La formazione del personale sanitario sulla gestione …...POSIZIONAMENTO - CVC Lavaggio delle mani,...
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bologna
Coordinatore Infermieristico
C. Spataro U.O.C. Nefrologia Dialisi
Sicilia
AGRIGENTO
Tecniche di venopuntura
della FAV
Dr.ssa Rivoli LauraMedico in formazione specialistica in
Nefrologia
“Università Magna Graecia” Catanzaro - Italy
La formazione del personale sanitario
sulla gestione del cateterismo venoso.
Dalla teoria alla pratica quotidiana
A partire dagli anni 90, con l'istituzione del Corso di Laurea in
Infermieristica, la professione di infermiere ha subito un processo di evoluzione
costante.
La formazione di livello universitario ha prodotto, tra l'altro, un incremento della
qualita’dell’assistenza prestata ,legata ad un più ampio utilizzo delle tecnologie
disponibili.
Esse non si avvalgono più solo dei sensi dell’operatore ma anche di nuovi
Strumenti.
Dalla teoria alla
pratica
Il 90% dei
pazienti
ricoverati in
ospedale
ricevera’
unaterapia
endovenosa
Terapia Venosa Centrale
TerapiaVenosaPeriferica
Motivi per l’utilizzo della terapia endovenosaTrasfusione di sangue ed emoderivatiSostituzione e/o mantenimento di fluidi ed elettroliti
• Dove la via orale non è adatta
• Dove la via intramuscolare non è appropriata
• Dove è richiesta una risposta rapida
• Per raggiungere alti e prevedibili livelli di
somministrazione
• Quando c’è necessità di dare un farmaco sotto forma di
infusione
Quesito:
Occorre una via centrale o periferica ?
Solo in ambito intra-ospedaliero o anche extra ?
Per quanto tempo ?
Quali vene sono disponibili ?
Quale VAD assicura la performance richiesta ?
C’è l’indicazione a inserire un catetere venoso centrale quando:
• bisogna somministrare farmaci irritanti o vescicanti, che non si possono infondere
per via periferica;
• bisogna infondere terapie nutrizionali;
• non è possibile accedere a una vena periferica per uno scarso patrimonio venoso;
• c’è necessità di infusioni continue;
• ci sono situazioni di emergenza che richiedono un accesso rapido e sicuro. Inoltre
con i cateteri venosi centrali a più lumi si possono infondere farmaci tra loro non
compatibili.
TerapiaVenosaPeriferica
Occorre una via centrale
o periferica ?
A. Scelta del sito
B. Scelta del materiale
Dopo aver stabilito il tipo di terapia da fare
Solo in ambito intra-
ospedaliero o anche
extra ?
Per quanto
tempo ?
Giugulare
Dialisi
PICC
Arterioso
. Per definizione, un catetere venoso viene considerato ‘PERIFERICO’ quando la sua punta non raggiunge la prossimità della giunzione tra vena cava superiore ed atrio destro, indipendentemente dal sito di accesso. (es: agocannula, Midline) P
Agocannula
Catetere Midline
centrale
Intra-osp
Extra-osp
CVC a breve
termine
PICC
Mid-term
Long term
CVC tunnellizza
port
ACCESSI VENOSI
CATETERI
VENOSI
PERIFERICI
Un catetere venoso si definisce ‘’CENTRALE ‘’quando la sua punta viene posizionata in
prossimità della giunzione tra la vena cava superiore e l’atrio destro(giunzione atrio-cavale).
(es. PICC, Arrow, Hohn, Port, ecc).
Ha una lunghezza
compresa tra i 15
cm e i 30 cm. e
tale dispositivo
può essere in
poliuretano
terano o in
silicone
CV BREVE o MEDIO TERMINE
CV MEDIO
TERMINE (3 > 6 mesi)
AGOCANNULA (PERIFERICO)
devono essere rimossi entro le 96 ore L.G.
CDC Atlanta)
,
Un catetere venoso si definisce ‘’CENTRALE ‘’quando la sua punta viene posizionata
in prossimità della giunzione tra la vena cava superiore e l’atrio destro(giunzione atrio-
cavale).
centrale
PICC è un catetere venoso
centrale ad inserzione periferica Basilica
Brachiale
Cefalica
calibro solitamente compreso
tra 3 e 6 French.
l’impianto deve essere fatto da personale
esperto , adeguatamente formato in questo
modo si riduce in maniera significativa non
soltanto le complicanze immediate legate al
posizionamento, ma anche una percentuale
rilevante di complicanze che compaiono
tardivamente ma che sono comunque legate
ad una non tecnica di inserzione o di gestione
errate
La formazione del personale
infermieristico
IL RUOLO DÌ UN TEAM MULTIDISCIPLINARE
SPECIALIZZATO NELL’IMPIANTO E NELLA GESTIONE
DEGLI ACCESSI VASCOLARI
L’infermiere e le tecnologie
ampio utilizzo delle tecnologie disponibili.
Va precisato che l’ecografia infermieristica non ha finalità diagnostiche, ma può rappresentare un efficace aiuto per gli infermieri nel ridurre le difficoltà o morbilità di certe manovre rappresentando uno straordinario mezzo che permette di vedere ciò che normalmente non riusciamo a vedere.
L’utilizzo degli ultrasuoni per l’impianto di un
catetere venoso riduce il
tasso di insuccessi
In questi ultimi decenni l’ecografia e’ divenuta un mezzo
multidisciplinare di diagnosi e terapie impiegato non solamente da
radiologi ma da operatori diversi e quindi non e’ fuori luogo parlare di
ecografia infermieristica
L’essenziale è che vi sia rispetto
delle competenze e vi siano le
opportune conoscenze per
prendere decisioni motivate,
razionali, condivise e responsabili.
• Ecografia Infermieristica
dimostra che il posizionamento di accessi venosi
sia essi periferici che centrali possono essere
facilitati con l'uso di ultrasuoni in quanto
possono mostrare più chiaramente anche le più
piccole vene.
La tecnica è molto simile a quella che usano in natura i delfini o i pipistrelli per localizzare gli ostacoli o le prede. (Ecolocalizzazione)
Simile al Sound Navigation And Ranging
Che cos’è l’ ecografia ?
E’ un fenomeno dovuto alla riflessione delle onde sonore che rimbalzano quando incontrano ostacoli o superfici lisce in genere. Il gruppo di onde sonore ritorna alla sorgente con un ritardo ed un’ampiezza tali da essere percepito come segnale autonomo
Definizione
L’ecografia è una tecnica di indagine
tomografica, capace di ricostruire sezioni
variamente orientate di parti del corpo.
L’ecografia sfrutta l’energia acustica
(ultrasuoni) emessa da apposite sonde.
Gli echi di risposta tissutale vengono
elaborate da apposito software che li
presenta come immagini.
La non invasività fisica e biologica, la
possibilità di eseguire l’esame al letto del
paziente associata ripetibilità dell’esame,
ai costi contenuti sono le caratteristiche
maggiormente apprezzate nella pratica
clinica quotidiana.
Piattaforma ultrasonografica
rapida
-maneggevole
- non invasiva
- ripetibile
Tipi di sonde
La sonda (o trasduttore) contiene i cristalli piezoelettrici e produce gli ultrasuoni
e riceve gli echi prodotti nei tessuti del paziente. Le sonde possono essere
classificate secondo diversi criteri.
1) A seconda della presenza o meno di parti in movimento potremo avere:
-Sonde meccaniche
-Sonde elettroniche
2) A seconda della disposizione dei cristalli piezoelettrici potremo avere:
-Sonde settoriali
-Sonde lineari
-Sonde curvilinee (Convex o Microconvex)
-Sonde annulari
3) A seconda della zona di applicazione potremo avere:
-Sonde transcutanee;
-Sonde endocavitarie.
4) A seconda della frequenza:
-Sonde a bassa frequenza;
-Sonde ad alta frequenza;
-Sonde multifrequenza.
Sonde Fasci ad alta frequenza ( 7-13 MHz )
verranno utilizzati
per lo studio di strutture superficiali Fasci a frequenza
più bassa ( 5-7 MHz ), verranno
utilizzati per lo studio di strutture
profonde
Eco I segnali come vengono convertiti ? In scala di grigi.
Ad ogni pixel dell'immagine ecografica viene conferita una diversa luminosità, conforme all'intensità degli
echi corrispondenti;
echi intensi: bianco
assenza di echi: nero
echi intermedi: grigio con differenti toni
Le ossa, l'aria, le fasce, le calcificazioni generano elevatissime percentuali di riflessione
(posseggono cioè una elevata ecogenicità ), quindi hanno una rappresentazione con colore bianco.
Dopo l’esecuzione di un’attenta
ecografia del sistema venoso si deve scegliere la
vena più accessibile e di cui contemporaneamente
l'incanulamento risulti più confortevole per il
paziente.
• Dalla teoria alla pratica
Le mani vanno lavate PRIMA e DOPO
Una tecnica asettica deve essere usata per
tutte quelle procedure che aprono una breccia
nelle naturali difese corporee, incluso:
Inserzione e cura dei dispositivi invasivi
Infusioni di farmaci e soluzioni
Cura delle ferite e incisioni chirurgiche POSIZIONAMENTO - CVC
Lavaggio delle mani, massime protezioni di barriera e
antisepsi cutanea con clorexidina 2% durante la inserzione
2. Scelta razionale del sito di emergenza (in ordine di
preferenza: metà braccio, reg.sottoclaveare,
reg.sopraclaveare, collo, inguine)
3. Venipuntura ecoguidata
4. Clorexidina 2% per la antisepsi cutanea continua e
discontinua del sito di emergenza,
5. Fissaggio con sistemi sutureless, ovunque possibile
6. Utilizzo di medicazioni trasparenti semipermeabili,
ovunque possibile
7. Rimozione immediata della via centrale non più
necessaria
• Battericida
• Ampio spettro (Gram positivi, Gram
negativi, anaerobi
facoltativi, funghi, virus – incluso HIV
– ma non sporicida)
• Rapido inizio di attività
• Effetto antimicrobico prolungato
• Effetto sinergico con alcool
• Attivo in presenza di sangue o siero
Brachiale
Cefalica
Basilica
Puntura ecoguidata per impianto picc
Anestesia nel punto d’inserzione
Introduzione guida metallica
Dilatazione del sito con un microbisturi
SISTEMARE IL CATETERE
Taglio il catetere
Introduciamo il catetere
Quando l’onda P comincia a crescere,
l’elettrodo sta entrando in vena cava
superiore
Ingresso in vena cava: innalzamento
onda P
RIMOZIONE
INTRODUTTORE
PEEL AWAY
Lavaggio pulsato del catetere
Prima medicazione che deve essere
cambiata dopo 24H
Medicazione successive
Se queste procedure vengono applicate in maniera
simultanea,assidua e controllata da ogni operatore per ogni
paziente –sono in grado di minimizzare o azzerare determinate
complicanze, garantendo il miglior out come possibile
Il ‘bundle’, inoltre, deve essere semplice da ricorda-
re e da applicare, poiché la sua efficacia si basa
sulla possibilità di essere attuato in ogni paziente,
ogni singola volta che una determinata manovra
viene eseguita
2 .CORRETTA ASEPSI
3.SCELTA DEL SITO DÌ
EMERGENZA
4.Tecnica corretta di impianto
5.FISSAGGIO APPROPRIATO
Medicazione sterile trasparente,traspirante
Bordo Adesivo
Alta Traspirabilità
Le complicanze degli Accessi Vascolari
Infezioni complicanze
Programma regionale per l’azzeramento delle infezioni
CVC correlate - Targeting Zero.
L’ASSESSORE PER LA SALUTE
• La Sicilia punta ad azzerare i rischi
legati ai cateteri venosi
• La sanità SICILIANA fa guerra alle
infezioni ospedaliere in particolare a
quelle correlate all’utilizzo dei cateteri
venosi il primo in Italia su scala
regionale dal titolo ambizioso
• Targeting Zero ” rappresenta, quindi,
un nuovo atteggiamento culturale, in
grado di assicurare ai pazienti la
maggiore sicurezza
• L’obiettivo di
• minimizzare/azzerare le
complicanze infettive
• associate a catetere
vascolare può essere
ottenuto attraverso la
combinazione di strategie
comportamentali e di
innovazioni tecnologiche
Decreto n°1004/2016 Regione Sicilia Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 17
Giugno 2016
Decreto n°1004/2016 Regione Sicilia Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 17 Giugno 2016
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MIGLIORARE……
PAZIENTE
VENIPUNTURA
ECOGUIDATA
LAVORO DÌ SQUADRA PICC TEAM
ORGANIZZAZIONE
AMMINISTRATIVA
FARMACIA
EDUCAZIONE
MATERIALE INFORMATIVO
Prima della dimissione ospedaliera, i pazienti con cateteri vascolari e i loro caregiver dovrebbero essere istruiti circa tutte le tecniche necessarie per prevenire le infezioni
significa lavorare con Amore e
mettere in qualsiasi cosa si faccia
un soffio del proprio Spirito”.