare il disagio eco-nomico, si considera un

ISEE non superiore a 3.000euro, oltre all'assenza dialtri trattamenti economi-ci rilevanti (ovvero di va-lore complessivo superio-

re a 600 euro mensili) o distrumenti di sostegno alreddito dei disoccupati. Lafragilità sociale è definitada una scala di valutazio-

ne, considerando il nume-ro di figli, la presenza di unsolo genitore, di bambinicon meno di 3 anni, di unapersona con disabilità gra-

ve o non autosufficiente,e cc.Il beneficio economico -da 80 a 400 euro mensili,erogati attraverso una car-ta di pagamento elettro-nica - è con-cesso bime-st ra l m e nte,per un anno.L'ero gazioneviene attivatadal bimestresuccessivo aquello di pre-s e n t a z i o n edella doman-da; pertanto,al fine di po-tervi accedere già dal pri-mo bimestre, si avrà tem-po fino al 31 ottobre2016 per presentare la ri-chiesta (non vi è comun-

que alcuna scadenza);questa può essere presen-tata secondo le modalitàstabilite dal Comune di re-sidenza, utilizzando il mo-dulo predisposto dall'IN-

PS. Nella va-l u t a z i o n edella doman-da si tieneconto delleinfor mazionig i à f o r n i t enella Dichia-razione So-stitutiva Uni-ca utilizzataai fini ISEE;pertanto, è

importante essere già inpossesso di un'attestazio-ne dell'ISEE in corso divalidità al momento in cuisi presenta la domanda.

Presso gli uffici CAF/CIA sonodisponibili - per la compila-zione annuale richiesta dall’IN-PS - i modelli RED, ICRIC,ICLAV, ACCAS/PS.Il Modello RED deve esserepresentato da molti pensionatie si tratta di una dichiarazionecon i dati reddituali che per-mette la verifica del diritto al-l'integrazione della prestazionepre videnziale. E’ rivolto ai pen-sionati con pensioni integrateal minimo, maggiorazione edassegno sociale, trattamento difamiglia, incumulabilità dellapensione ai superstiti ed al-tre. Deve compilare tale Mo-dello chi presenta la dichia-razione reddituale e possiederedditi non indicati in 730/UNI-CO, chi è esonerato dalla pre-sentazione della dichiarazionedei redditi, chi non ha redditooltre alla pensione. Al di là chesia stata presentata la dichia-razione dei redditi, il pensio-nato è obbligato a presentare ilRED, qualora sia titolaredi: reddito da lavoro dipenden-te svolto all’estero, reddito dalavoro autonomo, anche se pre-sente nella dichiarazione deiredditi, reddito da prestazionicoordinate e continuative o a

progetto, reddito di capitale,prestazioni assistenziali in de-naro somministrate da enti sta-tali, altri redditi non assogget-tabili all’IRPEF, pensioni da Sta-ti esteri, rendite e vitalizi, one-rosi, erogati da soggetti esteri.Attraverso il Modello ICRIC,gli invalidi civili titolari di in-dennità di accompagnamen-to devono indicare l’e ventualestato di ricovero durante l’annoe se questo è avvenuto a pa-gamento o a titolo gratui-to. Sempre attraverso tale mo-dello, per gli invalidi civili ti-tolari di indennità di frequen-za, devono essere dichiaratil’iscrizione a scuole ed even-

tuali periodidi ricovero instrutture e seil ricovero èstato a paga-mento o gra-tu i to. I l Mo d e l l oICLAV è ri-volto, invece,ai titolari dia s s e g n omensile co-me invalidicivili parziali,i quali devo-

no dichiarare la sussistenza diattività lavorativa e l’impor todegli eventuali compensi.Infine abbiamo il Modello AC-CAS/PS, attraverso cui i titolaridi pensione sociale e/o assegnosociale devono dichiarare la lo-ro dimora/il loro soggiorno e,per i titolari di assegno sociale,anche l’eventuale stato di ri-covero in una struttura pub-blica con retta a carico dellaste ssa.Per maggiori informazioni e perl’invio dei modelli suindicati,gli utenti possono rivolgersi agliuffici CAF/CIA più vicini a loro;il suggerimento è di farlo entrola fine dell’a n n o.

IL SOSTEGNO Riservato alle famiglie a basso reddito

Un aiuto ai bambini del 2014

Prestazioni economicheassistenziali non esportabili

Attraverso il Messaggio n. 3407 del 2016, l’INP Sha informato della pubblicazione del decretodel Dipartimento per le Politiche della Famigliacon il quale è stato disposto un importo ag-giuntivo, come contributo una tantum, per ilsostegno di bambini nati nel 2014, in famiglieresidenti e a basso reddito. L’Importo aggiuntivodi 275 euro è erogato a favore dei nati nel 2014,beneficiari della Carta Acquisti Ordinaria ealtresì riconosciuto sulle carte acquisti relative a

nati o adottati nel 2014, che siano richieste entroil 16 novembre. Tali carte si possono richiederepresso un ufficio postale laddove i beneficiarisiano minori di 3 anni e direttamente all’INPS –in formato cartaceo – in caso di adottati con piùdi 3 anni.I fondi messi a disposizione ammontano a33.526.846,45 euro ed è previsto che, laddove glistessi non bastino a soddisfare le richieste,l’importo di 275 euro sia diminuito.

Secondo la normativa comu-nitaria, le prestazioni specialia carattere non contributivo -pensione sociale e assegnosociale, pensioni, assegni ei n d e n n i t à p e rgli invalidi civili,ciechi civili esordi civi l i -vanno garantitedal Paese di re-sidenza e, dic o n s e g u e n z a ,non sono espor-tabili all’e ste ro.Nel caso di spo-stamento per unperiodo di brevedurata è peròpossibile conti-nuare a mantenere la resi-denza in Italia e le presta-zioni economiche verrannoerogate nella modalità uti-lizzata abitualmente, sul con-to bancario o conto postale,

in istituti bancari italiani.C o n M e s s a g g i o d e l20/12/2013, n.20966, l'INPSha precisato cosa s'intendeper «periodo di breve du-

rata»; le presta-zioni assistenzia-li saranno sospe-se solo laddove lapermanenza fuo-ri dal territorioitaliano si pro-lunghi oltre i seimesi, a meno chenon r icor ranogravi motivi sa-n i t a r i i d o n e a-mente documen-tati da parte del-l' i nte re ssato.

Decorso un anno dalla so-spensione, e verificato il per-manere della mancanza delrequisito della residenza, siprocederà alla revoca del be-n e f i c i o.

La fragilità socialeè definita da una scala

di valutazione,considerando il numerodi figli, la presenza di unsolo genitore, di bambini

con meno di 3 anni,di una persona

con disabilità graveo non autosufficiente, ecc.

Nel caso di spostamentoper un periodo di brevedurata è, però, possibilecontinuare a mantenere

la residenza in Italiae le prestazioni

economiche verrannoerogate nella modalitàutilizzata abitualmente,

sul conto bancarioo conto postale, in istituti

bancari italiani

IMPOSTE Molti i pensionati che sono chiamati a presentare questa serie di dichiarazioni Inps

Al CAF/Cia per i modelli RED, ICRIC, ICLAV, ACCAS/PS

Settembre 2 01 6FISCO & LEGISLAZIONE | 9

SCADENZIARIO FISCALELUNEDì 17 OTTOBREIva, corrispettivi grande distri-bu zion e. Invio telematico deicorrispettivi relativi al mese disettembre da parte delle impresedella grande distribuzione com-merciale e di servizi.Iva, liquidazione mensile. Li -quidazione IVA riferita al mese disettembre e versamento dell’im -posta dovuta.Irpef, ritenute alla fonte su red-diti di lavoro dipendente e as-s i m i la t i . Versamento delle rite-nute operate a settembre relativea redditi di lavoro dipendente eassimilati (collaboratori coordi-nati e continuativi – codice tri-buto 1004).Irpef, ritenute alla fonte su red-diti di lavoro autonomo. Ver -samento delle ritenute operate asettembre per redditi di lavoroautonomo (codice tributo 1040).Irpef, altre ritenute alla fonte.Versamento delle ritenute ope-rate a settembre relative a:

• rapporti di commissione, agen-zia, mediazione e rappresentan-za di commercio (codice tributo1038);• utilizzazione di marchi e operede ll’ingegno (codice tributo1040);• contratti di associazione in par-tecipazione con apporto di la-voro ancora in essere dopo ilD.Lgs. n. 81/2015 (codice tributo1040) e con apporto di capitale omisto (codice tributo 1030) sel’ammontare dell’apporto è nonsuperiore al 25% del patrimonionetto dell’associante risultanteda l l’ultimo bilancio approvatoprima della data di stipula delc o nt ratto.Ritenute alla fonte operate dac ondomini. Versamento delle ri-tenute (4%) operate a settembreda parte dei condomini per leprestazioni derivanti da contratti

d’appa lto /d’opera effettuaten e l l’esercizio di impresa o atti-vità commerciali non abituali(codice tributo 1019 a titolo diIRPEF, 1020 a titolo di IRES).Inps, gestione separata. Versa -mento del contributo del 24% -31,72% da parte dei committenti,sui compensi corrisposti a set-tembre a collaboratori coordina-ti e continuativi, collaboratorioccasionali, incaricati alla ven-dita a domicilio e lavoratori au-tonomi occasionali (compensosuperiore a € 5.000).Versamento da parte dell'asso-ciante del contributo dovuto suicompensi corrisposti a settem-bre agli associati in partecipa-zione con apporto di lavoro concontratti ancora in essere dopo ilD.Lgs. n. 81/2015nella misura del 24% - 31,72%(soggetti non pensionati e non

iscritti ad altra forma di previ-denza).Inps, gestione separata. Versa -mento dei contributi previden-ziali relativi al personale dipen-dente, per le retribuzioni matu-rate nel periodo di paga di set-te mb re.

G I OV E D I ’ 20 OTTOBREIva, liquidazione MOSS. Ter mi-ne entro il quale effettuare la di-chiarazione IVA riferita al terzotrimestre dei servizi elettroniciresi a soggetti privati UE ed ilrelativo versamento, da parte deisoggetti iscritti al Mini sportellounico (MOSS)Iva comunitaria, elenchi Intra-stat mensili e trimestrali. Pre -sentazione in via telematica deglielenchi riepilogativi delle cessio-ni di beni / servizi resi e degliacquisti di beni / servizi ricevuti,

registrati o soggetti a registrazio-ne, relativi a settembre (soggettimensili) e al terzo trimestre (sog-getti trimestrali).Mod. 730/2016 integrativo. Ter -mine per la consegna al CAF /professionista abilitato del mod.730 integrativo da parte dei sog-getti (dipendenti, pensionati ocollaboratori) che, avendo giàpresentato il mod. 730/2015, in-tendono correggere errori chenon incidono sulla determina-zione dell’imposta ovvero chedeterminano un rimborso o unminor debito.

LUNEDI’ 31 OTTOBREAssegnazione/cessione agevo-lata beni ai soci. Invio telema-tico della comunicazione dei datirelativi ai beni d’impresa con-cessi in godimento a soci / fa-miliari nel 2014, nonché dei datirelativi ai finanziamenti / capi-talizzazioni effettuati all’i mp re sanel 2015.

Il Registro Imprese controllache tutti abbiano PEC regolari

Come noto, la PEC (Postaelettronica certificata) rap-presenta un indispensabi-le strumento nella gestio-ne dell’impresa, perché ri-produce un sistema di co-municazione che, pur fun-zionando formalmente co-me una normale casella diposta elettronica, ha lafunzione di dare al mitten-te una ricevuta elettronicadi invio e di consegna delmessaggio spedito. La co-municazione inviata conquesto mezzo ha valore le-gale pari a quello di unaraccomandata: infatti, tra-mite la PEC è possibile in-dividuare la provenienza el’integrità del messaggioper mezzo di appositi stru-menti tecnologici che at-tribuiscono a tali comuni-cazioni un elevato grado dicer tezza.Come previsto dalla Diret-tiva 2608/2015 del Ministe-ro dello Sviluppo Econo-mico, dal 1° giugno 2016 il

Registro Imprese ha avvia-to un sistema di controllivolti a verificare che tuttigli iscritti sia-no dotati diun indirizzodi posta elet-tronica certi-ficata, validoe attivo. Inpratica, ogniprimo giornod e l m e s e(escluso il mese di agosto)saranno pubblicati glielenchi di imprese per cuidalle verifiche automati-che si è riscontrato chel’indirizzo PEC non è con-

forme alle vigenti dispo-si z i o n i .Per poter essere conside-

rate valide, equindi iscri-vibili al Regi-stro Imprese,le PEC devo-no essere at-t i ve e f u n zi o-nanti, univo-che (cioè rife-ribile esclusi-

vamente a un’impresa) ericonducibili esclusiva-mente all'impresa. La PECnon può, quindi, esserequella del professionistache cura gli interessi del-

l'impresa e dell'associazio-ne di categoria alla qualel'impresa è iscritta.L’impresa indicata neglielenchi avrà 45 giorni, dal-la pubblicazione deglistessi, per regolarizzare lapropria posizione tramitel’attivazione e l’iscr izionedi un nuovo indirizzo diposta (per mezzo dell’ap -posita pratica di variazio-ne), oppure rinnovandol’indirizzo PEC già dichia-rato effettuando opportu-na comunicazione a mez-zo PEC all’ufficio del con-servatore del registro. In al-ternativa, nel termine di 15

giorni dalla pubblicazionedegli elenchi, sarà possi-bile presentare le propriecontrodeduzioni correda-te dall’eventuale docu-mentazione a supporto.Decorso il termine indica-to, l’ufficio chiederà al Giu-dice del Registro delle im-prese di cancellare l’indi-rizzo PEC non regolare ilquale non risulterà più dal-la visura.Preme sottolineare le con-seguenze negative che lamancata regolarizzazionecomporta nei confrontid e l l’impresa, ovvero la so-spensione delle domande

di iscrizione presentatesuccessivamente al decre-to di cancellazione emessodal Giudice del Registroper un termine massimo di3 mesi per le società e di 45giorni per le imprese in-dividuali (decorso il qualela pratica si intende come“non presentata”), nonchél’applicazione delle san-zioni amministrative pe-cuniarie fino a euro 1.032 aseguito di eventuali con-trolli periodici.Si ricorda, inoltre, che conl’obiettivo di razionalizza-re e semplificare la disci-plina previgente in materiadi riscossione, il DecretoLegislativo 159/2015 haprevisto – sempre dal 1°giugno 2016 – la notifica amezzo PEC delle cartelle dipagamento di Equitaliaper tutte le ditte esercitatein forma individuale o so-cietaria, nonché per tutti iprofessionisti iscritti in albio elenchi.Se, da un lato, l’u t i l i zzodella PEC garantirà un si-gnificativo risparmio intermini economici (si pen-si ai costi amministrativi,delle spedizioni), offrendouna maggiore velocità nel-le comunicazioni e un al-trettanto elevato livello dicer tezza del le stesse,da ll’altro, i contribuentidovranno costantementecontrollare funzionamen-to e contenuto della lorocasella di posta elettroni-ca: infatti, perdere unae-mail potrebbe significareintaccare i tempi a propriadisposizione per esercitareil proprio diritto di difesa o,addirittura, non poter im-pugnare un provvedimen-to nei termini. Conseguen-ze negative che, comun-que, possono essere evi-tate tramite un utilizzo at-tento e puntuale di talestr umento.

Novità per il Bonus Ristrutturazioni 2016:ecco cosa cambia per unioni civili e coppie di fattoCon la risoluzione dell’Agenzia delle Entratedel 28 luglio 2016, n. 64/E, è stato stabilitoche le detrazioni fiscali al 50% per le ri-strutturazioni e gli interventi di recupero delpatrimonio edilizio spettano anche al con-vivente di fatto. Sono proprio le spese per ilavori di ristrutturazione edilizia sostenutedal convivente more uxorio a poter sfruttarele detrazioni IRPEF: in caso di interventi direcupero del patrimonio edilizio il con-vivente non proprietario dell’immobile og-getto degli interventi medesimi che ne so-stiene i costi può fruire della stessa age-volazione spettante ai familiari conviventi,anche qualora non sia titolare di un contrattodi comodato.Grazie alla Legge n. 76/2016 (Legge Cirinnà)re cante “Regolamentazione delle unioni ci-vili tra le persone dello stesso sesso e ladisciplina delle convivenze”, il quadro nor-mativo di riferimento è cambiato. E cambiaanche, ampliandosi, il raggio d’azione delladetrazione 50% per le ristrutturazioni, per laquale le unioni civili assumono rilevanzagiuridica. È la stessa legge, infatti, che equi-para al vincolo giuridico derivante dal ma-trimonio quello prodotto dalle unioni civili,stabilendo che «Le disposizioni che si ri-feriscono al matrimonio e le disposizioni

contenenti le parole “coniug e”, “c o n i u g i” otermini equivalenti, ovunque ricorrano nelleleggi, negli atti aventi forza di legge, neiregolamenti nonché negli atti amministrativie nei contratti collettivi, si applicano anchead ognuna delle parti dell’unione civile trapersone dello stesso sesso».Non solo, ma tale atteggiamento permissivocoinvolge anche la convivenza more uxorio,che normativamente parlando è cosa bendiversa dalle unioni civili. Tuttavia, specifical’Agenzia, la legge «estende ai conviventi difatto alcuni specifici diritti spettanti ai co-niugi e riconosce al convivente superstite il

diritto di abitazione, per un periodo de-terminato, nonché la successione nel con-tratto di locazione della casa di comuneresidenza in caso di morte del conduttore odi suo recesso dal contratto. Da tali di-sposizioni si evince dunque che la legge76/2016 - pur non avendo equiparato leconvivenze di fatto alle unioni fondate sulmatrimonio - ha, in ogni caso, attribuito unaspecifica rilevanza giuridica a tale forma-zione sociale e, in questo contesto, ha evi-denziato l'esistenza di un legame concretotra il convivente e l'immobile destinato adimora comune». Di qui l’effetto fiscale diallargare, anche ai conviventi di fatto, i bonus50 e 65% - laddove fino a ieri l’ap p l i caz i o n eera loro preclusa - senza la necessità che laconvivenza trovi fondamento in un titolocontrattuale. Di conseguenza, concludel’Agenzia, il convivente more uxorio chesostiene le spese dell’intervento di recuperoedilizio agevolabile ai sensi dell’ar ticolo16-bis del Testo Unico delle Imposte suiRedditi (TUIR), nel rispetto delle altre con-dizioni ivi previste, può beneficiare delladetrazione alla stregua del familiare con-vivente. A tal riguardo, si ricorda che laconvivenza deve sussistere fin dal momentoin cui iniziano i lavori.

Conseguenze negativeper le imprese non in

regola, dalla sospensionedelle domande di

iscrizione all’applicazionedelle sanzioni

amministrative pecuniarie

Settembre 2 01 610 | CIPA .ATNORMATIVE Si tratta della sottomisura sulla “Prevenzione dei danni da calamità naturali di tipo abiotico”

Reti antigrandine, ecco il bando PsrHa una dotazione finanziaria di 4 milioni di euro. La spesa massima ammissibile è pari a 9.000 euro/ettaroE' stato pubblicato il bando aisensi del Psr 2014-2020 MisuraM05 - Sottomisura 5.1 - Ope-razione 5.1.2 Prevenzione deidanni da calamità naturali ditipo abiotico - Reti antigran-dine. L'operazione ha lo scopodi sostenere la redditività e lacompetitività delle aziendeagricole di fronte alle avversitàatmosferiche e alle calamità na-turali di tipo abiotico operandosulla prevenzione dei rischi alfine di consentire alle aziendedi poter mantenere i livelli diqualità e di commercializzazio-ne dei prodotti, permettendo ilmantenimento delle quote edegli standard richiesti dalmercato, in particolare in pre-senza di accordi di filiera.La dotazione finanziaria pre-vista per l'attuazione di questobando è fissata in 4 milioni dieuro di spesa pubblica.

Soggetti beneficiariIl presente bando è riservato a

richiedenti in possesso dei re-quisiti di agricoltore in attività.

Spese ammissibiliLe spese ammissibili dovrannoessere sostenute e fatturate nelperiodo compreso tra la data dipubblicazione del bando e iltermine per la realizzazione de-gli interventi per:a) acquisti materiali e attrez-zature, anche in leasing fino a

copertura del valore di mercatodel bene;b) spese per l’istallazione dellereti antigrandine;c) investimenti immateriali(spese generali e tecniche, spe-se di progettazione, di predi-sposizione delle domande disostegno, consulenze, studi difattibilità) connessi alla realiz-zazione dei sopraindicati inve-stimenti a) e b) nella misura

massima del 12% delle speseammissibili fatturate.La spesa minima ammissibile èpari a 1.000 euro/impianto diprotezione. La spesa massimaammissibile è pari a 9.000 eu-ro/ettaro fino a un massimo di90.000 euro/beneficiario.

Entità e forma dell’age -colazioneIl sostegno è pari all'80% delcosto dell'investimento ammis-sibile per ciascun impianto dip ro tez i o n e.

Scadenza 23.11.2016La domanda di sostegno deveessere presentata a partire dalgiorno della pubblicazione delpresente bando sul BollettinoUfficiale della Regione Piemon-te ed entro e non oltre 90 giorni,pena la non ricevibilità delladomanda stessa.Tale termine è la scadenza ul-tima per la presentazione me-diante il sistema informatico.

ImboschimentoCon D.D. del Settore Foreste n.1734 del 12.07.2016, modificata conD.D. n. 2172 del 17.08.2016, sonostate approvate le graduatorie delledomande pervenute in attuazionedel bando 2016 dell’Op erazione8.1.1 del PSR 2014-2020, "Imbo-schimento di terreni agricoli e nonagr icoli".I richiedenti con domanda di so-stegno ammissibile e finanziabiledovranno presentare la documen-tazione tecnico-amministrativa in-dicata entro il 10 ottobre 2016, cioè(75 giorni dal ricevimento dellaPEC inerente l’inserimento in gra-duatoria), pena l’a nnu llam e ntodella domanda.La documentazione dovrà esseretrasmessa al Settore Tecnico re-gionale pdf p competente per ter-ritorio. Per informazioni rivolgersiagli Uffici CAA CIA.

EMERGENZA Apicoltura a rischio in provincia di Alessandria e nel Cuneese

Segnalata la presenza di vespa velutinaNUOVI CORSI

Al via i corsi di Formazione professionale in campoforestale. Le attività sono finanziate dalla RegionePiemonte, quindi gratuiti per l’utente finale, si svol-geranno nelle province di Torino, Alessandria, Cu-neo, Novara e Verbania e saranno tenuti da IstruttoriForestali qualificati. Per informazioni: CIPA-AT (or-ganizzazione e segreteria amministrativa) -011/534415 o [email protected] .

INSETTI Al momento non ci sono soluzioni efficaci

Cimice asiatica in espansioneLa cimice asiatica, nome scientifico Ha-lyomorpha Halys, in grado di creare danninotevoli, fino alla completa distruzionedel raccolto, sta diventando una veraemergenza in Piemonte. Le aziende chehanno subito danni, anche importanti,sono centinaia. La soluzionepurtroppo è ancora lontana.Originaria dell'EstremoOriente, la cimice è un in-setto dalle caratteristiche in-sidiose: è polifago, non haquindi particolari preferen-ze e attacca qualsiasi pianta,fin anche alle piante orna-mentali, si riproduce velo-cemente e ha una capacità di diffusioneesponenziale. Particolarmente attaccatimelo e pero, ma anche pesco, nocciolo ekiw i.Sono diverse le strategie di difesa che sistanno studiando ma, su tutti i fronti, èancora lontano il momento in cui si potràdire che è stata trovata una soluzionedefinitiva. Sul fronte dei trattamenti, la

famiglia più efficace è quella dei Piretroidi,ma il problema per questo tipo di prodottiè che risultano dannosi anche per insetticonsiderati utili. Si corre, quindi, il rischiodi squilibrare l'ecosistema interno al frut-teto. Una strategia potrebbe essere quella

della chiusura dei fruttetitramite reti, utilizzando emodificando le protezionigià molto presenti contro lagrandine. La soluzione risul-terebbe anche economica-mente costosa.Ancora ai primi stadi, invece,lo studio degli antagonistinaturali dell'Halyomorpha

Halys. E' una linea di difesa della quale sista occupando da un anno il Disafa diTorino, il Dipartimento di scienze agrarie,forestali e alimentari dell'università conrisultati al momento non incoraggianti.L'unico insetto, infatti, già presente in Ita-lia in grado di attaccare le uova è l'A-nastatus sp. Purtroppo, però, il suo gradodi parassitizzazione è inferiore al 20%.

È stata i confermata lapresenza in Piemonte, inprovincia di Alessandria eanche nel Cuneese, dellavespa velutina, subito ri-battezzata “calabrone kil-ler ”.Giunta in Francia nel2004, la vespa velutina si èrapidamente diffusa inEuropa fino a raggiungereBelgio, Spagna, Portogalloe Italia (dove è stata se-gnalata per la prima voltanel 2012). Questa vespa,tipico esempio di “spe ciea l i e na” che si estende in

un areale non suo a causad el l’azione umana, stacausando non pochi pro-

blemi all’ap i c o l tu ra.E’ una predatrice di api,poiché le larve sono nu-

trite con proteine ricavateda artropodi e causa gravidanni agli alveari. Inoltreè piuttosto aggressiva neiconfronti degli insetti im-pollinatori in particolare.Considerata la pericolo-sità della specie è asso-lutamente necessario cer-care di individuare e di-struggere i nidi e per farquesto c’è bisogno dellacollaborazione di tutti gliapicoltori e non solo. Li-mitare la diffusione diquesto insetto può volersignificare la salvezza di

molti apiari sul suolo pie-montese e nazionale.La comunità scientificada tempo si sta interro-gando sul controllo dellavespa attraverso l’i nt ro-duzione di parassiti, pa-rassitoidi, patogeni o an-

tagonisti, ma al momentosono pochissimi gli studiin merito e l’intro duzioneo la diffusione di specieper la lotta biologica rap-presenta un alto rischioper le altre specie en-d e m i ch e.

Tante micotossine nel mais,una criticità sempre più frequenteUna formula che possa mettere alsicuro gli agricoltori dal problema mi-cotossine (aflatossine e fumonisine inprimis) nel mais ad oggi non c’è. Lacorretta gestione dei fattori produttiviquali epoca di semina, scelta varietale,irrigazione, stoccaggio ed essicazionedelle granaglie può permettere unasignificativa riduzione della contami-nazione, ma il problema purtropponon è risolvibile in modo radicale congli strumenti di cui dispongono at-tualmente i nostri maidicoltori.Le micotossine sono prodotte da fun-ghi patogeni che penetrano nelle le-sioni provocate alla pianta e alle ca-riossidi del mais dalla larva della far-falla Piralide. I “mezzi agronomici tra-d i z i o na l i” sono scarsamente efficaciper combattere la Piralide, soprattuttonelle annate calde e umide (che sonosempre più frequenti). Gli insetticidiche vengono abitualmente usati nonsono in grado di controllare com-

pletamente l’infezione. Inoltre, l’uso diinsetticidi, in piccola o grande quan-tità, non è mai positivo per l’a m-b i e nte.La soluzione più efficace per impedirela proliferazione delle micotossine sa-rebbe il mais ogm bt resistente allapiralide, il quale, diminuendo le “por ted’e nt rat a”, che sono date dai fori edalle gallerie della piralide, rende me-no facile lo sviluppo delle muffe tos-si ch e.L’Italia ha deciso di vietare, anche convalide ragioni, la coltivazione del maisbiotech, ma, alla luce della costante ediffusa presenza di micotossine nelmais ogm free, sarebbe utile aprire unadiscussione serena, costruttiva e ra-zionale sui costi e i benefici di questadecisione e occorre, nel solco dellatradizione, sviluppare la ricerca perfavorire una maggior innovazione conun piano di ricerca serio e sganciato dachiusure pregiudiziali.

Settembre 2 01 6MERCATINO | 11

Mercatinocompro, vendo, scambio

Questa rubrica è luogo diincontro dei lettori che in-tendono comperare, vende-re, scambiare qualsiasi co-sa. Invitiamo gli interessatia utilizzare la scheda perrendere più agevole il nostroser vizio.Le schede vanno trasmessealla redazione di “Nuo vaAgricoltura Piemonte”,via Onorato Vigliani, 123- Torino - Fax 011.4546195- e-mail: [email protected] pubblicazione è intera-mente gratuita. Gli annuncirestano in pubblicazioneper un mese, dopo di che ènecessario inviare un nuovot agliando.

MACCHINEE ATTREZZATUREAGRICOLE VARIE•RIMORCHIO ENRIA, di-mensioni 4.50 X 2.00 m, ri-baltabile su tre lati. Tele-fonare ore parti al numero334/9057747.•FALCIATRICE, 1 metro,tel. 348.7142040•ROTOBALLE “Super ti-n o1 50 0 ” poco usata, Ri-morchio “Silvercar ” 140 q.licon balestre industriali co-me nuovo, per cessata at-tività tel. 3339563891.•PALI testa castagno conpunta. Idem Mezzani. Prez-zo € 16 q.le - Filo zincatobekaert diametro 13/14 inrotoli € 0,70 kg. Zona Ova-d e s e / C a r p e n e t o , t e l .0143.876152- 333.3650431.•RIMORCHIO quattroruote con tre giri di sponde,misure 4 x 2, tel. 0124616364.•COMBINATA per lavora-zione legno-modello Sicar300 in ghisa, prezzo da con-cordare, tel. 348 8095948.•TRINCIASTOCCHI, tipoNardi mt. 2,5 e seminatricegrano con rototerra Fran-dent mt 2,5 e trinciaerbatipo becchio con sposta-mento idraulico mt 2,5, tel.(h. ufficio) 011.9807508.•ARATRO Moro bivomero,mod. 16AS, in ottimo statosempre rimessato, aratroche ha lavorato poco, tel.338.9610585.•T O R C H I O i d r a u l i c omontato su quattro ruote,mulino per trattore in ot-timo stato, tel. 0161 980976- 328 0188093.•50HN DEERE 3030, conbivomero chialva sposta-mento idraulico, venditaper cessata attività, tel.347.5871926.•RIMORCHIO Graziano,quattro ruote, ribaltabile 3lati, omologato, 4 x 2 h. 1,20tel. 348.7782188.• PALI testa castagno conpunta. Idem Mezzani. Prez-zo € 16 q.le - Filo zincatobekaert diametro 13/14 inrotoli € 0,70 kg. Zona ova-d e s e / C a r p e n e t o , t e l .333.365043.•IMPIANTO per diserbolocalizzato per seminatriceda Mais a 4 file, tel. 3382331248.•FIAT 1000 in buone con-dizioni con attacchi rapidi egommato posteriore in ot-time condizioni, roter di2,50, estirpatore per la pre-parazione di terreni mec-canico apertura 3,40, pom-

pa per vuoto, tre spalle por-tata 20 quintali, filtro ne-tafin con contenitore per laf e r t i r i g a z i o n e , t e l .339.4811503.•MOTO COLTIVATOREcolibri Bedogni con barrafalciante cm. 115 in ottimec o n d i z i o n i , t e l .3495274598.•attrezzatura agricola, tor-chio, pigiatrice manuale,damigiane, bottiglie, tappa-bottiglie, ceste, tutto a Cre-m o l i n o ( A L ) , t e l .010.7455103.•TRATTRICE agricolaDeutz 4.50 90 cavalli, dop-pia trazione, freni ad aria, iltutto in ottime condizioni. Telefonare 0119416788 adore pasti.•IMBALLATRICE da mon-tagna Tel. 3381819695.•ARATRO mono vomeroBorello, betoniera per ce-m e n t o 2 2 0 l i t r i , t e l .333.2320941;•FALCIATRICE, piccola, 1metro, tel. 348.7142040;•FRESA, 14 cavalli, avvia-m e n t o e l e t t r i c o , t e l .338.8518995;•IMPIANTO per diserbolocalizzato per seminatriceda Mais a 4 file, tel. 3382331248;•RINCAL ZATRICE permais, 4 file, in ottime con-dizioni, tel. 340.2824163;

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AU TO M O B I L IE MOTO – CICLI•FIAT PANDA, 4x4, anno1995, km 150.000, ottimecondizioni, visibile a Pae-s a n a ( C N ) , t e l .348.9299154;•FIAT PANDA 4X4 Fire1 0 0 0 , a n n o 1 9 8 6 , t e l .348.7142040.•AUTOCARRO Fiat 65/10telonato, km. 350.000, cas-s o n e m t . 4 x 2 0 . Te l .0141.517990.•FIAT PANDA 4x4 fire1000, motore funzionante,carrozzeria porta da ripa-rare; parabrezza anteriorenuovo per Fiat 242; baga-gliera per Palio Fiat, tel.348.7142040.•SUZUKI VITARA, a ben-zina 4x4 color bianco; 3porte, vetri posteriori oscu-rati, cambio 5 marce conridotte, trazione integraleinseribile, gommato inver-n a l e n u o v o , t e l .333.3668666.•PRINZ verde del 1970. Inbuono stato. A Cuneo. Km145.000. Tel. 3421305069.

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fiere nonché musei agricoli.Zona Alessandria/Carpe-neto, comuni del territorioOvadese. Tel. 0143.876152 /333.3650431;•PALI testa castagno conpunta. Idem Mezzani. Prez-zo € 16 q.le - Filo zincatobekaert diametro 13/14 inrotoli € 0,70 kg. Zona ova-d e s e / C a r p e n e t o. Te l .0 1 4 3 . 8 7 6 1 5 2 /333.3650431;•VETRO, parabrezza x 242ancora imballato; bagaglie-ra per Fiat Palio, ACQUA-RIO c/ gambe metallo, tel.348.7142040.•n. 100 CASSE IN PLASTI-CA per trasporto uva. DueBOTTI in vetroresina da 20q.li l’una. Due BOTTI in ce-mento (vetrificato) da 30q.li l’una. Una BOTTIEincemento (vetrificato) da 50q.li. Un GIRELLO e unR ANGHINATORE. Tel .0 1 4 1 . 5 5 6 5 0 8 –333.1116264.•150 BOTTIGLIE per vino,10 damigiane, rastrellino daf i e n o a n n i ‘ 6 0 . Te l .3497782446.•CALDAIA pellet Pasqua-licchio cs marina perfettavendo anno 2011 40 kw €2.300, tel. 0173.750788.•LAMA per sgombero ne-ve, marca Fissore, attacco asollevatore anteriore, lar-ghezza m. 3,30 o 3,60 usatamolto poco, tel. 0144.88157– 346.3902450.

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Settembre 2 01 612 | IN PRIMO PIANO

TERRA MADRE SALONE DEL GUSTO 2016Dal 22 al 26 settem-bre Torino accoglieTerra Madre Salone

del Gusto 2016, a vent’an-ni dalla prima edizione delSalone Internazionale delGusto, in un format to-talmente rinnovato e an-c o r a p i ù f o c a l i z z a t osu l l’importanza dell’az i o -ne quotidiana di coltiva-tori e produttori di cibo intutto il mondo. Quest’an-no l’evento abbandona,infatti, il perimetro tradi-zionale del polo fieristicoper innestarsi in tutta lacittà. Un appuntamentodiffuso cheavrà il cuorepulsante nelParco del Va-lentino, sitodel Mercato edei Presìdii n t e r n a z i o-nali, con ap-pendici pres-so il Castellodel Valentinoe T o r i n oEsposizioni, per i Forum diTerra Madre, e nel BorgoMedioevale, quale sede diattività didattiche perscuole e famiglie, labora-tori, workshop e percorsisensoriali. Le principalivie e piazze della città sitrasformeranno in altret-tanti luoghi della mani-festazione, alla scoperta diitinerari tematici e singole

attrattive per la presenzadiffusa dei Presìdi italiani,della Cucina dell’A l l ea n z a,d e l l’Enoteca nel Cortile diPalazzo Reale e di moltialtri spazi a tema ed ap-pu nt a m e nt i .

Anche Cia –A g r i c o l t o r iItaliani è tra isostenitori diquesta nuovaformula dellar a s s e g n apromossa daSlow Food eha raccoltol’invito a por-re ancora dipiù l’atte n-

zione verso i produttoriallestendo presso il LungoPo del Parco del Valentino(stand I011) uno spazio di50 metri quadrati intera-mente dedicato a giovani egiovanissimi che si chia-merà “Agri – call you” esarà destinato a offrire in-formazione e formazione a360 gradi a chi vuole av-vicinarsi al settore prima-

rio, avviare una nuova im-presa o semplicementetentare un primo approc-cio alla terra.Da giovedì 22 a lunedì 26settembre, ogni giornodalle 10 alle 13 e dalle14,15 alle 18, sarà infattiattivo lo Sportello Nuova

Impresa – Giovani in Cam-po al quale gli aspirantiagricoltori under 40 po-tranno rivolgersi per rice-vere una consulenza gra-tuita su tutte le tematichelegate all’avvio o al primoconsolidamento di unagiovane impresa: dalle

questioni legali al fiscale,dalle consulenze tecni-co-agronomiche a quellein materia di formazione esicurezza sul lavoro. Losportello sarà gestito dagliesperti della Cia e del Pa-tronato Inac e si avvarràdella consulenza di pro-

fessionisti legali specializ-zati in diritto agrario e inmaterie giurislavoristiche.Le aree a disposizione de-gli interessati per la ri-chiesta di una consulenzasono: legale, patronato, fi-scale, formazione/sicurez-za sul lavoro, tecnica e

IL KIT Presso gli stand CIA, contiene ricetta e ingredienti per l’amatriciana

Così si possono aiutare i terremotatiIl pubblico che affollerà gli standdel Salone del Gusto di Torino avràl’occasione di contribuire alla ri-costruzione e al sostegno dellepopolazioni del Centro Italia col-pite dal sisma del 24 agosto graziea l l’iniziativa promossa a livello na-zionale dalla Cia – Agricoltori Ita-l ia n i .A partire dal 22 settembre e perl’intera durata del Salone, pressogli stand della confederazione, sa-rà possibile acquistare un kit con-tenente la ricetta e gli ingredienti

per cucinare l’amatriciana e lagricia – la versione in bianco dellacelebre pasta con il guanciale –piatti simbolo della tradizione cu-linaria del centro Italia ed originariproprio di Amatrice, una dellelocalità più colpite dal terremoto.Il ricavato dell’iniziativa beneficaverrà devoluto prima dell’i nve r n oalle imprese agricole aderenti allaCia danneggiate dalla calamità af-finché possano riprendersi il pri-ma possibile.A l l’interno di uno speciale co-

fanetto, venduto alla cifra sim-bolica di 10 euro, saranno con-tenuti pasta, pomodoro, guancialee pecorino romano e la ricettaoriginale curata dall’agrichef dellazona di Cittareale da seguire passodopo passo per cucinare un’a ma -triciana autentica per cinque per-s one.L’iniziativa proseguirà poi nellepiazze italiane anche nei giornisuccessivi al Salone torinese gra-zie al circuito de “La Spesa inCampag na”.

IN PROGRAMMA Diverse le iniziative curate direttamente, grazie alla collaborazione di alcune aziende associate

Gli appuntamenti della Cia durante la manifestazioneConoscere, gustare, imparare,approfondire il mondo del ciboe i suoi protagonisti. Il pro-gramma degli appuntamentiorganizzati a Torino in occa-sione di Terra Madre Salone delGusto 2016 è semplicementesterminato e abbraccia moltis-simi luoghi della città. Nonmancano alcune iniziative cu-r a t e d i r e t t a m e n t e d a l l aCia-Agricoltori Italiani, che sisvolgono lontano dallo standistituzionale, grazie alla colla-borazione di alcune aziende as-s ociate.Venerdì 23 settembre, dalle 19alle 21, Anabio (AssociazioneNazionale Agricoltura Biologi-ca) e il Consorzio Natura Ali-menta propongono nell’a reaMaestri del Gusto in piazzaleValdo Fusi un’iniziativa volta a

far conoscere l’agricoltura bio-dinamica e i suoi prodotti. Laserata sarà composta di una

presentazione dei princìpi cheregolano questo tipo di agri-coltura, più restrittiva di quella

biologica e più utile alla terra, esi completerà con una degu-stazione di formaggi e altri pro-dotti piemontesi rispettosi diquesti processi produttivi.Domenica 24 settembre, dalle11, in piazza Castello presso lostand della Regione Piemonte laCascina del Prevosto di Cu-miana (To) animerà lo spaziodedicato alle fattorie didattichecon l’iniziativa “Musica e ballorespirando i profumi della ca-s cina”. Rosanna Tabasso e PaolaSignoretto condurranno i pre-senti in un laboratorio sen-soriale alla scoperta dei pro-fumi delle erbe e della cam-pagna, illustrando con imma-gini la filiera alimentare e gui-dando degli esercizi aerobici acorpo libero al ritmo di tam-burello per insegnare a “g u-

st a re” anche l’aria che respi-r iamo.Lunedì 26 settembre, dalle 11alle 13, la Sala Gange del Ca-stello del Valentino ospiterà ilconvegno “Torino e le sue gran-di donne”, organizzato da Don-ne in Campo, l’associazione diagricoltrici della Cia – Agr i-coltori Italiani. L’obiettivo èquello di celebrare il ruolo fem-minile nell’agricoltura con unoscambio di esperienze tra ledelegate di Terra Madre, fulcrodel processo di cambiamentonelle rispettive realtà, e le agri-coltrici torinesi. L’incontro, ininglese e spagnolo, sarà intro-dotto da Valentina Calliero, gui-da turistica torinese che offriràun excursus sulle grandi donneche hanno influenzato la storiadi Torino.

La prima volta di un festival diffuso in tutta Torino

Dal 22 al 26 settembre sirinnova l’a p p u n t a m e n tointernazionale torinese

con un format totalmenterinnovato e ancora

più focalizzatosull’i m p o rt a n z a

dell’azione quotidianadi coltivatori e produttoridi cibo in tutto il mondo

I NUMERI DELL’E V E N TONumeri davvero impressionanti quelli della nuovaedizione del Salone del Gusto. Sono, infatti, presentioltre 800 espositori provenienti da un centinaio di 100Paesi dei cinque continenti. A Torino saranno pre-senti ben 180 Presìdi Slow Food italiani e 150 PresìdiSlow Food internazionali provenienti da 55 Paesi.Supereranno la quota di 5.000 i delegati della rete diTerra Madre da oltre 500 Comunità del cibo, pro-venienti da ben 160 Paesi.Per gli amanti del vino, l’Enoteca proporrà in de-gustazione oltre 900 etichette. Sono in programmaben 128 appuntamenti su prenotazione, tra cui 82Laboratori del Gusto di cui una trentina dedicati alvino. Quattro gli Appuntamenti a Tavola e 27 le lezionidi Scuola di Cucina che vedranno protagonisti oltre40 chef e più di 300 produttori coinvolti negliappuntamenti. Attenzione anche ai bambini e allefamiglie con 180 attività loro dedicate.

Settembre 2 01 6IN PRIMO PIANO | 13

TERRA MADRE SALONE DEL GUSTO 2016

Orientamento per le nuoveaziende e percorsi didatticiper i più piccoli nello spazioCia nel Parco del Valentino

La prima volta di un festival diffuso in tutta Torino

paghe. Sarà possibile pre-sentarsi allo sportello oprenotare anticipatamen-te la propria consulenzaindicando l’orario richie-sto e le aree tematiched’interesse inviando unamail a [email protected]. Gli appunta-

menti possono essere pre-notati negli orari di spor-tello, ogni 45 minuti.Lo spazio “Agri – call you”disporrà inoltre di unaspecifica area didattica, al-lestita dall’ass ociazionenazionale “La Spesa inCampag na” per coinvolge-

re bambini e famiglie at-traverso un percorso sen-soriale di avvicinamentoalla terra e alle sue pro-duzioni. Potranno scopri-re alcune piante aroma-tiche – officinali, sentirne iprofumi, giocare a rico-noscere le piante di or-

taggi e toccare “al buio”dei semi. Al termine delpercorso troveranno an-che i prodotti trasformatiottenuti proprio dallepiante e dai semi cono-sciuti lungo il tragitto ap-pena compiuto.“Agri – call you” sarà quin-

di uno spazio con unadoppia anima e un unicoobiettivo. Insegnare ai gio-vani a fare impresa e sti-molare i più piccoli, chepotrebbero diventare gliimprenditori agricoli didomani, a scoprire la terra.Azioni che ricalcano la fi-

losofia di missione di Cia eSlow Food: promuovere ilsettore, le produzioni agri-cole di qualità, la tuteladella biodiversità, la so-stenibilità e l’etica delleimprese per fare agricol-tura rendendo protagoni-sti gli agricoltori.

IL TOUR Da Palazzo Reale e dallo storico Teatro Carignano al Parco del Valentino

Alla scoperta dei luoghi più belli della cittàUn tour alla scoperta dei luoghiprotagonisti dell’edizione 2016 diTerra Madre Salone del Gusto. So-no i percorsi proposti dall’orga -nizzazione di questo evento nonpiù circoscritto a un singolo polo,ma diffuso per la città e oltre.Mappa alla mano, iniziamo il no-stro viaggio a spasso per Torinoiniziando dai viali del parco delValentino. Facilmente raggiungi-bile con la metropolitana - fermateNizza e Marconi - il parco del Va-lentino ospita il grande Mercato e iPresìdi internazionali. Qui trovia-mo prodotti provenienti da ogniparte del mondo e conosciamo gliartigiani e le loro storie. Inoltre, alCastello del Valentino e a TorinoEsposizioni si svolgono i Forum diTerra Madre, spazi di dibattito econfronto in cui i delegati dellarete di Terra Madre approfondi-scono le tematiche legate al cibo.Poco distante, il Borgo Medievaleaccoglie le attività didattiche perscuole e famiglie con laboratori,workshop, percorsi sensoriali em o st re.Proseguiamo il nostro tour, dire-zione centro città, a piedi, in bi-

cicletta grazie al servizio ToBikeoppure con il servizio di bus na-vetta. Prima tappa piazzale ValdoFusi, dove i Maestri del Gusto pro-pongono le eccellenze enogastro-nomiche di Torino e provincia.Continuiamo quindi su via Roma epiazza San Carlo, circondati daiPresìdi italiani che ci accompa-gnano fino a Piazza Castello, cheaccoglie i Partner dell’evento, al-cune regioni italiane e la Cucinad el l’Alleanza, sino alla grandeEnoteca realizzata nel cortile delbellissimo Palazzo Reale. Prima diun calice di vino, nell’a nt i st a nte

Piazzetta Reale, lasciamoci tentaredalle proposte di venti originaliFood truck.Lo storico Teatro Carignano è de-dicato al ricco programma di con-ferenze, mentre via Po si trasformanella Via del Gelato grazie allamaestria di Alberto Marchetti edella Compagnia dei Gelatieri edel miele, con lo spazio dedicatoagli apicoltori nel Rettoratod e l l’Università di Torino. Raggiun-giamo Piazza Vittorio e scendiamoai Murazzi del Po, dove i locali direcente riapertura propongonoper l’occasione le migliori birre

artigianali italiane. Ad accompa-gnarle una selezione di Cucine distrada selezionate da Slow Food.Tre luoghi simbolo di Torino chealternano storia e innovazionequest ’anno accolgono attesi ap-puntamenti dell’evento: al Circolodei Lettori troviamo alcuni Labo-ratori del Gusto dedicati ai pro-dotti della terra; il Grattacielo In-tesa Sanpaolo ospita invece dueappuntamenti della Scuola di Cu-cina con lo chef Ivan Milani che ciconduce alla scoperta di aceto bal-samico e legumi; imperdibili poigli incontri della Mixology orga-nizzati nelle sale di Aste Bolaffi,dove assaggiare il Vermouth sto-rico di Torino, esplorare tutti gli usidel gin e avvicinarci all’inasp ettatomondo del rum guatemalteco.Ultima tappa, ma non meno im-portante, è Eataly Torino Lingotto.Tre i cicli di incontri proposti: laScuola di Cucina e - novità di que-st ’anno - le Storie di Cuochi e diCucina. Chef provenienti dai cin-que continenti ci guidano alla sco-perta di curiosità e innovazioni ga-stronomiche: diamo uno sguardoalla cucina del futuro, scopriamo i

segreti dell’agave e la biodiversitàdei legumi, impariamo a ricono-scere i diversi tipi di grano italianoe le numerose varietà di bananeugandesi. E poi ancora i richie-stissimi Appuntamenti a Tavola se-rali: ad alternarsi ai fornelli chefspagnoli, russi e italiani del calibrodi Xavier Pellicer, Sergey e IvanBerezutskiy, Federico Zanasi ePierpaolo Livorno, con un finale as orpresa.A guidarci durante l’evento tor-nano i Personal shopper: gli stu-denti dell’Università di ScienzeGastronomiche sono disponibiliper consigliarci i prodotti più cu-riosi da acquistare, condurci intour enogastronomici con il Biken’eat e il Walk n’eat, e coinvolgercinegli Eatin per condividere cibo eide e.Le attività di Terra Madre Salonedel Gusto 2016 proseguono neimusei cittadini con mostre, per-corsi e proiezioni alla Galleria ci-vica d'arte moderna e contempo-ranea, al Museo del Cinema, alMuseo di Arte Orientale e al MuseoEgizio, e fuori Torino con le visitealle Residenze Reali.

Da sinistra, Teatro Carignano (fotoBruna Biamino), Palazzo Reale (fotoAntonella Fontana) e il Borgo Medie-vale (foto Archivio Slow Food). Sotto,la Reggia di Venaria (foto ArchivioSlow Food)

Settembre 2 01 614 | ALES SANDRIAPROGETTO “Coltiviamo il buon grano di qualità” col Centro Agricolo San Michele, Produttori Mais di Alessandria e Settevie

Grano, la strada per uscire dalla crisiDalla protesta alla proposta: si riparte pensando alle varietà colturali Bologna, Rebelde e ForcaliIl mondo cooperativo rac-coglie la provocazione lan-ciata da tutto il mondoagricolo provinciale rap-presentato da Cia e Con-fagricoltura e sfociata nelblocco delle contrattazioniper un mese alla Borsamerci della Camera diCommercio e con l'inizia-tiva “Non semineremo piùgrano - prezzo pagatotroppo basso” e rispondecon il progetto “Co l t i v ia -mo il buon grano di qua-lità” coordinato con il Cen-tro Agricolo San Michele,Produttori Mais di Ales-sandria e Settevie.Dopo un mese di agita-zione, dalla fase di protestasi passa alla programma-z i o n e.«Il nuovo progetto non è lasoluzione aiproblemi dimercato cheil frumentosta attraver-sando in tut-t a I t a l i a -spiega GianPiero Ame-g l i o p r e s i-dente provinciale Cia - maè quanto oggi riusciamo arealizzare, sostenere e pro-muovere tra i nostri as-sociati e tutti gli agricoltorialessandrini: ottenere

masse critiche di frumentoconsistenti e omogenee econcentrare l’offerta sonocondizioni irrinunciabili,

cui tutti glia g r i c o l t o r idevono ten-d e re » .I l pro g etto“Co ltiviamoil buon granodi quali tà”intende pro-durre innan-

zitutto masse omogenee difrumento tenero, di di-mensioni importanti, chepossano rispondere alleesigenze qualitative equantitative dell’industr ia

di trasformazione, quindiadottare una tecnica col-turale che consenta il rag-giungimento di quelle ca-ratteristiche merceologi-che che sono alla base diogni contratto agroindu-striale. Riguardo alle va-rietà, sono state identifi-cate le cultivar Bologna,Rebelde e Forcali, che of-frono produzioni del livel-lo qualitativo dei grani pa-nificabili superiori/di for-z a.Condizione inderogabile èl’utilizzo di seme certifi-cato, selezionato, di purez-za varietale certa, pulito daimpurità e dotato di ele-

vata germinabilità, condi-zioni che consentono diridurre la quantità di semeutilizzato: la risemina dig r a n o d i p ro d u z i o n eaziendale non è assoluta-mente ammessa. Inoltre ilseme certificato è già con-ciato e non richiede ul-teriori trattamenti alla se-mina. Tutte queste carat-teristiche della sementecertificata consentono lamigliore nascita e parten-za della coltura. Gli ufficitecnici della Cia sono adisposizione per ognichiarimento e per facili-tare i contatti degli agri-coltori con le Cooperative.

Le varietà scelte“Reb elde”, “B ologna” e “Fo rca l i” sono tre varietàpanificabili superiori/forza con una straordinariacapacità di fornire un’eccellente qualità. Per pro-durre masse di prodotto omogeneo e con de-terminate caratteristiche merceologiche è fon-damentale adottare una tecnica colturale ade-gu at a.I tre requisiti colturali fondamentali per ottenerequantità e qualità sono:• utilizzo di semente certificata: perché garantiscel’elevata purezza varietale, quindi il prodotto man-tiene totalmente le caratteristiche del materiale dibas e;• concimazione azotata: un corretto apporto azo-tato, nel rispetto di dosi e tempi di sommi-nistrazione (fondamentali tre concimazioni in ac-cestimento, levata e botticella/spigatura), garan-tisce al prodotto finale un adeguato contenutop ro te i c o ;• difesa fitosanitaria: essenziale per garantire lasanità dell’intera pianta e quindi un correttoriempimento della cariosside e prevenire la com-parsa di micotossine.“B ologna” è una varietà ormai conosciuta e con-solidata da anni per la sua grande stabilità pro-duttiva e qualitativa. “Reb elde” è una varietàemergente, e quest’anno ha dato buoni risultatiproduttivi ed è risultata molto resistente al Fu-sarium. “Fo rca l i” è una varietà nuovissima, chesembra interessante sia sotto il profilo quantitativoche qualitativo. Queste tre varietà sono stateindividuate e scelte in quanto nelle aree più fertilie vocate hanno fornito le migliori produzioni econsentirebbero di produrre farine di qualità ingrado di soddisfare le esigenze di mercato.

Discarica Sezzadio: «La faldaacquifera va tutelata!»Anche la Cia scende al fianco degliagricoltori e dei Comuni impegnati nel-la protesta contro la realizzazione delladiscarica di Sezzadio della proponentesocietà Riccoboni, che dovrebbe essererealizzata nei pressi di una delle faldeacquifere più grandi del territorio, ca-pace di soddisfare – da sola – l'esig enzadi circa duecentomila persone.«Non si tratta di demonizzare la di-scarica in sé, che comunque è un'operautile, ma di tutelare le imprese agricole ela popolazione che da quella falda at-tingono l'acqua, bene comune – spie gaCarlo Ricagni, direttore provinciale CiaAlessandria -. Una corretta pianifica-zione deve essere gestita sulla base dellagaranzia dello smaltimento corretto deirifiuti, ma soprattutto nel rispetto dellatutela del patrimonio idrico e terri-toriale esistente. Inoltre, le produzionidi qualità delle nostre imprese nell'area

interessata sono seriamente messe arischio, anche in previsione della co-struzione della nuova tangenziale chesegmenterà i lotti dei terreni».La discarica di Sezzadio è un progetto indiscussione dal 2011 che interessa l'areadella falda acquifera di Predosa/Sez-zadio, da cui attingono il comune diAcqui Terme e numerosi altri comunidel Basso Alessandrino e della ValleBormida. Questa è l'unica falda in-contaminata della provincia, che la Re-gione Piemonte ha inserito nel PianoTutela delle Acque come uno dei treacquiferi di riserva da tutelare in tutta laregione. Il Comitato Agricoltori dellaValle Bormida, sindaci, comitati e cit-tadini portano avanti la battaglia diopposizione alla realizzazione dell'im-pianto nei dintorni della falda, per leragioni spiegate che la nostra Con-federazione condivide e approva.

Condizione inderogabileè l’utilizzo di seme

certificato, selezionato,di purezza varietale certa,

pulito da impuritàe dotato di elevata

ge rm i n a b i l i t à

Coltiviamo la passioneper il libro locale

Settembre 2 01 6ALESSANDRIA | 15

LA VISITA L'Istituto di San Martino di Rosignano che forma i professionisti dell'agri c o l tu r a

Itas Luparia: buon anno scolastico!Gli iscritti sono attualmente 250 divisi per 11 classi, in aumento rispetto agli anni scorsi

Quella che si respira al-l'ITAS Vincenzo Lupariadi San Martino di Ro-signano, a inizio settem-bre, è l'atmosfera dellavigilia del primo giorno discuola, ad una settimanadal suono della campa-nella del nuovo anno sco-lastico: silenzio dei cor-ridoi, personale già ope-rativo, locale mensa tiratoa lucido e provviste inarrivo. Siamo stati in vi-sita all'Istituto per farequalche considerazionesulla formazione e sul fu-turo degli allievi che scel-gono l'indirizzo agrario.Insieme a Ferruccio Bat-taglia, vicario della di-rigente scolastica Nico-letta Berrone, e ClaudioDegiovanni, coordinatoredel convitto, abbiamo co-nosciuto le diverse partiche compongono il Lu-paria: le aule di studio, ilconvitto, lapalestra, lacantina, i lbirrificio, l'a-zienda agri-c o la.Gli iscritt isono attual-mente 250divisi per 11classi , nu-meri in au-m e n t o r i-spetto agliscorsi anni. La metà diloro, provenienti dallaprovincia di Alessandriama anche dal resto delPiemonte, dalla Valled'Aosta e dalla Liguria;vivono nel convitto, scelti

su una graduatoria chetiene conto della distanzae del rendimento scola-st i c o.«Il convitto è un'espe-

rienza chemodella i ca-ratteri esu-beranti e for-tifica quellipiù timidi,attraverso lacondiv isionedi idee e dispazi - spie-ga ClaudioDegiovanni -qui nasconorapporti di

amicizia che durano tuttala vita. Al momento deldiploma vediamo sui vol-ti dei ragazzi il loro di-spiacere nel lasciare las cuola».Un terzo degli iscritti è

composto da ragazze,perché l'agricoltura dàanche modo di lavorarecon creatività e fantasia.A differenza di alcuni an-ni fa, non tutti sono “f ig l id'ar te”, anzi: ormai lamaggioranza degli allievinon ha esperienza inagricoltura né un'aziendain famiglia. Chi frequentail Luparia è motivato arimanere e il tasso di ab-bandono non è alto: co-loro che lasciano il per-corso, generalmente, pa-gano lo scotto del viverefuori casa e cambiare ra-dicalmente abitudini. Perchi si diploma, gli scenariche si aprono sono tanti:alcuni diventeranno im-prenditori, altri guardieforestali, altri ancora ve-terinari. Qualcuno diven-terà docente e insegnerà

al fianco dei propri ex-in-segnanti, proprio come èaccaduto a Ferruccio Bat-taglia, che racconta: «L'a-gricoltura avrà sempre ilsuo spazio e lascuola dovràadattarsi alletendenze delf u t u r o, c h evanno verso leproduzioni dinicchia vin-centi per ilMade in Italy,le energie al-ternative, i lbiologico e ilbio dinamico,la vendita di-retta. Le aspettative dellavoro e dei ragazzi dioggi viaggiano veloce-mente rispetto alle tem-pistiche della burocraziae delle riforme, soprat-

tutto in un mondo comeil nostro in cui è ne-cessario creare semprequalcosa di nuovo e di-verso: è difficile coniu-

gare impren-ditorialità eIstitu zioni».Già dal primoanno si svol-gono attivitàprat iche: s ive n d e m m ia,si pota, si cural'orto. L'azien-da agricola siestende su 10ettari, 3 sonodedicati a vi-gneto (con 25

tipologie di uva a baccabianca e rossa) e il resto aseminativo; tra i progetti,sono attive le sperimen-tazioni varietali per il gra-no, il frumento tenero,l'orzo. Dal terzo anno,con l'introduzione dellematerie caratterizzantiper i due di-versi indiriz-zi di studio( G e s t i o n eAmbiente eTe r r i t o r i o ;Pro duzionee Trasforma-zione) si puòapp rofitt ared e l l ' a l t e r-nanza scuo-l a - l a v o r o :400 ore dasvolgere aldi fuori dell'Istituto, sce-gliendo tra aziende (an-che piuttosto lontane),associazioni di categoria,parchi, attività zootecni-ch e.Poi ci sono le attivitàextra: quelle sportive(tornei di pallapugno ecalcio), i corsi di infor-matica e di inglese tec-nico, con cui si è chiamatia discutere una disciplinaa scelta alla maturità.Storica l'attività di rela-zione con il territorio: già

nel 1998 con la Provinciasi attuava un vigneto spe-rimentale, si trattava diFlavescenza dorata, era-no testate decine di va-rietà poco conosciute (ilLuparia è stato pionieredell'Albarossa!). Ancoraadesso il Luparia è apertoalla cittadinanza: si vi-nifica e si vendono lebottiglie e il frantoio è adisposizione dei privati,su appuntamento, per lafrangitura delle proprieolive. Altra “ch i c ca” è ilmicrobirrificio artigiana-le per la formazione deimastri birrai al terzo an-no di studio, con rilasciodell'attestato riconosciu-to dall'Unione Birrai: quisono studiate nuove ri-cette che le aziende chie-dono in sperimentazionecon ingredienti “a l te r na-t i v i”, come riso, sorgo,luppolo nazionale, segalecoltivata in quota nell'Ao-

st a n o.Ingre dientidi produzio-ne propria ed i p r i m aqualità an-che nelle cu-c i n e d e l l amensa, sottola responsa-bilità di Da-nilo Scaler-cio che spie-ga orgoglio-so: «Servia-

mo 220 pasti a pranzo e150 la sera, con quattromenu invernali e quattroestivi che cambiano set-timanalmente. Preparia-mo riso, verdure, carne,pesce che apprezzanoanche gli studenti dellavicina scuola media.Niente fritti, e il mio ri-pieno di zucca è un van-to ! » .A fine giornata abbiamocapito che strutture comequesta vanno conservatee valorizzate dalle Isti-tuzioni e dai privati chene hanno la possibilità.«Il nostro territorio vaprotetto - concludonoBattaglia e Degiovanni -Noi abbiamo la voglia e laforza di costruire parten-do sempre dallo spiritodel nostro fondatore Vin-cenzo Luparia, un avvo-cato con la passione perl'agricoltura che nel 1886ha cominciato a formare itecnici del domani... ilsuo lavoro continua an-cora oggi».

BASTIAN CUNTRARI

“Nutr(io)” qualche sospetto!Allora quel “top one” che mi è ca-pitato di vedere una volta, in unarisaia del casalese, era una “nu -tr ia”?Ignorante in materia sono andato acercare su internet e ho trovato chesono originarie del Sud America:allora come caz…pita sono arrivatequi da noi? Il Sud America non èproprio dietro l’angolo, mi sa chequalcuno le ha portate da noi. Holetto poi che si riproducono con unarapidità inaudita: se ho fatto bene iconti, una femmina può arrivare asfornare in un anno qualcosa comeuna media di una ventina di piccoli:ma non hanno la televisione nellaloro tana?Ho letto, e qui giungono le dolentinote, che danneggiano rive, argini,dighe e risaie. Quella che si puòdefinire una razza notevolmente in-vasiva .Non trattandosi di alieni ma di

animali di cui si conosce, da qualchetempo, il loro comportamento, checosa è stato fatto per impedire tuttoquesto? Mi sa tanto che come alsolito si è sottovalutata la situazioneche si veniva acreare e, tantopeggio, l’ev olver-si della stessa…E questo mi fan o t e v o l m e n t eincavolare! Nonsiamo più nelMedioevo, le co-se si sanno, leconseguenze pu-re !“Nutr io” qualche sospetto: non fa-temi pensare che l’Italia sia unanazione basata su incompetenti,menefreghisti, contrari a prescin-dere, paladini di diritti degli ani-mali; alla fine chi difende gli in-teressi degli agricoltori? Non di certo

le nutrie. Ma nemmeno l’i mm o -bilismo delle istituzioni.Mi ripeto nell’affermare che possocomprendere le ragioni di anima-listi e ambientalisti; ma a questo

punto p erchénon vi adottateuna coppia dinutrie e ve leportate nel vo-stro giardino onel vostro ap-p a r t a m e n t o ?Perché devonosolo creare dan-no nella miaproprietà e con-

tribuire all’ulteriore erosione di unreddito che già per mille altri motiviè eroso?Facile fare l’animalista in casa dialtr i!

Nerissim o,Vostro Bastian Cuntari!

I tecnici diplomatiEcco chi sono i tecnici Cia diplomati all'ITASLuparia: Enzo Brovia, Fabrizio Capra, FilippoGatti, Andrea Grillo, Valentina Natali, Renzo Ol-dano, Germano Patrucco, Franco Piana, Elia Ro-bino, Marco Torino. Nel gruppo Cia anche Eu-genio (Gege) Capra, docente dell'Istituto.

Ferruccio Battaglia

Ameglio incontra il ministro BoschiIl presidente provincialedella Cia, Gian PieroAmeglio, insieme al pre-sidente di Confagricoltu-ra Luca Brondelli, ha in-contrato il ministro per leRiforme Costituzionali e iRapporti con il Parlamen-to Maria Elena Boschi altermine del comizio or-

ganizzato dal Pd in piazzaDuomo ad Alessandriasulle "ragioni del sì". Il mi-nistro, che era in città perpromuovere la riformacostituzionale che porta ilsuo nome e che la Con-federazione appoggia, haparlato con Ameglio an-che per quanto riguarda

la situazione del grano sulterritorio, insieme al sin-daco di Alessandria, RitaRossa, che ha spiegato alministro cosa è accadutonelle ultime settimane incittà sulla problematicadel frumento tenero e laprotesta relativa portataavanti dalla Cia.

La metà di loro,provenienti dalla

provincia di Alessandriama anche dal resto

del Piemonte, dalla Valled'Aosta e dalla Liguria;

vivono nel convitto, sceltisu una graduatoria

che tiene conto delladistanza e del rendimento

scolastico

Un terzo degli iscritti ècomposto da ragazze,perché l'agricoltura dà

anche modo di lavorarecon creatività e fantasia.

A differenza di alcuni annifa, non tutti sono “figli

d ' a rte”, anzi: ormaila maggioranza degli

allievi non ha esperienzain agricoltura né

un'azienda in famiglia

Settembre 2 01 616 | AST IL’INCONTRO Importante successo del Convegno Cia alla Fiera di Castagnole delle Lanze

Un successo persino ina-spettato di pubblico ha ar-riso al convegno che, inoccasione della Fiera dellaNocciola di CastagnoleLanze di fine agosto (157ªedizione), la Cia di Asti haorganizzato, in collabora-zione con il Comuned e l l’importante centro delSud Astigiano e la Con-fraternita delle Nocciole diCor temilia.Il tema in discussione nonpoteva che essere quellodelle prospettive della co-rilicoltura, con uno sguar-do forse per la prima voltaallargato alle due regioni,Lazio e Campania, mag-giori produttrici di noccio-le in Italia (circa il 70% deltotale, mentre il restante30% riguarda Piemonte eSicilia). Un comparto ingrande crescita e che fi-nora ha conosciuto un’in-solita quanto importantestabilità di elevate quota-zioni pur non essendo sce-vro di qualche rischiocommerciale per il futuro.Tre le parole d’ordine perlo sviluppo del settore:qualità, reddito e forma-zione. Una sintesi estremadi ciò che i relatori del

convegno, ognuno per lapropria competenza, han-no espresso ai numerosis-simi produttori presenti(tra il pubblico anche ildirettore regionale Cia,Giovanni Cardone, il suocollega astigiano MarioPorta e il presidente di CiaAlessandria, GiampieroAme glio).Al tavolo dei relatori, il pre-sidente provinciale dellaCia di Asti, Alessandro Du-rando, il vicepresidente re-gionale Gabriele Carenini,il presidente nazionaledella Confederazione, Di-no Scanavino, i tecnici An-

na Guercio e Marco Pip-pione. Ospite dell’e ventoCarmine Pecoraro, presi-dente della Cia di Salerno,mentre non ha potuto es-sere presente, per un pur-troppo drammatico coin-volgimento personale nel-le tragiche vicende del ter-remoto in centro Italia, Fa-brizio Pini della Cia di Vi-terb o.La discussione ha eviden-ziato un quadro dello statodi salute del noccioletoItalia molto diversificatoda zona a zona, dal prezzoformato ancora con la con-t r a t t a z i o n e o r a l e e

da ll’estrema parcellizza-zione della Campania, allascarsa organizzazione deiproduttori e all’assenza diinterprofessionalità delLazio. Comuni invece atutte le aree produttive,piemontesi comprese, al-cuni dati positivi, che purrichiedono un’oculata ge-stione del fenomeno, co-me la crescita costantedelle superfici e dei con-sumi, la stabilità delle quo-tazioni, una buona reddi-tività e il crescente colle-gamento con le istituzionidella ricerca, in particolarequelle universitarie.Il Piemonte co-me se la cava?Finora piuttostobene, ha affer-mato Alessan-dro Durando,anche se la con-tinua espansio-ne degli impian-ti richiede unaseria riflessionesul futuro dellac o r i l i c o l t u r a ,sempre menomarginale e sempre di piùcoltivazione primaria cherichiede ricerca, accuratepratiche agronomiche ei n n ovaz i o n e.La Cia, a questo riguardo,ha affermato Gabriele Ca-

renini, c’è ed è partico-larmente attenta alle di-namiche colturali ma an-che commerciali del set-tore che richiedono for-mazione continua da partedei produttori allo scopodi ottenere qualità cre-scenti in grado di garantirebuone remunerazioni, apatto che diven-ti abituale la ca-pacità di certifi-carne il livellosia sul versanteproduttivo, siasu quello dellatrasfor mazione.Illuminante alriguardo l’i nte r -vento di Pier-giorgio Mollea,a mm in istratored e l e g a t od e l l’azienda di trasforma-zione Marchisio di Corte-milia che ha valutato po-sitivamente l’annata 2016,

facendo, però,p r e s e n t e c h el’esp onenzialeaumento di pro-duzione (+ 50%negli ultimi diecianni) potrebbeprovocare qual-che problema dico mm ercial iz-z az i o n e.Un aspetto, que-st ’ultimo, su cuisi è soffermato

anche l’assessore all’agr i-coltura del Comune di Ca-stagnole, Mario Coppache, dopo i saluti di aper-tura del sindaco CarloMancuso, ha invitato i pro-duttori a evitare gli eccessi

di entusiasmo per una col-tura che finora ha dato ot-timi risultati ma che in fu-turo richiederà un’atte nt aanalisi tecnico-commer-c ia l e.Dello stesso parere è stato,n e l l’intervento conclusivodel convegno, il presidentenazionale della Cia, DinoScanavino, che ha ribaditol’esigenza di lavorare condeterminazione per il mi-glioramento qualitativodel prodotto che consen-tirà di utilizzare al megliol’indiscutibile vantaggio dicui gode oggi la NocciolaPiemonte e di affrontare

così con i giustistrumenti unaconcorrenza chesembra farsi, alivello mondiale,sempre più ag-guerrita. «E’ al-tresì necessario -ha concluso Sca-navino - porremassima atten-zione ad aspettiforse poco con-siderati finora,

come la possibilità di ri-correre all’irrigazione de-gli impianti o la necessitàdi investire sul vivaismo, alfine di poter disporre dimateriale genetico di ele-vata qualità».Al termine, il sindacoMancuso ha annunciato laquotazione ufficiale dellenocciole per il 2016 (420euro al quintale). Sono se-guite le premiazioni delconcorso per la quantità(primo classificato AndreaCulasso con oltre 90 quin-tali di nocciole) e per il“Gu sto”. Quest’ultimo, in-trodotto da soli due anniper merito di Eugenio Mei-nardi, referente Cia per lazona di Castagnole Lanze,ha visto primeggiare il pro-duttore locale Danilo Ro-mag nolo.

Nocciola, per il futuro si vuole puntaresu qualità, reddito e formazione

Il presidente nazionale dellaCia, Dino Scanavino conclude ilavori del convegno. Alla suadestra Alessandro Durando,Gabriele Carenini, PiergiorgioMollea e Marco Pippione. Allasua sinistra, Carmine Carlevaro

Uno scorcio sul pubblico dei produttori al convegno di Castagnole Lanze

Il settore richiede un’oculata gestione degli aumenti di produzione. La situazione in Lazio e Campania

Alessandro Durando

Carmine Pecoraro

Settembre 2 01 6ASTI | 17

Grandine, Flavescen-za dorata, remune-razioni non sempre

adeguate alla qualità delprodotto e, tanto per nonfarsi mancare niente, an-che una certa confusionedi tipo burocratico-ammi-nistrativo. A vederlo così,lo scenario della viticol-tura astigiana e della Bar-bera in particolare, sem-brerebbe un vero e propriocampo di battaglia. In real-tà le cose stanno ben di-versamente e anche senon son tutte rose e fiori,c’è ancora chi crede che ilfuturo stia proprio nei vi-gneti e nei vini di qualità.Ne è un bell’esempio, enon è il solo, Nicolò An-dreos, poco più che ven-tenne, che ha deciso disuccedere al padre Ivanonella conduzione dei do-dici ettari vitati di pro-prietà della famiglia, sullecolline di Casalotto diMombar uzzo.E’ qui che Nicolò, perito inChimica e Biotecnologiediplomato all’Istituto tec-nico Torre di Acqui Terme,ha accolto i giornalisti in-vitati dalla Cia di Asti a“Vigna aperta”, per far toc-care con mano tutto ciòche sta dietro a un buonbicchiere di vino, dalle dif-ficoltà oggettive già citatea l l’applicazione di antichie nuovi saperi, tutti ten-denti a ottenere prodotti diqualità e il relativo giustop ro f i tto.Presenti il vicepresidenteregionale della Confede-razione italiana agricolto-ri, Gabriele Carenini, il di-rettore regionale GiovanniCardone, i due direttori diAsti e Alessandria, MarioPorta e Carlo Ricagni con

ospiti di grande prestigio,come l’enologo GiulianoNoè e il presidente delConsorzio di tutela Bar-bera d’Asti, Filippo Mo-brici. Il presidente dellaCia astigiana, AlessandroDurando, ha in aperturasintetizzato nella necessitàdi fare periodicamente ilpunto sulla situazione del-la viticoltura astigiana, lo

scopo dell’iniziativa che èquello di far conoscere, sulcampo, quanto sia com-plesso e talvolta aleatorio,il lavoro, non sempre re-munerato il giusto, dei vi-gnaioli e delle loro fami-g l i e.Il tecnico Cia, Piero Ta-rasco, ha poi fornito alcunidati sul procedere dellamaturazione delle uveche, malgrado un anda-mento climatico assai biz-zarro e l’incidenza dellaFlavescenza dorata, sem-pre molto pesante perquanto in qualche modostabilizzata, sta evolvendopositivamente con pro-spettive di una vendem-mia decisamente buona. Una giusta introduzione

a l l’intervento di GiulianoNoè che ancora una voltaha auspicato un ricono-scimento maggiore, e pre-minente, al vigneto piut-tosto che alla cantina. «E’il vigneto - ha affermato -che decide quale vino pro-durre e non il contrario. E’dunque imprescindibileche le varie tipologie divino, siano esse Barbera oCortese o Moscato, ven-gano prodotte “s econdonatu ra” e cioè rispettandole potenzialità e le carat-teristiche del vigneto dacui hanno origine».Un tema che lo scorso an-no è stato al la based e l l’elaborazione del pro-getto “Piemonte Barbera,la tradizione si rinnova”,lanciato dalla Cia dopo lavendemmia e realizzatonei primi mesi del 2016che propone, volendo farechiarezza nel confusomondo della Barbera, unvino fresco, fruttato, be-verino, di contenuta gra-dazione, di uso quotidia-no, di prezzo accessibile eprodotto solo con le uve

adatte allo scopo, che vadaalla commercializzazionesotto la Doc “P i e m o nte”lasciando alla Docg “A st i”l’importanza e l’autore vo-lezza organolettica che dasempre merita, o merite-rebb e.Sulla necessità di valoriz-zare la Doc Piemonte«troppo sovente da moltimessa a zerbino», si è det-to assolutamente convinto

Filippo Mobrici che hasottolineato come il Con-sorzio sia un sincero so-stenitore di ogni azionetesa a promuovere, sul pia-no produttivo e commer-ciale, la Doc Piemonte cheracchiude in sé due ele-menti fondamentali per ilcomparto: la quotidianità(«abbiamo bisogno che ilvino sia consumato tutti igiorni e non solo in rarericorrenze di festa») e ilprestigio del nome che è«bellissimo e nel mondosicuramente più noto dellevarie denominazioni ter-r itor iali».Premesse importanti per ilProgetto “Piemonte Bar-b era” che la Cia intenderiprendere con vigore nel-le prossime settimane, ag-ganciando la sua promo-zione a una raccolta fondiche la Confederazione staavviando per aiutare una opiù aziende agricole ter-remotate del centro Italia,con degustazioni e pre-sentazioni in varie zone diPiemonte, Liguria e Lom-ba rd ia.Grandinate estive, due

vendemmie, un solo prezzoSe la grandine ha colpito più volte que-st ’anno causando in taluni casi gravis-simi danni alle colture e in particolare aivigneti del Sud Astigiano, c’è anche chista cercando di attenuare i risvolti ne-gativi di questo traumatico fenomenoclimatico. Discutendo, durante l’incon-tro di “Vigna aperta”, dello stato di salutedei vigneti astigiani, l’enologo GiulianoNoè ha sollecitato il presidente dellaCantina sociale di Vinchio e Vaglio Ser-ra, Lorenzo Giordano, a illustrare i prov-vedimenti “a nt ig ra n d i n e” re centementeadottati, all’unanimità, dall’ass embleadei soci.«In poche parole - ha spiegato Giordano

- la Cantina ha deciso non soltanto diritirare comunque le uve “temp estate”dei propri soci, ma anche di pagarlenella stessa misura di quelle integre, apatto che si facciano due vendemmie, laprima per raccogliere i grappoli rovinatidai chicchi di grandine e la seconda perstaccare, invece, le uve non danneg-giate». Che fine faranno le uve gran-dinate? «Le vinificheremo prima e se-paratamente dalle altre - ha risposto Noè- con particolari modalità capaci di con-servarne le caratteristiche originarie. Inquesto modo avremo un vino forse unp o’ diverso da quelli a cui siamo abituati,ma di qualità assolutamente godibile».

Barb era l’importanza di chiamarsi Piemonte

L’EVENTO Proficua discussione tra esperti e giornalisti alla “Vigna aperta” della Cia di Asti

Buone prospettive per la vendemmia 2016

A fianco, uno scorcio dell’in -contro tra la Cia di Asti e igiornalisti per “Vigna aperta2 01 6 ” a Casalotto di Momba-ruzzo e, in grande, la passeg-giata “d i d a tt i c a ” tra i vignetidi Barbera

NicolòAndreos, ilg i ova n i s s i m ot i to l a redell’aziendache hao s p i t a to“Vignaa p e rt a ”

L’e n o l o goGiuliano Noè(a sinistra) e

L o re n zoG i o rd a n otra i filari

di Barberadi Casalotto

Settembre 2 01 618 | CUNE O

n di E ffe g i e ffe

Campofei, borgata sita a ol-tre 1.500 metri di altezza nelcomune di Castelmagno inValle Grana, è davvero undono di natura di per sé, unposto più vicino alle nuvolee alle stelle che alla terra, unpiccolo Tibet. Non per nul-la nelle prossimità, nellaborgata Batouira, per latranquillità e l’is olamentodel luogo, per 26 anni, finoal 2006, vi fu la presenza diuna piccola comunità dimonaci buddisti.Vi arrivo in poco più dimezz ’ora da Castelmagnosul fuoristrada di Beppe eFloriana Valletti, dirigentedella Cia cuneese, che si èinerpicato, condotto connotevole perizia, lungo unosterrato a strapiombo, sen-za protezioni laterali; connoi c’è la piccola Eleonora,un tutto-pepe chiacchieri-no che con la sua loquacitàallevia il percorso per meun po’ impressionante an-che se confortato da straor-dinari scorci su un paesag-gio fantastico scandito daprati e pascolia p e r d i t ad’occhio e dauna magnifi-c a v e d u t ad e l l’alta ValleGrana. Stia-mo andandoa trovare Ro-berta, la loro figlia dicias-settenne, che da alcuni an-ni ha scelto di trascorrere imesi di vacanza scolasticafacendo la pastorella e cheun’articolista de “La Stam-p a”, con espressione cal-zante, ha paragonato alpersonaggio televisivo diHe i d i .Il microcosmo abitativo diCampofei è, da poco, alcentro di un recupero ar-chitettonico che intendesalvaguardare la sapienzacostruttiva secolare di an-tichi abitatori che, per so-pravvivenza, diedero vita amanufatti che sono vere eproprie forme di rara ar-chitettura, di espressioneartistica e culturale. In que-sto ambiente esclusivo in-contro Roberta, una bellabrunetta dai capelli corvini,

corti, neri occhi grandi,profondi, indagatori, dal vi-so grazioso e furbetto, il-luminato da uno smaglian-te sorriso. Dimostra assaimeno della pur giovane età,sarà anche per la t-shirt az-zurra, gli shorts di jeans escarponcini, un abbiglia-mento stile casual cheesprime la spensieratezzatipica delle ragazzine e as-sicura la massima como-dità nei movimenti. Notoche non abbandona mai ilbastone dal manico ricur-vo, la “ca na”, strumento in-

disp ensabileper indirizza-re gli sposta-menti deglianimali mache, mi pare,intenda benrappres enta-re il simbolo

d e l l’antica attività della pa-storizia, rinnovato da lei inquesto periodo estivo.Mentre mi segnala il pa-scolo in cui si trovano le suemucche e cerca, con l’a i u todella sorellina Giorgia, di 10anni, che la aiuta da alcunigiorni, a radunare le capreper una foto, intrattengocon lei una piacevole chiac-chierata sui temi più vari:mi racconta mille cose,spaziando dal suo attacca-mento agli animali alla pri-ma esperienza da pastorel-la a Marmora, due anni fa, acollaborare nella custodiadella mandria dei genitoridella sua più cara amica,anche lei di nome Roberta,al Colle d’Esischie in ValleMa i ra.«Fin da piccola - mi infor-ma - sognavo di vivere in

m o n t a g n acon gli ani-mali. Dell’in -dirizzo coltu-rale prevalen-te dell’azien -da di fami-glia, a Novello(10 ettari divigneto e 2 dino ccioleto),poco mi inte-r e s s av a ; l amia attenzio-ne era rivoltae s c l u s i v a-mente a Jo-landa e Clo-tilde, le duecaprette ca-

mosciate e le poche muc-che che rappresentavano ilpatrimonio zootecnicocomplementare della no-stra cascina. Ed è subito do-po le scuole elementari cheho manifestato ai genitori,la mia seria intenzione didedicarmi, da grande,a l l’allevamento. Ed è cosìche indirizzo il mio piano distudi all’agraria, sceglien-do, per comodità di vici-nanza, l’istituto di Grinza-ne Cavour. Papà e mammasono stati davvero moltocomprensivi condividendola mia scelta e incremen-tando il “cav ia l e” az i e n da l edi una ventina di capre chequest ’anno, dopo le primeesperienze a Marmora do-ve davvero avevo capito chela magia dell’alpeggio miaveva conquistato e nonera solo un fuoco di paglia,ho portato in alpeggio qui aCampofei, anche grazie alladisponibilità di pascoli e dilocali di un amico di fa-miglia, trascorrendo da so-

la le vacanze con i miei ani-mali e producendo formag-gi, robiole, tomini, yogurt,che cedo, in esclusiva, allochef dell’agriturismo Chandar fei che è l’altro unicoresidente, nel periodo esti-vo, della borgata».«Vita dura, vero?», rilevo.«Beh, sì - mi risponde Ro-berta - ma ho scelto io que-sta vita perché mi piace unsacco e non è la fatica aspaventarmi. La passioneche ho per gli animali e perla vita all’aria aperta, im-mersa nella natura, è l’ap -pagamento migliore per lelevatacce. Al mattino pre-sto, infatti, c’è la primamungitura, cui segue laproduzione di formaggi du-rante la giornata, la nuovamungitura alla sera, la pre-parazione del cibo per me,per i miei duecani, la puli-zia personalee della stalla.La possibilitàdi restare col-legata con ilmondo è assicurata sia dal-la settimanale visita di pa-pà, mamma e delle mie so-relline sia dalla connessio-ne internet che mi consen-te piacevoli chiacchieratecon le amiche, l’ascolto dimusica e dei miei cantantipreferiti, i Modà, e l’effet -tuazione dell’agg io rna-mento del mio profilo fa-cebook. E poi, per ben trevolte, sono riuscita ad an-dare in discoteca, a qualchesagra giù a fondovalle, gra-zie all’accompag namento

in auto di Bepu,l’ultima personaad abbandonareCampofei qualchedecennio fa perandare a lavorare aTorino e che hamantenuto a di-sposizione un al-loggio qui in borgata pertrascorrervi qualche finesettimana. Ma il tempo li-bero è davvero poco e alla

sera la stan-chezza si fas entire».Saranno circaquattro, que-st ’anno, i me-si che Rober-

ta trascorrerà in alta quota,da giugno fino a settembre,quando il papà riporterà glianimali in stalla a Novello elei inizierà il 4° anno di isti-tuto agrario. Roberta guar-da le sue capre e sorride,ora deve andare, l’atte n d ela seconda mungitura.«Certo - mi dice accommia-tandosi - le comodità le ap-prezzo, ma non cambiereiquesta vita con nessun’al -tra». Con Beppe ci si rituffacon l’auto giù dal cielo allapianura, riportando dentro

nuova serenità e quella co-nosciuta sensibilità sempli-ce, strumenti che diventa-no prezioso contributo nel-la nuova quotidianità.A l l’incontro con Roberta hapartecipato Ezio Maria Ro-mano, notissimo esperto dicani da pastore, autore didiversi libri sull’arg omento.Ha fornito preziosi sugge-rimenti a Roberta sui suoicani da guardiania. Scriveda anni per alcune rivisteitaliane di cinofilia ed è do-cente nei regolari corsi or-ganizzati sul cane da guar-dia. E’ in libreria da alcunigiorni il suo ultimo lavoro:“Ama il tuo cane ed ottieniil suo vero benessere”, edi-to da Araba Fenice, un librocon il quale Romano vuoledare risposte ai quesiti cheogni giorno gli amanti deinostri amici a quattro zam-pe si pongono.

VENDEMMIA I rapporti lavorativi che si possono instaurare

Manodopera stagionale, le regoleOgni anno con la vendemmia leaziende vitivinicole hanno bisogno didi manodopera stagionale per la rac-colta dell’uva. Illustriamo le diversetipologie di rapporti lavorativi che èpossibile instaurare nel rispetto dellenorme di legge e ricordiamo che laregolare assunzione di un lavoratore,nel caso di un’azienda già “datore diLavo ro”, deve avvenire almeno ilgiorno prima dell’inizio dell’att i v i t à .

Scambio di manodoperaE’ istituito dall’art. 2139 cc e prevedelo scambio di manodopera alle se-guenti condizioni:• deve intervenire tra soggetti en-trambi coltivatori diretti e le presta-zioni devono attenere solo attivitàche rientrano nello specifico dell’at -tività agricola;• i soggetti che rendono la presta-zione “re ciproca” sono il coltivatorediretto e/o gli eventuali appartenential nucleo familiare se iscritti all’Inps ;• non vi dev’essere remunerazione ocorrispettivo in denaro o natura tra leparti per la prestazione e questa deveprescindere da una valutazione diequivalenza quantitativa/qualitativa.

Prestazioni di parenti e affiniSi tratta di lavori svolti da parenti edaffini dell’imprenditore sino al 4° gra-do. La parentela è il vincolo che uni-sce persone che discendono da unostesso stipite. Ad esempio:• 1° grado: genitore-figlio• 2° grado: nonno-nipote, oppure fra-tello-s orella• 3° grado: zio-nipote• 4° grado: primi cuginiL'affinità è invece il vincolo che uni-sce un coniuge ai parenti dell'altroconiuge; il grado di affinità è uguale algrado di parentela che unisce il co-niuge agli altri parenti. Ad esempio:• 1° grado: suoceri-generi e nuore• 2° grado: cognati• 3° grado: coniuge di zio o nipote• 4° grado: coniuge di primi cuginiDevono considerarsi collaborazionioccasionali di tipo gratuito tali da nonrichiedere l’iscrizione nella gestioneassicurativa né l’inquadramento co-me rapporto di lavoro subordinato.

Voucher per lavoro accesso-rioLe aziende agricole, per operazionistagionali, possono avvalersi di pre-

statori occasionali rientranti nella ca-tegoria di studenti, pensionati e per-cettori di prestazioni integrative alreddito, pagandoli con i “buoni la-vo ro”. Il lavoro accessorio ha la fi-nalità di regolamentare quelle pre-stazioni di lavoro che non sono ri-conducibili ad un vero e proprio con-tratto di lavoro e che non danno luo-go, a favore del prestatore di lavoro,con riferimento alla totalità dei com-mittenti, a compensi superiori a 7.000euro nel corso dell’anno. Il pagamen-to avviene attraverso buoni lavoro(voucher). Il valore netto di un vou-cher da 10 euro nominali, in favoredel lavoratore, è di 7.50. Per mezzo deivouchers il committente può bene-ficiare di prestazioni nella completalegalità, con copertura assicurativaInail per eventuali incidenti sul la-voro, senza rischiare vertenze sullanatura della prestazione e senza do-ver stipulare alcun tipo di contratto. Ilprestatore può integrare le sue en-trate attraverso queste prestazioni oc-casionali, il cui compenso è esente daogni imposizione fiscale e non incidesullo stato di disoccupato o inoccu-p at o.

Alcune immaginidi Roberta, felice

con i suoianimali e con

amici e familiaria Campofei dove,durante l’e s t a te ,si prende cura dicapre e mucche

Roberta, pastorella a Campofei a 17 anni«Fin da piccola sognavo di vivere in montagna con gli animali. La magia dell’alpeggio mi ha conquistato e non èun fuoco di paglia. E’ dura, ma ho scelto io questa vita perché mi piace un sacco e non è la fatica a spavent armi»

In un articolo de“La Stampa”,

con espressione calzante,è stata paragonata

al personaggio televisivodi Heidi

«Certo - assicura - lecomodità le apprezzo,

ma non cambierei questavita con nessun’a l t ra »

Settembre 2 01 6CUNEO | 19

«Disponiamo di un prodot-to, il “fagiolo IGP Cuneo”,universalmente riconosciu-to di assoluta eccellenza, ap-prezzato da massaie, chef ecultori gastronomici, eppu-re siamo a lamentarci, a ra-gione, dello scarso redditoche ricaviamo dalla coltiva-zione onerosa e impegna-tiva di questo ortaggio. Consoddisfazioni non corri-spondenti alle aspettative,un anno vuoi per proble-matiche legate alla semente,un anno per la presenza difitopatologie, un altro, comequesto 2016, per un mix dicause». Ad introdurre l’ar -gomento, al Mercato Orto-frutticolo di Boves, è MarcoBellone, presidente zonaledella Cia di Cuneo, in com-pagnia del produttore cu-neese Francesco Gili e diPietro Marchisio, presidentedel Consorzio del fagioloCuneo e direttore del Mer-cato bovesano.La commercializzazione delfagiolo Cuneo è iniziata dapoche settimane, qui a Bo-ves e si constata purtroppouna rilevante diminuzionedel prodotto conferito. Ilmotivo? «Molto semplice -

interviene Marchisio -stiamo facendo i conticon un’estate caratte-rizzata, in tutto l’a rea l edi produzione, da unandamento assai ano-malo: ondate di caldocon massimi termici al-ternate da bruschi calidelle temperature,piogge quasi quotidia-ne con fenomeni tem-poraleschi intensi che,con violente grandina-te e lo sviluppo di unaserie di patologie vecchie enuove, hanno provocato, eputroppo continuano, seridanni su diversi organi dellapianta pregiudicando anchei mesi a venire, dai fitofagifungini alle batteriosi,a l l’antracnosi al marciumepedale e del colletto. Di con-seguenza, come nel mio ca-

so, se nel passato da unagiornata piemontese ricava-vo un corrispondente di 300cassette (da 7/8 kg caduna),quest ’anno non supererò le100 cassette».Irma Goletto, segretaria delmercato, fornisce i dati dellagiornata: «Oggi sono state

consegnate e contrattate1.500 cassette, alla stessa da-ta del 2014 erano 5.900. Lariduzione della quantitàprodotta, purtroppo, non èassolutamente controbilan-ciata dal recupero di prezzo,che pure c’è: nel 2014, allastessa data, era di 1,50 €/ Kge oggi di 2,20 €/ Kg.«Un nuovo anno horribilisper la nostra specie orticola- riprende Marco Bellone -,un’emergenza continua chedisaffeziona i produttori an-che se abbiamo rilevato unleggero incremento di pro-duttori iscritti al Consorzio,un 4%, unitamente al po-sitivo risultato, faticosamen-te conquistato, del rispettodei produttori della dispo-sizione di inserimento inogni cassetta della fascettacolorata riportante il mar-

chio e notizie sia sul ter-ritorio di produzione sia sul-le qualità salutari e nutri-zionali del fagiolo cuneese.E’ indispensabile per farpercepire in modo nuovo ilnostro prodotto, tenendoconto della domanda di va-lori territoriali e di culturasalutistica espressa dai con-sumatori. Il “fagiolo IGP Cu-ne o”, non dimentichiamolo,è un legume ricco di pro-teine, di sali minerali e dipolifenoli, preziose moleco-le che rallentano l’inve c-chiamento e svolgonou n’azione preventiva neiconfronti delle malattie car-diovascolari. Riceviamol’apprezzamento di tanticlienti sparsi in tutt’Italia, inFrancia e ora abbiamo aper-to un canale commercialecon Londra. Un’osser vazio-

ne di un cittadino franceseche, nei giorni scorsi, ha ac-quistato il prodotto deve far-ci riflettere: “Un fagiolo ana-logo da noi l’avrei pagatocome minimo tre volte dipiù”. E’ bene, allora, che co-me Consorzio, si compiaun’analisi: benissimo il ruo-lo di tutela e difesa dellaproduzione, ma è probabil-mente il caso di rendersiconto che occorre ampliareil raggio d’azione a comin-ciare da una maggiore pro-mozione, cercando rapporticon esperti di marketing,a l l’agevolazione di ulterioripresenze di figure commer-ciali nella contrattazione fi-no all’individuazione di rap-porti internazionali comeben avviato dal presidenteMarchisio in occasione diExpo 2015».

Suini, finalmente aumenta la redditività«Dopo anni di grave crisi - di-chiara il responsabile nazionaledel GIE (Gruppo di Interesse Eco-nomico) zootecnia della Cia, l’al -levatore fossanese Renato Silve-stro (nella foto) - il comparto sui-nicolo registra un positivo miglio-ramento. Da alcuni mesi le quo-tazioni sono in rialzo, i prezzi deisuini pesanti da macello hannoraggiunto ad agosto la quota di1,675 €/kg, il che significa un nettoincremento rispetto a un 2015 cheaveva fatto registrare una mediaannua di 1,356 €/kg. Anche se èpresto per parlare di superamentodefinitivo della crisi, riscontriamocon soddisfazione un buon se-g nale».Se la suinicoltura italiana può ti-

rare un sospiro di sollievo lo sideve a una serie di concause: «Inprimis - continua - il sacrificio dichi ci lavora e che ha resistito, piùvolte, alla tentazione di chiudere,poi l’elevata professionalità deisuoi operatori che hanno saputofar distinguere qualitativamentela nostra produzione da quelledelle altre suinicolture europee emondiali. Probabilmente a que-sto ha contribuito anche Expo2015, con la quale si è saputointercettare, più del passato, la do-manda internazionale, facendoaffermare la miglior qualità or-ganolettica delle nostre carni. Ne

sono stati conquistati anche i ci-nesi che hanno incrementatol’import di nostri suini (ricordia-mo che la popolazione cineseconsuma mediamente 39,3 kg dicarne di maiale all’anno per abi-tante) e di nostri prodotti trasfor-mati. Qualcosa di positivo si staprospettando anche per il mer-cato russo a seguito della sen-tenza del WTO sulla non perti-nenza dell’embargo dei prodottidi origine suina».Tutto oro quello che luccica?«Magari! Riconosciamo che ci so-no stati di aiuto, e ci sono, fattoriinternazionali che hanno prodot-

to una congiuntura per noi fa-vorevole, che abbiamo saputo co-gliere. Molto, comunque, resta daf a r e . A c o m i n c i a r eda l l’avvio in concretod e l l’interessante proget-to discusso a Brescia afine giugno con il mini-stro per le Politiche agri-cole, Martina. Purtrop-po, anche a causa di nuo-ve e impreviste emer-genze, le prime tappe delpercorso non si sono rea-lizzate, l’incontro ministeriale diluglio è saltato e il decreto per lavalorizzazione delle produzioni

attraverso una visibile tracciabi-lità, a cominciare dal marchio“Suino nato e allevato in Italia”, èrimasto sulla carta. La possibilitàdi mantenere l’attuale posizionepermarrà a condizione che decolli

al più presto il progettostrategico di rilancio delsettore messo a puntocon il Governo. A comin-ciare dall’iniziativa pro-mozionale che sappiacontrastare efficace-mente la campagna me-diatica di demonizzazio-ne del consumo dellacarne e comunichi al

consumatore le straordinariequalità nutrizionali e organolet-tiche della carne suina».

Fagiolo IGP Cuneo, un’e ccellenzache lascia insoddisfatti i produttori

Settembre 2 01 620 | NOVARA-BIELL A-VERCELLI-VCOL’INTERVENTO Il presidente Manrico Brustia fa il punto sulle problematiche che andranno affront ate

L’agenda d’autunno è piena di impegniDalla gestione della fauna selvatica alla questione latte fino alle conseguenze dell’import di riso dai PMAn di Manrico Brustia

Quello che attende l’agr i-coltura, che pure, dati Istatalla mano, registra unacrescita di oltre 1 puntopercentuale, è un autunnopiuttosto impegnativo. Al-la speranza di poter chiu-dere qualche tema inagenda, e poi vedremoquali, si aggiunge la spe-ranza di non vederseneaprire altri.Ricordiamo tutti, lo scorsoanno, la notizia dell’in-t ro d u z i o n edella regoladel “de mi-n i m i s” ap p l i -cata al risar-cimento deidanni da fau-na selvatica.Al tema fau-na selvatica,alla base ditensioni for-t i s s i m e i nambito agri-colo, dannipagati poco ei n r i t a rd o,colture andate perse e tan-to altro ancora, si è ag-giunta l’impossibilità di ri-conoscere a chi ha subitoil danno di vedersi rico-noscere per intero il ri-sarcimento spettante. Unavera e propria beffa sepensiamo che il “de mi-n i m i”s nasce per impedirela distorsione delle regoledi concorrenza fra Statieuropei. Ma se alle nostreaziende non vengono pa-

gati i danni subiti, comepossono concorrere con leaziende che in Europa idanni se li vedono pagatiper intero?

La fauna selvaticaEd ecco uno dei primitemi sui quali impegnare,anzi proseguire con l’im-pegno, l’azione della Cia,la fauna selvatica e dellasua corretta gestione cheoggi vuol dire interveniresu almeno tre questioni.La prima a livello legi-

slativo modi-f i c a n d o l alegge 157/92per passaredal concettodi protezionedella faunaselvatica aquello di ge-stione e pert o g l i e re l acaccia conte-nitiva ai cac-ciatori chel’hanno pra-ticata poco ema l e.

La seconda questione ri-guarda la Regione Pie-monte che deve accelerarei tempi per completare illavoro di riordino degliAmbiti Territoriali di Cac-cia (ATC) e dei Compren-sori Alpini (CA). L’attu a l etransizione ha aumentatole tensioni tra Regione eassociazioni venatorieche, ci sembra di cogliere,non sentono come prio-ritario il compito di con-

trollare la fauna selvaticaanche laddove produceingenti danni all’agr icol-tu ra.La terza questione l’ab -biamo già in qualche mo-do anticipata: l’ab olizionedella regola del “de mi-n i m i s” per il pagamentodei danni alle aziendeagricole. La questione vaaffrontata in Europa, sedein cui devono essere ri-conosciute le nostre ra-gioni. Di questo passaggiodeve farsi carico diretta-mente il Ministero.

Il prezzo del latteAltro tema autunnale èl’aggiornamento - versol’alto, naturalmente - delprezzo del latte, dopo l’or-ribile 2015 in cui il prezzoè crollato sotto il peso del-la fine del sistema dellequote e degli aumenti pro-duttivi che si sono regi-strati. La sfida è quella diredistribuire in modo piùequilibrato il valore all’in-terno della filiera dovel’agricoltura è passata,n e l l’arco di pochi anni, dal24 al 18%, perdendo oltreun quarto del proprio va-l o re.

Le problematichedella risicolturaLa risicoltura affronta lastagione 2016/2017 par-tendo da prezzi di mercatobassi e con un aumentodella superficie coltivatan e l l’attuale campagna dicirca 10.000 ettari, più o

meno un più 5 % rispettoal l’anno precedente. Aquesto si aggiunge l’im-portazione dai Paesi MenoAvanzati (PMA) , che nellacampagna 2015/2016 han-no fatto segnare un vo-lume record di 367.663tonnellate, con un incre-mento di 21.694 tonnellaterispetto alla campagnaprecedente. La risicolturaè inoltre attesa da unasfida ambientale con im-patti significativi sulle tec-niche di coltivazione e digestione della risaia, sfidaper la quale ci siamo at-trezzati chiamando a col-laborare con noi e con lenostre aziende GabrieleBalzaretti, un nome di pri-mo piano in questo cam-p o.

Le incertezzedella floricolturaLa floricoltura ha chiuso

una stagione incerta chenon ha spinto il settore,come ci si augurava, fuorida una stagnazione chedura ormai da oltre unquinquennio. Non na-scondiamo inoltre lepreoccupazioni dovutea l l’allargamento della fa-scia tampone disegnataattorno all’area infestatadalla Popillia che è ormaitracciata a ridosso di areecon importanti insedia-menti floricoli. La gestionedi questo problema im-pone calma e nervi saldi.

Montagna e riordiniistituzionaliInfine la montagna pre-miata finalmente da unaPac più inclusiva anchegrazie all’importante lavo-ro svolto dai tecnici dellaCia che ha determinatosignificativi aumenti dellecifre finite nelle casse

aziendali. Continua apreoccuparci invece lostallo del riordino istitu-zionale seguito all’ab oli-zione delle comunitàmontane che impedisce,tra le altre cose, di in-dividuare l’interlo cutorein grado di affrontare laquestione che riguarda laLatteria Sociale Antigoria-na. Questione che deveessere tolta dall’aula diTribunale dove rischia difinire, per essere riportatanelle sedi amministrative.In tema di riordini isti-tuzionali dovremo affron-tare anche quello delle Ca-mere di Commercio che,nelle prossime settimane,entrerà nel vivo.Un autunno anche diadempimenti che devonoessere affrontati e chiusi,primo fra tutti quello cheriguarda gli agriturismiche entro il 31 ottobre do-vranno dimostrare, dati al-la mano, la prevalenza dilavoro o di reddito pro-veniente dall’attività agri-cola, rispetto a quella agri-turistica. Dovremo com-pletare infine i corsi perabilitare chi lo richiede al-la guida dei trattori entro ilprossimo 31 marzo e perquesto stiamo raccoglien-do le adesioni, così comedovremo organizzare icorsi per l’acquisto e l’im-piego di fitofarmaci.Un lavoro importante che,da parte nostra, siamopronti a compiere. Buonlavoro a tutti.

Abilitazioni per i fitofarmaci e patentiniper i trattori, pronti a partire i nuovi corsiL’entrata in vigore del nuovoPAN (Piano di Azione Nazio-nale per l’uso sostenibile deiProdotti Fitosanitari) imponeuna serie di obblighi per gliutilizzatori di fitofarmaci, tra iquali :• l’obbligo del certificato diabilitazione per utilizzatoriprofessionali (patentino dei fi-tofarmaci) - necessario per tut-ti coloro cheacquistano eutilizzano pro-dotti fitosani-tari per usop ro fe ssi o na le ;per ottenerlo ènecessario fre-quentare uncorso specificodi 20 ore e su-perare un esa-me finale checonsiste nel ri-spondere a un questionario. Ladurata del certificato è di 5anni e il rinnovo si ottienepartecipando a un corso di 12ore senza esame finale.• Il controllo funzionale e laregolazione o taratura delle at-

trezzature utilizzate per la di-stribuzione dei prodotti fito-sanitari. Il controllo funzionaledeve essere effettuato obbli-gatoriamente entro il 26 no-vembre 2016 presso un centroprova autorizzato dalla Regio-ne Piemonte e ha una durata di5 anni. Le attrezzature nuove(acquistate dopo il 26 novem-bre 2011) dovranno effettuare

il primo con-trollo entro 5anni dall’a c-quisto. La ta-ratura o rego-lazione pre-vede invecel’obbligo diindicare sulregistro deit r a t t a m e n t ialmeno la da-ta del control-lo (effettuato

dallo stesso utilizzatore) e ilvolume di acqua utilizzato peri trattamenti sulle differentic o l tu re.• Registro dei trattamenti -Ricordiamo inoltre che per tut-te le aziende è sempre in vigore

l’obbligo di annotare tutti itrattamenti sull’apposito regi-stro, che deve essere compilatoe tenuto aggiornato pressol’azienda a disposizione pereventuali controlli. Il registrodeve essere conservato per 3anni.L’altra questione impellenteche coinvolge tutti gli operatoriagricoli è rappresentata dalconseguimento dell’ab i l i t az i o-ne alla guida del trattore (pa-tentino per i trattori) - non sitratta di una patente, ma di unasorta di abilitazione professio-nale che riguarda le normesulla sicurezza sui luoghi dilavoro. Entro il 13 marzo 2017tutti gli utilizzatori di trattriciagricole che hanno già ma-turato almeno due anni diesperienza nella guida dovran-no conseguire questa “ab i l i-t az i o n e”. Per farlo occorre fre-quentare un corso di 4 ore altermine del quale verrà ri-lasciato un attestato abilitante.Coloro che non possono di-mostrare i due anni di espe-rienza (maturata entro il 31dicembre 2015), oltre le 4 ore

di corso teorico devono ef-fettuare altre 4 ore di provap rat i ca.Per tutti coloro che ancora nonsono in regola con le pre-scrizioni sopra indicate, comeCia interprovinciale stiamo or-ganizzando una serie di corsiche saranno attivati nei pros-simi mesi e in particolare:• corsi di abilitazione per uti-lizzatori fitofarmaci da 20 ore• corsi per rinnovo di abi-litazione per utilizzatori di fi-tofarmaci da 12 ore• corsi di abilitazione alla guidadel trattore da 4 ore• corsi di abilitazione alla guidadel trattore da 8 ore (per i neo

pate nt at i ) .Abbiamo inoltre organizzatoun servizio tecnico al quale cisi potrà rivolgere per ottem-perare agli obblighi previstidalla normativa vigente in par-ticolare per:• tenuta del registro dei trat-t a m e nt i• controllo funzionale delle ir-roratr iciPer poter meglio organizzare iservizi tecnici e la gestione deicorsi, è opportuno che tutticoloro che devono regolariz-zare la loro posizione si met-tano in contatto con i tecnicidelle sedi Cia indicando le loroesigenze e necessità.

Manrico Brustia

Settembre 2 01 6NOVARA-BIELLA-VERCELLI-VCO | 21

Popillia japonica, ridefinita la perimetrazionedella zona infestata e della zona cuscinetto

Lo scorso 1 agosto la Regione Piemonteha ridefinito la perimetrazione della zonainfestata e della zona cuscinetto in-teressate dalla presenza di Popillia ja-p onica.Per i gravi danni che può arrecare questocoleottero appartenente alla famiglia de-gli Scarabeidi, originario del Giappone, èinserito tra gli organismi di quarantena(Direttiva 2000/29 CE e lista A2 dell’E P-PO) di cui deve essere vietata l’ulter iore

introduzione e diffusione in altre areeeuropee. Gli adulti, che volano da giugnoa settembre, sono polifagi e negli StatiUniti, dove sono presenti da quasi un

secolo, si alimentano su oltre 300 specievegetali tra cui sono comprese piantespontanee, ornamentali, colture di pienocampo, da frutto e forestali. Tra le specied'interesse agrario si possono ricordare:mais, melo, pesco, soia, vite e moltea l t re.La pericolosità di questo insetto è dun-que evidente, tanto più che nel 2004,negli Stati Uniti, venivano stimati costi dicirca 450 milioni di dollari per la lottaa l l’insetto e per i danni arrecati.La ridefinizione e l’ ampliamento dellazona definita “cus cinetto”, ovvero la fa-scia territoriale che racchiude i Comuniattorno all’area in cui si è registrato ilmaggior grado di infestazione della Po-pillia, l’area cosiddetta “i n f e st at a”, hacoinvolto un numero maggiore di azien-de florovivaistiche. Tuttavia non è statocoinvolto, almeno per ora, l’ areale delvergante e i Comuni di Meina e Neb-biuno dove si registra una significativa eimportante presenza di aziende flori-c o l e.

Ricordiamo, infatti, per chi ancora nonne fosse informato, che all’interno dellazona cuscinetto le aziende produttrici dimateriale vegetale - tra questi i flo-ricoltori - sono sottoposte ad alcuniobblighi prima di poter movimentare(vendere) le proprie piante. Si tratta diessere autorizzati ai sensi dell’art. 19 delF.lgs 214 del 2005 (autorizzazione all’esercizio dei vivai) e tutti i vivaisti do-vrebbero esserne in possesso.Il Servizio Fitosanitario deve effettuaredue ispezioni ufficiali e impartire, nelcaso lo si ritenesse, tempi e modi deitrattamenti insetticidi da eseguire.Diverse e più complicate, le misure daadottare per le aziende che ricadonon e l l’area infestata, in cui si prevede, oltrea eventuali trattamenti insetticidi, la pro-tezione di vasi e terreno con tessutopa c c ia ma nte.Ricordiamo che tali misure valgono an-che per chi coltiva prato ornamentale. Gliuffici CIA sono comunque a disposizioneper tutti gli approfondimenti del caso.

EMERGENZA E’ stato ritrovato in 4 aziende agricole della Baraggia vercellese

C’è un nuovo parassita in risaiaSi tratta di un nematode galligeno che colpisce le radici del riso di cui si nutre provocandone la morte

n di Gabriele Balzaretti

L’agricoltura italiana con-tinua a subire gravi danniprovocati da parassiti eso-tici di importazione ac-cidentale .Dopo il curculionide dellapalma ornamentale, laxhilella dell’olivo, la dro-sophila suzuki della frutta,il curculionide acquaticodel riso, la popillia iapo-nica - coleottero parassitadi molte colture -, è statosegnalato recentementesul riso un nuovo nema-to de.Su questo cereale circa 10anni fa era già stato ri-trovato un nematode:l’Aphelenchoides besse y,responsabile di sterilità edotato, quindi, di un ele-vato potenziale di dannopro duttivo.In questo caso il patogeno,è trasmissibile solo tra-mite seme infetto, per cuigrazie al controllo sul ma-teriale utilizzato è possi-bile arginare il problema.Il nuovo nematode segna-lato su riso è galligeno,cioè responsabile di de-formazioni a carico delleradici del riso di cui sinutre provocandone de-perimento e morte. E’considerato da moltiesperti il peggiore nemico

del riso.Non esiste ancora unaclassificazione certa, ap-partiene al genere Meloi-dogyne, la specie, forseMeloigogine nasi, è an-cora dubbia e in attesa dicerta attribuzione.Resta un mistero comequesto nematode sia ar-rivato nelle nostre risaie inquanto è di origine afri-cana e si propaga non perseme, ma tramite terra edacqua in cui possono tro-

varsi le uova. L’Italia èl’unico paese europeo incui è stato ad oggi rin-venuto questo parassita.I nematodi sono delle spe-cie di piccoli vermi, nonvisibili a occhio nudo, masolo tramite microscopi.Il nuovo patogeno ha bi-sogno di ossigeno, per cuinelle condizioni di risoseminato a file interrate hala possibilità di colpire pe-santemente il riso colti-vato. La sommersione ne

arresta temporaneamentelo sviluppo, non è portatoalla morte e resta in attesadelle asciutte realizzateper il radicamento o gliinterventi erbicidi per ini-ziare ad attaccare le radicidel riso.I sintomi più appariscentisono la comparsa di galle(specie di palline ) sulleradici, taglia della piantacoltivata molto più bassadella norma, sviluppostentato, foglie ingiallite,mancanza di accestimen-t o.Quello che rende moltotemibile questo nematodeè la sua non specificità inquanto può vivere su 3.000vegetali, sia piante colti-vate sia infestanti. In ge-nere per ogni galla pre-sente sulle radici, possonoessercene alcune centi-naia per pianta di riso,possono trovarsi 50 fem-mine in grado di deporrefino a 1.000 uova che re-

stano in acqua o nel ter-reno e si schiudono du-rante le fasi di asciuttadella risaia.Le uova e il parassita adul-to si possono diffonderecon l’acqua, le scarpe, laterra, i mezzi agricoli, glia n i ma l i .Come difendersi?La CEE chiederà un im-pegno elevato all’Italia perfermare questo parassitache sarà dichiarato di qua-rantena e imporrà moni-toraggi nelle aeree risicolenaz i o na l i .Ad oggi è stato ritrovato in4 aziende agricole dellaBaraggia vercellese.Contro questo nematodesarebbero efficaci i trat-tamenti fumiganti a basedi Metam sodium o po-tassio o a base di dazometche purtroppo sono vie-t at i .Un buon controllo è ot-tenibile con specie da so-vescio quali colza, raviz-

zone e senape.Le rotazioni sono in gradodi garantire buoni risul-tati, ma in questo casol’esclusione della coltiva-zione del riso dovrebbeprotrarsi per almeno 6 an-ni.Le concimazioni organi-che e ammoniacali sfa-voriscono il nematode inquanto riducono la dispo-nibilità di ossigeno nel ter-re n o.Sicuramente la genetica,grazie all’utilizzo di geni dipiante di riso africane re-sistenti al nematode, potràrisolvere completamenteil problema.Considerando il grave pro-blema si invitano pertantotutti i risicoltori per laprossima campagna a sta-re attenti e a vigilare sueventuali casi sospetti.Dovranno in questo casoinformare l’ufficio tecnicoCIA o i tecnici del settorefitosanitario piemontese.

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Settembre 2 01 622 | T ORINOL’EVENTO/1 Duecento delegati di Terra Madre saranno ospitati nei giorni del Salone del Gusto

Il mondo trova casa nelle aziende della CiaUn ponte tra culture e modi diversi di intendere l’agricoltura: tradizione per alcuni, novità per altriL’incontro tra culture, usi ecostumi diversi attorno altema comune del cibo ed e l l’alimentazione è il ful-cro di Terra Madre Salonedel Gusto che coinvolgeagricoltori e addetti ai la-vori provenienti da ogniangolo del mondo in unclima di fratellanza e con-divisione dei valori. Unodegli aspetti più impor-tanti è, quindi, legatoa l l’ospitalità dei delegati.La Cia - Agricoltori Italianidi Torino, quest’anno par-tner per la prima volta del-la kermesse, ha sin da su-bito abbracciato questatradizione e ha messo adisposizione oltre 200 po-sti letto nelle aziende agri-cole del territorio.Se per qualcuno si tratta diun’assoluta novità, per al-tri è, invece, una piacevoleconsuetudine che si rin-nova a ogni edizione. Pie-rangelo Cena, vice presi-dente vicario di Cia Torinoe titolare dell’agr itur ismoMontebarco a Carmagno-la, ha già ospitato in pas-sato delegati provenientidagli Stati Uniti e dal SudAmerica e quest’anno, per

la prima volta, accoglieràdue persone provenientidalla Repubblica Demo-cratica del Congo. «Per noil’ospitalità non è una no-vità e si collega all’att i v i t àagrituristica, ma in questocaso assume un significatoparticolare per la possi-bilità di accogliere rappre-sentanti di presidi carat-teristici e rapportarsi a cul-ture e lingue diverse - spie-ga - La novità riguarda ilfatto che per la prima voltaospiteremo persone pro-venienti dall’Africa e sia-

mo molto contenti e cu-riosi di vivere questa espe-r ienza».Anche Lucia Dentis, tito-lare dell’azienda agricolaDentis Oreste di Torino,non è nuova a questa ini-ziativa e porta con sé ri-cordi suggestivi delle pre-cedenti occasioni. «Que-st ’anno ospiteremo tre de-legati statunitensi. Già inpassato abbiamo avutouna coppia della Carolinadel Sud. Ricordo con par-ticolare emozione l’annoin cui preparammo una

cena tipica piemonteseper una delegazione di 25persone provenienti daGiordania, India, Spagna eStati Uniti - racconta - Fuuna serata indimenticabi-le nella quale si fusero cul-ture molto diverse e cheterminò con uno “s cam-bi o” di canzoni tipichepiemontesi e dei diversiPaesi di provenienza deinostri ospiti. E’ un’esp e-rienza a cui aderiamo vo-lentieri, nella quale contamoltissimo far sentirequeste persone a casa pro-

pria nonostante si trovinoa migliaia di chilometri didistanza dal proprio Pae-s e».La curiosità è, invece, ilsentimento che anima co-loro che ospitano per laprima volta i delegati co-m e M a s s i m o G l a r e ydel l’omonima aziendaagricola di Montalto Dora.«Ho deciso di aderire per-ché mi sembra un’i n i z ia -tiva molto bella e positivaanche se è la prima volta -afferma - sono molto cu-rioso di vedere come sarà:noi accoglie-r e m o d u edonne e unuomo prove-nienti dallaRe pu b b l i caCeca e siamopronti a rice-ve rl i » .Ha aderitov o l e n t i e r ia l l ’ a p p e l l odella Cia an-c h e B r u n oC o r n i g l i a , t i t o l a r ed e l l’omonima azienda ce-realicola a Marentino. «Perme è tutto nuovo: è laprima volta che ospito idelegati - spiega - Nonsappiamo come sarà masiamo molto curiosi discopr irlo».Luca Bertotto dell’agr itu-rismo Del Molino di Bi-biana vanta, invece, unalunga esperienza nell’ac-coglienza dei delegati.«Abbiamo ospitato in pas-

sato una delegazione delCongo e un anno abbiamoaccolto a cena 25 personeprovenienti dalla Nigeria -racconta - Ricordiamo an-cora con piacere quei mo-menti: con i congolesi ab-biamo trascorso lungheserate a discutere di usi ecostumi del loro paese, diagricoltura e abbiamo fat-to loro assaggiare piatti eprodotti locali o frutti co-me i kiwi che non co-noscevano. Quest’an no,invece, ospiteremo cinquedonne provenienti dall’In -

d ia » .A n c h e R o-berto Burat-to, t i tolared e l l’az i e n daIl Maiseto diS a n C a r l oCanavese, èalla sua pri-ma esperien-za. «Ho ade-rito perchém i s e mb raun ’o ccasione

molto interessante chepuò consentire uno scam-bio culturale a livello dipratiche dell’agricoltura enon solo - afferma - ospi-terò due uomini e duedonne provenienti dal Ke-nya » .L’EVENTO/2 Per la prima volta la Cia sarà partner e avrà uno stand di 50 mq

Ecco i numeri della manifestazioneNe l l’anno in cui Terra Madre Sa-lone del Gusto compie 20 can-deline si prospetta un’e dizionespeciale di questa manifestazioneche per la prima volta abbandonaun singolo polo per diventare“d i f f u sa” e per saldarsi con iltessuto urbano di Torino che ospi-terà stand e punti di interesse.Cia - Agricoltori Italiani partecipaper la prima volta come partnern e l l’accoglienza ai delegati di Ter-ra Madre e dovrà gestire unostand di 50 metri quadrati all’i n-terno del Parco del Valentino e laCia di Torino già da tempo hamesso in moto un’imp onente

macchina organizzativa che coin-volgerà, nei giorni del Salone,l’intera struttura provinciale perassicurare la riuscita dell’e vento.Come sempre alcuni numeri pos-sono aiutare nella comprensione.Saranno, infatti, 200 i delegati diTerra Madre ospitati da 64 aziendeagricole affiliate alla Cia Torino;aziende agricole distribuite ca-pillarmente su tutta la provinciache accoglieranno persone pro-venienti dai cinque continenti eda Paesi come Stati Uniti, India,Repubblica Democratica del Con-go, Repubblica Ceca, Brasile eKe nya.

Lo stand istituzionale della Cia, alValentino, e gli sportelli infor-mativi previsti vivranno grazie allosforzo e all’impegno di 34 com-ponenti dello staff provinciale,esperti nelle diverse materie etematiche del mondo agricolo.Infine, alcuni numeri di questoinedito Salone “en plein air”. So-no attesi a Torino 5.000 delegatiprovenienti da 160 Paesi e sono 50le città sul territorio che li ac-coglieranno. Il Salone sarà ani-mato da 800 espositori e sarannopresenti 180 presidi Slow Fooditaliani e 150 internazionali, pro-venienti da 55 Paesi.

Fabbisogni formativi e nuovi corsi al via nel 2016-2017Previsto anche un workshop sulla comunicazione

In seguito alla riaperturadella Misura 1 del PSR2014-2020 relativa alla for-mazione in ambito agrico-lo, la sede torinese del Ci-pa-At Piemonte ha decisodi approfondire l’analisi deifabbisogni formativi delleaziende associate alla Ciadi Torino. Lo scopo è quellodi aderire al meglio alle ne-cessità e alle esigenze deidestinatari e proporre at-tività in linea con le esi-genze formative raccolte.L’analisi viene condottamediante un questionarioche è scaricabile ancheda l l’ultima newsletter sullaformazione pubblicata sulsito www.ciatorino.it e cheriporta proposte di corsi ri-progettati sulla base di

esperienze positive deglianni passati. Il questiona-rio debitamente compilatopotrà essere inviato all’in -dirizzo [email protected] consegnato ai tecnici del-le sedi territoriali.Per quanto riguarda la pro-vincia di Torino, il Cipa-atPiemonte segnala anche al-cune iniziative di prossimaattivazione. In autunnopartiranno a Groscavallodiversi corsi forestali, rela-tivi all’abbattimento e al-lestimento, e destinati a im-

prenditori, addetti e gestoridel territorio agroforestaleoperanti in tutta la regione;sono di prossimo avvio an-che nuovi corsi non finan-ziati relativi al rilascio e rin-novo dei certificati di abi-litazione per l’acquisto eutilizzo di prodotti fitosa-nitari. Nell’ambito dei corsinon finanziati inoltre la Ciadi Torino invita le aziende aun workshop “Scrivere eCo mu n i ca re”, in collabora-zione con la scuola di Scrit-tura e comunicazione “Fac -

ciamo la Lingua”, che sipropone di fornire gli ele-menti per una migliore co-municazione in ambitotecnico e aziendale.Per informazioni su tutte ledate di attivazione e comu-nicazione delle preadesio-ni occorre rivolgersi ai tec-nici di zona o alla mail [email protected] per i cor-si fitosanitari, per il wor-kshop “Facciamo la Lin-gu a” è invece necessario in-viare una mail a segrete-r ia.tor [email protected].

Pierangelo Cena: «Per noil’ospitalità non è

una novità e si collegaall’attività agrituristica,

ma in questo casoassume un significato

particolare per lapossibilità di accogliererappresentanti di presidicaratteristici e rapportarsia culture e lingue diverse»

Sotto, l’agriturismo Del Molinodi Bibiana, guidato da LucaBertotto; sopra l’a g ri tu ri s m oMontebarco di Pierangelo Ce-na, vice presidente vicario diCia Torino, a Carmagnola

Settembre 2 01 6TORINO | 23

SECONDA EDIZIONE “Un Frutto per la Ricerca” quest’anno si sposta al Salone del Gusto

Con un sacchetto di frutta“Una mela al giorno levail medico di torno” re citaun vecchio adagio. Unsacchetto di frutta a km 0può, invece, aiutare me-dici e ricercatori impe-gnati nella quotidianalotta contro il cancro.Ecco perché anche allaluce del successo otte-nuto dalla prima edizio-ne, la Cia - AgricoltoriItaliani di Torino e l’a s-sociazione “La Spesa inCampag na” hanno deci-so di replicare “Un Fruttoper la Ricerca”, l’i n i z ia-tiva benefica che lo scor-so anno ha consentito diraccogliere 7.000 europoi devoluti all’Isti tutoper la Ricerca e la Curadel Cancro di Candiolo.Un format semplice nelquale i sacchetti di fruttasono stati venduti nellepiazze di Torino e di al-cuni comuni della pro-vincia e ha consentito diraccogliere un significa-tivo contributo all’e n c o-miabile sfida che Istitutoe Fondazione Piemonte-se per la Ricerca sul Can-cro portano avanti tutti igiorni.L’edizione di quest’annoè stata fatta combaciarecon Terra Madre Salonedel Gusto, manifestazio-ne di cui Cia è partnerper la prima volta, e cherichiama migliaia di vi-

sitatori. L’iniziativa bene-fica, che si svolge in di-versi punti della città, sa-rà quindi parte integran-te del ricco calendario dieventi e appuntamentidel Salone che quest’a n-no sarà “diffus o” con pa-diglioni e stand distri-buiti tra il Valentino e ilcentro città.Nei giorni di giovedì 22,venerdì 23, lunedì 26 emartedì 27 settembre,dalle 10 del mattino, sa-rà possibile ac-quistare i sac-chetti di frutta(mele, pere eprugne) pro-d o t t a d a g l iagricoltori to-rinesi che ade-riscono a “LaSpesa in Cam-pag na” presso ipunti allestitia l l ’ i n t e r n od e l l’Istituto diCandiolo e nellasede del patro-nato Inac-Cia invia Onorato Vi-gliani 123.Il 24 e 25 settem-bre, giorni clou delSalone del Gusto,dalle 10 alle 18, isacchetti di “UnFrutto per la Ri-c e rca” sa ra n n oin distribuzio-ne presso lo

stand istituzionale Cia alValentino, posizionatosul Lungo Po nelle vi-cinanze del Borgo Me-dievale, e nei gazebo al-lestiti in piazza Vittorioangolo via Po (lato si-nistro), in piazza SanCarlo (fronte Olympic) ein piazza Castello angolovia Roma.L’iniziativa è promossadalla Cia - Agricoltori Ita-liani di Torino e da “La

Spesa in Campa-g na”, il mar-

chio cher iuniscei p r o-

d u t t o r ia g r i c o l iaffiliati al-la Confe-d eraz io nein colla-b orazionec o n l aFo ndaz io-ne Piemon-tese per laRicerca sulC a n c r o -Onlus e puòcontare sul

p a t r o c i n i odel Comune di

Torino, della Re-gione Piemonte e,per questa occa-sione specialeanche del Co-m i t a t o S l o wFood Piemonte

e Valle d’Ao st a.Anche quest’anno, inol-tre, Cristina Chiabotto,testimonial della Fonda-zione, ha de-ciso di pre-stare il suov o l t o p e rp ro muoverela campagnab e n e f i c area l i zz a nd olo scatto fo-t o g r a f i c oc h e p r o-muove l’i n i-ziativa e chesarà prota-gonista anche di una se-rie di affissioni in tutta lacittà di Torino.«Lo scorso anno siamorimasti molto colpiti dal-la generosità dei torinesinel sostenere questa ini-ziativa - ha spiegato ilpresidente provinciale

della Cia Roberto Bar-bero - e da subito cisiamo messi a pensarecome rafforzarla ulterior-

mente in oc-casione del-la secondaedizione. Lac o n c o m i-tanza con ilSalone delGusto è unagrande op-p o r t u n i t àper raggiun-gere ancorapiù personecon il mes-

saggio che il consumo difrutta è un fattore im-portante per la nostra sa-lute e che la preferenzaper prodotti stagionali edi territorio è garanzia diqualità e sostegno con-creto alle nostre aziendeagr icole».

ECCELLENZE ITALIANE NELLA LOTTA AL CANCROLa Fondazione Piemonteseper la Ricerca sul CancroOnlus è nata dalla volontà dioffrire un contributo fattivoalla battaglia contro il cancroattraverso la realizzazione inPiemonte di un centro on-cologico, l’Istituto di Candiolo,che coniuga la ricerca scien-tifica con la pratica clinicamettendo a disposizione deipazienti oncologici le miglioririsorse umane e tecnologi-

ch e.A presiedere la Fondazionedalla sua nascita è AllegraAg nelli.L’Istituto per la Ricerca e laCura del Cancro di Candiolo èoggi una realtà viva e ope-rante, strutturata su 56.500metri quadrati di cui oltre47.000 destinati alla clinica e irestanti alle attività di ricercaed è l’unico istituto di ricoveroe cura a carattere scientifico

del Piemonte, riconosciuto dalMinistero della Salute.La costruzione del centro èstata possibile grazie alle do-nazioni di cittadini ed entiprivati e tuttora vive e operagrazie al sostegno degli stessi.A l l’interno dell’Istituto lavo-rano 500 tra medici, ricer-catori, infermieri e tecnici.Per informazioni è possibilevisitare il sito: www.fprco-n l u s. i t

CALUSO, NUOVI ORARIDal 1 settembre sono in vigore nuovi orari per l’ufficioCia di Caluso di via Bettoia 50. Il pubblico potrà cosirivolgersi allo sportello e beneficiare dei servizi offertidal patronato Inac e dalla Cia – Agricoltori Italiani neigiorni di lunedì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 17,martedì dalle 14 alle 17 e giovedì sempre nelpomeriggio, dalle 14 alle 17.Rimangono, invece, invariati la mail – [email protected] –e il numero di telefono – 011 9832048 – a cui chiedereinfor mazioni.

La Cia di Torino el’associazione “La Spesa

in Campagna” hannodeciso di replicarel’iniziativa beneficache l’anno scorso

ha permesso di donareun significativo

contributo di 7.000 euroall’Istituto per la Ricercasul Cancro di Candiolo

si può combattere il cancro

Le nostre CooPerAtiveAgri 2000 Soc. Agr. Coop.via Circonvallazione - Castagnole P.te (TO)Tel. 011 9862856Magazzino di Carignanovia Castagnole - Carignano (TO)Tel. 011 9692580

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Settembre 2 01 624 |