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DA PAG. 5 A PAG. 9 SPECIALE CARROPONTE SOMMARIO A PAG. 2 La Costituzione deve essere considerata, non come una legge morta, deve es- sere considerata, ed è, come un programma politico. La Costituzione contiene in sé un programma politico concordato, diventato legge, che è obbligo realizzare. (Piero Calamandrei) arcireportmilano Anno III - n° 6 giugno 2010 mensile a cura di Arci Milano La Festa della Repubblica all’insegna della difesa della Costituzione La nostra Liberazione è la Costituzione La Repubblica e la Costituzione italiana sono legate in un rapporto indissolubile. Hanno radici comuni nella nostra storia e in particolare nella Resistenza, che, come ha ricordato il Presidente Giorgio Napolitano, non ha soltanto liberato il Paese dall’occupazione tedesca e dalla dittatura fascista, ma ha riunificato l’Italia. Il 2 giugno è la Festa della nascita della Repubblica e della Carta Costituzionale. La Costituzione ha consacrato sentimenti, speranze, va- lori profondamente radicati, in cui si riconoscono tutti gli italiani. Essa è il frutto del lavoro unitario della costituente, ma non può essere ridotta al semplice compromesso tra i partiti Ora siamo vieppiù italiani ed europei. Ma siamo tanto più europei, se ogni cittadino, a Nord e a Sud, sente di appartenere alla stessa comunità, che ha fondamento nella Costituzione. La Costituzione è base della nostra libertà. In essa sono scolpiti i pilastri della nostra democrazia: i diritti umani e la partecipazione della cittadinanza alla vita sociale e politica; la passione egualitaria, cioè la passione verso i diritti di cittadinanza, egual- mente riconosciuti a tutti. A partire dal diritto al lavoro e alla formazione, eli- minando gli impedimenti e gli ostacoli e creando le condizioni al suo esercizio effettivo; l’autonomia e la separazione dei poteri (legislativo, esecutivo, giudiziario), compreso quello dell’informazione; e la loro indipendenza, la loro laicità e l’equilibrio tra di essi. Oggi questi pilastri e questi principi sono a rischio. E dunque la stessa demo- crazia può entrare in crisi e correre rischi di svuotamento e di involuzione. La Costituzione è come un albero, radicato nella terra in cui nasce e cresce. Si può potarlo o innestarlo, ma non si può sradicarlo dalla sua terra, senza farlo morire. Le riforme per rinnovare l’Italia vanno realizzate seguendo i principi della Carta Costituzionale. Per queste ragioni invitiamo tutti coloro i quali si riconoscono in questi fonda- mentali principi ed obiettivi a partecipare alla manifestazione che si svolgerà a Milano il 2 giugno. Facciamo del 2 giugno la ricorrenza civile e popolare per imparare, ridestare e tenere svegli i valori fondanti della Repubblica e della Co- stituzione. Comitato promotore: ACLI Lombardia, ANPI Nazionale, ARCI, Associazione Adesso Basta, Associazione Culturale Punto Rosso, Casa della Carità, Casa della Cultura, CGIL, Il Popolo Viola Milano, Libera. Associazioni, nomi e nu- meri contro le mafie, Libertà e Giustizia ARCI in piazza il 2 giugno Nella foto la prima seduta dell’Assemblea Costituente, che fu presieduta prima da Giuseppe Saragat (PSIUP) dal 26 giugno del 1946 al 6 febbraio 1947 e successiva- mente da Umberto Terracini (PCI) dall’8 febbrario del 1947 all’8 gennaio del 1948. A PAGINA 2 CONSIDERAZIONI SULL’ARTICOLO 3 DI SALVATORE VECA

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DA PAG. 5 A PAG. 9

SPECIALE

CARROPONTE

SOMMARIO A PAG. 2

La Costituzione deve essere considerata, non come una legge morta, deve es-

sere considerata, ed è, come un programma politico. La Costituzione contiene

in sé un programma politico concordato, diventato legge, che è obbligo realizzare.

(Piero Calamandrei)

arc

ire

po

rtm

ila

no

Anno III - n° 6

giugno 2010mensile a cura di Arci Milano

La Festa della Repubblica all’insegna della difesa della Costituzione

La nostra Liberazione

è la Costituzione

La Repubblica e la Costituzione italiana sono legate inun rapporto indissolubile. Hanno radici comuni nellanostra storia e in particolare nella Resistenza, che, comeha ricordato il Presidente Giorgio Napolitano, non hasoltanto liberato il Paese dall’occupazione tedesca edalla dittatura fascista, ma ha riunificato l’Italia.Il 2 giugno è la Festa della nascita della Repubblica edella Carta Costituzionale.La Costituzione ha consacrato sentimenti, speranze, va-lori profondamente radicati, in cui si riconoscono tuttigli italiani. Essa è il frutto del lavoro unitario della costituente, manon può essere ridotta al semplice compromesso tra ipartitiOra siamo vieppiù italiani ed europei. Ma siamo tantopiù europei, se ogni cittadino, a Nord e a Sud, sente diappartenere alla stessa comunità, che ha fondamentonella Costituzione.La Costituzione è base della nostra libertà.In essa sono scolpiti i pilastri della nostra democrazia:i diritti umani e la partecipazione della cittadinanza allavita sociale e politica;la passione egualitaria, cioè la passione verso i diritti di cittadinanza, egual-mente riconosciuti a tutti. A partire dal diritto al lavoro e alla formazione, eli-minando gli impedimenti e gli ostacoli e creando le condizioni al suo esercizioeffettivo;l’autonomia e la separazione dei poteri (legislativo, esecutivo, giudiziario),compreso quello dell’informazione; e la loro indipendenza, la loro laicità el’equilibrio tra di essi.Oggi questi pilastri e questi principi sono a rischio. E dunque la stessa demo-crazia può entrare in crisi e correre rischi di svuotamento e di involuzione.La Costituzione è come un albero, radicato nella terra in cui nasce e cresce. Sipuò potarlo o innestarlo, ma non si può sradicarlo dalla sua terra, senza farlomorire.Le riforme per rinnovare l’Italia vanno realizzate seguendo i principi della CartaCostituzionale.Per queste ragioni invitiamo tutti coloro i quali si riconoscono in questi fonda-mentali principi ed obiettivi a partecipare alla manifestazione che si svolgerà aMilano il 2 giugno. Facciamo del 2 giugno la ricorrenza civile e popolare perimparare, ridestare e tenere svegli i valori fondanti della Repubblica e della Co-stituzione. Comitato promotore: ACLI Lombardia, ANPI Nazionale, ARCI, AssociazioneAdesso Basta, Associazione Culturale Punto Rosso, Casa della Carità, Casadella Cultura, CGIL, Il Popolo Viola Milano, Libera. Associazioni, nomi e nu-meri contro le mafie, Libertà e Giustizia

ARCI in piazza

il 2 giugno

Nella foto la prima seduta dell’Assemblea

Costituente, che fu presieduta prima da

Giuseppe Saragat (PSIUP) dal 26 giugno

del 1946 al 6 febbraio 1947 e successiva-

mente da Umberto Terracini (PCI) dall’8

febbrario del 1947 all’8 gennaio del 1948.

A PAGINA 2

CONSIDERAZIONI

SULL’ARTICOLO 3

DI SALVATORE VECA

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arcireportmilano - giugno 2010 - 2

arci2giugno

La redazione di arcireportmilano, in occasione delle

celebrazioni della Festa della Repubblica, durante

la quale si mostrerà l’impegno di tutti i democratici

italiani a difesa e a salvaguardia dell’integrità della

nostra Costituzione, è lieta di pubblicare alcune con-

siderazioni del professor Salvatore Veca sull’art. 3

della nostra Costituzione. (ndr)

***

Come ho suggerito nel mio Dizionario mi-nimo (1), vi invito a considerare l’articolo 3della nostra Costituzione e, in particolare, l’im-portanza di entrambi i suoi commi. “Tutti i cit-tadini hanno pari dignità sociale e sono egualidavanti alla legge, senza distinzione di sesso,di razza, di lingua, di religione, di opinioni po-litiche, di condizioni personali e sociali. E’compito della Repubblica rimuovere gli osta-coli di ordine economico e sociale, che, limi-tando di fatto la libertà e l’eguaglianza deicittadini, impediscono il pieno sviluppo dellapersona umana e l’effettiva partecipazione ditutti i lavoratori all’organizzazione politica,economica e sociale del Paese.” Vorrei sugge-rire in che senso l’articolo fissi un ambito diprincipi prezioso per la qualità di una forma divita democratica. Esso è coerente con una va-rietà di interpretazioni politiche distinte. In par-ticolare, mi interessa richiamare il succo delcontrasto essenziale fra una prospettiva rifor-mista e una prospettiva conservatrice, prese almeglio. Possiamo chiamare questo contrasto, ilcontrasto fra la prospettiva del libertarismo (oliberismo, se si preferisce) e la prospettivadell’egualitarismo democratico. Supponiamoche entrambe le prospettive condividano oggila tesi della priorità della libertà, della libertàeguale delle persone, su qualsiasi altro valoreed obiettivo politico. E che, a partire da questaconvergenza, divergano e si distinguano su checosa si deve fare, su che cosa si deve politica-mente fare, sulle agenda e non agenda pubbli-che. I liberisti sostengono che tutto quello chedobbiamo chiedere alla politica è di assicuraree tutelare gli spazi di scelta individuale dellepersone e che, quindi, il pieno sviluppo dellapersona umana richiede una riduzione diquanto è determinato dalla scelta collettiva.Stato minimo e arena delle transazioni e dellescelte individuali massima. Questioni di osta-coli saranno risolte al meglio dagli esiti delmercato. (Qui funziona il vecchio slogan, mes-so a dura prova della grande crisi: società di

Considerazioni sull’articolo 3 della Costituzione

L’interesse di chiunque non di qualcunodi Salvatore Veca *

mercato e non economia di mercato.) Nei casidi severa esclusione sociale o economica dellepersone, dei perdenti sociali, potrà esercitarsila virtù della compassione. I sostenitori del-l’egualitarismo democratico, al cui club sonoiscritto da molto tempo, sono invece convintiche, proprio per onorare la promessa della prio-rità dell’eguale libertà, la politica deve produrrescelte collettive che rendano meno ineguale ilvalore che la libertà ha per le persone. E checosa fa variare, a volte in modo insopportabil-mente vistoso, il valore della libertà delle per-sone? La risposta è facile, ed è al centro dellapersistente questione sociale nelle forme mu-tate del ventunesimo secolo: le enormi disegua-glianze e la diversità delle dotazioni sociali,economiche, culturali, delle condizioni perso-nali che possono ridurre e, a volte, azzerare ilvalore della libertà per le persone. Possono ri-servare ai pochi l’uso della libertà, precluden-dola ai molti. Dobbiamo riconoscere che que-sto esito è inaccettabile perché è semplice-mente ingiusto. Nella prospettiva dell’eguali-tarismo democratico, la fedeltà al nostroprincipio chiede politiche che esprimano l’in-teresse collettivo, l’interesse di tutti, e non dipochi. L’interesse di chiunque, e non di qual-cuno. L’idea è semplice: questo interesse è de-finito, in una prospettiva di equità sociale,dall’adozione del punto di vista dell’eguale cit-tadinanza o della pari dignità di uomini e donnequanto alla distribuzione dei costi e dei beneficidella cooperazione sociale. L’articolo 3 ci sug-gerisce che questa prospettiva resta fondamen-tale, ai tempi del supercapitalismo e dellotsunami della crisi finanziaria ed economicaglobale. Vi assicuro: l’articolo 3 della nostraCostituzione è una stella polare, in tempi diffi-cili. Soprattutto, in tempi difficili.

Salvatore Veca

***

1) Dizionario minimo. Le parole della filosofia peruna convivenza democratica, 2009, Frassinelli, Mi-lano, opera nella quale Veca espone una lucida inter-pretazione della sua concezione di libertàdemocratica. Il libro si struttura in una riflessione suiprincipi cardine di una società più giusta, basandosisull'analisi delle dodici voci necessarie a formare unlessico civile minimo: Libertà, Tirannia, Solitudine,Incompletezza, Giustizia, Democrazia, Laicità, Ri-formismo, Tolleranza, Rispetto, Identità e Speranza.

***

* professore ordinario di Filosofia politicaalla Facoltà di Scienze politiche dell'Univer-sità di Pavia, di cui dal 1999 è Preside

SOMMARIO

ARTICOLO 3

Tutti i cittadini hanno pari

dignità sociale e sono

eguali davanti alla legge,

senza distinzione di sesso,

di razza, di lingua, di reli-

gione, di opinioni politiche,

di condizioni personali e

sociali.

E` compito della Repub-

blica rimuovere gli ostacoli

di ordine economico e so-

ciale, che, limitando di fatto

la libertà e l'eguaglianza dei

cittadini, impediscono il

pieno sviluppo della per-

sona umana e l'effettiva

partecipazione di tutti i la-

voratori all'organizzazione

politica, economica e so-

ciale del Paese.

Arci in piazza il 2 giugno.........pag. 1

L’interesse di chiunque, non

di qualcuno di S. Veca..........pag. 2

Appello di V. Onida e

G. Zagrebelsky......................pag. 3

Via l’Italia dall’Afghanistan......pag. 4

Speciale Carroponte.........pag. 5 -9

Viaggio nell’antimafia.............pag. 10

Ricordo di Martino Giuliani.....pag. 11

Arciinforma.............................pag.12

Arcicircoli:

Aria nuova all’Impegno.........pag.13

Notizie dai circoli..................pag.14

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arcireportmilano - maggio 2010 - 3

arci2giugno

Appello di Valerio Onida e Gustavo Zagrebelsky

2 Giugno, Festa della Repubblica

e della Costituzione

culturali, l’iniziativa di proporre una legge che,modificando e integrando quanto oggi previsto(legge n. 260 del 1949, legge n. 336 del 2000),stabilisca che la festività nazionale del 2 giugnosia proclamata “Festa della Repubblica e dellaCostituzione”. La festa nazionale verrebbe cosìarricchita con il riferimento al documento cheha dato corpo e contenuto alla Repubblica ditutti gli italiani. Alla tradizionale parata militaredi Roma si potrebbe accompagnare, in moltecittà, una manifestazione civile in cui si celebriconcretamente la Costituzione, anche dando se-guito ai programmi che sono stati promossinelle scuole su questo tema.L’iniziativa sarebbenel solco della tradizione. Si può ricordare cheall’epoca del Regno d’Italia la festa nazionale,celebrata la prima domenica di giugno, coinci-deva con l’anniversario dello Statuto albertino,cioè della prima Costituzione dell’Italia unita.L’Assemblea costituente, a sua volta approvòun ordine del giorno che dichiarava “il 2 giu-gno di ogni anno Festa nazionale della Repub-blica italiana” allo scopo “di solennizzarel’avvento della Costituzione repubblicana e dicelebrare i principi politici e sociali che sono afondamento di essa”.

Mia madre,insegnante elementare, irrequietafiglia di buona famiglia monarchica di possi-denti, militari e prelati, capitata per caso nelCilento, nei dintori del 2 giugno, nelle campa-gne degradanti al mare di san Mauro- Accia-roli allora poco turistiche, girava con la suaamica e collega Onorina per insegnare alledonne, che lavoravano la terra, a leggere ladomanda della scheda del referendum, a farela propria firma e la croce al posto giusto. I ri-sultati nella provincia di Salerno furono152.570 per la Repubblica e 415.641 per laMonarchia. Non c'è molta retorica nelle scarpesporche di terra tra contadini che le scarpequasi non le portavano, ma quella terra ancoraappesantisce la nostra percezione di questadata per il fatto che la scelta della Repubblicanon riguardò a pieno quello che si chiamavapopolo vascio e in italiano proletariato o sot-toproletariato, come già lo era stato in molticasi per la costruzione dell'unità d'Italia. Que-sto ricordo che precede e si allinea ai tantitemi fatti d'ufficio a scuola in questa ed altrericorrenze ufficiali, insieme alle sfilate ai Foriimperiali con le polpute retoriche che le ac-compagnavano, viste prima da adolescentenella neonata televisione e, poi, andandoavanti nello svolgere delle retoriche successivemi insinuano la domanda del perchè la festadella Repubblica non è mai stata una festa to-talmente popolare dell'identità italiana, unita-riamente percepita come invece lo sono il 14luglio in Francia ed il 4 luglio negli Stati Uniti. Una domanda a cui evidentemente non è pos-sibile o necessario rispondere brevemente e fa-cilmente per l'inevitabile retorica che implica,ma che può, utilmente portare ad altre piccoleosservazioni del nostro agire quotidiano, delnostro ruolo rispetto alle cronache del passatoe del presente e dell'angolo di prospettiva dacui partire perchè diventi un pensiero e un va-lore vissuto e condiviso . Soprattutto in questospecifico momento storico che ci pone la ne-cessità di comprendere bene la nostra funzionedi singole persone-cittadini, ma anche della re-sponsabilità di appartenere a un'associazionenazionale come l'ARCI che mette a base dellasua azione sul territorio italiano la positiva esolidale interazione tra le disomogenee situa-zioni delle regioni italiane e la difesa dei benicomuni che notoriamente sono materiali maanche immateriali e di farli diventare risorsaimportante del proprio lavoro di alfabetizza-zione di base a tutti i livelli sporcandosi lescarpe e le mani nel terreno complesso e nonfacile della società che cambia. Molto vienefatto in tante occasioni ed in tanti modi e moltafatica costa, ma forse occorre maggiormentepercepirlo come impegno, dico una parolapoco usata da noi, religioso, che riguarda nonil tempo disponibile o il programma ma l'es-senza intima dell'urgenza del vivere coscientie testimoni nel tempo contemporaneo.

G.M.

Valerio Onida e Gustavo Zagrebelsky, presi-

denti emeriti della Corte costituzionale firmano

a nome dell'Ufficio di Presidenza e dei Garanti

di Libertà e Giustizia questa proposta per un

rinnovato patriottismo costituzionale.

***La Costituzione è stata ed è tuttora segno diunità del paese: i principi e i valori della demo-crazia repubblicana in essa espressi, in coe-renza con la storia e gli sviluppi più maturi delcostituzionalismo internazionale contempora-neo, sono un patrimonio in cui gli italiani si ri-trovano. Patrimonio tanto più prezioso inquanto il pluralismo sociale, culturale e politicodelle società di oggi suscita nuove linee di ten-sione e sollecita l’esigenza di riconoscere e ri-costruire, al di là delle differenze, una identitàcollettiva condivisa, che solo nella comuneadesione ai principi costituzionali può trovarefondamento.Per questo Libertà e Giustizia, checonsidera fra i propri scopi fondamentali quellodi concorrere a salvaguardare tale patrimonioe a promuovere l’attuazione della Costituzione,suggerisce che sia assunta, da un arco piùampio possibile di associazioni, gruppi e istituti

Sporcarsi

le scarpe

Il 2 giugno l’Arci in piazza

anche coi Circoli

In occasione del prossimo Anniversario della Festadella Repubblica il 2 giugno oltre alla manifesta-zione nazionale che partirà alle 14 dai Bastioni diPorta Venezia per concludersi in Piazza del Can-none, dove sono già assicurata la presenza di Gu-glielmo Epifani segretario nazionale CGIL e quelladel presidente nazionale dell’ANPI, in molti cir-coli Arci vi saranno iniziative, pranzi e balli popo-lari per ricordare la ricorrenza. In particolare ilCircolo Arci l’Impegno unitamente a Auser Pre-alpi, Spi - CGIL Prealpi, il Circolo Culturale Pre-alpi e la sezione ANPI “Codé - MontagnaniMarelli” organizzano un’intera giornata di dibattito e festa dedicata soprattutto alla conoscenzae salvaguardia dell'integrità della Costituzione ItalianaSi tratterà di una vera e propria festa popolare a cui parteciperanno L’attore musicista e filosofoMoni Ovadia, lo storico Aldo Giannuli e il presidente provinciale dell’Anpi, Carlo Smuraglia.Ovviamente in una festa popolare non potranno mancare musica spettacoli e giochi per tutti (daigonfiabili a un originale “gioco dell’oca”, alla novità di un “percorso partecipativo” di conoscenzae informazione aperto a tutti). Sul piccolo palco appositamente realizzato per l’occasione inpiazza Prealpi, si alterneranno il duo Dania Colombo e Merio Neumaker, cantanti e attori moltevolte protagonisti di spettacoli allestiti dal vicino Teatro della Memoria, il complesso “OfficinePuecher”, formato dai giovani musicisti della scuola media Puecher e la compagnia teatraleTea-tribù in uno spettacolo itinerante dedicato interamente ad alcuni articoli della nostra Costituzione.

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arcireportmilano - giugno 2010 - 4

arcipace

Era il 2006 quando l’Arci, insieme ad altreassociazioni, ad accademici ,esperti e ope-ratori dell’informazione promosse Afgana

– un percorso per la pace e la giustizia

per l’Afghanistan. L’appello conteneva un piano serio e fat-tibile finalizzato a realizzare in tempi breviuna forte iniziativa ONU per garantire laprotezione dei civili e un processo di pacepartecipato e inclusivo.Sono passati quattro anni. I paesi occiden-tali, insieme con l’Italia, hanno preferitoproseguire sulla strada di un intervento mi-litaresubalterno alla guerra aperta ai tale-bani condotta dagli Stati Uniti.Domenica16 maggio abbiamo marciato insieme aesponenti della società civile afgana da Pe-rugia ad Assisi. E con convinzione ora ri-lanciamo l’appello che arriva dalla Tavola della Pace:"La guerra che stiamo conducendo in Af-ghanistan ci ha restituito altri corpi stra-ziati di soldati italiani. Altri morti, altriferiti, altro dolore, altro sangue che co-stringono tutti a riaprire gli occhi su questatragedia. La morte, il dolore e il sanguescorrono tutti igiorni in Afghanistan ma anoi (ai nostri media, prima di tutto) fa im-pressione solo il sangue italiano.Ed è una vergogna chesi aggiunge alla vergo-gna della guerra.Di questa guerra gli ita-liani non sanno quasinulla.Qui in Italia, nelle retro-vie della guerra, siamosottoposti al ferreo re-gime della censura. Qui (come in nessun al-tro paese al mondo), dal-l'11settembre 2001è per-sino vietato chiamare lecose con il loro nome.L'espressione "guerra

in Afghanistan" è ban-dita. Ma tutto questo non ci aiuta a capirecosa dobbiamo fare.Qualsiasi propaganda a favore della guerradeve esser vietata dalla legge.Qualsiasi appello all'odio nazionale, raz-ziale o religioso che costituisca incita-mento alla discriminazione, all'ostilità oalla violenza deve esser vietato dalla leg-ge." Articolo 20 del Patto Internazionale

Dalla Perugia - Assisi, un grido

VIA L’ITALIA DALL’AFGHANISTAN!

sui Diritti Civili e Politici (ratificato dal-l'Italia nel 1977)Il dolore dei familiari dei soldati uccisi el'angoscia di quelli feriti gravemente èanche il nostro. È un dolore forte che cideve spingere a fare qualcosa in più perfermare e non continuare a combatterequesta guerra. I nostri giovani soldati muoiono perché ilgoverno continua a scaricare sui militari ilcompito di risolvere un problema che i mi-litari non hanno nessuna possibilità di ri-solvere.Per questo il mostro della guerra continuada nove anni a fare stragi di vite umane, dilegalità, di diritto e di diritti. L'Italia deve uscire da questa guerra. Su-bito.L'Italia deve abbandonare la via dellaguerra e impegnarsi a costruire un'alterna-tiva politica alla guerra senza limiti. L'exit strategy è una sola: dobbiamo pas-sare dall'impegno militare ad un impegnopolitico e civile a fianco delle popolazionivittime decennali della guerra, dell'oppres-sione e della miseria. Dobbiamo sostenere la società civile af-gana che s'impegna per il rispetto dei di-

ritti umani, la ricostruzione e la ricon-ciliazione (la più importante leva della de-mocrazia in Afghanistan). Dobbiamo au-mentare decisamente gli interventi di coo-perazione con l'obiettivo di rispondere aibisogni vitali della popolazione.

Ce lo hanno chiesto a Perugia anche NajlaAyubi coordinatrice dell'Afghan Woman

Network e Abdul Khalil Narmgui, presi-dente di un'associazione di giornalisti af-gani. Con loro abbiamo marciato da Peru-gia ad Assisi e ora non possiamo stare zitti.Al Parlamento chiediamo di convocare su-bito una seduta straordinaria dedicata allaguerra in Afghanistan, alla revisione dellapolitica dell'Italia e delle iniziative urgentida assumere a livello nazionale e interna-zionale. Alla Rai, servizio pubblico, e a tutto ilmondo dell'informazione, chiediamo di or-ganizzare un serio dibattito sulla guerra inAfganistan per aiutare gli italiani a capirecosa è accaduto, cosa sta succedendo ecome si può fare per evitare di continuarea piangere inutilmente.Chiediamo che a parlare non siano invitatisolo i militari e i cosiddetti "esperti" maanche i costruttori di pace, quelli chehanno partecipatoalla Marcia per la pace Perugia-Assisi,quelli che lavorano tutti i giorni per evitarequeste inutili stragi".

www.arci.it

Perugia - Assisi 16 maggio 2010 - Una splendida foto di R.O.B.E.R.T.O. da Flickr

arcireportmilano

Anno III - numero 6 -giugno 2010Suppl. ad Arci Notizie, aut. trib. n°298dell'8/6/1985 del tribunale di Milanodirettore responsabile, Luigi Lusenti

Hanno collaborato a questo numero:Graziano Fortunato, Silvia Galvagni, Ideanna Giu-liani, Luigi Lusenti, Carlastella Mataloni, GeppinoMaterazzi, Tatiana Nobile, Anita Pirovano, Ilaria

Scovazzi

In redazione: Valentina La Terza, Andrea Mon-

ticelli, Adelio Rigamonti

Direttore responsabile del supplemento:

Emanuele Patti

Editore: Arci Nuova Associazione Milano

Redazione: Milano, via Adige 11

arcireportMilano è rilasciatonei termini della licenza Creative Commons

Attribuzione -Non commerciale -

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arcireportmilano - giugno 2010 - 5

arcicarroponte

UN’ESTATE AL CARROPONTE

“Con la chiusura delle grandi fabbri-che, la città di Sesto ha dovuto ripensarese stessa.

La sfida è stata quella di mantenere la

propria identità e la propria storia facen-

done le basi per lo sviluppo futuro.

Oggi molte delle aree un tempo occupate

dalla grande industria sono diventate

luoghi di produzione culturale, spazi di

aggregazione, sedi di nuove aziende.

Un importante passo in avanti verso la

Sesto del futuro“.

Giorgio Oldrini,

Sindaco della Città di Sesto San Giovanni

“Il Carroponte e il suo parco sono il sim-

bolo del recupero delle aree ex industriali

di Sesto con funzioni nuove.

Fin dalla sua nascita nel 2006 abbiamo

cercato di aprire questo spazio alla cultura

e all’aggregazione, trasformandolo non

solo in un punto di produzione culturale,

ma di socialità.

Siamo convinti che la colaborazione con

ARCI Milano consentirà un nuovo salto di

qualità e renderà l’area del parco archeo-

logico ex Breda uno dei luoghi simbolo

della rinascita di Sesto San Giovanni e

polo di attrazione per l’intera provincia di

Milano“.

Monica Chittò,

Assessore alla Cultura del Comune di

Sesto San Giovanni

"L'apertura e il rilancio del Carroponte èuna grande opportunità che si apre e si offrea tutti i cittadini dell'area metropolitana mi-lanese, grazie alla volontà e alla lungimi-ranza dell'Amministrazione Comunale Se-stese. In un periodo in cui gli spazi per l'ag-gregazione, la ricreazione e la promozioneculturale e popolare sembrano sparire, o di-minuire, diventa fondamentale questascommessa.Un luogo che si pone come ungiusto melange tra eventi di grande rilievo,oasi estiva di relax e spazio di festa popo-lare, doverosamente rispettoso della storiae del significato del monumento Carro-ponte, ma riletto in chiave moderna e pro-iettato verso il futuro, come sta accadendoin tante capitali europee.Per Arci questa èuna scommessa importante, che vogliamogiocare con tutte le realtà presenti sul terri-torio, consci che il Carroponte debba essereun "bene comune", patrimonio della Cittàdi Sesto e della nostra area."

Emauele Patti, presidente di ARCI Milano

Giovedì 26 maggio al ristorante il Maglio,a Sesto San Giovanni nell’area ex Breda,è stato presentato il programma della ric-chissima estate di appuntamenti che il Co-mune di Sesto San Giovanni e Arci Milanooffriranno a tutti i cittadini al Carropontedi Sesto. Come ha tenuto a sottolineare

Emanuele Patti, presidente di Arci Milanonon si tratterà di un semplice, se pur im-ponente, “eventificio”, ma di una “piazza”o meglio ancora di un grande “circolo” incui tutti potranno divertirsi, rilassarsi,mangiare o bere qualcosa, ma soprattuttoincontrarsi e discutere. Da queste discus-

sioni e incontri sicuramente nascerannostimoli forti per andare ben oltre l’estate2010.Arcireportmilano dedica in questo numero digiugno uno speciale alla presenza di ARCI alCarroponte di Sesto San Giovanni

Dichiarazioni rilasciate ai margini della conferenza stampa del 26 maggio

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arcireportmilano - giugno 2010 - 6

arcicarroponte

Nel cuore del Parco Archeologico Industrialedi Sesto San Giovanni, a due passi da Milanoe dalla linea metropolitana Sesto Marelli, sorgeil Carroponte, un gioiello di architettura indu-striale, parte integrante del Museo dell’Indu-stria e del Lavoro (MIL), che il Comune diSesto San Giovanni ha restituito alla cittadi-nanza nell’ambito di uno dei più significativiprogetti di riqualifica architettonica e socialedegli ultimi anni.

In questo contesto, a partire dal 1 giugno, gra-zie alla collaborazione tra ARCI Milano e Co-mune di Sesto San Giovanni, si aprirà unagrande arena estiva che con le sue centinaia dimq di parco promette di diventare il nuovopunto di riferimento per i cittadini di Sesto edella Lombardia; una vera e propria oasi situatain prossimità di Milano e nel cuore della Sestooperaia, eccezionale per la sua collocazione eper l’impatto estetico che offre.

Un luogo unico per atmosfera e valore storico,il più grande polo ex industriale di Milano che,grazie alla propria conformazione e alla collo-cazione facilmente raggiungibile,si presta otti-mamente ad ospitare appuntamenti di granderichiamo e contemporaneamente mantenereinalterata la quiete dei cittadini.Dai Baustelle ai Gogol Bordello passando perYann Tiersen, Youssou N’Dour i e molti altri,importantissimi nomi dello spettacolo nazio-nale e internazionale si alterneranno per tuttoil periodo estivo sui due palchi del Carroponte,mentre i bar e il ristorante allestiti nell’area, at-tivi tutti i giorni a partire dalle 18.00, offrirannola possibilità di trascorrere le serate circondatidal verde in uno degli spazi più suggestivi dellaprovincia di Milano.

A caratterizzare le serate ci saranno anchestand, bancarelle, animazioni musicali, spazioper i bambini, esibizioni sportive, mostre edeventi culturali.

Carroponte 2010 promette di essere una grandeoccasione per far riscoprire alla cittadinanza unmonumento architettonico e per diffondere cul-tura a prezzi accessibili e nel rispetto dell’am-biente, come da sempre nella tradizione degliappuntamenti ARCI.

PER TUTTA L’ESTATE

BENVENUTI

AL

CARROPONTELA STORIA DEL CARROPONTE

Il Carroponte, è un manufatto di grande impor-

tanza che qualifica il paesaggio industriale se-

stese per il suo forte messaggio simbolico e

costituisce un elemento monumentale del

Parco archeologico e industriale ex Breda.

E’oggi il simbolo delle trasformazioni che ha

vissuto la città: memoria delle grandi fabbri-

che ma, allo stesso tempo, anche una sfida

posta ai nuovi progetti di interpretazione degli

spazi urbani liberati dai capannoni e dagli im-

penetrabili muri di cinta che quelle fabbriche

racchiudevano e nascondevano.

Il Carroponte fa parte del MIL - Museo dell’In-

dustria e del Lavoro, che ha lo scopo di racco-

gliere, organizzare, valorizzare e tramandare

la memoria della Sesto industriale e operaia.

Oltre al valore storico e simbolico, è rilevante

il valore architettonico della struttura, per le

notevoli dimensioni, per il pregio delle carat-

teristiche costruttive, per la sua collocazione

in un’importante area verde urbana, in conti-

nuità con il contiguo Parco Nord Milano di

istituzione regionale.

Il manufatto in acciaio, formato dalle colonne

e dalle travi che delimitavano il “parco rot-

tami” della Breda, è stato realizzato presumi-

bilmente dalla stessa Breda, nei primi decenni

del secolo scorso, misura circa 200x60 mt e ha

un’altezza di circa 20 metri. Le travi e le co-

lonne che lo compongono sono state realizzate

con collegamenti inizialmente chiodati e più re-

centemente saldati.

L’area era adibita a “parco rottami” interno

alla Breda Siderurgica ed era affiancata da

una parte dai capannoni che contenevano i

forni di colata (elettrici e Martin Siemens) e

dall’altra gli impianti ausiliari (cabine elettri-

che, depuratori dei fumi ecc.). La struttura del

“parco” è stata eretta insieme al reparto ac-

ciaieria ed era stata pensata con caratteristi-

che atte a rendere snella l’attività di

alimentazione dei molti forni fusori esistenti

nel reparto.

Nel corso di quasi un secolo di attività della

Breda, pur con i forni sempre più potenti, il

“parco” per la sua posizione, le sue dimensioni

e la capacità di contenimento di rottami ferrosi

si è sempre rivelato idoneo per garantire

un’alimentazione ai forni in modo rapido e

particolarmente elastico.

Il complesso è composto da due file di colonne

e di travi che sorreggevano alcune gru a ponte

(complessivamente 7) della portata di 3, 10 e

40 tonnellate. Il rottame arrivava nello stabili-

mento su vagoni ferroviari, che dalla rete na-

zionale arrivavano in Breda (e negli stabili-

menti Falck) attraverso una rete di binari che

attraversava tutta la città di Sesto. Le gru scor-

rendo sui binari posti in quota, movimentavano

i rottami ferrosi depositati nell’area di circa

10.000 mq delimitati dalla struttura, cioè li

scaricavano dai vagoni, li dividevano per tipo-

logia e li avviavano in fonderia..

La struttura, ora che ha perso ogni sua fun-

zione produttiva, rimasta “isolata” e privata

dei fabbricati attigui, si dimostra davvero mo-

numentale, esageratamente robusta ma nel

contempo caratterizzata da un insieme estre-

mamente armonioso. Guardando il Carroponte

è possibile immaginare il parco colmo di rot-

tami, i camini dei depuratori con altissimi pen-

nacchi di vapore, risentire il brontolio dei

forni, quando questi non si trasformavano in

assordati scariche elettriche scoccate tra il rot-

tame e gli elettrodi di grafite.

Grazie a un’illuminazione suggestiva anche

nelle ore serali e alla recente realizzazione di

una copertura permanente del palco, il Carro-

ponte è un’area ampia e funzionale per eventi,

concerti, spettacoli e attività culturali.

Lo spazio è stato aperto al pubblico con un

grande concerto inaugurale il 22 settembre

2006, parallelamente alla mostra "Vecchie fab-

briche nuova città", frutto di una collabora-

zione internazionale tra tre aree urbane eu-

ropee ex industriali, interessate da significative

trasformazioni del paesaggio e dell’economia.

COME

RAGGIUNGERE

IL CARROPONTE:Il Carroponte si trova in via Granelli 1

ed è raggiungibile con la metrotranvia

linea 31, (fermata Parco Nord Torretta)

o con il bus 727 e si trova a circa 10 mi-

nuti a piedi dalle fermate della metro-

politana di Sesto Marelli e Sesto Rondò.

Chi è in macchina può usufruire gratui-

tamente del parcheggio del Centro

Sarca, vicino al Carroponte.

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arcireportmilano - giugno 2010 - 7

arcicarroponte

Eccoci!Finalmentesi parte, lo spazio ex-area Breda chegià dall’anno scorso ha animato le serate – maanche le giornate – dei sestesi e dei milanesi èpronto ad ospitare un’estate carica di musica,incontri e sport..

Gli eventi di questa estate 2010 si preannun-ciano succosi e interessanti.Ecco il programma del mese di giugno:

Martedì 1 giugno - Si comincia con un con-certo dalle connotazioni hip hop. Si esibiranno,infatti, i G-Town giovane trio proveniente daGerusalemme, Pa-lestina. Il loro è unmessaggio forte,un disagio e unasituazione scanditadal ritmo e dalleloro rime. Un per-fetto esempio dicome il rap possaportare un messaggio importante. Ad aprire laserata ci saranno degli special guest. L’ingressoè gratuito, lo spettacolo inizia verso le 21.Mercoledì 2 giugno – Primo grande nome!Cristina Donà arriva a Milano per una tappa delsuo nuovo tour che ha preso il via a Bologna,al teatro Arena del Sole lo scorso il 12 aprile.Ad accompagnare la cantautrice in quello che

si preannuncia comeun grande spetta-colo sulla falsarigadei suoi precedenti,ci sarà una line upd’eccezione: PieroMonterisi alla bat-teria, Emanuele Bri-gnola al basso econtrabbasso, Fran-cesco De Nigris alle

chitarre, e special Guest Ramon CaraballoArmas. L’ingresso costa 5 euro, lo spettacoloinizia alle 21.Giovedì 3 giugno – Dalla musica al Teatro.Carroponte offre, infatti, anche questa oppor-tunità. La prima è affidata ad AUT – un viaggiocon Peppino Impastato, un progetto di MartaGalli, Roberto Rampi, Paolo Trotti e StefanoAnnoni con i testi di Giuseppe Adduci, PaoloTrotti & Stefano Annoni . La regia è affidata aPaolo Trotti. AUT è uno spettacolo in cui sivuole ritrarre la figura privata, non solo quellapubblica di Peppino Impastato, il tempo delsorriso e non solo quello della morte. Lo spet-tacolo si avvale di contributi audio presi dalletrasmissioni di “Onda Pazza” e della musicache in quegli anni si faceva girare sui dischi instudio. La scena è scarna. Una sedia, un micro-fono, dei libri e qualche giornale. Un giradischi

AL CARROPONTE, LO SPAZIO NELL’EX AREA BREDA

Una ricchissima estatee una piccola consolle. E una finestra. La fine-stra attraverso la quale Peppino comunicavacon il mondo. La sua radio. In quegli anni leradio libere erano l’unica alternativa all’infor-mazione dei potenti, forse paragonabile aquello che ai nostri giorni è internet. E PeppinoImpastato usava la radio per svergognare i po-tenti. Per denunciare. Ma anche per metterecanzoni. Per scherzare. Per provare a far uscireallo scoperto il sistema mafioso che soffocavala Sicilia. L’ingresso costa 10 euro (5 per glistudenti), lo spettacolo inizia alle 21.Venerdì 4 giugno – Si balla con i Vallanzaska,band milanese attiva sin dal 1991. Freschi diun nuovo album uscito a maggio e intitolato“Iporn”, i Vallanzaska sono sinonimo di alle-gria e soprattutto ska.Il nome del gruppo faovviamente riferimen-to a Renato Vallanza-sca, celebre esponentedella malavita mila-nese, il quale ha espresso il seguente giudizionei loro confronti: “Dopo averli visti in diretta… meglio stare in galera!”. Siete avvertiti! In-sieme ai Vallanzaska suoneranno anche i TassoAlcolico (MySpace qui). Lo spettacolo iniziaalle 21.Sabato 5 giugno – Le vibrazioni giamaicanedel reggae sono le principali protagoniste diquesta data. A portarcele sono Sun Sooley e iRootical Foundation. Il primo è un artista che,seppur si dedichi alla musicagiamaicana, arriva dalla Ma-dre Africa, da Dakar per laprecisione. Il suo nuovo al-bum “One day in Babilonia”è fuori dal 19 febbraio scorsoe ha raccolto numerosi con-sensi tra addetti ai lavori efan, soprattutto per la capacità di mischiare ilroots africane, con sonorità moderne e liricheconscious. Per il suo MySpace cliccate qui. Inapertura di serata i milanesi Rootical Founda-tion, big band di 12 elementi che spazia dalnew roots, alla dancehall, fino al dub. Se voleteconoscerli cliccate qui. Lo spettacolo inizia alle21 e proseguirà a fine concerto con uno spe-ciale DJ set.Domenica 6 giugno – L’alternative rock è dicasa con l’esibizione di Sorry Ok Yes, Spreade Ufficio Sinistri. I primi sono un duo alterna-tive-rock mlanese di recente formazione

(2007). Sono statidescritti dal blog-ger americanoDany Sloan comei “Kinks del21esimo secolo”

e hanno suonato più di 100 concerti live tra Ita-lia, Inghilterra e Stati Uniti. Uno dei nomi più

interessanti in circolazione e per questo tenutiparticolarmente d’occhio dalla stampa specia-lizzata. Qui il loro MySpace. Gli Spread sonoin giro dal ’99 e hanno partecipato a diversicontest musicali tra cui Rock Targato Italia eArezzo Wave. Il loro è un sound che mischiafuria a momenti più caòmi e poetici. Hannoaperto concerti per Misfits,Raw Power, PinoScotto, Marta sui Tubi, Fratelli Calafuria e Af-terhours. Il loro ultimo disco è “Anche i cin-ghiali hanno la testa”, in attesa del nuovolavoro che dovrebbe concretizzarsi per fine2010. Qui il loro MySpace. Last but not leastgli Ufficio Sinistri, duo milanese che unisceialla protesta del rap l’istintività del rock alter-nativo.“La paura della gente” è il loro primosingolo, una canzone che manifesta l’incita-mento e la protesta a prendere coscienza delleproprie vite con un testo che arriva, forte echiaro, insieme a un sound innovativo e perso-nale. Il loro nuovo album è intitolato “La teoriadi Kasparov”. Mercoledì 9 giugno - La musica italiana,quella d’autore sale sul palco tramite Moltheni,Fabrizio Coppola e Yuri Beretta. Il marchigianoMoltheni (vero nome Umberto Giardini) è au-tore di tre album nel segno di un cantautoratoscarno e suggestivo. Il suo ultimo album da studio è “I segreti del corallo” (2008), mentre èdell’anno scorso la rac-colta con inediti “Ingre-diente novus” che cele-bra i suoi dieci anni dicarriera. Non da menosono Fabrizio Coppola,cantautore rock in forteascesa (ultimo disco èl’EP “La stupidità”) eYuri Beretta, cantante compositore che si esi-bisce anche con i Genialando Minimamente eil cui nuovo disco uscirà questo autunno. L’in-gresso è gratuito, lo spettacolo inizia alle 21.Venerdì 11 giugno - Il rock’n roll e lo psycho-billy invadono il Carroponte con gli Hormo-nauts. Il trio passa tranquillamente dal rock, alpunk, al country facendo divertire il pubblicoe divertendosi a loro volta. Attivi dal 1999, gliHormonauts sono saliti alla ribalta per la loroversione di “Staying alive”, brano originaria-mente facente partedella colonna sonorade “La febbre del sa-bato sera” e reinse-rito nella OST di“J’irai dormir à Hol-lywood”. Se volete scatenarvi ecco una buobaoccasione! L’ingresso è gratuito, lo spettacoloinizia alle 21.

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arcicarroponte

Sabato 12 giugno - E’ la volta di Giorgio Ca-nali. ·Storico chitarrista al fianco di GiovanniLindoFerretti prima nei Cccp, poi nei Csi, ogginei Pgr, già collabora-tore dei primi Litfiba,Giorgio Canali haanche avviato unacarriera solista che loha portato a realizzarealcuni album di rilievo.Domenica 13 giugno - WALTER LEONARDIin "DIECI CANZONI PER ME POSSON BA-STARE". Uno spettacolo, ma anche un con-certo. Una decina di canzoni, ironiche e non,monologhi, introduzioni e improvvisazioni cheraccontano la vita, gli amori, la paura, gli odi ele contraddizioni della nostra società. Una rap-presentazione comica della confusione e dellaprecarietà generalizzata del nostro tempo.

Martedì 15 giugno

The Big Sound OfCountry Music è unaclassica One ManBand di “campagna”(cassa, rullante e char-leston a pedali o’’stomp-box’’, lap

steel, ukulele, banjo e voce). Propone un reper-torio prevalentemente fatto di spiritual tradizio-nali e canti afroamericani rurali in chiave blues.Mercoledì 16 giugno - Serata che vede prota-gonisti tre giovani artisiti.Dino Fumaretto è un can-tautore mantovano inbilico tra l’ironico e il pa-tetico, controverso e allostesso tempo palese, Isuoi monologhi compren-dono anche strane liriche che ben presto diven-tano canzoni.

Flavio Pirini è uncantautore esplora-toredel genere tea-tro canzone, neadegua il linguag-gio al proprio. E’

autore e interprete di: “Polittico (pretesti di pro-testa)” (2006), “A pezzi” (2008), "Anni '10"(2009).Tristano Testa si è esibito nelle piazze, nei tea-tri, nei cabaret, nei circhi,durante concerti, nellecase, nelle scuole, suitram, nei rifugi, nellechiese, praticamenteovunque. Sia con i proprispettacoli che parteci-pando ad altri.

Sabato 18 giugno - Grande appuntamento conMarta sui TubiI Marta sui tubisono una bandfolk punk ita-liana.Siciliani trapian-tati a Milano, iMarta Sui Tubihanno scosso lascena underground italiana con l'album "Mu-scoli e Dei", che è valso loro il riconoscimentocome miglior gruppo del 2004 al Meeting delleetichetti indipendenti (MEI)Lunedì 21 giugno - Alessandro Alosi (voce,

chitarra, grancassa) eGianluca Bartolo (chi-tarra 12 corde) sono IlPan del Diavolo, duopalermitano che loscorso anno venne alloscoperto pubblicandoun eponimo EP che lifece conoscere all'in-

terno del mondo “indie” italico.Ettore Giuradei, ha pubblicato insieme al fra-tello Marco e alla suaband l'album di de-butto nel 2006 dal ti-tolo "Panciastorie",disco al quale è se-guito "Era che così",che ha portato Ettoread esibirsi nella mag-gior parte delle città italiane e ad essere invitatoospite al Premio Tenco del 2008.Mercoledì 23 giugno - sul palco di Carropontesi esibiranno Edda e i Beaucoup Fish Stefano

Edda Rampoldi èstato per moltianni la voce deiRitmo Tribale,una delle rockband italiane piùimportanti deglianni ’90. A gen-naio 2009 Edda

ha registrato il suo primo album «Semper Biot» alle Officine Meccaniche e al Noise Fac-tory di Milano con la produzioneartistica di Ta-keto Gohara.I Beaucoup Fish arrivano da Cremona.Esordiscono nel 2006 con il singolo “Mi sentopiù leggero”, canzone che ebbe un'ottima ac-coglienza radiofoni-ca. Il secondo albumLASCIO TUTTO èstato registrato pressole Officine Meccani-che di Mauro Pagani,dove i Beaucoup han-no potuto usufruire di

strumenti vintage come il Fender Rhodes, l'or-gano Hammond o un pianoforte Steinway &Sons .. Giovedì 24 giugno - I Baustelle sono assurtiin breve tempo a gruppo di culto dell'indie-rockitaliano. Nel2005 è stato uncolosso come laWarner a cercarliper "La Mala-vita". Nel feb-braio 2008 esce,sempre per laWarner, “Amen”,un disco che con-ferma il new dealdei Baustelle verso il pop, gli arrangiamenti im-portanti e la produzione elaborata. Nel 2010pubblicano “I mistici dell’occidente”.

Anticipazioni del programma

del mese di luglio

Venerdì 2 e Sabato 3 luglio - Il Sud Sud Fe-stival promuove attività di carattere culturale eartistico partendo dall’attenzione verso le cul-ture del sud Italia e del mondo per spaziareverso tutti i sud possibili.Venerdì 9 luglio - appuntamento con Meg, unacantante che non esita a sperimentare tutte lepotenzialità offerte dalla tecnologia per comu-nicare e fare mu-sica capace diemozionare. Nel2004, dopo la se-parazione dai 99Posse, Meg, au-trice dei testi ec o m p o s i t r i c edelle musiche, dàvita al suo primod i s c o s o l i s t a ,“Meg”. Nel 2008esce “Psychodelice” il nuovo disco di Meg pro-dotto insieme a Stefano Fontana.

AL CARROPONTE, LO SPAZIO NELL’EX AREA BREDA

Una ricchissima estate/2

ARCI

VI ATTENDE AL

CARROPONTE

DI SESTO SAN

GIOVANNI

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arcicarroponte

Oltre alla musica ci sono anche i Mondiali diCalcio questa estate!!!Beh, non potevamo esimerci dal partecipare,vista la grande passione degli italiani per que-sto sport. A darci una mano sono arrivati i ra-gazzi di RADIO POPOLARE, i qualipresentano PATAPALLA.Popolare Network racconterà i Mondiali diCalcio del Sudafrica a partire dall’11 di giugnocon 70 ore di diretta. in uno stand con maxi-schermo allestito appositamente per i tifosi,Cristiano Valli e Alessandro Diegoli commen-terannoin diretta le partite del Mondiale di Cal-cio dando vita alla trasmissione Patapalla, inonda su Popolare Network.Tutte le partite programmate alle 20,30 nellafase di qualificazione, le partite della Nazionaleitaliana, le partite dagli ottavi in avanti ver-ranno seguite integralmente con la radiocro-naca di PataPalla, in tutte le lingue del mondo.Sarà l’italiano il collante della radiocronaca,ma le azioni salienti di ogni partita verrannoraccontate nelle lingue originali, quelle delledue squadre impegnate, da radiocronisti-tifosimadrelingua. Un esperimento già tentato con successo nel2002 con i mondiali di Giappone e Sud Corea.Oltre che fornire una alternativa originale altradizionale racconto di una partita di calcio,l’obiettivo è quello di avvicinare ai mondialiun pubblico differente da quello che sarà in-vece assorbito dai canali ufficiali, ovvero isemplici appassionati e i tanti immigrati origi-nari delle squadre qualificatesi per il Sudafrica.

AL CARROPONTE CON RADIO POPOLARE

PATAPALLA: I MONDIALI DI CALCIO 2010

Gli ascoltatori di Popolare Network potrannoanche seguire le partite dal vivo nel PalaPata-Palla, nel contesto della splendida estate delCarroponte di Sesto San Giovanni. La definizione della griglia dei commentatoriè in corso, per tutti gli stranieri che volesserocimentarsi nella radiocronaca è ancora possi-bile farsi avanti. Basta una mail [email protected] con il proprio nu-mero di telefono, sarete prontamente richia-mati.

Il titolo della trasmissione vuole essere unomaggio alla cantante sudafricana Miriam Ma-keba interprete della famosissima Pata Pata.

Qui il calendario delle partite che PataPalla se-guirà nel corso della fase preliminare dei Mon-diali:11 giugno (Città del Capo, 20.30): Uruguay-Francia12 giugno (Rustenburg, 20.30): Inghilterra-Stati Uniti13 giugno (Pretoria, 20.30): Serbia-Ghana14 giugno (Città del Capo, 20.30): Italia-Para-guay15 giugno (Johannesburg, 20.30): Brasile-Corea del Nord16 giugno (Pretoria, 20.30): Sudafrica-Uruguay17 giugno (Johannesburg, 20.30): Argentina-Corea del Sud18 giugno (Città del Capo, 20.30): Inghilterra-Algeria19 giugno (Pretoria, 20.30): Camerun-Dani-marca20 giugno (Johannesburg, 20.30): Brasile-Costa d’Avorio21 giugno (Johannesburg, 20.30): Spagna-Honduras22 giugno (Durban, 20.30): Nigeria-Corea delSud(Polokwane, 20.30): Grecia-Argentina23 giugno (Johannesburg, 20.30): Ghana-Ger-mania(Nelspruit, 20.30): Australia-Serbia24 giugno (Rustenburg, 20.30): Danimarca-Giappone(Città del Capo, 20.30): Camerun-Olanda25 giugno (Pretoria, 20.30): Cile-Spagna(Bloemfontein, 20.30): Svizzera-Honduras

CARROPONTE/ IL TEMA DI ARCINFESTA 2010

L’acqua non si vende

ARCINFESTA 2010 quest'anno sarà in-teramente dedicata al tema dell'acqua

pubblica, ai beni comuni e agli stili di vitasostenibili. Arcinfesta 2010 si svolgera al Carro-

ponte di Sesto San Giovanni dal 18 al 20

giugno e vorremmo che questa edizionediventasse l'occasione per i Circoli, per isoci, per i cittadini e per tutti i Comitati perl'acqua di recare un contributo concreto aquesta Campagna ognuno attraverso leforme, le iniziative, le possibilità che potràmettere in campo.Seminari, convegni, conferenze, artisti,spettacoli, gruppi, produzioni, canti, balli,danze: qualsiasi collaborazione che metta

al centro il tema dell'acqua e dei beni co-muni può e deve diventare il motore at-torno al quale ruoterà la realizzazione diArcinfesta 2010

Arcinfesta sarà, come sempre, l'occa-sione di poter far vedere e promuovere leautoproduzioni dei circoli e sarà, que-st’anno, anche un momento di autoforma-zione ai temi della sostenibilità, esoprattutto, come da anni accade, un mo-mento di festa per tutti i soci Arci di Mi-lano e provincia.Sarà soprattutto l'occasione di entrare incontatto con una struttura come il Carro-

ponte di Sesto che gestiremo anche neglianni futuri...

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arciscuole

Tra i compiti e gli obiettivi dell’Ufficio Scuola di Arci

Milanovi è anche quello di organizzare viaggi di co-

noscenza, è il caso del viaggio in Sicilia organizzato

nella prima metà di marzo con gli studenti del liceo

scientifico Vittorio Veneto. Del viaggio pubblichiamo

un partecipato report della studentessa Federica

Zambrini, che con i suoi compagni di classe ha par-

tecipato al viaggio.

***

La nostra “ avventura” è iniziata come ogni gitascolastica:la proposta da parte di un professore, laclasse che la accetta, e poi tutti i passaggi burocratici;eppure presto la preparazione è diventata un po’ di-versa da quella di una gita qualsiasi: abbiamo iniziatoa toccare i temi che poi avremmo affrontato, temi im-portanti; abbiamo parlato di legge e legalità, visto deifilm sulla mafia, raccolto nomi e date, ed iniziato adincontrare delle persone; in questa prima fase il mo-mento sicuramente più toccante è stato il confrontocon il testimone di giustizia Pino Masciari, che ci hasconvolti con il suo racconto, rendendo davverounica una normale giornata scolastica.Intanto passavano i giorni, e quella settimana diMarzo, che sembrava inizialmente così lontana, siavvicinava invece sempre di più… saliva la curiositàper l’esperienza che stavamo per compiere, nasce-vano dubbi “esistenziali” su cosa mettere in valigia,e forse, sotto sotto anche qualche preoccupazione,alle volte sembrava di essere in partenza per il farwest !E poi, finalmente è arrivato il 7 Marzo: il giorno della

Una studentessa del Vittorio Veneto alla scoperta di una nuova Sicilia con ARCI

VIAGGIO DI STUDIO NELL’ANTIMAFIAtanto attesa partenza; poco più di un’ora dall’atter-raggio a Palermo, ed eravamo già di fronte a RitaBorsellino; non male come inizio! Purtroppo l’incon-tro è stato un po’ ostacolato da problemi logistici emeteorologici, tuttavia ha anticipato quello che sa-rebbe stato il nucleo del viaggio : un incontro conti-nuo con delle storie, tramite le persone che le hannovissute.Penso che il ricordo più bello di quella prima giornatasia però l’arrivo a Casa Caponnetto: siamo arrivati aCorleone sotto una pioggia battente e stanchi per ilviaggio, ma appena entrati abbiamo trovato un climafamiliare e allegro, grazie al quale ci siamo subitosentiti a nostro agio; questo clima ci poi ha accom-pagnati per tutta la gita, rendendo speciale l’espe-rienza: spesso si pensa che nelle gite scolastichel’obiettivo siano serate e notti da ricordare: locali, di-scoteche e simili; le nostre serate a Corleone sonostate invece basate sui rapporti interpersonali , suimomenti di gioco insieme, ma anche su quelli di con-fronto (l’ultima sera abbiamo tirato l’1 parlando conCalogero - il responsabile della cooperativa che ciospitava- dei problemi della Sicilia!)A mio parere, il fatto più straordinario dell’interaesperienza è stato proprio il volto umano della stessa:l’incontro con storie di coraggio, con straordinariesempi positivi che ora associamo a quei nomi tri-stemente famosi per i fatti di cronaca: se oggi pensoa Corleone, le immagini non sono quelle della mafia,ma quelle dell’antimafia: i sorrisi dei ragazzi dellacooperativa, il sindaco che ci mostra con orgoglio illuogo dove sorgerà un museo dell’antimafia… e lostesso vale per Cinisi, Bagheria e tutti i luoghi cheabbiamo visitato.

La nostra gita è stato un continuo susseguirsi di espe-rienze forti, che ci hanno toccati nel profondo:comerestare indifferenti all’invito degli anziani di Portelladella Ginestra a assumere una responsabilità civile?Come non fare il tifo per la personalità dirompente esoprattutto per il coraggio di Pino Maniaci, il gior-nalista di tele Jato, che siamo andati a trovare nellasede della sua televisione? Durante la gita abbiamotrattato temi difficili, ma questa è stata comunqueanche molto divertente: tra i vari incontri ci siamoanche concessi momenti di svago in luoghi stupendi,come le ville di Bagheria, i templi a Segesta e la cat-tedrale di Monreale.Se dovessi identificare un epilogo per questa espe-rienza, penso che sarebbe il 20 Marzo, una settimanadopo il rientro, quando siamo andati tutti in manife-stazione a Milano,durante il corteo abbiamo rincon-trato i volti delle persone che hanno accompagnatoil nostro percorso, questa volta nella nostra città;dopo una settimana nella quale avevamo ripreso lanostra routine siamo tornati a riflettere sull’impor-tanza di quei temi che avevamo sviluppato in gita;tuttavia penso che il finale di questo viaggio siaaperto: perché ormai quei luoghi e quelle personefanno un po’ parte di noi, perché un’esperienza cosìforte non può essere rimossa, tanto che a quasi duemesi di distanza il ricordo è ancora forte, e la vogliadi parlarne è tanta: penso che continuare a parlaredelle realtà che abbiamo conosciuto sia un buonmodo per lasciare che questa storia non finisca, e percontinuare ad esserne protagonisti!

Federica Zambrini

Liceo Scientifico Vittorio Veneto

L’ufficio Scuole di Arci Milano ripropone per il prossimo anno scolastico:

Viaggio d’istuzione in SiciliaArci Milano e la Cooperativa Lavoro e Non Solo, apartire dal loro impegno nella lotta contro la mafia enel sostegno dell’antimafia sociale e consolidatal’esperienza dei campi di lavoro estivi rivolti ai gio-vani, propongono alle scuole secondarie di secondogrado di Milano e provincia un particolare viaggiod’istruzione in Sicilia: un percorso formativo di edu-cazione alla legalità e alla cittadinanza che si integracon la storia, l’arte e la cultura della Sicilia.L’obiettivo principale di questa proposta è diffondereuna cultura fondata sulla legalità e sul senso civicoche possa efficacemente contrapporsi alla cultura delprivilegio e del ricatto che contraddistingue i feno-meni mafiosi nel nostro Paese dimostrando che, inquei luoghi dove la mafia ha spadroneggiato, è pos-sibile ricostruire una realtà sociale ed economica fon-data sulla legalità e sul rispetto della persona.Attraverso il coinvolgimento e la partecipazione deiragazzi alle attività e agli incontri proposti, si vuolestimolare la riflessione e sviluppare capacità criticada riportare poi nei luoghi dove si vive, nel caso spe-cifico la Lombardia, regione con un’alta densità difenomeni mafiosi e un alto numero di beni confiscati.Il programma che segue è indicativo e soggetto a mo-difiche, anche in base agli incontri organizzati e aquanto concordato con gli insegnanti. È possibile in-fatti realizzare programmi specifici, in collabora-zione con gli insegnanti e con gli studenti, integrandocon ulteriori tappe, visite, incontri.Siamo disponibili a organizzare percorsi formativi in

preparazione del viaggio con incontri tematici realiz-zati a scuola (testimonianze, video, materiali).Gli studenti e gli insegnanti accompagnatori sarannoalloggiati presso “Casa Caponnetto” a Corleone, edi-ficio confiscato alla mafia ed oggi ristrutturato edadibito ad ostello, gestito dalla Cooperativa Lavoroe Non Solo.

PROGRAMMA

per 6 giorni (5 notti) con alloggio presso l’ostello“Casa Caponnetto” a Corleone (PA)1 GIORNOArrivo a Palermo. Trasferimento a Corleone. Acco-glienza e sistemazione in ostello. Incontro con i soci della Cooperativa Lavoro e NonSolo. Cena in ostello2 GIORNOTrasferimento a Palermo: visita della città e i suoimonumenti. Pranzo al saccoVisita ai luoghi della Memoria (Via D’Amelio, Al-bero Falcone, Brancaccio. Ritorno a Corleone: cenain ostello.3 GIORNOCorleone: visita ai terreni confiscati gestiti dalla Coo-perativa Lavoro e Non Solo. Pranzo presso l’ Agri-turismo del Monte Jato (bene confiscato).Corleone: visita ai beni confiscati della famiglia Pro-venzano (oggi sede del laboratorio della Legalità);visita alla villa confiscata di Totò Riina (oggi casermadella Guardia di Finanza); visita alla Camera del la-

voro. Cena in ostello4 GIORNOTrasferimento alla Portella della Ginestra: Memorialedella Strage del 1° Maggio 1947 e incontro con i su-perstiti della stragePranzo al sacco San GiuseppeJato. Giardino della Memoria (luogo dove fu seque-strato e ucciso il piccolo Di Matteo, figlio del pentitodi mafia). Ritorno a Corleone: cena in ostello5 GIORNOTrasferimento a Monreale: visita del complesso dellacattedrale. Pranzo al sacco. Trasferimento a Cinisi:visita alla Casa Memoria “Peppino e Felicetta Impa-stato”. Ritorno a Corleone: cena in ostello6 GIORNOPartenza da PalermoPossibili incontri:Rita Borsellino, Antonio Ingroia, Giovanni Impa-stato, Salvo Vitale, Pippo Cipriani, Nino Iannazzo– sindaco di Corleone, il presidente del ConsorzioSviluppo e Legalità, gli anziani superstiti di Portelladella Ginestra, Pino Maniaci di Telejato, Dino Pa-ternostro, segretario Camera del lavoro di Corlone,Alfio Foti, Anna Bucca – presidente Arci Sicilia,Calogero Parisi – presidente Coop. Lavoro e NonSolo, Studenti delle scuole di Corleone.

Contatti per le scuole:

Arci Milano – Ufficio Politiche Giovanili

Via Adige, 11 – 20153 Milano

Tel: 02.54178237

Mail: [email protected]

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arcireportmilano - giugno 2010 - 11

arciricordo

Il 2 di maggio è scomparso il padre diIdenna Giuliani, vicepresidente di Arci Mi-lano. Ecco come la stessa “Ide” lo ricorda.La redazione di arcireportmilano esprime ilproprio cordoglio e abbraccia con affetto lasua vicepresidente

Il mio papà se ne è andato, silenziosamente,quasi consapevole che non gli era rimasto piùnulla da assaporare nel bicchiere di vino cheè stata la sua lunga vita.

Vino rosso, come le sue idee, forte come la sua

terra, a cui era fiero di appartenere, semplice

e senza particolari blasoni da tramandare .

Solo il nome di battaglia delle sue memorie

partigiane, un nome che, come lui , era tutto

da ridere:”Fagiolino”.

Un uomo come tanti il mio papà.

Poi questa mattina, mentre facevo il quotidiano

gesto di bere un caffè, ho sentito un altro uomo

come tanti lanciarsi in una di quelle solite frasi

ingiuriose contro “l'altro” di turno, quelle che

oggi vanno tanto di moda.

E qualcosa in me si è ribellato.

Non è vero che Martino era uno come tanti e

io voglio continuare a ricordare quello che mi

ha raccontato e insegnato.

Non voglio arrendermi all'oblio ed alla sfidu-

cia, mi sembrerebbe di rinunciare anche all'ul-

tima delle mie radici.

Anche se Martino, e tanti come lui, se ne sono

andati, non possono per questo essere cancel-

La scomparsa di Martino Giuliani

... CIAO CIAO CIAO...late con un colpo di spugna le loro storie di

semplice eroismo.

Per dare un senso alla parola libertà, voglio

risentire la fatica e la gioia nella voce di mio

padre, mentre mi racconta della sua fuga

dopo l'8 settembre, durante i tre mesi trascorsi

per arrivare a piedi dal confine della Francia

dove era soldato di frontiera sino a casa, a Sas-

suolo, giusto in tempo per essere catturato dai

tedeschi, caricato su un treno diretto in Ger-

mania e salvato in extremis solo dalla furbizia

di un povero parroco di campagna.

Mentre parlo di solidarietà, voglio sentire an-

cora la sua voce che trema di commozione, ri-

conoscente al ricordo di coloro che durante il

suo lungo viaggio di ritorno e dopo, mentre era

partigiano in montagna, lo hanno vestito, nu-

trito, nascosto anche a rischio della propria

vita e quella delle loro famiglie.

Mentre parlo di ripudio della guerra, voglio

rabbrividire ancora come facevo da bambina,

quando papà e mamma mi raccontavano del

terrore che incutevano i tedeschi mentre, nelle

loro bianche tute mimetiche, invisibili nella

neve dell'inverno del ' 44, scendevano lungo i

boschi per rastrellare le case: allora tutti a na-

scondersi nella fossa scavata sotto l'ovile della

casa del nonno, senza quasi respirare, tap-

pando la bocca a quelli che non ce la facevano

proprio a restare là sotto nascosti per ore, con-

sapevoli che se li avessero trovati per tutti loro

sarebbe stata la fine, come era successo a tanti,

là sulle montagne dell'Appennino.

Mentre parlo di rispetto degli altri, voglio pro-

vare ancora la tristezza e il senso di ingiustizia

che mi trasmetteva la sua voce, quando mi

raccontava della sua vita da immigrato in Bel-

gio, a fare il minatore; di quanto fosse umi-

liante, dopo aver combattuto e sofferto per

ridare dignità al suo Paese, vedersi rinfacciare

ogni giorno il diritto a una casa e a un lavoro,

anche se così inumano che nessun altro lo vo-

leva fare.

Solo quegli “sporchi italianì ”, che gli bru-

ciava ancora la bocca ripeterlo.

Tante storie, tanti insegnamenti, tante emozioni

: ecco la mia eredità.

Negli ultimi anni della sua vita il mio papà

aveva preso le distanze dal mondo

Ormai erano poche le volte in cui riuscivo a

farlo tornare da me.

Solo una cosa la facevamo ancora insieme:

cantare le canzoni che amava

Lo abbiamo fatto anche lo scorso 25 aprile.

Lo rifaccio ora anche senza di lui, perchè vo-

glio ricordarlo e onorarlo

Per non dimenticare mai quello che lui e tanti

uomini semplici come lui ci hanno dato :

“Una mattina, mi sono alzato, o bella ciao,

bella ciao, bella ciao ciao ciao...........

Ideanna

... Un inesauribile gusto per la vita ...Cresciuto a Serramazzoni (modena) l'8 settem-bre 1943, dopo 4 anni di servizio militare comeguardia di frontiera, scappa dal fronte, torna acasa a piedi mettendoci tre mesi, viene cattura-to a 10 kilometri da casa e riesce a scappare.Va in montagna, dove si unisce alle brigate par-tigiane che combattono sulle vallate sopraMontefiorino (ndr: La prima repubblica parti-giana d'italia) a luglio del 1944, mentre si pro-tegge sotto un ponte durante un bombarda-mento sopra Toano conosce Valentina , una mi-nuscola staffetta sedicenne di cui si innamorae che sposa tre mesi dopo, di notte con un ve-stito prestato e un unico pollo come pranzo dinozze. Staranno insieme 54 anni, insieme fa-ranno tre figli di cui una sola gli sopravvivivealla sua morte: Ideanna.Alla fine della guerra, dopo alcuni anni in cuiMartino e Valentina provano a restare legati al-la loro amatissima terra d'origine, continuandoa fare il contadino lui e la mondina lei, nel1948, colpito dalla "scomunica" perchè dichia-ratamente di fede comunista, marchio che glirende impossibile trovare un lavoro con cuimantenere un figlio piccolo e uno in arrivo, Va-lentina e Martino emigrano in Belgio, doveMartino viene assunto come minatore nelle mi-niere di carbone di Liegi, mentre Valentina la-

vora come operaia in una fabbrica di armi,dove le donne sono preferite perché hanno ditapiccole ed agili; nel 1954 nel giro di pochimesi, gli brucia la casa che hanno costruito epapà si ammala a causa del lavoro in miniera.Non gli resta che abbandonare tutto e tornarein Italia dove provano nuovamente a trovare la-voro in campagna, ma sono gli anni in cui lamiseria spinge tutti ad emigrare verso la città.A Milano arrivano nel 1955 e nel 1956 rie-scono a finalmente a farsi raggiungere dai 2figli maschi e dalla femmina appena nata.Da li vivono la quotidiana storia di lavoro e di

lotta di tanti italiani e la loro vita prosegue re-lativamente serena sino al 1981, anno in cuimuore il primo dei loro figli. Non supererannomai questo dolore, ma cionostante Valentina eMartino non mollano, affrontano la vita con lagrinta di chi ha combattuto per tutta la vita e sache non ci si può arrendere.Socio onorario del circolo Arci Bellezza -Emi-liano Romagnolo, in cui fu componente delConsiglio Direttivo per quasi 20 anni lui, attivadel Gruppo Donne lei.Nel 1998, dopo la morte a pochi mesi di di-stanza di Valentina e del secondo figlio, Mar-tino incontra una nuova compagna di vita concui condividerà sino al 2005 sia l' esistenza chela voglia di essere ancora utile agli altri.Nel 2006, prossimo ai 90 anni, mentre tornadalla casa di riposo per anziani di via Paniga-rola, dove va quotidianamente a fare il volon-tario, viene investito da una moto che mettefine alla sua capacità di stare in relazione congli altri .Nonostante questo, per altri 4 anni continueràa vivere in un mondo tutto suo, riuscendo no-nostante ciò a trasmettere il suo inesauribilegusto per la vita e la sua ironia a coloro chehanno avuto la fortuna di conoscerlo anche neltramonto dell'esistenza.

Martino Giuliani

11 novembre 1916 - 2 maggio 2010

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arciinforma

Roma/ Riunito il Consiglio Nazionale dell’Arci

ELETTA LA PRESIDENZA NAZIONALEgiorno, il presidente ha presentato un aggior-

namento su alcune iniziative e campagne in

corso:

- Raccolta firme per il referendum contro la

privatizzazione dell’acqua

- Programma della manifestazione Terra Fu-

tura in programma a Firenze dal 28 al 30

maggio

- Manifestazione per la Festa della Repub-

blica e della Costituzione a Milano il 2 giugno

- Assemblea dei soci di Banca Popolare Etica

a Padova il 22 maggio

La riunione si è chiusa alle 16.45.

Milano/ Riunito il direttivo provinciale

Verbale del cd del 4 maggioIn apertura di seduta si approvano il verbale prece-dente e l'o.d.g. Il Consiglio esprime a Giuliani Ide-anna il cordoglio per la perdita del padre.1) Patti invita a esprimersi sulle valutazioni del con-gresso e illustra il numero speciale di arcireport el'istant book allegati, destinati al congresso nazionale.Intervengono: Vangi, Fabbri, Cipolla, Lombardelli,Materazzi, Pirovano, Fortunato, De Stefanis.Il dibattito sottolinea: importante e buono lo scambiodi esperienze tra i delegati - la qualità delle presenze– la presenza di molti giovani e donne – la positivitàcomplessiva del congresso – essere più consapevolidella nostra forza e importanza – il rispetto dei partitie degli altri soggetti sociali nei nostri confronti – ecc.(...)Patti a chi proponeva l'uso dell'istant book come stru-mento di comunicazione tra presidenza e Cd rispondeche non è lo strumento adeguato, meglio, un bollet-tino periodico per dar conto delle scelte e comuni-carle, per offrire dati, informazioni, elementi diindirizzo. L'istant book così come è stato fatto èun'esperienza da ripetere su altri temi e momenti.2) Introduce Mongelli e relaziona Ubbiali. Il consun-tivo fa riferimento ad attività relative all'ultimo annodella precedente “legislatura” e le variazioni (confer-mate) di bilancio rispetto al preventivato erano statediscusse dal precedente Cd nella seduta del 15.12.09.Intervengono: Lombardelli, Cipolla, Mataloni, Lu-senti, Cavaliere, Fabbri, Strati, Fiocchi.Dal dibattito: nel costo del personale distinguere tradipendenti e collaboratori a progetto –

Giovedì 20 maggio si è riunito il ConsiglioNazionale dell'Arci uscito dal XV Congressodi Chianciano Terme. Dopo la relazione intro-duttiva del Presidente Paolo Beni e numerosiinterventi è stata eletta la Presidenza Nazionale.Una Presidenza ampia, al cui interno verrannoindividuate le responsabilità politiche, e chevede la riconferma del nostro fresco presidenteregionale Mattia Palazzi del presidente di ArciMilano Emanuele Patti e di Flavio Mongelli.Di seguito pubblichiamo il sintetico verbaledella riunione del 20 maggio.La riunione si è aperta alle 11,30. Erano pre-

senti 134 dei 162 componenti del Consiglio.

L’ordine del giorno prevedeva:

1. Proposta del presidente per la composizione

della Presidenza nazionale e dell’Ufficio di

presidenza;

2. Aggiornamento su iniziative e campagne in

corso (Assemblea Banca Etica 22.5, Terra Fu-

tura 28.5, campagna referendum acqua);

3. Varie ed eventuali.

La riunione si è aperta con una relazione del

presidente, che ha illustrato la sua proposta

delle linee generali del programma dell’asso-

ciazione sulla base degli indirizzi emersi dal

recente congresso nazionale, nonché la pro-

posta di composizione della presidenza nazio-

nale e dell’ufficio di presidenza. In allegato la

traccia della relazione introduttiva.

Nel successivo dibattito sono intervenuti: Piz-

zardi, Bastianello, Bianchini, Testini, Marco-

lini, Patti, Bolini, Uda, Bucca, Striano,

Cobianchi, D’Antuono, Palazzi, Melchionna,

Coleti, Sestito.

La discussione ha evidenziato, pur con sotto-

lineature di volta in volta diverse, un generale

consenso sulle proposte avanzate.

E’ stata quindi posta in votazione e approvata

all’unanimità la seguente proposta di compo-

sizione della presidenza e dell’ufficio di pre-

sidenza.

Presidenza:

Federico Amico, Greta Barbolini, Carmine

Basile, Paolo Beni, Massimiliano Bianchini,

Raffaella Bolini, Gianni Brienza, Stefano

Brugnara, Anna Bucca, Francesco Camuffo,

Francesca Chiavacci, Alessandro Cobianchi,

FrancescaColeti, Michela Faccioli, Alberto

Giustini, Daniele Lorenzi, Paolo Marcolini,

Walter Massa, Giuseppe Meduri, Filippo Mi-

raglia, Flavio Mongelli, Maddalena Morgan-

tini, Maurizio Mumolo, Mattia Palazzi,

Serenella Pallecchi, Giangiacomo Parigini,

Emanuele Patti, Simone Pernechele, Giu-

liano Rossi, Vincenzo Striano, Gabriele Tad-

deo, Carlo Testini, Franco Uda.

Ufficio di presidenza:

Paolo Beni, Francesca Coleti, Paolo Marco-

lini, Emanuele Patti, Vincenzo Striano.

Il Consiglio ha inoltre approvato all’unani-

mità la proposta di confermare nell’incarico

di responsabile dell’area dei servizi ammini-

strativi Pino Di Francesco, che sarà invitato

permanente ai lavori della presidenza.

Passando poi al secondo punto all’ordine del

confrontare il consuntivo con il consuntivo dell'annoprima – comincia a preoccupare il basso volume del-l'attività turistica, bisognerebbe adoperarsi per svi-luppare il turismo consapevole e di conoscenza.Cipolla, che aveva bollato la discussione precedentecome perdita di tempo per non discutere del bilancio,illustra un suo contributo scritto, riproponendo so-prattutto la sua critica al tesseramento per fasce.Altri contributi dal dibattito: necessario interrogarsisu alcuni fenomeni che vanno in direzioni diverse,aumentano i soci (la fiducia e il consenso dei cittadininei nostri confronti), non aumentano i circoli, non au-menta il finanziamento pubblico per i progetti; dimi-nuiscono le risorse degli enti locali e cambia ilrapporto con loro; questa è una difficoltà di cui tenerconto; dobbiamo innovare sulla raccolta fondi e cam-biare le modalità di progettazione, orientandola versoaltri donatori, facendola in modo più partecipato coicircoli – sarebbe utile tornare a discutere di tessera-mento e su come aiutare i piccoli circoli – utile ungruppo di lavoro sul turismo – sul tesseramento perfasce abbiamo già discusso e deciso 3 volte nell'arcodi 6 mesi – il consuntivo va confrontato per verificacon quanto preventivato, i dati del consuntivo prece-dente sono un'ulteriore informazione – nella primaparte del bilancio ci sono positività rispetto al pre-ventivato – sui costi c'è stata molta cura e attenzione– sui progetti ci giochiamo il futuro, occorre diversi-ficare i donatori – discutere in cd su rilancio dellaprogettazione e dei settori – riflettere sulla possibilitàdi un fondo di solidarietà tra circoli – col prossimo

Cd approvare un regolamento che vincoli più forte-mente rispetto alla durata degli interventi e al rispettodell'o.d.g.Patti riprende il suo contributo a presentazione delbilancio (inviato precedentemente) e tra l'altro sotto-linea la necessità di lavorare in sinergia e trasversal-mente tra gli uffici, di non modellarci come gliassessorati dei comuni (compartimenti non comuni-canti), la necessità di diversificare e rivedere le fontidi finanziamento e di autofinanziamento, di tenerpresente che vogliamo un'arci capace di tutelare, rap-presentare i circoli, ma anche capace di dispiegare isuoi valori e le sue finalità in diverse ambiti di attivitàconcreta.Posti in votazione il rendiconto viene approvato conun voto contrario, il patrimoniale approvato con unvoto contrario. Letta la relazione dei revisori si ri-chiede loro una relazione più dettagliata e di merito.3.1) Adesione nuovi circoli . Relaziona Fortunato. Siapprovano all'unanimità le nuove adesioni.3.2) Si approva l'impegno dell'arci sul referendumcontro la privatizzazione dell'acqua (...)3.3) Arcireportmilano: dopo il congresso nazionaledove si è fatta una riunione dei responsabili di diversenewsletter arci è più concreta la collaborazione conarcireport nazionale. E' necessario consolidare la re-dazione, utili anche critiche e suggerimenti.3.4) Gruppo di lavoro azzonamento, regolamento Cde modalità di funzionamento Cd composto da:Brezza, Cogliati, Fiocchi, Lombardelli, Lusenti,Negri, Rigamonti più i delegati della presidenza.

Dopo l’Arci Bellezza dove si è tenuta la primaedizione. Dopo LA Casa delle Culture delMondo per la seconda , la terza edizione, se-guendo la sua vocazione migrante, si sposta aSesto San Giovanni “Spazio Arte “ Via Mae-stri del lavoro fermata Sesto Marelli. Un omag-gio all’Africa, alle sue millenarie culture edagli africani che, con la loro dolorosa diasporale hanno trasformate in materiali artistici edumani fondamentali per lo sviluppo della cul-tura moderna. Ci saranno dibattiti, concerti, la-boratori e tante attività dalle 10 del mattino asera. Per informazioni Judith Mushi3336288937 Sito Arci Milano

30 maggio

Africa Day a Milano

3° edizione

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arcicircoli

Troppo spesso il quartiere in cui viviamo pareaddormentato, intorpidito, inattivo, e la situa-zione è anche peggiore quando è vista attra-verso gli occhi di un giovane con un pizzico divoglia di fare. Dove sono gli spazi di aggrega-zione? Dov’è che si incontrano i giovani? Dovesi può discutere? Dov’è che i giovani possonodare sfogo al loro desiderio di fare politica e difare la differenza in questo quartiere? Sembre-rebbe molto difficile dare risposta aqueste domande, ma non è così, percambiare basta poco, basta un po’ dibuona volontà, una buona dose divoglia di darsi da fare, e uno spazioin cui mettersi alla prova. Nono-stante queste potenzialità siano forseinespresse, nel nostro quartiere sonotutte presenti, ed è tempo di farnebuon uso.Se è vero che fra le tantepotenzialità del nostro quartiere fintroppo poche vengono effettiva-mente sfruttate, la situazione appareparticolarmente grigia dal punto divista dei giovani. Consci di questo,un po’ per il desiderio di risvegliareil quartiere, e un po’ per mettersi allaprova, un gruppo di ragazzi dellazona, stanchi di aspettare che le cose miglio-rassero da sole, ha deciso di prendere un’ini-ziativa nuova, nella speranza di portare un po’di cambiamento nel panorama del nostro quar-tiere. Grazie alla disponibilità del CircoloARCI l’Impegno e all’appoggio del Circolo PDLia Bianchi, quella che per anni è stata una ne-bulosa speranza di creare uno spazio in cui igiovani della zona potessero incontrarsi permettersi in gioco e far partire nel loro piccoloun cambiamento tangibile nelle dinamiche delquartiere in cui viviamo, finalmente si è trasfor-mata in qualcosa di concreto. Al circolo di ViaBodoni due settimane fa è partita l’iniziativa didedicare una sera a settimana alle iniziativepromosse dai giovani del quartiere. Domenicasera un piccolo gruppo di giovani ha lanciatola proposta, e nel giro di quattro giorni hannodato sfogo a una miriade di idee. Il giovedì suc-cessivo il circolo era già attivo e brulicante di

In Zona 8 un Circolo “del bianchino” apre ai giovani

Aria nuova all’Impegno

vita, a riprova del fatto che uno spazio in cuipoter dare sfogo al desiderio di darsi da farefosse un’esigenza davvero sentita nel nostroquartiere. La creazione di una serata settima-nale in cui i giovani possano ritrovarsi per darespazio alle proprie iniziative culturali, possanosuonare, discutere, confrontarsi, o anche soloincontrarsi non può che fare bene al nostroquartiere, e non è semplicemente un ottimo ri-

sultato in sé. Le migliori iniziative infatti nonpossono che nascere laddove esiste un luogo fi-sico in cui incontrarsi e scambiarsi delle idee.Non è standosene ognuno a casa propria che sipotrà cambiare il quartiere, la città e il paese,ma trovando un luogo d’incontro e incontran-dosi la sera, dopo lo studio o il lavoro, magaridavanti a una birra. È da questo tipo di inizia-tive che può partire una nuova stagione delcoinvolgimento giovanile, e da questo tipo diiniziative che può e deve partire quel riavvici-namento dei giovani alla politica attiva mirataa dare risposte ai problemi della società in cuivivono di cui non soltanto il nostro quartiere,ma tutto il nostro paese ha bisogno. Il cambia-mento vero non può che avvenire quando si co-mincia a impegnarsi a casa propria pensandoin grande.Rilanciando la partecipazione all’in-terno del nostro quartiere, tutti quanti, giovanie anziani, abbiamo la possibilità di trasformare

quel gigante addormentato che è la nostra zonain un esempio di vibrante rinascita sociale chepotrà forse un giorno anche ispirare altre zonedi Milano. È infatti innegabile che non solo ilquartiere, ma l’intero paese ha dei problemi, edè innegabile che per provare a risolverli biso-gna puntare particolarmente sui giovani, of-frendo loro non solo la possibilità di mettersiin gioco, ma anche l’opportunità di interagire

con il resto della società. Infattinon solo l’area in cui viviamo,ma tutta Milano offre decisa-mente troppi pochi spazi ai gio-vani, noi abbiamo la possibilitàdi dare l’esempio andando con-trotendenza, cogliamola al volo!Il circolo l’Impegno, già saldopunto di riferimento per unampio gruppo di cittadini del no-stro quartiere, ha infatti oggi lapossibilità di aprirsi ai giovanidiventando allo stesso tempopunto di incontro fra i giovani egli altri abitanti della zona e fu-cina di idee per un cambiamentosociale più ampio.Sarebbe belloche l’iniziativa della settimana

scorsa prendesse piede e si radicasse comepunto fisso nella vita del nostro quartiere, sa-rebbe bello che giovani e anziani potessero co-stituire due anime in sintonia nello stesso luogoe sarebbe bello che proprio l’ARCI possa fareda ponte. I giovani hanno voglia di scendere incampo e darsi da fare in prima persona perciò,offrendogli uno spazio, l’ARCI sta facendo unpasso importante nel nostro quartiere, non soloverso il coinvolgimento dei giovani, ma versoil ritorno alla politica di quei cittadini che de-termineranno il futuro del nostro quartiere,della nostra città e del nostro paese. Non stiamosemplicemente offrendo a qualche universitariola possibilità di fare una festa ogni tanto, stiamogettando le basi per un futuro diverso nel quar-tiere in cui viviamo. Stiamo dando sfogo a unpotenziale per troppo tempo rimasto ine-spresso, stiamo dando un grande esempio dipromozione della partecipazione, un esempioche si spera possa portare nuova linfa alle ini-ziative della nostra zona. La partecipazione èinfatti il primo punto di partenza per qualunquegrande progetto, e dando spazio ai giovani inquesto quartiere l’ARCI sta gettando le basiperché il futuro del luogo in cui viviamo possaessere un po’ più partecipato, un po’ più dina-mico, un po’ più attivo.È giunto il momentoche i giovani smettano di parlare di quartiere incui viviamo, questo deve diventare il nostroquartiere, rimbocchiamoci le maniche. L’ap-puntamento è ogni Giovedì dalle 21.00 in ViaBodoni, venite numerosi, e portatevi dietro unsacco di proposte!

Marco McCallister

GRANDE TORNEO GIALLO MISTO

Mercoledì, 2 Giugno, 2010 - 21:00 - 23:30 Siete pronti a questa audace sfida??? Il proposito è quello di animare questo gioco accoppiandocasualmente giocatrici e giocatori ad ogni turno…… quindi ….coppie a sorpresa…..Il regolamento del gioco è quello ufficiale della FiTeT (Federazione Italiana Tennis Tavolo). Nelcaso di contestazioni vale la parola dell'arbitro.Il torneo si svolgerà tutto nella serata di mercoledì 2 giugno con inizio alle ore 21.15 (chi tardaoltre i 15 minuti perderà a tavolino)N.B. Tutti i giocatori dovranno utilizzare una delle racchette fornite dalla Scighera. Non è pos-sibile giocare con racchette portate da casa.

Un 2 giugno diverso allo Schighera

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arcicircoli

Il Circolo Mazzini di Corsico organiiza per DOMENICA 13 GIUGNO 2010

GITA AL SAN CARLONE DI ARONA e aFOSSENO DI NEBBIUNO - LAGO MAGGIORE - (NO)Nel piccolo borgo di Fossero, famoso per ilsuo caratteristico centro e per la sua produzionedi fragole (tenuta in vita da pochi e tenaci pro-duttori locali), in occasione della 51ma edi-zione della sagra della Fragola sarà possibilemangiare, oltre a specialità locali, il famoso

RISOTTO ALLE FRAGOLEDalle ore 14.00 danze e balli in piazzetta congruppi folkloristici ed orchestre locali. Per chi non volesse ballare è possibile curiosaretra le bancarelle del tradizionale mercatino lo-cale o raggiungere il “Monte della Croce” dacui si può ammirare un bellissimo panoramadel lago Maggiore.COSTO: soci arci euro 14, non soci euro 16Prenotazioni e informazioni, tel. n. 3392271077(Angelo)

Mentre per martedì 8 Giugno, alle ore 21,00pressola sede del Circolo di via XXIV Maggio51, Corsico, presentazione del libro di MaurilioRiva:“2022 Destinazione Corno d’Africa”Quasi un novello “Salgàri”, Rino Riva rac-

conta un’Africa orientale ed una generazione

che si trovano a dover affrontare problemi e vi-

cende che riguardano l’intero pianeta e che si

sarebbero potute ambientare in una qualunque

delle tante metropoli disseminate sulla terra.

Solo per caso, invece, il romanzo prende le

mosse da Milano e si snoda in un viaggio

sopra un cargo attraverso il Mediterraneo, il

canale di Suez e il mar Rosso fino all’approdo

a Gibuti e poi, in forme differenti, in Etiopia,

Somalia ed Eritrea. I diversi livelli di scrittura

e di tempo narrativo a cui Riva ci ha già abi-

tuati raggiungono qui un alto e coinvolgente

livello espressivo.

Maurilio “Rino” Riva, attento ed impegnatolettore della nostra realtà, partecipe protagoni-sta del dibattito culturale milanese, nel 2006 hapubblicato per i tipi di Arterigere Edizioni Ilsogno inverso di Tito Biamonti; altri suoi rac-conti ed interventi sono pubblicati su riviste eblog.La serata sarà preceduta ed accompagnata damescite “libere e resistenti” ed a prezzi popo-lari (Entrata con tessera)

AL CIRCOLO MAZZINI DI

CORSICOIL CINEMA

NEL PALLONE

In attesa dei mondiali di calcio, il Circolo Arci

l'Impegno presenta Cinema e pallone, con il se-

guente programma

28 maggio: “Il mio amico Erik” di Ken Loach

( 2009) con Steve Evets, Eric Cantona

Eric,tifoso sfegatato di calcio, sembra aver

perso completamente il controllo della propria

vita. Ci penserà il suo mito, il calciatore Eric

Cantona, a fornirgli magicamente le soluzioni

per migliorare la situazione e a tirarlo fuori da

numerosi guai.

3 giugno:”Italia Germania 4-3”di Andrea Bar-

zini (1990) con Massimo Ghini, Nancy Brilli,

Giuseppe Cederna, Fabrizio Bentivoglio

Vent'anni dopo,tre amici, già compagni di liceo

e di idee politiche, si ritrovano per rivedere la

storica semifinale dei Mondiali '70. I divertenti

aneddoti ricordati insieme non bastano a na-

scondere l'atmosfera di tensione che si respira,

dovuta alla crisi di coppia del padrone di casa.

E riemergono lontani ricordi...

10 giugno: “La coppa” di Khyentse Norbu

(1999) con Kunsang Nyima, Pema Tshundup

Due adolescenti tibetani vengono inviati dalla

famiglia in esilio in un monastero alle pendici

dell'Hymalaya, vengono ammessi al rito del-

l'ordinazione e subito avviati alla vita mona-

stica. Un loro compagno è appassionato di

calcio: la sua testa è rivolta ai campionati del

mondo in svolgimento in Francia e organizza

fughe notturne per andare a vedere le partite

nella sala TV del vicino villaggio...

17 giugno: “Goal” di Danny Cannon (2005)

con Kuno Becker, Alessandro Nivola, Marcel

Iures

Santiago Munez è emigrato dal Messico negli

Stati Uniti insieme alla sua famiglia in cerca di

un futuro migliore. Sogna di diventare un cal-

ciatore professionista, ma viste le sue origini e

la sua situazione economica disastrosa, si con-

vince di non avere speranze di riuscire a rea-

lizzare questo sogno. Un giorno però giun-ge

a Los Angeles un talent scout...

Via Bodoni 15 - Ore 21 - Ingresso gratuito

(è gradito un piccolo contributo per le atti-

vità del circolo)

Il 29 maggio a Pessano si è svolge una grande

Festa, i fino a notte fonda, per l’inaugurazione

del Circolo ARCI Ubik, con tanto di taglio da

parte di Emanuele Patti, presidente di Arci Mi-

lano (spumante & vinello per tutti e per tutte),

musica live: CONCERTO di Andrea Marinelli,

incursioni a raffica del Trio Minchia di Radio

Popolare, performance live di Andrea Ramil-

li, racconti dell'Opera Brevi "interviste con uo-

mini schifosi" di David Foster Wallace, de-

gustazione prodotti bio ed equosolidali e torte

fatte in casa, eppy auar equosolidale, tour gui-

dati del nuovo circolo, sorprese & altro an-

cora. Durante tutta la giornata incontri con

associazioni e collettivi della zona, banchetto

raccolta firme referendum contro la privatizza-

zione dell'acqua, spaccio gadgets ubik origi-

nali, libri Carta e Altreconomia, info su corsi

e prossime iniziative del circoletto con tanto di

banchetto per il tesseramento Arci Ubik

..e se resistete (vivi) fino a mezzanotte...spa-

ghettata libera e sovversiva finale. OLE'.

Fin qua l’invito di Arci Ubik. Arcireportmilano

in questo numero, per motivi di tempo impostodalla chiusura di venerdì 28, si limita a quantosopra formulando un grandissimo “bocca inlupo”.Nel prossimo numero impressioni e fotografiefaranno rivivere la festa per tutti e soprattuttoper quelli che hanno letto in ritardo l’invito delCircolo Arci Ubik.

Circolo Arci Ubik

via Deledda 21 a Pessano con Bornago(MI)

Un 2 giugno “diverso”Alla CASA 139

Tanti conoscono Mohamed Ba a Milano, arti-sta versatile africano, per i suoi spettacoli, isuoi concerti, i testi , gli interventi presso lescuole ed anche per la sua gentile ma decisaumanità. Chi sa se lo conosceva quella per-sona che il 5 giugno del 2009 alla fermata della90 lo ha accoltellato poi fuggendo e scompa-rendo. Perché questa violenza gratuita ed im-motivata, che cosa la provoca, un ragionamentoche ci riguarda e ci stimola ad essere più attentie presenti con le nostre azioni. Lunedì dalle 20ci troveremo, speriamo in tanti,nel salonedell’ArciBellezza a partire dalle 20 per ricor-dare la data con una festa all’insegna dell’ami-cizia e della comune cittadinanza.

Mohammed Ba 31 maggio

all’Arci Bellezza

L’UBIK

C’E’!

THE RADIO DEPTFinalmente ritorna in Italia THE RADIO DEPT., lashoegaze pop band svedese, per presentare il nuovoattesissimo album “Clinging To A Scheme” uscito il21 aprile su etichetta Labrador Records.

MERCOLEDI’ 2 GIUGNOORE 21.30

Sottoscrizione E 12 con tessera ARCI

SCUSE AI LETTORIAlcuni circoli si sono lamentati perché da

tempo non ricevono risposta alle loro propo-

ste inviate ad [email protected]. Ce

ne scusiamo e vi chiediamo la cortesia di in-

viare i vostri scritti al coordinatore della re-

dazione [email protected], finché non sarà

repristinata l’e mail del giornale.

a.r.