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Meno spreco alimentare più solidarietà Progetto LIFE - Food Waste Stand UpPer la prevenzione e riduzione dello spreco alimentare e il recupero delle eccedenze Collaboriamo per ridurre gli sprechi Guida al controllo e alla riduzione degli sprechi alimentari domestici

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Meno s p r e co a l imen ta r ep i ù s o l i d a r i e t à

Progetto“LIFE - Food Waste Stand Up”Per la prevenzione e riduzione

dello spreco alimentaree il recupero delle eccedenze

Collaboriamoper ridurre gli sprechi

Guida al controllo e alla riduzionedegli sprechi alimentari domestici

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Meno spreco al imen

1Introduzione

Le perdite o i rifiuti/sprechi alimentari sigenerano durante la produzione, la di-

stribuzione e il consumo degli alimenti. Gli alimenti vengono persi o sprecati

lungo l’intera filiera alimentare: nel-l’azienda agricola, durante la trasforma-zione e la fabbricazione, nei negozi, neiristoranti e nelle mense e in ambito do-mestico. Secondo la FAO (l’Organizzazioneper l’alimentazione e l’agricoltura) circa unterzo di tutti gli alimenti prodotti a livellomondiale, pari a circa 1,3 miliardi di tonnel-late, va perso o sprecato.

Nei Paesi UE, invece, ogni anno 100 mi-lioni di tonnellate di alimenti, pari a circail 20% di quelli prodotti finiscono nei rifiuti,con conseguenti perdite stimate in 143 mi-liardi di euro. Si stima che in assenza di ap-propriate misure, nel 2020 gli sprechialimentari nei Paesi comunitari raggiunge-ranno la cifra di 120 milioni di tonnellate annue. Nelle case degli italiani, invece,ogni anno si sprecano alimenti per circa 8 miliardi di euro, una mezza finanziaria!

I dati sullo spreco risultano drammaticamente più comprensibili quando li si rap-porta al contributo di ciascun consumatore: le stime ci dicono che ogni consumatoreeuropeo spreca annualmente 95-115 Kg di alimenti, una perdita di prodotto chepotrebbe essere in parte prevenuta.

I rifiuti alimentari esercitano anche una pressione ingiustificata sulle risorse na-turali limitate e sull’ambiente. A titolo di esempio, si ricorda che per produrre il terzodegli alimenti che vanno persi o sprecati al mondo, è utilizzata una superficie col-tivata della grandezza della Cina e la sua produzione genera circa l’8% delle emis-sioni di gas serra globali.

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t a r e p i ù s o l i d a r i e t àCosì, la riduzione degli sprechi alimentari ha un potenziale enorme nel ridurre le

risorse che utilizziamo per produrre gli alimenti che mangiamo. Una maggiore ef-ficienza ci consentirà di risparmiare e ridurre l’impatto ambientale che hanno laproduzione e il consumo di alimenti.

Oltre al notevole impatto economico e ambientale, i rifiuti alimentari presentanoanche un importante aspetto socioeconomico: in un mondo in cui oltre 800 milionidi persone soffrono la fame, si dovrebbero agevolare il recupero e la ridistribuzionedelle eccedenze alimentari, affinché chi ne ha maggiormente bisogno possa rice-vere alimenti sicuri e idonei al consumo.

Mentre nei Paesi a basso reddito le principali cause delle perdite e degli sprechisono riconducibili a limiti finanziari, gestionali e tecnologici nella raccolta, conser-vazione, trasporto, confezionamento e distribuzione degli alimenti, nei Paesi amedio e alto reddito, il problema è principalmente correlato ai comportamenti deiconsumatori e alla mancanza di coordinamento tra tutti gli attori della filiera ali-mentare.

A questo scopo, negli ultimi 3-4 anni, in tutto il mondo si stanno promuovendoiniziative per un’efficace prevenzione degli sprechi e dei rifiuti alimentari. L’Assem-blea generale delle Nazioni Unite ha adottato di recente un documento che include,tra gli altri, l’obiettivo di dimezzare i rifiuti alimentari pro capite a livello di venditaal dettaglio e di consumatore e di ridurre le perdite alimentari lungo le filiere diproduzione e di approvvigionamento.

In quest’ottica, la UE e i suoi Stati Membri sono impegnati a raggiungere questoobiettivo e la Commissione Europea ha richiesto interventi a tutti i livelli (nazionale,regionale, locale) e l’impegno di tutti i principali soggetti coinvolti nell’elaborazionedi programmi integrati necessari per attuare il cambiamento lungo tutta la catenadel settore alimentare. A livello nazionale, alcuni Stati Membri hanno sviluppatoprogrammi nazionali di prevenzione dei rifiuti alimentari che hanno già prodottorisultati concreti. In particolare, in Italia è stata adottata una normativa specifica perpromuovere e facilitare l’attuazione delle misure di prevenzione degli sprechi ali-mentari e la cooperazione tra i principali soggetti coinvolti (Legge del 19 agosto2016 n.166 “Disposizioni concernenti la donazione e la distribuzione di prodotti ali-mentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi”detta anche Legge Gadda).

Ovviamente tutto quanto si vuol fare, o si sta già facendo, non mette o metteràin discussione la politica della sicurezza alimentare che governa in ambito comuni-tario la produzione, la trasformazione e la messa in commercio degli alimenti. Inquest’ottica, non verranno revisionati gli standard di qualità (previsti dalla normativain vigore), che gli alimenti devono rispettare a tutela della salute pubblica per poter

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Meno spreco al imen essere immessi in commercio, quanto piuttosto, si sta cercando tra tutti gli stake-holders, di adottare o migliorare ogni iniziativa/azione possibile che permetta diprevenire gli sprechi e rafforzare la sostenibilità del sistema alimentare.

Purtroppo, benché la maggioranza dei consumatori (58% secondo l’eurobarome-tro) dichiari di verificare sempre le date di consumo indicate sull’etichetta degli ali-menti al momento dell’acquisto e della preparazione dei pasti (“da consumarsi entroil ” e “da consumarsi preferibilmente entro il ”), meno della metà ne comprende ilsenso. Si ritiene che l’erronea interpretazione da parte dei consumatori del signifi-cato di queste indicazioni abbia un’incidenza rilevante sui rifiuti alimentari in ambitodomestico (calcolata tra il 15 e il 33% a seconda dello studio).

Secondo gli esperti, gli alimenti che più vengono sprecati in casa sono le verduree le insalate (19%), seguite da pasta, riso, dolci e torte (18%), bevande (17%),prodotti di pasticceria (11%), alimenti cotti (10%), prodotti lattiero-caseari e uova(10%), mentre carne e pece sono all’ultimo posto (7%).

Cosa possono fare i consumatori? Possono compiere piccoli gesti quotidiani pernon sprecare gli alimenti e risparmiare sulla spesa. Più precisamente, i consumatoricon le loro scelte alimentari (abitudini di acquisto; adozione di un menu settima-nali/quindicinali; conservazione degli alimenti etc.), con i loro comportamenti acasa e al supermercato ed il ricorso a preparazioni che prevedano l’uso degli avanzie degli scarti alimentari, possono contribuire almeno in ambito domestico a dimi-nuire gli sprechi alimentari.

In quest’ottica, con l’obiettivo di promuovere la prevenzione e la riduzione deglisprechi alimentari, Unione Nazionale Consumatori, con Federalimentare (capofila),Federdistribuzione e Fondazione Banco Alimentare Onlus, ha dato il via al progetto

LIFE-FOOD.WASTE.STAND.UP., co-finanziato dalla Com-missione Europea nell’ambito del programma perl’ambiente e l’azione per il clima (LIFE 2014 - 2020).

La presente guida vuole fornire un aiuto concreto aiconsumatori su tre principali fattori causa dello sprecodi alimenti (acquisto, conservazione, riuso), affinchéadottino in casa comportamenti virtuosi che possanocontribuire a ridurre gli sprechi.

Per conoscere il progetto LIFE-FOOD.WASTE.STAND.UP.e scaricare tutti i materiali informativi gratuitamente, vi-sita il nostro sito www.consumatori.it, oppure contattauno dei 59 Info Point presenti su tutto il territorio nazio-nale.

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t a r e p i ù s o l i d a r i e t à

2L’Acquisto

Il primo importante passo per evitare di sprecare il ciboavviene durante la fase di acquisto dei prodotti. Eccoalcuni semplici consigli

2.1 Prima di procedere agli acquisti, definire un menu (giornaliero, settimanale, quindicinale)

Èbuona regola programmare gli acquisti degli alimenti per le proprienecessità e per quelle delle famiglia, stabilendo prima di recarsi nel

luogo dove si è soliti fare la spesa, quello che si ritiene necessario ac-quistare sia in termini qualitativi che quantitativi, per preparare il pastogiornaliero o quello settimanale (situazione ottimale raccomandabile).

Compila una lista della spesa (la nostra App ti potrà essere molto utile pergestire gli acquisti e la tua dispensa), e quando andrai al supermercato portala conte e cerca di seguirla. La lista non solo ti eviterà di dimenticare un acquisto neces-sario ma, cosa molto più importante, ti eviterà di acquistare quello che non ti serve.

Un aiuto nella definizione della quantità e qualità delle materie prime che intendiacquistare, te lo possono fornire le raccomandazioni degli esperti di nutrizione sullacomposizione ideale di un pasto giornaliero, sulle calorie e altri nutrienti che dob-biamo assumere giornalmente. Senza scendere in eccessivi dettagli su specifichequestioni nutrizionali, sulla numerosità dei pasti giornalieri (3 o 5) e sulla composi-zione di ciascuno di essi e che possono variare in base alle specifiche necessità, siricorda che un pasto giornaliero deve essere composto da 60% di carboidrati (pane,pasta etc.), da un 20% di proteine (carne, latte e derivati, uova, pesce etc.), e da un20% di grassi (olio, burro, crema di latte etc). Inoltre, le raccomandazioni degli espertici ricordano che sarebbe bene consumare 5 porzioni di frutta e verdura al giorno (adesempio 3 di frutta e due di verdura), di prevedere 3 porzioni settimanali di pescee di alternare il consumo di carni rosse alle bianche, al pesce, ai latticini e alle uova(per avere maggiori informazioni ti consigliamo di consultare gli approfondimentiche trovi sull’App o di utilizzare il servizio “l’esperto risponde” sul sito www.consu-matori.it alle pagine dedicate al progetto LIFE Food Waste Stand Up).

Lista della spesa

latte

uova

pane

patate

biscotti

farina

sale

frutta

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Meno spreco al imen Una buona abitudine, è sicuramente quella di variare il più possibile gli ingredienti

assunti per evitare problemi nutrizionali, ma anche per evitare sprechi e per facili-tare la gestione della dispensa.

Riguardo alla quantità corretta di alimenti da assumere, un grosso aiuto ti è offertodalla etichetta nutrizionale presente in tutti gli alimenti confezionati. Tenendo pre-sente che 1 grammo di carboidrati fornisce circa 4 calorie, 1 grammo di proteinecirca 4 calorie e 1 grammo di olio e grasso circa 9 calorie, ti sarà possibile in basealle necessità caloriche di ogni componente il nucleo familiare, definire orientati-vamente le quantità di una porzione e moltiplicarla per il numero dei pasti, in mododa arrivare ai quantitativi di alimenti per la realizzazione del pasto giornaliero.

Anche se può apparire superfluo dirlo, prima di andare a fare la spesa è semprebuona regola controllare quello che c’è nella dispensa/frigo/congelatore per evitaredi duplicare l’acquisto e per verificare quali sono gli alimenti che stanno per scadereo che devono essere consumati prima che deperiscano.

2.2. “Brutto ma buono”: il caso frutta e verdura

C’è una generale tendenza a scartare frutta e verdura con imperfezioni “estetiche”(classico è il rifiuto di acquistare le banane con macchie nere sulla buccia o i pomo-

dori da insalata con la superficie non perfettamente liscia). Purtroppo, ci siamo abituatia scegliere i prodotti di bell’aspetto e lucidi, ignorando o dimenticando che in quest’ul-timo caso, per ottenere l’effetto lucido i prodotti vengono trattati (in questi casi la bucciapotrebbe essere non più edibile); a rifiutare frutti e vegetali che presentano forme e/oanomalie varie percepite come il risultato di trattamenti subiti dalla pianta etc.

Nella realtà, i prodotti bruttini non sono meno buoni di quelli perfetti e sono menocostosi. Gli alimenti ammaccati, vecchiotti o bruttini, possono essere utilizzati in mol-tissime ricette, ad esempio per fare composte, marmellate, minestroni e molto altroancora.

Se possibile, andate a fare gli acquisti nelle prime ore della mattinata quando ibanchi o le scaffalature vengono rifornite di frutta e verdura fresca. Preferite l’ac-quisto dei prodotti sfusi che potete selezionare voi stessi e acquistare nelle quantitàche sono a voi necessarie (i prodotti confezionati sono in genere di quantità piut-tosto generose e più costosi).

Quando acquistate prodotti come carote, aglio, cipolle, zucchine, melanzane, po-modori o verdure a foglia, una volta tornati a casa toglieteli dalle buste di plasticautilizzate per incartarle/trasportarle. In particolare, evitate di conservare i prodottipiù deperibili (come ad esempio l’insalata) a temperatura ambiente o coperti dallaplastica anche se in frigorifero, altrimenti si deterioreranno più velocemente.

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t a r e p i ù s o l i d a r i e t à2.3. La tentazione di cedere alle offerte

Sia al mercato rionale che nel piccolo negozio sotto casa o nel su-permercato, la merce offerta è strategicamente presentata per catturare l’atten-

zione dei consumatori, ed è spesso accompagnata da messaggi che invitanoall’acquisto. Questi messaggi fanno leva su fattori emozionali e psicologici che spro-nano il consumatore ad acquistare non solo nell’ottica di soddisfare le proprie esi-genze nutrizionali giornaliere, ma anche per gratificarsi.

Nulla di male in tutto questo, purché tu abbia sempre ben presenti due aspetti:se acquisti più del necessario rispetto a quanto programmato, devi essere consa-pevole nel caso si tratti di alimenti deperibili, che dovrai consumarli per più giorni(e comunque sempre entro la data di scadenza). Oppure, se hai la possibilità dipoter conservare questi prodotti mediante congelamento, potrai consumarli in unarco temporale più lungo.

Se invece si tratta di un prodotto etichettato come da “consumare preferibilmenteentro il”, dovrai tenere in considerazione di includerlo stabilmente nel tuo menu,per evitare di dimenticarlo in fondo alla tua dispensa.

In altre parole, a prescindere dalla convenienza o dall’appeal del prodotto è im-portate dimensionare gli acquisti in base alle tue reali esigenze (le offerte sono ci-cliche). In questo modo eviterai di avere una dispensa piena di prodotti cherischiano di essere dimenticati o di dover mangiare sempre le stesse cose rischiandodi fartele venire a noia e quindi, di gettarle nei rifiuti.

Per approfittare dei vantaggi economici delle “offerte speciali” fatte sull’acquistodi grandi quantità di prodotto, si è diffuso l’uso in vari paesi europei e tra alcuniconsumatori italiani, di acquistare in gruppo es. tra vicini, parenti, amici o con verie propri gruppi di acquisto organizzati. Considera questa opportunità, ti aiuterà re-almente a risparmiare senza sprecare.

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Meno spreco al imen2.4. I piccoli trucchi per acquistare il giusto• Acquista di preferenza il prodotto sfuso invece di quello confezionato. In questo modo

potrai scegliere e comprare solo le giuste quantità di cui hai realmente bisogno.• Quando acquisti un prodotto sfuso (quindi senza etichette), in particolar modo se

fresco, chiedi al rivenditore se ha una data di scadenza di cui devi tenere conto.• Sarebbe bene comprare la frutta e la verdura in quantità appropriata ad essere

consumata entro i tre giorni successivi all’acquisto, questo ti permetterà di averesempre un prodotto fresco.• Se ti è possibile, sarebbe bene acquistare pesce, carne e pollame lo stesso giorno

del consumo. Questo potrebbe causarti qualche problema organizzativo ma ti as-sicurerà il consumo di prodotti assolutamente freschi. Oppure, congela le porzioniin più, in modo da poterle conservare per un periodo più lungo.• Fai attenzione alle date di consumo riportate nell’etichetta dei prodotti confezio-

nati per evitare di portare a casa prodotti che per difficoltà di gestione domestica,possono rischiare di finire nella spazzatura.

Ricorda!I prodotti con l’indicazione “da consumare entro …” devono essere consumati

non oltre la data precisata sulla confezione. Se il prodotto sta per scadere (ma nonè ancora passata la data di consumo), puoi cuocerlo e successivamente congelarlo,o semplicemente congelarlo ancora crudo per poi cuocerlo successivamente. Sitratta di una indicazione posta a tutela della tua salute, in quanto gli alimenti chela riportano possono deperire/deteriorarsi ad un livello tale da costituire un pericolo.

Ovviamente, nel definire le quantità di acquisto di questi prodotti, fai attenzioneallo spazio disponibile nel tuo frigorifero ed in particolare nel freezer!

Invece, i prodotti che riportano in etichetta l’indicazione “da consumare prefe-ribilmente entro il …” sono una tipologia di prodotti che possono essere consumatianche dopo il superamento della data di consumo indicata. Si tratta di una vastagamma di prodotti che possono essere tranquillamente consumati senza correrealcun rischio perché, per definizione, devono comunque essere sicuri. Questa datasta ad indicare il limite entro il quale il prodotto mantiene tutte le caratteristichenutrizionali e sensoriali analoghe a quelle che il prodotto aveva al momento di la-sciare lo stabilimento di produzione. Dopo tale data, si possono verificare modifichealle caratteristiche sensoriali (frutta secca che sa di rancido, alcuni prodotti da fornoche perdono di croccantezza, alcuni cioccolatini che mostrano cambiamenti di coloreetc.); in ogni caso, simili prodotti possono essere consumati anche dopo 1-3 mesidal superamento della data indicata in etichetta.

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I CONSIGLIDELL’ESPERTO

Il cibo è prezioso!Non sprecarlo e non gettarlo!

Inserto da staccare e conservare©

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promemoria

LATTICINI ENTRO IL

Latte . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Yogurt . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Formaggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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VERDURA ENTRO IL

Carote . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Insalata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Melanzane . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Peperoni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Pomodori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Zucchine . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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RICORDARSI DI CONSUMAREQUESTI PRODOTTI ENTRO:

Altro

Altro

Altro

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FRUTTA ENTRO IL

Pesche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Melone . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Fragole . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Banane . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Albicocche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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PANE E DOLCI ENTRO IL

Pane . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Pizza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Biscotti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Grissini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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promemoria

Altro

Altro

Altro

Ricordati di scaricare l’App che ti aiuta a gestire la spesa e la tua dispensaper evitare gli sprechi di cibo. Per saperne di più, visita la pagina dedicataal progetto LIFE-FOOD.WASTE.STAND.UP., sul sito www.consumatori.it

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Inserto da staccare e conservare

Il progetto LIFE - FOOD WASTESTAND UP, si focalizza su un temadi straordinaria rilevanza sociale eambientale quale la prevenzione eriduzione dello spreco alimentaree il recupero delle eccedenze.

Per saperne di più, visita www.consumatori.it

alle pagine dedicate al progettoLIFE - FOOD WASTE STAND UP

I partner del progetto:

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t a r e p i ù s o l i d a r i e t à

3Impariamo a conservare i prodotti

3.1. La conservazione: causa e rimedio agli sprechi

Èben noto che gli alimenti dal momento della loroproduzione/trasformazione, vanno incontro ad un

progressivo deterioramento che modifica le loro ca-ratteristiche sensoriali (aspetto, odore, sapore, consi-stenza), per azione di differenti fattori biologici(microrganismi, enzimi), chimici (umidità ed ossigeno) e fisici (luce e temperatura).Quando le modifiche sensoriali diventano inaccettabili, il prodotto viene definito al-terato. In alcuni casi, le trasformazioni sono invece volute e apprezzate, come nelcaso della produzione di alimenti fermentati da microrganismi o da altri agenti adesempio le muffe tipiche del gorgonzola.

Nel corso dei secoli abbiamo imparato a controllare i fattori deterioranti con variesoluzioni tecnologiche, alcune semplici altre più sofisticate, assicurandoci una ampiadisponibilità in termini quali-quantitativi di risorse alimentari per tempi via via sem-pre più lunghi per un numero sempre più grande di persone. Sono così nati da ma-terie prime fresche deteriorabili prodotti come il vino, il pane, i prodotti da forno,gli insaccati, i formaggi, le carni stagionate, i prodotti disidratati, pastorizzati, steri-lizzati, sottovuoto, refrigerati, congelati, surgelati, sott’olio, sott’aceto sotto sale etc.Abbiamo anche imparato ad usare una ampia gamma di sostanze che ci hannoaiutato a mantenere la durata degli alimenti, proteggendoli dal deterioramento mi-crobico (conservanti), dall’ossidazione (antiossidanti), dall’essicazione contrastandola perdita dell’umidità (umidificanti), a mantenere la formazione o il mantenimentodi una miscela di due sostanze immiscibili (emulsionanti), l’aumento della densitàe consistenza di un prodotto (addensanti) etc., con un meraviglioso risultato: unanumerosissima gamma di prodotti alimentari a disposizione, ma soprattutto la pos-sibilità di una forte utilizzazione delle materie prime prodotte e conseguentementeun contenuto spreco.

Così, ci troviamo nella fortunata condizione di provvedere alle nostre esigenzenutrizionali quotidiane potendo scegliere tra decine e decine di alimenti sia sfusiche confezionati, deperibili o stabilizzati, di produzione locale o estera, stagionali

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Meno spreco al imen o meno, acquistandoli presso il più vicino o conveniente fornitore.

E’ evidente da quanto precede, che siamo proprio noi consumatori nella condi-zione di dare un importante contributo alla prevenzione e contenimento degli spre-chi alimentari con i nostri comportamenti, facendo attenzione a ciò che acquistiamo,a quanto acquistiamo, a come conserviamo e prepariamo il cibo nelle nostre case,adottando comportamenti virtuosi che riducono lo spreco degli alimenti.

3.2. La conservazione domesticaa. Di ritorno dagli acquisti devi per prima cosa preoccuparti di con-

servare in frigorifero tutti gli alimenti sfusi deperibili (latte, for-maggi, carne e pesce crudi, pollame etc.) e quelli confezionatiche recano in etichetta l’indicazione conservare a +4°C, metten-doli nell’appropriato ripiano. Vanno collocate in frigorifero anche le uova in mododa mantenerle più a lungo. Il frigo, infatti, assicura una temperatura più costantee dunque la possibilità che mantengano più a lungo la qualità intrinseca.

b. Attenzione a collocare nel vano dedicato alla frutta e verdura, banane melee pomodori in quanto producono alcune sostanze volatili che hanno la capacitàdi accelerarne la maturazione. Per garantirti una maggior durata conserva questialimenti nei cassetti appostiti che sono presenti in molti frigoriferi.

c. Riponi in frigo anche la frutta più delicata come ad esempio le fragole e ifrutti di bosco, evitando di lavarli prima di consumarli, altrimenti ammuffirannoprecocemente.

d. Broccoli, cavolfiori e tutti i vegetali a foglia vanno tenuti in frigorifero affinchénon deperiscano. Le melanzane e i peperoni possono essere tenuti in frigoriferoper circa 1-3 giorni. Anche le carote e i ravanelli possono essere conservati infrigorifero.

e. Non conservare in frigorifero la frutta e la verdura fresca, specialmentequella a foglia, avvolta nelle buste di plastica in quanto, questa non consenteuna adeguata refrigerazione del contenuto.

f. Puoi conservare a temperatura ambiente senza problemi molti prodotti,tra i quali: banane, mele e pomodori che si conservano anche per una settimanasenza che ciò ne provochi il deterioramento, ma anche melanzane, cetrioli, pe-peroni.

g. Per conservare più a lungo le cipolle e l’aglio, devi riporli al riparo dalla luce,in un ambiente fresco e asciutto.

h. Anche le patate vanno tenute in un ambiente fresco, al buio e possibilmenteavvolte in una busta di carta scura (non nella plastica). Non è invece consigliabile

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t a r e p i ù s o l i d a r i e t àconservarle in un ambiente refrigerato per evitare la trasformazione degli amidiin zuccheri che ne modificano la consistenza.

i. È abitudine corrente conservare il pane a temperatura ambiente, tuttavia,come avrai potuto sperimentare, dopo qualche ora perde la croccantezza cheaveva al momento dell’acquisto, diventando col passare delle ore molle e gom-moso. Una soluzione per evitare di sprecare il pane, è quella di congelarlodopo averlo porzionato e avvolto nelle buste apposite per il congelamento.Quando lo consumerai dopo averlo scongelato a temperatura ambiente, avraiun prodotto quasi simile a quello acquistato ed eviterai di buttarlo perché di-ventato raffermo.

j. Il pane vecchio o raffermo è un elemento prezioso in cucina ed è alla basedi molte ricette tradizionali. Non buttarlo via! Utilizzalo per fare il pan grattato,la bruschetta e molto altro ancora.

k. Nel freezer riponi tutti gli alimenti surgelati confezionati che hai acquistatoe che hai trasportato con l’apposita busta termica. Se non ne disponi, utilizza piùbuste di plastica (2 o 3) messe una dentro l’altra e trasportaci i prodotti congelatio surgelati avendo cura di piegarne i lembi per ridurre il più possibile lo scambiotermico. Per un breve intervallo di tempo di circa 1 ora, non avrai problemi.

l. Riponi nello scomparto del freezer anche le carni fresche o il pesce (evi-scerato), nel caso ne avessi acquistati in eccedenza rispetto alle tue necessità.Ricordati però di porzionarli in maniera appropriata alle tue necessità, di riporlinelle apposite buste di plastica per congelatore scrivendoci la data in cui li haipreparati, in quanto anche i prodotti congelati non hanno vita eterna.

m. Prendi l’abitudine di riporre nella parte più vicina alla porta del freezer ilprodotto congelato da più tempo in modo da poterlo utilizzare per primo.

n. Fai attenzione a incartare o imbustare gli alimenti sfusi che stai per con-gelare in maniera accurata per evitare le cosidette bruciature da freddo. Sitratta di macchie di colore scuro che si formano sulla superficie ad esempiodella carne, rendendola più coriacea a causa del processo di disidratazione eossidazione. Il colore cambia per effetto di un cambiamento chimico del pig-mento della carne ma questa modifica non fa diventare il prodotto pericolosoda mangiare. Si può semplicemente rimuovere la parte rovinata prima di cu-cinarla.

o. NON RICONGELARE MAI IL PESCE O I PRODOTTI ITTICI ACQUISTATI DECONGE-LATI!

p. Puoi congelare prodotti acquistati freschi e poi cotti (ad esempio quando viavanzano delle porzioni di ciò che avete cucinato), prodotti congelati crudi e poicotti.

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3.3. La giusta collocazione degli alimenti nel frigo

Il frigorifero è diventato un elettrodomestico indispensabiledelle nostre case per conservare moltissime varietà di alimenti.

Con l’abbassamento della temperatura, gli alimenti deperibiliprolungano la durata di consumo assicurandone la salubrità:questo perché molti microrganismi ed enzimi non sono in gradodi alterare i prodotti alimentari all’abbassarsi della temperatura.Ovviamente questo vale se all’interno dell’apparecchio si man-tiene una giusta temperatura.

Ciò premesso, se non si ricordano le istruzioni dei fabbricantie/o non si dispone più del libretto delle istruzioni è bene ri-cordare che:a. è opportuno evitare di riempire fino all’inverosimile tutto lo spazio dispo-

nibile nel frigorifero, perché questo causerà una scorretta circolazione dell’ariafredda all’interno dell’apparecchio. Una condizione ideale consigliata è riempirloa ¾ del suo volume.

b. Le aree del frigorifero che non sono a diretto contatto con il flusso di ariafredda sono ovviamente più calde. Pertanto le parti più basse del frigoriferosono quelle in cui la temperatura è più elevata, anche a causa dei ripiani cheschermano il flusso di aria fredda.

c. Anche lo sportello è più caldo perché lontano dalla fonte di aria fredda, eper il fatto che l’altro lato della porta è a diretto contatto con l’ambiente esterno.Per la verità però la parte più alta della porta è più fredda rispetto a quella piùbassa. Fanno eccezione tutti quei piccoli scomparti con lo sportello, che ovvia-mente per l’effetto barriera che esercitano sul flusso d’aria non presentano valoritemici bassi.

d. Quando apri la porta del frigorifero entra una grande quantità di aria calda,tant’è vero che la temperatura si può alzare di 5 -10°C, e per tornare ai valoriiniziali servono dai 15 a 30 min.

e. Tenendo presente quanto detto, i prodotti lattiero-caseari e le bevande do-vrebbero essere posti nella parte alta del frigo, posizionando i primi dalla partedove parte il flusso di aria fredda e le bevande dall’altra o ai lati.

f. Carne e pesce vanno riposti nel ripiano intermedio. g. Frutta e vegetali nel cassetto apposito posto in basso.h. È importante fare una corretta e periodica pulizia del frigorifero, per evitare

che i cibi si contaminino con odori sgradevoli o muffe. Esistono molti prodottispecifici o si può utilizzare un panno imbevuto nell’aceto.

Meno spreco al imen

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È buona prassi preparare una quantità di cibo che si prevede possa essere con-sumata senza far deperire il prodotto e porzionare e/o congelare quello che

eventualmente avanza o che pensiamo di non consumare nel breve periodo. Quando si prevede la preparazione di grandi quantità di cibo, ad esempio per

qualche evento, è possibile che avanzino degli ingredienti o delle porzioni dellepietanze che avrete preparato. Ricordatevi che potete congelare ciò che avete pre-parato porzionandolo e riponendolo in contenitori adatti.

Esistono molte ricette che possono darvi suggerimenti utili su come “riciclare” gliavanzi in cucina per preparare molte gustose ricette, inoltre, i vostri ospiti potrebberogradire quella che all’estero viene chiamata “doggy bag”, ovvero la possibilità diportare a casa parte degli avanzi per poterli consumare.

4Imparare a fare le porzionie gestire gli avanzi di cibo

t a r e p i ù s o l i d a r i e t à

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Meno spreco al imen Per saperne di più

Nell’ambito del progetto LIFE-Food.Waste.Stand.UP., l’Unione Nazionale Consu-matori, sta realizzando molti strumenti utili che possono aiutarti a tenere sott’occhioil livello di sprechi alimentari prodotti da te e dalla tua famiglia ed aiutarti a ridurli.

In particolare, potrai usufruire di:

• materiali informativi gratuiti• 59 info point sul territorio con esperti che potranno darti consigli e infor-

mazioni• un’APP che ti aiuta a fare la spesa e a gestire la tua dispensa per evitare

di buttare cibo. Cerca l’App Spesa Amica per IOS e Android nell’App Storeo in Play Store.

• un servizio online “l’esperto risponde” • video informativi• eventi informativi per i cittadini.

Per saperne di più e tenerti aggiornato visita il sito www.consumatori.it nellepagine dedicate al progetto Life Food Waste Stand UP.

Glossario

Alimento – Qualsiasi sostanza o prodotto trasformato, parzialmente trasformato onon trasformato, destinato ad essere ingerito, o che si prevede ragionevolmenteche possa essere ingerito, da esseri umani (art. 2 Reg. CE 178/02). Sono com-prese le bevande e qualsiasi sostanza, compresa l’acqua, intenzionalmente in-corporata negli alimenti nel corso della loro produzione, preparazione otrattamento.

Congelamento – Processo di conservazione degli alimenti a temperatura inferiorea 0°.

Microrganismi – I batteri, i virus, i lieviti, le muffe, le alghe, i protozoi parassiti, glielminti parassiti microscopici, le loro tossine e i loro metaboliti.

Refrigerazione – Sistema di conservazione degli alimenti deperibili che permettedi mantenere la temperatura del prodotto in tutti i suoi punti tra 0° e 10° C.

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t a r e p i ù s o l i d a r i e t àRifiuto alimentare – Qualsiasi sostanza di cui il detentore si disfi o abbia l’inten-

zione o l’obbligo di disfarsi.Spreco alimentare domestico – Questo termine è qui usato per indicare sia lo

spreco così detto evitabile/prevenibile (cioè lo spreco costituito dall’alimentoe/o dalla bevanda che gettiamo nella spazzatura perché non lo/li vogliamo piùo lo/li abbiamo fatti scadere). Sia il così detto spreco verosimilmenteevitabile/prevedibile, costituito da alimenti che alcune persone non consumanoper ragioni varie, ad esempio per la presenza di un ingrediente sgradito, per ne-cessità dietetiche, per questioni salutistiche etc. e che invece altri consumano.O ancora, parti di cibo che generalmente si buttano durante la preparazione deipasti, anche se sono commestibili come ad es. le bucce delle patate, parti diverdure etc.; i cibi con piccoli difetti (es. la frutta con piccole zone di marce-scenza); ma anche il pane raffermo (come molti ricorderanno per le nostrenonne era considerato un peccato buttare) etc. La nostra cucina tradizionale povera o regionale, che dir si voglia, è ricca di ricettenelle quali questi alimenti costituiscono l’ingrediente base. Molti dei più diffusitesti di ricette di cucina includono gli avanzi o gli scarti di molti alimenti in ricetteriscoperte o riadattate anche in base ai gusti di oggi. Infatti, si tratta di materialiperfettamente commestibili almeno fino a poco prima di essere buttati.

Alimento confezionato – I prodotti confezionati sono per la legge prodotti “preim-ballati”, cioè quei prodotti che vengono confezionati direttamente dal produttoree venduti ad aziende terze per la distribuzione. “alimento preimballato” secondol’art. 2 del Regolamento UE 1169/2011 è infatti: l’unità di vendita destinata adessere presentata come tale al consumatore finale, costituita da un alimento edall’imballaggio in cui è stato confezionato prima di essere messo in vendita,in modo tale che il contenuto non possa essere alterato senza aprire o cambiarel’imballaggio. Si tratta quindi di tutti quei prodotti presenti negli scaffali dei puntivendita, o nei banchi frigo, o freezer, ad esclusione di prodotti che sono statiaperti, porzionati e preimballati nel luogo di vendita su richiesta del consumatoreo preimballati per la vendita diretta.

Alimento preincartato – con questo termine ci si riferisce all’unità di vendita co-stituita da un prodotto alimentare e dall’involucro nel quale è stato posto o av-volto negli esercizi di vendita (art 2 comma del DLgs 196/1992).

Alimenti sfusi – Si tratta di tutti quegli prodotti venduti al banco gastronomia di unsupermercato, ad esempio affettati, formaggi etc., che sono venduti previo por-zionamento e incartati sul momento su richiesta del cliente.

Caratteristiche sensoriali – Con questo termine, si intendono l’aspetto, l’odore, ilsapore e la consistenza dei cibi.

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Via Duilio, 1300192 Roma

tel. 06.32600239fax 06.3234616

[email protected]

Co-finanziato dalla Commissione Europeanell’ambito del programma per l’ambientee l’azione per il clima (LIFE 2014-2020)

Il progetto LIFE - FOOD WASTESTAND UP, si focalizza su un temadi straordinaria rilevanza sociale eambientale quale la prevenzione eriduzione dello spreco alimentaree il recupero delle eccedenze.

Per saperne di più, visita www.consumatori.it

alle pagine dedicate al progettoLIFE - FOOD WASTE STAND UP

I partner del progetto:

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