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LA FOGLIA DEL BOSCO N° 4 Marzo 2009 - Idee in rete per i Cerchi lombardi - 1 chi siamo? Se non ci conosci, vai a pagina 2! millefiori Il volo di Cocci rosso a puntini neri Il Bosco a: Caravaggio alla grande quercia Oggi chiacchieriamo di… ATMOSFERA pensa in rete CONTRIBUISCI ANCHE TU ALLA FOGLIA! SCRIVI A: [email protected] Il sorriso del signor Sole È inverno. La nebbia bassa del mattino, che sonnecchia sui campi fino alla radura fra i castagni, è un bersaglio divertente per il signor Sole, che prova a fissarla al monte con i suoi raggi punta di spillo. La brina luccica quando, ogni tanto, uno di loro riesce a passare. Le goccioline che galleggiano nell'aria, intimorite fino a poco prima dalla profondità del cielo notturno, adesso fanno la gara a chi sale più in alto. Lentamente, un angolo dopo l'altro, la coperta con il suo ricamo si dissolve, e compare il limitare del bosco. Il sorriso del signor Sole si fa più largo, ma la terra dormigliona non ha intenzione di cedere facilmente. All'ombra dei massi, al riparo dei tronchi potenti, il ghiaccio decora ancora il cuscino di foglie e di ricci che l'autunno le ha regalato. Ma ormai l'aria ha perso ogni timore, e di continuo porta qua e là, indaffarata, il respiro delle piante che cominciano a stiracchiarsi. Allora anche le zolle arate e i bordi dei fossi si mettono con calma a fare ginnastica, per prepararsi al lavoro che li aspetta. Perfino nel profondo delle felci del bosco, e nelle piccole grotte piene di muschio, l'immobilità delle settimane gelide appena passate si trasforma in una danza di gocce scintillanti.

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LA FOGLIA DEL BOSCO N°4

Marzo 2009

- Idee in rete per i Cerchi lombardi -

1

chi siamo?

Se non ci conosci, vai a pagina 2!

millefiori

Il volo di Cocci

rosso a puntini neri

Il Bosco a: Caravaggio

alla grande quercia

Oggi chiacchieriamo di…

ATMOSFERA

pensa in rete

CONTRIBUISCI ANCHE TU ALLA FOGLIA! SCRIVI A:

[email protected]

Il sorriso del signor Sole È inverno. La nebbia bassa del mattino, che sonnecchia sui campi fino alla radura fra i castagni, è un bersaglio divertente per il signor Sole, che prova a fissarla al monte con i suoi raggi punta di spillo. La brina luccica quando, ogni tanto, uno di loro riesce a passare. Le goccioline che galleggiano nell'aria, intimorite fino a poco prima dalla profondità del cielo notturno, adesso fanno la gara a chi sale più in alto. Lentamente, un angolo dopo l'altro, la coperta con il suo ricamo si dissolve, e compare il limitare del bosco.

Il sorriso del signor Sole si fa più largo, ma la terra dormigliona non ha intenzione di cedere facilmente. All'ombra dei massi, al riparo dei tronchi potenti, il ghiaccio decora ancora il cuscino di foglie e di ricci che l'autunno le ha regalato. Ma ormai l'aria ha perso ogni timore, e di continuo porta qua e là, indaffarata, il respiro delle piante che cominciano a stiracchiarsi. Allora anche le zolle arate e i bordi dei fossi si mettono con calma a fare ginnastica, per prepararsi al lavoro che li aspetta. Perfino nel profondo delle felci del bosco, e nelle piccole grotte piene di muschio, l'immobilità delle settimane gelide appena passate si trasforma in una danza di gocce scintillanti.

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Tutti gli animali sanno che questo momento speciale arriva, ma… quando la pioggia e la neve sembrano non smettere più, quando sembra che aver scavato una tana sia stata fatica sprecata se poi soffri ugualmente di un freddo che ti stordisce, quando chi d'estate era felice di darti una mano adesso è più debole di te, quando il cibo che hai è sempre e solo quello stantio e polveroso messo da parte nel passato, quando c'è qualcuno che ha un pelo più spesso del tuo ma è troppo occupato a riscaldare sé stesso, è difficile pensare che i tuoi sforzi per portare la gioia anche a Gennaio - l'arcigno - servano davvero a qualcosa. Eppure le primule ci riescono sempre, a essere il primo colore in un bosco ancora non del tutto scongelato; allo stesso modo, i piccoli popoli alati non sono più fortunati degli altri ma, anche se non si nota, tutti insieme e con tenacia riescono ad arrivare preparati e sorridenti alla primavera. La notizia che un nuovo cerchio di coccinelle vedrà la prossima estate, per esempio, è per gli altri cerchi un motivo in più di gioia. E così, le stagioni si danno il cambio, gli entusiasmi dell'estate lasciano il posto al silenzio dell'inverno, la fatica dell'autunno si mette da parte quando rinascono le speranze e i progetti della primavera. Anche la Foglia del Bosco, questo modo di diffondere le notizie dai cerchi di Lombardia, ha seguito gli alti e i bassi degli incontri fra coccinelle anziane. Adesso spera che le radici si sveglino, i tronchi crescano, i rami rispondano al sorriso del signor Sole. Che stagione stanno vivendo le coccinelle lombarde? Alla nuova fogliolina ne seguiranno altre? Il verde riprenderà con più energia di prima? I preziosi fiori di ciascun cerchio potranno essere goduti da tutti gli altri?

chi siamo? Per chi riceve per la prima volta la Foglia del Bosco, una piccola presentazione. Da qualche anno la pattuglia regionale di branca Lupetti e Coccinelle punta a favorire la conoscenza del Bosco da parte di tutti i capi, e l’incontro e il supporto ai capi cerchio. I contatti si sono fatti più intensi sia con la scelta di proporre eventi per i bambini (volo regionale 2004 e 2007), sia da quando nel 2005 sono partite in tutta Italia le reti Bosco regionali, coordinate dall’Osservatorio nazionale Bosco (www.bosco.agesci.org/pagine). Quello che leggete è preparato da chi nel corso del tempo ha percorso i sentieri del Bosco in Lombardia e vuole contribuire alla sua diffusione, ma ha bisogno del contributo di chi lo vive tutti i giorni con i bambini! L’indirizzo di posta [email protected] serve per raccogliere tutto ciò che ciascun cerchio ha da condividere. La Foglia siamo tutti noi!

colophon Hanno contribuito a questo numero: Alice Boccardi, i capi cerchio e branco del Caravaggio 1, Teo Costa I disegni sono di Daniele Calvi

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MILLEFIORI

- pronti da cogliere - Il volo di Cocci Musica: Chiara G. Brotto Testo: Paola Pasinato do sol Brava cocci va la- mi no non ti fermar fa do in alto volerai fa sol dove il cielo è blu, do sol e dall'alto tu la- mi il mondo scoprirai fa do e pian piano avrai fa sol tanti amici in più. Se nella ricerca tu non desisterai accoglienza troverai e anche qualcosa in più! Dalle formiche sai tante cose imparerai e con gli scoiattoli potrai stare in famiglia un po’. Il serpente poi tu aiuterai e quando all'aquila arriverai ormai felice tu sarai! Brava cocci va no non ti fermar in alto volerai dove il cielo è blu, e dall'alto tu il mondo scoprirai e pian piano avrai fa do tanti amici in più. AGESCI CITTADELLA 3 CERCHIO DELLE ACQUE AZZURRE Vuoi ascoltarla in formato mp3? Scrivi a [email protected]

ROSSO A PUNTINI NERI

- il Bosco a… Caravaggio -

Il 17 febbraio siamo andati a trovare i capi cerchio e branco del Caravaggio, che si stanno interrogando su come i bambini vivono l’Ambiente Fantastico nelle loro unità parallele (branco maschile e cerchio femminile). Le riflessioni sono state tante; qui vi proponiamo solo una sintesi, scritta a più mani, di quello che ci siamo detti sul Bosco e sugli Ambienti Fantastici in generale. Vivere Bosco e Giungla è molto di più che programmare racconti e giochi Bosco/Giungla, ma significa fare di tutto per creare un'atmosfera, un clima che pervada ogni istante della vita di branco e cerchio. Creare quest'atmosfera deve essere la priorità assoluta di ogni staff perché è in questo che si concretizza e che assume senso l'intera proposta educativa per questa età. Il metodo è potente perché attraverso l'ambiente fantastico sa collegare ogni esperienza alle altre e permette ai bambini di interiorizzare quello che hanno scoperto in ciascuna di esse. In questo modo si riesce a ottenere il cambiamento che abbiamo in testa come educatori. I rapporti fra maschi e femmine sono definiti da motivazioni legate spesso ai tempi e ai modi dello sviluppo, e la condivisione di un ambiente fantastico può costituire un terreno comune di esperienza, che avvicini e dia senso al fare insieme di maschi e femmine, nonostante le diversità. Unità parallele branco/cerchio significa che ciascuna unità vive il proprio ambiente fantastico come prioritario e, pur condividendo alcuni momenti con l'altra unità, vive la maggiora parte del suo tempo nel proprio ambiente fantastico, con il proprio linguaggio, il proprio stile, la propria atmosfera. Ragionare sulla peculiarità del proprio ambiente fantastico aiuta anche a capire quanto è completa e incisiva la proposta che si fa ai bambini. I momenti in cui le due unità si incontrano devono poter essere un momento di arricchimento educativo per entrambe, per esempio facendo sperimentare agli uni e agli altri le modalità di fare esperienza tipiche delle due unità, più che scendere nel dettagli del racconto. Lavorare "separatamente" tutto l'anno non è detto che faccia trovare i lupetti e le coccinelle impreparati di fronte alle Vacanze di Cerchio/Branco vissute insieme. Una volta che faccio mia un'identità (che sia di coccinella o di lupetto), poi riesco a giocare bene anche un'ambientazione diversa, come quella usata quando si sta insieme. I capi L/C del Caravaggio 1: Daniela Milanesi, Mario Fratelli, Maria Zuccotti, Daniela Rossetti, Alessandro Resmini

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ALLA GRANDE QUERCIA

- l’angolo del Metodo -

E così inauguriamo questo spazio. Cosa vuole essere? Uno spazio formativo? No, decisamente troppo formale. Uno spazio impegnativo? Beh, forse un pochino... diciamo che la definizione migliore è uno spazio riflessivo. Uno spazio dove trovare spunti per farsi delle domande e magari anche qualche risposta! Forse la cosa che ci piacerebbe davvero è che leggendo queste righe (ma non solo) ne uscissero quattro chiacchiere in staff: “ma noi, facciamo così?” “usiamo così questo strumento?” “perché?” “ma è questo lo strumento giusto per i bambini del mio cerchio?” Perché siamo convinti che fermarsi un attimo a ragionare sul metodo sia importante tanto quanto pensare a un bel gioco, e forse di più! Perché trovare un motivo, avere un perché e un obiettivo nel proporre qualsiasi attività rende queste più belle, importanti, significative... educative. Vediamo: dove Cocci trova confronto, aiuto? Dove può parlare liberamente? Dove trova chi l’aiuta a pensare, a riflettere? MA ALLA GRANDE QUERCIA! Io ho un po’ di argomenti su cui mi piacerebbe ragionare con voi ma, nel vero spirito della Grande Quercia, se avete un argomento su cui volete scambiare quattro idee, suggeritecelo! Avete ancora un po’ di pazienza? Cominciamo a chiacchierare di qualche argomento? Partiamo dall’ ABC. E allora A... ATMOSFERA! Beh, definire cos’è l’atmosfera è un impresa decisamente ardua: per farlo abbiamo addirittura fatto un convegno nazionale, a dicembre 2006! Si fa fatica a trovare le parole per dire cos’è l’atmosfera perché è una sensazione, un’insieme di emozioni che investono tutti i sensi, ma non in maniera mirata: li sollecitano indirettamente, lasciando solo un alone di quell’emozione che si voleva suscitare. Vediamo se riesco a rendere l’idea. Avete mai visto “the Blair Witch Project”? Il film dove i tre ragazzi sono in giro nel bosco a fare un documentario sulla leggenda della strega di Blair... Secondo me è un ottimo esempio di come possa essere un’atmosfera (in questo caso di tensione e di paura). I l regista non inquadra cose spaventose: punta l’obiettivo e l’attenzione al bosco, con piante normali, non ci sono animali o che... solo il bosco. È il COME lo inquadra che fa la differenza. Il fatto che usa un tipo di telecamera mobile, che cambia velocemente e freneticamente immagine, che ti tiene incollato allo schermo. Ugualmente non ci sono rumori forti o improvvisi, o risate diaboliche che possano spaventare, perché si sentono solo i passi sulla sterpaglia del bosco... come in tutte le nostre uscite! Quello che fa paura è lo studio dei tempi dei passi: prima lenti, poi veloci... La pesantezza del respiro, il fiatone, quello quasi ti fa tappare le orecchie. Ecco una cosa che davvero portiamo a casa sull’atmosfera. Non è tanto il cosa si fa, o si vede, o si sente: a fare atmosfera è il COME. Quindi per ottenere un momento “magico” bisogna prestare attenzione ai piccoli particolari, ai dettagli, a curare tutti gli aspetti. Già, PORRE ATTENZIONE, ecco un’altra parola maestra. Se vogliamo un’atmosfera gioiosa, festosa, dove tutti si sentano accolti dobbiamo fare in modo che tutti abbiano la stessa attenzione da parte nostra e da parte di tutto il cerchio. Che ciascuno abbia modo di essere sé stesso, con le sue peculiarità, belle e brutte... Atmosfera è avere in mano le redini di questo gioco che i bambini accettano di buon grado di giocare. Perché quando ti senti accolto e amato il gioco diventa davvero bello. Quindi non c’è una ricetta per fare una buona atmosfera. Serve solo che ci pensiamo, che poniamo attenzione a tutto quello che succede nei minimi dettagli. Attenzione alle luci, ai suoni, agli odori, attenzione ad avere un sorriso e due orecchie attente quando serve. È conoscere i bambini, amarli... ed essere con loro con tutti se stessi per tutto il tempo che si passa insieme.

Alice Boccardi