La formazione che ti cambia la...
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Il settore industriale,una galassia di offerte formative
Nell’industria si studia, si cresce e si migliora
Numero 12 — Ottobre 2016
La testimonianza: “Ecco come ho migliorato il mio ruolo in azienda”
La formazioneche ti cambia la vita
Fare ImpresaNumero 12 — Ottobre 2016
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Formazione professionale:la vera condizione quadro
Da tempo AITI, compatibilmente con le proprie forze, è impegnata a far conoscere e valorizzare il mondo industriale e le sue professioni nelle scuole, segnatamente le scuole medie, nonché presso gli orientatori professionali. Con AMETI, l’Associazione delle aziende metalmeccaniche ticinesi, abbiamo pure avviato recentemente un progetto di collaborazione soprattutto sulla formazione continua il cui obiettivo è quello di rispondere alle esigenze formative delle imprese naturalmente in ambito industriale. La formazione professionale rappresenterà sempre più per la Svizzera e il Ticino una delle condizioni quadro più importanti dell’economia. Ciò sarà dettato da un lato dalla crescente specializzazione delle professioni e delle mansioni in azienda, mentre dall’altro lato sarà riconducibile alla necessità per le aziende di essere competitive sui mercati. La spinta sempre più forte all’innovazione tecnologica e l’obiettivo sia di aumentare la presenza femminile nel mondo del lavoro sia di accrescere l’impiego di manodopera residente e in particolare anche di persone oltre i 55-60 anni di età, trasformerà il mercato della formazione professionale.E’ importante sottolineare che il Ticino deve continuare a curare la qualità della scolarità obbligatoria e della formazione professionale di base. Una solida cultura generale di base, accompagnata da buone competenze linguistiche, saranno anche in futuro una carta vincente per il lavoratore di domani.Per l’industria cantonale la formazione professionale rappresenta certamente un’opportunità ma anche un rischio, nel senso che già oggi particolarmente in questo settore le imprese fanno molta fatica a reperire i profili professionali adeguati. L’invecchiamento demografico e le possibili restrizioni all’accesso alla manodopera estera potrebbero acuire il problema.E’ necessario anche un importante sforzo in Ticino per far conoscere la formazione professionale superiore, cioè quella che apre le porte ai diplomi federali della professione, sempre più richiesti sul mercato del lavoro.
Stefano Modenini - Direttore AITI
L’EDITORIALE
Impressum
Fare Impresa
Editore: Associazione industrie ticinesi (AITI)
RedazioneAITI Corso Elvezia 16, cp 5130CH-6901 LuganoTelefono +41 91 911 84 84Fax +41 91 923 46 36www.aiti.ch
StampaFratelli Roda SAIndustria grafica e cartotecnicaZona industriale 2, cp 733CH-6807 Taverne-Lugano
Grafica e impaginazionePlastical SaglCorso San Gottardo 14, cp 1512CH-6830 Chiasso
PubblicitàPubblicità SacchiEdizioni Tecniche & CommercialiVia Cantonale 34a, cp 558CH-6928 Manno
DiffusioneTiratura: 1’500 copie
FrequenzaFare Impresa esce 5 volte l’anno
A questo numero hanno collaboratoe per questo li ringraziamo:Stefano ModeniniAndrea BertagniSimona GalliFrancesco PuglioliErica OstinelliAlessandra GianellaRyan VanninElisa RobustelliLuisa CrivelliCarlo MicheliMirko NesuriniOliviero PesentiDaniela BührigAngelo Tropeano
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Fare ImpresaNumero 12 — Ottobre 2016
PRIMO PIANO DA P. 7
La formazione che cambia la vita
FARMA INDUSTRIA TICINO P. 20
FIT Pharma Summit: buona la prima
L’EDITORIALE P. 2
Formazione professionale: la vera condizione quadro
ATIO P. 21
Uno sbaglio centralizzare a Bienne la formazionedi saggiatore giurato
PRIMO PIANO
ATIO
La formazione che cambia la vitada p. 7
CONOSCERE L’INDUSTRIA
L’eccellenza svizzera in trasformatori e induttorida p. 22
Uno sbaglio centralizzare a Biennela formazione di saggiatore giurato p. 21
Buona la collaborazione tra URC e aziende
IN BREVE P. 5
La chimica farmaceutica fa volare le esportazioni
Le imprese svizzere crescono più in fretta delle altre
L’economia è ripartita nonostante la Brexit
CONOSCERE L’INDUSTRIA DA P. 22
ISTANTANEE AITI P. 24
LE RUBRICHE DA P. 27
AITISERVIZI
Puntare sulla mobilità sostenibile conviene!ECONOMIESUISSEFormazione, digitalizzazione e dogane 4.0
Trasfor: l’eccellenza svizzera in trasformatori e induttori
Misure anti inquinamento rispedite al mittente
SOCI INFORMANO
Helsinn, Cerbios Pharma, ABB e Argor Heraeus
L’AGENDA P. 26
Fare ImpresaNumero 12 — Ottobre 2016
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DAPHNY SA, tel. 0041.79.1375697 - mail. [email protected]/o Centro Cadro Panoramica, Cadro - 6965 Lugano www.daphny.ch
La Ristorazione di Eccellenza.
Cateringe Banqueting
Ristorazioneaziendale
Ristorazionecongressuale
Qualità Orientamentoal cliente
Stagionalità Prodotti locali
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Fare ImpresaNumero 12 — Ottobre 2016
DAPHNY SA, tel. 0041.79.1375697 - mail. [email protected]/o Centro Cadro Panoramica, Cadro - 6965 Lugano www.daphny.ch
La Ristorazione di Eccellenza.
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Qualità Orientamentoal cliente
Stagionalità Prodotti locali
La campagna informativa “Più opportunità
per tutti”, promossa dal Dipartimento
delle finanze e dell’economia (DFE)
dedicata ai servizi di collocamento offerti
dal Cantone sta procedendo bene. A
dirlo è lo stesso DFE precisando che la
campagna è volta a sensibilizzare i datori
di lavoro sull’opportunità di assumere i
propri collaboratori dando priorità alla
manodopera locale. Si intende inoltre
aumentare il numero di contatti delle
aziende e il numero dei posti vacanti
annunciati, così come indicare una
proficua collaborazione con le associazioni
di categoria in merito alle possibilità
offerte dal servizio.
Negli ultimi trimestri l’economia svizzera
è ripartita. A dirlo è la Segreteria di Stato
per l’economia (SECO) sottolineando
come la decisione sulla Brexit, pur avendo
fatto lievitare le incertezze a livello
internazionale, non ha provocato finora
grossi crolli sui mercati finanziari. Per la
Svizzera ciò si tradurrà con una crescita del
PIL dell’1,5% nel 2016. Per il 2017 è attesa
un’accelerazione all’1,8%. Di conseguenza
anche il leggero movimento al rialzo
della disoccupazione registrato dal 2015
dovrebbe progressivamente attenuarsi. Il
tasso di disoccupazione dovrebbe attestarsi
al 3,3% (tasso medio annuo) sia nel 2016
che nel 2017.
IN BREVE
Lo scorso mese d’agosto le
esportazioni hanno registrato un
aumento del 7,0 % (reale: + 1,2
%) e le importazioni dell’ 8,4 %
(reale: + 5,1 %). Ancora una volta
va sottolineata l’evoluzione del
commercio estero riguardante i
prodotti chimico-farmaceutici. La
bilancia commerciale ha chiuso con
un surplus di 3,0 miliardi di franchi.
L’economia è ripartita nonostante la Brexit
La chimica farmaceutica fa volare le esportazioni
Buona la collaborazione tra URC e aziende
La Svizzera si colloca tra i Paesi leader
a livello internazionale per il numero di
imprese in forte crescita. È il risultato di
un nuovo studio Ecoplan commissionato
dalla SECO. Con 400 imprese in forte
crescita ogni 100’000 abitanti, il nostro
Paese vanta uno dei maggiori tassi di
presenza di questo tipo di aziende, sia di
vecchia che di nuova fondazione.
Le imprese svizzere crescono più in fretta delle altre
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Ricarica di energia, massima flessibilità:avanti tutta.Dagli impianti produttivi alle apparecchiature mediche, il leasing di beni d’investimento della Banca Migros dà nuovo slancio alla vostra attività e alla crescita della vostra azienda. Infatti vi consente di acquisire i più moderni beni d’investimento – e di far valere tutta la vostra forza sul mercato.
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Da apprendista a responsabile di produzione di un’azienda industriale che esporta in tutto il mondo. Fantasia? No, è la realtà di Ivan Pavlovic (nella foto), che nel 1994 ha iniziato un percorso formativo di apprendistato della durata di 4 anni come agente tecnico di materie sintetiche alla Rex Articoli Tecnici SA di Mendrisio e oggi è diventato uno dei responsabili della medesima impresa. Una storia incredibile? No, una come tante, nel comparto industriale.
Migliorandole mie conoscenze,ho migliorato ancheil mio ruolo in azienda
La formazione professionale continua? Ti cambia la vita
PRIMO PIANO
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Ricarica di energia, massima flessibilità:avanti tutta.Dagli impianti produttivi alle apparecchiature mediche, il leasing di beni d’investimento della Banca Migros dà nuovo slancio alla vostra attività e alla crescita della vostra azienda. Infatti vi consente di acquisire i più moderni beni d’investimento – e di far valere tutta la vostra forza sul mercato. Nel 1994 Ivan Pavlovic ha
iniziato un apprendistato come agente tecnico di materie sintetiche alla Rex Articoli Tecnici SA di Mendrisio. Oggi è responsabile di produzione dell’azienda.
Fare ImpresaNumero 12 — Ottobre 2016
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Come è iniziato il suo percorso nell’azienda nella quale lavora oggi? Quali erano le sue principali mansioni?
Ho iniziato il primo settembre 1994
con un percorso formativo della durata di
4 anni come apprendista agente tecnico
di materie sintetiche AFC, presso la REX
Articoli Tecnici SA per la parte pratica, e
frequentando la SPAI di Mendrisio per la
formazione scolastica.
Le mie mansioni inizialmente erano
di seguire un programma formativo che
prevedeva diversi settori quali: meccanica
di precisione,
tecniche di
fabbricazione
mescole di
gomma e
stampaggio, controllo qualità e ricerca
e sviluppo di nuovi materiali. Lo sforzo
principale era apprendere lavorando
(toccando con mano) e consolidare
studiando.
Quali percorsi di perfezionamento ha affrontato?
Durante l’apprendistato ho seguito
2 corsi della durata di un mese
ciascuno sulla meccanica di precisione
all’AMETI (Associazione Metalmeccanici
Ticinesi) e sulla tecnica di fabbricazione
presso la Huber Sunner SA a Pfaffikon.
Alla fine dell’apprendistato ho
continuato la formazione con una
maturità professionale, e successivamente
con una serie di corsi formativi interni
sulle singole tecnologie legate al ramo
della gomma e termoplastica quali:
adesione gomma metallo, trattamenti
superficiali, tecniche di stampaggio per
iniezione e compressione ecc. Migliorando
le mie conoscenze ho migliorato anche il
mio ruolo in azienda.
Ho appresolavorandoe consolidatostudiando
>
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La formazione professionale in SvizzeraSBFI 2016
Percorso abituale Percorso possibile
Diploma federaleAttestato professionalefederale
Esami federali diprofessioneEsami professionalifederali superiori
Scuole SpecializzateSuperiori (SSS)
Scuole UniversitarieProfessionali (SUP)
Aziende, Scuole professionali,corsi interaziendali Scuole specializzate Liceo
Aziende,Scuole professionali,corsi interaziendali
Alte scuole pedagogiche Università e politecnici
Diploma SSS MasterBachelor
MasterBachelor
PhD / DottoratoMasterBachelor
Certificato federaledi formazione pratica(CFP)
Attestato federale di capacità (AFC) Certificato di scuolaspecializzata
Maturità professionale
Scuola dell’obbligo
Formazioni transitorie
Formazione professionale di base Scuole di cultura generale
Maturità licealeMaturitàspecializzata
Formazione professionale superiore Scuole universitarie
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Qual è il suo ruolo oggi? Quali sono oggi le sue mansioni?
Come citato precedentemente il mio ruolo all’interno
dell’azienda si è evoluto con il passare degli anni e l’aumento
del mio bagaglio di conoscenze. Finito l’apprendistato ho
ricoperto i seguenti ruoli: assistente al settore chimico in
ricerca e sviluppo, caporeparto in area produttiva, assistente
al responsabile produzione e responsabile formazione interna.
Attualmente ricopro il ruolo di responsabile della produzione.
Le mie nuove mansioni comprendono: coordinare le
attività dei capi reparto, collaborare all’attuazione di piani
produttivi, coordinare i turni del personale, mantenimento dei
termini di consegna, mantenimento e miglioramento delle
efficienze produttive.
Quali sono i prodotti di punta dell’azienda per la quale è impiegato?
I prodotti di punta dell’azienda sono: binari
senza massicciata, costruzione, elementi del
binario, freni per biciclette, industria alimentare, macchinari,
materiale rotabile ferroviario, materiale per
passaggi a livello, tubi e protezione cavi.Da apprendistaa responsabile di produzione
Fonte: SEFRI - La formazione professionale in Svizzera / SBFI 2016
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per l’attenzione al particolare e per l’assistenza di una persona esperta
che vi seguirà nella preparazione del vostro viaggio.
Tra le destinazioni avrete la possibilità di scegliere molte città
non raggiungibili dai voli commerciali.
Una persona di riferimento risponderà alla vostra chiamata o e-mail e si prenderà
cura di ogni dettaglio: la scelta dell’aereo, il catering ed il trasporto via terra.
L’equipaggio riceverà i passeggeri 15 minuti prima del decollo
nel Terminal dedicato ai voli privati per assisterli nella procedura d’imbarco.
Volare executive è anche un modo per ridurre i tempi di attesa, i ritardi
e le coincidenze che rendono i viaggi aerei stressanti e onerosi.
Se al tempo diamo un valore, comprenderemo
l’importanza e l’utilità di organizzare un volo privato,
avrete più tempo da dedicare al vostro business, a voi stessi e alla famiglia.
Potrete contattarci in qualsiasi momento anche poche ore prima del decollo.
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Modulare, flessibile, attenta alle
esigenze delle imprese e di qualità.
Riassumendo al massimo potrebbero
essere questi gli aggettivi che meglio si
addicono alla formazione professionale
continua offerta dalla “galassia” delle
associazioni e degli enti orbitanti intorno
all’Associazione industrie ticinesi (AITI) e
dunque al mondo industriale. Migliorare
le competenze e formare il capitale
umano, in un mercato globalizzato e
sempre più agguerrito come quello
odierno, sta diventando sempre più
decisivo per la competitività delle aziende
e di conseguenza il benessere degli Stati.
Segue questa “logica” il progetto di
formazione continua dell’Associazione ticinese dell’industria orologiera (ATIO),
Migliorare le competenze sta diventando sempre più decisivo per la competitività delle aziende. Da qui l’esigenza di una formazione flessibile e attenta alle imprese.
Un settore industriale,una galassia di offerte
Viaggio all’interno del “mondo AITI”dedicato alla formazione continua
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sodalizio formato oggi da 19 aziende
del ramo, costituitasi per realizzare un
Centro tecnologico formativo privato
per il settore orologiero, che vedrà la
luce nel 2017, esso dovrà
soddisfare la richiesta di
personale specializzato da
parte delle aziende orologiere
ticinesi e offrire una nuova
e stimolante opportunità
di lavoro per i residenti e i
giovani del nostro Cantone
in particolare. “Il settore
orologiero ticinese - spiega il
presidente di ATIO Oliviero Pesenti - vanta circa 30 aziende e 3’000
posti di lavoro sul territorio. Con questo
nuovo Centro tecnologico formativo
vogliamo dare una risposta accademica
a un bisogno economico, garantendo a
tutti una prospettiva irrinunciabile di
continuare a formarsi
durante tutta la vita
lavorativa”. Per fare ciò,
continua il presidente
di ATIO, il nuovo Centro
adatterà costantemente
le proposte formative
per rispondere adeguatamente ai
repentini cambiamenti che modellano
e contraddistinguono la nostra società,
ma “contribuirà inoltre, ne siamo sicuri,
a dare una risposta positiva ai bisogni
cronici della nostra regione in termini di
impiego”.
Allo stesso modo orientata
alle aziende e alle loro richieste di
competenze qualificate e moderne
è la nuova offerta della Fondazione Terzo Millennio (FTM), l’unità
formativa di AITI, stipulata
in collaborazione con
l’Associazione delle industrie
metalmeccaniche ticinesi
(AMETI) e concepita
con l’obiettivo di offrire
congiuntamente alle aziende
ticinesi un’ampia offerta di
corsi di formazione continua
tagliata
su misura
per il comparto
industriale. L’ambizione,
rimarca il direttore
di FTM, Francesco Puglioli, è quella di
Il capitale umanocon una buona formazione sta diventando decisivoper la competitivitàdelle aziende >
Fare ImpresaNumero 12 — Ottobre 2016
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diventare il punto
di riferimento per le
esigenze formative
delle aziende del
settore secondario.
Per raggiungere
l’obiettivo FTM e
AMETI metteranno
in comune e sul
tavolo risorse umane,
competenze, aule e macchinari (nella
fattispecie il Centro di formazione
AMETI di Giubiasco e le aule di
FTM a Taverne). Anche qui si parte
velocemente, dato che il catalogo dei
corsi è già approntato e pronto a partire
(si va dalla metrologia al corso di
budget industriale, dal disegno tecnico
all’inglese tecnico, passando per la
programmazione CNC ISO/Fanuc e tanti
altri/maggiori informazioni presso la
segreteria di AITI, di FTM o AMETI).
Che l’unione faccia la forza lo sa
bene anche la società di servizi alle
aziende di AITI che risponde al nome
di AITI Servizi SA, che
durante l’anno pianifica,
organizza e prevede
tutta una serie di corsi
di formazione continua
e aggiornamento in
collaborazione con
aziende e professionisti
partner rivolti in
particolare a un
pubblico di manager, HR e proprietari
di azienda. “Rispondere alle esigenze
formative delle aziende industriali, in
particolar modo associate ad AITI, è
sicuramente uno dei nostri obiettivi
strategici - ci dice Simona Galli, responsabile comunicazione ed eventi di
AITI Servizi SA - ed è per questo motivo
che nel corso dell’anno AITI e AITI
Servizi organizzano, per
le aziende associate
AITI e non solo,
precisi momenti di
formazione (di una
giornata o di mezza
giornata) sui temi che interessano e
coinvolgono la conduzione e la gestione
di un’impresa industriale”. In molte
di queste occasioni formative, rileva
Galli, vengono ingaggiati, in veste di
docenti e relatori, i titolari e i consulenti
delle società convenzionate con AITI
Servizi, proprio perché detentori di
un know-how importante nel loro
settore di riferimento. “Altri corsi di
formazione vengono invece proposti in
collaborazione con il Dipartimento di
Scienze Aziendali e Sociali della SUPSI,
il Dipartimento tecnologie innovative
della stessa scuola, con l’Ispettorato
del lavoro e altre organizzazioni
istituzionali partner”. Per scoprire i corsi
di formazione di AITI Servizi SA (l’elenco
è davvero lungo) è consigliato tenere
d’occhio la seguente
pagina internet www.
aiti.ch/eventi.
Improntata al
miglioramento delle
competenze del
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Fare ImpresaNumero 12 — Ottobre 2016
settore chimico farmaceutico è anche
la formazione professionale offerta
da Farma Industria Ticino (FIT),
l’associazione delle industrie chimiche
e farmaceutiche ticinesi, che oggi conta
27 imprese associate per un totale di
2’500 dipendenti e un fatturato annuo
complessivo di circa 2,3 miliardi di
franchi. Rilevante in particolar modo
è il contributo di FIT alla formazione
professionale di base, organizzando
i corsi d’introduzione destinati ai
giovani che svolgono il tirocinio
nelle professioni di laboratorista in
chimica, di laboratorista in biologia e di
preparatore chimico tecnico. “La volontà
di FIT di dare uno
specifico contributo
alla formazione
professionale -
indica la direttrice
dell’associazione
Daniela Bührig - è
dettata fra l’altro
dalla necessità,
sempre attuale, di
scoprire e formare i
futuri collaboratori
delle imprese”. Si
inserisce invece nella
volontà di offrire una
formazione continua
di qualità l’iniziativa che, a partire dal
2013 vede FIT e la Scuola universitaria
professionale della Svizzera Italiana
(SUPSI), rileva Bührig, “offrire
alle aziende del settore chimico e
farmaceutico un corso
di formazione dedicato
al middle management
aziendale, pensato per
sviluppare capacità di
gestione del personale,
dei progetti e di
controllo dei costi”.
Nella “galassia”
delle proposte di
formazione continua
offerta dalle
associazioni orbitanti
intorno all’AITI
sono da menzionare
anche i congressi,
le conferenze, i seminari e le tavole
rotonde organizzate ogni anno
dall’associazione Swiss Association for Quality (SAQ), sodalizio istituito nel
1965 con circa 1’800 membri a livello
nazionale, la cui la sede ticinese ha
festeggiato l’anno scorso i 25 anni di
vita.La necessitàdelle imprese è quelladi scoprire e formarei futuri collaboratori
Qualificazione professionale degli adulti in Svizzera
Qualificazione professionale degli adulti in Svizzera
Fonte: SEFRI - La formazione professionale in Svizzera / Ufficio federale di statistica
Numero di titoli conseguiti dagli adulti nel 2014
1º Titolo 2º Titolo Totale
Formazione ordinaria 3’531 90 3’621
Formazione abbreviata 1’222 43 1’265
Ammissione diretta alla procedura di qualificazione 2’170 28 2’198
Validazione degli apprendimenti 565 4 569
Totali 7’488 165 7’653
Fonte: SEFRI - La formazione professionale in Svizzera / Ufficio federale di statistica
Le 10 formazioni professionali di base più scelte dagli adulti nel 2014
Professione Totale
Operatore sociosanitario AFC 1’171
Operatore socioassistenziale AFC 933
Impiegato di commercio AFC 886
Impiegato in logistica AFC 345
Impiegato del commercio al dettaglio AFC 322
Agricoltore AFC 223
Addetto alle cure sociosanitarie CFP 214
Informatico AFC 184
Muratore AFC 141
Cuoco AFC 125
Fare ImpresaNumero 12 — Ottobre 2016
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Tre gli ambiti d’intervento tra di loro inscindibili: “Occorre agire nella politica, nelle istituzioni e nell’informazione”, spiega l’esperto.
La formazione professionale?Ecco come può esserefinalmente valorizzata
Per Gianni Ghisla, economista e ricercatore della formazione, oggi siamo in un momento-chiave
“Oggi ci sono le condizioni affinché
il partenariato alla base del sistema
della formazione professionale possa
finalmente funzionare. Ma affinché ciò
avvenga è indispensabile una chiara
volontà da parte degli attori coinvolti:
i rappresentanti del mondo del lavoro,
l’ente pubblico, e anche la società civile”.
Così l’economista e ricercatore nel
campo della formazione Gianni Ghisla,
commenta il momento storico, a suo
giudizio, favorevole, in cui oggi sembra
“muoversi” la formazione professionale in
Ticino. “Concretamente - afferma l’esperto
- vedo tre ambiti d’intervento tra di loro
inscindibili: nella politica, nelle istituzioni
e nell’informazione”.
Facciamo però prima un piccolo passo indietro. Nel libro da lei appena pubblicato sulla formazione professionale, intitolato “Un dialogo immaginario ma non troppo”, lei afferma che oggi sussistono i presupposti affinché la formazione professionale possa finalmente essere un oggetto di attenzione convergente degli attori interessati, in quanto negli ultimi decenni, da un lato le associazioni professionali hanno avvertito l’importanza del capitale umano e quindi della formazione, dall’altro il Cantone ha rafforzato la propria posizione istituzionale. Cosa intende esattamente? Quali passi potrebbero essere avviati? E come?
A partire dagli anni ottanta,
l’economia ticinese non è stata solo
testimone di una crescente espansione
15
Fare ImpresaNumero 12 — Ottobre 2016
dei servizi, ha vissuto anche una trasformazione della produzione
industriale verso attività ad elevato valore aggiunto che hanno
ingenerato una dinamica favorita da fattori collaterali, come ad
esempio la creazione della SUPSI. Su questa dinamica occorre
puntare, e non certo sui settori che sfruttano la manodopera
a basso costo e scarsamente formata, settori che, tra l’altro,
costituiscono sempre un rischio di deindustrializzazione. Ad
accompagnare questa evoluzione, negli ultimi decenni si è visto
un rafforzamento delle associazioni professionali, fra cui AITI.
Non si dimentichi che, rispetto al resto della Svizzera, queste
associazioni in Ticino sono entrate in scena con 100 anni di
ritardo, ma ora sono in grado di assumere un ruolo forte, di
interlocutore nei confronti del Cantone che, dal canto suo, è
pure riuscito a consolidare l’organizzazione e il funzionamento
della formazione professionale. Detto in altri termini, ci sono
oggi le condizioni affinché il partenariato alla base del sistema
di formazione professionale possa finalmente funzionare. Ma
affinché ciò avvenga è indispensabile una chiara volontà da
parte degli attori coinvolti: i rappresentanti del mondo del lavoro,
l’ente pubblico, e anche la società civile. Il mondo aziendale deve
profilarsi a sostegno della formazione professionale!
Concretamente vedo tre ambiti d’intervento tra di loro
inscindibili: nella politica, nelle istituzioni e nell’informazione.
Politica. Analogamente a quanto già avviene al livello delle
camere federali, è indispensabile che si costituisca un gruppo di
parlamentari che in Gran Consiglio assuma e difenda le sorti della
formazione professionale, facendola diventare un vero elemento
strategico per lo sviluppo futuro del Cantone: una componente
della politica di promozione economica. Fra le priorità sull’agenda
di questo gruppo vedrei:
• la ‘rianimazione’ della commissione per la formazione
professionale che dovrebbe finalmente potersi profilare come
guida strategica;
• la promozione dell’integrazione della gestione del secondario
due, quindi l’accorpamento delle due divisioni della scuola e della
FP. Questa misura non contribuirebbe solo a conferire pari dignità
ai settori, e quindi allo sdoganamento della FP, ma permetterebbe
anche di affrontare alcune questioni delicate attinenti alla
formazione degli insegnanti e alla parificazione degli stipendi;
• la promozione della formazione professionale superiore, che
resta per ora un anello debole, non solo per questioni di massa
critica, ma anche per mancanza di incisività nella sua gestione e
per un problematico rapporto con la SUPSI.
Istituzioni. Affinché il partenariato possa funzionare sono
indispensabili luoghi istituzionali adeguati. Per i
settori economici principali sarebbero da costituire
dei tavoli d’intesa fra i partner che definiscano
indirizzi strategici e propongano misure d’intervento.
In questo modo si potrebbe approdare anche a
un minimo di priorità d’intervento settoriale.
L’allocazione delle risorse disponibili per la FP è anche
una questione di promovimento economico e di
politica industriale e dovrebbe essere possibilmente
mirata su quei comparti dell’economia che hanno le migliori
prospettive future. Dal punto di vista istituzionale è tempo di
creare un coordinamento efficace del rilevamento dei dati statistici
sulla FP. Un osservatorio, fondato sulla collaborazione fra Ufficio di
Statistica, DFP e IUFFP potrebbe essere una soluzione.
Informazione. Si nota come, nonostante vi sia disponibilità, i
media ticinesi, specie a confronto con quelli nella Svizzera tedesca,
non dedicano
che scarsa
considerazione
alla formazione
professionale.
Bisogna tornare
agli anni ’60
per scoprire una
trasmissione
televisiva come
‘Scuola e lavoro’,
oppure convergere
sui canali privati.
In quest’ottica, ma
anche sfruttando i
nuovi social media,
sarebbe opportuno
creare una sorta
di agenzia fra
i partner che,
sulla base di
un’appropriata
strategia, si attivi
raccogliendo e
producendo informazioni con cui sollecitare i media e non da
ultimo le pubblicazioni cartacee e online delle organizzazioni del
mondo del lavoro stesse che possono fare molto per accrescere
la sensibilità dei propri membri. Le risorse finanziarie potrebbero
essere attinte al Fondo cantonale per la FP.
Fabio Merlini, introducendo il suo libro, parla della necessità per il Ticino di diventare consapevole del fatto che “la via del riscatto passa anche, e forse oggi soprattutto, attraverso la riabilitazione dei lavori artigianali e pratici”, affermando che vi è ancora molto da fare “per il completo sdoganamento di una formazione (professionale, ndr.), i cui sbocchi non sono per nulla inferiori a quelli offerti dal curricolo accademico, al contrario”. Lei è d’accordo? Se sì, perché? Cosa vi è da fare, a suo giudizio, per il completo sdoganamento di cui parla Merlini?
Due sono le idee contenute nella domanda: riscatto e
sdoganamento.
L’idea del riscatto è strettamente legata alla storia del Canton
Ticino. Per diversi secoli il dominio dei Landfogti ha smorzato
le possibilità di sviluppo della nostra regione
costringendo i più intraprendenti ad emigrare in
tutta Europa. A partire poi dall’inizio dell’Ottocento
la costruzione della Repubblica si è scontrata con
mille avversità e di nuovo i ticinesi se ne sono dovuti
andare, questa volta oltre mare. Quando finalmente,
all’epoca della Belle Epoque, il benessere era ormai
più di una promessa, la crisi bancaria e la Grande
Guerra sopirono di nuovo le nostre velleità, gettando
il Cantone in quella che è entrata nella storia come la ‘Crisi
ticinese’. Queste condizioni furono sempre avverse allo sviluppo
sia di una solida tradizione artigianale sia di una diffusa attività
industriale. Finalmente negli anni ’50, in piena ricostruzione
postbellica, si profila concretamente la possibilità di relegare alla
storia passata la povertà e l’arretratezza che così lungamente
hanno penalizzato il Cantone e la sua gente. Era giunta l’ora >
Oggi ci sonole condizioni per un sistemadi formazioneprofessionaleche può funzionare
Chi è Gianni Ghisla
Gianni Ghisla, 1952, si è laureato in
pedagogia con studi complementari
in filosofia ed economia e ha poi
ottenuto un dottorato in scienze della
comunicazione. A fianco delle attività di
formazione, soprattutto degli insegnanti,
da ultimo nel settore professionale, si
è dedicato alla ricerca negli ambiti dei
curricoli formativi, dell’innovazione dei
sistemi e dell’economia della formazione
professionale
Fare ImpresaNumero 12 — Ottobre 2016
16
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del riscatto? Sì, senza dubbio. Ma il Cantone, nonostante
i molti moniti, scelse la via per così dire veloce e ‘facile’, del
facile guadagno, quella del lavoro a basso valore aggiunto,
dei capitali in fuga dall’Italia, della speculazione edilizia, ecc.
A farne le spese, nuovamente, il lavoro, quello qualificato
e, di conseguenza, la formazione professionale, relegata in
second’ordine e costretta a languire fino agli anni ’80. La politica
fece la sua parte, soprattutto quella formativa, rincorrendo
il miraggio del prestigio accademico e privilegiando la via
liceale. Così la questione oltre ad essere economica, si fece
eminentemente culturale.
Oggi si tratta dunque di evitare gli errori del passato. La
formazione professionale a livello nazionale, che sta suscitando
crescente interesse addirittura mondiale, può e deve esserci
da esempio: la formazione integrata scuola-azienda con il
partenariato tra ente pubblico e mondo del lavoro sono una
garanzia di successo, di benessere, di occupazione ma anche di
capacità di integrazione e di rispetto delle pari opportunità.
Oggi i principali comparti dell’economia ticinese hanno
un’elevata domanda di persone qualificate (cfr. il libro ‘Meglio
artigiano che disoccupato?’, Casagrande 2013): occorre
alimentare e sfruttare la dinamica che ne deriva. A
medio termine questa è anche una delle risposte alla
pressione della manodopera a basso costo che preme
dall’esterno.
L’idea dello sdoganamento va di pari passo.
Anche il riconoscimento della formazione
professionale è questione tanto
economica quanto culturale,
di immagine, di conoscenza e
di consapevolezza. Dal punto
di vista economico, un buon
artigiano raggiunge oggi un
benessere ragguardevole, ma ha
anche notevoli possibilità di ascesa economico-sociale, proprio
attraverso le opportunità formative. Uno dei grandi pregi della
nostra scuola risiede nell’offerta di sbocchi quasi illimitati.
Così, grazie alla maturità professionale e alla formazione
professionale superiore, a cui può accedere chiunque abbia
un attestato federale di capacità, si possono percorrere strade
interessanti fino al livello accademico.
Il mondo del lavoro, quello aziendale in particolare, può e
deve credere nella formazione professionale di base dei giovani
in azienda e anche essere aperto ai relativi investimenti a medio
e lungo termine, senza cedere alla tentazione di relegare la
formazione allo Stato, come purtroppo è avvenuto negli ultimi
decenni.
In questo modo, però anche con la necessaria
intensificazione dell’informazione attraverso
i media, la formazione professionale potrà
gradualmente migliorare la propria immagine ed
essere ‘sdoganata’. ■
Uno dei pregidella nostra scuolarisiede nell’offertadi sbocchi quasiillimitati
>
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Fare ImpresaNumero 12 — Ottobre 2016
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Fare ImpresaNumero 12 — Ottobre 2016
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Uno spazio di incontro e di
confronto tra i membri dei Consigli
di Amministrazione e delle Direzioni
generali delle imprese chimico
farmaceutiche ticinesi per offrire
loro un momento privilegiato in cui
condividere le informazioni, acquisire
una comprensione comune, discutere
le tendenze future del settore e, non
da ultimo, costruire l’ambiente giusto
per una crescita sostenibile, che non
può prescindere dal raggiungimento
di sani risultati di bilancio, da un
impegno sociale verso i dipendenti e il territorio, dal
rispetto dell’ambiente in cui si opera. Questo e altro è
stato il primo FIT Pharma Summit, l’evento organizzato
da Farma Industria
Ticino, l’associazione
delle industrie chimiche
e farmaceutiche, che
conta attualmente 27
imprese associate per 2’500
dipendenti e un fatturato
annuo complessivo di circa
2,3 miliardi di franchi, in
collaborazione con il Credit
Suisse nei giorni scorsi
a Lugano, a cui hanno
partecipato circa 50 persone
in rappresentanza di 20
aziende associate FIT.
Un altro importante
appuntamento, ormai
immancabile per FIT, è la CPhI, la più importante fiera
internazionale della farmaceutica, tenutasi dal 4 al 6
ottobre a Barcellona. Anche quest’anno si è rivelata
un’occasione unica per presentare in maniera compatta
– ad un pubblico di decision maker, di esperti e di
professionisti quotati sul mercato internazionale – il
comparto ticinese del farma. ■
Il settore chimico farmaceutico ticinese riflette sulle tendenze future
FIT Pharma Summit:buona la prima
Un settore che da solo contribuisce all’8% del PIL ticinese
Oltre 50 persone in rappresentanza di 20 aziende hanno animato la prima edizione dell’evento organizzato da Farma Industria Ticino per innescare nuove idee e discussioni.
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Fare ImpresaNumero 12 — Ottobre 2016
L’Associazione ticinese dell’industria
orologiera (ATIO) si dice dispiaciuta e
preoccupata della ventilata decisione
dell’Amministrazione federale delle
dogane di centralizzare tutta la
formazione di saggiatore giurato a
Bienne, togliendola da Chiasso. Più delle
metà dell’oro mondiale viene infatti
raffinato e lavorato in Ticino e rendere più
difficoltoso alle aziende l’ottenimento di
questa formazione per i propri dipendenti
non è giustificabile. Da qui l’invito
all’Amministrazione
federale delle dogane
– espresso tramite
una lettera formale al
direttore – di rivedere
la propria decisione e
di mantenere queste
importanti competenze in
Ticino.
Swissness: tutte le novità a colpo d’occhio
Entrerà in vigore
il prossimo 1° gennaio
2017 e rischia di incidere
in maniera importante
sul settore orologiero
svizzero e ticinese.
Stiamo parlando del
progetto Swissness la cui ordinanza, nonché tutte le
maggiori domande inerenti a questo cambiamento,
sono consultabili al seguente indirizzo della Federazione
svizzera orologiera:
http://www.fhs.ch/fre/swissmade.html ■
Nonostante più della metà dell’oro mondiale venga raffinato e lavorato in Ticino, si sta pensando di spostare un’importante formazione oltre San Gottardo. ATIO contraria.
L’Associazione ticinese dell’industria orologiera (ATIO)scrive al direttore delle Dogane
Uno sbagliocentralizzare a Bienne la formazionedi saggiatore giurato
Con il progettoSwissness in vigoredal 1º gennaiovi saranno cambiamentiimportanti
Fare ImpresaNumero 12 — Ottobre 2016
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Fondata nel 1967 a Molinazzo di Monteggio, la
Trasfor SA, con i suoi oltre 300 collaboratori, su un’area
di 20000 metri quadrati, oggi è uno dei leader di mercato
nella produzione di trasformatori a secco e induttori
per applicazioni a bassa e media tensione. Grazie ad un
focus importante sul settore ricerca e sviluppo, ad elevate
competenze tecniche e all’utilizzo di macchinari speciali,
Trasfor presidia tutti i campi di applicazione. Fornisce
infatti prodotti speciali per componenti destinati al settore
ferroviario (per vagoni, locomotive,
stazioni ferroviarie e metropolitane),
alle centrali elettriche (per
impianti nucleari, impianti a ciclo
combinato, centrali a carbone), a
industrie di vario genere (per motori
a pompa, macchinari, forni, motori
rotanti, ecc.), al settore della marina
(per navi da crociera, navi militari,
draghe, navi da trasporto, ecc.),
a piattaforme off-shore e infine al settore delle energie
rinnovabili.
Come testimonia Marco Spinelli, Direttore Vendite
di Trasfor, l’azienda si occupa dalla progettazione alla
produzione di soluzioni personalizzate in base al settore
di applicazione, e alle esigenze particolari di ogni singolo
cliente: «Ci occupiamo dello studio e della realizzazione
di soluzioni basate sulle specifiche tecniche richieste
dal cliente. Le richieste sono spesso molto complesse
e il nostro reparto di ingegneria è sempre al lavoro,
cercando soluzioni ad hoc per soddisfare le
richieste dei nostri clienti. L’esperienza
di quasi 50 anni, il know-how,
le competenze del nostro
personale e una filosofia
orientata alla qualità
ci permettono di
soddisfare anche i
requisiti tecnici più
Trasfor, Molinazzo di Monteggio
CONOSCERE L’INDUSTRIA
L’eccellenza svizzera in trasformatorie induttori
23
Fare ImpresaNumero 12 — Ottobre 2016
elevati». Un settore particolarmente
articolato è quello ferroviario, che
richiede componenti con specifiche molto
diverse a dipendenza della tipologia di
mezzo di trasporto: ad esempio, i treni
ad alta velocità richiedono trasformatori
radicalmente differenti rispetto ai treni
regionali o ai tram.
L’azienda ha un’impronta fortemente
internazionale, che si è ulteriormente rinforzata a
seguito dell’acquisizione da parte di ABB Svizzera
avvenuta nel 2011, e vanta una presenza
importante con clienti sparsi in tutto il mondo.
Trasfor, riconosciuta ben al
di fuori dei confini nazionali
come “ambasciatore”
dell’eccellenza svizzera nel
settore dei trasformatori e
degli induttori, esporta il 90%
dei suoi prodotti al di fuori
della Svizzera: in prevalenza la fatturazione è
generata in Europa con un mercato che copre
quasi il 70% della totalità, seguita dal 20% in
Asia, il 10% in America
ed un sensibile aumento
delle richiesta dai nuovi
mercati, principalmente
Medio Oriente, Africa ed
India.
La propensione
all’eccellenza che
caratterizza Trasfor
è testimoniata dalle
numerose certificazioni
in ambito di qualità, non solo
riferita a prodotti e servizi,
ma intesa come qualità a 360
gradi che si declina nel pieno
rispetto dell’ambiente, così
come nella tutela della salute
e della sicurezza, nonché
nella valorizzazione e nello
sviluppo del personale. Nel
2013 l’azienda ha ottenuto
la certificazione OHSAS
18001, che attesta l’applicazione volontaria
di un sistema che permette di garantire un
adeguato controllo riguardo
alla sicurezza e la salute dei
lavoratori, oltre il rispetto delle
normative esistenti.
Con l’acquisizione da parte
del gruppo ABB, Trasfor ha
inoltre aderito al programma di
integrity di gruppo che ha superato un rigoroso
processo di certificazione condotto dal New York
Stock Exchange Governance Services noto come
Anti-Corruption Program Verification e come
Compliance Leader Verification, certificazioni,
rilasciate nel 2013 per una durata di due anni,
e assegnate di nuovo per gli anni 2015-2016.
Nel complesso, dalla valutazione è emerso che il
programma etico è ben integrato e strutturato,
con un forte coinvolgimento dei dipendenti e un
chiaro impegno dei manager all’applicazione dei
principi etici. ■
www.trasfor.ch
Trasfor esporta il 90%di quanto produce,ma ha sempre un occhiodi riguardo per il locale
Fare ImpresaNumero 12 — Ottobre 2016
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AITI, Camera di commercio del Canton Ticino (Cc-Ti) e DISTI hanno
preso posizione sulla consultazione sulla modifica del decreto
esecutivo concernente i provvedimenti d’urgenza da adottare in
caso d’inquinamento atmosferico acuto. Per le tre organizzazioni il
decreto in oggetto che prevede, lo ricordiamo, la limitazione della
velocità generalizzata su autostrade e semi autostrade a 80 km/h,
la limitazione della circolazione stradale a giorni alterni sulle strade
cantonali e comunali, nonché il divieto generale di circolazione
domenicale sulle strade cantonali e comunali, non è sostenibile, in
quanto non solo non considera il progressivo quanto sistematico
miglioramento dello stato dell’aria in Ticino - dimostrato dai dati
disponibili e per stessa ammissione del Dipartimento del Territorio
- ma parte dal punto di vista errato anche sul piano scientifico, che
interventi sui picchi d’inquinamento siano efficaci, quando invece
sono gli interventi che affrontano il problema dell’inquinamento in
maniera più globale e a medio e lungo termine i più efficaci. Come
se non bastasse, segnalano sempre le associazioni economiche,
non sussiste nel decreto esecutivo alcuna valutazione dell’impatto
economico sui cittadini e le imprese delle misure proposte.
“Nemmeno si considerano altre fonti d’inquinamento, maggioritario
nell’impatto rispetto al traffico motorizzato, quale ad esempio il
riscaldamento e l’utilizzo del legno”. L’introduzione di misure a
limitazione del traffico motorizzato, si sottolinea poi, porrebbe
problemi organizzativi non indifferenti e necessiterebbe di un
apparato di controllo burocratico e di polizia imponente, già solo
per verificare le eccezioni alla limitazione al traffico motorizzato,
del tutto ingiustificato. Le misure proposte relative al traffico
motorizzato, si rimarca ancora, non tengono conto del fatto che solo
una minima parte del carico inquinante che si vuole diminuire è
prodotto dalla circolazione stradale di origine ticinese. ■
ISTANTANEE AITI
Limitare la velocità a 80 km/h sulle autostrade, introdurre la circolazione stradale a giorni alterni sulle strade cantonali e comunali, nonché il divieto generale di circolazione domenicale sulle strade cantonali e comunali non è sostenibile.
AITI, Camera di commercio del Canton Ticino (Cc-Ti) e DISTIrispondono al decreto esecutivo del DT
Misure antinquinamentorispedite al mittente
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Fare ImpresaNumero 12 — Ottobre 2016
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Fare ImpresaNumero 12 — Ottobre 2016
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Iscrizioni:
AGENDA
The European Union Customs Code: impacts on the trade flows
between Switzerland and EU
Data: venerdì 21 ottobre 2016
Durata: dalle 8.30 alle 17.00
Location: Parco Maraini Resort a Lugano
Info:http://www.aiti.ch/events/corso-di-formazione-
sullinternational-trade/
Corso di formazione AITI sull’INTERNATIONAL TRADE
Formazione
Corso di formazione organizzato da AITI e AMETI
Date:
Lunedì 24, giovedì 27, lunedì 31 ottobre,
giovedì 3, lunedì 7, giovedì 10, lunedì 14,
giovedì 17, lunedì 21, giovedì 24, lunedì 28
novembre, giovedì 1 dicembre
Location:Fondazione Terzo Millennio, Via Carvina 7,
Taverne
Info:Fondazione Terzo Millennio, Tel. +41 91 945
01 38, [email protected]
Tedesco per l’industria
Formazione
Corso di formazione organizzato da AITI e AMETI
Date:
Martedì 18 ottobre, giovedì 20 ottobre, martedì
25 ottobre, giovedì 27 ottobre, martedì 8
novembre, giovedì 10 novembre, lunedì 14
novembre, martedì 12 novembre, giovedì 24
novembre, lunedì 28 novembre
Location:Fondazione Terzo Millennio, Via Carvina 7,
Taverne
Info:Fondazione Terzo Millennio, Tel. +41 91 945
01 38, [email protected]
Condurre il personale in contesti operativi
Formazione
Corso di formazione per manager e specialisti in sicurezza
Data: giovedì 24 novembre 2016
Durata: dalle 8.00 alle 17.00
Location: Camillo Vismara SA, Via la Stampa 21, Cadro
Partner:Ispettorato del lavoro, Silaq, Camillo Vismara
SA
Applicazione della direttiva MSSL 6508 – Il piano di evacuazione
Formazione
Classificazione e monitoraggio negli ambienti di vita e di lavoro
Data: giovedì 27 ottobre 2016
Durata: dalle 14.00 alle 18.30
Location:Sala Primavera della SUPSI, Stabile Galleria 2,
Manno
Partner: Merieux Nutriscience, SUVA, emergee
Polveri e nano-particelle
Formazione
Festeggiamenti per i 70 anni di attività
Data: giovedì 17 novembre 2016
Location: Regazzi SA, Gordola
Partner: DFE, on. Christian Vitta
Visita alla Regazzi SA di Gordola
Dentro l’industria
La collaborazione economica e le buone pratiche in corso tra
Ticino e la Lombardia
Data: 30 novembre 2016, dalle 15.30
Location: Hotel Coronado, Mendrisio
Info:Evento organizzato da AITI, Camera di
commercio del Canton Ticino, economiesuisse
e Confindustria Lombardia
Svizzera e Italia: due vicini che hanno sempre molto da dirsi
Save the date
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Fare ImpresaNumero 12 — Ottobre 2016
ABB invita a conoscere da vicino le tecnologie di oggi e di domani
In occasione del 125°
anniversario di ABB in Svizzera
e in seguito alla notevole
affluenza di visitatori registrata
all’apertura della Galleria
di base del San Gottardo,
il padiglione ABB andrà in
tournée. La presentazione
itinerante è stata inaugurata
ufficialmente a Biasca lo scorso
3 settembre e toccherà, fino a
fine ottobre, altre quattro città
svizzere, tra le quali Lugano il
21 e 22 ottobre.
Un nuovo e importante studio condotto
dal gruppo Helsinn, gruppo farmaceutico
svizzero basato a Lugano, specializzato nella
partecipazione alle cure contro il cancro,
ha svelato l’importanza della gestione della
perdita di peso nei pazienti affetti da tumore.
Lo studio è stato sviluppato analizzando le
risposte e i comportamenti di 95 pazienti.
Cerbios-Pharma SA, azienda chimico
farmaceutica di Barbengo, ha da poco
pubblicato il proprio rapporto di sostenibilità.
I prodotti della Cerbios -Pharma SA vengono
commercializzati in tutto il mondo. I mercati
più importanti sono gli Stati Uniti di America,
i paesi dell’UE e il Giappone. Non esistono
all’estero Uffici di rappresentanza. Tutte le
attività produttive e commerciali vengono
svolte, controllate e coordinate dalla sede
sociale di Barbengo.
Nuovo studio Helsinn sui pazienti colpiti da tumore
Rapporto di sostenibilità per Cerbios-Pharma SA
I SOCI INFORMANO
www.helsinn.com
www.cerbios.comwww.abb.ch
Argor-Heraeus: la sostenibilità aziendale è un gioco di squadra
Argor-Heraeus, gruppo ticinese
leader a livello mondiale nella
lavorazione e trasformazione
di metalli preziosi, ha
pubblicato la nuova edizione
del suo rapporto di sostenibilità,
documento che riassume gli
impatti dell’azienda in ambito
economico, ambientale e
sociale. Nel rapporto, oltre
a fornire i consueti dati
riguardanti i propri impatti nei
diversi ambiti, Argor-Heraeus
ha voluto dedicare particolare
importanza alla rilevanza del
coinvolgimento e del dialogo
con i propri interlocutori quale
fondamento della sostenibilità.
www.argor.com
Fare ImpresaNumero 12 — Ottobre 2016
28
Il progetto, sviluppato e realizzato dallo Studio Respini Gian-Piero e Valentina Architetti di Minusio, si pone volume-tricamente a conclusione del processo d’ampliamento che interessa, dal principio degli anni ’80, il Centro Commerciale di Maggia.Solida semplicità espressiva, sinteticità lineare e uso della pietra locale costituiscono le basi per la ricerca d’integrazione nella peculiare realtà valmaggese.
La concretizzazione esterna massiva e granitica, ben introdu-ce la necessaria volontà di leggerezza e luminosità interne, ricercate nella scelta di spazialità e cromie controllate ed essenziali.
Volontà riscontrate nella linea di arredamento per l’ufficio SARA. Lo stile sobrio ed elegante, oltre alla flessibilità che contraddistingue la ditta di Tenero, ha permesso di eseguire sui mobili scelti, tramite il competente appoggio della ditta Castellani & Cavalli, ogni variazione studiata per soddisfare le esigenze tecniche del cliente.
La SARA è infatti ormai sinonimo di qualità e affidabilità in Ticino. La specializzazione e la cura nella lavorazione del metallo e nella produzione delle sue linee di arredamento per ufficio garantiscono sempre, come in questo caso, un risultato unico: arredamento di qualità 100% swiss made, tanto sofisti-cato quanto efficiente, nel pieno rispetto delle necessità del cliente.
Banca Raiffeisen Vallemaggia e SARA SA, un binomio vincente
SARA - Swiss Office StyleVia alle Brere, 5 - TeneroTel. 091 735 69 [email protected]
29
Fare ImpresaNumero 12 — Ottobre 2016
È dal 2008 che Green Eco Ti conduce un’analisi
complessa e completa dei comportamenti dei
dipendenti per i movimenti “origine–destinazione” in
orari di punta, in condizione di stress e in carenza di
servizi per la mobilità (mezzi pubblici, parcheggi,…).
Ad oggi, grazie all’interazione con un
gruppo di ingegneri che ha realizzato il
software Mobility Manager, è in grado di
proporre piani di mobilità personalizzati
che forniscono soluzioni reali ed efficaci
in tempi brevi. La piattaforma - oltre al
software - offre la Web App di Carpooling
Jojob Swiss, le E-Bike di Ducati Energia,
soluzioni per navette aziendali,
abbonamenti a mezzi pubblici e telelavoro certificato.
L’entrata in vigore della tassa di collegamento ha messo le aziende ticinesi nella difficile
condizione di dover abbattere un numero significativo di posteggi. Quali soluzioni proponete?
Per prima cosa un’analisi dettagliata della situazione
attuale che, grazie al software Mobility Manager, è
possibile ottenere in tempi rapidi. Aiutiamo le aziende
che non hanno una risorsa interna dedicata, a leggere
i dati raccolti e, insieme, simuliamo gli interventi più
mirati. Con la modifica di alcuni parametri (numero
parcheggi, incentivi al carpooling,
navette, telelavoro) interveniamo in
maniera veloce e mirata. Appena le
soluzioni prendono forma, definiamo
con l’azienda le aree di parcheggio
da dismettere in maniera definitiva,
destinandole preferibilmente a “zone
green”.
Come funziona la piattaforma Mobility Manager?
Mobility Manager è una web application, quindi
lavora in cloud ed è sempre aggiornata. Si compone
Una soluzione chepermette diottenere un’analisidettagliatadella situazioneattuale
Puntare sullamobilità sostenibile conviene!
Intervista a Gian Matteo Toson, CEO della Cooperativa Green Eco Ti: società partner di AITI Servizi, specializzata nel Mobility Management.
>
Il progetto, sviluppato e realizzato dallo Studio Respini Gian-Piero e Valentina Architetti di Minusio, si pone volume-tricamente a conclusione del processo d’ampliamento che interessa, dal principio degli anni ’80, il Centro Commerciale di Maggia.Solida semplicità espressiva, sinteticità lineare e uso della pietra locale costituiscono le basi per la ricerca d’integrazione nella peculiare realtà valmaggese.
La concretizzazione esterna massiva e granitica, ben introdu-ce la necessaria volontà di leggerezza e luminosità interne, ricercate nella scelta di spazialità e cromie controllate ed essenziali.
Volontà riscontrate nella linea di arredamento per l’ufficio SARA. Lo stile sobrio ed elegante, oltre alla flessibilità che contraddistingue la ditta di Tenero, ha permesso di eseguire sui mobili scelti, tramite il competente appoggio della ditta Castellani & Cavalli, ogni variazione studiata per soddisfare le esigenze tecniche del cliente.
La SARA è infatti ormai sinonimo di qualità e affidabilità in Ticino. La specializzazione e la cura nella lavorazione del metallo e nella produzione delle sue linee di arredamento per ufficio garantiscono sempre, come in questo caso, un risultato unico: arredamento di qualità 100% swiss made, tanto sofisti-cato quanto efficiente, nel pieno rispetto delle necessità del cliente.
Banca Raiffeisen Vallemaggia e SARA SA, un binomio vincente
SARA - Swiss Office StyleVia alle Brere, 5 - TeneroTel. 091 735 69 [email protected]
Fare ImpresaNumero 12 — Ottobre 2016
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1 L’aria è un bene primario, fondamentale e pubblico per cui nessuno ha il diritto di inquinarla indiscriminatamente, nemmeno il fumatore che pensa di:
- appellarsi ad una presunta libertà personale - inquinare poco - non recare pregiudizio agli altri
2 Inquinamento esterno e interno: Fumare significa caricare l’aria attuale di ulteriori sostanze inquinanti e, se
ciò avviene in un luogo chiuso, questo atto è pregiudizievole alla salute non solo del fumatore ma anche del non-fumatore che per ragioni di lavoro o per altre ragioni deve condividere lo spazio comune.
Medici intervistati recentemente alla televisione hanno riferito che “gli am-bienti interni sono mediamente più inquinati degli ambienti esterni” e se li si sovraccarica di un ulteriore inquinamento ne risulta una chiara contraddizio-ne fra le disposizioni di “restare in casa” in occasione di inquinamento come registrato nel corso dell’inverno passato.
3 L’obbligo del datore di lavoro nella protezione della salute del lavoratore: Sia la legge sul lavoro (art.6) sia il Codice delle obbligazioni (art. 328) sia la
legge sull’assicurazione contro gli infortuni obbligano il datore di lavoro a proteggere sul posto di lavoro la salute del lavoratore. Da ciò si può senz’al-tro dedurre che il datore di lavoro è tenuto a proteggere i suoi dipendenti non fumatori dal fumo di tabacco.
4 Decisioni a livello dirigenziale: A livello federale l’art. 19 dell’Ordinanza 3 sulla Legge del lavoro protegge in
qualche modo ma non definitivo chi non vuol fumare passivamente sul posto di lavoro.
Oggi il datore di lavoro non deve più temere di essere impopolare qualo-ra adottasse strette misure di prevenzione per salvaguardare i diritti dei non-fumatori perché i tempi sono più che maturi per limitare fortemente il “presunto” diritto di fumare nei luoghi pubblici e di uso collettivo, al chiuso.
A livello federale la materia è regolata da diverse misure legislative. Il Consiglio di stato della Repubblica e Cantone Ticino
- richiamate la legge federale concernente la protezione contro il fumo pas-sivo del 3 ottobre 2008 (in seguito legge federale) e l’ordinanza concer-nente il fumo passivo del 28 ottobre 2009 (in seguito ordinanza federale)
- richiamati gli articoli 23, 50 e 52 cpv. 3 e 5 della legge sulla promozione della salute e il coordinamento sanitario del 18 aprile 1989 (legge sanita-ria)
- richiamato l’art. 35 della legge sugli esercizi alberghieri e sulla ristorazione del 1. giugno 2010 (Lear)
ha decretato delle disposizioni atte a proteggere i lavoratori ad eccezione delle imprese del settore alberghiero e della ristorazione che sono disciplinate dalla Lear (legge sugli esercizi alberghieri e sulla ristorazione) (art. 1)
Nel Regolamento concernente la protezione contro il fumo del 24 aprile 2013 si legge all’Art. 21 È decretato il divieto di fumare nei locali chiusi accessibili al pubblico o
adibiti a luogo di lavoro per più persone.2 Oltre ai luoghi elencati all’art. 1 cpv. 2 della legge federale, sono luoghi
accessibili al pubblico in particolare: a) i luoghi di svago e culturali; b) gli spazi adibiti a fiere e mostre; c) tutte le strutture dove si svolgono attività per e con i minorenni.3 Il divieto si estende pure agli spazi pubblici accessori dei luoghi elencati
all’art. 1 della legge federale e al cpv. 2 del presente regolamento quali ad esempio atrii, corridoi, foyer e servizi igienici.
4 Sono considerati spazi aperti gli spazi che presentano un’apertura diret-tamente verso l’esterno di almeno la metà del perimetro della struttura (l’apertura del soffitto non è presa in considerazione); tende, gazebo, vetrate, terrazze, porticati e altre strutture analoghe sono considerati spazi chiusi se non rispondono a questi requisiti.
5 Il gestore o responsabile dell’ordine interno può prevedere il permesso di fumare nei luoghi di cui all’art. 7 dell’ordinanza federale.
5 Ulteriori approfondimenti L’Associazione Svizzera Non-fumatori (ASN) è a disposizione per ulteriori informazioni sul tema come pure per consigliare eventuali interventi personalizzati per ogni azienda. Tel. ore ufficio 091 940 44 45 oppure natel 079 240 01 01.
IL FUMOSULPOSTODILAVORO
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Fare ImpresaNumero 12 — Ottobre 2016
1 L’aria è un bene primario, fondamentale e pubblico per cui nessuno ha il diritto di inquinarla indiscriminatamente, nemmeno il fumatore che pensa di:
- appellarsi ad una presunta libertà personale - inquinare poco - non recare pregiudizio agli altri
2 Inquinamento esterno e interno: Fumare significa caricare l’aria attuale di ulteriori sostanze inquinanti e, se
ciò avviene in un luogo chiuso, questo atto è pregiudizievole alla salute non solo del fumatore ma anche del non-fumatore che per ragioni di lavoro o per altre ragioni deve condividere lo spazio comune.
Medici intervistati recentemente alla televisione hanno riferito che “gli am-bienti interni sono mediamente più inquinati degli ambienti esterni” e se li si sovraccarica di un ulteriore inquinamento ne risulta una chiara contraddizio-ne fra le disposizioni di “restare in casa” in occasione di inquinamento come registrato nel corso dell’inverno passato.
3 L’obbligo del datore di lavoro nella protezione della salute del lavoratore: Sia la legge sul lavoro (art.6) sia il Codice delle obbligazioni (art. 328) sia la
legge sull’assicurazione contro gli infortuni obbligano il datore di lavoro a proteggere sul posto di lavoro la salute del lavoratore. Da ciò si può senz’al-tro dedurre che il datore di lavoro è tenuto a proteggere i suoi dipendenti non fumatori dal fumo di tabacco.
4 Decisioni a livello dirigenziale: A livello federale l’art. 19 dell’Ordinanza 3 sulla Legge del lavoro protegge in
qualche modo ma non definitivo chi non vuol fumare passivamente sul posto di lavoro.
Oggi il datore di lavoro non deve più temere di essere impopolare qualo-ra adottasse strette misure di prevenzione per salvaguardare i diritti dei non-fumatori perché i tempi sono più che maturi per limitare fortemente il “presunto” diritto di fumare nei luoghi pubblici e di uso collettivo, al chiuso.
A livello federale la materia è regolata da diverse misure legislative. Il Consiglio di stato della Repubblica e Cantone Ticino
- richiamate la legge federale concernente la protezione contro il fumo pas-sivo del 3 ottobre 2008 (in seguito legge federale) e l’ordinanza concer-nente il fumo passivo del 28 ottobre 2009 (in seguito ordinanza federale)
- richiamati gli articoli 23, 50 e 52 cpv. 3 e 5 della legge sulla promozione della salute e il coordinamento sanitario del 18 aprile 1989 (legge sanita-ria)
- richiamato l’art. 35 della legge sugli esercizi alberghieri e sulla ristorazione del 1. giugno 2010 (Lear)
ha decretato delle disposizioni atte a proteggere i lavoratori ad eccezione delle imprese del settore alberghiero e della ristorazione che sono disciplinate dalla Lear (legge sugli esercizi alberghieri e sulla ristorazione) (art. 1)
Nel Regolamento concernente la protezione contro il fumo del 24 aprile 2013 si legge all’Art. 21 È decretato il divieto di fumare nei locali chiusi accessibili al pubblico o
adibiti a luogo di lavoro per più persone.2 Oltre ai luoghi elencati all’art. 1 cpv. 2 della legge federale, sono luoghi
accessibili al pubblico in particolare: a) i luoghi di svago e culturali; b) gli spazi adibiti a fiere e mostre; c) tutte le strutture dove si svolgono attività per e con i minorenni.3 Il divieto si estende pure agli spazi pubblici accessori dei luoghi elencati
all’art. 1 della legge federale e al cpv. 2 del presente regolamento quali ad esempio atrii, corridoi, foyer e servizi igienici.
4 Sono considerati spazi aperti gli spazi che presentano un’apertura diret-tamente verso l’esterno di almeno la metà del perimetro della struttura (l’apertura del soffitto non è presa in considerazione); tende, gazebo, vetrate, terrazze, porticati e altre strutture analoghe sono considerati spazi chiusi se non rispondono a questi requisiti.
5 Il gestore o responsabile dell’ordine interno può prevedere il permesso di fumare nei luoghi di cui all’art. 7 dell’ordinanza federale.
5 Ulteriori approfondimenti L’Associazione Svizzera Non-fumatori (ASN) è a disposizione per ulteriori informazioni sul tema come pure per consigliare eventuali interventi personalizzati per ogni azienda. Tel. ore ufficio 091 940 44 45 oppure natel 079 240 01 01.
IL FUMOSULPOSTODILAVORO
Fare ImpresaNumero 12 — Ottobre 2016
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di 4 sezioni. La sezione degli indicatori (inquinanti,
trasporto, propensione al cambiamento e giudizio sul
tipo di trasporto e sulla disponibilità verso il trasporto
pubblico); la sezione indagine (mappa interattiva su
origine inizio viaggio del dipendente,
possibilità d’integrare i percorsi singoli
e multipli tra diversi dipendenti che
provengono da zone vicine con orari di
partenza simili); la sezione pianificazione
(con la lista delle scelte degli interventi
più appropriati per azienda in ordine di
maggiore probabilità di successo); infine
la pianificazione, con la simulazione degli
interventi per avere un quadro preciso dei risultati
attesi.
Per preparare il questionario con i quesiti a
rilancio da sottoporre ai dipendenti - strumento
indispensabile per rilevarne le abitudini e la
propensione al cambiamento - vengono dapprima
somministrate 77 domande alla Direzione
dell’azienda, all’HR manager o al mobility manager
interno (se c’è). Sono domande relative
all’organizzazione aziendale: numero
di dipendenti, tipo di contratto, orario
flessibile, telelavoro, numero di donne,
distanza massima percorribile a piedi,… .
Tutti i dati raccolti sono estrapolabili in
Excel Viewer e “lavorabili”.
Mobility Manager è “democratico”
perché permette a tutte le aziende
- di ogni ordine e dimensione - di accedere ad un
piano dettagliato di mobilità aziendale, sovente non
accessibile sotto il profilo dei costi e del personale da
dedicarvi.
Il nostro sistemapermette a ogniazienda di accederead un pianodettagliatodi mobilità
>
• Intermediazione immobiliare• Valutazioni e perizie immobiliari con il pieno rispetto delle normative vigenti• Assistenza e supporto dal punto di vista legale e finanziario per l’accesso al credito ipotecario• Consulenza e sviluppo di strategie utili alla valorizzazione degli immobili destinati alla vendita o locazione Home Staging• Sviluppo di progetti immobiliari per conto proprio e conto terzi (joint venture capital)• Strette collaborazioni con rinomati studi di architettura• Relazioni personalizzate con investitori privati e istituzionali• Gestione di patrimoni immobiliari• Ricco portafoglio acquirenti selezionati e aggiornato per chi è interessato a vendere il proprio immobile velocemente• Amministrazione stabili
La nostra mission
Viale S. Franscini 17 - 6900 Lugano Tel. 091 922 74 00Via Bellinzona 1 - 6512 Giubiasco Tel. 091 857 19 07www.dimensioneimmobiliare.ch
Le vostre mete sono anche le nostreI vostri sogni la nostra sfi da
L’immobile giusto per il cliente:una grande emozione!
Selezionarlo e realizzarlo la nostra passione!
operiamo a
360°
33
Fare ImpresaNumero 12 — Ottobre 2016
Con AITI avete elaborato un progetto di mobility management di comparto. Cosa significa?
Il software Mobility Manager è
disponibile sia nella modalità “singola
azienda”, sia nella rivoluzionaria modalità
“area” che - se attivata con il consenso
delle singole aziende - dà il diritto di
ricevere, analizzare e sviluppare tutti i
dati dei singoli piani di mobilità con un
semplice click. Ciò permette di ottenere un numero
significativo di risultanze e di elaborare piani più
strutturati (ad esempio incentivi comuni per navette
o carpooling interaziendali), oppure
di sensibilizzare - con dati reali - le
istituzioni.
Il gruppo di aziende acquista la
licenza perenne del software che viene
configurato e studiato su misura; il
prezzo è determinato dal numero totale
di dipendenti che ne usufruiscono: più
sono gli utenti, più il prezzo per singolo
dipendente scende. ■
Con AITIabbiamo elaboratoun progettodi mobilitymanagement checoinvolge gruppidi aziende
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Commento del mese
Contatto economiesuisse Lugano, Federazione delle imprese svizzere, Via S. Balestra 9, casella postale 5563, CH- 6901 Lugano Telefono +41 91 922 82 12, Fax +41 91 923 81 68, www.economiesuisse.ch
Grafico del mese
Evoluzione dell’indebitamento della Confederazione (dal 1990 al 2019)Indebitamento lordo (in miliardi di franchi), tasso d’indebitamento in % PIL
Fonte: Amministrazione federale delle finanze (2016).
1990
0
20
40
60
80
100
120
140
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
12%
16%
20%
24%
28%
32%
4%
8%
Tasso d’indebitamento (scala di destra)Indebitamento lordo (scala di sinistra)
P16
PF
L17
PF
L18
PF
L19
di Jan Atteslander, Membro della Direzione, Responsabile politica estera di economiesuisse
L’iniziativa per l’autodeterminazione sarebbe catastrofica per la Svizzera
L’iniziativa «per l’autodetermina-zione» pone il diritto nazionale
al disopra del diritto internazionale. Questo potrebbe sembrare seducente, ma guardando più da vicino si tratta di una misura eccessiva: una conseguen-za logica dell’iniziativa sarebbe che la Svizzera dovrebbe disdire gli accordi bilaterali I e pronunciarsi rapidamente in merito all’uscita dall’OMC. L’iniziativa «per l’autodeterminazione» dell’UDC attacca frontalmente la Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU), in altre parole i diritti dell’uomo in Europa. Esiste anche un’altra ragione impor-tante per combattere questa iniziativa: essa si immischia nella Costituzione svizzera, in maniera eccessiva, con conseguenze poco chiare. Centinaia di accordi economici sarebbero colpiti. In caso d’accettazione dell’iniziativa per l’autodeterminazione, bisognerebbe stabilire se un determinato accordo, e dunque il diritto internazionale sia in contraddizione con la Costituzione. Questa mancanza di un senso delle proporzioni potrebbe anche limitare la nostra autodeterminazione nel nostro sistema di democrazia diretta. Di fatto, delle iniziative popolari che dovessero presentare contraddizioni minori ri-spetto al diritto internazionale potreb-bero avere conseguenze imprevedibili – e dovremmo in questi casi rifiutarle sistematicamente o correre il rischio di subire danni talvolta importanti.
Foglio di informazione4/2016
News
Di quale formazione avremo bisogno in futuro?Nell’era digitale, i cambiamenti rapidi sono una costante. Questi ultimi richiedo-no grande flessibilità da parte di numerosi lavoratori. Le competenze richieste sono la capacità di risolvere dei problemi, un pensiero critico, ma anche delle competenze sociali. La scuola dovrebbe preparare i giovani al meglio possibile.
La digitalizzazione ci offre delle opportunità anche per quanto con-cerne il servizio di basePiù la tecnologia digitale si fa strada nelle nostre vite, più diventiamo dipen-denti da un approvvigionamento energetico affidabile e da reti TIC performanti. La digitalizzazione offre infatti un’importante opportunità per il miglioramento dell’efficienza del servizio di base.
La dogana 4.0 non può più aspettareIl franco forte, la crescente pressione della concorrenza e la globalizzazione lanciano una sfida alle imprese svizzere di import-export. Esse necessitano ur-gentemente di procedure doganali elettroniche efficienti, la cui introduzione da parte dell’Amministrazione federale delle dogane non può più farsi attendere.
Articoli completi e ulteriori informazioni: www.economiesuisse.ch
35
Fare ImpresaNumero 12 — Ottobre 2016
Gruppo Sicurezza SA
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