La forza dei metodi cooperativi Competenze e Collaborazione · ... per una certa parte delle...

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La forza dei metodi cooperativi Competenze e Collaborazione dott.ssa Lorenza Montanari

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La forza dei metodi cooperativi

Competenze e Collaborazione

dott.ssa Lorenza Montanari

...nelle parole di una docente…… ciò che mi pare cambiato, nelle ultime generazioni, al di là del moralismo, non sono solo il diverso rapporto con l’adulto, il concetto di limite e del ‘tutto subito’, ma una nuova forma di individualismo che rende più difficile fare della classe una ‘squadra’.. un gruppo col quale si condividono relazioni, passioni, frustrazioni.. una comunità che rende possibile lo “stare bene a scuola” (nonostante tutto), costruendo insieme il significato di quello che si fa…Se è vero che a scuola si lavora non solo all’apprendimento, ma alla relazione che si ha con la conoscenza, nel dialogo con gli altri, occorre chiedersi se oggi non ci troviamo di fronte a due forme di analfabetismo…(noi e gli adulti dell’800)

Ancora prima degli scarsi appredimenti, nelle interviste, gli insegnati lamentano oggi:

´Generalizzati problemi di comportamento e difficoltà di gestione della classe

´Eccessiva eterogeneità dei ragazzi e del gruppo (anche per il migliore dei docenti)

´Problemi relazionali e comportamentali che chiedono ai docenti competenze che questi non sentono come proprie…

´Senso crescente di impotenza educativa´Dilaganti forme di malessere…E’ possibile dare risposte socialmente connotate a queste emergenze, partendo dall’alfabetizzazione?

Paradossalmente, per una certa parte delle giovani generazioni il tempo trascorso a scuola rappresenta una delle poche opportunità per sperimentare rapporti di tipo collaborativo, per apprendere la flessibilità, l’abitudine a considerare altri punti di vista, la capacità di dare e chiedere aiuto, sostenere e sentirsi sostenuti: esperienze indispensabili per la salute e il benessere individuale e per l’acquisizione delle competenze sociali richieste in qualsiasi ambito lavorativo futuro. Il valore formativo delle discipline del resto, non è mai solo ‘cognitivo’Restano immutati, anche se talvolta espressi in modo distorto, il bisogno dei ragazzi di:Avere sicurezzaSentirsi riconosciutiAppartenere ad una comunità per i quali sanno di contare e valere qualcosa Sentirsi competenti e autoefficaci

(Connessioni o legami? Prossimità o vicinanza? Conoscenza o sapere?)

se è vero che:‘l’essenziale è ciò che ci resta quando abbiamo

dimenticato tutto’ .. occorre estendere il concetto di ciò che conta

e che la scuola ci lascia in eredità, anche agli atteggiamenti con cui ci relazioniamo con gli altri, con cui affronteremo un futuro che ha

cambiato paradigma, una vita sociale per la quale il dialogo rappresenta, oggi, una

condizione di sopravvivenza…

Cosa si fa nella mia classe? Come si sta nella mia classe?

Se dai un pesce a chi ha fame, lo avrai sfamato per un giorno….

… ma se gli insegni a pescare lo avrai salvato per sempre..

(come imparare a pescare insieme..)

accogliere la sfida….Il cooperative learning come onesto

tentativo dieducare – istruendo

aver cura della costruzione della conoscenza e delle relazioni umane

che rendonopossibile e autentico

il rapporto col sapere e con noi stessi

E. Marzani

Servono competenze da portare per sempre dentro di noi..che ci orientino nella vita, che ricompongano il quadro frammentato delle nostre esperienze, che ci aiutino a progettare il futuro….

La scuola dell’OBBLIGO, dovrebbe garantire a ciascuno le chiavi di accesso al:

Sapere Saper fareSaper vivere insieme…

Saper ‘essere’?

….povero è oggi colui che non ha opinioni enon sa scegliere..che è disorientato…che non sa costruire e mantenere legami ..che non conosce i propri limiti e i propri talenti…che non sa avere cura del tesoro che è in lui….

(Libro Bianco Delors Cresson)

L’educazione alla competenza può essere vista come l’antidoto al diffondersi indiscriminato di un pensiero sempre più superficiale e parcellizzato, tipico della conoscenza «usa e getta», che non abitua a vedere i legami fra le cose, le cause e gli effetti che ogni azione, anche la più piccole, hanno…E’ un pensiero che nonnasce da domande e non abitua a domande… che spiega tutto apparentemente e velocemente, dove ogni cosa ed esperienza è consumata «bulimicamente» per passare subito alla successiva..E’ un pensiero che sfrutta e non crea, dando l’illusione di conoscere, senza sedimentare nulla, al quale il bambino è esposto molto precocemente..

La psicologia ci insegna che lo sforzo del pensiero autentico va sostenuto dall’adulto perché diventi unaforma mentis della/nella vita.E’ questa la vera competenza sovraordinata…

Sociocostruttivismo e apprendimentoPer Vygotskji il bambino, a diffferenza

di quanto sostiene Piaget,

´ Va visto all’opera con altri perché costruisce socialmente la conoscenza e le proprie competenze

´ Apprende attraverso figure/ mediatori e l’uso di artefatti´Questi non sono solo gli adulti, ma anche e soprattutto i ‘pari’´ Occorre considerare (le) ZSP ovvero la teoria della «giusta distanza» (X+1) e la responsabilità verso i pari

´ Inter-­intra psichico conflitto sociocognitivo (Doise e Mougny) ´ Struttura la sua esperienza grazie al linguaggio (che non ha solo funzione sociale ma regolativa dell’esperienza e della strutturazione del pensiero (ricostruire a voce alta)

´ Non è riconducibile all’immagine del «bambino solitario»

Indipendentemente dalla modalità di lavoro…solo in relazione si può..Solo ‘insieme’ si può

Ø Costruire conoscenza con le domande, i dubbi, i contributi di tutti

Ø Allargare lo spazio della sfida cognitiva e metacognitiva

Ø Imparare chi siamo e sapere che valiamo (empowerment)

Ø Avere la fondamentale percezione del limite

Ø Soddisfare il bisogno di appartenenza ad una comunità più allargata (identità allargata)

Ø Esercitare il duplice alfabeto della mente e del cuore

Quali condizioni?Il metodo cooperativo, insieme ad altre modalità

di lavoro, può funzionare se…üSi è convinti che, in educazione, i fini e i mezzi coincidano

üSi è disposti a delegare un po’ di potere alla classeüSi crede nei ragazzi e nel gruppo come squadra da costruire

üSi vogliono migliorare le competenze sociali insieme a quelle cognitive

üCi si impegna a negoziare contratti educativi “reciproci” che riguardino anche noi stessi

-­ Si crede nelle piccole ma preziose “crescite” di ciascuno (dovere dell’ottimismo pedagogico)

-­ Si è disposti a cambiare qualcosa dello spazio e del corpo

-­ Si è convinti che il CL non sia un ulteriore carico di lavoro o contenuto in più, ma un metodo di lavoro per affrontare TUTTE le discipline, da affiancare ad altri formati di lavoro

Osservare bravi docenti all’opera e la lorocassetta degli attrezzi

«(…)un gruppo è definito al meglio come una totalità dinamica basata sull’interdipendenza invece che sulla somiglianza»1.(K . Lewin)

L’eco di queste teorie nelle IINN

L’eterogeneità e il contrasto dei punti di vista è essenziale per azionari vere interpretazioni della realtà, fornire duttilità mentale, relativizzare e problematizzare, allontanare da spiegazioni univoche, dialogare con l’incertezza e difendersi dal semplicismo delle euristiche

Dal Profilo dello studente (IINN 2012)

(…) Il possesso di un pensiero razionale gli consente di affrontare problemi e situazioni sulla base di elementi certi e di avere consapevolezza dei limiti delle affermazioni che riguardano questioni complesse che non si prestano a spiegazioni univoche

(INN ‘Centralità della persona’)

………la didattica per competenze in ambienti cooperativi non può prescindere da alcune premesse:

Ogni apprendimento è frutto di una alchimia fra processi cognitivi ed emotivi,alfabeti culturali e alfabeti relazionali

(ansia, autoefficacia, auto-­attribuzione)

le neuroscienze ci mostrano (e dimostrano) che,in mancanza di ambienti relazionali positivi

nei quali ci riconosciamo, e di emozioni costruttive verso noi stessi e il compito, anche in presenza di buone competenze cognitive, non riusciamo a operare(i due cervelli), i ‘sequestri emotivi’ e gli ingegneri

“ …la capacità di motivare se stessi e di persistere nel perseguire un obiettivo nonostante le frustrazioni; di controllare gli impulsi e rimandare le gratificazioni; di monitorare le proprie e altrui emozioni […], di modulare i propri stati d’animo evitando che la sofferenza ci impedisca di pensare; e ancora la capacità di essere empatici e di sperare.”

Goleman, Intelligenza emotiva (BUR,1999)

Quale intelligenza per la vita ?

Cosa stiamo facendo?Siamo proprio sicuri che?

Cosa sta cambiando?Cosa succede se?

e trascendenza

(Maslow, 1954)

Cosa ha a che vedere la resilienza con la cooperazione?

...... A proposito di spighe e di pane…

- Un’immane fatica - Vivere la coerenza

- Le emergenze comportamentali

- Generazioni che cambiano

- Competenze e collaborazione

- Cedere potere alla classe - Formati di lavoro diversi e complementari

- Una diversa idea del fare e l’obbligodell’ottimismo pedagogico in tempi cupi

- Lasciarsi con un sospetto…

Cosa succede se si virtualizzano le relazioni? Gruppi materiali e virtuali…-La comunicazione in assenza di corpo-Lo spazio e il tempo (qui e ora)-L’identità camaleontica e onnipotente-L’appartenenza diffusa senza confini-La spettacolarizzazione di tutto e tutti(pubblico-privato-intimo)

-L’illusione di partecipare /contribuire e il consumare-Sazietà e bulimia (significatività e quantità)-Piacere virtuale e iper stimolazione-Libertà e schiavitù dei legami-L’assenza di regole per definizione-Cattivi maestri adulti

´ …a maggior ragione…

´ Cosa ci servirà saper fare insieme?

´ A quali condizioni le differenze sono una risorsa?

Andare oltre le prediche(gli spiegoni)

impariamo quello che viviamo, e di cui facciamo esperienza,

non quello che ci viene spiegato….

La scuola dovrebbe essere un luogo di contropensiero e di

relazioni diverse rispetto a ciò che c’è fuori (o in rete)

errore fare silenzio controllo valutazione

Una diversa concezione di:

Chiarire gli equivoci e le aspettative ‘a monte’…cosa non è il CL:-­un qualsiasi lavoro in cui i bambini sonocasualmente insieme -­un’ulteriore ‘tecnica’ da applicare al bisogno-­una panacea che sostituisce efficacemente il lavoro individuale e gli altri formati di lezione-­una metodologia adatta solo per affrontare contenuti e problematiche sociali e relazionali-­una buona strategia educativa soprattutto per i deboli-­uno spazio di confusione e di autogestione dei ragazzi

Con cooperative Learning si fa riferimento ad un insieme di principi educativi, tecniche e metodi di conduzione della classe, in base ai quali gli studenti affrontano l’apprendimento delle discipline curricolari (o altro) lavorando in piccoli gruppi in modo interattivo, responsabile, collaborativo, solidale e ricevendo valutazioni sulla base dei risultati ottenuti dall’insegnante e dai membri del gruppo stesso

Questo approccio si differenzia da altre modalità di lavoro di gruppo perché possiede alcune ingredienti essenziali e indispensabili, prima fra tutte un’alta pianificazione del lavoro ‘a monte’ della pratica d’aula e necessarie condizioni di interdipendenza positiva in ogni sua fase (ADA)(non è somma di lavori individuali)

Come deve essere il gruppo?

´ Eterogeneo per capacità, interessi, caratteri psicologici dei partecipanti

´ Diverso da quelli che si originano e ‘sclerotizzano’ spontaneamente in classe

´ Non troppo numeroso (4/5)´ Non ‘fisso’ e rigido (disposto a ruotare nei ruoli) ´ Disposto a garantire la rotazione dei membri-­la scomposizione e ricomposizione

´ Possibilmente legato/identificato da oggetti /riti di gruppo e di appartenenza (un motto-­ un simbolo-­una canzone /una bandiera che segnalano concretamente forme di ‘appartenenza’)

Fare esperienza di leadership distribuita e interdipendenza positiva

a

TESTE NUMERATE INSIEME:negoziare risposte esaustive, rappresentative e corrette

preoccuparsi dell’apprendimento di tutti e di ciascuno, mettendo insieme le risorse

Per i bambini: Chi era il Faraone? Quali sono le principali attività produttive dell’Emilia Romagna?Che differenza c’è fra aggettivi e avverbi?Come spiegheresti cos’è una proposizione subordinata ad un bimbo più piccolo di te?Quali furono le cause dell’estinzione dei dinosauri?

Per voi :

***Quali caratteristiche deve avere una punizione per essere ragionevole?Ricordate che tutti, indifferentemente e indipendentemente dal numero chiamato, dovrete sapere rispondere perché la squadra realizzi il punteggio. In caso di idee simili, saranno considerate dalla classe quelle complementari che apportano contributi nuovi in sede di documentazione generale delle risposte (alla lavagna9

Fattibile, circoscritta nel tempo, condivisa dai colleghi, condivisa dagli studenti, non umiliante, negoziata, far riflettere, commisurata, contestualizzata, applicata collegialmente,

L’importanza della ricostruzione delle pratiche e del loro significato

´Cosa abbiamo fatto?´Perché lo abbiamo fatto?´Cosa abbiamo imparato che

non conoscevamo?´Cosa non dimenticheremo?

28 Marzo 2017

Seconda parte

Quale relazione col sapere.... perché l’incontro con la cultura, la conoscenza, la bellezza, gli altri, possano renderci un poco migliori?

DOTT.SSA LORENZA MONTANARI

Le vere domande educative oggi ( didattiche solo in seconda battuta )

´ Una volta usciti da scuola, cosa sapranno fare davvero i miei ragazzi quando incontrano un problema?

´ Cosa ricorderanno e sapranno applicare di tutto lo sforzo vissuto (da me e da loro) a scuola?

´ Sapranno aiutarsi e chiedere aiuto? Compiere qualche scelta che davvero li rappresenti?

´ Saranno preda del primo pifferaio magico di turno? ´ Sapranno pensare al di là dei luoghi comuni e degli

slogan?´ Cercheranno di confrontare opinioni, punti di vista,

alternative per maturare idee proprie ?´ Possiedono le parole per dialogare con se stessi? ´ Si butteranno via ad ogni insuccesso o sapranno rialzarsi,

riprovare, convivere con l’errore?´ Avranno il desiderio di continuare a imparare, leggere,

apprendere e relazionarsi con gli altri ?

Quali ruoli sono a tuo avviso essenziali perchè il lavoro

cooperativo in classe si possa sviluppare senza far ‘esplodere’

il gruppo?

Leadershipdistribuita e potere

dei ruoli sul duplice versanteNel cl, la direttività del gruppo non è nelle mani di pochi: ad ognuno compete dirigere non solo un aspetto del compito, ma un ruolo, (a rotazione), funzionale alla sopravvivenza del gruppo. Si sperimentano, così, varie forme di identità e ci si abitua a fare cose diverse da quelle spontaneamente scelte.. Si possono prevenire, attraverso forzature funzionali, comportamenti scorretti…(Si può essere un poco diversi agli occhi degli altri e di se stessi )

I ruoli… sono inevitabili nei gruppi, si originano spesso spontaneamente, oltre il copione/ambiente scolastico

… hanno sempre una funzione, anche se a volte diversa da quella apparente..(es: il sabotatore)

…..sono spesso complementari

…..per funzionare, devono avere la conferma/riconoscimento degli altri membri del gruppo Come potrebbero essere CATEGORIZZATI questi ruoli

che spesso incontriamo nelle classi o che attribuiamo?

IL GREGARIO IL MEDIATORE (CONCILIATORE)

COLUI CHE CHIEDE/OFFREINFORMAZIONI E NOTIZIE

IL POLEMICO/DISFATTISTA

IL RAPPRESENTANTE/PORTAVOCE

IL LEADER CARISMATICO

L’INCORAGGIATOREIL SOSTENITORE

IL SACCENTE (PRESUNTUOSO)

IL SINTETIZZATORE(COLUI CHE VUOLE FARE IL

PUNTO)

COLUI CHE ORIENTA ALLO SCOPO (SI OCCUPA

DEL TEMPO E DEL FINE DELLA CONVERSAZIONE)

L’EGOCENTICO INDIVIDUALISTA

COLUI CHE SI OCCUPA CHE TUTTI INTERVENGANO

(IL TURNISTA)

IL RESPONSABILE DEI MATERIALI/

RIORDINATORE

IL GRAFICO/VERBALIZZATORE IL PASSIVO DI TURNO

A proposito di ruoli, quali sono essenziali?

duplice versante >cosa si deve fare>come ci si deve relazionare>cosa si deve tenere a bada

-Di compito/obiettivo (il verbalizzatore, il disegnatore,il portavoce, il ricercatore, il correttore, il sintetizzatore)

-Di mantenimento/clima di lavoro (il moderatore, l’incoraggiatore, il controllore della voce, il tempista, il giudice di pace,il responsabile dei materiali..)

RUOLI AUTO CENTRATI (SUL SE’)I ruoli killer (conoscerli per neutralizzarli. Chi, nella tua classe, li riveste? Come potresti spezzare i copioni?-il guastafeste o sabotatore -il dittatore-il pessimista-il primo della classe-il gregario-il perditempo-l’individualista-la vittima-il saccente o il perfezionista

Ruoli-­simboli-­ nomi di squadra´ Il bisbigliatore/sussurratore (controllore della voce)

´ Il domandante

´L’incoraggiatore/ il turnista

´Lo scrivano/lo scriba

´ Il tempista / l’arbitro / l’orologiaio matto

´L’espositore/Il rappresentante/il parolaio

´ Il grafico

´ Il responsabile dei materiali/consegna/ il riordinatore

2) Interdipendenza positiva(solo insieme si vince)

Significa percepire che si è legati gli uni agli altri in modo da condividere la sorte: ci si salva o si perisce insieme;; non c’è successo individuale se il gruppo fallisce, come in una squadra che perde sono poco significative le prodezze individuali di un cannoniere. Nel CL, il successo di un alunno non esclude quello degli altri, come succede in genere nelle classi competitive, anzi contribuisce a migliorare il livello del gruppo. Cresce la motivazione a preoccuparsi della qualità dell’apprendimento di ogni compagno nel gruppo e la condivisione della soddisfazione per il successo di ognuno.

L’interdipendenza è garantita da alcuni fattori quali:

Compito > di cui ognuno possiede un solo ‘pezzo’ (incastro di parti, contenuti complementari)

Chiari scopi > comuni da raggiungere (tutti dovremo saper rispondere all’intervista)

Risorse e materiali > comuni a tutti (es: dizionario-­ pc-­pastelli-­righello..artefattiistruzioni.)

Ricompensa/traguardo > (es: tutti condivideremo un voto/premio, una condizione..)

Ulteriori ingredienti chiave del CL

3)Responsabilità individuale

4)Interazione promozionale faccia a faccia (l’aria che si respira)

5)Valutazione/revisione individuale e di gruppo dell’operato

6)Utilizzo/insegnamento intenzionale di competenze sociali

3)Responsabilità individuale (nessun altro al mio posto)

É necessario che l’insegnante organizzi l’attività e la valutazione seguente in modo da non lasciare spazio a chi «viaggia a rimorchio» pago di un generico voto di gruppo, o a chi tende a sovraccaricarsi di lavoro, in virtù anche delle sue maggiori competenze.É indispensabile quindi alimentare il senso di appartenenza e di interdipendenza positiva fra i membri del gruppo, facendo la propria parte.. Nella scelta delle consegne, non ci saranno quindi sovrapposizioni o elementi interscambiabili: ognuno dovrà rispondere del pezzo che gli è stato affidato e dimostrare di conoscere quello fatto dagli altri: la turnazione di ruoli e incarichi e la ‘casualità’ con cui si è spesso chiamati a rispondere restringe lo spazio dell’inattività. Ogni lavoro deve essere, inoltre, portato sempre a termine.

4) Interazione promozionale faccia a faccia (l’aria che si respira)

Può essere definita approssimativamente come «il clima generale di incoraggiamento e di collaborazione che si respira dentro il gruppo di lavoro, cioè la misura non solo reale, ma pure soggettivamente avvertita della fiducia e della disponibilità di ogni membro nei confronti degli altri» (M. Comoglio, 1999, pag52) Vi concorrono fattori quali: il rispetto reciproco, l’aiuto e l’assistenza fra i membri, lo scambio di informazioni, materiali, feed-­back per migliorare le prestazioni successive, le discussioni per giungere ad una migliore comprensione dei contenuti e/o dei problemi, l’impegno nello sforzo di raggiungere gli scopi comuni. (Johnson e Johnson 1996)In questo tipo di interazione ci si guarda negli occhi, si impara a dare e chiedere aiuto, si trova il modo di lodare lo sforzo. Ci si sforza di tradurre in parole la positività dei reciproci comportamenti, senza barare….

5)Valutazione/revisione di gruppo

A differenza di quanto avviene nel normale lavoro di classe,la valutazione è gestita/effettuata non solo dal docente ma anche dai membri del gruppo che riflettono sia sul COSA è stato fatto, che sul COME si è lavorato insieme.. Si tratta quindi di n negoziare giudizi condivisi che riguardino sia la coerenza del lavoro svolto rispetto all’obiettivo, che alle relazionevissuta dai membri nel gruppo…

In questa intersezione di valutazione ed autovalutazione, le critiche devono essere sempre motivate e circostanziate così come le riflessioni, fondamentali, di tipo metacognitivo..Il gruppo deve, in questa sede, produrre anche PROPOSTE concrete di miglioramento sul doppio versante dell’impegno cognitivo e sociale.

6 Co6)Utilizzo/insegnamento intenzionale di

competenze sociali

‘dobbiamo volerci tutti bene!’

OPERAZIONALIZZARE I GESTI CHE TRADUCONO L’EMPATIA E LA DISPONIBILITA’ A

COLLABORARE

es: Cosa fare in caso di disaccordo..Cosa rendere degno di esplicita valorizzazioneCome incoraggiare concretamente i più timidi

L’importanza di operazionalizzare

´Si comunica criticando le idee, non dando giudizi sulle persone..

´Si è disponibili ad accettare idee diverse dalla proprie se argomentate bene..

´C’è qualcuno che ricorda i vincoli del lavoro (tempo-­oggetto-­ divieti)

´Ci si incoraggia e vicenda nelle difficoltà.. ´Ci si abitua a forme di mediazione (ognuno rinuncia a qualcosa…. Si accetta il parere della maggioranza…)

´ Quale voto daresti al lavoro prodotto? (scala 1/10)´ Che voto attribuiresti, invece, al clima di lavoro?

(stessa scala) Negozialo con gli altri membri del tuo gruppo.

´ Cosa è andato, a tuo avviso, molto bene all'interno del gruppo?

´ Cosa è stato invece difficile/problematico?´ Ti sembra di avere contribuito positivamente ai

risultati raggiunti dalla tua squadra?´ Ti sei sentito rappresentato?´ Cosa hai imparato, dal lavoro, che non sapevi?

DOMANDE PER LA VALUTAZIONE ED AUTOVALUTAZIONE DEL LAVORO SVOLTO

-Ci sono stati membri del gruppo che, a tuo avviso, non hanno realmente contribuito all'attività?

-Quale altro ruolo ci vorrebbe, nel gruppo, per lavorare meglio? ****-Cosa è più facile fare, in gruppo, rispetto al lavoro individuale? -Cosa diresti ad un insegnante che non crede al C.L .per convincerlo a provare questa modalità di lavoro? ****-Cosa hai imparato dei tuoi compagni che non conoscevi?

-Cosa hai messo a disposizione del tuo gruppo di lavoro?-Cosa dovrebbe fare la maestra, a tuo avviso, per sostenere e migliorare il lavoro di gruppo in classe? ****

-Qual è un tema o una problematica che vorresti affrontare coi tuoi compagni attraverso questa modalità sociale di lavoro? ****

Cosa sono i sociogrammi, a cosa servono, cosa tengono a bada, come utilizzarli per la formazione dei gruppi….

La duplice natura dell’inclusione e del legame :Sentirsi importanti e cercati Sentirsi bravi, capaci e competenti

I due criteri e il doppio svantaggio dell’emarginazione culturale

Osservare per intervenire (automatismi inevitabili)

Conosco i miei polli! (dalle certezze ai dubbi doverosi)

Sociogramma di MorenoCriterio cognitivo/funzionaleDa chi andresti per farti spiegare le regole di un gioco che non hai capito? (s.i.)

Da chi vorresti essere aiutato in un compito che che non riesci a svolgere?

Con chi vorresti fare una ricerca di storia che sarà valutata con voto che è per te importante?

Criterio sociale/affettivoVicino a chi vorresti sederti andando alla gita?

Chi inviteresti per primo al tuo compleanno/per andare a giocare al parco/A chi chiederesti immediatamente l’amicizia su facebook?

CRITERIO COGNITIVO-­‐FUNZIONALE:LA SPIEGAZIONE

ESITI DELLE SCELTE:LETTURA VERTICALE .SOGGETTI D-­‐F

Potenti-Isolati

Esclusi:Un quadro sociale della mia classe

Quali le previsioni dell’insegnante?

Quali cambiamenti nel tempo?

Scelte fatte a maggio: criterio funzionale

Tipologie di compito funzionali per il CL

• Elevato carico cognitivo (anche in fase di controllo)

• Possibile suddivisione in parti/ segmentazione della consegna

• Necessità di pluralità di punti di vista (es: testo argomentativo - problemi inediti- discussioni matematiche)

•Argomenti nuovi (necessità di scoperta a più mani)

• Pluralità di soluzioni (finale di testi-problemi a più strade)

•Definizione condivisa di concetti (precedente a quelle comunemente utilizzate es: definizioni grammaticali)

•Compiti sociali e riflessivi, di progettazione e di propositività (es:migliorare-ideare..)

Conoscere il Jig saw: gruppi casa-gruppi esperti

v La classe è divisa in gruppi casa (4 o 5 persone a seconda delle parti del compito)

v Insieme si legge/analizza la consegna (compito) e si guardano ‘globalmente’ i materiali (tutti quelli dati dall’insegnante)

v Ogni membro, in base a quanto stabilito prima o deciso dalla sua casa, si impegna a scegliere e a lavorare su UNA parte, approfondendone contenuti e significati di cui è responsabile

v Le case si aprono: i vari membri ‘emigrano’ e vanno a formare i gruppi esperti (approfondimento )

v Ogni gruppo esperto approfondisce solo la sua parte di lavoro, che dovrà poi riportare a cassa propria, quando ci si riunirà di nuovo

v Il gruppo casa, che si ritrova/ricompone alla fine, mette in comune le parti: tutti sono attenti a quanto elaborato dagli altri, potranno infatti dover rispondere o relazionare anche su quanto non era di loro pertinenza

6 Gruppi casacon 4 compiti diversi ma ‘complementari’

4 Gruppi ‘esperti’(con lo stesso compito) che riporteranno poi l’esito al gruppo di partenza

Animali da proteggere:

l’allarme del WWF

Esempi di compiti linguistici da affrontare col CL:Fare lezione alla mia classe

Quali aspetti considererai per la sintesi finale in accordo col gruppo di partenza e la visione dei materiali dati?

Trailer del film : La fabbrica di cioccolato- conoscere i personaggi

L’orso bruno

Il panda

La tigre

Il gorilla

Alla scoperta dei rapaci notturni

Barbagianni

Allocco

Gufo

Civetta

Gruppi casa: ad ogni membro viene dato il materiale relativo ad un rapace

Gruppi esperti: composti da bambini col materiale dello stesso rapace.

“Fare una presentazione del proprio rapace secondo lo schema costruito per Tombolo

schema dato: - aspetto fisico- alimentazione - habitat - comportamento

Gruppi casa: differenze e somiglianze tra i diversi rapaci notturni

Discussione in grande gruppo con utilizzo LIM

apri la tua barchetta e, con l’eventuale aiuto di righello, pennarelli e goniometro, costruisci alcuni compiti /esercizi per una prova di verifica nella tua classe (fine classe V)

In vacanza con barchette e geometria

Problemi legati al perimetro e alle misure lineari

Esercizi sull’area dei diversi poligoni

Problemi riferiti alle frazioni

Esercizi sugli assi di simmetria e gli angoli

Pubblicità per Cesenatico Venite in gita a Cesenatico!Convinci i bambini di Reggio Emilia

a venire in gita a Cesenatico

´ Divertirsi a Cesenatico e trovare amici ´ Conoscere la città,

non solo il mare

´ Cesenatico nella storia/storie a Cesenatico

´ Spostarsi a Cesenatico e nei dintorni con la bici e l’autobus…

E’ richiesto il “sapere cosa e il sapere come” nonchè l’intersecarsi funzionale di più abilità-­‐conoscenze(conoscenze dichiarative e procedurali)

Obiettivo di apprendimento: contribuire ad un disegno comune operando con la riduzione in scala

(pensiero analitico e sommativo- memoria di lavoro)

Dato un testo A produrne un secondo B (equivalenze semantiche) Lorenza è un’appassionata di

fiori. Ieri ha comprato in serra questa bustina di semi. Vuole

scrivere ad una amica, che ora è all’estero, quello che troverà in

giardino al suo ritorno, dandole tutte le informazioni possibili sul

lavoro fatto o che farà nel prato. Aiutala a scrivere il

testo, raccogliendo tutte le informazioni che puoi desumere

dalla figura a sinistra

l’importanza di collegare, esplicitare,

dire in più modiprendere diverse

strade

creare da subito reti

dagli elementi isolati alle connessioni (frasi-­periodi-­testi di ogni forma e genere)

Coesione e parole vuote´ Alice è cicciottella veloce.

´ andiamo cinema teatro? ´ Luca è fifone coraggioso parole.

´ regalo tuo (!) ´ Sfortuna perso gara´ Inter-­Iuve: 3-­0 (Gazzetta dello Sport)

´ Aereo Sinai…Bomba Isis (Testata)

´Marco T.V.T.B X chè 6 TR fico (sms)

DOTT.SSA LORENZA MONTANARI

Ulteriori tipi di compito

Al compleanno: aiuta Marco a scrivere il testo dell’invito al suo compleanno, mettendo insieme le informazioni

Ogni gruppo deve partire da due colonne diverse

Luogo

Rubiera domenica 15-11Piazza del Comune 3

Orario

ore 15-20

Raccomandazioni

vestirsi con vecchi abiti

Programma:

merenda e giochi di gruppo

Adesioni

da comunicare entro sabato mattina (14-11)

Consigli

portare un piccolo regalo, anche usto e qualche barzelletta

Divieti

sorellepetardicartella

Obblighi

assaggiare i dolcigonfiare i palloncinipulire la stanza la sera

DOTT.SSA LORENZA MONTANARI

Lettera ad un possibile padroneScegli un animale con cui identificarti e immagina, inserendoti nel testo, discrivere una lettera ad un possibile padrone per convincerlo ad adottarti..Cerca di anticipare e rispondere alle sue «obiezioni» sul grande impegno eche rappresenterebbe l’avere a casa un animale come te.Car………………….Ti scrivo per…...................ed anche.............................. Vorrei, inoltre……….Vivere in un canile è intollerabile poichè………………………… ed anche perché……….(1)*.So che avere un animale in casa non è facile:Occorre, infatti……………………………………………(2)*……Potrei, tuttavia…………………………………… . Del resto…………………….(3)*Tutti coloro che hanno animali dicono che………………………………Considerando che…….perciò..(4)*

Fattori responsabili del fallimento scolastico e CL

´Mancanza di motivazione intrinseca (e differita)´Mancanza di controllo dell’impulsività ´Mancanza di costanza e perseverazione´Uso delle abilità sbagliate (com. strategico)´Incapacità di portare a termine un compito´Paura del fallimento´Eccessiva dipendenza´Tendenza ad affondare nelle difficoltà

personali´Troppa o troppo poca fiducia nelle proprie

capacità(Sternberg e Swerling, 1997)

cosa cambia quando si è in gruppo?

Attraverso il CL migliorano, secondo le ricerche empiriche

´ Tempi di attenzione-concentrazione´ Spazio e ricchezza della ZSP´ Domande e riflessioni metacognitive´ Natura e profondità della motivazione´ Senso di responsabilità (peers)´ Difficoltà stimata´ Senso di adeguatezza e timore

dell’esito-aspettative di riuscita´Senso di inclusione percepita´Trasformazioni della rigidità dei ruoli´Disponibilità ad accettare le sfide nuove

….. il CL non è una panacea, ma un onesto e necessario tentativo per migliorare senso e la profondità di quanto facciamo a scuolaperciò, fra fatica e speranza, noi ci proviamo…

buon viaggio e buona strada !

Dott.ssa Lorenza Montanari